Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 1 gennaio 2012
Confesercenti: Crisi economica provocherà flessione consumi del 6-7%
(LaPresse.it) Roma, 1 gennaio
Anche i commercianti dai saldi invernali si aspettano "una leggera flessione, coerentemente alla situazione
economica e socio-politica dell'Italia".
Dopo Codacons, anche il presidente di Fismo-Confesercenti, Roberto Manzoni, prevede un calo alla vigilia
dei saldi che partiranno domani in Sicilia e in Basilicata, e che si completeranno tra il 5 e il 7 nelle rimanenti
Regioni.
"Per sapere come saranno basta guardare alla famiglia media - spiega Manzoni - che ha visto aumentare le
spese fisse per la gestione familiare del 6-7%, perdendo contemporaneamente un altro 6-7% in potere
d'acquisto.
I saldi sono lo specchio dell'economia del Paese, e per questo ci aspettiamo una flessione: una flessione
non drammatica, ma in linea con la situazione dell'Italia.
Qualcuno comprerà ciò di cui ha bisogno, ma altri saranno frenati dal timore per il futuro".
Sui consumi, aggiunge Manzoni, ha pesato "anche la delusione suscitata dalla stesura finale della manovra,
che tutti speravano più equa.
Finché non saranno chiare le politiche per il rilancio economico del Paese, dubito che si riuscirà a far
recuperare fiducia ai consumatori.
Le liberalizzazioni degli orari, poi, non faranno altro che scremare quello che di buono ancora c'è sul
mercato".
Fiat: Landini, dal 9 gennaio 4 ore di sciopero territoriale (AGI) Roma, 1 gennaio
Le quattro ore di sciopero territoriale deciso dalla Fiom il 16 dicembre contro la Fiat partiranno dal 9 gennaio con Assemblee e
modalità diverse a seconda delle varie Regioni.
Lo annuncia il leader del sindacato Maurizio Landini.
"Ci sarà - spiega - una campagna straordinaria di Assemblee in tutti i luoghi di lavoro, anche in preparazione della manifestazione
nazionale a Roma dell'11 febbraio".
Landini ricorda che lo stop è stato indetto "per protestare contro la scelta della Fiat di uscire dal contratto e anche contro la decisione
di Federmeccanica di considerare la Fiom non più firmataria del Contratto Nazionale".
Coldiretti: Italiani hanno speso 2,4 miliardi per cenone Capodanno
(LaPresse.it) Roma, 1 gennaio
Sulle tavole del Capodanno sono stati spesi dagli italiani 2,4 miliardi di euro nelle case o nei ristoranti, negli
agriturismi e nei locali appositamente allestiti per le feste, con un calo del 12% rispetto allo scorso anno
secondo l'SWG.
E' la Coldiretti a tracciare un bilancio alimentare della notte più lunga dell'anno durante la quale gli italiani
non si sono risparmiati nel consumo di spumanti e panettoni, ma anche nei piatti della tradizione come i circa
5 milioni di chili tra cotechini e zamponi che sono stati serviti in tavola insieme ad oltre dieci milioni di chili di
lenticchie.
Con il Capodanno - sottolinea la Coldiretti - si stima che siano state stappate almeno 80 milioni di bottiglie di
spumante e aperti 100 milioni di panettoni.
Segno che nonostante la crisi gli italiani non rinunciano a festeggiare ma stanno più attenti ai menù con una
netta preferenza dei prodotti della tradizione nazionale rispetto alle mode di importazione: cotechini e
zamponi hanno battuto salmone, ostriche e caviale e lo spumante italiano - conclude la Coldiretti - vince
nettamente con il 98% dei brindisi nazionali.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 2 gennaio 2012
Inps: dal 7 marzo pensioni oltre 1.000 euro non più in contanti
(Asca)
Roma, 2 gennaio
L'Inps informa che sono state inviate circa 450 mila comunicazioni ai pensionati che percepiscono
pensioni mensili di importo complessivamente superiore a mille euro, pagate in contanti, per invitarli a
comunicare all'Istituto entro il mese di febbraio 2012 modalità alternative di riscossione.
Come è noto, la legge n. 214 del 22 dicembre 2011 ha stabilito che le Pubbliche Amministrazioni devono
utilizzare strumenti di pagamento elettronici, disponibili presso il sistema bancario o postale, per la
corresponsione di stipendi, pensioni e compensi di importo superiore a mille euro (limite che potrà
essere modificato in futuro con Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze).
L'adeguamento alle nuove modalità di pagamento dovrà avvenire entro il 6 marzo 2012. L'Istituto quindi
non potrà effettuare pagamenti in contanti di importo superiore a mille euro a partire dal 7 marzo
2012.
I pensionati che stanno ricevendo la lettera dell'Istituto potranno comunicare entro il mese di febbraio
2012 le nuove modalità di riscossione, scegliendo tra l'accredito in conto corrente, su libretto postale o
su carta ricaricabile. La richiesta di variazione della modalità di pagamento potrà essere inoltrata
attraverso il sito istituzionale da parte dei soggetti in possesso di Pin, oppure direttamente ad una
Struttura Territoriale dell'Istituto.
In alternativa, la richiesta potrà essere fatta presso gli uffici bancari o postali, secondo le consuete
modalità.
Pensioni: Spi Cgil, incomprensibile stop contanti, Inps apra tavolo
(Adnkronos) Roma, 2 gennaio
"E' del tutto incomprensibile l'imposizione del Governo di bloccare l'erogazione in contanti delle
pensioni sopra i 1.000 euro.
In questo modo, infatti, i pensionati saranno obbligati per Decreto ad aprire un conto corrente bancario
o postale".
Così in una nota Carla Cantone, segretario generale dello Spi Cgil, commenta lo stop del pagamento in
contanti delle pensioni sopra i 1.000 euro.
"Non intendiamo assolutamente rassegnarci - continua Cantone - ad accettare questa norma ed è per
questo che chiediamo all'Inps di essere meno passiva rispetto alle decisioni del Governo e di aprire con
urgenza un tavolo di confronto con le Organizzazioni Sindacali".
Poste: offerte per accredito a costo zero delle pensioni
(Asca) Roma, m2
gennaio
Poste Italiane offre ai pensionati una gamma di soluzioni semplici, sicure e a costo zero per l'accredito della
pensione in linea con le norme introdotte dalla Legge 22 dicembre 2011 n. 214 che impone limiti all'uso del
contante, obbliga all'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici e dal 7 marzo prossimo non consente agli
Istituti finanziari di effettuare pagamenti di pensione in contanti di importo superiore ai mille euro.
Per agevolare i pensionati Poste Italiane propone tre opzioni: il Conto BancoPosta Più, il Libretto postale
ordinario nominativo e la InpsCard: la pensione sarà accreditata il primo giorno lavorativo del mese di
competenza ed il pensionato potrà prelevare gratuitamente presso tutti i 14 mila uffici postali o presso gli
sportelli postali automatici Postamat.
Per il 2012 il Conto BancoPosta Più sarà offerto gratuitamente, senza alcuna spesa di tenuta conto, a tutti i
pensionati Inps e Inpdap di età superiore ai 65 anni che accrediteranno la propria pensione sul conto entro il
31 marzo 2012 e manterranno attivo il servizio fino al 31 dicembre 2012.
La promozione è valida sia per i già clienti di Conto BancoPosta Più che per i nuovi sottoscrittori. Inoltre
Conto BancoPosta Più offre prelievi gratuiti in numero illimitato sia negli uffici postali sia presso gli sportelli
automatici Postamat, l'estratto conto mensile gratuito e alti rendimenti sulla liquidità.
Il Libretto di risparmio nominativo ordinario è emesso dalla Cassa Depositi e Prestiti garantiti dallo Stato
Italiano e offre alti rendimenti in confronto ad analoghe forme di risparmio.
Non comporta alcuna spesa di apertura o di gestione e può essere intestato anche ad altre persone e può
essere associato gratuitamente alla Carta Libretto postale, che permette di eseguire operazioni di prelievo e
di versamento in tutti gli uffici postali e i Postamat.
La terza soluzione proposta da Poste Italiane è la InpsCard, la carta di prelievo rivolta ai pensionati Inps che
ritirano la pensione allo sportello degli uffici postali.
La sua principale funzione è quella di ricevere l'accredito della pensione direttamente sulla carta.
L'attivazione della InpsCard è gratuita e non ci sono spese per i prelievi di contante dai Postamat. La
InpsCard opera sul circuito nazionale Postamat e sul circuito internazionale Cirrus/Maestro e consente di
effettuare acquisti presso gli esercizi commerciali convenzionati, senza alcun costo aggiuntivo.
Inoltre i pensionati con accredito della pensione su Conto Corrente, Libretto di Risparmio (se in possesso di
Carta Libretto Postale) e su Carta INPS, usufruiscono di un plafond assicurativo gratuito di 700 euro annui a
copertura dei rischi per eventuale furto, rapina o scippo di contante.
Pensioni: Mastrapasqua, ora riforma lavoro e ammortizzatori sociali
(Asca) Roma, 2 gennaio
Fatta la riforma del sistema previdenziale, ora tocca al mercato del lavoro e agli ammortizzatori sociali.
Lo afferma il Presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, in un'intervista al Corriere della Sera.
''Come ha detto lo stesso Ministro Elsa Fornero - spiega Mastrapasqua -, alla riforma delle pensioni non
può che seguire a stretto giro di posta la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali.
Mi pare che il Governo sia già al lavoro su questi temi.
In un sistema che prevede da un lato l'allungamento dell'età pensionabile e dall'altro il metodo di
calcolo contributivo - prosegue il presidente dell'Inps - bisogna far sì che i Lavoratori abbiano carriere
contributive piene, soprattutto per i giovani''.
Immigrati: tassa permessi di soggiorno, arriva stangata (AGI), 2 gennaio
Da un minimo di 80 a un massimo di 200 euro per richiedere o rinnovare il permesso di soggiorno. E' una
vera e propria stangata (annunciata, ma non per questo meno amara) quella che incombe sugli immigrati.
Che a partire dal prossimo 30 gennaio dovranno fare i conti con la nuova tassa prevista dal Decreto del
Ministero dell'Economia pubblicato sull'ultima Gazzetta Ufficiale del 2011.
Premessa doverosa: la crisi che agita il sonno degli italiani, e le contromisure varate dal Governo, non
c'entrano: il balzello, previsto in uno dei tanti 'pacchetti sicurezza' del Governo Berlusconi, non era ancora
entrato in vigore.
A sbloccarlo ha pensato il Decreto firmato lo scorso 6 ottobre dagli allora Ministri Tremonti e Maroni.
Giochi: tassa su vincite, da ieri jackpot e vitalizi più leggeri
(Asca) Roma, 2
gennaio
Le vincite superiori a 500 euro saranno tassate del 6%.
Da ieri è entrata in vigore, dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 31 dicembre, una delle
disposizioni necessarie per portare nelle casse dello Stato un miliardo di euro l'anno, a partire dal 2012, come
previsto dalla Manovra bis approvata questa estate.
Il Governo, riporta AgiproNews, ha chiesto maggiori entrate per 1,5 miliardi l'anno (uno dai giochi e mezzo
dai tabacchi), dando facoltà ai Monopoli di ''variare l'assegnazione della percentuale della posta di gioco a
montepremi ovvero a vincite in denaro, la misura del prelievo erariale unico, nonchè la percentuale del
compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita''.
Se il prelievo fosse stato applicato alla più alta vincita di sempre in Italia, i 178 milioni al Superenalotto
nell'ottobre del 2010, la trattenuta sarebbe stata pari a 10,6 milioni di euro.
