Luglio 2008 Anno XII “Poste Italiane S.p.A. - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 2, DCB Roma” Sindacato Università MENSILE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE DELLA FEDERAZIONE CISL UNIVERSITÀ 7/2008 Pag. 3 Pag. 6 Pag. 13 No alla riforma occulta Per l’università la stessa politica Programmazione per i consumatori In questo mese: MENSILE DI CULTURA E INFORMAZIONE SINDACALE Anno XII - n. 7/2008 Luglio 2008 Direttore Antonio Marsilia Direttore responsabile Marino Midena Comitato di Direzione Nino Dammacco - Domenico Di Simone Santo Signorelli - Cinzia Pace Gian Paolo Favo - Fiore Madeo Segreteria di redazione Olga Beffa Direzione, Redazione, Amministrazione Via Rovereto, 11 - Roma 00198 Telefono 068840772-068413556 Fax 068844977 www.cisluniversita.it [email protected] Registrazione Tribunale di Roma n. 547/97 del 10/10/1997 Spedizione in abbonamento postale art. 1 comma 2, D.L. 353/2003 - Roma Abbonamento annuo: € 36,15 Biblioteche, dipartimenti e istituti universitari, istituzioni pubbliche e private: € 41,32 Per l’estero: € 46,98 Abbonamento sostenitore: € 61,97 Una copia: € 3,61 Annate e copie arretrate: il doppio Versamento in c/c postale n. 50421007 intestato a: CISL Università - Via Rovereto, 11 Roma 00198 Agli iscritti al Sindacato Cisl Università viene inviato gratuitamente Stampa: Arti Grafiche S. Marcello S.r.l. V.le R. Margherita, 176 - 00198 Roma Tel. 068553982 - Fax 068540512 Finito di stampare nel mese di luglio 2008 ■ La riforma occulta dell’Università di Antonio Marsilia pag. 3 ■ Nuovo Ministro vecchia politica di Nino Dammacco pag. 6 ■ Cosa serve all’università pubblica di Santo Signorelli pag. 8 ■ Dalle Sedi pag. 10 ■ Serve un “modello” nuovo di crediti di Daniele Ficola pag. 11 ■ Basta improvvisare, dobbiamo programmare! di Fabio Picciolini pag. 13 ■ Incapienti ma informati: arriva il Bonus a cura del CAAF CISL pag. 15 Auguri di buone vacanze dalla Segreteria Nazionale L’ARTE IN COPERTINA Continua la collaborazione con artisti, docenti delle Accademie di Belle Arti che, su nostra richiesta, contribuiscono cortesemente all’arricchimento della rivista attraverso la pubblicazione di una loro opera. In questo numero, in copertina, è riprodotta un’opera del Maestro Nicola Maria Martino. All’iniziativa possono partecipare anche gli studenti delle Accademie di Belle Arti Nicola Maria Martino, “Apricoca” 2006, olio su tela, cm 40 x 50. Editoriale Sindacato Università La riforma occulta dell’Università di Antonio Marsilia - Segretario Generale Federazione CISL Università Q uesta nuova legislatura era nata sotto l’insegna del dialogo possibile. Ipotesi che si poteva realizzare sia sul piano politico tra maggioranza e minoranza che su quello sociale e del lavoro tra governo e organizzazioni sindacali. I provvedimenti adottati dal Governo in questi ultimi tempi sembrano aver ridotto o annullato i margini di contatto e sereno confronto. Il pacchetto dei provvedimenti che comprende la manovra finanziaria, i decreti legge 112/08 e 113/08, la delega al Governo per l’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico sembrano voler chiudere in una morsa senza precedenti non solo Antonio Marsilia l’università (ma questo non sarebbe un fatto nuovo in quanto pratiEsautorati, di fatto, i poteri costitucamente tutti gli ultimi governi zionali del Parlamento, chiamato hanno tagliato risorse al settore e si solo a ratificare quanto deciso dal sono riproposti radicali cambiaGoverno, e senza aver nemmeno menti) ma anche il pubblico preso in considerazione l’audizioimpiego ed in ultima istanza lo ne delle componenti universitarie, stesso sindacato. È il Ministro Tremonti davanti agli occhi di ed il suo staff stanno tutti la campagna ponendo in essere fastidiosa sui lavoratoquello che possiamo Le misure ri pubblici fannulloni considerare senza tepreviste che è servita a creare ma di smentite una consensi ad interventi vera e propria riforma metteranno in “punitivi ad effetto”. occulta del sistema ginocchio gli Occorre, poi, precisauniversitario. Sono molre che probabilmente te, infatti, le norme di atenei quando leggerete quecarattere ordinamensto articolo alcuni tale presenti nel deprovvedimenti sarancreto che cambieranno già diventati leggi dello Stato. no, in peggio, il volto dei nostri Come è noto il Governo sta proAtenei. cedendo, pur in presenza di una In tutte le Università si sono svolte maggioranza netta, a colpi di assemblee di protesta, indette fiducia alla conversione dei dalle forze sindacali, che hanno visto una forte presenza di docendecreti. ti, personale tecnico e studenti, in cui sono state denunciate le misure più pericolose contenute nei decreti. L’aspetto più preoccupante è quello che permette ai singoli Atenei di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato, una misura che cancella il ruolo pubblico dell’università (v. box a pag 4) per avviare una privatizzazione selvaggia del sistema. La Federazione CISL Università è profondamente contraria al modello “Ateneo Fondazione” anche perché, per il vantaggio di qualche singola sede, si verrebbe a registrare il depauperamento della maggioranza degli Atenei. Particolarmente allarmante, sarebbe poi il passaggio del personale tecnico dal rapporto di lavoro pubblico a quello privatistico, ipotesi che potrebbe estendersi anche al personale docente. Ma non basta! Il taglio chirurgico di ben 500 milio- Luglio 2008 • 3 Editoriale Sindacato Università ni di euro alle risorse ha il risultato quindi, le famiglie, che dovranno di mettere in ginocchio il sistesostenere l’onere dell’aumento ma universitario che delle tasse universiormai da anni si tarie che, nolenti, i dibatte in una crisi rettori hanno già Con le finanziaria. paventato. Sul fronL’assenza di risorse, te dei tagli anche Fondazioni verso infatti, ha sempre la riduzione delle un sistema vanificato, in questi risorse destinate al ultimi 15 anni, qualsalario accessorio privatistico siasi tentativo di hanno l’effetto di rilancio e riqualificauna riduzione delle zione. A pagare il costo maggiore retribuzioni calcolata in circa 300 saranno proprio gli studenti e, euro l’anno in meno nelle buste FONDAZIONI: I RETTORI Il tema delle fondazioni universitarie torna prepotentemente all’ordine del giorno. Il decreto legge 112/08, che sta suscitando forti proteste in tutti gli atenei, prevede, infatti, la possibilità di trasformazione