I.T.I.S. “G. GALILEI” CONEGLIANO (TV) Via G. Galilei, 16 - 31015 Conegliano (TV) Tel.: 0438 61649 - Fax: 0438 450178 - sito web: www.itisconegliano.it ESAME DI STATO 2012/2013 - CLASSE 5a B/Meccanici DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE CONTENUTO: RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE RELAZIONI FINALI DEI DOCENTI DOCENTI Caniato Antonella Buzzo Lucy Heather Pradella Gian Paolo Urso Marcella Mason Stefano Vitagliano Luciano Morandin Giuliano Vitagliano Luciano Marin Oscar Augusto Sala Dario Gorza Diego Dal Bianco Fernanda Tolin Luigi MATERIA ITALIANO e STORIA LINGUA STRANIERA (INGLESE) ECONOMIA E DIRITTO MATEMATICA MECCANICA E MACCHINE LABORATORIO TECNOLOG. M. TECNOLOGIA MECC. ED ESERC. LABORATORIO DI DPOI (CAD) DISEGNO, PROGETT. ORG. IND. SISTEMI ED AUTOMAZIONE LAB. SISTEMI ED AUTOMAZIONE EDUCAZIONE FISICA RELIGIONE FIRME Conegliano, 15 maggio 2013 Timbro della scuola Il Coordinatore della Classe: 1 Il Segretario: INDICE 1) Informazioni di carattere generale - Finalità istituzionali connesse con la tipologia dell’Istituto - Caratteri dell’Istituto connessi con la tipologia del territorio - Sintetica presentazione della classe - Storia della classe - Variazioni nella composizione del C.d.C. nel triennio e ore d’insegnamento 2) Le attività del Consiglio di Classe - Programmazione collegiale e sua realizzazione a cura del C.d.C. - Obiettivi educativo/comportamentali - Obiettivi cognitivi trasversali - Strategie di intervento - Strumenti per la verifica - Criteri di assegnazione del voto per disciplina al termine del quadrimestre - Obiettivi raggiunti dal consiglio di classe - Criteri di valutazione - Attività programmate e realizzate dal C.d.C. - Attività di carattere pluridisciplinare - Esempi di prove pluridisciplinari effettuate in preparazione della terza prova 3) Le attività di competenza dei singoli docenti Pag. 3 4 5 6 6 7 7 7 8 8 9 9 9 10 11 11 11 14 - Relazioni finali - Lingua Italiana - Storia - Lingua Straniera (Inglese) - Economia Industriale ed Elementi di Diritto - Matematica - Meccanica e Macchine - Tecnologia Meccanica ed Esercitazioni - D.P.O.I. - Sistemi ed Automazione - Educazione Fisica - I.R.C. . 2 15 18 20 22 24 28 34 37 42 44 46 INFORMAZIONI DI CARATTERE GENERALE FINALITÀ ISTITUZIONALI CONNESSE CON LA TIPOLOGIA DELL’ISTITUTO Obiettivo del curricolo é quello di definire una figura professionale capace di inserirsi in realtà produttive molto differenziate e caratterizzate da rapida evoluzione, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello dell’organizzazione del lavoro. Le caratteristiche generali di tale figura sono le seguenti: • versatilità e propensione culturale al continuo aggiornamento; • ampio ventaglio di competenze nonché capacità di orientamento di fronte a problemi nuovi e di adattamento all'evoluzione della professione; • capacità di cogliere la dimensione economica dei problemi. Nel settore meccanico, l’obiettivo si specifica nella formazione di un'accentuata attitudine ad affrontare i problemi in termini sistemici, basata su essenziali e aggiornate conoscenze delle discipline di indirizzo, integrate da organica preparazione scientifica nell’ambito tecnologico e da capacità valutative delle strutture economiche della società attuale, con particolare riferimento alle realtà aziendali. Per tali realtà, il Perito Industriale per la Meccanica, nell’ambito del proprio livello operativo, deve: a) conoscere i principi fondamentali di tutte le discipline necessarie per una formazione di base nel settore meccanico ed in particolare: - delle caratteristiche di impiego, dei processi di lavorazione e del controllo di qualità dei materiali; - delle caratteristiche funzionali e di impiego delle macchine utensili; - dell’organizzazione e gestione della produzione industriale; - dei principi di funzionamento delle macchine a fluido; - delle norme antinfortunistiche e di sicurezza del lavoro. b) avere acquisito sufficienti capacità per affrontare situazioni problematiche in termini sistemici, scegliendo in modo flessibile le strategie di soluzione; in particolare deve avere capacità: - linguistico-espressive e logico-matematiche; - di lettura ed interpretazione di schemi funzionali e disegni di impianti industriali; - di proporzionamento degli organi meccanici; - di scelta delle macchine, degli impianti e delle attrezzature; - di utilizzo degli strumenti informatici per la progettazione, la lavorazione, la movimentazione; - di uso delle tecnologie informatiche per partecipare alla gestione ed al controllo del processo i industriale. 3 CARATTERI DELL’ISTITUTO CONNESSI CON LA TIPOLOGIA DEL TERRITORIO L’Istituto é ubicato in un territorio che vede presenti tutti i settori di una moderna economia e che è formato prevalentemente da aziende di dimensioni medio-piccole, caratterizzate per essersi sviluppate ed integrate nel territorio in sistemi produttivi: • della Fabbricazione di macchine ed apparecchiature meccaniche, compresa l'installazione, il montaggio, la riparazione e la manutenzione • dello Sportsystem • del Legno Arredo • della Bioedilizia • dell’Enologia e del Vino • delle Attrezzature Alberghiere • del “Food Service Equipment” • della “Catena del Freddo”, con particolare riferimento alle produzioni di frigoriferi, congelatori, ... • dell’occhialeria • ecc… La presenza nel territorio di un tessuto industriale così complesso e vasto ha offerto l’opportunità di effettuare visite guidate, incontri, dibattiti, non solo orientati alla conseguente occasione di sbocco professionale ma anche alla conoscenza di importanti aspetti legati a processi tecnologici e prodotti innovativi che hanno completato la preparazione dei nostri allievi giunti al termine del loro corso di studi. Complessa è inoltre la presenza nel territorio dell’associazionismo senza fini di lucro, che spazia dal ludico sportivo, al culturale, al sociale, quest’ultimo con presenze importanti di supporto ed aiuto, alla famiglia, agli anziani, all’handicap. Tale complessità e varietà di interlocutori, ha permesso di aumentare le relazioni con questi attori sociali arricchendo, con stage, incontri, testimonianze aspetti valoriali estremamente positivi per lo sviluppo culturale e sociale degli studenti. I profili professionali che gli allievi sono preparati a svolgere nelle aziende presenti nel comprensorio riguardano: • fabbricazione e il montaggio di componenti meccanici, con elaborazione di cicli di lavorazione; • programmazione, avanzamento e controllo della produzione nonché l’analisi e la valutazione dei costi; • dimensionamento, installazione e gestione di semplici impianti industriali; • progettazione di elementi e semplici gruppi meccanici; • controllo e collaudo dei materiali, dei semilavorati e dei prodotti finiti; • utilizzazione di impianti e sistemi automatizzati di movimentazione e di produzione; • sistemi informatici per la progettazione e la produzione meccanica; • sviluppo di programmi esecutivi per macchine utensili e centri di lavorazione CNC; • controllo e messa a punto di impianti, macchinari nonché dei relativi programmi e servizi di manutenzione; • sicurezza del lavoro e tutela dell’ambiente. 4 SINTETICA PRESENTAZIONE DELLA CLASSE La classe in riferimento all’ambito disciplinare ha sempre avuto atteggiamenti e comportamenti, nel corso del triennio, generalmente corretti ed adeguati. La quasi totalità degli allievi risulta disponibile al dialogo e partecipa in modo costruttivo all’attività scolastica; spesso gli stessi forniscono contributi positivi nelle discussioni relative ad argomenti non inerenti al programma, evidenziando, per alcuni, capacità critica e di analisi. La frequenza scolastica degli allievi è stata regolare; diversamente il curriculum scolastico, nel triennio, non per tutti è risultato lineare. La partecipazione della classe alle attività curricolari non sempre è avvenuta con attenzione e disponibilità ad apprendere, in quanto alcuni componenti della stessa sono apparsi in più di una occasione poco ricettivi. La classe ha saputo adattarsi sia ai numerosi cambiamenti di docenti nel corso nel triennio che all’inserimento di compagni provenienti da altri istituti, dimostrando in questo collaborazione e disponibilità. La maggior parte degli allievi ha affrontato positivamente le tematiche proposte; alcuni sono stati propositivi, portando contributi personali, dimostrando sufficienti capacità critiche e di confronto, altri hanno seguito con poco interesse, evidenziando partecipazione non sempre costante. Il profitto raggiunto dalla classe è in genere mediamente positivo. Alcuni allievi dotati di buone capacità, si sono distinti per interesse e partecipazione, conseguendo risultati soddisfacenti; qualche altro è rimasto a livelli assai modesti, per la preparazione superficiale e/o per l’impegno non sempre continuo. Tale preparazione è da ritenersi in alcuni casi, appena sufficiente. La classe non è infatti omogenea sul piano del rendimento ed il profitto è risultato in alcuni casi e per qualche allievo, poco brillante e non del tutto sufficiente. Per questi ultimi sono state effettuate attività di recupero nel corso dell’anno scolastico ottenendo nel complesso risultati accettabili. Nel corso dei tre anni tutti gli allievi hanno avuto esperienze lavorative, alle quali hanno partecipato con impegno ed interesse, attraverso stage e/o attività di lavoro nel periodo estivo. 5 STORIA DELLA CLASSE La classe é costituita da 24 allievi, solamente uno dei quali residente nel Comune ove è ubicata la scuola. Quasi tutti gli studenti hanno frequentato il biennio in questo Istituto, ad eccezione di sette allievi, provenienti dall’I.T.I.S. di Vittorio Veneto e dall’I.P.S.I.A. di Conegiano All’inizio del triennio, la classe era composta da 25 allievi. Dei 25 allievi scrutinati, 22 sono stati promossi alla classe successiva, e 3 sono stati respinti. La classe 4^ era formata da 26 allievi (di cui tre ripetenti ed uno proveniente, nel corso dell’anno da altro istituto). Durante l’anno scolastico un allievo si è poi ritirato. Ventitrè allievi sono stati promossi e 2 allievi non sono stati ammessi alla classe successiva. Alcuni studenti, che presentavano carenze in alcune discipline, quali Inglese, Matematica, Diritto, Sistemi, D.P.O.I., Italiano, hanno frequentato corsi integrativi di recupero, svolti durante gli a.s. precedenti per poter accedere alla classe attuale. VARIAZIONI NELLA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE NEL TRIENNIO E ORE D’INSEGNAMENTO Classi Discipline Curricolo Anni Corso Lingua e Lettere italiane Storia Lingua straniera (Inglese) Economia industriale ed El. di Diritto Matematica Meccanica applic. e Macchine a fl. Tecnologia meccanica ed Esercitazioni Disegno, Progett. ed Organzz. ind. Sistemi ed Automazione industriale Educazione Fisica Religione/Attività alternative • 3a (ore) 4a (ore) 5a (ore) 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 4° - 5° 3 2 3 - 3 2 2 2 3 2 2* 2 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 4 5 5 3 5 5 3* 4 * 5 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3° - 4° - 5° 3* 4 2 1 4* 3* 2 1 5* 4 2 1 “*” anno in cui vi è stato un cambiamento di docente rispetto all’anno precedente. 