Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 1 TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE1 Introduzione I concetti relativi alla cosiddetta geometria delle trasformazioni sono argomenti ancora poco affrontati nella realtà della scuola italiana, anche se ad essi si fa esplicito riferimento in tutti quei programmi che sono stati fino ad oggi riformati, ad ogni livello di scolarità. Attività sulle trasformazioni geometriche sono infatti previste negli attuali programmi di tutti gli ordini di scuola, ma sono spesso trascurate o addirittura assenti nella pratica quotidiana. Forse per mancanza di esperienza, forse per mancanza di tempo, sta di fatto che gli argomenti legati a questo tema non hanno ancora trovato il loro spazio. Nei programmi del biennio, in particolare, il discorso sulle trasformazioni non è opzionale e soprattutto esse vanno integrate nella trattazione della geometria e non pensate come appendice. Integrare vuol dire individuare obiettivi comuni a più soggetti e usare le potenzialità degli uni e degli altri nel perseguirli. Un concetto portante nei programmi del biennio è quello di funzione o più in generale di corrispondenza. Le trasformazioni costituiscono uno strumento utilissimo per mettere a fuoco tale concetto integrandone la visione analitica. Non sempre però la trattazione che si trova nei libri di testo favorisce tale processo, poiché accade spesso che lo studio delle trasformazioni venga visto semplicemente come lo studio delle trasformate delle figure. In tal modo, sempre a discapito dell’acquisizione del concetto di trasformazioni come corrispondenza, non si sottolinea la loro specificità di studiare il piano non localmente ma nella sua globalità. Infatti, mentre nella vita quotidiana se un oggetto viene trasformato in un altro il resto del mondo può non essere soggetto alla stessa trasformazione, quando si considera una trasformazione del piano come corrispondenza si intende che essa agisce su ogni punto del piano nella stessa maniera con cui agisce su ciascun punto di una sua figura. Le riflessioni precedenti suggeriscono delle domande: • perché proprio le trasformazioni così “neglette”? • é vero che “le trasformazioni sono un argomento difficile e astratto,proponibile solo a studenti molto dotati”? • é possibile studiare le trasformazioni a partire dalla realtà? • é possibile studiare le trasformazioni con l'aiuto di materiale didattico? 1 A cura di Annamaria Viceconte docente a tempo indeterminato di Matematica e Fisica presso il Liceo Classico “Marco Terenzio Varrone” di Rieti – Dottoranda in Astrofisica Computazionale presso l’Università di Teramo; Maria Teresa Perotti docente a tempo indeterminato di Matematica e Fisica presso il Liceo Classico “Marco Terenzio Varrone” di Rieti. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 2 TRASFORMAZIONI DEL PIANO E DELLO SPAZIO A LIVELLO INTUITIVO L’osservazione della realtà nell’organizzare lo studio delle trasformazioni nel biennio. Un importante criterio metodologico al quale far costantemente riferimento per la progettazione di attività di geometria in generale e riguardo la geometria delle trasformazioni in particolare, consiste nel cogliere inizialmente le sollecitazioni e gli esempi che provengono dalla osservazione della realtà fisica. Sarebbe infatti oltremodo riduttivo limitare l’apprendimento in questo settore della matematica alla semplice memorizzazione della nomenclatura tradizionale e delle formule …E’ invece opportuno che la costruzione di un quadro organico dei concetti geometrici scaturisca da un atteggiamento di ricerca e di osservazione della realtà per individuare le caratteristiche geometriche degli oggetti e i cambiamenti che questi possono subire nello spazio e nel tempo. Opportuni sono anche la realizzazione di attività legate alla manualità (la piegatura della carta o la costruzione di modelli concreti di oggetti…) utilizzando anche materiale cosiddetto “povero” e l’uso di materiale strutturato (la tela elastica…) che offre la possibilità di