Editoriale
La concretezza della logistica
L’
ultima Nota congiunturale della Confetra (marzo 2007) offre,
come al solito, un quadro statistico chiaro e uno stimolo a
riflessioni più puntuali sul sistema dei trasporti - ma in definitiva sul
sistema economico - del nostro Paese.Basta scorrere la prima tabella, sull’andamento del trasporto merci nel 2006 confrontato all’anno precedente per constatare che, sia pur nel quadro di sviluppo
economico che trova nelle quote di trasporto un riscontro inevitabile, la strada incrementa come sempre più delle altre modalità; il
mare e il cielo tengono bene il passo; la rotaia guadagna poco, per
di più pagando il prezzo di una riduzione del fatturato (-1,5%) superiore in percentuale all’aumento di traffico (+1%).
Sommario
1. Riforma
Un anno per «correggere»
la nuova normativa
Presentato un disegno di legge
per prorogare al 31 marzo 2008
i termini per la revisione
delle norme sull’autotrasporto.
2. Protocollo
Intendiamoci; ci sono condizioni oggettive - soprattutto in Italia che rendono difficile un improvviso boom del trasporto su rotaia:
l’arretratezza delle linee, con tratte a due binari (se non addirittura
ad uno ) dove bisogna scegliere se dare la precedenza al traffico
passeggeri o a quello merci,a quello lento o a quello veloce;la conformazione geografica dell’Italia che - diciamolo una volta per tutte
- consente l’alta velocità soltanto su brevi tratte e costringe la ferrovia a lunghi e costosi lavori di traforo delle montagne, sgraditi
anche ai principali sostenitori della rotaia: gli ambientalisti.
Anche l’Unione europea, che pure inizialmente aveva sposato la
causa della ferrovia ritenendola un «toccasana» per dirottare quote
di traffico dalla strada e contribuire al risanamento ambientale, ha
finito per esserne delusa e per ripiegare sul concetto di «co-modalità», in cui ogni sistema di trasporto dovrà fare la propria parte, in
modo integrato e funzionale.
È la riscoperta della logistica che riassegna a ciascuno (non solo
alle modalità) il ruolo nel quale è più efficiente per se stesso e per
l’economia complessiva. Come dimostra l’esempio del mare. Il
forte incremento di traffico registrato dalla Nota Confetra (+5%,
contro il 7% della strada) è frutto di una politica di promozione e
di incentivi che stanno spingendo gli autotrasportatori verso l’alternativa marittima, là dove è possibile. E soprattutto dove conviene.
C’è solo da chiedersi perché per la ferrovia non si procede analogamente, creando convenienze, là dove è possibile. Senza illusioni,
ma con concretezza. Quella concretezza che proviene dall’integrazione delle modalità, sotto i riflettori della conoscenza del territo●
rio: in una parola, dalla logistica.
Prosegue l’attuazione
delle intese di febbraio
Verso la chiusura del contenzioso
per il bonus gasolio del 1992.
In Gazzetta i provvedimenti
su accisa 2007 e vie del mare.
3. Soccorso
Carri attrezzi liberalizzati
Proposta allo Sviluppo
Costi più bassi se si supera
l’oligopolio delle concessionarie.
4. Controlli
5 mila test in tre mesi
Irregolarità in aumento
Quasi 1.900 verifiche effettuate
dai CMR nel solo mese di marzo.
5. Cabotaggio
Verso un regolamento
basato sul «modello Italia»
Bruxelles orientata a varare
una nuova normativa per il settore.
6. Europa
La mobilità sostenibile
al centro del dibattito
7. Il Calendario
AgC28
2
LEGGE SULL’AUTOTRASPORTO
Presentato dal governo un disegno di legge di proroga dei termini per modificare la normativa
Un anno per correggere la riforma
La scadenza era prevista per il 25 marzo 2007,
dopo due anni di «sperimentazione» delle nuove norme,
ma il rinnovo del Parlamento e il cambio del governo
hanno rallentato i tempi di discussione dei cambiamenti
S
aranno rinviati al 31 marzo 2008 i termini per
correggere la riforma dell’autotrasporto varata
dal Parlamento due anni fa. Il Consiglio dei ministri
dello scorso 30 marzo ha, infatti, approvato un disegno di legge che rinvia la scadenza «nel rispetto dei
principi e dei criteri direttivi» previsti dalla legge
delega di riforma del settore.
