? PROVE TECNICHE D'IMPRESA 14-15 Il curriculum vitae ll colloquio di lavoro Lo stage PREMESSA Non è facile per i giovani comprendere il mondo del lavoro, sempre in continua trasformazione: senza gli strumenti adatti a trovare il proprio percorso si rischia di perdere energie preziose.. Per iniziare a costruire il proprio progetto professionale bisogna prima di tutto conoscere le proprie attitudini, valorizzare le proprie doti e competenze, capire le proprie capacità. Tutto sembra molto difficile senza avere mai sperimentato un'esperienza diretta e concreta. Per questo lo stage è uno strumento utile e prezioso per aiutare i tanti giovani che si avvicinano al mondo del lavoro. Lo stage è un periodo di formazione in una azienda di qualsiasi settore, che insegna un metodo, fa scoprire quanto sia affascinante ogni impresa e quanto sia stimolante la sfida quotidiana del mondo del lavoro. Ma anche una esperienza di vita per imparare a capirsi e a costruire il proprio futuro. Un “ponte” formativo per proiettare i giovani nel mondo del lavoro e, soprattutto, per iniettare loro il senso del “fare impresa”. Mirano a questo gli incontri in aula rivolti agli studenti coinvolti nel progetto Prove Tecniche d'impresa, per orientarli ad inserirsi nel mondo del lavoro. Rodolfo Cetera Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Delegato Education IL CURRICULUM VITAE E LA LETTERA DI PRESENTAZIONE IL CURRICULM VITAE E LA LETTERA DI PRESENTAZIONE Sono principalmente due i motivi per cui non puoi permetterti di prendere alla leggera il compito di compilare il tuo curriculum vitae. Il primo è che alla lettura del CV il selezionatore dedica mediamente 30 secondi, compresa la lettera di presentazione (v. indicazioni in fondo a questo capitolo). Se non sarai capace, in così poco tempo, di attirare la sua attenzione sugli elementi che più lo possono interessare, il destino del tuo CV e delle tue speranze sarà immediatamente segnato. Il secondo motivo è che nelle interazioni umane la prima impressione è spesso determinante nel definire il proseguo della relazione, e la prima impressione che il selezionatore si fa di te come persona e come professionista in parte è dettata dalla lettura del tuo CV: un selezionatore esperto dovrebbe saperlo e saper ridurre gli effetti di questi "errori", ma spesso il selezionatore è una persona che svolge questo compito "a tempo perso", senza essere né psicologo né essersi formato in modo adeguato. L'impressione che se ne ricava, non è del tutto errata, è che un candidato che ha impiegato tempo, energie e soldi per stilare un bel curriculum vitae è probabilmente più motivato e professionalmente più maturo di chi stende su un foglio, in modo disordinato e superficiale, quattro notizie su di sé. A cosa serve? È il primo e principale strumento per cercare lavoro. Consente il primo scambio significativo di informazioni tra il candidato e l'azienda, anche se spesso la comunicazione è unidirezionale. Quando descrivi il tuo profilo, l'obiettivo è presentarti all'azienda in modo tale che ciò che dici e come ti racconti colpiscano il destinatario tanto da far emergere il tuo CV dalla massa di quelli giornalmente ricevuti dall'azienda. Il compito del tuo CV è quello di superare il cosiddetto “screening”, cioè lo spoglio dei CV che arrivano sulla scrivania del selezionatore. Occasioni in cui può essere presentato: Ü Per rispondere ad un annuncio su un giornale Ü Per inviarlo ad aziende potenzialmente interessate Ü Per presentarlo alle società di consulenza e di selezione che raccolgono candidature. Come farsi notare? Nel pensare alla stesura del CV, considera i seguenti aspetti: Il CV deve essere confezionato in base al suo destinatario. Questo non vuol dire che dovrai stendere tanti curricula quanti sono le imprese alle quali lo spedirai. Semplicemente, in alcuni casi potrà essere più utile evidenziare alcune tue caratteristiche e tacerne altre che potrebbero risultare inutili o male interpretabili. In molti casi, quanto il target di riferimento è omogeneo, può andar bene la stessa stesura per più aziende. Per migliorare la leggibilità delle informazioni contenute nel CV, questo deve essere suddiviso in sezioni che raccolgono informazioni tra loro congruenti. Le sezioni che seguono (dati anagrafici, percorso scolastico, ...) possono essere utilizzate a questo scopo. In molti casi, però, può essere più funzionale ed efficace una suddivisione