realizzare trasformazioni in modo continuo (come è suggerito dallo schema seguente). Tela elastica + Foglio trasparente Equazioni di dilatazioni lungo gli assi cartesiani Cartoncino bianco + Foglio trasparente Equazioni di simmetrie rispetto agli assi cartesiani Software didattico L'approccio attraverso il materiale • stimola l'attenzione • stimola la creatività • stimola la collaborazione e il lavoro di gruppo • favorisce la memorizzazione di proprietà e di risultati • favorisce un autonomo processo di astrazione. Attività 1. Dilatazioni lungo gli assi cartesiani: osservazione di figure Equazioni di traslazioni lungo gli assi cartesiani Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 3 Materiale per osservare che cosa varia e che cosa non varia • Tela elastica con disegnato un rettangolo • Tela elastica con disegnato un cerchio Osservazioni Dilatare la tela e osservare le nuove figure ottenute: 1. Sul rettangolo - la figura ha ancora gli angoli retti? - la figura ha mantenuto i lati della stessa lunghezza? - la figura ha ancora i lati paralleli? - la figura ha ancora i lati rettilinei? - se disegnassi il rettangolo con i lati paralleli al “bordo della tela”, che figura otterrei? Disegnare la figura prevista. 2. Sul cerchio - la figura è ancora un cerchio? - la figura ha mantenuto tutti i raggi della stessa lunghezza? - i diametri rimangono rettilinei? Attività 2. Equazioni di dilatazioni lungo gli assi cartesiani Materiale Tela elastica: piano variabile Oxy, sul quale sono fissati dei punti (A e B) Foglio trasparente: piano fisso O'x'y', che “conserva la memoria della situazione iniziale” Osservazioni Sovrapporre il piano trasparente alla tela elastica e, curando di mantenere la sovrapposizione degli assi cartesiani, dilatare la tela nella direzione di uno degli assi cartesiani. Dopo la dilatazione, leggere le coordinate di un punto: a. sul piano cartesiano fisso (O'x'y') b. sul piano cartesiano dilatato (Oxy) Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 4 Attività 3. Isometrie (traslazioni) Materiale Cartoncino: sul quale è disegnato il riferimento O’x’y’ Foglio trasparente: sul quale è disegnato il riferimento Oxy e sono indicati dei punti (A, B) Fogli trasparenti: sui quali sono disegnate figure geometriche con assi di simmetria. Cartoncino bianco, fogli trasparenti, pennarelli. Attività 4. Isometrie (simmetrie assiali) Materiale Cartoncino bianco, pennarelli, forbici Osservazioni Piegare il cartoncino in due parti uguali e disegnare il contorno di una figura; ritagliare il contorno disegnato e aprire il cartoncino. Si farà osservare che, rispetto alla piegatura del foglio le due metà differiscono soltanto per l’orientamento dei punti: per percorrere il contorno della mezza figura a sinistra dall’alto in basso si segue il verso antiorario, per percorrere invece il contorno della metà rimanente,sempre dall’alto in basso, si segue il verso orario. Le due mezze figure sono simmetriche rispetto alla linea corrispondente alla piegatura del foglio e tale linea costituisce l’asse di simmetria. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 5 Esempi di trasformazioni di figure piane o solide nella vita quotidiana Nella vita quotidiana abbiamo molti esempi di trasformazioni piane e solide. Esempi comunissimi sono costituiti dalle deformazioni che subiscono i corpi elastici: si pensi alla deformazione che subisce una gomma per cancellare quando viene piegata o ad un taglio di stoffa stretch che viene deformato senza che si verifichino lacerazioni o sovrapposizioni. Il concetto di trasformazione geometrica è poi essenziale in tutti i processi di rappresentazione piana di un oggetto tridimensionale. Semplici esempi sono forniti al riguardo dal disegno “dal vero” o dalla fotografia che costituiscono la rappresentazione in due dimensioni di un oggetto tridimensionale. Altro esempio è dato dalle carte geografiche la cui realizzazione è legata al problema di rappresentare su un piano una parte di superficie sferica. La parte di superficie terrestre che si rappresenta