La stessa legge delega prevedeva, infatti, all’articolo
1, comma 4, la possibilità di introdurre «disposizioni
integrative e correttive dei decreti legislativi», che
costituiscono lo strumento operativo della legge,
entro due anni dalla sua approvazione e, quindi,
entro il 25 marzo di quest’anno.In tal modo il primo
periodo del nuovo regime sarebbe diventata una
sorta di fase sperimentale,al termine della quale adeguare la normativa sulla base dell’esperienza.
L’approvazione dei decreti delegati ha tuttavia
richiesto più tempo del previsto e le nuove norme
sono entrate in vigore solo un’anno fa.L’interruzione
per le elezioni politiche e per la formazione del
nuovo governo e il rinnovo degli organismi dell’autotrasporto hanno ristretto ulteriormente i tempi
per il necessario confronto sulla riforma tra le parti
in causa e la predisposizione delle modifiche, rendendo inevitabile la proroga dei termini.
Il disegno di legge del governo
Il testo della proroga
al marzo 2008
SCHEMA DI DISEGNO DI LEGGE
RECANTE MISURE PER LA RIFORMA
DEL SETTORE DELL’AUTOTRASPORTO
DI PERSONE E COSE
Art.1
(Disposizioni per la riforma
dell’autotrasporto)
1. Il comma 4 dell’articolo 1 della legge 1
marzo 2005,n.32,è sostituito dal seguente:
«4. Entro il 31 marzo 2008 il Governo può
adottare, nel rispetto dei commi 2 e 3 del
presente articolo e dei principi e dei criteri direttivi previsti dall’articolo 2, uno o più
decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi di
cui al comma 1».
Art.2
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Il confronto è già aperto
La materia, peraltro, è già oggetto di confronto tra le
organizzazioni presenti nella Consulta dell’autotrasporto e nelle sue sottocommissioni. I due punti
principali su cui si concentra il dibattito sono:
1. il tipo e l’obbligatorietà del documento o del contratto di trasporto
2. la difficoltà, evidenziata dalla stessa Polizia stradale, nel tracciare le responsabilità, al di là della figura del conducente, in caso di violazioni.
●
Il comma 4 della legge delega
Ecco il testo del comma 4 della legge 31 marzo 2005, n. 32
«4. Entro due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Governo può adottare, nel rispetto dei commi 2
e 3 del presente articolo e dei principi e dei criteri direttivi
previsti dall'articolo 2, uno o più decreti legislativi recanti
disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi di
cui al comma 1».
Relazione
Il disegno di legge in questione è stato predisposto per consentire il differimento del termine per l’emanazione di disposizioni correttive ed integrative dei decreti legislativi adottati ai sensi della legge 1 marzo 2005, n. 32, di
delega al Governo per il riassetto normativo
del settore dell’autotrasporto.
In particolare, il termine del 31 marzo 2008,
oltre a permettere i tempi necessari per
l’espletamento della procedura di emanazione dei decreti legislativi in parola ha essenzialmente l’obiettivo di consentire l’ottimizzazione delle disposizioni relative al riassetto
normativo in materia di liberalizzazione regolata dell’attività di autotrasportatore contenute nel decreto legislativo n. 268/2005, previo
il necessario monitoraggio sul funzionamento del mercato dell’autotrasporto dopo l’entrata in vigore della nuova disciplina.
AgC28
3
PROTOCOLLO.1
Varati nuovi provvedimenti su gasolio e autostrade del mare, mentre va avanti l’azione sul bonus
Prosegue l’attuazione dell’intesa
L’impegno del governo presso le sedi comunitarie
per evitare pesanti sanzioni al nostro Paese
porta verso l’archiviazione del contenzioso
relativo al primo dei tre anni contestati.
