Fantascienza
Generi e filoni della ''science fiction''
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Indice
Voci
Premessa
1
Fantascienza
2
La fantascienza prima della fantascienza
16
Romanzo scientifico
16
Utopia
18
Distopia
24
Generi e filoni
29
Generi e filoni della fantascienza
29
Fantascienza hard
36
Fantascienza soft
37
Space opera
38
New Wave
41
Cyberpunk
43
Ucronia
51
Fantascienza apocalittica e post apocalittica
56
Fantapolitica
62
Fantascienza umoristica
66
Planetary romance
71
Space opera militare
76
Steampunk
77
Postcyberpunk
85
Biopunk
86
Nanopunk
87
Xenofiction
88
Altri temi
Viaggio nel tempo
89
89
Invasione aliena
107
Ribellione del computer
114
Primo contatto
116
Viaggio interstellare
118
Linguaggio alieno
119
Tecnologia immaginaria
Personaggi
121
123
Scienziato pazzo
123
Extraterrestre
133
Androide
140
Ginoide
145
Cyborg
146
Mostro dagli occhi da insetto
149
Mutante
150
Fantascienza al cinema
Cinema di fantascienza
151
151
Contaminazioni
164
Science fantasy
164
Avantpop
165
New Weird
166
Slipstream (letteratura)
168
Film horror fantascientifico
169
Appendice
Premi della letteratura fantascientifica
171
171
Riferimenti
Fonti e autori del articolo
175
Fonti, licenze e autori delle immagini
177
Licenze della voce
Licenza
179
Premessa
1
Premessa
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Wikipedia, 15 October 2009
Fantascienza
Fantascienza
La fantascienza è un genere di narrativa popolare di successo sviluppatosi nel Novecento, che ha le sue radici nel →
romanzo scientifico ottocentesco. Dalla letteratura la fantascienza si è presto estesa agli altri mass media, anzitutto il
→ cinema, quindi i fumetti e la televisione.[1]
La fantascienza ha come tema fondamentale l'impatto di una scienza e/o una tecnologia - attuale o immaginaria sulla società e sull'individuo. I personaggi, oltre che esseri umani, possono essere → alieni, robot, → cyborg o
mutanti; la storia può essere ambientata nel passato, nel presente o, più spesso, nel futuro.[2]
Il termine è usato, in senso più generale, in riferimento a qualsiasi tipo di letteratura di fantasia che includa un fattore
scientifico, comprendendo a volte ogni genere di racconto fantastico; un certo grado di plausibilità scientifica rimane
tuttavia un requisito essenziale.[3]
L'espressione inglese science fiction fu coniata da Hugo Gernsback nel 1926. Gernsback inizialmente chiamò questo
genere di storie scientific fiction.[4] L'espressione poi si contrasse in scientifiction, per ridursi all'attuale science
fiction (tra gli anglosassoni è oggi popolare anche l'abbreviazione Sci-Fi). Il calco italiano fantascienza è attribuito a
Giorgio Monicelli nel 1952.[5]
Storia
La nascita della fantascienza viene per convenzione fissata al 5 aprile del 1926, quando uscì negli Stati Uniti la
prima rivista di fantascienza, Amazing Stories, diretta da Hugo Gernsback, ma al genere possono essere ascritte
numerose opere precedenti, dal Frankenstein di Mary Wollstonecraft Shelley ai romanzi di Jules Verne e Herbert
George Wells.
Prima della fantascienza
Prima della fantascienza esistevano i resoconti dei viaggiatori. Da qualche parte, lontano da qui, in qualche angolo
inesplorato del mondo, esistevano strane culture, fauna e flora esotiche, a volte persino mostri marini.
2
Fantascienza
3
La fantascienza vera e propria fu resa possibile solo a partire dalla
nascita della scienza moderna, in particolare dalle rivoluzioni avvenute
nel campo dell'astronomia e della fisica. Fianco a fianco con l'antico
genere della letteratura fantastica (oggi chiamata anche fantasy), vi
erano notevoli precursori, tra i quali:
• Il romanzo greco Storie vere di Luciano di Samosata, primo
resoconto noto di un viaggio sulla Luna, e di incontri con i Seleniti.
• Il trattato di Bacone, La nuova Atlantide sebbene per lo più un
trattato filosofico, racconta di una civiltà tecnocratica futuristica che
immagina molte delle nostre invenzioni future.
• I viaggi immaginari sulla Luna del XVII secolo, mostrati per la
prima volta in Somnium di Giovanni Keplero (1634), poi ne L'altro
mondo o Gli stati e gli imperi della Luna (L'autre monde ou Les
états et empires de la Lune, 1657) di Savinien Cyrano de Bergerac
• Il mondo alternativo scoperto nell'Artico da un giovane nobiluomo
nel romanzo di Margaret Cavendish del 1666 The Description of a
New World, Called the Blazing-World
• Descrizioni di vita nel futuro, come l'An 2440 di Louis-Sébastien
Mercier (1772) o la Storia filosofica dei secoli futuri di Ippolito
Nievo del 1860. Tra queste opere vi è il secondo romanzo più
venduto del secolo negli Stati Uniti, Guardando indietro,
2000-1887 (Looking Backward) di Edward Bellamy (1888).
Frontespizio del libro La philosophe sans
pretention di Louis Guillaume de La Follie,
Parigi, Clousier, 1775
• Culture aliene ne I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (1726) e ne Il viaggio sotterraneo di Niels Klim di Ludvig
Holberg (1741)
• Elementi di fantascienza nelle storie del XIX secolo di Edgar Allan Poe, Nathaniel Hawthorne e Fitz-James
O'Brien. Negli ultimi decenni del secolo, le opere fantascientifiche per adulti e ragazzi erano numerose, malgrado
non esistesse ancora il termine "science fiction". Nella poesia romantica, inoltre, le immaginazioni degli scrittori
portava a visioni di altri mondi e di remoti futuri come in Locksley Hall di Alfred Tennyson. Voltaire, d'altra
parte, chiamava il suo Micromégas (1752) non un racconto fantastico ma una "storia filosofica" (titolo ripreso poi,
non a caso, da Nievo).
Il più rilevante esempio rimane però il romanzo Frankenstein di Mary Wollstonecraft Shelley, pubblicato per la
prima volta nel 1818. Brian Aldiss, nel suo libro Billion Year Spree, rivendica che Frankenstein rappresenta "il
primo lavoro seminale al quale l'etichetta di fantascienza può essere logicamente appiccicata". È anche il primo
esempio del cliché dello "→ scienziato pazzo". Un altro romanzo futuristico di Mary Shelley, L'ultimo uomo (The
Last Man), è a sua volta spesso citato come la prima vera storia di fantascienza.
Fantascienza
4
La prima fantascienza
La fantascienza in Europa inizia propriamente alla fine del XIX secolo
con il → romanzo scientifico (scientific romance), di cui un esponente
di spicco fu Jules Verne (1828 - 1905), per il quale la scienza era
piuttosto sul livello dell'invenzione, come pure le storie di critica
sociale orientate alla scienza di H. G. Wells (1866 - 1946).
Tripode alieno illustrato nell'edizione francese del
1906 de La guerra dei mondi di H. G. Wells
Wells e Verne non furono privi di concorrenti nello scrivere la prima
fantascienza: racconti e romanzi brevi con temi di immaginazione
fantastica apparivano nei quotidiani in tutta la fine dell'Ottocento e
molti di questi utilizzavano idee scientifiche come espediente per
l'immaginazione. Erewhon è un romanzo di Samuel Butler pubblicato
nel 1872 sul concetto che le macchine potessero un giorno diventare
senzienti e supplenti della razza umana. Malgrado sia più conosciuto
per altre opere, sir Arthur Conan Doyle scrisse anch'egli di
fantascienza. L'unico libro in cui Charles Dickens si avventurò nel
territorio della speculazione scientifica e gli strani misteri della natura
è stato il suo romanzo Casa desolata (Bleak house, 1852), nel quale fa
morire uno dei personaggi di combustione umana spontanea (dopo
avere svolto minuziose ricerche sulla casistica del fenomeno).
Wells e Verne avevano entrambi un bacino di lettori internazionale e
influenzarono numerosi scrittori, in particolare in America, dove ben
presto nacque della fantascienza autoctona. Molti scrittori britannici
inoltre trovavano più lettori nel mercato americano, scrivendo in uno
stile americanizzato.
Jules Verne, 1856 circa
La science-fiction come fenomeno letterario di massa è spesso fatta
risalire alla pubblicazione negli Stati Uniti del primo numero di
Amazing Stories (Storie sorprendenti), il 5 aprile del 1926. Hugo
Gernsback, il fondatore della rivista, nell'editoriale annunciava di voler
pubblicare: “… Quel tipo di storie scritte da Jules Verne, H. G. Wells
ed Edgar Allan Poe - un affascinante romanzo fantastico, in cui si
mescolino fatti scientifici e visioni profetiche… “.[6]
Nel 1922 era invece uscito in URSS il romanzo Noi di Evgenij
Zamjatin, che è considerato il precursore di molti successivi → romanzi distopici.
Il successivo grande scrittore britannico di fantascienza dopo H. G. Wells fu Olaf Stapledon (1886 - 1950), le cui
quattro opere maggiori (Last and First Men, 1930; Odd John, 1935; Star Maker, 1937; Sirius, 1940) introdussero
una miriade di idee da quel momento in poi adottate dagli scrittori.
Più tardi, le opere di John Wyndham (1903 - 1969) guadagnarono l'acclamazione del pubblico dei lettori e della
critica. Wyndham, che scriveva sotto una quantità di pseudonimi, amava riferirsi alla fantascienza anche con il nome
di
logical
fantasy.
Prima
della
seconda
Fantascienza
5
guerra mondiale, Wyndham scriveva quasi esclusivamente per i pulp
magazine americani, ma nel dopoguerra divenne noto al grande
pubblico, anche al di fuori dell'ambito degli appassionati di science
fiction, a partire dal suo romanzo Il giorno dei trifidi (The Day of the
Triffids, 1951).
Una città del futuro illustrata per il romanzo La
fin du monde di Camille Flammarion, 1894
Anni quaranta: inizia l'età d'oro
La prima fantascienza aveva una forte base avventurosa ed era
caratterizzata dalla "meraviglia" per i progressi della scienza (si era
nell'epoca dell'avvento dell'elettricità), ma già dagli anni quaranta
cominciò a occuparsi più delle ripercussioni del progresso scientifico
che delle ipotetiche conquiste della scienza per sé stesse.
Questi anni sono dominati dalla figura di John W. Campbell, che alla
fine del 1937 assunse la direzione della rivista Astounding Stories nella
quale ospitò tutti gli autori della cosiddetta Golden Age (Età dell'oro),
Riviste di fantascienza
quali A. E. Van Vogt, Isaac Asimov, Robert A. Heinlein, Clifford D.
Simak, Ray Bradbury, Theodore Sturgeon: per quanto l'"età d'oro" vera
e propria si concluda negli anni cinquanta, questi scrittori sarebbero diventati i "mostri sacri" a cui si sarebbero rifatti
tutti i successivi autori, compresi quelli degli anni sessanta, anche solo per contestarli o farne la satira.
Secondo i critici degli anni cinquanta, la caratteristica della fantascienza americana era l'estrapolazione[7] , ovvero il
riconoscimento, sulla base di alcuni elementi, di una tendenza in atto per proiettarla nei suoi sviluppi futuri, non
tanto con lo scopo di prevedere il futuro come farebbe la futurologia, quanto per discutere fenomeni del presente
estremizzandoli in un contesto ipotetico. Altri spunti critici[7] mettono invece in luce il (prevalente) riferimento al
"sense of wonder" ("la meraviglia"), che fa appello ad un analogo della "volontaria sospensione dell'incredulità" di
cui parlava il poeta Coleridge ("Quella volontaria e momentanea sospensione dell'incredulità che costituisce la fede
poetica").[8]
Fantascienza
6
Anni cinquanta: tra sociologia e letteratura
Illustrazione per la rivista Amazing
Stories, maggio 1959
Gli anni cinquanta segnano per la fantascienza americana un grosso
cambiamento: all'atteggiamento fiducioso e ottimistico nei confronti della
scienza, a causa della bomba atomica, si sostituisce un approccio più
preoccupato, se non angosciato. La guerra fredda, la società dei consumi, la
paura del diverso (sia esso il comunista o il nero, a causa delle lotte per i
diritti civili), la società di massa americana dominata da pubblicità e
televisione (significativa fu la vittoria alle elezioni del 1952 di Dwight D.
Eisenhower su Adlai Stevenson: nonostante Stevenson fosse candidato più
colto e brillante, l'apparato pubblicitario scatenato per sostenere Eisenhower
lo portò alla vittoria): tutti questi temi diventano centrali in quella che verrà
per lungo tempo chiamata "fantascienza sociologica".
Rappresentanti più importanti di questa tendenza sono la coppia Frederik Pohl
e Cyril M. Kornbluth, Robert Sheckley, Richard Matheson, Walter M. Miller,
jr. nonché la prima produzione di Philip K. Dick.
Isaac Asimov
Ma accanto a questa linea sociologica, che usa la fantascienza come
strumento di critica della società americana e dei suoi eccessi, ce n'è un'altra,
che s'incarna soprattutto nella figura del grande editor e scrittore Anthony
Boucher, che si sforza di incoraggiare una migliore qualità letteraria della
narrativa fantascientifica. Suo discepolo è Philip K. Dick, ma a questa
tendenza appartengono anche altri scrittori che esplodono in questo decennio,
come Fritz Leiber (che insegnava Shakespeare in un college) o Cordwainer
Smith (coltissimo discendente di una potente famiglia americana, cresciuto in
Cina e imbevuto della cultura di quel paese); si può dire che le esperienze di
questi scrittori aprano la strada all'epoca successiva, gli anni sessanta della
"New Wave".
Anni sessanta: la New Wave
La rivoluzione nella fantascienza viene portata avanti sui due lati
dell'Atlantico: nel Regno Unito c'è il gruppo di scrittori legati alla rivista New
Worlds, tra cui spicca James Graham Ballard, ma che conta anche altri talenti
del calibro di Brian W. Aldiss, John Brunner e Michael Moorcock. Negli Stati
Uniti la figura di riferimento è il provocatorio e dissacrante Harlan Ellison,
innovativo autore di racconti e curatore di due antologie (intitolate Dangerous
Visions e Again, Dangerous Visions) che smuovono le acque con argomenti
scottanti quali il sesso, le droghe, il femminismo, il razzismo, il Vietnam, ecc.
Nelle antologie di Ellison ci sono nomi importanti della nuova fantascienza
americana: Robert Silverberg, Philip José Farmer, Philip K. Dick, Roger
Zelazny, Samuel R. Delany, Norman Spinrad, R. A. Lafferty, Joanna Russ,
Ursula K. Le Guin, Gene Wolfe, Kate Wilhelm.
La fantascienza della New Wave è evidentemente il prodotto di due tendenze
che s'incrociano creando un equilibrio instabile:
Robert Silverberg
Fantascienza
7
• una ricerca letteraria che spinge molti scrittori a rifarsi ai modelli della letteratura modernista e alle avanguardie
del postmodernismo, quindi a non scrivere nello stile da bestseller (letteratura di consumo) tipico fino a quel
momento di molta letteratura fantascientifica (e il migliore rappresentante di questa tendenza è il più sofisticato e
letterario tra gli scrittori americani, Thomas Disch);
• una ben precisa volontà di andare a toccare temi tabù che erano stati assenti per anni dalle riviste di fantascienza:
non a caso questo è il momento in cui s'inseriscono autori neri, come Delany, o donne, come la Russ o la Le Guin,
o dichiaratamente gay, come Thomas Disch e ancora Delany.
Se da un lato la nuova ondata (questo il significato letterale di New Wave) porta finalmente il mondo accademico non solo negli Stati Uniti - a cominciare ad occuparsi della fantascienza (pur tra resistenze e incomprensioni), prova
ne è che in questo periodo nascono le prime riviste accademiche di critica sulla fantascienza, Science-Fiction
Studies, Foundation ed Extrapolation, dall'altro la sofisticazione letteraria di queste opere porta alla presa di distanza
di molti fan che s'accontentavano della fantascienza letterariamente tradizionale degli Asimov e degli Heinlein.
Anni settanta
Il decennio successivo è caratterizzato dalla continuazione dell'attività
degli scrittori → New Wave: soprattutto Ballard scrive in questo
periodo la sua trilogia fondamentale, Crash, Il Condominio (High Rise)
e L'isola di cemento (The Concrete Island). Entra in crisi invece Philip
K. Dick, tra problemi di droga ed esistenziali, che lo portano a una
pausa nella sua produzione fino alla seconda metà del decennio.
L'impatto innovativo della New Wave va comunque attenuandosi, e si
deve parlare ormai di singoli autori che vanno ciascuno per la propria
strada, più che di un collettivo che marcia compatto.
Alcuni fan travestiti da personaggi della saga di
Il grosso fenomeno degli anni settanta è da un lato l'emergere di
Guerre Stellari
numerose scrittrici, sempre più interessate ai temi del femminismo e
più in generale dell'identità femminile. Tra le figure dominanti spiccano sempre Joanna Russ e Ursula K. Le Guin,
ma ad esse si aggiungono altre: Marion Zimmer Bradley, Lois McMaster Bujold, Doris Lessing (autrice che
proviene da altre esperienze, ma che negli anni settanta scrive il monumentale ciclo fantascientifico di Canopus in
Argos: Archives). A queste va aggiunta una scrittrice di primo piano, Alice Sheldon, che fino al 1977 si era nascosta
dietro lo pseudonimo maschile di James Tiptree Jr..
Nel bel mezzo degli anni settanta il → cinema di fantascienza segna la svolta con il travolgente successo di Guerre
Stellari di George Lucas. Questa saga riporta infatti alla → space opera degli anni quaranta e contiene forti elementi
di sword & sorcery (tanto è stato usato per essa il termine → science fantasy e alcuni commentatori si sono azzardati
a dichiarare che si tratta di una fiaba riverniciata di fantascienza). Il successo clamoroso della serie fa presagire un
ritorno alla fantascienza di intrattenimento dopo l'ondata "intellettuale" degli anni sessanta e settanta.
Fantascienza
8
Anni ottanta: il Cyberpunk
A dominare la scena nel corso degli anni ottanta è decisamente l'ondata →
Cyberpunk. Il nuovo spazio da esplorare, dopo quello esterno tra le stelle e
quello interiore della psiche, è quello virtuale delle tecnologie informatiche e
di telecomunicazione. Si può ben dire che Internet viene profetizzata (anche
se già ne esisteva una prima forma pionieristica) nel 1984 dal romanzo più
celebrato del Cyberpunk, Neuromante di William Gibson con il suo
cyberspazio. Anche il Cyberpunk viene lanciato da un'antologia di racconti,
Mirrorshades, curata dall'intraprendente scrittore e giornalista Bruce Sterling.
Sulla scia dell'ondata Cyberpunk si assiste ad un rinnovato interesse
accademico per la fantascienza (vista sempre più come un'area confinante con
la letteratura postmoderna), all'esplodere dell'immaginario fantascientifico nel
nuovo ambito dei videogiochi, ma soprattutto ad un rinnovato interesse da
parte del cinema di Hollywood, che comincia a realizzare, complici le nuove
tecnologie digitali, film sempre più spettacolari spesso basati, direttamente o
indirettamente, sui classici del genere.
Bruce Sterling
L'ondata Cyberpunk tuttavia dura meno della New Wave, soprattutto a causa dell'affievolirsi dell'ispirazione
dell'autore più dotato, William Gibson. Altri autori del movimento si affermano in modo più o meno duraturo, come
Lucius Shepard, Kim Stanley Robinson, Rudy Rucker, Lewis Shiner. A margine del movimento cyber sta una tra le
più interessanti autrici che esordiscono in questi anni, la sofisticata e letteraria Pat Cadigan, mentre né è del tutto al
di fuori l'altra figura di spicco della scrittura al femminile, l'afroamericana Octavia Butler.
Anni novanta
Questo periodo è caratterizzato da una forte ripresa della fantascienza britannica, tanto che alla fine del decennio si
parlerà di un vero e proprio British Boom, legato all'attività di nuovi autori quali Iain Banks, Ken MacLeod, Michael
John Harrison e infine il più giovane, China Miéville.
Negli Stati Uniti si assiste invece a un fenomeno di declino delle vendite di
tali proporzioni che alcuni scrittori cambiano genere: tra essi vecchi leoni
come Thomas M. Disch, che si ricicla brillantemente nell'horror con la sua
Minnesota Supernatural Series; Robert Sheckley, che tenta di passare al
giallo (come aveva già fatto negli anni sessanta), ma senza grandi risultati;
Patricia Anthony, una delle autrici più promettenti, che dalla fantascienza
passa al fantasy; Jonathan Lethem, considerato da alcuni l'unico vero erede di
Philip K. Dick, che passa alla letteratura mainstream.
Jonathan Lethem
Tutto questo avviene proprio nel momento in cui temi, idee, immagini,
luoghi, trame della fantascienza compaiono sempre più spesso anche al di fuori del genere, tanto che si parla di un
genere → avantpop che pesca dalla fantascienza come dal giallo, dal western, dall'horror. Oltre alla prima
produzione di Lethem, è buon rappresentante di questa tendenza uno degli scrittori giovani, Matt Ruff.
Anche in Gran Bretagna la ripresa della letteratura fantascientifica si lega a fenomeni d'ibridazione, che fanno parlare
di → New Weird, o di weird fiction, o → slipstream. China Miéville, ad esempio, nei suoi romanzi mescola fantasy,
horror, gotico, fantascienza e (in dosi massicce) i giochi di ruolo.
Fantascienza
9
La fantascienza italiana
Emilio Salgari
La protofantascienza italiana
Ancora prima della nascita del termine fantascienza, a partire dagli ultimi
anni del XIX secolo appaiono in Italia racconti e romanzi brevi di contenuto
fantascientifico nei supplementi domenicali dei quotidiani, nelle riviste
letterarie, in collane popolari ed opere antologiche. Gli autori sono tra i
protagonisti della letteratura popolare dell'epoca, come Emilio Salgari e
Yambo, ma anche note figure della letteratura, tra i quali Massimo
Bontempelli, Luigi Capuana, Guido Gozzano, Ercole Luigi Morselli. Già
prima di questi vi sono però degli interessanti quanto poco conosciuti esempi,
come la Storia filosofica dei secoli futuri di Ippolito Nievo del 1860.
La nascita ufficiale (1952)
L'anno ufficiale di nascita della fantascienza in Italia è considerato
generalmente il 1952, con il primo numero della rivista "Scienza fantastica,
Luigi Capuana
avventure nello spazio, tempo e dimensione". A questa prima pubblicazione
ne seguono altre, generalmente di breve vita, non tutte con storie avventurose
in cui non mancano classici elementi come gli → alieni dalla carnagione verde, armi a raggi, astronavi ed eroine
scollate, in puro stile pulp. La prima rivista a pubblicare racconti di autori italiani è tuttavia Oltre il cielo, diretta
dall'ing. Cesare Falessi, che affiancava lavori di science fiction al consueto novero di articoli sull'aviazione e
l'astronautica.
A testimonianza dell'aderenza del pubblico al canone da poco sviluppatosi oltreoceano, gli scrittori italiani
pubblicano i loro racconti sotto pseudonimi rigorosamente anglosassoni: Gianfranco Briatore diventa John Bree;
Ugo Malaguti si firma Hugh Maylon; Luigi Naviglio, Louis Navire; Roberta Rambelli è Robert Rambell, al
maschile; Carlo Bordoni, Charley B. Drums.
Con Futuro – a cura di Lino Aldani già noto sotto lo pseudonimo di N. L. Janda, Massimo Lo Jacono già conosciuto
sotto lo pseudonimo di L. J. Mauritius, e Giulio Raiola – tuttavia la science fiction italiana acquista un respiro
internazionale, che avrà però corta durata (solo otto numeri mensili, fra il maggio-giugno 1963 e il novembre 1964).
Ciò non impedì alla rivista di pubblicare un saggio di J. R. Wilcock (n. 5) e, per la prima volta in assoluto, un
Fantascienza
racconto di A. Bioy Casares (n. 6), oltre a interviste esclusive a Elio Vittorini ed Ennio Flaiano.
Il ruolo di Urania
Sempre nel 1952 la casa editrice Mondadori lancia una rivista ed una collana di romanzi, ispirandosi alla musa
dell'astronomia: Urania. Primo direttore: Giorgio Monicelli. La rivista chiude dopo appena un anno, mentre i suoi
romanzi a cadenza quindicinale riscuotono un grande successo. Negli anni sessanta le copertine sono disegnate da
Karel Thole, mentre la direzione della collana viene assunta da Fruttero & Lucentini.
Il ruolo di Urania nella diffusione della lettura fantascientifica tra gli Italiani è rilevante: molti autori come Ballard,
Dick, Le Guin ed altri furono pubblicati per la prima volta in questi libri dal cerchio rosso in copertina. Negli anni
novanta il nuovo direttore Giuseppe Lippi modernizza staff e linee editoriale. Oggi, dopo oltre 50 anni di storia,
Urania è ancora in edicola.
La collana ha inoltre istituito un noto premio letterario per autori italiani di fantascienza, che ha l'indubbio merito di
aver scoperto e lanciato il più grande autore italiano di fantascienza, e probabilmente l'unico scrittore professionista
del genere, Valerio Evangelisti.
La fantascienza online
Con l'eccezione di Urania, oggi la letteratura di fantascienza è praticamente scomparsa dalle edicole italiane, avendo
ceduto molto terreno ai generi fantasy e horror. Il ruolo di riviste come Robot (tuttora pubblicata) è stato
parzialmente ripreso dalle pubblicazioni sul Web (riviste e fanzine), che raggiungono migliaia di lettori. Le più
popolari sono Delos e Il Corriere della Fantascienza che sono parte del portale Fantascienza.com e Intercom. Le
riviste online raggiungono non soltanto il tradizionale lettore della narrativa di fantascienza, ma coinvolgono anche
chi è appassionato a questo genere in altre forme, come cinema, fumetti e soprattutto serie televisive. In questo senso
le riviste online contribuiscono in qualche misura ad avvicinare alla letteratura chi non la conosceva, dando un
impulso, anche se di proporzioni tutte da verificare, allo sviluppo di nuove generazioni di lettori. Siti web, blog,
forum, newsgroup e mailing list inoltre contribuiscono in questa direzione grazie alla creazione di grandi comunità di
appassionati e al conseguente scambio di esperienze e di consigli di lettura, allargando quello che prima degli anni
novanta era, sebbene in misura molto minore e qualitativamente diversa, il fenomeno del fandom.
La fantascienza cinematografica italiana
Il film di Paolo Heusch La morte viene dallo spazio, del 1958, è spesso indicato come la prima pellicola
fantascientifica (non farsesca) del cinema italiano; narra della minaccia al pianeta Terra portata da una pioggia di
asteroidi, con precisi riferimenti al cinema americano ed effetti speciali di Mario Bava. Totò nella luna, dello stesso
anno, è stato visto come la risposta comica a questo film. In precedenza c'erano stati altri film farseschi: la commedia
Mille chilometri al minuto (1939) di Mario Mattoli (uno dei primi voli verso il pianeta Marte, anche se s'interrompe
quasi sul nascere) e Baracca e burattini, una commedia musicale del 1954, con la regia di Sergio Corbucci. Di un
certa rilevanza per il genere, la tetralogia della stazione spaziale Gamma 1, del 1965, diretta da Antonio Margheriti.
10
Fantascienza
Generi e filoni
Malgrado la fantascienza sia stata un tempo incentrata anzitutto "sulla
scienza", all'interno e ai confini di questo tipo di narrativa si è evoluta
una grande varietà di generi e sottogeneri, spesso con la commistione
sempre più frequente della fantascienza con il fantasy e l'horror, tanto
che alcuni autori e critici utilizzano di preferenza l'espressione fiction
speculativa (o narrativa speculativa) per descrivere complessivamente
il fenomeno e altri utilizzano il termine → Slipstream intendendo il
fantastico, cioè quella forma letteraria estremamente ampia che utilizza
l'immaginario, il surreale e tutto ciò che non è mimetico della realtà,
per dare maggior impatto ad un messaggio radicato nella visione
politica, ideologica del reale.
Vi possono essere molti modi diversi per tentare di classificare
un'opera di fantascienza; non di rado un'opera o un autore utilizzano
vari temi contemporaneamente e si possono collocare all'interno di più
filoni.
Copertina della rivista Amazing Stories Quarterly,
Una prima divisione, puramente convenzionale, viene spesso effettuata
estate 1928
tra → fantascienza hard o classica (hard science fiction) e →
fantascienza soft (soft science fiction), dove la prima si occupa con
verosimiglianza degli aspetti tecnologici, la seconda rivolge il suo interesse ai temi più strettamente umanistici.
Un genere avventuroso molto popolare è la → space opera, a base di astronavi e battaglie spaziali, che ha avuto un
notevole influsso anche nella tv e nel cinema, da Star Trek a Guerre Stellari.
Movimenti che hanno introdotto nuovi fermenti nel panorama fantascientifico sono stati prima la → New Wave
(negli anni sessanta), poi il → Cyberpunk (negli anni ottanta); quest'ultimo ha generato tutta una serie di sotto-filoni
fino ai giorni nostri, e ad esso si affianca lo → Steampunk.
Alcuni degli altri generi più popolari sono:
•
•
•
•
•
→ Fantapolitica (political fiction)
→ Fantascienza apocalittica e post apocalittica
→ Space opera militare (military science fiction)
→ Ucronia o storia alternativa (alternate history)
→ Utopia e → distopia
11
Fantascienza
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Temi tipici
Alcuni dei temi più sfruttati nelle storie di fantascienza sono inoltre:
• Lo spazio:
• L'esplorazione dello spazio e la sua colonizzazione, il → viaggio
interstellare
• La minaccia dallo spazio, l'→ extraterrestre (→ invasione aliena,
UFO, → primo contatto)
• Il → viaggio nel tempo
• Le dimensioni parallele
• La realtà virtuale e in particolare il cyberspazio
• L'intelligenza artificiale, con robot, → cyborg e → androidi
Lo spazio interplanetario è uno dei temi classici
della fantascienza
• La trascendenza dalla condizione umana, la clonazione e le biotecnologie
• Le facoltà paranormali
Note
[1] Inoltre la radio, i giochi di ruolo e i videogiochi. Nelle arti figurative è rappresentata soprattutto dall'illustrazione fantascientifica legata al
mercato editoriale.
[2] Per altre definizioni di autori celebri vedi (EN) Definitions of Science Fiction (http:/ / www. panix. com/ ~gokce/ sf_defn. html)
[3] "Le storie di fantascienza sono quelle in cui un qualche aspetto di scienza futura o di alta tecnologia è così integrale alla storia che, se togli la
scienza o la tecnologia, la storia collassa." (EN) "Science fiction stories are those in which some aspect of future science or high technology is
so integral to the story that, if you take away the science or technology, the story collapses." Ben Bova, Craft of Writing Sci. Fict. that Sells ii.
6, 1994. Tratto da Science Fiction Citations (http:/ / www. jessesword. com/ sf/ view/ 209)
[4] Hugo Gernsback, How to Write "Science" Stories in Writer's Digest (http:/ / www. depauw. edu/ sfs/ documents/ gernsbac. htm) , (in en) ,
1930. , un breve articolo che è probabilmente il primo a parlare di come si scrive la fantascienza.
[5] Romanzi di Urania n. 1, 1952. Qualche mese prima Lionello Torossi aveva proposto l'espressione scienza fantastica. Giuseppe Lippi, Il senso
del futuro. Il tempo nella fantascienza (http:/ / books. google. com/ books?id=aBohcBx4z7QC& pg=PA203& lpg=PA203& dq="il+ termine+
fantascienza"+ coniato& source=web& ots=A4Nvr2P45D& sig=QKrP1Rwn7sjdMrL3jl6PH6-E8jI& hl=it& sa=X& oi=book_result&
resnum=8& ct=result#PPA203,M1) in Giuseppe Ardrizzo (a cura di) L'esilio del tempo: mondo giovanile e dilatazione del presente, Roma,
Meltemi Editore srl, 2004. ISBN 978-88-8353-282-5
[6] Vittorio Curtoni, Le frontiere dell’ignoto. Vent’anni di fantascienza italiana, Milano, Editrice Nord, 1977. In questa sua analisi preparatoria al
discorso teorico che seguirà, Curtoni cita ben due volte Carlo Pagetti, Il senso del futuro, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1970. .
[7] *Riccardo Valla, Fantascienza e scienza (http:/ / www. delos. fantascienza. com/ delos/ 71/ 71270/ ), in Delos Science Fiction n.71, 2002
[8] Samuel Taylor Coleridge, Biographia literaria, 1817 - capitolo XIV (rilevò che le opere teatrali cercavano di provocare quella volontaria e
momentanea sospensione dell'incredulità che costituisce la fede poetica).
Bibliografia
Bibliografia critica sulla fantascienza (elenco non esaustivo, in ordine alfabetico per autore), integrata con testi
consultabili online:
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AA VV, Le fantasie della scienza, CS Libri, Torino 2001
AA VV, Utopia e fantascienza, Garzanti, Milano 1975
AA VV, Sulle forme letterarie di massa, Calibano n. 2, 1978
(EN) AA VV, The 100 Most Important People in Science Fiction/Fantasy, in Starlog special 100th issue, 1985
AA VV, Gli eredi del Capitano Nemo. La fantascienza e il fantastico dal Settecento ad oggi, Studio bibliografico
Little Nemo, Torino 1993
• AA VV, L'immaginario mutante, Synergon, Bologna 1997
• AA VV, MIR - Men In Red, rivista di ufologia radicale n.1, 1998
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Fantascienza
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2008. ISBN 9788871807164
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13
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• Ernesto Vegetti et al., Catalogo generale della Fantascienza, Fantasy e Horror in Italia (http://www.
fantascienza.com/catalogo/)
• Nando Vitale, Roberto Callipari, Immagini dal cyberspazio, Stampa Alternativa, Roma 1993
• Nando Vitale, Cyberguida, Datanews, Roma 1996
• Patricia S. Warrick, Il romanzo del futuro (The Cybernetic Imagination in Science Fiction, 1980), Dedalo, Bari
1984
Voci correlate
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Autori di fantascienza
→ Cinema di fantascienza
Editrice Nord
Elenco di film di fantascienza
Elenco delle fiction TV di fantascienza
Elenco di guerre fantastiche
Elenco di videogiochi di fantascienza
Letteratura di consumo
Narrativa di genere
Pianeti immaginari
→ Premi della letteratura fantascientifica
→ Tecnologia immaginaria
Altri progetti
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Collegamenti esterni
• Fantascienza (http://www.dmoz.org/World/Italiano/Arte/Letteratura/Fantascienza/) su Open Directory
Project ( Segnala (http://www.dmoz.org/cgi-bin/add.cgi?where=World/Italiano/Arte/Letteratura/
Fantascienza/) su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Fantascienza")
• Fantascienza.com / Corriere della Fantascienza (http://www.fantascienza.com/)
14
Fantascienza
• Museo fotografico della fantascienza italiana (http://www.fantascienza.com/mffi/)
• Nigralatebra (http://www.nigralatebra.it/) (da cui è stata tratta parte della bibliografia riportata)
• La città e le stelle - studi e ricerche sulla fantascienza (http://www.intercom.publinet.it/2000/pagetti.html) a
cura di Carlo Pagetti
• La fantascienza: ritorno al fantastico (http://www.liberliber.it/biblioteca/tesi/lettere_e_filosofia/
sociologia_della_letteratura/la_fantascienza_ritorno_al_fantastico/html/) - tesi di laurea di C.M. Carletti
• Intercom Science Fiction Station (http://www.intercom-sf.com/) - longeva pubblicazione amatoriale italiana
• (EN) Glossario (http://www.technovelgy.com/ct/ctnlistalpha.asp) e cronologia (http://www.technovelgy.
com/ct/ctnlistPubDate.asp) delle idee e invenzioni della fantascienza
15
16
La fantascienza prima della fantascienza
Romanzo scientifico
Il romanzo scientifico (scientific romance in inglese) è un filone di
narrativa associato alla → fantascienza dei primordi, utilizzato in
particolare per indicare la prima fantascienza inglese, ma anche opere
di scrittori francesi come Jules Verne e Camille Flammarion. Il primo
uso riconosciuto del termine scientific romance si ritiene dovuto a
Charles Howard Hinton nella sua antologia del 1886.
Storia e uso del termine
Brian Stableford, in The Science Romance in Britain: 1890-1950, ha
dimostrato che i primi scrittori britannici di fantascienza che usavano
questo termine differivano per vari aspetti dagli autori americani del
Illustrazione da La fin du monde di Camille
tempo. Gli scrittori britannici, prima di tutto, tendevano a minimizzare
Flammarion, 1894
il ruolo degli "eroi" individuali, assumendo una "prospettiva
evoluzionistica" e una visione tetra del futuro, mostrando scarso
interesse nello spazio visto come nuova frontiera. A proposito degli "eroi", molti romanzi di H. G. Wells hanno un
protagonista anonimo e, spesso, impotente di fronte alle forze della natura. La prospettiva evoluzionistica può essere
intravista nelle storie che coinvolgono lunghi periodi di tempo; due esempi sono La macchina del tempo di Wells e Il
costruttore di stelle (Star Maker, 1937) di Olaf Stapledon. Anche nei romanzi scientifici che non coinvolgono ampi
archi temporali, la domanda che ci si pone è se l'umanità sia soltanto un'altra specie schiava di pressioni evolutive
che si sono spesso manifestate, come si può vedere in alcune parti di The Hampdenshire Wonder di J. D. Beresford e
diverse opere di S. Fowler Wright. A proposito dello spazio, nella trilogia dello spazio C. S. Lewis sostiene che
"fintanto che l'umanità resterà imperfetta e peccaminosa, la nostra esplorazione di altri pianeti farà più danni che
bene". La maggior parte degli autori del romanzo scientifico non dimostrano comunque sufficiente interesse per
l'argomento.
Si può notare come in molte delle opere di tutti gli autori già citati l'umanità risulta condannata, o a causa del peccato
originale o, assai più spesso, a causa di fattori biologici che ci riguardano fin dai più antichi progenitori scimmieschi.
Non tutti gli scrittori britannici di fantascienza del periodo rientrano comunque nella tesi di Stableford. Alcuni, per
esempio, scrivono di → avventure spaziali e mantengono una visione ottimistica del futuro. Dagli anni trenta del
ventesimo secolo, ci furono autori britannici (come Eric Frank Russell) che incominciarono a pubblicare "science
fiction" a livello internazionale su riviste americane. A quel punto, gli scrittori britannici che usavano il termine
"scientific romance" incominciarano a utilizzare il nuovo termine perché erano inconsapevoli della fantascienza o
perché scelsero di non associarsi a quello vecchio.
Dopo la seconda guerra mondiale l'influenza della fantascienza americana causò la decadenza del termine "scientific
romance", un processo accelerato dal fatto che pochi autori di romanzi scientifici consideravano se stessi come
scrittori di quel genere, vedendosi più che altro come "semplici scrittori" - o, a seconda dei casi, scienziati - che
occasionalmente scrivevano un romanzo scientifico. In ogni caso, l'influenza dell'era degli autori dei romanzi
scientifici perdurò nella fantascienza britannica ed ebbe anche un certo impatto sulla variante americana.
Romanzo scientifico
Ripresa del termine
A partire dai tardi anni settanta del Novecento il termine cominciò a essere usato nuovamente, in questo caso per
motivi eccentrici, generalmente (ma non sempre) dalla fantascienza brittanica che si richiamava ad un'ambientazione
vittoriana o edoardiana. Christopher Priest (un membro della H.G. Wells Society) ha, per esempio, usato o alluso al
termine "scientific romance" in alcuni suoi romanzi.
L'uso contemporaneo del termine comprende anche autori che, come gli originali scrittori del romanzo scientifico,
non si considerano scrittori di fantascienza. L'uso moderno del termine è superficialmente legato alla nascita del
filone → steampunk, ma ci sono notevoli differenze tra i due: i moderni romanzi scientifici assumono tipicamente
una visione nostalgica e romanticizzata dell'epoca rispetto allo steampunk, coinvolgendo inoltre il futuro più che il
passato, sebbene si tratti di un futuro basato sulla sensibilità vittoriana. I moderni scientific romance non contengono
alcuna forma di "punk" o → cyberpunk.
Fonti
• AAVV. The Encyclopedia of Science Fiction, (en) pag. 1076
• Brian Stableford. The Science Romance in Britain: 1890-1950
Bibliografia
Opere di narrativa
(in ordine cronologico di pubblicazione)
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Viaggio al centro della Terra (Voyage au centre de la Terre, 1864) di Jules Verne
Dalla Terra alla Luna (De la Terre à la Lune, trajet direct en 97 heures 20 minutes, 1865) di Jules Verne
Ventimila leghe sotto i mari (Vingt mille lieues sous les mers, 1870) di Jules Verne
L'isola misteriosa (L'île mystérieuse, 1874) di Jules Verne
Flatlandia (Flatland: A Romance of Many Dimensions, 1884) di Edwin Abbott Abbott
La macchina del tempo (The Time Machine, 1895) di H. G. Wells
L'uomo invisibile (The Invisible Man , 1895) di H. G. Wells
L'isola del dottor Moreau (The Island of Dr. Moreau, 1896) di H. G. Wells
La guerra dei mondi (The War of the Worlds, 1897) di H. G. Wells
La nube purpurea (The purple cloud, 1908) di M. P. Shiel
The Hampdenshire Wonder (1911) di J. D. Beresford; romanzo evoluzionista in cui compare per la prima volta il
concetto di “superuomo”.
Il mondo perduto (The Lost World, 1912) di Arthur Conan Doyle
La terra della notte (The Night Land, 1912) di William Hope Hodgson
Infinito (Last and First Men, 1930) di Olaf Stapledon
Last Men in London (1932) di Olaf Stapledon
Q.I. 10000 (Odd John, 1935) di Olaf Stapledon
Il costruttore di stelle (Star Maker, 1937) di Olaf Stapledon
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Romanzo scientifico
18
Saggi
• Riccardo Valla. Le origini della fantascienza (parte I) [1]. Carmilla on line, 05-05-2003. URL consultato il 15-02-2009.
(parte II) [2]. 14-05-2003. URL consultato il 15-02-2009.
• Salvatore Proietti. Olaf Stapledon e i miti futuri della fantascienza [3] in Delos Science Fiction 91. 20 giugno
2004. URL consultato il 15-02-2009.
Collegamenti esterni
• (EN) "The Victorian Bookshelf: The First Century of the Scientific Romance and other Related Works" [4]
• (EN) Voyages Extraordinaires: Scientific Romances in a Bygone Age [5]
Riferimenti
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http:/ / www. carmillaonline. com/ archives/ 2003/ 05/ 000241. html
http:/ / www. fantascienza. com/ magazine/ rubriche/ 6715/ ?print=1
http:/ / www. parsec-sff. org/ con00/ books. html
http:/ / www. geocities. com/ SoHo/ 9094/ voyages. html
Utopia
Il termine utopia (pron. utopìa) indica un progetto, o
la sua realizzazione (prevista o attuale), quando
questi si propongano come idealisticamente
desiderabili e dotati di valore. Esso può anche
indicare una meta intesa come puramente ideale e
non effettivamente raggiungibile; in questa
accezione, può avere sia il connotato di punto di
riferimento su cui orientare azioni pragmaticamente
praticabili, sia quello di mera illusione e di falso
ideale. L'utopista, sia come coniatore di utopie sia
come semplice propugnatore, può quindi essere tanto
colui che costruisce le sue preferenze e le sue scelte
ideologiche esimendosi dallo studio e dalla
comprensione della realtà e delle sue dinamiche,
quanto colui che indica un percorso che ritiene al
contempo
auspicabile
e
pragmaticamente
perseguibile. Benché non sia un costituente
essenziale del concetto di utopia, molte utopie
presentano un carattere universalista; esistono, però,
anche utopie di natura settaria o comunque non
inclusiva. Nell'uso comune, utopia e utopismo sono
spesso associati al velleitarismo.
Illustrazione per L'Utopia di Tommaso Moro.
Utopia
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Storia
« Una carta del mondo che non contiene il Paese dell'Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il
solo Paese al quale l'Umanità approda di continuo. E quando vi getta l'àncora, la vedetta scorge un Paese migliore e
l'Umanità di nuovo fa vela. »
(Oscar Wilde)
« Solo a coloro che possiedono, con innocenza, il sorriso è dato di evocare l'utopia. »
(Sergio Moravia)
Il termine nasce dal libro L'Utopia di Tommaso Moro (circa 1516). In esso Moro ritrae una società organizzata
razionalmente, attraverso la narrazione di un esploratore, Raphael Hythlodaeus. Utopia è una repubblica in cui tutta
vige la totale comunione dei beni. Non ha avvocati e raramente manda in guerra i suoi cittadini, ma assolda
mercenari dalle nazioni vicine. Forse Moro, che era un convinto cattolico, venne ispirato dalla regola monastica
quando descrisse il funzionamento della sua società. Fu un'ispirazione per le Reducciones fondate dai Gesuiti per
cristianizzare e civilizzare il Guaraní. La parola "utopia" viene usata da Moro per suggerire simultaneamente due
neologismi greci: outopia (nessun luogo) e eutopia (buon luogo).
L'utopia può essere idealistica o pratica, ma il termine ha acquisito una forte connotazione di perfezione ottimistica,
idealistica e impossibile. L'utopia può essere posta in contrapposizione con l'indesiderabile → distopia (anti-utopia,
pseudo-utopia) e con l'utopia satirica.
Politica e storica
Un'utopia globale di pace mondiale viene spesso vista come una delle possibili e inevitabili fini della storia.
Sparta fu un'utopia militarista fondata nell'Antica Grecia da Licurgo (anche se alcuni, specialmente gli ateniesi,
possono averla vista come una → distopia). Fu una potenza greca fino alla sua sconfitta da parte dei Tebani nella
battaglia di Leuttra.
Sviluppatasi fra il XVIII e il XIX secolo, il socialismo utopico, che fu la prima corrente del moderno pensiero
socialista, propugnava una riforma generale della società e dello stato, che abbia come fine la giustizia sociale e
come mezzo la statalizzazione delle risorse economiche, l'abolizione della proprietà privata (collettivismo), della
famiglia, del contrasto tra città e campagna.
Utopia
20
Economica
Le utopie socialista e comunista generalmente ruotano attorno a una distribuzione paritaria dei beni, spesso con la
totale abolizione del denaro, e con cittadini che fanno un lavoro che apprezzano e che è svolto per il bene comune in
quanto realizzazione della loro essenza primaria, e che gli lascia ampi margini di tempo per coltivare arti e scienze.
Religiosa
Le idee del paradiso nel Cristianesimo e nell'Islam tendono ad essere
utopiche, specialmente nella loro forma popolare: invitando ad una
speculazione sull'esistenza libera dal peccato, dalla povertà e da ogni
tristezza, oltre il potere della morte (anche se il "paradiso",
nell'escatologia cristiana almeno, è più equivalente alla vita in Dio,
visualizzata come un paradiso terrestre nei cieli). In un senso simile, il
concetto Buddista di Nirvana può essere visto come una specie di
utopia.
Le utopie religiose, peraltro diffusamente descritte come un giardino di
delizie, esistenza libera da preoccupazioni, in mezzo a strade lastricate
d'oro, in uno stato di illuminazione beatificante, godendo di poteri
divini, sono spesso ragione per percepire benefici nel rimanere fedeli a
una religione, e un incentivo per la conversione di nuovi membri.
Scientifica e tecnologica
A livello popolare l'utopia a volte si richiama
all'immagine del Paradiso terrestre.
Queste utopie preconizzano un futuro in cui una scienza e una tecnologia avanzate creeranno le condizioni per uno
stile di vita utopico; ad esempio con il superamento della morte e della sofferenza e con cambiamenti migliorativi
della natura e della condizione umana. Specie in ambito transumanista, si adotta anche il termine di "estropia", intesa
come capacità della tecnica di contrastare, localmente o globalmente, il fenomeno dell'entropia.
In contrapposizione a questo orientamento ottimistico, si pone la predizione che l'avanzamento di scienza e
tecnologia porterà all'estinzione dell'umanità, in seguito ad un utilizzo intenzionalmente o maldestramente distruttivo
o ad un puro incidente. I pessimisti invocano il principio di precauzione e contrastano l'adozione indiscriminata delle
nuove tecnologie; nelle posizioni più estreme si giunge ad una totale opposizione verso l'innovazione tecnologica.
Proto-comunismo
Con questa espressione si suole indicare quelle filosofie che in qualche maniera anticipano uno o più temi tipici del
comunismo. È specialmente nel Settecento che nascono questi tipi di impostazioni politico-sociologiche che
preludono il comunismo ottocentesco. A parte Rousseau che nel Contratto sociale ha avanzato idee di uguaglianza
nei diritti e una certa centralizzazione del potere, vi sono altri tre personaggi che si distinguono per aver sostenuto in
maniera forte l'abolizione della proprietà privata: Jean Meslier, Étienne-Gabriel Morelly e Dom Deschamps.
Utopia
21
Critiche all'utopia
« Chi cerca di realizzare il paradiso in terra, sta in effetti preparando per gli altri un molto rispettabile inferno. »
[1]
(Paul Claudel
)
Nel corso del XX secolo, sono state portate alcune critiche al modello utopista da parte di alcuni pensatori e filosofi
liberali, fra i quali Karl Popper[2] e Dario Antiseri[3] . La prima delle obiezioni riguarda il fatto che non esiste un
criterio razionale attraverso il quale determinare che cosa renda una società utopica e perfetta; oltretutto, la società
perfetta - o presunta tale - viene ritenuta esattamente l'opposto della società aperta.[4] L'inconsistenza attribuita
all'utopia e agli utopisti viene espressa sottolineando come innanzitutto ogni utopista sia totalitario e come l'utopia si
fondi su tre presupposti gnoseologici insostenibili, quali: conoscere il tutto (inteso come insieme della società),
conoscere cosa è il bene e cosa è il male, conoscere una definizione oggettiva di uomo perfetto.[4] Ritenendo di
conoscere ciò, all'utopista viene attribuito di credere che il mondo del suo tempo sia interamente errato e pertanto che
sia necessario sviluppare un cambiamento totale dello stesso secondo regole e principi stabiliti dall'utopista stesso.[4]
Per i critici dell'utopia, coloro che intendono realizzarla sono fermamente avversi ad ogni pratica gradualista e
riformista, poiché, dovendo cambiare il mondo nella sua interezza, non pensano che ci sia alcun bisogno di
intervenire sui problemi e le questioni attuali. Ciò viene ritenuto dai critici in forte contrasto con la moderna prassi
politica, secondo la quale, ammesso che si possa cambiare tutto, ciò non può non essere realizzato che attraverso la
risoluzione delle singole parti che costituiscono il tutto stesso.[3] In realtà, la possibilità di ripartire dal principio per
riedificare un nuovo mondo utopico viene considerata irrealizzabile in termini pratici, poiché non è mai possibile
ricominciare da capo: la tradizione da cui si discende e le facoltà intellettuali dell'individuo sono valori acquisiti
dall'uomo nel corso della propria vita e non si può in alcun modo liberarsene; la stessa ragione ideale dell'utopista è
inevitabilmente frutto di una tradizione precedente.[3]
Utopie leggendarie
• Atlantide, la leggendaria isola descritta da Platone nei suoi dialoghi Timeo e Crizia, risalente a circa 9600 anni fa.
• Libertalia, una leggendaria colonia di pirati fondata in una enclave del Madagascar nel 1724.
Utopie letterarie e cinematografiche
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La Repubblica di Platone
L'Utopia (1516 circa) di Tommaso Moro
La città del sole (1623) di Tommaso Campanella
La nuova Atlantide (1627), racconto incompiuto di Francesco Bacone
Oceana (1656) di James Harrington
la sezione de I viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Swift che descrive la calma e razionale società degli
Houyhnhm, è certamente utopica, ma è intesa per essere contrapposta a quella degli Yahoo, che rappresentano il
peggio della razza umana.
L'anno 2440 (1780 ca.) di Louis Mercier
Voyage en Icarie (1840) di Etienne Cabet
Erewhon (1872) di Samuel Butler
Guardando indietro (1888), di Edward Bellamy
Freiland (1890) di Theodor Hertzka
News from Nowhere (1891), di William Morris; vedi anche Movimento delle arti e mestieri, fondato per mettere
in pratica le sue idee.
Utopia, Limited (1893) è una operetta di Gilbert e Sullivan, nella quale una piccola isola-nazione si riforma in
stile inglese, con un successo divertentemente totale.
Utopia
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• Diverse opere di H.G. Wells, tra cui Una utopia moderna (1905)
• Il mondo nuovo (1932) di Aldous Huxley può essere considerato un esempio di satira pseudo-utopica (vedi anche
→ distopia). L'isola, un altro suo romanzo, mostra invece un'utopia positiva.
• A noi vivi (1938-1939), il primo romanzo di Robert A. Heinlein (pubblicato postumo nel 2004), in cui l'autore
espone sotto un sottile velo narrativo fantascientifico le proprie idee e teorie sociali, economiche e politiche,
riscontrabili in tutta la successiva produzione.
• Walden Two (1948) di Burrhus Skinner
• Atlas Shrugged (1957) di Ayn Rand
• Star Trek (1966) serie televisiva di fantascienza ideata da Gene Roddenberry.
• Quelli di Anarres (The Dispossessed, 1974), romanzo di fantascienza di Ursula K. Le Guin, viene talvolta visto
come uno dei pochi rappresentanti moderni del genere utopico, anche se è notevole che uno dei temi principali del
lavoro sia l'ambiguità delle differenti nozioni di utopia. La Le Guin presenta un mondo in cui tutti i lavori ingrati come scavare fossi e spurgare fogne - vengono equamente divisi tra tutti gli adulti, che per il resto possono
dedicarsi ai loro lavori quotidiani e più soddisfacenti.
• Ecotopia (1975) di Ernest Callenbach
• La trilogia delle tre Californie (anni 1990) di Kim Stanley Robinson
• La Québécie (1990) di Francine Lachance
• The Giver (1993), romanzo di Lois Lowry, ritrae una società "perfetta" del lontano futuro, nella quale
l'eliminazione di guerre, malattie, paure, ecc. è ottenuta al prezzo della repressione delle emozioni umane,
dell'individualità e del libero arbitrio.
• L'Imperativo Edonistico (1996), un manifesto on-line di David Pearce, delinea come ingegneria genetica e
nanotecnologia aboliranno la sofferenza in tutta la vita senziente.
• Apri gli occhi (1997), film di Alejandro Amenabar, descrive una sorta di "utopia mentale". Il remake
hollywoodiano del film è Vanilla Sky.
• Matrix (1999), un film dei fratelli Wachowski, descrive una realtà virtuale controllata da intelligenze artificiali
come l'Agente Smith. Smith dice che la prima Matrix era un'utopia, ma gli umani la misero in dubbio e la
rifiutarono perché essi "definiscono la loro realtà attraverso miseria e sofferenza." Perciò, Matrix venne
riprogettata per simulare la civiltà umana con tutte le sue sofferenze.
• Islandia (2002), di Austin Tappan Wright
• Doctor Who (2007), un episodio della ventinovesima stagione del telefilm si chiama Utopia, dove alla fine
dell'Universo gli umani si rifugiano su un pianeta perfetto per la vita chiamato appunto Utopia.
Voci correlate
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Città ideale
→ Distopia
El Dorado
Gaia (pianeta)
Governo mondiale
Paradiso
Protomentale#Bibbia, vissuto fetale e utopia
Socialismo utopico
Proto-comunismo
Utopia
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Altri progetti
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Collegamenti esterni
• Utopedia [5] - Un esperimento sul modello di Wikipedia, ma per creare un'enciclopedia di un mondo possibile
Utopico.
• Rivista di Studi Utopici [6] – rivista dell'utopia storica, che promana dal Centro interuniversitario di Studi Utopici
(Cassino, Lecce, Macerata, Roma3).
• Filosofia Nonutopica [7] – Progetto di Filosofia Nonutopica (Lo "Homo Finitus")
• Il proto-comunismo [8]
• (EN) Utopian Writing, 1516-1798 [9] – Facoltà di storia, Cambridge University
• Utopia and Utopianism [10] – rivista accademica specializzata in temi di utopia e utopismo.
• (ES) Revista MORUS - Utopia e Renascimento [11]
Riferimenti
[1] Citazione ad incipit del capitolo XI del libro Principi liberali, di Dario Antiseri, Rubettino, 2003, ISBN 88 498 0492 X
[2] "Non permettere che i sogni di un mondo perfetto ti distolgano dalle rivendicazioni degli uomini che soffrono qui ed ora. I nostri simili hanno
il diritto ad essere aiutati; nessuna generazione deve essere sacrificata per il bene di quelle future, in vista di un ideale di felicità che può non
realizzarsi mai." (Citazione estratta dal capitolo XII del libro Principi liberali, di Dario Antiseri, Rubettino, 2003, ISBN 88 498 0492 X)
[3] Principi liberali, di Dario Antiseri, Rubettino, 2003, ISBN 88 498 0492 X, capitolo XI e XII.
[4] Principi liberali, di Dario Antiseri, Rubettino, 2003, ISBN 88 498 0492 X, capitolo XI
[5] http:/ / utopedia. wikispaces. com
[6] http:/ / www. utopia. unicas. it
[7] http:/ / www. noutopy. org
[8] http:/ / proto-comunismo. bravehost. com
[9] http:/ / www. trin. cam. ac. uk/ rws1001/ utopia/ default. htm
[10] http:/ / www. utopiaandutopianism. com
[11] http:/ / www. unicamp. br/ ~berriel/ morus. htm
Distopia
24
Distopia
Per distopìa (o antiutopìa, pseudo-utopìa, utopìa negativa o cacotopia) si intende una società indesiderabile sotto
tutti i punti di vista. Il termine è stato coniato come opposto di → utopìa ed è soprattutto utilizzato in riferimento alla
rappresentazione di una società fittizia (spesso ambientata in un futuro prossimo) nella quale le tendenze sociali sono
portate ad estremi → apocalittici.
Secondo l'Oxford English Dictionary[1] , il termine fu coniato dal filosofo John Stuart Mill[2] nel 1868, che si serviva
allo stesso tempo anche di un sinonimo coniato da Jeremy Bentham nel 1818, cacotopìa.[3] Entrambe le parole si
basano sul termine utopìa, inteso come il luogo dove tutto è come dovrebbe essere. Distopìa è quindi l'esatto
opposto, cioè un luogo del tutto spiacevole ed indesiderabile. Spesso la differenza tra utopìa e distopìa dipende dal
punto di vista dell'autore dell'opera. I testi distòpici appaiono come opere di avvertimento, o satire, che mostrano le
tendenze attuali estrapolate sino a conclusioni apocalittiche. La differenza con l'utopìa sta quindi nel fatto che la
distopìa si basa su una società attuale, spostando però l'interesse su un'epoca e un luogo distanti o successivi ad una
discontinuità storica, come nelle opere → fantascientifiche di H.G. Wells.
Tra le opere di rilievo del filone distopico vi sono le narrazioni → fantapolitiche antitotalitarie della prima metà del
Novecento, tra cui Il tallone di ferro (The Iron Heel, 1908) di Jack London, Qui non è possibile (It Can't Happen
Here, 1935) di Sinclair Lewis e 1984 di George Orwell del 1948.
Nella narrativa un numero considerevole di storie di → fantascienza, ambientate in un futuro prossimo ed
appartenenti al genere → cyberpunk, usa le regole della distopìa per delineare mondi dominati dalle corporazioni
high-tech in cui i governi nazionali stanno diventando sempre più irrilevanti. È dunque il genere della →
fantascienza post apocalittica quello che più caratterizza la narrativa distòpica.
Caratteristiche del genere
« La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l'ignoranza è forza »
(1984 - George Orwell)
Alcune caratteristiche sono comuni alla maggior parte dei romanzi distopici del Novecento:
• È presente una società gerarchica, in cui le divisioni fra le classi sociali (o caste) sono rigide e insormontabili
• La propaganda del regime e i sistemi educativi costringono la popolazione all'adorazione dello stato e del suo
governo, convincendola che il proprio stile di vita è l'unico (o il migliore) possibile
• Il dissenso e l'individualità sono visti come valori negativi, in opposizione al conformismo dominante
• Lo Stato è spesso rappresentato da un leader carismatico adorato dalla gente e caratterizzato da un culto della
personalità
• Il mondo al di fuori dello Stato è visto con paura e ribrezzo
• Il sistema penale comprende spesso la tortura fisica o psicologica
• Agenzie governative (come una polizia segreta) sono impegnate nella sorveglianza continua dei cittadini
• Il legame con il mondo naturale non appartiene più alla vita quotidiana.
Distopia
Distopie famose
Elenco (non esaustivo) di alcune opere rappresentative.
Narrativa
• Candido (1759), racconto filosofico di Voltaire
• I cinquecento milioni della Bégum (1879) di Jules Verne, in cui vengono presentate contemporaneamente due
città, l'utopica France-Ville e la distopica e militarizzata Stahlstadt
• Flatlandia (Flatland, 1884) di Edwin Abbott
• La macchina del tempo (The Time Machine, 1895), di H.G. Wells. Descrive un mondo in cui la divisione delle
classi ha prodotto la degenerazione dell'umanità, divisa, in questo lontano futuro, nelle due razze dei parassitari
Eloi e dei feroci Morlock.
• Il tallone di ferro (The Iron Heel, 1908) di Jack London, del filone anti-totalitario
• Il risveglio del dormiente (When the Sleeper Wakes, 1899, rivisto nel 1910), di H.G. Wells, uno dei padri del
genere.
