CONFIGURAZIONE DELL’ORGANIZZAZIONE • • • STRUTTURA PROCESSI RELAZIONI From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Una struttura funzionale Direttore Produzione Vendite e marketing Amministrazione e finanza Vantaggi Personale Svantaggi I dirigenti sono sovraccarichi di incarichi Il direttore è in contatto con tutte le operativi attività operative I dirigenti trascurano le istanze Riduce/semplifica i meccanismi strategiche Di controllo Chiara definizione delle responsabilità Difficile affrontare la varietà Il coordinamento tra le funzioni Specialisti a livello di capi e dirigenti è difficile Difficoltà all’adattamento From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Figure 9.2 A multidivisional structure Uffici centrali Servizi centrali (ad es. finanza) Divisione A Divisione B Divisione C Funzioni Funzioni Funzioni Advantages Concentrazione sull’area del business (ad es. prodotto/mercato) Facilita la misura dei risultati dell’unità Facile aggiunta o dismissione di singole unità Facilita l’attenzione dei dirigenti più elevati Verso le strategie Incoraggia lo sviluppo di general mangement From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Divisione D Funzioni Divisione E Funzioni Svantaggi Possibile confusione sul chi è responsabile (confusione tra centralizzazione/devolution) Conflitto tra le divisioni Basi per commerci interni Costoso Le divisioni diventano troppo grandi Complessità della cooperazione se le divisioni sono troppo numerose Un esempio di struttura a matrice di una multinazionale Amministratore Delegato Direttore Merchandi sing Direttori Aziende di trading Direttore Finanziario Aziende di trading Prodotti Gruppo A Europe Usa Divisioni Prodotti dfi prodotto Gruppo B Prodotti Gruppo C From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Far East Direttore Marketing Strutture a matrice: Vantaggi e svantaggi Vantaggi Decisioni di qualità dove vi è conflitto di interessi Il contatto diretto al posto della burocrazia Aumenta la motivazione dei manager Sviluppo dei manager con un crescente coinvolgimento nelle decisioni Svantaggi Lentezza nelle decisioni Responsabilità di lavoro e di compiti poco chiara Responsabilità poco chiara di costi e di profitti Alto grado di conflitto Diluizione delle priorità “Burocrazia strisciante” From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Tipi di struttura nelle società multinazionali COORDINAMENTO GLOBALE Bassa Bassa Divisioni internazionali Alta Società globali di prodotto INDIPENDENZA E RESPONSABILIZZAZIONE LOCALE Alta Filiali locali Corporation transnazionali Source: Based on C. Bartlett and S. Ghoshal, Managing Across Borders: The transnational corporation, Harvard Business School Press, 1989. From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Tipi di struttura delle multinazionali (1) Divisioni internazionali Normalmente base dominante in madrepatria Con la propria struttura Una divisione internazionale aggiuntiva Si conta sui prodotti o i servizi della divisione in madrepatria From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Tipi di struttura delle multinazionali(2) Filiali locali Attività indipendenti per ogni paese Permettono una elevata autonomia locale Probabilmente con una pianificazione centrale o un reporting Ma in ogni caso un controllo centrale ultimativo,anche se a bassa influenza From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Tipi di struttura delle multinazionali(3) Società globali Divisioni per prodotto/servizio gestite globalmente L’obiettivo è di produrre economie di scala …e trasferimento di risorse/skill Richiede un sofisticato coordinamento Può ridurre la sensibilità ai mercati locali From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Tipi di struttura delle multinazionali(4) Corporations transnazionali L’obiettivo è di combinare la reattività locale con il coordinamento globale mediante la messa in rete di risorse e capacità Ciascuna unità nazionale opera indipendentemente, ma procura capacità in modo transnazionale Le unità nazionali si specializzano a favore di tutto il sistema Il centro gestisce il network globale From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Struttura a progetto Tipica di alcuni settori (ingegneria civile, sistemi informativi, film, eventi) team di progetto creati e gestiti da un coordinamento centrale leggero Complementano a volte strutture tradizionali (task force) Flessibile, più controllabile permette lo scambio tra diverse aree aziendali Rischio di eccesso con poca accumulazione di know-how From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition I processi formali e informali I PROCESSI • Supervisione diretta • Sistemi di pianificazione e di controllo (standardizzazione di processi o di output, ERP, formule o negoziazione e riconciliazione) • Obiettivi