Luglio 2008
Anno XII
“Poste Italiane S.p.A. - spedizione in
abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Roma”
Sindacato
Università
MENSILE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE DELLA FEDERAZIONE CISL UNIVERSITÀ
7/2008
Pag. 3
Pag. 6
Pag. 13
No alla
riforma
occulta
Per l’università
la stessa
politica
Programmazione
per i
consumatori
In questo mese:
MENSILE DI CULTURA
E INFORMAZIONE SINDACALE
Anno XII - n. 7/2008
Luglio 2008
Direttore
Antonio Marsilia
Direttore responsabile
Marino Midena
Comitato di Direzione
Nino Dammacco - Domenico Di Simone
Santo Signorelli - Cinzia Pace
Gian Paolo Favo - Fiore Madeo
Segreteria di redazione
Olga Beffa
Direzione, Redazione, Amministrazione
Via Rovereto, 11 - Roma 00198
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www.cisluniversita.it
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Registrazione Tribunale di Roma
n. 547/97 del 10/10/1997
Spedizione in abbonamento postale art. 1
comma 2, D.L. 353/2003 - Roma
Abbonamento annuo: € 36,15
Biblioteche, dipartimenti
e istituti universitari,
istituzioni pubbliche e private: € 41,32
Per l’estero: € 46,98
Abbonamento sostenitore: € 61,97
Una copia: € 3,61
Annate e copie arretrate: il doppio
Versamento in c/c postale
n. 50421007 intestato a:
CISL Università - Via Rovereto, 11
Roma 00198
Agli iscritti al Sindacato Cisl Università
viene inviato gratuitamente
Stampa: Arti Grafiche S. Marcello S.r.l.
V.le R. Margherita, 176 - 00198 Roma
Tel. 068553982 - Fax 068540512
Finito di stampare nel mese di luglio 2008
■ La riforma occulta dell’Università
di Antonio Marsilia
pag. 3
■ Nuovo Ministro vecchia politica
di Nino Dammacco
pag. 6
■ Cosa serve all’università pubblica
di Santo Signorelli
pag. 8
■ Dalle Sedi
pag. 10
■ Serve un “modello” nuovo di crediti
di Daniele Ficola
pag. 11
■ Basta improvvisare, dobbiamo programmare!
di Fabio Picciolini
pag. 13
■ Incapienti ma informati: arriva il Bonus
a cura del CAAF CISL
pag. 15
Auguri di buone vacanze
dalla Segreteria Nazionale
L’ARTE
IN COPERTINA
Continua la collaborazione con artisti,
docenti delle Accademie di Belle Arti che,
su nostra richiesta, contribuiscono cortesemente all’arricchimento della rivista attraverso la pubblicazione di una loro opera.
In questo numero, in copertina, è riprodotta
un’opera del Maestro Nicola Maria Martino.
All’iniziativa possono partecipare
anche gli studenti delle Accademie
di Belle Arti
Nicola Maria Martino, “Apricoca” 2006, olio su
tela, cm 40 x 50.
Editoriale
Sindacato Università
La riforma occulta
dell’Università
di Antonio Marsilia - Segretario Generale Federazione CISL Università
Q
uesta nuova legislatura
era nata sotto l’insegna
del dialogo possibile.
Ipotesi che si poteva realizzare sia
sul piano politico tra maggioranza
e minoranza che su quello sociale
e del lavoro tra governo e organizzazioni sindacali. I provvedimenti
adottati dal Governo in questi ultimi tempi sembrano aver ridotto o
annullato i margini di contatto e
sereno confronto. Il pacchetto dei
provvedimenti che comprende la
manovra finanziaria, i decreti
legge 112/08 e 113/08, la delega al
Governo per l’ottimizzazione della
produttività del lavoro pubblico
sembrano voler chiudere in una
morsa senza precedenti non solo
Antonio Marsilia
l’università (ma questo non sarebbe un fatto nuovo in quanto pratiEsautorati, di fatto, i poteri costitucamente tutti gli ultimi governi
zionali del Parlamento, chiamato
hanno tagliato risorse al settore e si
solo a ratificare quanto deciso dal
sono riproposti radicali cambiaGoverno, e senza aver nemmeno
menti) ma anche il pubblico
preso in considerazione l’audizioimpiego ed in ultima istanza lo
ne delle componenti universitarie,
stesso sindacato. È
il Ministro Tremonti
davanti agli occhi di
ed il suo staff stanno
tutti la campagna
ponendo in essere
fastidiosa sui lavoratoquello che possiamo
Le misure
ri pubblici fannulloni
considerare senza tepreviste
che è servita a creare
ma di smentite una
consensi ad interventi
vera e propria riforma
metteranno in
“punitivi ad effetto”.
occulta del sistema
ginocchio gli
Occorre, poi, precisauniversitario. Sono molre che probabilmente
te, infatti, le norme di
atenei
quando leggerete quecarattere ordinamensto articolo alcuni
tale presenti nel deprovvedimenti sarancreto che cambieranno già diventati leggi dello Stato.
no, in peggio, il volto dei nostri
Come è noto il Governo sta proAtenei.
cedendo, pur in presenza di una
In tutte le Università si sono svolte
maggioranza netta, a colpi di
assemblee di protesta, indette
fiducia alla conversione dei
dalle forze sindacali, che hanno
visto una forte presenza di docendecreti.
ti, personale tecnico e studenti, in
cui sono state denunciate le misure più pericolose contenute nei
decreti.
L’aspetto più preoccupante è quello che permette ai singoli Atenei di
trasformarsi in Fondazioni di diritto privato, una misura che cancella il ruolo pubblico dell’università
(v. box a pag 4) per avviare una
privatizzazione selvaggia del sistema. La Federazione CISL Università è profondamente contraria al
modello “Ateneo Fondazione”
anche perché, per il vantaggio di
qualche singola sede, si verrebbe a
registrare il depauperamento della
maggioranza degli Atenei. Particolarmente allarmante, sarebbe
poi il passaggio del personale tecnico dal rapporto di lavoro pubblico a quello privatistico, ipotesi che
potrebbe estendersi anche al personale docente. Ma non basta! Il
taglio chirurgico di ben 500 milio-
Luglio 2008 • 3
Editoriale
Sindacato Università
ni di euro alle risorse ha il risultato
quindi, le famiglie, che dovranno
di mettere in ginocchio il sistesostenere l’onere dell’aumento
ma universitario che
delle tasse universiormai da anni si
tarie che, nolenti, i
dibatte in una crisi
rettori hanno già
Con le
finanziaria.
paventato. Sul fronL’assenza di risorse,
te dei tagli anche
Fondazioni verso
infatti, ha sempre
la riduzione delle
un sistema
vanificato, in questi
risorse destinate al
ultimi 15 anni, qualsalario accessorio
privatistico
siasi tentativo di
hanno l’effetto di
rilancio e riqualificauna riduzione delle
zione. A pagare il costo maggiore
retribuzioni calcolata in circa 300
saranno proprio gli studenti e,
euro l’anno in meno nelle buste
FONDAZIONI: I RETTORI
Il tema delle fondazioni universitarie torna prepotentemente all’ordine del giorno. Il decreto legge
112/08, che sta suscitando forti proteste in tutti gli atenei, prevede,
infatti, la possibilità di trasformazione delle università in fondazioni
di diritto privato.
