LA GESTIONE INTEGRATA NEUROLOGO, PSICOLOGO, FISIATRA DEL PAZIENTE CON ICTUS “Percorsi di valutazione e presa in carico integrata del paziente neurologico e dei suoi famigliari nelle diverse fasi della malattia” Modificato il 7 maggio 2011 MALATTIA CEREBROVASCOLARE ACUTA E molto frequente (1 caso ogni 3’!) Ha sintomi di allarme poco conosciuti Ha conseguenze talora devastanti È un’emergenza medica Necessita di assistenza immediata Il trattamento è multifasico e pluridisciplinare integrato ICTUS: sintomi Debolezza o formicolio di parte o di tutto un lato del corpo Difficoltà a parlare o a capire il linguaggio Disturbo della visione di uno o entrambi gli occhi Perdita di equilibrio o della coordinazione Coma FASE ACUTA: stroke unit Monitoraggio clinico Monitoraggio strumentale Miglior trattamento medico Nursing infermieristico Mobilizzazione precoce Valutazione fisiatrica Inizio trattamento col fisioterapista (con attenzione alle attività residue) FASE DI STATO Trattamento medico profilattico Trattamento delle complicanze Valutazione affettivo- comportamentale e del profilo psicologico Coinvolgimento dei familiari Impostazione percorso riabilitativo LAVORO D’EQUIPE Il Neurologo nella prima fase èla figura preponderante per la cura della malattia e delle complicanze della fase acuta Nella fase successiva che avviene tuttavia quanto prima cioè appena il paziente è stabile entrano in gioco le fisoterapiste che devono lavorare in stretta intesa con il paziente seguendo il programma riabilitativo individuale effettuato dal fisiatra che individua gli obiettivi perseguibili Il fisiatra infatti fa una valutazione nella quale cerca in particolare: la situazione segmentale eventuali movimenti residui allo stadio delle sinergie o dei movimenti isolati la collaborazione del soggetto Il lavoro fisioterapico successivo in attuazione del progetto va rimodulato ogni giorno sulla base della comparsa o meno di miglioramenti motori o delle funzioni superiori Contemporaneamente colloqui con parenti per preparare la fase di rientro a casa se possibile o di ulteriore periodo riabilitativo in altra sede PERCHÉ LO PSICOLOGO? Impatto sociale dell’ictus Impatto psicologico dell’ictus sul paziente e la famiglia Impatto nel “sociale” L’IMPATTO SOCIALE DELL’ICTUS Ictus è imprevedibile Famiglia non preparata all’evento Mancanza di risorse sia nei nuclei familiari, sia nelle istituzioni Alto livello di istituzionalizzazione Peggioramento della qualità di vita dei pazienti e dei familiari Insorgenza di disturbi reattivi all’evento traumatico, sia nei pazienti che nei familiari (depressione, dist. d’ansia…) IMPATTO DELL’ICTUS SUL MALATO E SULLA FAMIGLIA I pazienti con ictus ed i loro familiari sono parte di un sistema integrato, con preesistenti pattern di relazioni, norme, ruoli e stili comunicativi. L’ictus rappresenta una netta rottura nell’equilibrio all’interno ed all’esterno della famiglia (“un dilemma familiare”). Il costo economico ed emotivo dell’ictus sulla famiglia è enorme: l’ictus altera la capacità individuale per il funzionamento indipendente, che ha implicazioni devastanti sulla percezione di competenza dei sopravvissuti all’ictus L’INTERVENTO PSICOLOGICO 1. 2. 3. 4. Informare Aiutare il paziente ad integrare le differenti informazioni ottenute dai differenti professionisti e le differenti esperienze emotive Supportare il paziente ed i familiari Aiutare il paziente ed i familiari a trovare delle soluzioni alle difficoltà conseguenti la disabilità INFORMARE “L’informazione associata a materiale descrittivo è più utile della diffusione del materiale senza supporto” (Forster). Che cosa è l’ictus Da cosa è causato Fattori di rischio Sintomi Trattamento Esiti Il team multidisciplinare e l’approccio integrato all’ictus PSICOLOGO PAZIENTE E FAMILIARI FISIATRA NEUROLOGO SUPPORTARE IL PAZIENTE ED I FAMILIARI Numerose ricerche dimostrano che il funzionamento familiare influenza la riabilitazione dopo un ictus. L’obiettivo dello psicologo è quello di aiutare la famiglia a trovare un nuovo adattamento familiare dopo l’ictus (nuove relazioni familiari, ruoli e stili comunicativi). Per rendere il paziente ed i familiari attivi durante il trattamento riabilitativo (potenziamento delle loro risorse), utilizziamo un approccio psicoeducativo ed il counseling individuale e familiare. IL PROBLEM SOLVING ED IL REINSERIMENTO SOCIALE Aiutare la famiglia ed il paziente ad utilizzare la strategia del problem solving, per risolvere i numerosi problemi che la disabilità comporta. La dimissione dall’ospedale rappresenta un momento cruciale: “l’ho tanto desiderata, ma ora la temo… Qui mi sentivo protetto, fuori c’è il mare ed ho paura di annegare! Il lavoro sull’autostima e sull’immagine personale (anche corporea) che i pazienti hanno di loro stessi è necessario per aspirare al reinserimento sociale che nella nostra società è molto difficile da raggiungere. CURARE E PRENDERSI CURA Circa un quarto degli stroke colpisce soggetti con età< 65 anni Vengono riportate modificazioni della partecipazione dei soggetti affetti nella vita economica, sociale e delle responsabilità familiari (valutazione dell’impatto della malattia in individui localizzati in un definito contesto sociale) CURARE E PRENDERSI CURA Il 20% dei soggetti sono istituzionalizzati a 3 mesi Dal 15 al 30 % hanno una disabilità permanente grave Il 20% dei soggetti dopo 5 anni presenta deterioramento cognitivo La malattia cerebrovascolare è la seconda causa di DEMENZA CURARE E PRENDERSI CURA Le problematiche legate agli esiti di una malattia che ha una portata così rilevante in termini di frequenza portano spesso nella nostra società in continua e rapida evoluzione a dover prendere provvedimenti quali - instaurare pratiche per INVALIDITÀ - nominare AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO - decidere per l’ INTERDIZIONE del soggetto