delle università in fondazioni di diritto privato. Una novità solo parziale, infatti, già 12 università hanno dato vita a fondazioni (Politecnico di Milano, Fondazione Marco Biagi di Modena, IULM di Milano, Università di Salerno, Università di Chieti e Pescara, Università dell’Aquila, Università di Teramo, Università di Ancona, Università di Pavia, Università di Perugia, Università di Il Convegno CRUI 4 • Luglio 2008 paga dei lavoratori. Per un comparto il cui contratto di lavoro è scaduto il 31 dicembre 2005, in presenza di un tasso d’inflazione che, al di là dei trucchi contabili, sta galoppando, significa rischiare di allargare a dismisura per le famiglie monoreddito la soglia del rischio povertà. Se prendiamo in considerazione, su un piano parallelo, che l’ARAN sta proponendo rinnovi contrattuali a prezzo di saldo appare evidente il rischio che si stiano cancel- TRACCIANO IL BILANCIO Reggio Calabria e lo IUAV di Venezia) anche se per lo più relative ad alcune facoltà specifiche. Nel nostro ordinamento, infatti, la finanziaria del 2000 n. 388 aveva già previsto (art. 59 comma 3) l’ipotesi della costituzione di enti strumentali per la raccolta di fondi per determinati progetti. Sono in molti però a voler fare dei distinguo: le fondazioni sotto l’alveo della legge 388/2000 non sono di natura privata e sono cosa completamente diversa dalla possibilità prevista invece dal decreto Tremonti. Del tema “fondazioni” si è parlato di recente in un convegno promos- so dalla Conferenza dei Rettori. La Federazione CISL Università si è da sempre dichiarata contro il progetto delle fondazioni nella convinzione che il cambiamento d’identità delle Università fosse di fatto un tradimento dell’autonomia riconosciutagli dalla Costituzione. La natura pubblica è per il sindacato uno dei capisaldi immodificabili che deve uniformare l’attività universitaria. Si può affidare, infatti, il sostegno alla formazione solo al capitale privato? Quale evoluzione può avere uno Stato che rinunci al ruolo strategico della cultura? Si parla sempre di competitività del sistema Paese rispetto ai “competitor” internazionali manca però un serio ragionamento su quali strumenti fare leva per raggiungere questi obiettivi e il rilancio delle fondazioni rivela come sostanzialmente, per la formazione, la politica sia squisitamente di cassa. A questi motivi di contrarietà occorre affiancare il primario e delicatissimo problema del personale, contrattualizzato e no, di cui il decreto non chiarisce i destini se non in una fase transitoria. In più con le fondazioni private il rischio per gli studenti è quello di veder crescere a dismisura le tasse d’immatricolazione e iscrizione con evidente lesione del diritto allo studio che il nostro ordinamento è impegnato a difendere. Editoriale Sindacato Università lando le conquiste faticose che i lavoratori erano riusciti ad ottenere per assicurarsi un’esistenza dignitosa. Non possiamo, poi, non ricordare che il blocco del turn over comporta l’ulteriore invecchiamento medio del personale, il rischio di compromettere i processi di stabilizzazione in corso ed il collasso funzionale degli Atenei. Il limite introdotto, pari al 20%, al turn over delle assunzioni del personale, per ciascun anno del triennio 2009-2011, comporterà, per il corpo accademico, secondo i dati riportati dal Ministro Gelmini nel Il Ministro dell’Università Maria Stella Gelmini Cresce la protesta contro le misure del Governo corso dell’audizione dinanzi alla VII Commissione (entro il 2012 le previsioni di pensionamento interesseranno circa il 47% del personale) una riduzione di organico di oltre 20 mila docenti. La riforma occulta, con il taglio delle risorse e l’invito al capitale privato, propone un modello di Università nuova che ci allarma. In sessant’anni di storia costituzionale del Paese l’ordinamento era stato predisposto a garantire il principio di libertà ed autonomia delle università, per preservarla da interessi economici e dal capitalismo privato. Ora, con semplici decreti legge, si vuole offrire una prospettiva completamente diversa. Siamo convinti che il valore strategico per il Paese rappresentato dall’alta formazione non trovi la sua quadratura nei principi di cassa. E l’atteggiamento del governo sembra ridurre la sua funzionalità all’osservanza della contabilità. Per noi l’insegnamento resta un servizio pubblico irrinunciabile. Un segnale di come la comunità accademica stia vivendo con timore le misure del governo è rappre- sentato dalla minaccia di non approvare, a pioggia, in tutte le sedi universitarie, i bilanci preventivi degli atenei da parte degli organi competenti. Tale iniziativa finirebbe con il far sprofondare nel commissariamento gli Atenei italiani. Inoltre, molti Rettori si sono dichiarati pronti alle dimissioni; una posizione che lascia intravedere da parte della Conferenza dei Rettori una forte opposizione. La Federazione CISL Università ha proclamato lo stato di agitazione del personale e sta predisponendo, in accordo con le altre organizzazioni, una serie di misure che potrebbe portare a settembre ad una seconda manifestazione nazionale ed arrivare, se necessario, allo sciopero di tutte le componenti universitarie e alla sospensione di ogni attività didattica. ■ Luglio 2008 • 5 Assemblea docenti Sindacato Università Nuovo Ministro vecchia politica di Nino Dammacco - Segretario Generale Aggiunto Federazione CISL Università L e iniziali dichiarazioni della on.le Ministro Gelmini, ufficialmente solennizzate davanti alla VII Commissione della Camera e di fronte al CUN, ci avevano fatto ben sperare per le condivisibili prospettive, che aveva offerto, e per le aperture, che conteneva, molto vicine alle richieste che da tempo (troppo) il mondo universitario, anche attraverso le OO.SS., avevano ripetutamente avanzato. Sfortunatamente, mentre il Ministro intratteneva la platea con affabili discorsi, un altro Ministro si era munito di forbici e operava tagli, dando vita a due decreti legge, il n. 112 del 25 giugno 2008 e il succesNino Dammacco sivo n. 113, dai molti lati negativi. La manovra del Governo nella sua si tratta di una manovra che sottrae globalità, osservata dal punto di alle casse delle università italiane vista dell’università, mostra una non meno di 2 miliardi di euro, tenduplice prospettiva, del tutto inadedente a impoverire non solo i bilanguata rispetto al ruolo strategico