Anno IV – Numero 814 AVVISO Ordine 1. Ordine: Corso ECM 2. ORDINE: “Un Farmaco per Tutti”” 3. Ordine: Quota sociale Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Ossa: tre tazze di tè al giorno riducono rischio fratture del 30% 5. Farmaci direttamente nell’intestino grazie agli ultrasuoni 6. Tumori, biopsia dalla saliva: risultati in 10 minuti 7. Perdita di capelli? alopecia diffusa? il dna ci salverà Mercoledì 17 Febbraio 2016, S. Donato Proverbio di oggi……….. 'E figlie sò piezze 'e core (I figli sono una parte del nostro cuore) OSSA: TRE TAZZE DI TÈ AL GIORNO RIDUCONO RISCHIO FRATTURE DEL 30% Il consumo quotidiano della bevanda potrebbe prevenire l'osteoporosi In età avanzata, bere tre tazze di tè al giorno potrebbe proteggere le ossa. Il consumo della bevanda, infatti, sarebbe in grado di ridurre il rischio di fratture fino al 30%. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition. Secondo gli esperti, l’effetto benefico del tè potrebbe essere dovuto al suo elevato contenuto di flavonoidi. “C’è un crescente interesse per il ruolo svolto dai fattori nutrizionali nell’osteoporosi e nelle fratture. È stato dimostrato che i cibi ricchi di flavonoidi, come frutta, verdura e tè, possano influenzare la perdita della densità ossea e gli esiti delle fratture. Prevenzione e I flavonoidi rappresentano una grande classe di sostanze fitochimiche Salute 8. Gli energy drink ampiamente presenti negli alimenti vegetali e, per molte popolazioni, la fonte possono far salire la pressione e causare principale di queste sostanze è costituita dal tè. aritmie. Pericolosi Lo studio ha dimostrato che un consumo elevato di tè nero e flavonoidi è soprattutto per i ragazzi associato a un minor rischio di fratture nelle 1200 donne anziane monitorate”. Ma il consumo giornaliero di tè, in particolare di quello nero e verde, aveva protetto le ossa di alcune volontarie. È, infatti, emerso che le anziane che assumevano almeno tre tazze di tè al giorno avevano il 30% di probabilità in meno di incorrere nella rottura di un osso, rispetto a chi lo Meteo Napoli beveva raramente o non lo consumava affatto. I ricercatori ritengono che i risultati dipendano dall’elevata presenza nella Mercoledì 17 Febbraio Nuvoloso bevanda dei flavonoidi. Queste sostanze, sarebbero in grado di rafforzare le Minima: 15°C ossa, perché accelerano la formazione di nuove cellule ossee e rallentano Massima: 17°C l'erosione di quelle esistenti. "I risultati supportano l'ipotesi che il tè e i suoi Umidità: flavonoidi possano svolgere una funzione protettiva. Ma prima di tradurre Mattina = 81% questi risultati in raccomandazioni dietetiche per la prevenzione Pomeriggio =80% dell'osteoporosi, occorre realizzare altre ricerche”.(Salute, Sole 24ore) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 814 PATOLOGIE E SALUTE FARMACI DIRETTAMENTE NELL’INTESTINO GRAZIE AGLI ULTRASUONI Allo studio una nuova via per somministrare i medicinali per le malattie infìammatorie croniche dell’intestino con un dispositivo portatile Somministrare in modo rapido e diretto farmaci all’intestino, sfruttando gli ultrasuoni. E’ questa la strategia che in futuro potrebbe essere utilizzata per curare le malattie infiammatorie croniche intestinali, come il morbo di Crhon e la rettocolite ulcerosa. A proporla, dalle pagine della rivista Science Translational Medicine, sono alcuni ricercatori del Massachusetts Institute of Technology. I ricercatori IL NUOVO SISTEMA a d’oltreoceano hanno sviluppato un dispositivo portatile che sfrutta gli ULTRASUONI ultrasuoni per somministrare i farmaci direttamente al bersaglio, con il vantaggio di aumentare la quota di principio attivo che raggiunge i tessuti malati di ben dieci volte. Per ora il sistema è stato utilizzato in animali da laboratorio (rodenti e maiali), ma le potenziali applicazioni sono molteplici. Il dispositivo ha permesso di penetrare il tratto gastrointestinale, che rappresenta una formidabile barriera ai farmaci, soprattutto se sono composti da molecole di grosse dimensioni. La necessità di trovare una strategia di somministrazione più valida di quella tradizionale, nasce anche dal fatto che i farmaci per le malattie infiammatorie croniche intestinali vengono assorbiti poco o troppo lentamente