A10
744
Ivan Arlotta
Celestina Enea
Mots en liberté
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ARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.it
[email protected]
via Raffaele Garofalo, 133/A–B
00173 Roma
(06) 93781065
ISBN
978–88–548–4108–6
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,
di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.
Non sono assolutamente consentite le fotocopie
senza il permesso scritto dell’Editore.
I edizione: giugno 2011
Il mondo intero aspira alla libertà,
eppure ogni creatura ama le sue catene.
Questo è il primo paradosso
e il nodo inestricabile della nostra natura.
Shri Aurobindo, Prospettive e pensieri
Indice
11
Premessa
13
Capitolo I
Le poète de la Liberté
Ivan Arlotta
1.1. Vivre libre – libre de vivre – 1.2. L’esprit nouveau – 1.3. Thèmesraires – 1.4. Une nouvelle esthétique
33
Capitolo II
Ivre d’amour
Ivan Arlotta
2.1. Alcools – 2.2. Les Rhénanes – 2.3. Déceptions d’amour – 2.4 Calligrammes d’amour
47
Capitolo III
L’immagine poetica
Celestina Enea
3.1. Lingua, disegno e scrittura – 3.2. Calligrammes – 3.3. Lirismo visivo
– 3.4. La colombe poignardée et le jet d’eau – 3.5. Lettre-Océan
79
Conclusioni
81
Bibliografia
9
Premessa
Apollinaire è considerato, dalla maggior parte della critica, uno
spartiacque attraverso il quale si sono diramate le forme poetiche
d’avanguardia, destinate ad espandersi e a proliferare in tutta Europa. Diversamente da quanto si pensa, egli non fu un vero e proprio
inventore. L’assenza di punteggiatura dei suoi poemi, le innovazioni grafiche e ideografiche dei suoi calligrammi, non sarebbero stati
probabilmente apprezzati se non vi fossero stati gli esempi dei futuristi o il Coup de dés jamais n’abolira le hasard (1897) di Mallarmé,
e andando indietro nel tempo i carmi figurati ellenistici e medioevali che Apollinaire aveva avuto modo di studiare durante
l’adolescenza.
Apollinaire non fu il solo ad utilizzare il verso libero e le associazioni analogiche, poiché essi furono il punto di partenza di altri
poeti quali Jacob, Cendrars, o Salmon. Se possiamo affermare che Apollinaire non fu neanche un vero e proprio teorico e critico d’arte ed i
suoi Peintres cubistes sono i saggi di un poeta che tenta attraverso le
parole, di mostrare i mondi inesplorati messi su tela dai suoi amici pittori, e pur vero che il nostro poeta non può essere considerato soltanto
il cantore del suo tempo, poiché le sue opere incisero in modo decisivo sui numerosi artisti che allora popolavano Parigi e che entrarono in
contatto con Apollinaire dando vita, successivamente, ai principali
movimenti d’avanguardia, dadaismo e surrealismo, che cambiarono
definitivamente il modo di creare e interpretare l’arte.
La sua produzione è strettamente legata agli incontri e agli avvenimenti personali e storici di cui fu protagonista: futuristi e pittori cubisti, le sue numerose delusioni amorose e la partecipazione alla Grande
Guerra (1914-18), influenzarono fortemente la sua opera. La morte
prematura lo innalzò a profeta del Novecento.
Ruolo centrale nell’opera di Apollinaire ha indubbiamente la parola, colta nel fondamentale nesso iconico-linguistico, in cui la comunicazione figurale non si sovrappone, ma si incarna nel messaggio verbale. Immagine e parola, due realtà espressive strettamente connesse,
11
12
Premessa
che il poeta ha saputo dominare riproducendo tableaux poétiques da
sottomettere ai sensi di un lettore attivo.
La sua tecnica comunicativa è stata in grado di ricreare una surréalité, attraverso la quale èkphrasis, enargeia e hypotyposis si fondono
per abbozzare, illustrare, descrivere in profondità la realtà, traducendo
in parole le immagini.
