AZIONI DI SISTEMA A SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI
La richiesta delle scuole di un coordinamento delle diverse iniziative
ha fatto sì che l’Ufficio Scolastico Regionale, la Regione Piemonte e
le Organizzazioni Sindacali del Comparto Scuola iniziassero un
cammino interistituzionale che ha coinvolto le otto Amministrazioni
Provinciali.
Le risorse ministeriali possono essere utilizzate esclusivamente per il
personale interno e sono quindi finalizzate alla retribuzione delle
prestazioni del personale scolastico.
E’ importante quindi l’integrazione con i fondi messi a disposizione
dalla Regione Piemonte che consentono di prevedere anche
interventi di personale esterno, acquisto di sussidi e di materiali
necessari per il progetto specifico, oltre che risorse aggiuntive
destinate alla retribuzione del personale interno alla scuola.
FASCE DEBOLI
Anno scolastico 2007/2008
Verranno proposte 4 azioni logicamente coordinate tra loro:
1)
Bando per progetti
Euro
1.500.000,00
Finanziamento progetti su
disagio,
dispersione
e
abbandoni.
2)
Azioni Pilota
Euro 630.000,00
Offerta di servizi stabili,
esterni
alle
scuole,
collegata a progettualità
interna.
3)
Fondi per
stranieri
Euro
1.200.000,00
A richiesta delle scuole che
hanno
una
rilevante
presenza di alunni stranieri.
4)
Inserimenti in corso d’anno
Euro 320.000,00
Emergenze improvvise non
prevedibili
all’inizio
dell’anno scolastico.
integrazione
alunni
SCUOLE APERTE AL POMERIGGIO
Scuole aperte di pomeriggio: stanziati, a livello nazionale, 64 milioni di
euro.
I fondi sono così suddivisi:
•30 milioni di euro per attività di recupero dei debiti formativi, corsi di sostegno e
di aiuto allo studio, di approfondimento e sviluppo per gli studenti motivati.
•34 milioni di euro per la sperimentazione di metodologie didattiche innovative
per lo studio delle discipline curricolari. In particolare, 15 milioni sono destinati
ai laboratori scientifici, 2 milioni ai percorsi di approfondimento dello studio di
Dante, 2 milioni alla promozione di attività motorie e sportive, 2 milioni
all'approfondimento della cultura e della storia locale, 2 milioni all'apprendimento
pratico della musica e 9 milioni alla coperture delle spese di apertura,
funzionamento e pulizia dei locali delle scuole.
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO DELLE SCUOLE
DELL’INFANZIA E DEL PRIMO CICLO
Decreto ministeriale del 31 luglio 2007 e Direttiva n. 68 del 3 agosto 2007
L’elevamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni rende urgente creare un raccordo di
principi e contenuti tra il primo ciclo di istruzione e il biennio successivo.
Le impegnative sfide di Lisbona 2000 in merito agli obiettivi strategici dei sistemi
europei d’istruzione e formazione sollecitano un’azione incisiva della scuola di base
soprattutto per prevenire la dispersione scolastica e per promuovere la
diffusione della cultura matematica e scientifica.
Sono state definite linee guida che, in chiave sperimentale, a partire dall’anno
scolastico 2007-2008 e nel pieno rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche,
costituiranno il quadro di riferimento per la progettazione
curricolare.
Oltre alla task force nazionale, verranno costituiti una task force regionale e nuclei
di supporto provinciali ed è prevista una intensa attività formativa per dirigenti e
docenti.
Le scuole costituiranno commissioni di lavoro (dirigenti scolastici e amministrativi,
docenti, genitori...) per la contestualizzazione e la prima attuazione delle Indicazioni.
Le Indicazioni lasciano inalterata l’organizzazione oraria degli insegnanti e
costituiscono la base per una riflessione comune sulle finalità del servizio educativo e sul
miglioramento della sua qualità.
OBBLIGO DI ISTRUZIONE FINO A 16 ANNI
Legge 296/2006
L’elevamento dell’obbligo a 16 anni ha una sua prima attuazione, in forma
sperimentale, negli anni scolastici 2007-2008 e 2008-2009 tramite la
definizione di saperi e competenze chiave, ricondotte a quattro assi
culturali: DEI LINGUAGGI, MATEMATICO, SCIENTIFICO-TECNOLOGICO,
STORICO-SOCIALE
Rappresenta un obiettivo strategico, decisivo per:
•consentire ai giovani l’acquisizione dei saperi e delle competenze
indispensabili per il pieno sviluppo della persona
•offrire strumenti utili per contrastare il fenomeno della
dispersione scolastica e formativa
L’obbligo di istruzione non significa che gli studenti smetteranno di
studiare a 16 anni. Resta valido il diritto-dovere all’istruzione e
formazione fino a 18 anni: tutti i giovani devono continuare a studiare fino
a 18 anni per conseguire un titolo di studio o almeno una qualifica
professionale.
OBBLIGO DI ISTRUZIONE FINO A 16 ANNI
2007/2009: sperimentazione delle Indicazioni nazionali contenute in un
documento tecnico allegato al REGOLAMENTO, che non incide
sugli attuali ordinamenti degli istituti di istruzione secondaria
superiore e rispetta le loro diverse identità, con riferimento agli ordini
di studio, alle tipologie e agli indirizzi.
A partire dall’anno scolastico 2009/2010:
Nuovo assetto del secondo ciclo costituito, in base all’articolo 13
della legge n. 40/07, dal sistema dell’istruzione secondaria
superiore - articolato in:
• licei
• istituti tecnici e istituti professionali
• sistema dell’istruzione e formazione
professionale
Saranno adottati anche i provvedimenti relativi alla riorganizzazione
degli istituti tecnici e degli istituti professionali.
Percorsi di Orientamento Lavorativo e
Istruzione Superiore
40 CATTEDRE, 7 in più rispetto al 2006/2007
per dare agli ADULTI opportunità di rientro in formazione
e migliorare il livello di occupabilità attraverso:
attività di studio finalizzate al conseguimento di una
qualifica professionale regionale (II livello europeo) e di un
diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
Le attività vedono il coinvolgimento di tre soggetti: un CTP, un
Centro di Formazione Professionale, un Istituto di
istruzione secondaria superiore.
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5. De Sanctis dispersione