Il livello delle accise sul gasolio mantenuto
alla quota del 2003, secondo gli accordi
sottoscritti con l’accordo del 7 febbraio scorso.
Nuove rotte incentivabili per le vie del mare.
Il recupero dei benefici per il gasolio
Bonus: chiuso il ’92
partiranno i sostegni
Resta da restituire solo una quota interessi,
saldata la quale sarà definito il regolamento
sui residui 2006 del Fondo per le imprese.
Partite le lettere per il resto del triennio.
C
Gasolio: i recuperi per il 2007
In Gazzetta il decreto
sul rimborso dell’accisa
È stato pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale n.68 del 22 marzo scorso il
decreto legislativo che, pur aumentando
il livello dell’accisa sul gasolio, in attuazione della direttiva 2003/96 sulla
ristrutturazione del prodotti energetici,
prevede per il settore dell’autotrasporto
un rimborso che mantiene di fatto invariata l’accisa stessa.
Il provvedimento dà attuazione ad un
impegno assunto dal governo con il protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 7
febbraio.
Con le nuove disposizioni l’accisa sul
gasolio passa, dal 1° giugno 2007, da
416,00 a 423,00 euro per mille litri, ma
contestualmente gli autotrasportatori
potranno recuperare con le stesse modalità degli anni scorsi, 20 euro per ogni
mille litri, in modo che l’accisa rimanga
al livello 2003 pari a 413,00 euro per
mille litri.
ontinua l’attività del ministero dei Trasporti,
Direzione generale dell’autotrasporto di persone e cose, per risolvere l’annosa questione del
bonus sul gasolio concesso agli autotrasportatori
italiani nel triennio 1992-1994 e contestato dalle
autorità comunitarie.
È, tuttavia, ancora in via di definizione l’iter per
concludere il contenzioso relativo al primo dei
tre anni. Eliminato dalla retroattività del «de minimis» a 100 mila euro l’obbligo della restituzione
per la maggior parte delle aziende,restavano solo
quattro imprese (con una quinta in contestazione) ad aver superato la quota nel solo 1992. Tutte
e quattro hanno già restituito la parte in conto
capitale e solo una deve ancora versare la parte
relativa agli interessi. Non appena anche questo
ultimo adempimento sarà completato, si potrà
passare alle misure di sostegno per le imprese
strutturate, attraverso il varo del regolamento per
la spesa delle somme 2006 del Fondo di accompagnamento, una cui bozza informale è già stata
portata all’esame degli uffici di Bruxelles,
Riguardano l’Adriatico centrale e i porti della Sardegna
L’intero triennio
Autostrade del mare: nuove tratte
Sono intanto partite anche le procedure per il
recupero del bonus relativo all’intero triennio,
con l’invio delle lettere alle 113 imprese che
hanno superato il «de minimis» di 100 mila euro
nell’arco dei tre anni.
Da parte degli organismi comunitari una prima
risposta all’impegno del governo italiano per
disinnescare i rischi di pesanti sanzioni a carico
del nostro Paese verrà nel prossimo giugno,quando la Commissione dovrebbe decidere l’archiviazione definitiva almeno del contenzioso 1992. ●
Le ulteriori rotte incentivabili con le risorse destinate alle
cosiddette «autostrade del mare» sono state individuate
con un decreto emanato il 26 marzo scorso dal ministro
dei Trasporti r pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 79 del
4 aprile 2007.
Le nuove tratte assicurano i collegamenti regolari «tra gli
archi adriatico settentrionale, adriatico centrale, adriatico meridionale e ionico» e «fra i porti della Sardegna,
anche se ricompresi all’interno delle rotte di provenienza
continentale».
AgC28
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PROTOCOLLO.2
CONSULTA
Contro il monopolio del soccorso stradale in autostrada
L’assemblea convocata per il 9 maggio
Carri attrezzi liberalizzati:
la proposta allo Sviluppo
Osservatorio: si partirà
con una commissione
Come richiesto dalle associazioni dell’autotrasporto,
sono partite le consultazioni interministeriali
per un disegno di legge che permetta agli utenti
di rivolgersi direttamente agli operatori del soccorso.