Questo breve saggio deve intendersi quale invito alle lettura del
grande poeta, non può pertanto ritenersi esaustivo, ma gli autori intendono suscitare nel lettore la curiosità di leggere, di ritrovare nell’opera
di Apollinaire stimoli per nuove ricerche.
Le poète de la liberté
Le poète de la Liberté
Ivan Arlotta
1.1. Vivre libre – libre de vivre
Wilhelm Apollinaris Kostrowitzky1, che in seguito deciderà di assumere lo pseudonimo di Guillaume Apollinaire, nasce a Roma nel
1880 figlio di un ufficiale italiano dell’ex-esercito borbonico, Francesco Flugi D’Aspermont, e di Angelica Kostrowitzky, un’aristocratica
polacca, spregiudicata e amante del gioco d’azzardo; due anni più tardi, la coppia darà alla luce Albert, entrambi i bambini non saranno riconosciuti dal padre. In seguito alla separazione dei genitori, Angelica
ed i bambini si trasferiscono dapprima a Monaco, in seguito a Nizza, a
Lione, ed infine, a Parigi, dove giunsero nel 1889.
Trascorsa l’infanzia tra Roma, la Costa Azzurra e Lione, si stabilì a
Parigi nel 1902; qui frequentò gli ambienti letterari di punta e le avanguardie artistiche, i fauves, i cubisti, i futuristi ed i futuri dadaisti.
Sin dagli inizi della sua attività, Apollinaire si accosta ai movimenti
e alle esperienze che svolgono un ruolo significativo nella letteratura
contemporanea (dal naturismo, all’umanismo sino al neosimbolismo e
all’unanimismo) senza mai aderire a nessuno di essi, ma assimilandone, piuttosto, gli insegnamenti.
Furono, indubbiamente, le sue letture giovanili che influenzarono la
sua produzione letteraria, ispirata ad uno spirito di ricerca che, in un
legame di continuità con la tradizione, lo ha spinto ad utilizzare in
modo personale le risorse della prosa e del verso libero e regolare (Le
Bestiaire, 1911), ad affrontare la gamma più ampia dell’espressione lirica senza rinunciare al suo ideale di perfezione artistica2.
A ventitre anni, dopo aver pubblicato articoli e racconti su alcuni
periodici parigini che lo retribuivano poco e non gli garantivano alcun
1
Per la stesura di questo paragrafo si farà riferimento alle notizie biografiche raccolte nelle Œuvres poétiques e nelle Œuvres complètes.
2
C. Bologna, Invito alla lettura di Guillaume Apollinaire, Mursia, Milano, 1979, pp. 1830.
13
14
Capitolo I
impiego per il futuro, Apollinaire fondò la rivista letteraria « Le Festin
d’Esope » (1903) insieme a Salmon e ad altri poeti, che ebbe breve
durata (l’ultimo numero fu pubblicato nell’agosto 1904), ma diede
modo ad un gruppo di giovani e talentuosi poeti di appropriarsi della
crisi del Simbolismo per discuterla tra loro, tentando di perlustrare
nuove vie. Nel frattempo, il poeta aveva conosciuto Pablo Picasso e
Max Jacob e si era entusiasmato alla pittura cubista.
Per potersi mantenere, pubblicò nel 1907, due romanzi erotici, Les
Onze Mille Verges e Les Exploits d’un jeune Don Juan, al solo scopo
di trarne un guadagno.
Nel frattempo, Apollinaire aveva conosciuto le prime delusioni
amorose, Linda Molina e soprattutto Annie Playden, che gli ispireranno alcune poesie inserite nella raccolta Alcools. Nel 1907, conobbe
Marie Laurencin, con la quale ebbe una relazione sino al 1912, in cui
si alternarono rotture e riappacificazioni.