viene trasformata poiché ogni suo punto dovrà essere proiettato sul foglio di carta. Un altro esempio comune di trasformazione dovuta alla rappresentazione su una superficie di oggetti tridimensionali è l’immagine riflessa in uno specchio: si ottengono trasformazioni diverse a seconda che lo specchio sia piano, convesso con curvatura in orizzontale oppure convesso con curvatura in verticale. Altri comunissimi esempi di trasformazioni geometriche nella vita quotidiana sono gli ingrandimenti fotografici e le ombre prodotte da sorgenti luminose puntiformi o estese come il sole. Esempi analoghi sono costituiti dalla proiezione di diapositive con il proiettore disposto secondo diverse inclinazioni rispetto alla parete su cui avviene la proiezione. Esistono poi esempi di trasformazioni anche “più radicali” come quella che si realizza quando rompiamo un vetro o strappiamo una fotografia in molti pezzi o ancora quando giochiamo al Tangram. Esempi curiosi, meno comuni ma interessanti dal punto di vista artistico, sono costituiti dalle trasformazioni anamorfiche , dette anche anamorfosi. Si tratta di prospettive molto accentuate: le trasformazioni di questo tipo modificano radicalmente una figura rendendola riconoscibile solo se osservata da un preciso punto. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 6 La figura rappresenta un’incisione di M.C.Escher (1898-1972). Essa fornisce un esempio di riflessione sulla sfera; è interessante notare che le linee rette degli spigoli della stanza dove si trova l’artista sono diventate linee curve. Un esempio di trasformazione geometrica in un affresco anamorfico del XVII sec. è dato da S. Francesco di Paola (1642), di J.Francois Niceron, Convento della Trinità dei Monti, Roma. Nella prima delle figure di cui sopra si può osservare la visione prospettica che si ha all’inizio del corridoio: appare l’immagine del Santo che prega. L’immagine muta via via che si percorre il corridoio e, nella visione frontale, che si osserva nella seconda foto, si trasforma in un paesaggio della costa calabra. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 7 Introduzione al concetto di invariante La geometria ha per oggetto lo studio di elementi astratti che si formano nella nostra mente partendo dall’osservazione degli oggetti reali, attraverso il confronto e la ricerca di legami ed elementi che caratterizzano gli oggetti stessi. Osservando, ad esempio, un foglio di carta, il piano del tavolo, una porta, lo schermo del computer…, attraverso l’astrazione, si perviene al concetto di rettangolo quale figura geometrica. In tale processo di astrazione le caratteristiche delle figure geometriche quali il colore, la bellezza, la costituzione materiale…sono requisiti del tutto irrilevanti. Dagli esempi riportati in precedenza emerge che una figura geometrica può essere sottoposta a molte trasformazioni , per effetto delle quali alcune caratteristiche ovviamente variano mentre altre rimangono le stesse. La nostra attenzione sarà rivolta agli elementi o alle proprietà che rimangono immutate piuttosto che alle caratteristiche che invece cambiano. Negli esempi reali sopra proposti è infatti possibile individuare alcune caratteristiche geometriche della figura iniziale che rimangono invariate nella trasformazione, nonostante la figura sia mutata. Nel caso della gomma per cancellare che viene piegata rimane invariato il numero dei sottoinsiemi disgiunti in cui lo spazio resta diviso. Osservazione analoga può essere avanzata per il taglio di stoffa stretch che viene teso; in tal caso è inoltre possibile osservare che, nonostante la figura rettangolare della stoffa e gli eventuali disegni su essa vengano deformati, ogni punto interno al disegno rimane interno ed ogni punto esterno rimane esterno. Nel caso dell’ ombra di una figura piana, questa non risulta deformata quando il piano di proiezione è parallelo a quello della figura d’origine oppure è perpendicolare ad esso ma la sorgente non è puntiforme (ad esempio il sole). Inoltre, se la sorgente è estesa ed