Applicata al jackpot in gioco in questi giorni, oltre 48 milioni di euro, si aggirerebbe sui 2,9 milioni.
La tassazione del 6% alleggerisce anche i vitalizi.
Win for Life oggi assegna al vincitore di prima categoria un premio da 6 mila euro al mese per 20 anni, che
scenderà a 5.640 euro (-360 euro).
Per la versione 'Gold', saranno invece trattenuti 600 euro.
Analogo discorso per i vitalizi assegnati con i gratta e vinci: 360 euro in meno al mese con 'Turista per
Sempre' (e meno 12 mila euro per il bonus da 200 mila euro), e meno 600 euro al mese con ''Vivere alla
Grande'' (e meno 30 mila euro per il bonus da 500 mila euro).
Sul jackpot massimo delle Videolotteries, di 500 mila euro, il prelievo sulla vincita arriverà fino a 30 mila
euro.
Dalla tassazione sulle vincite restano fuori la Lotteria Italia, le scommesse, poker e casinò online, il bingo e le
slot machines.
Le giocate sullo sport hanno già un prelievo aggiuntivo - pagato però dai concessionari - introdotto dalla
Legge di Stabilità 2011, definito anche 'tassa sul macinato': se la percentuale delle vincite scende sotto l'80% i
concessionari devono versare il 20% della differenza.
Ad esempio con un pay out al 75%, si versa all'Erario un prelievo aggiuntivo dell'1%.
Nessuna tassa per le vincite delle slot machines, visto che la vincita massima, 100 euro, è ben al di sotto della
soglia su cui si applicherà la nuova tassazione.
Consumi: Adoc, liberalizzazione orari negozi bene per concorrenza
(Asca), 2 gennaio
L'Adoc è favorevole al decreto sulla liberalizzazione delle aperture dei negozi, che da oggi è in vigore a
Roma.
L'abolizione delle norme che prevedevano orari massimi di apertura giornaliera degli esercizi commerciali,
nonchè della chiusura nei giorni festivi, offrirà un’opportunità di acquisto, di scelta e di comparazione anche
in orari diversi da quelli in cui la maggior parte dei consumatori lavora.
''Questa situazione del tutto nuova per l'Italia - dichiara Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - darà l'opportunità
al commercio di rinnovarsi e di lavorare sulla vera concorrenza per conquistare la clientela''.
Adoc si augura che la concorrenza porti ad una forte riduzione dei prezzi, unica soluzione per risollevare
l'economia del Paese.
Il primo giorno dei saldi, partiti in Sicilia e in Basilicata il 2 Gennaio, non segna una inversione di tendenza
rispetto alla previsione.
Difatti, il primo giorno di saldi, tradizionalmente noto per l'assalto alle vendite scontate, ha registrato un calo
dell'8% degli acquisti rispetto al 2011.
Del resto la legge sui saldi è stata ampiamente violata, prima di Natale e prima di Capodanno dagli stessi
negozianti, ed uno su due ha effettuato vendite promozionali con sconti fino al 50%.
'' Una maggiore flessibilità sulla normativa dei saldi - conclude Pileri - potrebbe essere un altro passo in
avanti per sganciarci da una Italia legata a tradizioni commerciali obsolete che non promuovono lo sviluppo
economico e non tengono conto delle nuove esigenze dei consumatori''.
Natale: Confcommercio, per consumi calo da 'pre - recessione'
(AGI)
Roma, 2 gennaio
I consumi di Natale "sono risultati in linea con la recessione alle porte".
Lo rileva un "primo monitoraggio" svolto dalle Federazioni aderenti a Confcommercio. - Ristorazione: (FIPE,
Federazione Italiana Pubblici Esercizi).
Rispetto allo scorso anno per il pranzo natalizio al ristorante si è registrato un calo della clientela italiana e
straniera pari al 5%.
Quanto al cenone di Capodanno, tre quarti degli italiani hanno passato il 31 dicembre tra le mura
domestiche proseguendo poi la festa in un locale (1,5%) o scegliendo la "piazza" (3%).
Il 14% degli italiani (l'1% in meno rispetto all'anno scorso) ha trascorso il Capodanno in un locale pubblico
(ristorante, pub, discoteca).
Accise benzina: quali le ricadute sui consumatori
(Trend.online) 2 gennaio, di
Pierpaolo Molinengo
Con l’inizio dell’anno e l’aumento delle accise anche a livello regionale i prezzi della benzina hanno
decisamente spiccato il volo, raggiungendo quota 1,74 Euro al litro, con punte di oltre 1,80 Euro al litro al
Centro e al Sud.
Le ricadute per gli automobilisti saranno drammatiche: solo in termini diretti, secondo le previsioni
dell’O.N.F., gli automobilisti spenderanno per i propri pieni di benzina +192 Euro nel 2012.
Un aumento incredibile, cui vanno aggiunte le ricadute indirette (dovute all’aumento dei costi di trasporto
dei beni di largo consumo).
Queste ultime, lo ricordiamo, non sono pagate solo dagli automobilisti, ma indistintamente da tutti i
cittadini, dal momento che incidono sulla determinazione dei prezzi dei beni.
Ad incidere in maniera indiretta sulla crescita dei prezzi, inoltre, contribuisce anche l’aumento delle
tariffe autostradali.
Secondo le stime dell’O.N.F., solo per questi fattori (ricadute indirette carburanti e tariffe autostradali),
si avrà un rincaro nel settore alimentare di +161 Euro annui.
Per questo si rende sempre più urgente intervenire sul fronte dei carburanti, prima di tutto con
l’annullamento del nuovo aumento dell’IVA prospettato da settembre, che avrà “effetti disastrosi sul
potere di acquisto delle famiglie" dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di
Federconsumatori e Adusbef.
Inoltre bisogna agire in maniera determinata sul versante delle liberalizzazioni anche in questo settore,
aprendo la vendita alla grande distribuzione con importanti effetti in direzione di un calmieramento dei
prezzi.
Infine, è necessario disporre un serio piano di controlli e verifiche sul meccanismo della doppia velocità,
per contrastare in maniera determinata le intollerabili speculazioni che spesso si verificano in questo
settore.
Benzina: CASPER, Passera ci convochi o sciopero acquisti
(AGI) Roma, 2
gennaio
La situazione dei prezzi dei carburanti in Italia è "drammatica", e "senza interventi tesi a calmierare i
listini ogni automobilista nel 2012 si troverà a spendere 202 euro in più solo per i rifornimenti di benzina e
gasolio".
Lo afferma il CASPER, il Comitato contro le Speculazioni e per il Risparmio (Adoc, Codacons, Movimento
Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori) confermando lo sciopero della benzina del 5 e 6
gennaio, revocabile "solo se il Ministro Passera convocherà tavolo.
Ici, l'esenzione della Chiesa costa solo 100 milioni allo Stato (Milano Finanza),
2 gennaio
Tanto rumore per nulla.
O, meglio, per poco.
Per mesi la polemica sull’esenzione dal pagamento dell’Ici da parte della Chiesa cattolica ha tenuto banco.
Soprattutto nelle ultime settimane, dopo che il Governo presieduto da Mario Monti è stato costretto ad
aumentare il prelievo sulle case, tassando di nuovo anche le prime abitazioni.
Insomma, esentare dal balzello chiese e monasteri, soprattutto quando questi accanto alle attività religiose
organizzano anche attività ricettive, a molti era sembrato un privilegio eccessivo.
Anche perché, è uno degli argomenti principe degli oppositori del regime di favore, la Chiesa ha un enorme
patrimonio immobiliare e dunque, tassandolo come ogni altra abitazione, si potrebbe recuperare una
montagna di denaro da destinare al risanamento dei conti.
Le stime si erano sprecate.
Qualcuno aveva parlato addirittura della possibilità per lo Stato di rimpinguare le casse pubbliche di oltre 2
miliardi di euro.
Qualcun altro, più prudente, aveva ridotto la stima a 1 solo Miliardo.
Ma la valutazione più attendibile è sempre apparsa quella dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni
Italiani, ossia di coloro che dovrebbero incassare le somme.
L’ANCI aveva indicato in circa 450 milioni l’ammontare massimo ottenibile applicando l’Ici anche agli
immobili della Chiesa.
Eppure anche questa cifra potrebbe essere decisamente sovrastimata.
UK, Cameron: nel 2012 difficile pagare le bollette e trovare lavoro
(Finanza.com), 2
gennaio
Gran Bretagna di nuovo in forze nel 2012, ma sarà un anno difficile per l'economia domestica e per il lavoro degli
inglesi, con l'occupazione, soprattutto giovanile, giovanile ai minimi.
Lo riconosce David Cameron nel suo discorso di inizio anno, ammettendo che il suo Governo ha solo potuto dare una
parziale protezione dalla crisi dell'eurozona, e condividendo le preoccupazioni delle famiglie britanniche.
"Il problema principale è come trovare un lavoro, e come pagare le bollette.
Stiamo prendendo provvedimenti su entrambi i fronti", ha detto il Premier del Regno Unito nel suo discorso.
Una fonte di ottimismo viene dai giochi olimpici di quest'anno e dai festeggiamenti per il 60o anniversario dell'ascesa
al trono di Elisabetta II, un'occasione per spingere l'economia e l'occupazione.
Germania: 160 euro in più in busta paga nel 2012 (AGI) Berlino, 2 gennaio
Busta paga più pesante per i tedeschi nel 2012, che si ritroveranno in tasca 160 euro in più all'anno.
A tanto ammonta il calcolo fatto dalla 'Sueddeutsche Zeitung' sulla base delle facilitazioni entrate in vigore con l'anno
nuovo, in particolare la riduzione dal 19,9 al 19,6% dei contributi pensionistici da ripartire a metà tra datori di lavoro
ed occupati.
Grazie a questa misura ogni Lavoratore si ritroverà in tasca al netto 60 euro in più, mentre gli altri 100 euro aggiuntivi
derivano dall'aumento delle detrazioni fiscali per vari tipi di Previdenza Individuale.
Ad approfittare di questa piccola manna saranno le persone con un reddito annuo lordo compreso fra 24mila e 66mila
euro, mentre per chi guadagna di più il beneficio non supererà i 65 euro all'anno.
Occupazione record in Germania, mai così alta da riunificazione
(Wall Street Italia)
Roma, 2 gennaio
Germania alle prese con la crisi dei debiti sovrani europei?
Sicuramente, visto che la Cancelliera tedesca Angela Merkel non ha mancato di avvertire il suo popolo sulle dure sfide
che si presenteranno nel 2012.
C'è però un dato tedesco che segna una performance difficile da giustificare in un contesto di crisi talmente elevata
nell'Eurozona.
Si tratta del dati relativo all'occupazione che porta un preciso messaggio: quello secondo cui, come afferma un articolo
della BBC, "il mercato del lavoro (tedesco) è una fase di boom".
I numeri non lasciano adito a dubbi: nel 2011, 41,04 milioni di persone sono risultate avere un impiego.
Si tratta del record dal 1990, ovvero dalla riunificazione della Germania.
I dati sono forniti dall'Ufficio Statistico Federale del Paese.
E quanto è positivo è che gli esperti ritengono che l'occupazione salirà anche nel 2012.
A Berlino la crisi è lontana. Per ora (Milano Finanza), 3 gennaio
Nel discorso di fine anno Angela Merkel ha avvertito i suoi connazionali: «Il 2012 sarà senza dubbio più difficile del
2011».
Di certo, finora il tedesco medio si è accorto della grave crisi economica che attraversa Eurolandia solo leggendo i
giornali.
Perché la Germania per il momento non solo ne è stata risparmiata, ma ha addirittura vissuto un anno d’oro.
