A cura del Dr. Sebastiano Ruggiero Disporre di strumenti per migliorare i processi comunicativi interpersonali Sensibilizzare all'apprendimento di strategie finalizzate alla creazione di relazioni collaborative. Saper gestire il processo comunicativo prevenendo i conflitti • I problemi della comunicazione •La comunicazione descrittiva • I vari tipi di comunicazione •La comunicazione rappresentativa • I processi percettivi •La comunicazione di feed-back • La comunicazione verbale e non verbale •Tecniche comunicative: l’ascolto attivo • Gli assiomi della comunicazione • Il controllo della comunicazione •Corollari della comunicazione interpersonale e i problemi della comunicazione Cosa significa comunicare ? Nel linguaggio comune, comunicare può significare: illustrare far vedere, far conoscere, far sentire mettere in comune condividere informazioni, sensazioni, idee trasmettere Una delle definizioni di “comunicazione” Invio di un messaggio in modo tale che chi lo riceve lo interpreti con lo stesso significato di chi lo ha trasmesso Un’altra definizione di “comunicazione” Un comportamento dell’emittente, che è diretto ad un fine, nei confronti del ricevente. In ogni attività di comunicazione, diretta ad un fine, gli effetti prodotti dal comportamento dell’emittente sul ricevente sono gestiti o controllati dall’emittente stesso; in questo modo l’emittente può promuovere interventi correttivi se il messaggio non ha generato gli effetti previsti. Emittente Ricevente La comunicazione interpersonale La competenza comunicativa viene definita come: La capacità di produrre e capire messaggi che pongono l’individuo in interazione comunicativa con gli altri. La comunicazione interpersonale Ciò presuppone: Abilità linguistica e grammaticale: Ossia la capacità di produrre e interpretare frasi ben strutturare …..ma prima ancora..sembra ovvio dire che prima di comunicare una persona debba decidere di farlo!!!! La comunicazione interpersonale Abilità extra linguistiche: Sociali: saper adeguare il messaggio alla situazione specifica Semiotiche: Saper utilizzare altri codici La comunicazione interpersonale Lo studio della comunicazione umana si può dividere in tre settori interdipendenti: quello della SINTASSI, della SEMANTICA, e quello della PRAGMATICA. La comunicazione interpersonale La sintassi si occupa di tutte le problematiche relative alla trasmissione dei MESSAGGI, cioè essenzialmente di tutti i problemi sintattici. La comunicazione interpersonale LA SEMANTICA si interessa del SIGNIFICATO, La comunicazione interpersonale LA PRAGMATICA si occupa degli effetti della comunicazione sul COMPORTAMENTO dei soggetti coinvolti in un processo comunicativo. La comunicazione interpersonale GLI ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE emittente messaggio codifica canale codice rumore ricevente decodicifica La comunicazione interpersonale In sintesi: gli elementi di un PROCESSO di COMUNICAZIONE, sono: EMITTENTE E' la fonte dei messaggi, produce cioè l'informazione. RICEVENTE E' il soggetto cui è diretta la comunicazione e che riceve effettivamente i messaggi dell'emittente. MESSAGGIO E' il contenuto della comunicazione CANALE E' il mezzo fisico-ambientale di trasmissione dei messaggi (parole, immagini, suoni, telefono, computer ecc..) CODICE E' il sistema di simboli e di segni con significati univoci per i due poli del processo comunicativo La comunicazione interpersonale A questi elementi bisogna però aggiungere un riferimento significativo che, nell'ambito di un processo di comunicazione, assume un rilievo non trascurabile La comunicazione interpersonale IL CONTESTO “la situazione all'interno della quale avviene l'episodio comunicativo” La comunicazione interpersonale S Struttura semantica Messaggio + CP = Contesto possibile Conoscenza del contesto C Comprensione Significato compreso La comunicazione interpersonale Al variare del contesto, il medesimo messaggio assume significati diversi La comunicazione interpersonale Altri aspetti importanti: Con quale effetto (Risultato) A quale scopo La comunicazione interpersonale Contrariamente a quanto lascerebbe pensare questo schema…la comunicazione non è un processo lineare causale emittente ricevente La comunicazione è un evento estremamente complesso che va valutato all’interno del sistema di