6 LE ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO DI CLASSE PROGRAMMAZIONE COLLEGIALE E SUA REALIZZAZIONE A CURA DEL CONSIGLIO DI CLASSE OBIETTIVI EDUCATIVO/COMPORTAMENTALI 1. COMPORTAMENTO SOCIALE A. Rispetto reciproco tra persone • saper ascoltare attentamente gli altri • saper accettare le opinioni altrui • saper esprimere dissenso motivato • saper collaborare con i compagni • saper rapportarsi con correttezza di linguaggio: non offendere e non bestemmiare • saper assumere atteggiamenti e comportamenti corretti ed educati. • • • • B. Rispetto dell’ambiente e del materiale scolastico: lasciare gli ambienti scolastici puliti e ordinati non danneggiare strutture ed attrezzature rispettare i regolamenti di classe, di Istituto e delle aule di laboratorio usare in modo ordinato il materiale scolastico: diario, libretto personale, libri e quaderni, ecc.. 2. PARTECIPAZIONE ALL’ATTIVITÀ SCOLASTICA A. Sviluppo dell’autonomia personale: • saper organizzare in modo efficace il proprio tempo • saper acquisire progressiva autonomia nel gestire i percorsi cognitivi • saper fare proposte costruttive. B. Sviluppo delle capacità di assumersi responsabilità: • saper rispettare gli orari • saper rispettare consegne e scadenze • saper partecipare in modo positivo alla vita collegiale della scuola: assemblea di classe e di istituto, visite guidate, viaggi di istruzione e conferenze. C. Sviluppo della capacità di comunicazione tra i membri del gruppo classe: • saper intervenire rispettando regole condivise • saper intervenire in modo pertinente e motivato • saper esprimere una propria eventuale situazione di disagio. 7 OBIETTIVI COGNITIVI TRASVERSALI Il C.d.C. ha definito i seguenti obiettivi cognitivi trasversali adottando diverse strategie e coinvolgendo, quando necessario, le famiglie. CONOSCENZE x Acquisire i contenuti essenziali delle discipline x Ricordare nel tempo le conoscenze acquisite x Riformulare, anche con parole proprie, i contenuti appresi, in modo orale e scritto COMPETENZE x Comprendere un testo, individuandone i punti fondamentali x Esprimersi in modo corretto e chiaro, utilizzando linguaggio operativo specifico x Applicare le conoscenze acquisite per svolgere i compiti assegnati e risolvere problemi significativi x Saper scegliere ed utilizzare gli strumenti, anche informatici x Svolgere e portare a termine in modo organizzato e autonomo i compiti assegnati CAPACITA’ x Analizzare e sintetizzare i contenuti disciplinari x Collegare ed integrare conoscenze e competenze acquisite in ambiti disciplinari diversi x Argomentare una tesi utilizzando le proprie conoscenze STRATEGIE DI INTERVENTO Strategie per il raggiungimento degli obiettivi x esplicitare agli allievi ed alle famiglie gli obiettivi comportamentali e cognitivi concordati x stimolare il dialogo educativo basato sulla chiarezza dei rapporti x orientare e motivare allo studio x indurre alla riflessione su atteggiamenti e comportamenti scorretti x controllare l’esecuzione dei compiti assegnati per casa x stimolare alla lettura e all’approfondimento personali x indicare modalità di recupero personale x insegnare modalità di lavoro in gruppo e farle applicare x apprezzare esplicitamente i progressi compiuti x comunicare agli studenti i risultati delle prove scritte e orali x organizzare l'attività in moduli x concordare il carico di lavoro domestico e la sua distribuzione. 8 Strategie per il sostegno e il potenziamento x x x x x Coinvolgimento tempestivo delle famiglie nel caso di carenze gravi e/o diffuse. Sostegno in itinere, da svolgersi in classe Attività di sportello o corsi pomeridiani Divisione della classe in gruppi eterogenei di apprendimento cooperativo Divisione della classe per gruppi di livello e realizzazione delle attività secondo la/e seguente/i modalità, nelle ore di lezione: recupero delle carenze con un gruppo e approfondimento autonomo per gli altri STRUMENTI PER LA VERIFICA Poiché ogni disciplina contribuisce al raggiungimento degli obiettivi sopra elencati, gli strumenti utilizzati nelle singole materie sono stati: x x x x x prove strutturate o semistrutturate interrogazioni orali tradizionali compiti scritti in classe colloqui, discussioni, interventi nelle attività in classe produzione di elaborati di vario genere ( riassunti, relazioni, temi, esercizi, disegni.. ) in classe e/o domestici x prove pratiche e attività di laboratorio CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL VOTO PER DISCIPLINA AL TERMINE DEL QUADRIMESTRE Nell’assegnazione del voto di fine quadrimestre ciascun docente ha tenuto conto oltre dei risultati delle prove di verifica anche dei seguenti elementi non cognitivi rilevati durante l’attività didattica: x Attenzione in classe e partecipazione x Impegno personale e rispetto delle scadenze x Progresso nel processo di apprendimento OBIETTIVI RAGGIUNTI DAL CONSIGLIO DI CLASSE In relazione agli obiettivi educativi comportamentali: • La maggioranza degli allievi ha raggiunto mediamente gli obiettivi prefissati, dimostrando nel corso dell’anno responsabilità e capacità di rapportarsi positivamente, comunicando e confrontandosi all’interno del gruppo classe; una esigua minoranza pur sollecitata, ha a volte evidenziato comportamento superficiale, non sempre responsabile e la tendenza ad eludere gli impegni e le consegne. 9 In relazione agli obiettivi cognitivi trasversali: • La maggioranza degli allievi ha dimostrato di: - conoscere e saper riferire i contenuti minimi stabiliti nelle riunioni dei gruppi disciplinari, nelle programmazioni individuali e fatti propri dal Consiglio di classe; - comprendere ed esprimere le conoscenze in modo sufficientemente chiaro e corretto, pur con qualche difficoltà nell’utilizzare i linguaggi specifici; - applicare le conoscenze e le procedure acquisite per svolgere compiti e risolvere problemi semplici, utilizzando gli strumenti adeguati, anche quelli informatici; - analizzare, sintetizzare, e collegare, spesso con l’aiuto dell’insegnante, i contenuti appresi anche in altri ambiti disciplinari; - argomentare una tesi se guidati. In relazione agli obiettivi specifici: • Per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti nell’ambito delle specifiche discipline, si rimanda alle relazioni finali dei singoli insegnanti. CRITERI DI VALUTAZIONE Per quanto riguarda l’aspetto della valutazione, il C.d.C. ha tenuto conto di una vasta gamma di elementi, tra i quali: A) Partecipazione, intesa come: - Attenzione; - Puntualità nel mantenere gli impegni; Richieste di chiarimento e contributi personali alla lezione; - Disponibilità a collaborare; Curiosità - Motivazione, - Interesse; - Capacità di iniziativa personale. B) Impegno, inteso come - Consapevolezza della necessità di applicazione intensa e rigorosa per ottenere validi risultati; - Qualità e quantità dello studio a casa; Disponibilità all'approfondimento personale; - Rispetto delle scadenze. C) Metodo di studio - Capacità di organizzare autonomamente il proprio lavoro. D) Livello di effettivo apprendimento - Conoscenze acquisite nelle singole discipline; Comprensione (dire con parole proprie, interpretare, dimostrare, spiegare); - Capacità di analisi, di sintesi e rielaborazione personale - Capacità valutativa (individuazione delle priorità, autonomia di giudizio, ecc.). E) Progresso, inteso come cammino e crescita che lo studente è stato in grado di compiere rispetto ai livelli di partenza e che suggerisce anche le possibilità di ulteriore miglioramento. 10 ATTIVITÀ PROGRAMMATE E REALIZZATE DAL CONSIGLIO DI CLASSE RITENUTE PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVE (INCONTRI DI ORIENTAMENTO, VISITE GUIDATE, ATTIVITÀ DI INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO, PARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI DI CARATTERE CULTURALE, CONCORSI, PARTECIPAZIONE A PROGETTI ) Viaggio di istruzione dal 05 al 10 Aprile 2013 a Praga/Ratisbona Il consiglio di classe ha approvato un viaggio d’istruzione a Praga/Ratisbona, ritenendo queste città, meta adatte per il conseguimento di obiettivi didattici ed educativi. Solamente una parte degli allievi ha però partecipato. La visita alle città, effettuata anche con l’ausilio di guide, si è dimostrata molto interessante, sia per gli aspetti storici, geografici e linguistici. Particolarmente interessanti, dal punto di vista tecnico/formativo, sono stati gli accessi effettuati ai siti produttivi delle industrie automobilistiche Skoda e BMW. Il comportamento degli studenti durante il viaggio è stato buono. Gli allievi hanno dimostrato interesse e partecipazione. La verifica del raggiungimento degli obiettivi è stata curata dai docenti accompagnatori, anche in itinere, attraverso il dialogo con gli allievi nelle più disparate occasioni, con la valutazione dei comportamenti e degli atteggiamenti, dei singoli e della classe intera. Manifestazioni culturali e/o aspetti culturali tecnico/scientifici ed incontri formativi: • • • Incontri orientamento Universitario a Treviso e Pordenone. Partecipazione a tornei sportivi della C.P.S. di Treviso. Partecipazione al corso di “Guida sicura” realizzato dalla Provincia di TV. Temi di interesse sociale e culturale • Progetto di educazione alla Salute. Gli alunni hanno partecipato con interesse al Progetto La donazione e il trapianto di organi e di tessuti: una scelta consapevole , in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione dell’ Ulss 7 di Conegliano–Servizio per l’Educazione e la Promozione della Salute . L’incontro, avvenuto il 02.03.3013, ha avuto come obiettivi quello di informare sulla terapia del trapianto e le patologie che la possono richiedere e di favorire così negli alunni l’acquisizione di informazioni per operare scelte consapevoli e comportamenti corretti. Tale incontro è stato preceduto da una presentazione del progetto ed è stato seguito da riflessioni e confronti durante le ore di religione. 