congruente con il tipo di informazione da comunicare. Ad esempio, chi conosce una lingua a livello scolastico e sa usare solo Word può raggruppare queste informazioni in una generica sezione "Conoscenze". Altri, invece, dovranno prevedere una sezione specifica per le conoscenze linguistiche ed una per le conoscenze informatiche. All'interno di ogni sezione è solitamente preferibile ordinare le informazioni in ordine cronologico inverso, cioè partendo dalla più recente. In alcuni casi può però essere più conveniente ordinare le informazioni in ordine di importanza. È bene che il CV non occupi più di due facciate. Se uno è così fortunato da avere molte informazioni da comunicare, può anche permettersi di scegliere quelle più importanti indicando, nella lettera di presentazione, che nel CV sono riportate solo le esperienze più significative. Se non sono espressamente richiesti, non allegare documenti, foto ne indicare referenze. Queste ultime non devono comunque sembrare delle raccomandazioni: devono quindi, nel caso, essere esplicitamente relazionate alla propria professionalità Grafica del curriculum Nella "società dell'immagine" un curriculum "formattato" male suscita una pessima impressione. Ma la motivazione più importante per cui la grafica va curata è che un'impostazione corretta è più funzionale al recupero delle informazioni che interessano, e quindi aumenta la possibilità che il selezionatore ti valuti in modo completo. Prova ad immaginare i dati uno dietro l'altro, come se fossero il testo di un libro. Senza paragrafi, grassetti o linee. Per poter trovare la qualifica del candidato il selezionatore deve leggersi tutto il testo. Inoltre, avrebbe più difficoltà a farsi un'idea del numero dei lavori fatti e dei periodi nei quali il candidato ha lavorato. È importante, allora, impostare il curriculum vitae in modo tale che le informazioni che più vogliamo far notare siano effettivamente colte per prime. Come già detto, il selezionatore è disposto a dedicare pochi secondi alla prima lettura del curriculum vitae: in quei pochi secondi ti giochi la possibilità che egli consideri in modo più approfondito le tue caratteristiche e le confronti con quelle degli altri candidati. Ecco perché è importante che non trovi alcun ostacolo nel reperimento delle informazioni che sta cercando. Come già accennato, è importante che il curriculum vitae sia redatto in modo schematico e le sue informazioni siano raccolte in categorie specifiche. All'interno delle categorie, che sceglierai in base alle informazioni che vorrai comunicare, le informazioni devono essere ulteriormente strutturate in modo che sia immediatamente raggiungibile, ad esempio, la mansione svolta, o altro. Per verificare se la stesura finale del tuo curriculum è efficace, prova a farlo leggere per una ventina di secondi ad una persona che ti conosce poco, e poi verifica se ha recepito le informazioni che più avresti voluto leggesse. È una tecnica di valutazione semplice ma efficace. Indichiamo anche l'autorizzazione a utilizzare i dati nel curriculum stesso ai sensi della legge 196/03 (legge sulla privacy). Ricordiamo sempre la firma in originale. Cosa evitare Non allegare la foto a meno che non sia Ü espressamente richiesto. Non menzionare mai soldi. Ü Indirizzare il curriculum a persone specifiche e non Ü a enti/aziende/organizzazioni astratte. Evitare gli errori di ortografia, per distrazione, Ü ignoranza o perché ci si avventura nello scrivere parole straniere. Quindi occorre rileggere con cura quanto scritto. Le bugie hanno le gambe corte. Evitare quindi di Ü mentire (si sarebbe comunque smascherati durante il colloquio). Cercare di non essere troppo supponenti o Ü arroganti (non fatevi dire “modestia a parte!”). Non cedere alla tentazione di “vendersi troppo”. Ü Evitare la presenza di macchie, ritocchi o correzioni. Ü Regole di contenuto SINTETICITÀ essere conciso nelle parole e ricco nei fatti COMPLETEZZA essere esauriente, riportando tutte le informazioni essenziali per la valutazione del candidato. L'obiettivo è dimostrare di aderire il più possibile al profilo della posizione richiesta. ORIGINALITÀ personalizzare la forma e i contenuti per catturare l'attenzione del lettore: equilibrio e senso della misura, ma anche gradevolezza e simpatia. Non esiste un curriculum buono per tutte le stagioni e per tutte le aziende; occorre mirare bene all'interlocutore prescelto e all'obiettivo per