che ci universitari, ma anche le tasche in un Paese deve avere l’Università dei dipendenti universitari (docenti, stessa. Detta manovra si presenta tecnici e amministrativi) e delle prima di tutto come una misura ecofamiglie degli studenti, in quanto se nomica apparentemente fine a se le università vorranno sopravvivere stessa, con la quale si saranno costrette ad operano tagli consiaumentare considerestenti al finanziamenVerso la volmente le tasse sento ordinario delle uniza avere la minima paralisi, versità, tagli alle retripossibilità di offrire buzioni dei docenti e migliori servizi. assediati da del personale tecnico In secondo luogo, la tagli e risparmi e amministrativo (resi manovra presenta coancor più pesanti dalme scelta prioritaria la crescita del tasso di la tentazione della priinflazione monetaria), tagli per gli vatizzazione degli Atenei, attraverso anni 2009-2011 del 20 % del turn le fondazioni, e l’abbandono graover del personale docente e tecniduale del sistema pubblico, per il co-amministrativo, congelamento quale è fondamentale il sostegno da delle retribuzioni dei docenti. A parte dello Stato. Infatti, le fondazioquesti tagli si aggiungono le decurni non vanno ad affiancarsi alle unitazioni derivanti dai cosiddetti versità, ma le soppiantano, immagirisparmi di spesa per i limiti posti nando che vi siano dei privati pronalle assunzioni. Complessivamente, ti a investire con generosità e con 6 • Luglio 2008 spirito di altruismo nella formazione superiore. Il Governo, quasi ignorando quanto di buono e di positivo esiste nelle università italiane, propone la trasformazione in fondazione come una soluzione quasi obbligata per innovare nella formazione superiore. In effetti, propone il cambiamento non meglio identificato di un modello pubblico, che, nonostante i vuoti e le omissioni della politica, ha prodotto negli anni scienza e conoscenza, internazionalmente apprezzate, se è vero (come è vero) che i cervelli in fuga hanno studiato in Italia. A tutto questo si aggiungano le modifiche al sistema contrattuale, che diventerà peggiore di quello attuale, e le inutili accuse alle organizzazioni sindacali, che, pur non essendo prive di colpe, tuttavia, hanno il merito di favorire la partecipazione in settori nei quali l’efficienza e il rendimento istituzionale sono spesso rapportati al senso di appartenenza e al coinvolgimento personale e volontario. Il metodo e il modello proposti dal Assemblea docenti Governo, in fondo, non sono né lungimiranti né coraggiosi. Sembra che l’intento principale consista nell’ingessare le università, imponendo uno schema pubblicistico nel controllo e uno privatistico nelle azioni e nelle prassi. Ne deriva un disegno ambiguo, senza obiettivi chiari, poco efficiente e poco produttivo, poiché non tiene conto della necessità di intervenire tempestivamente e in modo strutturale se si vuole realizzare la “strategia di Lisbona”, investendo in qualità e innovazione, migliorando i servizi istituzionali e il rapporto con le strutture produttive del territorio, cambiando le regole per il reclutamento, aprendo le porte alla ricerca, modernizzando il sistema didattico e formativo dei giovani. La riforma delle università non si fa sbandierando parole d’ordine (come ad esempio meritocrazia, eliminazione dei nepotismi) o agitando spettri (come ad esempio quello dell’assenteismo). Se ci sono violazioni o eccessi si puniscano i L’idea perversa di una università privata responsabili senza sparare nel mucchio, perché quando si agisce in questo modo sono sempre i più deboli e coloro che credono nel proprio lavoro ad esserne vittime, mentre i furbetti si salvano sempre! Siamo pronti a collaborare nel modo più ampio possibile con il Ministro e il Governo al fine di rendere il sistema universitario e della ricerca pubblica più competitivo al livello internazionale, anche facendo sacrifici finalizzati. Con tutta franchezza osserviamo che la strada che ci viene proposta non ci sembra la migliore e, se non si cambia rapidamente, vediamo all’orizzonte addensarsi molte nubi pericolose per il Paese e, soprattutto, vediamo allontanarsi sempre più la dimensione europea, con tutti i danni che ne conseguono. ■ Sindacato Università Un momento dell’Assemblea Nazionale di Roma ESTRATTO DEL DOCUMENTO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DELL’UNIVERSITÀ INDETTA IL 22 LUGLIO 2008 DALLE ORGANIZZAZIONI E ASSOCIAZIONI DELLA DOCENZA E DEGLI STUDENTI Gli interventi governativi non sono un fatto casuale e congiunturale: essi disegnano un modello che si dispiegherà nel lungo periodo attraverso ulteriori interventi legislativi destinati a colpire e a ridimensionare lo Stato sociale nel suo complesso. Inoltre, un ulteriore impoverimento del sistema-paese deriverebbe dal fatto che, mancando i concorsi per i giovani, gli aspiranti ricercatori saranno costretti a migrare verso altri Paesi più ricettivi, contribuendo così paradossalmente a renderli più competitivi rispetto al nostro. Contro questo disegno l’Assemblea protesta decisamente, denunciando i guasti che deriverebbero all’intera comunità nazionale dalla sua attuazione. La classe politica deve ascoltare la nostra protesta e prendere atto che essa è fortemente congiunta alla volontà di cambiamento delle Università. Occorre offrire soluzioni credibili per far crescere e migliorare il sistema pubblico della formazione. Pertanto, l’Assemblea nazionale: – chiede al Governo l’immediato stralcio di tutte le norme sull’Università contenute nei provvedimenti governativi; – chiede al Governo che si inverta la manovra economica, destinando alle Università nuove risorse economiche anche al fine di bandire concorsi per giovani, avviando così la soluzione del grave problema del precariato; – invita gli Atenei a sospendere l’avvio del prossimo anno accademico, informando e discutendo con gli studenti e con il personale tutto adeguate forme di mobilitazione; – invita le Università a non approvare i propri bilanci preventivi in mancanza delle adeguate risorse economiche; – chiede alla CRUI, al CUN, al CNAM e al Consiglio nazionale degli studenti una presa di posizione forte ed esplicita per l’apertura di un confronto inteso a promuovere i veri interessi della comunità universitaria; – preannuncia, a partire da settembre, un calendario di iniziative di mobilitazione nazionali e locali, per preparare una seconda manifestazione nazionale