associazione culturale OPERiAMO “La Bohème” di Giacomo Puccini Tra le opere più rappresentate al mondo, questo capolavoro ha racchiuso nella maestà delle sue melodie la capacità di evocare palpiti di sentimento, la musica ci immerge nell'atmosfera della Parigi bohèmienne. In quel momento, ci siamo e ne veniamo catturati: il gelo dell’alba invernale, l'allegria del Quartiere Latino, lo sbocciare delle rose, il fiorire delle passioni. Maria Cristina Osti hanno collaborato palcoscenico: Carla Cenacchi, Maurizia Farinelli, Davide Finotti, Cesare Lana, Irene Signorino, Qing Xu luci: Marco Cazzola – Teatro Comunale di Ferrara scene: classe III A dell’Istituto Comprensivo “Il Guercino” di Cento, prof. Caterina Ghisellini trucco e parrucco: Salone Vanity Parrucchieri Unisex, Tobias Tran Oggi io faccio La Bohème di Giacomo Puccini Mercoledì 15 Aprile 2015 | ore 9,45 Teatro Comunale “Claudio Abbado” Ferrara “La Bohème” di Giacomo Puccini opera lirica in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica ispirato al romanzo “Scènes de la vie de bohème” di Henry Murger Primo Quadro Parigi, quartiere latino, una fredda soffitta, la vigilia di Natale, il poeta Rodolfo e il pittore Marcello infreddoliti e impossibilitati a lavorare per il gelo che ha invaso la soffitta, sono costretti a bruciare nel caminetto il grosso manoscritto di un dramma di Rodolfo. Rientra Colline il filosofo, desolato perché ha trovato chiuso il Monte dei Pegni; Schaunard il musicista, arriva invece tutto esultante portando denaro e vettovaglie, frutto di una insolita sua prestazione musicale. I quattro amici decidono di festeggiare la vigilia di Natale con una cena al Quartiere Latino, quando giunge, inatteso, il padrone di casa Benoit a reclamare la pigione dell’ultimo trimestre. Disorientato dagli affittuari scanzonati il vecchio si lascia andare ad imprudenti confidenze sulle sue infedeltà coniugali e viene perciò cacciato con alte grida di riprovazione dagli improvvisati moralisti. Marcello, Colline e Schaunard escono, Rodolfo si attarda mentre giunge Mimì, la dolce e bella vicina di casa, le si è spenta la candela e chiede aiuto a Rodolfo: ma, appena entrata, si sente male e le cadono di mano il candeliere e la chiave di casa. Il pallore della fanciulla, il freddo, la gioventù, creano l’atmosfera per un innamoramento. Secondo Quadro Quartiere Latino, Caffè Momus. La scena è gremita da una folla rumorosa impegnata negli ultimi acquisti per il Natale. Colline nella bottega di una rammendatrice compra un vecchio cappotto, Rodolfo compra una cuffietta rosa a Mimì e presenta la ragazza agli amici. Entra nella piazza Musetta, già amante di Marcello, elegantemente vestita e dietro di lei un vecchio pomposo e ridicolo (Alcindoro) che è il suo amante attuale. Musetta si siede al tavolo vicino a quello degli amici e lancia frasi maliziose e occhiate eloquenti a Marcello che finisce per cedere una volta ancora al suo fascino. Alcindoro viene allontanato con un pretesto e i giovani ordinano una ricca cena a sue spese. Personaggi e Interpreti Rodolfo Michele Cerullo Schaunard Luciano Matarazzo Benoit Stefano Paradiso Mimì Gioia Crepaldi Marcello Raffaele Raffio Colline Davide Marcon Musetta Yu Xiao Quing Alcindoro Stefano Paradiso Parpignol Lea Majoli Jack Paolo Garbini Orchestra Città di Ferrara Coro “Giuseppe Verdi” Ferrara Coro dei Monelli: Sc. Secondaria “C. Govoni” Copparo Sc. Primaria “S. Antonio” diretta da Carla Cenacchi Sc. Primaria “A. Costa” diretta da Susanna Losciale Istituto “S. Vincenzo” diretto da Luca Carrara Terzo Quadro Barriera d’Enfer, incerta luce dell’alba, è la fine di febbraio. Vicino al cabaret dove lavora, Marcello vive con Musetta che dà lezioni di canto agli ospiti. Mimì, pallida e sofferente, cerca Marcello per raccontargli della sua vita con Rodolfo, diventata impossibile per le liti e le incomprensioni che li dividono. Anche Rodolfo accusa Mimì di leggerezza e d’infedeltà, poi confessa a Marcello la vera ragione del suo modo d’agire: Mimì è gravemente malata e la vita nella fredda ed umida soffitta finirebbe per abbreviarle l’esistenza: è necessaria, quindi, una separazione. Mimì, nascosta li vicino, si lascia sfuggire un singhiozzo e Rodolfo la scopre: un appassionato colloquio si intreccia fra i due amanti. Anche la vita di Musetta e Marcello è diventata un inferno e mentre Mimi e Rodolfo si avviano verso i loro ultimi giorni di felicità, Musetta continua a lanciare atroci insulti contro Marcello, che rientra nel cabaret, furibondo. Quarto Quadro Soffitta dei quattro amici: Rodolfo e Marcello ostentano indifferenza rispetto le separazioni amorose. Giungono Colline e Schaunard che portano una magra cena: pane e un’aringa. Simulando un gaio e ricco festino inscenano una buffa pantomima con danze e canti e umoristico brio. La festa viene interrotta da Musetta che precede Mimì sofferente. Rodolfo adagia Mimì sul letto mentre gli amici lasciano la soffitta per trovare alcuni generi di conforto. Rimasta sola con Rodolfo, Mimi rievoca i dolci momenti del loro amore; al rientro degli amici Musetta prega per la salvezza della giovane; Rodolfo continua ad illudersi finché il contegno degli amici gli rivela che Mimi è morta. Direttore del Coro M° Renato Vanzini Maestro Concertatore e Direttore M° Mauro Perissinotto Regia Maria Cristina Osti