Una novità solo parziale, infatti, già
12 università hanno dato vita a fondazioni (Politecnico di Milano,
Fondazione Marco Biagi di Modena, IULM di Milano, Università
di Salerno, Università di Chieti e
Pescara, Università dell’Aquila,
Università di Teramo, Università di
Ancona, Università di Pavia,
Università di Perugia, Università di
Il Convegno CRUI
4 • Luglio 2008
paga dei lavoratori. Per un comparto il cui contratto di lavoro è
scaduto il 31 dicembre 2005, in
presenza di un tasso d’inflazione
che, al di là dei trucchi contabili,
sta galoppando, significa rischiare
di allargare a dismisura per le
famiglie monoreddito la soglia del
rischio povertà.
Se prendiamo in considerazione,
su un piano parallelo, che l’ARAN
sta proponendo rinnovi contrattuali a prezzo di saldo appare evidente il rischio che si stiano cancel-
TRACCIANO IL BILANCIO
Reggio Calabria e lo IUAV di
Venezia) anche se per lo più relative ad alcune facoltà specifiche. Nel
nostro ordinamento, infatti, la
finanziaria del 2000 n. 388 aveva
già previsto (art. 59 comma 3) l’ipotesi della costituzione di enti
strumentali per la raccolta di fondi
per determinati progetti.
Sono in molti però a voler fare dei
distinguo: le fondazioni sotto l’alveo della legge 388/2000 non sono
di natura privata e sono cosa completamente diversa dalla possibilità
prevista invece dal decreto
Tremonti.
Del tema “fondazioni” si è parlato
di recente in un convegno promos-
so dalla Conferenza dei Rettori.
La Federazione CISL Università si è
da sempre dichiarata contro il progetto delle fondazioni nella convinzione che il cambiamento d’identità delle Università fosse di fatto un
tradimento dell’autonomia riconosciutagli dalla Costituzione. La
natura pubblica è per il sindacato
uno dei capisaldi immodificabili
che deve uniformare l’attività universitaria. Si può affidare, infatti, il
sostegno alla formazione solo al
capitale privato? Quale evoluzione
può avere uno Stato che rinunci al
ruolo strategico della cultura? Si
parla sempre di competitività del
sistema Paese rispetto ai “competitor” internazionali manca però un
serio ragionamento su quali strumenti fare leva per raggiungere
questi obiettivi e il rilancio delle
fondazioni rivela come sostanzialmente, per la formazione, la politica sia squisitamente di cassa. A
questi motivi di contrarietà occorre
affiancare il primario e delicatissimo problema del personale, contrattualizzato e no, di cui il decreto
non chiarisce i destini se non in
una fase transitoria. In più con le
fondazioni private il rischio per gli
studenti è quello di veder crescere
a dismisura le tasse d’immatricolazione e iscrizione con evidente
lesione del diritto allo studio che il
nostro ordinamento è impegnato a
difendere.
Editoriale
Sindacato Università
lando le conquiste faticose che i
lavoratori erano riusciti ad ottenere per assicurarsi un’esistenza
dignitosa. Non possiamo, poi, non
ricordare che il blocco del turn
over comporta l’ulteriore invecchiamento medio del personale, il
rischio di compromettere i processi di stabilizzazione in corso ed il
collasso funzionale degli Atenei. Il
limite introdotto, pari al 20%, al
turn over delle assunzioni del personale, per ciascun anno del triennio 2009-2011, comporterà, per il
corpo accademico, secondo i dati
riportati dal Ministro Gelmini nel
Il Ministro dell’Università Maria Stella Gelmini
Cresce la protesta
contro le misure del
Governo
corso dell’audizione dinanzi alla
VII Commissione (entro il 2012 le
previsioni di pensionamento interesseranno circa il 47% del personale) una riduzione di organico di
oltre 20 mila docenti.
La riforma occulta, con il taglio
delle risorse e l’invito al capitale
privato, propone un modello di
Università nuova che ci allarma. In
sessant’anni di storia costituzionale del Paese l’ordinamento era
stato predisposto a garantire il
principio di libertà ed autonomia
delle università, per preservarla da
interessi economici e dal capitalismo privato. Ora, con semplici
decreti legge, si vuole offrire una
prospettiva completamente diversa. Siamo convinti che il valore
strategico per il Paese rappresentato dall’alta formazione non trovi la
sua quadratura nei principi di
cassa. E l’atteggiamento del governo sembra ridurre la sua funzionalità all’osservanza della contabilità. Per noi l’insegnamento resta un
servizio pubblico irrinunciabile.
Un segnale di come la comunità
accademica stia vivendo con timore le misure del governo è rappre-
sentato dalla minaccia di non
approvare, a pioggia, in tutte le
sedi universitarie, i bilanci preventivi degli atenei da parte degli
organi competenti. Tale iniziativa
finirebbe con il far sprofondare nel
commissariamento gli Atenei italiani. Inoltre, molti Rettori si sono
dichiarati pronti alle dimissioni;
una posizione che lascia intravedere da parte della Conferenza dei
Rettori una forte opposizione.
La Federazione CISL Università
ha proclamato lo stato di agitazione del personale e sta predisponendo, in accordo con le altre
organizzazioni, una serie di
misure che potrebbe portare a
settembre ad una seconda manifestazione nazionale ed arrivare,
se necessario, allo sciopero di
tutte le componenti universitarie
e alla sospensione di ogni attività
didattica.
■
Luglio 2008 • 5
Assemblea docenti
Sindacato Università
Nuovo Ministro
vecchia politica
di Nino Dammacco - Segretario Generale Aggiunto Federazione CISL Università
L
e iniziali dichiarazioni della
on.le Ministro Gelmini, ufficialmente solennizzate davanti
alla VII Commissione della Camera
e di fronte al CUN, ci avevano fatto
ben sperare per le condivisibili prospettive, che aveva offerto, e per le
aperture, che conteneva, molto vicine alle richieste che da tempo (troppo) il mondo universitario, anche
attraverso le OO.SS., avevano ripetutamente avanzato.
Sfortunatamente, mentre il Ministro
intratteneva la platea con affabili
discorsi, un altro Ministro si era
munito di forbici e operava tagli,
dando vita a due decreti legge, il n.
112 del 25 giugno 2008 e il succesNino Dammacco
sivo n. 113, dai molti lati negativi.