e arrivare, se necessario, allo sciopero di tutte le componenti universitarie e alla sospensione di ogni attività didattica; – invita tutti i lavoratori e gli studenti delle Università a mobilitarsi congiuntamente, nella consapevolezza della gravità della situazione attuale e delle prospettive futuro. Luglio 2008 • 7 Università Sindacato Università Cosa serve all’università pubblica di Santo Signorelli - Segretario Nazionale Federazione CISL Università di maggiori risorse, motivazioni per i i sono momenti in cui – per docenti, anche intervenendo sulle far fronte alle emergenze – retribuzioni, reclutamento di giovani occorre assumersi la respondocenti e ricercatori, scelte effettive sabilità che deriva dal ruolo che ciaed efficaci per la ricerca nelle scuno occupa nel proprio ambito di università pubbliche, lavoro. politiche per il diritto Quello attuale, per allo studio che dimol’Università pubblica strino la centralità italiana, è certamente Si vuole degli studenti, valutauno di questi momendepotenziare il zione del sistema uniti alla luce del conteversitario volta a prenuto nel Decreto Legruolo degli miare merito ed imge 112/08. L’idea di atenei pegno, stato giuridico base del provvedidella docenza univermento – per l’Universitaria. sità e per la ricerca Oggi per l’università scientifica – è quella si spende solo l’1.6% rispetto alla di depotenziarne progressivamente spesa pubblica nazionale, per la ruolo ed autonomia. Emerge chiararicerca scientifica l’impegno è dello mente l’indirizzo a ridurre pesante0.38% del PIL. Sono necessarie magmente l’operatività e le capacità di giori risorse considerando che l’imofferta e di impegno nella ricerca pegno economico per le università e delle Università, mentre d’altro canto per la ricerca è di molto inferiore è chiaro che con le fondazioni si a quella internazionale (la media avvia il percorso della “privatizzaOCSE pari al 3.1%). L’obiettivo minizione” delle stesse. mo dovrebbe essere pari al 2% L’Università italiana ha oggi bisogno della spesa pubblica adeguandosi all’impegno di altri paesi (es. Svezia e il Regno Unito). Per quanto riguarda il nodo spinoso del reclutamento dei docenti sono convinto che debba iniziare con il dottorato di ricerca, che dovrà essere il titolo necessario per coloro che intendono proseguire la carriera nell’università. Va ridiscussa, coSanto Signorelli C 8 • Luglio 2008 munque, la struttura del dottorato anche alla luce dei risultati scientifici ottenuti dai “dottori di ricerca” in tanti cicli e valutando in che misura questi abbiano contribuito al miglioramento della performance scientifica dei singoli atenei e del sistema universitario. Occorre, altresì, che l’esperienza ed i risultati ottenuti dai “dottori di ricerca” siano effettivamente utilizzabili anche al di fuori del sistema universitario. Per questo nuovo ruolo il dottore di ricerca deve venire adeguatamente retribuito, parametrando la borsa a quelle dei dottori di ricerca di altri paesi. Il primo impegno nella funzione docente, dei giovani, potrà essere quello di un rapporto di lavoro con l’Università a tempo determinato (T.D.) di durata triennale e non rinnovabile. Le Università – sulla scorta di una precisa programmazione delle esigenze di sviluppo nella ricerca e nelle attività di formazione, valutate anche dal MIUR e dal sistema di valutazione – dovranno rendere disponibili concorsi per il livello successivo che deve configurare un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Dopo un periodo (4 anni), l’attività svolta - nelle funzioni di didattica e tutorato e nella ricerca scientifica sarà sottoposta a valutazione in sede di ateneo (anche avvalendosi di un sistema valutativo indipendente ad integrazione di quello della sede) e nel caso di una valutazione positiva potrà ottenere incrementi stipendiali e maggiori fondi per la ricerca scientifica. Sulle retribuzioni, occorre una volta per tutte dire con chiarezza che esse debbono essere in linea con quelle dei paesi dell’Area U.E. La docenza universitaria – unitaria nelle sue funzioni – dovrà essere unica anche nella sua intera articola- Università zione. In questo senso serve un intersorti dell’Università e per mettersi vento legislativo sui diritti e i doveri finalmente alle spalle critiche da dei docenti che sancisca l’entità parte della società civile. Le minima e massima dell’attività fronUniversità autonomamente, dovrantale, il valore della partecipazione ad no elaborare un progetto di sviluppo ogni forma e tipologia di organi decideterminato sulle realtà del loro sionali e di governo. La bacino territoriale, micarriera dovrà progredirando ad essere compere su livelli retributivi titivi per servizi (per Bisogna determinati da un trattaattrarre l’interesse degli mento generale naziostudenti e delle loro investire nel nale che deve recuperafamiglie) e per grado di re il gap tra le retribuinternazionalizazzione settore zioni italiane e quelle (per attrarre risorse e almeno il 2% dei docenti nelle unistudenti). versità europee e da Con la valutazione dodella spesa una retribuzione agvranno essere forniti pubblica giuntiva concertata in parametri per le universede di Ateneo anche sità sulle politiche da sulla base del giudizio seguire orientando le ministeriale. La retribuzione di atescelte relative alle risorse pubbliche neo dovrà essere pari, a titolo esemdestinate alle istituzioni universitarie. plificativo, al 50-60% del tabellare La valutazione dovrà riguardare, la nazionale e la concertazione dovrà didattica, la ricerca, la funzionalità realizzarsi all’inizio dell’anno accacomplessiva, i programmi di svilupdemico basandosi sulla valutazione po degli Atenei. Infine, relativamente delle attività svolte e sui risultati ottealla ricerca scientifica, va ricordato nuti nel corso del precedente anno che i ricercatori italiani continuano accademico. Per la valutazione del ad occupare posti importanti nelle sistema universitario la programmagraduatorie europee nonostante il zione e l’esercizio dell’autonomia sistema non sia attraente per gli studebbono essere la base della “goverdiosi più giovani che scelgono l’estenance” universitaria. ro. Per evitare ciò un modo potrebbe La valutazione dei risultati ottenuta essere quello di prevedere che la dal sistema universitario, dalle sue ricerca scientifica dell’università itadiverse articolazioni (Atenei, Facoltà, liana abbia una propria definita