Nel 1909, pubblica il romanzo L’Enchenteur pourrissant. La prima
raccolta di poesie, Le Bestiarie ou le Cortège d’Orphée, risale al 1911,
ma non ottenne il successo editoriale atteso. In quello stesso anno, il
poeta si trovò invischiato nel furto di alcuni reperti archeologici custoditi al Louvre. Apollinaire, in effetti, scoprì in casa dell’amico Géry
Piéret alcune statuette sottratte al museo e le fece restituire ai legittimi
proprietari per mezzo del « Paris Journal ». A causa di alcune indiscrezioni, venne fatto il suo nome e la polizia arrestò il poeta, sospettandolo che fosse stato uno degli autori del furto. Il poeta, così, trascorse una settimana nel carcere della Santé, dove scrisse numerose
poesie. Liberato, ne uscì con una profonda sfiducia e una bruciante delusione nei confronti della giustizia. Nel frattempo, aveva conosciuto
Picasso e la pittura cubista, di cui si appassionò divenendone il critico
ufficiale e pubblicando Les peintres cubistes (1913).
Nello stesso anno, pubblica la raccolta Alcools composta da cinquanta poesie scritte tra il 1898 ed il 1913. Allo scoppio della Prima
Guerra Mondiale il poeta decise di arruolarsi come volontario e poco
prima di partire si legò sentimentalmente a Louise de ColignyChatillon. Durante il periodo bellico, il poeta continuerà a scrivere poesie che daranno vita alla raccolta Calligrammes.
L’attrazione per le donne, in quegli anni di guerra, va di pari passo
con l’incessante produzione poetica. Un’altra donna, Madeleine Pa-
Le poète de la liberté
15
gès, alla fine del 1915 irrompe nella vita di Apollinaire che nel frattempo aveva concluso la sua relazione con Lou. Ferito gravemente nel
corso di una battaglia (1916), subì la trapanazione del cranio. Rispedito a Parigi, Apollinaire restò in convalescenza per un lungo periodo,
durante il quale riprese a frequentare i caffè letterari, a leggere romanzi e a scrivere poesie. Gli orrori della guerra incisero profondamente
sul poeta e gli fecero scemare la passione per Madeleine.
Pubblicato nel 1916, ma scritto prima della guerra, tra il 1912 e il
1913, Le Poète assassiné, è un’opera pregna di elementi autobiografici, il cui protagonista, il nobile Croniamantal, rappresenta una sorta di
alter ego del poeta:
Croniamantal était, à cette époque, un bel adolescent mince et droit. Les filles
[…] étouffaient de petits rires et rougissaient, en baissant les yeux sous son
regard. Son esprit, habitué aux formes poétiques, concevait l’amour comme
une conquête. Des réminiscences de Boccace, son naturel hardi, son éducation, tout le disposait à oser3.
I suoi personaggi sono tutte proiezioni del suo spirito, creature lacerate dal perenne dissidio tra carne e spirito, che si dibattono tra gli
inganni della vita e che vivono inseguendo sogni spesso impossibili o
sfavillanti chimere dietro alle quali si nascondono le delusioni più atroci4.
Les Mamelles de Tirésias, dramma satirico, fu rappresentato nel
1917. Scritto nei mesi della lunga convalescenza, ottenne un buon
successo per il suo carattere sarcastico e graffiante. La pièce come si
legge anche nella prefazione, non è un dramma serio, né una commedia buffa:
3
G. Apollinaire, Œuvres complètes, en quatre volumes, édition établie sous la direction
de Michel Décaudin; [préface de Max-Pol Fouchet; iconographie établie par Marcel Adéma],
I volume, Paris, Balland et Lecat, 1965, p. 251: “Croniamantal era, a quell’epoca, un adolescente bello, sottile e slanciato. Le ragazze […] soffocavano le risa e arrossivano, abbassando
gli occhi sotto il suo sguardo. Lo spirito, abituato alle forme poetiche, concepiva l’amore come una conquista. Reminescenze di Boccaccio, la sua natura ardita, l’educazione, tutto lo portava a osare”.