Si terrà mercoledì 9 maggio la prossima
assemblea plenaria della Consulta per
l’Autotrasporto e la Logistica e sarà dedicata, in particolare, all’osservatorio sull’autotrasporto.
Proposto per iniziativa delle associazioni e
mirato soprattutto a tenere sotto controllo
i costi d’impresa dell’autotrasporto,
l’Osservatorio dovrebbe diventare di fatto
una specie di termometro capace di tenere
costantemente sotto controllo l’intero settore ed era stato il primo impegno nella
scala delle priorità della nuova presidenza
del sottosegretario Andrea Annunziata.
Per accelerare i tempi, infatti, alla prossima assemblea sarà proposto di avviare i
lavori dell’Osservatorio attraverso una
commissione preparatoria, che cominci ad
operare in attesa che il nuovo organismo
trovi una sua organizzazione precisa e
completa.
Il primo punto che la commissione potrebbe affrontare è un sondaggio - da affidare
ad un soggetto indipendente - sulla situazione del settore, anche in vista delle modifiche da apportare alla legge di riforma
varata due anni fa. I termini di scadenza
entro i quali la legge delega concedeva la
possibilità di introdurre correttivi alla
riforma saranno infatti rinviata al 31
marzo del prossimo anno.
L
a liberalizzazione del soccorso stradale,richiesta dalle associazioni dell’autotrasporto nel
protocollo d’intesa sottoscritto con il governo lo
scorso 7 febbraio, potrebbe scattare con una iniziativa di legge del ministero per lo Sviluppo economico, nel quadro del pacchetto di misure a
tutela del consumatore.
Un appunto che esamina la situazione, soprattutto per quanto riguarda le autostrade è stato inviato dal ministero dei Trasporti a quello dello
Sviluppo economico, per arrivare ad un disegno
di legge di iniziativa di quest’ultimo dicastero, da
proporre in concerto con quelli dei Trasporti e
delle Infrastrutture.
Al momento, infatti, il servizio di soccorso stradale - il cui obbligo ricade sugli enti proprietari
delle strade - è regolato, soprattutto sulle autostrade, da convenzioni che ne affidano l’espletamento a poche società concessionarie, le quali a
loro volta lo concedono ai singoli operatori.
Si crea in questo modo una situazione di oligopolio (e in alcuni casi di monopolio) i cui costi finiscono per ricadere sugli utenti, costretti a rivolgersi alla società concessionaria, anziché direttamente agli operatori.
Secondo i dati dell’Associazione soccorritori stradali italiani (Assi),dei 110 euro pagati in media
per ogni intervento dagli utenti, solo la metà finisce agli operatori, mentre le società concessionarie trattengono il 45% e una quota del 5% finisce
all’ente proprietario. Nel caso dell’autotrasporto,
le cifre sono considerevolmente più alte, a causa
dei macchinari richiesti per spostare veicoli di
grandi dimensioni. Sempre secondo i dati
dell’Assi, per mezzi superiori alle 5 tonnellate, le
tariffe per il trasporto (o il traino) vanno dai 300
ai 550 euro (oltre a due euro a chilometro) e
quelle per il recupero arrivano fino a mille euro.
Da questa situazione nasce la richiesta degli autotrasportatori di liberalizzare il servizio di soccorso stradale, consentendo agli utenti di rivolgersi
direttamente agli operatori, con evidenti vantaggi economici, garantiti dalla vigilanza del ministero dei Trasporti, cui spetterebbe l’onere di verificare l’idoneità dei mezzi di soccorso e curare il
registro degli operatori autorizzati ●
Piano della Mobilità e Piano della Logistica
Annunziata: la Consulta
strumento nuovo di ottimizzazione
La Consulta generale per l’Autotrasporto è «uno strumento
nuovo» con cui si vuole cercare l’«ottimizzazione di soluzioni nei confronti di scelte complesse». Lo ha scritto il presidente della Consulta, Andrea Annunziata, in una lettera
di saluto alla presentazione del libro di Rocco Giordano
«Politica ed economia dei Trasporti e della Logistica».