• Il padrone del mondo (1907) di R.H. Benson
• L'altra parte (Die Andere Seite, 1909) di Alfred Kubin, descrive l'utopia della libertà totale, che scaturisce nella
perversione e nell'autodistruzione
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Noi (1922) di Evgenij Zamjatin
Blocchi (1931) di Ferdinand Bordewijk
Il mondo nuovo (Brave new world, 1932) di Aldous Huxley
'Qui non è possibile (It Can't Happen Here, 1935) di Sinclair Lewis, del filone anti-totalitario
La notte della svastica (Swastika Night, 1937) di Katherine Burdekin, distopia anti-totalitaria. Già prima del
conflitto, nel 1937, la scrittrice britannica immaginava nel romanzo un mondo in cui il totalitarismo hitleriano
aveva vinto, ambientando la storia 720 anni dopo la morte del führer.
Anthem (1938), romanzo di Ayn Rand
Kallocaina (Kallocain, 1940) di Karin Boye
La fattoria degli animali (Animal Farm, 1945) di George Orwell
1984 di George Orwell (1949), una delle più celebri distopie a sfondo anti-totalitario, da cui sono stati tratti due
film nel 1956 (Nel Duemila non sorge il sole) e nel 1984 (Orwell 1984), una serie televisiva e un adattamento
radiofonico
L'alba delle tenebre (Gather Darkness!, 1950) di Ftitz Leiber. L'umanità è controllata da una teocrazia di
scienziati.
Piano meccanico (Player Piano, 1952), primo romanzo di Kurt Vonnegut
Fahrenheit 451 (1953) di Ray Bradbury, da cui è tratto l'omonimo film del 1966 di François Truffaut
Abissi d'acciaio (1953) di Isaac Asimov
Il signore delle mosche (The Lord of the Flies, 1954) di William Golding
Il sole nudo (The Naked Sun, 1957) romanzo di Isaac Asimov
Fanteria dello spazio (Starship Troopers, 1958) di Robert A. Heinlein, da cui è stato tratto il film del 1997
Tempo fuori luogo (Time out of Joint, 1959) di Philip K. Dick
Livello 7 (1959) di Mordecai Roshwald; il diario di uno dei testimoni della distruzione nucleare dell'umanità
Facial Justice (1960) di Leslie Poles Hartley (tradotto in Italia da Martello nel 1965)
Vento dal nulla (The Wind That Came From Nowhere, 1961) di J. G. Ballard
Harrison Bergeron (1961), romanzo di Kurt Vonnegut (da cui è stato tratto anche un film tv omonimo)
• Arancia meccanica (Clockwork Orange, 1962) di Anthony Burgess da cui è tratto il film Arancia meccanica di
Stanley Kubrick
• La svastica sul sole (The Man in the High Castle, 1962), romanzo di Philip K. Dick
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Distopia
• Il pianeta delle scimmie (La planète des singes, 1963) di Pierre Boulle, di cui sono stati tratti un omonimo film
del 1968 di Franklin J. Schaffner e un successivo remake del 2001 di Tim Burton, nonché una serie per la tv
• Largo! Largo! (Make Room! Make Room!, 1966) di Harry Harrison da cui è stato tratto nel 1973 il film 2022: i
sopravvissuti (titolo originale: Soylent Green), con Charlton Heston
• La fuga di Logan (Logan's Run, 1967), un romanzo di William F. Nolan e George Clayton Johnson, da cui è tratto
un omonimo film e una serie tv omonima
• Il cacciatore di androidi (Do androids dream of electric sheep?, 1968) di Philip K. Dick, da cui è tratto il film
Blade Runner
• This Perfect Day (1970) di Ira Levin
• Il gregge alza la testa (The Sheep Look Up, 1972) di John Brunner
• Mercenari del tempo, 1973 (The Narrow Passage), di Richard C. Meredith
• I reietti dell'altro pianeta (The Dispossessed, 1974; tradotto anche come Quelli di Anarres) di Ursula K. Le Guin,
che descrive la distopica Urras e l'utopica Anarres
• Codice 4GH (The Shockwave Rider, 1975) di John Brunner
• L'uomo in fuga (The Running Man, 1982) di Richard Bachman (pseudonimo di Stephen King) e film
L'implacabile di Paul Michael Glaser
• Neuromante (1984) e altri racconti di William Gibson (come quasi tutto il genere → cyberpunk)
• Neue Slowenische Kunst (1984), collettivo artistico politico dalla Slovenia
• Il racconto dell'ancella (The Handmaid's Tale, 1985) e L'ultimo degli uomini (Oryx and Crake, 2003) di Margaret
Atwood
• I figli degli uomini (The Children of Men, 1991) di P.D. James
• The Domination (1991-2000), serie di romanzi di S. M. Stirling
• Fatherland (1992), di Robert Harris
• The Giver (1993) di Lois Lowry
• Elianto (1996) di Stefano Benni
• Battle Royale (1999) di Koushun Takami
• Survivor (1999) di Chuck Palahniuk
• A Friend of the Earth (2000) di T. C. Boyle
• La salvezza di Aka (2000) di Ursula K. Le Guin
• Garbageland (2001) di Juan Abreu
• Angelwings and Finerthings (2001) di Paul M. Jessup
• Bay City, (Altered Carbon, 2002) e il sequel Angeli spezzati, (Broken Angels, 2003), due romanzi di Richard
Morgan
• La neve se ne frega (2004) di Luciano Ligabue
Filmografia
• Metropolis (1927) di Fritz Lang
• Agente Lemmy Caution, missione Alphaville (Alphaville, une étrange aventure de Lemmy Caution, 1965) di
Jean-Luc Godard
• La decima vittima (1965), distopia all'italiana, film diretto dal regista Elio Petri con Marcello Mastroianni e
Ursula Andress, tratto dal racconto The Seventh Victim di Robert Sheckley
• Fahrenheit 451 (1966) di François Truffaut
• L'uomo che fuggì dal futuro (THX 1138, 1971), primo lungometraggio diretto dal regista George Lucas
• 2002, la seconda odissea (Silent Running, 1972) di Michael Cimino, diretto da Douglas Trumbull
• Arancia Meccanica (1972) di Stanley Kubrik
• 2022: i sopravvissuti (1973) con Charlton Heston
• Zardoz (1973) di John Boorman
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Distopia
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Rollerball (1975) di Norman Jewison
La fuga di Logan (film) (1976) di Michael Anderson
1997: fuga da New York (Escape from New York, 1981) di John Carpenter
Blade Runner (1982) di Ridley Scott
Sexmission (Seksmisja, 1984), film polacco di Juliusz Machulski, che descrive uno stato femminista senza nessun
uomo
Orwell 1984 (titolo originale 1984; anno: 1984) di Michael Radford; tratto dal romanzo omonimo
Brazil (1985), l'incubo notturno descritto da Terry Gilliam
L'implacabile (The Running Man) (1987) di Paul Michael Glaser
Robocop: il futuro della legge (1987) di Paul Verhoeven
Dredd - La legge sono io (1995) di Danny Cannon
Strange Days (1995) di Kathryn Bigelow, storia di James Cameron
L'esercito delle 12 scimmie (Twelve monkeys, 1995), film di Terry Gilliam
Fuga da Los Angeles (John Carpenter's Escape from L.A., 1996) di John Carpenter
Gattaca - La porta dell'universo (Gattaca, 1997) scritto e diretto da Andrew Niccol
Nirvana (1997) prodotto e diretto da Gabriele Salvatores
Starship Troopers - Fanteria dello spazio (Starship Troopers, 1997)
• Matrix (1999), che inaugura una trilogia di film dei fratelli Wachowski, descrive una realtà dominata dalle
macchine e dalla realtà virtuale
• Battle Royale (Batoru rowaiaru, 2000) di Kinji Fukasaku
• Equilibrium (2002) di Kurt Wimmer (ispirato a varie opere tra cui 1984 e Fahrenheit 451)
• FAQ: Frequently Asked Questions (2004) scritto e diretto da Carlos Atanes
• Idiocracy, (2004)
• V per vendetta, (2005)
• Aeon Flux - Il futuro ha inizio (2005)
• I figli degli uomini (2006)
• Babylon A.D., (2008) di Mathieu Kassovitz
• WALL•E,(2008)
Televisione
• Blake's 7, serie televisiva britannica degli anni settanta-ottanta.
Fumetti
• Conan il ragazzo del futuro, anime tratto dal romanzo L'incredibile onda (The Incredible Tide) di Alexander Key
in cui viene immaginata la distopica Indastria.
• Ghost Rider 2009, fumetto della Marvel Comics, creato da Len Kaminski e con l'apporto dei disegnatori Chris
Bachalo e Mark Buckingham nel 1994
• Ken il guerriero, fumetto di Tetsuo Hara e Yoshiyuki Okamura
• RanXerox, fumetto creato da Stefano Tamburini con la collaborazione di Andrea Pazienza e Tanino Liberatore e
apparso per la prima volta nel 1978 sulle pagine della rivista Cannibale.
• V for Vendetta fumetto di Alan Moore e David Lloyd da cui è stato tratto il film V per Vendetta.
• Ikigami, manga ambientato in un paese simile al Giappone, dove il governo controlla la data di morte dei propri
cittadini.
• Vampire Hunter D, di Hideyuki Kikuchi, ambientato in un futuro dove la civiltà è regredita a uno stadio
medievale e i vampiri hanno assunto il comando.
• Naruto, di Masashi Kishimoto.
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Distopia
• Il ritorno del cavaliere oscuro, di Frank Miller, Batman, dopo dieci anni di inattività ritorna in azione in una
Gotham City futuristica assediata dal crimine.
• Saint Seiya, di Masami Kurumada.
• Watchmen, di Alan Moore e Dave Gibbons.
• Violence Jack, di Go Nagai.
• Æon Flux, serie televisiva di Peter Chung.
• Akira, di Katsuhiro Otomo
Videogiochi
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La serie di Fallout, videogiochi sviluppati da Black Isle Studios e da Bethesda Softworks
Deus Ex, videogioco sviluppato da Ion Storm
Enter the Matrix, videogioco ispirato dalla trilogia "Matrix"
Half-Life 2, videogioco sviluppato da Valve Software
Uplink, videogioco cyberpunk
BioShock, videogioco sviluppato da 2K
Mirror's Edge, videogioco sviluppato da DICE
Dark Earth, videogioco sviluppato da Microprose
Poesia
• Il cittadino sconosciuto, ( The unknown citizien , 1940) di Wystan Hugh Auden
Voci correlate
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Dimensione parallela
→ Fantapolitica
→ Fantascienza apocalittica e post apocalittica
→ Fantascienza soft
→ Ucronia
→ Utopia
Riferimenti
[1] Oxford English Dictionary (http:/ / www. oed. com/ )
[2] Exploring Dystopia (http:/ / hem. passagen. se/ replikant/ dystopia_timeline. htm), ultimo accesso 19 marzo 2006, vedi anche (http:/ / books.
google. com/ books?ie=UTF-8& vid=ISBN157181440X& id=3ye0vWc85eYC& pg=PA230& lpg=PA230& dq=John+ Stuart+ Mill+
dystopia+ 1868& sig=YesYZ8kSJZhhi2NdHdOQdZ0nDTk)
[3] http:/ / knowledgerush. com/ kr/ encyclopedia/ Cacotopia/
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Generi e filoni
Generi e filoni della fantascienza
Fin dalla sua codificazione come genere popolare di successo a partire dagli anni cinquanta, all'interno della
narrativa di → fantascienza si sono via via sviluppati vari sottogeneri e filoni, che in quanto tali spesso non
presentano confini precisi e non di rado hanno assunto una connotazione commerciale. Non di rado un'opera o un
autore utilizzano vari temi contemporaneamente e si possono collocare all'interno di più filoni.
Malgrado la fantascienza sia tradizionalmente incentrata anzitutto "sulla scienza", si è evoluta un'area molto vasta di
opere che comprende una grande varietà di generi e sottogeneri. A complicare questa situazione si è assistito, a
partire soprattutto dagli ultimi decenni del XX secolo, ad una commistione sempre più frequente della fantascienza
con altri generi, quali il fantasy e l'horror, tanto che alcuni autori e critici utilizzano di preferenza l'espressione
speculative fiction ("narrativa speculativa") per descrivere complessivamente il fenomeno. Altri (come Bruce
Sterling) utilizzano il termine → Slipstream intendendo il fantastico, cioè quella forma letteraria estremamente ampia
che utilizza l'immaginario, il surreale e tutto ciò che non è mimetico della realtà, per dare maggior impatto a un
messaggio radicato nella visione politica, ideologica del reale.
Vi possono essere molti modi diversi per tentare di classificare un'opera di fantascienza - sia essa un racconto, un
romanzo o un film - ma qui di seguito si riportano solo alcune delle diciture più diffuse, pur con una certa attenzione
ai principali filoni emergenti, senza eccessive pretese di organicità.
Fantascienza hard o classica
La → fantascienza hard (dall'inglese hard science fiction), chiamata
anche fantascienza classica o tecnologica, è un sottogenere
caratterizzato dall'interesse per il dettaglio e l'accuratezza scientifica.
Le storie di fantascienza hard si focalizzano sulle scienze naturali e
sullo sviluppo tecnologico.
Il termine fu coniato verso la fine degli anni cinquanta per distinguere
la fantascienza degli anni quaranta e cinquanta dal nascente filone
caratterizzato dall'interesse per temi più marcatamente umanistici (→
fantascienza soft).
Tra i più celebri esponenti vi sono Isaac Asimov e Arthur C. Clarke.
Paesaggio di un pianeta extrasolare. La
fantascienza hard ha spesso come ambientazione
lo spazio o altri pianeti.
Generi e filoni della fantascienza
Fantascienza soft
La → fantascienza soft (dall'inglese soft science fiction), definita soprattutto per contrapposizione con quella hard, si
concentra maggiormente sui sentimenti umani che sulla tecnologia o sulla speculazione nell'ambito delle scienze
esatte. La scienza della fantascienza soft ricade spesso nel regno di ciò che gli scienziati solitamente ritengono
impossibile, o almeno altamente improbabile, e si basa su discipline come la filosofia, la psicologia, la politica e la
sociologia.
La Soft SF viene considerata un sottogenere molto meno della sua controparte hard e il termine viene talvolta
utilizzato in maniera peggiorativa in riferimento a storie di fantascienza che non applicano i principi sicentifici in
maniera rigorosa. L'espressione fantascienza soft inoltre è stata talvolta utilizzata come sinonimo della fantascienza
→ New Wave.
Tra gli autori che vengono fatti rientrare in questo filone vi sono Ray Bradbury con le sue Cronache marziane,
Ursula K. Le Guin con il ciclo dell'Ekumene e Frank Herbert con il famosissimo ciclo di Dune.
New Wave
La → New Wave fantascientifica è stata una corrente letteraria sorta nel 1964 come reazione spontanea alla
fantascienza allora esistente, percepita come priva di originalità, pesante e senza alcuna ambizione. Fu caratterizzata
da un alto grado di sperimentazione, sia nella forma che nei contenuti. Gli autori New Wave introdussero nelle loro
opere di fantascienza varie tecniche usate nella letteratura mainstream.
Nei contenuti, la New Wave rigettò l'intero nucleo dei temi propri sino ad allora della fantascienza tradizionale
(definito "outer space", ovvero spazio esterno), a favore della focalizzazione sulla violazione dei tabù, con un
approccio più rivolto agli abissi della mente umana, un tema che J.G. Ballard, uno dei massimi esponenti di questa
nuova corrente, chiamò "innerspace" (letteralmente spazio interno).
Una delle idee centrali della New Wave fu l'entropia, l'idea che l'universo cesserà irrevocabilmente di esistere, e le
sue ripercussioni sulla società umana. Ma ebbe molto seguito anche l'idea della rilevanza (in inglese "relevance"); il
riconoscimento, sulla base di alcuni elementi, di una tendenza in atto nella società contemporanea per proiettarla nei
suoi sviluppi futuri, non tanto con lo scopo di prevedere il futuro, come farebbe la futurologia, quanto per discutere
fenomeni rilevanti del presente estremizzati in un contesto ipotetico.
Tra gli autori vi sono Brian Aldiss, J.G. Ballard, John Brunner, Philip K. Dick, Ursula K. Le Guin, Robert Silverberg
e Michael Moorcock. Possono invece essere considerati importanti precursori di questa corrente letteraria Ray
Bradbury, Theodore Sturgeon, Algis Budrys e Alfred Bester.
Fantascienza apocalittica e post apocalittica
La fantascienza apocalittica è un sottogenere incentrato sull'imminente fine del mondo o della civiltà, a causa di
guerre nucleari, pandemie, o di qualche genere di olocausto naturale o artificiale. Un sottogruppo del genere
apocalittico è rappresentato dal filone catastrofista.
La fantascienza post apocalittica è invece ambientata in un mondo (o civiltà) già devastato da una catastrofe.
L'ambientazione temporale può essere immediatamente successiva la catastrofe o considerevolmente posteriore.
Tra le molte opere che si sono servite di ambientazioni apocalittiche o post apocalittiche ricordiamo i cicli di Mad
Max e del Pianeta delle scimmie. Anche il manga e l'animazione giapponese ha dato il suo contributo, con
capolavori come Nausicaä della Valle del Vento, Akira e Neon Genesis Evangelion.
30
Generi e filoni della fantascienza
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Space opera
La → space opera, l'epopea spaziale, è un sottogenere assai popolare
che, nato nella letteratura, ha riscosso grande successo anche al cinema
(Il pianeta proibito, Guerre Stellari) e in televisione. I temi principali
che la caratterizzano sono l'avventura, il romanticismo, i viaggi
interstellari e le esplorazioni a bordo di astronavi e, non di rado, le
battaglie spaziali, ambientate in immensi universi spesso dominati da
imperi galattici.
Molte delle classiche serie tv di fantascienza, da Star Trek a Galactica,
sono delle varianti di space opera.
Un sottogenere di successo della space opera è la → space opera
militare, di ambientazione prettamente bellica; anche il → planetary
romance, ambientato su un unico pianeta, presenta elementi della space
opera, fusi assieme a quelli del romanzo d'avventura classico.
Cyberpunk
Il → cyberpunk nasce inizialmente come corrente letteraria e artistica
d'avanguardia nella prima metà degli anni ottanta, per poi trasformarsi
in un filone più ampio e commerciale.
Copertina della rivista Space Science Fiction,
1957 ; illustrazione di Tom Ryan
Le storie cyberpunk sono ambientate generalmente in un futuro prossimo, un mondo decadente e ipertecnologico
fortemente → distòpico, dominato da grandi multinazionali (zaibatsu). I protagonisti sono in genere hacker e
disadattati, in costante fuga dalla cupa realtà, che trovano la loro ragion d'essere in un mondo virtuale parallelo, il
cyberspazio, teatro delle loro battaglie.
Tra i principali esponenti del cyberpunk vi sono William Gibson (per i racconti e romanzi fortemente innovativi e
caratteristici dal punto di vista stilistico e delle tematiche) e Bruce Sterling (per l'elaborazione teorica e ideologica).
Il cyberpunk ha avuto una forte influenza estetica sui diversi media, tra cui il cinema e i fumetti; se dal punto di vista
cinematografico gli adattamenti delle storie cyberpunk non sono in genere considerati particolarmente riusciti, è però
possibile citare i film Blade Runner (come illustre predecessore) e Matrix, opera "tarda" che rielabora in realtà una
grande varietà di riferimenti culturali.
Sottogeneri del cyberpunk sono considerati il gothicpunk e lo splatterpunk.
Postcyberpunk
Nato dal genere cyberpunk, il → postcyberpunk è un movimento assai variegato che si propone un aggiornamento
delle tematiche cyberpunk e concentra l'attenzione sugli sviluppi tecnologici in società di un futuro prossimo. Nelle
opere postcyberpunk si esaminano frequentemente gli effetti sociali causati dalla diffusione dei mezzi di
comunicazione, dall'ingegneria genetica e/o dalla nanotecnologia. A differenza del cyberpunk "classico", i
protagonisti delle opere spesso agiscono per migliorare la società, o almeno per proteggere lo status quo da un
ulteriore degrado.
Tra gli autori vi sono Neal Stephenson e Bruce Sterling.
Sottogeneri del postcyberpunk sono il → biopunk e il → nanopunk.
In Italia il filone ha trovato sbocco nel movimento letterario del connettivismo.
Generi e filoni della fantascienza
32
Steampunk
Lo → steampunk è un filone di narrativa fantastica (agli elementi
fantascientifici si aggiungono contaminazioni fantasy e horror) spesso
ambientato nell'Ottocento, nella Londra vittoriana tanto cara a Conan
Doyle e H. G. Wells. Quello descritto è un mondo anacronistico, a
volte un'→ ucronia, in cui armi e strumentazioni vengono azionate
dalla forza motrice del vapore (steam in inglese) anziché dall'energia
elettrica e dove è stato anticipato l'avvento della rivoluzione
informatica attraverso un intenso uso di calcolatori meccanici ispirati a
quelli di Babbage.
Tra gli autori contemporanei di storie steampunk vi sono K.W. Jeter e
Paul Di Filippo.
Automobile a vapore dimostrata a Londra nel
1803. Le bizzarrie tecnologiche di un'epoca
passata alternativa sono uno degli elementi tipici
dello steampunk.
Oltre allo steampunk storico e allo steampunk fantasy, che
costituiscono i sottogeneri principali, possono essere fatti rientrare "a posteriori" nella definizione di steampunk
anche l'Edisoneide, i Voyages extraordinaires (le avventure alla Giulio Verne) e il fantawestern.
Fantascienza utopica e distopica
L'→ utopìa descrive una società ideale, in genere basata sulla giustizia, l'uguaglianza e un diffuso benessere. L'utopia
può essere idealistica o pratica, tuttavia il termine ha acquisito una forte connotazione di perfezione ottimistica,
idealistica e impossibile. All'utopia viene opposta la → distopìa (o anti-utopìa), che descrive una società
indesiderabile, e l'utopia satirica.
Il genere utòpico/distòpico ha avuto illustri autori, tra cui Tommaso Moro, Francesco Bacone e Jonathan Swift, e più
recentemente George Orwell, H.G. Wells e Aldous Huxley. Ursula K. Le Guin è invece tra i pochi autori
contemporanei del genere fantascientifico utopico. Le storie cyberpunk hanno in genere un'ambientazione distopica.
Ucronìa
L'→ ucronìa o storia alternativa (alternate history) tratta di un mondo la cui storia si è differenziata da quella
comunemente conosciuta. È un'ucronìa la narrazione di quel che sarebbe potuto succedere se un preciso
avvenimento storico fosse andato diversamente, ad esempio se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale.
Il genere dell'ucronìa si mescola volentieri a quello dell'utopìa o della distòpia, descrivendo spesso società ideali o, al
contrario, indesiderabili, e al filone steampunk, ambientato prevalentemente nel XIX secolo.
Tra i maggiori scrittori di ucronìe ricordiamo Philip Dick (La svastica sul sole), Harry Turtledove, Robert Harris;
anche Winston Churchill si cimentò in questo genere.
Viaggio nel tempo
La possibilità di → viaggiare nel tempo è un'idea che affascina da tempi immemorabili l'umanità.
Nella fantascienza è un espediente narrativo utilizzato in molti racconti, romanzi, film o serie televisive, che
permette di portare un personaggio in un particolare tempo a cui non appartiene, esplorando le possibili ramificazioni
dell'interazione del personaggio con la cultura e la tecnologia dell'epoca. Questo meccanismo si è evoluto per
esplorare le idee di cambiamento e le reazioni ad esso, ed anche per esplorare le idee di universi paralleli o ucronie
dove piccoli e apparentemente insignificanti eventi possono causare massicci cambiamenti nel futuro.
Le macchine del tempo più famose comprendono l'auto sportiva DeLorean della trilogia cinematografica di Ritorno
al futuro, il TARDIS della longeva serie televisiva di fantascienza britannica Doctor Who e, come dice il titolo, il
Generi e filoni della fantascienza
romanzo La macchina del tempo di H. G. Wells. Tra i numerosi autori che hanno scritto storie sui viaggi nel tempo
vi sono Robert A. Heinlein, Jack Finney, Larry Niven, Isaac Asimov, Poul Anderson.
Xenofiction
La → xenofiction comprende storie ambientate tra specie o culture considerevolmente diverse da quella umana.
Tra gli autori di questo genere di opere vi sono Richard Adams (La collina dei conigli), Isaac Asimov e C. J.
Cherryh.
Altri generi o filoni
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→ Biopunk, sottogenere del postcyberpunk
Cosy catastrophe, sottogenere della fantascienza post apocalittica
Edisoneide, sottogenere dello steampunk
Fanta-horror (science horror), fusione con temi horror
→ Fantapolitica (political fiction)
Fantascienza gotica (gothic science fiction)
Fantascienza pulp (pulp science fiction)
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→ Fantascienza umoristica e satirica
Fanta-western (science fiction Western), sottogenere dello steampunk
Gothicpunk, sottogenere del cyberpunk
→ Nanopunk, sottogenere del postcyberpunk
Narrativa d'anticipazione
→ Planetary romance, sottogenere della space opera
→ Romanzo scientifico (scientific romance), genere anticipatore della fantascienza
→ Science fantasy, con temi fantasy
→ Space opera militare (military science fiction), sottogenere della space opera
Terra morente, sottogenere della fantascienza apocalittica
Splatterpunk, sottogenere del cyberpunk
Spy-fi, spy story con elementi fantascientifici
Voyages extraordinaires, sottogenere dello steampunk
Contaminazioni letterarie
Tra gli altri generi di narrativa a sé stanti che, pur non essendo considerati strettamente fantascientifici, presentano
una contaminazione di temi fantascientifici, vi sono:
• → Avantpop
• → New Weird o Weird Fiction
• → Slipstream
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Generi e filoni della fantascienza
Temi tipici
Elenco (non esaustivo ed in ordine alfabetico) di altri temi ed elementi ricorrenti nella fantascienza:
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Animazione sospesa e ibernazione
Archeoastronomia
Astrosociobiologia (o esosociobiologia, xenosociobiologia)
Astronave (o nave spaziale)
Biologia sintetica
Capsula del tempo
Clonazione e biotecnologia
Colonizzazione dello spazio
Communalness (o collettività di coscienze)
Computer organico
Dimensione parallela (o universo parallelo)
Enciclopedia galattica
Esobiologia (o astrobiologia, xenobiologia)
Esplorazione dello spazio
→ Extraterrestri (o alieni)
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Governo galattico e Impero galattico
Governo mondiale
Guerra spaziale
Guerra totale
Immortalità
Intelligenza artificiale
→ Invasione aliena
Iperspazio
→ Linguaggio alieno (xenolinguistica o astrolinguistica)
Macchina del giudizio universale
Minaccia dallo spazio
Multiverso
Mutaforma (vedi anche trasmutazione)
→ Mutanti
Nanotecnologia
Neurospace
OOPART e viaggiatori extratemporali
Parapsicologia e percezioni extrasensoriali (telecinesi, telepatia, preveggenza ecc.)
Pianeta artificiale
Piani esistenziali
Postumanesimo
→ Primo contatto
Propulsione ultraluce (es. propulsione a curvatura o warp)
Realtà virtuale e cyberspazio
Retrofuturismo
→ Ribellione del computer
Robot, → cyborg e → androidi, biorobotica
• → Scienziato pazzo
• Singolarità tecnologica
• Superuomo
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Generi e filoni della fantascienza
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Terra cava (vedi anche globus cassus)
Transumanesimo
Trasmutazione (vedi anche mutaforma)
UFO ("disco volante" od oggetto volante non identificato)
→ Viaggio interstellare - più veloce della luce
Xenoarcheologia (o esobiologia, archeologia spaziale)
Bibliografia
Nota: per una bibliografia estesa vedi la voce Fantascienza.
•
•
•
•
AA VV, Le fantasie della scienza, CS Libreria, Torino
(EN) John Clute e Peter Nicholls, The Encyclopedia of Science Fiction, St. Martins Griffin, New York 1995
Vittorio Curtoni, Giuseppe Lippi, Guida alla fantascienza, Gamma, Milano 1978
Vita Fortunati, Dall'utopia alla fantascienza: la metamorfosi di un genere letterario in N. Matteucci (a cura di),
L'uomo e le sue forme, 1982
• (EN) Marg Gilks e Moira Allen, The Subgenres of Science Fiction [1], in The Writer, 2003
• Fabio Giovannini, Cyberpunk e Splatterpunk, Datanews, Roma 1992
• Fabio Giovannini e Marco Minicangeli, Storia del Romanzo di Fantascienza [2], Castelvecchi, 1998
• Piergiorgio Nicolazzini, La nuova fantascienza: dal cyberpunk allo slipstream, in Cyberpunk (a cura di F. Forte),
Stampa Alternativa, Roma 1995
• Jacques Sadoul, Storia della fantascienza (Histoire de la science fiction moderne, 1973), Garzanti, Milano 1975
• Darko Suvin, Le metamorfosi della fantascienza. Poetica e storia di un genere letterario (Metamorphoses of
Science-Fiction. On the Poetics and History of a Literary Genre, 1979), Il Mulino, Bologna, 1985
• Gary K. Wolfe, Critical terms for science fiction and fantasy: a glossary and guide to scholarship, (in inglese)
Greenwood Press, 1986. 162 pagine ISBN 0313229813, ISBN 978-0-313-22981-7
Voci correlate
•
•
•
•
→ Cinema di fantascienza
→ Fantascienza
Fantastico
Narrativa di genere
Riferimenti
[1] http:/ / www. writing-world. com/ sf/ genres. shtml
[2] http:/ / www. nigralatebra. it/ storiafs/ index. htm
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Fantascienza hard
Fantascienza hard
La fantascienza hard (dall'inglese hard science fiction), detta anche fantascienza classica o tecnologica, è un
sottogenere della → fantascienza caratterizzato dall'interesse per il dettaglio e l'accuratezza scientifica. Le storie di
fantascienza hard si focalizzano sulle scienze naturali e sullo sviluppo tecnologico.
Il termine hard science fiction fu coniato verso la fine degli anni cinquanta da P. Schuyler Miller per distinguere la
fantascienza classica degli anni quaranta e cinquanta dalla nascente → fantascienza soft, che trattava invece temi più
marcatamente umanistici.
Alcuni autori di fantascienza hard sono talmente scrupolosi da non ammettere nelle loro opere l'utilizzo dei viaggi
più veloci della luce, mentre quelli che li utilizzano se ne servono per descrivere in maniera assolutamente realistica
e dettagliata l'impatto che tale tecnologia potrà avere su culture e pianeti del nostro universo. Lo sviluppo dei
personaggi e la loro caratterizzazione sono a volte ritenuti secondari rispetto alle esplorazioni e ai fenomeni
astrofisici, ma alcuni autori se ne servono per illustrare la condizione umana nei confronti delle nuove tecnologie,
delineando il più probabile impatto che esse avranno sulla comunità.
La fantascienza hard è in gran parte un genere letterario, poiché solo raramente la complessità fisica e il realismo
scientifico sono riportati sullo schermo senza rimanere vittime delle licenze artistiche di post-produzione. Una delle
eccezioni più illustri è però 2001: Odissea nello spazio (che omette comunque gran parte delle nozioni scientifiche e
informatiche riportate nel romanzo).
Manga e anime
Un altro autore di fantascienza hard è Masamune Shirow, mangaka del famosissimo Ghost in the shell. I suoi lavori
esaminano in maniera estremamente minuziosa l'impatto sulla società delle tecnologie avanzate del futuro, arrivando
persino a formire informazioni e dettagli (posti a piè pagina) per spiegare le funzioni tecniche di tecnologie e teorie
scientifiche trattate dai suoi manga. Ma ciò che rende il lavoro di Shirow unico è in realtà il fatto che sia in grado di
sviluppare altrettanto bene anche l'aspetto socio-culturale (provvedendo a fornire note su idee, filosofie ecc.)
utilizzando lo stesso approccio tecnico anche nel discutere di problemi etici e sociali. Masamune Shirow è stato
inoltre creatore e promotore del progetto Neurohard, un mondo in stile fantascienza hard utilizzabile sia da lui che
da altri artisti. Oltre a Ghost in the shell, un'altra sua opera di fantascienza hard è Appleseed, una storia caratterizzata
dall'utilizzo massiccio di alta tecnologia, in cui nel momento critico la situazione si risolve ironicamente grazie ad un
semplice seme di mela.
Nel mondo degli anime vale infine la pena di nominare Mobile Suit Gundam, che segna la maturazione del genere
dei robot giganti. I primi guerrieri robot erano infatti supereroi colossali di metallo dotati di poteri ultraterreni, che
spesso sfociavano nella magia. Il merito di Gundam è stato quello di trasformare questi robot in macchine da guerra
militari dal design ultrarealistico, basato sulle più moderne conoscenze nel campo della robotica, dell'idraulica e dei
mezzi militari. Questo ha dato origine al genere dei mecha ed ha posto le basi per grandi classici come Votoms,
Macross e Robotech.
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Fantascienza hard
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Scrittori
I maggiori autori di fantascienza hard sono considerati:
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Poul Anderson
Isaac Asimov
Iain Banks
John Barnes
Stephen Baxter
Greg Bear
Gregory Benford
David Brin
Arthur C. Clarke
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Hal Clement
Michael Crichton
Greg Egan
Michael Flynn
Robert Forward
Robert Heinlein
James P. Hogan
Nancy Kress
Larry Niven
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Paul Preuss
Alastair Reynolds
Robert J. Sawyer
Kim Stanley Robinson
Joan Slonczewski
Allen Steele
John Varley
Vernor Vinge
James White
Voci correlate
• → Fantascienza
• → Fantascienza soft
Fantascienza soft
Fantascienza soft (dall'inglese Soft Science Fiction, abbreviata in Soft SF) è un'espressione usata per indicare quel
→ filone della → fantascienza che si concentra più sui sentimenti umani che sull'interesse al dettaglio dell'alta
tecnologia e dalle leggi fisiche. La scienza nella fantascienza soft ricade spesso nel dominio di ciò che gli scienziati
solitamente ritengono impossibile o almeno altamente improbabile.
Il termine fantascienza soft nasce dalla contrapposizione con → fantascienza hard, il tipo di fantascienza classica
dell'"età d'oro" popolare negli anni quaranta e cinquanta negli USA, e dal fatto che spesso si basa su scienze soft
(ovvero, figuratamente, "astratte") come la filosofia, la psicologia, la politica e la sociologia.
La definizione di fantascienza soft è sufficientemente generica da coprire un gran numero di opere anche molto
diverse tra di loro; per questo motivo non è spesso considerata un vero e proprio → sottogenere, differentemente
dalla fantascienza hard. La definizione di fantascienza soft viene talvolta utilizzata in senso peggiorativo quando è
applicata a storie di fantascienza che non impiegano la scienza in maniera rigorosa o che non sono considerate
propriamente di fantascienza. Talvolta viene anche utilizzata come sinonimo della → New Wave, un movimento
emerso negli anni sessanta e settanta che ha profondamente rivoluzionato la fantascienza in senso umanistico.
Ray Bradbury è considerato in genere un buon esempio di scrittore di fantascienza soft. Nelle sue storie brevi
raccolte in R is for Rocket e Cronache marziane fa uso di temi comuni alla fantascienza hard, come i viaggi spaziali
o le colonie marziane, focalizzandosi però sulle sensazioni evocate da questi temi.
Dune, di Frank Herbert, è spesso considerata un'altra opera di fantascienza soft, sebbene i suoi fan non utilizzino di
certo questo termine con alcuna accezione negativa.
Un altro esempio di autore di fantascienza soft è Ursula K. Le Guin: il suo ciclo dell'Ecumene descrive molto
raramente tecnologie più complesse di quelle odierne e si focalizza sui sentimenti umani servendosi della
caratterizzazione tipica della fantascienza soft.
Fantascienza soft
Voci correlate
•
•
•
•
•
→ Fantapolitica
→ Fantascienza hard
→ Fantascienza umoristica
→ Generi e filoni della fantascienza
→ New Wave (fantascienza)
Space opera
La space opera, o epopea spaziale, è un → sottogenere della → fantascienza, nato nella letteratura ma che ha
riscosso grande successo anche in televisione e al cinema. I temi principali che la caratterizzano sono l'avventura, il
romanticismo, i viaggi interstellari e, non di rado, le battaglie spaziali, ambientate in immensi universi spesso
dominati da imperi galattici.
Storia
Il termine space opera è stato suggerito[1] da Wilson Tucker nel 1941 come variante fantascientifica di soap opera
(neologismo con cui si indicavano i radiodrammi sentimentali sponsorizzati dalle marche di detersivo) e horse opera
(termine che indicava il genere più avventuroso ed escapista della narrativa western). Significa racconto di avventura
spaziale orientato verso l'azione, a differenza delle storie di fantascienza "classica" (→ fantascienza hard), che si
concentrano piuttosto sugli effetti del progresso tecnologico e delle invenzioni. Tra le due cose, beninteso, non c'è
una netta demarcazione, e molti autori riescono a combinare l'avventura spaziale con elementi classici, facendo sì
che le space opera meglio scritte facciano parte a pieno titolo della miglior fantascienza. Gli autori delle prime storie
di space opera sono stati E. E. "Doc" Smith (con le sue serie di Skylark e Lensman), Edmond Hamilton, Jack
Williamson, John W. Campbell e, qualche anno più tardi, anche Leigh Brackett.
In anni recenti, una rinascita della space opera ha prodotto qualcosa che alcuni considerano un sottogenere definito
"nuova space opera". Specificamente, essa combina le proporzioni galattiche e la grandeur della space opera
tradizionale con elementi della → fantascienza hard, la fantascienza a carattere più spiccatamente
meccanico/tecnologico. La nuova space opera[1] è perciò rigorosa dal punto di vista scientifico e ambiziosa nei suoi
obiettivi. Tra i praticanti del nuovo genere citiamo Stephen R. Donaldson, Dan Simmons, John Varley, David Brin,
Iain Banks, Catherine Asaro, Orson Scott Card, John Clute, Charles Stross, Peter F. Hamilton, Lois McMaster
Bujold, M. John Harrison, Donald M. Kingsbury, David Weber, Ken MacLeod, Alastair Reynolds, Mike Resnick e
C. J. Cherryh.
Il mondo degli anime, i cartoon giapponesi, è diventato uno dei maggiori ambienti di sviluppo per la space opera:
serie come Cowboy Bebop, Gundam, Dirty Pair (Original e Flash), Crest of the Stars, Legend of Galactic Heroes e
Martian Successor Nadesico accrescono la popolarità di questo genere e in una certa misura lo influenzano (quello di
Farscape è un buon esempio di come gli anime influenzino una serie tv in corso di svolgimento).
Caratteristiche
All'interno dei romanzi di space opera la verosimiglianza scientifica dei diversi scenari varia enormemente. In alcuni
casi, la sola violazione delle leggi conosciute della fisica è il viaggio a velocità superiori a quella della luce.
All'estremo opposto, capita che i protagonisti usino diversi poteri mistici e possano distruggere in un sol colpo interi
pianeti o specie → aliene. Altrettanto variabile può apparire la completezza e lo sviluppo dei personaggi descritti. Ad
esempio, Lois McMaster Bujold e Iain Banks scrivono di conflitti dalle caratteristiche molto umane.
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Space opera
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Una sottocategoria molto popolare di space opera riguarda poi la narrazione di grandi battaglie spaziali con armi
avveniristiche. Alcune hanno un piglio del tutto militare, e delineano sistemi di armamento con grande precisione
tecnologica (→ space opera militare o military science fiction)
Molti scrittori di fantascienza usano tuttavia varianti degli scenari delle space opera con minor contenuto militarista e
xenofobia interplanetaria. Nei suoi esempi più alti, la space opera è infatti una riflessione sulle future guerre nello
spazio o sui suoi effetti sul genere umano. Nei casi peggiori, consiste nell'uso di trame per nulla fantascientifiche
all'interno di scenari che solo a prima vista possono apparire tali.
Molti dei serial televisivi di fantascienza, da Galactica (Battlestar Galactica) a Star Trek, sono varianti di space
opera. Harry Harrison e Douglas Adams ne hanno messo in burletta gli stereotipi più frequenti. Il vagabondo
(Wanderer) di Fritz Leiber racconta di una Terra coinvolta in un conflitto interstellare. Altri, come Samuel R. Delany
in Nova, si ispirano a concezioni mitologiche. Il genere è stato anche oggetto di satira dal racconto di Jack Vance
Space Opera del 1965, in cui una compagnia operistica diffonde la cultura in pianeti che ne sono privi.
Esempi di space opera
Narrativa
• Universo incostante (A Fire Upon the Deep) e Quando la luce
tornerà (A Deepness in the Sky) di Vernor Vinge
• The Alliance-Union Universe di C. J. Cherryh
• Il Ciclo di Marte (Barsoom) di Edgar Rice Burroughs
• La serie dei Berserker di Fred Saberhagen
• La serie delle Città Volanti di James Blish
• Il Ciclo della Cultura (The Culture) di Iain Banks
• La trilogia di Dies Irae di Brian Stableford
• Il Ciclo dei Dorsai di Gordon R. Dickson
• Il Ciclo di Dune di Frank Herbert
• Il Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov
• The Gorrideon di Barry Stephen Nieuport
• Legend of the Galactic Heroes di Tanaka Yoshiki (anche manga e
anime - vedi di seguito)
• La serie di Honor Harrington di David Weber
• La serie Humanx Commonwealth di Alan Dean Foster
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Copertina della rivista Space Science Fiction,
1957; illustrazione di Tom Ryan
Il Ciclo dei Canti di Hyperion di Dan Simmons (Hyperion e successivi)
Il Ciclo dello Spazio conosciuto di Larry Niven e il suo spin-off Man-Kzin Wars.
La serie di Lensman di E. E. Smith (forse uno dei prototipi per tutti gli altri)
Light di M. John Harrison
La trilogia de L'alba della notte (The Night's Dawn) di Peter F. Hamilton
La serie di Perry Rhodan
Rim worlds di A. Bertram Chandler
Il Ciclo dei Serrano e il Ciclo dei Mercanti Vatta di Elizabeth Moon
L'Universo delle Cinque Galassie di David Brin
Il Ciclo dei Vor di Lois McMaster Bujold
Space opera
Televisione
• Andromeda ideata da Gene Roddenberry
• Le fantastiche avventure dell'astronave Orion (Raumpatrouille - Die phantastischen Abenteuer des Raumschiffes
ORION)
• Babylon 5, creato da J. Michael Straczynski
• Banner of the Stars (Seikai no Senki) di Morioka Hiroyuki (anime)
• Banner of the Stars II (Seikai no Senki II) di Morioka Hiroyuki (anime)
• Blake's 7, creato da Terry Nation
• Cowboy Bebop (anime)
• Crest of the Stars (Seikai no Monshou) di Morioka Hiroyuki (anime)
• Farscape
• Firefly, creato da Joss Whedon
• Galactica (Battlestar Galactica)
• Gundam (anime)
• La saga di Harlock di Leiji Matsumoto (anime)
• Legend of the Galactic Heroes di Yoshiki Tanaka (anime)
• Macross (anime)
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Outlaw Star (anime)
Robotech (anime)
Stargate SG-1 e Stargate Atlantis
Star Trek, ideata da Gene Roddenberry
Cinema
• La saga di Guerre Stellari di George Lucas
Altro
• Traveller, un gioco di ruolo creato da Marc W. Miller
• Space Opera[2] un gioco di ruolo creato da E. Simbalist, M. Ratner & P. Mc Gregor.
• Kai, Death of Dreams, un'opera lirica
Bibliografia
Articoli:
• Dave Langford: Fun With Senseless Violence
• David G. Hartwell e Kathryn Cramer, Space Opera Redefined [3]
Voci correlate
•
•
•
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Impero galattico
→ Fantascienza hard
→ Fantascienza soft
→ Space opera militare
→ Planetary romance
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Space opera
Riferimenti
[1] David G. Hartwell e Kathryn Cramer, Space Opera Redefined (http:/ / www. sfrevu. com/ ISSUES/ 2003/ 0308/ Space Opera Redefined/
Review. htm)
[2] Space Opera (http:/ / www. space-opera. org/ GB)
[3] http:/ / www. sfrevu. com/ ISSUES/ 2003/ 0308/ Space%20Opera%20Redefined/ Review. htm
New Wave
La New Wave (letteralmente "nuova ondata" in inglese) è stata una corrente letteraria della → fantascienza sorta nel
1964, quando un giovane scrittore inglese, Michael Moorcock, assunse la direzione della rivista di fantascienza
britannica New Worlds, trasformandola in breve tempo nel punto di raccolta di tutte le tendenze più sperimentali ed
eversive della fantascienza di quel periodo. La New Wave nacque come reazione spontanea alla fantascienza allora
esistente (in particolare quella britannica), giudicata priva di originalità, pesante e senza alcuna ambizione.
La New Wave fu caratterizzata da un alto grado di sperimentazione, sia nella forma che nei contenuti. Gli autori
New Wave introdussero nelle loro opere di fantascienza varie tecniche usate nella letteratura mainstream, come ad
esempio la tecnica del cut-up di William S. Burroughs, o il monologo interiore (anche detto "flusso di coscienza")
reso celebre da James Joyce.
Nei contenuti, la New Wave rigettò l'intero nucleo dei temi propri sino ad allora della fantascienza tradizionale
(definito "outer space", ovvero spazio esterno), a favore della focalizzazione sulla violazione dei tabù (come
l'incesto, l'ateismo, l'antimperialismo ecc.) con un approccio più marcatamente rivolto agli abissi della mente umana,
un tema che J.G. Ballard, uno dei massimi esponenti di questa nuova corrente (nonostante il suo continuo rifiuto di
dichiararsene parte), chiamò "innerspace" (letteralmente spazio interno).
« I maggiori progressi dell'immediato futuro avranno luogo non sulla Luna o su Marte, ma sulla Terra; è lo spazio interiore,
non quello esterno, che dobbiamo esplorare.
L'unico pianeta veramente alieno è la Terra »
(dall'articolo "Qual è la strada per lo spazio interiore", di J.G. Ballard)
Una delle idee centrali della New Wave fu l'entropia (tema classico della letteratura postmoderna), l'idea che
l'universo cesserà irrevocabilmente di esistere, e le sue ripercussioni sulla società umana. Ma ebbe molto seguito
anche l'idea della "rilevanza" (relevance); il riconoscimento, sulla base di alcuni elementi, di una tendenza in atto
nella società contemporanea per proiettarla nei suoi sviluppi futuri, non tanto con lo scopo di prevedere il futuro
come farebbe la futurologia, quanto per discutere fenomeni rilevanti del presente estremizzati in un contesto
ipotetico.
La New Wave iniziò ad esplorare molti soggetti, incluso il sesso nella fantascienza, in modi ritenuti fino ad allora
impensabili. L'antologia Dangerous Visions di Harlan Ellison ne fu un'importante pietra miliare, fungendo da vetrina
per la New Wave sia statunitense che britannica.
La rivista New Worlds non ebbe vita lunga. Sei anni dopo la sua nascita fu costretta a chiudere. Molte delle
innovazioni proprie della New Wave non erano state gradite dal pubblico più tradizionale e avevano innescato
lunghe polemiche tra gli appassionati del genere fantascientifico. La rivoluzione culturale della New Wave non si
esaurì comunque del tutto. Molti degli autori di fantascienza degli anni settanta erano ormai stati influenzati da
questa nuova ondata e dimostrarono di sapersi sbarazzare facilmente di molti dei preconcetti e delle barriere culturali
che avevano caratterizzato la fantascienza degli anni passati.
41
New Wave
Origine del termine
Il termine New Wave deriva dal nome del movimento cinematografico Nouvelle Vague (in francese nuova onda):
film caratterizzati dal lavoro di Jean-Luc Godard, François Truffaut ed altri. Fu in seguito applicato al punk rock
britannico degli anni settanta ed alla musica New Wave.
Importanti autori New Wave
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Brian Aldiss
J.G. Ballard
John Brunner
Philip K. Dick
Samuel R. Delany
Thomas M. Disch
Harlan Ellison
Harry Harrison
M. John Harrison
Ursula K. Le Guin
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Stanislaw Lem
Michael Moorcock
Keith Roberts
Robert Silverberg
Norman Spinrad
Roger Zelazny
Ray Bradbury, Theodore Sturgeon, Algis Budrys (specialmente per il suo romanzo Rogue Moon con il suo uso del
Freudismo) ed Alfred Bester possono invece essere considerati importanti precursori di questa corrente letteraria.
Bibliografia
• (EN) Colin Greenland, The Entropy Exhibition: Michael Moorcock and the British New Wave in Science Fiction.
Routledge, 1983. ISBN 0-710-09310-1
• Antonio Caronia, Fantascienza: l'immaginario portante del nuovo millennio? [1] (articolo)
• Roberto Paura, Dagli abissi del cosmo agli abissi della mente [2] (articolo)
Riferimenti
[1] http:/ / www. delos. fantascienza. com/ delos58/ immaginario. html
[2] http:/ / guide. supereva. com/ fantascienza/ interventi/ 2004/ 10/ 181548. shtml
42
Cyberpunk
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Cyberpunk
Il Cyberpunk è una corrente letteraria e artistica nata nella prima metà
degli anni ottanta nell'ambito della → fantascienza, di cui è divenuto
un → sottogenere. Il nome si fa derivare da cibernetica e punk e fu
originariamente coniato da Bruce Bethke come titolo per il suo
racconto Cyberpunk, pubblicato nel 1983[1] , anche se lo stile fu reso
popolare ben prima della sua pubblicazione dal curatore editoriale
Gardner Dozois. Il Cyberpunk tratta di scienze avanzate, come
l'information technology e la cibernetica, accoppiate con un certo
grado di ribellione o cambiamento radicale nell'ordine sociale.
Tra gli esponenti più noti vengono comunemente indicati William
Gibson, per i racconti e romanzi fortemente innovativi e caratteristici
dal punto di vista stilistico e delle tematiche, e Bruce Sterling, per
l'elaborazione teorica. Bruce Sterling ha definito il cyberpunk come
«l'integrazione del mondo high tech e della cultura pop, specialmente
nel suo aspetto underground».
Origini
Il Sony Center di Berlino mostra un'estetica
cyberpunk. Il Cyberpunk è spesso ambientato in
ambienti urbanizzati, artificiali, e "luci della città
di notte" costituì una delle prime metafore per il
cyberspazio (Neuromante).
Il curatore editoriale di fantascienza Gardner Dozois è generalmente
riconosciuto come la persona che ha reso popolare il termine
"cyberpunk" come genere di letteratura, malgrado lo scrittore del
Minnesota Bruce Bethke avesse coniato il termine nel 1980 per il suo
racconto "Cyberpunk," che fu pubblicato nel numero del novembre del 1983 di Amazing Science Fiction Stories.[2] Il
termine fu rapidamente riutilizzato come etichetta da applicare alle opere di William Gibson, Bruce Sterling, John
Shirley, Rudy Rucker, Michael Swanwick, Pat Cadigan, Lewis Shiner, Richard Kadrey e altri. Questi scrittori in
realtà avevano deciso di chiamarsi Mirrorshades Movement (movimento degli occhiali a specchio). Di questi,
Sterling divenne il principale ideologo, grazie alla sua fanzine Cheap Truth. John Shirley scrisse articoli
sull'importanza di Sterling e Rucker.[3]
William Gibson con il suo romanzo Neuromante (1984) è di gran lunga il più celebre autore connesso al termine
cyberpunk. Egli enfatizzò lo stile, una fascinazione per le superfici, l'aspetto del futuro e l'atmosfera oltre i tropi della
fantascienza tradizionale. Considerato come l'opera che "ruppe il ghiaccio" e talvolta "l'archetipo dell'opera
cyberpunk",[4] Neuromante fu insignito dei premi Hugo, Nebula e Philip K. Dick. Seguì il debutto popolare dei
romanzi di Gibson Giù nel ciberspazio (Count Zero, 1986) e Monna Lisa Cyberpunk (Mona Lisa Overdrive, 1988),
costituenti la celeberrima Trilogia dello Sprawl. In base al Jargon File, "l'ignoranza pressoché totale di Gibson
riguardo ai computer e all'odierna cultura hacker gli permise di speculare intorno al ruolo dei computer e degli
hacker nel futuro in modi che gli hacker trovarono naif in modo irritante e tremendamente stimolanti al tempo
stesso."[5]
Secondo lo stesso Gibson,[6] il cyberpunk non fu mai un vero e proprio movimento, quanto piuttosto una sensibilità
comune ad alcuni autori, identificabili in quelli raccolti nella prima antologia del cyberpunk intitolata Mirrorshades
(1986).
Non esistono dichiarazioni d'intenti firmate da più autori, e si deve principalmente a Bruce Sterling l'idea di un
movimento formale. William Gibson ha affermato: "Non sono mai stato davvero convinto che il Cyberpunk fosse
mai stato un movimento letterario in senso formale. Questa visione viene distorta dal piacere di Sterling
Cyberpunk
nell'utilizzare la retorica di un movimento radicale, pur sospettando che un certo elemento di umoristica
autoconsapevolezza si perda nella traduzione"[7] ; e poco più avanti "Per Cyberpunk io intendo una tendenza della
cultura pop degli ultimi dieci anni circa, qualcosa che noi possiamo scorgere nella narrativa, fumetti, musica, cinema,
videoclip, moda".[7]
Secondo Gibson, il suo principale esponente, e significativa parte della critica, il cyberpunk, almeno in quanto
corrente d'avanguardia, si può considerare concluso già alla metà degli anni ottanta. Il suo successo in seguito
avrebbe spinto molti altri autori a sfruttarne le tematiche, anche per scopi commerciali, favorendo appunto la nascita
di un nuovo genere. In ogni caso la sua crescente popolarità tra lettori ed autori ha reso ormai stabilmente il
cyberpunk un importante sottogenere della letteratura fantascientifica, con forti influenze estetiche sul cinema, sul
fumetto e più in generale sulla cultura mediatica.
Fonti e temi della letteratura cyberpunk
Come movimento letterario, il cyberpunk nasce come una filiazione diretta della → fantascienza americana, ma è
subito evidente un allontanamento dal mainstream di questa letteratura di genere. Nel contesto della letteratura di
fantascienza, la linea che porta al cyberpunk è quella che parte da Aldous Huxley e da 1984 di George Orwell e che
passa per i maggiori modelli di James Ballard e soprattutto di Philip K. Dick.
Il cyberpunk, come tutte quelle correnti che possono essere inserite nel clima postmoderno, si caratterizza per la
grande varietà di fonti da cui attinge per l'elaborazione del proprio immaginario. Un clima culturale molto favorevole
alle ibridazioni di generi. È proprio grazie a questo clima che fu possibile ad autori come William S. Burroughs,
esponente di spicco della Beat generation, di essere tra gli ispiratori del movimento.
Altri elementi concorrono alla scelta dei temi della prima produzione cyberpunk. Evidenti sono gli influssi della
psichedelia degli anni sessanta e settanta, con le sue promesse di nuove percezioni offerte dalla chimica e dalle
droghe sintetiche, di aprire nuove porte verso mondi fino ad allora relegati alla sfera dell'inconscio.
Queste visioni sono spesso associate a particolari interpretazioni del romanticismo, soprattutto William Blake, ma
non solo, un parallelo spesso messo in evidenza dalla critica. Orlin Damyanov, ad esempio, mette in relazione il
romanticismo del Frankenstein di Mary Shelley con Neuromante di William Gibson. In questo confronto, messo in
evidenza da più critici, emerge uno degli elementi di maggior interesse del cyberpunk: lo spostamento dell'attenzione
sulla percezione soggettiva, seppure condivisa, spazi virtuali che cessano di essere tali almeno nel significato
letterale del termine. Il mondo cessa di essere una tensione al divenire, storicamente comprensibile coi suoi rapporti
di causa ed effetto come lo aveva disegnato il Romanticismo, per diventare, come ha scritto Valmerz, "il dispiegarsi
di un codice nella sfera della comunicazione". [8]
Un altro dei maggiori temi del cyberpunk è il rapporto che emerge tra l'essere umano e la tecnologia, che tende ad
esprimersi prioritariamente nel rapporto con il corpo umano, mostruoso o, in modo aggiornato, → cyborg. Nei
racconti degli autori di Mirrorshades sono molto frequenti i personaggi che presentano innesti meccanici nel proprio
corpo. Tecnologie che diventano parte integrante del corpo umano, aumentano le sue capacità, consentono azioni
altrimenti impossibili. Il corpo umano cessa in questo modo di essere qualcosa di immutabile, naturale, e diventa un
elemento modificabile e tecnologico, recuperando una visione del corpo in realtà molto antica, già presente nella
cultura popolare medievale[9]
44
Cyberpunk
Lo stile cyberpunk
Anticipato e prefigurato sotto certi aspetti nelle opere di Philip K. Dick, all'aspetto tecnologico tipico della
fantascienza il cyberpunk aggiunge una forte connotazione politica e sociale.
I romanzi cyberpunk sono ambientati in un futuro prossimo (intorno al 2020), in un mondo decadente e
ipertecnologico dominato dalle grandi multinazionali commerciali, le Zaibatsu, spalleggiate dalla Yakuza, la potente
mafia giapponese. I protagonisti, in genere degli hacker, sono in costante fuga da questa cupa realtà e trovano la loro
ragion d'essere in un mondo virtuale parallelo, il cyberspazio, teatro delle loro battaglie.
Lo stile narrativo è caratterizzato dall'apparente assenza di un intreccio ben definito - il racconto si concentra sulle
azioni dei personaggi - e dall'uso di un linguaggio barocco che mischia tecnicismi informatici ed espressioni gergali
della strada, molto difficile da rendere in una traduzione.
Alcuni luoghi comuni del genere
• la Matrice, evoluzione dell'attuale Internet: un sistema informatico del quale l'utente entra a fare parte, grazie alla
realtà virtuale ed agli innesti nel corpo umano
• l'ICE, un firewall capace di rispondere attivamente alle intrusioni telematiche
• lo sprawl, la degradata periferia delle megalopoli, l'habitat degli hacker e degli emarginati
• gli → innesti artificiali (software e hardware) per potenziare/alterare le caratteristiche fisiche o cerebrali
dell'essere umano
• la presenza di occhiali a specchio (mirrorshades in inglese).
Elementi teorici
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Ibridazione
Replicanti e cloni
Ripetizione (come in Differenza e ripetizione di Gilles Deleuze)
Simulazione come realtà virtuale o come identità mutante
Il grottesco romantico
L'alienazione come spersonalizzazione o derealizzazione
la paranoia legata all'immaginario delle droghe psichedeliche come controparte negativa
Società contenente inevitabili elementi → distopici
Relativismo e postmodernità
Tecnocrazia
Gli autori di Mirrorshades
Elenco degli autori presenti nella raccolta Mirrorshades del 1986, e che - secondo quanto dichiarato da William
Gibson - sarebbero da ritenersi gli unici autori cyberpunk originali:
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Greg Bear
Pat Cadigan
Paul Di Filippo
William Gibson
James Patrick Kelly
Marc Laidlaw
Tom Maddox
Rudy Rucker
• Lewis Shiner
• John Shirley
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Cyberpunk
• Bruce Sterling
Precursori del cyberpunk
Alcuni autori e opere che sono stati ritenuti precursori del genere cyberpunk (in ordine cronologico di pubblicazione
delle opere):
• Aldous Huxley, Il Mondo Nuovo (Brave New World, 1933)
• George Orwell, 1984 (Nineteen Eighty-Four, 1948)
• Alfred Bester, Destinazione stelle (pubblicato anche come La tigre della notte) (The Stars My Destination - Tiger!
Tiger!, 1956)
• William S. Burroughs, Il pasto nudo (Naked Lunch, 1959); La morbida macchina (The Soft Machine, (1961)
• Roger Zelazny, He Who Shapes (1965), Il signore dei sogni (Dream Master, 1966)
• Philip K. Dick, Il cacciatore di androidi ovvero Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (Do Androids Dream
of Electric Sheep?, 1968, da cui è stato tratto il film Blade Runner, 1982)
• David Drake, Lacey and His Friends (1974)
• John Brunner, Rete globale ovvero Codice 4GH (The Shockwave Rider, 1975)
• John M. Ford, Web of Angels (1980)
• Vernor Vinge, Il vero nome (True Names - racconto, 1981)
• K.W. Jeter, Dr. Adder (pubblicato nel 1984 ma scritto durante gli anni settanta)
Dopo il cyberpunk
Il cyberpunk ha avuto una notevole influenza sulla narrativa fantascientifica e non, dal cyberpunk sono ritenuti
derivati (o paralleli) lo → Steampunk, che propone argomenti cyberpunk in un'ambientazione storica, lo
Splatterpunk e il → Postcyberpunk, un filone non omogeneo di nuovi autori che si propone un aggiornamento delle
tematiche cyberpunk. Imparentato e, almeno parzialmente, discendente è il gothicpunk. In Italia le istanze del
cyberpunk sono germinate nell'avanguardia del connettivismo.