cui ci si candida: evitare il curriculum in fotocopia! SINCERITÀ non barare sulle informazioni riportate. Regole di forma Meglio scritto con un Personal Computer che Ü manoscritto (salvo richieste per valutazioni grafologiche). Il nome va scritto rigorosamente prima del Ü cognome. Regole di forma Il curriculum deve essere inviato con una lettera di Ü accompagnamento che ha lo scopo di indicare la ragione per cui si è inviato il curriculum vitae (v. indicazioni più avanti) Un curriculum efficace deve: Evitare di finire nel cestino! Ü Creare una prima impressione favorevole. Ü Stimolare l'interesse verso il candidato ed attirare Ü l'attenzione sulle risorse. Essere attraente all'occhio e corretto nella forma. Ü Risultare come invito, per chi legge, ad Ü approfondirlo, convocando la persona a colloquio. Quali contenuti scrivere Non è facile riassumere in una “mini-biografia” la varietà degli aspetti che ci contraddistinguono. Fortunatamente però le aziende non hanno interesse a sapere molte cose su di noi e perciò i punti da trattare nel CV sono pochi. Nel CV non occorre assolutamente inserire descrizioni pseudopsicologiche della propria personalità, referenze altisonanti (o non del tutto vere), accentazioni eccessive di eventuali difficoltà economiche, notizie troppo minuziose su fatti marginali. LE SEZIONI DEL CV DATI PERSONALI Ü Nome Cognome Ü Indirizzo Ü Numero di telefono e cellulare – eventuale fax Ü Indirizzo posta elettronica Ü Luogo e data di nascita Ü Stato civile STUDI E FORMAZIONE La seconda sezione da inserire è quella che riporta informazioni relative al proprio titolo di studi e a corsi frequentati e che riguardano il lavoro da svolgere. Se sei già diplomato, indica esattamente il titolo di studio e l'eventuale indirizzo scelto, l'istituto presso il quale lo hai conseguito, l'anno in cui è stato conseguito. Altri corsi qualificanti, se sono più di uno, possono essere raccolti nella sezione "Corsi extrascolastici". Si parte dall'esperienza più recente, fino al diploma superiore (si possono includere corsi di specializzazione e perfezionamento, borse di studio, tirocini formativi). Esempi: 2007: Diploma Magistrale conseguito presso l'Istituto….di….con la votazione di….. Febbraio - Marzo 2007: Corso di Inglese Commerciale, durata 100 ore, presso l'Istituto…di… ESPERIENZE PROFESSIONALI Le precedenti esperienze di lavoro sono considerate, a torto o a ragione, come indicatori privilegiati per conoscere le competenze di un lavoratore in quanto si suppone che queste esperienze possono aver fatto acquisire conoscenze e capacità adeguate alla posizione da ricoprire. Se è vero che le informazioni ricercate in questa sezione sono prevalentemente quelle relative ad esperienze avute nel campo per il quale ci si è candidati, va però anche considerato che spesso il selezionatore utilizza questa sezione per farsi un'idea della "personalità" del candidato. ESPERIENZE PROFESSIONALI Giungere al diploma ad esempio, senza aver mai effettuato un'esperienza di lavoro, comprese quelle non qualificanti come il lavapiatti nel week-end, o senza aver partecipato ad attività di gruppo in associazioni, può essere letto come segno di mancanza di intraprendenza o di mancanza di equilibrio nella persona. Questo è il motivo per cui è importante inserire in questa sezione, soprattutto per chi non può vantare esperienze di lavoro inerenti il settore di interesse, anche esperienze di lavoro occasionali, stagionali o in nero che però possono indicare disponibilità ad impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi. Gli elementi da indicare per ogni esperienza professionale sono: Ü Il periodo in cui si è lavorato. Ü Il nome dell'azienda e il profilo professionale ricoperto, mansioni e grado di responsabilità. Ü È preferibile partire dalle esperienze più recenti e andare a ritroso nel tempo. Esempio: Dal ….. al …… Presso Rossi & Rossi Srl In qualità di .............addetto a ...................... Mansioni svolte: gestione pratiche ........................ ESPERIENZE FORMATIVE La scuola è un'utile strumento per acquisire una serie di conoscenze di base, ma molto meno per acquisire uno specifico "know-how", cioè una specifica capacità di svolgere dei compiti, "fare" delle cose. Tutto ciò va acquisito sul campo e, soprattutto per coloro che non hanno ancora maturato esperienze professionali, è importante indicare altre esperienze, oltre a quelle più prettamente scolastiche o lavorative, che sono comunque altamente professionalizzanti. Lo strumento istituzionalmente deputato a svolgere questa funzione è lo stage o tirocinio. Questo tipo di esperienza è solitamente valutata come una vera e propria esperienza di lavoro. Ecco perché è importante poter vantare anche esperienze di questo tipo soprattutto, ma non solo, se svolte in ambiti simili a quello al quale ci si sta riferendo. ESPERIENZE FORMATIVE Esistono però anche esperienze non istituzionalizzate che indicano la capacità di saper svolgere una serie di compiti professionalmente importanti. È il caso, ad esempio, di chi si occupa della contabilità di un'associazione di volontariato, gestendo fondi pubblici e privati su specifici progetti. Per indicare queste esperienze, usa le stesse modalità utilizzate per descrivere le esperienze di lavoro LINGUE STRANIERE Per ogni lingua vanno indicate: il livello scritto e orale, eventuali stage all'estero con esami finali e attestati vari, anno di ottenimento degli attestati. Oltre alla competenza linguistica acquisita sui banchi di scuola, può essere opportuno segnalare anche la frequentazione, seppur breve, di corsi di specialistici, così come eventuali esperienze all'estero. Se si sono conseguiti attestati specifici, infine, vale la pena riportarli, sempre se di un certo livello CONOSCENZE INFORMATICHE Indicare gli ambienti operativi (windows, unix) e i programmi di uso generale (word, excel, powerpoint) ed eventualmente programmi specifici per la propria area professionale, la capacità di utilizzo di internet e posta elettronica o linguaggi di programmazione specifici (java, html) HOBBY E INTERESSI Può costituire un ulteriore elemento per la comprensione del nostro modo di essere, fornire PERSONALI informazioni relative a interessi coltivati durante il tempo libero. Gli interessi extra professionali devono far emergere le proprie passioni, ciò che entusiasma. Ü Partecipazione ad attività di associazioni culturali, di volontariato, sportive (impegno sociale, capacità di stare in gruppo, equilibrio). Ü Hobby ed interessi (indicare gli interessi che denotano curiosità e dinamismo es. lettura, cinema, viaggi...) Attitudini personali. Ü Disponibilità. Ü LETTERA DI PRESENTAZIONE Cos'è Detta anche lettera di marketing, è lo strumento che promuove la propria candidatura Ü Deve suscitare nel selezionatore l'interesse ad approfondire la conoscenza Ü Approfondire la propria motivazione Ü Evidenziare i punti di contatto tra la propria storia e la posizione verso cui ci si candida Ü Non deve essere più lunga di una pagina e organizzata in paragrafi per facilitare la lettura Contenuti Ü Fare riferimento alla posizione a cui si risponde Ü Caratteristiche della propria formazione Ü Caratteristiche della propria personalità Ü Disponibilità ad un colloquio Ü Sinteticità e chiarezza Ü Personalizzazione della lettera Ü Stile linguaggio IL COLLOQUIO DI LAVORO, SE LO CONOSCI LO SUPERI IL COLLOQUIO DI LAVORO, SE LO CONOSCI LO SUPERI Il primo passo è fatto! Avete scritto e spedito il vostro Curriculum Vitae. Bene, ora non resta altro che aspettare la chiamata per affrontare il colloquio di selezione. Un giorno il telefono squilla… è l'azienda che vi invita a presentarvi al colloquio tanto desiderato. Subentra subito una sensazione di fierezza: la vostra candidatura è stata giudicata interessante. Ma, poco dopo, vi sentite invasi da sentimenti di paura e ansia, con atteggiamento quasi di inferiorità rispetto all'intervistatore. Ragazzi la scuola è finita! Abbandonate questi atteggiamenti da studenti impauriti e affrontate il colloquio di lavoro preparati e calmi. Innanzi tutto leggete questi pochi, ma utili consigli, che vi permetteranno di affrontare il colloquio con successo e di uscirne vincitori. COS'È IL COLLOQUIO DI SELEZIONE È il momento più delicato della ricerca di lavoro. Il tuo curriculum è stato letto e apprezzato, hai superato la prima fase, quella di screening, ora è importante affrontare il colloquio nel modo giusto. Il colloquio di lavoro è la fase centrale e determinante della selezione del personale in cui hai l'opportunità di illustrare e valorizzare le tue competenze per far capire di essere un buon candidato (e magari il migliore) per ricoprire il profilo per cui ti candidi. Il colloquio di selezione è una discussione in cui dovrete prendere parte attiva, in cui entrambe le parti hanno un ruolo importante. Il