Università degli Studi di Pavia
Facoltà di Economia
DALLA CRISI FINANZIARIA
ALLA RECESSIONE GLOBALE
Prof. Carluccio Bianchi
IL PROCESSO DI CRESCITA NEL
G6 NEGLI ULTIMI 20 ANNI
Produzione industriale nei G6
crisi finanziaria
internazionale
ripresa globale e
boom economico
cinese
5.0
0.0
crisi del
Messico
-5.0
Crisi asiatica '9798 - Russia (ago
'98) - Brasile (feb
'99)
Prima guerra del Golfo recessione Usa e recessione
tedesca post-unificazione
crollo di Wall Street
e minimo post-11
settembre
-10.0
90
92
94
96
98
00
02
04
(1) m e dia de gli indic i di pro duzio ne de i G6, m m 3 te rm ini; va r % te nde nzia li; s c a la ds .
06
08
08
La dinamica del PIL mondiale per aree
L’attuale fase congiunturale appare caratterizzata da una sincronia ciclica inusuale
in tutte le aree del mondo, con i paesi industrializzati in decrescita e quelli
emergenti in dedelerazione: per la prima volta dal dopoguerra l’FMI prevede una
caduta del PIL mondiale compresa tra lo 0,5 e l’1,5%.
Dinamica dell’indebitamento famiglie
USA
Dinamica della propensione al
risparmio della famiglie USA
Dinamica del deficit e debito estero
USA
Stati Uniti - Partite correnti
Stati Uniti - Posizione netta
sull'estero
1.0
15
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10
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5
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-5
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-15
-6.0
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-25
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80
85
90
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In percentuale del Pil
05
1981
1986
1991
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in % del Pil
2001
2006
Squilibri delle partite correnti a
livello mondiale
Partite correnti
600
400
200
0
-200
-400
-600
-800
Usa
Uk
Euro
Rus
Giap
Cina M Or
saldi in mld di dollari; dati al 2008, stime Imf
Struttura del debito estero USA
M
ag
g
io
rid
eten
to
riesterid
itito
lid
elT
eso
roU
sa,o
tto
b
re2008
H
ongK
ong
Lussem
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P
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B
rasile
P
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R
egnoU
nito
C
ina
G
iappone
m
iliardididollari
0
100
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300
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500
600
700
Dinamica del mercato immobiliare
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00 1
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01 0
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08 4
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20 m1
09 0
m
01
La crisi delle Borse mondiali
La dinamica recente delle Borse: 2000-2009
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DJ
m
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DJS50E
MIB30
Nikkei
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m
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20
07
La crisi delle Borse mondiali
La dinamica recente delle Borse mondiali: 2007.6-2009.3
110
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90
80
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30
La crisi di Wall Street in
prospettiva storica
5 crisi di Wall Street a confronto
120
100
80
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2007,10
2000,08
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1973,03
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m
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m
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m
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12
m
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6
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4
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2
m
m
0
0
La crisi delle banche in Borsa
I profitti delle banche
I prezzi delle banche quotate
Area euro
Area euro
Usa
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Usa
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100
100
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0
gen-06
0
gen-06
gen-07
gen-08
gen-07
gen-08
gen-09
gen-09
Indice MSCI - banche; Indice gen '06 = 100
indice MSCI - banche; forw ard earnings 12 m.;
survey IBES; Indice gen '06 = 100
I canali di trasmissione della crisi
finanziaria all’economia reale
1. Credit crunch (apparentemente paradossale in una
situazione in cui i tassi di interessi sono bassissimi e la
base monetaria abbondante)
2. Effetti ricchezza (immobiliare e mobiliare): effetti su C,
ma anche su volume attività edilizia
3. Effetto aspettative di imprese e famiglie (Scorte I C )
4. Avversione al rischio e > preferenza per la liquidità
5. Ciclo delle scorte
6. Moltiplicatore del reddito Y
C N
C
7. Interdipendenze commerciali Y M X Y (commercio
mondiale in caduta per la prima volta dal 1982)
Peculiarità della crisi attuale
1. Persistenti effetti di debolezza strutturale del sistema
bancario (carenza liquidità, cautela prestiti - credit crunch
nonostante PM espansiva)
2. Effetti ricchezza immobiliare e mobiliare insieme (riflessi
anche su prospettive redditi da pensione e accesso al credito)
3. Elevata avversione al rischio con conseguenti elevati premi su
tassi corporate e Stati sovrani con finanze pubbliche fragili
4. Simultaneità della recessione in tutte le aree mondiali (vs.
sfasamenti altre esperienze cicliche)
5. Rapidità e intensità dell’avvitamento congiunturale nel IV
trimestre 2008
6. Vincoli fiscali a politiche discrezionali in Europa (PSC) e
mancato coordinamento europeo – scarsi effetti di misure
unilaterali in economie aperte
Possibili elementi stabilizzatori
nella crisi attuale
1. Riduzione dell’inflazione e conseguente aumento del potere
d’acquisto delle famiglie
2. Miglioramento delle ragioni di scambio (ma perdita di
reddito per paesi OPEC e paesi produttori di commodities)
3. Operare degli stabilizzatori automatici fiscali
4. Politiche monetarie e fiscali discrezionali in atto,
soprattutto negli USA
5. Tenuta dei paesi emergenti del Sud-Est asiatico (in
decelerazione, ma con tassi di crescita reale ancora elevati)
6. Ripresa del ciclo delle scorte
7. Stabilizzazione quotazioni di Borsa?
Rischi nella crisi attuale
1. L’entità delle perdite del sistema bancario e finanziario è tuttora
ignota (perdite effettive per 3.000 miliardi di $? )
2. La politica monetaria si trova in una classica situazione di “trappola
della liquidità” e dovrà sperimentare modalità operative nuove: credito
diretto a imprese, influenza sulle aspettative di inflazione
3. Instaurazione di una possibile situazione di deflazione (inflazione
negativa) con conseguenti tassi reali elevati e crisi da debito delle
imprese
4. Crescita generalizzata di deficit e debiti pubblici, con tassi di
interesse a lungo termine in ascesa, timori di insostenibilità finanziaria
e attese di futuri inasprimenti fiscali
5. Volontà dei paesi del Sud-Est asiatico a continuare ad acquistare titoli
americani per sostenere il dollaro e le loro valute
6. Protezionismo
La gravità della crisi attuale:
un altro ’29?