Bibliografia essenziale
Romanzi
• La trilogia dello Sprawl di William Gibson:
• Neuromante (Neuromancer, 1984) (Ed. Nord 1993; nuova edizione riveduta, con introduzione
bio-bibliografica, Mondadori 2003)
• Giù nel ciberspazio (Count Zero, 1986) (Mondadori)
• Monna Lisa Cyberpunk (Mona Lisa Overdrive, 1988) (Mondadori)
• La trilogia del Ponte di William Gibson:
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• Luce virtuale (Virtual Light, 1994) (Mondadori)
• Aidoru (Idoru, 1997) (Mondadori)
• American Acropolis, 1999 (Mondadori)
Bruce Sterling, La matrice spezzata, 1985 (Ed. Nord)
Bruce Sterling, Isole nella rete, 1988 (Fanucci)
Pat Cadigan, Mindplayers, 1987 (Shake)
Akira Mishima, Bambole (Fanucci)
Akira Mishima, Overminder - il sognatore (Fanucci)
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Cyberpunk
Antologie e raccolte
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William Gibson - La notte che bruciammo Chrome (Burning Chrome, 1986) (Mondadori)
Bruce Sterling (a cura di) - Mirrorshades, 1986 (Bompiani)
Piergiorgio Nicolazzini (a cura di) - AA.VV. Cyberpunk (Nord), 1994
AA.VV. - Strani Attrattori, antologia di fantascienza radicale (Shake)
AA.VV. - Sangue sintetico. Antologia del cyberpunk italiano (Pequod)
AA.VV. - Cuori elettrici. L'antologia essenziale del cyberpunk (Einaudi)
Raffaele Scelsi (a cura di), Cyberpunk. Antologia di testi politici, Milano, Shake, 1990
Saggi e studi critici
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Antonio Caronia, Domenico Gallo - Houdini e Faust: breve storia del Cyberpunk, Baldini & Castoldi, 1997
Mark Dery - Velocità di fuga. Cyberculture a fine millennio (Feltrinelli)
Derrick de Kerckhove - Brainframes, Baskerville 1993
William Gibson, Bruce Sterling - Parco giochi con pena di morte (raccolta di articoli e interviste), Mondadori
2001
• Fabio Giovannini, Cyberpunk e Splatterpunk, Datanews, Roma 1992
• Katie Hafner, John Markoff - Cyberpunk: outlaws and hackers on the computer frontier (inedito in Italia)
• Timothy Leary - Chaos and Cyberculture (Ronin Pub), edito in Italia come "Caos e Cibercultura" da
Urra/Apogeo
• Steven Levy - Hackers: eroi della rivoluzione del computer (Shake)
• Piergiorgio Nicolazzini, La nuova fantascienza: dal cyberpunk allo slipstream, in Cyberpunk (a cura di F. Forte),
Stampa Alternativa, Roma 1995
• Bruce Sterling - Giro di vite contro gli hacker (The hacker crackdown) (Shake)
• Nando Vitale, Cyberguida, Datanews, Roma 1996
• Nando Vitale, Roberto Callipari, Immagini dal cyberspazio, Stampa Alternativa, Roma 1993
• Franco Berardi. Mutazione e cyberpunk. Immaginario e tecnologia negli scenari di fine millennio. Costa & Nolan,
1994. ISBN 9788876481604.
• Franco Berardi. Ciberfilosofia. 1995.
• Franco Berardi. Cancel & Più cyber che punk. Milano-Bologna, Synergon, 1992.
Fumetti
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Ranxerox (1978) di Stefano Tamburini, Andrea Pazienza e Tanino Liberatore
Akira (1982) di Katsuhiro Otomo
Ghost in the Shell (1991) di Masamune Shirow
Alita l'angelo della battaglia (1991) di Yukito Kishiro
Nathan Never (1991) di Medda, Serra e Vigna, pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore
Blame! (1998), Noise! e Biomega (2004) di Tsutomu Nihei
Eden: It's an endless world! (1998) di Hiroki Endo
Tank Girl di Jamie Hewlett e Alan Martin
Cyber Blue di Tetsuo Hara
Ghost Rider 2099 di Len Kaminsky MARVEL ED.
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Cyberpunk
Filmografia
Elenco di trasposizioni cinematografiche di opere cyberpunk, o delle principali pellicole ispirate o anticipatrici del
genere.
• Blade Runner (1982) di Ridley Scott, tratto da Il cacciatore di androidi ovvero Ma gli androidi sognano pecore
elettriche? (Do androids dream of electric sheeps?) di Philip K. Dick.
• Tron (1982) di Steven Lisberger
• Videodrome (1983) di David Cronenberg
• Terminator (1984) di James Cameron
• Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991) di James Cameron
• Terminator 3: Le macchine ribelli (2003) di Johnatan Mostow
• RoboCop (1987) di Paul Verhoeven
• RoboCop 2 (1991) di Irvin Kershner
• RoboCop 3 (1993) di Fred Dekker
• Super Mario Bros. (1993) di Rocky Morton, Annabel Jankel
• Akira (1988) di Katsuhiro Otomo
• Cyber City Oedo 808 (1990) anime di Yoshiaki Kawajiri
• Tetsuo (1988) di Shinya Tsukamoto (sul "feticismo del metallo")
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• Tetsuo II - Martello di carne (1992) di Shinya Tsukamoto
Hardware: metallo letale (1990) di Richard Stanley
Strange Days (1995) di Kathryn Bigelow, storia di James Cameron
Ghost in the Shell (1995) di Mamoru Oshii, tratto dall'omonimo manga di Masamune Shirow
Johnny Mnemonic (1995) di Robert Longo, tratto dall'omonimo racconto di William Gibson
Tank Girl (1995) di Rachel Talalay, tratto dal omonimo fumetto di Jamie Hewlett e Alan Martin
Nirvana (1997) di Gabriele Salvatores
serial experiments lain (1998) di Ryutaro Nakamura, Chiaki Konaka, serie animata giapponese
New Rose Hotel (1998) di Abel Ferrara, tratto dall'omonimo racconto di William Gibson
X-Files (1998) stagione 5, episodio 11 Kill Switch scritto da William Gibson
eXistenZ (1999) di David Cronenberg
Matrix (1999) dei fratelli Wachowsky rielabora molti temi di Neuromante di William Gibson
• Matrix Reloaded (2003) dei fratelli Wachowsky
• Matrix Revolutions (2003) dei fratelli Wachowsky
• Animatrix (2003) di vari registi
• Æon Flux - Il futuro ha inizio (Æon Flux, 2005) di Karyn Kusama.
• A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (A Scanner Darkly, 2006) di Richard Linklater, dal libro omonimo di
Dick, realizzato con la tecnica del rotoscoping.
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Cyberpunk
Giochi
Giochi di ruolo
Esistono numerosi giochi di ruolo con ambientazioni direttamente o indirettamente ispirate al cyperpunk
• Cyberpunk 2020 è un gioco di ruolo direttamente ispirato alle ambientazioni di Gibson ed edito dalla Talsorian
Games.
• Shadowrun è un gioco di ruolo che mescola il fantasy con il cyberpunk
• GURPS Cyberpunk è un modulo per GURPS della Steve Jackson Games che ripropone anch'esso
un'ambientazione cyberpunk (famoso per essere stato sequestrato dal servizio segreto degli Stati Uniti d'America
con l'accusa di essere un manuale per hackers). CthulhuPunk è un'altra ambientazione di GURPS che fonde i miti
di Cthulhu di H. P. Lovecraft con il cyberpunk.
• OGL CyberNet è un'ambientazione cyberpunk basata sulla Open Game Licence pubblicata dalla Mongoose
Publishing.
• Bubblegum Crisis - Megatokyo 2033 - The Roleplaying game è un gioco di ruolo basato sull'anime Bubblegum
Crisis pubblicato dalla Talsorian Games.
• CCG Cyberpunk il gioco di carte collezionabili edito dalla Talsorian Games
Videogiochi
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Snatcher (Konami, 1988)
Neuromancer (Interplay, 1988)
Circuit's Edge (Infocom, 1990)
B.A.T. 1 (Virgin Interactive, 1990)
BloodNet (MicroProse, 1993)
Syndicate (Electronic Arts, 1993)
Computer Underground (Jeff Marlow/Haxoft, 1993)
Shadowrun (Data East, 1993)
System Shock (Origin Systems/Electronic Arts, 1994)
Beneath a Steel Sky (Virgin Interactive, 1994)
DreamWeb (Empire Interactive/Creative Reality, 1994)
Burn:Cycle (TripMedia/Philips Interactive, 1995)
Blade Runner (Virgin/Westwood, 1997)
Nightlong: Union City Conspiracy (Trecision/Dreamcatcher Interactive/MicroProse/Team 17, 1998)
Omikron: The Nomad Soul (Quantic Dream/Eidos Interactive, 1999)
System Shock 2 (Looking Glass/Electronic Arts, 1999)
Deus Ex (Eidos Interactive/Ion Storm, 2000)
Uplink (Introversion Software, 2001)
Rez (SEGA, 2001)
Paradise Cracked (Tri Synergy/MiST Land/Buka Entertainment, 2003)
Deus Ex: Invisible War (Eidos Interactive/Ion Storm, 2003)
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Cyberpunk
Musica
• Artificial Kid( Danno,Stabbyoboy,djCraim)- N° 47 album rap di chiara ambientazione e sonorità cyberpunk
Voci correlate
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→ Steampunk
Tecnocrazia
Guy Debord
Differenza e ripetizione
Collegamenti esterni
• Archivio Decoder sul Cyberpunk [10]
• Archivio sul Cyberpunk [11] di Intercom
• (EN) Duke of Hell's Cyberpunk [12]
Riferimenti
[1] The Etymology of "Cyberpunk" (http:/ / www. brucebethke. com/ nf_cp. html)
[2] Bethke, Bruce. "Cyberpunk"Amazing Science Fiction Stories, Vol. 57, N. 4; Novembre 1983 Link (http:/ / www. infinityplus. co. uk/ stories/
cpunk. htm)
[3] John Shirley. Two Cyberpunks: Sterling and Rucker 1999 Link (http:/ / www. darkecho. com/ JohnShirley/ jspunks. html)
[4] Notes Toward a Postcyberpunk Manifesto (http:/ / slashdot. org/ features/ 99/ 10/ 08/ 2123255. shtml) - Person, Lawrence first published in
Nova Express issue 16, 1998, later posted to Slashdot
[5] definizione del Jargon File (http:/ / catb. org/ esr/ jargon/ html/ C/ cyberpunk. html); vedi anche "Cyberpunk" nella Jargon Wiki (http:/ /
ursine. ca/ Cyberpunk).
[6] Intervista raccolta nell'antologia Disneyland con pena di morte
[7] Bruce Sterling, intervista pubblicata su L'Avvenire del 18 febbraio 1994
[8] Questo tema fa eco al tema dei mondi paralleli, anche se qui si tratta di mondi interiori e non esteriori, come, per esempio, era nell'Ottocento
nella visione filosofica dell'Auguste Blanqui deL'Eternité par les astres o nel Novecento è in quella di Borges. Nel campo delle scienze,
invece, il cyberpunk fa eco alla Logica fuzzy.
[9] Michail Bachtin, L'opera di Rabelais e la cultura popolare
[10] http:/ / www. decoder. it/ archivio/ cybcult/
[11] http:/ / www. intercom. publinet. it/ cyberpunk. htm
[12] http:/ / cyberpunk. omou. net
50
Ucronia
Ucronia
L'ucronìa (anche detta storia alternativa, allostoria o fantastoria) è un genere di narrativa fantastica basata sulla
premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale.
Per la sua natura, l'ucronia è spesso assimilata al più vasto genere della → fantascienza e si incrocia con la →
fantapolitica, mescolandosi all'→ utopia o alla → distopia quando va a descrivere società ideali o, al contrario,
indesiderabili.
Definizione e ambito
Il termine ucronìa deriva dal greco e significa letteralmente "nessun tempo" (da ou = non e chronos = tempo), per
analogia con → utopia che significa nessun luogo, e indica la narrazione letteraria, grafica o cinematografica di quel
che sarebbe potuto succedere se un preciso avvenimento storico fosse andato diversamente. Il termine è stato coniato
dal filosofo francese Charles Renouvier in un saggio (Uchronie) apparso nel 1857. Gli anglosassoni usano invece il
termine più immediato alternate history (storia alternativa).
È ucronìa chiedersi, ad esempio, cosa sarebbe successo in Europa, se l'Impero romano fosse sopravvissuto fino ai
nostri giorni, se l'Impero bizantino non avesse subito l'invasione islamica, se la Rivoluzione Francese non fosse
scoppiata, se Napoleone avesse vinto a Waterloo, se l'andamento della Grande guerra fosse stato diverso, se Hitler
avesse vinto la seconda guerra mondiale. In America, se la Francia avesse vinto la guerra dei sette anni, se
l'Inghilterra fosse riuscita a reprimere i rivoltosi americani alla fine del Diciottesimo secolo o se i confederati
avessero vinto la guerra di secessione americana. In Italia, se gli Ostrogoti fossero stati capaci di respingere i
bizantini, se Cristoforo Colombo si fosse impossessato dell'America per conto della Repubblica di Genova, se la
Repubblica di Venezia e la Repubblica di Genova fossero rimaste indipendenti all'indomani del Congresso di Vienna
o se Mussolini non fosse sceso in guerra a fianco di Hitler.
Non sono invece considerate ucroniche le storie ambientate in un'epoca futura rispetto a quella in cui sono state
scritte, come ad esempio il romanzo 1984 di Orwell scritto nel 1948.
Storia
Il primo esempio di ucronia può essere
considerato il brano dell'opera Ab Urbe
condita dove Tito Livio contempla la
possibilità che Alessandro Magno avesse
sviluppato il regno macedone ad ovest
anziché ad est.[1]
Prima ancora che Renouvier coniasse il
termine uchronie, si possono rintracciare
numerose opere letterarie a sfondo ucronico,
tra le quali si può citare la Histoire de la
L'assetto politico mondiale delineato nel romanzo Fatherland
Monarchie universelle: Napoléon et la
conquete du monde (1812-1832) di Louis
Geoffroy (1836), in cui si immagina una campagna di Russia vittoriosa per Napoleone che fonda un impero
universale popolato di invenzioni fantascientifiche.
Nel suo libro pubblicato postumo nel 1813, Storia della Toscana sino al principato, l'accademico italiano Lorenzo
Pignotti immaginò cosa sarebbe potuto succedere se Lorenzo il Magnifico non fosse morto nel 1492: lo statista
mediceo avrebbe potuto difendere la penisola dalle invasioni straniere e addirittura reprimere la riforma protestante
51
Ucronia
prima che si diffondesse.
Ne La città eterna di Hall Caine (1901), ambientato nella Roma del 1900, a seguito dell'azione del giovane deputato
della sinistra Davide Rossi contro il dittatore Barone Gabriele Bonelli, si ha il volontario esilio del re e la
proclamazione di una repubblica. Nell'epilogo del romanzo si scoprirà che 50 anni dopo il mondo è stato unificato in
un'unica Federazione Internazionale con Roma come capitale.
Nel 1931 lo storico britannico J. C. Squire invitò alcune autorevoli personalità della cultura e della politica
contemporanea – tra cui Churchill, Chesterton, Belloc e Maurois – a cimentarsi nelle ricostruzioni ipotetiche di
alcuni snodi storici cruciali della civiltà occidentale, pubblicandole nell'antologia Se la storia fosse andata
diversamente (If It Had Happened Otherwise). Winston Churchill (che scrisse per l'occasione Se Lee non avesse
vinto la battaglia di Gettysburg),[2] in questo modo divenne contemporaneamente autore e personaggio di ucronie.
La seconda guerra mondiale, l'evento più traumatico del Novecento, è infatti uno dei soggetti preferiti delle ucronie.
Il conflitto del resto produsse opere fantapolitiche già nel corso del suo svolgimento, incentrate sul suo possibile
esito.[3] Fred Allhoff nel 1940 porta addirittura le armate naziste ad invadere gli Stati Uniti (Lightning in the Night,
pubblicato nella rivista Liberty Magazine).
Tra i maggiori scrittori di ucronie ricordiamo Philip Dick (La svastica sul sole), Harry Turtledove (i cicli di
Invasione e Colonizzazione), Robert Harris (Fatherland).
Non di rado anche i romanzi del filone → steampunk, prevalentemente ambientati nel XIX secolo, sconfinano
nell'ucronia.
In Italia, dato che il fatto più controverso della storia recente è il fascismo, le opere ucroniche tendono a prendere
spunto da esso e a cercare punti di divergenza dalla storia reale: per esempio, cosa sarebbe successo se l'Italia di
Mussolini non fosse entrata in guerra. Tra gli esempi recenti di questo filone la trilogia Occidente di Mario Farneti,
che racconta la storia di un'Italia fascista sopravvissuta al secondo conflitto mondiale (durante il quale rimane
neutrale e viene sovvenzionata economicamente e militarmente dagli Stati Uniti) e che sconfigge l'URSS durante la
terza guerra mondiale, diventando così una superpotenza. Un altro cameo ucronico italiano è Garibaldi a
Gettysburg, di Pierfrancesco Prosperi - uno dei più prolifici scrittori ucronici italiani - che racconta cosa sarebbe
successo se Garibaldi non avesse aiutato i nordisti durante la guerra civile americana (la differenza più importante è
la scomparsa degli USA a favore dei CSA, mentre il Veneto sarebbe rimasto austriaco).
Fumetti ucronici
Numerose opere a fumetti, soprattutto i comic book americani, hanno sfruttato l'idea dell'ucronia e delle terre
parallele in generale.
La DC Comics ha creato una linea di fumetti chiamata Elseworlds in cui le storie sono ambientate su terre alternative
del multiverso DC con protagonisti i supereroi editi della casa editrice (tra i più famosi ricordiamo Red Son con un
Superman che viene allevato dai Sovietici e Kingdom Come, dove i classici eroi DC, ormai vecchi e stanchi, devono
riunirsi per combattere una nuova generazione di super esseri violenti e crudeli).
La Marvel Comics ha a sua volta sfruttato il concetto di ucronia nei propri fumetti, tra questi ricordiamo la testata
What If dedicata a storie ambientate in universi paralleli, Spider Girl dedicata alla figlia di Peter Parker di un futuro
alternativo, le saghe L'era di Apocalisse e la recente House of M. La serie → mutante Exiles racconta le avventure di
alcuni mutanti che viaggiano tra le dimensioni parallele e lo stesso universo Ultimate Marvel è di fatto un universo
parallelo all'universo Marvel ufficiale (così come lo erano i defunti Marvel 2099 e New Universe).
Tra gli esperimenti più bizzarri va ricordato l'Amalgam Comics in cui i personaggi della DC e della Marvel si
fondevano insieme creando incroci improbabili come Spider-Boy (Superboy + Spiderman) o Iron Lantern (Iron Man
+ Green Lantern).
Per quanto riguarda il fumetto italiano, l'albo 240 di Dylan Dog (che tra l'altro porta al ritorno tra gli autori della
serie Tiziano Sclavi) è intitolato, per l'appunto, Ucronìa e la serie de Gli Albi di Occidente (tratti dalla trilogia di
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Ucronia
romanzi ucronici Occidente di Mario Farneti).
Cinema
Numerosi film esplorano il concetto dell'ucronìa; tra questi va ricordato It Happened Here (1966) di Kevin
Brownlow, che mette in scena una Gran Bretagna occupata dai nazisti. Tra gli altri titoli vi sono il film TV della
HBO Fatherland (1994), tratto dall'omonimo romanzo, ambientato negli anni sessanta di un mondo in cui la
Germania nazista ha vinto la seconda guerra mondiale; 2009 memorie perdute (2009 Lost Memories, 2002), un film
coreano che ipotizza che Hirobumi Ito non sia stato assassinato da An Jung-geun ad Harbin in Cina nel 1909;
Timequest (2002), in cui un → viaggiatore temporale previene l'assassinio di John F. Kennedy, provocando
l'alterazione della storia successiva, e C.S.A.: The Confederate States of America (2004), una visione satirica alla
storia americana in cui il Sud ha vinto la guerra civile, narrato nella forma di un "documentario" inglese.
Alcuni altri film sugli universi alternativi si concentrano sugli eventi individuali piuttosto che su quelli storici, ad
esempio La vita è meravigliosa (It's a Wonderful Life, 1946) di Frank Capra, e i più recenti trilogia di Ritorno al
futuro, Destino cieco (Blind Chance), Sliding Doors, Lola corre, Nei panni dell'altra (Me Myself I), The Butterfly
Effect (2004) e Frequency - Il futuro è in ascolto (2000). Fascisti su Marte (2006), girato come un documentario
dell'Istituto Luce, racconta le avventure fantacomiche di uno sgangherato manipolo di Arditi alla conquista del
pianeta rosso.
Bibliografia
Opere rappresentative
• Charles Renouvier, L’Uchronie (L’Utopie dans l’Histoire), Esquisse historique apocryphe du développement de la
civilisation européenne tel qu’il n’a pas éte, tel qu’il aurait pu être, Francia 1876.
• John Collings Squire (a cura di), Se la storia fosse andata diversamente (If It Had Happened Otherwise, 1931),
antologia:[4]
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Philip Guedalla, Se in Spagna avessero vinto i mori...
Gilbert Keith Chesterton, Se Don Giovanni d'Austria avesse sposato Maria Stuarda di Scozia
André Maurois, Se Luigi XVI avesse avuto un po' di fermezza
Hilaire Belloc, Se il carretto di Drouet si fosse bloccato
Herbert Albert, Laurens FISHER Se Napoleone fosse fuggito in America
Harold Nicolson, Se Byron fosse diventato Re di Grecia
Winston Churchill, Se Lee non avesse vinto la battaglia di Gettysburg (If Lee Had Not Won the Battle of
Gettysburg)[2]
• Milton Waldman, Se Booth avesse mancato Lincoln
• Emil Ludwig, Se l'Imperatore Federico III non si fosse ammalato di cancro
• John Collings Squire, Se nel 1930 si fosse scoperto che Bacone aveva davvero scritto le opere di Shakespeare
• Ronald Arbuthnott Knox, Se lo sciopero generale del 1926 avesse avuto successo e la Gran Bretagna fosse
diventata socialista
• Charles Petrie, Un sogno giacobita
• George Macaulay Trevelyan, Se Napoleone avesse vinto la battaglia di Waterloo
• Alan John Percival Taylor, Se l'Arciduca Fernando non avesse amato sua moglie
• Marcel Thiry, Scacco al tempo (Echec au temps, 1945)
• Antoine Blondin, Les enfants du bon Dieu (1952)
• Roger Callois, Ponzio Pilato (Ponce Pilate)
• Philip Dick, La svastica sul sole (The Man in the High Castle, 1962)
• Randall Garrett, Lord Darcy (racconti, 1966-1983)
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Ucronia
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Norman Spinrad, Il signore della svastica (The Iron Dream, 1972)
José Saramago, Storia dell'assedio di Lisbona (História do cerco de Lisboa, 1989)
William Gibson, Bruce Sterling, La macchina della realtà (The Difference Engine, 1991)
Robert Harris, Fatherland (1992)
Kim Newman, Anno Dracula (1992)
Harry Turtledove, ciclo dell'Invasione (1994-1996) e ciclo della Colonizzazione (1999-2004)
Kim Stanley Robinson, Gli anni del riso e del sale (The Years of Rice and Salt, 2002)
Philip Roth, Il complotto contro l'America (The Plot Against America, 2004)
Sophia McDougall, trilogia di Romanitas (2005)
Narrativa in italiano
Alcune opere di autori italiani:
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Lorenzo Pignotti, Storia della Toscana sino al principato, 1813
Guido Morselli, Contro-passato prossimo, Milano, 1975
Pierfrancesco Prosperi, Garibaldi a Gettysburgh, ed. Nord, 1993
Luca Masali, I biplani di D'Annunzio, 1995
Carlo Menzinger, Il Colombo divergente, Genova, Edizioni Liberodiscrivere, 2001
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Wu Ming 5, Havana Glam, Fanucci, 2001
Giampietro Stocco, Nero italiano (2003) e Dea del caos (2005)
Massimo Mongai, Il fascio sulle stelle, 2005
AA.VV., Se l'Italia - Manuale di storia alternativa da Romolo a Berlusconi, Vallecchi, 2005 (raccolta)
Mario Farneti, trilogia di Occidente
Enrico Brizzi, L’inattesa piega degli eventi, 2008
Saggistica
• Emmanuel Carrère, Le détroit de Behring, 1986
• Piergiorgio Nicolazzini, Prefazione a "I mondi del possibile", in I mondi del possibile, Milano 1993
• Claudio Cordella, TUTTA UN'ALTRA STORIA. Ucronia da "La svastica sul sole" dell'americano Philip K. Dick
al nipponico "Full Metal Alchemist", in Living Force magazine, anno 5, n°19, giugno 2008, pagine 53 - 62
Voci correlate
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→ Distopia
→ Fantapolitica
Premio Sidewise per la storia alternativa
→ Steampunk
→ Utopia
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Ucronia
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Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene file multimediali su Ucronia
Collegamenti esterni
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Bibliografia ucronica italiana [5] a cura di Giampietro Stocco
oltre 3000 esempi di ucronie [6] (sviluppate con la mailing list Utopiaucronia)
WikiUcronia [7]
N.42 dedicato all'ucronia [8] della rivista Delos
(IT) (EN) Althistory Wikia [9]
(EN) Uchronia.net [10], repertorio bibliografico in lingua inglese
Riferimenti
(LA)
(IT)
« Nihil minus quaesitum a principio huius operis
« Si potrebbe rilevare che sin dall'inizio di quest'opera non ho
uideri potest quam ut plus iusto ab rerum ordine
declinarem uarietatibusque distinguendo opere et
legentibus uelut deuerticula amoena et requiem animo
meo quaererem; tamen tanti regis ac ducis mentio,
quibus saepe tacitus cogitationibus uolutaui animum,
eas euocat in medium, ut quaerere libeat quinam
euentus Romanis rebus, si cum Alexandro foret
bellatum, futurus fuerit. »
cercato di evitare niente con tanta attenzione quanto il discostarmi
da una trattazione ordinata degli eventi, e il cercare motivi di
piacevole svago per i lettori e un po' di riposo per la mia mente
infarcendo questa ricerca storica con amene digressioni. Ciò
nonostante, l'aver menzionato un re e un condottiero così grande,
mi riporta a considerazioni che tante volte ho fatto tra me e me, e
non mi spiace ora valutare quale sarebbe stata la sorte della
potenza romana se si fosse scontrata con Alessandro. »
( Tito Livio, Ab Urbe condita libri, IX,17 )
[2] Churchill...and War (http:/ / www. winstonchurchill. org/ i4a/ pages/ index. cfm?pageid=674). The Churchill Centre.
[3] Già prima del conflitto, nel 1937, la scrittrice britannica Katherine Burdekin immaginava nel romanzo La notte della svastica un mondo in cui
il totalitarismo hitleriano aveva vinto, ambientando la storia 720 anni dopo la morte del führer. Non si tratta in senso stretto di un'opera
ucronica in quanto è ambientata nel futuro.
[4] 1999, Collana Storica, Edizioni Corbaccio, Milano
[5] http:/ / www. giampietrostocco. it/ Bibliografia2. htm
[6] http:/ / xoomer. virgilio. it/ fmboschetto/
[7] http:/ / scratchpad. wikia. com/ wiki/ Ucronia
[8] http:/ / www. fantascienza. com/ delos/ delos42/
[9] http:/ / althistory. wikia. com/ wiki/ Pagina_Principale
[10] http:/ / www. uchronia. net/
Fantascienza apocalittica e post apocalittica
Fantascienza apocalittica e post apocalittica
La fantascienza apocalittica è un → sottogenere della → fantascienza incentrato sull'imminente fine del mondo o
della civiltà, a causa di guerre nucleari, pandemie, o qualche genere di disastro naturale o artificiale. Un sottogruppo
del genere apocalittico è rappresentato dal filone catastrofista.
La fantascienza post apocalittica è invece ambientata in un mondo (o civiltà) già devastato da una catastrofe.
L'ambientazione temporale può essere immediatamente successiva la catastrofe, focalizzandosi sui viaggi o sulla
psicologia dei sopravvissuti, o considerevolmente posteriore, comprendendo spesso il tema della perdita della
memoria storica, per cui ci si è dimenticati dell'esistenza di una civiltà pre catastrofe o la sua storia è divenuta
leggenda o mito. La caduta della civiltà può anche coincidere con la caduta di una civiltà basata sullo spazio.
Questo meccanismo narrativo consente di scrivere → fantascienza soft mentre si giustifica la carenza di avanzamento
tecnologico, in tal modo la storia rimane rilevante per il nostro presente al di là di quanto lontano nel futuro possa
essere ambientata.
Tra questa forma di fantascienza e quella che si occupa di false → utopie o società → distopiche vi è un'ampia
gradazione.
Come gran parte della fantascienza, i temi principali di questo genere si riferiscono spesso a fatti o tematiche
contemporanei all'autore.
Esegesi
L'uso di un contesto post apocalittici nei film e l'immaginario tipico che vi si riferisce, come i deserti sconfinati o le
vedute aeree di città demolite, i vestiti fatti di cuoio e di pelli di animali, le bande di razziatori, è ormai comune e
oggetto di frequenti parodie.
Il gran numero di canovacci di B-movie a soggetto apocalittico negli anni ottanta e novanta è dovuto ai ridotti bilanci
preventivi di produzione di film post apocalittici, nei quali sono stati utilizzati, per rimanere entro gli esigui limiti di
budget, complessi industriali ed edifici abbandonati, risparmiando così sulla costruzione di set artificiali. Come
risultato, buona parte di questi film sarebbero poi stati scartati dai maggiori studios sulla base dei soli canovacci o
quando - a soggetto concluso - si sarebbero cominciati a girare di lì a poco, mentre altri sarebbero in seguito stati
convertiti in ambientazioni post apocalittiche, sull'onda del successo ottenuto dalla serie di Mad Max.
Alcuni racconti apocalittici sono stati criticati perché ritenuti non verosimili o forieri di propaganda allarmista. Dal
momento che si basano su paure attuali, essi tendono a diventare anacronistici piuttosto in fretta, cosa che si può
osservare ad esempio nelle opere di John Christopher.
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Fantascienza apocalittica e post apocalittica
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Opere di tema apocalittico o post apocalittico
Elenco (non esaustivo) di opere che basano la loro trama su questo tema.
Narrativa
(in ordine cronologico di prima pubblicazione)
• L'ultimo uomo (The last man, 1826) di Mary Wollstonecraft
Shelley, una storia pioniera della fantascienza che narra
dell'apocalisse dell'umanità nel XXI secolo, da alcuni considerata
l'opera migliore della scrittrice britannica.
• La fine del mondo (La fin du monde, 1894), di Camille
Flammarion[1]
• La nube purpurea (The Purple Cloud, 1901) di M.P. Shiel, in cui la
fuga accidentale di un composto gassoso uccide ogni persona sul
pianeta.
• Il morbo scarlatto (The Scarlet Plague, 1912) di Jack London,
romanzo breve considerato capostipite del genere catastrofico, in
cui si narra di un contagio che annienta la civiltà umana.
Illustrazione da La fin du monde di Camille
Flammarion, 1894
• Quando i mondi si scontrano (When Worlds Collide, 1933) di Philip
Wylie ed Edwin Balmer, astro-catastrofico
• Segnali dal sole (Les signaux du soleil, 1943) di Jacques Spitz, apocalittico[2] [3]
• Io sono leggenda (I Am Legend, 1954) di Richard Matheson, post apocalittico, in cui si racconta la vita dell'ultimo
uomo sopravvissuto a un'epidemia che ha trasformato l'umanità in vampiri.
• I trasfigurati (The Chrysalids, 1955), di John Wyndham, post apocalittico, in cui la Terra è stata sconvolta presumibilmente - da un olocausto atomico, e le piccole comunità scampate al disastro distruggono o
estromettono qualunque individuo caratterizzato da ogni benché minima mutazione.
• Morte dell'erba (The death of grass, 1956) di John Christopher, post apocalittico, dove un virus stermina tutte le
coltivazioni di graminacee, grano, avena, orzo, segale, mais, miglio, canna da zucchero e perfino l'erba facendo
regredire la società al medioevo.
• Paria dei cieli (Pebble in the Sky, 1957) di Isaac Asimov, post apocalittico, dove la Terra è devastata dalle
radiazioni e nessuno ha più memoria della società precedente.
• L'ultima spiaggia, (On the Beach, 1957) di Nevil Shute, post apocalittico; la storia degli ultimi sopravvissuiti
all'olocausto nucleare che attendono la fine.
• Livello 7 (1959) di Mordecai Roshwald, apocalittico; il diario di uno dei testimoni della distruzione nucleare
dell'umanità
• Un cantico per Leibowitz, (A canticle for Leibowitz, 1959) di Walter M. Miller, post apocalittico; dopo un crollo
dovuto a una guerra nucleare, la civiltà umana si sviluppa di nuovo e recupera le conoscenze perdute, ma alla fine
ricade negli errori del passato e precipita in un'altra guerra nucleare.
• Apocalisse tascabile (A Small Armageddon, 1962) di Mordecai Roshwald, apocalittico
• Il pianeta delle scimmie (La planète des singes, 1963) di Pierre Boulle, post apocalittico; ha ispirato un fortunato
film e i suoi sequel.
• Cronache del dopobomba (Dr. Bloodmoney, or How We Got Along After the Bomb, 1963) di Philip K. Dick, post
apocalittico, dove s'immagina la società che seguirà alla catastrofe nucleare.
• Il ciclo della storia futura di Edgar Pangborn, post apocalittico:
• Davy, l'eretico (Davy, 1964), ambientato sul pianeta Terra devastato dalle radiazioni e dalle mutazioni, in cui
le poche comunità di sopravvissuti sono diversissime tra loro e tra le quali il ragazzo protagonista diventa
adulto alla ricerca di un motivo per vivere.
Fantascienza apocalittica e post apocalittica
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• Il giudizio di Eva (The Judgement of Eve, 1966). I tre protagonisti maschili, giunti per caso in una fattoria dove
abita Eva ed innamoratisi di lei, devono tornare dopo un anno di peregrinazioni nel pianeta devastato dalla
guerra nucleare con la risposta alla domanda "Cos'è l'amore?".
• La compagnia della gloria (The Company of Glory, 1975), in cui un gruppo di sopravvissuti cerca di costruire
le basi per la nuova civiltà.
Dune (Dune, 1965) di Frank Herbert, sfida a sfondo ecologico. È il romanzo che detiene il record di vendite nel
genere → fantascientifico; 12 milioni[4] [5] .
Gomorra e dintorni (The Genocides, 1965) di Thomas M. Disch, post apocalittico, in cui una infestazione di
piante di origine → extraterrestre devasta la Terra e porta l'umanità all'estinzione.
Nel romanzo Come ladro di notte (1966) di Mauro Antonio Miglieruolo, la Parusia, intesa come la cancellazione
della vita intelligente dall'universo, è il fine supremo dell'autoproclamata Congrega degli Inumani.
L'anno del sole quieto (The Year of the Quiet Sun, 1970) di Wilson Tucker, apocalittico.
Conan, il ragazzo del futuro (The incredible tide, 1970) di Alexander Key, romanzo per ragazzi, post apocalittico.
La morte di megalopoli (1974) di Roberto Vacca, apocalittico, in cui un incidente apparentemente banale provoca
una reazione a cascata che conduce verso la catastrofe globale.
L'ombra dello scorpione (The Stand, 1978) di Stephen King.
• Ricordatevi di noi (You must remember us, 1980) di Leonard Daventry. "L'umanità appare fatalmente destinata a
spegnersi sull'ultimo pianeta che gli ultimi terrestri sono riusciti fortunosamente a raggiungere". Un finale
commovente.
• Terra! (1983) di Stefano Benni, comico, parla del mondo dopo una guerra nucleare causata da un topo.
• Il simbolo della rinascita (The Postman, 1985) di David Brin, post apocalittico.
• Tenebre (Swan Song, 1987) di Robert McCammon, post apocalittico.
• Il regno del sangue (King Blood, 1997) di Simon Clark, post apocalittico, dove delle scosse telluriche distruggono
quasi completamente la razza umana.
• La grande onda (The Rift, 1999) di Walter Jon Williams, post apocalittico.
• L'ultimo degli uomini (Oryx and Crake, 2003) di Margaret Atwood, post apocalittico, in cui l'ambiente è stato
profondamente alterato dal riscaldamento globale e dall'inquinamento, la Terra è infestata da animali mutanti, e
l'umanità è stata quasi completamente distrutta da un virus appositamente progettato.
• Cell (Cell, 2006) di Stephen King, post apocalittico, in cui un impulso sconosciuto irradiato attraverso gli
apparecchi distrugge il cervello, azzerando la mente, la personalità delle persone.
• La strada (The road, 2006) di Cormac McCarthy, post apocalittico.
• I figli di Armageddon (Armageddon's Children, 2006) di Terry Brooks, romanzo post apocalittico con elementi
fantasy.
Film
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Verdens Undergang (Danimarca, 1919)
La fin du monde (Francia, 1931) di Abel Gance, tratto dall'omonimo romanzo di Camille Flammarion
End of the World (1934) di Abel Gance, con la stella Victor Francen
Quando i mondi si scontrano (When Worlds Collide, 1951), tratto dall'omonimo romanzo del 1933,
astro-catastrofico
Il mostro del pianeta perduto (Day the World Ended, USA, 1955) di Roger Corman
L'ultima spiaggia (On the Beach, Stanley Kramer, 1959), post apocalittico, tratto dall'omonimo romanzo
Il dottor Stranamore (Dr. Strangelove, Stanley Kubrick, 1964), apocalittico, satirico
L'ultimo uomo della Terra (Ubaldo Ragona, 1964), post apocalittico, tratto dal romanzo Io sono leggenda di R.
Matheson
• Ciclo del pianeta delle scimmie, 1968-1973, post apocalittico:
• Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, Franklin J. Schaffner, 1968)
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Fantascienza apocalittica e post apocalittica
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• L'altra faccia del pianeta delle scimmie (Beneath the Planet of the Apes, Ted Post 1970)
• Fuga dal pianeta delle scimmie (Escape from the Planet of the Apes, Don Taylor 1971)
• 1999 - Conquista della Terra (Conquest of the Planet of the Apes, J. Lee Thompson 1972)
• Anno 2670 ultimo atto (Battle for the Planet of the Apes, J. Lee Thompson 1973)
1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man, Boris Sagal, 1971), post apocalittico, tratto dal romanzo
Io sono leggenda di R. Matheson
End of the World (1977) di John Hayes
Meteor (Meteor, 1979, Ronald Neame), astro-catastrofico
Ciclo di Mad Max, 1979-1985, post apocalittico:
• Interceptor (Mad Max, George Miller, 1979)
• Interceptor - Il guerriero della strada (Mad Max 2: The Road Warrior, George Miller, 1981)
• Mad Max - Oltre la sfera del tuono (Mad Max Beyond Thunderdome, George Miller, George Ogilvie, 1985)
• Testament (film) (Testament, 1983), post apocalittico
• The Day After (The Day After, Nicholas Meyer, 1983), film per la tv, post apocalittico
• Ciclo di Terminator, 1984-2003, pre - post apocalittico:
• Terminator (The Terminator, James Cameron, 1984)
• Terminator 2 - Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day, James Cameron, 1991)
• Terminator 3 - Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines, Jonathan Mostow, 2003)
• Terminator Salvation
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Fino alla fine del mondo (1991) di Wim Wenders
Without Warning (1994, Robert Iscove), film tv, mockumentary, astro-catastrofico
Waterworld (Waterworld, Kevin Reynolds, 1995), eco-post apocalittico
L'esercito delle 12 scimmie (Twelve Monkeys, Terry Gilliam, 1995), thriller/eco-post apocalittico
L'uomo del giorno dopo (The Postman, Kevin Costner, 1997), post apocalittico
Deep impact (Deep Impact, Mimi Leder, 1998), astro-catastrofico
Armageddon (Armageddon, Michael Bay, 1998), astro-catastrofico
Beowulf (1998), versione del poema epico trasportata in un medioevo post apocalittico
Trilogia di Matrix, 1999-2003, → cyberpunk/post apocalittico:
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• Matrix (The Matrix, Andy e Larry Wachowski, 1999)
• Matrix Reloaded (The Matrix Reloaded, Andy e Larry Wachowski, 2003)
• Matrix Revolutions (The Matrix Revolutions, Andy e Larry Wachowski, 2003)
L'ultima spiaggia (On the Beach, Russell Mulcahy, 2000), post apocalittico, remake del film del 1959
Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, Tim Burton, remake 2001), post apocalittico
Il regno del fuoco (Reign of Fire, Rob Bowman, 2002), post apocalittico
28 giorni dopo (28 Days Later, Danny Boyle, 2002), horror/bio-post apocalittico
The Core (The Core, Jon Amiel, 2003), apocalittico/eco-catastrofico
The Day After Tomorrow (The Day After Tomorrow , Roland Emmerich, 2004), eco-catastrofico
Solar Attack (Solar Strike, 2005), astro-catastrofico
Right at your door (Right at your door , 2006), post apocalittico
Southland Tales - Così finisce il mondo (Southland Tales, Richard Kelly, 2006)
Sunshine (Sunshine, Danny Boyle, 2007), apocalittico/eco-catastrofico
2061 (Carlo Vanzina, 2007), commedia/post-apocalittico
28 settimane dopo (28 Weeks Later, Juan Carlos Fresnadillo, 2007)
• Io sono leggenda (I Am Legend, Francis Lawrence, 2007), post apocalittico, tratto dal romanzo Io sono leggenda
di R. Matheson
• Cloverfield (Cloverfield, J.J. Abrams, 2008)
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Fantascienza apocalittica e post apocalittica
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E venne il giorno (The Happening, M. Night Shyamalan, 2008)
The Road (The Road, John Hillcoat, 2009)
2012 (film) (2012, Roland Emmerich, 2009)
The Book of Eli (Albert e Allen Hughes, 2010)
Serie televisive
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Il pianeta delle scimmie (Planet of The Apes: TV Series, 1972)
Spazio 1999 (Space: 1999, 1975 - 1977), post apocalittico
I sopravvissuti (Survivors, BBC - 1975 - 1977), post apocalittico
La fuga di Logan (1977-78), ispirata all'omonimo film, post apocalittico.
Dark Angel (2000 - 2002), post apocalittico
Jeremiah (2001 - 2002)
The End of the World [6], episodio della serie Doctor Who del 2005
Jericho (2006 - 2007), apocalittico/post apocalittico
I sopravvissuti (remake) (Survivors, BBC - 2008, remake dell'omonima serie del 1975 - 1977) post apocalittico
Meteor: Path to Destruction (2009), mini serie; astro-catastrofico
Fumetti
• Akira, Manga post apocalittico
• Cronache del dopobomba (Bonvi, 1973), post apocalittico, satirico
• I custodi del maser (1996-2005), post apocalittico
• Ken il guerriero (Hokuto no Ken), manga post apocalittico
• Nausicaä della Valle del Vento, manga post apocalittico
• Needless, Manga post apocalittico
• Grey (1989), post apocalittico, scritto e disegnato da Yoshihisa
Tagami
Animazione
• Ritorno al pianeta delle scimmie (1975) - post apocalittico
• Conan, il ragazzo del futuro (未来少年コナン, 1978) - post
apocalittico
• Nausicaä della Valle del Vento (風の谷のナウシカ, Hayao
Miyazaki, 1984) - Seinen/post apocalittico
• Akira (アキラ, Katsuhiro Ōtomo, 1988) - Seinen/post
apocalittico/apocalittico
Il fumetto Atomic War! (nov. 1952), incentrato su
una ipotetica terza guerra mondiale atomica
• Neon Genesis Evangelion (新世紀エヴァンゲリオン, Studio
Gainax e Hideaki Anno, 1995 - 1996) - Seinen/post apocalittico/apocalittico
• Neon Genesis Evangelion: Death & Rebirth
• Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion
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Trigun (トライガン, Studio Madhouse e Yasuhiro Nightow, 1998 - 1999) - Seinen/post apocalittico
Æon Flux - Seinen/post apocalittico
Futurama - commedia/post apocalittica
Ken il guerriero - post apocalittico
• Titan AE - post apocalittico
Fantascienza apocalittica e post apocalittica
• Scrapped Princess (スクラップド・プリンセス, Sukurappudo Purinsesu, 2003) - ambiente iniziale high fantasy
seguita da elementi post apolattici e fantascientifici attraverso l'applicazione della terza legge di Clarke
• Animatrix (The Animatrix, AA.VV., 2003), serie di cortometraggi animati, completa la trilogia filmata
• Tokyo Magnitude 8.0 (東京マグニチュード8.0? 2009, serie televisiva) - post apocalittico
Videogiochi
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Serie di Fallout, Fallout 2, Fallout Tactics, Fallout 3
S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chernobyl
Serie di Doom (Doom, Doom 2, Doom 3: Resurrection of Evil)
Quake 2, Quake 4
Crysis
Clive Barker's Jericho
Duke Nukem 3D
Command & Conquer 3: Tiberium Wars
BlackSite: Area 51
TimeShift
Bibliografia critica
• Mick Broderick, Nuclear Movies, McFarland & Co, Jefferson NC, 1991
• Roberto Vacca, Il medioevo prossimo venturo, 1971
Voci correlate
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Apocalisse
→ Fantascienza soft
Film catastrofico
Macchina del giudizio universale
Collegamenti esterni
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Sopravvivere all'Armageddon - Oltre l'immaginazione del disastro [7] (analisi della cinematografia)
(EN) Empty World - a website dedicated to apocalyptic fiction [8]
(EN) Duck and Cover - A post-apocalyptic theme fan site [9]
(EN) Post Apocalyptic Media - A website detailing all mediums involving post-apocalyptic fiction [10]
(EN) Sub-Genre Spotlight: Post-Apocalyptic Science Fiction - an overview of the sub-genre [11]
(EN) Post-Apocalyptic Movie Mania - tongue-in-cheek after-the-fall film reviews [12]
(EN) Quiet Earth - a website dedicated to post apocalyptic media [13]
61
Fantascienza apocalittica e post apocalittica
62
Riferimenti
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
Consultazione del testo originale di La fin du monde, 1894 (http:/ / gallica. bnf. fr/ ark:/ 12148/ bpt6k83464p)
Urania collezione n.73, Mondadori
Recensione su Fantascienza.com (http:/ / www. fantascienza. com/ magazine/ libri/ 12015/ segnali-dal-sole/ )
"SCI FI Channel Auction to Benefit Reading Is Fundamental" (http:/ / pnnonline. org/ article. php?sid=4302). URL consultato il 2006-07-13.
Touponce, William F. (1988), Frank Herbert, Boston, Massachusetts: Twayne Publishers imprint, G. K. Hall & Co, pg. 119, ISBN
0-8057-7514-5. Locus ran a poll of readers on 15 April 1975 in which Dune "was voted the all-time best science-fiction novel...It has sold
over ten million copies in numerous editions."
[6] http:/ / en. wikipedia. org/ wiki/ The_End_of_the_World_(Doctor_Who)
[7] http:/ / www. intercom. publinet. it/ 2000/ APO1. htm
[8] http:/ / www. emptyworld. info/ index. html
[9] http:/ / www. duckandcover. cx
[10] http:/ / www. pamedia. com
[11] http:/ / www. irosf. com/ q/ zine/ article/ 10013
[12] http:/ / www. volumen. net/ apoc/ index. htm
[13] http:/ / www. quietearth. us/ postapoc. htm
Fantapolitica
La fantapolitica è un filone narrativo
che si concentra nel descrivere un
sistema politico o una situazione
politica ipotetici, ambientati spesso in
un futuro prossimo. Gli scrittori hanno
frequentemente utilizzato la forma
romanzata per commentare eventi,
sistemi o teorie politiche, criticando
direttamente la società del loro tempo
o mettendo in scena una realtà
alternativa, a volte fantastica.[1]
Carta politica immaginaria che illustra la situazione mondiale del 1984 di George Orwell
La fantapolitica, nelle opere odierne di
letteratura e cinema, è spesso assimilata ad un → sottogenere della fantascienza. Tali opere possono utilizzare
riferimenti ad una ipotetica società del futuro o a fatti accaduti e persone esistenti, o descrivere l'evoluzione futura di
una situazione politica presente.[2] Non mancano tuttavia esempi, anche classici, di romanzi fantapolitici ambientati
in un mondo immaginario, in cui si fa ampio ricorso all'allegoria o si attribuiscono a personaggi o popoli
evidentemente inventati vizi e difetti che l'autore intende "mettere alla berlina", in genere a scopo satirico o
moraleggiante.
Fantapolitica
63
Il filone fantapolitico si incrocia con quello
dell'→ utopia quando descrive situazioni
sociali
e
politiche
idealisticamente
desiderabili. Quando le vicende sono
ambientate in un ipotetico passato,
"alternativo" a quello conosciuto dalla
storia, si parla di → ucronìa.
Tra le opere fantapolitiche di rilievo vi sono
le → distopie antitotalitarie della prima metà
del Novecento, tra cui Il tallone di ferro
(The Iron Heel, 1908) di Jack London, Qui
non è possibile (It Can't Happen Here,
1935) di Sinclair Lewis e 1984 di George
Orwell del 1948. Di uguale, se non
maggiore, influenza, tuttavia vi erano già
classici quali I viaggi di Gulliver (1726),
Candido (1759) e La capanna dello zio Tom
(1852).
"Il futuro della Germania" secondo un pamphlet di propaganda ufficialmente
distribuito dagli Alleati all'inizio del 1917. (pubbl. in The British Dominions Year
Book 1918. Edward Salmon and James Worsfold. Londra: Eagle, Star and British
Dominions Insurance Co.)
Molte opere di fantapolitica letteraria e cinematografica della seconda metà del Novecento hanno invece per tema
una terza guerra mondiale (come viene scatenata, oppure evitata, cosa succede subito dopo);[3] tra queste il film Il
dottor Stranamore del 1963.
Per estensione, nel linguaggio comune e mediatico, si usa il termine fantapolitica nel senso dispregiativo di "politica
non realistica", per stigmatizzare una ipotesi, una teoria o uno scenario politico che si ritiene irrealistico o utopico,
illusorio o comunque frutto di una interpretazione non rigorosa dei fatti.
Esempi
Classici
Tra i classici si citano, a puro titolo esemplificativo:
• La Repubblica (ca. 360 a.C.) di Platone, dialogo filosofico
• Panchatantra (ca. 200 a.C.) di Vishnu Sarma, raccolta favolistica
• Don Chisciotte (1605) di Miguel de Cervantes, romanzo picaresco
• Il pellegrinaggio del cristiano (The Pilgrim's Progress, 1678) di
John Bunyan, allegoria religiosa
• I viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Swift, romanzo satirico
• Candido (1759) di Voltaire, racconto filosofico
• The History and Adventures of an Atom (1769) di Tobias Smollett,
satira politica
• La capanna dello zio Tom (1852) di Harriet Beecher Stowe,
romanzo anti-schiavista
Frontespizio della prima edizione de I viaggi di
Gulliver (1726) di Jonathan Swift
• Storia filosofica dei secoli futuri (1860) di Ippolito Nievo
• Così parlò Zarathustra (1887) di Friedrich Nietzsche, racconto filosofico
• Guardando indietro, 2000-1887 (1888) di Edward Bellamy
• Il faraone (1895) di Bolesław Prus, romanzo di ambientazione storica da cui è stato tratto l'omonimo film del
1966
Fantapolitica
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Il tallone di ferro (The Iron Heel, 1908) di Jack London, → distopia anti-totalitaria
Lo zar non è morto (1929) di Filippo Tommaso Marinetti
Qui non è possibile (It Can't Happen Here, 1935) di Sinclair Lewis, distopia anti-totalitaria
1984 di George Orwell (1948), distopia anti-totalitaria
Fantascienza
• Buona parte delle opere di Robert A. Heinlein
• I reietti dell'altro pianeta (The Dispossessed: An Ambiguous Utopia, 1974) e altre opere di Ursula Le Guin
• La Trilogia di Marte (anni 1990) di Kim Stanley Robinson
Fumetti
• Asterix il gallico (1959 in poi) di René Goscinny (testi) e Albert Uderzo (disegni), ucronìa
Autori
Platone
Miguel de Cervantes
Tommaso Moro
Jonathan Swift
Charles Dickens
Voltaire
Lev Nikolaevič Tolstoj
Julian Ursyn Niemcewicz
Fantapolitica
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Bolesław Prus
Ippolito Nievo
Edward Bellamy
Voci correlate
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Conflitti immaginari
→ Fantascienza apocalittica e post apocalittica
→ Steampunk
Terza guerra mondiale
→ Ucronia
→ Utopia e → distopia
Riferimenti
[1] " HIST 294 - Political Fiction (http:/ / www. wesleyan. edu/ wesmaps/ course0102/ hist294s. htm)", December 12, 2005
[2] Enciclopedia universale Rizzoli Larousse (http:/ / enciclopedia. corriere. it/ enciclopedia/ lemmi/ f/ fan_/ fantapolitica. shtml)
[3] Roberto Chiavini; Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di fantascienza: aspettando il monolito nero (1902-1967) (http:/ /
books. google. com/ books?id=2L52yZx9YCwC& pg=PA8& lpg=PA8& dq=fantapolitica+ fantascienza+ -wikipedia& source=bl&
ots=qGCO23OFDw& sig=MOTXT7bt_jI04CWljMdaWrmgsBk& hl=it& ei=CuydSe-NC5WV_gaF4ODQCw& sa=X& oi=book_result&
resnum=7& ct=result#PPA60,M1) , Gremese, 2003. pag.60 ISBN 8884402662, ISBN 9788884402660
Fantascienza umoristica
66
Fantascienza umoristica
La fantascienza umoristica è un → filone a cui possono essere ricondotte quelle storie che rivisitano i temi classici
del genere → fantascientifico in chiave umoristica, parodica o satirica. A tale definizione corrispondono soprattutto
opere create dalla metà del Novecento circa in poi, ossia da quando si iniziò a guardare alla fantascienza come ad un
genere unitario e riferibile a caratteri e temi stabili.
Storia e caratteristiche
Caricatura di uno → scienziato pazzo, un
personaggio stereotipato frequente nella prima
fantascienza
La prima fantascienza dei pulp magazine conteneva raramente storie
comiche[1] o umoristiche. Un'eccezione notevole è costituita dalla serie
di racconti di Pete Manx di Henry Kuttner e Arthur K. Barnes (che a
volte scrivevano assieme, a volte separatamente, sotto lo pseudonimo
di Kelvin Kent). Pubblicata sulla rivista Thrilling Wonder Stories tra la
fine degli anni trenta e l'inizio dei quaranta, la serie ha per protagonista
un imbonitore che → viaggia nel tempo e utilizza le proprie abilità per
tirarsi fuori dai guai. Due serie successive cementarono la reputazione
di Kuttner come uno dei primi e più popolari autori di fantascienza
umoristica: la serie di Gallegher (su di un inventore ubriacone e il suo
robot narciso) e quella di Hogben (su di una famiglia di hillbilly
mutanti). La prima apparve su Astounding Science Fiction nel 1943 e
1948 e fu raccolta in volume come Robots Have No Tails (Gnome,
1952), mentre la seconda fu pubblicata su Thrilling Wonder Stories alla
fine degli anni quaranta.
Negli anni cinquanta, con l'avvento della → fantascienza "sociologica", emergono autori come Fredric Brown e
Robert Sheckley, che fanno satira di costume e politica utilizzando le storie fantascientifiche, che dopo il boom degli
anni trenta-quaranta, l'età d'oro, si erano riempite di stereotipi.
L'autore di fantascienza umoristica più popolare (spesso l'unico conosciuto al di fuori del genere) è però il britannico
Douglas Adams, con la Guida galattica per autostoppisti (1979), nata come serie radiofonica nel 1978 e presto
divenuta, grazie al successo, una serie di romanzi best seller. Le opere di Adams non fanno la parodia di un'opera di
fantascienza in particolare, ma utilizzano piuttosto i temi della fantascienza per generare situazioni comiche
paradossali. Il primo romanzo della Guida galattica ha avuto una trasposizione cinematografica per la regia di Garth
Jennings nel 2005.
Rientrano nel filone satirico opere come Cyberiade di Stanislaw Lem, che in modo giocoso e leggero porta avanti
storie fantascientifiche ma rivelatrici delle eterne debolezze umane, in questo caso sotto forma delle piccole gelosie e
invidie dei due costruttori scienziati Trurl e Klapaucius. In opere come questa l'umorismo filtra attraverso l'umanità
dei protagonisti, più che toccare i canoni classici della fantascienza, che vengono rispettati.
Tra gli esempi di fantascienza comico-umoristica non stupisce trovare molti film, di solito parodie popolari di opere
più celebri: un esempio è Balle spaziali, un film comico prodotto, interpretato e diretto da Mel Brooks come
citazione e parodia della saga di Guerre Stellari, oppure Mars Attacks! (1996) di Tim Burton [2] , in cui i marziani,
che a lungo furono considerati cattivi, poi riabilitati negli ultimi due decenni del XX secolo, si rivelano veramente
cattivissimi. Il capolavoro della fantascienza satirica al cinema è spesso considerato[3] Il dottor Stranamore (1963) di
Kubrick, che mette in scena lo scoppio di una terza guerra mondiale facendone una pungente satira sulla guerra
fredda.
Fantascienza umoristica
67
Esempi
Caricatura di un alieno di fantasia
Narrativa
Nell'elenco (necessariamente incompleto) che segue, sono state
privilegiate le opere tradotte in italiano.
• Varie storie di Fredric Brown, tra cui:
• Assurdo universo (What Mad Universe, 1949). Un lettore di
storie di fantascienza viene sbalzato in un universo parallelo in
cui deve affrontare tutti gli stereotipi delle amate riviste pulp.
• Marziani, andate a casa! (Martians, Go Home!, 1955), una satira
delle storie sulle → invasioni aliene: sulla Terra appaiono
istantaneamente milioni di omini verdi, che portano l’umanità
vicino al collasso semplicemente con la maleducazione. I
marziani, intangibili e quindi impossibili da scacciare, adorano
sbeffeggiare gli umani e rivelare i loro imbarazzanti segreti.
• Varie storie di Robert Sheckley, tra cui:
• Serie di AAA Asso (AAA Ace, 1954-1955)[4] , racconti. Due
scalcinati "disinfestatori" si trovano alle prese con i problemi più
assurdi nei più strani pianeti dell'universo.
• Scambio mentale (Mindswap, 1966)
Copertina del romanzo Il caso Jane Eyre di
Jasper Fforde (ediz. Marcos y Marcos)
• Serie degli Hoka (Hoka sapiens) di Poul Anderson e Gordon R. Dickson (dal 1953), incentrata su dei simpatici
alieni, gli Hoka, che sotto un ingannevole aspetto di pacioccosi orsachiotti, nascondono una grande forza ed
intelligenza, anche se sfortunatamente si fanno affascinare troppo dalle storie (libri, film, telefilm) terrestri, senza
comprendere il concetto di fiction.
• Le sirene di Titano (The Sirens of Titan, 1959) e buona parte delle altre opere di Kurt Vonnegut.
• Gli ordini non si discutono (1960)[5] , racconto ironico di Lino Aldani in cui sia i marziani che i venusiani si
travestono da terrestri e cercano di farsi passare per tali in una commedia degli equivoci.
• Serie del dott. Conway, racconti raccolti nelle antologie Stazione Ospedale (Hospital Station, 1962) e Ospedale
da combattimento (Star Surgeon, 1963) di James White.
• Galassia che vai (The great explosion, 1962) di Eric Frank Russell
• Varie opere di Stanisław Lem, tra cui Cyberiade (Cyberiada, 1965) e le storie di Ijon Tichy come quelle raccolte
in Memorie di un viaggiatore spaziale (Dzienniki gwiazdowe, 1971).
• Varie storie di Harry Harrison, tra cui:
Fantascienza umoristica
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• Serie di Jim diGriz, il Ratto d'acciaio (The Stainless Steel Rat, 1961-1999), incentrati sulla figura di un
criminale interplanetario (quasi) imprendibile, costretto a trasformarsi in agente segreto.
• Bill, l'eroe galattico (Bill, the Galactic Hero, 1965)
Il sistema riproduttivo (The Reproductive System (a.k.a. Mechasm), 1968) di John Sladek.
La serie di Angelo Di Stefano di Laurence Janifer & Stephen Treibich: Missili e serpenti blu (Target: Terra,
1968), Il satellite stregato (The High Hex, 1969) e The Wagered World (1969).
Ciclo di Anthony Villiers di Alexei Panshin: Star Well (1968), La rivoluzione Thurb (The Thurb Revolution,
1968), Un mondo in maschera (Masque World, 1969)
Dentista galattico (Proshto Plus, 1971) di Piers Anthony
Venere sulla conchiglia (Venus on the Half-Shell, 1974) di Philip José Farmer (inizialmente pubblicato sotto lo
pseudonimo Kilgore Trout)
Le opere di Ron Goulart (anni settanta-ottanta)
Le opere di Douglas Adams, in particolare la serie della Guida galattica per gli autostoppisti (1979-1992).
Terra! (1983) di Stefano Benni, satirico, parla del mondo dopo una guerra nucleare causata da un topo.
The Digging Leviathan (1984) di James P. Blaylock, primo romanzo di una trilogia → steampunk proseguita con
Homunculus (1986) e La macchina di Lord Kelvin (Lord Kelvin's Machine, 1992).
• Nessuna notizia di Gurb (Sin noticias de Gurb, 1990)[6] di Eduardo Mendoza, giallo comico-satirico il cui
protagonista è un alieno a Barcellona nel periodo delle Olimpiadi.
• Memorie di un cuoco d'astronave (1997) di Massimo Mongai e le altre storie di Rudy "Basilico" Turturro.
• Il ciclo di Thursday Next di Jasper Fforde (ucronia): Il caso Jane Eyre (The Eyre Affair, 2001), Persi in un buon
libro (Lost in a Good Book, 2002) e seguenti.
• E la padella disse... (2004), antologia di racconti (1984-2004) di Donato Altomare.
• Storia naturale dei giganti (2007) di Ermanno Cavazzoni, che, a dispetto del titolo, nella seconda parte tratta in
chiave comica dello sbarco degli alieni come soluzione politica (e sentimentale).
Cinema
• Totò nella luna (1958) di Steno; è stato visto come la risposta in chiave comica a La morte viene dallo spazio,
primo film di fantascienza italiano, uscito lo stesso anno.
• Il dottor Stranamore (1963) di Stanley Kubrick, satira di tema apocalittico sulla guerra fredda, mette in scena lo
scoppio di una terza guerra mondiale con l'utilizzo di armi nucleari.
• Omicron (1963) di Ugo Gregoretti, satirico, descrive le avventure di un alieno incarnatosi sulla Terra nel corpo di
un operaio, per preparare una invasione del mondo.
• I marziani hanno dodici mani (1964), di Castellano e Pipolo.