relazioni che si stabilisce tra le persone. La comunicazione nella realtà non è né statica né unidirezionale. Emittente e ricevente sono in una situazione dinamica in cui le funzioni di emittente e ricevente si alternano continuamente. Il feedback, verbale e non verbale, di ciascuno serve a "regolare" i successivi messaggi. La comunicazione interpersonale TIPOLOGIE COMUNICATIVE LA COMUNICAZIONE può essere UNA VIA A DUE VIE La comunicazione interpersonale Nella COMUNICAZIONE AD UNA VIA, il passaggio delle informazioni avviene solo in un senso, cosicché tra i due poli (soggetti) manca il feed-back immediato (Esempi: televisione, radio, giornale, una circolare che trasmette istruzioni da un ufficio centrale ad uno periferico ecc..). EMITTENTE RICEVENTE La comunicazione interpersonale Caratteristiche Elevata efficienza, Rapidità di emissione del messaggio Il messaggio deve essere semplice Il numero dei ricevitori può essere alto Tempo a disposizione limitato Il rapporto emittente ricevente è di tipo autorità-dipendente L’emittente è i solo responsabile del suo successo Le componenti emotive del messaggio sono trascurate Adatta per affrontare situazioni di emergenza La comunicazione interpersonale SVANTAGGI: Tutti quelli causati dall'assenza di feed-back tra emittente e ricevente (distorsioni, omissioni, aggiunte, interpretazioni ed elaborazioni senza controllo). La comunicazione interpersonale Nella COMUNICAZIONE A DUE VIE l'informazione permette invece uno scambio simultaneo tra emittente e ricevente. La comunicazione interpersonale La comunicazione a due vie Il messaggio può essere complesso Il numero dei ricevitori deve essere basso Il tempo a disposizione deve essere ampio Le professionalità degli interessati possono essere diverse L’emittente ed il ricevente sono entrambi responsabili comunicazione Il rapporto E – R è di tipo interdipendente Le componenti emotive del messaggio sono enfatizzate Adatta per affrontare situazioni non anomale della La comunicazione interpersonale Feed-back Reazione nostra o altrui ad un messaggio nostro o altrui oppure Segnale di ritorno dal ricevente all’emittente che consente a quest’ultimo di verificare che il suo messaggio è arrivato e di prevedere il seguito della comunicazione Può implicare: Assenso Dissenso Rifiuto, ecc. Io non so mai esattamente ciò che ho detto, prima di ricevere la risposta a ciò che ho detto Feedback La comunicazione interpersonale Caratteristiche del feed-back efficace Riguarda comportamenti specifici E’ basato sui fatti E’ tempestivo E’ controllabile da chi lo riceve E’ fatto con intento costrittivo E’ diretto Caratteristiche del feed-back inefficace Riguarda la persona in generale E’ basato su impressioni E’ distante dagli eventi E’ fuori dalla sua portata E’ fatto con intento punitivo E’ indiretto La comunicazione interpersonale Per chi riceve un feed-back Dire con precisione su che cosa lo si vuole ricevere Verificare ciò che si ascolta Scambiare con gli altri le proprie reazioni al feed-back Non difendersi subito La comunicazione interpersonale La comunicazione interpersonale: la percezione Volendo trattare della comunicazione dal punto di vista pragmatico (cioè dell'efficacia psicologica dell'interagire comunicativo), è necessario soffermarci sulla percezione soggettiva che rappresenta uno dei fattori che maggiormente possono influenzarne il processo La comunicazione interpersonale: la percezione IL PROCESSO DI CODIFICA \ DECODIFICA II processo di comunicazione è costituito da tre momenti: a) il momento di entrata b) il momento di elaborazione c) il momento di emissione La comunicazione interpersonale: la percezione Ciascuna fase corrisponde alle seguenti attività: input: ascolto, lettura, visione, acquisizione dell'informazione; elaborazione: decodificazione, comprensione, interpretazione, allocazione delle informazioni rispetto ai propri significati e obiettivi, memorizzazione, riflessione, meditazione, scelta della risposta; output: verbalizzazione, scrittura, metacomunicazione. La comunicazione interpersonale: la percezione La fase più importante del processo è di solito considerata quella della elaborazione perché rappresenta la finalizzazione e il contributo personale alla situazione iniziale. La comunicazione interpersonale: la percezione Essa può essere