barbanera nei pensieri illustri
In luoghi e tempi diversi, sono molti coloro che hanno accolto
Barbanera, i suoi simboli, la sua tradizione, il suo immaginario,
nelle proprie opere. Testimonianze, brevi stralci, versi o interi
racconti, che ne tracciano la notorietà e l’affetto,
da allora fino ai nostri giorni
Carissimo amico, vi ricordate che l’anno scorso
anche prima di questa stagione mi mandaste
il vostro Barbanera? Ebbene anche quest’anno
mi occorre lo stesso lunario e presto, perché il mio
cerimoniere vuole stampare il calendario ed ha
bisogno delle lunazioni del 1882.
Giovanni Genocchi, Carteggio I (1877-1900),
Ravenna 14 settembre 1881
Dall’anno che gli avevano fatto nascere il dubbio
che l’edizione del Barbanera da lui comprata
era falsa... egli aveva usato la precauzione di
farsi spedire l’almanacco dall’editore di Foligno,
raccomandato... Il Barbanera gli arrivava
ordinariamente verso i primi di novembre, ed egli
stava in ansiosa aspettativa fino a’ primi mesi
dell’anno nuovo...
Luigi Capuana, L’ingenuità di Don Rocco,
1902
... La gente comune pensa
che al mio capezzale io
abbia l’Odissea o l’Iliade,
o la Bibbia, o Flacco, o
Dante, o l’Alcyone di
Gabriele d’Annunzio. Il
libro del mio capezzale è
quello ove s’aduna il ‘fiore dei Tempi e la saggezza
delle Nazioni’: il Barbanera...
Gabriele d’Annunzio, Lettera al parroco
di Gardone, 27 febbraio 1934
E lo facevano parlare delle stelle e delle cose
della città e della campagna, delle buone annate
d’altri tempi, quando c’era più religione, e di certe
malattie delle piante che prima, quando c’era
più religione, non si conoscevano. E gli avevano
portato anche un vecchio Barbanera, trovato chi
sa dove, perché ingannasse l’ozio, leggendo, lui
che aveva la bella fortuna di saper leggere.
Luigi Pirandello, La cattura, 1918
… Non era altro che il famoso «Lunario» di
Foligno intitolato al Barbanera, ed era venduto
per le strade, come ora si vendono i giornali, da
speciali venditori che col Barbanera, coi «Lunari
a foglio» e i «Lunari a libretto» vendevano anche
grappoli di funghi secchi infilati in uno spago.
Giuseppe De Rossi, Farfalle sotto l’arco
di Tito, 1941
Voi sapete che sia il Barbanera. Chiunque sia
nato in una patriarcale casa italiana, in una
casa bonaria, all’antica, lo ha certo conosciuto...
ha certo sentito la nonna o il vecchio servo o la
fantesca, citarlo spesso come un oracolo, con la
più candida serietà.
Eugenio Giovannetti, Satyricon 1918-1921,
1921
Ma il vecchio e magistrale bracconiere e
pescatore di frodo, chiamato Pivetta Eufrasio, che
non poteva soffrire i modi di dire da forestiero
del brigadiere, non potendosela prendere
coll’autorità costituita, se la rifece col barcaiuolo,
e disse: - Per capir tanto non ci vuole la scienza
del Pojana maggiore né del Barbanera.
Riccardo Bacchelli, La barca di mattoni, 1953
… I Re Magi di gesso colorato, il Barbanera, i
bastoncini di zucchero filato e quelle cento altre
cose che il popolo ama.
Leo Longanesi, Sermone, 1926
Il Vanni stava invecchiando e non gli riesciva più
di colportare le sue merci stampate. Pubblicava
un almanacco, una specie di Barbanera.
Giuseppe Prezzolini, L’italiano inutile, 1953
Il mio sogno non è nell’autunno, fumigoso,
avvinato, rinvenibile solo nei calendari o nelle
fiere dei Barbanera.
Eugenio Montale, Le stagioni, 1962
… Oltre il muro del suono l’usignuolo / canta
per essi ininterrottamente; / il cuculo è soltanto
un indovino; / l’umido arcobaleno è il Barbanera
/ colorato che un giovane attacchino /
con un secchio di pioggia / incolla sulla porta
di cucina del cielo d’aprile.
Corrado Govoni, “I fiori ch’io amo”,
La ronda di notte. Nuove poesie, 1966
Mi scrive il Barbanera da Foligno / che ogni ferita
in terra ha la sua pianta / capace di guarirla,
e che ogni male / così rientra nella sinfonia /
del dare e dell’avere, vita e morte / danzanti
insieme come due libellule.
Maria Luisa Spaziani,
L’occhio del ciclone, 1970
Ma poi un giorno il prete, don Giustino Moio, che
forse aveva letto nel Barbanera che quel giorno
pioveva, fece sapere che se desideravano la
pioggia quello era il giorno adatto per portare a
spasso i santi e tutti corsero.
Antonio Margariti, America! America!, 1979
“Capisci, se telefoni quando lui non è in casa,
allora è finito lo scopo” spiegò Gloria.
“Invece Marcello deve essere qui quando chiami:
Lo sai che di te si fida... Mi capisci, stelin?”
Capivo, sì. Non ci voleva Barbanera per annusare
odore di bruciato.
Nantas Salvalaggio, Tre giorni stregati, 1981
Una volta, bambino che appena sapevo
leggere, ho speso un nichel per una «pianeta».
Mi incantava quella rozza cornice di segni
zodiacali; così come, gli stessi segni e gli emblemi
dei mesi, nel Barbanera che un mio zio portava
a casa all’inizio d’ogni anno.
Leonardo Sciascia, Occhio di capra, 1985
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi,
lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi
per il 1922?
Passeggere. Avete il Barbanera?
Venditore. Eccole il vero Barbanera... È il più
antico e rinomato lunario d’Italia. Guardarsi,
signore, dalle contraffazioni!
Emilio Cecchi, I tarli, 1999
...e nei dizionari
Nome di calendario popolare diffuso specialmente tra gli agricoltori, contenente previsioni, consigli
e aneddoti.
Zingarelli
Vocabolario della Lingua Italiana
Lunario popolare (dal titolo di un almanacco che
si pubblica a Foligno sin dal 1762).
Devoto-Oli
Dizionario della Lingua italiana
Nome di un almanacco popolare che si pubblica
a Foligno dal 1762 e che al calendario e alle previsioni meteorologiche accompagna aneddoti,
ricette empiriche e previsioni stravaganti ma sempre possibili e talvolta avveratesi, donde la sua
celebrità.
Est.: Lunario popolare in genere.
Treccani
Vocabolario della Lingua italiana
Lunario popolare contenente anche ricette, consigli agricoli ecc. dal nome di un almanacco stampato a Foligno dal 1762 in cui era raffigurato un
astrologo dalla barba nera • sec. XVIII.
Sabatini Coletti
Dizionario italiano
Nome di un Almanacco astrologico popolare che
si stampa a Foligno dal 1762.
De Agostini
Dizionario Enciclopedico
Scarica

BARBANERA NEI PENSIERI ILLUSTRI