Il 2011 si è infatti chiuso con un record nel numero degli occupati, saliti per la prima volta sopra quota 41 milioni
(livello mai superato dai tempi della riunificazione Ovest-Est) e in crescita dell’1,3% rispetto al 2010. Sempre nel corso
del 2011 il numero di disoccupati è diminuito di 446 mila unità (-15,1%), attestandosi a 2,5 milioni di persone, mentre
il tasso di disoccupazione è sceso dal 6,8% al 5,7%.
Caso Monti, Merkel fu solo un alibi (Milano Finanza), 2 gennaio
L’articolata inchiesta del Wall Street Journal sul «caso Monti», che ha individuato in Angela Merkel la presunta
mandante della sostituzione di Silvio Berlusconi alla guida del Governo italiano, pur nella sua dettagliatissima analisi
manca di qualche elemento che i giornali italiani, come MF-Milano Finanza, hanno rivelato negli ultimi mesi.
Si tratta di notizie e argomentazioni che coinvolgono, da agosto 2011, protagonisti assoluti della crisi: il Capo dello
Stato Giorgio Napolitano, il Presidente della Bce Mario Draghi (allora Governatore della Banca d’Italia), la stessa
Cancelliera Tedesca, nonché alcuni dei principali banchieri italiani.
E tutta la ricostruzione parte dal costante monitoraggio della situazione finanziaria internazionale effettuato da Via
Nazionale, passa per le mosse segrete della diplomazia tedesca e si conclude nel Parlamento italiano ai primi di
novembre con l’avvento dell’esecutivo guidato da Mario Monti.
Le prime avvisaglie della crisi che si stava consumando tra Berlino e Roma arrivano a fine luglio, come rivelato da un
articolo di MF-Milano Finanza il 3 agosto scorso. In quei giorni anche in Banca d’Italia cominciava a farsi strada il
dubbio che dietro la politica rigorista portata avanti dalla Germania dopo il virtuale fallimento della Grecia potesse
esserci in fondo la malcelata volontà di avvantaggiare le imprese tedesche a danno di quelle italiane.
E molti banchieri italiani si erano ormai persuasi che Berlino stesse fronteggiando in tutti i modi le aziende italiane che
ancora davano battaglia nel mondo globale dell’export.
E quale sarebbe stata l’arma in più tedesca?
Far scendere il corso dei Btp a favore dei Bund, dando fuoco alla miccia della speculazione.
La conferma alle notizie pubblicate a cavallo tra giugno e luglio a proposito del golpe che alcuni tra i più grandi Hedge
Fund stavano preparando a danno dell’Italia arrivò dagli echi di un discorso top secret di Mario Draghi.
Crisi: Angeletti, aumento disoccupati è benzina su fuoco
(AGI) Roma, 2
gennaio
"C'è il rischio di andare verso un fase di recessione e quindi una fase perdita di posti di lavoro: l'aumento
della disoccupazione non è un antidoto alla pace sociale, anzi è la benzina sul fuoco ed è questo il
problema sui cui concentrarsi".
A dirlo è il leader della Uil, Luigi Angeletti, in un'intervista a Sky Tg24.
Per fare una politica che crei posti di lavoro, aggiunge Angeletti, "bisogna ridurre le tasse sul lavoro,
ridurre l'evasione fiscale, ridurre i costi della politica e liberalizzare.
Abbiamo una serie di norme che sono criminogene cioè inducono e favoriscono la corruzione".
Lavoro: Ministero Sviluppo Economico,a rischio 30.000 posti
(AGI) Roma, 2
gennaio
Il Ministero dello Sviluppo Economico "è impegnato
posti di lavoro che, solo in caso di una mancata
diventare a rischio".
Lo precisa lo stesso MSE in una nota spiegando che
tutta l'occupazione diretta e indiretta (incluso
coinvolte".
a coordinare tavoli di crisi che riguardano circa 30mila
soluzione positiva delle vertenze in atto, potrebbero
"300mila" è un numero che "si riferisce al complesso di
ad esempio l'indotto) delle imprese a vario titolo
Fabbisogno statale 2011 in significativo miglioramento (Tendenza & Mercati),
2 gennaio
Il fabbisogno del 2011 ammonta, in base ai dati provvisori al 31.12.2011, a circa 61,5 miliardi, 5,5 miliardi
in meno rispetto all'anno precedente che aveva chiuso con un fabbisogno annuo di circa 67 miliardi.
Il miglioramento arriva quasi a 8 miliardi se si confronta il dato annuo 2010 e 2011 in modo omogeneo
escludendo l'erogazione per il sostegno finanziario alla Grecia, che nel 2011 è stata molto più rilevante
(circa 6 miliardi contro i 4 miliardi circa del 2010).
Rispetto alle ultime stime DEF che si basavano per il 2011 su un fabbisogno di 64,8 miliardi, il dato
effettivamente registrato sul fabbisogno 2011 è migliorativo di oltre 3 miliardi.
Sul risultato ottenuto incide sia l'andamento più favorevole degli incassi fiscali sia l'andamento riflessivo di
alcuni comparti di spesa.
Per quanto riguarda il dato mensile, relativo al dicembre 2011, si segnala un avanzo del settore statale
provvisoriamente determinato in oltre 8 miliardi, inferiore di circa 2 miliardi rispetto a quello realizzato
nel dicembre 2010 che fu di oltre 10 miliardi.
In termini omogenei, tenuto conto dell'erogazione a favore della Grecia e della riduzione della
percentuale di acconto IRPEF, l'avanzo del mese si attesterebbe a oltre 12 miliardi.
In particolare, dal lato degli incassi nel mese di dicembre è da segnalare il buon andamento delle entrate
fiscali nonostante il differimento al 2012 del versamento di 17 punti percentuali dell'acconto Irpef (circa 3
miliardi), disposto in attuazione dell'articolo 55 del D. L. 78/2010, come modificato dalla legge di stabilità
per il 2012, per alleggerire il carico fiscale di fine anno dei contribuenti persone fisiche.
Dal lato dei pagamenti, rispetto all'analogo mese di dicembre 2010, il saldo del mese sconta, oltre alla
citata erogazione a favore della Grecia, una dinamica in linea con le previsioni.
In particolare si segnalano il contenuto aumento alla spesa per interessi, i trasferimenti alle regioni che
hanno rispettato i piani di rientro della spesa sanitaria e l'accelerazione dei rimborsi fiscali.
Monte Paschi: proposta di nomina nel CdA del 12 gennaio 2012
(Tendenza & Mercati), 2 gennaio
Il 12 gennaio prossimo il CdA di Banca Monte dei Paschi di Siena esaminerà la proposta di nomina
di Fabrizio Viola a Direttore Generale del gruppo.
Viola, nato a Roma nel 1958, si è laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano.
È stato Direttore Generale di Banca Popolare di Milano, dal settembre 2004 allo stesso mese del
2008 prima di essere nominato Amministratore Delegato della Banca Popolare dell’Emilia
Romagna, incarico ricoperto fino ad oggi.
Dal 2005, inoltre, è Consigliere d’Amministrazione e membro del Comitato Esecutivo dell’Istituto
Centrale delle Banche Popolari Italiane e di ASAM, Associazione per gli Studi Aziendali e
Manageriali.
Viola ha in seguito assunto la carica di Presidente di AICIB, Associazione Italiana Corporate &
Investment Banking.
Nel 2006 è diventato membro del Consiglio di Amministrazione di Fiera Milano SpA.
Nella prima parte della sua carriera ha lavorato in importanti società del settore della consulenza e
della finanza per poi entrare nel settore dell’Asset Management, assumendo la responsabilità della
gestione di alcuni Fondi comuni di investimento di dimensione internazionale.
Tra le esperienze professionali più rilevanti, l’ingresso, nel 1987, nel Gruppo IMI, nell’ambito del
quale è stato Direttore e responsabile del portafoglio azionario italiano delle gestioni patrimoniali
private e istituzionali presso SIGE.
Nel 1990 entra nel Gruppo Fondiaria e, nel 1995, entra nel Gruppo BPM, come Vice Direttore
Generale e Direttore Investimenti in Ges.Fi.Mi SpA, responsabile dell’attività di Asset Management
del Gruppo Banca Popolare di Milano.
Dopo un’esperienza di circa tre anni come Vice Direttore Generale di Banca Popolare di Vicenza,
rientra nell’ottobre 2001 nel Gruppo BPM con il ruolo di Condirettore Generale e membro del
Consiglio di Amministrazione di Bipiemme Gestioni SGR.
Nel 2002 assume la carica di Direttore Generale della medesima società.
Nella stessa seduta del 12 gennaio, il CdA esaminerà anche la proposta relativa all’uscita dal
Gruppo Montepaschi dell’attuale Direttore Generale Antonio Vigni che, con grande senso di
attaccamento all’Azienda ha manifestato la propria disponibilità a risolvere in maniera
consensuale il proprio rapporto di lavoro rimanendo a disposizione comunque per eventuali
incarichi.
Antonio Vigni ha guidato la Banca dal 2006 ad oggi, gestendo con grande capacità tutti i
passaggi e le profonde trasformazioni organizzative che hanno portato il Monte dei Paschi di Siena
a diventare la terza Banca del Paese.
L’esperienza professionale di Vigni, maturata interamente all’interno del Gruppo Montepaschi,
dove è entrato appena conseguito il diploma di scuola superiore fino a diventare uno dei
manager più apprezzati del mondo bancario, sarà comunque un valore da cui attingere nel
prossimo futuro.
MPS, Piazzi è il candidato più accreditato per il dopo Mussari
(Milano
Finanza), 2 gennaio
Alessandro Piazzi, attualmente Amministratore Delegato di Estra Energie e componente della
Deputazione Generale della Fondazione Mps, sarebbe il candidato più accreditato a prendere il
posto di Giuseppe Mussari alla Presidenza di Banca Mps.
Piazzi, che viene dal mondo accademico e si è fatto esperienza come Manager guidando la
multiutility nata dalle aziende del gas di Prato, Siena e Arezzo, viene indicato in ambienti finanziari
della città del Palio come il candidato sul quale punterebbe il Sindaco Franco Ceccuzzi per la
Presidenza di Rocca Salimbeni.
Tra i nomi che sono circolati nelle ultime ore per il ruolo di Presidente della Banca c'è anche quello
dell'attuale numero uno della CDP, Franco Bassanini, considerato molto legato a Ceccuzzi e a
Siena, nel cui collegio elettorale in passato è stato eletto senatore.
Sciolto il nodo della guida operativa della Banca, che il 12 gennaio sarà ufficialmente affidata
all'ex A. D. della BPER, Fabrizio Viola, prima nel ruolo di D. G. e successivamente in quello di
Amministratore Delegato, starebbe dunque andando a maturazione anche il dossier sulla futura
Presidenza della Banca.
Nei giorni scorsi Mussari aveva manifestato la propria indisponibilità a ricandidarsi per un terzo
mandato e i vertici delle Istituzioni politiche locali, che esprimono la maggioranza della
Deputazione Generale della Fondazione Mps, starebbero già al lavoro per trovare un nuovo
Presidente a Rocca Salimbeni.
La decisione finale, come sottolineato recentemente dal Sindaco Ceccuzzi, spetterà comunque ai
soci della Banca, a cominciare dalla stessa Fondazione Mps.
Tuttavia dopo l'accordo per la ristrutturazione del debito, che ha messo in sicurezza l'Ente almeno
fino al marzo prossimo, ad avere in mano il pallino delle strategie sembra essere proprio Ceccuzzi.
Non per nulla il primo cittadino di Siena ha più volte auspicato che gli attuali Vertici dell'Ente, a
partire dal Presidente Gabriello Mancini, agiscano con senso di responsabilità mettendo a
disposizione il proprio mandato prima della sua naturale scadenza, in modo che si possa arrivare a
un avvicendamento in tempi rapidi.