nell’intestino. Inoltre la terapia standard prevede che i pazienti debbano ricorrere a dei clisteri per somministrare i farmaci direttamente nell’intestino. Gli esperti americani hanno visto che gli animali trattati sfruttando la sonda a ultrasuoni nell’esecuzione del clistere sono guariti molto più velocemente rispetto a quelli che hanno seguito la via tradizionale di somministrazione. Non solo, usando gli ultrasuoni ci sarebbe un ulteriore beneficio, quello di poter variare la frequenza di assunzione del farmaco da una volta al giorno a una volta ogni due giorni. Con ulteriori ritocchi e miniaturizzazione, gli studiosi puntano a usare in futuro la In FUTURO sonda a ultrasuoni per somministrare un vasto numero di composti, tra cui vaccini, anticorpi e chemioterapici. Non solo, vorrebbero addirittura concepire capsule a ultrasuoni ingeribili per curare in modo ancora più mirato sia le malattie infiammatorie intestinali sia altre condizioni che riguardano l’apparato digerente. «In genere l’intestino è un organo ben accessibile con terapie per bocca o locali. Negli ultimi anni la ricerca sta puntando molto all’individuazione di strategie per somministrare i farmaci all’organo bersaglio, per favorire la sola azione locale. L’approccio proposto dai colleghi americani va proprio in questa direzione. Le premesse sembrano incoraggianti» commenta Silvio Danese, responsabile del Centro malattie infiammatorie intestinali dell’Istituto clinico Humanitas di Milano. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 814 PREVENZIONE E SALUTE GLI ENERGY DRINK POSSONO FAR SALIRE LA PRESSIONE E CAUSARE ARITMIE. PERICOLOSI SOPRATTUTTO PER I RAGAZZI Nei giovanissimi la caffeina può costituire un «innesco» per cardiopatie congenite di cui ancora non si ha coscienza. Se ne bevono grandi quantità a differenza dei caffè SERVONO A TENERSI SVEGLI, SENTIRSI PIÙ ATTIVI E LI CONSUMA UN ADOLOSCENTE SU TRE Ma, secondo un numero sempre più nutrito di ricerche, potrebbero avere effetti collaterali negativi sul cuore. Gli energy drink, infatti, a causa del loro contenuto di caffeina possono far salire la pressione e favorire le aritmie. Lo studio: Uno degli studi più recenti arriva dalla Mayo Clinic statunitense ed è un’indagine pilota su 25 adulti sani, condotta facendo bere ai volontari una lattina di energy drink (contenente, oltre a 240 mg di caffeina, 2 grammi di taurina ed estratti di guaranà, ginseng e cardo mariano) oppure un placebo simile per gusto, aspetto e calorie fatta eccezione per gli stimolanti. Nè i partecipanti né i medici sapevano di volta in volta di che bevanda si trattasse. I volontari, non fumatori e non in cura con farmaci, non dovevano consumare nè caffeina, né alcol nelle 24 ore precedenti i test, persone il più “pulite” possibile, insomma, per verificare l’effetto immediato dell’energy drink su pressione, frequenza cardiaca e parametri ematici come la glicemia o la noradrenalina, un neurotrasmettitore-ormone che provoca risposte simili a quelle dell’adrenalina. I test sono stati condotti mezz’ora dopo aver bevuto, in condizioni di relax o, viceversa, di stress mentale o fisico e i risultati sono stati chiari: il drink stimolante produce un aumento della pressione di circa il 6% e un incremento della noradrenalina del 73%, indipendentemente dalle condizioni di stress o tranquillità in cui ci si trova quando lo si beve. UNA LATTINA come UNA TAZZINA di CAFFE’ Qualche conseguenza c’è quindi pure con una sola lattina ma Giuseppe Lippi, docente di Biochimica clinica dell’università di Verona e autore di numerosi studi sul legame fra energy drink e rischio cardiovascolare, sottolinea che i problemi si hanno esagerando: «L’elemento più determinante di un energy drink è la caffeina e una lattina equivale più o meno a una tazzina di caffè. Capita difficilmente però di bere un espresso dietro l’altro, così il metabolismo ha modo e tempo di assimilare la caffeina; il consumo di energy drink invece è diverso e i ragazzi, nelle serate con gli amici, bevono anche sette o otto lattine di stimolanti in un lasso di poche ore. Se a questo si aggiunge l’associazione molto frequente con alcolici vari, si spiega perché gli eccessi possano essere pericolosi». Sono stati segnalati infatti casi di aritmie e palpitazioni e perfino otto giovani in cui troppi energy drink hanno provocato un infarto; inoltre queste bevande sembrano in grado di aumentare la glicemia, il colesterolo, i trigliceridi, l’aggregazione delle piastrine e il livello di disfunzione endoteliale, tutti elementi che potrebbero incrementare il rischio cardiovascolare nel lungo termine. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 814 «Nei ragazzi il pericolo di eventi avversi è più alto perché possono avere cardiopatie congenite non ancora riconosciute: la troppa caffeina da energy drink può costituire un “innesco”, il primo elemento di disturbo che si incontra nella vita in grado di scatenare i sintomi — osserva Lippi —. A oggi però si conosce un unico caso di un ragazzo in cui problemi gravi sono comparsi dopo una sola lattina di stimolante. È opportuno evitare del tutto gli energy drink se si ha una storia familiare di morti improvvise o infarti, altrimenti possono essere consumate a patto di non esagerare con le dosi». Un’avvertenza necessaria soprattutto per gli uomini: secondo uno studio appena pubblicato su Health Psychology sono più a rischio di eccessi perché consumano gli energy drink pensando che ciò li renda più “maschi” e migliori le loro performance “mascoline”. Intanto, in accordo con il ministero della Salute molte aziende produttrici hanno iniziato a segnalare in etichetta che si tratta di prodotti non adatti ai bambini o durante la gravidanza e l’allattamento. (Salute, Corriere) PREVENZIONE E SALUTE Può fungere da “INNESCO” TUMORI, BIOPSIA DALLA SALIVA: RISULTATI IN 10 MINUTI Il test costa meno di 20 euro e si è dimostrato affidabile. A svilupparlo David Wong dell’università, della California di Los Angeles è il nuovo test NON E’ INVASIVO E IN SOLI 10 MIN. PUÒ capace di i ACCERTARE LA PRESENZA DI UN TUMORE rilevare frammenti del DA UNA SOLA GOCCIA DI SALIVA Dna tumorale nei fluidi del corpo. Una biopsia liquida, che si aggiunge a quelle in studio sul sangue. Il test, assicura il ricercatore, si è mostrato accurato al 100% ed è così semplice da poter essere fatto nello studio del medico, dal farmacista, dal dentista o persino a casa. Finora il test si è mostrato accurato sul tumore ai polmoni e quest’anno dovrebbe entrare in piena sperimentazione clinica sui pazienti con questa malattia in Cina. Gli attuali metodi per rilevare un cancro al polmone dal sangue sono complicati, danno risultati in due settimane e possono monitorare la diffusione del cancro, ma non essere usati come esame iniziale. La biopsia liquida della saliva invece dà una diagnosi definitiva non appena il tumore si sviluppa. Wong immagina di usarla insieme ad altri strumenti diagnostici. Ad es., se da una radiografia dovesse emergere un nodulo sospetto, il test potrebbe confermare la presenza del tumore dalla saliva. Secondo il ricercatore l’approvazione da parte della Fda (l’agenzia Usa che regola i farmaci) dovrebbe arrivare entro un paio d’anni, ed essere disponibile nel Regno Unito in 4 anni. La biopsia liquida della saliva potrebbe essere la chiave per la diagnosi precoce di alcuni tumori, come quello del pancreas, per cui attualmente non esistono screening precoci efficaci. «Più avanti - conclude Wong - potrebbe essere possibile avere un test in grado di rilevare contemporaneamente più tipi di tumore». Questa è però solo l’ultima, in ordine di tempo, tra le biopsie liquide allo studio. C’è anche il progetto italiano Cancer-Id, dell’Ist. oncologico veneto, che punta a individuare nuovi marker che, mediante l’analisi del sangue, possano evitare la biopsia, permettendo di monitorare la riduzione o meno dei tumori e l’efficacia delle cure nei pazienti sotto terapia. E poi il test del NCI degli Stati Uniti, che dal sangue è riuscito a prevedere la ricomparsa del tumore con oltre tre mesi di anticipo rispetto alla tac, e identificare i pazienti che probabilmente non avrebbero risposto alla terapia. (Salute, La Stampa) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 814 SCIENZA E SALUTE PERDITA di CAPELLI? ALOPECIA DIFFUSA? IL DNA ci SALVERÀ Beauty center, massaggi, creme, palestra e sport tra i più disparati sono solo alcuni dei rimedi per mantenersi in forma con il corpo e con la mente ma quando sono i capelli