compromessa da disturbi tecnici nell'impiego del canale utilizzato, da disturbi espressivi disturbi percettivi sia nelle fasi di codifica che di decodifica La comunicazione interpersonale: la percezione Il risultato di queste interferenze ha come conseguenza la DISTORSIONE DEI MESSAGGI che intende inviare l'emittente e quelli effettivamente compresi dal ricevente. La comunicazione interpersonale: la percezione Essa è dovuta sostanzialmente ai filtri della comunicazione, intesi come alterazione del messaggio. La comunicazione interpersonale: la percezione I processi attraverso cui le persone comunicano tra di loro sono legati alle funzioni percettive, e fanno parte della dinamica relazionale e della competenza nel ricevere e trasmettere i messaggi. La comunicazione interpersonale: la percezione L'attività percettiva ha la funzione di orientarci nelle relazioni con le persone, le cose, gli avvenimenti. La comunicazione interpersonale: la percezione Essa si presenta come un processo soggettivo in quanto l'oggetto non viene percepito in modo oggettivo e nella sua totalità, ma nel significato che esso ha per colui che percepisce: la percezione è esperienza di qualcosa La comunicazione interpersonale: la percezione Ogni persona vive così in un suo mondo personale ed unico di significati «il nostro mondo non è costituito, in verità, dalle cose, ma piuttosto dalle nostre prospettive sulle cose.. “ La comunicazione interpersonale: la percezione Ad es., il bosco è per il contadino un insieme di alberi, per il cacciatore una riserva di caccia, per il perseguitato un rifugio, per il viandante un posto d'ombra, per il bambino qualcosa d'immenso e misterioso nel quale potrebbe smarrirsi. La comunicazione interpersonale: la percezione In ognuno di noi è presente, a livelli non sempre consapevoli, l'egoistico assunto che la propria percezione è quella corretta, a tal punto che ci sentiamo a disagio di fronte ad una percezione diversa dalla nostra. La comunicazione interpersonale: la percezione La comunicazione quindi, come processo transazionale, non può prescindere dalla realtà della percezione interpersonale. La comunicazione interpersonale: la percezione Fattori personali Sistemi di orientamento – la funzione conoscitiva la funzione di adattamento La funzione di autorealizzazione Stereotipo – i pregiudizi - il SE’ - La comunicazione interpersonale: la percezione Fattori personali l'individuo sceglie ed organizza i dati per lui più significativi. Questo avviene grazie alle strutture dinamiche psichiche. La comunicazione interpersonale: la percezione Unità consistenti Sono principi cronicizzati che, nei vari momenti percettivi, diventano attivi per selezionare e organizzare la realtà. Essi sono: La comunicazione interpersonale: la percezione 1- Sistemi di orientamento Strutture specifiche che orientano e governano le relazioni del soggetto verso i diversi momenti del suo mondo, in modo relativamente costante e consistente Es: . La funzione conoscitiva permette alla persona di potersi orientare nel suo mondo, attraverso gli schemi cognitivi La comunicazione interpersonale: la percezione 2 - Stereotipo contenuto dell'opinione pubblica, che serve come formula per un rapido orientamento nell'ambiente. La comunicazione interpersonale: la percezione 3 - Pregiudizio atteggiamento sfavorevole verso un oggetto, che tende ad essere altamente stereotipato, provvisto di carica emozionale, difficilmente soggetto a cambiamenti di fonte ad un'informazione contraria. La comunicazione interpersonale: la percezione Stereotipi e pregiudizi sono il risultato di una semplificazione della realtà che, se da un punto di vista oggettivo è illegittima, diventa necessaria per il soggetto. La comunicazione interpersonale: la percezione 4 - Sé una struttura di esperienze che si riferiscono alla propria persona La principale funzione del sé riguarda la funzione di mantenere una propria adeguata struttura. La comunicazione interpersonale: la percezione 5 - Strutture mentali e stili cognitivi: Sono schemi relativamente costanti che influiscono nel momento della selezione e della organizzazione della percezione. La comunicazione interpersonale: la percezione 6 - Motivi e stati emozionali riguardano la condizione per cui, se siamo di buon umore, percepiamo l'ambiente e gli avvenimenti