FonSai: in rialzo a Piazza Affari su voci di fusione con Unipol
(Finanza.com), 2 gennaio
Bene FondiariaSai a Piazza Affari in scia alle voci di una possibile fusione a tre con Premafin e
Unipol.
Il titolo del Gruppo Ligresti avanza del 4,68% a 0,649 euro.
Confermato inoltre l'interesse, spuntato nei giorni scorsi, del Fondo Clessidra pronto ad investire 200
milioni di euro.
In ipotesi ci sarebbe anche un maxi-aumento di capitale da oltre un miliardo di euro.
BPER arretra con dimissioni Viola. Equita mantiene view positiva
(Trend.online), 2 gennaio di Alberto Susic
Il 2012 è partito con il piede sbagliato per Banca Popolare dell’Emilia Romagna che dopo un’apertura in
frazionale rialzo a 5,55 euro, è sceso a toccare un minimo a 5,33 euro, con un ribasso di oltre tre punti e
mezzo percentuali.
Da questo livello si è avuto un recupero che tuttavia non ha permesso al titolo di azzerare le perdite, visto che
negli ultimi minuti viene scambiato a 5,435 euro, con un ribasso dell‘1,72% e poco meno di 300mila azioni
passate di mano fino ad ora.
Banca Popolare dell’Emilia Romagna è penalizzato dalle dimissioni dell’A. D. Fabrizio Viola, che sarà
nominato prima Direttore Generale poi Amministratore Delegato di Banca Monte Paschi.
La notizia è negativa per la Banca emiliana, visto che esce dal Gruppo un Manager con un track record
comprovato.
In seguito alle dimissioni di Viola, gli analisti di Equita SIM hanno deciso di azzerare il peso del titolo in
portafoglio, pur mantenendo una visione positiva sullo stesso.
La raccomandazione viene infatti ribadita a “buy”, con un target price a 7,8 euro.
La SIM milanese spiega che l’azzeramento del peso in portafoglio ha carattere tattico ed è legato all’incertezza
che si viene a creare in seguito alle inattese dimissioni.
Non cambia comunque la view positiva di fondo basata su solidi fondamentali del Gruppo che garantiscono
una visibilità degli utili superiore alla media.
Equita SIM ha fatto sapere di essere pronta ad inserire nuovamente in portafoglio Banca Popolare dell’Emilia
Romagna, non appena si chiariranno i tempi legati al rinnovo del Vertice.
Consob, sanzioni per 7,8 milioni nel 2011 e spese tagliate per il 2012 (Milano Finanza),
2 gennaio
La Consob ha proseguito l'attività di monitoraggio degli abusi via Internet in materia di sollecitazione
all'investimento e di prestazione dei servizi di investimento e di gestione collettiva: sono stati 155 i siti web oggetto
di analisi, in aumento rispetto ai 96 nel 2010.
Sono stati poi conclusi 226 procedimenti sanzionatori, dei quali 195 sono sfociati nell'adozione di provvedimenti per
un importo complessivo delle sanzioni pecuniarie applicate pari a circa 7,8 milioni di euro (296 procedimenti
sanzionatori conclusi e 241 provvedimenti sanzionatori assunti, per complessivi 14,6 milioni di euro di sanzioni
pecuniarie nel 2010).
Per quanto riguarda i processi di listing sono stati approvati i prospetti per la quotazione di 5 nuove società
(Philogen, Rhiag-Inter Auto Parts Italia, Moncler, Ferragamo e Sem-Sorgenti Emiliane Modena) contro le 3 del
2010.
Ma solo Ferragamo, complici le turbolenze dei mercati, è effettivamente sbarcata a Piazza Affari.
Seppur in aumento rispetto all'anno precedente (nel 2011 sono state 14 le OpA e 10 le OpS, rispetto ai 10 documenti
d'offerta pubblicati nel 2010), la maggioranza delle Offerte Pubbliche di Acquisto si sono concluse con il delisting
delle società acquisite, come Bulgari e Coin.
In crescita anche gli annunci di patti parasociali: 214 annunci di Accordi, contro i 201 del 2010, relativi a 86 società.
Nel dettaglio, in 129 casi si è trattato di variazioni di Patti già esistenti, in 53 casi si è trattato di scioglimento o
venir meno degli scopi previsti nel Patto stesso mentre i restanti 32 hanno riguardato la pubblicazione degli estratti
di nuovi Patti parasociali.
La Consob ha preparato infine un Piano di risparmio per l'anno appena cominciato.
Grazie all'adozione di significative misure di riduzione e di razionalizzazione dei costi di gestione, la spesa effettiva
programmata dalla Consob per il 2012 è di 122,89 milioni di euro, con una riduzione di 9,76 milioni rispetto al dato
di spesa 2011.
In termini percentuali il contenimento ammonta a circa l'8%.
Conseguentemente è stato possibile applicare un'analoga riduzione delle entrate contributive dovute dai soggetti
vigilati: il gettito previsto dal regime contributivo per il 2012 scende pertanto a 105,90 milioni di euro rispetto ai
113,61 del 2011.
Il minor onere a carico del mercato sarà di 7,71 milioni (-7% circa, rispetto all'anno precedente).
Per effetto della progressiva riduzione del trasferimento a carico dello Stato, ormai quasi azzerato, da anni l'onere
del finanziamento dell'Autorità ricade pressoché integralmente sul mercato.
Scandalo di insider trading alla Banca Centrale Svizzera
(Wall Street Italia)
Berna, 2 gennaio
Uno scandalo ha travolto la Svizzera dopo che son iniziate a circolare voci circa transazioni sospette da parte
di un familiare molto vicino al Presidente della Banca Nazionale Elvetica.
Le indiscrezioni sono finite sulle prime pagine dei giornali nazionali, come Les Temps, e tutti hanno
incominciato a domandarsi perchè mai la moglie del numero uno della SNB avrebbe scambiato una quantità
seppur non ingente di franchi prima di una massiccia svalutazione della stessa divisa.
Per il momento si tratta di rumor, ma le informazioni circa le transazioni illegali dell'entourage del
Presidente della Banca Nazionale Svizzera, Philipp Hildebrand, sono già arrivate al Consiglio Federale.
Ciò ha spinto il Governo a fare esaminare i conti bancari di Hildebrand, che per il momento sembrano a
posto.
Kashya, moglie di Philipp Hildebrand, non poteva scegliere un timing migliore per l'operazione nel mercato
valutario: la donna ha venduto franchi svizzeri pochi giorni prima che la SNB iniziasse a svalutare la
moneta.
Le voci sostengono che la transazione sia stata effettuata dopo un colloquio tra moglie e marito.
Sembra che Kashya Hildebrand abbia comprato circa $500 mila quando ha scommesso al ribasso sul franco.
L'operazione è stata limitata e ha portato nelle tasche della famiglia Hildebbrand solo $ 50 mila in meno di
un mese.
Considerando che si tratta di una somma contenuta, non si è verificato ancora nulla di nefasto.
Dal sito di
“YAHOO.Finanza”, 3 gennaio 2012
Italia chiede a UE di evitare nuovi vincoli su debito (Reuters), 3 gennaio
L'Italia chiede all'Europa di evitare di rendere ancora più stringenti i vincoli sulla riduzione del debito pubblico rispetto
a quando già previsto nella riforma del Patto di Stabilità denominata 'Six Pack'.
Lo dice il Ministro per le Politiche Comunitarie Enzo Moavero Milanesi al Corriere della Sera, in edicola stamane,
spiegando il contenuto di una lettera inviata dal Governo italiano al Presidente UE Herman Van Rompuy in merito alle
conclusioni del Vertice europeo del 9 dicembre scorso.
"Per noi è importante che nell'Accordo [che codificherà le conclusioni del summit del 9 dicembre] non ci sia niente che
squilibri e complichi il quadro complessivo rispetto al Six Pack", dice Moavero.
"Va benissimo riprendere e codificare quelle norme in maniera più formale e solenne, ma non ci sembra necessario
fare di più".
La riforma del Patto di Stabilità europeo denominata Six Pack, entrata in vigore a inizio dicembre, stabilisce per i Paesi
della zona euro il vincolo di una riduzione del debito pubblico in eccesso rispetto alla soglia del 60% del Pil di un
ventesimo ogni anno, ma prevede che vengano considerati fattori attenuanti, come lo stock di risparmio privato di un
paese.
Nelle conclusioni del Vertice europeo del 9 dicembre, i leader europei hanno ribadito l'obbligo di riduzione del debito
di un ventesimo, omettendo, però, di nominare i fattori attenuanti.
Eliminare dalla nuova normativa le attenuanti rischia di rendere il vincolo sul debito una camicia di forza per l'Italia,
che l'anno prossimo si troverà ad affrontare anche una recessione.
Nulla da dire sui maxi-compensi
(Italia Oggi.online), 3 gennaio di
Alessandra Nucci
È stato un flop per i sindacati il say-on-pay, la clausola della legge di riforma di Wall Street, fortemente
voluta proprio dai rappresentanti dei Lavoratori, che dà ai Dipendenti di un'azienda il diritto di
esprimere il proprio parere sui mega-compensi accordati agli Amministratori Delegati.
Solo 36 imprese sulle 2.225 che hanno messo ai voti le remunerazioni dei loro massimi Dirigenti hanno
registrato un pollice verso.
Nelle altre, invece, i compensi milionari hanno avuto il via libera delle maestranze.
Il risultato è stato rivelato dalla rivista Forbes, che lo ha definito il «piccolo lurido segreto» che
smentisce il risentimento popolare che, si presumeva, covasse sotto la cenere in proporzioni massicce.
Sul meccanismo say-on-pay, che si può tradurre grosso modo «dì la tua sui mega-compensi», avevano
puntato molto i Sindacati.
Ora essi temono che questa possibilità possa essere abrogata dai Repubblicani, che hanno la
maggioranza alla Camera.
Così sul sito web della Federazione Sindacale Americana Afl-Cio compare un meccanismo che permette
di fare i paragoni più estremi fra le paghe dei vertici di aziende famose, come la Boeing o la Lockheed, e
le paghe di figure come l'infermiera o il pompiere.
Una scelta che pure resta significativa, anche se è tirata per i capelli, dato che in America le paghe
possono variare moltissimo da un luogo a un altro e da un'azienda a un'altra.
Così non interessa tanto sapere che Ray Irani, A. D. della Occidental Petroleum, l'anno scorso ha
guadagnato un totale di 58,56 milioni di euro, ma solo che ha intascato 1.506 volte la paga di un
insegnante e 1.193 volte di più di un'infermiera.
Né interessa tanto sapere che W. James McNerney, Amministratore Delegato della Boeing, ha
guadagnato 15,21 milioni di euro, quanto il fatto che ciò corrisponde a 533 volte lo stipendio di un
Lavoratore dell'edilizia.
A ogni raffronto compare una domanda: «Ray Irani ha contribuito 1.506 volte alla nostra comunità
rispetto a un insegnante?».
Ancora: «James McNerney contribuisce 533 volte alla nostra comunità rispetto a un Lavoratore
dell'edilizia?».
E così via.
Fra le poche aziende i cui A. D. sono stati bocciati nel referendum say-on-pay, le più note sono HewlettPackard, sommersa dai problemi, Freeport-McMoran Copper & Gold, una grossa impresa mineraria, il
Fondo Comune Janus Capital (NYSE: JNS - notizie) e Cincinnati Bell, una società di servizi.