il piano di proiezione è parallelo a quello della figura d’origine, accade che l’ombra conserva anche la stessa dimensione di quella. E’ facile intuire che maggiore è il numero delle trasformazioni che una figura subisce, minore è il numero delle caratteristiche che rimangono invariate. Si definisce invariante ogni caratteristica della figura che in una trasformazione non cambia. Gli invarianti e le traformazioni Una figura geometrica è un insieme di punti. Una figura piana è un insieme di punti di un piano; una figura solida è un insieme di punti dello spazio tridimensionale. Gli invarianti di una trasformazione geometrica possono essere: • numerosità dei punti • “vicinanza” • allineamento • birapporto Annamaria Viceconte • • • • • • • • Trasformazioni geometriche 8 parallelismo direzione rapporto di tre punti allineati ampiezza degli angoli orientamento del piano area lunghezza dei segmenti posizione Si definisce trasformazione geometrica una corrispondenza biunivoca tra i punti di un piano o dello spazio. Le trasformazioni geometriche si classificano in base ai loro invarianti in: 1. trasformazioni topologiche 2. trasformazioni proiettive 3. trasformazioni affini 4. trasformazioni simili 5. trasformazioni isometriche Ciascuno dei suddetti insiemi di trasformazioni con l’operazione di composizione assume la struttura di gruppo. Secondo la linea illustrata dal matematico tedesco Felix Klein (1849-1925) una geometria è caratterizzata, non solo dagli oggetti che studia, ma anche, e soprattutto, dal gruppo delle trasformazioni del piano in sé o dello spazio in sé che vengono considerate. Il merito di Klein fu quello di presentare un’idea unificatrice che permetteva di dare una classificazione e una visione unitaria delle “varie geometrie” che si erano originariamente presentate come diverse ed indipendenti tra loro. Si possono distinguere pertanto diverse geometrie proprio sulla base del gruppo di trasformazioni preso in esame e degli invarianti corrispondenti. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 9 PROGRAMMAZIONE U. D. ISOMETRIE Prerequisiti Prima di affrontare tale unità si effettuerà un test di verifica per appurare la situazione di partenza della classe, ossia il grado di preparazione degli allievi, le loro capacità, i loro interessi e tutti gli elementi che concorrono al processo di apprendimento. Se gli alunni sono psicologicamente maturi per il tema da affrontare, allora dovrebbero essere motivati a rendersi partecipi alla "lezione". Se l’argomento da trattare non fosse adeguato al livello di conoscenza e abilità della classe è opportuno avviare un’attività di rinforzo in modo che il livello di partenza sia il più omogeneo possibile. Per poter affrontare lo studio di tale unità è richiesta la conoscenza dei seguenti argomenti: • relazioni e funzioni; • proprietà delle principali figure geometriche piane; • concetto di trasformazione geometrica e invariante; • metodo delle coordinate cartesiane, distanza tra due punti nel piano e punto medio di un segmento; • vettori; • equazioni e sistemi lineari. Obiettivi didattici Gli obiettivi didattici da perseguire si distinguono in: 1. • • • • • obiettivi cognitivi globali: affinare le capacità logiche; stabilire una stretta corrispondenza tra problemi geometrici e problemi algebrici; acquisire capacità di astrazione; comprendere lo spirito della geometria delle trasformazioni secondo l’impostazione di Klein; usare ed elaborare linguaggi specifici. 2. • • • obiettivi cognitivi specifici: acquisire il concetto di isometria, di invariante e di punto unito; conoscere le equazioni che rappresentano le isometrie; conoscere gli invarianti delle isometrie. 