A cura del Dr.
Sebastiano
Ruggiero
 Disporre di strumenti per migliorare i processi
comunicativi interpersonali
 Sensibilizzare
all'apprendimento
di
strategie
finalizzate alla creazione di relazioni collaborative.
 Saper gestire il processo comunicativo prevenendo i
conflitti
•
I problemi della comunicazione
•La comunicazione descrittiva
•
I vari tipi di comunicazione
•La comunicazione rappresentativa
•
I processi percettivi
•La comunicazione di feed-back
•
La comunicazione verbale e non
verbale
•Tecniche comunicative: l’ascolto
attivo
•
Gli assiomi della comunicazione
•
Il controllo della comunicazione
•Corollari della comunicazione
interpersonale
e i problemi della comunicazione
Cosa significa
comunicare
?
Nel linguaggio comune, comunicare può significare:
 illustrare
 far vedere, far conoscere, far sentire
 mettere in comune
 condividere informazioni, sensazioni, idee
 trasmettere
Una delle definizioni di “comunicazione”
Invio di un messaggio
in modo tale che
chi lo riceve
lo interpreti con lo stesso significato di
chi lo ha trasmesso
Un’altra definizione di “comunicazione”
Un comportamento dell’emittente,
che è diretto ad un fine, nei confronti
del ricevente. In ogni attività di
comunicazione, diretta ad un fine, gli
effetti prodotti dal comportamento
dell’emittente sul ricevente sono
gestiti o controllati dall’emittente
stesso; in questo modo l’emittente
può promuovere interventi correttivi
se il messaggio non ha generato gli
effetti previsti.
Emittente
Ricevente
La comunicazione interpersonale
La competenza comunicativa viene
definita come:
La capacità di produrre e capire messaggi
che pongono l’individuo in interazione
comunicativa con gli altri.

La comunicazione interpersonale
Ciò presuppone:
 Abilità linguistica e grammaticale:
Ossia la capacità di produrre e
interpretare frasi ben strutturare
…..ma prima ancora..sembra ovvio dire
che prima di comunicare una persona
debba decidere di farlo!!!!
La comunicazione interpersonale



Abilità extra linguistiche:
Sociali: saper adeguare il messaggio
alla situazione specifica
Semiotiche: Saper utilizzare altri
codici
La comunicazione interpersonale




Lo studio della comunicazione umana si
può dividere in tre settori
interdipendenti:
quello della SINTASSI,
della SEMANTICA,
e quello della PRAGMATICA.
La comunicazione interpersonale
La sintassi
si occupa di tutte le problematiche relative
alla trasmissione dei MESSAGGI, cioè
essenzialmente di tutti i problemi
sintattici.

La comunicazione interpersonale

LA SEMANTICA
si interessa del SIGNIFICATO,
La comunicazione interpersonale
LA PRAGMATICA
si occupa degli effetti della comunicazione
sul COMPORTAMENTO dei soggetti
coinvolti in un processo comunicativo.
La comunicazione interpersonale

GLI ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE
emittente
messaggio
codifica
canale
codice
rumore
ricevente
decodicifica
La comunicazione interpersonale
In sintesi: gli elementi di un PROCESSO di COMUNICAZIONE, sono:











EMITTENTE
E' la fonte dei messaggi, produce cioè l'informazione.
RICEVENTE
E' il soggetto cui è diretta la comunicazione e che riceve effettivamente i
messaggi dell'emittente.
MESSAGGIO
E' il contenuto della comunicazione
CANALE
E' il mezzo fisico-ambientale di trasmissione dei messaggi (parole,
immagini, suoni, telefono, computer ecc..)
CODICE
E' il sistema di simboli e di segni con significati univoci per i due poli del processo
comunicativo
La comunicazione interpersonale

A questi elementi bisogna però
aggiungere un riferimento significativo
che, nell'ambito di un processo di
comunicazione, assume un rilievo non
trascurabile
La comunicazione interpersonale

IL CONTESTO
“la situazione all'interno della quale
avviene l'episodio comunicativo”
La comunicazione interpersonale

