ANNO xxx 46; 8 COMUNE DI COMO i-assegna stampa EVENTX Edizione dei - 4 SEr, 2009 L a Provincia [ LA STORIA] vi dichiaro marì e mij& Ecco le n o m in dial*. ieri la cerimonia diventata subito un caso nuzionale I . I 3 dai meés de setemberr. Con queste parole, ieri mattina alle 11,l'assessoreall'hbiente, il leghista Diego Peverelli [nella foto],ha iniziato Ia celebra&ne del primo matrimonio in dialetto (ovviamente anche in italiano, come prevede la legge] in Comune, m b la Cà Curnmaah per usare il Cumasch. I due sposi, di mezza età, e apassionati di vernacolo, come !anno spiegate, avevano deciso di farema sorpresa agli amici, Peverelli (costretto a mette re la fascia tricolore nenostmte la sua fede hnbard) ha precisato prima dell'inizio del ma- trimonio di vedere R l'italiano come un'imposizione poiché l'importante è che capimmo gli sposi e i testimoni*. Prima ha Ietto le formde in dialetto (tradotte da lui stesso e da Riccardo Borzatta) e poi in italiano, inclusi gli articolf. 143,144 e 147del codice civile, comucvendosi persino nel momento del (<sin3 o meglio ai momento del rtscìui a l'vmrùì,bèll Fiaar, de v u ~ ciapà è m e mijéé la sipurìna che gh'è chi danànz ei che la sa ciama...». Ai due Sposi ha regalato la classica imbarCapone mrnasca la "iucia"e un libro di Emilio Ma@ sulle &asi tipiche in dialetto larimo. <rSo,no molto orgoglioso - ha commentato Peverelli - e s p m che tanti comacchi scelgana di celebrare il loro matrimonio in lingua comasca, Il C Q ~ ~ S CvaO usato anche neìl'uffcialità. Pur- I 1 ANNO xxx r I A CI-I LB iegge preueae I T ~ LIW, L a Provincia A'c per ie unioni CIVIII, vengano reni agii sposi \ gli articoli 143,144 e 147 del codice civile (dirittie doveri reciproci dei coniugi, indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia e dove-. ri wmcn i finiil craniinrn la Lnniia ..J..,P nnn nrariannrin la nnccihiliti r-"."'""'.'di YY"y,'c'v iiiiyuo In-+ ,ps, farlo seme una modifica della legge), è evidente che viene utilinata quella'uffmiale, ci08 1Raliano. Ieri a Palazzo Cerneui i'ascessore Diego Peverelli ha letto prima Fa traduzione dei tre articoli in dialetto comascu e poi in italiano. Ad esempio il 143 è diventato: aArtìcul 143 - dirìti e duèer reeipruch dé tutt e duu i spuusn. Quellodiieri i2 stato il primo matrimonio celebrato in dialetto in Comune di Corno 1. -1.11. l , 1 1 1 . . ""IIII."" I.. u n IY i q p o viviamti in un Paese di assistere alla cerimonia più di iMazioril con la coda di paglia, un d o s o , tm cui il consigliecome se c e l e b solo in dia- re regionale del Carro6cio Edletto e non initaliane avrebbe gardo Arosio, visibilmente ensignificato dividere l'italia~.Ad tuciasta che ha detto: d i ricpet- \ ta lo stato italiano, ma cosz si talia diventando un ~ a s o esprime un sentimento d'me naie e finendo sui citi Intemet re per la terra che ii ha genera- dei principali quotidiani e nei ti)). U primo matrimonio in'hz- tg della sera. masch ha fatto ieri il gim d'I\Gklla R o n c o d / E al centralino il "cumasch" batte l'italiano EmlIl dialetto batte l'italiano nei1 numero di telefonate arrivate al centraiino di Palazzo Cemezzi dal 7 mag io del 2008 (giornoin cui è entrato in L z i o ne il centralino in italiano, vernacolo e italiano) ad oggi, I dati forniti dall'amministrazime comunale vedono infatti 100.214 richieste in cumasch e 74.904 in itaiiano, Va perb precisato che non ci sono statistiche mensili e, quindi, certamente la curiosità iniziale per sentire i1 messaggio inciso personalmente dall'assessore al Verde, il leghista Diego PHvm-elli Itnntn nPr farp iin pspmnin NSOta voret parlaà cun l'operaduh cchiccia ul quatm), ha inciso sul numero di teIefonate. Significativa è, in ogni caso, il di-. stacco. Cufficio più gettonato da chi chiama il Comune è il settore ~butie ui le due lingue sono quasi pari: 4.916 e richieste Yi italiane, 4.636 quelle in eomasco doc. In 2.447 hanno contattato i servizi demografici in vernacdo, 1300 i servizi sociali, 61.1l'ufficiorelazioni con il pubblica, 5%' il servizio che si occupa della tassa rifiuti 11324 in italiano), in dn8 I ' T r i IE record negativo è quello dai 1 .I s d z i sociali e scolastici con una