IL MANIFESTO 20/04/09 15:26 Area abbonati: username password lunedì 20 aprile 2009 IL MANIFESTO In Edicola ABBONAMENTI Prima Pagina Politica & Società STORE Capitale & Lavoro ARCHIVI Internazionale 17 TERRITORI IO MANIFESTO Visioni Sport INFO Lettere & Commenti 17.04.2009 APERTURA | di Alessandra Fava - GENOVA altra italia - SLOW FISH, LA CULTURA DEL PESCE PESCI DI TUTTO IL MONDO Mangia lento e parla piano, al via oggi alla Fiera del mare di Genova la biennale kermesse del pesce. Tra capperi di Alicudi, colatura di alici di Cetara e ostriche britanniche, un personal shopper spiegherà come acquistare con intelligenza i prodotti ittici. Puntando sull'ecocompatibilità e il pescato a miglio zero CAMPAGNA ABBONAMENTI 2009 ABBONATI ORA! FATECI USCIRE sottoscrivete on line donate on line OGGI IN EDICOLA domenica 19 aprile 2009 LE VIGNETTE DI VAURO ARCHIVIO NOTIZIE ALIAS IN EDICOLA SABATO 18 APRILE LE MONDE Diplomatique Aprile 2009 Capri, capri, capri: è il grido ripetuto, ormai entrato nel lessico familiare, di un venditore di capperi appostato ad Alicudi sotto un enorme ficus benjamin onde evitare un sole giaguaro. È proprio da quelle isole siciliane, le Eolie, che arrivano i capperi di uno dei presidi di Slow Fish, quello di Salina. Insieme ci sono la colatura di alici di Cetara in Campania, le moleche del Veneto, la tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino. E poi ci sono l'aglio della Croazia, le ostriche britanniche, lo zafferano marocchino (quello di Taliouine) in un giro del Mediterraneo e dei mari del nord da capogiro. Ma a parte la solita vena poetica e quello snocciolare come fosse uno scioglilingua nomi di luoghi, persone, ingredienti, Slow Fish, in collaborazione con la Regione Liguria, cerca di scuotere le coscienze di noi consumatori. Nel Mediterraneo ci sono infatti 266 animali acquatici commestibili, eppure solo il 10 per cento è rintracciabile sui banchi di pescherie, mercati e supermercati. Basta questo dato per pensare quanto stiamo arando il Mare Nostrum per divorarne sempre gli stessi pesci: branzini, tonno, pescespada. La cultura del mare parte da qui. Campagne europee lanciate da diverse onlus, tra cui il Wwf che collabora attivamente all'iniziativa, iniziano a cambiare qualche abitudine, ma tanti ancora non sanno che è meglio comprare la paranza o qualche pesce meno noto piuttosto che buttarsi sui soliti branzini. È il concetto dal quale è nato Slow Fish otto anni fa, all'insegna del mangia lento e pesca piano, una kermesse del pesce che torna ogni due anni e dopo una puntata di successo a piazza Caricamento, si è insediata alla Fiera del mare di Genova, da venerdì 17 a lunedì 20 aprile, con lo slogan «educare al piacere». La location sarà il padiglione B rinnovato dall'architetto francese Jean Nouvel con una nuova struttura tra vetro e acciaio che riflette la luce e il mare, insomma inonda lo spazio di Mediterraneo. Il concetto dal quale parte Slow Fish quest'anno è che se vogliamo continuare a mangiare pesce dobbiamo prenderci cura del mare e delle sue risorse, quindi scoprire anche come acquistare intelligentemente prodotti ittici. È nata da qui l'idea di mettere nel mercato un consulente alla spesa, il personal shopper, un nome tra l'ironico e il semiserio che rievoca la moda dei supervip (o dei superindecisi) di farsi accompagnare nello shopping al quadrilatero milanese come a Faubourg Saint-Honorè a Parigi. Il personal shopper darà consigli sugli acquisti facendo capire che comprando un pesce ecocompatibile magari si risparmia anche qualcosa. Anticipazioni su media e giornali e sul sito di Slow Fish hanno fatto sì che il nostro shopper è già stato prenotato per la durata di tutta la fiera, ma nella speranza che qualcuno abbia disdetto potete sempre provare allo Slow Food Educa al piano terra del padiglione B che