S
Struttura semantica
Messaggio
+
CP
=
Contesto possibile
Conoscenza del contesto
C
Comprensione
Significato compreso
La comunicazione interpersonale
Al variare del contesto, il medesimo
messaggio assume significati diversi
La comunicazione interpersonale
Altri aspetti importanti:

Con quale effetto (Risultato)

A quale scopo
La comunicazione interpersonale
Contrariamente a quanto lascerebbe
pensare questo schema…la
comunicazione non è un processo
lineare causale
emittente
ricevente
La comunicazione è un
evento estremamente
complesso
che
va
valutato all’interno del
sistema di
relazioni
che si stabilisce tra le
persone.
La comunicazione nella realtà
non è né statica né unidirezionale.
Emittente e ricevente sono in
una situazione dinamica in cui
le funzioni di emittente e
ricevente
si
alternano
continuamente.
Il feedback, verbale e non
verbale, di ciascuno serve a
"regolare"
i
successivi
messaggi.
La comunicazione interpersonale

TIPOLOGIE COMUNICATIVE
LA COMUNICAZIONE può essere

UNA VIA

A DUE VIE
La comunicazione interpersonale
Nella COMUNICAZIONE AD UNA VIA,
il passaggio delle informazioni avviene
solo in un senso, cosicché tra i due poli
(soggetti) manca il feed-back immediato
 (Esempi: televisione, radio, giornale, una circolare

che trasmette istruzioni da un ufficio centrale ad uno
periferico ecc..).

EMITTENTE
RICEVENTE
La comunicazione interpersonale

Caratteristiche

Elevata efficienza,
Rapidità di emissione del messaggio
Il messaggio deve essere semplice
Il numero dei ricevitori può essere alto
Tempo a disposizione limitato
Il rapporto emittente ricevente è di tipo autorità-dipendente
L’emittente è i solo responsabile del suo successo
Le componenti emotive del messaggio sono trascurate
Adatta per affrontare situazioni di emergenza








La comunicazione interpersonale
SVANTAGGI:
 Tutti quelli causati dall'assenza di
feed-back tra emittente e ricevente

(distorsioni, omissioni, aggiunte, interpretazioni ed
elaborazioni senza controllo).
La comunicazione interpersonale

Nella COMUNICAZIONE A DUE VIE
l'informazione permette invece uno
scambio simultaneo tra emittente e
ricevente.
La comunicazione interpersonale









La comunicazione a due vie
Il messaggio può essere complesso
Il numero dei ricevitori deve essere basso
Il tempo a disposizione deve essere ampio
Le professionalità degli interessati possono essere diverse
L’emittente ed il ricevente sono entrambi responsabili
comunicazione
Il rapporto E – R è di tipo interdipendente
Le componenti emotive del messaggio sono enfatizzate
Adatta per affrontare situazioni non anomale
della
La comunicazione interpersonale


Feed-back
Reazione nostra o altrui ad un messaggio nostro o altrui


oppure
Segnale di ritorno dal ricevente all’emittente che consente
a quest’ultimo di verificare che il suo messaggio è arrivato
e di prevedere il seguito della comunicazione
Può implicare:

Assenso

Dissenso

Rifiuto, ecc.
Io non so mai esattamente
ciò che ho detto,
prima di ricevere la risposta
a ciò che ho detto
Feedback
La comunicazione interpersonale







Caratteristiche del
feed-back efficace
Riguarda
comportamenti
specifici
E’ basato sui fatti
E’ tempestivo
E’ controllabile da chi lo
riceve
E’ fatto con intento
costrittivo
E’ diretto







Caratteristiche del
feed-back inefficace
Riguarda
la
persona
in
generale
E’ basato su impressioni
E’ distante dagli eventi
E’ fuori dalla sua portata
E’ fatto con intento punitivo
E’ indiretto
La comunicazione interpersonale