La manovra del Governo nella sua
si tratta di una manovra che sottrae
globalità, osservata dal punto di
alle casse delle università italiane
vista dell’università, mostra una
non meno di 2 miliardi di euro, tenduplice prospettiva, del tutto inadedente a impoverire non solo i bilanguata rispetto al ruolo strategico che
ci universitari, ma anche le tasche
in un Paese deve avere l’Università
dei dipendenti universitari (docenti,
stessa. Detta manovra si presenta
tecnici e amministrativi) e delle
prima di tutto come una misura ecofamiglie degli studenti, in quanto se
nomica apparentemente fine a se
le università vorranno sopravvivere
stessa, con la quale si
saranno costrette ad
operano tagli consiaumentare considerestenti al finanziamenVerso la
volmente le tasse sento ordinario delle uniza avere la minima
paralisi,
versità, tagli alle retripossibilità di offrire
buzioni dei docenti e
migliori servizi.
assediati da
del personale tecnico
In secondo luogo, la
tagli e risparmi
e amministrativo (resi
manovra presenta coancor più pesanti dalme scelta prioritaria
la crescita del tasso di
la tentazione della priinflazione monetaria), tagli per gli
vatizzazione degli Atenei, attraverso
anni 2009-2011 del 20 % del turn
le fondazioni, e l’abbandono graover del personale docente e tecniduale del sistema pubblico, per il
co-amministrativo, congelamento
quale è fondamentale il sostegno da
delle retribuzioni dei docenti. A
parte dello Stato. Infatti, le fondazioquesti tagli si aggiungono le decurni non vanno ad affiancarsi alle unitazioni derivanti dai cosiddetti
versità, ma le soppiantano, immagirisparmi di spesa per i limiti posti
nando che vi siano dei privati pronalle assunzioni. Complessivamente,
ti a investire con generosità e con
6 • Luglio 2008
spirito di altruismo nella formazione
superiore. Il Governo, quasi ignorando quanto di buono e di positivo
esiste nelle università italiane, propone la trasformazione in fondazione come una soluzione quasi obbligata per innovare nella formazione
superiore. In effetti, propone il cambiamento non meglio identificato di
un modello pubblico, che, nonostante i vuoti e le omissioni della
politica, ha prodotto negli anni
scienza e conoscenza, internazionalmente apprezzate, se è vero
(come è vero) che i cervelli in fuga
hanno studiato in Italia. A tutto questo si aggiungano le modifiche al
sistema contrattuale, che diventerà
peggiore di quello attuale, e le inutili accuse alle organizzazioni sindacali, che, pur non essendo prive di
colpe, tuttavia, hanno il merito di
favorire la partecipazione in settori
nei quali l’efficienza e il rendimento
istituzionale sono spesso rapportati
al senso di appartenenza e al coinvolgimento personale e volontario.
Il metodo e il modello proposti dal
Assemblea docenti
Governo, in fondo, non sono né
lungimiranti né coraggiosi. Sembra
che l’intento principale consista nell’ingessare le università, imponendo
uno schema pubblicistico nel controllo e uno privatistico nelle azioni
e nelle prassi. Ne deriva un disegno
ambiguo, senza obiettivi chiari,
poco efficiente e poco produttivo,
poiché non tiene conto della necessità di intervenire tempestivamente
e in modo strutturale se si vuole realizzare la “strategia di Lisbona”,
investendo in qualità e innovazione,
migliorando i servizi istituzionali e il
rapporto con le strutture produttive
del territorio, cambiando le regole
per il reclutamento, aprendo le
porte alla ricerca, modernizzando il
sistema didattico e formativo dei
giovani.
La riforma delle università non si fa
sbandierando parole d’ordine
(come ad esempio meritocrazia, eliminazione dei nepotismi) o agitando spettri (come ad esempio quello
dell’assenteismo). Se ci sono violazioni o eccessi si puniscano i
L’idea perversa di una
università privata
responsabili senza sparare nel mucchio, perché quando si agisce in
questo modo sono sempre i più
deboli e coloro che credono nel
proprio lavoro ad esserne vittime,
mentre i furbetti si salvano sempre!
Siamo pronti a collaborare nel
modo più ampio possibile con il
Ministro e il Governo al fine di rendere il sistema universitario e della
ricerca pubblica più competitivo al
livello internazionale, anche facendo sacrifici finalizzati. Con tutta
franchezza osserviamo che la strada
che ci viene proposta non ci sembra
la migliore e, se non si cambia rapidamente, vediamo all’orizzonte
addensarsi molte nubi pericolose
per il Paese e, soprattutto, vediamo
allontanarsi sempre più la dimensione europea, con tutti i danni che ne
conseguono.
■
Sindacato Università
Un momento dell’Assemblea Nazionale di Roma
ESTRATTO DEL DOCUMENTO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE
DELL’UNIVERSITÀ INDETTA IL 22 LUGLIO 2008 DALLE
ORGANIZZAZIONI E ASSOCIAZIONI DELLA DOCENZA E DEGLI
STUDENTI
Gli interventi governativi non sono un fatto casuale e congiunturale: essi disegnano un modello che si dispiegherà nel lungo periodo attraverso ulteriori interventi
legislativi destinati a colpire e a ridimensionare lo Stato sociale nel suo complesso.
Inoltre, un ulteriore impoverimento del sistema-paese deriverebbe dal fatto che,
mancando i concorsi per i giovani, gli aspiranti ricercatori saranno costretti a migrare verso altri Paesi più ricettivi, contribuendo così paradossalmente a renderli più
competitivi rispetto al nostro. Contro questo disegno l’Assemblea protesta decisamente, denunciando i guasti che deriverebbero all’intera comunità nazionale dalla
sua attuazione.
La classe politica deve ascoltare la nostra protesta e prendere atto che essa è fortemente congiunta alla volontà di cambiamento delle Università. Occorre offrire soluzioni credibili per far crescere e migliorare il sistema pubblico della formazione.
Pertanto, l’Assemblea nazionale:
– chiede al Governo l’immediato stralcio di tutte le norme sull’Università contenute nei provvedimenti governativi;
– chiede al Governo che si inverta la manovra economica, destinando alle
Università nuove risorse economiche anche al fine di bandire concorsi per giovani, avviando così la soluzione del grave problema del precariato;
– invita gli Atenei a sospendere l’avvio del prossimo anno accademico, informando e discutendo con gli studenti e con il personale tutto adeguate forme di
mobilitazione;
– invita le Università a non approvare i propri bilanci preventivi in mancanza
delle adeguate risorse economiche;
– chiede alla CRUI, al CUN, al CNAM e al Consiglio nazionale degli studenti una
presa di posizione forte ed esplicita per l’apertura di un confronto inteso a promuovere i veri interessi della comunità universitaria;
– preannuncia, a partire da settembre, un calendario di iniziative di mobilitazione nazionali e locali, per preparare una seconda manifestazione nazionale e
arrivare, se necessario, allo sciopero di tutte le componenti universitarie e alla
sospensione di ogni attività didattica;
– invita tutti i lavoratori e gli studenti delle Università a mobilitarsi congiuntamente, nella consapevolezza della gravità della situazione attuale e delle prospettive futuro.