• Il disco volante (1964) di Tinto Brass. Un gruppo di alieni sbarcano in un paesino del profondo Veneto.
• Il dormiglione (Sleeper, 1973) di Woody Allen.
• Dark Star (1974) di John Carpenter; riprende molti elementi di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, in
senso surreale e parodistico.
• Conviene far bene l'amore (1971), poco conosciuta escursione nel genere del regista Pasquale Festa Campanile.
• Ghostbusters - Acchiappafantasmi (Ghostbusters, 1984) di Ivan Reitman.
• Balle spaziali (Spaceballs, 1987) di Mel Brooks.
• Teste di cono (Coneheads, 1993) di Steve Barron, ispirato agli sketch andati in onda nel programma televisivo
Saturday Night Live, su una "normale" famiglia di extraterrestri che vivono negli USA.
• Mars Attacks! (1996) di Tim Burton.
• Men in Black (1997) di Barry Sonnenfeld, ironizza sulla teoria del complotto sugli UFO, che vede ovunque
uomini in nero, emissari di un'agenzia segreta impegnati a tenere nascosta l'esistenza dei numerosi alieni
immigrati che vivono tranquillamente sulla Terra sotto mentite spoglie.
• Galaxy Quest (1999) di Dean Parisot, parodia dei telefilm di fantascienza alla Star Trek.
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Fantascienza umoristica
• 2001 - Un'astronave spuntata nello spazio (2001: A Space Travesty, 2001) di Allan A. Goldstein.
• Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi (The Incredibles, 2004) di Brad Bird, film d'animazione,
parodia dei fumetti dei supereroi e del filone spy-fi.
• Guida galattica per autostoppisti (The Hitchhiker's Guide to the Galaxy, 2005) di Garth Jennings, tratto
dall'omonima serie di Douglas Adams.
• Star Wreck: In the Pirkinning (2005), film finlandese semi-amatoriale, parodia delle serie tv di Star Trek e
Babylon 5.
• Alien Autopsy, di Jonny Campbell (2006), grottesco rifacimento della truffa inscenata da Gary Shoefield e Ray
Santilli nel 1995, in cui si erano filmati mentre eseguivano un'autopsia ad un finto alieno spacciato per vero
• Fascisti su Marte (2006), di Corrado Guzzanti, tratto dall'omonima serie televisiva, una satira politica girata in
stile Istituto Luce, in cui i Mimimmi sono sassi scambiati per marziani..
• Idiocracy (2006) di Mike Judge.
• Piacere Dave (Meet Dave, 2008) di Brian Robbins.
• Mostri contro alieni (2009) di Rob Letterman e Conrad Vernon, film d'animazione che parodia gli stereotipi dei
film di fantascienza anni cinquanta, facendo diventare i mostri degli eroi che salvano la Terra da una minaccia
aliena.
Serie televisive
• I Pronipoti (The Jetsons, 1962-1963), serie a cartoni animati di
Hanna & Barbera che racconta le avventure quotidiane di una
famiglia del futuro.
• Mork & Mindy (1978-1982), sitcom incentrata su uno sprovveduto
extraterrestre che viene inviato sulla Terra per studiarne i costumi.
• Alf (1986 - 1990), sitcom su una famiglia che adotta un piccolo
alieno pusillanime; con lo stesso personaggio è stata prodotta una
serie animata omonima (1997).
• Il laboratorio di Dexter (1996-1998), serie animata che ha per
protagonista uno → scienziato pazzo in erba.
• Una famiglia del terzo tipo (1996-2001), sitcom
• Futurama (1999–2003, 2007-2009), serie a cartoni animati su un
giovane che si risveglia in una New York dell'anno 3000 popolata
da tutti gli stereotipi della fantascienza.
Fumetti
Le opere a fumetti che parodiano altre opere o temi di fantascienza
sono innumerevoli. Ci limitiamo a citarne alcune:
• Topolino e il triangolo delle Bermude (1977) di Alfredo Castelli e Massimo De Vita
• Varie storie di Jacovitti,[7] tra cui:
• Pippo, Pertica e Palla: Pippo nella Luna (1945), Pippo nel duemila (1950), Pippo preistorico (1956)
• Gionni Galassia (1958)
• Arcicomiche stellari (1978)
• alcune avventure di Tom Ficcanaso.
• Arthur King di Lorenzo Bartoli e Andrea Domestici
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Fantascienza umoristica
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Musica
• Not As Good As The Book, album discografico del gruppo di rock progressivo The Tanget, basato su un racconto
del leader della band Andy Tillyson, dove il protagonista Dave distrugge accidentalmente la Terra con una copia
di Relayer degli Yes.[8]
Videogiochi
• Innocent Until Caught (1992) dalla Psygnosis e il seguito Innocent Until Caught 2: Guilty
• Destroy All Humans!
Bibliografia
Fonti
• Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo. Fantascienza da ridere [9]. in
Future Shock 37 (pubbl.orig. ne Il Giornale dei Misteri). URL
consultato il 14-07-2009.
• Ernesto Vegetti et al., Catalogo generale della Fantascienza,
Fantasy e Horror in Italia [10]
Antologie
• AAVV, Il pianeta Hellzapoppin - 21 racconti di fantascienza
umoristica, De Carlo - Il fantalibro, 1968.
"Amo giocare con le loro menti" (vignetta
satirica)
Voci correlate
•
•
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Commedia
→ Fantascienza soft
→ Generi e filoni della fantascienza
Umorismo
Riferimenti
[1] Si noti che il termine inglese "comic science fiction" non significa per forza fantascienza comica, ma è più legato al concetto generale di
commedia. In questo senso, sono state a volte indicate con questa espressione anglosassone opere, come il ciclo dei Vor di Lois McMaster
Bujold, che presentano semplicemente alcuni elementi della commedia romantica, in un contesto drammatico. In questa voce non sono state
prese in considerazione.
[2] Mars Attack! è anche una parodia di Independence Day (1996)
[3] Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di fantascienza: aspettando il monolito nero: 1902-1967 (http:/ /
books. google. com/ books?id=2L52yZx9YCwC& pg=PA155& dq="fantascienza+ satirica"& ei=R2NeSvzeLpiCyASykbDVBQ& hl=it) ,
Gremese, 2003. pag.155
[4] Serie di racconti originariamente pubblicati sulla rivista Galaxy dal 1954. Antologia pubblicata integralmente in italiano in Spettro V, ed.
Ciscato, ed in Pianeta Sheckley, Mondadori.
[5] in Oltre il cielo n.54, 1960, poi in Quarta Dimensione, 1964
[6] Milano, Feltrinelli, ISBN 8807812231
[7] http:/ / www. italiamemoria. it/ jacovitti/ fanta. htm
[8] http:/ / www. audioglobe. it/ disk. php?code=693723797120
Fantascienza umoristica
[9] http:/ / www. futureshock-online. info/ pubblicati/ fsk37/ html/ ridens. htm
[10] http:/ / www. fantascienza. com/ catalogo/
Planetary romance
Il planetary romance è un → filone della → narrativa fantascientifica che ambienta le avventure su un pianeta
diverso dalla Terra e come tema generale si concentra sull'esplorazione e la scoperta delle meraviglie di questo
pianeta esotico e spesso primitivo, che presenta caratteristiche fisiche, flora, fauna e culture distintive. Alcune storie
sono ambientate in un futuro in cui il viaggio interplanetario è un'esperienza comune; altre invece - in particolare i
primi esempi del genere - invocano tappeti volanti, proiezioni astrali o altri mezzi per raggiungere l'altro pianeta. In
entrambi i casi è l'avventura sulla superficie del pianeta ad essere al centro della narrazione, non il mezzo di
trasporto.[1]
Prototipi e caratteristiche
Come suggerisce il nome stesso del genere, il planetary romance è un'estensione dei romanzi d'avventura e pulp del
tardo Ottocento e degli inizi del Novecento ad un'ambientazione planetaria. La narrativa popolare (pulp romance) di
scrittori come H. Rider Haggard e Talbot Mundy rappresentava personaggi audaci in un ambiente esotico e "mondi
perduti" come l'America meridionale, l'Africa, il medio o estremo oriente; una variante prendeva luogo in luoghi
storici o immaginari dell'antichità e del medioevo, contribuendo in qualche modo allo sviluppo del moderno fantasy.
Nel planetary romance le trasformazioni della → space opera sono applicate al genere del romanzo popolare: il
prode avventuriero diventa un viaggiatore dello spazio, spesso proveniente dalla Terra, la quale sta a rappresentare
l'Europa moderna e l'America settentrionale (concepite come centri di tecnologia e colonialismo). Gli altri pianeti
(spesso, agli albori del genere, Marte e Venere) rimpiazzano Asia e Africa come luoghi esotici; nel mentre ostili
tribù di alieni e le loro decadenti monarchie sostituiscono gli stereotipi occidentali di "razze selvagge" e "dispotismo
orientale". Per quanto il planetary romance sia stato usato dagli scrittori come mezzo per esprimere una grande
varietà di posizioni politiche e filosofiche, un soggetto costante è l'→ incontro tra civiltà aliene, la loro difficoltà a
comunicare e i frequenti disastri che ne conseguono.
71
Planetary romance
72
Edgar Rice Burroughs e le storie "Sword and Planet"
Il primo scrittore a conquistare un ampio mercato per questo genere di
storie fu Edgar Rice Burroughs, di cui apparvero le prime opere della
serie di Barsoom nella rivista pulp All-Story nel 1911. Sebbene la
scrittura di Burroughs non fosse del tutto originale, quantomeno rese
popolare il concetto di avventura in stile pulp su altri pianeti. Il pianeta
"Barsoom" (Marte) di Burroughs manifestava un caotico miscuglio di
stili culturali e tecnologici, combinando dispositivi futuristici, come la
"pistola al radio" e macchine volanti sospese da un misterioso raggio
levitante, con anacronistici obblighi della cavalleria marziana, un
sistema feudale con imperatori e principesse, parecchi duelli con la
spada e un codice marziale a malapena credibile per giustificare tutto
ciò. L'universo di Dune di Frank Herbert e Guerre Stellari di George
Lucas sono diretti debitori di questa tradizione di saldatura del
futuristico al medioevale. Il contenuto delle storie di Barsoom è
semplice cappa e spada, trattandosi di una serie di imprigionamenti,
combattimenti da gladiatori, paurose fughe, uccisione di mostri e duelli
contro i cattivi. Gli elementi del fantasy sono ridotti al minimo: a parte
la telepatia, i riferimenti alla "magia" sono assenti o ricondotti a frode
o superstizione.
Illustrazione di copertina per il romanzo A
Princess of Mars di Edgar Rice Burroughs,
McClurg, 1917
Le storie di Burroughs meritarono un gran numero di imitatori. Alcuni,
come Otis Adelbert Kline, stavano sfruttando il nuovo mercato che Burroughs aveva creato; anche Burroughs imitò
se stesso nel ciclo di Venere, a partire dal 1934. Dopo che il genere ebbe perso d'interesse per alcuni decenni, gli anni
sessanta videro un rinnovato interesse per Burroughs e la produzione di nostalgici pastiche alla Burroughs da parte di
autori come Lin Carter e Michael Moorcock. Questo genere consapevolmente imitativo, influenzato anche da autori
di sword and sorcery come Robert E. Howard, va nei paesi anglosassoni sotto il nome di narrativa "Sword and
Planet"; si tratta essenzialmente di un genere statico, "retrò", che punta a riprodurre più che altro lo stesso tipo di
storia, con agili variazioni all'interno di una formula d'insieme. È forse per questo motivo che molti "autori del
pianeta e della spada" hanno scritto in modo altalenante lunghe serie, il cui esempio estremo è il ciclo di Dray
Prescot di Kenneth Bulmer, composto da ben 53 romanzi.
Planetary romance
73
Planetary romance e fantascienza
La pubblicazione dei pulp magazine di → fantascienza a partire dal
1926 (particolarmente prolifica negli anni trenta) costituì un nuovo
mercato per i planetary romance, producendo una forte influenza nelle
successive incarnazioni di questo genere narrativo. Alcuni pulp, come
Planet Stories e Startling Stories, furono principalmente dediti alla
pubblicazione di planetary romance, mentre le riviste del fantastico già
esistenti come Weird Tales iniziarono a pubblicare fantascienza
accanto ai loro usuali generi horror e sword and sorcery. Uno degli
scrittori d'eccezione all'interno di questo filone fu C. L. Moore,
l'autrice delle storie di Northwest Smith (1933-1947), in cui è
caratterizzato un robusto astronauta che si trova continuamente
coinvolto in poteri alieni semi magici. C'è ben poca avventura di cappa
e spada nelle storie della Moore, che si concentra preferibilmente sulle
tensioni psicologiche, in particolare sul timore e sul fascino dell'ignoto,
che compare in Moore come elemento sia pericoloso che erotico.
The Wizard of Linn, Astounding Science Fiction,
1950
Negli anni quaranta e cinquanta uno dei più significativi contributi al
genere del planetary romance venne da Leigh Brackett, le cui storie
combinavano eroi complessi e canaglieschi (a volte criminali),
avventura classica, l'occasionale storia d'amore e ambientazioni riccamente dettagliate con una profondità e sostanza
non usuale per i pulp, e uno stile che gettava un ponte tra la space opera e il fantasy. Brackett fu un'autrice regolare
di Planet e Thrilling Wonder Stories, per le quali produsse una serie interconnessa di racconti ambientati nello stesso
universo, ma - con l'eccezione delle storie di Eric John Stark - con protagonisti completamente differenti. Le storie
della Brackett sono in primo luogo narrativa avventurosa, ma contengono anche riflessioni sui temi dell'imperialismo
e del colonialismo culturale e corporativo.
È possibile tracciare un confronto istruttivo tra The Enchantress of Venus, una delle storie della Brackett con Stark
come protagonista, e L'impero dell'atomo (Empire of the Atom, 1956) di A. E. van Vogt. Entrambe le opere
prendono avvio dalla trama e dalla situazione di Io, Claudio (I, Claudius, 1934) di Robert Graves. Van Vogt segue la
trama in qualche modo più fedelmente, concentrando la sua inventiva sul retroscena del suo impero ed enfatizzando
al contempo la vulnerabilità dell'eroe. La Brackett introduce un terrestre colpito dal fascino romantico delle donne
coinvolte in questi intrighi. Malgrado entrambe le storie siano delle space opera, sono quella di Brackett è un
planetary romance.
Dalla metà degli anni sessanta in poi il tipo tradizionale di planetary
romance ambientato nel sistema solare perse d'interesse; dal momento
che il progresso scientifico-tecnologico rivelava che la maggior parte
dei pianeti vicini era inospitale, le nuove storie planetarie furono di
norma ambientate su pianeti extrasolari, generalmente attraverso
l'assunto di una qualche forma di viaggio più veloce della luce.
Il planetary romance è divenuto una componente significativa della
fantascienza contemporanea, per quanto pochi autori usino questo
Rappresentazione di un paesaggio del pianeta
termine per descrivere le proprie opere, presumibilmente perché il
Arrakis dal ciclo di Dune
termine è percepito in senso peggiorativo. Tenuto conto
dell'"impollinazione incrociata" tra planetary romance e space opera, è difficile classificare numerose storie nell'uno
o nell'altro genere.
Planetary romance
Il ciclo di Dune di Frank Herbert, particolarmente nei primi romanzi ambientati prevalentemente sul pianeta
desertico Arrakis, aveva tutte le caratteristiche del planetary romance (e alcune del filone "sword and planet"), anche
se questi elementi sono usati per sostenere le meditazioni di Herbert su filosofia, ecologia e politica del potere.
Le storie di Darkover di Marion Zimmer Bradley possono a loro volta essere classificate come planetary romance,
dal momento che sono fermamente incentrate sul pianeta Darkover, benché l'ambientazione galattica non sia mai
interamente limitata allo sfondo. In modo analogo la serie di Krishna di L. Sprague de Camp di planetary romance
razionalizzati costituisce una sotto-serie della sua space opera dei Viagens Interplanetarias.
Le prime opere di Ursula K. Le Guin, come Il mondo di Rocannon (Rocannon's World, 1966) e Il pianeta dell'esilio
(Planet of Exile, 1966) sono riconoscibili planetary romance; si può dire che la maggior parte del ciclo degli Hainiti
può essere classificato in questo filone, benché in opere successive gli elementi fantastici siano sotto la superficie e i
temi sociali e antropologici vengano in primo piano.
Esempi di planetary romance
(in ordine cronologico di pubblicazione)
• Il ciclo di Barsoom (Marte) (1912-1943) e il ciclo di Venere
(Amtor) (1934-1964) di Edgar Rice Burroughs
• A Voyage to Arcturus (1920) di David Lindsay. Esempio dei primi
romanzi di questo genere, tuttavia differisce dalla fantascienza e
viene considerato un romanzo filosofico, nel quale il pianeta
straniero è un pretesto per l'esplorazione di temi filosofici.
• Il pianeta dimenticato (The Forgotten Planet, 1954) di Murray
Leinster, i cui primi due capitoli furono pubblicati come racconti nel
1920 e 1921; le vicende di uno sparuto gruppo di umani regrediti in
un pianeta solo parzialmente terraformato
• Un'odissea marziana (1934) di Stanley G. Weinbaum
• La Trilogia dello spazio (1938-1943) di C.S. Lewis
• Gli amanti di Siddo (The Lovers, 1951), Pianeta in via di sviluppo
(The Green Odissey, 1957) e il ciclo del Mondo del Fiume
(Riverworld, 1971-1984) di Philip José Farmer
• Buona parte delle opere fantascientifiche di Jack Vance: L'odissea
di Glystra (Big Planet, 1951) e il seguito Il mondo degli Showboat
(Showboat World, 1975), la trilogia di Alastor, la trilogia di
Edizione francese del 1975 de Le avventure di
Magnus Ridolph di Jack Vance, uno dei più
Durdane, la trilogia della Cronache di Cadwal, la quadrilogia del
popolari autori di planetary romance
ciclo di Tschai (1968-1970), la maggior parte delle storie di Magnus
Ridolph, la pentalogia dei Principi Demoni e vari romanzi unici
come Maske: Thaery (1976) e racconti come La tarma lunare (The Moon Moth).
• Il ciclo di Darkover (dal 1961) di Marion Zimmer Bradley
• Il pianeta dei dannati (Planet of the Damned, 1962) e il seguito Pianeta senza ritorno (Planet of no Return, 1982)
di Harry Harrison
• Il pianeta delle scimmie (1963) di Pierre Boulle
• Il ciclo di Dune (1965-1985) di Frank Herbert
• Le cronache di Gor (dal 1966) di John Norman
• Ciclo dei Dragonieri di Pern (dal 1968) di Anne McCaffrey
• I burattinai (Ringworld, 1970) di Larry Niven, parte del ciclo dello Spazio conosciuto
• Serie di Dray Prescot (dal 1972) di Kenneth Bulmer
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Planetary romance
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Le Cronache di Majipoor (Majipoor Chronicles, 1982) di Robert Silverberg
Trilogia di Helliconia (1982-1985) di Brian Aldiss
Mytale (1991) di Ayerdhal
La trilogia di Marte (1992-1996) di Kim Stanley Robinson
Nel fumetto
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Adam Strange
Flash Gordon
Planet Comics
Space Family Robinson
World of Two Moons/Abode - Elfquest
Cinema e televisione
• G889 di Earth 2
Voci correlate
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→ Fantascienza soft
Pianeti immaginari
Romanzo d'avventura
→ Science fantasy
→ Space opera
Marte nella fantascienza
Venere nella fantascienza
Una copertina della rivista a fumetti Planet
Comics, gennaio 1945
Riferimenti
[1] Si veda Science Fiction Citations: Planetary Romance (http:/ / www. jessesword. com/ sf/ view/ 169); e John Clute, Planetary Romance, in
Encyclopedia of Science Fiction, ed. John Clute and Peter Nicholls, 1995, ISBN 0-312-13486-X.
Space opera militare
Space opera militare
La space opera militare o semplicemente fantascienza militare è un → sottogenere della → fantascienza in cui la
storia ruota attorno a un conflitto armato interplanetario. In genere, il protagonista è un soldato. La descrizione di
tecnologie militari avveniristiche costituisce uno degli ingredienti utilizzati per comunicare al lettore il sense of
wonder.
Caratteristiche
Per ovvi motivi, la space opera militare tende facilmente (e non sempre a torto) a essere considerata come militarista.
Tuttavia, l'atteggiamento dell'autore rispetto al tema dello scontro militare si può in effetti collocare in qualsiasi
punto di uno spettro che ha a un estremo una forte enfasi sulla retorica dei valori militari (disciplina, coraggio, e così
via) e sulla guerra come strumento inevitabile di risoluzione di conflitti insanabili (per esempio umani contro →
alieni), e all'altro un approccio in cui lo scontro militare viene rappresentato come privo di senso, e spesso inquadrato
in un contesto antiutopistico in cui una guerra "eterna ed inutile" serve soprattutto come strumento di controllo delle
masse (come già avveniva in opere come 1984 di George Orwell).
Altra caratteristica comune della space opera militare è la ricerca di una certa continuità con la cultura militare dei
giorni nostri o passata, per esempio attraverso riferimenti impliciti o espliciti a guerre o battaglie storiche o l'uso di
terminologia corrente adattata al contesto spaziale (per cui, per esempio, le astronavi sono classificate come
incrociatori, corazzate, e via dicendo).
Storia
Fra le prime opere di space opera militare viene citato Uller Uprising (1952) di H. Beam Piper. Il genere raggiunse
un picco di popolarità con il celebre romanzo Fanteria dello spazio (Starship Troopers, 1959) di Robert A. Heinlein,
in seguito adattato anche per il cinema nel film Starship Troopers di Paul Verhoeven.
Il riconoscimento come sottogenere a sé stante si può probabilmente ricondurre alla pubblicazione di Combat SF, a
cura di Gordon Dickson (1975, ISBN 0-441-11531-4), un'antologia che comprendeva racconti di David Drake, Keith
Laumer e Fred Saberhagen. Poco dopo, la pubblicazione di The Mercenary di Jerry Pournelle (1977) e della serie
Slammers di Drake (1979) consolidò la posizione della fantascienza militare come un nuovo settore anche nel
mercato dell'editoria.
Autori celebri
Fra i principali autori noti per il loro contributo alla space opera militare si possono citare:
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Chris Bunch
C. J. Cherryh
Gordon R. Dickson (Ciclo dei Dorsai)
David Drake
Joe Haldeman (Guerra eterna)
Robert A. Heinlein
Lois McMaster Bujold
Richard Morgan
Jerry Pournelle
John Ringo
• Fred Saberhagen
• S. M. Stirling
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Space opera militare
77
• David Weber
Collegamenti esterni
• *(EN) Bibliography Military Science fiction (eLib.at) [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. elib. at/ index. php/ Military_Science_Fiction_Bibliography_-_2009
Steampunk
Lo steampunk è un filone della narrativa fantastica-→ fantascientifica che introduce una tecnologia anacronistica
all'interno di un'ambientazione storica, spesso l'Ottocento e in particolare la Londra vittoriana tanto cara a Conan
Doyle e H. G. Wells. Le storie steampunk descrivono un mondo anacronistico - a volte una vera e propria → ucronia
- in cui armi e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore (steam in inglese) anziché dall'energia
elettrica; dove i computer sono completamente analogici, o enormi apparati magnetici sono in grado di modificare
l'orbita lunare. Un modo per descrivere l'atmosfera steampunk è riassunto nello slogan "come sarebbe stato il passato
se il futuro fosse accaduto prima".[1]
Originariamente concepito per descrivere la fantascienza ambientata nell'epoca vittoriana, "steampunk" è diventato
un termine di uso comune per molte altre forme analoghe di narrativa fantastica (o speculative fiction) ambientate in
epoche precedenti la scoperta dell'elettricità. Dalla fine degli anni novanta l'etichetta di "steampunk" ha valicato i
confini del regno della fantascienza vera e propria per essere applicata ad altre forme di fantastico, finendo con
l'essere applicata anche a storie fantasy o con influssi horror. È spesso definita genericamente steampunk fantasy
ogni opera di genere fantastico che combini la magia con la tecnologia del vapore o l'ingegneria meccanica.
Origini
Un computer da tavolo ricostruito in stile retrò
Per quanto molte opere oggi considerate precorritrici di questo genere
fossero state pubblicate negli anni sessanta e sessanta, il termine
steampunk è nato alla fine degli anni ottanta come una variante
scherzosa di → cyberpunk. Sembra che il termine steampunk sia stato
coniato dallo scrittore di fantascienza K. W. Jeter,[2] che stava
cercando di trovare un termine unico per definire le opere di Tim
Powers (autore de Le porte di Anubis, 1983), James Blaylock
(Homunculus, 1986) e per le proprie (La notte dei Morlock, 1979, e Le
macchine infernali, 1987), di ambientazione ottocentesca
(generalmente vittoriana), che imitavano le convenzioni della
fantascienza dell'epoca come La macchina del tempo di H. G. Wells.
L'opera che ha diffuso la consapevolezza del genere tra gli appassionati di fantascienza, tuttavia, è spesso considerata
La macchina della realtà (The Difference Engine, 1990) di William Gibson e Bruce Sterling.[3] In questo romanzo i
temi e i principi ispiratori delle storie cyberpunk di Gibson e Sterling sono applicati ad un'età vittoriana alternativa,
un'→ ucronia nella quale la macchina analitica di Charles Babbage è stata effettivamente costruita, causando l'inizio
dell'era dell'informazione con oltre un secolo di anticipo.
Il primo ad utilizzare questo termine nel titolo è stato Paul Di Filippo nel 1995, pubblicando The Steampunk Trilogy,
costituita di tre romanzi brevi: Vittoria, Il feticcio rubato e Walt ed Emily, che immaginano rispettivamente la
sostituzione della regina Vittoria con un clone, l'invasione del Massachusetts da parte di mostri lovecraftiani e una
Steampunk
78
storia d'amore tra Walt Whitman ed Emily Dickinson.
La serie a fumetti di Alan Moore e Kevin O'Neill La Lega degli Straordinari Gentlemen (The League of
Extraordinary Gentlemen, 1999) e il successivo adattamento cinematografico (La leggenda degli uomini
straordinari) hanno reso grandemente popolare il genere dello steampunk e hanno contribuito a farlo conoscere al
vasto pubblico.[4]
Piuttosto che enfatizzare i temi della → distopia informatica, la robotica e la nanotecnologia della narrativa
cyberpunk, lo steampunk tende a concentrarsi più attentamente sulla tecnologia (autentica, teorica o cinematografica)
dell'era vittoriana, con macchine a vapore, congegni meccanici e a orologeria, macchine differenziali. Si presenta
dunque come il tripudio della meccanica in opposto all'elettronica cyberpunk.
In origine, similmente al cyberpunk, lo steampunk è stato tipicamente distopico, spesso con temi noir e pulp. Con lo
svilupparsi del genere, finì con l'adottare maggiormente le peculiarità → utopistiche, di interesse più generale, del →
romanzo scientifico dell'età vittoriana. Vi compaiono spesso società segrete e teorie del complotto e in alcuni casi si
ricorre a significativi elementi fantasy. Spesso poi si riscontrano influenze lovecraftiane, occultistiche e gotiche.
Malgrado la narrativa steampunk sia nata e prevalentemente ambientata in scenari dell'età vittoriana, non si tratta di
un requisito essenziale, tanto che ha trovato espansione nell'ambientazione medioevale, nel genere fantasy e altrove.
Forme di steampunk
All'interno dello steampunk sono individuabili due filoni principali: lo
steampunk "storico" e lo steampunk fantasy.[5] Lo steampunk storico
tende più verso la fantascienza, tratteggiando una storia alternativa,
presentando luoghi e personaggi storici in un contesto in cui si
immagina lo sviluppo di una diversa tecnologia. Lo "steampunk
fantasy", invece, si colloca in un mondo del tutto immaginario, fantasy
appunto, spesso popolato di creature leggendarie e fantastiche che
convivono con la tecnologia propriamente "steampunk".
Automobile a vapore dimostrata a Londra nel
Originariamente concepito solo come fantascienza dell'epoca
1803
vittoriana, le ambientazioni più comuni dello steampunk storico
rimangono l'Inghilterra vittoriana ed edoardiana, per giungere fino alla
prima rivoluzione industriale. Esempi di questo tipo di steampunk "classico" comprendono il fumetto La Lega degli
Straordinari Gentlemen, il romanzo La macchina della realtà (The difference engine), già citati, e la serie di libri
illustrati Dinotopia di James Gurney, da cui è stata tratta pure una serie televisiva; altro esempio è anche l'anime
cinematografico Steamboy di Katsuhiro Otomo.
Abituale anche lo "steampunk western", cioè quel far west con elementi fantascientifici delle serie televisive The
Wild Wild West e Le avventure di Brisco County Jr. e di film come Wild Wild West e Ritorno al futuro: Parte III.
Continuando a giocare sulla nomenclatura convenzionale di cyber e steam/punk, si possono citare una manciata di
romanzi, autodefiniti "sandal-punk", che postulano un mondo in cui la civiltà classica (greco romana) non crollò nei
secoli bui medievali, ma anzi conobbe un rapido avanzamento tecnologico non appena alcune, poche fondamentali
invenzioni furono realizzate o sviluppate in chiave industriale, come ad esempio la macchina a vapore per aprire le
porte di un tempio di Erone di Alessandria, costruita all'incirca nel 130 a.C. Vi sono poi anche romanzi di steampunk
storico ambientati in un medioevo in cui la tecnologia industriale e del vapore si sviluppano o sono "importate",
come nel romanzo Un americano alla corte di re Artù (A Connecticut Yankee in King Arthur's Court) di Mark
Twain.
L'etichetta di "steampunk fantasy" è spesso applicata genericamente ad ogni opera di narrativa fantastica che
combini la magia con la tecnologia del vapore o l'ingegneria meccanica. L'espressione "steamfantasy" o "steam
fantasy" indica un'ambientazione fantasy dal sapore tecnologico dello steampunk o dell'Age of Steam (l'Ottocento,
Steampunk
79
l'Età del vapore) in cui i due elementi, steampunk/Age of Steam e fantasy, siano ben bilanciati tra loro senza che uno
soffochi l'altro.
Tra gli esempi di steamfantasy vi sono i giochi di ruolo Castle Falkenstein e Victoriana, il romanzo Perdido Street
Station e il videogioco Arcanum. In queste opere il bilanciamento è equilibrato. Non sono invece considerati
steamfantasy né il gioco di ruolo Warhammer Fantasy Battle (dove la componente fantasy è predominante rispetto ai
pochi macchinari steampunk in dotazione ai nani), né tante opere steampunk in cui i pochi elementi fantasy presenti
risultino solo decorativi o di contorno rispetto al resto.
Vi è poi un sottogenere che è ambientato in un ipotetico futuro in cui c'è un mondo ultratecnologico che somiglia al
passato nell'estetica di oggetti, ambienti e veicoli e nel modo di vestire. Buoni esempi ne sono il fumetto Neotopia, il
manga Trigun, la serie animata Last Exile ed il film disneyano Il pianeta del tesoro (Treasure Planet). Questo tipo di
steampunk dal sapore nostalgico può essere definito anche retrofuturismo.
Steampunk come sottocultura
A causa della popolarità dello steampunk nei movimenti come quello
gotico, punk e rivet, c'è una crescente tendenza a fare di esso una
subcultura e uno stile di vita. La forma più immediata di cultura
steampunk è la comunità di appassionati che gravita intorno al genere.
Qualcuno è andato oltre, cercando di adattare un'estetica steampunk
alla moda, all'arredamento e perfino alla musica. La "moda steampunk"
non ha canoni definiti, ma tenta piuttosto di rispondere alla domanda
"cosa sarebbe successo se Punk, Goth e Rivet fossero vissuti in epoca
vittoriana?". Le risposte possono consistere in acconciature alla
moicana, o massiccio ricorso al piercing, oppure corsetti e sottovesti a
brandelli, o completi vittoriani con occhiali di protezione e stivali con
fibbie a suola larga, o, infine, gli stili gotico, Elegant Gothic Aristocrat
e Elegant Gothic Lolita.
Robert Brown e Finn Von Claret degli Abney
Park si esibiscono in concerto alla convention
Dragoncon 2008
La musica steampunk è ancor meno definita e si tende a etichettare in
questo modo ogni musicista moderno le cui opere evochino suggestioni
vittoriane o direttamente steampunk. Sono stati considerati tali diversi
artisti, quali Rasputina, Thomas Dolby, Paul Roland, Vernian Process e
Sarah Brightman.
Opere
Letteratura
Steampunk moderno
• Trilogia A Nomad of the Time Streams di Michael Moorcock,
ucronia
• Warlord of the Air (1971)
• The Land Leviathan (1974)
Costumi ottocenteschi e tecnologia retrò
• The Steel Tsar (1981)
• La notte dei Morlock (Morlock Night, 1979) di K. W. Jeter. Un seguito de La macchina del tempo di H.G. Wells.
• Le porte di Anubis (The Anubis Gates, 1983) di Tim Powers
Steampunk
• The Digging Leviathan (1984) di James P. Blaylock, primo romanzo di una trilogia di → fantascienza umoristica
proseguita con Homunculus (1986) e Lord Kelvin's Machine (1992).
• Le macchine infernali (Infernal Devices, 1987) di K. W. Jeter
• La macchina della realtà (The Difference Engine, 1992) di William Gibson e Bruce Sterling, dove i progetti di
Charles Babbage conducono ad un vasto uso di computer meccanici nell'Inghilterra vittoriana.
• Anti-Ice (1993) di Stephen Baxter
• Steampunk (The Steampunk Trilogy, 1995) di Paul Di Filippo
• The Light Ages di Ian R. MacLeod
• The Grand Ellipse di Paula Volsky
• Pasquale's Angel di Paul McAuley
• Jack Faust (1997) di Michael Swanwick
• Serie Age of Unreason (1998-2001) di Gregory Keyes
• Perdido Street Station (2000) e La città delle navi (The Scar, 2002) di China Miéville
• The Sundowners Series di James Swallow
• L'équilibre des paradoxes di Michel Pagel
• Greatwinter (trilogia) di Sean McMullen
• Dinotopia: A Land Apart from Time e The World Beneath di James Gurney
Fantascienza semi vittoriana
• Tunnel negli abissi (A translatlantic tunnel, hurrah) di Harry Harrison - una → ucronia scritta e ambientata negli
anni 1970 in un mondo in cui la rivoluzione americana è fallita e l'impero britannico si sta ancora rafforzando.
Una miscela di tecnologie avanzate o precedenti alle nostre, con potentissimi laser autoalimentati utilizzati per
perforare e macchine di Babbage per fare calcoli relativi ai viaggi orbitali.
• Queen Victoria's Bomb di Ronald Clark - ambientato nella metà del XIX secolo; in questa storia, ad un fisico
viene l'idea della separazione isotopica dopo aver visto dei ciottoli classificati per dimensione su una spiaggia di
ciottoli, e realizza una bomba atomica. Il suo scopo è servirsene per porre fine alla guerra di Crimea, ma l'ordigno
non viene utilizzato e la storia non subisce modifiche. (un classico esempio di storia alternativa)
• L'era del diamante (The Diamond Age) di Neal Stephenson - Un'avventura cyberpunk ambientata in un futuro
nanotecnologico, in cui l'azione si svolge entro una società neovittoriana
• The Peshawar Lancers di S.M. Stirling - Meteore devastano Europa e America nel XIX secolo. La storia è
ambientata nel 2025 in un Angrezi Raj (Impero Britannico) completamente indianizzato, con capitale a Delhi.
Romanzi precursori o ispiratori dello steampunk
• Le opere di Jules Verne, tra cui:
• Viaggio al centro della Terra (Voyage au centre de la Terre, 1864)
• Dalla Terra alla Luna (De la Terre à la Lune, 1865)
• Ventimila leghe sotto i mari (Vingt mille lieues sous les mers, 1870)
• Il giro del mondo in 80 giorni (Le tour du monde en quatre-vingts jours, 1873)
• L'isola misteriosa (L'île mystérieuse, 1874)
• Robur il conquistatore (Robur le conquérant, 1886)
• The Ablest Man in the World (1879) di Edward Page Mitchell
• Un americano alla corte di re Artù (A Connecticut Yankee in King Arthur's Court, 1889) di Mark Twain
• Le opere di H.G. Wells, tra cui:
• La macchina del tempo (The Time Machine, 1895)
• L'uomo invisibile (The Invisible Man, 1895)
• L'isola del dottor Moreau (The Island of Dr. Moreau, 1896)
• La guerra dei mondi (The War of the Worlds, 1897)
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Steampunk
• Le miniere di re Salomone (King Solomon's Mines, 1895) di H. Rider Haggard
• Il mondo perduto (The Lost World, 1912) di Arthur Conan Doyle
• Tarzan delle scimmie (Tarzan of The Apes, 1914) di Edgar Rice Burroughs
Cinema
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Viaggio nella Luna (Voyage dans la Lune, 1902) di Georges Méliès
Viaggio attraverso l'impossibile (Voyage à travers l'impossible, 1904) di Georges Méliès
Conquest of the Pole (1912) di Georges Méliès
L'uomo invisibile (The invisible man, 1933) di James Whale
La moglie di Frankenstein (Bride of Frankenstein, 1935) di James Whale
20.000 leghe sotto i mari (1954) di Richard Fleischer
La diabolica invenzione (The Fabulous World of Jules Verne, 1958)
Viaggio al centro della Terra (1959)
L'uomo che visse nel futuro (The Time Machine, 1960)
Il padrone del mondo (Master of the World, 1961)
Base Luna chiama Terra (First Men in the Moon, 1964)
The Asphyx (1972)
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L'uomo venuto dall'impossibile (Time After Time, Nicholas Meyer, 1979)
The Adventures of Mark Twain (1985), claymation di Will Vinton
Piramide di paura (Young Sherlock Holmes, 1985)
Brazil (1985) di Terry Gilliam
Ritorno al futuro - Parte III (Back to the Future Part III , 1990)
L'armata delle tenebre (Army of Darkness, 1992)
La città perduta (The City of Lost Children, 1995) di Jean Pierre Jeunet
L'esercito delle 12 scimmie (Twelve Monkeys, 1995) di Terry Gilliam
Waterworld (1995)
Wild Wild West (1998)
Atlantis - L'impero perduto (Atlantis: The Lost Empire, 2001), animazione
Vidocq - La maschera senza volto (2001) di Pitof
Il pianeta del tesoro (Treasure Planet, 2002), di Ron Clements e John Musker, film d'animazione Disney,
trasposizione in chiave fantascientifica del romanzo L'isola del tesoro
The Time Machine (2002)
La leggenda degli uomini straordinari (The League of Extraordinary Gentlemen, 2003)
Steamboy (2004)
Il giro del mondo in 80 giorni (Around the World in 80 Days, 2004) di Frank Coraci
Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi (Lemony Snicket's A Series of Unfortunate Events, 2004) di Brad
Silberling
Van Helsing (2004) di Stephen Sommers
Sky Captain and the World of Tomorrow (2004)
La bussola d'oro (The Golden Compass, 2007)
Ember - Il mistero della città di luce (City of Ember, 2008)
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Steampunk
Fumetto
Occidentale
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Le Régulateur T1 : Ambrosia di Corbeyran
Girl Genius di Phil e Kaja Foglio
La Lega degli Straordinari Gentlemen (The League of Extraordinary Gentlemen, 1898) di Alan Moore
Steampunk di Joe Kelly e Chris Bachalo
Texas Steampunk serie di Lea Hernandez: Cathedral Child e Clockwork Angels
Les Cités Obscures di Benoît Peeters e François Schuiten
Batman: Gotham di Gaslight (DC Comics Elseworlds) di Brian Augustyn e Mike Mignola e Batman: Master of
the Future (DC Comics Elseworlds) di Augusten e Eduardo Barreto
JLA: Age of Wonder (DC Comics Elseworlds) di Adisakdi Tantimedh e Galen Showman
Justice Riders (DC Comics Elseworlds) di Chuck Dixon e J. H. Williams III
Batman: The Doom that Came to Gotham (DC Comics Elseworlds) di Mike Mignola and Troy Nixey
The Amazing Screw-On Head di Mike Mignola
Neotopia di Rod Espinosa
The Adventures of Luther Arkwright e Heart of Empire, or The Legacy of Luther Arkwright di Bryan Talbot
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Sebastian O di Grant Morrison
Wondercity di Giovanni Gualdoni, Stefano Turconi e Emanuele Tenderini
Steampunk (miniserie di 3 albi della Hobby&Works) di Alessandro Manitto e Massimo Torriani
Ranxerox di Stefano Tamburini e Tanino Liberatore
Manga ed anime
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Daisy Kutter di Kazu Kibuishi
Steam Detectives manga di Kia Asamiya
Hellsing di Kouta Hirano
Trigun e Trigun Maximum di Yasuhiro Nightow
Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa
Lady Plastic di Akira Fukaya
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Steamboy
Il mistero della pietra azzurra
Last Exile
Trigun
Laputa: castello nel cielo
Il castello errante di Howl
Metropolis
Sakura Wars
.hack//Roots
I cieli di Escaflowne
Letter bee
D.Gray-man
Read or Die
Secret of Cerulean Sand
82
Steampunk
Fiction e serie televisive
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Le avventure di Brisco County Jr., serie tv trasmessa da Fox
Dinotopia, telefilm
Doctor Who, episodi Piramidi di Marte (1975), The Talons of Weng-Chiang (1977), Luce fantasma (1989)
Gormenghast, serie della BBC
Jack of All Trades, serie in syndication
Legend, serie
Le avventure segrete di Jules Verne, serie di Sci Fi Channel (Stati Uniti)
Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle, serie in syndication
The Wild Wild West, serie di ABC
Giochi di ruolo
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Castle Falkenstein: high adventure in the steam age di Mike Pondsmith
GURPS Steampunk di William H. Stoddard
Iron Kingdoms di Privateer Press
Sorcery & Steam di Fantasy Flight Games
Space: 1889
• Forgotten Futures
• Brassy's Men di Interactivities Ink (gioco di ruolo dal vivo)
• Arcanum
Videogiochi
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Arcanum: Of Steamworks and Magick Obscura
Armed and Dangerous
Rise of Nations: Rise of Legends
BioShock
Final Fantasy in particolare il sesto capitolo: FFVI
The Chaos Engine
MediEvil II
Morrowind
Shining Force Series
Syberia
Thief
Myst e i suoi seguiti
Project Nomads e i suoi seguiti
Steambot Chronicles
Steam Trek gruppo di RPG online [6]
Amerzone
Zork Grand Inquisitor
Valkyria Chronicles
83
Steampunk
84
Voci correlate
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Inghilterra vittoriana
OOPArt
Rivoluzione industriale in Inghilterra
→ Ucronia
→ Romanzo scientifico
Altri progetti
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Wikimedia Commons contiene file multimediali sul immaginario Steampunk
Collegamenti esterni
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Speciale Delos 39 sullo Steampunk [7] (zip). fantascienza.com, 15 settembre 1998. URL consultato il 2008-11-18.
(EN) Steampunk - Avventure vittoriane in un passato che non fu [8]. URL consultato il 2008-11-18.
(EN) History of robots in victorian era [9]. URL consultato il 2008-11-18.
(EN) Steampunk Central [10]. URL consultato il 2008-11-18.
(EN) Gothic Steam Phantastic [11]. URL consultato il 2008-11-18.
(EN) Steampunk Giant Robots [12]. URL consultato il 2008-11-18.
(EN) Brass Goggles [13]. URL consultato il 2008-11-18.
Riferimenti
[1] Steampunk (http:/ / www. urbandictionary. com/ define. php?term=steampunk). urbandictionary.com, 2004. URL consultato il 2008-11-19.
« Dear Locus,
Enclosed is a copy of my 1979 novel Morlock Night; I'd appreciate your being so good as to route it Faren Miller, as it's a
prime piece of evidence in the great debate as to who in "the Powers/Blaylock/Jeter fantasy triumvirate" was writing in the
"gonzo-historical manner" first. Though of course, I did find her review in the March Locus to be quite flattering.
Personally, I think Victorian fantasies are going to be the next big thing, as long as we can come up with a fitting collective
term for Powers, Blaylock and myself. Something based on the appropriate technology of the era; like "steampunks",
perhaps... »
(K.W. Jeter. Citato in: Sheidlower, Jesse. Science Fiction Citations (http://www.jessesword.com/sf/view/327).
2005-03-09. URL consultato il 2008-05-10.)
[3] I. Csicsery-Ronay in Sci.-Fiction Studies Mar. 145, 1997
[4] Damon Poeter. Steampunk's subculture revealed (http:/ / www. sfgate. com/ cgi-bin/ article. cgi?f=/ c/ a/ 2008/ 07/ 06/ LVL211GOO2. DTL).
San Francisco Chronicle, 2008-07-06. URL consultato il 2008-09-08.
[5] http:/ / www. geocities. com/ SoHo/ 9094/ STEAMFAQ. html
[6] http:/ / www. steam-trek. com/
[7] http:/ / www. delosstore. it/ pass/ repository/ delos/ delos39. zip
[8] http:/ / www. geocities. com/ SoHo/ 9094/ STEAM. html
[9] http:/ / bigredhair. com/ robots/
[10] http:/ / www. angelfire. com/ tv/ sarahlegend/ index. html
[11] http:/ / www. xs4all. nl/ ~vanip/
[12] http:/ / www. steamwars. com
[13] http:/ / www. brassgoggles. co. uk/ brassgoggles
Postcyberpunk
Postcyberpunk
Il postcyberpunk è un genere della → fantascienza emerso dal movimento → cyberpunk. Come il suo predecessore,
il postcyberpunk concentra l'attenzione sugli sviluppi tecnologici in società di un futuro prossimo. Nelle opere
postcyberpunk si esaminano frequentemente gli effetti sociali causati dalla diffusione dei mezzi di comunicazione,
dall'ingegneria genetica e/o dalla nanotecnologia. A differenza del cyberpunk "classico", i protagonisti delle opere
agiscono per migliorare la società, o almeno proteggere lo status quo da un ulteriore degrado.
In Italia
Nella fantascienza italiana dalle istanze postcyberpunk si è sviluppato il connettivismo, un nuovo movimento
letterario particolarmente sensibile ai risvolti etici del progresso scientifico e interessato a proiettare l'interesse per la
tecnologia verso nuovi scenari postumanisti. Con una forte impronta speculativa, il connettivismo si spinge a
ibridazioni con il noir, il thriller e l'horror e si segnala per numerosi tentativi di sperimentazione, come la riscoperta
della poesia attraverso le opere dei cubofuturisti russi.
Narrativa postcyberpunk
• Opere di Neal Stephenson:
• Zodiac
• Snowcrash
• L'era del diamante (The Diamond Age)
• Cryptonomicon
• Argento vivo (Quicksilver), volume I del Ciclo barocco
• Confusione (The Confusion), volume II del Ciclo barocco
• Il sistema del mondo (The System of the World), volume III del Ciclo barocco
• Bruce Sterling, Isole nella rete (Islands in the Net)
Opere ispirate al postcyberpunk
• Microchip emozionale, 1999, album musicale dei Subsonica
Voci correlate
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→ Biopunk
Connettivismo (letteratura)
→ Cyberpunk
Singolarità tecnologica
85
Biopunk
Biopunk
Il biopunk (un portmanteau che combina insieme le parole "biologia" e "punk") è un → sottogenere della →
fantascienza che utilizza elementi della letteratura gialla hard-boiled, dei film noir e degli anime giapponesi in prosa
postmoderna. Descrive il lato nichilistico e sotterraneo della società biotecnologica che ha iniziato ad evolversi nella
prima decade del XXI secolo.
A differenza del → cyberpunk, il biopunk non si concentra sulla tecnologia informatica ma sui risvolti tecnologici
della biologia. Questo vuol dire che gli individui non vengono potenziati con mezzi meccanici o elettronici, ma
attraverso la manipolazione genetica dei loro stessi cromosomi. Uno dei principali autori in questo campo è Paul Di
Filippo, benché tuttavia abbia denominato la sua collezione di storie ribofunk, in cui la prima parte del termine
deriva dal nome completo dell'RNA, l'acido ribonucleico.
Più simili al noir/hard-boiled [end of the spectrum] sono invece i romanzi della Serie Moreau di S. Andrew Swann,
in cui i "Moreau" (termine derivato dal romanzo L'isola del dottor Moreau di Herbert George Wells) sono una
sottoclasse oppressa di ibridi umano-animali creati per mezzo dell'ingegneria genetica per essere i supersoldati del
XXI secolo; il tutto immerso in trame alla Raymond Chandler.
Il romanzo breve Gli occhi di Heisenberg di Frank Herbert parla invece dell'ingegneria genetica legata al tema
dell'immortalità. Il mondo è dominato dal regime totalitario degli Optimati, individui potenziati geneticamente ed
immortali che soggiogano il resto dell'umanità, cui non è nemmeno concesso il diritto di procreare se sprovvisti di
alcune peculiari caratteristiche genetiche.
Il Ciclo della Cultura di Iain Banks dipinge un futuro nel quale la nostra galassia è dominata da una civilizzazione
chiamata "La Cultura"; una perfetta → società utopica, anarchica e socialista nella quale ogni membro ha l'abilità di
alterare il proprio corpo e la propria genetica attraverso la tecnologia, arrivando persino a sviluppare "ghiandole
medicinali". Organi transumani che permettono alla gente di produrre ed utilizzare all'interno dei loro cervelli e a
proprio vantaggio migliaia di combinazioni di sostanze psicoattive.
Un buon esempio di biopunk cinematografico è invece il film Gattaca, la porta dell'universo. Invece, citando la
cultura videoludica, un altro esempio può essere il videogioco Bioshock.
Protomovimento
Esiste un certo numero di scienziati, artisti e critici culturali in continua crescita che si sta dando da fare per creare
una consapevolezza comune sugli usi e gli abusi dell'informazione genomica umana.
Voci correlate
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•
•
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Bioinformatica
Biohacker
→ Cyberpunk
→ Postcyberpunk
Transumanesimo
Tecnoprogressivismo
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Biopunk
Collegamenti esterni
• (IT) Biopunk [1] di Annalee Newitz
• (EN) Genome liberation [2] di Annalee Newitz
• (EN) Ribopunk [3] di Jeffrey Fisher
Riferimenti
[1] http:/ / www. ekac. org/ biopunkitaly. html
[2] http:/ / www. salon. com/ tech/ feature/ 2002/ 02/ 26/ biopunk/ print. html
[3] http:/ / www. wired. com/ wired/ archive/ 4. 11/ ribopunk. html
Nanopunk
Il nanopunk (in mancanza di un termine più appropriato) è un → sottogenere della → fantascienza che descrive
società (umane del futuro o → aliene) basate più o meno massicciamente sulla nanotecnologia e sui materiali e i
prodotti realizzati servendosi di questa nuova forma di tecnologia. Come risultato, le società di questo genere
appaiono spesso molto differenti da quelle che siamo abituati a conoscere oggigiorno.
Il nanopunk può essere considerato un sottogenere del filone → cyberpunk ed in particolare di quello →
postcyberpunk.
Elenco di opere considerate nanopunk
• L'era del diamante (The Diamond Age) di Neal Stephenson
Voci correlate
• Nanotecnologia
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Xenofiction
Xenofiction
Xenofiction è un neologismo talvolta utilizzato per indicare quelle storie di → fantascienza o del fantastico
ambientate tra specie (reali o immaginarie) o culture considerevolmente diverse dall'umanità o dalla società umana,
come ad esempio ipotetiche culture → extraterrestri.
Tra gli esempi di questo genere di opere vi sono La collina dei conigli di Richard Adams, ambientata appunto tra i
conigli nella campagna inglese, e la seconda parte di Neanche gli dei di Isaac Asimov, che descrive una cultura
aliena in cui vi sono tre sessi, il Razionale, l'Emozionale e il Paterno.
Un altro esempio è la trilogia del Sole morente di C. J. Cherryh. Questa vicenda è incentrata sui Mri (significa il
popolo) -tall, legati dall'onore e dai rigidi dettami della loro società. Un umano aiuta gli ultimi due sopravvissuti a
fuggire per ripercorrere il viaggio compiuto dai loro antenati. Ma egli è Tsi-mri (non del popolo), e nessun altro al di
fuori del popolo può mettere piede su quel mondo. Deve dunque imparare a diventare uno di essi, o morire per mano
di chi gli era divenuto amico.
Bibliografia
Narrativa
• Richard Adams, La collina dei conigli (Watership Down), 1972
• Isaac Asimov, Neanche gli dei (The Gods Themselves), 1972
• C. J. Cherryh, la trilogia de I mondi del sole morente: Kesrith / Shon'jir / Kutath
Saggi
• Jean-Louis Hippolyte, Xenofiction: Singular Alterities in Contemporary French Fiction (Jean-Philippe Toussaint,
Eric Chevillard, Marie Redonnet, Antoine Volodine, François Bon), University of Colorado at Boulder, 1998.
(abstract [1])
Voci correlate
• Alieno
• Esobiologia
• → Extraterrestre
Riferimenti
[1] http:/ / auteurs. contemporain. info/ reference. php?oeuvre=%5Bensemble+ de+ l'oeuvre%5D& no=767
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89
Altri temi
Viaggio nel tempo
Il viaggio nel tempo è l'ipotetico spostamento tra diverse epoche
temporali, verso il passato o il futuro. Per "visualizzarlo" si usa
comunemente l'analogia dello spostamento su un filo, una linea che
rappresenta il tempo nella sua totalità.
Alcune teorie scientifiche consentono, ad oggi, il viaggio nel tempo,
ma solamente attraverso condizioni estreme impossibili da realizzare
con le tecnologie attuali.
La teoria della relatività prende in esame il fenomeno della dilatazione
del tempo, registrabile soprattutto da osservatori che si spostino a
velocità prossime a quella della luce (299.792,458 Km/s), fenomeno
verificato da numerosi esperimenti e che sembrerebbe lasciare la porta
aperta all'ipotesi dello spostamento nel futuro (vedi Curve chiuse di
tipo tempo). Ma bisogna notare come tale viaggio nel futuro non ha
probabilmente nulla in comune con l'idea dei viaggi nel tempo usata
nella → fantascienza.
Il viaggio nel tempo nella narrativa e nell'immaginario collettivo viene utilizzato come espediente in tutt'e due i modi
in cui può avvenire: verso il futuro a velocità notevolmente accresciuta, o indietro fino ad un'epoca precedente.
Il concetto di viaggio nel tempo è un'idea che affascina da tempi immemorabili l'umanità, ed è presente in svariati
miti e tradizioni religiose, che sia mago Merlino a sperimentare delle regressioni temporali, o Maometto in viaggio a
Gerusalemme che ascende al Paradiso ritornando prima che un bicchiere spezzato abbia versato il suo contenuto.
È da tener conto che, dato il naturale evolvere del presente verso l'immediato futuro, tutti gli esseri viventi viaggiano
comunque già di per sé attraverso il tempo, inesorabilmente dal concepimento fino alla completa disgregazione
dell'organismo (ovviamente morto).
La macchina del tempo
La macchina del tempo "classica" a cui il cinema e le storie di fantascienza ci hanno abituato è solitamente
rappresentata come un qualche veicolo o apparecchio dalle dimensioni di una piccola stanza: si entra, si configurano
i parametri di viaggio e si aziona il dispositivo: dopo pochi secondi si può uscire e ci si ritrova nell'epoca voluta.
Qualora ciò fosse possibile, non sarebbe tuttavia sufficiente. Il pianeta Terra infatti occupa, secondo per secondo,
una posizione diversa lungo l'orbita intorno al sole: a sua volta, il sole orbita intorno al centro galattico e così via. In
conclusione, un viaggio nel tempo così concepito dovrà necessariamente essere anche un viaggio nello spazio,
altrimenti il crononauta si ritroverebbe sperduto nel vuoto spaziale al momento dell'arrivo. Tuttavia, nonostante
questa deduzione logica, la teoria della relatività contrasta con tale ipotesi, poiché lo spazio, come il tempo, non ha
un valore assoluto.
Viaggio nel tempo
Fisica
Nel campo della fisica, l'esperimento ideale del viaggio nel tempo è talvolta usato per esaminare le conseguenze di
teorie scientifiche come, ad esempio, la relatività speciale, la relatività generale e la meccanica quantistica.
È stato ampiamente approvato con prove sperimentali che lo scorrere del tempo non esiste come tempo assoluto:
infatti, come previsto dalla relatività ristretta, lo scorrere del tempo è differente per osservatori che siano in moto uno
rispetto all'altro.
Secondo la teoria della relatività, un osservatore può misurare una deformazione dello spazio-tempo in due casi: o
l'osservatore stesso si sta muovendo a velocità prossime a quella della luce, oppure è presente un campo
gravitazionale. Velocità e gravitazione sono fattori in grado di deformare lo spazio-tempo. Se la teoria pone un limite
teorico alla velocità, che non può superare quella della luce nel vuoto, non vi sono limiti teorici all'intensità di un
campo gravitazionale e alle conseguenti deformazioni che esso potrebbe produrre nello spazio-tempo, sebbene per la
realizzazione di deformazioni estreme servano comunque enormi densità di energia.
Non a caso i buchi neri, che sono gli oggetti fisici dove sono massime densità di materia e campo gravitazionale,
sono associati alla possibilità di creare ponti spazio-temporali (ponti di Einstein-Rosen).
Inoltre, tutte le formule della teoria della relatività contengono un termine temporale elevato alla seconda potenza,
per cui la definizione di un tempo negativo non crea particolari problemi al modello fisico-matematico.
• Alle velocità infraluminali, al di sotto della soglia della velocità della luce nel vuoto, esistono corpi dotati di
masse, sia a riposo che accelerata, superiori a zero: tali corpi possono muoversi avanti ed indietro nello spazio ma
non nel tempo (nel nostro "universo" la direzione del tempo è preordinata e corre dal "passato" al "futuro").
• Alla velocità della luce, lo spazio ed il tempo si annullano: il fotone, dotato di massa a riposo ed accelerata quasi
nulle può muoversi a questa fantastica velocità in quanto virtualmente privo di inerzia. Alla velocità della luce la
contrazione del tempo è zero, e la dilatazione dello spazio è infinita. In queste condizioni, è impossibile
identificare la posizione del corpo con un insieme di quattro coordinate: la coordinata temporale sarebbe la stessa
in qualunque punto viene a trovarsi, ossia un orologio alla velocità della luce continuerebbe a segnare lo stesso
orario; le tre coordinate spaziali non sarebbero un numero finito. Ciò equivale a dire che il corpo si trova
contemporaneamente dappertutto ed in un eterno presente. Un corpo dotato di massa superiore a quella del fotone
non può raggiungere la velocità della luce, in quanto, come compendio della legge einsteniana dell'equivalenza tra
materia ed energia (
), tutta l'energia fornita per accelerare il corpo massivo a velocità prossime a
quelle luminali viene convertita automaticamente in materia andando, in ultima analisi, a massificare
ulteriormente il corpo stesso, accrescendone l'inerzia, il che richiede ulteriore energia per accelerarlo (in pratica si
crea un circolo vizioso in cui l'energia non accelera più il corpo ma addirittura ostacola il movimento del corpo
stesso incrementandone la massa, in quanto convertita in materia).
• A velocità sopraluminali, invece, l'ipotetico corpo dovrebbe possedere soltanto una massa virtuale, sia a riposo
che accelerata. A questa ipotetica particella è stato attribuito il nome di "Tachione". Esso si muoverebbe in uno
spazio ancora nullo (in realtà, dovrebbe muoversi in uno spazio negativo, il che non ha senso) ed in un tempo
"invertito". Praticamente, non sarebbe libero di muoversi nello spazio, e la sua successione temporale andrebbe
dal futuro al passato, paradossale solo per la nostra esperienza quotidiana, ma non per la fisica. Nel "mondo
sopraluminale", in pratica le conseguenze precederebbero la causa generante; l'effetto precederebbe la causa.
Anche il secondo principio della termodinamica verrebbe ad esser invalidato: ad esempio vedremmo i cocci di
vetro ricomporsi e generare un bicchiere; oppure un cadavere riprendere vita e ringiovanire fino al momento del
concepimento.
Da notare a questo proposito che la teoria einsteniana non vieta velocità superiori a quella della luce; il
raggiungimento di tale velocità è infatti vietato solamente ai corpi aventi massa. Esistono quindi degli oggetti,
nell'universo, per cui tale divieto non è valido.
90
Viaggio nel tempo
Sappiamo, dalla relatività ristretta, che il tempo rallenta in un sistema di riferimento in movimento. In altri termini,
più un oggetto si sposta velocemente rispetto ad un altro (perché è minore la differenza tra la velocità del corpo in
movimento e la velocità massima relativa, cioè la velocità della luce), più il tempo per il primo oggetto passa più
lentamente rispetto al secondo, spostando in pratica il primo oggetto nel futuro del secondo.
Nella pratica, ponendo un orologio di precisione su di un mezzo ad alta velocità, tipicamente un velivolo, è normale
riscontrare una discrepanza con il rispettivo orologio di riferimento precedentemente sincronizzato, posto ad esempio
sulla pista, dimostrando evidentemente che l'orologio spostatosi ad alta velocità dal suo riferimento ha viaggiato
qualche frazione di secondo nel futuro dell'orologio posto a terra (l'orologio che ha volato sarà "indietro" rispetto a
quello a terra).
A tale proposito dobbiamo pensare che la "velocità" con cui scorre localmente il tempo in un sistema in quiete è di 1
secondo (del sistema di riferimento) al secondo (del sistema locale che coincide col riferimento). Nel precedente
esempio sul velivolo il tempo scorre a più di 1 secondo al secondo (sempre tra tempo locale e tempo del sistema di
riferimento che non coincidono) in quanto sul mezzo in movimento la dimensione temporale è allungata (mentre
quella spaziale si accorcia) provocando un lievissimo balzo in avanti nel tempo riscontrabile da evidenze strumentali
sperimentali, ma non dalla mente umana.
