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I
-
PROVE TECNICHE
D'IMPRESA
Il curriculum vitae
ll colloquio di lavoro
Lo stage
in collaborazione con
Un “ponte” formativo per proiettare i
giovani nel mondo del lavoro e, soprattutto,
per iniettare loro il senso del “fare impresa”.
Mirano a questo gli incontri in aula rivolti
agli studenti coinvolti nel progetto Prove
Tecniche d'impresa, per orientarli ad
inserirsi nel mondo del lavoro.
La Camera di Commercio di Padova crede
fortemente nel valore di riprodurre la
dinamica organizzativa e produttiva di
un'impresa, attraverso un laboratorio
itinerante che vede il contatto e confronto
diretto fra imprenditori, consulenti del
lavoro e studenti.
E' anche così che si formano gli imprenditori
di domani, promuovendo e rafforzando nei
giovani della provincia padovana la cultura d'impresa.
Il progetto mira inoltre a sviluppare una stretta collaborazione tra la
scuola, gli enti del territorio e il sistema delle imprese, fornendo agli
studenti un contesto preciso in cui operare, coinvolgendoli sul piano
del “saper fare”. E questo modo di informare e formare in Rete,
soprattutto in questo periodo di incertezza per il futuro dei giovani e
delle imprese, può diventare un valore aggiunto importante.
Non dimentichiamo inoltre l'importanza di stimolare le abilità proprie
dei giovani, orientate sia all'attivazione di imprese, sia alla gestione
autonoma delle proprie competenze nell'ambito del rapporto di
lavoro.
La Camera di Commercio di Padova considera perciò l'impegno per la
formazione dei giovani un obiettivo strategico, soprattutto in questo
momento di grave crisi economica che si sta ripercuotendo anche sul
fronte occupazionale.
Da anni il nostro ente è attivo nel favorire i rapporti tra il mondo della
formazione, la scuola e l'università, e le imprese della provincia. La
conferma arriva dal fatto che il tema dell'innovazione e della
formazione è inserito fra le leve strategiche per lo sviluppo
economico e sociale del nostro territorio, per aiutare i giovani a
saltare dall'aula al pianeta lavoro in maniera graduale e qualificante.
Roberto Furlan
Presidente Camera di Commercio di Padova
Non è facile per i giovani comprendere il
mondo del lavoro, sempre in continua
trasformazione: senza gli strumenti adatti a
trovare il proprio percorso si rischia di
perdere energie preziose..
Per iniziare a costruire il proprio progetto
professionale bisogna prima di tutto
conoscere le proprie attitudini, valorizzare le
proprie doti e competenze, capire le proprie
capacità.
Tutto sembra molto difficile senza avere mai
sperimentato un'esperienza diretta e
concreta. Per questo lo stage è uno
strumento utile e prezioso per aiutare i tanti
giovani che si avvicinano al mondo del lavoro.
Lo stage è un periodo di formazione in una azienda di qualsiasi
settore, che insegna un metodo, fa scoprire quanto sia affascinante
ogni impresa e quanto sia stimolante la sfida quotidiana del mondo
del lavoro. Ma anche una esperienza di vita per imparare a capirsi e a
costruire il proprio futuro.
Questa semplice guida è dedicata a chi sta per affacciarsi al mondo
del lavoro e vuole essere uno strumento utile e concreto. Perché la
nuova generazione è il patrimonio più prezioso del nostro Paese e
dobbiamo impegnarci per valorizzare ogni giovane che si avvicina
all'impresa.
Enrico Berto
Presidente Gruppo Giovani Imprenditori
Confindustria Padova
Delegato Education
IL CURRICULUM VITAE
E LA LETTERA
DI PRESENTAZIONE
IL CURRICULM
VITAE
E LA LETTERA DI
PRESENTAZIONE
Sono principalmente due i motivi per cui non puoi
permetterti di prendere alla leggera il compito di
compilare il tuo curriculum vitae.
Il primo è che alla lettura del CV il selezionatore dedica
mediamente 30 secondi, compresa la lettera di
presentazione (v. indicazioni in fondo a questo
capitolo). Se non sarai capace, in così poco tempo, di
attirare la sua attenzione sugli elementi che più lo
possono interessare, il destino del tuo CV e delle tue
speranze sarà immediatamente segnato.
Il secondo motivo è che nelle interazioni umane la
prima impressione è spesso determinante nel definire
il proseguo della relazione, e la prima impressione che
il selezionatore si fa di te come persona e come
professionista in parte è dettata dalla lettura del tuo CV:
un selezionatore esperto dovrebbe saperlo e saper
ridurre gli effetti di questi "errori", ma spesso il
selezionatore è una persona che svolge questo
compito "a tempo perso", senza essere né psicologo
né essersi formato in modo adeguato. L'impressione
che se ne ricava, non è del tutto errata, è che un
candidato che ha impiegato tempo, energie e soldi per
stilare un bel curriculum vitae è probabilmente più
motivato e professionalmente più maturo di chi stende
su un foglio, in modo disordinato e superficiale, quattro
notizie su di sé.
A cosa serve?
È il primo e principale strumento per cercare lavoro.
Consente il primo scambio significativo di informazioni
tra il candidato e l'azienda, anche se spesso la
comunicazione è unidirezionale.