raccoglie le prenotazioni. Il pesce è ormai da tempo nel nostro paniere alimentare settimanale. In Europa ne mangiamo 27 chili a testa all'anno pro capite pescato, contro oltre 66 del Giappone. In Italia siamo sotto la media europea, intorno ai 21 chili all'anno. Uno studio dell'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, Ismea, un ente pubblico economico istituito con l'accorpamento dell'Istituto per studi, ricerche e informazioni sul mercato agricolo (già Ismea) e della Cassa per la formazione della proprietà contadina, racconta che nel 2006 il pesce fresco e decongelato sfuso in Europa ha rappresentato la stragrande maggioranza degli acquisti domestici di prodotti ittici: il 52,9 per cento in volume, il 52,5 per cento in valore. Purtroppo non sempre sappiamo quello che mangiamo, visto che la Guardia costiera dice che più della metà delle multe (55,9 per cento) riguarda irregolarità nelle etichettature dei prodotti ittici. Davanti ad allarmi lanciati anche dalla rivista Nature che sostiene che tra le 29 specie che si pescano con maggiore frequenza 10 si sono ridotte a meno del 10% rispetto a 50 anni fa, i visitatori di Slow Fish avranno anche un libretto che spiega che cosa e come acquistare. Ad esempio è sempre opportuno chiedere la provenienza, preferire i prodotti nazionali, scegliere pesce azzurro (alici, sardine, sgombri, palamite, tombarelli) e non comprare pesce sottotaglia. Insomma no al tonno rosso e al pescespada (in estinzione). Sì a triglie, sogliola, acciughe, pagelli. Ma soprattutto cercando di farsi consigliare anche dal pescivendolo di fiducia o in questo caso dal personal shopper, bisogna anche andare alla caccia di nuovi gusti. Perciò tra gli sconosciuti Slow Fish consiglia alalunga, sgombro, palamita, tombarello (tutti della famiglia del tonno), e poi sugarello, pesce pilota, pesce serra, zerro, lampuga, pagello bastardo, pesce sciabola o aguglia imperiale. Tra gli inghippi del mercato ormai l'allarme è sui finti palombo, verdesche e vitella di mare che in realtà sono squali, cacciati in diversi mari e venduti massicciamente in Italia. Questo tipo di pesca che si per se a qualche distratto farà pensare ai serial Squalo 2, rivela invece come stia scomparendo un un predatore indispensabile per la preservazione degli equilibri dell'ecosistema. E' uno degli argomenti che ritroviamo nella zona delle Aree http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20090417/pagina/17/pezzo/247683/ INDICE ARGOMENTI Prima Pagina Politica & Società Capitale & Lavoro Internazionale Visioni Sport Lettere & Commenti Storie Televisioni Contropiano Cultura & Visioni Territori ELEZIONI EUROPEE: QUALE SINISTRA? 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Perciò per far capire anche quanto lavoro dia dignità e occupazione a grandi e piccole comunità legate al mare, in mostra alla Fiera ci saranno anche 23 Presidi del mare della Fondazione Slow Food per la biodiversità-Onlus, per lo più comunità di piccoli pescatori o di agricoltori legati a qualche prodotto coltivato a un passo dalla costa. 15 presidi sono italiani e 8 internazionali, tra cui troverete Croazia, Mauritania e Marocco. Per chi tra un guizzo e l'altro di anguilla avrà a questo punto fame, Slow Fish come sempre pensa anche agli stomaci. Se date un'occhiata verso il mare e al piano terra ci sono le Cucine di strada che offrono una frittura o uno stuzzichino veloce, oppure i panini, già proposti con successo allo Slow Food e qui replicati con lo slogan «Panini d'aMare» con pane di Vinca direttamente dalle Alpi apuane nella Lunigiana insieme alle verdure di stagione e il pescato del Mar Ligure. Sono i classici e indimenticabili pane, burro e acciughe; panino con il sugarello marinato; panino con le seppioline grigliate e l'asparago violetto d'Albenga; panino con i