sola chiamata, mentre in 2 hanno contattat0 l'ufficio eiettorde in dialetto. E il caso del centralino in dialetto è turnato ieri --insieme al matrimonio celebrato in Comune in mattinata - a fare i1 giro d'Italia, esattamente come era successo un anno fa quando era entrato in funzione. La voce del VuIcanico assesi 7 ' sore PeverelIi che risponde al telefono è quindi tornata ieri sui citi internet dei principali quotidiani, fmendo tra le notizie più lette. Gi. Ro. 4 In città il primo sì in %mbard” Sposi e ce<ioniere molto emoziunati. Folla di cun’osì per [’evento NG la ca’ cwraunuul dei Comm B state celebrato, ie- i ri mattina, il primo matrimonio in dialetto comasco. I due sposi, profondamente legati alla loro terra d’origine e cultori del vernacolo, hanno w l u t o fareuna sorpresaagli invitati facendo celebrare il rito, oltre che in itaiimo, anche In dialetto. E in effetti la cerimonia è stata decisamente origuiale. Emozionatissimo Diego Peverelii, assessorealVerde Pubblico di Palazzo Cernezzi. che ha ricevuto dal sindaco la fascia tricolore e la delega di ufficiale di Stato civile. «HOpmweduto io stesso, con l’aiuto di un, conoscitoredelnostro dialetto, a tradurre in comasco gli articoli del Codice civile e le relative formule», ha detto l’assessore.E cosi il vulcanico Peverelli ha prima declamato in perfetto iurnbard i vari passaggi del rito, per poi rileggerli. yi italiano. Sia gli sposi sia i testimoni avevano infatti a &sposizione u n libretto con la doppia versione su mi q ~ m i i nmsn r ~---- ner =-- n&q=-.so l’intera cerimonia. 1-1- I~ L’esperimento è piaciu- t o molto a parenti e amici che hanno letto con attenzione i brani in dialetto. svolgendo la funzione di traduttori simulbmei per i meno awezzi alle sonori- -...- ....-. --. --. - ,- , .., _. . .__ . tà lacustri. E dopo pochi minuti si è arrivati alla lettura del Codice civile. A partire dall’articolo recita: cCu1 rnaCn_147 _ _ che - -~ moni ul murì e la mijèè ciapun i sì2èss diriti e msumun t st&s dU8&>, e GOSì via, fino al momento cruciale. rcSciuur B.L., a I’VOOT di, bèli ciaar. de vurè ciupà. cume mijèe la sisnurinu che gk’è chì danànr e che la sa -4- .. . r-.YI.__l & m R . A 3 i E ~ p r G o6urante 10 scambio delle reciproche promesse Peverelli non h a trattenuto la commozione, interrompendosi per un attimo. DOPo le firme di rito, la C W i l l l oaia si è conclusa ’ comasco. Infine i due innamorati, lei classe lui del ’48, sono andati via la¶%, sciandosi dietronunierose persone incuriosite e sin- ceramente divertite per averassistitoaquestomatrimoniounico. (<Miauguro che sia il prideLl’a:csessore alla coppia mo di una lunga serie di di novrelli sposi, Si tratta- sposalizi in vernacolo - ha Va. mimco a dirlo, di un li- detto il cerimoniere Pevebro dji frasi e proverbi in relli-E spem si v d a a- con UIz omaggio personale -_- - G6Zi’-4NWO XXX ! 1 j P ’ tradidoni. Tutto regelare,Come accade per i mat r i m o n i misti dove c’è la doppia lingua, cosi si B fatt o anche oggi - commenta Edgardo Arosio - Mi sembra un pesto di veroe sinCWQ ~ ~ Q compiuto I Y da questi due sposi verso la nostra cultura p o p o h . Se possibfle, mi fard promotore in Sede per procedere sempre di La poiemica dell’assessore Ho provveduto a redigere i libretti anche in . Italiano perché cosi deve essere per legge Mi stupisco però del fatte che ci siano siati alcuni dubbi e polemiche sulla regolariti di questo rito. Avevano paura Che fosse Un gesto ccimpiuto per cercare di dividere I’Ihlia? Come si k potzito vedere, c’era il testo in doppia lingua piaisuques~strada~vaTutta era limpido e perfettamente comprensibile brizzaziene delle nostre tradizioni». E tra 1curiosi presenti in Comune c’era ti sulla strada del recupe- ‘verelli - Avevano paura anche il portavoce della ro delle lingue locali». chefosseu&gestoeompiu- comunità islamica comaE tra una battuta e l’al- t o per cercare di dividere sca, Safwat E1 Sisi. «PIEt r a c’è stato i1 tempo an- l’Italia?Come si 13potuto troppo non sono riuscito a che per una piccola pole- vedere, c’era 2 testo Pn fare gli auguri ai due sposi rnicn.