Mps svolta con Fabrizio Viola
(Italia Oggi.online), 3 gennaio di Simonetta
Scarane
La notizia dell'arrivo a Siena di Fabrizio Viola alla Direzione Generale del Gruppo bancario di Rocca
Salimbeni ha fatto bene al titolo Mps che ieri in Borsa ha registrato l'aumento del 3,06%.
Non altrettanto è andata per Banca Popolare dell'Emilia Romagna (BPER) rimasta senza il suo
Amministratore Delegato.
Il mercato ha reagito male all'addio del Manager bocconiano a BPER della quale Viola era
Amministratore Delegato dal 2008.
Popolare Emilia ieri è rimasta ancora in territorio negativo registrando la perdita dello 0,99%.
Se il mercato borsistico ha premiato, ieri, la scelta di Viola (romano di nascita, milanese da sempre,
classe 1958, bocconiano, già Direttore Generale di Banca Popolare di Milano) al Gruppo
Montepaschi, presieduto da Giuseppe Mussari dato in uscita (anche Presidente ABI, Associazione
Bancaria Italiana), non altrettanto sembrano fare i Sindacati interni al Gruppo bancario.
Il Coordinamento RSA Banca Monte dei Paschi Siena SpA ha fatto sapere che non avrebbe voluto
il cambio della guardia sulla poltrona della Direzione Generale.
Non una posizione contraria a Viola, piuttosto una difesa del Direttore Generale, il senese Antonio
Vigni, una carriera all'interno del Gruppo, che si è dichiarato disponibile a risolvere in maniera
consensuale il proprio rapporto di lavoro rimanendo a disposizione comunque per eventuali
incarichi.
Antonio Vigni ha guidato la Banca dal 2006 ad oggi, gestendo le trasformazioni organizzative che
hanno portato Monte dei Paschi di Siena a diventare la terza Banca del Paese.
I Sindacati chiedono che i vertici della Banca, il Presidente Giuseppe Mussari e il Presidente della
Fondazione Gabriello Mancini, si assumano le responsabilità della scelta di un segnale così forte di
discontinuità.
In sostanza, per i Sindacati interni dovrebbero dimettersi.
Il 12 gennaio il CdA di Mps esaminerà la proposta di nomina a Direttore Generale del Gruppo di
Fabrizio Viola, che è destinato a diventare anche Amministratore Delegato dell'Istituto senese,
carica che al momento non esiste nell'organigramma della Banca che ha deciso comunque
all'inizio dell'anno di imprimere un'accelerata al cambiamento rispetto al passato.
E il segnale della discontinuità è arrivato con Viola che si troverà a dover gestire per prima cosa, in
corsa, la necessità del rafforzamento patrimoniale chiesto dalla Banca d'Italia. Quando verrà
nominato Direttore Generale ufficialmente, giovedì della prossima settimana, il 12 gennaio, Viola
dovrà affrontare il suo primo banco di prova in corsa: la messa a punto del piano che dovrà
spiegare come rafforzare la patrimonializzazione della Banca.
Avrà una settimana di tempo per rispettare l'appuntamento del 20 gennaio (a meno di proroghe)
fissato da Banca di Italia alle Banche per illustrare i Piani di rafforzamento dei centri patrimoniali.
«La nomina di un nuovo Management potrebbe essere un catalizzatore per Mps dato che Fabrizio
Viola è conosciuto e apprezzato dal mercato», si legge in una nota di Mediobanca che si aspetta
che il nuovo Manager prosegua con le misure di controllo sui costi già avviate dall'attuale squadra
alla guida dell'Istituto.
Banca Akros non esclude l'annuncio di potenziali svalutazioni a partire dal goodwill relativo
all'acquisizione di Antonveneta.
«Nel lungo termine però consideriamo Viola la persona giusta per rispondere al fabbisogno di
capitale per 3,3 miliardi identificato dall'EBA, vista la sua storia di successo come A. D. della
Popolare Emilia», continua lo studio.
«La Fondazione Mps ha inaspettatamente nominato un outsider come Direttore Generale per
cercare di risolvere il problema di sottopatrimonializzazione senza lanciare un aumento di capitale,
che la Fondazione stessa non potrebbe permettersi», ha concluso Banca Akros.
Quanto a Pop. Emilia, Akros si aspetta che «la prima conseguenza della partenza dell'A. D. sarà un
ritardo nella presentazione del nuovo Piano Industriale, che era attesa nelle prossime settimane».
Anzianità online dal 1° maggio
(Italia Oggi.online), 3 gennaio di Carla De Lellis
Più tempo per la presentazione obbligatoria per via telematica della domanda di pensione.
Fino al 30 aprile, infatti, sarà ancora possibile utilizzare il canale tradizionale.
Lo rende noto l'Inps nella circolare n. 174/2011.
Con circolare n. 131/2011, l'Inps aveva attiva dal 30 settembre 2011 la modalità di presentazione
telematica in via esclusiva, delle domande inerenti le prestazioni previdenziali e assistenziali di
ricostituzioni, di pensioni di anzianità e vecchiaia, di assegni sociali, di pensioni/assegni d'invalidità e
inabilità, di pensioni ai superstiti e di reversibilità.
Dal 1° gennaio 2012, si aggiungono anche le domande di pensioni ai superstiti e indirette, di pensioni di
invalidità specifica carico del soppresso Fondo autoferrotranvieri, le pensioni di inidoneità al servizio
ferroviario in genere a carico del fondo Ferrovie dello Stato.
Tuttavia, precisa l'Inps, al fine di garantire la più ampia informazione delle novità sulla presentazione
mediante modalità telematica, è previsto un periodo transitorio fino al 30 aprile, durante il quale sarà
ancora possibile inviare le domande con le tradizionali modalità.
Con circolare n. 171/2011, inoltre, l'Inps comunica che dal 1° gennaio anche le richieste di congedo
straordinario per l'assistenza al familiare disabile in situazione di gravità devono essere inoltrate
attraverso i canali Web, Patronato e Contact-Center.
In tal caso, il periodo transitorio durerà fino al 29 febbraio; alla scadenza, i tre canali citati
diventeranno esclusivi.
Con circolare n. 172/2011, ancora, l'Inps comunica che dal 1° gennaio le domande di trattamento di
disoccupazione in favore dei Lavoratori rimpatriati e di trattamento di disoccupazione ai Lavoratori
frontalieri italiani in Svizzera deve avvenire attraverso i canali Web, Patronato e Contact-Center.
Il periodo transitorio durerà fino al 31 marzo; alla scadenza, i tre canali citati diventeranno esclusivi.
Infine, con circolare n. 173/2011, l'Inps comunica che dal 1° gennaio le domande di disoccupazione e
assegno per il nucleo familiare ai Lavoratori agricoli dipendenti devono avvenire attraverso i canali
telematici (Web, Patronato e Contact-Center).
Il periodo transitorio durerà fino al 31 marzo; alla scadenza (dal 1° aprile), i tre canali citati
diventeranno esclusivi.
Inps: contro code a sportello servizio pagamenti online
(Agi) Roma, 3
gennaio
L'Inps aggiunge un altro servizio telematico "per rendere sempre più semplici e con facili modalità di
utilizzo i pagamenti online, per semplificare in questo modo il rapporto con i cittadini e nello stesso
tempo evitare code agli sportelli".
E' quanto si legge in una nota dell'Istituto.
Da oggi è attivo sul sito "Il Portale dei pagamenti" che offre ai cittadini e agli utenti "un punto unico
dove si possono trovare tutti i servizi abilitati per eseguire il pagamento dei bollettini online, stampare
i bollettini MAV, acquistare i buoni lavoro o voucher online, visualizzare i pagamenti effettuati e avere
notizie e aggiornamenti sulle nuove modalità di pagamento".
Germania: disoccupazione scende più del previsto, tasso 6,8% (Agi) Berlino, 3 gennaio
La disoccupazione in Germania è calata più del previsto in dicembre di 22.000 unità rispetto al mese precedente a
2,888 milioni.
Il tasso della disoccupazione scende così al 6,8% dal 6,9% di novembre, come ha sancito oggi l'Ufficio Federale del
Lavoro.
Spagna: nuovo record di disoccupati, sono 4,42 milioni (Agi) Madrid, 3 gennaio
Sale ancora il numero dei disoccupati in Spagna, che era già a livelli record.
Alla fine del 2011 erano 4.422.359, il 7,86% in più del 2010.
Solo nell'ultimo mese dell'anno le persone senza lavoro sono aumentate di 1.897 unità secondo i dati ufficiali
pubblicati oggi.
Terza manovra per la Spagna (Italia Oggi.online), 3 gennaio
A Madrid non dormono certo sonni tranquilli.
Tanto meno il nuovo Governo di centro-destra, nominato dopo la vittoria elettorale di Mariano Rajoy.
Di fronte a un deficit pubblico che si è portato sopra l'8% del Pil rispetto al 6% previsto, bisogna trovare urgentemente
nuove entrate per riequilibrare i conti.
Queste misure andranno ad aggiungersi a quelle già approvate e che consistevano in un taglio dapprima di 15 e poi di
9 miliardi di euro.
La coperta è sempre più corta, dunque, e l'Esecutivo non vuole assolutamente finire sotto pressione da parte dei
mercati finanziari.
Mancano all'appello 35 miliardi per il 2012 per centrare il traguardo di un passivo pari al 4,4% del Prodotto interno
lordo.
Il Ministro dell'Economia, Luis de Guindos, ha dichiarato che è necessario fare sacrifici nei prossimi mesi. Occorre
senso di responsabilità, ha aggiunto, per evitare di finire in una situazione praticamente ingovernabile.
Il Ministro ha escluso un incremento dell'Iva.
In realtà su questo provvedimento, che resta all'ordine del giorno, il Governo è diviso, visto che andrebbe a colpire gli
spagnoli in una fase di bassi consumi.
E gli indicatori rilevano che il Paese si trova in piena recessione.
Una situazione che rischia di produrre un pericoloso avvitamento: lo Stato può continuare a tagliare ma, senza la
crescita dell'economia, neppure le entrate sono in grado di irrobustirsi.
Turchia, inflazione ai massimi da novembre 2008 (Finanza.com), 3 gennaio
Accelera l'inflazione in Turchia, fino a raggiungere il doppio del target ufficiale del 5,5% annuo e superando le attese
degli analisti di Bloomberg che si aspettavano un 10,1%.
Il tasso è invece salito al 10,5% annuo in dicembre, dal precedente 9,5%, il maggiore da novembre 2008, aumentando
dello 0,6% mensile.
Crisi: UE avverte Ungheria, aiuti legati a indipendenza Banca Centrale
(Asca-AFP)
Bruxelles, 3 gennaio
L'Ungheria deve salvaguardare chiaramente l'indipendenza della sua Banca Centrale prima che i negoziati per il
pacchetto di aiuti finanziari possano riprendere.
Lo ha fatto intendere oggi la Commissione UE, dopo che a dicembre lo stesso Esecutivo UE e il Fondo Monetario
Internazionale avevano interrotto i colloqui preliminari sugli aiuti in segno di protesta per una controversa riforma
istituzionale, poi approvata dal Parlamento ungherese la scorsa settimana, che rischia, secondo UE, FMI e BCE, di
estendere l'influenza del potere esecutivo sulla politica monetaria.
Budapest sta cercando di ottenere una linea di credito da 15/20 miliardi di euro, ma al riguardo le preoccupazioni UE,
ha detto il portavoce della Commissione Olivier Bailly, sono ''molto forti'', aggiungendo che, ''visto il clima di
incertezza sulle normative che riguardano la Banca Centrale, che è molto importante per assicurare la stabilità
finanziaria del Paese, l'FMI e la Commissione non hanno ancora deciso di tornare a Budapest''.