in modo + positivo ed ottimista di quando diamo di malumore. La comunicazione interpersonale: la percezione 8 - La teoria implicita della personalità ( TIP) È il diverso modo in cui i soggetti organizzano i tratti ricavati dall’osservazione delle persone La comunicazione interpersonale: la percezione A -Effetto alone tendiamo spesso ad esagerare l'omogeneità della persona: se abbiamo un’impressione globalmente positiva di una persona tenderemo ad estenderla anche ai tratti specifici, sopravvalutando i tratti positivi e sottovalutando quelli negativi La comunicazione interpersonale: la percezione B- Logic error quando percepiamo un tratto rilevante in una persona, siamo portati a dedurre la presenza di altri tratti, a nostro avviso, legati al tratto che ci ha impressionato. Spesso usiamo i costrutti esplicativi per definire le persone. La comunicazione interpersonale: la percezione C - Effetto primacy-recency Si ha quando le informazioni ricevute per prime esercitano un’influenza maggiore sul nostro giudizio percettivo rispetto alle più recenti La comunicazione interpersonale: la CNV La comunicazione Verbale Paraverbale Non verbale LA COMUNICAZIONE NON VERBALE La CNV comprende tutto ciò che comunichiamo all'altra persona al di fuori della parola. LA COMUNICAZIONE NON VERBALE La comunicazione può essere verbale, non verbale o una combinazione delle due La comunicazione non verbale ha più elevate probabilità di trasmettere il messaggio reale LA COMUNICAZIONE NON VERBALE La comunicazione non verbale (CNV) svolge nel colloquio un ruolo fondamentale, in quanto consente di comprendere meglio quanto viene espresso o non espresso mediante la parola. La comunicazione non verbale Essa è rilevante, anzi prioritaria, nella definizione della relazione e nell'attribuzione di significato alle comunicazioni implicite. Comunicazione non verbale Include quindi: segnali gestuali, mimici, posturali paralinguistici aspetti spaziali (prossemici) (fenomeni non verbali primari); aspetto esteriore (abbigliamento), luogo in cui si svolge I'interazione, artefatti (fenomeni non verbali secondari). Comunicazione non verbale Le ricerche condotte in questo ambito tendono ad evidenziare alcune funzioni specifiche svolte dalla CNV, riconducibili essenzialmente a tre: Comunicazione non verbale 1 -Trasmissione degli atteggiamenti interpersonali e, più in generale, di tutte quelle informazioni che riguardano questioni di relazione: amore, odio, simpatia, dominanza, sottomissione, dipendenza Comunicazione non verbale 2 - Espressione delle emozioni, dei sentimenti e di quegli atteggiamenti che ciascuno ha di sé e della propria immagine corporea; Comunicazione non verbale 3 - Metacomunicazione, che qualifica il comportamento verbale. Dove diavolo sono le chiavi ? Infatti l’inflessione della voce, i gesti, la mimica facciale e altri aspetti non verbali concomitanti al linguaggio forniscono informazioni su come debba essere inteso il messaggio verbale Comunicazione non verbale Le funzioni della CNV e i suoi rapporti con la comunicazione verbale possono essere schematizzati nelle seguenti categorie: Comunicazione non verbale 1 - Ripetizione. La CNV ripete ciò che viene detto con lel parole (es.: per indicare una strada dire: "Lei deve girare in fondo a destra" e muovere la mano verso destra); Comunicazione non verbale 2 - Contraddizione. Il messaggio non verbale contraddice quello verbale (es.: dire con voce tremante di non essere emozionato). Comunicazione non verbale 3 - Sostituzione. Il comportamento non verbale è utilizzato al posto della comunicazione verbale. (es.: una persona può manifestare la sua empatia per il dolore di un'altra avvicinandosi a lei, piuttosto che parlandole); Comunicazione non verbale 4 - Complementazione La CNV modifica o integra quella verbale, completandola (es.: il padre invita verbalmente il figlio a giocare mostrando il pallone); Comunicazione non verbale 5 - Accentuazione. La CNV accentua parti del messaggio verbale come la sottolineatura per il messaggio scritto (es.: durante una relazione enfatizzare con il tono di voce gli aspetti contenutistici piu rilevanti); Comunicazione non verbale 6 - Regolazione La CNV regola il flusso della comunicazione tra le persone che partecipano all'interazione (es.: un cenno del capo può indicare, ad uno dei partners in interazione, se può continuare a parlare o se deve cedere la parola). La comunicazione interpersonale Gli elementi della comunicazione Parlare ascoltare Parola Tono Gesto La comunicazione interpersonale Una domanda: Quale è la percentuale di ognuna di essi per garantire massima efficienza ed efficacia? La comunicazione interpersonale Parola 7% Tono 38% Gesto(linguaggio del corpo) 55% 1° Principio : non si può non comunicare Qualsiasi tipo di comportamento è comunicazione. Si ha comunicazione anche in assenza di una comunicazione verbale. 