«Hoprovvedutoare- doppia Lingua. Tutto era - ha detto E1 Sisi - m a gii digere i iibretti anche in limpido e perfettamente auguro feelicità. & curiosa italiano perché cosi deve comprensibile». Ad assi- questa doppia versione del essere per legge. Mi stupi- stere alla celebrmione rito». E cosl, in da E’ann SCQ però del fatto,,& ci &era anche il consigliere 2009, ul di 3 settembre, si è siano stati alcuni dubbi e reglonaleleghista,Edgar- svolto il primo matrirnopolemiche sulla regolari- do Arosio. (<Unosplendido nio in comasco. Auguri. Fabrizio Barahest tà di questa rito - dice Pe- esempio di recupero delle # EVENTI 9 s \q I-**> f 2 F C C O M U N E D1 COMO rassegna stampa Lf w .* . f-:? I - -i -C(IMO IL GIORNO 2 4 622ANN0xxx Edizione del - 4 SET.2009 , c Politicidivisi sul matiimonio in dialetto L'unione civile è stata celebrata nella lingua hak dal1'assessore Peverelli di MAURIZIO MAGNONI mente hanno voluto suggellare non solo l'amore tra di loro, ma anche quello nei confronti delle proprie origini e della 1 - COMO - H A SUSCITATO reazioni divvse, tra positive e negative, la celebrazione in dialetto comasco di un matrimonio civile ieri mattina nell'aula consiliare di Palazzo Cemezzi. Un mauimonio in dialetto, va subito precisato, senza alcuno SAREBBE opportuno, comunque, che ci sia anche qualche as-sessore.o, consigliere che, in caso di necessità, possa celebrare un matrimonio civile in inglese, tedesco, giapponese od in altre lingue, visto che sono sempre di più gli stranieri che scelgono C o w per dirsi il fatidico sì». Diego Peverelli non tan- tà della scelta del dialetto comasco: . - &inun periodo come questo penso ci parlasse in dialetto. siano cose più im- * Per ragioni di età e portanti sulle quali impegnarsi. E di dimestichezza poi abbiamo l'italiano che è una col vernacolo la lingua beliissima. Non vedo la nescelta è caduta su cessità di celebrare un matrimoPeverelli. Un matrinio anche in dialetto)). «Se è stata . monio sobrio ed al un'inhiativa degli sposi - aggiuge tempo stesso ele..,gantez senza bandiere della Lega . il ~cecapogn?ppodel Pdl Pasquale Buono - non ci sono problemi, Nord, senza slogan politici, con potrebbe essere anche una cosa m a v e n h a di invitati di tutte le età. (<NON *MI SEMBRA una gran trovata - sottoiinea l'assessore al commercioAntonietta Sosio - an..< che perché la iingua ufiiciale è l'itaiiano e quindi bastava che nel matrimonio, come del resto in tutti quelli che vengono celebrati nell'aula consiiiare di Palazzo Cer--nezzi, il rito civile venisse celebra--to solo in italiano. L'amore per il dialetto e per il territorio lo si può dimostrare in altri modi». Non ci vede nulla di male, invece, il capogruppo della minoranza consiliare Luca Gaffuri (Pd). «Un'idea originale ed anche simpatica quel~ - : simpatica. Se venisse imposta da qualcuno allora non sarei proprio d'accordo». ~ <;NELLAmia esperien. za di sindaca a cantù - conclude il consigliere regionale Edgardo Arosio della Lega Nord, presente ieri alla cerimonia - mi è capitato di celebrare matrimoni dove, per legge, nel momento in cui ci si sposa con un cittadino straniero, bisogna leggere la formula in lingua italiana e (con un interprete) nella lingua dello ' ,sposo straniero. Quindi i'aver asqoltato in italiano ed in dialetto comasco questo matrimonio è assolutamente con la legge. Infatti il Dpr. 3% del 2000 prevede proprio la forma uf- ficiale in italiano e nella lingua d'origine degli sposi, nella fàttispecie il comasco. Ho comunque apprezzato molto il gesto degli sposi: essersi sposati... in dialetto significa, da parte loro, un grande amore per il territorio che si manifesta anche attraverso un atto così importate della propria vim. i I «Non mi sembro una gran trovata anche perche I’idiano è la n o m lingua ufffciale» <rUn’ideaoriginale perché i novelli sposi hanno suggellato il loro amore smcnda la vadione>, IJH AMINO F A / L ‘ I D E A «In un periodo come questo credo ci s i a n ~ cose piY importzmti . a cui pensare in Comune» «Se è richiesta degli sposi va bene, ma se venisse imposto da qualcuno . allora non sono d’accordo)) P E R O R I E N T A R E 1 P I Ù AHIXIANI Il ceno in Cumasc piace a i lariani COMO - U N VERO CULTORE del dialetto, non tanto perché