IN PROVA TRIUMPH SPRINT ST 955 242 KM/H 20.900.000 LIRE C.I.M. TM 89 DOCILE ED EQUILIBRATA LA TRE CILINDRI INGLESE È FATTA PER MACINARE CHILOMETRI IN DUE. BELLA NELLE LINEE È ELEGANTE ED ESCLUSIVA. a Triumph Sprint ST, insieme alla Tiger, è il modello inglese che preferiamo sotto ogni punto di vista. È un mezzo apparentemente tranquillo, godibilissimo su strada e molto divertente anche quando viene voglia di “giocarci” un po’. Tempo ancora poco, fino a settembre, e la personalità soft che rende la Sprint 955 una compagna di viaggio adorabile, sarà trasferita sul nuovo modello del 2002, che monterà di sicuro il motore nuovo che già equipaggia la Daytona, la Tiger e la Speed Triple, mentre per quanto riguarda il look non sappiamo ancora niente. Coi suoi 20.900.000 (su strada, chiavi in mano) è la meno cara delle sport tourer e soltanto la "vecchia" Ducati ST2 costa meno di lei di un paio di milioni. La Sprint ST non rappresenta la precisione assoluta nella categoria turismo e qualche difettuccio l’ha anche lei, ma regala comunque il piacere di avere fra le mani una macchina originale, L ▲ IN PROVA TRIUMPH SPRINT ST 955 Il motore a 3 cilindri ha il merito di rendere la tourer inglese facile da adoperare, per la fluidità e la dolcezza che mostra sopra ai 2500 giri; sotto a questa soglia soffre però di “vuoti” fastidiosi. LA VeLOCITÀ 10 M 20 M 30 M 40 M 250 50 M 73 M 150 100 39,6 M 14,4 M 100 KM/H 202 200 140 60 242 300 Gli spazi di frenata 50 KM/H 225 IL CONSUMO 10 KM 15 KM 20 KM 25 KM 169 134 95 1° 2° 3° 4° 5° 6° MARCIA MARCIA MARCIA MARCIA MARCIA MARCIA EXTRA URBANO AUTO STRADA URBANO 17 KM/L 15,5 KM/L 145 KM/L TM 91 IL COMPORTAMENTO COME VA LA SPRINT ST SULL’ASCIUTTO Se non fosse per la sua imponenza che ne limita l’uso in città, potrebbe essere la compagna di tutti i giorni. Ideale per i lunghi tragitti. VOTO: 8 IN AUTOSTRADA È nata per macinare chilometri sugli stradoni veloci, dove oltre al comodità, anche l’aspetto aerodinamico ha un’importanza rilevante. VOTO: 9 CON I BAGAGLI I due borsoni laterali sono ben aderenti al profilo della moto. Quella di sinistra limita le manovre della serratura per lo sgancio della sella. VOTO: 8 SUL BAGNATO Protegge bene dall’acqua, piedi compresi. L’erogazione dolce e le gomme touring favoriscono la guida. Attenzione alla potente frenata anteriore. VOTO: 9 IN CITTÀ È il suo male più grave, perché oltre a essere grande e pesante, il motore si surriscalda parecchio, trasmettendo il calore alle ginocchia. VOTO: 6 IN CURVA Va guidata con traiettorie arrotondate e pulite, senza brusche frenate e adoperando il motore fra i 5 e i 6000 giri. Sa gratificare il pilota. VOTO: 9 SU STRADA È penalizzata dall’irregolarità del motore sotto ai 2500: per le manovre lente significa usare di continuo la frizione, che alla lunga si stressa. VOTO: 8 IN MONTAGNA anche rossa e blu. Per la ST non si spendono superlativi, perché non ha niente di innovativo, ma non le manca nulla per essere al pari delle sue rivali a 2 e 4 cilindri. IL CLASSICO inteso come stile, a noi piace molto se abbinato a un veicolo poco impegnativo quale è la Sprint. È paffutella, con due begli occhioni espressivi e un terzo più piccolo al centro che proietta solo la luce di posizione. ▲ piacevole nella linea e che nel complesso appaga ogni esigenza del pilota, specie di quello che la moto la sfrutta veramente. La ST è infatti ideale per macinare chilometri di strada con passeggero a carico e la sua personalità rende le immagini che scorrono dietro al vetro del cupolino più vive e significative. Ci si rilassa solo a guardarla, per le sue linee tonde prive di spigoli e per i colori pastello monotinta che ravvivano la carrozzeria; noi preferiamo la versione