Le azioni assistenziali e la rete di assistenza infermieristica Paola Di Giulio, Torino Il sistema sanitario “nascosto” il triangolo 20/80 20% 80% 3o 2o 1o Assistenza professionale Preferenze del pz Promozione delle Self care Compliance Gestione dei sintomi … L’assistenza Radar Inappropriata – inefficace - inefficiente • Orientata al trattamento della fase acuta • Le dimensioni psicologiche e comportamentali non vengono integrate • Non viene dato spazio al ruolo del paziente • Follow-up sporadico • Si trascura la prevenzione Operatori sanitari Risultati non sempre ottimali Costi elevati § La sindrome del radar Concentrata sul 20% del triangolo Il paziente compare HEALTHCARE PROVIDER Viene trattato Viene dimessp (WHO, 2002) … scompare La presa in carico è utile e produce risultati anche su esiti “hard” • ruolo positivo (in termini di efficacia e sicurezza) del coinvolgimento attivo del personale infermieristico nei programmi di gestione dei pazienti con problemi cronici ad alta intensità di trattamento farmacologico, e dei percorsi assistenziali dei pazienti ambulatoriali • ciò che conta non è la tecnica di assistenza e/o di counseling, ma l’effettiva disponibilità di un tempo/orgnizzazione dedicati al paziente. Phillips CO, Wright SM, Kern DE, et al. Comprehensive discharge planning with post discharge support for older patients with congestive heart failure. A Meta analysis. JAMA 2004; 291: 1358-67. 2. Taylor SJC, Candy B, Bryar RM, Ramsay J, Vrijhoef HJM, Esmond G, Wedzicha JAW, Griffiths CJ. Effectiveness of innovations in nurse led chronic disease management for patients with chronic obstructive pulmonary disease: systematic review of evidence. BMJ 2005; 331: 485-91. HF Disease Management –Rischio di riammissione Interventi di un’infermiera specializzata sullo scompenso 165 pazienti ricoverati per scompenso Randomizzati all’assistenza tradizionale o • Visite a domicilio + contatti telefonici • Educazione sullo scompenso ed il suo trattamento • Ottimizzazione del trattamento(farmaci, dieta, esercizio) • Monitoraggio ed insegnamento ad un riconoscimento precoce dei sintomi • Contatti con altri operatori (anche sociali) • Sostegno psicologico Blue et al, BMJ 2001; 323: 715-8 Strumenti • • • • • • Formazione Protocolli su ACE inibitori, diuretici e digitale Contatti con il reparto Libretto informativo sullo scompenso ai pazienti Numero di telefono dell’Infermiere Elenco appuntamenti Blue et al, BMJ 2001; 323: 715-8 Risultati • Riduzione delle riammissioni (37% vs 53%) sia per lo scompenso che per altre cause • Minore durata dei ricoveri (3.73gg vs 7.46) Blue et al, BMJ 2001; 323: 715-8 Interventi a domicilio nei pazienti con malattie croniche • Analisi della mortalità per tutte le cause e delle ospedalizzazioni nei pazienti con malattie croniche esposti ad interventi domiciliari multidisciplinari (260) o interventi di routine (268) • Coorte eterogenea • Durata mediana del follow-up 7.5 anni • Pearson et al. Prolonged effect of a home-based intervention in patients with chronic illness. Arch Intern Med 2006; 166: 645-50 Intervento Visite ad un settimana dalla dimissione, da un infermiere o un farmacista, • per ottimizzare la terapia • Migliorare la capacità di identificare segni di peggioramento • Migliorare i contatti con i servizi di territorio • Informazione, counseling, contatti con il MMG Pearson et al. Prolonged effect of a home-based intervention in patients with chronic illness. Arch Intern Med 2006; 166: 645-50 Risultati Nessun impatto • sulla mortalità (RR 1.04, IC95% 0.80-1.35) • sulle ospedalizzazioni (RR 1.03, IC95% 0.86-1.24) ma • a 2 anni riduzione delle riammissioni del 14% (eccetto che per i pazienti con BPCO) • del 21% a 3-8 anni (media+DS 0.64+1.26 vs 0.8 +1.61 ricovero anno per paziente, p0.03) • Costi dell’ospedalizzazione <14% (P0.045) Pearson et al. Prolonged effect of a home-based intervention in patients with chronic illness. Arch Intern Med 2006; 166: 645-50 • Nonostante ormai numerosi trial dimostrino quanto una gestione infermieristica sia essenziale ed efficace su numerosi esiti dei pazienti cronici, queste pratiche vengono con difficoltà trasferite alla routine. • Alcuni esempi: • Case management di dimissione (Trento) • Programmi di telesorveglianza, monitoraggio telefonico e con visite per i pazienti con scompemso (Milano) • Programmi di dimissione protetta per i pazienti con ictus (Vicenza) Continuità dell’assistenza Responsabilità per la dimissione Protocolli per la dimissione ed il follow-up a domicilio Valutazione dei bisogni alla dimissione di paziente e famiglia - caregiver Piani di dimissione in collaborazione con paziente, caregiver, medico, infermiere e gli altri Assistenza diretta ed educazione del paziente Valutazione fisica ed ambientale per promuovere le self care Visite a domicilio in base alla valutazione clinica del ANP Coordinamento con I servizi domiciliari (Naylor et. Al, JAMA, 1999; Bourbonniere et al., JAGS, 2002) Cosa migliora l’assistenza Garantire accesso e continuità Aumentare la partecipazione del paziente/famiglia Sostenere-promuovere le self care Attivare meccanismi di coordinamento tra servizi (case management) Le prove di efficacia a sostegno di questi cambiamenti sono importanti. Alcuni di questi cambiamenti sono stati testati singolarmente o su sottopopolazioni. L’entità del loro effetto insieme non è stata provata • • • • Bergeson SC, Dean JD. A system approac to patient centered care. JAMA 2006; 296: 2848-51 Le sfide • E’ ora di passare dai singoli progetti ad una riorganizzazione del sistema (Bell, McNaney, Jones. Improving health care through redesign. BMJ 2006; 332: 1286-7) • Non è possibile garantire tutto a tutti • Identificare le popolazioni a rischio che richiedono una presa in carico specifica ed intensiva • Le numerose esperienze che dimostrano l’efficacia della continuità offrono spunti per riflettere su come garantire questa continuità I modelli • La presa in carico-continuità non prevede necessariamente contatti frequenti, ma un modello organizzato di assistenza che metta il paziente nelle condizioni di prendersi cura di sé (informazione) e sapere a chi rivolgersi (disponibilità telefonica, visite a domicilio, telefonate). • La maggioranza delle esperienze utilizza reti che vedono un grosso ruolo dell’infermiere