candidato interviene, fa domande, scambia punti di vista e mette in risalto le sue potenzialità. Abbiate ben presente l'obiettivo che è quello di fare emergere una reciproca convenienza a stabilire un rapporto di lavoro. Dovrete vendere le vostre capacità, ma anche valutare, sulla base di un insieme di requisiti e di obiettivi, le opportunità di crescita professionale che l'impresa vi propone. Non dimenticate che siete anche voi a dover valutare e scegliere. COS'È IL COLLOQUIO DI SELEZIONE Il discorso è troppo vario e variopinto per cercare di fornire una rigida catalogazione di possibili repliche e poi è ovvio pensare che ognuno di voi abbia pronta una buona risposta. Ma pensiamo anche che consigli ed esempi come questi, possano in certi casi tornar utili. Il colloquio è un momento carico di tensione non solo per te ma anche per il selezionatore. Infatti chi ti sta di fronte ha l'arduo compito di raccogliere una serie di informazioni che gli permettano di formulare un giudizio preciso su di te, e stabilire se sei il candidato “giusto” per quel lavoro. Sbagliare significa assumere la persona sbagliata con tutti i relativi problemi che questo comporta: perdita di tempo, denaro, produttività, ecc. La sua mente quindi è assillata da una serie di domande che necessitano di risposte precise ed esaurienti: Ü Come si inserisce questo candidato nell'azienda e nel suo gruppo di lavoro? Ha doti di flessibilità, serietà, concretezza, impegno, apertura mentale, capacità di motivare gli altri e di sdrammatizzare i problemi? Legherà con i suoi colleghi e i suoi superiori? Ü È motivato per questo lavoro? Quanto sembra desiderarlo? Potrà portare nuovi stimoli, positività, dinamismo, intelligenza ed energia nell'ufficio (reparto, gruppo, settore) al quale verrebbe destinato? Ü Manifesta un sincero interesse ed entusiasmo per l'azienda, per quello che facciamo e per quello che vogliamo fare in futuro? Gli possono piacere le sfide, anche impegnative, che l'azienda affronta per giungere ai risultati previsti? Ü Possiede la professionalità e le competenze per svolgere al meglio i compiti assegnati? Ü È probabile che resti a lavorare per l'azienda o se ne andrà alla prima occasione? Desidera questo posto solo per denaro? Ü Ha un aspetto gradevole? (dove “aspetto gradevole” non vuol dire “bella presenza” ma presentarsi in ordine e con la maggiore naturalezza possibile. Significa vestirsi pettinarsi, radersi, profumarsi come si farebbe per andare a quel lavoro, senza esagerazioni e affettazioni) Ü Possiamo permetterci di assumerlo? COS'È IL COLLOQUIO DI SELEZIONE Per trovare risposta a questi dubbi, il selezionatore ti formulerà una serie più o meno ampia di domande a cui dovrai rispondere in modo chiaro, esauriente e preciso. Ricorda che i tuoi obiettivi nel colloquio sono: Ü mostrare una motivazione genuina alla posizione offerta; Ü presentare la tua persona e la tua professionalità; Ü mettere in risalto i tuoi punti di forza che ti rendono adatto alla posizione; Ü suscitare l'interesse del selezionatone affinché prenda in seria considerazione la tua candidatura. L'unico modo per raggiungere questi obiettivi è prepararsi in modo professionale. Non ce ne sono altri. TIPI DI COLLOQUIO FINALITÀ CONOSCITIVO/MOTIVAZIONALE: si cerca di ottenere il maggior numero di informazioni su caratteristiche personali del candidato e sulla motivazione a ricoprire quel ruolo professionale. TECNICO: sono valutate le competenze di natura tecnicoprofessionale del candidato. MODALITÀ INDIVIDUALE: il candidato è solo di fronte ad uno o più esaminatori. DI GRUPPO: diversi candidati partecipano in contemporanea ad un colloquio che può essere tenuto da uno o più esaminatori. I candidati sono coinvolti in discussioni o simulazioni di lavoro. DOVE Di solito il colloquio di lavoro viene organizzato nella sede dell'azienda di destinazione o presso la sede della società di consulenza incaricata. CON CHI L'interlocutore può essere: Ü il titolare Ü un consulente esterno; Ü un selezionatore interno; Ü il tuo futuro responsabile; Ü un alto dirigente. I MOMENTI CLASSICI DI UN COLLOQUIO DI LAVORO Ü Prima impressione: stretta di mano, contatto oculare. Ü Attenzione all'apparenza: abbigliamento, capelli, buone maniere, postura. Ü Presentazioni, conversazione informale, brevi commenti. Ü Discussione sul background formativo del candidato Discussione sugli obiettivi lavorativi del candidato. Ü Discussione