verdone scuro, perché è il colore della Lotus, ma c’è I quasi 250 chili di peso si sentono poco, anche perché la taratura soft delle sospensioni e le gomme le regalano buona maneggevolezza. VOTO: 8 CON IL PASSEGGERO In due si va bene, anche se la sella dietro non è estremamente ospitale: è piuttosto stretta e il maniglione non offre una presa naturale. VOTO: 8 IN PISTA È quasi impensabile credere di andare in pista a divertirsi come con una moto “normale”, più piccola e leggera; sarebbe come un pesce fuor d’acqua. VOTO: 6 IN PROVA YAMAHA R1 ST 955 TRIUMPHYZF SPRINT Le dimensioni abbondanti non devono spaventare, perché al di là degli ingombri, la Sprint è una moto guidabilissima anche marciando a un passo veloce. Ci vuol poco a prendere confidenza col manubrio, anche se al primo impatto, da fermi, può sembrare pesante. 1470 MM 2160 MM Avendo la sella piuttosto bassa da terra, anche i piloti di altezza medio-bassa riescono con una certa sicurezza a effettuare le manovre da “piedi a terra” tipiche della città. Il cupolino non è molto alto, ma è in compenso ampio e capace di proteggere casco e spalle del pilota. L’aerodinamica non manca nemmeno a livello di gambe e piedi. 800 MM 735 MM TM 93 Lo sfondo bianco del contagiri è preferibile a quello nero degli altri strumenti: schiarisce l’ombrosità del cruscotto. In basso, gli indicatori di direzione hanno la calotta bianca; quelli dietro sono del colore standard, arancione. Il cupolino non è molto alto, ma in compenso è ampio e gli specchi sono massicci, per offrire il massimo del comfort non solo a chi guida. L’ammiraglia inglese è dotata di stile, ha buone finiture, è la Jaguar delle moto, se si vuol fare un accenno alle 4 ruote senza uscire dai confini britannici. Si capisce bene montandole in sella, dove saltano subito all’occhio le generose dimensioni della strumentazione. Nella classica forma circolare, in rilievo dal cruscottone e impostati verso lo sguardo del pilota, ci sono il contagiri (zona rossa 9.500/11.000 giri), il tachimetro, il termometro dell’acqua e il livello carburante. Non manca l’orologio digitale, mentre c’è soltanto un contakm parziale, La borsa che si monta sulla staffa sotto alla fiancatina va ad occultare la serratura che comanda lo sgancio della sella. CARLO TALAMO MOTOTURISTA SBAGLIATO Io non sono un mototurista. Cioè sono uno che fa un milione di chilometri ma con moto scomode, col casco a scodella, con la maglietta che svolazza, senza tuta da pioggia. Insomma un approssimativo. Il mototurista ha un carattere differente. È meticoloso, attento, preparato. Non bada ai fronzoli, ma alla sostanza. L’estetica sta in secondo piano rispetto all’efficienza. Ecco perché io non ho una ST. Che però un giorno ho inforcato per fare un salto in un posto che sta un po’ sotto a L’Aquila. Ho tenuto le mie Superga abituali e la mia giacchetta striminzita che non sopporta due gocce d’acqua, ma mi sono attrezzato di casco degno, col visierone davanti. Sono andato giù come una freccia con l’ansia di arrivare. Autostrada da galera e pieno restando in sella. Lunetta vegetariana e birra media per compensare. Arrivato Le borse laterali offrono parecchio spazio al loro interno, senza tuttavia risultare ingombranti al profilo della moto. OCCHIO A... CONSIGLI UTILI OLIO Capacità serbatoio, 3,7 l, cambio ogni 10.000 km, olio sereno e riposato. Efficienza stupefacente. Forse i rappresentanti di commercio da 100.000 km l’anno dovrebbero dare quando un veicolo del suo calibro avrebbe dovuto invece prevedere trip 1 e 2. La praticità è alla base del ponte di comando che oltre a essere al top dell’ergonomia è dotato anche dell’inusuale tasto rosso delle “4 frecce”. Le leve di freno e frizione sono regolabili, la prima su 4 posizioni, l’altra tramite registro meccanico. BT57 ant. (press. 