leghista convinto, ma perché molto legar0 alla sua Corno, alle sue origini ed alle tradizioni locali. Diego Peverelli, che ieri ha celebrato il matrimonio m LJ3. (61 anni) ed ‘*- ’ E.R. (55)’in dialetto comasco, è anche 1’ ninvmtoreii dei cenudino di Palazzo Cemezzi che risponde non solo in italiano ed in inglese, ma, appunto, anche nel dialetto lode. Un’iniziativa di un anno e meno fa e che è finita anche sui tabloid americani, specie a Corno Lake, cittadina del New Jersey che il 4 gennaio del 2004 ha cambiato nome (prima si chiamava South Belrnar) pr~ptioper essere ideal- / mente più vicina a corno, anche se SCOSSO grande successo. &no orgonon esiste alcun gemeilaggio uficia- glioso si essere un portatore ed un esile. Ebbene, il centralino che rispon- bitore della lingua comasca sottoliede in dialetto comasco (tcschiscia ul na l’assessore Peverelli, che tra l’altro butun duus per dire npkerni il tasto non ha esitato di esternare qualche duen) ha subito avuto un sumesso n e frase, qualche pensiero durante le setevoiissime, tant’è vedute consiliari e di’ giunta proprio in diaro che le statistiche letto -.Ed anche I’idea parlanodi chiamate su questa linea in dialetto KÈ Un’iiniti&ka del centralino che rinumericamente quasi che ha un impoente sponde in dialetto mi risvolto sociale ha dato grande soddiugudi a queIle in itdiano. per la cQmunit&> sfazione. Non dimentichiamo che al centraliPOTREBBE essere nodel Comune si rivoIstata Ia novità del primo momento, gono fante persone anziane che vivooppure la curiosità della gente, sta di no sole .e che parlano quasi esclusivafatto che la voce stentarea di Diego mente 11 dialetto. Quindi, consentitePevereiIi, incisa sul nastro che offre mele, anche wn’imponmza sociale anche l’opportunità di mcoltare in- per questa iniziativa». UMag. formazioni nel vernacoIo lomle, ha i- - ’, Il matr&onio padano e le cose serie i ! Ieri a Palazzo Cernezzi 6 andato in scena il rito in diaietto ii folkiore è simpatico quando resta nei limiti de,i folkiore. Quando pretende di trasformapi in qualcosa di serio o, ancor peggio, di solenne, si passa direttamente alla farsa. E così è stato ieri mattina in Municipio a Como, nella cui sala consiliare l'assessore al Verde Diego Peverelli ha celebrato, con orgoglio padano, il suo primo matrimonio in lingua autoctona, ovvero in dialetto. Guarnito di regolare fascia tricolore (pare che quella verde con cui si era presentato sia stata confiscata ali'ingresso), ha scandito, con voce rotta dali'emozione, il fatidico testo del Codice civile (italiano)che regolamenta le unioni civili. Fin qui tutto bene, anche perché è stata proprio la coppia di novelli, si fa per dire, sposi a fare esplicita richiesta di un protocollo in vernacolo. Contenti loro. La deriva è arrivata dopo. Quando cioè i protagonisti della vicenda, non gli sposi ma i politici, hanno preso la parola davanti aile telecamere di Espansione Tv. Il primo ad esternare è stato l'officiante: Peverelli. Che ha definito le istituzioni locali (dunque pure se stesso) «istituzionicon la coda di paglia». Motivo di tale severo attac- f co, l'obbligo che gli è stato imposto di procedere nella celebrazione anche in lingua italiana, cioè la lingua ufficiale dello Stato. Almeno fino a leggi contrarie. Peverelli, non pago deiia sua reprimenda, ha anche aggiunto che «tutti dovrebbero parlare il dialetto, ché è una lingua viva e che non va dimenticata». Sarà, ma come abbiamo già avuto modo di dire, sarebbe forse meglio augurarsi la conoscenza diffusa delì'italiano, di cui la gente è diffusamente carente, Poi, magari, si potrà pensare anche al dialetto. Ma la vera chicca l'ha donata il consigliere regionale Edgardo Arosio, che solo casualmente è in scadenza di mandato e in cerca di una ricandidahra al Pirellone e, forse, altrettanto casualmente, passava daile parti di Palazzo Cernezzi proprio nel giorno della particolare occasione. «Mi sono entusiasmato - ha detto Arosio - per questa manifestazione d'amore che gli sposi hanno voluto offrire al nostro amato dialetto». Ora, suli'uso del dialetto la si può pensare come si vuole, ma una cosa è certa: al dottor Arosio basta poco per entusiasmarsi. .