11 ATTIVITÀ DI CARATTERE PLURIDISCIPLINARE (CONCERNENTI DUE O PIÙ DISCIPLINE) Come stabilito nel Consiglio di classe di inizio anno, nel corso del presente anno scolastico sono stati affrontati in aula alcuni argomenti pluridisciplinari. In particolare: Scelta dei materiali e dei metodi di fabbricazione con stesura dei cicli di lavorazione; dimensionamento di componenti meccanici e loro restituzione grafica; valutazione dei costi di produzione; controllo qualità (DPOI, Tecnologia Meccanica, Diritto ed Economia) Sistemi di controllo e trasduttori (Teconologia Meccanica, Sistemi ed Automazione) Organizzazione del lavoro (DPOI, Diritto ed Economia, Storia). ESEMPI DI PROVE PLURIDISCIPLINARI EFFETTUATE IN PREPARAZIONE ALLA TERZA PROVA In preparazione alla terza prova, il C.d.C. ha proposto l’effettuazione di alcune prove a carattere pluridisciplinare. La tipologia di prova ritenuta maggiormente idonea alle abilità e conoscenze degli allievi è risultata essere quella a Tipologia B (quesiti a riposta semplice). Si allegano a titolo di esempio le simulazioni di terza prova effettuate. Gli elaborati della terza prova sono disponibili in segreteria insieme alle simulazioni della prima e seconda prova d’esame. SIMULAZIONE TERZA PROVA (04.05.2011) – Tipologia B (Quesiti a risposta semplice) Materie coinvolte nella prova: Sistemi – Lingua Straniera (Inglese) – Tecnologia Meccanica – Matematica Tempo assegnato: 2,5 ore 12 Disciplina: Sistemi ed Automazione industriale 1) Indicare i tre tipi di memoria logica e le loro caratteristiche fondamentali.(5 righe) 2) Descrivere il circuito di autoritenuta di un relè monostabile, eventualmente disegnando lo schema sul retro del foglio .(5 righe per la descrizione) 3) Illustrare sinteticamente la differenza logica fra un sistema automatico di tipo sequenziale ed un sistema automatico di tipo combinatorio. (5 righe) Disciplina: Lingua Straniera (Inglese) 1) Which are the main hazards in a workshop? Which are the safety measures you should respect to avoid unnecessary injuries? 2) What is the difference between renewable and non-renewable Energy sources? Which advantages and disadvantages do they have? 3) Which are the most important operations that are carried out in a workshop? Disciplina: Tecnologia Meccanica Il candidato risponda in un massimo di 6-8 righe ai seguenti quesiti 1) Definire cosa si intende per resilienza e fornire sintetiche indicazioni sulla prova utile a determinare tale caratteristica. 2) Acciai inossidabili: indicate quali proprietà/caratteristiche sono in generale richieste, esplicitando quali siano le principali “famiglie” di tali materiali. 3) Fornire indicazioni, anche con opportuni grafici, sugli aspetti relativi alla corrosione umida (corrosione elettrochimica) Disciplina: Matematica 1. Enunciare, fornendo la relativa interpretazione geometrica, il Teorema della media integrale e determinare il valore medio della funzione y = x nell’intervallo [1; 4] . 2. Dopo aver dato la definizione di “integrale indefinito di f(x)”, calcolare ∫x 2 cos xdx 3. Applicare il Teorema di Lagrange alla funzione y = ln x nell’intervallo [1; e] , dopo aver verificato le condizioni che costituiscono le ipotesi del teorema. 13 LE ATTIVITÀ DI COMPETENZA DEI SINGOLI DOCENTI RELAZIONI FINALI RELATIVE ALLE DISCIPLINE DELL’ULTIMO ANNO DI CORSO Il presente documento contiene le relazioni finali relative alle discipline dell’ultimo anno di corso. Queste sono redatte indicando i seguenti elementi: - obiettivi disciplinari raggiunti (conoscenze, competenze, capacità) - contenuti disciplinari e tempi dedicati a ciascun argomento/modulo - metodi didattici (lezione frontale, interattiva, gruppi di lavoro …) - mezzi e strumenti (testo adottato, videocassette, strumenti multimediali …) - verifiche (tipologia delle prove effettuate) - criteri di valutazione. Di seguito sono riportate le relazioni finali dei singoli docenti. 14 LINGUA E LETTERE ITALIANE RELAZIONE FINALE Prof.ssa CANIATO ANTONELLA In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: • CONOSCENZE In generale gli allievi hanno dimostrato di aver acquisito una sufficiente conoscenza dei principali movimenti culturali della seconda metà dell’800 e del ‘900 e dei tratti più significativi del pensiero e della poetica degli scrittori che ad essi si riferiscono . Pochi dimostrano di aver approfondito gli argomenti trattati; alcuni evidenziano una preparazione lacunosa e superficiale.. • ABILITA’ La maggior parte degli allievi sa sufficientemente orientarsi nell’analisi e nel commento di testi letterari in prosa ed in poesia con riferimento agli aspetti contenutistici e stilistici, in relazione al pensiero degli scrittori ed al contesto culturale, Alcuni sanno collegare i temi e gli aspetti più importanti della poetica dei singoli autori o dei movimenti alle opere analizzate. Per quanto riguarda la produzione scritta, gli allievi sanno affrontare e svolgere quattro delle tipologie previste per le prove d’esame e cioè il “ tema tradizionale”, l’analisi del testo letterario , il saggio breve e l’articolo di giornale. Gli allievi si sono dimostrati discretamente coinvolti nell’attività scolastica, interessati soprattutto ad approfondimenti e discussioni su argomenti fuori dal contesto o nell’ambito dell’attualità. Alcuni hanno evidenziato capacità critica e di analisi. In generale gli allievi hanno sviluppato una sufficiente abilità di operare raffronti tra gli autori o i movimenti culturali studiati ,individuando collegamenti anche in altri ambiti come il mondo dell’arte, il cinema o il teatro. Pochi però sanno orientarsi autonomamente , sviluppando un discorso in modo articolato o analizzando attraverso un linguaggio tecnico adeguato ,testi ed autori • CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE 1. La cultura del II^ ‘800: POSIVITIVISMO e NATURALISMO [ 24 h] ZOLA: da “Il romanzo sperimentale”. Lo scrittore come operaio del progresso sociale Il Verismo: caratteri e differenze tra Verismo e Naturalismo. G. VERGA: vita e opere da : “ Vita nei campi”: 1) “ Rosso malpelo” 2) “impersonalità e regressione” – prefazione all’amante di Gramigna Il “ Ciclo dei vinti”: caratteri – Prefazione ai “ Malavoglia” da: “ I Malavoglia”: “ I Malavoglia e la comunità del villaggio” - la conclusione dei Malavoglia. da: “Novelle Rusticane”: “ La roba”: la figura di Mazzarò da: “Mastro don Gesualdo”: “ La tensione faustiana del self mademan” 15 “Morte di Gesualdo” 2. G. Carducci: vita e opere [4h] da: Odi Barbare “ Dinanzi alle Terme di Caracalla” “ Alla stazione una mattina d’autunno” 3. Il Decadentismo e il Simbolismo: caratteri ( 3 h ) Le avanguardie artistiche Baudelaire e i “poeti maledetti”. da : “ I fiori del Male”: “ Corrispondenze” “L’albatros” “ Spleen” 4. La Scapigliatura: caratteri [4h] Cletto Arrighi : da “ Scapigliatura e il 6 febbraio”: “ La scapigliatura” A. Boito: “ Dualismo”. E. Praga: “Preludio” I. U. Tarchetti : “ Fosca “ : caratteri. “ L’attrazione della morte” 5 G. Pascoli: vita e opere [ 12 h ] da : “ Il fanciullino”: “ Una poetica decadente fotocopia” da: “ Myricae” : “ Il temporale” “ X agosto “ Novembre”” “ Lavandare” da “ Canti di Castelvecchio”: “ La mia sera” ( fotocopia) “ Commiato” ( fotocopia) da Primi Poemetti: “ Il libro” ( fotocopia) 6 G. D’Annunzio: vita e opere [9h] da : “ Il piacere”: Pagine iniziali del romanzo (fotocopie) ”il verso è tutto” da: “ Alcyone”: “ La sera fiesolana ” “ La pioggia nel pineto” 7 Il Futurismo: caratteri [6h] T: Marinetti: “ Manifesto del Futurismo” “ Manifesto tecnico della letteratura futurista ” da “Zang-Tumb Tumb”: “ Bombardamenti” Il teatro futurista : caratteri 8 Panoramica generale della seconda epoca del Decadentismo: Freud e la psicanalisi La filosofia di Bergson Proust – Joyce – Kafka. La Letteratura mitteleuropea [ 3 h ] Proust :da “Alla ricerca del tempo perduto”: “ Le intermittenze del cuore” Joyce : da “ Ulisse”: “ Il monologo di Molly” Kafka : da : “ La metamorfosi “ : “ L’incubo del risveglio” 9 I. Svevo: vita e opere [6h] Differenze tra i primi romanzi e la “coscienza di Zeno” La figura dell’inetto. Da “ La coscienza di Zeno “ : “ La morte del padre “ Pagine finali del romanzo 16 10 L. Pirandello : vita e opere [ 10 h ] La filosofia pirandelliana: caratteri. La crisi della verità e della identità. L’umorismo. Da “ L’ umorismo “ : “ Un’arte che scompone il reale “ pag. 392 da r. 23 a r. 34 I romanzi : caratteri generali Da : “ Il fu Mattia Pascal “ : “ Lo strappo nel cielo di carta e la lanterninosofia “ Il teatro di Pirandello: aspetti della riforma. “ Enrico IV” (lettura integrale) “ Sei personaggio in cerca di autore”(lettura integrale). 11 L’Ermetismo: caratteri generali G. Ungaretti: la poetica da “ L’allegria”: “ Fratelli” “ Veglia” “ Soldati “ I fiumi” [6h] E. Montale: la poetica da “Ossi di seppia”: “ I limoni” “ Meriggiare pallido e assorto” “ Spesso il male di vivere” “ Non chiederci la parola” Il modulo della “Divina Commedia” non è stato svolto in quanto si è ritenuto opportuno dare maggior spazio agli argomenti di letteratura. • METODOLOGIE Gli argomenti sono stati affrontati attraverso lezioni frontali, attività di approfondimento, esercizi di analisi del testo ,interrogazioni collettive. Gli allievi sono stati abituati ad uno studio ragionato e non mnemonico o nozionistico che è stato mirato a potenziare abilità di analisi, di sintesi e di critica anche attraverso percorsi interdisciplinari (letteratura – storia). Un certo numero di ore è stato utilizzato per il recupero di nozioni scarsamente acquisite. • MATERIALI DIDATTICI Il testo in adozione è : - G. BALDI S. GIUSSU M. RAZETTI G. ZACCARIA : testo alla storia e dalla storia al testo” • “ Dal VERIFICHE Per quanto riguarda la conoscenza degli argomenti trattati, le verifiche si sono svolte attraverso interrogazioni, discussioni, testi scritti. Le prove scritte sono state di vario tipo: 1) tema argomentativo; 2) analisi di un testo; 3) articolo di giornale. 4) Saggio breve. L’ultima prova scritta del II^ Quadrimestre è stata una simulazione di prova di esame (durata 6 h) per verificare le competenze acquisite. Si allega il testo. A disposizione della Commissione sono stati depositati in segreteria i seguenti esempi delle prove e delle verifiche effettuate:tutti gli elaborati scritti. 