1° Principio : non si può non comunicare Tutti i comportamenti, che le persone mettono in atto, sono comunicazioni trasmesse involontariamente: 1° Principio : non si può non comunicare Per comunicare bene è necessario prestare attenzione a tutto ciò che viene espresso sia a livello di contenuto verbale, sia a livello comportamentale. 2° Principio: ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto ed uno di relazione Ogni atto comunicativo implica un impegno da parte degli attori 2° Principio Aspetti di una comunicazione: Contenuto (prevalentemente verbale) Relazione (prevalentemente non verbale) 3° Principio: la natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione Una comunicazione può essere considerata come una sequenza ininterrotta di scambi di messaggi (verbali e non verbali). 4° Principio: Gli esseri umani comunicano sia con il modulo digitale sia con quello analogico Nella comunicazione si hanno due possibilità per fare riferimento agli oggetti: Analogico • rappresentarli con una immagine • oppure dare loro un nome. Cane Digitale 5° Principio: tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza delle persone comunicanti Durante ogni scambio di comunicazione (interazione) si possono individuare, a seconda delle reciproche posizioni degli attori (o dei gruppi) che comunicano, due situazioni: • l’essere “one-up” cioè in posizione di supremazia • l’essere “one-down” cioè in posizione di inferiorità o di sottomissione 5° Principio Definiamo relazioni: • simmetriche quelle basate sull’eguaglianza delle posizioni dei soggetti • complementari quelle basate sulla differenza. In una comunicazione si possono alternare relazioni simmetriche e complementari, tentativi di mettersi in posizione one-up o one-down il partner. La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo Competenze comunicative di base in funzione dell’agire cooperativo emittente Com. descrittiva Com. rappresentativa Com. di feed-back ricevente Saper ascoltare La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo Competenze comunicative di base in funzione dell’agire cooperativo emittente Com. descrittiva Com. rappresentativa Com. di feed-back Quanto più una persona riesce a comunicare in modo semplice, ordinato, pregnante e stimolante ed è in grado di comprendere le esigenze dell'interlocutore, tanto più è efficace la comunicazione. COMUNICAZIONE «DESCRITTIVA» Riguarda la capacità di una persona di riportare i fenomeni così come questi si manifestano nella realtà. Sarebbe la competenza constatativa, che si contrappone a quella valutativa e interpretativa Vantaggi si dà all'interlocutore la possibilità di fare la sua analisi della realtà. mette maggiormente in contatto con le proprie emozioni.. La comunicazione descrittiva stimola fiducia tra le persone in interazione. Realizzazione approccio fenomenologico accettare incondizionatamente la realtà osservare la realtà nei suoi singoli aspetti. la comunicazione descrittiva non si preoccupa né del perché, né da dove, né a che cosa, ma del cosa c'è qui adesso e COMUNICAZIONERAPPRESENTATIVA Fa riferimento ad atti deliberati di autopresentazione. La persona si assume la responsabilità di manifestare una sua esperienza interiore. vantaggi 1. Le relazioni umane diventano più significative Nell'autorivelarsi la persona conosce meglio se stessa ed il suo mondo. Quando la persona perde contatto con i propri sentimenti accadono nelle persone esperienze di noia, di vuoto esistenziale, compromettendo la sua funzionalità psichica Gli stati emozionali che non vengono simbolizzate, non per questo perdono la loro dinamicità, anzi sviluppano delle tensioni che si possono manifestare poi in diversi modi La non comunicazione dei propri sentimenti ed esperienze produce lo stress 2. 