Annunziata ha aggiunto che «è ancora presto per poter
apprezzare appieno i benefici che la Consulta potrà realizzare, ma qualche segnale rilevante si può già cogliere con
l’elaborazione del Piano della logistica», la «bontà» del cui
«metodo di lavoro è dimostrata anche dal fatto che il documento è preso in considerazione dalle linee guida del redigendo Piano della Mobilità».
AgC28
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CONTROLLI
Quasi 1.900 verifiche dei CMR nel solo mese di marzo
Il confronto tra marzo 2007 e marzo 2006
5 mila test in tre mesi
Irregolarità in aumento
Leggero miglioramento
grazie ai vettori italiani
Quasi un terzo di veicoli controllati in più
(1.873 contro 1.430) rendono relativamente
omogeneo il confronto tra le verifiche del
marzo 2007 e quelle dello stesso mese del
2006, tanto più che i vettori italiani sottopo-
Crescono di quasi il 3% i veicoli trovati non in regola,
ma soprattutto a causa dei vettori stranieri.
In netto calo, invece, le irregolarità tecniche più gravi,
soprattutto grazie ai veicoli di trasportatori nazionali.
A
ncora un mese record per i controlli su strada
dei veicoli pesanti che, grazie soprattutto ai
dieci nuovi Centri mobili di revisione posti in
esercizio, ha effettuato a marzo 1.873 verifiche,
portando i veicoli sottoposti a controllo nel trimestre
a 5.051. Il traguardo annuale, pertanto, potrebbe attestarsi anche a 20 mila controlli, se ulteriori incrementi riusciranno a compensare il consueto rallentamento estivo.
A fronte dell’aumento delle verifiche, c’è tuttavia
da registrare un incremento delle irregolarità sia
tecniche che amministrative rispetto al 2006.
1. Le irregolarità amministrative passano dal
6,8% all’8,1%, con un lieve decremento (0,1%) solo per i veicoli extracomunitari.
2. Le irregolarità tecniche crescono di quasi tre
punti (2,8%), ma soprattutto tra i vettori
extracomunitari (11,4%) e comunitari (8,3%),
mentre gli italiani aumento solo dello 0,2%.
3. Diminuiscono nettamente (-10.4%) le irregolarità tecniche gravi e anche in questo caso i
vettori italiani sono i più «virtuosi» con una
riduzione dell’11,5%. Meno consistente (6,6%) il decremento dei comunitari, mentre
solo i vettori extracomunitari incrementano
di quasi un punto (0,9%).
●
IL CONFRONTO DI MARZO
Percentuali di veicoli con irregolarità tecniche
Nazionali
Comunitari
Extracomunitari
TOTALE
2007
2006
var.
46,4%
37,7%
45,9%
44,8%
49,2%
33,9%
52,2%
45,8%
-2,8%
3,8%
-6,3%
-1,0%
sti a test sono stati il 77,6% del totale (il
66,6% nel marzo 2006).
È, tuttavia, significativo che aumentando i
controlli dei veicoli nazionali, questi ultimi
registrano un calo di irregolarità di quasi tre
punti percentuali, che condizione il risultato
complessivo in leggero miglioramento
Anche i veicoli extracomunitari registrano
una flessione delle irregolarità (-6,3%), ma il
numero ridotto dei mezzi controllati (solo
98) rendono poco valido il decremento.
Più significativo l’esito dei controlli sui vettori comunitari (ne sono stati fermati 321) che
hanno fatto registrare un aumento delle irregolarità di quasi quattro punti.