Quando descrivi il tuo profilo, l'obiettivo è presentarti
all'azienda in modo tale che ciò che dici e come ti
racconti colpiscano il destinatario tanto da far
emergere il tuo CV dalla massa di quelli giornalmente
ricevuti dall'azienda.
Il compito del tuo CV è quello di superare il cosiddetto
“screening”, cioè lo spoglio dei CV che arrivano sulla
scrivania del selezionatore.
Occasioni in cui può essere presentato:
Ü
Per rispondere ad un annuncio su un giornale
Ü
Per inviarlo ad aziende potenzialmente interessate
Ü
Per presentarlo alle società di consulenza e di
selezione che raccolgono candidature.
Come farsi notare?
Nel pensare alla stesura del CV, considera i
seguenti aspetti:
Il CV deve essere confezionato in base al suo
destinatario. Questo non vuol dire che dovrai stendere
tanti curricula quanti sono le imprese alle quali lo
spedirai. Semplicemente, in alcuni casi potrà essere
più utile evidenziare alcune tue caratteristiche e
tacerne altre che potrebbero risultare inutili o male
interpretabili. In molti casi, quanto il target di riferimento
è omogeneo, può andar bene la stessa stesura per più
aziende.
Per migliorare la leggibilità delle informazioni
contenute nel CV, questo deve essere suddiviso in
sezioni che raccolgono informazioni tra loro
congruenti. Le sezioni che seguono (dati anagrafici,
percorso scolastico, ...) possono essere utilizzate a
questo scopo. In molti casi, però, può essere più
funzionale ed efficace una suddivisione congruente
con il tipo di informazione da comunicare. Ad esempio,
chi conosce una lingua a livello scolastico e sa usare
solo Word può raggruppare queste informazioni in una
generica sezione "Conoscenze". Altri, invece,
dovranno prevedere una sezione specifica per le
conoscenze linguistiche ed una per le conoscenze
informatiche.
All'interno di ogni sezione è solitamente preferibile
ordinare le informazioni in ordine cronologico inverso,
cioè partendo dalla più recente. In alcuni casi può però
essere più conveniente ordinare le informazioni in
ordine di importanza.
È bene che il CV non occupi più di due facciate. Se uno
è così fortunato da avere molte informazioni da
comunicare, può anche permettersi di scegliere quelle
più importanti indicando, nella lettera di presentazione,
che nel CV sono riportate solo le esperienze più
significative.
Se non sono espressamente richiesti, non allegare
documenti, foto ne indicare referenze. Queste ultime
non devono comunque sembrare delle
raccomandazioni: devono quindi, nel caso, essere
esplicitamente relazionate alla propria professionalità
Grafica del
curriculum
Nella "società dell'immagine" un curriculum
"formattato" male suscita una pessima impressione.
Ma la motivazione più importante per cui la grafica va
curata è che un'impostazione corretta è più funzionale
al recupero delle informazioni che interessano, e
quindi aumenta la possibilità che il selezionatore ti
valuti in modo completo.
Prova ad immaginare i dati uno dietro l'altro, come se
fossero il testo di un libro. Senza paragrafi, grassetti o
linee. Per poter trovare la qualifica del candidato il
selezionatore deve leggersi tutto il testo. Inoltre,
avrebbe più difficoltà a farsi un'idea del numero dei
lavori fatti e dei periodi nei quali il candidato ha
lavorato.
È importante, allora, impostare il curriculum vitae in
modo tale che le informazioni che più vogliamo far
notare siano effettivamente colte per prime. Come già
detto, il selezionatore è disposto a dedicare pochi
secondi alla prima lettura del curriculum vitae: in quei
pochi secondi ti giochi la possibilità che egli consideri in
modo più approfondito le tue caratteristiche e le
confronti con quelle degli altri candidati. Ecco perché è
importante che non trovi alcun ostacolo nel
reperimento delle informazioni che sta cercando.
Come già accennato, è importante che il curriculum
vitae sia redatto in modo schematico e le sue
informazioni siano raccolte in categorie specifiche.
All'interno delle categorie, che sceglierai in base alle
informazioni che vorrai comunicare, le informazioni
devono essere ulteriormente strutturate in modo che
sia immediatamente raggiungibile, ad esempio, la
mansione svolta, o altro.
Per verificare se la stesura finale del tuo curriculum è
efficace, prova a farlo leggere per una ventina di
secondi ad una persona che ti conosce poco, e poi
verifica se ha recepito le informazioni che più avresti
voluto leggesse. È una tecnica di valutazione semplice
ma efficace.
Indichiamo anche l'autorizzazione a utilizzare i dati nel
curriculum stesso ai sensi della legge 196/03 (legge
sulla privacy).
Ricordiamo sempre la firma in originale.
Cosa evitare
Non allegare la foto a meno che non sia
Ü
espressamente richiesto.
Non menzionare mai soldi.
Ü
Indirizzare il curriculum a persone specifiche e non
Ü
a enti/aziende/organizzazioni astratte.
Evitare gli errori di ortografia, per distrazione,
Ü
ignoranza o perché ci si avventura nello scrivere
parole straniere. Quindi occorre rileggere con cura
quanto scritto.
Le bugie hanno le gambe corte. Evitare quindi di
Ü
mentire (si sarebbe comunque smascherati
durante il colloquio).
Cercare di non essere troppo supponenti o
Ü
arroganti (non fatevi dire “modestia a parte!”).