17 STORIA RELAZIONE FINALE Prof.ssa Caniato Antonella In relazione alla programmazione curriculare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: • CONOSCENZE In generale gli allievi hanno acquisito una sufficiente conoscenza degli argomenti trattati; alcuni dimostrano una preparazione discreta ed approfondita. Altri rivelano qualche lacuna ed uno studio più superficiale. • ABILITA’ La maggior parte degli allievi è in grado di esporre con sufficiente chiarezza i fatti storici, sa affrontare con particolare chiarezza l’analisi degli avvenimenti , operare delle sintesi, individuare relazioni di causa e di effetto confrontare eventi passati con il presente utilizzando una corretta terminologia. Pochi dimostrano difficoltà, dovute ad uno studio carente o inadeguato In generale gli allievi sanno rapportare sufficientemente gli eventi storici allo sviluppo della storia della letteratura, sanno considerare gli eventi e i momenti storici nella complessità e nell’interazione dei fattori politici, sociali, economici, culturali e religiosi. Pochi non sanno orientarsi in modo logico e coordinato. • CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE 1. Mazzini e i moti del ’30 ( 1 h) 2 (3 ) Il ’48 in Europa 3. La prima guerra di indipendenza (1 h) 5. La politica di Cavour (2h) 6. La seconda guerra di Indipendenza. [ 1 h] 7. L’Unità d’Italia: i problemi e conseguenze. La destra storica. [ 5 h] 8. La questione di Roma: rapporti tra Stato e Chiesa. [3h] 9. La situazione politica ed economica nella II^ metà dell’800. La politica di Bismarck e l’unificazione della Germania. Il colonialismo. La guerra austro – prussiana e la guerra franco – prussiana. La questione balcanica. [ 8 h] 18 10. La Sinistra storica: caratteri. La politica di Giolitti. Il sistema delle alleanze. [6h] 11. Cause della Prima guerra mondiale. Le fasi principali. [5h 12. La rivoluzione russa: cause e conseguenze. Gli sviluppi successivi, la diffusione del Comunismo. [4h] 13. Il dopo guerra: i trattati di pace. Conseguenze economiche, sociali e politiche. La nascita di governi conservatori in Europa. [4h] 14. Il Fascismo in Italia: caratteri ed aspetti. (3h) 15 Il Nazismo e lo Stalinismo [3h] 16 La Seconda guerra mondiale. Conseguenze La guerra fredda [4h] • METODOLOGIE Lo studio dei principali avvenimenti politici, sociali ed economici della seconda metà dell’800 e del ‘900 è stato affrontato come premessa ed inquadramento degli argomenti culturali e letterari che altrimenti per gli allievi sarebbero rimasti staccati dal contesto in cui essi si manifestano. Tale collegamento si è dimostrato proficuo ad un apprendimento ragionato volto soprattutto ad individuare cause, effetti ed interpretazioni critiche dei fatti storici. • MATERIALI DIDATTICI Il testo in adozione è: “ Millennium”. Il ‘900 e l’inizio del XXI secolo. Vol.3. Autori: Gentile-Ronga-Rossi • VERIFICHE Sono state periodiche e si sono svolte attraverso interrogazioni, discussioni e test di vario tipo. 19 LINGUA STRANIERA (INGLESE) RELAZIONE FINALE Prof.ssa LUCY HEATHER BUZZO Testi utilizzati: Bianca Franchi Martelli, Hilary Creek, On Mechanics, Minerva Italica, ediz. 2010 Conoscenze: gli allievi conoscono: – le fondamentali strutture grammaticali – le funzioni linguistiche di base per interagire in modo autonomo – il lessico specifico degli argomenti trattati Abilità: gli allievi sono in grado di: – comprendere in maniera globale testi orali e scritti di media difficoltà – usare le strutture grammaticali e le funzioni linguistiche acquisite – esprimersi oralmente in modo sostanzialmente corretto – dare definizioni e descrivere oggetti, strumenti e macchinari con un lessico appropriato. Competenze: in diversa misura, gli allievi possiedono competenze di ascolto, interazione orale, comprensione ma la produzione è per lo più mnemonica a parte alcuni alunni che sono in grado di rielaborare personalmente i contenuti disciplinari e linguistici effettuando analisi e sintesi appropriate. Gli alunni sono quindi in grado in varia misura di utilizzare la lingua straniera per i principali scopi comunicativi. Metodo: la metodologia si è basata sull'approccio comunicativo, con lo sviluppo graduale delle quattro abilità linguistiche: leggere, scrivere, parlare, comprendere. Si è cercato di usare per quanto possibile la lingua straniera in classe e gli alunni hanno avuto modo di di svolgere varie tipologie di esercizi per poter acquisire una certa autonomia nell'uso della lingue. In quest'ultimo anno è stata data particolare importanza alla comprensione dei testi orali e scritti e alla correttezza formaleMateriale didattico: libro di testo e fotocopie, ascolti audio e video. Tipo di verifiche: Sono state svolte prove scritte e verifiche orali concernenti il lavoro svolto in classe. Le prove orali sono state relazioni su argomenti specifici, risposte a domande di carattere generale e di argomento tecnico. Le prove scritte sono state costituite da definizioni, descrizioni e trattazioni sintetiche. 20 Argomenti trattati Modulo 1: Introducing the world of engineering. – Jobs and companies in the world of engineering : Allmec, Ryobi,CMT, Capmac – Teamwork – Engineering at university – NVQ (National Vocational Qualification) – Communicating in the world of engineering – Communicating technical information Modulo 2: Entering a machine shop – Stages in the development of a new product: design and production – Basic operations in a machine shop – Hand tools and bench tools – Machine tools – Measuring equipment Modulo 3: A in depth look at machine tools – Machine tools – Turning on a Lathe – CNC machine tools – Drilling, reaming, boring – Milling machines – Grinding machines – CAD/CAM Modulo 3: Be safe in your workshop – Safety at work – Hazards in workshops – Electrical hazards and electrical safety rules – Electric shock and its prevention – Behaviour in the working environment Modulo 4: Sources of energy • Fossil fuels and alternative energy • Energy production: solar energy, wind power, biomass • The Kyoto protocol Modulo 5: Engines • How a car engine works • Diesel engine. 21 ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO RELAZIONE FINALE Prof. Gian Paolo Pradella Il programma è stato svolto cercando di raggiungere gli obiettivi realisticamente perseguibili nell'esiguo tempo a disposizione: due sole ore settimanali, per un totale di circa 60 ore nell’anno scolastico. Si è cercato di collegare gli istituti studiati a fattispecie concrete in modo da ottenere un migliore coinvolgimento e una più attiva partecipazione da parte degli studenti che hanno, mediamente, dimostrato sufficiente interesse per la disciplina anche se, a volte, senza la partecipazione attiva al dialogo educativo. Gli obiettivi fissati in sede di programmazione iniziale miravano a: • acquisire i contenuti specifici della disciplina (conoscenze); • decodificare, organizzare e rielaborare i contenuti degli argomenti di studio (competenze); • esporre in forma chiara i contenuti essenziali della disciplina utilizzando gli strumenti dell’analisi e della sintesi (capacità). Nel corso dell’anno scolastico sono stati conseguiti i seguenti risultati: CONOSCENZE: L’allievo conosce, con diversi livelli di approfondimento, la nozione giuridica di imprenditore e di impresa, sa classificare e distinguere i vari tipi di imprenditori, conosce la nozione di contratto di società e i caratteri fondamentali dei vari tipi di società, conosce gli aspetti essenziali del contratto di lavoro subordinato e della legislazione sociale. Per quanto riguarda economia industriale sa che cosa si intende per attività economica e conosce la nozione di sistema azienda con la sua organizzazione, le varie operazioni e aree della gestione. Conosce inoltre l’impostazione per la rilevazione e contabilità aziendale che ha come obiettivo il Bilancio d’Esercizio e la sua analisi. Comprende quindi il significato di patrimonio, di costi e ricavi, per giungere ad una semplice analisi patrimoniale-finanziaria ed economica dell’azienda. Conosce per grandi linee la Break-even analysis e l’approccio ad una gestione aziendale programmata e controllata. COMPETENZE: Gli allievi sono, mediamente, in grado di interpretare la normativa civilistica e di cogliere le principali problematiche economico-aziendali. CAPACITA': La maggior parte degli allievi espone gli elementi essenziali della disciplina utilizzando un linguaggio giuridico-economico appropriato e sono in grado di risolvere semplici casi proposti. METODOLOGIE: Presentazione degli argomenti da trattare evidenziando, il più possibile, i collegamenti con la realtà (per stimolare curiosità ed interesse). Lezione frontale con coinvolgimento della classe e discussione guidata, chiarimenti degli eventuali quesiti o dubbi per consentire di cogliere l’essenza e la finalità degli argomenti oggetto di studio. 22 MATERIALI DIDATTICI: Libro di testo: “Diritto ed economia industriale” G. Baccelli – C. Robecchi , Ed. Scuola & Azienda; appunti dell'insegnante. TIPOLOGIE DI PROVE: Le verifiche formative sono state prevalentemente orali; quelle sommative sia orali che scritte. SVILUPPO TEMPORALE E INDICAZIONI SINTETICHE SUL PROGRAMMA SVOLTO: • • • • • • • • • • SETTEMBRE: il rapporto di lavoro subordinato (cenni a: i collaboratori dell’imprenditore – lavoratori subordinati e lavoratori autonomi; i contratti di lavoro collettivi ed individuali; la cessazione del rapporto di lavoro); OTTOBRE: l’imprenditore; il piccolo imprenditore e l’imprenditore agricolo; l’imprenditore commerciale e lo statuto dell’imprenditore commerciale; NOVEMBRE: l'azienda e i segni distintivi; le creazioni dell’ingegno; le invenzioni; il know how; l’avviamento; DICEMBRE: le società in generale; il contratto di società e i diversi tipi di società; GENNAIO: le società di persone e le società di capitali; FEBBRAIO: le società di capitali S.p.a. e S.r.l. (in particolare per la società per azioni solo il modello tradizionale di governance); MARZO: il sistema azienda e la sua organizzazione; APRILE: la gestione delle aziende; il bilancio d’esercizio; MAGGIO: l’analisi del bilancio d’esercizio; la Break-even analysis; GIUGNO: l’attività di programmazione e controllo. 23 MATEMATICA RELAZIONE FINALE Docente : Urso Marcella PROFILO FINALE DELLA CLASSE La classe ha tenuto un comportamento corretto, buona l’attenzione durante la lezione, poca la partecipazione al lavoro svolto. L’impegno a casa non sempre è stato costante ad eccezione di qualcuno più seriamente motivato e interessato alla disciplina. Nel corso dell’anno si sono riscontrate competenze e capacità non omogenee che hanno rallentato l’apprendimento e quindi il procedere dell’azione didattica. Considerate le finalità generali del corso e la programmazione didattica sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: CONOSCENZE La maggior parte degli allievi conosce gli argomenti trattati nel corso dell’anno ma diversificati si attestano il livello di assimilazione e il grado di approfondimento degli stessi. COMPETENZE Gli allievi, sia pure a diversi livelli di correttezza e completezza nel calcolo, sono in grado di applicare le conoscenze acquisite. La maggior parte degli allievi ha avuto difficoltà nell’esposizione dei contenuti appresi e nell’utilizzo del linguaggio e del simbolismo matematico corretto. CAPACITA’ Gli allievi hanno sviluppato la capacità logica necessaria per gestire in maniera autonoma i ragionamenti e la scelta delle strategie operative in situazioni semplici o di media difficoltà. Blocchi tematici a) Calcolo differenziale e studio di funzione b) Calcolo integrale ed applicazioni c) Equazioni differenziali Obiettivi raggiunti La maggior parte degli allievi: - Sa calcolare i massimi, i minimi e i flessi di una funzione algebrica. - Sa enunciare e dimostrare i teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange. - Sa riconoscere le forme indeterminate per il calcolo dei limiti con la regola di De L’Hopital 24 Sa risolvere semplici problemi di massimo e minimo (sui quadrilateri, sui triangoli, in - geometria analitica) - Conosce il significato, anche geometrico, del differenziale - Conosce il concetto di primitiva di una