di performance (input, output, risultati) • I meccanismi di mercato (usati all’interno) • I processi socioculturali (norme, network professionali, formazione e sviluppo) • l’autocontrollo (comportamento personale motivazione) From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Tipi di controllo di processo INPUT DIRETTO INDIRETTO OUTPUT Supervisione diretta Processi di pianificazione Obiettivi di performance Processi culturali Self-control Mercati interni From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Figure 10.8 Il ‘balanced scorecard’(un esempio di obiettivi per l’avviamento di una piccola società) LA PROSPETTIVA FINANZIARIA CSF* Sopravvivenza Misure Cash flow LA PROSPETTIVA INTERNA CSF* Misure Sviluppo dei sistemi IT Performance per € investito Caratteristiche (rispetto ai concorrenti) Costi * CSF = critical success factors From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition LA PROSPETTIVA DEL CLIENTE CSF* Customer service (prodotti standard) Misure Tempo di consegna Tempo di risposta della manutenzione LA PROSPETTIVA DELL’INNOVAZIONE E DELL’APPRENDIMENTO CSF* Leadership nel servizio Misure Velocità nel portare al mercato) Velocità di imitazione (robustness) Relazioni interne ed esterne RELAZIONI INTERNE ESTERNE Con il centro Strategiche Outsourcing Alleanze From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Virtualità Network Relazioni con il centro Centralizzazione/Devoluzione Decisioni vicino all’azione È una moda? Reazione all’eccesso di centralizzazione precedente? È meglio un continuum From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Centre-division relationships Approccio Aspetti chiave Vantaggi Rischi Esempi (GB) Pianificazione strategica ‘Masterplanner’ Coordinamento Top-down Altamente prescrittivo Controlli dettagliati Il Centro è “fuori dalla Portata” degli altri Controllo finanziario Azionista/ Responsabilizzabanchiere’ zione elevata Obiettivi finanziari rispetto ai risulControllo degli tati investimenti Bottom-up BTR Conduzione Hanson plc lasca Tarmac Il Centro non aggiunge valore Controllo strategico ‘Modellatore strategico Obiettivi strategici e finanziari Bottom-up Controlli meno dettagliati BOC Cadbury Lex STC Public sector Funzione tattica pre-1990s delle divisioni ICI Complementarietà Troppa Courtaulds Centro/divisioni negoziazione Public sector Abilità nel coor- E’ necessario dinare un cambiamento post-1990 Motivazione della cultura Nuove burocrazie From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Pianificazione strategica (ad es. MacDonald) CENTRO (Masterplanner) Budget dettagliato Establishment Allocazione del capitale Servizi e infrastrutture imposti Procedure e Manuali DIVISIONE / DIPARTIMENTO From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Trattativa (item by item) Controllo finanziario CENTRO (Azionista/banchiere) Obiettivi di “singola linea” Offerte per ottenere il capitale Valutazione dei risultati DIVISIONE / DIPARTMENTO From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Controllo strategico CENTRE (Strategic shaper) Politiche Strategia d’insieme, bilanciamento Servizi ed Infrastrutture opzionali Business Plan concordati Allocazione del capitale Valutazione dei risultati DIVISIONI/DIPARTIMENTI From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Vincoli a breve termine Rapporti e confini (interni ed esterni) RELAZIONI ESTERNE • Outsourcing (attività non core, rapporto con i fornitori, integrati (ERP) o in sintonia personale o vie intermedie? • Alleanze strategiche (rapporto di fiducia è alla base) • Organizzazioni virtuali (outsourcing all’estremo: risorse ed attività proprie sono minime; creazione di knowledge e innovazione?) • I network From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition I NETWORK • Nuovi modi di organizzarsi e nuove tecnologie Internet, free-lance, telelavoro) • Federazioni lasche (artisti nello show business, eventi organizzati con data bases, ecc.) • Diverse soluzioni per integrare un servizio (vedi esempio) • Alleanze strategiche multiple (uno solo con posizione nodale con risorse uniche o competenze core, una vision condivisa, skill per il networking) From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Figure 9.6 Collegare i servizi: tre approcci Cliente Cliente Servizio A Servizio B Servizio A Servizio C (a) One-stop shop Servizio B (b) One - start shop Cliente Servizio A Servizio C Servizio B Servizio C (c) Network di servizi From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Gerarchia / network Soluzioni olistiche / Best practice di ogni parte I dilemmi nell’organizzarsi con successo Centralizzazione/ Devoluzione From: G Johnson and K Scholes, Exploring Corporate Strategy, 4th edition Accountability verticale/ Integrazione orizzontale Empowerment/ Tenere il potere