4
P.A. Jannini, Le Avanguardie Letterarie nell’idea critica di Guillaume Apollinaire, Roma, Bulzoni Editore, 1979, pp. 125-37.
Capitolo I
16
Il a comme but d’intéresser et d’amuser. C’est le but de toute œuvre théâtrale. Il a également pour but de mettre en relief une question vitale pour
ceux qui entendent la langue dans laquelle il est écrit: le problème de la repopulation5.
Nel 1918, il poeta si ammalò di polmonite e dovette trascorrere due
mesi in ospedale. In quell’occasione conobbe la bella Jacqueline Kolh
e se ne innamorò perdutamente. Nel mese di aprile dello stesso anno,
fu pubblicata la raccolta Calligrammes e nel mese di maggio Guillaume e Jacqueline si sposarono. Durante le vacanze estive, scrisse il
dramma Couleurs du temps e il libretto per il melodramma Casanova.
Ai primi di novembre fu colpito dalla febbre spagnola e spirò il nove
novembre, tra le braccia di Giuseppe Ungaretti, che lo aveva raggiunto
a Parigi per annunciargli la fine della guerra e la vittoria delle potenze
dell’Intesa.
1.2. L’esprit nouveau
La generazione di Apollinaire, che fa il suo esordio in poesia agli
inizi del XX secolo, si inserisce in un circuito letterario il cui funzionamento è improntato alla concezione autonoma della letteratura, elaborata dai parnassiani e formalizzata dai simbolisti, che identifica nei
valori artistici gli unici valori legittimi dell’opera, slegata da ogni finalità economica, sociale o morale.
I giovani avanguardisti6 riconoscono nella lezione simbolista, la
possibilità di cogliere l’essenza della poesia, liberandola dalle funzioni
assunte sino ad allora (descrittiva, didattica, satirica) che non le sono
proprie.
In effetti, il viaggio di esplorazione nell’inconnu che Baudelaire e
Rimbaud avevano compiuto attraverso l’esperienza artistica, era stato
accolto dai loro successori unicamente in una accezione estetica, non
5
G. Apollinaire, Œuvres poétiques, texte établi et annoté par M. Adéma et M. Décaudin
préface d’André Billy, Paris, Gallimard, 1959, p. 866: “Esso ha lo scopo di interessare e di divertire. È lo scopo di ogni opera teatrale. Inoltre, ha lo scopo di mettere in rilievo un problema
vitale per coloro che capiscono la lingua in cui è scritto: il problema del ripopolamento”.
6
Si tratta di un gruppo di artisti (i giovani dell’Epoque 1900), formatosi a Parigi, tra cui
spiccano tra gli altri Apollinaire, Picasso, Salmon.
Le poète de la liberté
17
prendendo in considerazione l’aspetto più eversivo di quel programma, inteso nelle sue implicazioni più strettamente etiche.
Ispirata ad un incessante spirito di ricerca la sua produzione letteraria mostra come egli abbia saputo rielaborare in modo personale le
forme, le problematiche e le tematiche ereditate dalla tradizione, utilizzando le molteplici risorse della prosa e della poesia, nella quale individua l’essenza più alta della letteratura, utilizzando versi regolari e
versi liberi, senza rinunciare al suo ideale di perfezione artistica.
Nella prima fase della sua attività poetica, egli mostra di saper rielaborare in modo originale gli strumenti formali derivati dal codice
simbolista (il lessico raro e prezioso, il linguaggio oscuro, la sintassi
elaborata, i parallelismi fono-sintattici), piegandoli ad esprimere significati inediti (L’Ermite, Le Larron, Merlin et la vieille femme, inseriti
in Alcools ne sono un chiaro esempio).
Apollinaire si formò immerso nell’atmosfera simbolista e Verlaine
fu il poeta che più di ogni altro, fra i moderni, considerò un maestro.