Non cedere alla tentazione di “vendersi troppo”.
Ü
Evitare la presenza di macchie, ritocchi o correzioni.
Ü
Regole di contenuto
SINTETICITÀ
essere conciso nelle parole e ricco nei fatti
COMPLETEZZA
essere esauriente, riportando tutte le informazioni
essenziali per la valutazione del candidato. L'obiettivo
è dimostrare di aderire il più possibile al profilo della
posizione richiesta.
ORIGINALITÀ
personalizzare la forma e i contenuti per catturare
l'attenzione del lettore: equilibrio e senso della misura,
ma anche gradevolezza e simpatia. Non esiste un
curriculum buono per tutte le stagioni e per tutte le
aziende; occorre mirare bene all'interlocutore
prescelto e all'obiettivo per cui ci si candida: evitare il
curriculum in fotocopia!
SINCERITÀ
non barare sulle informazioni riportate.
Regole di forma
Meglio scritto con un Personal Computer che
Ü
manoscritto (salvo richieste per valutazioni
grafologiche).
Il nome va scritto rigorosamente prima del
Ü
cognome.
Regole di forma
Il curriculum deve essere inviato con una lettera di
Ü
accompagnamento che ha lo scopo di indicare la
ragione per cui si è inviato il curriculum vitae (v.
indicazioni più avanti)
Un curriculum
efficace deve:
Evitare di finire nel cestino!
Ü
Creare una prima impressione favorevole.
Ü
Stimolare l'interesse verso il candidato ed attirare
Ü
l'attenzione sulle risorse.
Essere attraente all'occhio e corretto nella forma.
Ü
Risultare come invito, per chi legge, ad
Ü
approfondirlo, convocando la persona a colloquio.
Quali contenuti
scrivere
Non è facile riassumere in una “mini-biografia” la
varietà degli aspetti che ci contraddistinguono.
Fortunatamente però le aziende non hanno interesse a
sapere molte cose su di noi e perciò i punti da trattare
nel CV sono pochi.
Nel CV non occorre assolutamente inserire descrizioni
pseudopsicologiche della propria personalità,
referenze altisonanti (o non del tutto vere),
accentazioni eccessive di eventuali difficoltà
economiche, notizie troppo minuziose su fatti
marginali.
LE SEZIONI DEL CV
DATI PERSONALI
Ü
Nome Cognome
Ü
Indirizzo
Ü
Numero di telefono e cellulare – eventuale fax
Ü
Indirizzo posta elettronica
Ü
Luogo e data di nascita
Ü
Stato civile
STUDI E
FORMAZIONE
La seconda sezione da inserire è quella che riporta
informazioni relative al proprio titolo di studi e a corsi
frequentati e che riguardano il lavoro da svolgere.
Se sei già diplomato, indica esattamente il titolo di
studio e l'eventuale indirizzo scelto, l'istituto presso il
quale lo hai conseguito, l'anno in cui è stato
conseguito.
Altri corsi qualificanti, se sono più di uno, possono
essere raccolti nella sezione "Corsi extrascolastici".
Si parte dall'esperienza più recente, fino al diploma
superiore (si possono includere corsi di
specializzazione e perfezionamento, borse di studio,
tirocini formativi).
Esempi:
2007: Diploma Magistrale conseguito presso
l'Istituto….di….con la votazione di…..
Febbraio - Marzo 2007: Corso di Inglese
Commerciale, durata 100 ore, presso l'Istituto…di…
ESPERIENZE
PROFESSIONALI
Le precedenti esperienze di lavoro sono considerate, a
torto o a ragione, come indicatori privilegiati per
conoscere le competenze di un lavoratore in quanto si
suppone che queste esperienze possono aver fatto
acquisire conoscenze e capacità adeguate alla
posizione da ricoprire.
Se è vero che le informazioni ricercate in questa
sezione sono prevalentemente quelle relative ad
esperienze avute nel campo per il quale ci si è
candidati, va però anche considerato che spesso il
selezionatore utilizza questa sezione per farsi un'idea
della "personalità" del candidato.
ESPERIENZE
PROFESSIONALI
Giungere al diploma ad esempio, senza aver mai
effettuato un'esperienza di lavoro, comprese quelle
non qualificanti come il lavapiatti nel week-end, o
senza aver partecipato ad attività di gruppo in
associazioni, può essere letto come segno di
mancanza di intraprendenza o di mancanza di
equilibrio nella persona.
Questo è il motivo per cui è importante inserire in
questa sezione, soprattutto per chi non può vantare
esperienze di lavoro inerenti il settore di interesse,
anche esperienze di lavoro occasionali, stagionali o in
nero che però possono indicare disponibilità ad
impegnarsi per raggiungere i propri obiettivi.
Gli elementi da indicare per ogni esperienza
professionale sono:
Ü
Il periodo in cui si è lavorato.
Ü
Il nome dell'azienda e il profilo professionale
ricoperto, mansioni e grado di responsabilità.
Ü
È preferibile partire dalle esperienze più recenti e
andare a ritroso nel tempo.
Esempio:
Dal ….. al ……
Presso Rossi & Rossi Srl
In qualità di .............addetto a ......................
Mansioni svolte: gestione pratiche ........................