Per chi riceve un feed-back
Dire con precisione su che cosa lo si vuole ricevere
Verificare ciò che si ascolta
Scambiare con gli altri le proprie reazioni al feed-back
Non difendersi subito
La comunicazione interpersonale
La comunicazione interpersonale: la percezione

Volendo trattare della comunicazione
dal punto di vista pragmatico (cioè
dell'efficacia psicologica dell'interagire
comunicativo), è necessario soffermarci
sulla percezione soggettiva che
rappresenta uno dei fattori che
maggiormente possono influenzarne il
processo
La comunicazione interpersonale: la percezione
IL PROCESSO DI CODIFICA \ DECODIFICA




II processo di comunicazione è
costituito da tre momenti:
a) il momento di entrata
b) il momento di elaborazione
c) il momento di emissione
La comunicazione interpersonale: la percezione



Ciascuna fase corrisponde alle seguenti
attività:
input: ascolto, lettura, visione, acquisizione dell'informazione;
elaborazione: decodificazione, comprensione,
interpretazione, allocazione delle informazioni rispetto ai propri
significati e obiettivi, memorizzazione, riflessione, meditazione,
scelta della risposta;

output: verbalizzazione, scrittura, metacomunicazione.
La comunicazione interpersonale: la percezione
La fase più importante del processo è di
solito considerata quella della
elaborazione
perché rappresenta la finalizzazione e il
contributo personale alla situazione
iniziale.

La comunicazione interpersonale: la percezione
Essa può essere compromessa
 da disturbi tecnici nell'impiego del
canale utilizzato,
 da disturbi espressivi
 disturbi percettivi sia nelle fasi di
codifica che di decodifica
La comunicazione interpersonale: la percezione
Il risultato di queste interferenze ha
come conseguenza la
DISTORSIONE DEI MESSAGGI
che intende inviare l'emittente e quelli
effettivamente compresi dal ricevente.

La comunicazione interpersonale: la percezione
Essa è dovuta sostanzialmente
ai filtri
della comunicazione, intesi come
alterazione del messaggio.

La comunicazione interpersonale: la percezione
I processi attraverso cui le persone
comunicano tra di loro sono legati alle
funzioni percettive,
e fanno parte della dinamica relazionale
e della competenza nel ricevere e
trasmettere i messaggi.
La comunicazione interpersonale: la percezione

L'attività percettiva
ha la funzione di orientarci nelle
relazioni con le persone, le cose, gli
avvenimenti.
La comunicazione interpersonale: la percezione
Essa si presenta come un processo
soggettivo
in quanto l'oggetto non viene percepito in
modo oggettivo e nella sua totalità, ma nel
significato che esso ha per colui che
percepisce:
la percezione è esperienza di qualcosa

La comunicazione interpersonale: la percezione

Ogni persona vive così in un suo mondo
personale ed unico di significati

«il nostro mondo non è costituito, in
verità, dalle cose, ma piuttosto dalle
nostre prospettive sulle cose.. “
La comunicazione interpersonale: la percezione





Ad es., il bosco è
per il contadino un insieme di alberi,
per il cacciatore una riserva di caccia,
per il perseguitato un rifugio,
per il viandante un posto d'ombra,
per il bambino qualcosa d'immenso e
misterioso nel quale potrebbe smarrirsi.
La comunicazione interpersonale: la percezione

In ognuno di noi è presente, a livelli non
sempre consapevoli, l'egoistico assunto
che
la propria percezione è quella corretta, a
tal punto che ci sentiamo a disagio di
fronte ad una percezione diversa dalla
nostra.
La comunicazione interpersonale: la percezione

La comunicazione quindi, come
processo transazionale, non può
prescindere dalla realtà della
percezione interpersonale.
La comunicazione interpersonale: la percezione
Fattori personali

Sistemi di orientamento

– la funzione conoscitiva
la funzione di adattamento
 La funzione di autorealizzazione
 Stereotipo – i pregiudizi - il SE’ -
La comunicazione interpersonale: la percezione
Fattori personali
 l'individuo sceglie ed organizza i dati
per lui più significativi.
Questo avviene grazie alle
strutture dinamiche psichiche.
La comunicazione interpersonale: la percezione