2,5 atm.), BT75 post. (press. 2,9 atm). SERBATOIO È alto e largo e offre un’ottima autonomia. PEDANE Comodità al top e nemmeno tanto basse da terra. appuntamento e un sabato tranquillo per tornare a Milano ho improvvisato un itinerario di ritorno fatto di strade mai viste e curve a non finire. Paesini mollati lì in mezzo alle montagne e asfalto che cambia a ogni chilometro. Dove la Sprint ST ha tirato fuori la sua parte migliore. Quella calda, quella che mi affascina. Motore sempre in coppia e guida rotonda. Tutto consigliato Mobil 1 Racing 4T. GOMME Bridgestone Battlax dentro le loro Audi TDI. Sbrigato il mio funziona e tu ti senti parte del tutto. E ELEGANTI i due pomelli in metallo ▲ luccicante alle estremità delle manopole che, insieme al rivestimento in gomma delle pedane (solo quelle del pilota), riducono le vibrazioni del 3 cilindri Triumph. Sulla fiancatina sinistra è posizionata la serratura che dà l’accesso al sottosella, dove si trovano queste sono le due anime della ST: la fredda efficienza di una moto fatta per funzionare e, quando meno te l’aspetti, un’anima forte, determinata e capace di tenerti compagnia. E farti divertire. Ma divertire di brutto. Anche se questo lato affascinante non dovrebbe interessare al compassato mototurista. O magari mi sbaglio. IN PROVA TRIUMPH SPRINT ST 955 DENTRO LA SPRINT ST 955 TECNICA IN PRIMO PIANO MOTORE 3 cilindri in linea, 4T, raffr. a liquido, alesaggio x corsa 79 x 65 mm, 955 cc, rapporto di compress. 11,2:1, avv. elettrico, iniezione elettronica Sagem, DISTRIBUZIONE bialbero in testa, 4 valvole per cilindro e comando a catena laterale. TRASMISSIONE primaria a ingranaggi, finale a catena (18/43). Cambio a 6 marce. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. PRESTAZIONI potenza max 110 cv a 9200 giri/min; coppia max 97 Nm a 6200 giri/min. Velocità: n.d. TELAIO A doppia trave in alluminio, cannotto 25°, avancorsa 92 mm, passo 1470 mm. SOSPENSIONI forcella con steli da 43 mm, regolabile in compressione, estensione e precarico; corsa 127 mm. Post. monobraccio in lega con sistema progressivo e monoamm. regolabile in compressione, estensione e precarico; la batteria e gli attrezzi di dotazione; spazio a disposizione però non ce n’è. Nel nostro caso compensiamo la mancanza di un vano portaoggetti con le due borse laterali, elegantemente rifinite e soprattutto ben aderenti alla moto, facilmente asportabili e anche pratiche. Peccato che quella a sinistra limiti le manovre sulla serratura che permette di sganciare la sella. LA SPRINT ST ▲ si differenzia da tutte le altre sport touring per un elemento che è patrimonio esclusivo della Triumph. Stiamo parlando del tre cilindri, ovviamente, che su questa versione meno esasperata trova il massimo dell’espressione, rimanendo comunque il più potente del lotto, grazie ai suoi 110 cv dichiarati. È alimentato da iniezione e gestito elettronicamente dal sistema Sagem MC1000, una sorta di centralina autodiagnostica che funziona per mezzo di alcuni sensori e che consente di avere un motore ”verde” Euro 1 anche se privo di catalizzatore. L’altra particolarità della Sprint, anche se non è l’unica ad averlo, è il forcellone monobraccio posteriore, che le da sicuramente quel tocco di tecnicità in più a livello estetico. Il telaio, almeno per la casa inglese, è un inedito doppio trave in alluminio, un po’ abbondante se si vuole, ma capace di sopportare la mastodonticità della Sprint. La moto pesa infatti quasi 250 chili effettivi con le borse ( optional), anche se a secco senza le valigie ne vengono dichiarati soltanto 207. Eppure, salendo in sella, tutto sembra