ESPERIENZE
FORMATIVE
La scuola è un'utile strumento per acquisire una serie
di conoscenze di base, ma molto meno per acquisire
uno specifico "know-how", cioè una specifica capacità
di svolgere dei compiti, "fare" delle cose. Tutto ciò va
acquisito sul campo e, soprattutto per coloro che non
hanno ancora maturato esperienze professionali, è
importante indicare altre esperienze, oltre a quelle più
prettamente scolastiche o lavorative, che sono
comunque altamente professionalizzanti.
Lo strumento istituzionalmente deputato a svolgere
questa funzione è lo stage o tirocinio. Questo tipo di
esperienza è solitamente valutata come una vera e
propria esperienza di lavoro.
Ecco perché è importante poter vantare anche
esperienze di questo tipo soprattutto, ma non solo, se
svolte in ambiti simili a quello al quale ci si sta riferendo.
ESPERIENZE
FORMATIVE
Esistono però anche esperienze non istituzionalizzate
che indicano la capacità di saper svolgere una serie di
compiti professionalmente importanti. È il caso, ad
esempio, di chi si occupa della contabilità di
un'associazione di volontariato, gestendo fondi
pubblici e privati su specifici progetti.
Per indicare queste esperienze, usa le stesse modalità
utilizzate per descrivere le esperienze di lavoro
LINGUE
STRANIERE
Per ogni lingua vanno indicate: il livello scritto e orale,
eventuali stage all'estero con esami finali e attestati
vari, anno di ottenimento degli attestati.
Oltre alla competenza linguistica acquisita sui banchi
di scuola, può essere opportuno segnalare anche la
frequentazione, seppur breve, di corsi di specialistici,
così come eventuali esperienze all'estero.
Se si sono conseguiti attestati specifici, infine, vale la
pena riportarli, sempre se di un certo livello
CONOSCENZE
INFORMATICHE
Indicare gli ambienti operativi (windows, unix) e i
programmi di uso generale (word, excel, powerpoint)
ed eventualmente programmi specifici per la propria
area professionale, la capacità di utilizzo di internet e
posta elettronica o linguaggi di programmazione
specifici (java, html)
HOBBY E INTERESSI Può costituire un ulteriore elemento per la
comprensione del nostro modo di essere, fornire
PERSONALI
informazioni relative a interessi coltivati durante il
tempo libero.
Gli interessi extra professionali devono far emergere le
proprie passioni, ciò che entusiasma.
Ü
Partecipazione ad attività di associazioni culturali,
di volontariato, sportive (impegno sociale, capacità
di stare in gruppo, equilibrio).
Ü
Hobby ed interessi (indicare gli interessi che
denotano curiosità e dinamismo es. lettura, cinema,
viaggi...)
Attitudini personali.
Ü
Disponibilità.
Ü
LETTERA DI
PRESENTAZIONE
Cos'è
Detta anche lettera di marketing, è lo strumento che
promuove la propria candidatura
Ü
Deve suscitare nel selezionatore l'interesse ad
approfondire la conoscenza
Ü
Approfondire la propria motivazione
Ü
Evidenziare i punti di contatto tra la propria storia e
la posizione verso cui ci si candida
Ü
Non deve essere più lunga di una pagina e
organizzata in paragrafi per facilitare la lettura
Contenuti
Ü
Fare riferimento alla posizione a cui si risponde
Ü
Caratteristiche della propria formazione
Ü
Caratteristiche della propria personalità
Ü
Disponibilità ad un colloquio
Ü
Sinteticità e chiarezza
Ü
Personalizzazione della lettera
Ü
Stile linguaggio
IL COLLOQUIO
DI LAVORO, SE LO
CONOSCI LO SUPERI
IL COLLOQUIO DI LAVORO, SE LO CONOSCI LO
SUPERI
Il primo passo è fatto! Avete scritto e spedito il vostro
Curriculum Vitae.
Bene, ora non resta altro che aspettare la chiamata per
affrontare il colloquio di selezione. Un giorno il telefono
squilla… è l'azienda che vi invita a presentarvi al
colloquio tanto desiderato.
Subentra subito una sensazione di fierezza: la vostra
candidatura è stata giudicata interessante. Ma, poco
dopo, vi sentite invasi da sentimenti di paura e ansia,
con atteggiamento quasi di inferiorità rispetto
all'intervistatore. Ragazzi la scuola è finita!
Abbandonate questi atteggiamenti da studenti
impauriti e affrontate il colloquio di lavoro preparati e
calmi.
Innanzi tutto leggete questi pochi, ma utili consigli, che
vi permetteranno di affrontare il colloquio con successo
e di uscirne vincitori.
COS'È IL
COLLOQUIO DI
SELEZIONE
È il momento più delicato della ricerca di lavoro. Il tuo
curriculum è stato letto e apprezzato, hai superato la
prima fase, quella di screening, ora è importante
affrontare il colloquio nel modo giusto.
Il colloquio di lavoro è la fase centrale e determinante
della selezione del personale in cui hai l'opportunità di
illustrare e valorizzare le tue competenze per far capire
di essere un buon candidato (e magari il migliore) per
ricoprire il profilo per cui ti candidi.
Il colloquio di selezione è una discussione in cui
dovrete prendere parte attiva, in cui entrambe le parti
hanno un ruolo importante.
Il candidato interviene, fa domande, scambia punti di
vista e mette in risalto le sue potenzialità. Abbiate ben
presente l'obiettivo che è quello di fare emergere una
reciproca convenienza a stabilire un rapporto di lavoro.