Unità consistenti
Sono principi cronicizzati che, nei vari
momenti percettivi, diventano attivi per
selezionare e organizzare la realtà.
Essi sono:
La comunicazione interpersonale: la percezione
1- Sistemi di orientamento
Strutture specifiche che orientano e
governano le relazioni del soggetto
verso i diversi momenti del suo mondo,
in modo relativamente costante e
consistente


Es: . La funzione conoscitiva permette alla persona di
potersi orientare nel suo mondo, attraverso gli
schemi cognitivi
La comunicazione interpersonale: la percezione
2 - Stereotipo
contenuto dell'opinione pubblica, che
serve come formula per un rapido
orientamento nell'ambiente.


La comunicazione interpersonale: la percezione
3 - Pregiudizio
atteggiamento sfavorevole verso un
oggetto, che tende ad essere
altamente stereotipato,
provvisto di carica emozionale,
difficilmente soggetto a cambiamenti di
fonte ad un'informazione contraria.





La comunicazione interpersonale: la percezione
Stereotipi e pregiudizi
sono il risultato di una semplificazione
della realtà che, se da un punto di vista
oggettivo è illegittima, diventa
necessaria per il soggetto.


La comunicazione interpersonale: la percezione
4 - Sé
una struttura di esperienze che si
riferiscono alla propria persona

La principale funzione del sé riguarda la
funzione di mantenere una propria
adeguata struttura.
La comunicazione interpersonale: la percezione

5 - Strutture mentali e stili cognitivi:


Sono schemi relativamente costanti che
influiscono nel momento della selezione
e della organizzazione della percezione.
La comunicazione interpersonale: la percezione
6 - Motivi e stati emozionali
riguardano la condizione per cui, se
siamo di buon umore, percepiamo
l'ambiente e gli avvenimenti in modo +
positivo ed ottimista di quando diamo di
malumore.
La comunicazione interpersonale: la percezione

8 - La teoria implicita della personalità
( TIP)
È il diverso modo in cui i soggetti
organizzano i tratti ricavati
dall’osservazione delle persone
La comunicazione interpersonale: la percezione
A -Effetto alone
tendiamo spesso ad esagerare
l'omogeneità della persona:
se abbiamo un’impressione
globalmente positiva di una persona
tenderemo ad estenderla anche ai tratti
specifici, sopravvalutando i tratti positivi
e sottovalutando quelli negativi


La comunicazione interpersonale: la percezione
B- Logic error
 quando percepiamo un tratto rilevante
in una persona, siamo portati a dedurre
la presenza di altri tratti, a nostro
avviso, legati al tratto che ci ha
impressionato.
Spesso usiamo i costrutti esplicativi per
definire le persone.

La comunicazione interpersonale: la percezione


C - Effetto primacy-recency
Si ha quando le informazioni ricevute per
prime esercitano un’influenza maggiore sul
nostro giudizio percettivo rispetto alle più
recenti
La comunicazione interpersonale: la CNV

La comunicazione
Verbale
Paraverbale
Non verbale
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

La CNV comprende tutto ciò che
comunichiamo all'altra persona al di
fuori della parola.
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE


La comunicazione può essere
verbale, non verbale o una
combinazione delle due
La comunicazione non verbale ha più
elevate probabilità di trasmettere il
messaggio reale
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

La comunicazione non verbale (CNV)
svolge nel colloquio un ruolo
fondamentale, in quanto consente di
comprendere meglio quanto viene
espresso o non espresso mediante la
parola.
La comunicazione non verbale

Essa è rilevante, anzi prioritaria, nella
definizione della relazione e
nell'attribuzione di significato alle
comunicazioni implicite.
Comunicazione non verbale
Include quindi:
segnali gestuali,
mimici,
posturali
paralinguistici
aspetti spaziali (prossemici) (fenomeni non
verbali primari);
aspetto esteriore (abbigliamento),
luogo in cui si svolge I'interazione,
artefatti (fenomeni non verbali secondari).









