Prof. Avv. Walter Rossi
Asti, 25 Febbraio 2011– 11 Marzo 2011
Studio Tecnico-Legale_Aeon& Partners ©
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TEST
I test considerati idonei per un contesto di valutazione organizzativa sono
variamente orientati a:
- Fornire un quadro complessivo della personalità, sulla base della
misurazione di alcuni elementi dei tratti fondamentali della personalità;
- Misurare la scala dei valori professionali, intesi come linee guida che
orientano il comportamento in ambito lavorativo;
- Misurare il potenziale e la propensione rispetto a particolari attività
professionali.
Quanto all’attendibilità ed alla validità di un test e alla loro opportunità di
applicazione il mondo del lavoro riflette posizioni e scelte aziendali diverse.
I risultati ottenuti dai test costituiscono in ogni caso solo alcuni degli elementi
utilizzati per un giudizio più articolato e complesso, che potrà essere elaborato da
un selezionatore sulla base dell’insieme delle prove effettuate e della sua
esperienza.
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IL COLLOQUIO DI GRUPPO
È uno strumento di selezione utile per osservare le abilità sociali che
vengono stimolate all’interno di un gruppo:
la leadership, la capacità di relazionarsi con gli altri, di ascoltare, di mediare, di
sostenere i propri punti di vista, la capacità critica e decisionale, le modalità di
persuasione, ecc.
Il colloquio di gruppo non è mai fine a se stesso, ma viene sempre affiancato a
un colloquio individuale più approfondito.
Quando i candidati sono molto numerosi, il colloquio di gruppo viene solitamente
svolto prima di quello individuale per fare uno screening e ridurre il numero
delle persone da convocare singolarmente.
Quando, invece, i candidati sono in numero più limitato, il colloquio individuale
viene usato come ulteriore strumento di analisi delle attitudini personali dei
candidati e viene svolto indifferentemente prima o dopo quello di gruppo, a
discrezione del selezionatore.
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L’Assessment consiste generalmente in una discussione di gruppo, cui
partecipano 6-10 persone con provenienza ed esperienza in linea di massima
omogenee, alla presenza dei selezionatori, che rimarranno, una volta spiegate le
regole, osservatori silenziosi e impassibili. Di solito, si ha un breve lasso di tempo
per studiare un “caso” scritto e poi un’ora per discuterlo e prendere delle
decisioni.
Il caso a volte verte su delle problematiche di tipo organizzativo o gestionale, a
volte è volutamente surreale o avventuroso.
Il suggerimento è quello di dimostrarsi propositivi, ascoltare i compagni e
intevenire in maniera puntuale e coerente.
È importante cercare di partecipare attivamente alla discussione del gruppo,
senza essere invadenti o eccessivi e cercare di ottenere la fiducia degli
altri, facendosi comprendere in maniera chiara e precisa
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Rappresenta il principale metodo di selezione del personale, soprattutto nelle
aziende private. Attraverso un colloquio conoscitivo, l’azienda si propone di
valutare sia la preparazione tecnica e professionale del candidato che gli aspetti
più importanti della sua personalità. Il candidato, d’altro canto, deve dimostrare di
possedere le capacità e la preparazione adeguata per svolgere quel determinato
lavoro.
Il colloquio permette di dare ed acquisire informazioni.
Dare informazioni:
è questa la sede per integrare ed approfondire gli elementi illustrati in maniera
sintetica sul curriculum vitae o nel “questionario aziendale”. È l’occasione per
spiegare le ragioni sottese alle scelte fatte, per illustrare con una certa
articolazione il piano di studio seguito. Quest’ultimo elemento, in particolare,
assume rilevanza quando il tipo di diploma conseguito non è di per sé indicativo
delle conoscenze acquisite .
Ma è anche l’occasione per esprimere le proprie motivazioni, i propri interessi ed
aspirazioni professionali, sia quando le idee sono chiare sia quando esistono
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dubbi, ambivalenze ed incertezze.
Avere informazioni (La Comunicazione tra i soggetti):
il colloquio consente inoltre di avere il maggior numero di elementi di giudizio,
sulla base dei quali poter formulare una scelta commisurata alle proprie
aspirazioni professionali.
Generalmente il selezionatore fornisce elementi ed informazioni relative
all’azienda, al tipo di lavoro, ecc. È importante ed indispensabile approfondire,
attraverso domande, le caratteristiche della/e posizioni offerte, le strategie e
l’organizzazione dell’azienda e il percorso di crescita possibile.
Per quel che riguarda le condizioni materiali di lavoro (la retribuzione, il livello
contrattuale, ecc), si consiglia senz’altro di trattare l’argomento negli eventuali
successivi colloqui.
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Valutazione dei tratti della personalità del candidato.
Altro elemento fondamentale è data dalla valutazione di alcuni tratti della
personalità del candidato ritenuti fondamentali in funzione della posizione offerta.
Il selezionatore analizza “come” il candidato instaura la comunicazione, come si
“mette in gioco” al di là di un rapporto puramente formale: cioè la capacità di
mettersi in una posizione di disponibilità, rispetto e fiducia.
È importante presentarsi come persone sincere, concrete, propositive, e
affidabili ed avere padronanza dei termini aziendali essenziali.
Non ci si preoccupi delle singole risposte, ciò che conta è il tipo di “relazione” che
si instaura tra il candidato e il selezionatore.
È normale essere un po’ nervosi prima del colloquio: un buon selezionatore
sarà in grado di mettere il candidato a proprio agio ed instaurare un clima
disteso: un sorriso e un atteggiamento sereno aiuterà a dimostrare un buona
padronanza dello stress.