Guardò con ammirazione la rifondazione della “sintassi” pittorica attuata da Picasso, che tentava di addentrarsi nella verità del reale in un
modo più pieno, compiuto e creativo di quanto non fossero riusciti a
fare gli impressionisti, questi ultimi, infatti, si erano limitati a guardare il mondo secondo l’immagine luminosa, precaria e impalpabile
consegnata alla retina in un determinato punto dello spazio e del tempo.
Picasso, dal canto suo, si impegnò a portare sulla tela non soltanto
la pura immagine visiva prodotta dalla luce naturale, ma anche quella
che gli veniva dagli altri sensi con l’apporto decisivo della memoria.
Quell’impulsion créatrice di cui parlava Rimbaud, Apollinaire la vide
concretizzata nello studio di Picasso e gli ispirò alcune pagine memorabili, che furono recuperate in Le poète assassiné.
Con le poesie renane pubblicate tra il 1903 e il 1904 sul « Festin
d’Esope7 » (Les Femmes, La Loreley, Passion, L’Emigrant de Landor
Road, Salomé, etc.) Apollinaire mette a punto un suo stile poetico personale, che integra l’esigenza di semplicità, di spontaneità apparente,
l’attenzione per il vissuto, caratteristici del movimento naturista, con
le forme del lirismo popolare utilizzato dai simbolisti che attraverso
7
Rivista fondata da Apollinaire nel 1903.
18
Capitolo I
esso avevano sintetizzato ritmi, immagini, tematiche e stili, nella loro
produzione poetica. Il tema principale è la fuga del tempo:
Rien ne détermine plus de mélancolie chez moi que cette fuite du temps. Elle
est en désaccord si formel avec mon sentiment, mon identité, qu’elle la
source même de ma poésie8.
Nel corso degli anni, egli delinea la sua estetica della poesia, configurandola come la possibilità data all’artista di ricreare in modo personale la realtà, mostrandola oltre le convenzioni sociali, al di la degli
stereotipi.
Nel gennaio del 1916, Pierre Albert-Birot lancia « SIC » (Sons,
Idées, Couleurs) dov’è rintracciabile, sin dai primi numeri, la lezione
avanguardistica e in particolare quella futurista. Il quarto numero segna l’inizio della collaborazione di Apollinaire che pubblica L’Avenir.
L’esprit nouveau rivoluziona lo stile di scrivere e di comporre, ed
Apollinaire sperimentatore convinto, si cimenta nella produzione di
calligrammi, sintesi di immagini e parole. La ricerca del “nuovo”, che
è alla base della continua metamorfosi creativa di Picasso acquista,
quindi, un valore paradigmatico per i poeti del « Festin »; nei Peintres
cubistes Apollinaire riconosce in Picasso il prototipo dell’artista moderno:
Nouvel homme, le monde est sa nouvelle représentation. [...] C’est un nouveau né qui met de l’ordre dans l’univers9.
Picasso ricerca costantemente la compagnia dei poeti che svolgono
un ruolo importante nella geminazione e nell’elaborazione delle nuove
idee sull’arte; cosicché il pittore trova nel loro sostegno uno stimolo
costante a proseguire la sua ricerca nei momenti più critici. In effetti,
non solo i poeti assistono alla rivoluzione pittorica intrapresa da Picasso, ma vi sono direttamente associati; perfino l’invenzione del cubi8
G. Apollinaire, Lettres à sa marraine, introduction et notes de Marcel Adéma, Paris,
Gallimard, 1951, p. 72: “Niente suscita in me maggior malinconia che questa fuga del tempo.
Essa è in totale contraddizione con i miei sentimenti, la mia identità, che è la fonte stessa della
mia poesia”.
9
G. Apollinaire, Œuvres complètes, IV volume, op. cit., p. 25: “Uomo nuovo, il modo è la
sua ultima rappresentazione [...] è l’ultimo arrivato che mette ordine nell’universo”.
Le poète de la liberté
19
smo acquista il carattere di una scoperta collettiva attraverso la rivelazione dell’arte negra, una delle fonti all’origine della nuova pittura.