Comunicazione non verbale

Le ricerche condotte in questo ambito
tendono ad evidenziare alcune funzioni
specifiche svolte dalla CNV, riconducibili
essenzialmente a tre:
Comunicazione non verbale
1 -Trasmissione degli atteggiamenti
interpersonali e, più in generale, di tutte
quelle informazioni che riguardano questioni
di relazione:
 amore,
 odio,
 simpatia,
 dominanza,
 sottomissione,
 dipendenza
Comunicazione non verbale
2 - Espressione delle emozioni, dei sentimenti
e di quegli atteggiamenti che ciascuno ha di
sé e della propria immagine corporea;
Comunicazione non verbale
3 - Metacomunicazione, che qualifica il
comportamento verbale.
Dove diavolo
sono le chiavi ?
 Infatti l’inflessione della voce,
 i gesti,
 la mimica facciale
e altri aspetti non verbali concomitanti al
linguaggio forniscono informazioni su come
debba essere inteso il messaggio verbale

Comunicazione non verbale

Le funzioni della CNV e i suoi rapporti
con la comunicazione verbale possono
essere schematizzati nelle seguenti
categorie:
Comunicazione non verbale


1 - Ripetizione.
La CNV ripete ciò che viene detto con
lel parole
 (es.: per indicare una strada dire: "Lei
deve girare in fondo a destra" e
muovere la mano verso destra);
Comunicazione non verbale



2 - Contraddizione.
Il messaggio non verbale contraddice
quello verbale
(es.: dire con voce tremante
di non essere emozionato).
Comunicazione non verbale
3 - Sostituzione.

Il comportamento non verbale è
utilizzato al posto della
comunicazione verbale.

(es.: una persona può manifestare la sua
empatia per il dolore di un'altra
avvicinandosi a lei, piuttosto che
parlandole);
Comunicazione non verbale



4 - Complementazione
La CNV modifica o integra quella
verbale, completandola
(es.: il padre invita verbalmente il figlio a
giocare mostrando il pallone);
Comunicazione non verbale



5 - Accentuazione.
La CNV accentua parti del messaggio
verbale come la sottolineatura per il
messaggio scritto
(es.: durante una relazione enfatizzare
con il tono di voce gli aspetti contenutistici
piu rilevanti);
Comunicazione non verbale



6 - Regolazione
La CNV regola il flusso della comunicazione
tra le persone che partecipano all'interazione
(es.: un cenno del capo può indicare, ad uno
dei partners in interazione, se può continuare
a parlare o se deve cedere la parola).
La comunicazione interpersonale
Gli elementi della comunicazione
Parlare
ascoltare
Parola
Tono
Gesto
La comunicazione interpersonale
Una domanda:
Quale è la percentuale di ognuna di essi per
garantire massima efficienza ed efficacia?
La comunicazione interpersonale
Parola
7%
Tono
38%
Gesto(linguaggio del corpo)
55%
1° Principio : non si può non comunicare
Qualsiasi tipo di comportamento è
comunicazione.
Si ha comunicazione anche in assenza di
una comunicazione verbale.
1° Principio : non si può non comunicare
Tutti i comportamenti, che le persone
mettono in atto, sono comunicazioni
trasmesse involontariamente:
1° Principio : non si può non comunicare
Per comunicare bene è necessario prestare
attenzione a tutto ciò che viene espresso sia a
livello di contenuto verbale, sia a livello
comportamentale.
2° Principio: ogni comunicazione ha un aspetto di
contenuto ed uno di relazione
Ogni atto comunicativo
implica un impegno da parte degli attori
2° Principio
Aspetti di una comunicazione:
Contenuto
(prevalentemente verbale)
Relazione
(prevalentemente non verbale)
3° Principio: la natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura delle sequenze di comunicazione
Una comunicazione
può essere considerata come una
sequenza ininterrotta di scambi di messaggi (verbali e non
verbali).
4° Principio: Gli esseri umani comunicano sia con il
modulo digitale sia con quello analogico
Nella comunicazione si hanno due possibilità per fare
riferimento agli oggetti:
Analogico
• rappresentarli con una
immagine
• oppure dare loro un nome.
Cane
Digitale
5° Principio: tutti gli scambi di comunicazione sono
simmetrici o complementari a seconda che siano basati
sull’uguaglianza o sulla differenza delle persone
comunicanti
Durante ogni scambio di comunicazione (interazione) si
possono individuare, a seconda delle reciproche posizioni degli
attori (o dei gruppi) che comunicano, due situazioni:
• l’essere “one-up” cioè in posizione di
supremazia
• l’essere “one-down” cioè in posizione
di inferiorità o di sottomissione
5° Principio
Definiamo relazioni:
• simmetriche quelle basate sull’eguaglianza delle posizioni
dei soggetti
• complementari quelle basate sulla differenza.
In una comunicazione si possono alternare relazioni
simmetriche e complementari, tentativi di mettersi in posizione
one-up o one-down il partner.
La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo
Competenze comunicative di base in
funzione dell’agire cooperativo
emittente
Com. descrittiva
Com. rappresentativa
Com. di feed-back
ricevente
Saper ascoltare
La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo
Competenze comunicative di base in
funzione dell’agire cooperativo
emittente
Com. descrittiva
Com. rappresentativa
Com. di feed-back