Dovrete vendere le vostre capacità, ma anche
valutare, sulla base di un insieme di requisiti e di
obiettivi, le opportunità di crescita professionale che
l'impresa vi propone. Non dimenticate che siete anche
voi a dover valutare e scegliere.
COS'È IL
COLLOQUIO DI
SELEZIONE
Il discorso è troppo vario e variopinto per cercare di
fornire una rigida catalogazione di possibili repliche e
poi è ovvio pensare che ognuno di voi abbia pronta una
buona risposta. Ma pensiamo anche che consigli ed
esempi come questi, possano in certi casi tornar utili.
Il colloquio è un momento carico di tensione non solo
per te ma anche per il selezionatore. Infatti chi ti sta di
fronte ha l'arduo compito di raccogliere una serie di
informazioni che gli permettano di formulare un
giudizio preciso su di te, e stabilire se sei il candidato
“giusto” per quel lavoro. Sbagliare significa assumere
la persona sbagliata con tutti i relativi problemi che
questo comporta: perdita di tempo, denaro,
produttività, ecc. La sua mente quindi è assillata da una
serie di domande che necessitano di risposte precise
ed esaurienti:
Ü
Come si inserisce questo candidato nell'azienda e
nel suo gruppo di lavoro? Ha doti di flessibilità,
serietà, concretezza, impegno, apertura mentale,
capacità di motivare gli altri e di sdrammatizzare i
problemi? Legherà con i suoi colleghi e i suoi
superiori?
Ü
È motivato per questo lavoro? Quanto sembra
desiderarlo? Potrà portare nuovi stimoli, positività,
dinamismo, intelligenza ed energia nell'ufficio
(reparto, gruppo, settore) al quale verrebbe
destinato?
Ü
Manifesta un sincero interesse ed entusiasmo per
l'azienda, per quello che facciamo e per quello che
vogliamo fare in futuro? Gli possono piacere le
sfide, anche impegnative, che l'azienda affronta per
giungere ai risultati previsti?
Ü
Possiede la professionalità e le competenze per
svolgere al meglio i compiti assegnati?
Ü
È probabile che resti a lavorare per l'azienda o se ne
andrà alla prima occasione? Desidera questo posto
solo per denaro?
Ü
Ha un aspetto gradevole? (dove “aspetto
gradevole” non vuol dire “bella presenza” ma
presentarsi in ordine e con la maggiore naturalezza
possibile. Significa vestirsi pettinarsi, radersi,
profumarsi come si farebbe per andare a quel
lavoro, senza esagerazioni e affettazioni)
Ü
Possiamo permetterci di assumerlo?
COS'È IL
COLLOQUIO DI
SELEZIONE
Per trovare risposta a questi dubbi, il selezionatore ti
formulerà una serie più o meno ampia di domande a cui
dovrai rispondere in modo chiaro, esauriente e preciso.
Ricorda che i tuoi obiettivi nel colloquio sono:
Ü
mostrare una motivazione genuina alla posizione
offerta;
Ü
presentare la tua persona e la tua professionalità;
Ü
mettere in risalto i tuoi punti di forza che ti rendono
adatto alla posizione;
Ü
suscitare l'interesse del selezionatone affinché
prenda in seria considerazione la tua candidatura.
L'unico modo per raggiungere questi obiettivi è
prepararsi in modo professionale.
Non ce ne sono altri.
TIPI DI COLLOQUIO
FINALITÀ
CONOSCITIVO/MOTIVAZIONALE:
si cerca di ottenere il maggior numero di informazioni
su caratteristiche personali del candidato e sulla
motivazione a ricoprire quel ruolo professionale.
TECNICO:
sono valutate le competenze di natura tecnicoprofessionale del candidato.
MODALITÀ
INDIVIDUALE:
il candidato è solo di fronte ad uno o più esaminatori.
DI GRUPPO:
diversi candidati partecipano in contemporanea ad un
colloquio che può essere tenuto da uno o più
esaminatori. I candidati sono coinvolti in discussioni o
simulazioni di lavoro.
DOVE
Di solito il colloquio di lavoro viene organizzato nella
sede dell'azienda di destinazione o presso la sede
della società di consulenza incaricata.
CON CHI
L'interlocutore può essere:
Ü
il titolare
Ü
un consulente esterno;
Ü
un selezionatore interno;
Ü
il tuo futuro responsabile;
Ü
un alto dirigente.
I MOMENTI
CLASSICI DI UN
COLLOQUIO DI
LAVORO
Ü
Prima impressione: stretta di mano, contatto
oculare.
Ü
Attenzione all'apparenza: abbigliamento, capelli,
buone maniere, postura.
Ü
Presentazioni, conversazione informale, brevi
commenti.
Ü
Discussione sul background formativo del
candidato
Discussione sugli obiettivi lavorativi del candidato.
Ü
Discussione sull'interesse che il candidato ha per
Ü
l'organizzazione.
Presentazione dell'azienda.
Ü
Illustrazione del profilo ricercato dall'azienda.
Ü
Conclusione.
Ü
DOMANDE TIPICHE
DEL COLLOQUIO DI
LAVORO
Chi fa il colloquio ha l'obiettivo di scoprire che tipo di
persona e di lavoratore sei, nel breve lasso di tempo di
circa un'ora. Le domande dovrebbero aiutare il
selezionatore o il datore di lavoro a capire una serie di
cose su di te che, nel caso tu abbia fatto un buon
bilancio delle competenze, ti sono ben chiare e
presenti.