Molti pittori, dunque, parlano di poesia. Picasso, da parte sua, è un
appassionato di poesia, la leggenda fiorita intorno al Bateau-Lavoir
vuole che sulla porta del suo studio avesse posto l’insegna “Au rendez-vous des poètes”. Per tutta la vita egli si circondò di poeti con i
quali stabilì relazioni elettive, Max Jacob, Apollinaire, Salmon, Cocteau.
Gli artisti del Bateau-Lavoir appaiono legati da un’attrazione spontanea che non può essere spiegata solo con la volontà comune di rinnovamento delle espressioni formali ereditate dalla tradizione, tendenza generale propria a tutta l’avanguardia letteraria e pittorica. Per
comprendere la loro alliance mystique è necessario prendere in considerazione, oltre alle analogie già evocate, anche altri tratti più specifici
che li avvicinano: sono giovani e a Parigi sono tutti, in varia misura,
dei deraciné, liberi dunque dal peso eccessivo di condizionamenti sociali e familiari, un elemento che sembra favorire un atteggiamento
più disinvolto verso le convenzioni estetiche. Inoltre, benché privi di
mezzi, sono estremamente ambiziosi e nutrono una grande fiducia nel
loro valore, non dubitando del loro futuro successo.
Questi artisti non formano una vera e propria scuola o un
movimento organizzato, poiché Picasso, Max Jacob, Apollinaire,
Salmon, si oppongono ad ogni forma di dogmatismo e difendono
gelosamente la loro indipendenza artistica.
Il Bateau-Lavoir è piuttosto un laboratorio in cui pittori e poeti,
partendo dalla constatazione dell’incapacità delle espressioni convenzionali ad esprimere la sensibilità di un mondo in continua trasformazione, conducono sperimentazioni parallele sui rispettivi linguaggi, un
luogo in cui nuove idee e possibilità hanno modo di svilupparsi, continuamente discusse e messe alla prova; nulla viene dato per scontato e
niente appare impossibile. In tale contesto si elabora un nuovo approccio verso l’arte e la letteratura che ciascuno di loro utilizzerà in
modo del tutto personale.
Allo stesso tempo, è inevitabile che una frequentazione così intensa
sia ricca di implicazioni anche sul piano strettamente creativo.
L’aspetto probabilmente più immediato in tal senso è la ricorrenza di
una tematica, quella del circo, dei saltimbanchi, degli arlecchini, che
Capitolo I
20
se è particolarmente rappresentativa della produzione di Picasso tra il
1905 e il 1906 connota egualmente la poesia contemporanea di Apollinaire (Saltimbanques, Crépuscule), di Salmon e di Max Jacob. Del
resto, la partecipazione agli spettacoli del circo costituisce uno dei riti
collettivi intorno ai quali si organizza la vita comune della “bande”,
come per un certo periodo l’uso dell’oppio.
Pittori e poeti, pur utilizzando linguaggi artistici distinti, si riconoscono affinità reciproche: nella loro ricerca del “nuovo” i poeti del Bateau-Lavoir si sentono paradossalmente più vicini ai pittori, piuttosto
che ad altri scrittori.
La ricerca di Apollinaire persegue un simultaneismo concettuale,
una forma espressiva in grado di cogliere i diversi aspetti
dell’esperienza percettiva, realizzata attraverso la soppressione del
soggetto e la giustapposizione di frammenti di conversazione. La poesia diviene così una specie di ricettore cosciente che registra il lyrisme
ambiant.
Apollinaire, nella seconda parte dei Peintres, afferma che “la géométrie est aux arts plastiques ce que la grammaire est à l’art de
l’écrivain”, aggiungendo che lo scopo dei pittori cubisti e di dar vita
ad opere in grado di suscitare un simultaneo piacere estetico e dei sensi10.
Lo sforzo e l’intenzione di fondo comune a tutti è il superamento
dell’oggettività, il male del secolo ereditato dal positivismo, che inducono l’artista a riflettere sull’idea di astrattismo della figurazione e
della rappresentazione.