sull'interesse che il candidato ha per Ü l'organizzazione. Presentazione dell'azienda. Ü Illustrazione del profilo ricercato dall'azienda. Ü Conclusione. Ü DOMANDE TIPICHE DEL COLLOQUIO DI LAVORO Chi fa il colloquio ha l'obiettivo di scoprire che tipo di persona e di lavoratore sei, nel breve lasso di tempo di circa un'ora. Le domande dovrebbero aiutare il selezionatore o il datore di lavoro a capire una serie di cose su di te che, nel caso tu abbia fatto un buon bilancio delle competenze, ti sono ben chiare e presenti. Il tuo obiettivo deve essere quindi di aiutare il tuo interlocutore a capire chi sei e perché sei la persona “giusta” per ricoprire il profilo per cui ti candidi. È impossibile prepararsi a tutte le potenziali domande che un selezionatore può porti, ma considera che molte di esse, sebbene formulate in modo diverso, cercano di raccogliere lo stesso tipo di informazioni. Riprendi l'autovalutazione, preparati un repertorio dei tuoi punti di forza (conoscenze, capacità, qualità personali) con esempi concreti che ne dimostrino il possesso e allenati a comunicarli in modo chiaro e preciso. Questo repertorio ti sarà utile per rispondere anche a domande meno prevedibili. Di seguito comunque riportiamo alcune domande tipiche del colloquio. Esperienze professionali e formazione Ü riassuma brevemente il Suo curriculum. Ü come ha scelto il corso di studi? È soddisfatto della scelta? Ü che materie di studio ha preferito? Ü se ricominciasse, quale corso di studi sceglierebbe? Domande personali Ü quali sono i Suoi obiettivi professionali? Ü come si vede tra 5, 10 anni. Ü qual è stato il Suo più grande fallimento e il Suo maggior successo? Ü come prende una decisione importante? Ü quale è il Suo lavoro ideale? Ü ci dica quali sono i Suoi principali difetti e le principali qualità? Ü che hobby/interessi ha? DOMANDE TIPICHE DEL COLLOQUIO DI LAVORO Lavoro proposto Ü che cosa pensa di questo lavoro? Ü perché si è candidato? Ü cosa conosce della nostra azienda? Ü mi spieghi le ragioni per le quali dovremmo assumerla. Ü quanto vuole guadagnare? Per molti candidati il colloquio rappresenta uno scoglio duro. Pur possedendo titoli, esperienza e un curriculum qualificato, può succedere che debbano far posto a un candidato che si “presenta meglio” in sede di colloquio. Allora che cosa significa “presentarsi meglio” in sede di colloquio? Essere preparato e sicuro di sé dipende dal candidato. Un candidato deve essere in grado di rispondere a domande dell'intervistatore in maniera accettabile (non necessariamente giusta) e possedere qualche conoscenza dell'attività offerta e del posto di lavoro a cui aspira. Si tratta davvero delle caratteristiche fondamentali del “modello” di candidato che “si presenta bene” in sede di colloquio. È chiaro che ci sono altri aspetti che i datori di lavoro cercano in relazione a impieghi specifici - essere autonomi, flessibili, concreti - aspetti collegati al lavoro e alla preferenza dell'azienda per quanto riguarda i suoi dipendenti. Il datore di lavoro cercherà inoltre di colmare le lacune entrando più nello specifico sulle mansioni: in altre parole, oltre all'esperienza e alle qualifiche che possano essere documentate, insisterà sugli aspetti personali. L'intervistatore si darà da fare per accertare che il candidato sia in possesso delle qualità e capacità personali che l'azienda richiede. IL COLLOQUIO DI LAVORO ISTRUZIONI PER L'USO IL COLLOQUIO DI LAVORO ISTRUZIONI PER L'USO PRIMA DEL COLLOQUIO Rileggi il tuo curriculum per essere pronto a raccontarlo o ad approfondirlo. Raccogli, quando possibile, informazioni sull'azienda. Per esempio: il numero dei dipendenti, gli eventuali successi ed insuccessi, le caratteristiche organizzative, le caratteristiche del settore nel quale opera. L'iniziativa in questo senso è sempre stata valutata positivamente e dimostra propositività, interesse e automotivazione. Preparati una buona autopresentazione: basta essere sincero e limitarti a raccontare le tue esperienze formative e lavorative con naturalezza, senza esagerare e senza neanche sottovalutarti troppo e puntando sull'intenzione di valorizzare tutto ciò che serve a farti apparire adatto al lavoro in generale e a quello in particolare. Arriva puntuale, se non con qualche minuto d'anticipo. Accertati quindi della data, dell'ora e del luogo dell'incontro. Per quanto riguarda il modo di vestire segui il tuo senso dell'estetica, ricordandoti