Luglio 2008 • 7
Università
Sindacato Università
Cosa serve
all’università pubblica
di Santo Signorelli - Segretario Nazionale Federazione CISL Università
di maggiori risorse, motivazioni per i
i sono momenti in cui – per
docenti, anche intervenendo sulle
far fronte alle emergenze –
retribuzioni, reclutamento di giovani
occorre assumersi la respondocenti e ricercatori, scelte effettive
sabilità che deriva dal ruolo che ciaed efficaci per la ricerca nelle
scuno occupa nel proprio ambito di
università pubbliche,
lavoro.
politiche per il diritto
Quello attuale, per
allo studio che dimol’Università pubblica
strino la centralità
italiana, è certamente
Si vuole
degli studenti, valutauno di questi momendepotenziare
il
zione del sistema uniti alla luce del conteversitario volta a prenuto nel Decreto Legruolo degli
miare merito ed imge 112/08. L’idea di
atenei
pegno, stato giuridico
base del provvedidella docenza univermento – per l’Universitaria.
sità e per la ricerca
Oggi per l’università
scientifica – è quella
si
spende
solo
l’1.6% rispetto alla
di depotenziarne progressivamente
spesa
pubblica
nazionale, per la
ruolo ed autonomia. Emerge chiararicerca
scientifica
l’impegno è dello
mente l’indirizzo a ridurre pesante0.38%
del
PIL.
Sono
necessarie magmente l’operatività e le capacità di
giori
risorse
considerando
che l’imofferta e di impegno nella ricerca
pegno
economico
per
le
università
e
delle Università, mentre d’altro canto
per
la
ricerca
è
di
molto
inferiore
è chiaro che con le fondazioni si
a quella internazionale (la media
avvia il percorso della “privatizzaOCSE pari al 3.1%). L’obiettivo minizione” delle stesse.
mo dovrebbe essere pari al 2%
L’Università italiana ha oggi bisogno
della spesa pubblica adeguandosi
all’impegno
di
altri paesi (es.
Svezia e il Regno
Unito). Per quanto
riguarda il nodo
spinoso del reclutamento dei docenti sono convinto che debba
iniziare con il dottorato di ricerca,
che dovrà essere il
titolo necessario
per coloro che
intendono proseguire la carriera
nell’università.
Va ridiscussa, coSanto Signorelli
C
8 • Luglio 2008
munque, la struttura del dottorato
anche alla luce dei risultati scientifici ottenuti dai “dottori di ricerca” in
tanti cicli e valutando in che misura
questi abbiano contribuito al miglioramento della performance scientifica dei singoli atenei e del sistema
universitario. Occorre, altresì, che
l’esperienza ed i risultati ottenuti dai
“dottori di ricerca” siano effettivamente utilizzabili anche al di fuori
del sistema universitario. Per questo
nuovo ruolo il dottore di ricerca deve
venire adeguatamente retribuito,
parametrando la borsa a quelle dei
dottori di ricerca di altri paesi.
Il primo impegno nella funzione
docente, dei giovani, potrà essere
quello di un rapporto di lavoro con
l’Università a tempo determinato
(T.D.) di durata triennale e non rinnovabile. Le Università – sulla scorta
di una precisa programmazione
delle esigenze di sviluppo nella
ricerca e nelle attività di formazione,
valutate anche dal MIUR e dal sistema di valutazione – dovranno rendere
disponibili concorsi per il livello successivo che deve configurare un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Dopo un periodo (4 anni), l’attività svolta - nelle funzioni di didattica
e tutorato e nella ricerca scientifica sarà sottoposta a valutazione in sede
di ateneo (anche avvalendosi di un
sistema valutativo indipendente ad
integrazione di quello della sede) e
nel caso di una valutazione positiva
potrà ottenere incrementi stipendiali
e maggiori fondi per la ricerca scientifica. Sulle retribuzioni, occorre una
volta per tutte dire con chiarezza che
esse debbono essere in linea con
quelle dei paesi dell’Area U.E.
La docenza universitaria – unitaria
nelle sue funzioni – dovrà essere
unica anche nella sua intera articola-
Università
zione. In questo senso serve un intersorti dell’Università e per mettersi
vento legislativo sui diritti e i doveri
finalmente alle spalle critiche da
dei docenti che sancisca l’entità
parte della società civile. Le
minima e massima dell’attività fronUniversità autonomamente, dovrantale, il valore della partecipazione ad
no elaborare un progetto di sviluppo
ogni forma e tipologia di organi decideterminato sulle realtà del loro
sionali e di governo. La
bacino territoriale, micarriera dovrà progredirando ad essere compere su livelli retributivi
titivi per servizi (per
Bisogna
determinati da un trattaattrarre l’interesse degli
mento generale naziostudenti e delle loro
investire nel
nale che deve recuperafamiglie) e per grado di
re il gap tra le retribuinternazionalizazzione
settore
zioni italiane e quelle
(per attrarre risorse e
almeno il 2%
dei docenti nelle unistudenti).
versità europee e da
Con la valutazione dodella spesa
una retribuzione agvranno essere forniti
pubblica
giuntiva concertata in
parametri per le universede di Ateneo anche
sità sulle politiche da
sulla base del giudizio
seguire orientando le
ministeriale. La retribuzione di atescelte relative alle risorse pubbliche
neo dovrà essere pari, a titolo esemdestinate alle istituzioni universitarie.
plificativo, al 50-60% del tabellare
La valutazione dovrà riguardare, la
nazionale e la concertazione dovrà
didattica, la ricerca, la funzionalità
realizzarsi all’inizio dell’anno accacomplessiva, i programmi di svilupdemico basandosi sulla valutazione
po degli Atenei. Infine, relativamente
delle attività svolte e sui risultati ottealla ricerca scientifica, va ricordato
nuti nel corso del precedente anno
che i ricercatori italiani continuano
accademico. Per la valutazione del
ad occupare posti importanti nelle
sistema universitario la programmagraduatorie europee nonostante il
zione e l’esercizio dell’autonomia
sistema non sia attraente per gli studebbono essere la base della “goverdiosi più giovani che scelgono l’estenance” universitaria.
ro. Per evitare ciò un modo potrebbe
La valutazione dei risultati ottenuta
essere quello di prevedere che la
dal sistema universitario, dalle sue
ricerca scientifica dell’università itadiverse articolazioni (Atenei, Facoltà,
liana abbia una propria definita sogDipartimenti) e dai professori realizgettività, affidando le premesse
zata da un soggetto pubblico terzo è
annuali (o bi-triennali) ad una autoriun passo in avanti decisivo per le
tà composta da scienziati italiani ed
Sindacato Università
esteri (i primi in percentuale maggiore) individuati sulla scorta delle
capacità e risultati ottenuti. I compiti
di questa autorità debbono essere
quelli di individuare le grandi linee
della ricerca scientifica dell’università italiana, determinare i criteri generali per le proposte degli studi, prevedere le esigenze pluriennali di
risorse da impegnare per i temi della
ricerca, verificare la sua ricaduta per
lo sviluppo del sistema stesso e dell’intera comunità scientifica e sociale, interfacciarsi con il sistema valutativo ministeriale sui progressi della
ricerca scientifica dell’Università per
rappresentare nel merito l’interlocutore del MIUR.