Il tuo obiettivo deve essere quindi di aiutare il tuo
interlocutore a capire chi sei e perché sei la persona
“giusta” per ricoprire il profilo per cui ti candidi. È
impossibile prepararsi a tutte le potenziali domande
che un selezionatore può porti, ma considera che
molte di esse, sebbene formulate in modo diverso,
cercano di raccogliere lo stesso tipo di informazioni.
Riprendi l'autovalutazione, preparati un repertorio dei
tuoi punti di forza (conoscenze, capacità, qualità
personali) con esempi concreti che ne dimostrino il
possesso e allenati a comunicarli in modo chiaro e
preciso. Questo repertorio ti sarà utile per rispondere
anche a domande meno prevedibili. Di seguito
comunque riportiamo alcune domande tipiche del
colloquio.
Esperienze professionali e formazione
Ü
riassuma brevemente il Suo curriculum.
Ü
come ha scelto il corso di studi? È soddisfatto della
scelta?
Ü
che materie di studio ha preferito?
Ü
se ricominciasse, quale corso di studi
sceglierebbe?
Domande personali
Ü
quali sono i Suoi obiettivi professionali?
Ü
come si vede tra 5, 10 anni.
Ü
qual è stato il Suo più grande fallimento e il Suo
maggior successo?
Ü
come prende una decisione importante?
Ü
quale è il Suo lavoro ideale?
Ü
ci dica quali sono i Suoi principali difetti e le
principali qualità?
Ü
che hobby/interessi ha?
DOMANDE TIPICHE
DEL COLLOQUIO DI
LAVORO
Lavoro proposto
Ü
che cosa pensa di questo lavoro?
Ü
perché si è candidato?
Ü
cosa conosce della nostra azienda?
Ü
mi spieghi le ragioni per le quali dovremmo
assumerla.
Ü
quanto vuole guadagnare?
Per molti candidati il colloquio rappresenta uno scoglio
duro. Pur possedendo titoli, esperienza e un
curriculum qualificato, può succedere che debbano far
posto a un candidato che si “presenta meglio” in sede
di colloquio.
Allora che cosa significa “presentarsi meglio” in sede di
colloquio?
Essere preparato e sicuro di sé dipende dal candidato.
Un candidato deve essere in grado di rispondere a
domande dell'intervistatore in maniera accettabile (non
necessariamente giusta) e possedere qualche
conoscenza dell'attività offerta e del posto di lavoro a
cui aspira. Si tratta davvero delle caratteristiche
fondamentali del “modello” di candidato che “si
presenta bene” in sede di colloquio.
È chiaro che ci sono altri aspetti che i datori di lavoro
cercano in relazione a impieghi specifici - essere
autonomi, flessibili, concreti - aspetti collegati al lavoro
e alla preferenza dell'azienda per quanto riguarda i
suoi dipendenti.
Il datore di lavoro cercherà inoltre di colmare le lacune
entrando più nello specifico sulle mansioni: in altre
parole, oltre all'esperienza e alle qualifiche che
possano essere documentate, insisterà sugli aspetti
personali. L'intervistatore si darà da fare per accertare
che il candidato sia in possesso delle qualità e capacità
personali che l'azienda richiede.
IL COLLOQUIO
DI LAVORO
ISTRUZIONI PER L'USO
IL COLLOQUIO DI LAVORO
ISTRUZIONI PER L'USO
PRIMA DEL
COLLOQUIO
Rileggi il tuo curriculum per essere pronto a
raccontarlo o ad approfondirlo.
Raccogli, quando possibile, informazioni sull'azienda.
Per esempio: il numero dei dipendenti, gli eventuali
successi ed insuccessi, le caratteristiche
organizzative, le caratteristiche del settore nel quale
opera.
L'iniziativa in questo senso è sempre stata valutata
positivamente e dimostra propositività, interesse e
automotivazione.
Preparati una buona autopresentazione: basta essere
sincero e limitarti a raccontare le tue esperienze
formative e lavorative con naturalezza, senza
esagerare e senza neanche sottovalutarti troppo e
puntando sull'intenzione di valorizzare tutto ciò che
serve a farti apparire adatto al lavoro in generale e a
quello in particolare.
Arriva puntuale, se non con qualche minuto
d'anticipo. Accertati quindi della data, dell'ora e del
luogo dell'incontro.
Per quanto riguarda il modo di vestire segui il tuo
senso dell'estetica, ricordandoti però che il senso
comune di tutti gli uomini porta a stupirsi se si pratica
jogging in giacca e cravatta o se si va al lavoro in tuta da
ginnastica.
Porta con te il tuo CV e dimostrati sorridente, abbi la
volontà di guardare negli occhi il tuo selezionatore,
rifletti prima di rispondere e scandisci bene le parole
mantenendo un tono di voce controllato e colloquiale,
indice di tranquillità.
L'atteggiamento quando parli non dev'essere di
chiusura, per esempio, evitata le braccia conserte o
posizioni di estreme rilassatezza che potrebbero
risultare fittizie.
Dimostrati collaborativo ed esprimi interesse per il
lavoro, chiedi informazioni dettagliate sulle mansioni,
sulle prospettive professionali, senza affrontare subito
l'aspetto economico.
