-Aida-: Grandi emozioni e sold out per le due serate Scritto da Nicola Delnero Venerdì 19 Luglio 2013 08:14 Ancora una volta l’associazione “Noicattaro Nerazzurra”, presieduta dal dott. Giovanni Pagliarulo, ha vinto le sue scommesse. Ha vinto la scommessa di portare per il quarto anno di fila la lirica a Noicattaro; ha vinto la scommessa di mettere in scena un’opera l’ -Aida – che mai era stata rappresentata all’aperto in Puglia; ha vinto la scommessa di aver fatto registrare il sold out per due sere di fila, a dimostrazione del fatto che la cultura non è completamente da buttare in Italia, come qualcuno crede. Gli spettacoli, rappresentati il 15 e 17 luglio presso l’area della vecchia stazione ferroviaria, sono stati accolti molto calorosamente da un pubblico che con grande emozione ha apprezzato moltissimo quello che è l’autentico fiore all’occhiello di questa estate nojana 2013 povera di grandi eventi come l' -Aida. A introdurre lo spettacolo ci hanno pensato il vicepresidente della Provincia di Bari Nuccio Altieri, il sindaco di Noicattaro Peppino Sozio, e il presidente di “Noicattaro Nerazzurra” Giovanni Pagliarulo. Altieri elogia la città di Noicattaro, definendola non più solo città dell’uva ma anche della lirica. Peppino Sozio, invece, esalta i protagonisti e tutti gli addetti ai lavori, quasi nell’integrità nojani. Giovanni Pagliarulo chiude ringraziando tutti quelli che hanno fatto sì che l’evento fosse realizzato. L’-Aida- è un’opera in quattro atti composta da Giuseppe Verdi su libretto di Antonio Ghislanzoni. Ambientata in Egitto, narra la storia di Aida, figlia del Re d'Etiopia, divenuta schiava alla corte di Amneris, figlia del Faraone d'Egitto. Nessuno conosce la sua vera identità; 1/3 -Aida-: Grandi emozioni e sold out per le due serate Scritto da Nicola Delnero Venerdì 19 Luglio 2013 08:14 ama ed è riamata segretamente dal capitano Radamès ma anche Amneris lo ama e trama contro di lei. Gli Etiopi, comandati dal re Amonasro, invadono L'Egitto e Radamès viene nominato comandante delle truppe egiziane. Aida è disperata perché combattuta tra l'amore per Radamès e quello per il padre, che lotta per liberarla dalla schiavitù. Gli egiziani sconfiggono gli etiopi e Amneris, mentendo sulla morte di Radamès, costringe Aida a confessare il suo amore per lui; Amneris minaccia Aida perché una schiava non può permettersi di essere sua rivale in amore e Aida implora il suo perdono. Radamès rientra trionfante a Tebe e il Faraone gli offre in ricompensa qualsiasi cosa desideri. Radamès chiede il rilascio dei prigionieri, il Faraone accetta ma decide di trattenere come ostaggi Aida e il guerriero Amonasro e poi offre a Radamès la mano di Amneris per la disperazione dei due innamorati. Amonasro costringe la figlia a farsi rivelare da Radamès i piani dell'esercito egiziano per l'invasione dell'Etiopia e durante un incontro segreto col suo amato, Aida riesce a carpire da lui le informazioni volute dal padre; Amonastro compare all'improvviso rivelando la sua identità e Amneris, che aveva spiato la conversazione, accusa Radamès di tradimento. Amonasro e Aida riescono a fuggire e Radamès si consegna come colpevole al sacerdote Ramfis. Radamès affronta il processo senza difendersi e Amneris, pentita e disperata, implora inutilmente la sua salvezza; Radamès viene condannato a essere sepolto vivo. Aida si nasconde nella cripta della sepoltura per morire abbracciata al suo amato mentre Amneris prostrata sulla loro tomba, piange chiedendo agli dei la pace per l'anima di Radamès. Come per la “Bohème” dello scorso anno la direzione dell’opera è stata affidata al sempre diligente maestro Giovanni Rinaldi, che ha guidato in maniera impeccabile l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari e il Coro San Agostino di Noicattaro istruito da Maria Dipinto. Il regista Lev Pugliese, coadiuvato dagli scenografi Damiano Pastoressa e Michele Lisi, dalla costumista Angela Gassi e dai coreografi Valentina Arrivo e Fabrizio Delle Grazie, riesce a creare delle scene imponenti e di grande impatto visivo, con tanto di Sfingi, colonne mobili e troni sontuosi. Particolarmente apprezzate dal pubblico la II scena del I atto, nella quale si vede per la prima volta il trono del Faraone, e soprattutto l’incipit della II scena del II atto, ossia il celeberrimo “Inno all’Egitto”. L’aria, sicuramente la più nota dell’opera, manda in visibilio il pubblico grazie al sapiente mix di coreografie, costumi, scenografia e luci. Veniamo ora agli interpreti. Grandi applausi per i due beniamini del pubblico nojano Adriana Damato e Lorenzo Decaro. Il soprano (Aida) ammalia tutti grazie alla sua eleganza e alla sua innata capacità di trasmettere empatia al pubblico. Il tenore (Radames), autentico trascinatore, è come sempre impeccabile: la sua performance di “Traditor!-La mia rival!” nel finale del III atto è da pelle d’oca. Gli altri ottimi interpreti sono: il mezzosoprano Mirella Leone (Amneris), il baritono Pierluigi Dilengite (Amonasro), il basso Nicolay Bikov (Ramfis), il basso Pietro Naviglio (il Re), il tenore Giuseppe Settanni (il Messaggero) e Nicla Didonna (la Sacerdotessa). Ancora una volta è stato formato un cast di prim’ordine, che accompagnato dalle numerosissime (più di 2/3 -Aida-: Grandi emozioni e sold out per le due serate Scritto da Nicola Delnero Venerdì 19 Luglio 2013 08:14 cento) comparse, ha entusiasmato il pubblico presente. Produzione sopra le righe, dunque, che ha fatto registrare notevoli passi in avanti rispetto alle precedenti produzioni. In particolar modo è stato migliorato l’audio che, apparso sempre nitido, ha decisamente eliminato l’offuscamento dovuto alla sovrapposizione delle voci, grande pecca della Bohème dello scorso anno. Ottimo lavoro e ottima risposta del pubblico per l’ormai consueto appuntamento nojano con la lirica, giunto alla quarta edizione. Un auspicio: che questa tradizione possa continuare il più a lungo possibile. 3/3