3. • • • • • • obiettivi operativi: determinare le equazioni delle isometrie; scoprire le proprietà delle figure che si conservano nelle isometrie; determinare i punti uniti delle isometrie; individuare dall’esame delle caratteristiche delle equazioni il tipo di isometria rappresentata; interpretare per via grafica i risultati che si possono ottenere combinando le varie isometrie utilizzare software didattico specifico (Cabri – Geometre) Contenuti In tale unità didattica tratteremo: • isometrie: definizione; • classificazione delle isometrie; Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 10 • traslazioni: equazioni e invarianti; • rotazioni e invarianti; • simmetrie assiali: equazioni delle simmetrie rispetto agli assi cartesiani, rispetto alle parallele agli assi cartesiani e rispetto alle bisettrici del 1° e 3° quadrante e del 2° e 4° quadrante, invarianti; • simmetrie centrali: equazioni ed invarianti Tempi Per la trattazione di tale unità sono previste 16 ore. Metodologia Al fine di far nascere la necessità ed il piacere di affrontare lo studio delle isometrie, si ritiene opportuno presentare i contenuti partendo da esempi in modo da favorire il confronto, la discussione e la formulazione di possibili soluzioni da parte degli studenti. Il percorso didattico che si intende seguire si compone essenzialmente di cinque fasi: 1. introduzione dell’argomento; 2. analisi dell’argomento mediante la proposta di attività manuali e da svolgere in laboratorio di informatica; 3. studio ed eventuale soluzione dei problemi proposti o con tecniche preesistenti oppure, se queste insufficienti, con l’introduzione di metodi o concetti nuovi; 4. generalizzazione e formalizzazione del risultato ottenuto; 5. esercitazione in aula e in laboratorio informatico. Introdotto il concetto di isometria come corrispondenza biunivoca tra i punti del piano che conserva la distanza tra coppie di punti corrispondenti, individuati i suoi invarianti ed effettuata la classificazione in traslazioni, rotazioni, simmetrie assiali e centrali, successivamente si pone il problema di rappresentare ogni isometria per via analitica, ossia riferendo i punti del piano ad un sistema di assi cartesiani. Nella fase destinata alla ricerca della soluzione del problema posto, dapprima si ricordano le definizioni, i concetti e le proprietà che potrebbero essere utili e poi si passa alla formulazione di ipotesi da verificare, correggere e inserire in uno schema finale che, oltre a contenere la soluzione del problema in analisi, deve comprendere le conoscenze precedenti. In tale fase, sotto la guida dell’insegnante, sono richiesti e stimolati gli interventi e le considerazioni degli studenti in modo tale che possano, partecipando alla costruzione del concetto, comprendere i metodi di analisi delle discipline scientifiche. Nella quarta fase si organizzano in una struttura logica e chiara le definizioni, i concetti, le proprietà, i processi risolutivi, la terminologia e le rappresentazioni grafiche. Nell’ultima fase si presenteranno esempi ed esercizi di tipo applicativo al fine di consolidare i concetti appresi e i procedimenti applicativi. Sarà destinato un adeguato spazio alla correzione degli esercizi che gli allievi non sono riusciti a risolvere a casa. È questo un momento fondamentale dell’attività perché permette di rendere significativo l’errore o la difficoltà come momento di riflessione, di indagine e migliore acquisizione dell’argomento. L’attività di laboratorio permetterà di consolidare e approfondire le isometrie stimolando la creatività degli studenti, facendo presente che il laboratorio sarà utilizzato in tutte le fasi previste, come parte integrante dell’attività didattica, dal processo intuitivo a quello della formalizzazione. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 11 Strumenti utilizzati Libro di testo e manuale. Schede studio. Lavagna. Lavagna luminosa. Software didattico. Verifica e valutazione La fase di verifica e valutazione è parte integrante del processo educativo e permette di monitorare sia il raggiungimento degli obiettivi prefissati, sia l’efficacia della strategia didattica attuata. Le verifiche formative si possono effettuare durante lo svolgimento dell’attività didattica tramite la correzione degli esercizi o una serie di domande concernenti l’argomento trattato rivolte agli allievi al fine di richiamare e precisare i concetti, riassumere