stupendamente equilibrato, subito dopo che si è infilata la marcia. Con una posizione di guida così è difficile non prendersi una bella cotta per la Sprint ST. Il serbatoio è alto e largo, ma non nella parte destinata alle ginocchia, che si presenta invece ottimamente incavato. Sella e pedane sono da riferimento per la loro estrema funzionalità e comodità. Il manubrio è largo e appena alto, quel giusto che consente di non gravare troppo il peso né sulla schiena né sulle braccia. Basta però avvicinare il metro e ottanta di altezza per cambiare parere sull’assetto. Le ginocchia arrivano a filo della corsa 120 mm. FRENI ant. doppio disco flottante da 330 mm, pinze a 4 pist.; post. a disco singolo da 255 mm, pinza a due pist. CERCHI in lega leggera a tre razze, ant. 3,50x17, post. 5,50x17. PNEUMATICI Bridgestone Battlax, anteriore BT 57 da 120/70-17; posteriore BT 75 da 180/55-17. DIMENSIONI E PESO lungh.2160 mm, largh. 735 mm, altezza sella 800 mm. Capacità serbatoio 21 litri. Peso 207 kg. prova al banco CV 100 80 60 Prova eseguita su un banco Inerziale Fuchs.Le curve sono riferite alla misurazione al pneumatico. Correzioni norme CE95/1. kgm 10,0 8,0 6,0 4,0 40 20 0 GIRI X 1000 2 3 4 5 6 7 8 9 10 POTENZA MAX. 90 CV a 9620 giri (109,5 CV a 9620 giri corretta all’albero) COPPIA MAX. 8,0 kgm a 5830 giri (9,6 kgm a 5830 giri corretta all’albero) TM 95 Bisognerà aspettare il Salone di Milano per vedere la Sprint equipaggiata dal nuovo motore 955. Le caratteristiche di base restano le stesse: tre cilindri ad acqua, alimentato da iniezione e sistema elettronico per la memorizzazione dei dati. La Sprint è la prima Triumph ad adottare il telaio a doppio trave in alluminio invece del perimetrale in tubi ovali. Se non ha riflessi a livello tecnico sicuramente fa la sua bella scena il forcellone monobraccio, che rivela (parzialmente) la ruota a tre razze. Il 955 della Sprint si surriscalda facilmente nelle giornate calde (la ventola di raffreddamento è costantemente in azione), complice una carenatura che non favorisce la fuoriuscita dell’aria calda. Le temperature interne crescono a dismisura, procurando dei “vuoti” di carburazione quando il motore lavora sulla soglia dei 2000/2500 giri. IN PROVA TRIUMPH SPRINT ST FRA LE TRIUMPH È LA VERA INTERMEDIA Era nata per offrire all’utenza la così detta “mezza taglia” la Triumph Sprint ST 955, perché all’interno della gamma delle sport tourer si collocava fra il modello RS, un pochino più sportivo, e la Trophy, decisamente più turistica, sia a livello estetico sia prestazionale. Tutte e tre sono state concepite per un uso esclusivamente stradale, e poter essere così versatili e sfruttabili anche in due. Il motore è lo stesso, di 955 cc, e solo la Trophy era prevista anche in versione 1200; dall’anno scorso infatti non viene più importata. Per il Salone di Milano anche la Sprint ST riceverà l’ultima edizione del tre cilindri a iniezione e 12 valvole. fino, disegnando traiettorie tonde, senza frenate brusche e facendo girare il motore entro i 6000 giri. È una danza la sua fra le curve, accompagnata dal suono rauco del tre cilindri, silenzioso, ma ricco di melodia per la guida pacifica del 955. IL CAMBIO è un burro nelle marce basse, ma migliorabile negli innesti fra 4a-5a-6a, perché se si cambia velocemente la marcia tende a impuntarsi e si finisce per sfollare. Basta adoperarlo con più attenzione per ritrovare la precisione che serve a infilare e a scalare anche gli ultimi tre rapporti senza la frizione. Le vibrazioni sono quasi inesistenti, a parte qualche leggera scossa sulle manopole a determinati regimi di giri. In autostrada è un piacere viaggiare, la protezione aerodinamica è impressionante, anche se non