a cedere, risultando sfibrati e cominciando a diradarsi in maniera più o meno “importante”, cosa fare? E soprattutto: a chi rivolgersi? Problematiche di diradamento e caduta progressiva dei capelli, oltre che antiestetici fenomeni di assottigliamento, riguardano sia gli uomini sia le donne e soprattutto… non hanno età. Certo esistono prodotti cosmetici mirati ma si tratta più che altro di soluzioni che non risolvono affatto alla radice il problema! Numerose, del resto, sono le cause e le concause che possono innescare l’alopecia, a partire da ritmi di vita stressanti sino ad arrivare a deficit di vitamine, squilibri ormonali, alimentazione non corretta, post gravidanza, menopausa e molto altro ancora. Curare l’alopecia è oggi possibile e, soprattutto, prima di arrivare al trapianto di capelli ci sono validissime strade indicate dalla più moderna Medicina Rigenerativa da tener presenti. Fra le soluzioni più innovative e non invasive chirurgicamente c’è ad esempio il Protocollo medico bSBS che è coadiuvato da fondamentali terapie di Medicina Rigenerativa avanzata, nutritive e antinfiammatorie, inclusi test ormonali e analisi genomica con test del DNA. Il DNA, infatti, è il "libretto d'istruzioni" di ogni essere umano e contiene tutte le informazioni necessarie alla cellula non solo per vivere ma anche per riprodursi. “Il test del DNA, ovvero l’analisi genomica, viene COME APPROFITTARE DI QUESTA utilizzata per capire in modo scientifico cosa “non funziona” a livello globale nell’organismo e consente di RISORSA NEI CASI DI CALVIZIE? impostare una terapia mirata e quindi strettamente personalizzata. Si tratta in sostanza di agire in maniera graduale. La calvizie non si può curare con un autotrapianto di capelli fine a se stesso, per sua natura la chirurgia estetica non può interagire con la problematica di base. Il primo passo dunque è molto semplice. Oggi esistono strumenti di diagnosi all’avanguardia e per tecnologia e per precisione, attraverso i quali è possibile analizzare le predisposizioni genetiche di ognuno di noi, andando così ad intervenire in molti casi prima che la calvizie prenda forma e si trasformi in un problema serio” – spiega il Dott. Mauro Conti, Direttore Scientifico HairClinic. (Salute, TGcom24) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 814 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: CORSO ECM SULL’OMEOPATIA Domenica 21 Febbraio, ore 9.00, sede ordine L’ OMEOPATIA PER TUTTA LA VITA : INTEGRAZIONE DEL MEDICINALE OMEOPATICO NELLA PRATICA QUOTIDIANA DEL FARMACISTA (Crediti Formativi ECM : 5) Relatore : Dott. T. LO VECCHIO - Medico – Chirurgo ; Pediatra – Omeopata Clinico OBIETTIVO: Questo Corso ha come obiettivo formativo dare strumenti e nozioni chiare , esaustive e di pratico utilizzo affrontando tre particolari periodi della vita : dal neonato all’adolescente ; la donna dalla pubertà alla menopausa e l’anziano. Il Farmacista in tal modo potrà rispondere alle domande che gli pone il cliente/paziente che giunge a lui con una prescrizione medica o con una richiesta spontanea di questi medicinali ed avrà, in tal modo, l’opportunità di svolgere il suo ruolo primario di Consulente della Salute. COME PARTECIPARE: 1. Prenotarsi sul sito dell’Ordine – sezione ECM 2. prenotarsi direttamente in sede presso la sede dell’evento prima dell’inizio ORDINE: IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2016 E’ in riscossione la quota sociale 2015 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI. Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2016. Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 29 Febbraio p.v. Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione. Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale. ORDINE: “UN FARMACO PER TUTTI” Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende farmaceutiche, nonché di privati a seguito di cambio/fine terapia o decesso di un congiunto malato. FARMACIE - COME ADERIRE: Clicca sul link sottostante e compila il form in modo da avere le informazioni utili riguardo il luogo di consegna del contenitore per la raccolta dei farmaci. http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1097-un-farmaco-pertutti PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 814