L’impegno richiesto al Governo ed
alla classe politica è di spendersi
per l’Università e per la ricerca.
Tutto però sembra andare in senso
contrario: le minori risorse - come
sottolineato recentemente e con
forza dalla CRUI - strangoleranno
le Università. Non si potrà avviare
nessun rinnovamento della classe
docente stante il blocco del turnover. Dobbiamo immaginare che i
nuovi pochi “docenti” avranno in
futuro rapporti di lavoro precario e
a tempo determinato. È stato deciso che il sistema pubblico – anche
per l’Università - deve essere subalterno alla economia ed al mercato. Vengono cancellate le regole
primarie che rendono libere, plurali e garantite la formazione e la cultura.
■
Luglio 2008 • 9
Dalle Sedi
Sindacato Università
A PALERMO C’È
PREOCCUPAZIONE PER IL BILANCIO
La Segreteria della Federazione CISL Università di Palermo esprime preoccupazione per la mancata presentazione del Bilancio Consuntivo relativo all’anno 2007.
L’assetto finanziario dell’ateneo non lascia tranquilla l’organizzazione sindacale guidata dal Segretario
Elio Calafiore. L’assenza di pubblicità su dati come la formazione, le consulenze, le spese telefoniche,
con l’alibi della privacy, alla fine si traduce in mancanza di trasparenza. Occorre certezza sulle spese e
maggiore chiarezza sugli aspetti gestionali e finanziari.
BISOGNA RISOLVERE
I PROBLEMI DEI LAVORATORI
PUC
Con una lettera al Direttore Amministrativo la Segreteria della Federazione CISL Università di Catania
chiede che si superi lo stallo venutosi a creare su alcuni punti. In particolare si chiede l’inquadramento
dei lavoratori PUC appartenenti alla categoria B1 per il passaggio alla categoria B2, con corso di formazione già da tempo espletato, ancora da applicare e il mancato avvio, inoltre, del corso di formazione per
i lavoratori PUC appartenenti alla categoria B1 (ex ASU) per il passaggio a B2, già concordato con il sindacato. Nella lettera viene chiesta la consegna del secondo buono pasto ai lavoratori PUC per il completamento orario settimanale per il periodo gennaio/giugno 2008. Aspettative di notevole importanza per
gli interessati perché di incremento della base stipendiale. Va superato, infine, il problema della decurtazione della quota dell’indennità mensile di trattamento accessorio.
POLICLINICI LAZIALI
IN PRIMO PIANO
L’11 giugno scorso FLC CGIL, Federazione CISL Università, UIL P.A. hanno organizzato una manifestazione a difesa dei Policlinici Universitari del Lazio e contro le politiche regionali che vogliono trasformarli
in Fondazioni di natura privata e/o in IRCCS (Istituti di Ricerca a Carattere Scientifico).
Nel corso dell’incontro le Organizzazioni Sindacali si sono espresse per la tutela del servizio pubblico e
dei diritti dei malati. In particolare devono essere garantite una adeguata formazione dei futuri medici e
professionisti della sanità, la ricerca universitaria ed il futuro lavorativo del personale.
“Come CISL riteniamo – ha detto Stefano Lazzarini, Segretario territoriale “La Sapienza” – che l’azione di
risanamento dovrà essere accompagnata dall’elaborazione di un nuovo Piano sanitario regionale”. Per
Lazzarini occorre puntare sul riordino della rete ospedaliera, sul potenziamento del territorio e sulla valorizzazione dei policlinici universitari statali che devono rimanere a gestione diretta.
IL WIRELESS
NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE
È nel nord-ovest d’Italia che le università si sono spese maggiormente per dotarsi di reti wireless. Il 66,7%
degli atenei del triangolo industriale garantisce, infatti, una copertura per oltre la metà delle sedi, contro
il 42% delle università del sud. Questo quanto emerge dall’indagine 2008 sulla diffusione delle tecnologie wireless curata dalla Fondazione CRUI. Sono i servizi agli studenti la ragione principale dell’aggiornamento tecnologico. I luoghi privilegiati per la copertura wireless sono, infatti, aule e biblioteche, rispettivamente nel 72% e nel 70% dei casi. In merito all’analisi dei contenuti veicolati, l’utilizzo del wi-fi per
compiti interattivi quali l’e-learning (46%) e l’interazione con i docenti (52%) viene sorpassato da servizi
unidirezionali quali informazioni amministrative, servizi di supporto alla didattica, servizi e procedure
amministrative.
10 • Luglio 2008
AFAM
Sindacato Università
Serve un “modello”
nuovo di crediti
di Daniele Ficola - Componente CNAM
attività teorico-pratiche il 50 per
opo l’emanazione del decrecento ed alle attività di laboratorio il
to ministeriale riguardante
100 per cento.”
l’individuazione dei settori
Come si evince facilmente tali
artistico-disciplinari e dei nuovi ordipercentuali sono inapplicabili alla
namenti didattici, uno degli ultimi
didattica degli studi musicali pratici
provvedimenti ministeriali che manperché non tengono conto del rapcano per la definitiva attuazione della
porto didattico docente-studente di
riforma dei Conservatori di musica,
tipo “individuale”. Confortati dal fatto
sancita dalla legge 508 del 1999, è il
che il testo sopra citato non usa terdecreto, molto delicato ed importanmini “perentori” in tal senso ma evite, relativo alla definizione, per ciadentemente comparascuna Scuola, del raptivi con altro tipo di
porto fra le ore di
studi che non sono
lezione e le ore di stuMolte
le
variabili
quelli specifici dei
dio riferito ai crediti
Conservatori di musiformativi. Com’è noto
da considerare
ca, potremo forse sugil sistema ECTS preveper
la
gerire al legislatore
de che a ciascun creuna diversa “applicadito formativo accadedefinizione dei
zione” di tali percenmico (da ora in poi
tuali.
crediti
CF), corrispondano
Nel tentativo di formuconvenzionalmente
lare un modello adat25 ore di “impegno”
tabile alla didattica dei
per lo studente da
Conservatori
di musica, bisogna
distribuire in “percentuale” tra ore di
comunque
partire
da alcune considelezione e ore di studio personale (in
razioni.
