SCHEDA D’ASCOLTO di Alberto Guerrini e Bebo Moroni AMPLIFICATORE INTEGRATO NEW AUDIO FRONTIERS LEGEND La New Audio Frontiers, azienda che nasce nel 1980 a Viadana in provincia di Mantova, ha sempre prodotto oggetti di grande impatto estetico ma soprattutto sostanziale, sempre contraddistinti da una eccezionale e minuziosa cura del particolare e scelta dei componenti sia circuitali che strutturali. Quando siamo di fronte ad apparecchi di siffatte caratteristiche non si può far altro che essere pervasi da una sensazione di grande soddisfazione. Penso proprio che sia il massimo per un recensore come il sottoscritto, che soprattutto è un audiofilo incallito, poter godere del privilegio di avere per le mani un oggetto così ben realizzato! Può sembrare assurdo all’orecchio del non addetto ai lavori, ma la frase “il peso la dice tutta sulla qualità ” ha veramente un fondamento notevole in ambito Hi Fi! Quaranta chilogrammi abbondanti pesa questa “be-stiolina”, cosa che mi ha costretto ad essere sempre coadiuvato da altre persone per il minimo spostamento durante la prova. L’ a s s e m b l a g g i o solido è curato nel più piccolo particolare, anche se mi sarei aspettato i bei fianchetti di legno massello già utilizzati in passato per il supreme 300B o per l’845 SE. La superficie superiore che alloggia le basette delle valvole è coperta da un suggestivo pannello in rame. Anche il guscio che costituisce l’alloggiamento dei trasformatori è di prege- vole fattura. Sia il pannello anteriore che quello posteriore sono finemente serigrafati. I trasformatori di uscita sono avvolti a mano, per l’avvolgimento è stato selezionato del cavo litz di rame. É un amplificatore dual mono, il circuito è senza controreazione con aggiustamento del bias automatico. I filamenti delle valvole sono alimentati in corrente continua stabilizzata eccezion fatta per le valvole finali. Siamo di fronte ad un amplificatore valvolare integrato di rango che rispolvera la blasonatissima KT66 che si soleva vedere in altri tempi ma quasi sempre in configurazione PUSH-PULL. Qui ci troviamo di fronte ad una inusuale configurazione single ended parallelo per questo tetrodo a fascio, che permette di ottenere 10Watt circa di potenza, ma che da sempre garantisce qualità complessiva e una superiore definizione e dettaglio. Abbiamo una coppia di KT66 per ogni canale pilotate da due SCHEDA D’ASCOLTO valvole 6922. La rimanente valvola 6922 serve ad innalzare il livello delle 5 entrate di cui è in possesso questo prodotto di alto artigianato. I progettisti della New Audio Frontiers hanno scelto di utilizzare un carico induttivo e non resistivo per le due 6922 incaricate del pilotaggio delle KT66 che fanno parte dello stadio finale: a loro detta poichè ciò permette di riprodurre un suono ancor più naturale e tridimensionale rispetto al classico resistivo. Il parco connessioni alloggiato sul pannello posteriore, è più che sufficiente a garantire un posto per ogni apparecchio del classico impianto hi fi. Sono presenti cinque ingressi CD, PHONO, AUX, TUNER, TAPE IN ed un uscita TAPE OUT per la registrazione del segnale riprodotto, tutti di tipo RCA placcati oro 24K. I morsetti per i diffusori sono di dimensioni veramente generose, sono di tipo a serraggio a vite ma possono anche ospitare sul retro connettori a “banana”. Anche questi ultimi sono placcati oro 24K e di fattura davvero buona. Le manopole sono tutte Il pannello posteriore con la teoria degli ingressi e le ottime morsettiere per i diffusori. Le valvole di potenza e di segnale poste sul bel telaio frontale. posizionate sul pannello anteriore con al centro quella del Volume, a variazione continua servocomandata dal pesantissimo telecomando dell’unità, a sinistra il commutatore del MUTE, a destra il selettore degli ingressi. Danno tutti un impressione di solidità e precisione di azione. L’interruttore di accensione-spegnimento è di tipo classico ed è posto accanto ai connettori di potenza, all’accensione non si avverte alcun tipico rumore di “schiocco”. Commutando e variando la posizione dei vari selettori e comandi non si è verificata alcuna interferenza nè induzione sulle uscite di potenza, cosa che non è infrequente riscontrare anche in apparecchi di alto rango. L’integrato è corredato da un libretto di istruzioni piuttosto esaustivo, anche se la descrizione fisica mostra un layout differente che presenta la valvola centrale all’interno dello chassis, mentre il modello in prova ha questa valvola in bella vista all’esterno tra le due driver dei finali (la foto di copertina invece mostra il reale aspetto). Chiare e concise sono le istruzioni per l’istallazione dell’integrato in oggetto, SCHEDA D’ASCOLTO Vista dell’interno con le schede di alimentazione e di segnale. anche se sarebbe stato a mio avviso più opportuna una guida passo-passo corredata di immagini, non tutti gli audiofili sono esperti di istallazioni… Il telecomando in dotazione con quest’ampli è un monolite nero di metallo piuttosto voluminoso e pesante, come tradizione di questo tipo di apparecchi implica. I tasti sono di gomma morbida e piacevole al tatto di color azzurro. L’ASCOLTO DI BEBO MORONI Devo premettere che questo amplificatore merita un ascolto più lungo e approfondito rispetto a quello che, per varie problematiche che mi si sono accavallate durante la lavorazione di questo numero, gli ho potuto dedicare. D’altra parte- e lo annuncio subitosono convinto che