però che il senso comune di tutti gli uomini porta a stupirsi se si pratica jogging in giacca e cravatta o se si va al lavoro in tuta da ginnastica. Porta con te il tuo CV e dimostrati sorridente, abbi la volontà di guardare negli occhi il tuo selezionatore, rifletti prima di rispondere e scandisci bene le parole mantenendo un tono di voce controllato e colloquiale, indice di tranquillità. L'atteggiamento quando parli non dev'essere di chiusura, per esempio, evitata le braccia conserte o posizioni di estreme rilassatezza che potrebbero risultare fittizie. Dimostrati collaborativo ed esprimi interesse per il lavoro, chiedi informazioni dettagliate sulle mansioni, sulle prospettive professionali, senza affrontare subito l'aspetto economico. PRIMA DEL COLLOQUIO Preparati a rispondere a svariate domande, soprattutto sulla tua formazione scolastica e sulle eventuali precedenti esperienze di lavoro. Domande come queste hanno risposta facile. E’ bene saper rispondere a questioni inerenti la sfera emotiva, creativa e cognitiva. Queste, infatti, sono le domande più varie e anche quelle più temute. Un esempio di domanda di questo genere è: Ü Qual è il vostro sogno nel cassetto? Ü Come si vede tra 10/15 anni? Per quanto riguarda domande come queste, dipende dalle tue ambizioni e dalle tue esigenze. C'è chi, dopo una formazione di studi tecnico-scientifici e dopo esperienze di lavoro attinenti e coerenti con gli studi condotti e con gli interessi ambiti, vuole diventare un ingegnere piuttosto che un insegnante e, c'è invece chi, dopo studi in matematica e università di economia, al momento del colloquio si trova a rispondere che tra dieci anni si vede con figli e famiglia. Motiva la scelta dei tuoi studi. Una possibile risposta al primo quesito sarebbe, per esempio, l'interesse alla letteratura, e quindi agli studi umanistici in generale. Così, una formazione tipo potrebbe iniziare dalla scelta del liceo classico, alla frequentazione di università orientate all'area della comunicazione o a lettere moderne. I punti di forza? Grande senso organizzativo. I punti di debolezza? Diplomazia a rischio, nei momenti di stress. Perché dovrebbe lavorare per la nostra azienda? – Perché penso di essere la risorsa giusta per voi, perché rispondo a tutte le caratteristiche richieste, perché la vostra linea di prodotti, la vostra filosofia d'azienda e il settore in cui opera, sono tutti elementi per me di grande interesse e motivazione, e così via. Durante il colloquio Impostare nel modo migliore un colloquio di lavoro, confrontandosi con le domande che ricorrono più frequentemente e imparando a valorizzare le proprie caratteristiche ed esperienze. Non avere fretta e non guardare l'orologio in continuazione: lascia che sia il tuo interlocutore a scandire il tempo. Non fare subito domande sulla parte economica, ma lascia che l'argomento venga affrontato dal selezionatore: ricordati che in genere viene trattato in un colloquio successivo. Saluta cordialmente, una stretta di mano calorosa e un sorriso lasciano sempre un buon ricordo; ringrazia e chiedi quali saranno i passi successivi. Non mostrarti impaziente di avere una risposta. Se stai valutando altre proposte, fallo presente con gentilezza. Nessuno è indispensabile, tanto meno una persona arrogante. Dopo il colloquio Proposta dell'azienda Al termine della selezione, qualora il candidato venga scelto, l'azienda propone le proprie condizioni sia in termini di retribuzione che per altri aspetti inerenti la posizione offerta. Ascoltare attentamente la proposta dell'azienda solo se strettamente necessario qualche giorno per decidere. Come presentare e sostenere la retribuzione richiesta Per presentare e sostenere la retribuzione richiesta, acquisire tutte le informazioni possibili attraverso professionisti che lavorano già nel settore e/o altre fonti. In caso di esito negativo Anche se l'esito del colloquio è negativo, il candidato potrà periodicamente “ricordare” anche per telefono al selezionatore la sua disponibilità per altre opportunità lavorative, naturalmente senza esagerare. LO STAGE LO STAGE PRIMO PASSO PER L'INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO Stage – o tirocinio formativo – indica un'esperienza in azienda di durata variabile, allo scopo principale di apprendimento e formazione. Per tutti è un periodo di apprendimento in azienda che permette a chi ha poca o nulla esperienza di imparare