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Prima di recarsi al colloquio è bene reperire informazioni in merito all’azienda
e al profilo richiesto: la disinformazione rende anonima la selezione,
attribuendo al candidato una veste passiva.
Inoltre, occorre mettere in risalto le competenze e i valori professionali
interessanti per l’azienda, in relazione al profilo ricercato e definire le motivazioni
che stanno alla base delle proprie scelte.
Molto importante è l’alimentazione prima del colloquio: Meglio una
colazione corretta (bevanda calda, fette biscottate, marmellata, biscotti
secchi, succo di frutta, yogurt),
Mentre è preferibile stare “leggeri” se il colloquio si svolge dopo pranzo
per evitare pisolini, sonnolenze, sbadigli.
Dopo il colloquio sarà utile fare una valutazione di quali sono stati i punti di forza
ed i punti di debolezza emersi, appuntando i contenuti del colloquio, le
impressioni e gli errori effettuati, in modo che si possa migliorare
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Solitamente i giovani vengono valutati per le loro conoscenze, per le capacità
che dovranno manifestare nel corso della loro carriera aziendale, per le
potenzialità che il selezionatore intravede nel corso del colloquio.
Si valuta cioè il potenziale individuale: le attitudini e le capacità di svolgere - a
medio e lungo termine - attività diverse da quelle richieste immediatamente
all’ingresso e di progredire verso ruoli di maggior impegno e/o responsabilità.
Le aziende, in altri termini, definiscono uno o più profili ideali del proprio quadro o
dirigente in funzione delle proprie strategie, dei propri obiettivi e, come si dice,
degli specifici “business” nei quali esse operano.
Non esistono capacità o valori, e quindi “fattori di potenziale”, validi in assoluto;
esistono invece fattori e capacità che sono più o meno coerenti con le
caratteristiche dei ruoli richiesti e con le tipologie dei business.
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Se l’azienda attua un business con strategie più dinamiche dove è essenziale
saper fare sintesi ed innovazione, le capacità prevalgono sull’esperienza e la
costruzione della professionalità rappresenta un fatto complesso e da
programmare accuratamente.
Così alcune aziende pongono una maggiore enfasi, nella ricerca dei giovani con
spiccate capacità logiche e di risoluzione dei problemi. Le esigenze di queste
aziende sono di norma in misura prevalente nell’ambito dei settori tecnici e, più in
particolare, delle aree di ricerca e sviluppo.
Altre aziende danno minore importanza ai requisiti di base, come la specifica
preparazione professionale, per privilegiare l’area delle competenze manageriali
(richiedendo così flessibilità, capacità di acquisire informazioni, agilità mentale,
qualità sociali, capacità di decidere e di prendere iniziative, di orientare e di
favorire la crescita professionale secondo le esigenze aziendali).
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Le aziende che operano in un contesto internazionale e in un mercato assai
volatile e fortemente competitivo, richiedono ai giovani modelli di comportamento
e capacità articolate, dinamiche, flessibili.
La grande differenziazione interna, ponendo diverse esigenze concrete di
inserimento, può favorire un incontro tra le caratteristiche della persona e quelle
richieste dal ruolo.
Il problema diventa quindi non soltanto “se” ma soprattutto “dove” inserire.
In sostanza si tratta di individuare dove le specifiche capacità possono essere al
meglio valorizzate con reciproca soddisfazione.
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Le domande più frequenti rivolte al candidato
•Mi riassuma il suo curriculum vitae.
•Mi parli di lei.
•Quando e perché ha deciso di studiare all’IPSIA?
•Che cosa conosce della nostra società e perché è interessato a lavorare con
noi?
•Che cosa si aspetta dal lavoro?
•Quali sono le sue aspettative di carriera (da qui a 5 o 10 anni, oppure in
assoluto)?
•Che cosa le fa pensare di essere adatto a questo lavoro?
•Quali sono i suoi punti di forza, quali quelli di debolezza?
•Mi racconti qualcosa che ritiene un suo successo significativo
•Come si definirebbe in una sola frase?
•Ha degli interessi extra-professionali? Quali?
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Le domande che potrebbe porre il candidato
•Qual è la situazione della società?
•Quali sono i suoi piani di sviluppo?
•Che cosa la differenzia dai concorrenti?
•Quale pensa sia attualmente il principale problema in questo settore di attività?
•Che rilievo date alla formazione?
•La posizione che volete ricoprire è nuova per l'azienda o esisteva già ed è ora
vacante?
•Quali sono i relativi compiti e responsabilità?
•A quale posizione superiore si riferisce?
•Quale è il profilo della persona che cercate?
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Qualche consiglio e suggerimento comportamentale
•Accertarsi su data, ora e luogo del colloquio, chiedere il nome della persona con
la quale si dovrà sostenere la prova di selezione
•Fare una buona prima impressione, evitando abbigliamenti appariscenti o
atteggiamenti eccessivi
•Evitare di giungere tardi e presentarsi trafelati, scusandosi del traffico; al
contrario è opportuno arrivare con qualche minuto di anticipo
•Ricordarsi di spegnere il cellulare
•Non entrate nella stanza in modo titubante, ma nemmeno con troppa irruenza
•Salutare e fare per primi il gesto di dare la mano calibrandone la stretta.
•Cercare di controllare l’ansia e prestare attenzione alla gestione della
comunicazione non verbale (comportamento motorio, spaziale, espressione del
volto). Ricordarsi di guardare negli occhi la persona con la quale si sta parlando.
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Il colloquio di lavoro