sogDipartimenti) e dai professori realizgettività, affidando le premesse zata da un soggetto pubblico terzo è annuali (o bi-triennali) ad una autoriun passo in avanti decisivo per le tà composta da scienziati italiani ed Sindacato Università esteri (i primi in percentuale maggiore) individuati sulla scorta delle capacità e risultati ottenuti. I compiti di questa autorità debbono essere quelli di individuare le grandi linee della ricerca scientifica dell’università italiana, determinare i criteri generali per le proposte degli studi, prevedere le esigenze pluriennali di risorse da impegnare per i temi della ricerca, verificare la sua ricaduta per lo sviluppo del sistema stesso e dell’intera comunità scientifica e sociale, interfacciarsi con il sistema valutativo ministeriale sui progressi della ricerca scientifica dell’Università per rappresentare nel merito l’interlocutore del MIUR. L’impegno richiesto al Governo ed alla classe politica è di spendersi per l’Università e per la ricerca. Tutto però sembra andare in senso contrario: le minori risorse - come sottolineato recentemente e con forza dalla CRUI - strangoleranno le Università. Non si potrà avviare nessun rinnovamento della classe docente stante il blocco del turnover. Dobbiamo immaginare che i nuovi pochi “docenti” avranno in futuro rapporti di lavoro precario e a tempo determinato. È stato deciso che il sistema pubblico – anche per l’Università - deve essere subalterno alla economia ed al mercato. Vengono cancellate le regole primarie che rendono libere, plurali e garantite la formazione e la cultura. ■ Luglio 2008 • 9 Dalle Sedi Sindacato Università A PALERMO C’È PREOCCUPAZIONE PER IL BILANCIO La Segreteria della Federazione CISL Università di Palermo esprime preoccupazione per la mancata presentazione del Bilancio Consuntivo relativo all’anno 2007. L’assetto finanziario dell’ateneo non lascia tranquilla l’organizzazione sindacale guidata dal Segretario Elio Calafiore. L’assenza di pubblicità su dati come la formazione, le consulenze, le spese telefoniche, con l’alibi della privacy, alla fine si traduce in mancanza di trasparenza. Occorre certezza sulle spese e maggiore chiarezza sugli aspetti gestionali e finanziari. BISOGNA RISOLVERE I PROBLEMI DEI LAVORATORI PUC Con una lettera al Direttore Amministrativo la Segreteria della Federazione CISL Università di Catania chiede che si superi lo stallo venutosi a creare su alcuni punti. In particolare si chiede l’inquadramento dei lavoratori PUC appartenenti alla categoria B1 per il passaggio alla categoria B2, con corso di formazione già da tempo espletato, ancora da applicare e il mancato avvio, inoltre, del corso di formazione per i lavoratori PUC appartenenti alla categoria B1 (ex ASU) per il passaggio a B2, già concordato con il sindacato. Nella lettera viene chiesta la consegna del secondo buono pasto ai lavoratori PUC per il completamento orario settimanale per il periodo gennaio/giugno 2008. Aspettative di notevole importanza per gli interessati perché di incremento della base stipendiale. Va superato, infine, il problema della decurtazione della quota dell’indennità mensile di trattamento accessorio. POLICLINICI LAZIALI IN PRIMO PIANO L’11 giugno scorso FLC CGIL, Federazione CISL Università, UIL P.A. hanno organizzato una manifestazione a difesa dei Policlinici Universitari del Lazio e contro le politiche regionali che vogliono trasformarli in Fondazioni di natura privata e/o in IRCCS (Istituti di Ricerca a Carattere Scientifico). Nel corso dell’incontro le Organizzazioni Sindacali si sono espresse per la tutela del servizio pubblico e dei diritti dei malati. In particolare devono essere garantite una adeguata formazione dei futuri medici e professionisti della sanità, la ricerca universitaria ed il futuro lavorativo del personale. “Come CISL riteniamo – ha detto Stefano Lazzarini, Segretario territoriale “La Sapienza” – che l’azione di risanamento dovrà essere accompagnata dall’elaborazione di un nuovo Piano sanitario regionale”. Per Lazzarini occorre puntare sul riordino della rete ospedaliera, sul potenziamento del territorio e sulla valorizzazione dei policlinici universitari statali che devono rimanere a gestione diretta. IL WIRELESS NELLE UNIVERSITÀ ITALIANE È nel nord-ovest d’Italia che le università si sono spese maggiormente per dotarsi di reti wireless. Il 66,7% degli atenei del triangolo industriale garantisce, infatti, una copertura per oltre la metà delle sedi, contro il 42% delle università del sud. Questo quanto emerge dall’indagine 2008 sulla diffusione delle tecnologie wireless curata dalla Fondazione CRUI. Sono i servizi agli studenti la ragione principale dell’aggiornamento tecnologico. I luoghi privilegiati per la copertura wireless sono, infatti, aule e biblioteche, rispettivamente nel 72% e nel 70% dei casi. In merito all’analisi dei contenuti veicolati, l’utilizzo del wi-fi per compiti interattivi quali l’e-learning (46%) e l’interazione con i docenti (52%) viene sorpassato da servizi unidirezionali quali informazioni amministrative, servizi di supporto alla didattica, servizi e procedure amministrative. 10 • Luglio 2008 AFAM Sindacato Università Serve un “modello” nuovo di crediti di Daniele Ficola - Componente CNAM attività teorico-pratiche il 50 per opo l’emanazione del decrecento ed alle attività di laboratorio il to ministeriale riguardante 100 per cento.” l’individuazione dei settori Come si evince facilmente tali artistico-disciplinari e dei nuovi ordipercentuali sono inapplicabili alla namenti didattici, uno degli ultimi didattica degli studi musicali pratici provvedimenti ministeriali che manperché non tengono conto del rapcano per la definitiva attuazione della porto didattico docente-studente di riforma dei Conservatori di musica, tipo “individuale”. Confortati dal fatto sancita dalla legge 508 del 1999, è il che il testo sopra citato non usa terdecreto, molto delicato ed importanmini “perentori” in tal senso ma evite, relativo alla definizione, per ciadentemente comparascuna Scuola, del raptivi con altro tipo di porto fra le ore di studi che non sono lezione e le ore di stuMolte le variabili quelli specifici dei dio riferito ai crediti Conservatori di musiformativi. Com’è noto da considerare ca, potremo forse sugil sistema ECTS preveper la gerire al legislatore de che a ciascun creuna diversa “applicadito formativo accadedefinizione