Quanto più una persona riesce a
comunicare in modo semplice, ordinato,
pregnante e stimolante ed è in grado di
comprendere le esigenze
dell'interlocutore, tanto più è efficace la
comunicazione.

COMUNICAZIONE «DESCRITTIVA»

Riguarda la capacità di una persona di
riportare i fenomeni così come questi si
manifestano nella realtà.
Sarebbe la competenza constatativa,
che si contrappone a quella valutativa e
interpretativa





Vantaggi
si dà all'interlocutore la possibilità di
fare la sua analisi della realtà.
mette maggiormente in contatto con le
proprie emozioni..
La comunicazione descrittiva stimola
fiducia tra le persone in interazione.
Realizzazione

approccio fenomenologico
accettare incondizionatamente la realtà
osservare la realtà nei suoi singoli aspetti.
la comunicazione descrittiva non si preoccupa
né del perché,
né da dove,
né a che cosa,

ma del cosa c'è qui adesso





e

COMUNICAZIONERAPPRESENTATIVA

Fa riferimento ad atti deliberati di
autopresentazione.
La persona si assume la responsabilità di
manifestare una sua esperienza interiore.


vantaggi
1.
Le relazioni umane diventano più significative
Nell'autorivelarsi la persona conosce meglio se stessa ed
il suo mondo.
Quando la persona perde contatto con i propri sentimenti
accadono nelle persone esperienze di noia, di vuoto
esistenziale, compromettendo la sua funzionalità psichica
Gli stati emozionali che non vengono simbolizzate, non
per questo perdono la loro dinamicità, anzi sviluppano
delle tensioni che si possono manifestare poi in diversi
modi
La non comunicazione dei propri sentimenti ed
esperienze produce lo stress
2.
3.
4.
5.


Realizzazione
Trasformare i messaggi “tu” in messaggi “Io”
quando la persona invia «messaggi TU», di
solito invia messaggi non chiari, svalutanti e
accusatori.
 l'altro tende a reagire psicologicamente, si
crea cioè una lotta tra i due
 Es: .. Tu mi fai arrabbiare…






l'io è portatore di esperienze
l'altro non si sente attaccato
c'è un indice referenziale sul perché ho un tal
problema.
c’è anche un appello, un suggerimento per il
comportamento futuro.
lo sperimento/sento che... in questo modo
evito di essere interpretativo e valutativo.
mi assumo il rischio di rendermi vulnerabile
La comunicazione interpersonale
Comunicazioni indirette:
"tu mi trascuri!..."
"dove sei stato?..."
"sei monello..."
"noi siamo stanchi...“
"è così…!“
"hai fatto questo per

questo motivo..."
Comunicazioni dirette o
personali:
"mi sento trascurato..."
"mi sono preoccupato..."
"sono arrabbiata, furiosa..."
"io mi sento stanco..."
"questo è il mio parere..."
"mi sento a disagio nel..."
"questo tuo
comportamento..."
La comunicazione interpersonale







Nell'esemplificazione della comunicazione
indiretta si ritrovano nell'ordine:
accuse,
domande inquisitorie,
etichette valutative,
generalizzazioni,
assolutizzazioni
interpretazioni.
La comunicazione interpersonale
L'indice referenziale
è il contenuto di un processo psichico,
che deve essere il più possibile
specifico, descrittivo.