Per viaggi temporali riscontrabili dall'esperienza umana, tali teorie ci dicono che, se un corpo è soggetto ad una
velocità (commensurabile con quella della luce nel vuoto) oppure a campi gravitazionali significativi (come in
prossimità di un buco nero o di una stella di neutroni), il tempo ne viene enormemente influenzato nel suo scorrere,
fino ad arrivare a fermarsi per un osservatore (orizzonte degli eventi). In prossimità dell'orizzonte degli eventi, lo
scorrere del tempo verrebbe arrestato solo per colui che si trovasse proprio sull'orizzonte medesimo, ovvero sul
confine tra il nostro universo "familiare" e l'universo chiuso (una sorta di "punto di non - ritorno") che si trova oltre
l'orizzonte e che termina sulla singolarità ("collapsar") implosa e collassata che genera l'orizzonte e gli effetti fisici e
relativistici associati al buco nero. Per dare un esempio pratico, un astronauta che si trovasse sul confine delineato
dall'orizzonte degli eventi si muoverebbe in modalità sincrona col ruotare dell'orizzonte e vedrebbe ogni oggetto al di
là dell'orizzonte come se fosse in un eterno presente: un oggetto che dovesse cadere nel buco nero avrebbe un tempo
nullo per l'osservatore posto sull'orizzonte degli eventi, che mai lo vedrebbe, ed un tempo suo proprio, talmente
accelerato da esser incompatibile con lo stato della materia ordinaria, che lo schianta in una frazione di secondo sulla
singolarità stessa. Da questo concetto ne consegue che non soltanto la materia può influenzare lo spazio-tempo, bensì
anche le concentrazioni massive d'energia, il che ci riconduce alla teoria einsteniana, secondo cui la materia è una
forma particolare d'energia.
Per capire un po' meglio questo concetto assolutamente poco intuitivo dobbiamo infatti raffigurarci lo spaziotempo
(o "cronotopo", mutuando il termine dalla geometria) come un telo perfettamente elastico, ben tirato, increspato in
qualche punto da alcuni gravi (curvatura spaziotemporale). La gravità è rappresentata dalla deformazione di questo
telo che si flette, ad esempio, nei dintorni della massa di una stella, proprio come farebbe una palla da biliardo su un
telo elastico. Il tempo può essere visto invece come l'inclinazione di questo tessuto, che in prossimità delle
infossature si accentua (si dilata e si allunga) mentre come accade nel tessuto, lo spazio tra un punto e l'infossatura si
accorcia (e diminuisce), tanto più quanto più la massa è pronunciata .
Un'estensione di questa teoria porta ad ipotizzare che lo stesso spazio-tempo non sia un qualcosa di unitario, come
da noi percepito, bensì un'entità "discreta", ovvero composta da quanti, esattamente come tutta la materia e l'energia:
a livello ultramicroscopico esisterebbero pertanto dei quanti di spazio-tempo non ulteriormente divisibili e lo
scorrere del tempo rappresenterebbe solo una nostra illusione ottica. Il divenire, pertanto, altro non sarebbe che lo
spostamento tra quanti contigui di spazio-tempo. Anche la nostra esistenza sarebbe dettata da questa regola: ogni
quanto di spazio tempo può contenere o meno una copia di ciascuno di noi: se non la contiene si tratta del periodo
anteriore alla nascita o posteriore alla morte. Se la contiene, invece, ogni quanto conterrà una nostra copia in un dato
"istante" temporale, cosicché la durata della "nostra vita" altro non sarebbe che la sequenza precisa, ordinata,
accurata e lineare di singoli quanti spaziotemporali contenenti una copia di noi in una data "epoca". Ovviamente, a
91
Viaggio nel tempo
livello macroscopico, essa viene da noi interpretata come un divenire dalla nascita alla morte, ovvero quello che
chiamiamo "Vita".
Una macchina del tempo tecnologica che viaggi nel futuro potrebbe perciò funzionare accorciando lo spazio e
dilatando il tempo, che ad esso è relativo, procedendo a velocità astronomiche, oppure potrebbe piegare la struttura
dello spaziotempo creando l'increspatura da cavalcare come una tavola da surf sull'onda. Va detto però che allo stato
attuale delle nostre conoscenze accelerare a tali velocità o piegare lo spaziotempo costituiscono problemi
insormontabili.
Il paradosso dei buchi neri
I buchi neri in veste di "macchine del tempo" naturali non sono facilmente sfruttabili per vari motivi. Vediamo i più
immediati:
• Di buchi neri ne esistono tanti, di dimensioni estremamente variabili. Il problema principale è quello di andarsi a
collocare presso l'orizzonte degli eventi senza esserne inghiottiti. Ma gli effetti gravitazionali del buco nero si
fanno sentire anche prima di giungere all'orizzonte stesso, e non è facile quantificare la massa della singolarità
centrale da cui dipende l'area coperta dall'orizzonte ed il volume del buco nero medesimo. Basta un'inezia nel
calcolo e l'effetto sarebbe davvero poco piacevole per gli sperimentatori.
• Come macchina del tempo un buco nero sarebbe limitato, nel senso che potrebbe portare indietro nel tempo uno
sperimentatore non oltre il momento della sua formazione.
• Se il buco nero fosse di tipo "non rotante" - e nessuno lo può sapere a priori - non ci sarebbe verso di attraversare
indenni l'orizzonte degli eventi: il verso preso sarebbe inevitabilmente diretto sulla singolarità centrale, dopo esser
stati ridotti ad una stringa monodimensionale per ipercompressione a densità infinita.
• Questo discorso vale solo in parte nel caso d'un buco nero rotante. Durante gli anni sessanta il matematico
neozelandese Roy Kerr scoprì che lo schianto sulla singolarità può anche non avvenire se il buco nero è rotante.
In questo caso, si forma pur sempre una singolarità, ma sotto forma di anello toroidale e non come punto
adimensionale, come il biscotto col buco al centro. In via di principio sarebbe possibile immergersi in un buco
nero di questo tipo e passare attraverso l'anello per emergere in un altro luogo ed in un altro tempo, forse in un
universo parallelo, purché la direzione d'incontro col buco nero rispetti un certo angolo d'incidenza. Questa
"soluzione Kerr" è stato il primo esempio matematico di macchina del tempo. Negli anni ottanta, comunque, Kip
Thorne, del CalTech (uno dei principali esperti al mondo sulla teoria generale della relatività) ed i suoi colleghi
si misero a provare una volta per tutte che tali "sciocchezze" non erano ammesse realmente dalle equazioni di
Einstein. Studiarono la situazione da tutte le parti ma furono costretti alla conclusione non tanto gradita che non
c'era realmente nulla nelle equazioni che vietasse il viaggio nel tempo ammesso che si abbia la tecnologia per
manipolare i buchi neri (e questa è una grossa clausola restrittiva).
• Non è noto nessun candidato buco nero nei nostri paraggi.
• Oggigiorno non esistono tecnologie atte a generare buchi neri artificiali in laboratorio ma è in corso un progetto
che porterebbe alla creazione di microscopici buchi neri, che in virtù delle minuscole dimensioni evaporerebbero
in frazioni infinitesimali di secondo tramite la radiazione di Hawking.
Speculazioni teoriche
I fisici Paul Davies (vedi Bibliografia), Kurt Gödel, Frank Tipler e J. Richard Gott III hanno proposto delle
metodologie ideali (ossia non realizzabili nella pratica) per costruire una macchina del tempo.
Descriveremo brevemente le macchine del tempo di Gödel, di Tipler e di Gott.
La prima è basata sull'ipotesi di un universo chiuso in rotazione, dove muovendosi a velocità prossime a quella della
luce si potrebbe raggiungere ogni istante di tempo dell'universo semplicemente viaggiando continuamente sempre in
una stessa direzione.
92
Viaggio nel tempo
93
Quella di Tipler è una variante di questa che però si basa sull'esistenza di un corpo materiale e non utilizza dunque
l'intero universo come nel precedente esempio: un ipotetico cilindro rotante di massa esorbitante (si parla di miliardi
di masse solari), ma di densità inferiore a quella necessaria perché si trasformi in un buco nero, creerebbe
un'attrazione gravitazionale tale da far sì che un corpo che si muova intorno ad esso a velocità elevatissime anche se
non necessariamente prossime a quella della luce si sposti nel passato o nel futuro, a seconda che si muova nel verso
opposto o uguale a quello della rotazione del cilindro [1] . Se, viceversa, la particella puntiforme è messa al centro del
circolo, essendo il campo magnetico zero, effetti sono attribuiti a un trascinamento del sistema di riferimento della
particella, cioè una deformazione dello spazio-tempo all'interno del cerchio.
Questo modello pone però due importanti limitazioni: non si può andare in un passato precedente la creazione del
cilindro, e non si può andare in futuro successivo la sua distruzione.
Il modello matematico, inoltre, presuppone un cilindro infinitamente lungo, e non è ancora chiaro se questa
condizione sia necessaria per il viaggio nel tempo.
Un altro modello di macchina del tempo è stato proposto da Gott, e si basa sul fatto che la forza di gravità dei corpi
massivi influenza lo scorrere del tempo. In breve, il modello prevede di usare Giove per creare una sfera cava,
all'interno della quale porre il "crononauta". Da calcoli fatti, il campo gravitazionale della sfera cava (generata dalla
massa di Giove fortemente compressa) rallenterebbe il tempo di un numero variabile di volte (massimo quattro) a
seconda della densità della sfera, che deve essere sempre inferiore a quella necessaria per la contrazione in un buco
nero. [2]
Tecnologie
Le principali tecnologie ipotetiche o in corso di
studi per poter progettare viaggi nel tempo sono:
• Wormhole (passato e futuro, non si avrebbe
alcuna dilatazione temporale)
• Velocità della luce raggiunta (quasi) attraverso
reazioni materia/antimateria (futuro attraverso
effetto di dilatazione temporale di Albert
Einstein)
• Forza di gravità (futuro attraverso effetto di
dilatazione temporale di Einstein)
Sperimentazioni
Un wormhole
Vari esperimenti realizzati nel corso degli ultimi dieci anni danno l'impressione di un effetto retrogrado, ossia di un
viaggio nel tempo verso il passato, ma sono interpretati in modo diverso dalla comunità scientifica.
Ecco alcuni esempi: l'esperimento di Marlan Scully (che è ispirato al paradosso EPR e richiede l'utilizzo di fessure di
Young) lascia supporre che su scala quantica una particella nel futuro determini il suo passato. Secondo alcuni,
questo mette semplicemente in evidenza le difficoltà di qualificare la nozione di tempo all'interno della scala
quantica; in ogni caso, quest'esperimento non costituisce una violazione della causalità.
Si è potuto registrare che nell'esperimento del fisico Lijun Wang, l'invio di pacchetti di onde attraverso una lampada
al cesio a cX310 ha avuto come conseguenza l'uscita dei pacchetti di onde stessi 62 nanosecondi prima della loro
entrata. Alcuni scienziati ritengono però che questo sia semplicemente dovuto ad un effetto d'ultra-rifrazione, e
avanzano l'obiezione che questi pacchetti di onde, non essendo oggetti costituiti da particelle ben definite, non
possono trasportare né energia né informazione dei futuri eventi, per cui non è possibile confermare in modo
esaustivo che arrivino dal futuro.
Viaggio nel tempo
Infine, il programma "Effetto STL" effettuato dal medico Ronald Mallett ha lo scopo ufficiale di osservare una
violazione della causalità mediante il passaggio di un neutrone attraverso un cristallo fotonico che rallenta la luce. Si
è potuto constatare che il neutrone riappare nel dispositivo prima di essere disintegrato. La relazione è uscita nel
novembre 2006 e beneficia del sostegno di molte università degli Stati Uniti.
Il teletrasporto e il viaggio temporale sono temi collegati, che presuppongono la copertura di enormi distanze nello
spazio piuttosto che nel tempo. Le tematiche del viaggio nel tempo e nello spazio vengono a essere in stretta
relazione, per almeno due ragioni:
• secondo la relatività generale, spazio e tempo sono parte di un continuo a quattro dimensioni;
• il paradosso dei gemelli ammette la possibilità teorica di un viaggio nel futuro;
• i ponti di Einstein-Rosen sono una costruzione fisica e matematica che ammette la possibilità teorica di un
viaggio nel passato e nel futuro. I ponti di Enstein-Rosen descrivono sia un collegamento fra due punti
arbitrariamente distanti nello stesso universo, oppure che possono distare arbitrariamente nel tempo. I punti
possono appartenere allo stesso universo o a due universi paralleli.
La massa che è oggetto del teletrasporto può comparire nel punto di arrivo in un tempo superiore a quello che
impiegherebbe muovendosi alla velocità della luce, rispettando il limite teorico imposto dalla relatività generale.
Esiste però una variante del teletrasporto che presuppone di collegare due punti a velocità inferiori a quella della
luce, riproducendo l'informazione della massa nel punto di arrivo.
La realizzazione di un viaggio nel passato o nel futuro, oltre ai problemi teorici, presenterebbe notevoli difficoltà
tecniche. Secondo le teorie che ammettono la possibilità di un viaggio nel tempo, come quella dei ponti di
Einstein-Rosen, sarebbe necessaria una quantità enorme di energia, pari alla potenza elettrica mondiale.
Alla difficoltà di produrre enormi quantità di energia, si aggiungono quella di produrla in tempi brevi di pochi
minuti, in un solo sito (il luogo dell'esperimento), e di non disperderla su grandi distanze.
L'alternativa alla produzione in un solo sito è quella di convogliare nel luogo dell'esperimento l'energia prodotta
altrove da una moltitudine di centrali, tramite un numero opportuno di accumulatori ad alta capacità collegati in
serie. L'energia sarebbe sottratta alla rete di distribuzione, con un apparente blackout elettrico.
Le potenze in gioco sono simili a quelle che un'esplosione nucleare produce in pochi minuti. Onda d'urto e radiazioni
di una bomba atomica, tuttavia, si disperdono a distanza di migliaia di chilometri e di anni. In base alla formula
E=mc^2, 600 grammi di massa d'uranio possono infatti produrre un'energia pari a
Joule, per un tempo di 10
minuti (assumendo una velocità della luce pari a 300.000 km/s).
Oltre a un'enorme densità di energia occorre generare una curvatura negativa dello spazio-tempo. La materia e
l'energia nell'universo producono solamente una curvatura positiva. In base al principio di indeterminazione di
Heisenberg, energia e tempo non possono essere misurate simultaneamente con precisione infinita. È impossibile
verificare, per ogni particella di massa presente in una regione a scelta dello spazio-tempo, se tutta l'energia genera
una curvatura positiva.
La curvatura positiva dello spazio-tempo è positiva per la maggioranza dei punti, ma può essere trovato qualche
punto dove non lo è. Nei punti a curvatura negativa, si è in presenza di un varco spazio-temporale, che può essere
tenuto aperto con una fortissima densità di energia.
Un ulteriore modalità di viaggio nel tempo è l'attraversamento di dimensioni esterne allo spazio-tempo. La teoria
delle stringhe ipotizza l'esistenza di 16 dimensioni. Le dimensioni aumentano a seconda della lente, della scala di
misura con la quale si osserva l'universo. Dodici di queste dimensioni sono in più rispetto a quelle note dello spazio
tempo, "arrotolate" e compresse in un piccolissimo raggio di materia, per cui punti diversi dello spazio-tempo
potrebbero essere collegati da una di queste dimensioni. Viaggiando attraverso di esse, si otterrebbe una
"scorciatoia" per collegare due punti, nello spazio e/o nel tempo, senza superare il limite teorico della velocità della
luce.
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Viaggio nel tempo
Paradossi
Coerenza
Esistono numerose speculazioni teoriche sui paradossi che potrebbero insorgere quando si ha a che fare con i viaggi
nel tempo. Ad esempio, supponiamo che voi decidiate di utilizzare una macchina del tempo per tornare a fare visita a
vostro nonno, nel passato. Il viaggio riesce vi trovate finalmente a tu per tu con vostro nonno, che però giovane e non
si è ancora sposato con quella che diventerà, in seguito, la vostra nonna. Ebbene, mentre sbalordite il nonno con
particolari che solo lui può conoscere della sua famiglia, ecco che egli si distrae e si dimentica dell'appuntamento con
una bella ragazza che sarebbe potuta diventare sua moglie. La signorina, indispettita dal comportamento del
giovanotto, non lo vuole più vedere. Ed ecco quindi che per colpa vostra il nonno non si sposerà più e di
conseguenza voi stessi non sareste più potuti nascere; ma se non foste mai nati, come avreste potuto impedire ai
nonni di incontrarsi? Tale paradosso è comunemente definito Paradosso del nonno. Un esempio di questo problema è
rappresentato dai film della serie di fantascienza Ritorno al Futuro: il viaggiatore nel tempo, impedendo ai suoi
genitori di incontrarsi, sarebbe dovuto scomparire dalla realtà in quanto mai nato. Questo tipo di paradosso è detto di
"coerenza".
Il Paradosso del nonno è quello per cui l'ipotetico viaggiatore nel tempo incontra nel passato e uccide un proprio
progenitore diretto (padre, nonno, etc.). In quel caso, l'esistenza stessa del viaggiatore sarebbe un'incoerenza e pure la
possibilità di un suo ritorno al presente, all'istante di tempo nel quale era partito il suo viaggio.
Una situazione di incoerenza ancora maggiore si verificherebbe quando l'ipotetico viaggiatore nel tempo incontrasse,
ed eventualmente uccidesse, sé stesso quando aveva un'età minore.
Conoscenza
Un'altra variante di paradosso è quella proposta dal filosofo Michael Dummett.
Un critico d'arte torna nel passato per conoscere quello che diventerà il più famoso pittore del futuro. Ebbene, questo
pittore quando incontra il critico dipinge quadri in verità molto mediocri, ben lontani dai capolavori che il futuro
potrebbe conoscere. Ed ecco quindi che il critico d'arte gli mostra delle stampe dei futuri capolavori. Il pittore ne è
talmente entusiasta che glieli sottrae e li va a ricopiare. Nel frattempo, il critico d'arte si deve reimbarcare nella
macchina del tempo per tornare alla sua epoca e lascia quindi le copie nel passato.
La domanda è questa: considerando l'intera vicenda globalmente, da dove arriva, in definitiva, la conoscenza
necessaria a creare i capolavori? dal pittore o dal critico d'arte?
Nella fantascienza questo problema viene ad esempio ripreso nel film Terminator con i suoi seguiti: il microchip che
sta alla base tecnica degli → androidi che vengono sviluppati è copiato da un androide che ha viaggiato nel tempo. Il
medesimo problema viene riproposto nel racconto La scoperta di Morniel Mathaway di William Tenn.
Questo tipo di paradosso viene affrontato marginalmente nella trilogia di Ritorno al futuro: quando Marty (Michael
J. Fox) alla fine del primo film suona la canzone Johnny B. Goode, un membro della band che assiste alla sua
esibizione fa sentire la canzone al parente Chuck Berry. In molte altre occasioni sebbene i personaggi nel passato
vengano messi al corrente di fatti importanti della loro vita, nel loro futuro sembrano non saperne niente.
Paradosso fisico
Un altro paradosso è questo: supponiamo, di nuovo, che il viaggio nel tempo sia possibile e che un oggetto qualsiasi
torni indietro nel tempo. Limitiamo l'infinita gamma di momenti passati in cui potrebbe tornare a quelli in cui
l'oggetto già esisteva. Dal punto di vista dell'universo al momento di arrivo nel passato, la massa costituente l'oggetto
comparirebbe praticamente dal nulla; la "copia ridondante" sarebbe dunque priva di passato. Ciò sembra
inconcepibile in quanto violerebbe molte delle leggi fisiche (oltre che logiche) esistenti.
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Viaggio nel tempo
Bisogna osservare che, se un corpo viaggia nel tempo, viene meno una quantità di massa e energia nel punto di
partenza e questo compare nel punti di arrivo. La massa non viene creata, c'è una trasformazione dello spazio-tempo
in cui si trova, un cambio di coordinate. La conservazione della massa e la conservazione dell'energia sono rispettate
se sono estese da tre a quattro dimensioni, includendo quella temporale: non sono rispettate nelle tre dimensioni
dello spazio di arrivo dove una massa, sembra comparire dal nulla, mentre lo sono nello spazio-tempo di partenza e
di arrivo.
Un esempio di questo problema è rappresentato dal film della serie di fantascienza Ritorno al Futuro Parte II: il 12
novembre 1955 si trovano contemporaneamente quattro macchine del tempo: la DeLorean al plutonio che riporta
Marty nel 1985, la DeLorean volante guidata da Doc che, colpita da un fulmine, lo porta nel 1885, durante il vecchio
West, la DeLorean danneggiata che Doc del 1985 (intrappolato nel 1885) ha lasciato nel vecchio cimitero
abbandonato dei pistoleri ed infine la DeLorean volante guidata dal Biff del futuro che è tornato indietro nel tempo
per dare al "se stesso" del 1955 un almanacco.
Il paradosso fisico si fa ancora più intricato se coinvolge persone. In Ritorno al Futuro Marty, nel tentativo di salvare
Doc, anticipa il momento del suo rientro nel futuro. Riesce quindi a vedere sè stesso salire sulla DeLorean e dare
inizio al ciclo di eventi che egli conclude col suo ritorno. Se, per assurdo, il Marty ritornato al futuro avesse impedito
la partenza del Marty del presente, l'intera linea temporale non sarebbe mai esistita: il Marty del presente avrebbe
assistito alla sparizione del suo doppio proveniente dal passato e tutte le varianti nella vita della famiglia McFly
sarebbero state annullate.
A proposito di varianti nella vita dei McFly, esse sono una sorpresa per Marty. In effetti, se un individuo tornasse
indietro nel tempo e cambiasse la linea temporale per produrre significative variazioni nella propria vita, tornando
nel futuro avrebbe comunque coscienza e memoria della sua vita originaria e non di quella alternativa provocata
dalle variazioni. È quindi singolare che Marty abbia una stanza identica a quella originaria e non si accorga da subito
che molto è cambiato per la sua famiglia.
Un altro paradosso offerto dal film è relativo al viaggio nel futuro. Supponiamo che un uomo voglia vedere se stesso
nel futuro, e allora entra nella macchina del tempo e parte. Dal punto di vista dell'universo la linea degli eventi
continua senza di lui e se ammettiamo che nel futuro l'uomo ritorni sulla stessa linea egli non potrà mai rivedere se
stesso, in quanto lui è sparito tempo prima nella macchina del tempo.
Nel film L'uomo che visse nel futuro di George Pál è chiaramente espresso questo concetto: il viaggiatore del tempo,
tornato per un breve momento nella sua vecchia casa, alcune decine di anni dopo la sua partenza, incontra il suo
vecchio amico Filby, ormai visibilmente invecchiato, che racconta con un velo di tristezza, del suo amico, partito
tanti anni prima e mai più tornato. Quindi, anche qui, la linea degli eventi è continuata senza il viaggiatore del
tempo, del quale se ne ha solo più il ricordo.
In Timecop - Indagine dal futuro il paradosso è risolto con l'assunto che la stessa materia non può occupare nello
stesso tempo lo stesso spazio: il contatto tra due doppi ne provoca il reciproco annichilimento.
Risoluzioni
Censura cosmica
Alcuni scienziati come i celebri Stephen Hawking e Roger Penrose ritengono che, qualora tentassimo in qualche
modo di fare qualcosa in grado di mutare significativamente il passato, ad impedirlo interverrebbe una sorta di
"censura cosmica".
Nell'esempio sopra esposto del "Paradosso del nonno", la nostra voce potrebbe, secondo qualche meccanismo fisico
ancora ignoto, affievolirsi o essere proprio il motivo per cui la conversazione tra il potenziale (a questo punto) nonno
e la nipote potrebbe finire esattamente nel momento giusto, cosicché il nonno potrebbe essere puntuale
all'appuntamento con la ragazza e tutto andrebbe al meglio.
Un esempio di questo problema è rappresentato dal film di fantascienza L'esercito delle 12 scimmie: nonostante i
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Viaggio nel tempo
viaggi a ritroso nel tempo non era possibile modificare il presente in quanto tutto ciò che faceva il viaggiatore era già
accaduto e documentato nella storia. Egli poteva soltanto raccogliere informazioni nel passato per modificare il
futuro agendo dal presente da cui proviene. Domande che sorgono partendo dalla censura cosmica sono: che ne
sarebbe del libero arbitrio? E poi in che modo questa censura agirebbe? Come farebbe l'universo ad "accorgersi" che
qualcosa non va e che c'è il rischio che un piccolo crono-vandalo provochi seri guai alla storia futura? E
funzionerebbe con azioni drastiche come l'assassinio del nonno prima del suo matrimonio, o in maniera ancora più
surreale, uccidendo sé stessi prima della partenza nel tempo? L'argomento è ulteriormente trattato nella serie
televisiva Lost. In essa i personaggi riescono a tornare indietro nel tempo, e Jack, uno di essi, cerca di cambiare il
futuro detonando una bomba a idrogeno. Non ci è dato di sapere se riesce a cambiare lo scorrere degli eventi. È
assumibile però che lui sia già parte integrante del passato, considerato che altri personaggi hanno tentato di
cambiare il passato ma hanno constatato che il fatto di tornare nel passato era già contemplato nel passato. Questo,
comunque, comporta un gravoso paradosso che è riassumibile nella domanda: "qual è stato il primo Jack che ha
deciso di tornare nel passato?" Infatti, dato che nel suo passato il suo io-futuro è già presente, non si riesce a
discriminare il primo Jack che decide di cambiare lo scorrere degli eventi.
Dimensioni parallele
Per evitare la bizzarra "censura cosmica" si può utilizzare una teoria quantistica nota come "teoria a molti mondi"
che fu proposta nel 1956 da Hugh Everett III.
Questa teoria ci dice che ci sono tante copie del nostro mondo quante sono le possibili variazioni quantistiche delle
particelle che lo compongono. Ne risulterebbe dunque un numero altissimo di mondi (o dimensioni) paralleli.
Per chiarirci le idee pensiamo ad un elettrone che ruota intorno ad un protone nell'atomo di idrogeno. Tale elettrone secondo la meccanica quantistica - non ha un valore dell'energia ben determinato, ma si può solo dire che quella
energia sarà contenuta in un certo set di valori con una certa distribuzione di probabilità: l'impredicibilità della natura
a livello quantistico è una caratteristica intrinseca.
Ebbene, secondo la teoria a molti mondi, per ogni livello di energia dell'elettrone esiste un differente universo; lo
stesso per tutte le altre particelle.
Quindi, nelle variazioni più evidenti, ci saranno mondi in cui il nonno si sposa con la nostra nonna e mondi in cui
questo fatto non avviene più.
Tornando al nostro ipotetico viaggio nel tempo, qualora facessimo perdere l'appuntamento al nonno approderemo in
un mondo variante in cui "noi" non siamo mai nati, e quindi non si genererà alcun paradosso temporale grossolano.
Ovviamente in questo caso ci si sposterà nelle dimensioni parallele e non nel tempo, e comunque rimane da spiegare
quale sia il principio (e quali le forze) di carattere generale che ci permettano di scegliere l'universo "giusto"; in
questo caso, però, sia il libero arbitrio che il principio di causalità sono salvi, anche se le varianti possibili sarebbero
potenzialmente infinite.
Questo problema nella fantascienza è trattato nel libro La fine dell'eternità di Isaac Asimov, nelle serie televisive I
viaggiatori (Sliders) e Star Trek, nella serie di Matt Groening Futurama e nei manga La malinconia di Haruhi
Suzumiya e Dragon Ball Z solo per fare qualche esempio: il viaggiatore visita mondi possibili, anche coevi del
presente, ma sempre con variabili parallele rispetto alla realtà, e spesso il malcapitato non riesce a ritornare al suo
universo di partenza tra tutte le infinite possibilità.
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Viaggio nel tempo
Fantascienza
Il viaggio nel tempo è un tema tipico della fantascienza, tanto che alcuni lo considerano un vero e proprio
sottogenere.
Ai giorni nostri, un meccanismo narrativo spesso utilizzato nella fantascienza e in molti film o serie televisive è
quello di portare un personaggio in un particolare tempo a cui non appartiene, ed esplorare le possibili ramificazioni
dell'interazione del personaggio con le persone e la tecnologia dell'epoca (una derivazione del campagnolo che va
nella grande città, o viceversa). Questo espediente narrativo si è evoluto per esplorare le idee di cambiamento e le
reazioni ad esso, ed anche per esplorare le idee di universi paralleli o → ucronia dove alcuni piccoli eventi
avvengono, o non avvengono, ma causano massicci cambiamenti nel futuro (a causa dell'effetto farfalla).
Tra le macchine del tempo più famose della fantascienza vi sono l'auto sportiva DeLorean della trilogia
cinematografica di Ritorno al futuro e il TARDIS della longeva serie televisiva britannica Doctor Who ma anzitutto,
come dice il titolo, la La macchina del tempo del romanzo di H. G. Wells del 1895.
Il concetto di viaggio nel tempo applicato alla letteratura ed alla sceneggiatura consente di sviluppare trame
particolarmente elaborate ed avvincenti, con elementi ricorsivi, possibilità di analizzare evoluzioni parallele di un
evento, colpi di scena estremi, come la riapparizione di personaggi scomparsi.
Il viaggio avviene, a volte nel tempo a volte anche nello spazio, per mezzo di:
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Captare le onde sonore e visive lasciate tramite visori cronologici (cronovisore)
Rotazione ad elevata velocità
Apposite macchine del tempo
Wormhole, detto anche cunicolo spaziotemporale o tunnel spaziale
Passaggio nel campo gravitazionale di corpi celesti
Eventi non meglio precisati legati a fenomeni associati ad energia (fulmini ecc.)
In genere i personaggi viaggiano deliberatamente nel tempo, altrimenti possono essere trasferiti inconsapevolmente,
creando situazioni di crisi da risolvere. In altre opere si ha il contatto con l'altra epoca/luogo, unidirezionale o
bidirezionale, senza spostamento fisico dei protagonisti.
Narrativa
Elenco (non esaustivo) di opere che hanno per tema il viaggio nello
spaziotempo (in ordine cronologico).
• Canto di Natale (A Christmas Carol, 1842) di Charles Dickens
• Un americano alla corte di re Artù (A Connecticut Yankee in King
Arthur's Court, 1889) di Mark Twain
• La macchina del tempo (The Time Machine, 1895) di H.G. Wells. Il
primo esempio di un viaggio attraverso i secoli compiuto con mezzi
scientifico-tecnologici. Il romanzo di Wells intendeva fare una
predizione sul futuro stesso dell'umanità, partendo dalle guerre
mondiali e terminando con l'umanità regredita ad un'esistenza
bucolica che ricorda quella del giardino dell'Eden, ma ad un prezzo
terribile.
• Un gran bel futuro (1941; By His Bootstraps) La porta sull'estate
(1957; The Door into Summer), Tutti i Miei Fantasmi (1959; "—All
Frontespizio del romanzo Un americano alla
You Zombies—"), Storia di Farnham (1965; Farnham's Freehold),
corte di re Artù di Mark Twain, 1889
Lazarus Long l'immortale (1973; Time Enough For Love) e Il gatto
che attraversa i muri (1985; The Cat Who Walks Through Walls) di Robert A. Heinlein
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Viaggio nel tempo
• Rumore di tuono (A Sound of Thunder, in R is for Rocket), racconto di Ray Bradbury del 1952. Un escursionista
temporale, durante un safari in una remota epoca preistorica, calpesta una farfalla e questo provoca una catena di
allucinanti conseguenze per la storia umana. Molti ritengono che da questo celebre racconto derivi il nome
dell'effetto farfalla.
• Vari romanzi di Wilson Tucker, un autore che amava molto il tema: Signori del tempo (The Time Masters, 1953),
Tele-Homo Sapiens (Man from Tomorrow, oppure Wild Talent, 1954), L'uomo che veniva dal futuro (Time Bomb,
oppure Tomorrow Plus X, 1955), Mi chiamo Ben Steward (The Lincoln Hunters, 1957), L'anno del sole quieto
(The Year of the Quiet Sun, 1970)
• La fine dell'eternità (The End of Eternity, 1955), Il cronoscopio (The Chronoscope o The dead past, 1956), Paria
dei cieli (The Pabbles of the Sky) di Isaac Asimov
• Ciclo della pattuglia del tempo (1955-1990) di Poul Anderson. Le avventure tra i secoli di un agente temporale
con la missione di mantenere ordine nella storia per come è conosciuta.
• I guardiani del tempo (Guardians of Time, 1960), raccolta dei primi racconti, poi ampliata in La pattuglia del
tempo (The Time Patrol), raccolta di racconti 1955-1983.
• Lo scudo del tempo (The Shield of Time, 1990)[3]
• The Third Level (1957), Indietro nel tempo (Time and Again, 1970), From Time to Time di Jack Finney
• La casa sull'estuario (The House on the Strand, 1969) di Daphne du Maurier
• Cilindri rotanti e la possibilità di violazione della causalità (Rotating Cylinders and the Possibility of Global
Causality Violation, 1977) di Larry Niven
• Legami di sangue (Kindred, 1979) di Octavia Butler
• Contact (1985) di Carl Sagan
• Twice Upon a Time (1988) di Allen Appel
• To Say Nothing of the Dog (1988) e L'anno del contagio (Doomsday Book, 1992) di Connie Willis
• A Bridge of Years (1991) e The Chronoliths (2001) di Robert Charles Wilson
• La compagnia del tempo (dal 1997), serie di romanzi di Kage Baker:
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• La compagnia del tempo (In the Garden of Iden), 1997 (Urania n.1432, 2002)
• La compagnia del tempo: Coyote nel cielo (Sky Coyote) (Urania n.1455, 2002)
• La compagnia del tempo: Mendoza a Hollywood (Mendoza in Hollywood) (Urania n.1465)
• La compagnia del tempo: il futuro in gioco (The Graveyard Game, 2001) (Urania, 2004)
• I cavalieri del tempo (Black Projects, White Knights, 2002) (Urania Oro n.27, 2006), raccolta di racconti
Timeline (1999) di Michael Crichton
Lo specchio di Dio (Das Jesus Video, 1998) di Andreas Eschbach
Household Gods (1999), di Judith Tarr e Harry Turtledove
Ossa della Terra (Bones of the Earth, 2002) di Michael Swanwick
Persi in un buon libro (Lost in a Good Book, 2003), secondo capitolo del ciclo Thursday Next di Jasper Fforde
La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo (The Time Traveler's Wife, 2004) di Audrey Niffenegger
Guardando la fine del mondo (2006) di Riccardo Deias
Warcraft: la guerra degli antichi - il pozzo dell'eternità e Warcraft: la guerra degli antichi - l'abisso (2007) di
Richard A. Knaak
Rabbia (Rant, 2007) di Chuck Palahniuk
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Viaggio nel tempo
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Cinema
Alcuni film significativi sull'argomento (in ordine cronologico):
• Mondo senza fine (Word Without End, 1956) di Edward Bernds
• L'uomo che visse nel futuro (The Time Machine, 1960) di George
Pál
• Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, 1968) di Franklin J.
Schaffner
L'auto DeLorean modificata come macchina del
tempo in Ritorno al futuro
• L'uomo venuto dall'impossibile (Time After Time, 1979) di Nicholas
Meyer
• Ovunque nel tempo (Somewhere in Time, 1980) di Jeannot Szwarc
• Countdown dimensione zero (The Final Countdown, 1980) di Don Taylor
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I banditi del tempo (Time Bandits, 1981) di Terry Gilliam
Timerider (1982) di William Dear
Philadelphia Experiment (The Philadelphia Experiment, 1984) di Stewart Raffill
Terminator (The Terminator, 1984) di James Cameron
Non ci resta che piangere (1984) di Massimo Troisi e Roberto Benigni
Ritorno al futuro (Back to the Future, 1985) di Robert Zemeckis
Il navigatore nel tempo[4] (The Blue Yonder, 1985) di Mark Rosman
Ritorno dalla quarta dimensione[5] (My Science Project, 1985) di Jonathan R. Betuel
Star Trek IV: Rotta verso la Terra (Star Trek IV: The voyage home, 1986) di Leonard Nimoy
Peggy Sue si è sposata (Peggy Sue Got Married, 1986) di Francis Ford Coppola
Navigator - Un'odissea nel tempo[6] (The Navigator: A Mediaeval Odyssey, 1988) di Vincent Ward
Ritorno al futuro - Parte II (Back to the Future Part II, 1989) di Robert Zemeckis
Ritorno al futuro - Parte III (Back to the Future Part II, 1990) di Robert Zemeckis
Warlock: L'angelo dell'apocalisse[7] (Warlock, 1990) di Anthony Hickox
Frankenstein oltre le frontiere del tempo[8] (Frankenstein Unbound, 1990) di Roger Corman
In lotta contro il tempo[9] (Running Against Time, 1990) di Bruce Seth Green
Terminator 2: Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day, 1991) di James Cameron
Freejack - In fuga nel futuro (Freejack, 1992) di Geoff Murphy
Philadelphia Experiment 2 (1993) di Stephen Cornwell
Ricomincio da capo (Groundhog Day, 1993) di Harold Ramis
I visitatori (Les visiteurs, 1993) di Jean-Marie Poiré
L'armata delle tenebre (Army of Darkness, 1993) di Sam Raimi
Timecop - Indagine dal futuro (Timecop, 1994) di Peter Hyams
Un ragazzo alla corte di Re Artù[10] (A Kid in King Arthur's Court, 1995) di Michael Gottlieb
L'esercito delle 12 scimmie (Twelve Monkeys, 1995) di Terry Gilliam
Viaggio nel tempo (Drifting School, 1995) di Junichi Mimura
Star Trek: Primo contatto (Star Trek: First Contact, 1996) di Jonathan Frakes
A spasso nel tempo (1996) di Carlo Vanzina
A spasso nel tempo: l'avventura continua (1997) di Carlo Vanzina
L'avvocato del diavolo (1997) di Taylor Hackford
Lost in Space (1998) di Stephen Hopkins
Frequency - Il futuro è in ascolto (Frequency, 2000) di Gregory Hoblit, dove il contatto avviene attraverso una
radio
• Donnie Darko (2001) di Richard Kelly
• Kate & Leopold (2001) di James Mangold
Viaggio nel tempo
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The One (2001) di James Wong
Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, 2001) di Tim Burton
The Time Machine (2002) di Simon Wells
Terminator 3: Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines, 2003) di Jonathan Mostow
Timeline - Ai confini del tempo (Timeline, 2003) di Richard Donner
Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (Harry Potter and the Prisoner of Azkaban, 2004) di Alfonso Cuaron
Primer (2004) di Shane Carruth
The Butterfly Effect (2004) di Eric Bress e J. Mackye Gruber
Profezia di un delitto (Five Days to Midnight, 2004) di Michael W. Watkins
Il risveglio del tuono (A Sound of Thunder, 2005) di Peter Hyams
The Jacket (2005) di John Maybury
Stay - Nel labirinto della mente (Stay, 2005) di Marc Forster
Déjà Vu - Corsa contro il tempo (Déjà Vu, 2006) di Tony Scott
La casa sul lago del tempo (2006) di Alejandro Agresti
The Butterfly Effect 2 (2006) di John R. Leonetti
Premonition (2007) di Mennan Yapo
Star Trek (2009) di J. J. Abrams
• Un amore all'improvviso (The Time Traveler's Wife, 2009) di Robert Schwentke
Serie televisive
(in ordine cronologico)
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Rocky e Bullwinkle (Rocky and Bullwinkle) (1959-1964) con la "Wayback machine"
La serie britannica Doctor Who (1963–1989, 2005–)
The Time Tunnel (1966-1967)
Catweazle di Richard Carpenter, 1970
La macchina del tempo (Time Bokan), serie anime del 1975 che ha dato origine ad un intero filone, quello delle
Time Bokan
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Zaffiro e Acciaio (Sapphire & Steel, 1979-1982)
Voyagers! - Viaggiatori del tempo (Voyagers!, 1982-1983)
In viaggio nel tempo (Quantum Leap, 1989-1993)
I viaggiatori (1995-2000)
Seven Days (1998-2001)
Farscape (1999-2003)
• Numerosi episodi di Star Trek
• Star Trek (serie classica):
• Al di là del tempo (The naked time)
• Domani è ieri (Tomorrow is yesterday)
• Uccidere per amore (The city on the edge of forever)
• Missione Terra (Assignment: Earth)
• Un tuffo nel passato (All Our Yesterdays)
• Star Trek (serie animata):
• Viaggio a ritroso nel tempo (Yesteryear)
• Star Trek - The Next Generation:
• Ricordare Parigi (We'll Always Have Paris)
• Tempo al quadrato (Time Squared)
• L'Enterprise del passato (Yesterday's Enterprise)
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Viaggio nel tempo
• Le vacanze del capitano (Captain's Holiday)
• Uno strano visitatore (A Matter of Time)
• Circolo chiuso (Cause and Effect)
• Un mistero dal passato, parte I e II (Time's Arrow, Part I and II)
• Una seconda opportunità (Tapestry)
• Frammenti di tempo (Timescape)
• Ieri, oggi, domani (All good things...)
• Lost
• Star Trek - Deep Space Nine:
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Tempi passati - Prima e seconda parte (Past Tense - Part I & II)
Visioni future (Visionary)
Il visitatore (The Visitor)
Omini verdi (Little Green Men)
I due emissari (Accession)
Processi e tribolazioni (Trials and Tribbleations)
Figli del tempo (Children of Time)
Torti peggiori della morte (Wrongs Darker Than Death or Night)
• Orfana del tempo (Time's Orphan)
• Star Trek - Voyager:
• Riflessi nel ghiaccio (Parallax)
• Ancora una volta (Time and Again)
• La cruna dell'ago (Eye of the Needle)
• Futuro anteriore - Parte 1 e 2 (Future's End - Part 1 & 2)
• Prima e dopo (Before and After)
• Un anno d'inferno - Parte 1 e 2 (Year of Hell - Part 1 & 2)
• Senza tempo (Timeless)
• Relatività (Relativity)
• Furia (Fury)
• Nelle pieghe del tempo (Shattered)
• In un batter d'occhio (Blink of an Eye)
• Fine del gioco - Parte 1 e 2 (Endgame - Part 1 & 2)
• Star Trek: Enterprise:
• Prima missione - Parte 1 e 2 (Broken Bow - Part 1 & 2)
• Guerra temporale (Cold Front)
• Onda d'urto - Parte 1 e 2 (Shockwave, Part 1 & 2)
• Il mistero della navetta (Future Tense)
• Carpenter street (Carpenter Street)
• Azati Primo (Azati Prime)
• Un tuffo nel futuro (E²)
• Ora zero (Zero Hour)
• Nuovo fronte temporale - Parte 1 e 2 (Storm Front - Part 1 & 2)"
• Alcuni episodi di Stargate SG-1 (Viaggio nel tempo (Stargate SG-1))
• Alcuni episodi di MacGyver
• Vari episodi di Streghe (1998-2006)
• Lost (2004-2008)
• Phil dal futuro (2004 - 2006)
• 4400 (The 4400, 2004-2007)
102
Viaggio nel tempo
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Heroes (2006-2008)
Journeyman (2007)
Terminator: The Sarah Connor Chronicles (2008-2009)
FlashForward (2009)
Fumetti
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L'Eternauta e Mort Cinder di Héctor Oesterheld
Alcuni episodi di Martin Mystère e Nathan Never
Alcuni episodi di PKNA, PK² e PK - Pikappa
Le saghe della JLA scritta da Grant Morrison: Rock of Ages (JLA nn. 10–15), One Million
Giorni di un futuro passato saga degli X-Men, opera di John Byrne e Chris Claremont
Le saghe di Flash Chain Lightning (numeri 145–150) e The Dark Flash Saga (Flash nn. 152–159), scritte da
Mark Waid. Da ricordare la figura del Professor Zoom (prima apparizione nel 1963) criminale del XXV secolo
capace di viaggiare nel tempo tramite la supervelocità. È conosciuto anche come l'Anti Flash.
• La serie dedicata a Chronos, un viaggiatore del tempo dell'universo DC.
• Rip Hunter, altro crononauta dell'universo DC.
• Avengers Forever, una maxi serie scritta da Kurt Busiek e disegnata da Carlos Pacheco, la saga di Kang il
conquistatore e la Traversata in cui Iron Man torna indietro nel tempo tornando giovane
• Next Men di John Byrne (e il suo prequel 2112)
• Molte delle storie della serie Vertigo The Invisibles scritta da Morrison, dove il viaggio nel tempo è possibile
mediante droghe che cambiano le percezioni spazio temporali
• Swamp Thing (nn. 151-158) River Run scritta da Mark Millar
• Tom Strong nn. 4-5 scritti da Alan Moore.
• Animal Man nn. 22 scritto da Grant Morrison dove il protagonista tenta di tornare indietro per avvertire la
famiglia prima che sia massacrata.
• L'era di Apocalisse, crossover della Marvel Comics in cui Legione viaggia indietro nel tempo e cambia la realtà
uccidendo il Professor Xavier.
• Fantastici Quattro (Fantastic Four) nn. 291 - 292 scritti e disegnati da John Byrne, in cui il quartetto deve
impedire l'assassinio di Adolf Hitler.
• Molti episodi della Legione dei Supereroi, i quali viaggiano nel tempo per incontrare i vari gruppi dell'universo
DC.
• Time Breakers, serie pubblicata dalla Helix Comics (sotto-etichetta della DC Comics).
• In una recente storia della JSA , scritta da Geoff Johns, il gruppo si incontra con l'originale JSA degli anni
cinquanta.
• Gli uomini lineari, super esseri del cosmo DC capaci di viaggiare tra le linee temporali.
• Timewalker, serie della Valiant Comics - Acclaim Comics (1995-1996), con un immortale capace di viaggiare nel
tempo.
• X-O Manowar n. 9, in cui il protagonista torna nella Roma attaccata dai suoi compagni Visigoti, ma alla fine
decide di non partecipare alla lotta per non modificare gli eventi.
• Death's Head II, → androide della sezione Marvel UK che viaggia tra le dimensioni temporali a caccia di taglie.
• Giovani Vendicatori: Iron Lad è una versione teenager di Kang il conquistatore, monarca del XXX secolo in
grado di viaggiare nel tempo che, scoperto il suo destino, decide di cambiarlo e mettersi al servizio delle forze del
bene.
• Excalibur (Marvel Comics): nella saga The Cross Time Caper il gruppo di Capitan Bretagna viaggia attraverso il
tempo e le dimensioni parallele grazie a Widget.
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Viaggio nel tempo
Anime e Manga
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Dragon Ball Z (Trunks viene dal futuro)
Pokémon (nell'episodio Il Ciondolo Magico e nel quarto film Pokémon 4Ever).
Inuyasha
Lamù (In alcuni episodi, tra cui uno dal titolo Lamù e la disciplina maschile, nel quale Lamù torna indietro nel
tempo per cercare di correggere un particolare del comportamento di Ataru)
La malinconia di Haruhi Suzumiya (il personaggio Mikuru Asahina è una viaggiatrice del tempo incaricata di
scoprire il mistero dell'esistenza di Haruhi)
La ragazza che saltava nel tempo
Dna2
Doraemon (l'interia serie è basata su un gatto robot che torna indietro nel passato per salvaguardare il presente)
Little Jumper (una ragazza fa un viaggio nel passato per salvare la vita della madre malata, quando quest'ultima
era ancora giovane, per cercarla avrà bisogno dell'aiuto di suo padre, all'epoca adolescente)
Videogiochi
• Future Wars (Amiga)
• Final Fantasy Legend III (Game Boy)
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Chrono Trigger (Super NES)
Time Pilot
Time Lord (Nes)
Time Soldiers (Master System e Genesis)
Time Commando (Playstation)
Bugs Bunny Lost In Time (Playstation e PC)
Duke Nukem: Time to Kill (Playstation)
Crash Bandicoot 3 (Playstation)
Final Fantasy VIII (Playstation)
MediEvil II (Playstation)
Dark Cloud e Dark Chronicle (Playstation 2)
Shadow of Memories (Playstation 2)
Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo e Prince of Persia: Spirito Guerriero (Playstation 2, Xbox e PC)
The Legend of Zelda - Ocarina of Time e The Legend of Zelda - Majora's Mask (Nintendo 64)
TimeShift (PC, Playstation3 e Xbox360)
Chrono Cross (Playstation)
Maniac Mansion: Day of the Tentacle (PC)
Banjo-Kazooie Grunty's Revenge (Gameboy Advance)
Command & Conquer: Red Alert, Red Alert 2 e Red Alert 3 (PC)
Mario e Luigi Partners in Time (Nintendo DS)
Bugs Bunny e Taz in viaggio nel tempo (Playstation e PC)
Il Ritorno del Male (PC)
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo e Esploratori dell'Oscurità (Nintendo DS)
Darkest of Days (PC e Xbox360)
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Viaggio nel tempo
Altro
• Time Machine, 1987, serie di librogame inglese tradotta in Italia
• Mindstalkers, 2004-2009, wargame italiano prodotto dalla Manorhouse
Bibliografia
Bibliografia scientifica
•
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•
•
•
Paul Davies, Come costruire una macchina del tempo (How to Build a Time Machine), Mondadori, Milano, 2003
Paul Davies, About Time
David Deutsch, Franck Lockwood, La fisica quantistica del viaggio nel tempo, in Le Scienze n. 309, maggio 1994
Marcus Chown, The Universe Next Door, Review, London, 2003
J. Richard Gott, Time Travel in Einstein's Universe: The Physical Possibilities of Travel Through Time (Viaggiare
nel tempo, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2002)
• Paul J. Nahin, Time Machines: Time Travel in Physics, Metaphysics, and Science Fiction
• Clifford A. Pickover, Time: A Traveler's Guide
• Frank J. Tipler, Rotating Cylinders and the Possibility of Global Causality Violation, Physical Review D 9
(1974), 2003
Bibliografia letteraria
• Renato Giovannoli, La scienza della fantascienza, Bompiani, 1991, cap. VI-VII.
Voci correlate
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Curva chiusa di tipo tempo
Velocità superluminale
Freccia del tempo
Capsula del tempo
Dimensione parallela
→ Fantascienza
• Anacronismo
• Guerra fredda temporale
• Tiotimolina
• Effetto farfalla
• Paradosso
• Congettura di protezione cronologica
• Paradosso dei gemelli
• Paradosso del nonno
• Pseudoscienza
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OOPArt
John Titor
Cronovisore
Vadim Alexandrovič Černobrov
Viaggiatori extratemporali
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Viaggio nel tempo
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Viaggio nel tempo
Collegamenti esterni
Siti accademici
• (EN) Il viaggio nel tempo e la fisica [11] nella Stanford Encyclopedia of Philosophy
• (EN) John Gribbin, La teoria del viaggio nel tempo [12], sul sito dell'Università del Sussex
Siti divulgativi
• (EN) Time, Time Travel & Traversable Wormholes [13] and other time travel related; science & technology [14]
topics
• (EN) On the Net: Time Travel [15] by James Patrick Kelly in Asimov's Science Fiction
• (EN) Howstuffworks' article on "How Time Travel Will Work" [16]
• (EN) NOVA Online: Time Travel [17]
• (EN) Time Travel in Flatland? [18]
• Buchi neri e Macchine del Tempo [19] su Intercom
Fantascienza
•
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•
•
•
Mappe dello spazio-tempo [20]
(EN) Manuale del TARDIS [21] - guida al viaggio del tempo nel TARDIS di Doctor Who
(EN) SF Chronophysics [22], una discussione sul viaggio del tempo in relazione alla fantascienza
Lista di oltre 700 film sul tema [23] nell'Internet Movie Database
(EN) Lista con oltre 700 film sul tema [24]
Pseudoscienza
• Chernobrov, un ricercatore russo che asserisce di avere costruito una macchina del tempo [25]
Riferimenti
[1] (http:/ / pesanervi. diodati. org/ pn/ ?a=326)
[2] J. Richard Gott III, Viaggiare nel tempo: la possibilità fisica di spostarsi nel passato e nel futuro, Mondadori, Milano 2002, traduzione di
Tullio Cannillo.
[3] Lo scudo del tempo, Urania Collezione n.39, Mondadori, 2006
[4] Scheda su Il navigatore nel tempo (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0088831/ ) dell'Internet Movie Database
[5] Scheda su Ritorno alla quarta dimensione (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0089652/ ) dell'Internet Movie Database
[6] Scheda su Navigator - Un'odissea nel tempo (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0095709/ ) dell'Internet Movie Database
[7] Scheda su Warlock (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0098622/ ) dell'Internet Movie Database
[8] Scheda su Frankenstein oltre le frontiere del tempo (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt099612/ ) dell'Internet Movie Database
[9] Scheda su In lotta contro il tempo (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0100529/ ) dell'Internet Movie Database
[10] Scheda su Un ragazzo alla corte di Re Artù (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0113538/ ) dell'Internet Movie Database
[11] http:/ / plato. stanford. edu/ entries/ time-travel-phys/
[12] http:/ / www. lifesci. sussex. ac. uk/ home/ John_Gribbin/ timetrav. htm
[13] http:/ / timetravelportal. com/ viewtopic. php?t=293
[14] http:/ / timetravelportal. com/ viewtopic. php?t=300
[15] http:/ / www. asimovs. com/ _issue_0407/ onthenet2. shtml
[16] http:/ / science. howstuffworks. com/ time-travel. htm
[17] http:/ / www. pbs. org/ wgbh/ nova/ time
[18] http:/ / www. theory. caltech. edu/ people/ patricia/ lctoc. html
[19] http:/ / www. intercom. publinet. it/ time/ gribbin2. htm
[20] http:/ / www. intercom. publinet. it/ time/ mappe. htm
[21] http:/ / www. tardis. ed. ac. uk/ ~abr/ drwho/ tardis/ type40/
[22] http:/ / www. xibalba. demon. co. uk/ jbr/ chrono. html
[23] http:/ / italian. imdb. com/ keyword/ time-travel/
106
Viaggio nel tempo
[24] http:/ / www. aetherco. com/ timelinks/ timevideo-thebiglist. html
[25] http:/ / www. fisicamente. it/ modules. php?name=News& file=article& sid=3
Invasione aliena
Quello dell'invasione aliena è un classico tema della → fantascienza
che narra di una possibile invasione del pianeta Terra da parte di entità
→ extraterrestri (cosiddetti alieni). Le modalità e i possibili scopi
dell'invasione sono stati analizzati approfonditamente soprattutto nei
primi anni in cui il genere letterario fantascientifico si sviluppò.
Spesso i protagonisti dell'invasione sono ad un livello tecnologico
analogo a quello degli esseri umani o di poco più avanzato (se la
disparità fosse maggiore, l'invasione sarebbe o impossibile o
facilissima e non ne verrebbe fuori una storia accattivante), pertanto
queste storie sono state criticate come irrealistiche. È difficile
immaginare che una civiltà in possesso del → viaggio interstellare non
abbia raggiunto un livello tecnologico e scientifico estremamente
avanzato.
Nelle storie di fantascienza il fine dell'invasione aliena è spesso lo
sfruttamento del pianeta Terra per esaurimento delle materie prime del
Copertina della rivista Amazing Stories (agosto
mondo d'origine degli extraterrestri, o semplicemente perché il
1927) che presenta La guerra dei mondi di H. G.
Wells
suddetto mondo è andato incontro alla distruzione (a causa di una
guerra globale o di un evento catastrofico naturale). Non mancano
descrizioni di sfruttamento della popolazione terrestre per colonialismo, schiavismo, sperimentazione scientifica e
perfino uso alimentare. Talvolta il fine dell'invasione rimane misterioso, a rimarcare l'incolmabile alienità degli
extraterrestri nei confronti degli esseri umani invasi.
Variazioni sul tema
Buona parte degli scenari più conosciuti sull'invasione aliena vedono
gli extraterrestri atterrare sulla Terra, sterminare o sottomettere la
popolazione, combattendo e sconfiggendo (grazie alla superiore
tecnologia) le forze armate terrestri e distruggendo le principali città. Il
più delle volte la narrazione è incentrata sulle battaglie tra gli invasori
e gli eserciti umani, come ne La guerra dei mondi di H. G. Wells, che
si può considerare il capostipite del filone.
Non tutte le storie d'invasione seguono però questo schema. In alcune
storie gli invasori alieni si infiltrano e sovvertono la società umana in
Rappresentazione artistica di un alieno
modo occulto, usando travestimenti, mutando il proprio aspetto o
imitando quello altrui, generando conflitti nell'umanità e lasciando che l'uomo distrugga se stesso o i propri alleati. In
altre raffigurazioni, gli alieni ottengono una schiacciante vittoria sull'umanità e la maggior parte della storia è
ambientata dopo che gli alieni hanno preso il sopravvento. Talvolta gli alieni non provengono dallo spazio, ma da
un'altra dimensione; in alcune opere, gli invasori potrebbero non essere davvero extraterrestri, ma piuttosto creature
demoniache.
107
Invasione aliena
Infiltrazione aliena
La fantascienza ha descritto una modalità d'invasione più inquietante di quella basata sull'esplicita violenza:
l'invasione segreta. Gli alieni infatti potrebbero averci già invaso, magari mascherandosi da esseri umani, infiltrando
una quinta colonna o conquistando gradualmente le più alte cariche mondiali, nell'attesa del giorno in cui il loro
numero o il loro potere consentirà loro di esporsi apertamente.
Questo tipo di subdola invasione di solito sottolinea timori sociali paranoici e xenofobici ed è stato molto comune
durante la guerra fredda, con il sospetto diffuso di agenti comunisti, la paura rossa e il maccartismo, ma ritorna in
auge in altri momenti di cambiamenti sociali e di disordine.
Un esempio di tale conquista silenziosa è descritto ne L'invasione degli ultracorpi. Gli alieni potrebbero anche
assumere il controllo delle persone perché agiscano secondo la loro volontà attraverso dispositivi elettronici
impiantati nel corpo umano, come nel film del 1953 Gli invasori spaziali (Invaders from Mars). L'infiltrazione
occulta degli alieni è un tema centrale anche nella teoria del complotto sugli UFO.
Occupazione aliena
L'occupazione da parte di alieni può ricorrere in numerose storie sull'invasione. In breve, gli alieni vincono e
occupano la Terra o la civiltà umana (talvolta cercando anche di terraformare il pianeta per renderlo più adatto alle
loro esigenze), almeno fino a che un movimento di resistenza umana sconfigge gli alieni e/o i loro governi fantoccio.
Numerose storie di occupazione sono lo specchio di reali invasioni storiche condotte da governi totalitari, come la
Germania nazista; in questo scenario gli alieni invasori danno sostegno ai governi umani esistenti che accolgono i
loro nuovi padroni alieni o reprimono governi di opposizione e li ricostruiscono a propria immagine, rinforzando il
loro ruolo tramite l'impiego di collaborazionisti, informatori e polizia segreta.
Esempi di vita sotto occupazione aliena sono presenti nella serie tv V - Visitors (1983-84), nella serie di romanzi sui
Tripodi di John Christopher, nella miniserie a fumetti Slash Maraud e nella serie di videogiochi di Half-Life. In All
Tomorrows di Nemo Ramjet[1] , i Qu - una razza superiore aliena - dopo aver conquistato gli umani li riducono allo
stato di animali attraverso l'ingegneria genetica, impedendo ogni forma di resistenza.
Incursioni aliene
Degli alieni incapaci di sostenere una invasione su larga scala a causa del proprio numero ridotto possono effettuare
piuttosto delle incursioni, sfruttando lo shock della propria venuta per ispirare terrore. Altre storie su questo
argomento vedono gli alieni condurre ricognizioni e missioni di avanscoperta per saggiare la risposta della
popolazione umana e in particolare delle forze militari terrestri. Gli alieni cercheranno inoltre di scegliere bersagli
isolati, quali zone desertiche o rurali degli Stati Uniti, come area per condurre dei test o per lo sbarco. Questo tipo di
trama attribuisce migliori possibilità a piccoli gruppi, come la polizia locale o anche ordinari civili, di respingere gli
invasori e di ritornare alla vita normale dopo l'evento.
A causa del ristretto budget, questa variazione sul tema fu assai comune nei B-movie di fantascienza degli anni
cinquanta, come Destinazione... Terra (It Came from Outer Space), Blob - Fluido mortale (The Blob) e Plan 9 from
Outer Space. È rappresentata anche nel film Signs.
108
Invasione aliena
Invasioni nel passato
Una diversa prospettiva è offerta dal concetto di "invasione aliena nel passato", in cui un periodo storico, più o meno
lontano, serve da scenario per un'invasione aliena di uno dei tipi sopra descritti.
Il progetto più ambizioso di questo genere appare quello di Harry Turtledove, con il suo ciclo narrativo → ucronico
dell'Invasione (proseguito con quello della Colonizzazione), dove alieni rettiliformi sbarcano sulla Terra nel 1942
intenzionati alla conquista, obbligando le opposte fazioni della seconda guerra mondiale a segnare un improvviso
cessate il fuoco per combattere (separatamente, in buona parte) la loro guerra contro gli invasori.
In Sideslip (1968) di Ted White e Dave van Arnam, un detective privato della nostra New York si ritrova in una
realtà alternativa in cui la Terra è sotto occupazione da parte di umanoidi interstellari soprannominati "Angeli", che
sono atterrati nel 1938, approfittando della confusione seguita prorio alla trasmissione del programma radiofonico La
guerra dei mondi di Orson Welles e trasformando da allora il pianeta in una loro colonia. In Starspawn (1990) di
Kenneth Von Gunden, la Terra è infiltrata da piccoli alieni parassitari capaci di attaccarsi ad un essere umano e di
controllarlo, simile allo scenario de Il terrore dalla sesta luna (1951) di Heinlein, tranne per il fatto che l'invasione si
svolge nel Medioevo inglese, con uno sfondo di cavalieri che assediano un castello. In uno scenario simile, in
Crociata spaziale (The High Crusade, 1960) di Poul Anderson, un'astronave aliena sbarca in un villaggio inglese
medioevale, ma gli aspiranti conquistatori - fin troppo fiduciosi di se stessi - scoprono nella maniera peggiore di non
essere immuni a spade e frecce; gli umani conquistano la nave spaziale e partono alla conquista di un impero tra le
stelle, ma perdono contatto con la Terra, dove dunque prosegue la storia a noi familiare. In Eifelheim (1986) di
Michael Flynn un vascello alieno sbarca nell'Europa centrale nel bel mezzo della peste nera.