e puntualizzare le possibili applicazioni, fornire momenti di confronto sulle capacità espressive raggiunte dagli allievi e sulla effettiva e consapevole comprensione delle isometrie. Esse consentono di informare studenti e docenti sul grado di preparazione raggiunto dalla classe e permettono di attuare eventuali modifiche del proprio lavoro in itinere. La verifica sommativa permetterà di valutare la conoscenza e la comprensione dei concetti specifici e la capacità di applicazione e di collegamento logico degli argomenti. Tale prova potrà essere effettuata sia attraverso esercizi di tipo tradizionale sia attraverso l’uso del laboratorio di informatica, con software specifico. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 12 SIMMETRIA ORTOGONALE ASSIALE Osservando da una posizione opportuna un oggetto posto di fronte ad uno specchio, i nostri occhi rilevano la figura reale e la sua immagine riflessa. Parliamo allora di “immagine speculare” e diciamo che questa è la simmetrica di quella reale. Alcuni esempi di simmetria assiale sono rappresentati da oggetti della realtà quotidiana e possono essere tratti dalla natura e dall’arte. Ne vediamo alcuni nelle figure seguenti: Nella fig.1 ogni carta da gioco presenta almeno un asse di simmetria. Nella fig.2 il caduceo è simmetrico rispetto ad una retta verticale. Fig.1 Fig.2 Nella fig.3 i cani tratti liberamente da un fregio dell’arte persiana sono simmetrici. Nella fig.4 la facciata di una casa di stile vittoriano presenta un asse di simmetria verticale. Fig.3 Fig.4 Nella fig.5 i fregi del portale sono simmetrici rispetto ad un asse verticale Nella fig.6 la piazza del Campidoglio a Roma presenta diversi assi di simmetria Fig.5 Fig.6 Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 13 Fig.7 Molte foglie e fiori in natura presentano un asse di simmetria: in fig. una foglia di malva, il trifoglio, la felce e la delicata viola del pensiero. Fig.8 Il viso umano, anche se non perfettamente, può essere considerato un esempio di simmetria assiale con asse verticale, come si osserva nella fig.8. L’attività n. 4 (di cui all’introduzione) può essere considerata un’applicazione manuale del concetto di simmetria assiale a livello intuitivo, utilizzando figure del tipo di quelle riportate sopra. Definizione: In un piano data una retta r ed un punto P, si definisce simmetrico di P rispetto ad r il punto P’ tale che la distanza di P’ da r sia uguale alla distanza di P da r; la retta r è detta asse di simmetria. •P H •P’ r Fig.9 La simmetria assiale è una collineazione ossia mantiene l’allineamento dei punti. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 14 Accanto all’attività di cui sopra, è possibile procedere alla costruzione con carta, squadra e matita, del simmetrico di un punto rispetto ad una retta, nel modo seguente: • tracciata la retta r, asse di simmetria, disegnato il punto P, si traccia da P la retta s perpendicolare ad r e, detto H il punto di intersezione tra le due rette, il simmetrico di P , P’ è quel punto appartenente ad s, che ha da H la stessa distanza di P (fig.9). Proposte di attività Le attività che seguono vengono lasciate da svolgere autonomamente agli alunni con lo scopo di far acquisire loro il concetto di simmetrica di una figura qualsiasi quale applicazione del procedimento sopra descritto per un singolo punto. In particolare, si fa notare agli studenti che per costruire la simmetrica di una figura si dovrebbe costruire il simmetrico di ogni suo punto, essendo ciò materialmente impossibile, in virtù del fatto che la simmetria assiale è una collineazione, si procede costruendo i simmetrici di punti significativi. Attività n.1: Costruzione del simmetrico di un segmento rispetto ad una retta. Attività n.2: Costruzione del simmetrico di un poligono rispetto ad una retta. Attività n.3: Costruzione della simmetrica di una figura mistilinea rispetto ad una retta. Gli esercizi che seguono hanno lo scopo di far giungere gli allievi ad individuare autonomamente le proprietà della simmetria assiale. Esercizio n.1 B • E• •D • A Costruisci i simmetrici dei punti in figura rispetto all’asse di simmetria r indicato. - Quali sono i punti della figura che hanno per simmetrici se stessi?