La produzione industriale nelle recessioni USA
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La politica monetaria: dinamica dei
tassi di interesse di riferimento
7
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USA
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Il nuovo Piano Obama (FSP: circa
1.000 miliardi di $; con leva doppia?)
1. CAP (assistenza al capitale bancario): ricapitalizzazione delle banche
subordinata a test di stress sui loro bilanci
2. PPIF (fondo pubblico-privato di investimento): fondo destinato
all’acquisto di toxic assets per ridurre perdite bancarie e rilanciare
attività di prestito e ridurre credit crunch – valutazione asset tossici
affidata al mercato
3. TALF (finanziamento acquisto da parte di privati di ABS garantiti da
prestiti AAA): intervento volto a sostenere acquisti di beni durevoli da
parte dei consumatori e a rilanciare il mercato dei prodotti
cartolarizzati
4. Trasparenza, accountability e monitoraggio dei fondi: evitare che
fondi erogati vadano in bonus a manager o siano trattenuti nei bilanci
bancari; devono essere destinati a nuovi prestiti
5. Evitare i pignoramenti: Tesoro e Fed acquisteranno obbligazioni GSE
per prevenire pignoramenti e foreclosures
La politica fiscale USA: dimensione
effettiva del piano anti-crisi
Stati Uniti - deficit pubblico
Pac c hetti f is c ali
Componente c ic lic a del dis av anz o
Def ic it 2007
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in % del Pil; elaboraz ioni s u dati Imf
La politica fiscale: dimensione
effettiva dei piani anti-crisi
Politiche fiscali discrezionali: una quantificazione
dati in % del Pil
Canada
Cina
Fra
Ger
India
Italia
Giappone
Regno Unito
Usa
Imf Feb 2009
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0.0
0.4
0.0
0.0
0.0
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2009
1.5
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1.5
0.5
0.2
1.4
1.4
2.0
2010
1.3
2.0
0.7
2.0
0.1
0.4
-0.1
1.8
La situazione in Italia
Quattro recessioni a confronto - Dinamica del PIL trimestrale
108
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2008/1
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q12
La politica fiscale italiana: dimensione
effettiva del piano anti-crisi
Italia - deficit pubblico
Pacchetti fiscali
Componente ciclica del disavanzo
Deficit 2007
0.0
-2.0
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-6.0
-8.0
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2007
2008
2009
2010
in % del Pil; elaborazioni su dati Imf
Che prospettive per l’Italia?
1. Il nostro paese, pur senza adottare di fatto misure discrezionali, si
avvia a realizzare un deficit pubblico quest’anno dell’ordine del 4% e
più del PIL. Il debito pubblico ha ripreso a salire e con esso il premio
per il rischio: il differenziale tra titoli italiani e tedeschi a 10 anni ha
raggiunto 140 punti base (30 un anno fa).
2. Il razionamento del credito persiste, nonostante le banche italiane
siano meno esposte alla presenza di toxic assets. Recentemente però
le partecipazioni in banche dell’Est Europa in difficoltà hanno aggiunto
nuovi problemi di capitalizzazione e liquidità
3. Forte rischio di un abbassamento strutturale del tasso di crescita
reale, già ridotto (mediamente -1% rispetto all’UME). Il nostro paese
sarà comunque l’unico a registrare tre anni consecutivi di riduzione del
PIL tra 2008 e 2010.
4. Si riducono i margini per politiche fiscali anticicliche ed il nostro
paese potrà trovarsi nella situazione di adottare politiche restrittive
non appena la ripresa si materializzerà (per ridurre il deficit e
stabilizzare il debito).
La sostenibilità a medio termine della
futura ripresa
1. I piani di aiuto predisposti dai Governi implicano dilatazioni consistenti
dei disavanzi pubblici: a titolo di esempio i Piani Paulson e Obama
potrebbero portare ad un deficit federale dell’ordine del 10% del PIL,
e anche più. Occorrerà quindi prima o poi operare misure di rientro da
deficit eccessivi. Inoltre i debiti pubblici sono ovunque in netta
ascesa, ponendo un problema della loro sostenibilità. I tassi di
interesse a lungo termine sono destinati a salire ( premio per il rischio
e minore risparmio mondiale)
2. La politica monetaria eccessivamente espansiva è giustificata oggi
dalla crisi del sistema finanziario e dall’aumentata domanda di moneta;
ma che accadrà quando quest’ultima si assesterà? Le condizioni
monetarie si faranno restrittive; con quali conseguenze sulla ripresa?
3. Persistono gli squilibri di bilancia dei pagamenti USA vs. Asia: il
riequilibrio richiede riduzione della domanda interna USA ed
espansione di quella asiatica, con svalutazione del dollaro; con quali
conseguenze sul sistema mondiale?
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La crisi dell`economia reale - Università degli studi di Pavia