sembrerebbe a giudicare dalla conformazione del cupolino. Potendo si riuscirebbe a viaggiare a 200 all’ora fissi senza risentire del vento e delle turbolenze su casco e spalle; nemmeno i piedi restano esposti all’aria. La dimostrazione è data dal fatto che la velocità massima si può raggiungere ▲ carenatura e i piloti che guidano piuttosto avanzati sulla sella finiscono con l’appoggiarle contro, mentre con gli stivali (a partire dal 44 di taglia) è proibito viaggiare sulle punte delle pedane, poiché la manopola estraibile, che serve a fissare la moto sul cavalletto centrale, è posizionata nel lato sinistro della moto e impedisce la mobilità del piede. Tutte piccole sbavature che non bastano a levarci il piacere di guidare la Sprint ST sul suo terreno preferito, il misto veloce tipico del paesaggio collinare. Si difende bene il colosso inglese anche impostando un’andatura “garibaldina”. Va guidata di TM 97 LE CONCORRENTI... LA PIÙ POTENTE È UN’ITALIANA TRIUMPH SPRINT ST MOTORE VELOCITÀ MASSIMA 400 M DA FERMO IN POTENZA MASSIMA COPPIA MASSIMA PESO SENZA BENZINA PREZZO 3 CILINDRI IN LINEA 242 km/h 11,6” 109,5 cv a 9620 giri 9,6 kgm a 5830 giri 237 kg L. 20.900.000 c.i.m. APRILIA RST FUTURA 2 CILINDRI A V DI 60° 240 km/h 11,5” 113,3 cv a 9160 giri 9,8 kgm a 7140 giri 228 kg L. 22.650.000 f.c. DUCATI ST4 2 CILINDRI A V DI 90° 244 km/h 11,1” 106,5 cv a 9400 giri 8,2 kgm a 8300 giri 221,5 kg L. 23.123.000 c.i.m. HONDA VFR 800 4 CILINDRI A V DI 90° 241 km/h 11,3” 110,5 cv a 10.150 giri 8,6 kgm a 8650 giri 220 kg L. 21.495.000 f.c. IN PROVA TRIUMPH SPRINT ST 955 IL VOTO FINALE NOI LA GIUDICHIAMO COSÌ: UNA SPORT TOURER DOLCE NELL’EROGAZIONE VOTO COMFORT PILOTA 8,5 Posizione naturale 8 Assorb. sospensioni 9 Vibrazioni manubrio 8 Vibrazioni serbatoio 9 Aerodinamico 9 Termico 6 COMFORT PASSEGGERO Posizione naturale 8 Assorb. sospensioni 9 Vibrazioni 8 Aerodinamico 8 Termico 8 Sarebbe da riferimento se non penalizzasse così tanto i piloti alti, che si trovano con le ginocchia appoggiate alla carena e il piede sinistro agganciato alla maniglia estraibile. Globalmente non si può lamentare, nonostante la sella non sia fra le più spaziose e il maniglione non offra un’impugnatura comoda da afferrare. MOTORE Potenza 9 Coppia 9 Prontezza 9 Erogazione 9 Regolarità minimo 8 Avviamento 7 Rumorosità meccanica 8 TRASMISSIONE Precisione cambio 7 Ricerca folle 8 Rapporti al cambio 9 Modulabilità frizione Resistenza frizione 8 8 FRENI Potenza anteriore 9 Modulabilità anteriore 9 Resistenza anteriore 9 Potenza posteriore 8 Modulabilità posteriore 9 Resistenza posteriore 8 VOTO MOTIVAZIONE Risponde magnificamente alle esigenze di una moto sport tourer quale è la Sprint, specie per la dolcezza nell’erogare i cv. Difficilmente il tre cilindri si avvia prontamente quando il motore è caldo. Il giudizio è buono, ma se si usa di fretta c’è il rischio di sfollare durante l’inserimento delle ultime tre marce. La sesta è lunga, quasi di riposo. L’impianto davanti è molto potente: quando si dà la pinzata aggressiva, il retrotreno si alleggerisce procurando un innocuo serpeggiamento della ruota posteriore. FARI Potenza faro anteriore 8 Uniformità luce 9 Stabilità fascio luminoso 9 ACCESSORI Uso cavalletto 9 Stabilità cavalletto 9 Stabilità specchietti 9 Funzionalità specchietti 8 GOMME Maneggevolezza 9 Aderenza 8 Comfort 9 COMANDI Acceleratore 9 Frizione 8 Freno anteriore 9 Freno posteriore 9 Blocchetti 9 Starter 8 STRUMENTAZIONE Completezza 8 Stabilità indici 9 Leggibilità diurna 9 Leggibilità notturna 8 Ergonomia 8 MOTIVAZIONE Il lampeggio accende entrambi i fari, mentre l’illuminazione abbagliante è garantita da uno solo. Per parcheggiare la moto sul centrale si usa la maniglia