funzione continua e sa determinare le primitive delle funzioni fondamentali - Conosce il legame tra l’operatore differenziale e l’operatore integrale - Conosce le proprietà dell’integrale indefinito - Conosce gli integrali immediati - Sa calcolare l’integrale indefinito di semplici funzioni con i metodi di sostituzione e per parti. - Sa calcolare l’integrale indefinito di funzioni fratte non particolarmente complesse. - Conosce il significato geometrico di integrale definito. - Conosce e sa interpretare geometricamente le proprietà dell’integrale definito. - Sa enunciare e dimostrare il teorema della media e il teorema fondamentale del calcolo integrale. Sa calcolare l’area della parte di piano delimitata dal grafico di una funzione continua, - l’asse delle x, le rette x=a e x=b nei vari casi possibili. - Sa calcolare l’area della regione di piano limitata da grafici di funzioni continue. - Sa calcolare il valor medio di una funzione. - Sa calcolare il volume di un solido di rotazione. - Sa calcolare semplici integrali impropri di primo e secondo tipo - Sa determinare un valore approssimato di un integrale definito con il metodo dei rettangoli, il metodo dei trapezi e il metodo delle parabole. - Sa riconoscere un’equazione differenziale. - Sa risolvere semplici equazioni differenziali del primo ordine (a variabili separabili ed omogenee) Sa risolvere semplici problemi di Cauchy - Contenuti disciplinari - Teoremi di Rolle, di Cauchy e di Lagrange: enunciato e dimostrazione - Teorema di De L’Hopital: solo enunciato - Massimi e minimi assoluti - Flessi - Problemi di massimo e minimo - Integrale indefinito: definizione e proprietà 25 - Integrali immediati - Metodi di integrazione indefinita: sostituzione e per parti. - Integrazione di funzioni fratte. - Trapezoide: interpretazione geometrica dell’ integrale definito. - Proprietà dell’integrale definito. - Teorema della media e calcolo del valor medio di una funzione - Teorema fondamentale del calcolo integrale. - Area della parte di piano delimitata dal grafico di due funzioni - Volume di un solido di rotazione. - Calcolo di semplici integrali impropri di primo e secondo tipo - Integrazione numerica: il metodo dei rettangoli, il metodo dei trapezi e il metodo delle parabole. - Equazioni differenziali del primo ordine (a variabili separabili ed omogenee) - Problema di Cauchy Metodologie Verifica dei prerequisiti, lezioni frontali, esercitazioni alla lavagna, esercitazioni guidate per il recupero e l’approfondimento. Strumenti Libro di testo: “MODULI DI LINEAMENTI DI MATEMATICA” – Dodero, Baroncini, Manfredi della Ghisetti e Corvi. Appunti forniti dall’insegnante: “Le equazioni differenziali”, tratti dal libro “MATEMATICA VERDE” – Bergamini, Trifone, Barozzi della Zanichelli. Verifiche Prove scritte e prove orali. È stato consentito l’uso della calcolatrice scientifica durante le verifiche. Criteri di valutazione Per la formulazione del voto gli indicatori sono stati: - Conoscenza - Comprensione - Applicazione - Rielaborazione - Uso corretto del simbolismo - Coerenza dei ragionamenti - Coerenza espositiva 26 La sufficienza si è intesa conseguita in presenza, da parte dell’allievo, di una conoscenza completa anche se non approfondita dei temi trattati. 27 MECCANICA APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO RELAZIONE FINALE Prof. Mason Stefano PROGRAMMA DI MECCANICA (modulo 1) 1.0 RICHIAMI DELLO STUDIO CINEMATICO E DINAMICO DI UN CORPO moto traslatorio determinazione accelerazione, forza d’inerzia, punto di app. (baricentro del corpo) moto rotatorio uniforme con asse baricentrico coincidente con asse di rotazione del corpo determinazione dell’accelerazione angolare, della coppia d’inerzia (nulla) moto rotatorio uniforme con asse baricentrico non coincidente con asse di rotazione del corpo determinazione velocità angolare, coppia d’inerzia (nulla) e forza d’inerzia, punto di app. forza d’inerzia. moto rotatorio non uniforme con asse baricentrico non coincidente con asse di rotazione del corpo determinazione accelerazione angolare e velocità angolare, coppia d’inerzia e forza d’inerzia, punto di applicazione della forza d’inerzia. legge di Newton dalla quale risalire all’equazione dell’ equilibrio dinamico oppure all’equazione del bilancio energetico (forme matematiche che consentono di operare con maggior efficacia nel calcolo delle forze trasmesse durante il moto dei corpi e nella determinazione dei parametri cinematici durante il movimento degli stessi.) 2.0 TRASMISSIONE DEL MOTO 2.1 innesti a frizione: determinazione della coppia trasmissibile in funzione della pressione di contatto, ipotesi di pressione costante dei dischi durante il moto è a regime (non c’è slittamento relativo tra i due dischi), cenni nel transitorio (esiste slittamento relativo), calcolo della coppia a regime (osservazioni sulla coppia trasmissibile in avviamento), innesti conici, aumento del coefficiente d’attrito. - manovellismo studio cinematico del meccanismo biella manovella: determinazione delle leggi di moto (spostamento, velocità, accelerazione) del piede di biella, determinazione delle forze d’inerzia del primo e del secondo ordine, equilibramento di un motore bicilindrico e di un quattro cilindri (in linea e a pistoni contrapposti), equilibramento delle forze d’inerzia del primo ordine mediante contrappesi (considerazioni sulle possibili scelte adottate) e del secondo ordine mediante alberini controrotanti. 28 2.2 dimensionamento biella a carico di punta, a pressoflessione deviata ( momento massimo in quadratura) considerando significativo il valore della snellezza della biella, considerazioni sulle posizioni critiche di funzionamento del manovellismo al fine delle sollecitazioni massime sulla biella in funzione anche dal tipo di manovellismo, determinazione del valore della coppia trasmessa all’albero motore funzione dell’angolo di manovella, cenni sul metodo per la determinazione di estremità: dell’angolo di manovella corrispondente alla coppia massima. 2.3 dimensionamento manovella dimensionamento dell’albero, proporzionamento attraverso parametri geometrici della manovella, dimensionamento del diametro del perno, verifica delle due sezioni critiche della manovella, considerazioni sulle posizioni critiche di funzionamento del manovellismo per la determinazione delle sollecitazioni massime sull’albero, sul perno e sulla manovella. 2.4 pulegge determinazione della forza limite di pretensionamento applicata alla puleggia in assenza di slittamento della cinghia nel transitorio, determinazione conseguente della tensione della cinghia nel ramo teso e meno teso in avviamento e a regime considerando costante l’applicazione della forza di pretensionamento, determinazione delle forze di reazione sull’albero motore e condotto, bilancio energetico, rapporto di trasmissione, dimensionamento albero condotto, studio equazione che correla la tensione della cinghia nel ramo teso con quella presente nel ramo meno teso al limite dello slittamento e funzione del coefficiente d’attrito e dell’angolo di ricoprimento, determinazione del coefficiente d’attrito nelle cinghie trapezioidali 2.5 ruote dentate: determinazione dei profili e delle condizioni di rotolamento , punto di contatto singolo più esterno, punto di contatto primitivo (centro d’istantanea rotazione), insieme dei punti di contatto durante il movimento (retta di pressione), valore e direzione delle forze di contatto, definizione di centro d’istantanea rotazione, verifica dell’esistenza di velocità di strisciamento nei punti di contatto lontani dal primitivo, dimostrazione attraverso il principio di conservazione dell’energia che il punto primitivo deve essere centro d’istantanea rotazione, determinazione del rapporto di trasmissione, bilancio energetico a regime e nel transitorio, scelta del numero di denti ruota\pignone (rapporto tra numeri primi fra loro per evitare contatti tra coppie preferenziali) e del numero minimo di denti singola ruota (per evitare interferenze), dimensionamento ad usura (ipotesi di Hertz) e a flessione (ipotesi di Lewis) di ruote dentate a denti diritti e elicoidali e loro proporzionamento, determinazione delle forze trasmesse all’albero nel caso di ruote 29 dentate a denti diritti o elicoidali, dimensionamento dell’albero lento di un riduttore ad ingranaggi a denti elicoidali. 2.6 forzamento lineare albero –mozzo richiamo argomenti dimensionamento recipienti in pressione di spessore trascurabile e non, determinazione della coppia trasmissibile in funzione della pressione determinata dall’interferenza, calcolo della temperatura di riscaldamento del mozzo per il montaggio. 3.0 ORGANI DI COLLEGAMENTO 3.1 cuscinetti a strisciamento: classificazione e impiego, materiali e particolari costruttivi, distribuzione delle pressioni all’interno del meato d’olio, verifica a pressione e riscaldamento, verifica strutturale del perno. 3.2 cuscinetti a rotolamento : dimensionamento 3.2 giunti giunto rigido a dischi, funzionamento, particolari costruttivi, dimensionamento dei bulloni ad attrito in funzione della potenza da trasmettere giunto rigido a flange, funzionamento, particolari costruttivi, dimensionamento dei perni a taglio in funzione della potenza da trasmettere - Linguette, , montaggio (interferenze, giochi e tolleranze), dimensionamento 4.0 UNIFORMITÀ’ DEL MOTO 4.1 volano momento d’inerzia polare massico, bilancio energetico di un manovellismo il cui moto viene regolarizzato da un volano (masse in moto alterno trascurabili ai fini inerziali), determinazione grafica dell’intervallo critico di funzionamento all’interno del quale si riscontra la massima differenza tra lavoro motore o resistente e quello inerziale, significato di irregolarità periodica, determinazione del momento d’inerzia al fine di limitare l’irregolarità periodica. Dimensionamento di massima della corona e delle razze di un volano. 5.0 VELOCITA’ CRITICHE (INSTABILITA’ FLESSIONALI NEGLI ALBERI) Andamento della deformazione in mezzaria di un albero in funzione della velocità angolare, definizione di velocità critica, descrizione del fenomeno della risonanza e dell’influenza del termine viscoso, esempio di calcolo della prima frequenza propria di un albero, uso della formula di Dunkerly . 30 PROGRAMMA DI MACCHINE (modulo 2) 1.0 IMPIANTO TERMOELETTRICO 1.1 studio del ciclo Rankine: determinazione delle principali grandezze termodinamiche dei punti di un ciclo Rankine con uno o più surriscaldamenti ,calcolo del rendimento del ciclo a vapore con e senza surriscaldamento con e senza spillamento; confronto dei risultati a pari temperature e considerazioni finali, calcolo del lavoro e della potenza del ciclo a vapore; determinazione della massa di vapore circolante, bilancio energetico dello scambiatore a miscela determinazione della percentuale di massa di spillamento 1.2 generatore di calore generatori a tubi di fumo, a tubi d'acqua, generatori a circolazione naturale o forzata, preriscaldatore, economizzatore, potenza e rendimento. 