dei zione” di tali percenmico (da ora in poi tuali. crediti CF), corrispondano Nel tentativo di formuconvenzionalmente lare un modello adat25 ore di “impegno” tabile alla didattica dei per lo studente da Conservatori di musica, bisogna distribuire in “percentuale” tra ore di comunque partire da alcune considelezione e ore di studio personale (in razioni. realtà tale numero di ore è passibile Non si può ipotizzare un modello di di aumento o di diminuzione nell’orpercentuali ore di lezione-ore di studine del 20%). Si tratta adesso di indidio “in astratto”, ma, tenendo conto viduare queste “percentuali”, tenendella definizione del CF, occorre che do conto, in primo luogo, la specifiquesto sia applicabile alla tabella A cità degli studi musicali. del DM 483/08 sopra citato, che, Il primo riferimento normativo al com’è noto, prevede 108 crediti vinriguardo è il DPR 212, che bisogna colati in settori presenti tra le attività riconoscere essere molto carente. formative di base e caratterizzanti Questo il testo (capo II, art 6, con un minimo ed un massimo già comma 3): “I decreti ministeriali stabiliti. determinano, altresì, per ciascuna Creare un modello che si possa adatscuola la frazione dell’impegno oratare alle singole Scuole secondo esirio complessivo che deve essere genze specifiche per ciascuna di esse. riservata allo studio personale, alle Caratterizzare e differenziare le 4 attività di laboratorio o ad altre attitipologie di attività formative, tal vità formative di tipo individuale. quali sono quelle che si insegnano Gli stessi decreti assegnano, di oggi nei Conservatori di Musica: indinorma, rispetto all’impegno comviduale, d’insieme o di gruppo, colplessivo di ciascun credito, alle lettiva teorica o pratica laboratorio. lezioni teoriche il 30 per cento, alle D Da queste e da altre considerazioni preliminari ne deriva una tabella, che riassume un insieme di percentuali che prevedono un margine (forbice) di azione relativamente ampio per ogni singola tipologia d’insegnamento per permettere di avere un adeguato numero di ore di lezione sia con un basso che con un alto numero di crediti in relazione anche alle diverse Scuole. Questo tipo di “soluzione” tiene conto di diversi fattori oggettivi cha vale la pena, sia pur sinteticamente, elencare: il diverso numero di settori presenti nei vari corsi vincolati dal succitato decreto del ministro: nelle Attività formative caratterizzanti si va da due soli settori (nei corsi di chitarra, fisarmonica, direzione di coro e composizione corale), che quindi dovranno avere un alto numero di crediti per raggiungere il tetto stabilito, a quattro settori (nella maggior parte degli altri corsi); nelle Attività relative alla formazione di base si va da tre (nei corsi pianoforte jazz, tastiere elettroniche) a cinque settori (in venti corsi). La presenza di settori tra le Attività relative alla formazione di base comprendenti discipline di insegnamento individuale (ad esempio i settori di pratica e lettura pianistica, clavicembalo e tastiere storiche, pianoforte jazz.) che quindi non potranno avere un alto numero di crediti in quanto le Attività relative alla formazione di base hanno un massimo di 40 crediti da dividere tra tutti i settori. Bisogna dunque riuscire ad attribuire a detti settori un basso numero di crediti ma un adeguato numero di ore di lezione (almeno 15 per una annualità) per le discipline ad essi afferenti. - la previsione che i settori da inserire nei piani di studio, da parte delle istituzioni e a scelta dello studente, Luglio 2008 • 11 AFAM avranno un numero di crediti basso e per quelle d’insieme, di 9 per le colvario (ad esempio da 3 a 6), ma dato lettive e di 6 per il laboratori. Tale che essi conterranno discipline affemargine non è assolutamente “vincorenti a tutte e quattro le tipologie lante” ma potrà essere ulteriormente (individuale, d’insieme, collettiva e esteso a seconda del peso che le istilaboratorio) le loro percentuali di ore tuzioni vorranno dare alle singole di lezione dovranno essere gestite al discipline (ad esempio nel corso di meglio con ampio margine di scelta e chitarra che ha due soli settori tra le nella maniera più coerente possibile caratterizzanti occorrerà attribuire ad con gli obiettivi didattici legati alle essi un congruo numero di crediti per discipline stesse. arrivare al numero stabilito dalla tab. È chiaro che in questa maniera, per i A del decreto sui nuovi ordinamenti motivi sopra esposti e, soprattutto, didattici che è da 68 a 76). Il modelper motivi didattici, potremo avere lo risulta invece blindato per quanto discipline della stessa tipologia (indiriguarda la forbice relativa alle perviduale, d’insieme, collettiva e labocentuali del rapporto ore di lezioneratorio) nella stessa o in altra tipoloore di studio per ciascun credito (vedi gia di attività formativa (relative alla tabella). formazione di base, caratterizzanti, Potrebbe, infine, sembrare molto integrative o affini, attiampia la forbice relatività formative ulteriori, va ai Laboratori (da 32 a scelta dello studente, a 80 %), ma innanzi relative alla prova finatutto è coerente in perOccorre fissare le e alla conoscenza centuale con quelle precisi obiettivi della lingua straniera) usate nelle altre tipoloche pur avendo crediti gie di insegnamento (i didattici diversi potranno avere minimi ed i massimi un numero di ore d’inprevisti sono multipli segnamento uguale. tra loro) ed inoltre è vero che i Laboratori Per quanto riguarda risultano molto vari per tipo d’iminvece il numero complessivo di crepegno di studio a casa richiesto. Un diti da assegnare a ciascun settore (e laboratorio di ear training, ad esemquindi alle discipline ad esso afferenpio, non richiederà mai allo studenti), nella tabella qui ipotizzata si arrite lo stesso impegno di studio a va da un minimo di 1 fino ad un mascasa di un laboratorio di formaziosimo di 15 per le individuali, di 12 12 • Luglio 2008 Sindacato Università ne orchestrale in cui lo studente dovrà studiare la parte e i passi orchestrali difficili, per non citare uno studente di direzione d’orchestra che dovrà studiare a casa l’intera partitura! Stesso discorso vale per le discipline afferenti alla tipologia D’insieme o di gruppo (musica da camera ed altre). Non deve stupire che a 12 crediti corrisponda un max di 120 ore di lezione. È chiaro che le istituzioni sapranno valutare in base alle loro