ci troviamo di fronte ad un apparecchio di particolare importanza, che in qualche modo segna una svolta decisa nella produzione italiana di elettroniche valvolari, dunque ci si sarebbe comunque dovuti “tornare su” e lo si farà nei prossimi fascicoli con estremo piacere. Il Legend, che secondo me è il vertice raggiunto dalla ormai ultradecennale azienda alto-artigianale di Viadana (MO), terra di cose buone, è stato dunque collegato ad un solo impianto e ad una sola coppia di casse, le mie JBL 300 Summit, che, per carità, si sono rivelate più che adatte alla bisogna, ma oggettivamente una prova d’ascolto seria prevede una maggiore varietà di partner, a monte e a valle. Posso però dire che trattandosi del mio impianto personale (giradischi Technics SP 15 con braccio Epa 500, canna Epa 501H e testina Supex SDX 1000, Thorens TD 124- 1, braccio ADC/Pritchard e testina Audiotechnica AT 155L, pre-phono Trichord Dino/Dino+, sorgente digitale McIntosh MCD 201 cavi di segnale Tokho e Shimpy, di potenza ART FG 3000 e i sunnominati diffusori JBL L300S) lo conosco ben più che a menadito, e dunque si tratta di un eccellente “tester” per qualsiasi componente. È singolare la coincidenza che su questo stesso numero inizio (“My Favorite Things”) una serie di ascolti di elettroniche vintage britanniche, di cui non poche utilizzarono la medesima ardita configurazione del Legend, impiegando cioè il tetrodo a fascio KT66 come triodo (vedi Leak TL12 prima versione) e comunque basando la loro superiorità sonica su una valvola a mio avviso irripetibile, come appunto la KT 66. A differenza di quelle mitiche realizzazioni britanniche degli anni ’50 e ’60 che impiegavano le KT66 in Push Pull, come da accurata introduzione tecnica dell’amico Guerrini, il Legend impiega per ciascun canale una coppia di KY66 in Single Ended parallelo, soluzione anche questa ardita, ma che comporta notevoli vantaggi sul piano sonoro. Ed infatti sin dalle prime note di un disco da me amatissimo “Body and Soul” di Joe Jackson, avverto (e l’amplificatore – che mi è stato consegnato rodato, si badi bene- è ancora freddo) con intimo piacere le suggestioni, delicate e insieme belle sostanziose, del Legend. Ascoltando, man mano l’amplificatore si scalda, la bellissima (e complicata da riprodurre, per via del contrasto tra il delicatissimo tema della song, dove il pianoforte acustico- assai ben ripresoe la voce la fanno da padroni, e il fina- SCHEDA D’ASCOLTO le dinamicamente esplosivo, una vera e propria tortura per la gran parte degli amplificatori) “Want to Be My Number Two”, trovo nel Legend una capacità di emozionare sconosciuta persino ai grandi mostri dell’amplificazione moderna, e che molto ha dei grandi valvolari di tradizione, tranne i difetti dell’età: una gamma media lucidissima e di straordinaria fluenza, una gamma acuta cristallina e insieme delicata sin quasi (sin quasi, si badi bene) alla fragilità, sostenute da un corpo da amplificatore di grande potenza e da una capacità dinamica insperata, ovviamente frutto dell’eccellente e massiccia sezione di alimentazione e trasformazione, ma anche della corrente di cui sono capaci le splendide KT66. I colori dominanti nel Legend (e ora sul piatto c’è la Settima di Klemperer, su disco EMI) sono chiari e a tinte pure, quasi acquerellati, ma sostenuti da una tavolozza preparata ad olio, dove lo spessore del colore è notevole, la materia di questo densa e grassa, e non mancano i rilievi anche molto spessi, delle pennellate cariche di vernice non diluita. L’immagine è amplissima e luminosa come raramente accade, ma è una luce quasi impalpabile per purezza e (è la nota dominante) delicatezza: la luce di un terso mattino di procace inverno, capace di rischiarare con drastica net- tezza, ma anche con quella particolare dolcezza difficile da spiegare altrimenti, il panorama e i suoi anche minuti particolari. L’impressione generale è così di un suono insieme accuratissimo, particolareggiato sin quasi alla pignoleria, ma deliziosamente tattile, dotato di corpo e anima, finalmente sincronizzati. I grandi ripieni orchestrali vengono risolti in piena scioltezza, anche a volumi decisamente sostenuti, dal Legend. Ovviamente i JBL sono piuttosto efficienti. Piuttosto, non particolarmente, e poi ricordiamoci che efficienza o meno, quei woofer da 38 vanno spinti adeguatamente e che il complesso crossover non è troppo accondiscendente. Da ricordare anche che gli L300 sono né più né meno che la versione domestica, e addomesticata soprattutto nell’estetica (e nell’allineamento in fase dei componenti, grazie all’inclinazione del baffle) di un grande monitor da studio come il 4343, monitor notoriamente estremamente rivelatore, e impietoso con eventuali difetti dei componenti a monte. Insomma, su questo Legend ci dovrò tornare su, e ho l’impressione che spesso ritornerà nei nostri discorsi, perché se così sta andando questo “primo contatto”, la sensazione è che il nome che porta sia tutt’altro che usurpato. CARATTERISTICHE TECNICHE Tipo: integrato Potenza continua: 2x12 watt su 8 ohm/thd 5% Ingressi: rca 5 linea Sensibilità/impedenza di ingresso: 800 mv / 100 kohm Risposta in frequenza: da 20 Hz a 30 kHz Rapporto segnale rumore: 95 db Dimensioni: 35 x 24 x 48 cm (l x h x p) Peso netto: 40 kg Distributore: New Audio Frontiers - Tel. 0375 83.32.73 - Cell. 339 25.58.069 Web: www.newaudiofrontiers.com - E-mail: [email protected] Prezzo IVA inclusa: euro 5.000,00