CONTROLLI SU VEICOLI COMMERCIALI (oltre 3,5 tonn.) - PERIODO GENNAIO-MARZO 2007
CONTROLLI AMMINISTRATIVI
VEICOLI
NAZIONALI
CONTROLLI TECNICI
IRREGOLARITÀ
IRREGOLARI
LIEVI
GRAVI
CONTROLLATI
REGOLARI
IRREGOLARI
REGOLARI
4.115
3.771
344
2.048
2.067
1.106
91,6
8,4
49,8
50,2
26,9
23,4
53,5
46,5
122
% sul totale dei controlli
% sul totale delle irregolarità tecniche
COMUNITARI
698
% sul totale dei controlli
644
54
435
263
141
92,3
7,7
62,3
37,7
20,2
17,5
53,6
46,4
151
% sul totale delle irregolarità tecniche
EXTRACOMUNITARI
238
% sul totale dei controlli
225
13
391
228
77
94,5
5,5
52,1
47,9
17,2
30,7
36,0
64,0
1.156
% sul totale delle irregolarità tecniche
TOTALE
% sul totale dei controlli
% sul totale delle irregolarità tecniche
5.051
961
4.640
411
2.067
2.444
1.288
91,9
8,1
51,6
48,4
25,5
22,9
52,7
47,3
AgC28
6
CABOTAGGIO
I temi comunitari al vertice Italia-Germania del 4 aprile
Scambio di lettere con Varsavia
Verso un nuovo regolamento
basato sul «modello italiano»
Polonia: non sarà ridotto
il termine del divieto
Di fronte ai problemi conseguenti all’ampliamento
dell’Unione europea, Bruxelles starebbe per varare
nuove norme sul cabotaggio, tenendo conto
dell’esperienza italiana, ma con maggior rigore.
V
ertice italo-tedesco il 4 e il 5 aprile scorsi a
Berlino, per affrontare insieme le questioni
del cabotaggio e dei valichi alpini, sia in
relazione ai rapporti comunitari, sia per quanto
attiene alle relazioni bilaterali.
Per quanto riguarda in particolare il cabotaggio,
al centro della discussione sono state le ipotesi di
nuovo regolamento comunitario che dovrebbe secondo le prime anticipazioni - ricalcare il
modello italiano, ma con ulteriori e più forti elementi di rigore.
ll recente ampliamento dell’Unione europea a
molti Paesi le cui condizioni economiche consentono di svolgere attività di autotrasporto a
costi assai inferiori che nel resto d’Europa, ha
posto seri problemi di competitività alle imprese
dei Paesi dell’Europa occidentale.
In Italia la questione è stata regolamentata,d’intesa con Bruxelles, nel 2005, in risposta ad alcune
osservazioni dell’Unione che contestava alcuni
aspetti della normativa precedente, ritenendola
troppo «protettiva» riguardo al concetto comunitario di libero mercato.
Il «modello italiano» prevede che le imprese straniere che fanno cabotaggio nel nostro Paese possono utilizzare ciascun veicolo per un numero
totale di giorni, anche non consecutivi, non superiore a 30 nell’arco di 60 giorni e, in ogni caso,
debbono lasciare il territorio nazionale o,comunque, non essere presenti sullo stesso almeno una
volta per ogni mese del calendario e tale «non
presenza» deve essere annotata su un «libretto
●
dei resoconti».
Gruppo di Zurigo
L’Unione
si occuperà
del sondaggio
sul traffico
ai valichi
Resterà di cinque anni - e non solo di tre il periodo di divieto di cabotaggio in
Italia per le imprese polacche di autotrasporto.Appellandosi alla possibilità, prevista dalla normativa comunitaria che
regola l’adesione dei nuovi Paesi membri,
il ministro dei Trasporti di Varsavia, Jerzy
Polaczek, ha scritto ai suoi colleghi
dell’Europa dei 15, chiedendo a ciascuno
di loro di autorizzare il cabotaggio polacco nei rispettivi Paesi, alla scadenza del
terzo anno dall’ingresso dell’Unione e di
non avvalersi del diritto di confermare il
divieto per altri due anni.
È stata negativa la risposta del ministro
italiano, Alessandro Bianchi, che ha sottolineato come non esistano al momento le
condizioni economico-sociali perché ci sia
una concorrenza autentica.Analoga
risposta è stata inviata da altri Paesi, tra i
quali la Germania.