Nel telefilm Doctor Who, a causa dell'elemento del → viaggio nel tempo, avvengono un gran numero di invasioni
della Terra, tra cui l'invasione della Londra vittoriana da parte dei Cybermen. Il film Star Trek: Primo contatto
(1996) utilizza diffusamente questo tema, benché il quadro di riferimento sia nel futuro; gli alieni Borg viaggiano
indietro nel tempo raggiungendo la Terra nel 2063 - due o trecento anni prima degli eventi narrati in Star Trek - per
impedire il primo volo a velocità di curvatura, un evento chiave che permetterà agli umani di raggiungere le altre
stelle (provocando, in prospettiva, la costituzione della Federazione dei Pianeti Uniti, acerrima nemica dei piani di
invasione/assimilazione dei Borg).
Invasione aliena altruistica
Nella narrativa il tema dell'invasione aliena altruistica, a scopo benefico, è stato invece esplorato in rare occasioni. In
questo tipo di storie gli invasori, in una sorta di "fardello degli omini verdi", colonizzano il pianeta nel tentativo di
diffondere la loro cultura e "civilizzare" i "barbari" abitanti indigeni, oppure osservano segretamente i terrestri
salvandoli da loro stessi. Il tema condivide molti tratti con quello delle occupazioni ostili, ma gli invasori tendono a
vedere la popolazione occupata come persone da istruire o eguali piuttosto che come strumenti e schiavi.
Il tema finale dell'osservatore segreto è un tema paternalistico/maternalistico. In questo tipo di storie, gli alieni
intervengono nelle questioni umane per prevenirne l'autodistruzione, come Klaatu e Gort che in Ultimatum alla
Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951) avvisano i leader della Terra di abbandonare i loro modi bellicosi per
unirsi ad altre civiltà spaziali, in caso contrario si distruggeranno da soli o verranno distrutti dalla loro unione
interstellare. Altri esempi di invasioni aliene benefiche sono il film di Gene Roddenberry The Questor Tapes (1974)
e un episodio del 1968 del suo Star Trek (Assignment: Earth), Le guide del tramonto (Childhood's End, 1953) di
Arthur C. Clarke, la trilogia di light novel giapponesi Seikai no monshō e il ciclo di romanzi delle cinque galassie
(Uplift) di David Brin.
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Invasione aliena
Invasioni aliene demoniache
Un'altra variazione sul tema dell'invasione aliena è l'invasione demoniaca, in cui gli invasori sono esseri
soprannaturali o comunque creature demoniache di ispirazione religiosa, che si infiltrano sulla Terra, attaccano
l'umanità, prendono il sopravvento sulla società umana (travestiti da umani essi stessi) e fanno "la guerra ai santi"[2] ,
compiendo gli eventi descritti nel Apocalisse di Giovanni o in altra profezia religiosa, talvolta inventata
appositamente per la storia. Seguono questo concetto Warhammer 40.000 e la serie di videogiochi di Doom. Il
romanzo Le guide del tramonto può anche essere visto come una forma di invasione aliena demoniaca per via
dell'aspetto diabolico degli Overlord.
Immigrazione aliena
L'immigrazione di massa di una popolazione aliena sulla Terra può essere vista, soggettivamente, come una forma di
"invasione". In questo caso i personaggi non sono alieni bellicosi quanto piuttosto dei miti profughi extraterrestri
senza via di ritorno al proprio pianeta d'origine, che non cercano di prendere il controllo del mondo ma al contrario
aspirano ad una pacifica convivenza.
Il tema dell'immigrazione aliena, sviluppato - seppure in rare occasioni - soprattutto a partire dalla fine del XX
secolo, analizza in un contesto alternativo i reali problemi sociali legati ai fenomeni immigratori e alle minoranze
etniche; il soggetto centrale è la difficoltà di integrazione con la società umana. Il tema del conflitto è dunque
presente non sul piano bellico ma su quello sociale. Gli alieni immigrati possono essere facilmente sfruttati dai
terrestri, arrivando ad un rovesciamento dei ruoli rispetto al tema classico dell'invasione aliena.
Il film Alien Nation: nazione di alieni (Alien Nation, 1988, da cui è stata anche tratta una serie tv omonima) è un
thriller in cui una popolazione di profughi extraterrestri, ex schiavi, ha trovato rifugio nella Terra di oggi, ma
l'integrazione con i terrestri è difficile e la maggior parte degli alieni, sfruttata come manodopera a basso costo,
finisce per vivere in ghetti, dove si manifestano problemi di tossicodipendenza. Il film District 9 (2009) riprende il
tema ispirandosi all'apartheid sudafricano e tratta argomenti quali la xenofobia e la segregazione razziale applicate
dagli umani agli alieni.[3]
Una trattazione → umoristica dell'immigrazione aliena - incrociata in questo caso con il tema dell'infiltrazione
segreta e della teoria del complotto sugli UFO - è un elemento centrale nel film Men in Black (1997).
Altre
Capita che due o più delle varianti appena descritte vengano combinate assieme. Ad esempio, gli alieni possono
all'inizio infiltrarsi nella società, poi, dopo avere guadagnato la fiducia degli umani, iniziare improvvisamente a
distruggere le città, cogliendo di sorpresa i terrestri. Altro esempio di ciò è un episodio doppio del telefilm Stargate
SG-1 in cui la razza aliena degli Aschen si fa amici gli umani e condivide con loro liberamente la propria avanzata
tecnologia e medicina in cambio degli indirizzi degli stargate. Ma diviene ben presto chiaro che gli alieni stanno
pianificando la graduale scomparsa della razza umana rendendo sterili persone di entrambi i sessi.
In un altro tipo di invasione vista in vari film di Godzilla, tra cui Gli eredi di King Kong (1968), delle razze aliene
assumono il controllo dei mostri della Terra e li usano per attaccare e distruggere le maggiori città, ma per ironia
della sorte trovano la sconfitta per mano degli stessi mostri.
110
Invasione aliena
111
Esempi
Narrativa
Alcuni esempi significativi di invasioni aliene descritte nella letteratura
(in ordine cronologico):
• The Germ Growers (1892), dell'australiano Robert Potter, è ritenuto
il primo romanzo di questo filone[4] e narra di una invasione con
armi biologiche (microorganismi).
• La guerra dei mondi (War of the worlds, 1897) di H. G. Wells,
probabilmente l'esempio più celebre. È stata adattata in due film, in
numerosi drammi radiofonici e in una serie tv.
• Infinito (Last and first men, 1930), di Olaf Stapledon, nel quale i
marziani hanno la forma di nuvole capaci di comunicare
telepaticamente e formano una coscienza collettiva sul loro pianeta.
L'invasione marziana della Terra viene sventata dai terrestri, anche
perché gli alieni giunti sulla Terra fuoriescono dalla mente comune
e iniziano a concepire pensieri propri. La vittoria è però fatale ai
terrestri, perché le molecole delle nubi disperse dai marziani sono
tossiche e causano il → declino dell'umanità.
Un tripode alieno ispirato a La guerra dei mondi
in una scultura a Woking, nel Surrey
• Il giorno dei trifidi (The day of the triffids, 1951) di John Wyndham;
l'invasione da parte di una nuova specie vegetale, di probabile origine artificiale, mostruosa e carnivora.
• Il terrore dalla sesta luna (The Puppet Masters, 1951) di Robert Heinlein
• Le guide del tramonto (Childhood's End, 1953) di Arthur C. Clarke. Una specie aliena arriva in contatto con i
terrestri, educando i bambini umani fino a far sviluppare in loro dei superpoteri superiori anche a quelli degli
alieni.
• Marziani, andate a casa! (Martians, Go Home!, 1955) di Fredric Brown, è una satira delle storie sulle invasioni
aliene: sulla Terra appaiono istantaneamente milioni di omini verdi, che portano l'umanità vicino al collasso
semplicemente con la maleducazione. I marziani, intangibili e quindi impossibili da scacciare, adorano
sbeffeggiare gli umani e rivelare informazioni riservate.
• I vampiri dello spazio (The Space Vampires, 1976) di Colin Wilson; degli alieni giunti sulla Terra diffondono il
vampirismo sul pianeta.
• La guerra contro gli Chtorr (War against Chtorr/A matter for Men, 1983-1991) di David Gerrold, un ciclo di
cinque romanzi nei quali viene descritta un attacco biologico alieno alla Terra ambientato nell'epoca
contemporanea
• Il giorno dell'invasione (Footfall, 1985) di Larry Niven e Jerry Pournelle, in cui l'invasione è ambientata
nell'epoca contemporanea, è ritenuta una delle opere più verosimili dedicate a questo tema
• I signori di Garth (Uplift War, 1987, Premio Hugo 1988) di David Brin descrive un'invasione culturale.
• Il ciclo dell'invasione (Worldwar, 1994-1996) di Harry Turtledove, un'→ ucronia in cui l'invasione inizia nel bel
mezzo della seconda guerra mondiale
• Assedio all'eternità (The siege of eternity, 1997) di Frederik Pohl
• John Kessel fa uso della metafora dell'invasione aliena nel su racconto Invaders, mettendo in contrasto l'invasione
dei "Krel" (una immaginaria specie aliena) della Terra con la conquista del Perù da parte di Francisco Pizarro,
come per illustrare l'orrore dell'evento reale.
Invasione aliena
Cinema
Invasioni aliene nella cinematografia (in ordine cronologico)
• La cosa da un altro mondo (The Thing From Another World, 1951) di Christian Nyby e Howard Hawks, basata
sul racconto Chi va là? (Who goes there?) di John W. Campbell
• Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951) di Robert Wise, tratto dal racconto Addio al padrone
(Farewell to the Master, 1940) di Harry Bates.[5]
• La guerra dei mondi (The War of the Worlds, 1953) di Byron Haskin, dal romanzo di H.G. Wells
• Gli invasori spaziali (Invaders from Mars, 1953) di William Cameron Menzies
• Destinazione... Terra! (It Came from Outer Space, 1953) di Jack Arnold, da un soggetto di Ray Bradbury
• L'invasione degli Ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers, 1956) di Don Siegel; descrive un'invasione
biologica
• La Terra contro i dischi volanti (Earth vs. the Flying Saucers, 1956) di Fred Sears, ispirato al romanzo Flying
Saucers from Outer Space di Donald Kehoe
• Blob - Fluido mortale (The Blob, 1958) di Irvin Yeaworth; una creatura informe e gelatinosa giunta su una
meteora semina il terrore
• Plan 9 from Outer Space (1959) di Edward D. Wood Jr.
• Omicron (1963) di Ugo Gregoretti, satirico
• Demoni di fuoco (Night of the Big Heat, 1967) di Terence Fisher
• Andromeda (The Andromeda Strain, 1971) di Robert Wise, tratto dall'omonimo romanzo di Michael Crichton
• Terrore dallo spazio profondo (1978) di Philip Kaufman, remake del classico del 1956 di Siegel L'invasione degli
Ultracorpi
• La cosa (The Thing, 1982) di John Carpenter, remake del film La cosa da un altro mondo del 1951
• Space vampires (Lifeforce, 1985) di Tobe Hooper, tratto dal romanzo I vampiri dello spazio di Colin Wilson
• Invaders (Invaders from Mars, 1986) di Tobe Hooper, remake del film 1953 di Menzies
• Essi vivono (They Live, 1988)
• Independence Day (1996) di Roland Emmerich
• Mars Attacks! (1996) di Tim Burton
• The Astronaut's Wife - La moglie dell'astronauta (The astronaut's wife, 1999) di Rand Ravich
• Titan A.E. (2000) di Don Bluth, Gary Goldman e Art Vitello (animazione). La Terra viene distrutta da una
malvagia razza aliena e i pochi sopravvissuti sono condannati a vivere come profughi in giro per lo spazio.
• Signs (2002) di M. Night Shyamalan
• La guerra dei mondi (War of the Worlds, 2005) di Steven Spielberg, remake del film del 1953, ispirato al
romanzo di H.G. Wells
• District 9 (2009) di Neill Blomkamp; non mette in scena una invasione, ma una immigrazione aliena.
Televisione
• UFO, serie tv (1969-70), di Gerry e Sylvia Anderson.
• V - Visitors (miniserie tv) e Visitors (serie tv)
• Pianeta Terra: cronaca di un'invasione (Earth: Final Conflict) (1997-2002), da un soggetto di Gene
Roddenberry. Serie insolita per la natura filosofica e quasi pacifica degli alieni.
• Invasion (2005-2006), serie tv.
• In Doctor Who, le invasioni aliene sono il pezzo forte degli episodi ambientati sulla Terra, con alcune eccezioni
notevoli.
112
Invasione aliena
Fumetto
• Il tema principale del fumetto L'Eternauta, sceneggiato da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano
Lopez, è proprio l'invasione della terra da parte di alieni molto avanzati tecnologicamente rispetto agli umani.
• Brad Barron (2005-2006) è una miniserie a fumetti edita da Sergio Bonelli Editore incentrata su una invasione
aliena che avviene negli anni cinquanta.
• In un evento dell'universo Marvel denominato Secret Invasion, gli Skrull, alieni mutaforma, invadono la Terra
sfruttando i loro poteri di sostituire segretamente diversi supereroi.
• Watchmen di Alan Moore presenta un caso pressoché unico di invasione aliena inscenata: uno dei personaggi
teletrasporta un finto mostro alieno nel cuore di New York, annientandolo istantaneamente assieme al centro della
città, allo scopo di indurre la pace tra le grandi potenze USA e URSS, che un attimo prima erano sull'orlo di una
guerra nucleare.
Anime e manga
In molti fumetti manga e serie televisive a cartoni animati di origine giapponese, l'invasione è un meccanismo
narrativo ricorrente, forzato fino a giungere alla parodia o all'avvenimento episodico. I titoli sono assai numerosi. Si
va da Goldrake (classica invasione con mecha giganti) e Star Blazers (con battaglie spaziali di tipo militare) fino a
Lamù (dove l'invasione è solo la premessa iniziale di storie umoristiche); da Neon Genesis Evangelion (dove peraltro
la natura dell'invasore è decisamente misteriosa) a Keroro (altra parodia, con invasori allegramente inefficienti).
Bibliografia
• Fabio Casagrande Napolin, Ivan Fedrigo, Erik Ursich, Attacco Alieno! - Guida al cinema d'invasione spaziale
1950-1970, Tunnel Edizioni, Bologna, 1998. ISBN 8887067074
• Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di fantascienza: da 2001 al 2001 [6] ,
Gremese, 2001. pag. 39-42 ISBN 8884401143, ISBN 9788884401144
Voci correlate
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→ Extraterrestre
→ Fantascienza apocalittica e post apocalittica
→ Generi e filoni della fantascienza
Marte nella fantascienza
→ Primo contatto
Rapimento alieno
Teoria del complotto sugli UFO
UFO
Riferimenti
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
Il libro All Tomorrows (http:/ / www. nemoramjet. com/ alltomorrows. pdf) scaricabile nel sito ufficiale di Nemo Ramjet
E fu dato [alla bestia] di far guerra ai santi e di vincerli. E le fu dato autorità sopra ogni tribù, lingua e nazione. Apocalisse 13:7
http:/ / www. fantascienza. com/ magazine/ notizie/ 12833/ fantascienza-com-il-meglio-della-settimana-21-27/
Peter Nichols, The Encyclopedia of Science Fiction; citato in http:/ / www. intercom. publinet. it/ 2000/ alieno. htm
Il racconto lungo è stato pubblicato in Italia da De Carlo Editore con il titolo Klaatu, prologo a un'invasione (1973).
http:/ / books. google. com/ books?hl=it& id=-wqTUPLirosC& dq=%22invasione+ aliena%22+ fantascienza+ -wikipedia& q=invasione
113
Ribellione del computer
Ribellione del computer
La ribellione del computer è un → tema classico della → fantascienza.
Riprende in parte, ad esempio nelle versione con robot e → androidi, quanto già presentato in Frankenstein da Mary
Shelley, cioè la ribellione della creazione, in questo caso una macchina, nei confronti dell'uomo, ricalcando il mito di
Prometeo.
Con l'aumento delle funzioni svolte dai computer, come la contabilità e la gestione di infrastrutture, gli errori degli
elaboratori iniziarono a creare ripercussioni nella società. Con i primi esempi di intelligenza artificiale, gli scrittori
teorizzarono la possibilità di qualcosa di più di un semplice errore nella macchina: la volontà dal computer di
ribellarsi ai propri creatori.
Tra gli esempi cinematografici più famosi di computer ribelli si possono citare HAL 9000 in 2001: Odissea nello
spazio, Joshua in Wargames e Skynet nella serie Terminator.
Nella letteratura i casi sono molteplici, da Neuromante di William Gibson a Il cacciatore di androidi di Philip Dick.
La mancanza di un controllo diretto sulle attività del programma e la cessione delle decisioni e del controllo di
funzioni vitali, come le capsule con l'equipaggio in animazione sospesa nel caso di HAL 9000 o le difese
missilistiche nei casi di Joshua e Skynet, è una delle motivazioni per queste allegorie.
Nel caso di Neuromante, dei replicanti in Il cacciatore di androidi ed altri invece il tema è la possibilità di vita e di
autodeterminazione di una intelligenza artificiale abbastanza evoluta: la ribellione è in questo caso il desiderio di
poter essere considerati alla pari degli esseri umani o in generale di potersi emancipare dai desideri e comandi dei
programmatori.
Il tema delle macchine che ottengono troppo potere è anche alla base della società presentata da Frank Herbert nel
ciclo di Dune: nell'universo immaginario creato dallo scrittore i computer sono stati aboliti (durante la Jihad
Butleriana) e sostituiti da esseri umani con eccezionali capacità di calcolo, i mentat. Le decisioni e il controllo su
abilità straordinarie sono quindi riassegnate all'essere umano: si può considerare l'ambientazione di Dune come una
possibile evoluzione dello scenario del "computer ribelle".
Robot e androidi ribelli
Un sotto filone del computer ribelle è costituito dal robot o → androide ribelle, di cui sono stati presentati diversi
casi nel corso degli anni, a partire dai robot assassini manovrati da "supercattivi" nei film e nei fumetti della prima
metà del ventesimo secolo fino a Terminator e AMEE di Pianeta rosso.
Già dalla prima apparizione del termine "robot", nel dramma R.U.R. (Rossum's Universal Robots) di Karel Čapek
pubblicata nel 1920, le macchine sono schiavi che si ribellano all'essere umano, fino a diventare la specie dominante
del pianeta.
Un caso a parte sono i robot ideati da Isaac Asimov nei suoi racconti e romanzi: ciascuno di essi è programmato per
essere asservito agli esseri umani fino al punto di autodistruggersi pur di ottemperare agli ordini. Numerosi racconti
dell'autore sono incentrati su malfuzionamenti ed errori umani di questa programmazione, che fanno pensare ad
un'apparente ribellione della macchina, risolti dalla "robopsicologa" Susan Calvin.
Nel film Alien il robot Ash e MOTHER, il computer che controlla l'astronave Nostromo, si ribellano all'equipaggio
per ottemperare alla programmazione fornita dalla Weyland-Yutani Corporation, società che li ha creati. Il problema
della mancanza di controllo e quindi della mancanza di fiducia nella macchina si sposta dal meccanismo in sé al suo
creatore: la sicurezza dell'equipaggio è messa in pericolo non da malfunzionamenti ma da trame segrete dovute a sete
di potere e avidità.
Una situazione opposta a quelle presentate si trova ad esempio nel film commedia Corto circuito e nel film
d'animazione Il gigante di ferro: in questo caso la macchina è un'arma dotata di intelligenza artificiale, ma a causa di
114
Ribellione del computer
malfunzionamenti si ribella alla propria programmazione originaria acquistando quindi un comportamento umano e
dimostrando delle emozioni.
Narrativa
• Frankenstein, o il Prometeo moderno (1818) di Mary Wollstonecraft Shelley. Antesignano del genere, anche se la
creatura di Frankenstein non è una macchina, ma un vero essere vivente costruito con parti umane
• R.U.R. (Rossum's Universal Robots) (1920) di Karel Čapek. Primo uso del termine robot, schiavi che si ribellano
all'uomo
• Il cacciatore di androidi (1968) di Philip Dick. Da esso è tratto il film Blade Runner
• Tutti i miei robot (1982) di Isaac Asimov (raccolta di racconti pubblicati tra il 1939 e il 1977)
• Il ciclo del Ware (1962-2000), una tetralogia di Rudy Rucker.
• Neuromante (1984) di William Gibson
• Quadrilogia dei Canti di Hyperion (1989-1997) di Dan Simmons. Ribellione delle IA.
Filmografia
(La lista, in ordine cronologico, non pretende di essere esaustiva).
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Metropolis (id., 1927) di Fritz Lang
2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, 1968) di Stanley Kubrick
Il mondo dei robot (Westworld, 1973) di Michael Crichton
Generazione Proteus (Demon Seed, 1977) di Donald Cammell
The Black Hole - Il buco nero (The Black Hole, 1979) di Gary Nelson
Saturn 3 (id., 1980) di Stanley Donen
Blade Runner (id., 1982) di Ridley Scott (ispirato a Cacciatore di androidi)
Tron (id., 1982) di Steven Lisberger
Wargames - Giochi di guerra (WarGames, 1983) di John Badham
Terminator (The Terminator, 1984)di James Cameron e i suoi seguiti:
• Terminator 2: Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day, 1991) di James Cameron
• Terminator 3: Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines, 2003) di Jonathan Mostow
• Corto circuito (Short Circuit, 1986) di John Badham con il seguito:
• Corto circuito 2 (Short Circuit 2, 1988) di Kenneth Johnson
• RoboCop (id., 1987) di Paul Verhoeven con i seguiti:
• RoboCop 2 (id., 1990) di Irvin Kershner
• RoboCop 3 (id., 1992) di Fred Dekker
• Hardware: metallo letale (Hardware, 1990/1992) di Richard Stanley
• Matrix (1999) di Andy e Larry Wachowski e i seguiti
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• Matrix Reloaded (2003)
• Matrix Revolutions (2003)
Pianeta rosso (Red Planet, 2000); un robot destinato all'esplorazione della superficie di Marte tenta di uccidere
l'equipaggio umano della missione.
Metropolis (Osamu Tezuka's Metropolis, 2001) di Rintarō, remake anime del film del 1927
Io, Robot (I, Robot, 2004) di Alex Proyas (ispirato ai racconti di Isaac Asimov)
WALL•E (2008) di Andrew Stanton
115
Ribellione del computer
Bibliografia critica
Bibliografia critica
• Carlo Randone. Ghost in the machine - I computer nella fantascienza [1] su fantascienza.net, URL consultato il
28-03-2008
• Patricia S. Warrick, Il romanzo del futuro: computer e robot nella narrativa di fantascienza, tradotto da Cinzia
Portoghese, Edizioni Dedalo, 1984. ISBN 8822060334, ISBN 9788822060334
Voci correlate
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→ Androide
Intelligenza artificiale
Prometeo (mitologia)
Robot
Talo (mitologia)
Tre leggi della robotica
Riferimenti
[1] http:/ / www. fantascienza. net/ settimo/ comfan1. htm
Primo contatto
Primo contatto è un termine tipicamente usato per descrivere il primo incontro tra due culture che precedentemente
non si conoscevano.
Tema nella fantascienza
Il tema del primo contatto è noto soprattutto nell'ambito delle opere di → fantascienza che trattano del primo
incontro tra esseri umani ed → extraterrestri.
A questo tema sono state dedicate intere serie. Un classico è la serie di romanzi dei Free Traders (1966-) di Andre
Norton. Una trattazione moderna, che usa segnali radio invece delle astronavi, si ritrova nei romanzi Gli ascoltatori
(Listeners, 1972) di James Gunn e Contact (1985) dell'astrofisico Carl Sagan, veri e propri manifesti del progetto
SETI. Una variazione originale sul tema è quella di James White con il suo romanzo Incontro nell’abisso (The watch
below , 1965) in quanto si svolge in ambiente sottomarino sulla Terra e con modalità del tutto inconsuete.
Nell'universo immaginario di Star Trek, il primo contatto ufficiale tra umani e alieni (Vulcaniani) è collocato il 5
aprile 2063 (descritto nel film Primo contatto). In Star Trek (trasmessa in tv dal 1966) il primo contatto è uno dei
temi fondamentali, dato che la missione originale della nave stellare Enterprise è proprio quella di "esplorare nuovi
mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà", seppure nel rispetto della Prima direttiva della
Federazione dei Pianeti Uniti che proibisce il contatto diretto con culture tecnologicamente arretrate, per non
influenzarne lo sviluppo autonomo.
Di diverso esito invece il primo contatto descritto ne La guerra dei mondi, romanzo di H. G. Wells da cui si sono
tratte due riduzioni cinematografiche, la prima di Byron Haskin (1953) e la seconda di Steven Spielberg (2005),
senza dimenticare il celebre programma radiofonico del 1938 di Orson Welles che gettò nel panico parte della
popolazione degli Stati Uniti. La storia descrive la potenza distruttrice di una civiltà avanzata che cerca
spietatamente di → invadere la Terra ma che viene fermata dai batteri ai quali animali ed esseri umani sono immuni.
116
Primo contatto
Prima di Star Trek, la narrativa popolare aveva disegnato gli alieni quasi sempre come esseri malvagi desiderosi di
conquistare il pianeta abitato dagli umani. Lo stereotipo dell'alieno malvagio, "nemico" per eccellenza, è stato in
genere ricondotto sul piano sociologico alla metafora della xenofobia tra le superpotenze USA e URSS durante la
guerra fredda; tale visione viene superata nei film di successo Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977) e soprattutto
E.T. l'extra-terrestre (1982), entrambi del regista Steven Spielberg. Non mancano comunque esempi di regressione
alla tematica del nemico, come ad esempio il film Independence Day del 1996, nel quale una non identificata razza
extraterrestre cerca di invadere la terra ma viene sconfitta dalla flotta aerea degli Stati Uniti guidata dal loro giovane
presidente, ex aviatore.
Poiché tutto lascia supporre che non ci sia mai stato un contatto tra umani e specie extraterrestri, il livello dello shock
culturale che si potrebbe avere in un caso simile è altamente speculativo. Spesso, nella fantascienza, lo scontro tra
specie intelligenti produce la guerra, tuttavia alcuni scrittori, come Arthur C. Clarke, hanno ipotizzato che la distanza
fisica e tecnologica che esisterebbe tra le due specie sarebbe talmente vasta che scenari in stile Guerre Stellari
sarebbero altamente improbabili. Si immagini ad esempio come soldati del XVI secolo potrebbero affrontare
armamenti del XXI secolo. Moltiplicando questo tipo di gap tecnologico per migliaia o addirittura milioni di anni di
ulteriore sviluppo, come potrebbe essersi avuto in una specie extraterrestre, diventa chiaro che le differenze
potrebbero essere potenzialmente tali da rendere assurda una guerra. La semplice statistica suggerisce che è
improbabile che due civiltà vicine si trovino contemporaneamente allo stesso stadio di sviluppo tecnologico.
Antropologia
Il tema del primo contatto non è limitato alla fantascienza. Ad esempio, molte storie del "Vecchio West"
presentavano un primo contatto tra l'uomo bianco e i nativi americani (non a caso i primi episodi della serie Star
Trek appaiono modellati sui film western).
È chiaro dalle registrazioni storiche tra società della stessa specie, che la natura esplosiva del primo contatto
generalmente favorisce la parte tecnologicamente più avanzata, con conseguenze spesso drammatiche per la
controparte meno progredita. È quasi impossibile prevedere cosa potrebbe essere la prima interazione tra due
differenti specie intelligenti. Al di là della barriera linguistica, le differenze fisiche potrebbero rendere impossibile (o
forse ripugnante) una comune base di esperienze condivise.
Voci correlate
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•
Esobiologia
→ Extraterrestre
SETI (programma di ricerca di intelligenze extraterrestri)
Teoria del paleocontatto
117
Viaggio interstellare
118
Viaggio interstellare
Il termine viaggio interstellare indica la
possibilità di raggiungere altri sistemi
stellari.
La possibilità dei viaggi interstellari è al
momento teorica ed è da alcuni ritenuta
un'→ utopia. La capacità di riuscire a
raggiungere mondi e stelle in altre galassie o
quelli che vengono detti "i confini
dell'universo" è frenata dalle enormi
distanze.
La
tecnologia
attualmente
disponibile non permette di percorrere simili
spazi in tempi biologicamente possibili;
finora l'impresa di raggiungere il satellite
naturale della Terra è stata considerata di
per sé titanica.
Il motore interstellare Bussard ramjet è un metodo di propulsione spaziale che usa
l'idrogeno del mezzo interstellare
L'idea di posare il piede su pianeti a migliaia
di anni luce ha stuzzicato la fantasia di quasi
tutti i romanzieri di fantascienza, a cominciare dai cosiddetti pionieri del genere come Jules Verne ai più recenti
Philip Dick e Isaac Asimov, ma ha affascinato anche numerosi scienziati.
Sono state ipotizzate varie soluzioni per attraversare le enormi distanze interstellari. Queste si dividono
principalmente in due gruppi a seconda che si superi o no la velocità della luce. Le implicazioni di ognuna di queste
soluzioni sono la base di molti romanzi di fantascienza.
Velocità subluce
Astronavi generazionali
Si tratta di immensi scafi in grado di mantenere in vita per secoli un equipaggio di migliaia di persone. Allo stato
attuale della tecnica è l'unico sistema teoricamente attuabile.
Animazione sospesa
Per ridurre drasticamente la durata soggettiva del viaggio, ma anche il consumo di risorse a bordo, si è ipotizzato che
l'equipaggio dell'astronave, o buona parte di esso, potrebbe essere messo in uno stato di animazione sospesa (come
l'ibernazione), utilizzando una tecnologia non ancora disponibile. L'astronave in questo caso verrebbe guidata da un
sistema automatico (un sofisticato computer), oppure da una piccola parte dell'equipaggio in stato di veglia. A
seconda della durata del viaggio, sarebbe possibile effettuare delle turnazioni.
Viaggio interstellare
Contrazione temporale
Avvicinandosi alla velocità della luce si avrebbe, secondo la teoria della relatività, un rallentamento dello scorrere
del tempo. Questo permetterebbe all'equipaggio di effettuare un viaggio della durata di secoli in quanto a bordo
dell'astronave passerebbero solo pochi mesi.
Velocità superiori a quella della luce
Per superare il limite della velocità della luce vengono ipotizzate varie soluzioni che si dividono a loro volta in due
gruppi. I limiti posti dalla teoria della relatività possono venir semplicemente negati o aggirati alterando localmente
le caratteristiche dello spazio oppure possono venir confermati e il viaggio interstellare viene effettuato ricorrendo a
scorciatoie di vario genere tra i quali l'utilizzo dei wormhole.
Un wormhole (detto anche tunnel spaziale) è una sorta di collegamento che unisce due punti molto distanti nello
spazio. Il wormhole è stato, ad esempio, utilizzato in Star Trek - Deep Space Nine ed è un elemento fondamentale di
Stargate SG-1 e Stargate Atlantis. Può essere naturale o generato artificialmente.
Voci correlate
• Astronave
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Wormhole
Teletrasporto
Ponte di Einstein-Rosen
Relatività generale
→ Viaggio nel tempo
Linguaggio alieno
Lingue → Lingue artificiali → Lingue artistiche
→ Extraterrestre
Lingua artificialeTraduttore universale
ScienzaFilosofia
FilologiaMarte (astronomia)Lingua inglese
Solaris (romanzo)
Lingua klingon→ Primo contatto
Lingua ausiliaria internazionale
Contact (film)Contact (romanzo)
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Linguaggio alieno
Lingua artistica
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Lingua d'nivideogiocoromanzo
Lingua goa'uld
KelenVerbo
Lingua klingon
Alien Nation (serie televisiva)
Lingua unas
Lingua vulcanianaalfabeto vulcaniano
• Antichi (Stargate)#Lingua e scritturaStargate (franchise)
• Mandaloriani
• Lingua stark
• La Cultura (Iain Banks)
•
Lingua inglese[1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. xibalba. demon. co. uk/ jbr/ lingo. html
120
Tecnologia immaginaria
121
Tecnologia immaginaria
« Una tecnologia sufficientemente sofisticata è indistinguibile dalla magia »
(Arthur C. Clarke)
La tecnologia immaginaria è proposta o descritta in diversi differenti
contesti e per varie ragioni differenti:
• L'ingegneria esplorativa cerca di identificare se una tecnologia
futura può essere progettata in dettaglio, e simulata anche se non
può essere ancora costruita; questo è spesso un prerequisito per il
capitale di rischio o per l'investigazione nella ricerca sulle armi.
• La propaganda pro-tecnologia enfatizza spesso l'ipotetico potenziale
di una specifica tecnologia, allo scopo di stimolare investimenti in
essa, o in una contro-tecnologia. Questa è una motivazione diffusa
in qualsiasi società dominata da un complesso militare-industriale
come l'impero britannico del XIX secolo o gli Stati Uniti d'America
del XX secolo
(Si veda anche: militarismo, escalation tecnologica, corsa alle
armi)
Il raggio traente
• Nella pubblicità, che enfatizza un qualche meraviglioso potenziale
di fantomatica tecnologia che sia "in sviluppo" (solitamente senza
nessuna data di uscita prevista), fatte da compagnie che cercano
semplicemente di presentarsi come concorrenti di una data
tecnologia
(Si veda anche: vaporware, tecnologia della persuasione)
• Nella → fantascienza, che esplora l'impatto sociale, politico o
personale di una tecnologia attraverso la narrativa.
Alcuni esempi di tecnologie immaginarie:
Una pistola a raggi, come rappresentata in molte
opere della fantascienza degli anni d'oro
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Trasferimento mentale
Trapianto di cervello
Assemblatore molecolare
Teletrasporto (o Portale)
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Macchina del tempo
Macchina del moto perpetuo (viola il secondo principio della termodinamica)
Traduttore universale
Propulsione più veloce della luce
Raggio traente
Veicolo antigravità
Molte tecnologie sono rimaste immaginarie per un buon periodo di tempo, prima che diventassero realtà. Alcuni
esempi:
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Bomba atomica
Ingegneria genetica
Ipertesto (diffusosi largamente con il World Wide Web)
sistemi esperti
Tecnologia immaginaria
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Telefono cellulare
Videochiamata
Zaino a razzo (jet pack o rocket pack)
Sottomarino
Ci sono anche tecnologie che si sono dimostrate senza dubbio costruibili, ma non pratiche considerate le alternative
odierne, vale a dire che esiste una tecnologia più appropriata per il dato compito:
• Arma ad antimateria (con la tecnologia attuale, non si può produrre antimateria in quantità sufficiente per usarla
nelle armi)
• Raggio della morte (è più facile uccidere la gente in altro modo)
• Robot tuttofare (i robot specializzati sono invece largamente impiegati nell'industria)
• Zaino a reazione o jet pack (mentre gli zaini a razzo sono utili nello spazio, quelli a reazione sono utili solo
nell'atmosfera, dove ci sono mezzi migliori e più comodi per spostarsi che non legarsene uno alla schiena)
Voci correlate
• → Fantascienza
• → Scienziato pazzo
• Technobabble
• Vaporware
Collegamenti esterni
(EN) Glossario [1] e cronologia [2] delle idee e invenzioni della fantascienza
Riferimenti
[1] http:/ / www. technovelgy. com/ ct/ ctnlistalpha. asp
[2] http:/ / www. technovelgy. com/ ct/ ctnlistPubDate. asp
122
123
Personaggi
Scienziato pazzo
Lo scienziato pazzo è un personaggio stereotipato
della narrativa popolare e delle opere di fiction. Sia
esso malvagio oppure buono, ma sbandato, folle,
eccentrico o semplicemente maldestro, lo scienziato
pazzo lavora spesso con → tecnologia del tutto
immaginaria allo scopo di portare avanti i suoi piani
più o meno perversi o, in alternativa, non nota
l'immoralità che deriva dall'hýbris, l'arroganza di
"giocare a essere un dio".
Uno scienziato pazzo non è necessariamente un genio
del male, malgrado i due stereotipi spesso si
sovrappongano. È semplicemente uno scienziato che è
ossessivamente coinvolto dai propri studi, e ha
sviluppato deviazioni comportamentali, giudicate come
eccentricità secondo i canoni comuni. Un genio del
"Hanno riso delle mie teorie all'istituto! Stolti! Li distruggerò tutti!"
Bianco, maschio, anziano, con denti sconnessi e capelli arruffati,
male è invece chi usa le proprie doti per scopi
magro, camice, occhiali, posa drammatica: un popolare stereotipo di
esplicitamente, consapevolmente malvagi e, in
scienziato pazzo.
aggiunta, tende a sviluppare ambizioni su larga,
larghissima scala (megalomania). Lo scienziato pazzo
può spesso rappresentare il perfetto alleato per il genio del male, il quale gli promette fondi illimitati per condurre le
proprie ricerche. Lo scienziato, malgrado la sua ovvia intelligenza, è considerato in genere un intelletto molto
specializzato e non necessariamente in grado di comprendere in prospettiva l'uso che verrà fatto delle sue invenzioni.
A causa della recente diffusione della cultura geek, le rappresentazioni moderne di scienziati pazzi sono spesso
satiriche e umoristiche, invece che critiche. Alcuni sono addirittura dei protagonisti, come Dexter nella serie di
cartoni animati Il laboratorio di Dexter.
Caratteristiche distintive
Gli scienziati pazzi sono solitamente caratterizzati da un
comportamento ossessivo e dall'impiego di metodi estremamente
pericolosi o molto poco ortodossi. Sono spesso motivati dalla vendetta,
nel tentativo di lavare un'onta reale o immaginaria, tipicamente
connessa alle loro ricerche non ortodosse.
I loro laboratori spesso pullulano di bobine di Tesla, generatori di Van
de Graaf, generatori di moto perpetuo e altre strani congegni elettronici
dall'aspetto impressionante, o sono disseminati di provette e complicati
apparati di distillazione, contenenti strani liquidi colorati la cui utilità è
sconosciuta.
Altre peculiarità includono:
Una bobina di Tesla: è stata per lungo tempo tra i
gadget del laboratorio dello scienziato pazzo
Scienziato pazzo
• Perseguire la ricerca scientifica senza curarsi delle implicazioni distruttive o addirittura etiche (come il violare il
Codice di Norimberga)
• L'autosperimentazione[1]
• L'atteggiarsi a divinità, giocando con la natura
• La mancanza di relazioni interpersonali normali, spesso al punto di essere considerati eremiti o essere ostracizzati
• Il perpetuo modo di apparire non curato, o la deformità fisica, inclusa la negligenza verso mansioni basilari ma
non interessanti
• Nelle opere in lingua inglese, parlare con un accento tedesco o est-europeo. Questo, per le opere successive agli
anni trenta, derivava dal fatto che molti scienziati dalla Germania e dall'Europa dell'est emigrarono negli Stati
Uniti in due ondate: una prima della seconda guerra mondiale, comprendente rifugiati dal nazismo, e l'altra dopo
la guerra, comprendente rifugiati dall'Unione Sovietica ed in seguito all'Operazione Paperclip che portò negli Stati
Uniti scienziati e tecnologie del III Reich[2]
• Nei cattivi, la risata maniacale, messa in scena specialmente quando i loro esperimenti raggiungono il climax
• La presenza di un qualche titolo accademico, normalmente Dottore o Professore
• Sono, quasi immancabilmente, maschi bianchi; sono spesso avanti con l'età.[3]
È rilevante notare che la maggior parte di questi aspetti sono poco più che esagerazioni dei tipici stereotipi del
normale comportamento di uno scienziato: gli scienziati sono spesso ossessivi riguardo al proprio lavoro, si
disinteressano di considerazioni sociali che interferiscono con esso, adottano continuamente una visione del mondo
"disinteressata" allo scopo di essere obiettivi, ecc. Forse è anche interessante notare che il pubblico generale ha a che
fare con scienziati al lavoro in larga misura durante le lezioni universitarie che questi tengono. In questo ambiente
stratificato, non è raro avere un'impressione di egoismo nei professori, d'ossessione per le proprie ricerche o
d'indifferenza.
Come archetipo narrativo, lo scienziato pazzo può essere visto come la rappresentazione della paura dell'ignoto, delle
conseguenze che risultano quando l'umanità osa immischiarsi in "cose che è meglio lasciare dove stanno".
Similarmente, la tendenza degli scienziati pazzi di arrogarsi il ruolo di Dio può essere un'estensione delle differenze
tra la religione e la scienza, come esemplificato da argomenti come il dibattito sull'evoluzione, che è uno degli
argomenti cari agli scienziati pazzi, che spesso creano bestie e mostri fantastici nei loro laboratori. Quando il mostro
di Frankenstein fu creato, il suo artefice, Victor Frankenstein gridò: "Ora so come ci si sente ad essere Dio!". Questa
frase fu considerata sufficientemente controversa da essere censurata dalla versione cinematografica del 1931 della
storia.
Non c'è una vera linea di divisione tra scienziati sani di mente e scienziati pazzi, e quelli menzionati nel resto di
questa voce coprono l'intero spettro.
124
Scienziato pazzo
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Storia
Precursori
Fin dall'antichità, l'immaginazione popolare è ruotata attorno a figure
archetipiche di chi aveva a che fare con conoscenze esoteriche.
Sciamani e guaritori erano trattati con riverenza e paura per le loro
supposte abilità di evocare belve e creare demoni. Condividevano
molte delle caratteristiche percepite che sono state trasferite agli
scienziati pazzi, come il comportamento eccentrico, l'esistenza da
eremiti e l'abilità di creare la vita.
Nella mitologia occidentale la figura più vicina a quella di uno
scienziato pazzo è forse quella di Dedalo, creatore del labirinto, in cui
fu imprigionato dal re Minosse. Per sfuggire inventò due paia d'ali fatte
di penne e cera d'api, una per sé ed una per il figlio Icaro. Mentre
Dedalo era impegnato a raggiungere la salvezza, Icaro volò troppo
vicino al sole, che sciolse la cera delle ali e lo precipitò in mare.
Illustrazione da L'apprendista stregone di Goethe
Si può individuare un prototipo più capriccioso dello scienziato pazzo
nella commedia di Aristofane Le nuvole. In esso Socrate, un contemporaneo di Aristofane, è rappresentato mentre si
trastulla con strani congegni ed esegue esperimenti incoerenti per determinare la natura di nuvole e cielo; egli
presenta il suo metodo filosofico come mezzo per ingannare gli altri ed evitare le colpe, più vicino alle successive
descrizioni dei suoi avversari, i Sofisti, che a quanto gli viene attribuito. Benché sia in disaccordo con le descrizioni
fatte da Platone e Senofonte, due degli studenti di Socrate, è plausibile che la parodia di Socrate fatta da Aristofane
sia più accurata dei loro panegirici. Uno degli studenti di Platone, Aristotele, è noto per essere stato uno
sperimentalista, e potrebbe avere tratto il concetto dal maestro del proprio maestro. Si può trovare una parodia
analoga di sperimentazione insana senza scopo nell'Accademia di Lagado ne I viaggi di Gulliver.
In seguito all'avvento del Cristianesimo, le credenze animistiche si indebolirono o sparirono nella cultura occidentale
e nacque una nuova disciplina che si proponeva di manipolare la natura: l'alchimia. Gli alchimisti erano noti per il
loro comportamento bizzarro, spesso generato da avvelenamento da mercurio come nel caso di Isaac Newton.
Ambizioni a loro attribuite erano quella di creare l'homunculus, un essere artificiale antesignano dell'→ androide, e la
pietra filosofale, una misteriosa sostanza in grado di trasmutare altri metalli in oro, oltre che conferire l'immortalità e
l'onniscienza. L'alchimia decadde con l'avvento della scienza moderna e del metodo scientifico durante
l'illuminismo.
Può essere considerato un precursore dello scienziato pazzo l'apprendista stregone (protagonista di una ballata scritta
da Goethe nel 1797), che nel lessico letterario e giornalistico è una persona irresponsabile che applica metodi o
tecniche che non è in grado di padroneggiare, col rischio di provocare danni irreparabili per la collettività.
Scienziato pazzo
Nascita di scienza e fantascienza
Dal XIX secolo, le rappresentazioni immaginarie della scienza hanno
vacillato tra le nozioni di scienza come salvatrice della società e quelle
della sua rovina. Conseguentemente, le rappresentazioni degli
scienziati nella narrativa variavano tra il virtuoso ed il degenerato, tra il
sobrio e il folle. Nel XX secolo, l'ottimismo per il progresso era
l'attitudine più comune verso la scienza, ma sarebbero sorte delle
ansietà latenti circa lo scomodare "i segreti della natura" per via del
ruolo sempre più di primo piano che la scienza si stava conquistando
nelle tecnologie legate alla guerra.
Lo scienziato pazzo per antonomasia nella narrativa fu il dottor Victor
Frankenstein, creatore del cosiddetto mostro di Frankenstein (la
Lo scienziato pazzo dott. Alexander Thorkel
creatura), che fece la sua prima apparizione nel 1818 nel romanzo
(Albert Dekker) dal film Dr. Cyclops (1940)
Frankenstein, o il Prometeo moderno di Mary Wollstonecraft Shelley.
Sebbene Victor Frankenstein fosse un personaggio positivo, nel romanzo della Shelley è presente l'elemento critico
del condurre esperimenti proibiti che valicano "limiti che non dovrebbero essere valicati". Frankenstein inoltre era
stato educato sia come alchimista che come scienziato moderno, rendendolo l'anello di congiunzione tra due ere di
un archetipo in evoluzione. Il suo mostro è, essenzialmente, l'homunculus di una nuova forma di letteratura, la →
fantascienza.
Jules Verne nel romanzo I cinquecento milioni della Bégum del 1879 rappresenta un conflitto senza esclusione di
colpi tra due scienziati, entrambi impegnati a costruire la propria città ideale: un medico filantropo francese e un
tecnocrate militarista tedesco; quest'ultimo inventa vere e proprie armi di distruzione di massa e anticipa molte
caratteristiche che saranno tipiche del villain cinematografico.
Lo stereotipo dello scienziato che sperimenta su se stesso, provocando la propria rovina, è ben rappresentato ne
L'uomo invisibile, un classico racconto di Herbert George Wells pubblicato nel 1895. In esso un promettente fisico
del XIX secolo, ignorato dai suoi conterranei, si dedica anima e corpo a realizzare il suo sogno: sviluppare una nuova
scoperta che gli dia la ricchezza e il rispetto che non possiede. Inventato un procedimento per donare l'invisibilità, lo
applica anche su se stesso, scoprendo presto che essere invisibile a tutti comporta una serie di insospettabili
problemi. Spintosi ormai troppo oltre ogni remora etica, vittima di un delirio criminale, l'uomo invisibile è destinato
ad essere braccato e infine ucciso.
Analogo è Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr. Hyde, 1886)
che viene considerata l'opera più importante di Robert Louis Stevenson ed uno dei classici della letteratura fantastica.
Narra di uno scienziato che sperimenta su se stesso una pozione in grado di separare le due nature dell'animo umano,
la buona e la malvagia. La sua personalità diventa così scissa in due metà speculari che alternativamente, bevendo la
pozione o l'antidoto, prendono possesso del suo corpo e ne trasfigurano l'aspetto. Una sfida contro la natura, quindi,
quella di Jekyll, il quale era fermamente ed erroneamente convinto di riuscire a controllare la situazione, ma anche
un peso troppo grande, che né la sua anima né il suo corpo, entrambi vittime di continue e incontrollabili
trasformazioni, riusciranno a sopportare.
Il film del 1927 Metropolis, diretto dal regista espressionista austriaco Fritz Lang, portò nel cinema l'archetipo dello
scienziato pazzo con il personaggio di Rotwang, il genio maligno le cui macchine danno vita alla città → distopica
che dà il titolo alla pellicola. Il laboratorio di Rotwang influenzò molti dei successivi set cinematografici con i suoi
archi elettrici, apparati ribollenti e con file bizzarramente complicate di indicatori e manopole. Interpretato dall'attore
Rudolf Klein-Rogge, Rotwang è il prototipo dello scienziato pazzo in conflitto con sé stesso; benché sia padrone di
un potere scientifico quasi mistico, egli rimane schiavo dei suoi desideri di potere e vendetta. Anche l'aspetto di
Rotwang ebbe la sua influenza: i capelli scompigliati, lo sguardo spiritato e la sua tenuta da laboratorio sono state
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Scienziato pazzo
tutte caratteristiche adottate fin da subito per l'aspetto dello scienziato pazzo. Persino la sua mano destra meccanica è
diventata un marchio del potere scientifico distorto e viene riecheggiata nel Dottor Stranamore di Stanley Kubrick e
nel romanzo Le tre stimmate di Palmer Eldritch (1965) dello scrittore statunitense Philip K. Dick.
Cionondimeno, l'impressione essenzialmente benigna e progressista della scienza nella mente del pubblico continuò
immutata, esemplificata dall'ottimistica esposizione "Century of Progress"[4] ("secolo del progresso") di Chicago nel
1933 e nell'Esposizione Universale "Building the World of Tomorrow"[5] [6] ("Costruire il mondo di domani") di
New York nel 1939. Dopo la prima guerra mondiale, comunque, l'atteggiamento del pubblico iniziò a mutare,
almeno un poco, quando la guerra chimica e l'aeroplano divennero le armi più temibili dell'epoca. Ad esempio, di
tutta la fantascienza prima del 1914 che trattava della → fine del mondo, due terzi riguardava cause naturali (come la
collisione con un asteroide), e l'altro terzo era dedicato ad una fine causata dagli esseri umani (di cui metà accidentali
e metà volontarie). Dopo il 1914, l'idea di un essere umano che eliminasse il resto dell'umanità divenne una fantasia
più immaginabile (anche se era ancora irrealizzabile)[7] , e la proporzione passò a due terzi di tutti gli scenari che
prevedevano la fine del mondo come prodotti dell'errore o della cattiva intenzione umana. Benché ancora sovrastati
dai sentimenti ottimistici, i semi dell'ansietà erano stati piantati.
L'alleato più comune degli scienziati pazzi di quest'epoca era l'elettricità, vista dal pubblico incolto del tempo come
forza semi-mistica con proprietà caotiche e imprevedibili.
Una recente ricerca su 1000 film horror distribuiti nel Regno Unito tra gli anni trenta e gli anni ottanta rivela che gli
scienziati pazzi o le loro creazioni hanno rappresentato il 30% degli antagonisti nei film; la ricerca scientifica ha
prodotto il 39% dei "cattivi"; gli scienziati, all'opposto, hanno rappresentato gli eroi solo nell'11% dei casi.[8]
Dal 1945
Gli scienziati pazzi ebbero la loro primavera nella cultura popolare nel
periodo che seguì la seconda guerra mondiale. I sadici esperimenti
medici nazisti su esseri umani e l'invenzione della bomba atomica
diedero luogo ad autentiche paure che la scienza e la tecnologia fossero
fuori controllo.
L'accumulo scientifico e tecnologico durante la guerra fredda, con le
sue sempre maggiori minacce di distruzione ineguagliata, non
aiutarono a ridurre questa impressione. Gli scienziati pazzi
comparivano frequentemente nella fantascienza e nelle pellicole
dell'epoca. Il film Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non
preoccuparmi e ad amare la bomba, nel quale Peter Sellers recita la
parte del dottor Stranamore, è forse l'espressione ultima di questa paura
del potere della scienza, o del cattivo uso di tale potere.
Le tecniche degli scienziati pazzi cambiarono anche dopo il
Specie dopo il bombardamento atomico di
bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki. L'elettricità fu
Hiroshima e Nagasaki uno degli obiettivi preferiti
degli scienziati pazzi divenne il ricatto del mondo
rimpiazzata dalle radiazioni, che diventarono il nuovo mezzo per
tramite l'invenzione di una "macchina del
creare, ingrandire o deformare la vita (si veda ad esempio Godzilla).
giudizio universale"
L'obiettivo dello scienziato pazzo divenne spesso il dominio o la
distruzione del mondo attraverso la creazione di un'arma finale come
una macchina del giudizio universale, in grado di distruggere il pianeta o almeno sterminare l'umanità. Man mano
che il livello di istruzione del pubblico cresceva, entrarono in scena l'ingegneria genetica e l'intelligenza artificiale.
In anni più recenti lo scienziato pazzo, visto come investigatore solitario dello sconosciuto e del vietato, ha teso ad
essere sostituito dal personaggio del dirigente aziendale pazzo che progetta di trarre profitto, sconfiggendo le leggi
della natura e dell'umanità, indipendentemente dalle sofferenze altrui; questi personaggi assumono del personale
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Scienziato pazzo
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scientifico stipendiato per dar vita ai propri sogni distorti. Tale spostamento è ben evidenziato dalla storia rivisitata
dell'arcinemico di Superman, Lex Luthor: fu concepito in origine negli anni trenta come il tipico scienziato pazzo
solitario. Dopo la riscrittura della continuity delle saghe targate DC Comics in seguito a Crisi sulle Terre Infinite, a
metà degli anni ottanta fu trasformato nel capo di una multinazionale con un ruolo di primo piano nel suo
dipartimento di ricerca e sviluppo. Anche il Dottor Male, macchietta parodistica inventata dall'attore canadese Mike
Myers, rientra nella categoria degli scienziati pazzi, visti però nella loro veste tragicamente comica.
Gli scienziati pazzi e la relazione tra l'uomo e la tecnologia in generale sono analizzati dal webcomic A Miracle of
Science.[9] Nella serie, gli scienziati pazzi sono in realtà vittime del Disordine memetico correlato alla scienza, una
malattia memetica contagiosa che provoca un comportamento ossessivo concentrato su alcune forme di tecnologia.
Campi di ricerca degli scienziati pazzi
• Algebra
• Archeologia, se ciò coinvolge manufatti
fantascientifici riferibili ad antiche civiltà.
• Astrofisica
• Biochimica
• Biologia, in particolare genetica ed eugenetica
•
•
•
•
•
•
Botanica
Chimica
Chirurgia
Criptozoologia
Entomologia
Fisica, in particolare fisica nucleare
• Ingegneria elettrica
• Robotica e Informatica, con enfasi particolare
sull'intelligenza artificiale
• Ingegneria meccanica e meccatronica
• Psicologia, in particolare le sue applicazioni sul
controllo della mente e simili, come l'ipnosi[10]
• Teoria della relatività, con particolare enfasi sul →
viaggio nel tempo
Caricatura di scienziato pazzo
Campi non studiati
Campi che vengono abbondantemente trascurati dagli scienziati pazzi comprendono:
• Economia, dato che le loro spaventose invenzioni hanno in genere un costo esorbitante.
• Filosofia, che spesso non studiano seriamente, essendo convinti della superiorità della propria etica rispetto a
quella comune; possibili eccezioni una personale interpretazione del superuomo di Nietzsche e di particolari
correnti filosofiche incentrate sulla scienza (come transumanesimo, cosmismo e singolaritanismo).
• Geologia, eccetto quando cercano di distruggere il mondo, nel qual caso la fisica è più coinvolta della geologia
vera e propria.
• Ingegneria civile, eccetto le demolizioni.
• Metallurgia, a meno che non si cerchi di costruire armamenti e simili, dove vengono impiegati metalli dalla
resistenza implausibile.
• Matematica pura, sebbene il protagonista del film π - Il teorema del delirio impersoni alcuni aspetti di questo
archetipo.
Scienziato pazzo
129
• Religione, dal momento che sono tipicamente positivisti e materialisti; ma anche perché, in fondo, l'unica cosa
che ritengono degna di adorazione, dopo la scienza, è il proprio ego.
• Scienze sociali in generale.
Prototipi reali
« Le credenza e i comportamenti popolari sono più influenzati dalle immagini che dai fatti dimostrabili. »
(Roslynn Doris Haynes - 1994)
Gli scienziati della letteratura e dell'immaginazione popolare hanno meglio definito la nostra immagine di
"scienziato pazzo" più di quanto non abbiano fatto i veri scienziati, perché questa è la loro funzione, rispecchiare i
nostri pregiudizi.
Alcuni scienziati reali, non necessariamente pazzi, la cui personalità (e talvolta l'aspetto) o le ricerche di confine
hanno contribuito allo stereotipo sono stati:
• Jeremy Bentham, filosofo britannico che si fece mummificare
• Wernher von Braun, sviluppatore della tecnologia missilistica nella
Germania nazista e poi negli Stati Uniti
• Gerald Bull, ingegnere
• Horace Donisthorpe, mirmecologo
• Thomas Alva Edison, "Il mago di Menlo Park", inventore
• Albert Einstein, fisico, la cui pettinatura (o meglio, l'assenza di
pettinatura...) viene comunemente associata allo scienziato pazzo
• Paul Erdős, ungherese, uno dei matematici più prolifici ed eccentrici
della storia
• Philo Farnsworth, inventore della televisione e del primo congegno
per la fusione nucleare
• Francis Galton, scienziato britannico che sviluppò la statistica e
l'eugenetica
• Ishii Shiro, Tenente Generale dell'Unità 731 dell'esercito imperiale
giapponese
Albert Einstein
• Trofim Lysenko, biologo sovietico che teorizzò la genetica russa
• Ilya Ivanovic Ivanov, biologo, autore di tentativi, finanziati dal
governo sovietico, per realizzare «un nuovo, invincibile essere
umano», come ibrido tra donne e uomini volontari e scimmie
antropomorfe coatte
• Pellegrino Ernetti, sedicente inventore del cronovisore, che gli
avrebbe permesso mirabolanti viaggi nel passato. Sedicente autore
di un'istantanea della passione di Cristo
• Stanley Milgram, psicologo pioniere degli studi sull'obbedienza
• Harry Harlow, psicologo che voleva studiare l'amore tramite la sua
deprivazione
• Oliver Heaviside, scienziato britannico che sostituì i suoi mobili con
grandi blocchi di granito
Il laboratorio di Nikola Tesla a Colorado Springs,
1900 circa
• Herman Kahn, futurologo che articolò la politica della distruzione mutua assicurata
• Dott. Josef Mengele, medico nazista, l'"angelo della morte" di Auschwitz
• Prof. Julius Sumner Miller, un divulgatore scientifico popolare nella tv americana
Scienziato pazzo
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Patrick Moore, astronomo britannico
Jack Parsons, ricercatore missilistico
Ivan Petrovich Pavlov, fisiologo, per i suoi studi sul riflesso condizionato
Edward Teller, fisico nucleare che lavorò allo sviluppo della bomba all'idrogeno
Nikola Tesla, fisico, matematico, inventore e ingegnere elettrico
Burrhus Skinner, comportamentista e → utopista
John von Neumann, matematico, la cui figura è tra gli spunti del dott. Stranamore
Wilhelm Reich, medico psichiatra e psicoanalista, inventore dell'orgone, una presunta nuova forma di energia
Timothy Leary, psicologo americano e promotore delle esperienze psichedeliche, definito da Richard Nixon
"l'uomo più pericoloso d'America".[11]
Da notare che John Forbes Nash, al quale è stato dedicato il film A Beautiful Mind, risponde alla definizione di
"scienziato pazzo", ma non corrisponde affatto allo stereotipo. Infatti è affetto da schizofrenia, si occupa di
matematica ed economia ed il suo aspetto cinematografico è semmai quello di un uomo attraente piuttosto che del
pazzo.
Filmografia
Vi è un numero pressoché incalcolabile di opere che vedono lo scienziato pazzo come antagonista (tra questi la serie
di film dedicata a James Bond - Agente 007, tratta dai romanzi di Ian Fleming). Di seguito riportiamo solo alcuni dei
film in cui lo scienziato pazzo gioca un ruolo da protagonista.
• Il dottor Mabuse (Dr. Mabuse, der Spieler - Ein Bild der Zeit) di Fritz Lang (1922), primo film di una trilogia
• Metropolis di Fritz Lang (1927)
• Frankenstein (1931) (per un elenco di film ispirati al romanzo di Mary Wollstonecraft Shelley vedi
Frankenstein#Cinematografia)
• Il testamento del dottor Mabuse (Das Testament des Dr. Mabuse) di Fritz Lang (1933), secondo film della trilogia
di Mabuse
• L'uomo invisibile (The Invisible Man, 1933) di James Whale, tratto dall'omonimo racconto di H. G. Wells; ha dato
vita ad un intero filone di pellicole dedicate all'inquietante personaggio protagonista
• La città perduta (The Lost City, 1935) di Harry Revier
• Il dottor Cyclops (Dr. Cyclops, 1940) di Ernest Beaumont Schoedsack
• Il dottor Jekyll e mr. Hyde (Dr. Jekyll and Mr. Hyde, Stati Uniti 1941) di Victor Fleming, con Spencer Tracy, è
probabilmente la versione rimasta più celebre del romanzo di Stevenson (per un elenco degli altri film vedi
Lo_strano_caso_del_dr._Jekyll_e_mr._Hyde#Filmografia)
• L'esperimento del dottor K (The Fly, 1958) di Kurt Neumann
• Il diabolico dottor Mabuse (Die Tausend Augen des Dr. Mabuse) di Fritz Lang (1960), terzo film della trilogia di
Mabuse
• Il diabolico dottor Satana (Gritos en la noche) di Jesús Franco (1961), primo di una serie di cinque film dedicata
al sinistro personaggio del Dottor Orloff
• Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove, or: How
I Learned to Stop Warrying and Love the Bomb, 1964), film satirico di Stanley Kubrick
• The Rocky Horror Picture Show, musical del 1973, reinterpretazione moderna del Frankenstein
• L'invenzione di Morel (1974) di Emidio Greco (dall'omonimo romanzo di Bioy Casares)
• L'isola del dottor Moreau (The Island of Dr. Moreau, 1977) di Don Taylor (dall'omonimo romanzo di Herbert G.