Se la poesia della prosa si propone come radicale alternativa ad ogni certezza rassicurante e toglie terreno ai molti sostenitori convinti
dell’idee rivoluzionarie dell’arte dell’avanguardia, mettendo in dubbio
i concetti di essere e di realtà, di poesia e di gusto,rappresenta in questo modo un grande atto di coraggio la pubblicazione di
L’Antitradition futuriste (1913).
Di fronte alla rivoluzione tipografica rumorosamente proclamata da
Marinetti nelle pagine di « Lacerba », Apollinaire si preoccupa di salvare la specificità dell’arte letteraria, servendosi dell’impatto visivo
dei segni grafici della scrittura. Marinetti è più interessato all’udito
10
Ibidem.
Le poète de la liberté
21
che alla vista; poco gli importa che lettere e parole possano diventare,
all’interno del libro, strumenti concreti atti a riprodurre un’esperienza
spazio-visiva. Apollinaire, invece, pensa di utilizzare le righe tracciate
sulla pagina per disegnare oggetti e creare effetti di rapporti simultanei; in questo modo si mantiene il valore della scrittura senza, abbandonare l’aspetto acustico della poesia.
“Pourquoi faut-il être si moderne?” si chiedeva Apollinaire in una
prima redazione di Le Bestiare ou Cortège d’Orphée; nel biennio che
precede lo scoppio della guerra la modernità è al centro delle problematiche letterarie e al poeta contemporaneo si apre un altro e non meno pressante interrogativo: “Come essere poeta del proprio tempo,
senza abdicare all’autonomia dei valori artistici?” In altri termini, come si può far a meno della funzione estetica in cui la poesia si è ormai
identificata?
Les peintres cubistes. Méditations esthétiques, pubblicati nel 1913,
appaiono immediatamente come un chiarimento teorico ai quesiti
posti, ed una presa di posizione in favore del Cubismo. Le Méditations esthétiques maturano come un ennesimo atto di fede nell’esprit
nouveau, una fede forse ingenua, nell’avvenire meccanico, tecnico e
scientifico del secolo appena nato; da qui nasce la fama di Apollinaire,
considerato il profeta a cui si ispireranno i poeti che daranno vita ai
movimenti d’avanguardia sorti nel primo ventennio del Novecento11.
1.3. Thèmes-raires
L’erotismo, è una delle tematiche che caratterizza trasversalmente diverse opere di Apollinaire. Secondo Jannini, l’eros è concepito dal poeta come “qualcosa di curiosamente umoristico, di allucinante e di incredibile, è un gioco, un sistema di scambi e di variazioni sul tema, una struttura comunicativa che tende a completarsi in sé, ad esplicitare la somma delle possibilità intrinseche alla
sua stessa forma”.
11
C. Bologna, op. cit., pp. 80-1.
Capitolo I
22
L’erotismo ed il sadismo impregnano, fin dall’inizio, anche i
rapporti intimi della quotidianità12.
Le lettere a Madeleine sono, ad esempio, un’introduzione raffinata ai “segreti” d’amore:
Tu m’as parlé de tes seins ces merveilles inimaginables que ta chère
phrase me révèle. Il me semble que je les connais ces fruits exquis mais
les mots me manquent pour les décrire et puis je ne les connais même
pas, c’est mon désir que mon imagination essaye d’exprimer13.
La sensualità, l’erotismo, sono, dunque, per Apollinaire un modo per comunicare la propria passione ed il proprio malessere, soprattutto, durante la guerra:
Et te voilà nue devant moi comme Eve devant Adam!
Et tu me découvres l’âme, le cœur et le corps14.
L’amore è nostalgia, poiché è sentimento, e quindi nesso temporale, storia interiore; negli anni di guerra, dedicherà dei versi alla sua
amata, riuniti successivamente in Poèmes à Madeleine:
J’espère une lettre de toi
Tes lettres amour sont les roses
De l’absence et de notre foi
Epine et parfum de tes proses15.