estraibile sul fianco sinistro per agevolare la manovra. Le Bridgestone regalano quel filo di agilità all’anteriore che la Sprint perde per via del peso. L’ergonomia presentata dai blocchetti elettrici è ai massimi livelli. Il ponte di comando prevede anche il tasto delle “4 frecce”. La leva del freno davanti è regolabile su 4 posizioni. Il cruscotto è gigantesco, quasi dispersivo per la strumentazione, eppure non è fra i più completi delle tourer; vanta infatti un solo contakm parziale. USO PRATICO LA PAGELLA DELLA MANUTENZIONE SCIVOLATA La moto è pesante è quando appoggia a terra i danni sono ingenti, specie dal lato dello scarico. A meno che siano montate le borse laterali... VOTO: 7 MECCANICO La memoria della centralina consente al CARATTERISTICHE DI GUIDA Stabilità sterzo 8 Stabilità sospensioni 8 Maneggevolezza 8 Identificazione traiettoria 8 Sensazione di aderenza 8 Libertà di movimento 8 Nella guida sa gratificare chi l’adopera con fluidità nelle curve, in modo che le sospensioni rispondano al meglio anche con un passo svelto. La sua mole non è così penalizzante. meccanico di scaricare i dati sul suo computer, dal quale è possibile controllare ogni funzione elettronica. VOTO: 8 RICAMBI I tempi di consegna sono lunghi, specie quando il magazzino italiano non è rifornito e l’ordine viene “girato” alla casa madre inglese. VOTO: 7 GARANZIA Integrale 2 anni. VOTO: 8 TM 99 Che l’aerodinamica sia studiata a meraviglia lo conferma il fatto che la velocità massima si raggiunge anche a busto eretto. anche stando dritti col busto: 242 km/h a 8800 giri di strumento. La spinta del motore non è impressionante e favorisce la marcia fluida e dolce, senza picchi di potenza che disturbano la guida e che di conseguenza mettono in crisi la ciclistica. Il limitatore entra a 10.000 giri, ma quando si vuole aumentare il ritmo di guida è opportuno stare entro i 7-8000. IN CITTÀ il tre cilindri soffre di qualche disturbo all’iniezione, specie viaggiando sotto ai 2500 giri, dove evidenzia una certa irregolarità di carburazione. Anche per questo, nelle manovre lente, bisogna maneggiare la frizione di sovente e alla lunga si finisce per stressarla eccessivamente. Quando il clima è tropicale si riscontra anche un cospicuo surriscaldamento del motore. L’aria calda che fuoriesce dalla carena è diretta sulle ginocchia e anche il telaio assume una temperatura troppo elevata che disturba la guida. Le sospensioni lavorano bene, specie se tarate soft, e regalano quella maneggevolezza che le è stata portata via dal peso e dalle misure ACCESSORI: GLI ORIGINALI DA SCEGLIERE TERMINALE IN CARBONIO E VETRO PIÙ ALTO Per la Sprint esiste il terminale di scarico in carbonio in alternativa all’originale e costa L.1.004.000. Due invece i tipi di parabrezza più alti, uno trasparente e l’altro fumé, venduti entrambi a 368.000 lire. PORTAPACCHI CON BAULETTO Montando il portapacchi originale Triumph (a L. 419.000) è possibile installare anche il bauletto fornito anch’esso come optional nei colori della stessa tinta della moto, al prezzo di L. 1.096.000. Tutti i prezzi sono compresi di IVA. abbondanti della moto. Parte del merito va anche ai pneumatici Bridgestone Battlax a spalla larga per cui si riesce a guidare la Sprint “con le pedane per terra” senza troppi sforzi. Soltanto sul dritto, intorno ai 130 km/h, mostra una lieve instabilità dello sterzo, specie sulle irregolarità dell’asfalto, ma potrebbe essere causato anche dal consumo della gomma posteriore. Ottima la frenata mostrata dall’anteriore, potente e modulabile. Meglio non dare troppa confidenza alla leva manuale, perché esagerando, il posteriore della Sprint tende ad alleggerirsi e a serpeggiare. TM Team - foto Carrstudio