Wells)
• Il buco nero (The Black Hole, 1979) di Gary Nelson
• Saturn 3 (id., 1980) di Stanley Donen
• Ritorno al futuro, trilogia di Robert Zemeckis
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Scienziato pazzo
• Edward mani di forbice (Edward Scissorhands, 1990) di Tim Burton
• L'isola perduta (The Island of Dr. Moreau, 1997) di John Frankenheimer (dal romanzo di Herbert G. Wells)
• Metropolis (Osamu Tezuka's Metropolis, 2001) di Rintarō
Fumetti e illustrazione
• Pier Cloruro de' Lambicchi, personaggio del Corriere dei Piccoli degli anni trenta
• Virus, noto anche come Virus, il mago della foresta morta. Personaggio di Federico Pedrocchi e Walter Molino,
pubblicato per la prima volta nel 1939.
• Lex Luthor, avversario di Superman nei fumetti della DC Comics
• Lo Spaventapasseri, al secolo dottor Jonathan Crane, supercriminale che compare nelle storie di Batman.
• Leonard Vertighel, Morgan Fairfax, Ewan Loke e Vulnus Vendor, nemici di Paperinik nelle serie di fumetti
Disney Italia PKNA - Paperinik New Adventures e PK - Pikappa.
• Cartone animato Mignolo e Prof, due topi che vogliono conquistare il mondo
• Il Dottor Destino, nemesi dei Fantastici Quattro della Marvel Comics.
• Il Dottor Octopus, nemico dell'Uomo Ragno.
• Desty Nova, nel manga Alita.
• Il Dottor Hell (Dottor Inferno), nel manga e nell'anime Mazinga Z.
• Sulle pagine di Zagor troviamo, tra i suoi più irriducibili avversari, lo scienziato, pazzo ma ingegnosissimo,
Hellingen, che nella fantasia di Sergio Bonelli riesce già nel XIX secolo a creare praticamente dal nulla
computers, televisori, robot, lampade elettriche, V2 e altri meccanismi.
• Mayuri Kurotsuchi e Szayel Aporro Grantz dal manga Bleach
• H.G. Wells scienziato in una serie a fumetti della Sergio Bonelli editore, Dylan Dog. Inoltre la sua figura viene
utilizzata in alcuni episodi della serie Martin Mystère della stessa casa editrice.
Televisione
• Il laboratorio di Dexter, serie animata statunitense, prodotta dalla Cartoon Network.
• Milo Rambaldi, visionario inventore rinascimentale. Attorno alle sue invenzioni e profezie è incentrata parte della
serie televisiva Alias
Giocattoli
Il popolare marchio LEGO ha fornito 2 sue versioni dello scienziato pazzo; la prima, uscita nel 2001, rappresentava
l'omino con un sorriso a 32 denti alquanto inquietante e un paio di grossi occhiali tondi al cui interno si vedevano 2
pupille color rosso sangue; questo scienziato rapptresentava il dottor Frankenstein, infatti, nel set era presente anche
la sua creatura. La seconda versione, uscita nel 2008, faceva parte della serie "agents" l'omino aveva capelli che nella
forma ricordavano vagamente una fiamma, l'occhio destro spiritato e il braccio destro completamente robotizzato
Bibliografia
Analisi del motivo culturale
• Alberto Brodesco, Una voce nel disastro. L'immagine dello scienziato nel cinema dell'emergenza, Roma:
Meltemi, 2008
• Andrea Ferrari, Gli scienziati pazzi nel cinema di fantascienza, in Grande Enciclopedia della Fantascienza,
volume II, 1980
• (EN) Christopher Frayling, Mad, Bad and Dangerous?: The Scientist and the Cinema, Reaktion Books, 2005,
ISBN 1861892551
131
Scienziato pazzo
• (EN) Roslynn Doris Haynes, From Faust to Strangelove: Representations of the Scientist in Western Literature,
Baltimora: Johns Hopkins University Press, 1994, ISBN 0801848016
• (DE) Torsten Junge, Ohlhoff Doerthe, Wahnsinnig genial. Der Mad Scientist Reader, Alibri, 2004, ISBN
3932710797
• (EN) Andrew Tudor, Monsters and Mad Scientists: A Cultural History of the Horror Movie, Oxford: Blackwell,
1989, ISBN 0631152792
• (EN) Spencer R. Weart, Nuclear Fear: A History of Images. Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press,
1988
Voci correlate
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L'apprendista stregone (ballata)
Cattivo
Dottor Mabuse
Dottor Male
Macchina del giudizio universale
Scienza di confine
Scienziato
• → Tecnologia immaginaria
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Scienziato pazzo
Collegamenti esterni
Analisi del motivo culturale
• (EN) Gary Hoppenstand, "Dinosaur Doctors and Jurassic Geniuses: The Changing Image of the Scientist in the
Lost World Adventure" [12]
• (EN) The Scarecrow’s Brain - images of the scientist in film, Christopher Frayling [13]
• (EN) Breaking Down the Stereotypes of Science by Recruiting Young Scientists [14]
All'interno del genere
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(EN) Luxuriant Flowing Hair Club for Scientists [15] - Club dei Rigogliosi Capelli Fluenti per Scienziati.
(EN) The International Society of Mad Scientists [16] - La Società Internazionale degli Scienziati Pazzi.
(EN) The League of Mad Scientists [17] - La Lega degli Scienziati Pazzi
(EN) The Ernest Glitch Chronicles [18] - Storie romanzesche di uno scienziato pazzo vittoriano che scopre
fenomeni moderni.
(DE) Differenza fra pazzia e scienza [19]
(EN) ScienceMadness.org [20] - Comunità online dedita alla diffusione della 'Scienza pazza'.
(EN) MadSci Network [21] - Gruppo di scienziati che rispondono a domande scientifiche.
(EN) Denver Mad Scientists Club [22] - Inventori di "Critter Crunch", ampiamente considerato come il primo
torneo di combattimento robotico.
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Scienziato pazzo
Riferimenti
[1] Due grandi esempi in letteratura di questo cliché sono rappresentati dal dott. Henry Jekyll, ne Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor
Hyde, e dal dott. Griffin protagonista de L'uomo invisibile, entrambi condotti alla follia dall'aver sperimentato i loro sieri su se stessi
[2] Classico esempio di questo cliché per gli "scienziati pazzi" è rappresentato dal personaggio dott. Stranamore nel film Il dottor Stranamore,
ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba
[3] Avendo poca forza fisica e non essendo abili nel combattimento, spesso suppliscono a queste mancanze grazie a congegni artificiali (come le
braccia meccaniche del Dottor Octopus).
[4] Estratti dalla guida ufficiale della fiera "Century of Progress" del 1933 (http:/ / www. cityclicker. net/ chicfair/ index. html)
[5] The 1939-40 New York World's Fair (http:/ / xroads. virginia. edu/ ~1930s/ DISPLAY/ 39wf/ frame. htm)
[6] Building the World of Tomorrow ... The 1939 New York World's Fair! (http:/ / www. geocities. com/ ny1939wf/ )
[7] Vedi anche Macchina del giudizio universale
[8] Christopher Frayling, New Scientist, 24 settembre 2005
[9] A Miracle of Science (http:/ / www. project-apollo. net/ mos/ )
[10] Primi esempi cinematografici di "scienziati pazzi" dediti al controllo mentale, sono due classici del cinema espressionista tedesco Il
gabinetto del dottor Caligari (1920) ed Il dottor Mabuse (1922)
[11] J. Higgs. I Have America Surrounded - The life of T. Leary (http:/ / www. ihaveamericasurrounded. com/ faq. htm)
[12] http:/ / pcasacas. org/ SPC/ spcissues/ 22. 1/ hoppenstand. html
[13] http:/ / www. royalsoc. ac. uk/ event. asp?month=2& id=2891
[14] http:/ / www. plosbiology. org/ plosonline/ ?request=get-document& doi=10. 1371/ journal. pbio. 0020279
[15] http:/ / www. improb. com/ projects/ hair/ hair-club-top. html
[16] http:/ / www. mad-scientists. org/
[17]
[18]
[19]
[20]
[21]
[22]
http:/ / leagueofmadscientists. com/
http:/ / www. lateralscience. co. uk/ glitch/
http:/ / www. themadscientist. de/
http:/ / www. sciencemadness. org/
http:/ / www. madsci. org/
http:/ / www. dmsc. org/
Extraterrestre
Extraterrestre è un aggettivo che indica qualsiasi oggetto di provenienza esterna al pianeta Terra. Può essere riferito
a del materiale come ad esempio i meteoriti o a forme di vita estranee alla Terra.
L'esistenza (presente o passata) di forme di vita extraterrestre è al momento solo ipotetica, dato che non sono mai
state trovate chiare prove di organismi o microorganismi al di fuori della biosfera terrestre. Alcune meteoriti
mostrano tracce che somigliano a microorganismi primitivi, ma le prove non sono ancora conclusive.
Nella cultura popolare l'extraterrestre - detto anche alieno - è visto soprattutto come un ipotetico essere dotato di
intelligenza proveniente da un altro pianeta, ed è un personaggio descritto all'interno di innumerevoli opere di →
fantascienza, ma anche in resoconti di misteriosi avvistamenti - mai del tutto provati - da parte di persone di ogni
nazionalità (si veda la voce UFO).
133
Extraterrestre
Possibili basi e origini di vita extraterrestre
Tutta la vita sulla Terra è basata su carbonio, idrogeno e ossigeno, e
questo fatto potrebbe essere una costante anche per quanto riguarda
altri pianeti alieni. Ci sono però altri elementi chimici che potrebbero
ipoteticamente costituire la base per la vita, come ad esempio il silicio
o l'azoto. Il punto di vista secondo il quale il carbonio è
necessariamente la base di tutta la vita sugli altri pianeti, in quanto le
sue proprietà chimiche e termodinamiche lo rendono di gran lunga
superiore a tutti gli altri elementi, è stato soprannominato sciovinismo
del carbonio.
Lo studio scientifico sulla possibile base biomeccanica della vita
Rappresentazione artistica di una ipotetica forma
extraterrestre è noto con il nome di esobiologia o xenobiologia. Per
di vita basata sul silicio
alcuni la vita nell'universo è nata e si è evoluta autonomamente in punti
diversi, differenziandosi. Mentre per altri, sostenitori della teoria detta
panspermia, la vita è stata generata da un unico tipo di spore che hanno provveduto a una base comune per ogni
specie su ogni pianeta.
Sull'esistenza di forme di vita aliene
È possibile che già nell'antico Egitto, in Babilonia e presso il popolo sumero si credesse nell'esistenza di vita
extraterrestre. Anche nell'Antica Grecia, nel VII secolo a.C., alcuni filosofi intuirono che nell'infinita estensione
dell'universo sarebbe stato possibile imbattersi in altri mondi popolati.
Diogene Laerzio riferisce ad esempio come Anassagora ritenesse la Luna abitata. Nella sua opera De Rerum Natura
(circa 70 a.C.), Lucrezio speculava apertamente della possibilità di vita su altri mondi:
« Pertanto dobbiamo capire che esistono altri mondi in altre parti dell'Universo, con tipi differenti di uomini e di animali. »
Quando il cristianesimo prese piede, l'idea di vita extraterrestre divenne un'eresia, in quanto in contraddizione con la
pretesa centralità dell'uomo nel piano della creazione divina. Nel 1600 Giordano Bruno venne condannato al rogo dal
potere ecclesiastico per queste ed altre idee ritenute contrarie alla dottrina cattolica dell'epoca.
Ai giorni nostri, alcuni sostengono che gli alieni visitino regolarmente il nostro pianeta. Gli UFO sarebbero i loro
mezzi di trasporto su cui a volte portano alcuni umani per studiarli. Alcuni attribuiscono il fenomeno dei cerchi nel
grano direttamente all'azione extraterrestre (fulmini globulari, sfere di luce o BOL). Più realisticamente l'unico
contatto possibile con la vita extraterrestre all'interno del sistema solare sarebbe quello con ipotetici microorganismi
su altri pianeti e sulle loro lune. Anche se questa fosse l'unica possibilità, potrebbe comunque essere pericolosa date
le possibilità di contagio da batteri particolarmente aggressivi di origine extraterrestre (basti pensare che gli Indios
d'America sono stati falciati a milioni dalla banale influenza europea), questo pericolo è comunque remoto dato che
eventuali batteri o virus alieni avrebbero quasi certamente una biochimica così diversa dalla nostra da risultare
innocui.
134
Extraterrestre
135
Ricerca scientifica
Diretta
Gli scienziati sono alla ricerca di una qualche prova dell'esistenza di vita unicellulare sui pianeti del sistema solare,
portando avanti gli studi sulla superficie di Marte ed esaminando i meteoriti caduti sulla Terra. È stata proposta
anche una missione per Europa, una luna del pianeta Giove, che si ipotizza possa contenere delle riserve liquide sotto
la sua superficie; rimane da verificare, oltre alla reale esistenza di queste riserve, se sono costituite da acqua o da
componenti gassosi allo stato liquido a causa delle basse temperature (metano o ammoniaca); sono previste
spedizioni di sonde nel futuro per cercare di indagare la cosa.
Nel 1996 è stata scoperta all'interno di un meteorite, ALH 84001, proveniente da Marte, la presenza di una struttura
fossilizzata che potrebbe essere compatibile con i residui dovuti al metabolismo di qualcosa simile a batteri. Tuttavia
la reale natura di questa struttura (residuo di batteri alieni di un lontano passato o semplice configurazione casuale
all'interno del meteorite) è tutta da verificare.
Nel febbraio del 2005, due scienziati della NASA avevano inizialmente riferito di aver trovato quella che essi
definivano una possibile prova della presenza di vita su Marte (Berger, 2005). In particolare, i due scienziati, Carol
Stoker e Larry Lemke, si erano basati sul fatto che alcuni segni spettrografici di metano nell'atmosfera marziana sono
molto simili al metano prodotto da alcune forme di vita primitive sulla Terra; tuttavia i due scienziati in seguito
ritrattarono le loro affermazioni. Nonostante questo alcuni scienziati considerano ancora plausibile l'ipotesi
riportando alcune rilevazioni che potrebbero essere compatibili con un'origine biologica del metano su Marte
(Michelson, 2005).
Indiretta
È stato teorizzato che una società altamente tecnologica
comunichi attraverso lo spazio grazie alla trasmissione di
informazioni in molteplici forme. Progetti come il SETI
conducono attualmente ricerche in questo senso, vagliando le
informazioni che vengono ricevute dallo spazio attraverso i
radiotelescopi, in cerca di onde radio anomale che possano
confermare la presenza di vita intelligente.
Comunicare con gli extraterrestri
Parte dell'antenna del radiotelescopio di Arecibo usato per il
programma SETI
Come ci viene mostrato in opere di → fantascienza quali ad
esempio Contact di Carl Sagan, se anche incontrassimo una
forma di vita intelligente, dovremmo tener conto di alcune difficoltà tra cui:
• superare la notevole distanza interstellare per scambiare i messaggi (un messaggio impiegherebbe anni, se non
secoli, prima di poter raggiungere anche le stelle più vicine, con i mezzi a noi noti: infatti, secondo la teoria della
relatività di Einstein, nessun corpo può viaggiare alla velocità della luce, perché a quella velocità la materia viene
interamente convertita in energia e lo spazio-tempo si contrae fino ad azzerarsi; e siccome potrebbe essere
possibile che non esistano forme di vita intelligente nel raggio di qualche decina di anni luce dalla Terra, un
contatto fisico tra due civiltà aliene, alla luce delle conoscenze attuali, appare quantomeno improbabile, se non
addirittura impossibile; solo per scambiarci un semplice segnale radio, impiegheremmo millenni, con il
verosimile rischio che una delle due civiltà si sia nel frattempo estinta;
• stabilire se gli alieni siano abbastanza evoluti da poter comunicare con noi (e viceversa);
• trovare un linguaggio comune per poterci comprendere.
Extraterrestre
Come potrebbero essere gli alieni
Attraverso i mezzi di comunicazione di massa, come film e spettacoli televisivi, gli extraterrestri dotati di
intelligenza vengono solitamente dipinti come umanoidi, cioè di forma somigliante a quella umana (quattro arti,
simmetria, stazione eretta ecc.); un esempio di questo tipo è costituito dagli esseri denominati Grigi, che
costituiscono un popolare tipo di ipotetico alieno. Ma in effetti molti scienziati sostengono che ci siano pochissime
possibilità che una forma di vita aliena possa somigliare minimamente a noi, considerate tutte le possibili variabili
che potrebbero fare la differenza, come quelle ambientali, riferite alla particolare conformazione geologica,
atmosferica e meteorologica del pianeta, quelle fisiche, (prima fra tutte la forza di gravità differente da quella
terrestre), quelle planetarie, ad esempio un pianeta vivibile potrebbe avere un' orbita e una geografia spaziale più
complesse di quella terrestre, e quelle biologiche legate al processo evolutivo e alla selezione naturale.
Ufologia e incontri ravvicinati
L'ufologia è un variegato movimento d'opinione, sorto dopo la seconda guerra mondiale, i cui sostenitori professano
in genere che gli oggetti volanti non identificati (UFO) siano di origine extraterrestre.
È stata anche studiata una classificazione per discriminare i diversi tipi di avvistamenti di UFO, chiamata
classificazione Hynek (dal nome dell'astrofisico Josef Allen Hynek). Un buon numero tra i sostenitori dell'ufologia
credono che si siano verificati vari casi di contatto più o meno ravvicinato tra esseri umani ed entità extraterrestri, e
addirittura casi di rapimento.
Sostenitori dell'esistenza degli extraterrestri ne hanno descritto diversi tipi, tra cui i Grigi, esseri umanoidi con la
pelle generalmente di colore grigiastro, da cui il nome, ritenuti i primi responsabili dei rapimenti; i Rettiliani, esseri
dalle sembianze di rettili, provenienti da Alpha Draconis, muscolosi, costituirebbero una minaccia per l'uomo in
quanto avrebbero schiavizzato i Grigi; i Nordici, esseri dalle fattezze umane, ma molto più alti.
136
Extraterrestre
137
Filmografia
Alcuni → film di fantascienza che hanno per tema gli extraterrestri (in ordine
alfabetico):
• Alien (1979) di Ridley Scott
• Alien Nation: nazione di alieni (Alien Nation, 1988) di Graham Baker
• Bagliori nel buio (Fire in the Sky, 1993) di Robert Lieberman
• Communion (1989), di Philippe Mora
• Contact (1997) di Robert Zemeckis
• Le creature del buio (Tommy Knockers)
• Guida galattica per autostoppisti (2005)
• Il disco volante (1964) di Tinto Brass
• Il terrore dalla sesta luna (1994) di Stuart Orme
• Incontri ravvicinati (1994) di Brian Trenchard-Smith, film per la televisione
• Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the Third Kind, (1977)
di Steven Spielberg
• Independence Day
• Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008)
• Intruders
• InvaXön - Alieni in Liguria (2004)
• Essi vivono (They Live)
• E.T. l'extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial, 1982) di Steven Spielberg
Rappresentazione artistica di un
tipo di alieno molto popolare nelle
opere di fantascienza (Grigio)
• La guerra dei mondi (The War of the Worlds, 1953), di Byron Haskin
• La guerra dei mondi (War of the Worlds, 2005), di Steven Spielberg
• L'acchiappasogni (Dreamcatcher, 2003) di Lawrence Kasdan
•
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•
•
•
•
•
L'astronave degli esseri perduti, 1967, di Roy Ward Baker
Predator (1987) di John McTiernan
Mars Attacks!
Men in Black (1997), di Barry Sonnenfeld
Men in Black II (2002) di Barry Sonnenfeld
Sfera, 1998, di Barry Levinson
Signs (Signs, 2002) di M. Night Shyamalan
Space Vampires
Specie mortale (Species, 1995) di Roger Donaldson
Stargate
The Arrival
Transformers (Transformers, 2007) di Michael Bay
Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 1951) di Robert Wise, tratto dal racconto Addio al padrone
(Farewell to the Master, 1940) di Harry Bates.
• Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, 2008) di Scott Derrickson, remake del film del 1951
• X-Files - Il film (The X Files, 1998)
Extraterrestre
Fiction televisive
Alcune fiction TV di fantascienza che hanno per tema gli extraterrestri (in ordine alfabetico):
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•
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•
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•
•
•
•
Alf
Alien Nation
Le fantastiche avventure dell'astronave Orion (Raumspatrouille)
Dark Skies - Oscure presenze (Dark Skies)
Doctor Who
Una famiglia del terzo tipo (3rd Rock from the Sun)
Invasion
Gli invasori (The Invaders)
Megaloman (Megaroman)
Mork e Mindy (Mork and Mindy)
Pianeta Terra: cronaca di un'invasione (Earth: Final Conflict)
Power Rangers (The Power Rangers)
Project UFO
Roswell
Seven Days
•
•
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•
•
•
•
•
•
•
Smallville
Stargate SG-1
Starman
Star Trek
Taken
Threshold
UFO (UFO)
V - Visitors (V, V: The final battle) e Visitors (V)
X-Files (The X-Files)
4400
In alcune puntate della mini-serie Mistero,data su Italia uno, c'erano fonti che parlavano di extraterrestri.
Bibliografia critica
Bibliografia scientifica
• Gene Bylinsky, La vita nell'universo di Darwin, 1981 Ediz. Mondadori. 1983 CDE (esaurito).
• (EN) Gene Bylinsky, Life in Darwin's Universe 1981, Doubleday editions. ISBN 0385170491
Aspetti culturali
• Pino Blasone, Io, l'altro, l'alieno [1], in Intercom, 2000
• Roy Menarini, Il cinema degli alieni, Falsopiano, Alessandria, 1999 [2]
• Luigi Pachì, Alieni al cinema [3], in Delos Science Fiction n. 24 - anno IV / marzo 1997
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Extraterrestre
Voci correlate
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Alieno
Contattista
Equazione di Drake
Esobiologia
Grigi
→ Invasione aliena
Nordici
Panspermia
Paradosso di Fermi
→ Primo contatto
Rapimento alieno
SETI
UFO
Uomo rettile
→ Viaggio interstellare
Xenoarcheologia
• → Xenofiction
Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Extraterrestre
Riferimenti
[1] http:/ / www. intercom. publinet. it/ 2000/ alieno1. htm
[2] http:/ / www. griseldaonline. it/ percorsi/ menarini_roy. htm
[3] http:/ / www. delos. fantascienza. com/ delos24/ alieni. html
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Androide
140
Androide
L'androide è un essere artificiale, un robot, con sembianze umane (il
termine deriva dal greco anèr, andròs, "uomo", e quindi può essere
tradotto "a forma d'uomo") presente soprattutto nell'immaginario →
fantascientifico. In taluni casi l'androide può risultare indistinguibile
dall'essere umano. Differisce dal → cyborg, il quale è costituito da
parti biologiche oltre che artificiali.
Il corrispettivo femminile del termine androide è l'assai poco frequente
→ ginoide.
Precursori nei miti e nelle leggende
L'idea di persone artificiali può in certo modo essere rintracciato fin
dalle storie della mitologia greca. Cadmo seppellì dei denti di drago
che si trasformarono in soldati; secondo il mito re Pigmalione si
innamorò di una statua che rappresentava una donna ideale, Galatea;
chiese allora ad Afrodite di donare la vita alla statua, e sposò la donna.
Rappresentazione artistica di un androide
Nella mitologia classica, inoltre, il deforme dio del metallo (Vulcano o
Hephaestus) creò dei servi meccanici, che andavano dalle intelligenti damigelle dorate a più utilitaristici tavoli a tre
gambe che potevano spostarsi di loro volontà.
La leggenda ebraica ci parla del Golem, una statua di argilla, animata dalla magia cabalistica. Nell'estremo Nord
canadese e nella Groenlandia occidentale, le leggende Inuit raccontano di Tupilaq (o Tupilak), che può essere creato
da uno stregone per dare la caccia e uccidere un nemico. Usare un Tupilaq per questo scopo può essere un'arma a
doppio taglio, in quanto una vittima abbastanza ferrata in stregoneria può fermare un Tupilaq e "riprogrammarlo" per
cercare e distruggere il suo creatore.
Il termine androide risalirebbe al filosofo, teologo e scienziato S. Alberto Magno (1204-1282), che lo utilizzò per
definire esseri viventi creati dall'uomo per via alchemica. Una leggenda vuole Alberto Magno costruttore di un vero
e proprio androide in metallo, legno, cera, vetro, cuoio, con il dono della parola, che avrebbe dovuto svolgere la
funzione di servitore presso il monastero domenicano di Colonia.
Nel XVI secolo i trattati di alchimia fornivano indicazioni per costruire un essere artificiale: l'homunculus.
Androide
141
Storia
La prima vera tecnologia degli automi meccanici si può far risalire al
medioevo, quando si cominciano a costruire le prime figure mobili che
arricchivano i campanili e gli orologi delle chiese.
Il primo progetto documentato di un androide è firmato da Leonardo da
Vinci e risale al 1495 circa: appunti riscoperti negli anni cinquanta nel
codice Atlantico e in piccoli taccuini tascabili databili intorno al
1495-1497 mostrano disegni dettagliati per un cavaliere meccanico in
armatura, che era apparentemente in grado di alzarsi in piedi, agitare le
braccia e muovere testa e mascella, emettendo suoni dalla bocca grazie
ad un sofisticato meccanismo di percussioni collocato all'altezza del
petto. L'automa cavaliere di Leonardo era probabilmente previsto per
animare una delle feste alla corte sforzesca di Milano, tuttavia non è
dato sapere se fu realizzato o meno.
Un modello in scala ridotta dell'automa cavaliere
di Leonardo da Vinci (1495 circa)
La fine del XVIII secolo e il XIX secolo vede fiorire la moda degli
automi meccanici, concepiti soprattutto come sofisticati giocattoli, ma
talvolta assai perfezionati.
Il primo androide funzionante conosciuto venne creato nel 1738 da
Jacques de Vaucanson, che fabbricò un automa che suonava il flauto,
così come un'anatra meccanica che, secondo le testimonianze,
mangiava e defecava.
Alla fine del Settecento ad un inventore ungherese, il barone Wolfgang
Von Kempelen, fu attribuita l'ideazione di un automa in grado di
Automi di Droz
giocare a scacchi, Il Turco, poi rivelatosi (nel 1857) un elaborato
imbroglio. Tra il 1770 ed il 1773 due inventori, Pierre e Henri-Louis Jaquet-Droz, costruirono tre sorprendenti
automi: uno scrivano, un disegnatore ed un musicista (ancora funzionanti, si trovano nel Musèe d'Art et d'Histoire di
Neuchâtel in Svizzera).
Androide
142
La moderna tecnologia della robotica vede attualmente la costruzione
soprattutto di macchine estremamente specializzate per uso industriale,
totalmente prive di aspetto umano, che risulterebbe d'intralcio e,
secondo alcuni, potrebbe comportare dei problemi a livello psicologico
e sindacale. La costruzione degli androidi rimane dunque soprattutto
una curiosità per tutto il XX secolo, anche se il successo commerciale
dei cani robot, specie in Giappone, ha permesso ad alcuni di supporne
un ipotetico sviluppo futuro. Il problema del movimento naturale degli
arti inferiori con la stazione eretta, in precedenza ritenuto un grosso
ostacolo, è stato in gran parte risolto nel corso degli anni ottanta e
novanta.
Gli androidi nella letteratura
Una volta che la tecnologia avanzò al punto che la gente intravedeva
delle creature meccaniche come qualcosa più che dei giocattoli, la
risposta letteraria al concetto di essere artificiale rifletté le paure che gli
esseri umani avrebbero potuto essere rimpiazzati dalle loro stesse
creazioni intelligenti.
Actroid-DER, un androide per eventi e
dimostrazioni sviluppato da un'azienda
giapponese (foto 2005)
Nella letteratura il primo classico riferito alla creazione di un essere umano artificiale è in genere considerato il
romanzo Frankenstein (1818) di Mary Wollstonecraft Shelley, che spesso è anche citato come la prima opera di →
fantascienza. La creatura del dottor Frankenstein era assemblata con parti di cadaveri, utilizzando per infonderle la
vita una strumentazione scientifica (non si tratta dunque di un automa meccanico, ma piuttosto di quello che molti
anni dopo sarebbe stato definito un → cyborg).
Il racconto di E.T.A. Hoffmann L'uomo della sabbia (1815) narra l'amore tra un uomo e una bambola meccanica; nel
romanzo breve Storia filosofica dei secoli futuri (1860) Ippolito Nievo indicò l'invenzione dei robot (da lui chiamati
'omuncoli', 'uomini di seconda mano' o 'esseri ausiliari') come l'invenzione più notevole della storia dell'umanità, e in
Steam Man of the Prairies (1865) Edward S. Ellis espresse la fascinazione americana per l'industrializzazione.
Giunse un'ondata di storie su automi umanoidi, che culminò nell' Uomo elettrico di Luis Senarens, nel 1885.
Il primo ad utilizzare il termine androide in un romanzo fu però il francese Mathias Villiers de l'Isle-Adam
(1838-1889) nella sua opera più celebre, Eva futura (L'Ève future, 1886), nel quale il protagonista è addirittura
Thomas Edison, il quale inventa una donna artificiale quasi perfetta.
Impossibile non citare il racconto dell'italiano Carlo Collodi del 1883, Le avventure di Pinocchio, in cui un bambino
di legno prende vita. La storia, pur utilizzando elementi fiabeschi piuttosto che fantascientifici, contiene i temi
fondamentali dei successivi racconti sugli androidi.
Un precursore del moderno androide è da molti considerato il Golem, la temibile creatura protagonista di una
vecchia leggenda del ghetto ebraico di Praga. In questo caso si tratta di una statua d'argilla che prende vita grazie alla
magia cabalistica e non alla tecnologia scientifica. Una versione più moderna del Golem lo vede però costruito come
una specie di androide, nella novella di U.D. Horn (Der Rabby von Prag, 1842) e nel libretto di F. Hebbel per il
dramma musicale di Arthur Rubinstein Ein Steinwurf (1858): il Golem viene qui rappresentato come un
uomo-macchina di legno con un meccanismo ad orologeria dentro la testa. La leggenda del Golem viene infine
ripresa e resa famosa dal romanzo Il Golem (Der Golem) del 1915 dello scrittore e occultista praghese Gustav
Meyrink.
Nel dramma R.U.R. (Rossum's Universal Robots) (1920) del ceco Karel Čapek appaiono uomini artificiali organici,
utilizzati come forza lavoro a basso costo. L'opera è famosa per avere introdotto il termine robot. La procedura di
costruzione degli androidi di Rossum comprende macchine per impastare e tini per il trattamento di protoplasma
Androide
143
chimico. Quando il dramma di Čapek introdusse il concetto di una catena di montaggio operata da robot che
costruivano altri robot, il tema prese delle sfumature politiche e filosofiche, ulteriormente disseminate da film
classici come Metropolis (1927), il popolare Guerre Stellari (1977), Blade Runner (1982) e Terminator (1984).
Tra il 1940 e il 1941 Isaac Asimov, con la collaborazione dell'editore John W. Campbell, elabora le tre leggi della
robotica, divenute un punto fermo della narrativa sui robot. Nel 1976 Asimov scrive L'uomo bicentenario, la storia di
un robot che vuole diventare umano a tal punto da fare ciò che differenzia gli esseri umani dai robot: morire. Pur
avendo inserito numerosissimi robot antropomorfi nella sua sterminata produzione di racconti e romanzi, Asimov
tuttavia non usa in genere il termine androide, reso popolare solo negli Anni cinquanta quando apparve in alcuni
racconti di Jack Williamson.
Uno degli autori di fantascienza che fanno maggior uso degli androidi
è stato Philip K. Dick il quale, scarsamente interessato agli aspetti
strettamente tecnico-scientifici, li utilizzava soprattutto come sostituti
robotici
degli
uomini
e
dunque
inquietanti
simboli,
rispecchiamento/rovescio dell'essere umano, definendoli spesso
simulacri. Dal romanzo di Dick Cacciatore di androidi è tratto il film
Blade Runner, che presenta un vivido ritratto di replicanti che aspirano
a quella vita umana loro ineluttabilmente negata.
Un tema frequente nelle opere di Philip K. Dick è
il confronto tra esseri umani e non umani, e in
particolare con gli androidi
Marvin l'androide paranoico è uno dei personaggi principali della
Guida galattica per gli autostoppisti, serie di → fantascienza
umoristica di Douglas Adams.
Cinema e televisione
Il primo film con un immaginario automa nel ruolo principale fu The Master Mystery del 1920,[1] interpretato da
Harry Houdini. Il secondo fu L'uomo meccanico (1921), del comico francese André Deed, in cui per la prima volta
viene messo in scena uno scontro tra un robot buono e uno cattivo.
Esempi famosi di androidi nella cinematografia e nelle serie televisive:
• Il robot femmina del film Metropolis (1927) per la regia di Fritz Lang
• Il pistolero interpretato da Yul Brynner nel Mondo dei robot (Westworld, 1973), iniziatore della → rivolta dei
robot contro gli umani del parco dei divertimenti Westworld.
• Il simpatico androide protocollare C-3PO (D-3BO) di Guerre Stellari (1976)
• Roy Batty, condannato ad una breve esistenza e ribelle in Blade Runner (1982) di Ridley Scott, ispirato al
romanzo Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick
• L'androide assassino protagonista di Terminator (1984) e dei due seguiti, che però è più propriamente un →
cyborg
• Il bambino artificiale in AI - Intelligenza Artificiale (2001) di Steven Spielberg
• Il tenente comandante Data è un membro dell'equipaggio della nave stellare Enterprise nella serie televisiva Star
Trek - The Next Generation e in alcuni film derivati dalla serie stessa.
• L'androide Bishop in Alien di Ridley Scott, compare in diversi episodi della serie
Androide
Fumetti e animazione
Nei fumetti i robot e gli androidi appaiono di pari passo con i romanzi di fantascienza. Uno dei primi ad essere
protagonista è Astro Boy, personaggio del manga creato del giapponese Osamu Tezuka nel 1952.
Passando al vasto campo dei supereroi, uno dei primi androidi è la Torcia Umana originale, un personaggio degli
anni quaranta facente parte dell'universo Marvel Comics, la quale nei suoi fumetti ha sempre fatto uso massiccio di
esseri cibernetici. Fin dai primissimi numeri, ad esempio, i Fantastici Quattro (1961) si trovano a combattere non
solo con robot, ma anche con gli incredibili androidi del Pensatore Pazzo; praticamente tutta la loro storia è legata a
doppio filo con questi esseri. Tra i personaggi della DC Comics, Superman nelle sue avventure ha incontrato
migliaia di robot più o meno antropomorfi, servendosene egli stesso: negli anni cinquanta troviamo infatti già i primi
super-robot da lui costruiti per sostituirlo come sosia. Anche Batman negli anni cinquanta-sessanta si è fatto talvolta
sostituire da un sosia robot (perfino la sua spalla Robin). Un altro androide della Marvel è Mister Macchina (il cui
nome umano è Aaron Stack), che per un breve periodo fu protagonista di una propria serie.
In un fumetto italiano pubblicato su "Topolino" dell'aprile 1974 ("Zio Paperone e il donatore straniero", testo di Jerry
Siegel disegni di Luciano Gatto), anche zio Paperone si fa sostituire da un robot sospettando di correre dei rischi.
Nella serie di manga e anime Dragon Ball sono presenti molte generazioni di potentissimi androidi che saranno tra i
maggiori antagonisti delle tre serie: l' Androide 8 prima malvagio e poi personaggio positivo, in Dragon Ball; gli
androidi 19, 20, 16, 17, 18 e Cell in Dragon Ball Z; infine, l'androide Super C-17 in Dragon Ball GT. Questi non
sono semplicemente degli androidi, ma veri e propri congegni di distruzione totale, inarrestabili con mezzi normali:
infatti essi verranno sconfitti da guerrieri di elevatissimo livello quali Goku, Vegeta, Gohan e Trunks.
Bibliografia
Narrativa
• Philip K. Dick, I simulacri (The Simulacra, 1964)
• Philip K. Dick, Abramo Lincoln androide (A. Lincoln, Simulacrum, 1969)
• Philip K. Dick, Cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?, 1971)
Voci correlate
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Automa meccanico
→ Cyborg
→ Ginoide
Mecha
→ Ribellione del computer
Robot
HRP-3 Promet Mk-II
144
Androide
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Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Androide
Collegamenti esterni
• I robot a fumetti [2]
• Sito italiano dedicato agli androidi [3]
Riferimenti
[1] Scheda su The Master Mystery (http:/ / italian. imdb. com/ title/ tt0010446/ ) dell'Internet Movie Database
[2] http:/ / www. comune. modena. it/ glamazonia/ articoli/ robot. htm
[3] http:/ / www. androidi. com
Ginoide
Nella medicina l'aggettivo ginoide significa tipico della donna oppure di un soggetto che presenta caratteri
femminili. Esempio: habitus ginoide.
Nell'ambito della → fantascienza il termine ginoide indica invece un essere artificiale (robot) dalle sembianze
femminili. È scarsamente utilizzato e ad esso viene preferito il più comune termine → androide, usato per entrambi i
sessi.
Il termine ginoide (gynoid) viene utilizzato da Richard Calder nel romanzo di fantascienza del 1992 Virus ginoide
(titolo originale: Dead girls).
Bibliografia
Richard Calder, Virus ginoide (Dead girls, 1992), Ed. Nord 1996, [ISBN 8842909009]
Voci correlate
• → Androide
• Robot
Cyborg
Cyborg
Il termine cyborg o organismo cibernetico (anche organismo bionico) indica un essere, anche umano, di forma
umanoide costituito da un insieme di organi artificiali e organi biologici. Nasce dalla contrazione dell'inglese
cybernetic organism, per l'appunto organismo cibernetico.
Il termine è nato nell'ambito della medicina e della bionica, pur avendo avuto maggior successo nell'immaginario →
fantascientifico. Il termine cyborg fu reso popolare da Manfred E. Clynes e Nathan S. Kline nel 1960 in riferimento
alla loro idea di un essere umano potenziato per sopravvivere in ambienti → extraterrestri inospitali. Essi ritenevano
che un'intima relazione tra essere umano e macchina fosse la chiave per varcare la nuova frontiera dell'esplorazione
spaziale in un prossimo futuro.
Il confine tra essere umano e cyborg è sempre più sfumato, basti pensare ai progressi delle tecnologie applicate alle
protesi e agli organi artificiali: una persona dotata di un pace-maker potrebbe infatti già corrispondere alla
definizione di cyborg.
A seconda della loro origine, è tuttavia possibile distinguere i cyborg in due categorie:
1. Esseri umani potenziati. Può trattarsi di un essere umano che ha subito consistenti modificazioni artificiali ed
innesti. Esempio: il protagonista del film RoboCop è un poliziotto che, ucciso in servizio, viene fatto resuscitare
trasformato in cyborg.
2. → androidi, cioè robot umanoidi, provvisti di apporti biologici, spesso allo scopo di aumentare la loro
somiglianza con l'essere umano. È il caso del cyborg assassino protagonista del film Terminator (1984) e dei suoi
seguiti.
La teoria del cyborg
La teorica del femminismo Donna Haraway sostiene che la tendenza naturale degli esseri umani è quella di
ricostruirsi attraverso la tecnologia allo scopo di distinguersi dalle altre forme biologiche del pianeta: un progetto che
parte dalle prime forme di manipolazione del corpo umano e continua oggi con l'utilizzo di protesi tecnologiche e lo
sviluppo dell'ingegneria genetica. Il desiderio di migliorare ciò che ha determinato la natura, secondo la Haraway,
sarebbe alle origini stesse della cultura umana.
Fyborg
Fyborg è l'abbreviazione di "functional cyborg", e indica un individuo potenziato tramite estensioni meccaniche ed
elettroniche non innestate nel corpo. Il termine è stato proposto nel 1995 da Alexander Chislenko per discriminare
tra le creazioni uomo-macchina tipiche della → fantascienza e le modalità quotidiane con cui gli esseri umani
estendono le proprie capacità attraverso occhiali, auricolari, telefonini, palmari.
Rispetto al cyborg, il fyborg ha il vantaggio di non dover subire operazioni chirurgiche per l'innesto dei dispositivi
potenzianti; tuttavia il fyborg potrebbe risentire di svantaggi rispetto al cyborg a causa dell'interfacciamento non
diretto tra corpo e potenziamenti.
I cyborg nella narrativa e nei media
Letteratura
La fusione tra uomo e macchina, cantata dai poeti e artisti del Futurismo già prima dell'invenzione della cibernetica,
è un'ossessione condivisa particolarmente dagli scrittori del filone fantascientifico → cyberpunk, nato nei primi anni
ottanta: i personaggi dei romanzi di William Gibson, ad esempio, sono spesso dotati di innesti artificiali che ne
potenziano la forza ed altre capacità. L'icona in questo caso è Molly, una guardia del corpo dotata di riflessi
146
Cyborg
147
potenziati e fibre muscolari artificiali, che si è fatta togliere gli occhi per sostituirli con delle inquietanti lenti a
specchio saldate alle orbite oculari.
Anche i protagonisti dei romanzi della Compagnia del tempo (dal 1997) di Kage Baker sono cyborg, vengono
utilizzati come agenti temporali e sono teoricamente immortali.
Cinema
Esempi significativi di cyborg nella cinematografia (in ordine cronologico):
•
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•
Metropolis (1927)
Blade Runner (1982)
Terminator (The Terminator, 1984)
RoboCop (RoboCop, Paul Verhoeven, 1987)
Altri film sul tema (in ordine alfabetico):
•
•
•
•
Cyborg (Cyborg, Albert Pyun, 1989)
Cyborg 2 (Cyborg Cop 2, Michael Schroeder, 1993)
Cyborg anno 2087 metà uomo metà macchina... programmato per uccidere (Cyborg 2087, 1966)
Cyborg Cop (Cyborg Cop, Sam Firstenberg, 1993)
•
•
•
•
•
Cyborg Cop 3 (Terminal Impact, Yossi Wein, 1994)
Cyborg - La vendetta (Nemesis, 1993)
Hardware: metallo letale (Hardware, 1990)
Terminator 2: Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day, 1991)
Terminator 3: Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines, 2003)
Televisione
• I protagonisti della serie tv degli anni settanta L'uomo da sei milioni di dollari e del suo spin-off, La donna
bionica.
• I Cybermen della longeva serie tv britannica Doctor Who
• I Borg, implacabili nemici del genere umano apparsi nella serie tv Star Trek: The Next Generation e presenti
anche in Star Trek: Voyager, nel film Star Trek: Primo contatto e in altre serie di Star Trek.
• I Cylon più evoluti della serie tv Battlestar Galactica.
• I protagonisti in Dragon Ball Z della serie di Cell: C-17, C-18, C-19, C-20
Fumetti e animazione
Un noto supereroe dei fumetti Marvel, Iron Man è un cyborg a tutti gli effetti: in origine, infatti, la sua armatura era
nata da una piastra pettorale per proteggere il suo alter ego Tony Stark da una scheggia troppo vicina al cuore.
Successivamente la scheggia è stata rimossa ma, a causa di un incidente, ha dovuto subire l'impianto di un chip nella
colonna vertebrale per poter camminare. Altro cyborg della Marvel è Deathlok, conosciuto in Italia negli anni
settanta come Cybernus; il personaggio ha avuto diverse incarnazioni, con la caratteristica comune di avere un corpo
umano modificato artificialmente.
Altro famoso supereroe, nel mondo dei fumetti DC, è Vic Stone, cyborg membro dei Titani, il quale, coinvolto in un
incidente di laboratorio, ebbe diverse parti del suo corpo, arti, e testa in primis, innestate con componenti elettronici
che gli hanno conferito poteri superiori a quelli dei normali esseri umani.
Altro esempio di Cyborg nel fumetto e dell'animazione occidentale è L'ispettore Gadget, detective dotato di
"optional" di vario tipo installati sul suo corpo.
Cyborg
148
Anime e manga
Negli anime uno degli esempi più celebri è Motoko Kusanagi, protagonista di Ghost in the Shell, manga creato da
Masamune Shirow nel 1991, da cui sono stati tratti due film d'animazione (Ghost in the Shell e Ghost in the Shell:
L'attacco dei Cyborg) per la regia di Mamoru Oshii, e due serie televisive (Ghost in the Shell: Stand Alone Complex
e Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - 2nd GIG) per la regia di Kenji Kamiyama.
Il manga Cyborg 009 di Shotaro Ishinomori, pubblicato in Giappone a partire dal 1964, ha a sua volta portato alla
realizzazione di tre serie televisive (1969, 1979, 2001), di cui la seconda giunta in Italia nel 1982 con il titolo di
Cyborg, i nove supermagnifici.
Tra gli altri esempi le serie della Tatsunoko quali Kyashan il ragazzo androide (1973) e Tekkaman (1975); inoltre
Starzinger della Toei Animation, i Meganoidi, irriducibili avversari di Daitarn 3 nell'omonima serie, e gli Humaritt
di Najica Blitz Tactics.
Nell'anime e manga Dragon Ball di Akira Toriyama, i cyborg rivestono grande importanza, infatti questi compaiono
in tutte le tre serie. In particolare, numerosi androidi della serie C, progettati dal Dr. Gelo, sono cyborg. Inoltre,
Toriyama utilizza l'espediente di ripresentare un nemico sconfitto, supposto morto, sotto forma di cyborg (si veda ad
esempio Mecha Freezer o Cyborg Tao Bai Bai).
Altri famosi cyborg sono Franky e Orso Bartholomew, personaggi del manga e anime One Piece; il primo
modificatosi da solo dopo essere stato investito da un treno e il secondo creato da uno scienziato dell'anime,
Vegapunk.
Bibliografia
• Antonio Caronia, Il cyborg. Saggio sull'uomo artificiale, Roma-Napoli, Edizioni Theoria 1985
• Alexander Chislenko, Are you a cyborg?, http://www.ethologic.com/sasha/articles/Cyborgs.rtf, 10 agosto
1995
• Donna Haraway, Manifesto Cyborg, a cura di L. Borghi, introduzione di R. Braidotti, Feltrinelli, Milano 1995
Voci correlate
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•
→ Androide
Bionica
Cibernetica
Cyberspazio
→ Cyberpunk
→ Ginoide
Robot
Singolarità tecnologica
Transumanesimo
Waldo
Cyborg
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Altri progetti
•
Wikimedia Commons contiene file multimediali su Cyborg
Collegamenti esterni
• TransVision: Transhumanism Conference, 2004 [1]
• Cyberman reviews [2]
Riferimenti
[1] http:/ / wearcam. org/ transvision2004. htm
[2] http:/ / wearcam. org/ cyberman. htm
Mostro dagli occhi da insetto
Il mostro dagli occhi da insetto o BEM (dall'acronimo inglese Bug-Eyed Monster) è una figura convenzionale della
→ fantascienza. Gli → extraterrestri nelle storie di fantascienza degli anni trenta sono spesso descritti e rappresentati
graficamente nelle riviste pulp come grottesche creature con occhi enormi o composti e animati dal desiderio di
donne, sangue e distruzione generale. I BEM - in genere di provenienza → extraterrestre - costituiscono i tipici
mostri alieni antagonisti dell'eroe, che li deve combattere e uccidere per riuscire a salvare la bella in pericolo.
Cultura popolare
• I mostri dagli occhi da insetto più rappresentativi nella tv furono i Dalek della serie televisiva britannica Doctor
Who. Quando fu ideato il programma, i produttori della BBC stabilirono che i BEM non sarebbero stati presenti
nella serie perché le storie avrebbero seguito il filone della → fantascienza hard. Tuttavia lo scrittore Terry Nation
con la seconda stagione del programma creò i Dalek, → organismi cibernetici, che sono considerati i BEM per
antonomasia.[1]
• L'anime giapponese del 1986 Bem il mostro umano è basato su questo concetto.
• Il mostro dagli occhi da insetto è anche ripreso ironicamente in Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas
Adams.
Voci correlate
• Mostro
• Personaggio tipo
Riferimenti
[1] (EN) Doctor Who: A Brief History of the Daleks (http:/ / www. bbc. co. uk/ doctorwho/ classic/ news/ briefhistory/ daleks. shtml).
BBC. URL consultato il 27-04-2009.
Mutante
Mutante
Mutante è un termine che fa riferimento a personaggi comparsi prima nei racconti di → fantascienza e nei fumetti,
poi nei film. Sono delle creature mostruose o degli esseri viventi antropomorfi, che grazie a delle mutazioni
incidentali o create appositamente in laboratorio del proprio DNA, assumono delle caratteristiche diverse da quelle
degli individui normali, o degli esseri viventi della medesima specie.
Nei racconti di fantascienza, queste mutazioni genetiche spesso forniscono gli esseri umani coinvolti di facoltà al di
sopra dell'ordinario, denominati semplicemente poteri.
Nella letteratura dei fumetti, gli esempi più noti sono quelli degli X-Men, creati da Stan Lee e Jack Kirby e
pubblicati dalla casa editrice Marvel Comics, che sono divenuti all'inizio del XXI secolo anche un notevole successo
cinematografico. In questi fumetti, i mutanti sono definiti anche con un nome scientifico di fantasia: homo superior.
Questa distinzione non è così netta né rilevante nell'altro grande universo immaginario popolato da esseri dotati di
superpoteri, a cui ha dato vita l'altra grande casa editrice, la DC Comics: quest'ultima ha optato per il termine
metaumani per descrivere tutti gli individui dotati di capacità sovrumane, senza distinzioni fra coloro che le hanno
dalla nascita e coloro che le hanno ottenute in seguito per cause esogene (mentre post umano viene usato
nell'universo supereroistico della Wildstorm).
In Italia appartengono al genere alcuni personaggi presenti nella collana bonelliana Nathan Never.
150
151
Fantascienza al cinema
Cinema di fantascienza
Il cinema di fantascienza o fantascientifico è un genere cinematografico che utilizza temi tipici della →
fantascienza, come una teoria o un'invenzione scientifica oppure uno scenario collocato in un futuro più o meno
lontano.
Benché il cinema di fantascienza venga spesso riconosciuto come genere autonomo a partire dagli anni cinquanta,
l'elemento del fantastico era ben presente fin dagli esordi della settima arte. Il cinema fantascientifico ha esplorato
una grande varietà di soggetti e temi, molti dei quali non potrebbero essere facilmente rappresentati in alcun altro
genere. Le opere di fantascienza sono state spesso utilizzate per esplorare delicati temi sociali e politici, senza
rinunciare ad offrire, nel contempo, intrattenimento per lo spettatore meno smaliziato. Oggi le produzioni
fantascientifiche sono in prima linea per quanto riguarda la tecnologia degli effetti speciali e la platea si è abituata
alla rappresentazione di realistiche → forme di vita aliene, spettacolari battaglie spaziali, armi ad energia, viaggi più
veloci della luce e lontani mondi.
Vi sono molti film di fantascienza memorabili ed un numero ancora maggiore di opere mediocri, o addirittura tra i
peggiori esempi di produzione cinematografica. Ci sono volute molte decine di anni, e gli sforzi collettivi di gente di
cinema di talento, perché il cinema fantascientifico venisse considerato seriamente come una forma d'arte. Dentro e
accanto alla fantascienza vi è una notevole commistione di generi, in particolare con i film horror (come nel caso di
Alien del 1979).
Per un elenco più ampio di titoli vedi Elenco di film di fantascienza.
Storia
I primordi
Gli inizi della storia del cinema di fantascienza coincidono o quasi con
quelli della settima arte. Il neonato cinema viene scoperto infatti come
un mezzo che permette di portare sullo schermo non solo la realtà
quotidiana, ma anche come un mezzo straordinario ed innovativo per
visualizzare i sogni, le fantasie dell'essere umano, in modo da suscitare
stupore e meraviglia nello spettatore.
Anche se i canoni del genere fantascientifico si preciseranno solo a
partire dagli anni cinquanta, uno dei primi film di fantascienza è
considerato Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune)[1] del 1902 di
Georges Méliès, seguito a breve distanza dal più corposo Viaggio
attraverso l'impossibile. Lo stesso Méliès è anche l'inventore dei primi
effetti speciali.
Per circa mezzo secolo sarebbero quindi uscite una serie di opere che
verranno definite solo posteriori come fantascienza, ma sono più che
altro
appartenenti
al
genere
avventuroso
Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune)
(1902) di Georges Méliès
di
ambientazione
esotica,
Cinema di fantascienza
152
venato di fantastico e condito di dettagli pseudoscientifici. Fanno
eccezione poche pellicole, a cominciare dal celeberrimo Metropolis
(1927), di Fritz Lang, apologo futuribile sulla lotta di classe ambientato
in una città del 2026. Sebbene il film (sceneggiato dalla scrittrice Thea
von Harbou, moglie del regista) soffra, a livello narrativo di un
"melensaggine mistica da romanzetto d'appendice" (Morando
Morandini) e risolva un tema complesso come quello della lotta di
classe in modo banalmente e spudoratamente conciliatorio ("il film più
stupido mai fatto", lo definì lo scrittore Herbert George Wells), girato
Frankenstein, 1910
con grandi mezzi (grazie ai cospicui finanziamenti della UFA, casa di
produzione nazionale tedesca), è visivamente e tecnicamente
impressionante, per la monumentale e suggestiva rappresentazione delle architetture della metropoli futura,
realizzata grazie a scenografie colossali, trucchi ottici ed effetti speciali sbalorditivi per l'epoca, il montaggio ardito,
le stupefacenti invenzioni registiche di Lang (uno dei maggiori rappresentanti del cinema espressionista tedesco), il
suggestivo contrappunto della colonna musicale di Gottfried Huppertz, l'algido e inquietante design della
donna-robot, divenuto un'icona; meriti per i quali, a dispetto delle sue indubbie pecche, il film viene unanimemente
annoverato tra i capolavori delle settima arte ed è divenuto, col tempo, uno dei film più amati della storia del cinema
da cinefili e cineasti, senza dimenticare la sua enorme influenza sull'iconografia del genere: si pensi alle architetture
di opere come Blade Runner (1982), di Ridley Scott o Brazil (1985), di Terry Gilliam; ma anche al di fuori della
fantascienza si incontrano pellicole, quali Batman (1989), di Tim Burton, che nell'impianto scenografico hanno
debiti evidenti con Metropolis. A rinverdirne la fama contribuì, nel 1984, la curiosa e discussa operazione del
compositore Giorgio Moroder, che curò una nuova versione del film, virata in vari registri cromatici e musicata con
una colonna sonora rock.
Da citare anche La vita futura di William Cameron Menzies del 1936 o
ancora il meno noto Paris qui dort (1924) di René Clair (inedito in
Italia). Queste pellicole costituiscono dei veri e propri punti fermi nella
storia del genere e forniranno ispirazione per le produzioni successive,
quali Aelita (primo kolossal sovietico), King Kong, Frankenstein, Il
cervello mostro, La maschera di Fu Manchu, L'isola delle anime
perdute, per citarne alcuni tra i più noti e suggestivi.
Undersea Kingdom (1936)
Alcuni dei film più rappresentativi dai primi del Novecento agli anni
quaranta (tra parentesi vengono riportati titolo originale, se diverso, e
nome del regista):
• 1902: Viaggio nella Luna (Le voyage dans la Lune, Georges Méliès)
•
•
•
•
•
•
•
1904: Viaggio attraverso l'impossibile (Voyage à travers l'impossible, Georges Méliès)
1921: L'Atlantide (Jacques Feyder)
1924: Aelita (Mezhrobpom, Yakov Protazanov), Paris qui dort (René Clair)
1927: Metropolis (Fritz Lang)
1928: Una donna nella Luna (Frau im Mond, Fritz Lang)
1931: Frankenstein (James Whale), La fine del mondo (La fin du monde, Abel Gance)
1932: La maschera di Fu Manchu (The mask of Fu Manchu, Charles Brabin e Charles Vidor), L'Atlantide (Die
herrin von Atlantis, G. W. Pabst), L'isola delle anime perdute (Island of Lost Souls) di Erle C. Kenton
• 1933: King Kong (King Kong, Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack), L'uomo invisibile (The Invisible Man,
James Whale)
• 1935: La città perduta (The lost city, Harry Revier), La moglie di Frankenstein (The bride of Frankenstein, James
Whale)
Cinema di fantascienza
153
• 1936: La vita futura - nel duemila guerra o pace (Things to come, William Cameron Menzies), Flash Gordon
(Frederick Stephani)
• 1940: Dr. Cyclops (Ernest B. Schoedsack)
• 1942: Mostro pazzo (The mad monster, Samuel Neufeld)
• 1944: La donna e il mostro (noto anche come La signora e il mostro; riedizione de Il cervello mostro) (The Lady
and the Monster, George Sherman)
• 1948: L'Atlantide (Siren of Atlantis, Gregg C. Tallas)
Gli anni cinquanta
Con i primi anni cinquanta avviene la codificazione del genere,
assieme all'arrivo dei primi capolavori del moderno fantacinema (che
allora era definito, almeno in Italia, scientifilm): Ultimatum alla Terra
di Robert Wise e La cosa da un altro mondo di Christian Nyby e
Howard Hawks, entrambi del 1951. Uomini sulla Luna di Irving Pichel
del 1950 è stato spesso considerato il primo vero film di fantascienza.
La fantascienza cinematografica si caratterizza in questi anni
soprattutto come un'avventura basata sullo spazio, che si tratti di partire
dal nostro pianeta per esplorarne l'infinito (Il pianeta proibito, 1956),
oppure che siano i suoi misteriosi abitanti a fare visita alla nostra Terra.
Negli anni cinquanta avviene una specie di esplosione della diffusione
della fantascienza, che è presente dai romanzi ai fumetti, dai cartoni
animati ai giocattoli. È avvertibile il cambiamento portato da un nuovo
influsso culturale: da un lato vi è l'entusiasmo per la nascente industria
missilistica e aerospaziale, dall'altro sognare il futuro deriva dal
desiderio di astrarsi dal reale del presente e soprattutto dimenticare la
guerra da poco conclusa. Da non dimenticare poi il primo avvistamento
di un UFO, che era appena avvenuto nel 1948.
I conquistatori della luna (Radar Men from the
Moon, 1952), uno dei molti film del periodo,
basati su rudimentali effetti speciali
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
• 1950: Uomini sulla Luna (Destination Moon, di Irving Pichel)
• 1951: Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still, Robert
Wise), La cosa da un altro mondo (The Thing from Another World,
Christian Nyby, Howard Hawks), Quando i mondi si scontrano
(When Worlds Collide, Rudolph Maté)
• 1953: La guerra dei mondi (The War of the Worlds, Byron Haskin),
Destinazione... Terra (It came from Outer Space, Jack Arnold), Gli
invasori spaziali (Invaders from Mars, William Cameron Menzies)
• 1954: Assalto alla Terra (Them!, Gordon Douglas), Il mostro della
laguna nera (Creature from the Black Lagoon, Jack Arnold), 20.000
leghe sotto i mari (20,000 Leagues Under the Sea, Richard
Fleischer), Godzilla (Gojira, Ishiro Honda)
Plan 9 From Outer Space (1959) di Ed Wood.
Pur citato come uno dei peggiori film della storia,
è considerato un cult
• 1955: Cittadino dello spazio (The Island Earth, Joseph M.
Newman), L'astronave atomica del dottor Quatermass (The Quatermass Experiment, Val Guest), Tarantola
(Tarantula, Jack Arnold)
• 1956: Il pianeta proibito (Forbidden Planet, Fred McLeod Wilcox), L'invasione degli Ultracorpi (Invasion of the
Body Snatchers, Don Siegel), La terra contro i dischi volanti (Earth vs. the Flying Saucers, Fred F. Sears), Mondo
Cinema di fantascienza
senza fine (World Without End, Edward Bernds)
• 1957: Radiazioni BX: distruzione uomo (The Incredible Shrinking Man, Jack Arnold), La meteora infernale (The
Monolith Monsters, John Sherwood)
• 1958: L'esperimento del dottor K (The Fly, Kurt Neumann), I figli dello spazio (The Space Children, Jack
Arnold), Fluido mortale (The Blob, Irvin S. Yeaworth), Ho sposato un mostro venuto dallo Spazio (I Married a
Monster from Outer Space, Gene Fowler Jr.)
• 1959: Viaggio al centro della Terra (Journey to the Center of the Earth, Henry Levin), Plan 9 From Outer Space
(Ed Wood).
Gli anni sessanta
Negli anni sessanta la fantascienza, fino ad ora confinata nell'ambito di un cinema popolare, "basso", compie il salto
di qualità e viene elevata a dignità d'arte da una serie di opere d'autore dagli esiti più o meno felici. Per primi, gli
autori della Nouvelle Vague, a partire dal cortometraggio sperimentale La jetée (1962), di Chris Marker, cineasta
d'avanguardia che nel narrare un'angosciosa vicenda di → viaggi attraverso il tempo restituisce visivamente il tema
del ricordo costruendo il film come un montaggio di soli fotogrammi fissi; il corto sarà tra l'altro fonte di ispirazione
degli sceneggiatori David e Janet Peoples per la sceneggiatura de L'esercito delle dodici scimmie (1995), di Terry
Gilliam. Più tardi, faranno la loro incursione nel genere i due più celebri rappresentanti del movimento: prima
Jean-Luc Godard, con Agente Lemmy Caution, missione Alphaville (1965), raffinato divertissement che mescola una
rivisitazione parodistica del cinema spionistico con una metafora anti-capitalistica densa di reminiscenze orwelliane,
poi Francois Truffaut, che nel 1966 gira Fahrenheit 451, trasposizione dell'omonimo romanzo di Ray Bradbury.
Nel frattempo nella fantascienza letteraria - che rimane l'ispirazione e l'elemento trainante - era nata la New Wave,
una corrente che privilegia gli aspetti sociali e umanistici più che quelli tecnologici e scientifici, destinata ad avere
una profonda influenza innovatrice sul genere fantascientifico.