Se l’amore è rapporto di temporalità e di ricordo, come alcune
sue poesie dicono, allora la dissolutezza rappresenta la segretezza
del desiderio:
12
Cfr. G. Apollinaire, Poesie d’Amore, introduzione di A. Jannini trad. di C. Rendina,
Roma, Newton Compton, 1991. Opera che raccoglie le poesie erotiche dedicate a Lou e Madeleine durante il periodo della guerra.
13
G. Apollinaire, Tendre comme le souvenir, Paris, Gallimard, 1952, p. 134: “Tu mi hai
parlato dei tuoi seni, queste meraviglie inimmaginabili che le tue parole mi svelano. Mi sembra di conoscerli questi frutti squisiti, ma le parole mi mancano per descriverli e poi neppure li
conosco, è il mio desiderio che la mia immaginazione prova ad esprimere”.
14
Ivi, p. 140: “Ed eccoti nuda davanti a me come Eva dinanzi ad Adamo! E tu mi scopri
l’anima, il cuore ed il corpo”.
15
G. Apollinaire, Œuvres poétiques, op. cit., p. 629: “Spero in una tua lettera/Le tue lettere d’amore sono le rose/Dell’assenza e della nostra fede/Spina e profumo delle tue prose”.
Le poète de la liberté
23
Soledad et Magdalena, je n’ai pas besoin de te dire qu’elles sont occupées.
L’une, appartient à Don Rinalte ; quant à l’autre c’est ma maîtresse. […]
Cependant, petit neveu, tu es libre, au moins à mon égard […] je t’aime
trop pour te chagriner à l’occasion d’une femme16.
L’erotismo celebra le parti del corpo, alla maniera della poesia
manieristica e barocca, e registra le loro possibili combinazioni, in
uno schedario paradossale di posizioni, di scambi, di varianti che
daranno vita nel 1906 a Les Exploits d’un jeune Don ]uan e a Les
Onze Mille Verges e a numerose poesie nel corso della sua breve esistenza.
A la neuvième porte
Il faut que l’amour même en sorte
Vie de ma vie
Je me joins à toi pour l’éternité
Et par l’amour parfait et sans colère
Nous arriverons dans la passion pure ou perverse
Selon ce qu’on voudra
A tout savoir à tout voir à tout entendre
Je me suis renoncé dans le secret profond de ton amour
O porte ombreuse o porte de corail vivant
Entre les deux colonnes de perfection
Et que se rouvre encore la porte que tes mains savent si bien ouvrir17.
Gli eroi delle letture monegasche e renane: Simon Mago, Enoch,
Elia, Apollonio di Tiana, Isaac Laquedem, Empedocle, accomunati
dal volo “magico” che li conduce nell’alto dei cieli, sono i protagonisti di L’Enchanteur pourrissant (1909), esempio dell’erudizione
del poeta, che ci fornisce una serie di indicazioni sulla formazione,
sull’educazione sentimentale e letteraria di Apollinaire.
16
G. Apollinaire, Œuvres Complètes, I volume, op. cit., p. 524: “Soledad e Magdalena,
non c’è bisogno di dirtelo, sono occupate. L’una appartiene a Don Rinalte, l’altra è la mia amante […] Tuttavia, caro nipote, sei libero, per quanto mi riguarda […] ti voglio troppo bene
per farti perdere l’occasione di [stare] con una donna”.
17
G. Apollinaire, Œuvres poétiques, op. cit., pp. 461-2: “Alla nona porta/Bisogna che lo
stesso amore ne sorta/Vita della mia vita/Mi unisco a te per l’eternità/E attraverso l’amore
perfetto e senza collera/Giungeremo nella passione pura o perversa/Come meglio si vorrà/A
saper tutto a veder tutto a udire tutto/Ho rinunziato a me stesso nel segreto profondo del tuo
amore/O porta ombrosa o porta di vivo corallo/Fra le due colonne di perfezione/E ancora si
apra la porta che le tue mani sanno così bene aprire”.
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