“La Bohème” di Giacomo Puccini Tra le opere più rappresentate al mondo, questo capolavoro del teatro dell’opera, ha BTTPDJB[JPOFDVMUVSBMF 01&3J".0 $PNVOFEJ$PQQBSP racchiusa nella maestà delle sue melodie la capacità di evocare palpiti di sentimento; c’è nella musica la sensazione che proveremmo se ci trovassimo nel luogo descritto in quel momento, quindi ci siamo e ne veniamo immersi: sentiamo il gelo dell’alba invernale che ci pervade le membra, assaporiamo gli umori delle vivande declamate dai giovani artisti, cogliamo lo sbocciare delle rose descritte da Mimì, non possiamo non amare con la stessa fanciullesca passione. Maria Cristina Osti hanno collaborato palcoscenico: Carla Cenacchi, Maurizia Farinelli, Davide Finotti, Cesare Lana, Irene Signorino, Qing Xu scene: classe III A dell’istituto comprensivo Il Guercino di Cento, prof. Caterina Ghisellini trucco-parrucco: Salone Vanity parrucchieri unisex si ringraziano la direzione del Teatro Comunale De Micheli, i tecnici, le associazioni di volontariato e le aziende che hanno supportato l’iniziativa. La Bohème di Giacomo Puccini Sabato 7 Febbraio 2015 | ore 21 Teatro Comunale De Micheli “La Bohème” di Giacomo Puccini opera lirica in quattro quadri su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica ispirato al romanzo “Scènes de la vie de bohème” di Henry Murger Primo Quadro Parigi, quartiere latino, una fredda soffitta, la vigilia di Natale, il poeta Rodolfo e il pittore Marcello infreddoliti e impossibilitati a lavorare per il gelo che ha invaso la soffitta, sono costretti a bruciare nel caminetto il grosso manoscritto di un dramma di Rodolfo. Rientra Colline il filosofo, desolato perché ha trovato chiuso il Monte dei Pegni; Schaunard il musicista, arriva invece tutto esultante portando denaro e vettovaglie, frutto di una insolita sua prestazione musicale. I quattro amici decidono di festeggiare la vigilia di Natale con una cena al Quartiere Latino, quando giunge, inatteso, il padrone di casa Benoit a reclamare la pigione dell’ultimo trimestre. Disorientato dagli affittuari scanzonati il vecchio si lascia andare ad imprudenti confidenze sulle sue infedeltà coniugali e viene perciò cacciato con alte grida di riprovazione dagli improvvisati moralisti. Marcello, Colline e Schaunard escono, Rodolfo si attarda mentre giunge Mimì, la dolce e bella vicina di casa, le si è spenta la candela e chiede aiuto a Rodolfo: ma, appena entrata, si sente male e le cadono di mano il candeliere e la chiave di casa. Il pallore della fanciulla, il freddo, la gioventù, creano l’atmosfera per un innamoramento. Secondo Quadro Quartiere Latino, Caffè Momus. La scena è gremita da una folla rumorosa impegnata negli ultimi acquisti per il Natale. Colline nella bottega di una rammendatrice compra un vecchio cappotto, Rodolfo compra una cuffietta rosa a Mimì e presenta la ragazza agli amici. Entra nella piazza Musetta, già amante di Marcello, elegantemente vestita e dietro di lei un vecchio pomposo e ridicolo (Alcindoro) che è il suo amante attuale. Musetta si siede al tavolo vicino a quello degli amici e lancia frasi maliziose e occhiate eloquenti a Marcello che finisce per cedere una volta ancora al suo fascino. Alcindoro viene allontanato con un pretesto e i giovani ordinano una ricca cena a sue spese. Personaggi e Interpreti Rodolfo Schaunard Benoit Mimì Marcello Colline Musetta Alcindoro Sergente Parpignol Costa Latsos Luciano Matarazzo Stefano Paradiso Gioia Crepaldi Raffaele Raffio Davide Marcon Yu Xiao Quing Stefano Paradiso Marco Veneziale Oreste Filotti Terzo Quadro Barriera d’Enfer, incerta luce dell’alba, è la fine di febbraio. Vicino al cabaret dove lavora, Marcello vive con Musetta che dà lezioni di canto agli ospiti. Mimì, pallida e sofferente, cerca Marcello per raccontargli della sua vita con Rodolfo, diventata impossibile per le liti e le incomprensioni che li dividono. Anche Rodolfo accusa Mimì di leggerezza e d’infedeltà, poi confessa a Marcello la vera ragione del suo modo d’agire: Mimì è gravemente malata e la vita nella fredda ed umida soffitta finirebbe per abbreviarle l’esistenza: è necessaria, quindi, una separazione. Mimì, nascosta li vicino, si lascia sfuggire un singhiozzo e Rodolfo la scopre: un appassionato colloquio si intreccia fra i due amanti. Anche la vita di Musetta e Marcello è diventata un inferno e mentre Mimi e Rodolfo si avviano verso i loro ultimi giorni di felicità, Musetta continua a lanciare atroci insulti contro Marcello, che rientra nel cabaret, furibondo. Quarto Quadro Soffitta dei quattro amici: Rodolfo e Marcello ostentano indifferenza rispetto le separazioni amo- rose. Giungono Colline e Schaunard che portano una magra cena: pane e un’aringa. Simulando un gaio e ricco festino inscenano una buffa pantomima con danze e canti e umoristico brio. La festa viene interrotta da Musetta che precede Mimì sofferente. Rodolfo adagia Mimì sul letto mentre gli amici lasciano la soffitta per trovare alcuni generi di conforto. Rimasta sola con Rodolfo, Mimi rievoca i dolci momenti del loro amore; al rientro degli amici Musetta prega per la salvezza della giovane; Rodolfo continua ad illudersi finché il contegno degli amici gli rivela che Mimi è morta. Coro “Giuseppe Verdi” Ferrara Orchestra Città di Ferrara Coro dei Monelli Scuola Media “C. Govoni” Copparo Maestro Concertatore e Direttore Mauro Perissinotto Direttore Renato Vanzini Regia Maria Cristina Osti