Nel 1968 esce il Il pianeta delle scimmie di Franklin Schaffner, tratto dall'omonimo romanzo di Pierre Boulle, film
con cui il genere, finora confinato, nel cinema americano, nel "ghetto" dei B-movie, viene "promosso" dallo
studio-system hollywoodiano al rango di produzione ad alto costo (nel cast star del calibro di Charlton Heston); ma
al di là della sua natura di prodotto di consumo, il film ha comunque una forza inquietante e degli spunti satirici
inusitati nel cinema fantascientifico popolare. Seguito da quattro sequel e da una serie televisiva, il film è divenuto
col tempo un cult e uno dei classici del genere.
La vera svolta arriva con l'epocale 2001: Odissea nello spazio (1968) di Stanley Kubrick (che si era già accostato al
genere nel 1964 con l'agghiacciante satira → fantapolitica Il dottor Stranamore). Odissea nello spazio diviene il film
di fantascienza per eccellenza, capolavoro assoluto della storia del cinema, mito per generazioni di cinefili e cineasti,
punto di riferimento della fantascienza successiva non solo per la puntigliosa descrizione di un possibile mondo
futuro e per l'altissimo livello tecnico degli effetti speciali, ma soprattutto per l'impressionante potenza visionaria e
per la perturbante, ambigua e ficcante riflessione filosofica sulla natura e il destino dell'umanità; un'opera che non dà
risposte ma offre solo interrogativi, stimolando nello spettatore infinite riflessioni.
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
• 1960: L'uomo che visse nel futuro (The Time Machine, George Pál), Il villaggio dei dannati (Village of the
Damned, Wolf Rilla)
• 1961: Atlantide, il continente perduto (Atlantis, the Lost Continent, George Pál)
• 1962: Va' e uccidi (The Manchurian Candidate, John Frankenheimer), Hallucination (The Damned, Joseph
Losey), Agente 007 - Licenza d'uccidere (Dr. No, Terence Young)
• 1963: La stirpe dei dannati (Children of the Damned, Anton Leader), L'invasione dei mostri verdi (noto anche
come Il giorno dei Trifidi, The day of the Triffids, Steve Sekely)
• 1964: Il dottor Stranamore (Dr. Strangelove, Stanley Kubrick)
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Cinema di fantascienza
• 1965: Terrore nello spazio (Mario Bava), Agente Lemmy Caution, missione Alphaville (Alphaville, une étrange
aventure de Lemmy Caution, Jean-Luc Godard), La decima vittima (Elio Petri)
• 1966: Fahrenheit 451 (François Truffaut), Viaggio allucinante (Fantastic Voyage, Richard Fleischer)
• 1967: La forza invisibile (The Power, Byron Haskin), L'astronave degli esseri perduti (Quatermass and the Pit Five Million Years to Earth, Roy Ward Baker)
• 1968: 2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, Stanley Kubrick), Il pianeta delle scimmie (Planet of
the Apes, Franklin J. Schaffner), Barbarella (Roger Vadim), La notte dei morti viventi (Night of the Living Dead,
George A. Romero)
Gli anni settanta
Se un film come Solaris di Andrej Tarkovskij (1972) conquista la critica, nel 1977 Guerre Stellari di George Lucas e
Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg conquistano definitivamente un pubblico di massa che la
fantascienza, in precedenza, non aveva avuto. In particolare il film di Spielberg di fatto riscrive le regole codificate
del genere, che volevano l'→ alieno nei panni del mostruoso → invasore, dandone una visione assai più benevola e
"umanizzante".
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
• 1970: L'altra faccia del pianeta delle scimmie (Beneath the Planet of the Apes, Ted Post), 2000: la fine dell'uomo
(No Blade of Grass, Cornel Wilde)
• 1971: Arancia meccanica (A Clockwork Orange, Stanley Kubrick), Andromeda (The Andromeda Strain, Robert
Wise), 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man, Boris Sagal), 2002: la seconda odissea (Silent
Running, Douglas Trumbull), Fuga dal pianeta delle scimmie (Escape from the Planet of the Apes, Don Taylor),
L'uomo che fuggì dal futuro (THX 1138, George Lucas)
• 1972: Solaris (Солярис / Solyaris, Andrej Tarkovskij)
• 1973: 2022: i sopravvissuti, (Soylent Green, Richard Fleischer), Il mondo dei robot (Westworld, Michael
Crichton), Il dormiglione (Sleeper, Woody Allen)
• 1974: Zardoz (John Boorman), Dark Star (John Carpenter), Frankenstein Junior (Mel Brooks)
• 1975: Rollerball (Norman Jewison), The Rocky Horror Picture Show (Jim Sharman)
• 1976: King Kong (John Guillermin), La fuga di Logan (Logan's Run, Michael Anderson), L'uomo che cadde sulla
Terra (The Man Who Fell to Earth, Nicolas Roeg)
• 1977: Guerre Stellari (Star Wars, George Lucas), Incontri ravvicinati del terzo tipo (Close Encounters of the
Third Kind, Steven Spielberg)
• 1978: Terrore dallo spazio profondo (Invasion of the Body Snatchers, Philip Kaufman), Capricorn One (Peter
Hyams), Superman (Richard Donner)
• 1979: Alien (Ridley Scott), L'uomo venuto dall'impossibile (Time After Time, Nicholas Meyer), Interceptor (Mad
Max, George Miller), Star Trek (Robert Wise), Stalker (Сталкер, Andrej Tarkovskij)
Gli anni ottanta
Il genere di maggior successo del cinema degli anni ottanta è stata proprio la fantascienza, che può vantare le tre
pellicole più viste del decennio, assieme a vari altri clamorosi successi e film cult.
Sdoganata come genere di largo consumo da Guerre Stellari (1977), di George Lucas, negli anni ottanta la
fantascienza viene sempre più frequentata dal cinema commerciale hollywoodiano ad alto costo; oltre agli altri due
film della trilogia di Guerre Stellari (L'Impero colpisce ancora (1980), di Irvin Kershner e Il ritorno dello Jedi
(1983), di Richard Marquand), nel decennio vengono prodotte una lunga serie di pellicole di intrattenimento
all'interno delle quali si possono individuare vari filoni: la fantascienza ludica e spensierata di titoli come Explorers
(1985) di Joe Dante o la trilogia di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis; il fanta-horror che, già componente
fondamentale delle produzioni a basso costo degli anni cinquanta e rivitalizzato alla fine del decennio precedente da
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Cinema di fantascienza
Alien (1979) di Ridley Scott, produce pellicole di culto come La cosa (1982) di John Carpenter o Aliens - Scontro
finale (1986) di James Cameron, sequel del film di Scott; di grande rilievo dal punto di vista quantitativo (e in parte
anche qualitativo) l'ibridazione, spesso di gusto spiccatamente fumettistico, tra la fantascienza e il cinema d'azione
violenta, con film come 1997: fuga da New York (1981), di John Carpenter, Terminator (1984), di James Cameron,
Robocop (1987) di Paul Verhoeven, o la saga post-apocalittica di Mad Max, di George Miller, iniziata nel 1979 con
Interceptor e proseguita da Interceptor, il guerriero della strada (1981) e Mad Max - Oltre la sfera del tuono (1985).
Tra i titoli epocali del decennio, immancabile E.T. l'Extra-Terrestre (1982), di Steven Spielberg, ideale
continuazione della fantascienza messianica e ottimista di Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977).
Fattore che nel decennio acquisisce un peso sempre maggiore sul cinema fantascientifico d'intrattenimento sono gli
effetti speciali, che conoscono un grande sviluppo tecnologico: nel 1982 con La cosa di John Carpenter, gli effetti
speciali meccanici e prostetici hanno ormai raggiunto un altissimo grado di perfezione e nello stesso anno Tron di
Steven Lisberger, primo film sulla realtà virtuale, sperimenta per la prima volta la grafica computerizzata, che alla
fine del decennio con The Abyss (1989) di James Cameron mostra già possibilità sbalorditive.
Se gli anni ottanta segnano il trionfo della fantascienza come genere di intrattenimento di massa, nondimeno nel
corso del decennio vedono la luce anche opere d'autore di grande rilievo artistico, a cominciare dall'epocale Blade
Runner (1982), di Ridley Scott, malinconico e struggente noir ambientato nella cornice altamente suggestiva di una
Los Angeles del 2019 raffigurata con grande raffinatezza scenografica e luministica. Divenuta, dopo un iniziale
insuccesso, un cult movie imprescindibile, probabilmente uno dei maggiori film di culto della storia del cinema, la
pellicola, ispirata al racconto Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick, segna anche il primo
ingresso nel cinema delle tematiche → cyberpunk, già presenti in letteratura. Nel 1991 Ridley Scott ne proporrà un
controverso director's cut privo della narrazione fuori campo e con un finale più pessimistico rispetto a quello,
piuttosto consolatorio, imposto originariamente dalla produzione, dividendo le opinioni dei fan. Tematiche
spiccatamente cyberpunk si ripresentano nel memorabile Videodrome (1983), di David Cronenberg, opera potente e
allucinatoria, definita da Andy Warhol "l'Arancia Meccanica degli anni ottanta", che esplora l'ampliamento dei
limiti della percezione portato dalle nuove tecnologie. Degno di essere annoverato tra le vette del genere, e tra i
capolavori della storia del cinema tout court, è Brazil (1985) di Terry Gilliam, grottesco e surreale apologo
sull'opprimenza del "sistema" che annulla ogni iniziativa personale e priva l'individuo dei suoi sogni imponendogli i
propri finti valori, opera straordinaria per la lucida e spietata analisi delle aberrazioni della modernità, l'altissima
suggestione figurativa e la destabilizzante mescolanza di tragico e comico. Il film, da molti etichettato, in modo un
po' banalizzante, come una rilettura in chiave grottesca del romanzo 1984 di George Orwell, pur rivelandosi
inizialmente un insuccesso commerciale, diverrà col tempo un cult di nicchia per i cinefili di mezzo mondo e verrà
annoverato tra le vette del cinema postmoderno.
Ma d'altra parte, anche un film apparentemente solo di genere come 1997: fuga da New York (1981) di John
Carpenter, mostra, sotto la scorza avventurosa, veleni politici visceralmente nichilisti e un discorso disincantato e
pessimistico sulla fine del sogno americano, così come pure La Cosa (1982), dello stesso regista, ricorre ai
meccanismi del thriller-horror per mettere in scena un'amara metafora del cinismo e dell'animalesco individualismo
umano.
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
• 1980: Flash Gordon (Mike Hodges), L'Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back, Irvin Kershner), Stati di
allucinazione (Altered States, Ken Russell) Superman II (Richard Lester)
• 1981: 1997: fuga da New York (Escape from New York, John Carpenter), Atmosfera zero (Outland, Peter
Hyams), Scanners (David Cronenberg), Interceptor, il guerriero della strada (Mad Max 2: The Road Warrior,
George Miller)
• 1982: Blade Runner (Ridley Scott), La cosa (The Thing, John Carpenter), E.T. l'Extra-Terrestre (E.T. the
Extra-Terrestrial, Steven Spielberg), Tron (Steven Lisberger), Videodrome (David Cronenberg).
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Cinema di fantascienza
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• 1983: Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi, Richard Marquand), Superman III (Richard Lester), Ai confini della
realtà (The Twilight Zone, a episodi, diretti da John Landis, Steven Spielberg, Joe Dante e George Miller)
• 1984: 1984 (Michael Radford), Dune (David Lynch), Terminator (James Cameron)
• 1985: Brazil (Terry Gilliam), Cocoon, l'energia dell'universo (Cocoon, Ron Howard), Mad Max - Oltre la sfera
del tuono (Mad Max Beyond Thunderdome, George Miller), Ritorno al futuro (Back to the Future, Robert
Zemeckis)
• 1986: Aliens - scontro finale (Aliens, James Cameron), La mosca (The Fly, David Cronenberg)
• 1987: L'alieno (The Hidden, Jack Sholder), Balle spaziali (Spaceballs, Mel Brooks), Predator (John McTiernan),
RoboCop: il futuro della legge (RoboCop, Paul Verhoeven)
• 1988: Akira (アキラ, Katsuhiro Ōtomo), Alien Nation: nazione di alieni (Alien Nation, Graham Baker)
• 1989: Leviathan (George Pan Cosmatos), The Abyss (James Cameron), Batman (Tim Burton), Ritorno al futuro
Parte II (Back to the Future Part II, Robert Zemeckis)
Gli anni novanta
Gli anni novanta, come già la fine del decennio precedente, segnano il
trionfo degli effetti speciali, avendone ormai le tecnologie digitali
abbattuto i costi di produzione. Tra i maggiori incassi del decennio:
Stargate (1994) e Independence Day (1996), entrambi di Roland
Emmerich, Armageddon (1996) di Michael Bay, Il quinto elemento
(1997) di Luc Besson, Atto di forza (1990) di Paul Verhoeven,
Terminator 2: Il giorno del giudizio (1991) di James Cameron. Trionfa
un cinema che punta in ogni caso su ritmi veloci, azione e
spettacolarità, tralasciando spesso contenuti o riflessioni che vadano
oltre il puro intrattenimento e rifuggendo da ogni ambizione autoriale,
con poche eccezioni (Il pasto nudo di David Cronenberg, trasposizione
dell'omonimo romanzo di William S. Borroughs, e Fino alla fine del
mondo di Wim Wenders, entrambi del 1991).
Matrix (1999)
Ciononostante, specialmente nella seconda metà del decennio, escono anche opere in grado di catturare l'attenzione
della critica, come Strange Days (1995) di Kathryn Bigelow, noir postmoderno che viviseziona le angosce di fine
millennio innestandovi una tematica voyeuristica messa in scena con virulenza visiva, L'esercito delle 12 scimmie
(1995), di Terry Gilliam, allucinata e visionaria narrazione "filosofica" sulle pulsioni autodistruttive dell'umanità
ispirata al cortometraggio d'avanguardia La jetée (1962), del critico e cineasta nouvellevaguista Chris Marker, The
Truman Show (1998), di Peter Weir, parabola surreale sullo strapotere della TV e la spettacolarizzazione della realtà
da parte dei media e eXistenZ (1999) di David Cronenberg, straniante e disturbante apologo sulla realtà virtuale. Ma
anche Alien: la clonazione (1997), di Jean-Pierre Jeunet, quarto capitolo della saga iniziata da Ridley Scott nel 1979,
affronta il tema della clonazione. La farsa satirica Mars Attacks! (1996) di Tim Burton è una rivisitazione al
contempo divertita e critica della fantascienza naïf anni cinquanta, messa in scena con umorismo caustico e surreale
e soluzioni visive cartoonesche. Da citare infine Gattaca - La porta dell'universo (1997) di Andrew Niccol, →
distopia densa di suggestioni huxleyane (Il mondo nuovo), e il cupo e visionario Dark City (1998) di Alex Proyas.
Il decennio si chiude con l'enorme successo di Matrix (1999), dei fratelli Wachowski, eclettica mescolanza di
materiali attinti alle più disparate fonti cinematografiche, letterarie e filosofiche (il cinema di arti marziali di Hong
Kong, la narrativa di Philip K. Dick, tematiche → cyberpunk, spiritualismo New Age, riferimenti biblici, fumetti),
che riesce a combinare un'alta spettacolarità con riflessioni esistenziali. Divenuta in breve tempo un cult-movie, la
pellicola avrà una grande influenza anche al di fuori del genere fantascientifico, e avrà due seguiti, Matrix Reloaded
e Matrix Revolutions (girati in contemporanea ed usciti entrambi nel 2003), il cui successo al botteghino non è però
accompagnato da quello della critica.
Cinema di fantascienza
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
• 1990: Atto di forza (Total Recall, Paul Verhoeven), Hardware: metallo letale (Hardware, noto anche come
M.A.R.K. 13, Richard Stanley), Ritorno al futuro Parte III (Back to the Future Part III, Robert Zemeckis), Edward
mani di forbice (Edward Scissorhands, Tim Burton), Darkman (Sam Raimi)
• 1991: Terminator 2: Il giorno del giudizio (Terminator 2: Judgment Day, James Cameron), Il pasto nudo (The
Naked Lunch, David Cronenberg), Fino alla fine del mondo (Bis ans Ende der Welt, Until the End of the World,
Wim Wenders), Star Trek VI: Rotta verso l'ignoto (Star Trek VI: The Undiscovered Country Nicholas Meyer)
• 1992: Alien³ (David Fincher), Avventure di un uomo invisibile (John Carpenter's Memoirs of an Invisible Man,
John Carpenter), I nuovi eroi - Universal Soldier (Universal Soldiers, Roland Emmerich)
• 1993: Jurassic Park (Steven Spielberg), Azione mutante (Acción mutante, Álex De la Iglesia)
• 1994: Frankenstein di Mary Shelley (Frankenstein, Kenneth Branagh), Stargate (Roland Emmerich), Generazioni
(Star Trek: Generations, David Carson)
• 1995: L'esercito delle 12 scimmie (Twelve Monkeys, Terry Gilliam), Strange Days (Kathryn Bigelow),
Waterworld (Kevin Reynolds), Ghost in the Shell (攻殻機動隊 / Kōkaku Kidōtai, Mamoru Oshii), Dredd - la
legge sono io (Judge Dredd, Danny Cannon)
• 1996: Star Trek: Primo contatto (Star Trek: First Contact, Jonathan Frakes), Mars Attacks! (Tim Burton),
Independence Day (Roland Emmerich)
• 1997: Gattaca - La porta dell'universo (Gattaca, Andrew Niccol), Il quinto elemento (Le cinquième élément, Luc
Besson), Nirvana (Gabriele Salvatores), Contact (Robert Zemeckis), Starship Troopers - Fanteria dello spazio
(Starship Troopers, Paul Verhoeven), MIB: Men in Black (Barry Sonnenfeld), Cube - il cubo (Cube, Vincenzo
Natali), Alien: la clonazione (Alien Resurrection, Jean-Pierre Jeunet)
• 1998: The Truman Show (Peter Weir), Dark City (Alex Proyas), Star Trek: L'insurrezione (Star Trek:
Insurrection, Jonathan Frakes)
• 1999: Matrix (Andy e Larry Wachowski), eXistenZ (David Cronenberg), Star Wars: Episodio I - La minaccia
fantasma (Star Wars: Episode I - The Phantom Menace, George Lucas), L'uomo bicentenario (Bicentennial Man,
Chris Columbus), Galaxy Quest (Dean Parisot), Il gigante di ferro (The Iron Giant, Brad Bird), Il tredicesimo
piano (The Thirteenth Floor, Josef Rusnak).
Gli anni duemila
Essendo la fantascienza un genere di anticipazione, non dovrebbe stupire che il nuovo millennio, almeno per il
cinema di SF, fosse già iniziato nel 1999, con due fenomeni di tendenza: il successo di Matrix e il supereroismo
cinematografico. A questi si aggiunge poi il cinema di ispirazione dickiana. Si configurano come operazioni di
marketing che riutilizzano temi, personaggi e trame dal passato (dal fumetto il primo e il secondo, dalla narrativa il
terzo).
Alcuni dei film più rappresentativi del decennio:
• 2000: X-Men (Bryan Singer), Pianeta rosso (Red Planet, Anthony Hoffman), Pitch Black (David Twohy), Titan
A.E. (Don Bluth, Gary Goldman e Art Vitello), Il sesto giorno (The 6th Day, Roger Spottiswoode), Mission to
Mars (Brian De Palma)
• 2001: Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes, Tim Burton), Lara Croft: Tomb Raider (Simon West), Donnie
Darko (Richard Kelly), A.I. - Intelligenza Artificiale (Steven Spielberg)
• 2002: Minority Report (Steven Spielberg), Equilibrium (Kurt Wimmer), Solaris (Steven Soderbergh), Signs (M.
Night Shyamalan), Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni (Star Wars: Episode II - Attack of the Clones,
George Lucas), The Time Machine (Simon Wells), Final Fantasy (Final Fantasy: The Spirits Within, Hironobu
Sakaguchi e Moto Sakakibara)
• 2003: La leggenda degli uomini straordinari (The League of Extraordinary Gentlemen, Stephen Norrington),
Paycheck (John Woo), Terminator 3 - Le macchine ribelli (Terminator 3: Rise of the Machines, Jonathan
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Cinema di fantascienza
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Mostow), X-Men 2 (Bryan Singer), Matrix Reloaded (Andy e Larry Wachowski), Matrix Revolutions (Andy e
Larry Wachowski)
2004: Van Helsing (Stephen Sommers), Alien vs Predator (Paul W. S. Anderson, The Chronicles of Riddick
(David Twohy),The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo (Roland Emmerich) , FAQ: Frequently Asked
Questions (Carlos Atanes), Io, Robot (I, Robot, Alex Proyas), Primer (Shane Carruth), Se mi lasci ti cancello
(Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Michel Gondry), Thunderbirds (Jonathan Frakes).
2005: Constantine (Francis Lawrence), Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (Star Wars: Episode III:
Revenge of the Sith, George Lucas), Batman Begins (Christopher Nolan), Doom (Andrzej Bartkowiak), La guerra
dei mondi (War of the Worlds, Steven Spielberg), Serenity (Joss Whedon), V per Vendetta (V for Vendetta, James
McTeigue)
2006: Æon Flux (Karyn Kusama), A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare (A Scanner Darkly, Richard Linklater),
Ultraviolet (Kurt Wimmer), X-Men: Conflitto finale (X-Men: The Last Stand, Brett Ratner), Superman Returns
(Bryan Singer)
2007: Sunshine (Danny Boyle), Aliens vs. Predator 2 (AVPR: Aliens vs Predator - Requiem, Colin e Greg
Strause), Io sono leggenda, Next.
2008: Cloverfield (Matt Reeves), Jumper - Senza confini (Jumper, Doug Liman), Ultimatum alla Terra, remake
del classico del 1951.
• 2009: Watchmen, Star Trek, Terminator Salvation, 2012 (Roland Emmerich, annunciato).
Supereroi al cinema
Il massiccio ingresso dei supereroi nel mondo della celluloide (o meglio il loro ritorno, dopo gli exploit di Superman
nel 1978 e Batman nel 1989) è sicuramente favorito dalla piena maturità degli effetti speciali digitali, che ora non
solo costano meno e sono incredibilmente realistici, ma promettono addirittura di sostituire (magari a minor prezzo)
attori in carne ed ossa.
Stavolta è il turno degli eroi della Marvel Comics: l'inizio del filone si può collocare già del 2000 con X-Men di
Bryan Singer, che ottenne un considerevole successo ed è considerato da alcuni, assieme al suo seguito X-Men 2, tra
i meglio riusciti di questo filone. Hanno fatto seguito Spider-Man e Daredevil. I tempi sono lontani da Superman
(1978) e dai suoi seguiti degli anni ottanta: qui i personaggi sono spesso dei reietti e degli emarginati, alle prese con
una società che non solo non li inneggia come eroi, ma che teme la minaccia rappresentata dalla loro diversità.
Il fenomeno dei supereroi al cinema, forse già troppo inflazionato, viene messo in crisi con l'insuccesso di Hulk del
2003 ma non tende a sgonfiarsi. Da altre serie di fumetti, stavolta meno famose e non strettamente supereroiche,
sono tratti sia La leggenda degli uomini straordinari che Van Helsing, tentativi solo parzialmente riusciti ma di
buona presa sul pubblico.
Negli anni successivi continuano a fare grande successo i sequel dei film sui supereroi dei fumetti, tra cui
Spider-Man 2, Spider-Man 3, X-Men: Conflitto finale, oppure nuovi esperimenti come The Punisher, Ghost Rider, I
Fantastici Quattro e il suo sequel I Fantastici Quattro e Silver Surfer. Nel 2008 sono stati prodotti Iron Man e
L'incredibile Hulk; nel 2009 altri film che vedono come protagonista uno o più supereoi, sequel o meno di film
precedentemente nei cinema, tra cui X-Men le origini: Wolverine, Punisher - Zona di guerra e Watchmen.
L'influsso di Philip Dick
Un'altra novità del cinema post-millenario sono le versioni cinematografiche di numerose opere del romanziere
fantascientifico Philip K. Dick, che a partire dagli anni novanta era stato progressivamente riscoperto dal grande
pubblico e dalla critica come uno dei più importati scrittori americani del XX secolo. Dick era a suo tempo divenuto
noto al più vasto pubblico proprio grazie al capolavoro filmico Blade Runner (1982). Meno noto il film Screamers Urla dallo spazio del 1996. Trasposizioni come il film Minority Report (2002) di Steven Spielberg e il meno riuscito
Paycheck (2003), malgrado gli ottimi spunti, privilegiano soprattutto l'azione e gli effetti speciali e non sembrano
conservare granché dell'originale carica visionaria, critica, eversiva e un po' profetica di Dick.
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Cinema di fantascienza
Un tentativo più ambizioso è costituito da A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare, adattamento del libro Un oscuro
scrutare (A scanner darkly), per la regia di Richard Linklater, interpretato da star quali Keanu Reeves, Winona
Ryder e Robert Downey Jr..
Alcuni ritrovano anche in numerosi altri film idee e spunti tratti dalle opere di Dick, tra questi Matrix, The Truman
Show, Apri gli occhi/Vanilla Sky e Dark City.
La fantascienza made in Italy
Dovendo stabilire una data precisa per la nascita della fantascienza italiana, molti indicano il 1958, anno in cui esce
La morte viene dallo spazio, un dignitoso film girato da Paolo Heusch che racconta la minaccia al pianeta Terra di
una pioggia di asteroidi. È la prima pellicola italiana di genere non farsesca. Siamo nella seconda metà degli anni
cinquanta, considerato il periodo aureo della Science Fiction, e Heusch si inserisce in un filone di chiara origine
statunitense; fotografia ed effetti speciali sono di Mario Bava. Non dobbiamo tuttavia dimenticare che nel 1939 c'era
già stato Mille chilometri al minuto, una farsesca escursione nel fantastico di Mario Mattoli (uno dei primi voli verso
il pianeta Marte, anche se s'interrompe quasi sul nascere). Un altro dei primi film italiani definiti "di fantascienza" è
Baracca e burattini del 1954 per la regia di Sergio Corbucci.
Di un certa rilevanza la tetralogia della stazione spaziale Gamma 1 diretta da Antonio Margheriti del 1965.
Alcuni film significativi sull'argomento di produzione italiana (per un elenco più completo vedi Elenco di film di
fantascienza italiana):
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1910: Un matrimonio interplanetario (Enrico Novelli)
1921: L'uomo meccanico (André Deed)[2]
1939: Mille chilometri al minuto (anche 1000 KM al minuto!) (Mario Mattoli)
1958: La morte viene dallo spazio (Paolo Heusch)
1959: Caltiki, il mostro immortale (Riccardo Freda; coproduzione Italia-USA)
1960: Space men (Antonio Margheriti)
1961: Antinea, l'amante della città sepolta (coproduzione Italia-Francia); Ercole alla conquista di Atlantide
(coproduzione Italia-Francia)
1963: L'ultimo uomo della Terra
1964: Il disco volante
1965: La decima vittima, Terrore nello spazio, I criminali della galassia, I diafanoidi vengono da Marte, Il
pianeta errante, La morte viene dal pianeta Aytin
1968: Barbarella (coproduzione Italia-Francia, regia di Roger Vadim)
1974: L'invenzione di Morel (coproduzione Italia-Francia, regia di Emidio Greco)
1978: Occhi dalle stelle; Starcrash - Scontri stellari oltre la terza dimensione
1979: I viaggiatori della sera (coproduzione Italia-Spagna)
1989: Leviathan (coproduzione USA-Italia)
1997: Nirvana
2004: Sky Captain and the World of Tomorrow (coproduzione USA-Gran Bretagna-Italia); InvaXon - Alieni in
Liguria
2006: The Silver Rope
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Cinema di fantascienza
Gli effetti speciali e la fantascienza
Gli effetti speciali sono una delle caratteristiche peculiari del cinema, di fantascienza ma non solo, fin dai tempi degli
esperimenti compiuti da Georges Méliès, inventore dei primi rudimentali effetti visivi, spesso ottenuti con semplici
tecniche di montaggio o con la sovrapposizione di due o più pellicole. Questi rudimentali effetti furono una delle
principali attrattive dei primi cinematografi.
Gli effetti speciali andarono via via perfezionandosi con l'introduzione di nuove tecniche di ripresa, come ad esempio
lo stop motion (o "passo uno"), che diede vita al King Kong del 1933 e ai famosi scheletri guerrieri di Ray
Harryhausen. Altre tecniche vedevano l'uso di "miniature", ossia riproduzioni in scala ridotta di un ambiente o di un
oggetto di grandi dimensioni, come le dettagliatissime miniature usate nel 1966 per 2001 Odissea nello spazio.
Negli anni settanta si iniziò ad utilizzare i cosiddetti "animatroni": complessi sistemi meccanici ed elettronici
comandati a distanza ed in grado di compiere dei semplici movimenti. Furono utilizzati per gli effetti speciali di King
Kong (1976), Alien (1979) , E.T. (1982) e divennero sempre più sofisticati integrando la tecnologia robotica, fino ad
essere utilizzati in film come RoboCop e Terminator.
Alla fine degli anni ottanta l'avvento della grafica computerizzata rivoluzionò il mondo degli effetti speciali: nel
1993 il film Jurassic Park di Steven Spielberg mostrò per la prima volta dinosauri assolutamente realistici che
interagivano con attori in carne ed ossa. Un anno prima, nella pellicola Terminator 2, un procedimento detto
"morphing" consentiva ad un oggetto animato di "sciogliersi" e di assumere le sembianze di un altro oggetto. Grazie
al computer e ad altre tecniche avanzate, come il blue screen, si dimezzano i costi di produzione, liberando di
conseguenza la fantasia di sceneggiatori e registi. Si possono infatti realizzare enormi scenografie virtuali, epiche
battaglie con migliaia di comparse digitali animate da appositi software, mostri di tutte le dimensioni sempre più
realistici, duelli acrobatici sempre più spettacolari (come nel film Matrix, che introdusse il "bullet time"). Gli effetti
digitali hanno decretato la fine dei kolossal con migliaia di comparse, anche se le grosse produzioni dispongono di
schiere di coreografi, controfigure, truccatori, disegnatori, animatori ecc. Non è un caso se alla realizzazione della
trilogia de Il signore degli anelli abbiano lavorato circa mille persone. Uno dei primi film girato interamente in blue
screen, aggiungendo cioè tutte le scenografie in fase di post produzione, è stato il nostalgico Sky Captain and the
World of Tomorrow, le cui prime scene erano state realizzate dal regista con l'unico ausilio del suo personal
computer.
Temi ed elementi tipici del cinema di fantascienza
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Astronavi, esplorazione e colonizzazione dello spazio, → viaggio interstellare
→ Extraterrestri, UFO, → primo contatto, → invasione aliena
Minaccia dallo spazio
Mostri
Parapsicologia
Realtà virtuale
→ Ribellione del computer (o del robot)
Robot, → cyborg e → androidi
→ Scienziati pazzi
→ Viaggio nel tempo
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Cinema di fantascienza
Bibliografia
Bibliografia critica sul cinema di fantascienza (in ordine alfabetico per autore), integrata con alcuni testi consultabili
online. Per un elenco più ampio si veda la voce più generale → Fantascienza.
• Danilo Arona, Guida al fantacinema, Milano, Gammalibri, 1978
• Luca Bandirali, Enrico Terrone, Nell'occhio, nel cielo. Teoria e storia del cinema di fantascienza, Torino, Lindau,
2008. ISBN 9788871807164
• Pino Bruni, Il cinema Northern: storia del cinema horror e di fantascienza, Libreria Universitaria Editrice, Chieti,
1996
• Fabio Casagrande Napolin, Ivan Fedrigo, Erik Ursich, Attacco Alieno! - Guida al cinema d'invasione spaziale
1950-1970, Tunnel Edizioni, Bologna, 1998. ISBN 8887067074
• Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di Fantascienza: da "2001" al 2001,
Gremese Editore, Roma, 2001
• Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di Fantascienza: aspettando il monolito
nero (1902-1967), Gremese Editore, Roma, 2003, ISBN 8884402662, ISBN 9788884402660 (estratto [3])
• Roberto Chiavini, Dizionario dei personaggi fantastici: i protagonisti della fantascienza, della fantasy e
dell'horror nel cinema, nel fumetto e nella letteratura, con Gian Filippo Pizzo, Gianfranco De Turris, Gremese
Editore, 1996. ISBN 8877420472, ISBN 9788877420473 (estratto [4])
• Mario Cipolla, Cronache dal futuro: La storia del cinema di fantascienza, Ed ALKAEST Saggi, Genova, 1979
• Fabrizio Denunzio, Pieghe del tempo. I film di guerra e di fantascienza da Philip K. Dick a "Matrix", Roma,
Editori Riuniti, 2002
• Riccardo F. Esposito, Il sesso nel cinema di fantascienza, in SF..ere, n° 1, Sevagram, Roma, 1978.
• Riccardo F. Esposito, Utopie nel cinema di Sf, in Kronos, n. 13, Ed. Kronos, Preganziol (TV), marzo 1979
• Riccardo F. Esposito, They Come from Outer Space, 3 puntate, in Amarcord, nn. 5, 6 e 7, IgorMolino Editore,
Firenze 1996-97 (sui film di "space invasion")
• Riccardo F. Esposito, Storie di missili e galassie, 5 puntate, in Mystero, nn. 26-30, Roma, luglio-novembre 2002
(sull'accoglienza in Italia dei film di SF 'anni cinquanta')
• Luis Gasca, Fantascienza e Cinema, Mazzotta, Milano, 1972
• Enrico Lancia, Roberto Poppi. Fantascienza, fantasy, horror: tutti i film italiani dal 1930 al 2000, Gremese,
2004, ISBN 8884402956, ISBN 9788884402950
• Franco La Polla, Peter Fitting, Carlo Pagetti e Gabriele Frasca, Philip K. Dick e il cinema, Roma, Fanucci Editore,
2002
• Roy Menarini, Andrea Meneghelli, Fantascienza in cento film, Le mani, 2000. ISBN 8880121553, ISBN
9788880121558
• Roy Menarini, Il cinema degli alieni, Falsopiano, Alessandria, 1999 [2]
• Claudia e Giovanni Mongini, Storia del cinema di fantascienza (11 volumi), Fanucci, 1999-2003
• Giovanni Mongini, Storia del cinema di fantascienza, 2 volumi, Futuro Saggi, Fanucci, Roma 1976-77
• Giovanni Mongini, Mio Dio, è pieno di stelle... [5], in Delos Science Fiction n.64, marzo 2001 (sulle origini del
cinema di SF)
• Italo Moscati, 2001: un'altra Odissea. Quando il futuro sedusse il cinema, Venezia, Marsilio, 2000
• Luigi Pachì, Alieni al cinema [3], in Delos Science Fiction n. 24 - anno IV / marzo 1997
• Michele Romagnoli, Godzilla contro Gamera. Storie dall'isola dei mostri, Bologna, Editrice PuntoZero, 1997
• Fabio Rossi, Paola Fontana, Il film di fantascienza, Superdomino, Antonio Vallardi Editore, Milano 1998
• Massimiliano Spanu (a cura di), Science plus Fiction, La fantascienza tra antiche visioni e nuove tecnologie,
Torino, Lindau, 2001
• (EN) Vivian Sobchack, Screening Space: The American Science Fiction Film, Rutgers University Press; 2a
edizione, ottobre 1997, ISBN 081352492X
162
Cinema di fantascienza
Voci correlate
•
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•
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Cinema
Elenco di film di fantascienza
Elenco di film di fantascienza italiana
→ Fantascienza
Storia del cinema
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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Guida al cinema di fantascienza [6] (a cura di Mongini e Carità)
Fantafilm: cento anni di cinema di fantascienza [7] (a cura di Lattanzi e De Angelis)
Sci-Fi made in Italy - Il cinema di fantascienza in Italia [8]
(IT, EN) Cose da un altro mondo - viaggio nel cinema di fantascienza [9] - mostra del Museo Nazionale del
Cinema (Torino 24 maggio – 27 novembre 2005)
40 anni di fantascienza nel cinema italiano - Dal 1958 al 1999 [10] di Gianni Ursini
Intercom - prontuario film fantastici italiani [11]
(EN) Filmsite.org: Science Fiction Films [12]
(EN) Publicdomaintorrents - vecchi film di fantascienza liberamente scaricabili [13] in quanto entrati nel pubblico
dominio negli USA
Riferimenti
[1] In altri cortometraggi anteriori Méliès aveva già affontato il tema della scienza fantastica, ispirandosi alla letteratura coeva, come ne La luna a
un metro, del 1898.
[2] Sci-Fi italiana anni venti: L'uomo meccanico (André Deed, 1921) (http:/ / cinemante. blogspot. com/ 2008/ 04/
sci-fi-italiana-anni-venti-luomo. html). 02-04-2008. URL consultato il 05-09-2008.
[3] http:/ / books. google. com/ books?id=2L52yZx9YCwC& pg=PA7& dq=Science+ Fiction+ Film& lr=&
ei=oMUvSYOWCYy4yATojdDtCg& client=safari& hl=it#PPP1,M1
[4] http:/ / books. google. com/ books?id=Lx-73OWmCCUC& printsec=frontcover& hl=it& rview=1& source=gbs_summary_r& cad=0
[5] http:/ / www. delos. fantascienza. com/ delos64/ originali/ klaatu. html
[6] http:/ / www. fantascienza. com/ cinema/
[7] http:/ / www. fantafilm. net/
[8] http:/ / versilia. toscana. it/ sf-italy/
[9] http:/ / www. cosedaunaltromondo. it/
[10] http:/ / continuum. altervista. org/ cinfsita. htm
[11] http:/ / www. intercom-sf. com/ modules. php?name=Encyclopedia& op=list_content& eid=13
[12] http:/ / www. filmsite. org/ sci-fifilms. html
[13] http:/ / www. publicdomaintorrents. com/ nshowcat. html?category=scifi
163
164
Contaminazioni
Science fantasy
Lo science fantasy è un filone ibrido del fantasy e della → fantascienza.
Di esso non esiste una vera e propria definizione: alcuni, come Rod Serling, sostengono che lo science fantasy rende
l'impossibile plausibile, nel senso che prende una sfumatura di realismo alle cose che semplicemente non possono
accadere nel mondo reale sotto alcune circostanze. Altri sostengono che lo science fantasy è un romanzo
fantascientifico che presenta degli elementi fantastici.
Lo science fantasy, come detto, presenta delle sfumature magiche e fantastiche che la fantascienza non ha: per
esempio, una macchina che rende invisibili fa parte della fantascienza, mentre un anello che rende invisibili fa parte
dello science fantasy. Tuttavia, sia la fantascienza che lo science fantasy possono usare mondi inventati, creature
intelligenti non umane (di solito nello science fantasy è basato sul mito) e mostri stupefacenti.
Sottogeneri dello science fantasy
Terra morente
La Terra morente (dying earth) si caratterizza dalla → fantascienza poiché l'universo usato non è compatibile con
essa.
Planetary romance
Il planetary romance (letteralmente "romanzo planetario") è una storia basata soprattutto o interamente attorno ad un
singolo pianeta, illustrandone il paesaggio, le eventuali popolazioni autoctone e la cultura.
A Voyage to Arcturus di David Lindsay, pubblicato nel 1920, è un esempio dei primi romanzi di questo genere,
tuttavia differisce dalla fantascienza e viene considerato un romanzo filosofico, nel quale il pianeta straniero è un
pretesto per l'esplorazione dei temi filosofici.
Magic science
Il magic science è una storia dove la magia ha sostituito la tecnologia. Queste storie uniscono elementi antichi, come
le spade, con elementi di alta tecnologia, come le macchine volanti.
Esempi di opere
Alcune opere che sono state definite come appartenenti al filone dello science fantasy:
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Ciclo di Darkover di Marion Zimmer Bradley
Ciclo dei Dragonieri di Pern di Anne McCaffrey
Magic di Robert A. Heinlein
Schiavi del sonno di L. Ron Hubbard
Dying Earth di Jack Vance
Witch World di Andre Norton
Science fantasy
Collegamenti esterni
• http://www.fantasymagazine.it/approfondimenti/6660/
Avantpop
L'avantpop è un movimento artistico statunitense scaturito dal postmodernismo negli anni novanta del XX secolo.
È caratterizzato dall'uso di materiali provenienti dai mass media (cinema, musica pop, televisione, fumetti, internet,
videogiochi), montati soprattutto in testi letterari nei quali si adottano tecniche narrative e testuali prese dalle
avanguardie. Un manifesto del movimento, scritto dall'autore americano Mark Amerika, è reperibile su internet.
Il nome del movimento deriva soprattutto da un album del jazzista statunitense Lester Bowie, dal titolo Avant Pop Brass Fantasy, del 1986, nel quale brani pop vengono riarrangiati per un ensemble di ottoni.
Rappresentativi del movimento sono, tra gli altri, gli scrittori Jonathan Lethem, Steve Erikson, Matt Ruff, Patricia
Anthony, Lewis Shiner, Joe R. Lansdale, William T. Vollmann e Douglas Cooper,David Foster Wallace.
Antesignani del movimento sono alcuni scrittori di genere come Harlan Ellison e Philip K. Dick (soprattutto nella
sua Trilogia di Valis), o scrittori postmoderni quali Kurt Vonnegut e Thomas Pynchon (specialmente nei suoi ultimi
due romanzi).
Nel cinema sono caratterizzati da sensibilità avantpop i registi Quentin Tarantino, Robert Rodriguez, i fratelli Coen,
il serbo Emir Kusturica.
In Italia il movimento Avantpop ha trovato espressione nella collana omonima dell'editore Fanucci di Roma, curata
tra il 1999 e il 2004 da Luca Briasco e Mattia Carratello, che ha pubblicato diversi degli autori sopra citati.
Assai prossimi all'avantpop sono i movimenti noti come → slipstream e → New Weird.
Collegamenti esterni
• Il manifesto dell'Avantpop [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. altx. com/ manifestos/ avant. pop. manifesto. html
165
New Weird
New Weird
Il New Weird è un movimento letterario sviluppatosi negli anni novanta del XX secolo e tuttora vivo e vegeto. Gli
scrittori coinvolti (generalmente britannici) sono soprattutto autori di romanzi solitamente ritenuti appartenenti
all'ambito della → fantascienza o della speculative fiction. Gli autori più importanti sono Justina Robson, M John
Harrison, Steven Cockayne, Alastair Reynolds, Steph Swainston, Thomas Ligotti e China Miéville. Quest'ultimo è
attualmente pubblicato da Fanucci.
L'idea centrale del New Weird è che la letteratura dovrebbe trascendere i confini tra i generi in cui si suddivide, e
pertanto non solo è accettabile, ma addirittura da incoraggiare il fatto che uno scrittore demolisca i confini tra i
generi. Molti scritti New Weird contengono elementi di → fantascienza, fantasy e horror.
I detrattori del New Weird notano che le divisioni tra i generi esistono per un buon motivo e che le tradizionali
divisioni di genere sono basate sull'idea che certi tipi di idee, e non altri, funzionano bene insieme. I sostenitori
invece sostengono il New Weird seguirà le orme del → Cyberpunk e diventerà una parte fondamentale della
tradizione letteraria contemporanea.
Il New Weird è assai prossimo al movimento → avantpop; si potrebbe dire che ne costituisce la versione britannica,
essendo l'Avantpop presente soprattutto negli Stati Uniti. Correlata al New Weird è anche la → letteratura
slipstream.
Precedenti
Il genere deve la sua nascita agli autori pulp degli anni quaranta e al leggendario autore horror Howard Phillips
Lovecraft, i cui racconti spesso combinavano elementi fantasy, problemi esistenziali e terrori fisici, come anche idee
tipiche della → fantascienza. Lovecraft ha influenzato innumerevoli autori e artisti, come Stephen King, Clive
Barker, Chris Carter, Anne Rice, Alan Dean Foster, Robert Jordan, i fratelli Wachowski, e addirittura Dan Aykroyd
e Harold Ramis, come si capisce dal mostruoso personaggio di Zoul e dal concetto di "porta sul nostro mondo" reso
popolare dal film Ghostbusters. L'idea stessa dell'equipaggiamento anti-fantasmi mostrato nel film è stato
probabilmente per la prima volta introdotto da Lovecraft, tramite il suo racconto La casa sfuggita del 1924, e
l'interazione di elementi fantasy/horror con tecnologie fantascientifiche, tanto popolare in fantascienza, fantasy e
horror è rimasta tale fino ad oggi.
Lovecraft è più noto, forse, per i suoi miti di Cthulhu, con le sue potenze aliene intente a distruggere il genere
umano, a partire dalla psiche delle loro vittime. Quando lo scrittore statunitense creò questa fantasmatica cosmologia
di divinità aliene decadute, portali su altre dimensioni, e arcane variazioni sulla magia e l'occulto, stabilì un
precedente: nella sua corrispondenza con altri scrittori, egli condivise i suoi miti, e ne fece un bene in comune con
cui anche gli altri potessero giocare. H.P. Lovecraft può essere stato inconsapevolmente il primo autore a praticare
una prima forma di New Weird.
A parte Lovecraft, c'è anche la gigantesca saga di Stephen King, quella de La Torre Nera. Essa è ambientata in un
universo parallelo dove i pistoleri sono gli ultimi cavalieri di un'→ utopia caduta, e l'ultimo pistolero, Roland
Deschain, ha la missione di salvare il Mid-World dalla caduta della Dark Tower, il perno di tutto l'esistente. È
minacciato da un demone chiamato Re Rosso e i suoi amici includono un tossicodipendente in recupero, un'attivista
di colore per i diritti civili affetta da schizofrenia, un ragazzino dodicenne reincarnato e un ibrido tra un cane e un
procione chiamato "bimbolo", di nome "Oy" ad imitazione del suo latrato.
166
New Weird
In Italia
In Italia il più importante rappresentante del New Weird è il romanziere e storico Valerio Evangelisti, che a partire
dal 1994 ha costruito un universo narrativo sempre più prossimo a quello degli autori britannici sopra citati. Alla
voce New Weird sono ascrivibili anche altri autori quali:
• l'ensemble narrativo Kai Zen, che ha esordito con La strategia dell'Ariete, edito da Mondadori nel 2007 dopo
varie collaborazioni e romanzi totali;
• l'autore collettivo Paolo Agaraff, i cui romanzi Le rane di Ko Samui e Il sangue non è acqua (Pequod edizioni)
sono una miscela di horror, fantastico e grottesco.
• Wu Ming 5, membro del collettivo di scrittori Wu Ming, i cui romanzi "solisti" Havana Glam (2001) e Free
Karma Food (2006) presentano forti similarità con le opere del New Weird.
Altri media
Vedi Farscape e X-Files come esempi del New Weird in televisione.
Voci correlate
• Fantastico (narrativa)
Collegamenti esterni
• (EN) saggio di Michael Cisco sul New Weird [1]
Riferimenti
[1] http:/ / www. themodernword. com/ columns/ cisco_001. html
167
Slipstream (letteratura)
Slipstream (letteratura)
Slipstream è un termine che definisce opere letterarie di narrativa fantastica a cavallo dei confini che separano le
convenzioni di un genere da quelle di un altro o altri, e che pertanto non si possono agevolmente collocare nei
confini di uno solo di essi, si tratti di → fantascienza o di fantasy rispetto alla narrativa cosiddetta mainstream (nel
senso di "narrativa convenzionale e maggioritaria", priva di elementi fantastici).
Lo scrittore di fantascienza Christopher Priest ha scritto relativamente allo slipstream che: "In letteratura può
includere Angela Carter, Steve Erickson, Paul Auster, Haruki Murakami, J. G. Ballard, Jorge Luis Borges, alcuni
romanzi di John Fowles. Nel cinema sono esempi recenti di pur slipstream Memento, Essere John Malkovich e
Intacto".
Il termine slipstream, limitatamente alla letteratura, venne coniato dall’autore → cyberpunk e giornalista Bruce
Sterling in un articolo originariamente pubblicato dalla rivista SF Eye (n. 5, luglio 1989). Egli afferma che "...questo
è un tipo di scrittura che ti fa semplicemente sentire molto strano; come pure vivere nel XX secolo ti fa sentire
strano, se sei una persona di una certà sensibilità". La narrativa slipstream è stata di conseguenza definita "the
fiction of strangeness" (la narrativa della stranezza) che è una definizione altrettanto chiara di quelle più
comunemente in uso.
Lo slipstream, per come viene indicato nel paragrafo iniziale, cade nello spazio che s’apre tra la fantascienza e la
narrativa mainstream (e da questo termine deriva ovviamente slipstream). Alcuni sostenitori della letteratura
mainstream tendono a evitarla perché è troppo strana, mentre alcuni fan della fantascienza tendono a evitarla perché
non è abbastanza strana. Alcuni romanzi slipstream impiegano elementi tratti dalla fantasy o dal realismo magico,
ma non tutti lo fanno. Il fattore comune che unifica questi testi letterari è la sensazione surreale che lasciano al
lettore. La maggior parte dei lettori che non hanno mai sentito parlare di slipstream, riconosceranno I nomi di autori
come Christopher Priest, Margaret Atwood, Karen Joy Fowler, Steve Erickson, Douglas Coupland e William S.
Burroughs, che hanno scritto romanzi riconducibili alla definizione di slipstream.
Il concetto di slipstream coincide in parte con quelli di → avantpop e → New Weird; probabilmente vanno letti tutti
e tre come tentativi di pensare un complesso movimento della letteratura attualmente in corso.
Collegamenti esterni
• (EN) L’articolo originale di Bruce Sterling [1] sullo slipstream tratto da SF Eye #5, July 1989.
• (IT) John Joseph Adams intervista Kelly e Kessel i curatori dell'antologia slipstream Feeling Very Strange [2]
• (EN) L’ elenco combinato di letteratura slipstream [3] di Sterling e Lawrence Person su Nova Express, Volume 5,
Issue 2.
• (EN) James Patrick Kelly tratta dello slipstream in due delle sue rubriche "On the Net" su Asimov's Science
Fiction: Slipstream [4] e Genre [5]
• (EN) Fantastic Metropolis.com [6]
168
Slipstream (letteratura)
Riferimenti
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
http:/ / www. eff. org/ Misc/ Publications/ Bruce_Sterling/ Catscan_columns/ catscan. 05
http:/ / www. intercom-sf. com/ modules. php?name=News& file=article& sid=374
http:/ / home. austin. rr. com/ lperson/ slip. html
http:/ / www. asimovs. com/ _issue_0312/ onthenet. shtml
http:/ / www. asimovs. com/ _issue_0401/ onthenet. shtml
http:/ / www. fantasticmetropolis. com
Film horror fantascientifico
Il film horror fantascientifico o fanta-horror è un genere cinematografico composto da elementi caratteristici dei
film horror e di quelli fantascientifici, che combinati possono formare una trama fantascientifica dai toni horror o
una storia d'orrore con spunti tipici del cinema di fantascienza.
Film celebri appartenenti al filone fanta-horror sono le serie Alien e Predator, o esempi singoli sono Fantasmi da
Marte di John Carpenter e lo slasher Jason X (decimo episodio della saga Venerdì 13) ambientato nel mondo di
secoli molto futuri.
Nel genere possono rientrare anche film come quelli ispirati a Frankenstein, poiché argomenti della trama come gli
esperimenti per vitalizzare la creatura appartengono al genere fantascientifico, ma la storia si delinea poi sul filone
horror.
Filmografia parziale
• Serie di Alien
• Alien
• Aliens - Scontro finale
• Alien³
• Alien: la clonazione
• Serie di Predator
• Predator
• Predator 2
• Serie di Xtro (in ordine di produzione)
• Xtro, attacco alla Terra
• Xtro 2 - Il ritorno dell'alieno
• Xtro 3: Watch the Skies
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1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra
28 giorni dopo
28 settimane dopo
Carnosaur
Carnosaur 2
Carnosaur: Primal species
Cloverfield
La cosa
Creepozoids
Dimensione terrore
• Dovevi essere morta
• Hobgoblins - La Stirpe da estirpare
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Film horror fantascientifico
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Il villaggio dei dannati
Il villaggio dei dannati (rifacimento del primo)
Io sono leggenda
L'astronave atomica del dottor Quatermass
La mosca
La mosca 2
L'ultimo uomo della Terra
L'uomo senza ombra
Mimic
Mimic 2
Pitch Black
The Signal
Undead
Voci correlate
• → Generi e filoni della fantascienza
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Appendice
Premi della letteratura fantascientifica
Elenco di premi letterari di → fantascienza, organizzati per lingua.
Premi in lingua italiana
Premio Akery
Per racconti di → fantascienza, horror, fantasy, inediti o editi. Nato nel 1977 per opera di Filippo Pizzo, con sponsor
l'Editrice Nord, si chiamava originariamente Premio Lovecraft (senza alcuna relazione con l'omonimo concorso
organizzato da Delos Books). Scomparso negli anni successivi, è stato rilanciato da Pietro Borgo nel 1997 col nome
attuale (premio Akery, dall'antico nome della città di Acerra, in cui viene bandito).
Premio Apuliacon
Per racconti di fantascienza inediti; fondato nel 2003.
Premio Italia
Istituito nel 1972, rappresenta la celebrazione dell'apprezzamento del fandom italiano per la produzione nazionale
dell'anno precedente. Le categorie sono varie e hanno subito cambiamenti negli anni, includendo romanzi, racconti,
curatori di riviste, fanzine, illustratori, ecc.
Premio Kipple
Per romanzi di fantascienza (opere inedite). Promosso dalla Officina Letteraria Kipple (associazione culturale
futurologica), il premio predilige opere con contenuti a carattere sociale, → fantapolitico e tecnologico (hard sf, →
cyberpunk, fantascienza sociologica, ecc.); è possibile partecipare con più opere.[1]
Premio letterario Odissea
Per romanzi inediti di genere fantastico (fantascienza e fantasy); nato nel 2006 e promosso dall'associazione ed
editrice Delos Books, che pubblica le opere vincitrici [2]
Trofeo RiLL
Per racconti brevi e inediti di genere fantastico. Attivo dal 1994, è organizzato dall'associazione RiLL - Riflessi di
Luce Lunare. I racconti vincitori vengono pubblicati in una antologia annuale e su riviste letterarie e ludiche.
Premio Robot
Per racconti inediti. Assegnato per la prima volta nel 1976 e 1977, è stato nuovamente bandito a partire dal 2004,
promosso da Delos Books e dalla rivista online Robot.[3]
Premio Star Trek
Per racconti ambientati nell'universo di Star Trek, inediti o editi. Il premio è indetto a partire dal 2007 dallo Star Trek
Italian Club (STIC) e viene consegnato durante l'annuale STICCon. È giunto alla terza edizione.[4]
Premio Urania
Per romanzi inediti. Bandito dal 1989 da Urania, nota collana specializzata pubblicata da Mondadori, che pubblica i
romanzi vincitori.
Premi della letteratura fantascientifica
Non più assegnati
Premio Alien
Per racconti di fantascienza, inediti o editi; attivo dal 1994 al 2006. I racconti vincitori e finalisti venivano pubblicati
in antologie di vari editori.
Premio Cosmo
Per romanzi inediti. Assegnato dal 1990 al 1996, era promosso dalla Editrice Nord, che pubblicava i romanzi
vincitori.
Premio Courmayeur
Per racconti brevi di genere fantastico. Attivo fino al 2000, era promosso dal comune di Courmayeur in
collaborazione con lo Space O club di Aosta e Keltia Editrice.
Premio Fantascienza.com
Istituito nel 2002 dal portale web Fantascienza.com, attivo fino al 2006 per un totale di 4 edizioni[5] , è stato
sostituito dal premio letterario Odissea (vedi sopra).
Premio Future Shock
Per racconti di fantascienza. Fondato nel 1991, promosso dalla rivista pugliese Future Shock[6] , nel 2003 ha
raggiunto la sua settima edizione, per interrompersi a seguito del fallimento della rivista.
Premio Galassia - Città di Piacenza
Dedicato a racconti inediti di un massimo di 20 cartelle; assegnato dal 2003 al 2007.
Premio Intercom
Fondato del 1993 e promosso dalla fanzine Intercom.
Premio letterario Nord
Storico premio promosso dalla Editrice Nord
Premio Omelas
Per rracconti di fantascienza incentrati su tema dei diritti umani; attivo dal 2001 al 2003.
Premio Oltrecosmo
Per racconti brevi; attivo dal 2005 al 2007.
Premio Solaria
Per romanzi inediti. Attivo dal 1999 al 2000, fu legato all'esordio editoriale della collana di fantascienza Solaria
della editrice Fanucci, che pubblicò solo il vincitore della prima edizione.
Premi in lingua francese
Grand Prix de l'Imaginaire
Ideato nel 1974 con il nome di Grand Prix de la Science Fiction Française, dal 1992 si è aperto al fantasy e
all'horror (in coincidenza con la scomparsa del Prix Apollo), assumendo l'attuale denominazione. Assegnato nel
Québec in Canada
Premio Aurora
Premio Rosny-Aîné
Premio Boréal
Premio Cosmos 2000
Premio Julia Verlanger
Premio Tour Eiffel de Science-Fiction
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Premi della letteratura fantascientifica
Premio Jules Verne
Premio Imaginales
Premio Ozone
Non più assegnati
Premio Apollo
Attivo dal 1972 al 1990, per romanzi di fantascienza scritti o tradotti in francese.
Premi in lingua inglese
• Premio Ditmar (Ditmar Awards)
• per la miglior fantascienza, fantasy e horror australiana, istituito nel 1969. Vi sono varie categorie. I premi
vengono consegnati nel corso della Natcon (National Science Fiction Convention). Il nome deriva dal fan di
Melbourne Martin James Ditmar Jenssen.[7]
• Premio Hugo
• Premio Nebula
• Premio Locus
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Premio Grand Master
Premio World Fantasy
Premio John Wood Campbell Memorial
Premio Philip K. Dick
Premio Asimov's Readers
Premio British Fantasy
Premio British Science-Fiction
Premio International Horror Guild
Premio Arthur C. Clarke
Premio James Tiptree, Jr.
Premio Sir Julius Vogel
Premio Sidewise per la storia alternativa
Premi in lingua polacca
Premio Janusz A. Zajdel
Per racconti e romanzi editi di fantascienza e fantasy.
Premio Nautilus
Premi in lingua giapponese
• Premio Seiun
• Premio Daikon
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Premi della letteratura fantascientifica
Premi in lingua spagnola
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Premio Minotauro de Literatura Fantástica y Ciencia Ficción
Premio UPC de Ciencia Ficción multilingue: catalano, castigliano, francese ed inglese.
Premio Gabriel
Premio Espiral Ciencia Ficción
Premio Ignotus
Premio Domingo Santos
Premio Gilgamesh
Premio Alberto Magno multilingue: castigliano e basco
Premio Ignotus
Premi in lingua catalana
• Premio UPC de Ciencia Ficción multilingue: catalano, castigliano, francese ed inglese.
• Premio Juli Verne
Note
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
Sito (http:/ / www. kipple. it/ casaeditrice. htm) Bando in pdf (http:/ / www. kipple. it/ premio_kipple09. pdf)
Pagina ufficiale del premio Odissea (http:/ / www. delosbooks. it/ premi/ odissea/ )
Pagina ufficiale del premio Robot (http:/ / www. delosbooks. it/ premi/ robot/ )
http:/ / www. stic. it/ premiost. html
http:/ / www. delosbooks. it/ premi/ fantascienza. com/ e2002. php
http:/ / www. futureshock-online. info
http:/ / www. fantascienza. com/ magazine/ notizie/ 12373/ i-finalisti-dei-ditmar-e-scribe-awards/
Voci correlate
• Premi letterari della narrativa fantastica
174
Fonti e autori del articolo
Fonti e autori del articolo
Premessa Source: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27396519 Contributors: Marcok
Fantascienza Source: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27130187 Contributors: 5Y, Ab1, Aealith, Andrea.gf, Ariel, Ary29, Austroungarika, Baruneju, Cesalpino, Cloj, Codas,
Codicorumus, Contezero, Crisarco, Cvp, Dakota, Dangerfield, Fizio, Fraiac, Frieda, Gacio, Giancarlo Rossi, Gianluigi, Giovannigobbin, Grond, Hill, Hisagi, Horatius, Il Viandante Immortale,
IlPisano, Jacopo, Jean85, Kal-El, Latinese, Leonard Vertighel, Limonadis, Lindt, Losògià, Lp, Mackley, Marcok, Midnight bird, Mrtone, Nanae, Nihil, Orionethe, PersOnLine, Phantomas,
Potakin, R.Paura, RL, Rael, Sartore, Schickaneder, Simili, Skywolf, Snowdog, SpeDIt, Starlight, Starsky, Stefano Careglio, Superfranz83, Template namespace initialisation script,
TierrayLibertad, Tirinto, Torredibabele, Truman Burbank, Turgon, Twice25, Tzanig, Wikimatrix, Xno, Yerul, Yurileveratto, 83 anonymous edits
Romanzo scientifico Source: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=22817914 Contributors: Fradeve11, Gregorovius, Marcok, Turgon, 2 anonymous edits
Utopia Source: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27219727 Contributors: A7N8X, Ambr, Ana Cláudia, Angela, Arrigo Colombo, Ary29, AttoRenato, BabSi**77, Basilero, Blakwolf,
Cloj, Codicorumus, Contezero, DarkAp, Dedda71, F.chiodo, Ft1, Gacio, Gianandre, Guam, Gusme, Hill, Ines, Kar.ma, Kerath, Limonadis, Lukerandagio, Maiolica, Marcok, Mauro Lanari,
Mauro742, Moongateclimber, Nuno Tavares, Phantomas, Pizzico85, Primus Inter Pares, Renato Caniatti, Revares, Sannita, Sbisolo, Sergejpinka, Shaka, Simo ubuntu, Simone, Snowdog,
Squattaturi, Suisui, Superchilum, Torsolo, Truman Burbank, Twice25, Utopie, Ylebru, Zip, 49 anonymous edits
Distopia Source: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=27248596 Contributors: A7N8X, Adri2906, Al Badger, AlexanderFreud, AmonSûl, AndreA, Ary29, AttoRenato, Blakwolf, Claude,
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