Un funzionario UE ha invece detto esplicitamente che la delegazione incaricata di avviare colloqui ufficiali ''non
tornerà a Budapest senza avere certezze'' sull'indipendenza della Banca Centrale.
Il portavoce della Commissione Bailly ha poi fatto sapere di aver ricevuto la traduzione della discussa legge e che gli
uffici tecnici la stanno studiando per verificare se questa sia compatibile con le normative UE. L'indipendenza della
Banca Centrale è una condizione chiave per poter entrare nell'Eurozona, di cui l'Ungheria ancora non fa parte.
Grecia: Governo, senza intesa su nuovi aiuti lasceremo euro (Agi) Atene, 3 gennaio
Il portavoce del Governo greco, Pantelis Kapsis lancia l'allarme a fa sapere che senza un'intesa sul nuovo programma
di aiuti da 130 miliardi di euro, Atene sarà costretta a lasciare l'euro.
"L'Accordo sugli aiuti - dice in tv - va raggiunto, altrimenti saremmo fuori dal mercato e fuori dall'euro".
La Grecia sta negoziando il nuovo piano di aiuti con UE, FMI e con i creditori privati.
La scadenza è marzo, quando scatteranno una serie di rimborsi sul debito, che se dovessero saltare porterebbero il
Paese in default.
Finora sia Atene sia Bruxelles hanno sempre escluso una fuoriuscita dall'euro.
National Bank of Greece riacquista il proprio debito per 2,5 Miliardi di euro
(Finanza.com), 3 gennaio
National Bank of Greece vuole riacquistare il proprio debito per 2,5 Miliardi di euro.
Lo riporta l'agenzia internazionale Bloomberg, specificando che l'offerta ammonterebbe al 70% del valore
nominale dei titoli acquistati.
Lo scopo è di generare capitale Core Tier 1 e di rafforzare il valore del Gruppo.
BCE: Peter Praet nuovo capo economista al posto di Jurgen Stark
(Asca-AFP)
Francoforte, 3 gennaio
Il belga Peter Praet è il nuovo capo economista della BCE.
Prende il posto del tedesco Jurgen Stark, dimessosi dall'incarico alla fine dello scorso anno.
Praet, che compirà 63 alla fine mese, è stato membro del Comitato Esecutivo della BCE dal giugno scorso e, come si
legge in un comunicato della Banca Centrale, ''sarà responsabile per l'economia, risorse umane, bilancio e
organizzazione''.
La nomina di Praet, il primo capo economista non tedesco, è giunta a sorpresa, anche perchè in lizza per il posto
c'erano anche il francese Benoit Coeure e il tedesco Joerg Asmussen, che sarà comunque responsabile per le relazioni
internazionali ed europee, nel senso che sarà il rappresentante della BCE negli incontri internazionali e alle riunioni
dell'Eurogruppo e dell'Ecofin.
Asmussen sarà inoltre responsabile dei servizi legali e sovrintenderà alla costruzione della nuova sede della BCE e della
rappresentanza permanente della Banca Centrale a Washington.
Coeure sarà responsabile dei sistemi informativi e operazioni di mercato.
Fondiaria, Gruppo sale su attese decisioni a breve
(Reuters), 3 gennaio h.
10,20
Gruppo Fondiaria Sai in netto rialzo in Borsa sulle attese per una decisione a breve sulla
ristrutturazione.
"Mi sembra che ci siano diverse opzioni, si sta tentando di fare ordine.
Ci sono dubbi anche sull'ipotesi di fusione con Unipol", dice un trader.
"L'anno era finito molto male, i titoli risalgono sulle attese per una soluzione".
I giornali scrivono che l'obiettivo è arrivare a un Progetto quadro entro metà gennaio. Secondo un
quotidiano l'ipotesi più probabile è quella di un aumento di capitale da 400 milioni per Premafin,
da sottoscrivere anche da parte delle Banche che convertirebbero così parte dei loro crediti.
Alle 10 Premafin è in asta di volatilità dopo aver segnato prezzo in apertura, in rialzo del 25% a 25
cent.
Fondiaria Sai sale del 5,8%, con scambi per 2,7 milioni di pezzi da 5,4 milioni della media giornaliera.
Unipol sale dell'1,8% a 0,2619 con scambi per quasi 500.000 pezzi da una media di 2,7 milioni.
Unipol e Fondiaria-Sai verso le nozze dell'anno? (Bluerating.it), 3 gennaio
I riflettori a Milano continuano ad essere puntati su Fondiaria-Sai: in attesa di capire quanti e quali
nuovi investitori parteciperanno all'aumento di capitale da massimi 750 milioni di euro sulla stampa
circola con insistenza il nome di Unipol quale nuovo partner industriale.
La Compagnia bolognese (che come nel caso della società dei Ligresti vede in Mediobanca uno
dei principali creditori) potrebbe cementare un'alleanza con un'operazione carta contro carta.
I rumors favoriscono anche oggi i due titoli, con Unipol in crescita dell'1% a metà pomeriggio e
Fondiaria-Sai in rialzo di oltre il 6%.
Bpm: lussemburghese Time&Life all'8% (Finanza.com), 3 gennaio
Time&Life è il nuovo secondo azionista della Popolare di Milano.
A rivelarlo è Il Sole 24 Ore.
Stando a quanto riportato dal quotidiano nazionale, la società lussemburghese guidata dal
finanziere Raffaele Mincione, avrebbe investito circa 60 milioni di euro raggiungendo così una
partecipazione nell'Istituto milanese parti all'8,6%.
Mincione sarebbe così il secondo azionista di Bpm subito dopo Invest Industrial di Andrea Bonomi,
Presidente del Consiglio di Gestione di Piazza Meda.
Ora l'attesa è tutta per la nomina del nuovo Consigliere Delegato di Bpm, la cui nomina dovrebbe
arrivare al rientro dalla pausa natalizia: tra i papabili è spuntato il nome di Giuseppe Castagna,
Direttore Generale del Banco di Napoli, anche se la soluzione interna con la nomina di Claudio De
Conto, membro del CdG della Banca, non è mai tramontata.
Bpm, Altroconsumo annuncia iniziative giudiziarie su convertendo
(Reuters), 3 gennaio
In seguito alle numerose richieste di risparmiatori l'Associazione dei consumatori Altroconsumo
annuncia iniziative giudiziarie nei confronti di Pop. Milano per i danni subiti dalla conversione del
bond convertendo avvenuta lo scorso 29 dicembre, in anticipo rispetto ai termini originari.
Lo dice in una nota l'Associazione sottolineando che "sono ad oggi più di 200 i risparmiatori che si
sono rivolti ad Altroconsumo per avere un aiuto per i danni subiti", e ricordando che secondo
alcuni esperti la conversione del prestito comporta una perdita stimata tra il 50% e il 70%.
Secondo gli analisti di Altroconsumo il convertendo - i cui i termini sono stati modificati
dall'Assemblea dei bondholder il 22 dicembre tra le forti proteste dei piccoli risparmiatori - "è in
realtà uno strumento finanziario che non assicura alcun risultato utile all'investitore".
Inoltre "non poteva in alcun caso essere competitivo nemmeno con l'acquisto diretto di titoli
azionari Bpm sia in presenza di un trend rialzista sia nel caso in cui, come poi è effettivamente
avvenuto, il titolo sottostante riducesse il proprio valore di mercato".
La modifica del regolamento del convertendo ha riguardato oltre l'anticipo della scadenza (dalla
precedente data del 1 giugno 2013) anche la riduzione dello strike price a 2,71 da 6 euro.
Altroconsumo, che già ha presentato un esposto alla Consob perché riaccenda i riflettori sulla
vicenda, annuncia quindi che "intende agire a tutela dei risparmiatori danneggiati,
intraprendendo le iniziative giudiziarie più opportune qualora Bpm non adotti immediatamente
tutte le misure idonee ad eliminare le violazioni accertate e a risarcire i consumatori dei danni
subiti".
Unicredit: Servizi in unica società per taglio costi del
16% al 2015 (LaPresse.it) Milano, 3 gennaio
Nasce Unicredit Business Integrated Solutions, detenuta al 100% da Unicredit, dall’integrazione e
consolidamento di 13 Società del Gruppo.
La Società è dedicata all’erogazione dei servizi di Information e Communication Tecnology (ICT), Back
Office e Middle Office, Real Estate, Security e Procurement. Lo comunica Piazza Cordusio in una nota.
La nuova Società conta circa 13.000 persone e coordinerà le attività in 11 Paesi: Austria, Germania,
Italia, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria, New York e Singapore.
Tra i primi obiettivi di UniCredit Business Integrated Solutions vi è la riduzione dei costi diretti del 16%
entro il 2015.
UniCredit, nasce la società di servizi (Italia Oggi.online), 3 gennaio
Nasce la società globale di servizi di Piazza Cordusio, UniCredit Business Integrated Solutions, detenuta al
100% dalla Banca, frutto dell'integrazione e consolidamento di 13 Società del Gruppo.
La società, dedicata all'erogazione dei servizi di ICT, Back Office e Middle Office, Real Estate, Security e
Procurement, è tra le prime aziende di servizi a livello europeo e ha l'obiettivo di consolidare e
riorganizzare le attività operative necessarie al funzionamento del business del Gruppo, ottimizzandone i
costi e facendo leva su una maggiore flessibilità di erogazione e su un ulteriore miglioramento dei tempi
di risposta.
Tra i primi obiettivi vi è la riduzione dei costi diretti del 16% entro il 2015. «L'avvio di una macchina
operativa globale, multifunzione e realmente tagliata sulle mutate esigenze del business», ha dichiarato
Paolo Fiorentino, Responsabile Operativo di UniCredit e Presidente di UniCredit Business Integrated
Solutions, «è un importante traguardo raggiunto nell'ambito del Piano Strategico che ci permette di
fissare obiettivi sfidanti in linea con le aspettative del Gruppo».
La società sarà inoltre responsabile per tutto il Gruppo delle strategie di innovazione per individuare, con
le Divisioni Commerciali della Banca, soluzioni all'avanguardia, in grado di migliorare ed estendere i
servizi ai clienti.
«Abbiamo adottato un modello di business nuovo e unico nel panorama bancario europeo», ha aggiunto
Paolo Cederle, A. D. di UniCredit Business Integrated Solutions, «tagliato sulle necessità di ogni tipologia
di cliente piuttosto che sui diversi servizi erogati. La nostra rete potrà dunque contare su Business Lines
dedicate per ogni specifica necessità di servizio».
La nuova realtà conta su circa 13 mila persone e coordinerà le attività in 11 Paesi: Austria, Germania,
Italia, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria, New York e Singapore.
Unicredit, aumento a maxi-sconto (Milano Finanza), 3 gennaio
L’ultima parola sui dettagli dell’aumento di capitale da 7,5 miliardi di Unicredit spetterà al Consiglio di
Amministrazione della Banca, che si riunirà domani per dare il via libera all’operazione di rafforzamento
patrimoniale, che dovrebbe partire lunedì 9 gennaio (l’ok della Consob al prospetto è atteso per il fine
settimana) per concludersi venerdì 27.
Nel corso della riunione tenutasi nella tarda serata tra Marina Natale, CFO di Piazza Cordusio, e le Banche
del Consorzio di garanzia guidato da Mediobanca e BofA-Merrill Lynch, sarebbe stata definita la proposta
da portare sul tavolo del CdA.
Proposta che, secondo indiscrezioni, comporterebbe l’emissione dei nuovi titoli con uno sconto compreso
tra il 35%-40% sul TERP (il prezzo teorico prima dello stacco del diritto d’opzione), anche se il CdA
potrebbe decidere di alzare lo sconto oltre il 40%.