una professione o un mestiere, attraverso la pratica. Lo stage favorisce: Ü l'acquisizione di esperienze (abilità professionali, procedure e organizzazione del lavoro); Ü la pratica e la padronanza d'uso delle moderne tecnologie (computer, macchine e strumenti multimediali, ecc.); Ü lo sviluppo di competenze trasversali (sicurezza di sé, autocontrollo, adattabilità, flessibilità, creatività, spirito d'iniziativa, intraprendenza, accuratezza, competenza, capacità di comunicare, collaborare e dirigere, ecc.); Ü la disposizione all'aggiornamento continuo delle conoscenze e delle abilità. Lo stage permette innanzitutto la scoperta del mondo aziendale ed aiuta a discernere meglio tra le proprie motivazioni. Consente di farsi un'idea precisa sul mestiere al quale si aspira, aiutando ad elaborare ed a precisare meglio il proprio progetto professionale. Mediante la pratica di lavoro, lo stage permette di verificare e completare gli insegnamenti teorici e metodologici ricevuti nell'ambito della formazione. Grazie al contatto con professionisti esperti, fa assimilare i modi di pensare e di fare, che sono preziosi per l'inserimento professionale. CHI SONO I PROTAGONISTI DELLO STAGE? Lo stage coinvolge tre diversi attori, ognuno dei quali ha uno specifico ruolo, essi sono: lo stagista, il tutor dell'azienda e il tutor dell'ente promotore. Lo stagista si inserisce in una realtà lavorativa, adeguandosi alle consuetudini e ai doveri della realtà. Il tutor dell'azienda accoglie il giovane aiutandolo ad inserirsi nel contesto lavorativo e sostenendolo durante l'intero percorso di apprendimento sul luogo di lavoro. CHI SONO I PROTAGONISTI DELLO STAGE? Il tutor dell'ente promotore (scuola) supervisiona tutte le fasi dello stage (selezione, inserimento, svolgimento, conclusione), garantendone il corretto svolgimento. Ogni candidato dovrebbe scegliere un tirocinio COME SCEGLIERE IL PROPRIO STAGE? formativo sulla base delle proprie attitudini, della propria formazione, delle proprie aspirazioni e della propria curiosità. Uno stage non è mai vincolante e può essere inteso come un'istruttiva ed arricchente parentesi del proprio percorso professionale. Non è raro che uno stage aiuti a capire ciò che… non si vuole fare. PERCHÉ FARE UNO STAGE? Per fare esperienza professionale durante o dopo gli studi. Se certificato dall'ente promotore, per accumulare crediti formativi durante gli studi. Per testare e valutare la propria propensione ad un'attività. Per conoscere da vicino realtà aziendali, altrimenti difficili da raggiungere. Per apprendere un'attività direttamente da professionisti. Per reinserirsi nel mondo del lavoro. Per arricchire il proprio curriculum vitae. CON CHE SPIRITO VA AFFRONTATO UNO STAGE? Con curiosità, impegno ed entusiasmo. Lo stagista dovrebbe adeguarsi, non solo alle regole interne all'azienda dove va ad operare, ma anche alle consuetudini. Inoltre, non deve dimenticare il proprio ruolo di “apprendista”. QUANTO È EFFICACE LO STAGE? Una ricerca di FourStars, finanziata dal Fondo Sociale Europeo, fornisce alcuni dati interessanti sullo stage e sul mercato del lavoro, attraverso il punto di vista di tirocinanti e aziende. Sull'efficacia dello stage è emerso che, ben il 67% degli stagisti trova lavoro dopo la fine dello stage. Di questi, il 50% circa ottiene un contratto dalla stessa azienda ospite, mentre il restante 17% trova lavoro entro sei mesi dalla fine dello stage (fonte FourStars). COME PREPARARSI ALLO STAGE Lo studente che decide di effettuare l'esperienza di stage dovrà necessariamente prepararsi a due momenti molto importanti: la fase di selezione e l'ingresso in azienda. Elementi chiave di queste fasi sono la redazione del curriculum vitae e il colloquio di lavoro. CONTATTI UTILI CAMERA DI COMMERCIO I.A.A. DI PADOVA www.pd.camcom.it JOB TEL – Il portale dell'orientamento al lavoro www.jobtel.it POLARIS – Portale delle Camere di Commercio per i tirocini e l'alternanza scuola-lavoro www.polaris.unioncamere.it SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR – Sistema Informativo per l'occupazione e la formazione www.excelsior.unioncamere.net UNIMPIEGO CONFINDUSTRIA Società per l'intermediazione fra domanda e offerta di lavoro del sistema Confindustria www.unimpiego.it PADOVA Via E. P. Masini, 2 tel. 049/8227215 email [email protected], http://www.unimpiego.it/sedi/Padova ROVIGO Via A. 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