realtà tale numero di ore è passibile
Non si può ipotizzare un modello di
di aumento o di diminuzione nell’orpercentuali ore di lezione-ore di studine del 20%). Si tratta adesso di indidio “in astratto”, ma, tenendo conto
viduare queste “percentuali”, tenendella definizione del CF, occorre che
do conto, in primo luogo, la specifiquesto sia applicabile alla tabella A
cità degli studi musicali.
del DM 483/08 sopra citato, che,
Il primo riferimento normativo al
com’è noto, prevede 108 crediti vinriguardo è il DPR 212, che bisogna
colati in settori presenti tra le attività
riconoscere essere molto carente.
formative di base e caratterizzanti
Questo il testo (capo II, art 6,
con un minimo ed un massimo già
comma 3): “I decreti ministeriali
stabiliti.
determinano, altresì, per ciascuna
Creare un modello che si possa adatscuola la frazione dell’impegno oratare alle singole Scuole secondo esirio complessivo che deve essere
genze specifiche per ciascuna di esse.
riservata allo studio personale, alle
Caratterizzare e differenziare le 4
attività di laboratorio o ad altre attitipologie di attività formative, tal
vità formative di tipo individuale.
quali sono quelle che si insegnano
Gli stessi decreti assegnano, di
oggi nei Conservatori di Musica: indinorma, rispetto all’impegno comviduale, d’insieme o di gruppo, colplessivo di ciascun credito, alle
lettiva teorica o pratica laboratorio.
lezioni teoriche il 30 per cento, alle
D
Da queste e da altre considerazioni
preliminari ne deriva una tabella, che
riassume un insieme di percentuali
che prevedono un margine (forbice)
di azione relativamente ampio per
ogni singola tipologia d’insegnamento per permettere di avere un adeguato numero di ore di lezione sia con
un basso che con un alto numero di
crediti in relazione anche alle diverse
Scuole. Questo tipo di “soluzione”
tiene conto di diversi fattori oggettivi
cha vale la pena, sia pur sinteticamente, elencare: il diverso numero di
settori presenti nei vari corsi vincolati dal succitato decreto del ministro:
nelle Attività formative caratterizzanti si va da due soli settori (nei corsi di
chitarra, fisarmonica, direzione di
coro e composizione corale), che
quindi dovranno avere un alto numero di crediti per raggiungere il tetto
stabilito, a quattro settori (nella maggior parte degli altri corsi); nelle
Attività relative alla formazione di
base si va da tre (nei corsi pianoforte
jazz, tastiere elettroniche) a cinque
settori (in venti corsi).
La presenza di settori tra le Attività
relative alla formazione di base comprendenti discipline di insegnamento
individuale (ad esempio i settori di
pratica e lettura pianistica, clavicembalo e tastiere storiche, pianoforte
jazz.) che quindi non potranno avere
un alto numero di crediti in quanto le
Attività relative alla formazione di
base hanno un massimo di 40 crediti
da dividere tra tutti i settori. Bisogna
dunque riuscire ad attribuire a detti
settori un basso numero di crediti ma
un adeguato numero di ore di lezione (almeno 15 per una annualità) per
le discipline ad essi afferenti.
- la previsione che i settori da inserire
nei piani di studio, da parte delle istituzioni e a scelta dello studente,
Luglio 2008 • 11
AFAM
avranno un numero di crediti basso e
per quelle d’insieme, di 9 per le colvario (ad esempio da 3 a 6), ma dato
lettive e di 6 per il laboratori. Tale
che essi conterranno discipline affemargine non è assolutamente “vincorenti a tutte e quattro le tipologie
lante” ma potrà essere ulteriormente
(individuale, d’insieme, collettiva e
esteso a seconda del peso che le istilaboratorio) le loro percentuali di ore
tuzioni vorranno dare alle singole
di lezione dovranno essere gestite al
discipline (ad esempio nel corso di
meglio con ampio margine di scelta e
chitarra che ha due soli settori tra le
nella maniera più coerente possibile
caratterizzanti occorrerà attribuire ad
con gli obiettivi didattici legati alle
essi un congruo numero di crediti per
discipline stesse.
arrivare al numero stabilito dalla tab.
È chiaro che in questa maniera, per i
A del decreto sui nuovi ordinamenti
motivi sopra esposti e, soprattutto,
didattici che è da 68 a 76). Il modelper motivi didattici, potremo avere
lo risulta invece blindato per quanto
discipline della stessa tipologia (indiriguarda la forbice relativa alle perviduale, d’insieme, collettiva e labocentuali del rapporto ore di lezioneratorio) nella stessa o in altra tipoloore di studio per ciascun credito (vedi
gia di attività formativa (relative alla
tabella).
formazione di base, caratterizzanti,
Potrebbe, infine, sembrare molto
integrative o affini, attiampia la forbice relatività formative ulteriori,
va ai Laboratori (da 32
a scelta dello studente,
a 80 %), ma innanzi
relative alla prova finatutto è coerente in perOccorre fissare
le e alla conoscenza
centuale con quelle
precisi obiettivi
della lingua straniera)
usate nelle altre tipoloche pur avendo crediti
gie di insegnamento (i
didattici
diversi potranno avere
minimi ed i massimi
un numero di ore d’inprevisti sono multipli
segnamento uguale.
tra loro) ed inoltre è
vero che i Laboratori
Per quanto riguarda
risultano molto vari per tipo d’iminvece il numero complessivo di crepegno di studio a casa richiesto. Un
diti da assegnare a ciascun settore (e
laboratorio di ear training, ad esemquindi alle discipline ad esso afferenpio, non richiederà mai allo studenti), nella tabella qui ipotizzata si arrite lo stesso impegno di studio a
va da un minimo di 1 fino ad un mascasa di un laboratorio di formaziosimo di 15 per le individuali, di 12
12 • Luglio 2008
Sindacato Università
ne orchestrale in cui lo studente
dovrà studiare la parte e i passi
orchestrali difficili, per non citare
uno studente di direzione d’orchestra che dovrà studiare a casa l’intera partitura! Stesso discorso vale
per le discipline afferenti alla tipologia D’insieme o di gruppo (musica da camera ed altre). Non deve
stupire che a 12 crediti corrisponda
un max di 120 ore di lezione. È
chiaro che le istituzioni sapranno
valutare in base alle loro disponibilità e numero di studenti quante ore
attribuire al docente per singolo
studente, ma è necessario (vedi
corso di chitarra) riuscire a prevedere per il settore musica da camera un congruo numero di crediti.
Queste sono solo alcune delle considerazioni che si possono fare per
spiegare il modello qui concepito.