disponibilità e numero di studenti quante ore attribuire al docente per singolo studente, ma è necessario (vedi corso di chitarra) riuscire a prevedere per il settore musica da camera un congruo numero di crediti. Queste sono solo alcune delle considerazioni che si possono fare per spiegare il modello qui concepito. In definitiva: pur fissando dei paletti rigorosi dal punto di vista degli obiettivi didattici, si lascia ampio margine alle istituzioni per formulare adeguatamente i piani di studio sia per quanto riguarda la differenziazione delle Scuole sia per le singole attività formative, nel pieno rispetto dei “principi generali” che caratterizzano gli obiettivi didattici previsti dalla riforma dei Conservatori e più in generale delle istituzioni musicali italiane. ■ Consumatori Sindacato Università Basta improvvisare, dobbiamo programmare! di Fabio Picciolini - Segretario Nazionale Adiconsum che la Robin tax sia veramente a notaio, dall’assicurazione, dall’avl precedente Governo aveva precarico di banche e petrolieri e non vocato e da chiunque altro avendo visto la “quattordicesima” ai dei cittadini consumatori finali sui la certezza che le leggi siano rispetpensionati, la riduzione dell’ICI, cui, ci si può scommettere sarà trastate e non ci sia sempre il cavillo un aiuto ai consumatori nei guai per lata, con una commissione bancaper cui dopo mesi, se non anni, le avere acceso un mutuo a tasria in più o con qualleggi restino inapplicate; vuole che so variabile; l’attuale che centesimo sui carvada avanti il processo di liberalizgoverno ha previsto la buranti. zazioni avviato ma assolutamente carta “povertà” (acquiAi dubbi sulle iniziative insufficiente; vuole non avere paura sti e bollette con lo Gli interventi pubbliche si aggiungodella quarta settimana; vuole poter sconto), ha completato “elettorali” no quelle del privato. I comprare dove vuole e non obblil’abolizione dell’ICI, pochi euro ottenuti dai gatoriamente al discount perché ha emanato un nuoservono poco provvedimenti emanati solo lì è in grado di approvvigionarvo provvedimento sui dal Governo sono già si; vuole potersi rivolgere a qualcumutui. Iniziative a fafiniti per le perdite che no a cui far conoscere errori e torti vore dei cittadini? Si, i cittadini stanno avensubiti, con la certezza di essere ma….. do sui propri risparmi, a causa di ascoltato e di ottenere effettive Il giudizio positivo è scontato e non una speculazione che sembra avere azioni di tutela. ha bisogno di molti commenti, conormai vinto la propria battaglia, per Il cittadino, sempre la stessa persosiderato che consente un risparmio, il mancato ribasso delle polizze na di prima, chiede qualcosa d’alin alcuni casi notevole per molte assicurative, per le alte commissiotro: chiede programmazione. famiglie e particolarmente per i ni bancarie, per gli aumenti dei carLa quattordicesima ai pensionati e pensionati. buranti, che crescono velocemente, la social card certamente sono utili, Il “ma” ha bisogno di molte più ma ci saranno anche nel 2009 o ma scendono, quando è possibile spiegazioni. spariranno? con una lentezza esaGli interventi effettuati non sembraIl problema della casa sperante, per la manno avere alcun coordinamento tra non si esaurisce con canza di sanzioni per di loro né una continuità nel tempo, Più controlli interventi estemporanei chi specula sui prezzi, anzi appaiono interventi fatti per ed, allora, chi beneficeper il mancato riordino necessità. Necessità di attuare le contro le rà del programmato dei servizi pubblici promesse elettorali, necessità di “piano casa” e quali locali. speculazioni dare qualche risposta, qualunque saranno i tempi di reaManca un piano orgaessa sia, alle richieste dei cittadini, lizzazione. Sempre per nico di intervento, una necessità di non perdere troppe la casa il problema programmazione pur posizioni a livello europeo, ecc. mutui, purtroppo, non si esaurisce di lungo periodo che però faccia ecc. ecc.. con il 2008 né con il solo intervenintravedere l’uscita dal tunnel. Le iniziative spesso sono la ripetito legislativo ed allora è necessario Il cittadino, lavoratore e consumazione, con nome diverso, di quanto programmare qualcosa di nuovo tore, chiede delle certezze. già era stato programmato (non dove ad esempio la rinegoziazione Il lavoratore vuole un salario, almeattuato) e spesso anche con gli stesnon sia un’emergenza, ma una norno dignitoso, il rinnovo del contratsi soldi (non utilizzati). malità (in molti paesi la vita media to nei tempi dovuti, un luogo di Le proposte, in molti casi, servono di un mutuo non supera i 5/7 anni, lavoro sicuro. solo per avere l’effetto annuncio sui non perché viene estinto, ma perIl consumatore vuole che esistano giornali; poi magari muoiono in ché viene sostituito con un nuovo controlli contro la speculazione e pochi giorni. mutuo). che chi sbaglia sia sanzionato; I provvedimenti non tengono conto Il controllo dei prezzi non si affronvuole poter andare in banca, dal delle conseguenze: chi può credere I Luglio 2008 • 13 Consumatori ta con il pur apprezzabile “Mister prezzi”; si fa controllando i commercianti, con il potenziamento Sindacato Università della polizia annonaria, con la verifica del rispetto delle licenze e delle autorizzazioni. – – FAMIGLIE CON DISABILI: AUMENTA L’ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE I nuclei familiari composti da orfani o che comprendono persone inabili riceveranno un aiuto più consistente: dal 1° gennaio 2008, infatti, l’assegno al nucleo familiare avrà un importo superiore, per effetto delle disposizioni di un recente decreto che ridefinisce somme e livelli di reddito relativi a questa prestazione. Il provvedimento in questione mira a rendere più favorevoli le condizioni di accesso al trattamento di famiglia. A tal fine vengono modificati importi e requisiti reddituali per ottenere la prestazione, per i nuclei familiari: – con entrambi i genitori (o uno solo) ed almeno un figlio minore, in cui sia presente almeno un inabile; – con entrambi i genitori (o uno solo), senza figli minori, con almeno un figlio maggiorenne inabile. È previsto, inoltre, un aumento del 10% per gli assegni familiari che spettano a: – nuclei con orfani, composti solo da minori non inabili; – nuclei con orfani, composti da 14 • Luglio 2008 – – – almeno un minore e con almeno un componente inabile; nuclei con orfani, composti solo da maggiorenni