………………….. Perché?……………………………………. - Quali altri punti oltre a quelli evidenziati hanno per simmetrici se stessi?…………… - Se P’ è il simmetrico di P rispetto all’asse r, il simmetrico di P’ rispetto allo stesso asse è ……… Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 15 C• r Fig.10 Una trasformazione geometrica è detta involutoria, se per ogni punto P del piano, detto P’ il suo corrispondente, il corrispondente di P’ èP. La simmetria assiale è una trasformazione involutoria. In una trasformazione geometrica si dice unito ogni punto che ha per corrispondente se stesso. In una simmetria assiale sono uniti tutti e soli i punti che appartengono all’asse di simmetria. a t r Fig.11 s Costruisci le simmetriche delle rette r, s e t rispetto all’asse r.Osserva la figura ottenuta e completa: - la retta, simmetrica dell’asse di simmetria è ………… - le rette che in una simmetria assiale si “sovrappongono” a se stesse sono quelle……. ….. all’asse. - la simmetrica di una retta parallela all’asse di simmetria è …………… sia all’asse che alla retta data. - se due rette sono parallele le loro simmetriche sono…………………. - la direzione della simmetrica della retta s è …………… da quella di s. La simmetria assiale Attività di laboratorio di informatica Scoprire proprietà e formulare congetture Una caratteristica importante del Cabri Géometre II è la possibilità di definire relazioni tra oggetti e di esplorare graficamente le implicazioni. Poiché questo software consente di modificare molto velocemente le figure disegnate sullo schermo, ma ne mantiene le relazioni definite (es. un punto su una retta oppure una retta perpendicolare ad un’altra retta), esso è molto utile per effettuare esplorazioni sulle proprietà delle figure, osservare relazioni, pervenire autonomamente alla definizione di alcuni concetti e di alcune proprietà, formulare delle congetture e validare teoremi. In particolare, la possibilità offerta da Cabri di modificare in modo continuo una figura fornisce l’occasione di uno studio efficace ed immediato delle trasformazioni geometriche. Utilizzando questo software lo studente ha infatti la possibilità di vedere “dal vivo” le proprietà delle trasformazioni. Resta sorpreso nello scoprire il concetto di invariante e viene invogliato alla ricerca Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 16 dei motivi per cui alcuni elementi della figura risultano immutati rispetto ad una certa trasformazione. Cabri può essere utilizzato in parallelo con lo svolgimento della teoria. La trattazione dei diversi argomenti può anzi iniziare proprio dall’utilizzo del software per fornire agli studenti solide basi intuitive sugli argomenti trattati e per coinvolgerli in una proficua attività di osservazione e di ricerca autonoma di proprietà e leggi prima che queste vengano formalizzate. Ricordiamo che nel programma Cabri la barra degli strumenti contiene una collezione di pulsanti che consentono la creazione di varie costruzioni geometriche. In particolare, l’icona degli strumenti Trasforma contiene gli strumenti che consentono di eseguire i principali tipi di trasformazioni geometriche. Cliccando su tale icona e tenendo premuto il mouse compare l’elenco delle trasformazioni disponibili. Il primo strumento associato all’icona Trasforma è Simmetria assiale; esso consente di costruire l’immagine di un qualsiasi oggetto simmetrica rispetto ad una retta. In ottemperanza del criterio metodologico di cui sopra, la trattazione della simmetria assiale può iniziare proprio nel laboratorio di informatica con la somministrazione agli alunni di schede da svolgere con l’utilizzo di Cabri e da completare sulla base delle osservazioni condotte. Vediamo in concreto alcune di tali schede. Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 17 Scheda 1 Obiettivo: pervenire alla definizione di simmetria assiale. Procedura: 1. 