1.3 progettazione del condensatore di un impianto termoelettrico determinazione del calore scambiato allo stadio di condensazione, cenni sulla trasmissione di calore per convezione e conduzione, coefficiente di scambio termico convettivo conduttivo e globale, bilancio energetico delle potenze termiche, determinazione della superficie di scambio termico di uno scambiatore di calore in controcorrente, limiti di temperatura dell’acqua in uscita, calcolo della portata d’acqua di raffreddamento. 1.4 turbine a vapore -cenni sulla cinematica relativa: definizione di velocità assoluta, relativa, e di trascinamento, relazione fondamentale tra le tre velocità, applicazioni del principio di conservazione dell'energia ad un sitema relativo. confronto tra principio di conservazione dell'energia applicato ai fluidi comprimibili e a quelli incomprimibili (determinazione della proporzionalità tra energia entalpica e energia di pressione), rappresentazione nel piano hs dell'espansione ideale e reale di un gas all'interno dello statore e della girante, trasformazione nel condotto di aspirazione dell'energia entalpica di ristagno in energia cinetica, applicazione del principio di conservazione dell'energia all'interno di un sistema assoluto (entrata e uscita della girante) e suo confronto con il lavoro Euleriano. - definizione di grado di reazione -determinazione del rendimento isoentropico della turbina (solo perdite di tipo dissipativo): confronto tra l'espansione adiabatica e adiabatica-isoentropica con determinazione del calore generato da attriti interni del fluido (aumento di entropia della trasformazione e del sistema isolato) e significato grafico 31 -determinazione del rendimento "cinetico" (solo perdite di tipo cinetico-geometriche) -determinazione del rendimento globale correggendo il rendimento isoentropico con le perdite cinetiche, cenni sulle perdite di trafilatura e per effetto ventilante. -numero di giri della turbina collegata all'alternatore, considerazioni sul limitato campo di variabilità di tale numero. 1.4.1 turbine assiali ad azione: rappresentazione dell'espansione del fluido nel diagramma hs, grado di reazione, influenza del grado di reazione sui triangoli di velocità (velocità relativa e di trascinamento costanti con conseguente diminuzione della velocità assoluta in uscita dalla girante), tipo di energia ceduta alla girante, dimostrazione dell'equazione che mette in relazione il rendimento cinetico con il rapporto k=u\v e determinazione di tale rapporto per la massimizzazione del rendimento e del lavoro Euleriano. 1.4.2 turbine assiali a reazione: rappresentazione dell'espansione del fluido nel diagramma hs, grado di reazione, influenza del grado di reazione sui triangoli di velocità (accelerazione della vena fluida all'interno della girante e velocità di trascinamento costante con conseguente "mantenimento" della velocità assoluta in uscita), tipo di energia ceduta alla girante e in funzione del grado di reazione della turbina, determinazione dell'andamento del rendimento cinetico in funzione di k=u/v del valore di tale rapporto per la massimizzazione del rendimento e del lavoro Euleriano. 1.4.3 confronto tra turbine ad azione e a reazione: confronto tra le capacità di smaltimento di un salto motore delle turbine ad azione e a reazione ipotizzando una pari sollecitazione sulle pale (limitazione di u), confronto tra i rendimenti, studio sul loro utilizzo all'interno di un salto di pressione di un ciclo a vapore. 1.4.4 turbina ad azione stadio a salti di velocità (turbina Curtis): grado di reazione, introduzione degli stadi intermedi, triangoli di velocità, considerazione sulle perdite di tipo isoentropico e problema della limitazione del numero di stadi (dissipazioni elevate causa elevate velocità del fluido e estese superfici bagnate). 2.0 CICLO FRIGORIFERO E POMPE DI CALORE Rappresentazione del ciclo frigorifero e pompa di calore nel piano TS e ph , descrizione del ciclo e schema d’impianto, descrizione delle proprietà del fluido di lavoro, determinazione delle temperature di lavoro del fluido (condensazione e evaporazione), descrizione della valvola isoentalpica e della sua funzione, effetto frigogeno e pompa di calore, esempio di progettazione d’impianto. 32 3.0 MOTORE ALTERNATIVO A COMBUSTIONE INTERNA Richiami al ciclo Otto e Diesel: ciclo ideale limite e indicato, determinazione dei parametri dei punti del ciclo, fasatura, calcolo del rendimento del ciclo. Calcolo della potenza utile di un motore due e quattro tempi, confronto tra rendimenti di motori che funzionano secondo un ciclo Otto e Diesel. 33 TECNOLOGIA MECCANICA ED ESERCITAZIONI RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE Insegnanti: Morandin Giuliano – Vitagliano Luciano In relazione alla programmazione curricolare sono stati conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: CONOSCENZE: L’allievo ha acquisito contenuti tecnici a proposito di: lavorazioni non convenzionali (elettroerosione, lavorazione dinamica abrasiva, lavorazione al Laser, ecc) e dei dati di lavorazione (mat. asportato, tipo di utensili) riguardanti le suddette lavorazioni; conoscenza delle principali cause della corrosione e delle metodologie utili alla protezione dalla corrosione; conoscenze relative alle principali prove meccaniche distruttive e non distruttive (prove di durezza, resilienza, prova di trazione, esame ad ultrasuoni, con liquidi penetranti, esame radiografico, magnetoscopico); conoscenza dei principi relativi alla gestione della qualità con riferimento ai metodi statistici di controllo; conoscenza dei componenti principali delle MU/CN e del significato di post-program, cl-file, post-processor. COMPETENZE: l’allievo sa spiegare i principi di funzionamento su cui si basano le lavorazioni meccaniche non convenzionali; sa spiegare le principali cause della corrosione ed è in grado di fare considerazioni in merito ai metodi di protezione alla corrosione; l’allievo è in grado di fare considerazioni sui risultati ottenuti nella esecuzione di prove distruttive o non distruttive; l’allievo è in grado di impostare un semplice piano di campionamento per il controllo statistico della qualità; l’allievo è in grado di affrontare le problematiche connesse alla progettazione di particolari meccanici (scelta dati, parametri) alle macchine a CNC. L’allievo è in grado di valutare la tipologia di lavorazione maggiormente idonea ed utile alla realizzazione finale di un particolare meccanico; sa affrontare i problemi derivanti dai processi di corrosione con idonee scelte sui trattamenti e materiali per la prevenzione e la protezione; l’allievo è in grado di eseguire le principali prove meccaniche distruttive e non, rilevandone correttamente i risultati; l’allievo è in grado di realizzare semplici particolari meccanici al tornio a CN ed al centro di lavoro a CNC, con l’utilizzo di programmazione manuale in linguaggio ISO o con l’utilizzo di programmazione assistita al calcolatore (CAD/CAM) (abilità queste ultime raggiunte dagli allievi a livelli diversi). CAPACITA’: 34 1. CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE ESPOSTI PER UNITA’ DIDATTICHE: Unità didattiche UNITA’ 1: Richiamo dei metodi operativi connessi alle operazioni di fresatura e di rettifica. Parametri operativi. Lavorazioni con metodi inconsueti. Laser, lavorazione dinamica abrasiva, Elettroerosione, water jet. Confronto fra lavorazioni e relativi parametri. Periodo/ore Sett/Ott./ (ore 16) UNITA’ 2: Elementi di corrosione e protezione dei Marzo/Aprile (ore 14) metalli. Corrosione umida, corrosione a secco. Corrosione (fattori e tipologie), prevenzione e protezione dalla corrosione (metodologie). UNITA’ 3: Prove e controlli. Tutto l’anno scolastico (ore 40) Prove distruttive (prove di durezza, prova di resilienza, di trazione statica, di fatica), prove non distruttive (radiografica, magnetoscopica, esame ad ultrasuoni, liquidi penetranti, correnti indotte). Tutto l’anno scolastico (ore 60) UNITA’ 4: Macchine utensili a CNC. Controllo numerico, architettura di una macchina utensile e dei suoi componenti, programmazione manuale in linguaggio ISO, programmazione assistita al computer (CAD/CAM), realizzazione di particolari meccanici al tornio a CN ed al centro di lavoro a CNC. Su un totale di circa 160 ore di lezione, 130 sono state dedicate alla spiegazione in classe, agli esercizi, al recupero, alla esecuzione di esercitazioni pratiche relative a prove di laboratorio od alla realizzazione di particolari meccanici al tornio a CN ed al centro di lavoro a CNC; le rimanenti sono state dedicate alle verifiche, ai viaggi d’istruzione, alle attività integrative. 2. METODOLOGIE La metodologia adottata nel corso dell’anno scolastico è stata quella dell’aula laboratorio; per tale motivo lo svolgimento del corso è stato attuato attraverso un coordinato alternarsi di elementi di teoria, immediatamente verificati in laboratorio, in modo da mantenere strettamente connesse l’acquisizione teorica e la verifica sperimentale, privilegiando di volta in volta, a seconda dell’elemento trattato, il metodo deduttivo od il metodo induttivo. E’ stata utilizzata la lezione frontale o la lezione interattiva (spiegazioni teoriche), il lavoro a coppie 35 (progettazione assistita al computer CAD/CAM), il lavoro di gruppo (esercitazioni pratiche nelle prove di laboratorio e di utilizzo delle macchine a CNC). C’è stata una prova di verifica al termine di ogni singola unità didattica (od al termine di ogni sezione dell’unità didattica) ed al termine di ogni esercitazione pratica. 3. MATERIALI DIDATTICI I materiali utilizzati sono stati il testo adottato: “Corso di Tecnologia Meccanica – volume 3°” di G. Grosso, edizioni Mondadori; il “Manuale di Meccanica” edizioni Hoepli. 4. TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE Si sono utilizzate principalmente prove scritte, sia per quanto riguarda gli aspetti teorici della materia, che in riferimento alle esercitazioni di laboratorio, per le quali era richiesta la stesura di una relazione scritta in classe. A disposizione della commissione sono depositati in segreteria: - esempi di verifiche effettuate nel corso dell’anno. 36 DISEGNO, PROGETTAZIONE ED ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE RELAZIONE FINALE DEL DOCENTE DOCENTI: MARIN Oscar Augusto e VITAGLIANO Luciano In relazione al progetto didattico educativo disciplinare sono stati raggiunti i seguenti obiettivi: 1. CONOSCENZE La classe ha raggiunto mediamente un livello sufficiente di conoscenze, intese come: acquisizione di teorie, principi, concetti, termini, tematiche, argomenti, regole, procedure, metodi e tecniche applicative. In particolare: • Normativa UNI fondamentale per il disegno tecnico; • Principali caratteristiche, funzionali e geometriche, dei principali organi meccanici; • Comandi e gestione di un applicativo software per il Cad 2D e 3D (AutoCad); • Organizzazione della progettazione meccanica; • Tecnologie applicate alla produzione industriale; • Elementi standard per attrezzature componibili di lavorazione con asportazione di truciolo; • Cicli di fabbricazione; • Azienda: funzioni e strutture principali e concetti generali di contabilità; • Andamento dei costi e profitti in funzione del volume di produzione in un’azienda – lotto economico di produzione; • Principali processi produttivi, costi e lay-out e degli impianti. • Cenni relativi alla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro; 2. COMPETENZE Un gruppo di allievi ha raggiunto un discreto livello e complessivamente un livello appena sufficiente di competenze, intese come: utilizzazione delle conoscenze acquisite per eseguire compiti e/o risolvere situazioni problematiche e/o produrre nuovi “oggetti”, che li mettono in grado di svolgere le seguenti mansioni: • Lettura e realizzazione di elaborati grafici complessivi ed esecutivi, anche con Cad; • Individuazione degli elementi meccanici unificati presso manuali e normativa unificata, • Parametri di taglio: individuazione dell’influenza sull’economia delle lavorazioni; • Individuazione degli utensili unificati in funzione del tipo di lavorazione; • Redazione di cicli di fabbricazione: relazione tecnica, cartellini di lavorazione e foglio analisi delle operazioni; • Progettazione di semplici attrezzature componibili con elementi normalizzati; • Individuare le funzioni aziendali e lettura di organigrammi nelle sue varie tipologie; • Calcolo del lotto economico di produzione e della domanda critica; • Individuazione del processo produttivo e del piano e tipo di produzione; • Tecniche di programmazione: applicazione Gantt a semplici casi; • Conoscenza dei principi basilari per la lettura della legislazione antinfortunistica. 37 3. CAPACITA’ Un piccolo gruppo di allievi ha raggiunto un discreto livello e complessivamente un livello appena sufficiente di capacità, intesa come: rielaborazione critica, significativa e responsabile di determinate conoscenze e competenze anche in relazione e in funzione di nuove acquisizioni, per affrontare situazioni problematiche, in particolare: • Scelta degli elementi meccanici unificati adeguati presso manuali e normativa unificata, • Scelta dei parametri di taglio ed utensili in funzione dell’economia delle lavorazioni; • Scelta, redazione ed analisi di semplici organigrammi nelle sue varie tipologie; • Semplici analisi economiche relative ai costi di produzione ed all’andamento dei costi e dei profitti in funzione del volume di produzione; • Scelta del processo produttivo, piano e tipo di produzione e determinazione del fabbisogno di materia prima. Individuazione del lay-out; • Dimensionamento e progettazione esecutiva di semplici organi meccanici. 38 4. METODOLOGIE Vengono qui esposte le metodologie adottate. 4.1. Lezione frontale interattiva 4.2. “Problem solving” 4.3. “Feed back” 4.4. Attività di recupero, reiterate, curricolari, extracurricolari ed anche personalizzate; 4.5. Percorsi didattici guidati su problematiche di tipo progettuale; 4.6. Progetti interdisciplinari 4.7. Lavoro di gruppo. 5. MATERIALI DIDATTICI Vengono di seguito esposti i materiali didattici utilizzati 5.1. Testo in adozione: “DAL PROGETTO AL PRODOTTO” di L. Caligaris, S. Fava e C. Tomasello della casa editrice PARAVIA Volume C; 5.2. Altri testi disponibili nella biblioteca per consultazione; 5.3. Manuale di Meccanica Ed. Cremonesi; 5.4. Manuale di Meccanica Ed. Zanichelli; 5.5. Manuale di Meccanica Ed. Hoepli; 5.6. Vademecum per disegnatori e tecnici Ed. Hoepli 5.7. Norme UNI disponibili c/o l’Ufficio Tecnico della Scuola; 5.8. Laboratorio DPOI per utilizzo di pacchetti software CAD: Personal Computer e Stampanti 5.9. Aule a disposizione secondo l’orario stabilito: aula e laboratorio CAD 5.10. Dispense con elementi normalizzati per la progettazione di attrezzature. 6. TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA UTILIZZATE Vengono qui specificate le tipologie di prove di verifica adoperate. 6.1. Interrogazioni scritte formative e sommative (del tipo a risposta breve o aperta) per la verifica di conoscenze e competenze 6.2. Interrogazioni e verifiche scritte di recupero (del tipo a risposta breve o aperta) per la verifica di conoscenze e competenze 6.3. Esercitazioni di progetto per casa 6.4. Esercitazioni di progetto in classe 7. GRIGLIE DI VALUTAZIONE Griglia di valutazione generale: La griglia di valutazione sopra esposta nel documento finale, è stata assunta come riferimento dal Dipartimento di DPOI e dal sottoscrito, conformemente alla griglia inserita nel POF ed approvata dal Collegio Docenti. La stessa fa riferimento agli obiettivi minimi già dichiarati nel progetto didattico educativo. Griglia di valutazione specifica La seguente griglia è stata assunta come riferimento dal sottoscritto, conformemente alla griglia inserita nel POF ed approvata dal Collegio Docenti. La stessa fa riferimento agli obiettivi minimi già dichiarati nel progetto didattico educativo. 39 Alievo: DESCRITTORI Giudizio GRIGLIA Valutazione in decimi I N D I C A T O R I SCARSO 1-4 INSUFFICIENTE 5 SUFFICIENTE 6 DISCRETO 7 BUONO/OTTIMO 8-10 Processo risolutivo: sequenzialità, 1 coerenza, logica, metodo, criteri e formule appropriate Frammentazione Errori grossolani del processo d'impostazione, risolutivo, assenza quasi incertezza della totale di coerenza procedura Assunzioni e scelte: 2 attendibilità, giustificazioni e motivazioni Assenti o sporadiche giustificazioni, non sempre attendibili e/o motivate Presenza di alcune scelte non Qualche scelta giustificate, non giustificata e/o presenza di ben motivata motivazioni insufficienti Scelte giustificate ma non sempre motivate adeguatamente Tutte le scelte sono giustificate e motivate in modo attendibile Risultati: attendibilità e 3 coerenza con le scelte effettuate Assenza quasi completa di risultati significativi e/o attendibili Attendibilità inficiata dalle assunzioni fatte, molti risultati incoerenti con le scelte effettuate Qualche risultato non completamente attendibile Qualche risultato minore non attendibile, per il resto giustificati dalle scelte effettuate Tutti i risultati ottenuti sono coerenti, attendibili e giustificati dalle scelte effettuate Completezza della soluzione e 4 ottemperanza alla traccia Completo ma con Svolgimento molto numerosi errori, ridotto, assenza di scarsa presenza di grafici, schemi e/o grafici, schemi e/o disegni disegni Svolgimento completo, con lievi mancanze generali, presenza di grafici e schemi Svolgimento completo ma con Tutte le richieste qualche carenza di sono state tipo grafico e soddisfatte schemi 5 Unità di misura Gravi e diffusi errori e/o mancanza quasi totale di unità di misura Presenza di pochi gravi errori nelle unità di misura e/o incompleta scritture delle stesse Assenza di errori Assenza di errori gravi e/o lievi, gravi, presenza di presenza delle lievi mancanze unità di misura in generali tutti i risultati Disegni: applicazione delle regole del disegno 6 tecnico, funzionalità, quote e designazioni Errori grossolani, regole non applicate correttamente, gravi mancanze Applicazione parziale delle regole, assenza di gravi errori Applicazione delle regole, quote e designazioni, lievi mancanze 40 Sequenza logica Processo risolutivo completa e Incertezza nel coerente con coerente, processo risolutivo presenza di lievi procedimenti e incertezze formule appropriati Completo ed accurato Applicazione delle regole, funzionalità Completo, corretto garantita, e graficamente quotatura e accurato designazione adeguate 8. PROSPETTO DEI CONTENUTI DISCIPLINARI I contenuti disciplinari e tempi di realizzazione sono allegati alla presente, organizzato in 2 moduli (MOD) composti da unità didattiche (UD), contenuti, recuperi, approfondimenti e tempi. MODULI-UNITA' DIDATTICHE 1.1 TECNOLOGIE APPLICATE ALLA PRODUZIONE CONTENUTI - Velocità di taglio ed economia delle lavorazioni. - Tempi e metodi nelle lavorazioni. - Macchine operatrici (tornio, fresatrice, trapano): scelta, potenza, tempi e parametri di taglio - Utensili ed attrezzi: tornio, fresatrice, trapano, rettificatrice. ESER/INT/VERIF/RECUPERI - Attrezzature: generalità. - Elementi normalizzati componibili. ATTREZZATURE DI FABBRICAZIONE E DI 1.2 Attrezzature pneumatiche ed oleodinamiche - Attrezzature per MONTAGGIO lavorazione lamiere. ESER/INT/VERIF/RECUP/APPROF CICLI DI FABBRICAZIONE E DI - Cicli di lavorazione: dal disegno di progettazione al disegno di 2.1 MONTAGGIO. PROGRAMMAZIONE fabbricazione. - Criteri per impostare un ciclo di lavorazione: dal cartellino di lavorazione B8al foglio analisi. AUTOMATICA CAM ESER/INT/VERIF/RECUPERI 2.2 AZIENDA, FUNZIONI, STRUTTURE, COSTI Strutture organizzative aziendali. - Contabilità nelle aziende. - Costi. E PROFITTI. - Costi-Produzione. - Analisi Costi-Profitti. - Centri di costo. ESER/INT/VERIF/RECUP/APPROF 2.3 - Prodotto: innovazione, progettazione e fabbricazione. - Piano di CONOSCENZA DEI PROCESSI produzione. - Tipi di produzione e processi. - Costi preventivi. PRODUTTIVI. COSTI E LAY-OUT IMPIANTI Lotto economico di produzione. - Lay-out degli impianti. ESER/INT/VERIF/RECUP/APPROF 2.4 TECNICHE DI PROGRAMMAZIONE Cenni sulla ricerca operativa e tecniche reticolari ESERCITAZIONI ED APPROFONDIMENTI SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI 2.5 DI LAVORO ESER/INT/VERIF/RECUPERI ESERCITAZIONI ED APPROFONDIMENTI D.Lgs. 81/2008 - Nozioni generali, le figure contemplate, il rischio e la valutazione dello stesso, il DVR, i DPI. Rischio: elettrico, incendio, movimentazione dei carichi ed ergonomia, VDT, Rumore, Direttiva Macchine 2006/42 e D. Lgs. 17/2010 Esercitazioni in classe di simulazione prove di esame di stato, esercitazioni varie riguardanti l'esame di stato Sono escluse le ore impegnate in: visite aziendali e fiere, stage, viaggi d’istruzione e partecipazioni ad attività culturali, per le quali si rimanda al documento del Consiglio di Classe. Sono escluse inoltre le ore impegnate in: scioperi, autogestioni, assemblee d’istituto, assemblee di classe e sospensione delle attività didattiche. 