PRIMA DEL
COLLOQUIO
Preparati a rispondere a svariate domande,
soprattutto sulla tua formazione scolastica e sulle
eventuali precedenti esperienze di lavoro. Domande
come queste hanno risposta facile.
E’ bene saper rispondere a questioni inerenti la sfera
emotiva, creativa e cognitiva. Queste, infatti, sono le
domande più varie e anche quelle più temute.
Un esempio di domanda di questo genere è:
Ü
Qual è il vostro sogno nel cassetto?
Ü
Come si vede tra 10/15 anni?
Per quanto riguarda domande come queste, dipende
dalle tue ambizioni e dalle tue esigenze.
C'è chi, dopo una formazione di studi tecnico-scientifici
e dopo esperienze di lavoro attinenti e coerenti con gli
studi condotti e con gli interessi ambiti, vuole diventare
un ingegnere piuttosto che un insegnante e, c'è invece
chi, dopo studi in matematica e università di economia,
al momento del colloquio si trova a rispondere che tra
dieci anni si vede con figli e famiglia.
Motiva la scelta dei tuoi studi. Una possibile risposta al
primo quesito sarebbe, per esempio, l'interesse alla
letteratura, e quindi agli studi umanistici in generale.
Così, una formazione tipo potrebbe iniziare dalla scelta
del liceo classico, alla frequentazione di università
orientate all'area della comunicazione o a lettere
moderne.
I punti di forza? Grande senso organizzativo.
I punti di debolezza? Diplomazia a rischio, nei
momenti di stress.
Perché dovrebbe lavorare per la nostra azienda? –
Perché penso di essere la risorsa giusta per voi, perché
rispondo a tutte le caratteristiche richieste, perché la
vostra linea di prodotti, la vostra filosofia d'azienda e il
settore in cui opera, sono tutti elementi per me di
grande interesse e motivazione, e così via.
Durante il colloquio
Impostare nel modo migliore un colloquio di lavoro,
confrontandosi con le domande che ricorrono più
frequentemente e imparando a valorizzare le proprie
caratteristiche ed esperienze.
Non avere fretta e non guardare l'orologio in
continuazione: lascia che sia il tuo interlocutore a
scandire il tempo.
Non fare subito domande sulla parte economica,
ma lascia che l'argomento venga affrontato dal
selezionatore: ricordati che in genere viene trattato in
un colloquio successivo.
Saluta cordialmente, una stretta di mano calorosa e
un sorriso lasciano sempre un buon ricordo; ringrazia e
chiedi quali saranno i passi successivi. Non mostrarti
impaziente di avere una risposta. Se stai valutando
altre proposte, fallo presente con gentilezza. Nessuno
è indispensabile, tanto meno una persona arrogante.
Dopo il colloquio
Proposta dell'azienda
Al termine della selezione, qualora il candidato venga
scelto, l'azienda propone le proprie condizioni sia in
termini di retribuzione che per altri aspetti inerenti la
posizione offerta. Ascoltare attentamente la proposta
dell'azienda solo se strettamente necessario qualche
giorno per decidere.
Come presentare e sostenere la retribuzione
richiesta
Per presentare e sostenere la retribuzione richiesta,
acquisire tutte le informazioni possibili attraverso
professionisti che lavorano già nel settore e/o altre
fonti.
In caso di esito negativo
Anche se l'esito del colloquio è negativo, il candidato
potrà periodicamente “ricordare” anche per telefono al
selezionatore la sua disponibilità per altre opportunità
lavorative, naturalmente senza esagerare.
LO STAGE
LO STAGE
PRIMO PASSO PER
L'INGRESSO NEL
MONDO DEL
LAVORO
Stage – o tirocinio formativo – indica un'esperienza in
azienda di durata variabile, allo scopo principale di
apprendimento e formazione.
Per tutti è un periodo di apprendimento in azienda che
permette a chi ha poca o nulla esperienza di imparare
una professione o un mestiere, attraverso la pratica.
Lo stage favorisce:
Ü
l'acquisizione di esperienze (abilità professionali,
procedure e organizzazione del lavoro);
Ü
la pratica e la padronanza d'uso delle moderne
tecnologie (computer, macchine e strumenti
multimediali, ecc.);
Ü
lo sviluppo di competenze trasversali (sicurezza di
sé, autocontrollo, adattabilità, flessibilità, creatività,
spirito d'iniziativa, intraprendenza, accuratezza,
competenza, capacità di comunicare, collaborare e
dirigere, ecc.);
Ü
la disposizione all'aggiornamento continuo delle
conoscenze e delle abilità.
Lo stage permette innanzitutto la scoperta del mondo
aziendale ed aiuta a discernere meglio tra le proprie
motivazioni. Consente di farsi un'idea precisa sul
mestiere al quale si aspira, aiutando ad elaborare ed a
precisare meglio il proprio progetto professionale.
Mediante la pratica di lavoro, lo stage permette di
verificare e completare gli insegnamenti teorici e
metodologici ricevuti nell'ambito della formazione.
Grazie al contatto con professionisti esperti, fa
assimilare i modi di pensare e di fare, che sono preziosi
per l'inserimento professionale.
CHI SONO I
PROTAGONISTI
DELLO STAGE?