La comunicazione interpersonale
Nella comunicazione rappresentativa è
necessario indicare sempre gli indici
referenziali, e cioè non lasciare nel vago
"chi",
"cosa",
"dove",
"quando".
La comunicazione interpersonale

3- COMUNICAZIONE DI FEED-BACK

Permette
di
accertare
il
livello
di
comprensione fra 2 persone.
Quando
le
persone
si
informano
reciprocamente sugli effetti della loro
comunicazione, il risultato del dialogo è
maggiore.

La comunicazione interpersonale



L'altro, dandomi feed-back mi offre
informazioni circa il mio comportamento e il
mio modo di comunicare.
Conoscendo gli effetti, posso gestire meglio i
miei comportamenti minimizzando gli effetti
negativi.
la comunicazione diventa più profonda e
significativa.
La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo
Competenze comunicative di base in
funzione dell’agire cooperativo
ricevente
Saper ascoltare
La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo
La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo
L'ascolto rappresenta la competenza
comunicativa fondamentale,
prerequisito di tutte le altre.
La comunicazione interpersonale





Secondo alcuni studi l'80% delle
nostre ore di veglia è speso nella
comunicazione. Di queste
il 45% ad ascoltare,
il 30% a parlare,
il 16% a leggere,
il 9% a scrivere.
La comunicazione interpersonale
L'ascolto
un insieme di atti percettivi attraverso i
quali entriamo spontaneamente o
involontariamente in contatto con una
fonte comunicativa.


La comunicazione interpersonale

In esso sono coinvolti tre processi:
1.
Recezione del messaggio
Elaborazione del messaggio
Risposta
2.
3.
La comunicazione interpersonale
messaggio
ricezione
elaborazione
risposta
La comunicazione interpersonale

Ogni messaggio, sia esso verbale o
non verbale, è per l’ascoltatore uno
stimolo che deve essere ricevuto ed
elaborato.
La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo



Elaborazione del messaggio
Una volta che il messaggio è
ricevuto, questo deve essere
elaborato in qualche modo.
L'elaborazione include il pensare sul
messaggio e il ponderarne il
significato.
La comunicazione interpersonale l’ascolto attivo



Risposta al messaggio
Riguarda l'emissione del messaggio
verbale o non verbale in risposta a
quello, ricevuto ed elaborato,
dell’interlocutore.
A differenza dei precedenti,
quest'ultimo processo avviene a
livello overt, cioè manifesto
La comunicazione interpersonale: l’ascolto attivo

Dal momento che l'efficacia
nell'ascolto dipende dall'accuratezza
con cui l’ascoltatore realizza i tre
processi appena descritti, vediamoli
più approfonditamente
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
Recepire
La corretta recezione di un messaggio
esige I'impegno a comprendere il
messaggio nel significato che questo
ha per I'emittente.
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
ELaborare
Una volta recepito il messaggio si
richiede ricevente di elaborarlo e di
decodificarne il significato tenendo
presenti le diverse dimensioni
comunicative
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
Rispondere
Il comportamento di supporto verbale
comprende forme non direttive e semidirettive di risposta da attuarsi
rispettivamente in una fase iniziale e
successiva dell'interazione.