41 SISTEMI ED AUTOMAZIONE INDUSTRIALE RELAZIONE FINALE Prof. Sala Dario - Prof. Gorza Diego Valutazione generale della classe e della situazione iniziale : La programmazione didattica ha avuto un corso pressoché regolare, anche se si è dovuta ridurre la programmazione inizialmente prevista per recuperare un consistente gruppo di studenti con difficoltà ad assimilare in modo adeguato alcuni contenuti disciplinari e ad applicare in modo adeguato tali contenuti nelle applicazioni pratiche. La classe ha dimostrato nel complesso un livello medio, con pochissimi allievi a livelli buoni od ottimi e un gruppo significativo di allievi con profitto basso. Ritenendo opportuno consolidare le conoscenze relative all’elettropneumatica e dare maggior spazio alle applicazioni pratiche, anche mediante esercitazione di simulazione, non sono stati sviluppati come previsto i moduli riguardanti la robotica industriale. Obiettivi didattici conseguiti: conoscenze, competenze e capacità Gli obiettivi didattici raggiunti si possono suddividere in base ai moduli trattati come segue: Modulo 1: IMPIANTISTICA PNEUMATICA ED ELETTRO PNEUMATICA - Conoscere le principali tecniche di comando pneumatico ed elettropneumatico, ed essere in grado di operare la scelta più adatta ai diversi casi pratici. - Capacità di progettare l’automazione di sequenze di movimenti, anche in presenza di segnali bloccanti, corse contemporanee e/o ripetute. - Capacità di realizzare operativamente gli impianti ed i circuiti di comando relativi a sequenze di movimenti. Modulo2: ELEMENTI DI AUTOMAZIONE DI SISTEMI DISCRETI MEDIANTE PLC - Conoscere le principali caratteristiche, principio di funzionamento, prestazioni e linguaggi di programmazione dei PLC. - Capacità di progettare semplici sequenze di automazione mediante uso di PLC. - Capacità di realizzare programmi in linguaggio ladder per PLC Modulo3: SISTEMI DI CONTROLLO E REGOLAZIONE - Sistemi ad anello aperto e ad anello chiuso con retroazione - Caratteristiche tipiche dei trasduttori - Conoscenza dei principali tipi di trasduttori. Contenuti disciplinari e tempi di realizzazione Modulo 1: IMPIANTISTICA PNEUMATICA ED ELETTRO PNEUMATICA Progettazione di impianti pneumatici ed elettropneumatici, su specifica di un ipotetico cliente. Simulazione del funzionamento dei circuiti con software Fluid Sim. Totale ore dedicate allo svolgimento del programma 42 ORE 40 20 60 Modulo2: ELEMENTI DI AUTOMAZIONE DI MEDIANTE PLC Architettura dei PLC, schema funzionale a blocchi, cicli di scansione, parametri fondamentali di un PLC, campi di applicazione dei PLC Confronto fra logica cablata e logica programmabile, criteri di scelta. Programmazione del PLC: tipi di linguaggi; programmazione con linguaggio ladder; programmazione con lista di istruzioni Totale ore dedicate allo svolgimento del programma Modulo3: SISTEMI DI CONTROLLO E REGOLAZIONE Ore 5 2 10 17 ORE 7 2 3 Trasduttori. Generalità e classificazione dei sistemi. Controllo a catena aperta e a catena chiusa Totale ore dedicate allo svolgimento del programma 12 Metodologie utilizzate Per lo svolgimento del programma descritto si sono utilizzate le seguenti metodologie didattiche: • Lezioni frontali: per le parti con maggiore contenuto teorico come, ad esempio, quelle riguardanti la logica e l’algebra booleana. • Simulazioni con lavoro di gruppo: per la simulazione di automatismi (laboratorio). Mezzi e materiali didattici utilizzati Si è utilizzata l'aula di sistemi per la simulazione al calcolatore di sistemi pneumatici ed elettropneumatici e del software dedicato presente in laboratorio. Per lo svolgimento degli argomenti descritti, si sono utilizzate lezioni con l'impiego di testi, manuali tecnici e cataloghi commerciali. Il testo di riferimento adottato è "Sistemi e automazione industriale Vol. 3" Ed. CAPPELLI EDITORE autori ANTONELLI - BURBASSI - BORGOGNONI Tipologie di prove utilizzate Per la verifica del raggiungimento, da parte degli allievi, degli obiettivi didattici programmati, si sono utilizzate le seguenti prove: • Compiti scritti da svolgersi nell'arco di due ore alla fine dei principali temi affrontati • Esercitazioni di laboratorio con l’utilizzo di software da svolgersi con lavoro combinato in aula e a casa con produzione di relazione descrittiva e tavole grafiche • Interrogazioni orali, limitatamente alle eventuali azioni di recupero 43 EDUCAZIONE FISICA RELAZIONE FINALE Prof.ssa Dal Bianco Fernanda OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI E COMPETENZE ACQUISITE Alla fine del corso di studi l’allievo deve essere in grado di: • Mantenere un’esercitazione per un tempo prolungato al fine di migliorare la resistenza in relazione alle proprie capacità; • Aumentare gradualmente il carico di lavoro a livelli sub-massimali per sviluppare la forza sia specifica che generale; • Compiere movimenti ciclici e aciclici nel più breve tempo possibile; • Realizzare movimenti complessi adeguati alle diverse situazioni spazio-temporali in forma economica e coordinata; • Eseguire i fondamentali tecnici-tattici di almeno due discipline sportive di squadra e due individuali ed elaborare un pensiero tattico-sportivo; • Organizzare le conoscenze acquisite per realizzare progetti motori autonomi e finalizzati; • Scoprire e orientare attitudini personali nei confronti delle attività sportive specifiche e attività motorie che possano tradursi in capacità trasferibili al campo lavorativo e/o tempo libero; • Dimostrare di conoscere le norme elementari di primo soccorso e mettere in relazione il movimento con elementi di: fisiologia, anatomia, alimentazione. • Conoscere i regolamenti delle principali attività sportive trattate nel corso dell’anno. • Guidare un riscaldamento finalizzato COMPETENZE Gli allievi hanno raggiunto una buona autonomia di lavoro (responsabilizzazione), sanno riconoscere l’importanza psico-fisica del movimento e usano correttamente il linguaggio specifico. CAPACITÀ Gli allievi hanno consolidate e migliorate le loro capacità fisiche di forza, resistenza, velocità ed mobilità. Sanno coordinare le loro azioni anche in situazioni variate e complesse. Sono capaci di affrontare situazioni problematiche personali ed interpersonali. Utilizzano con consapevolezza e in situazioni mutevoli le proprie capacità fisiche e neuromuscolari e le loro conoscenze. Hanno acquisito un pensiero tattico-sportivo. Sanno applicare abilità motorie nei diversi giochi di squadra. 1 - CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE 44 UNITÀ DIDATTICA TEST MOTORI POTENZIAMENTO MUSCOLARE VERTICALI PREACROBATICA/VERTICALI PARALLELE VOLTEGGI AL CAVALLO TRAMPOLINO ELASTICO ATLETICA SPORT DI SQUADRA PERCORSI COORDINATIVI PERIODO N° LEZIONI Sett./Ott Sett/Mar 2 8 Ott./Nov. Dic./Gen. Gen./Feb. Dic./Gen. Dicembre Mar./Apr. Gen./Mag. Dic. 4 6 5 4 4 8 10 2 TOTALE ORE DI LEZIONE AL 15 MAGGIO: 53 N.B. Durante la stessa ora di lezione si sono sviluppati spesso due argomenti diversi e gli allievi hanno sempre dato un contributo personale allo svolgimento della lezione. 2 - METODOLOGIE: Si è utilizzata la lezione frontale dell'insegnante con spiegazione, motivazione del gesto tecnico, dimostrazione. Il lavoro è stato individualizzato con interventi continui di verifica dell'insegnante anche individuali e con approfondimenti soggettivi. Si è utilizzata spesso l’assistenza diretta degli allievi si è privilegiato il lavoro a gruppi 3 - MATERIALI DIDATTICI: Le lezioni si sono tenute utilizzando la palestra e le attrezzature in essa disponibili, campi e pedane esterne dell'Istituto. 4 - TIPOLOGIA DELLE PROVE DI VERIFICA: La verifica del lavoro è stata continua con controllo, suggerimenti e correzioni del docente. Al termine di ogni attività didattica è stato valutato il grado di apprendimento dell'argomento trattato attraverso una prova pratica. Nei giudizi di valutazione quadrimestrale si sono considerati i miglioramenti ottenuti nelle varie competenze, la serietà e la partecipazione all'attività scolastica, l' impegno dimostrato e l’attenzione alle lezioni. 45 I.R.C. RELAZIONE FINALE Prof. Luigi Tolin In relazione alle finalità generali del corso e alla programmazione curricolare, sono stati complessivamente conseguiti i seguenti obiettivi in termini di: • • • • • • CONOSCENZE: Conoscenza generale dei principi della morale. Conoscenza di alcune tematiche essenziali che caratterizzano la bioetica. Conoscenza dei principi della dottrina sociale della Chiesa. COMPETENZE: Comprensione di termini fondamentali della morale. Comprensione e rispetto delle diverse posizioni in materia religiosa e etica. Analisi critica di alcune problematiche legate alla bioetica. • Lettura e analisi corretta e adeguata dei documenti proposti. • • Cogliere gli aspetti caratterizzanti l’attuale questione morale. Riconoscere i principi che stanno alla base dell’insegnamento morale della Chiesa e confrontarli con alcune problematiche attuali. Confrontare il cristianesimo con altri sistemi di significato. Riconoscere che la fede cristiana impegna il credente ad operare nella società per la edificazione del bene comune e la promozione umana. • • • • • • • CAPACITA': METODOLOGIE Brevi lezioni frontali e discussione in classe. Analisi dei contenuti proposti, in coppia o in piccoli gruppi. Risposte/elaborati personali e/o di gruppo relativi a quesiti/tematiche scritte. Lettura,analisi e commento di documenti significativi. Visione filmati, analisi e dibattito. CONTENUTI DISCIPLINARI E TEMPI DI REALIZZAZIONE Moduli 1. Temi di etica e bioetica • • • • • • Contenuti La questione etico-morale I concetti fondamentali della riflessione morale: la persona, la dignità umana, la coscienza, la libertà nella responsabilità, il bene, il male. L’obiezione di coscienza Il valore della vita umana nella prospettiva cristiana La bioetica: definizione e campi di indagine. L’inizio della vita; la fecondazione assistita. L’interruzione della gravidanza. 46 Ore 18 • • • 2. I giovani, gli affetti, la famiglia. • Il valore positivo della sessualità vissuta nella responsabilità • Il matrimonio nei progetti di un giovane • • • • La proposta cristiana: l’unione sacramentale e l’apertura alla vita. L’insegnamento sociale della Chiesa Il lavoro e la dignità umana Etica e salvaguardia del creato Giustizia,solidarietà e pace • 3. Le relazioni tra persone e popoli: la morale sociale La fine della vita; l’accanimento terapeutico e l’eutanasia. La donazione di organi e tessuti Religioni a confronto su alcuni temi della bioetica Totale ore: 5 5 28 P.S. Nell’ambito dei temi di bioetica, gli alunni hanno partecipato al progetto La donazione e il trapianto di organi e di tessuti: una scelta consapevole. In preparazione all’incontro programmato con gli operatori dell’Ulss7 è stata dedicata una lezione di religione. • • • • • • MATERIALI DIDATTICI Testo in adozione: Sergio Bocchini, Religione e religioni. Moduli per l’insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore, vol.2°, triennio, E.D.B. Fotocopie fornite dal docente. Testi disponibili nella biblioteca dell'istituto. Documenti biblici ed extrabiblici. Articoli tratti da quotidiani o settimanali. Schede personali. Audiovisivi. • • TIPOLOGIE DELLE PROVE DI VERIFICA Interventi/risposte orali. Elaborati scritti, questionari. • VALUTAZIONE Nei giudizi di valutazione si è tenuto conto del grado di raggiungimento degli obiettivi, della partecipazione in classe, dell’impegno nelle attività proposte. La griglia di valutazione utilizzata è quella riportata nel documento di programmazione iniziale della disciplina. 47