3. 4. 5. Realizzazione Trasformare i messaggi “tu” in messaggi “Io” quando la persona invia «messaggi TU», di solito invia messaggi non chiari, svalutanti e accusatori. l'altro tende a reagire psicologicamente, si crea cioè una lotta tra i due Es: .. Tu mi fai arrabbiare… l'io è portatore di esperienze l'altro non si sente attaccato c'è un indice referenziale sul perché ho un tal problema. c’è anche un appello, un suggerimento per il comportamento futuro. lo sperimento/sento che... in questo modo evito di essere interpretativo e valutativo. mi assumo il rischio di rendermi vulnerabile La comunicazione interpersonale Comunicazioni indirette: "tu mi trascuri!..." "dove sei stato?..." "sei monello..." "noi siamo stanchi...“ "è così…!“ "hai fatto questo per questo motivo..." Comunicazioni dirette o personali: "mi sento trascurato..." "mi sono preoccupato..." "sono arrabbiata, furiosa..." "io mi sento stanco..." "questo è il mio parere..." "mi sento a disagio nel..." "questo tuo comportamento..." La comunicazione interpersonale Nell'esemplificazione della comunicazione indiretta si ritrovano nell'ordine: accuse, domande inquisitorie, etichette valutative, generalizzazioni, assolutizzazioni interpretazioni. La comunicazione interpersonale L'indice referenziale è il contenuto di un processo psichico, che deve essere il più possibile specifico, descrittivo. La comunicazione interpersonale Nella comunicazione rappresentativa è necessario indicare sempre gli indici referenziali, e cioè non lasciare nel vago "chi", "cosa", "dove", "quando". La comunicazione interpersonale 3- COMUNICAZIONE DI FEED-BACK Permette di accertare il livello di comprensione fra 2 persone. Quando le persone si informano reciprocamente sugli effetti della loro comunicazione, il risultato del dialogo è maggiore. La comunicazione interpersonale L'altro, dandomi feed-back mi offre informazioni circa il mio comportamento e il mio modo di comunicare. Conoscendo gli effetti, posso gestire meglio i miei comportamenti minimizzando gli effetti negativi. la comunicazione diventa più profonda e significativa. La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo Competenze comunicative di base in funzione dell’agire cooperativo ricevente Saper ascoltare La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo L'ascolto rappresenta la competenza comunicativa fondamentale, prerequisito di tutte le altre. La comunicazione interpersonale Secondo alcuni studi l'80% delle nostre ore di veglia è speso nella comunicazione. Di queste il 45% ad ascoltare, il 30% a parlare, il 16% a leggere, il 9% a scrivere. La comunicazione interpersonale L'ascolto un insieme di atti percettivi attraverso i quali entriamo spontaneamente o involontariamente in contatto con una fonte comunicativa. La comunicazione interpersonale In esso sono coinvolti tre processi: 1. Recezione del messaggio Elaborazione del messaggio Risposta 2. 3. La comunicazione interpersonale messaggio ricezione elaborazione risposta La comunicazione interpersonale Ogni messaggio, sia esso verbale o non verbale, è per l’ascoltatore uno stimolo che deve essere ricevuto ed elaborato. La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo Elaborazione del messaggio Una volta che il messaggio è ricevuto, questo deve essere elaborato in qualche modo. L'elaborazione include il pensare sul messaggio e il ponderarne il significato. La comunicazione interpersonale l’ascolto attivo Risposta al messaggio Riguarda l'emissione del messaggio verbale o non verbale in risposta a quello, ricevuto ed elaborato, dell’interlocutore. A differenza dei precedenti, quest'ultimo processo avviene a livello overt, cioè manifesto La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo Dal momento che l'efficacia nell'ascolto dipende dall'accuratezza con cui l’ascoltatore realizza i tre processi appena descritti, vediamoli più approfonditamente La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Recepire La corretta recezione di un messaggio esige I'impegno a comprendere il messaggio nel significato che questo ha per I'emittente. La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo ELaborare Una volta recepito il messaggio si richiede ricevente di elaborarlo e di decodificarne il significato tenendo presenti le diverse dimensioni