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La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
Interventi inefficaci di risposta
moralizzare
dogmatizzare
diagnosticare
interpretare
generalizzare
identificare
pushing
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La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
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Atteggiamento di decisione
Consiste nel prescrivere all'interlocutore
una soluzione che I'ascoltatore ha
elaborato al suo posto in funzione del
suo modo di reagire, dei suoi bisogni,
dei suoi atteggiamenti e sistemi di
valori;
Es: ..perché non….si ma”
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
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Atteggiamento di indagine
Consiste nel sollecitare informazioni
supplementari
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
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Atteggiamento valutativo
Consiste nel formulare un giudizio sulla
situazione altrui;
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
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Atteggiamento di sostegno
Consiste nel voler diminuire I'intensità
del problema che il l’emittente si pone,
nel voler rassicurare quest'ultimo della
non gravità della situazione;
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
Atteggiamento interpretativo
Consiste nel dare all'altro, in funzione
della propria competenza, una
spiegazione del suo problema, capace
di chiarirglielo.
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La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
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Vediamo le forme di supporto verbale
efficaci per un ascolto attivo
la chiarificazione
la parafrasi
la verbalizzazione
Il sommario
La comunicazione interpersonale : l’ascolto attivo
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1- Chiarificazione
Domanda che viene utilizzata per dopo un
messaggio confuso, ambiguo,
si usa quando non si è sufficientemente sicuri
del significato contenuto nel messaggio
dell’emittente
"Sta dicendo che...?':‘
"Può chiarire ulteriormente il suo pensiero ?".
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Gli obiettivi nell'uso della chiarificazione sono
essenzialmente due:
Capire
il
problema
dell’emittente
approfondendolo nelle sue parti ambigue o
mancanti;
appurare un fatto
confermare I'accuratezza della percezione
dell’ascoltatore circa il messaggio espresso
dall’emittente.
2 -Parafrasi
E'una forma di supporto verbale nella
quale l’ascoltatore riformula il contenuto
della comunicazione dell’emittente
usando parole proprie.


E’ finalizzata fondamentalmente ai
seguenti obiettivi:
 chiarifica cognitiva
 verifica di una recezione corretta
 dimostrare che si ascolta e che si
capisce quanto viene detto
 Incoraggiare l’analisi di altri aspetti del
problema
Chiarificazione
Parafrasi
Verbalizzazione
Sommario
3 - Verbalizzazione
E‘ una forma di supporto verbale che si
riferisce prevalentemente agli aspetti
emozionali contenuti nel messaggio
dell’emittente.
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Chiarificazione
Parafrasi
Verbalizzazione
Sommario
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Obiettivi
facilitare il processo di autoesplorazione
dell’altro affinché questi possa prendere
contatto con la propria emozionalità e
comprendere il significato che le varie
esperienze rivestono per lui;
Chiarificazione
Parafrasi
Verbalizzazione
Sommario
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4 -Sommario
Serve a riassumere la discussione
Serve da trampolino per ulteriori
discussioni…..sintetizzare i punti trattati
prima di passare ad altri problemi
La comunicazione interpersonale
Appendice 1: l’empatia
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In tutte e due le interpretazioni l’empatia
riguarda
la capacità di immaginare e
sperimentare lo stato emozionale
esperienziale dell’altro
Appendice 1: l’empatia
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Rogers vede l’empatia:
1. come capacità di comprendere e
sperimentare il mondo soggettivo
dell’altro .
2. come capacità di seguire il flusso
delle esperienze altrui
3. come capacità di verbalizzarle
nel loro fluire..
Appendice 1: l’empatia

In ultima analisi, da un punto di vista
psico-sociale, l’empatia consiste in una
comprensione cognitiva ed emotiva del
mondo soggettivo esperienziale dell’altro
da una posizione di osservatore che non
richiede necessariamente la
sperimentazione degli stessi identici stati
emozionali dell’altro ma permette di
comprendere lo stato mentale dell’altro e
di adottare il suo ruolo sociale..
Appendice 1: l’empatia
Appendice 1: l’empatia
Appendice 1: l’empatia
Appendice 1: l’empatia
Appendice 1: l’empatia
Appendice 1: l’empatia
Appendice 1: l’empatia
Appendice 1: l’empatia
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La comunicazione int per i formandi