2. 3. 4. 5. aprire Cabri; tracciare un punto A ed una retta r non contenente A; fare clic sull’icona Trasforma e tenere premuto il pulsante sinistro del mouse; scegliere lo strumento Simmetria assiale; spostare il puntatore del mouse sul punto A e alla comparsa del messaggio “Simmetrico di questo punto”ciccare con il tasto sinistro; 6. spostare il puntatore del mouse sulla retta r e alla comparsa del messaggio “rispetto a questa retta”ciccare di nuovo; 7. compare il punto simmetrico di A rispetto ad r al quale dare il nome A’; 8. tracciare il segmento AA’. Osservazione: Quale relazione esiste tra AA’ ed r? …………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………… 9. individuare sul segmento AA’ un punto e chiamarlo P; 10. tracciare l’asse del segmento AP (ricordiamo che per tracciare l’asse di un segmento occorre selezionare lo strumento Asse dell’icona Costruisci, sostare poi il cursore del mouse accanto al segmento e alla comparsa del messaggio “Asse di questo segmento” fare clic). Osservazione: Muovi P fino a farlo coincidere con A’. Cosa osservi? ………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………… Sulla base delle osservazioni fatte completa la seguente definizione: Una simmetria assiale di asse r è una trasformazione del piano che associa ad un punto A un punto A’ in modo che r sia ……………………. del segmento AA’. Esci da Cabri . Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche Scheda 2 Obiettivo: individuare le proprietà della simmetria assiale. Procedura: 1. aprire Cabri; 2. tracciare un punto A ed una retta r non contenente A; 3. costruire il simmetrico i A rispetto ad r e chiamarlo A’; 4. spostare il punto A in diverse posizioni incluse quelle di appartenenza alla retta r; Osservazione: Come si comporta il punto A’? ………………………………………………… 5. tracciare un punto B; 6. tracciare il simmetrico di B rispetto ad r e chiamarlo B’; 7. tracciare il segmento AB; 8. costruire i simmetrico di AB rispetto ad r; 9. misurare la lunghezza di AB e del suo simmetrico; Osservazioni: Cosa osservi riguardo gli estremi del simmetrico del segmento AB? ……………………………………………………………………………………… Che relazione intercorre tra la lunghezza di AB e del suo simmetrico ? ……………………………………………………………………………………… 10. tracciare una retta p perpendicolare ad r; 11. costruire la sua simmetrica rispetto ad r; 12. tracciare un punto P sulla retta p; 13. costruire il simmetrico di P e chiamarlo P’; Osservazioni: Quale è la simmetrica di una retta perpendicolare all’asse di simmetria? …………………………………………………………………………… Come si comportano i punti di tale retta nella simmetria? ……………………………………………………………………………. 14. tracciare una retta parallela s alla retta r; 15. costruire la simmetrica di tale retta rispetto ad r e chiamarla s’; 16. muovere la retta s fino a portarla in una direzione incidente la r; 17. misurare l’ampiezza dell’angolo tra le rette s ed r e di quello tra le rette s’ ed r; Osservazioni: 18 Annamaria Viceconte Trasformazioni geometriche 19 Quale è la direzione della simmetrica di una retta parallela all’asse? ……………………………………………………………………………. Che relazione intercorre tra gli angoli formati con l’asse da una retta incidente ad esso e dalla sua simmetrica? …………………………………………………………………………………….. 18. costruisci il simmetrico di B’ rispetto ad r; Osservazione: Quale è la posizione del simmetrico di B’? ……………………………………………………. Sulla base delle osservazioni fatte completa le seguenti frasi: I punti che appartengono all’asse di simmetria hanno per trasformati …………………. ; una simmetria assiale ……. un’isometria. Una retta perpendicolare all’asse di simmetria ha per trasformata ………….. ma i suoi punti…………………………Una retta parallela all’asse di simmetria ha per trasformata ………………………….. Se A’ è il trasformato di A, il trasformato di A’ è ……….., la simmetria assiale è perciò una trasformazione involutoria. Una retta incidente l’asse di simmetria ha per trasformata una retta ………………………………e gli angoli che tali rette formano con l’asse di simmetria sono tra loro………………………. Esci da Cabri . Annamaria Viceconte Maria Teresa Perotti