Intanto tra gli azionisti sono cominciati i movimenti.
Il Fondo americano Blackrock ha tagliato dal 4% all’1,7% la propria partecipazione in Unicredit con
un’operazione effettuata il 27 dicembre scorso contemporaneamente all’accorpamento delle azioni (ieri il
titolo ha chiuso in calo del 2,47% a 6,33 euro).
Tra le Fondazioni le adesioni all’aumento stanno arrivando, ma alcune hanno scelto un’esposizione
parziale.
Piazza Affari sale ancora nonostante Unicredit
(Trend.online), 3 gennaio di Giancarlo
Marcotti
Avremmo potuto titolare “Buona anche la seconda”, una seduta che ha confermato ciò che di bello si era già visto nel
primo giorno di contrattazione di questo neonato 2012.
I maggiori rialzi sono stati messi a segno da quei mercati che ieri non avevano partecipato alla “gran ballo d’inizio
anno” in quanto chiusi per festività, ma per il resto l’indice Dax (+1,50%) di Francoforte si è confermato il più “tonico”
ed il Cac (+0,72%) di Parigi quello più “appesantito”.
L’indice tedesco ha beneficiato in particolare dell’ottima intonazione del settore auto con Daimler e Bmw in vetta alla
classifica dei guadagni giornalieri, mentre, il listino francese ha ritrovato il segno più solo nell’ultima ora e mezza di
contrattazione appesantito dal settore bancario.
Piazza Affari ha terminato la seduta molto vicina ai massimi di giornata,( +1,24%), nonostante il titolo più importante
del settore bancario, Unicredit (-2,47%) sia risultato il peggiore del listino principale, l’aumento di capitale continua a
tener lontano gli investitori dall’Istituto di Piazza Cordusio.
In vetta ai rialzi Stmicroelectronics (+5,15%) dopo l’accordo firmato con Enel Green Power (+1,66%) e Sharp per la
costruzione di pannelli fotovoltaici.
A seguire troviamo Tod’s (+5,05%) che beneficia della buona giornata del settore del lusso, fra i migliori di giornata
con il comparto automobilistico che ha premiato Fiat (+3,67%) e Fiat Ind. (+3,53%) nonostante i dati sulle
immatricolazioni a dicembre siano stati tutt’altro che brillanti.
Il comparto bancario ha messo in evidenza soprattutto le Popolari, guida i rialzi Banca MPS (+3,95%) sull’onda della
notizia dei cambi al vertice, ma ottimi rialzi sono stati messi a segno anche da UBI Banca (+2,55%), BPER (+2,26%) e
(Banco Popolare (+2,08%).
Occorre poi sottolineare i guadagni di Prysmian (+3,32%), Buzzi Unicem (+3,29%) e Tenaris (+2,62%) arrivato a quota
15,3 euro capitalizzando appieno il nuovo rincaro dei prezzi petroliferi.
Torna sopra il livello dei 3 euro Finmeccanica (+2,03%) e salgono ancora sia Pirelli (+1,95%) che Generali (+1,82%)
forse influenzata dalla notizia che circola sul possibile matrimonio fra Fondiaria Sai e Unipol.
Citigroup colloca nuovo bond per 2,5 miliardi di dollari
(Bluerating,it), 3 gennaio ’12
Citigroup ha lanciato oggi un bond da 2,5 Miliardi di dollari a cinque anni, la maggiore emissione
dell'Istituto sin dal 2009.
Il rendimento dovrebbe essere risultato attorno ai 360 punti base sopra il tasso dei T-bond di pari
durata secondo fonti di mercato, meno dei 375 punti base di spread che si prevedevano a inizio seduta.
Saldi: Adiconsum, stagione inefficace. Liberalizzare commercio
(Asca)
Roma, 3 gennaio
''La stagione dei saldi è anacronistica e inefficace. E' tempo di liberalizzare il commercio''.
Lo afferma, in una nota, Pietro Giordano, segretario generale di Adiconsum, in occasione dell'inizio delle
vendite promozionali in molte città italiane.
Una norma, spiega, ''violata sempre di più dagli stessi commercianti, che ormai operano - giustamente
secondo Adiconsum - secondo leggi di mercato e non secondo leggi pensate e scritte nel dopoguerra.
Che senso ha - prosegue Giordano - continuare con saldi che ormai sono sovrastati ed annullati dai presaldi che i consumatori ricevono da più di un mese sui loro telefonini tramite sms o tramite e-mail, con sconti
fino al 60%?
Che senso hanno i saldi quando le nostre città sono ormai piene di negozi che fanno promozioni e
liquidazioni e con una presenza massiccia di outlet con grandi griffe con sconti anche del 30-40%?''.
Il commercio elettronico ''riesce a far risparmiare significativamente i consumatori, non solo quando
acquistano servizi quali viaggi e vacanze, ma anche quando acquistano abbigliamento, arredamento per la
casa, ecc.
Pensare che - soprattutto in un periodo di crisi - i saldi coprano il flop delle vendite registratosi in dicembre è
illusorio oltre che anacronistico.
E' tempo, continua Giordano, di cancellare la legge sui Saldi e dare piena realizzazione ad una completa
liberalizzazione del commercio, solo così i consumatori potranno godere di un abbattimento dei prezzi, con
un sempre migliore rapporto qualità-prezzo dei prodotti acquistati''.
Manovra Monti: le nuove norme Irpef e relative addizionali
(Tendenza &
Mercati), 3 gennaio
Dopo l’approvazione della manovra Monti, si tratta ora di capire come le nuove tasse si ripercuoteranno
sugli Enti Locali, dall’addizionale IRPEF all’IMU, dalle addizionali comunali ai costi dei servizi ai cittadini.
Ma le certezze sono poche, poiché ogni singolo Ente Locale può intervenire sul prelievo a sua discrezione.
La manovra aumenta l’addizionale regionale IRPEF ‘di base’ dallo 0,9% all’1,23%.
L’aumento scatterà questo mese, o comunque dopo il conguaglio.
Questa nuova aliquota si applica anche alle regioni a Statuto Speciale e alle Province Autonome di Trento e
Bolzano – e in maniera retroattiva, a partire dall’anno di imposta 2011.
Su questa base entrano poi in gioco gli enti locali, che da quest’anno potranno aumentare gradualmente il
prelievo fino a un massimo dello 0.5% in più.
La tassa potrebbe perciò giungere all’1,73%.
E nelle Regioni alle prese con il Piano di rientro della sanità (Calabria, Molise e Campania), si potrebbe
aggiungere un ulteriore 0.3%, portando il prelievo totale al 2,03%.
Prendendo ad esempio due cittadini con lo stesso reddito di 30.000 euro, un residente in Lombardia e uno in
Campania, per il primo l’aumento delle tasse potrebbe essere di 427 euro, per il secondo di ben 609 euro.
Alle addizionali regionali si aggiungeranno poi i possibili aumenti delle addizionali comunali, che dallo
0,5% attuale potrebbero crescere fino a un massimo dello 0,8% – a cui si sommeranno gli interventi sulle
aliquote IMU.
Naturalmente, non sono da escludere aumenti dei costi dei servizi pubblici locali come asili nido, mense
scolastiche e trasporti.
Equitalia dice addio all'aggio del 9% (Milano Finanza), 3 gennaio
L’ultimo in ordine di tempo a dare fuoco alle polveri è stato Beppe Grillo.
Il comico-blogger genovese si è scagliato a peso morto contro Equitalia, la società pubblica di riscossione.
Se «è diventata un bersaglio, bisognerebbe capirne le ragioni oltre che condannare le violenze», ha detto
Grillo, aggiungendo che «un avviso di pagamento di Equitalia è diventato il terrore di ogni italiano».
Quanto la società partecipata dall’Agenzia delle Entrate e dall’Inps sia ormai nel mirino, più che le parole di
Grillo lo dimostrano gli attentati che hanno coinvolto non solo le sedi periferiche del Gruppo, ma anche
quella centrale con la lettera bomba inviata al Direttore Generale Marco Cuccagna.
Che la situazione, a torto o a ragione, stesse sfuggendo di mano, ha dovuto prenderne atto lo stesso Governo
che ha provato a correre ai ripari lanciando qualche segnale di pace nei confronti dei contribuenti.
Innanzitutto rivoluzionando il sistema di remunerazione di Equitalia, uno degli aspetti maggiormente
criticati.
Oggi, infatti, l’attività di riscossione è remunerata con un aggio pari al 9% delle somme iscritte a ruolo
riscosse e dei relativi interessi di mora.
Il balzello, insomma, si paga sul totale della cartella.
Se il contribuente riconosce i suoi torti e paga entro 60 giorni, deve a Equitalia solo il 4,65% mentre l’altra
metà dell’aggio viene pagata dall’Ente creditore.
Se invece ritarda il pagamento oltre i due mesi, allora deve versare tutto il 9%.
Nel Decreto salva-Italia approvato poco prima di Natale è stata inserita una norma che annulla questo
sistema sostituendolo con un altro, più equo, che dovrebbe pesare meno sui contribuenti.
L'evasione fiscale italiana segnalata dai contribuenti (Yahoo.Finance), 3 gennaio
A tenere il polso della crescente evasione fiscale all’italiana, ci pensano i cittadini stessi, laddove chi
dovrebbe controllare non controlla.
Attraverso le segnalazioni spontanee, come riportate dal sito Evasori.info, emerge una contabilità mostruosa
che vede l’apice di un fenomeno che non conosce crisi: al 3 gennaio sono 284.809 segnalazioni per 46.437.232
euro.
Una somma quasi raddoppiata in sei mesi: il 24 giugno scorso erano 106.540, per 24.336.354,32 euro.
Nella grande corsa alla denuncia, nessun settore resta fuori dalle segnalazioni: spiccano le attività
commerciali, bar (99.226 segnalati), ristoranti (37.083), servizi alla persona (26.836) e alimentari e tabacchi
(26.241).
Seguono tutti gli altri, medici e dentisti (12.405), costruttori (6.803), grossisti (5.936), i liberi professionisti
(4.796), anche quelli che operano nel settore dello sport e del divertimento.
Come a dire: non manca proprio nessuno, in una panoramica che non promette nulla di buono e che però va
approfondita nel dettaglio.
Le categorie lavorative che evadono più somme, stando alle segnalazioni di Evasori.info, risultano
nell'ordine:
medici e dentisti per 4,4 milioni di euro;
costruttori di edifici per 3,8 milioni;
immobiliaristi per 2,8 milioni;
ristoratori per 2,6 milioni;
studi legali, avvocati e notai per 2,4 milioni;
baristi per 1,9 milioni;
servizi per la persona per 1,8 milioni;
idraulici, elettricisti per 1,4 milioni;
rivenditori auto e moto, con la stessa cifra;
grossisti per 1,3 milioni;
commercianti a quota 1,2 milioni;
sport e intrattenimento e servizi finanziari per la cifra di 1 milione.
Il sommerso per abitante tocca vette stellari al Nord, Treviso, Como e Mantova, ma anche a Taranto, Roma,
Grosseto, Savona, Lucca, Rimini, Cremona.
Il mito dell’evasione più concentrata al Sud, insomma, potrebbe subire qualche colpo ed essere messo in
discussione.
I maggiori evasori si distribuiscono con uniformità, ma anche con coerenza.
Sono i gestori di servizi finanziari in Provincia di Como, i costruttori edili in Provincia di Treviso, gli
immobiliaristi della Provincia di Roma, medici e dentisti in Provincia di Milano e Roma, legali e notai di
Capitale e Provincia, ristoratori della Provincia di Firenze, medici e dentisti di Napoli e Provincia,
immobiliaristi delle Province meneghine.