inabili; nuclei con entrambi i coniugi e senza figli (con almeno un fratello, sorella o nipote inabili); nuclei monoparentali (cioè con richiedente celibe/nubile, separato/a, divorziato/a, vedovo/a, abbandonato/a, straniero/a con coniuge residente in un Paese estero non convenzionato) senza figli, con almeno un fratello, sorella o nipote inabili; nuclei monoparentali (cioè con richiedente celibe/nubile, separato/a, divorziato/a, vedovo/a, abbandonato/a, straniero/a con coniuge residente in un Paese estero non convenzionato) senza figli con almeno un fratello, sorella o nipote, in cui solo il richiedente sia inabile. nuclei senza figli (solo coniugi o entrambi i coniugi e almeno un fratello, sorella o nipote), con almeno un coniuge inabile e senza altri componenti inabili. Libretti postali ‘dormienti’: entro agosto i titolari devono decidere cosa farne I titolari di libretti postali non movimentati da dieci anni – i cosiddetti depositi “dormienti” - con saldo superiore ai 100 euro dovranno comunicare entro il 26 agosto le proprie disposizioni alle Poste Italiane, recandosi presso un qualsiasi Ufficio postale, oppure inviando comunicazione alla sede centrale di Roma, L’incognita energia non può risolversi solo con “nucleare sì o nucleare no”. Il problema si affronta con scelte mirate alla ricerca e all’utilizzo di varie fonti alternative, con lo sviluppo del risparmio energetico, con l’ammodernamento delle reti e delle strutture. Ultimo, ma solo per brevità, i cittadini chiedono servizi pubblici locali efficienti e un fisco più equo. Quindi, ben vengano tutte le misure che possono alleviare le difficoltà che gravano sulla parte più ampia della società italiana, ma saranno solo un passeggero palliativo se non inserite in un progetto più grande ed organico indispensabile se veramente si vuole che il paese non seguiti a scendere tutte le classifiche mondiali. ■ per consentire il censimento anagrafico del proprio libretto. Superato il termine del 26 agosto senza che siano impartite disposizioni, le Poste Italiane procederanno all’estinzione del libretto e le somme su di esso depositate saranno devolute per l’80% al Fondo speciale per le vittime dei crack finanziari, istituito dalla legge finanziaria 2006, ed il restante 20% alla regolarizzazione dei precari della pubblica amministrazione. Quella dei “depositi dormienti” è una situazione frequente soprattutto tra le persone anziane e gli emigrati all’estero. Questi ultimi, naturalmente, non devono recarsi presso gli uffici postali italiani: per loro è stato infatti predisposto e diramato alle sedi consolari un apposito modulo di dichiarazione da compilare e trasmettere, insieme alla fotocopia di un documento di identità e del codice fiscale, direttamente a: Poste Italiane SpA, Business Unit BancoPosta, Operazioni - Servizio Risparmi, Via di Tor Pagnotta 2, 00143, Roma, oppure tramite il consolato generale o i locali uffici dei patronati, entro il 25 agosto 2008. Per la consulenza e l’assistenza necessarie, ci si può recare presso la più vicina sede dell’Inas Cisl (gli indirizzi si trovano su www.inas.it, oppure chiamando il numero verde 800 001 303). Ricordiamo che la consulenza offerta dall’Inas è assolutamente gratuita. Fisco Sindacato Università Incapienti ma informati: arriva il Bonus a cura del CAAF CISL posta, e quindi non accedono al Questo progetto (che nella fase di l bonus incapienti di 150 euro bonus in automatico, non tutti sperimentazione interesserà Cataistituito lo scorso anno, nasce avranno le informazioni necessarie nia, Bari, Genova, Bergamo, Vicon la finalità dichiarata di per il procedimento cenza, Padova, Milano, Bologna e sostegno al reddito e di compilazione del Messina), inaugura una collaboracontrasto alla povertà. modello per la richiezione tra strutture capillarmente Ma è davvero una sta del rimborso. È diffuse sul territorio, che operano misura accessibile ai i Il Caaf Cisl molto probabile che in contesti apparentemente molto soggetti più deboli? con Caritas e ancora una volta sadiversi ma sono mosse dalla conChi ha una lunga storia ranno proprio i sogvinzione comune che una maggiodi lavoro sociale a Fio.psd per i getti socialmente più re equità e giustizia sociale passi favore di persone in diritti dei più deboli, che hanno anche attraverso un effettivo supestato di grave emargiscarsa confidenza con ramento dell’estraneità dei cittadideboli nazione, come sono la le istituzioni e le proni verso le istituzioni e la facilitaCaritas Italiana e la cedure burocratiche e zione dei percorsi di accesso ai Federazione Italiana amministrative, a non diritti che è dovere di queste ultiOrganismi per la peressere in condizione di godere di me riconoscere e garantire, a partisone Senza Dimora (fio.PSD), questo beneficio. re da quelli delle persone più svansostiene di no. L’esperienza sul terPer contribuire a superare le barrietaggiate, povere ed escluse. ritorio, mette anzi in luce due re d’accesso a questa misura, CAAF Così, se il CAAF Cisl nasce con la “paradossi” che rendono inefficaCisl, Caritas Italiana e fio.PSD avviamissione di favorire la semplificace il bonus proprio per i soggetti incapenno il progetto “ zione e il miglioramenpiù deboli. ti ma informati”, che si to del rapporto tra Il primo paradosso, che potremmo propone nei prossimi cittadino e Pubblica definire degli “acapienti”, consiste mesi di sperimentare in Amministrazione, il 150 euro per nel fatto che le persone in stato di alcuni territori buone progetto con Caritas e emarginazione sociale, come i il sostegno pratiche di accompafio.PSD è l’occasione senza dimora, non rientrano nella dei redditi gnamento dei soggetti per declinarla in un categoria dei contribuenti a basso beneficiari del bonus contesto dove l’obiettireddito, e quindi tra i beneficiari più svantaggiati, da vo non è tanto l’effidel bonus, perché non hanno perestendere, in un seconcienza, ma la promocepito nessun reddito! do momento, a livello nazionale e zione dei diritti e la tutela dei più Il secondo paradosso risiede nel ad una gamma di soggetti, servizi e deboli. Un altro modo di fare sinfatto che dei soggetti beneficiari prestazioni sociali più ampia. dacato. ■ che non hanno un sostituto d’im- I Luglio 2008 • 15 Tesseramento 2008 Fai la scelta CISL Segreteria Nazionale Via Rovereto 11 - 00198 Roma Tel. 068840772 - 068413556 - Fax 068844977 www.cisluniversita.it e-mail: [email protected]