In definitiva: pur fissando dei paletti rigorosi dal punto di vista degli
obiettivi didattici, si lascia ampio
margine alle istituzioni per formulare adeguatamente i piani di studio
sia per quanto riguarda la differenziazione delle Scuole sia per le singole attività formative, nel pieno
rispetto dei “principi generali” che
caratterizzano gli obiettivi didattici
previsti dalla riforma dei Conservatori e più in generale delle istituzioni musicali italiane.
■
Consumatori
Sindacato Università
Basta improvvisare,
dobbiamo programmare!
di Fabio Picciolini - Segretario Nazionale Adiconsum
che la Robin tax sia veramente a
notaio, dall’assicurazione, dall’avl precedente Governo aveva precarico di banche e petrolieri e non
vocato e da chiunque altro avendo
visto la “quattordicesima” ai
dei cittadini consumatori finali sui
la certezza che le leggi siano rispetpensionati, la riduzione dell’ICI,
cui, ci si può scommettere sarà trastate e non ci sia sempre il cavillo
un aiuto ai consumatori nei guai per
lata, con una commissione bancaper cui dopo mesi, se non anni, le
avere acceso un mutuo a tasria in più o con qualleggi restino inapplicate; vuole che
so variabile; l’attuale
che centesimo sui carvada avanti il processo di liberalizgoverno ha previsto la
buranti.
zazioni avviato ma assolutamente
carta “povertà” (acquiAi
dubbi
sulle
iniziative
insufficiente; vuole non avere paura
sti e bollette con lo
Gli interventi
pubbliche
si
aggiungodella quarta settimana; vuole poter
sconto), ha completato
“elettorali”
no
quelle
del
privato.
I
comprare dove vuole e non obblil’abolizione dell’ICI,
pochi
euro
ottenuti
dai
gatoriamente al discount perché
ha emanato un nuoservono poco
provvedimenti
emanati
solo lì è in grado di approvvigionarvo provvedimento sui
dal
Governo
sono
già
si; vuole potersi rivolgere a qualcumutui. Iniziative a fafiniti
per
le
perdite
che
no a cui far conoscere errori e torti
vore dei cittadini? Si,
i
cittadini
stanno
avensubiti, con la certezza di essere
ma…..
do
sui
propri
risparmi,
a
causa
di
ascoltato e di ottenere effettive
Il giudizio positivo è scontato e non
una
speculazione
che
sembra
avere
azioni di tutela.
ha bisogno di molti commenti, conormai
vinto
la
propria
battaglia,
per
Il cittadino, sempre la stessa persosiderato che consente un risparmio,
il
mancato
ribasso
delle
polizze
na di prima, chiede qualcosa d’alin alcuni casi notevole per molte
assicurative,
per
le
alte
commissiotro: chiede programmazione.
famiglie e particolarmente per i
ni bancarie, per gli aumenti dei carLa quattordicesima ai pensionati e
pensionati.
buranti, che crescono velocemente,
la social card certamente sono utili,
Il “ma” ha bisogno di molte più
ma ci saranno anche nel 2009 o
ma scendono, quando è possibile
spiegazioni.
spariranno?
con una lentezza esaGli interventi effettuati non sembraIl problema della casa
sperante, per la manno avere alcun coordinamento tra
non si esaurisce con
canza di sanzioni per
di loro né una continuità nel tempo,
Più controlli
interventi estemporanei
chi specula sui prezzi,
anzi appaiono interventi fatti per
ed, allora, chi beneficeper
il
mancato
riordino
necessità. Necessità di attuare le
contro le
rà del programmato
dei
servizi
pubblici
promesse elettorali, necessità di
“piano casa” e quali
locali.
speculazioni
dare qualche risposta, qualunque
saranno i tempi di reaManca
un
piano
orgaessa sia, alle richieste dei cittadini,
lizzazione. Sempre per
nico
di
intervento,
una
necessità di non perdere troppe
la casa il problema
programmazione
pur
posizioni a livello europeo, ecc.
mutui,
purtroppo,
non si esaurisce
di
lungo
periodo
che
però
faccia
ecc. ecc..
con
il
2008
né
con
il solo intervenintravedere
l’uscita
dal
tunnel.
Le iniziative spesso sono la ripetito
legislativo
ed
allora
è necessario
Il
cittadino,
lavoratore
e
consumazione, con nome diverso, di quanto
programmare
qualcosa
di nuovo
tore,
chiede
delle
certezze.
già era stato programmato (non
dove
ad
esempio
la
rinegoziazione
Il
lavoratore
vuole
un
salario,
almeattuato) e spesso anche con gli stesnon sia un’emergenza, ma una norno dignitoso, il rinnovo del contratsi soldi (non utilizzati).
malità (in molti paesi la vita media
to
nei
tempi
dovuti,
un
luogo
di
Le proposte, in molti casi, servono
di un mutuo non supera i 5/7 anni,
lavoro sicuro.
solo per avere l’effetto annuncio sui
non perché viene estinto, ma perIl consumatore vuole che esistano
giornali; poi magari muoiono in
ché viene sostituito con un nuovo
controlli contro la speculazione e
pochi giorni.
mutuo).
che chi sbaglia sia sanzionato;
I provvedimenti non tengono conto
Il controllo dei prezzi non si affronvuole poter andare in banca, dal
delle conseguenze: chi può credere
I
Luglio 2008 • 13
Consumatori
ta con il pur apprezzabile “Mister
prezzi”; si fa controllando i commercianti, con il potenziamento
Sindacato Università
della polizia annonaria, con la verifica del rispetto delle licenze e delle
autorizzazioni.
–
–
FAMIGLIE CON DISABILI: AUMENTA L’ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE
I nuclei familiari composti da orfani o
che comprendono persone inabili
riceveranno un aiuto più consistente:
dal 1° gennaio 2008, infatti, l’assegno
al nucleo familiare avrà un importo
superiore, per effetto delle disposizioni di un recente decreto che ridefinisce somme e livelli di reddito relativi a
questa prestazione.
Il provvedimento in questione mira a
rendere più favorevoli le condizioni di
accesso al trattamento di famiglia. A
tal fine vengono modificati importi e
requisiti reddituali per ottenere la prestazione, per i nuclei familiari:
– con entrambi i genitori (o uno
solo) ed almeno un figlio minore,
in cui sia presente almeno un inabile;
– con entrambi i genitori (o uno
solo), senza figli minori, con almeno un figlio maggiorenne inabile.
È previsto, inoltre, un aumento del
10% per gli assegni familiari che spettano a:
– nuclei con orfani, composti solo
da minori non inabili;
– nuclei con orfani, composti da
14 • Luglio 2008
–
–
–
almeno un minore e con almeno un
componente inabile;
nuclei con orfani, composti solo da
maggiorenni inabili;
nuclei con entrambi i coniugi e
senza figli (con almeno un fratello,
sorella o nipote inabili);
nuclei monoparentali (cioè con
richiedente celibe/nubile, separato/a,
divorziato/a, vedovo/a, abbandonato/a, straniero/a con coniuge residente in un Paese estero non convenzionato) senza figli, con almeno un fratello, sorella o nipote inabili;
nuclei monoparentali (cioè con
richiedente celibe/nubile, separato/a,
divorziato/a, vedovo/a, abbandonato/a, straniero/a con coniuge residente in un Paese estero non convenzionato) senza figli con almeno un fratello, sorella o nipote, in cui solo il
richiedente sia inabile.
nuclei senza figli (solo coniugi o
entrambi i coniugi e almeno un fratello, sorella o nipote), con almeno
un coniuge inabile e senza altri componenti inabili.