Lo stage coinvolge tre diversi attori, ognuno dei quali
ha uno specifico ruolo, essi sono: lo stagista, il tutor
dell'azienda e il tutor dell'ente promotore.
Lo stagista si inserisce in una realtà lavorativa,
adeguandosi alle consuetudini e ai doveri della realtà.
Il tutor dell'azienda accoglie il giovane aiutandolo ad
inserirsi nel contesto lavorativo e sostenendolo
durante l'intero percorso di apprendimento sul luogo di
lavoro.
CHI SONO I
PROTAGONISTI
DELLO STAGE?
Il tutor dell'ente promotore (scuola) supervisiona
tutte le fasi dello stage (selezione, inserimento,
svolgimento, conclusione), garantendone il corretto
svolgimento.
Ogni candidato dovrebbe scegliere un tirocinio
COME SCEGLIERE
IL PROPRIO STAGE? formativo sulla base delle proprie attitudini, della
propria formazione, delle proprie aspirazioni e della
propria curiosità. Uno stage non è mai vincolante e può
essere inteso come un'istruttiva ed arricchente
parentesi del proprio percorso professionale.
Non è raro che uno stage aiuti a capire ciò che… non si
vuole fare.
PERCHÉ FARE UNO
STAGE?
Per fare esperienza professionale durante o dopo gli
studi. Se certificato dall'ente promotore, per
accumulare crediti formativi durante gli studi. Per
testare e valutare la propria propensione ad un'attività.
Per conoscere da vicino realtà aziendali, altrimenti
difficili da raggiungere. Per apprendere un'attività
direttamente da professionisti. Per reinserirsi nel
mondo del lavoro. Per arricchire il proprio curriculum
vitae.
CON CHE SPIRITO
VA AFFRONTATO
UNO STAGE?
Con curiosità, impegno ed entusiasmo. Lo stagista
dovrebbe adeguarsi, non solo alle regole interne
all'azienda dove va ad operare, ma anche alle
consuetudini. Inoltre, non deve dimenticare il proprio
ruolo di “apprendista”.
QUANTO È
EFFICACE LO
STAGE?
Una ricerca di FourStars, finanziata dal Fondo Sociale
Europeo, fornisce alcuni dati interessanti sullo stage e
sul mercato del lavoro, attraverso il punto di vista di
tirocinanti e aziende. Sull'efficacia dello stage è
emerso che, ben il 67% degli stagisti trova lavoro dopo
la fine dello stage. Di questi, il 50% circa ottiene un
contratto dalla stessa azienda ospite, mentre il restante
17% trova lavoro entro sei mesi dalla fine dello stage
(fonte FourStars).
COME PREPARARSI
ALLO STAGE
Lo studente che decide di effettuare l'esperienza di
stage dovrà necessariamente prepararsi a due
momenti molto importanti: la fase di selezione e
l'ingresso in azienda.
Elementi chiave di queste fasi sono la redazione del
curriculum vitae e il colloquio di lavoro.
CONTATTI UTILI
CAMERA DI COMMERCIO I.A.A. DI PADOVA
www.pd.camcom.it
JOB TEL – Il portale dell'orientamento al lavoro
www.jobtel.it
POLARIS – Portale delle Camere di Commercio
per i tirocini e l'alternanza scuola-lavoro
www.polaris.unioncamere.it
SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR – Sistema
Informativo per l'occupazione e la formazione
www.excelsior.unioncamere.net
UNIMPIEGO CONFINDUSTRIA
Società per l'intermediazione fra domanda e offerta
di lavoro del sistema Confindustria
www.unimpiego.it
PADOVA Via E. P. Masini, 2
tel. 049/8227215
email [email protected],
http://www.unimpiego.it/sedi/Padova
ROVIGO Via A. Casalini, 1
tel. 0425/2021
email [email protected],
http://www.unimpiego.it/sedi/Rovigo
TREVISO Piazza delle Istituzioni, 12
tel. 0422/916400
email [email protected],
http://www.unimpiego.it/sedi/Treviso
VENEZIA Via delle Industrie, 19
tel. 041/5499179
email [email protected],
http://www.unimpiego.it/sedi/Venezia
VICENZA Piazza Castello, 3
tel. 0444/232799
email [email protected],
http://www.unimpiego.it/sedi/Vicenza
VERONA Via Caserma Ospital Vecchio, 2
tel. 045/8099453
email [email protected],
http://www.unimpiego.it/sedi/Verona
CONTATTI UTILI
CENTRI PER
L'IMPIEGO DEL
VENETO
Belluno - www.provincia.belluno.it
Padova - www.provincialavoro.padova.it
Rovigo - www.centroimpiego.ro.it
Treviso - www.trevisolavora.org
Venezia – www.portalelavoro.provincia.venezia.it
Vicenza - www.provincia.vicenza.it
Verona - www.j4u.provincia.vr.it
INFORMAGIOVANI IN VENETO
http://www.informagiovani-italia.com/Veneto.htm
SPORTELLO STAGE - Offre la possibilità ai giovani
di effettuare stage presso aziende italiane ed
estere
http://www.sportellostage.it/
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
CONFINDUSTRIA PADOVA
Unione degli industriali della provincia di Padova
Area Scuola Impresa
Via E.P. Masini 2 - 35131 Padova
Tel. 049 8227.218 - Fax 049 8591236
e.mail: [email protected]
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