comunicative La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Rispondere Il comportamento di supporto verbale comprende forme non direttive e semidirettive di risposta da attuarsi rispettivamente in una fase iniziale e successiva dell'interazione. La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Interventi inefficaci di risposta moralizzare dogmatizzare diagnosticare interpretare generalizzare identificare pushing La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Atteggiamento di decisione Consiste nel prescrivere all'interlocutore una soluzione che I'ascoltatore ha elaborato al suo posto in funzione del suo modo di reagire, dei suoi bisogni, dei suoi atteggiamenti e sistemi di valori; Es: ..perché non….si ma” La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Atteggiamento di indagine Consiste nel sollecitare informazioni supplementari La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Atteggiamento valutativo Consiste nel formulare un giudizio sulla situazione altrui; La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Atteggiamento di sostegno Consiste nel voler diminuire I'intensità del problema che il l’emittente si pone, nel voler rassicurare quest'ultimo della non gravità della situazione; La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Atteggiamento interpretativo Consiste nel dare all'altro, in funzione della propria competenza, una spiegazione del suo problema, capace di chiarirglielo. La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo Vediamo le forme di supporto verbale efficaci per un ascolto attivo la chiarificazione la parafrasi la verbalizzazione Il sommario La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo 1- Chiarificazione Domanda che viene utilizzata per dopo un messaggio confuso, ambiguo, si usa quando non si è sufficientemente sicuri del significato contenuto nel messaggio dell’emittente "Sta dicendo che...?':‘ "Può chiarire ulteriormente il suo pensiero ?". Gli obiettivi nell'uso della chiarificazione sono essenzialmente due: Capire il problema dell’emittente approfondendolo nelle sue parti ambigue o mancanti; appurare un fatto confermare I'accuratezza della percezione dell’ascoltatore circa il messaggio espresso dall’emittente. 2 -Parafrasi E'una forma di supporto verbale nella quale l’ascoltatore riformula il contenuto della comunicazione dell’emittente usando parole proprie. E’ finalizzata fondamentalmente ai seguenti obiettivi: chiarifica cognitiva verifica di una recezione corretta dimostrare che si ascolta e che si capisce quanto viene detto Incoraggiare l’analisi di altri aspetti del problema Chiarificazione Parafrasi Verbalizzazione Sommario 3 - Verbalizzazione E‘ una forma di supporto verbale che si riferisce prevalentemente agli aspetti emozionali contenuti nel messaggio dell’emittente. Chiarificazione Parafrasi Verbalizzazione Sommario Obiettivi facilitare il processo di autoesplorazione dell’altro affinché questi possa prendere contatto con la propria emozionalità e comprendere il significato che le varie esperienze rivestono per lui; Chiarificazione Parafrasi Verbalizzazione Sommario 4 -Sommario Serve a riassumere la discussione Serve da trampolino per ulteriori discussioni…..sintetizzare i punti trattati prima di passare ad altri problemi La comunicazione interpersonale Appendice 1: l’empatia In tutte e due le interpretazioni l’empatia riguarda la capacità di immaginare e sperimentare lo stato emozionale esperienziale dell’altro Appendice 1: l’empatia Rogers vede l’empatia: 1. come capacità di comprendere e sperimentare il mondo soggettivo dell’altro . 2. come capacità di seguire il flusso delle esperienze altrui 3. come capacità di verbalizzarle nel loro fluire.. Appendice 1: l’empatia In ultima analisi, da un punto di vista psico-sociale, l’empatia consiste in una comprensione cognitiva ed emotiva del mondo soggettivo esperienziale dell’altro da una posizione di osservatore che non richiede necessariamente la sperimentazione degli stessi identici stati emozionali dell’altro ma permette di comprendere lo stato mentale dell’altro e di adottare il suo ruolo sociale.. Appendice 1: l’empatia Appendice 1: l’empatia Appendice 1: l’empatia Appendice 1: l’empatia Appendice 1: l’empatia Appendice 1: l’empatia Appendice 1: l’empatia Appendice 1: l’empatia