muscoli, frutti dell'acquacoltura di qualità, accompagnati da olio extravergine d'oliva; panino con gamberi, cipolla e agretto. Per chi cerca cibi più sostanziosi ci sono le Osterie del mare e le Isole del gusto dove assaggiare piatti speciali. Anche qui saranno messi al bando il tonno rosso e le orate. Sempre al piano superiore trovate l'enoteca con mille etichette o i vini di tutti i giorni al piano terra. Ma tornando alla funzione educativa del salone, prima e dopo pranzo in tutti e quattro i giorni, potrete fermarvi a parlare e pensare. Basta passare alla sezione Buone pratiche al piano terra dove trovare consigli utili per rispettare l'ecosistema marino oppure andare a decine di incontri e appuntamenti. Tra i laboratori del gusto (a pagamento) troviamo ad esempio «ostriche d'Europa: istruzioni per l'uso»; «cozze alla riscossa» o «Non è la solita zuppa». Al Teatro del mare tutti giorni ci saranno incontri con chef italiani come Franca Checchi, di Viareggio; Gérard Vives di Marsiglia e la slovena Ana Ros. Luigi Taglienti di Cuneo (Piemonte) si cimenterà nella ricetta del «cappon magro», che come tutte le ricette ci racconta una storia. In questo caso è quella di mozzi e marinai che imbarcati per mesi e mesi su qualche brigantino attraversavano soli e mari portandosi appresso insieme alla nostalgia un mazzo di prezzemolo o di basilico. Il cappon magro che pochi sanno ancora cucinare ha alla base delle gallette di pane molto secche bagnate nell'aceto e acqua, quindi a strati si mette carne di pesce bollita leggermente, verdure cotte al vapore e separatamente e in mezzo salsa verde, quella fatta con prezzemolo, acciughe e capperi e in altri strati limone e olio. Da piatto povero fatto col pescato del giorno è diventato sempre più opulento e c'è chi lo decora con aragoste, astici e scampi. Ben inteso in un piatto ovale dal bordo alto dove si lascia a «pensare» per almeno un giorno prima di servirlo senza metterlo in frigorifero. Tematiche alimentari, ambientali e sociali si mescoleranno ancora nei Laboratori dell'acqua con 23 appuntamenti nelle sale del mezzanino del padiglione B. Tra le curiosità, si parlerà di miglio nautico zero e della possibilità di mangiare pesce locale con Stefano Masini, resp. Ambiente, territorio e consumi della Coldiretti, oppure di pesce e grande distribuzione con Ettore Ianì, presidente Lega Pesca. Un nutrizionista torinese, Andrea Pezzana, direttore di Dietetica e Nutrizione Clinica dell'Ospedale San Giovanni Antica Sede, parlerà del perché i bambini nelle mense mangiano un pesce del Mekong che si chiama pangasio invece di qualche paranza nostrana. Offerta SKY - tutto SKY a 15 € al mese per 2 mesi. Abbonati! 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In questi giorni una della loro navi – la Dignity - è stata fermata dalla marina israeliana. Ricco di storie e informazioni sulla vita quotidiana a Gaza. http://guerrillaradio.iobloggo.com il sito di Vittorio Arrigoni, attivista pacifista e unico corrispondente italiano a Gaza, che sta raccontando la sua vita sotto le bombe. http://mediaoriente.com il blog di Donatella Della Ratta, esperta di tv e nuovi media, racconta l'attacco a Gaza visto attraverso le televisioni del mondo arabo (in inglese) http://talestotell.wordpress.com un altro blog di un'attivista di Free Gaza, l'australiana Sharon Lock, che vive a Gaza dallo scorso agosto. In questi giorni l'attività dei blogger a Gaza è resa difficile dalle continue mancanze di corrente. IL MANIFESTO SARDO SEZIONE ESTERI ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER Inserisci la tua mail: SERVIZI il manifesto coop. editrice a r.l. P.iva 00995901006 C.F. 01438540583 per la pubblicità su questo sito http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/argomenti/numero/20090417/pagina/17/pezzo/247683/ Pagina 2 di 2