Libretti postali ‘dormienti’: entro agosto
i titolari devono decidere cosa farne
I titolari di libretti postali non movimentati da dieci anni – i cosiddetti depositi
“dormienti” - con saldo superiore ai 100
euro dovranno comunicare entro il 26
agosto le proprie disposizioni alle Poste
Italiane, recandosi presso un qualsiasi
Ufficio postale, oppure inviando comunicazione alla sede centrale di Roma,
L’incognita energia non può risolversi solo con “nucleare sì o
nucleare no”. Il problema si affronta con scelte mirate alla ricerca e
all’utilizzo di varie fonti alternative,
con lo sviluppo del risparmio energetico, con l’ammodernamento
delle reti e delle strutture.
Ultimo, ma solo per brevità, i cittadini chiedono servizi pubblici locali efficienti e un fisco più equo.
Quindi, ben vengano tutte le misure che possono alleviare le difficoltà che gravano sulla parte più
ampia della società italiana, ma
saranno solo un passeggero palliativo se non inserite in un progetto più
grande ed organico indispensabile
se veramente si vuole che il paese
non seguiti a scendere tutte le classifiche mondiali.
■
per consentire il censimento anagrafico
del proprio libretto.
Superato il termine del 26 agosto senza
che siano impartite disposizioni, le
Poste Italiane procederanno all’estinzione del libretto e le somme su di esso
depositate saranno devolute per l’80%
al Fondo speciale per le vittime dei
crack finanziari, istituito dalla legge
finanziaria 2006, ed il restante 20%
alla regolarizzazione dei precari della
pubblica amministrazione.
Quella dei “depositi dormienti” è una
situazione frequente soprattutto tra le
persone anziane e gli emigrati all’estero. Questi ultimi, naturalmente, non
devono recarsi presso gli uffici postali
italiani: per loro è stato infatti predisposto e diramato alle sedi consolari
un apposito modulo di dichiarazione
da compilare e trasmettere, insieme
alla fotocopia di un documento di
identità e del codice fiscale, direttamente a: Poste Italiane SpA, Business
Unit BancoPosta, Operazioni - Servizio
Risparmi, Via di Tor Pagnotta 2, 00143,
Roma, oppure tramite il consolato
generale o i locali uffici dei patronati,
entro il 25 agosto 2008.
Per la consulenza e l’assistenza necessarie, ci si può recare presso la più vicina sede dell’Inas Cisl (gli indirizzi si
trovano su www.inas.it, oppure chiamando il numero verde 800 001 303).
Ricordiamo che la consulenza offerta
dall’Inas è assolutamente gratuita.
Fisco
Sindacato Università
Incapienti ma informati:
arriva il Bonus
a cura del CAAF CISL
posta, e quindi non accedono al
Questo progetto (che nella fase di
l bonus incapienti di 150 euro
bonus
in
automatico,
non
tutti
sperimentazione interesserà Cataistituito lo scorso anno, nasce
avranno
le
informazioni
necessarie
nia, Bari, Genova, Bergamo, Vicon la finalità dichiarata di
per
il
procedimento
cenza, Padova, Milano, Bologna e
sostegno al reddito e
di compilazione del
Messina), inaugura una collaboracontrasto alla povertà.
modello
per
la
richiezione tra strutture capillarmente
Ma è davvero una
sta
del
rimborso.
È
diffuse sul territorio, che operano
misura accessibile ai i
Il Caaf Cisl
molto probabile che
in contesti apparentemente molto
soggetti più deboli?
con
Caritas
e
ancora
una
volta
sadiversi ma sono mosse dalla conChi ha una lunga storia
ranno
proprio
i
sogvinzione comune che una maggiodi lavoro sociale a
Fio.psd per i
getti socialmente più
re equità e giustizia sociale passi
favore di persone in
diritti dei più
deboli,
che
hanno
anche attraverso un effettivo supestato di grave emargiscarsa
confidenza
con
ramento dell’estraneità dei cittadideboli
nazione, come sono la
le istituzioni e le proni verso le istituzioni e la facilitaCaritas Italiana e la
cedure
burocratiche
e
zione dei percorsi di accesso ai
Federazione Italiana
amministrative,
a
non
diritti che è dovere di queste ultiOrganismi per la peressere in condizione di godere di
me riconoscere e garantire, a partisone Senza Dimora (fio.PSD),
questo
beneficio.
re da quelli delle persone più svansostiene di no. L’esperienza sul terPer
contribuire
a
superare
le
barrietaggiate, povere ed escluse.
ritorio, mette anzi in luce due
re d’accesso a questa misura, CAAF
Così, se il CAAF Cisl nasce con la
“paradossi” che rendono inefficaCisl,
Caritas
Italiana
e
fio.PSD
avviamissione di favorire la semplificace il bonus proprio per i soggetti
incapenno
il
progetto
“
zione e il miglioramenpiù deboli.
ti ma informati”, che si
to del rapporto tra
Il primo paradosso, che potremmo
propone
nei
prossimi
cittadino e Pubblica
definire degli “acapienti”, consiste
mesi
di
sperimentare
in
Amministrazione,
il
150 euro per
nel fatto che le persone in stato di
alcuni territori buone
progetto con Caritas e
emarginazione sociale, come i
il sostegno
pratiche
di
accompafio.PSD è l’occasione
senza dimora, non rientrano nella
dei
redditi
gnamento
dei
soggetti
per declinarla in un
categoria dei contribuenti a basso
beneficiari del bonus
contesto dove l’obiettireddito, e quindi tra i beneficiari
più
svantaggiati,
da
vo non è tanto l’effidel bonus, perché non hanno perestendere,
in
un
seconcienza, ma la promocepito nessun reddito!
do momento, a livello nazionale e
zione dei diritti e la tutela dei più
Il secondo paradosso risiede nel
ad
una
gamma
di
soggetti,
servizi
e
deboli. Un altro modo di fare sinfatto che dei soggetti beneficiari
prestazioni
sociali
più
ampia.
dacato.
■
che non hanno un sostituto d’im-
I
Luglio 2008 • 15
Tesseramento 2008
Fai la scelta CISL
Segreteria Nazionale
Via Rovereto 11 - 00198 Roma
Tel. 068840772 - 068413556 - Fax 068844977
www.cisluniversita.it
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