Guardando ai grafici delle zone dove l’evasione è frequente, ma meno ossessiva, spicca anche la
diversificazione dei motivi: nel piemontese, a fronte di 4.046 segnalazioni, il movente maggiore sembra
l’occultamento dei costi di catering, asporto e take out; in Toscana, spiccano i servizi di assistenza sanitaria;
in Trentino, agenzie di viaggi e tour operator sono le categorie citate tra le 4.032 segnalazioni ricevute; a
Latina, le 4.594 denunce chiamano in causa i servizi per edifici e paesaggio.
Da sempre, come anche i dati confermano, nel mirino dell’evasione ci sono i professionisti e il famoso popolo
delle partite Iva.
Ma dalla mappatura degli episodi di evasione fiscale, emerge che la generalizzazione del fenomeno tocca
categorie a cui non pensiamo mai, ma che altrettanto commettono reato.
Nella grande nuvola dell’evasione che ci sovrasta finiscono anche i veterinari, citati “in giudizio” sul sito 338
volte; vigilanti e investigatori, con 42 episodi; silvicoltori, fermi a quota 24 episodi; organismi
extraterritoriali, con 22 occorrenze; traduttori e interpreti con 15 segnalazioni.
Danno meno nell’occhio di tutti gli altri, ma la colpa è qualitativamente la stessa.
E il massacro del Paese continua.
Lavoro: Cgil, 46 forme contrattuali esistenti, portarle a 5
(Agi) Roma, 3
gennaio
Sono 46 le modalità contrattuali che permettono l'accesso al mondo del lavoro.
"Una flessibilità che non ha pari in altri ordinamenti", fatta di 46 vie diverse per entrare nel mercato del
lavoro, divise fra rapporti di lavoro subordinati, para subordinati, speciali e autonomi, e che determinano
una "eccessiva flessibilità in entrata che potrebbe limitarsi a 5 tipologie".
Elencandoli uno ad uno la Cgil nazionale, attraverso uno studio del Dipartimento Mercato del Lavoro,
cerca di fare chiarezza sulle diverse modalità di rapporti di lavoro.
Lavoro: Confartigianato, serve confronto, no a scorciatoie
(Adnkronos)
Roma, 3 gennaio
Aprire il confronto per una "soluzione di prospettiva" per il mercato del lavoro, perchè anche in passato "le
scorciatoie non hanno portato a niente".
E' l'invito al Governo, raccolto dall'Adnkronos, del Presidente di Confartigianato, Giorgio Guerrini.
Lavoro: Angeletti, conta solo che Governo accolga nostre proposte
(Adnkronos) Roma, 3 gennaio
"Al di là della forma degli incontri, vogliamo confrontarci con il Governo.
Ciò che conta è che il Governo ascolti e accolga il merito delle proposte sindacali".
Così il leader Uil, Luigi Angeletti, sugli incontri separati per la riforma del mercato del lavoro.
Governo pensa a incontri bilaterali con Sindacati per riforma lavoro
(LaPresse.it) Roma, 3 gennaio
Il Governo pensa di dare vita ad incontri bilaterali con le sigle sindacali per avviare la riforma del mercato
del lavoro.
Secondo quanto si apprende, le riunioni dovrebbero vedere la partecipazione, per l'Esecutivo, del Ministro
del Lavoro, Elsa Fornero.
Angeletti (Uil): Monti ci ascolti, servono più aiuti, aumentare il potere
d’acquisto di Lavoratori e Pensionati (Ansa) Roma, 3 gennaio
Per invertire la rotta della crisi si comincia dall'aumentare "il potere d'acquisto di Lavoratori e Pensionati"
e intanto si deve "ridurre la pressione fiscale sulle imprese".
E' la proposta del Segretario Nazionale della Uil, Luigi Angeletti, intervistato dall'Unità.
Angeletti si dice convinto che rendere possibile questo scenario "é una questione di scelte politiche.
Decidere ad esempio, la riduzione dei costi della politica, che colpendo privilegi e razionalizzando le
strutture - afferma Angeletti - come abbiamo indicato, porterebbe ad un risparmio di quattro cinque
miliardi".
Quanto alla necessità per il Governo di stringere un patto con le Parti Sociali per presentarsi più forte in
Parlamento, Angeletti è d'accordo con il segretario della Cgil, Susanna Camusso.
"Questo Governo è nato per mancanza di alternativa - aggiunge il sindacalista - ma sarebbe più autorevole
se si presentasse con la carta di un chiaro consenso sociale alle spalle.
Noi siamo pronti, sapendo che non andiamo lì ad ascoltare una qualsiasi riforma del mercato del lavoro ma
per discutere di tutto, dal fisco ai salari, al mercato del lavoro, alle pensioni".
Lavoro: Confindustria, affronteremo riforma con apertura e dialogo (Asca)
Roma, 3 gennaio
Confindustria in una nota condivide l'invito del Presidente della Repubblica, Giorgio. Napolitano a
procedere lungo la strada tracciata con l'Accordo del 28 giugno su Rappresentanza ed esigibilità dei
Contratti di Lavoro.
''Quell'Accordo - si legge nella nota - costituisce un passaggio importante per migliorare la produttività
delle aziende e le retribuzioni dei Lavoratori.
Come giustamente ricorda il Presidente, quell'Accordo è stato condiviso da tutti.
Confindustria intende affrontare i temi che si pongono oggi, relativi ad una più generale riforma del
mercato del lavoro, con quello stesso spirito di apertura e dialogo che ha consentito di giungere
all'accordo del giugno scorso.
In una situazione che continua ad essere segnata dall'emergenza finanziaria - conclude Confindustria - è
essenziale che si conseguano rapidamente nuovi rilevanti progressi sulla via delle riforme strutturali''.
Lavoro: Fornero, interverremo presto su pratica 'dimissioni in bianco'
(Asca) Roma, 3 gennaio
Il Governo interverrà presto sulla pratica delle ''dimissioni in bianco'', ovvero sulla pratica imposta alle
donne al momento dell'assunzione per poter interrompere facilmente il rapporto di lavoro (soprattutto in
caso di maternità).
Lo afferma in una dichiarazione il Ministro del Lavoro e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, precisando
che il problema è all'attenzione del Ministero.
Ciò in quanto, spiega il Ministro, ''tale pratica pesa fortemente e negativamente sulla condizione
lavorativa delle donne e sulla loro stessa dignità, costituendo una vera e propria 'devianza' dai principi di
libertà alla base della società civile.
Si tratta di aspetti che - sottolinea il Ministro - sono cruciali alla luce della delega che mi è stata affidata
relativamente alle Pari Opportunità''.
Il Ministero sta studiando i modi e i tempi di un intervento complessivo, a carattere risolutivo e che, anche
grazie all'uso delle tecnologie informatiche, possa garantire, in caso di dimissioni, la certezza dell'identità
della Lavoratrice, la riservatezza dei dati personali e, soprattutto, la data di rilascio e di validità della
lettera di dimissioni nell'ambito di una più generale volta a rafforzare la trasparenza nelle relazioni di
lavoro.
''Tale intervento - conclude il Ministro Fornero - comprenderà altresì un'azione di sensibilizzazione volta a
restituire piena parità e dignità al lavoro delle donne, considerato un fattore di crescita indebitamente
compresso''.
I concorsi pubblici su Cliclavoro (Italia Oggi.online), 3 gennaio di Carla De Lellis
Le Pubbliche Amministrazioni devono comunicare alla borsa nazionale del lavoro (cliclavoro) tutte le
procedure comparative e selettive (concorsi) per l'attribuzione di incarichi di collaborazione e per
l'assunzione con ogni tipo di Contratto di Lavoro.
Lo prevede il Decreto Ministeriale 13 ottobre 2011 pubblicato in G. U. n. 1/2012.
Per l'operatività del provvedimento, in vigore dal 1° febbraio, occorrerà attendere la direttiva del Ministro
per la Pubblica Amministrazione che, peraltro, potrà prevedere un periodo di sperimentazione non
superiore a 12 mesi.
Il nuovo obbligo, che interessa tutte le P. A., mira a favorire una maggiore efficienza del mercato del
lavoro, con la disponibilità online (www.cliclavoro.gov.it) delle offerte di impiego pubblico sull'intero
territorio nazionale.
Pioggia di donazioni in Svizzera (Italia
Oggi.online) Berlino, 3 gennaio di Roberto
Giardina
Gli svizzeri, presi da un raptus di generosità, regalano, come non mai, case e ville a figli e nipoti.
Prossimamente potrebbe essere promulgata una Legge federale che colpisce con una tassa di successione
tutti i patrimoni al di sopra dei 2 milioni di franchi (1,6 mln euro).
E, dato il prezzo delle case nella confederazione, il provvedimento riguarda migliaia di famiglie.
I notai hanno fatto gli straordinari a novembre e dicembre, cercando di fare in tempo ad accontentare tutti i
clienti.
Solo a Zurigo le donazioni di immobili nel 2011 sono state oltre 4 mila, quattro volte di più rispetto all'anno
precedente.
Il lavoro dei notai è complicato spesso dalla necessità di far tradurre gli atti, dato che molti loro clienti sono
stranieri.
Il trend si riscontra non solo a Zurigo ma in tutti gli altri Cantoni, da Winterthur a Lucerna.
Anche a Basilea si è appena meno generosi rispetto alla vicina Zurigo: le donazioni sono cresciute di tre
volte.
Fino a oggi le tasse di successione erano regolate dalle leggi locali, e solo tre dei 26 Cantoni prevedevano di
far pagare qualcosa agli eredi diretti, mogli e figli.
Il Cantone di Schwyz le aveva abolite per tutti, perfino per le eredità tra amici.
Una generosità eccessiva per i partiti della sinistra, dai socialdemocratici ai verdi, che hanno cominciato a
raccogliere firme per un Referendum popolare in cui i cittadini saranno chiamati a votare sì o no per la tassa
di eredità.
Sono necessarie 100 mila firme, e già ne sono state raccolte 40 mila.
Non ci sono dubbi che si giungerà al Referendum, previsto per il 2013.
Perché, dunque, tanta fretta?
Se vinceranno i sì la nuova legge sarà retroattiva a partire dal 1° gennaio 2012.
E, nelle intenzioni, l'aliquota minima sarà del 20%.
Secondo le statistiche, appena il 2% degli svizzeri possiede un capitale superiore ai 2 milioni di franchi, ma il
dato viene calcolato in base al valore catastale degli immobili.
Tuttavia, se gli eredi vorranno vendere la proprietà, dovranno logicamente pagare le tasse in base al valore
di mercato, di molto superiore.
Inoltre sarà colpito anche il capitale, che comunque è già tassato, sia pure in misura minima.
Il Referendum viene appoggiato dai Sindacati, che denunciano come il 41% della ricchezza nazionale sia
posseduta dal 10% dei cittadini.
Molti osservatori denunciano che l'attuale isteria è esagerata e che non ci sarà alcuna distribuzione delle
ricchezze.
Per evitare complicazioni che potrebbero danneggiare l'industria, sono tra l'altro previste esenzioni per i
proprietari di aziende e fabbriche: figli che lavorano già nell'impresa, i coniugi e anche i soci verranno
esentati.
Inoltre i 2 milioni di franchi dovranno essere calcolati al netto delle eventuali passività, e sarà un gioco per
molti ricchi aggiustare i loro bilanci in modo da non superare questo limite o da ridurre di molto la parte
tassabile.
Ma gli svizzeri sono per natura prudenti: non si sa mai come andrà a finire se si comincia a ritoccare una
legge.
Meglio essere esagerati e previdenti che pagare, dopo, tasse a sorpresa sulle fortune di famiglia.
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