Per le attività temporanee
Belgio: dichiarazione
preventiva per stranieri
Dal 1° aprile, gli stranieri che svolgono
un’attività temporanea in Belgio (compresi gli autotrasportatori) dovranno presentare una dichiarazione preventiva con i
dati del datore di lavoro, dell’attività da
svolgere e dell’orario di lavoro. È escluso
da tale obbligo il trasporto internazionale
consoli origine e destino in Belgio.
Nuova riunione lo scorso 3 aprile a
Vienna per il Comitato direttivo del
Gruppo di Zurigo, attualmente sotto
presidenza austriaca.
Il Gruppo, costituito dai cinque paesi
alpini (Austria, Francia, Germania,
Italia e Svizzera) più l’Unione europea, in qualità di osservatrice, per
migliorare la mobilità nella regione
alpina, ha deciso di avviare un sondaggio, da affidare ad un soggetto
indipendente, sulle condizioni del traffico e sulle possibili soluzioni ai problemi della circolazione (borsa noli, prenotazioni ecc.).
Nelle ultime riunioni, peraltro, è emersa la volontà dei rappresentanti di
Bruxelles di occuparsi più direttamente del sondaggio, per garantire tutti i
soggetti interessati con una rilevazione ed una elaborazione efficaci e indipendenti.
AgC28
7
EUROPA
Interventi del Consiglio dei ministri e del Parlamento
Mobilità sostenibile
La mobilità sostenibile
al centro del dibattito
La Commissione lancia
un progetto Lombardia
I ministri riconoscono l’importanza del contributo
che i trasporti possono offrire alla difesa ambientale,
ma chiedono il coinvolgimento anche delle altre modalità
e sottolineano l’efficacia degli incentivi economici.
P
arlamento europeo e Consiglio dei ministri
dei Trasporti dell’Unione europea hanno
aperto un ampio fronte di discussione sulla
mobilità sostenibile, sia dal punto di vista dei consumi energetici che del contributi che il settore
dei trasporti può fornire alla difesa ambientale.
Le indicazioni del Consiglio
A seguito del Consiglio europeo di marzo che
aveva discusso sulla riduzione dei consumi energetici, sull’aumento delle misure di protezione
ambientale e sul possibile contributo del settore
trasporti alla strategia di Lisbona, i ministri si sono
confrontati, sulla base di un questionario predisposto dalla presidenza, sulle strategie adottate dai
singoli Paesi per ridurre le emissioni nocive in
tutti i sistemi di trasporto.
Ne sono scaturite, in particolare, tre indicazioni:
1. L’importanza del ruolo che il settore trasporti
può ricoprire nell’efficienza energetica e nella
difesa ambientale.
2. L’efficacia degli incentivi finanziari per la diffusione di veicoli e carburanti meno inquinanti.
3. La necessità che anche gli altri modi di trasporto, dalle vie d’acqua alla ferrovia, contribuiscano
alla riduzione delle emissioni.
Relazione in commissione
Alla commissione Trasporti del Parlamento è stata
invece presentata dall’ungherese Etelka BarsiPataky una relazione sulla mobilità sostenibile nel
quadro delle linee guida contenute nel Libro
Bianco sui trasporti del 2001. La relatrice ha puntato su una serie di tesi:
1. maggiore interconnessione e cooperazione tra i
trasporti e gli altri settori;
2. miglioramento delle norme, confermando quelle che dimostrano un evidente valore aggiunto;
3. verifica della politica dei trasporti alla luce dell’allargamento dell’Unione;
4. definizione rapida della dotazione del Fondo di
Coesione per i trasporti;
5. miglioramento dei singoli modi di trasporto per
raggiungere obiettivi efficienti;
6. rilancio dei sistemi di trasporto intelligente, in
particolare per la logistica e la sicurezza.
●
Due progetti di ricerca sulla mobilità
sostenibile sono stati lanciati dalla
Commissione europea. Il primo, denominato «Progetto di ricerca congiunta
per la riduzione dell’inquinamento
atmosferico in Lombardia» punta a
individuare i modi per ridurre le particelle fini e di conseguenza le emissioni
nella regione.
Il secondo, che si chiama «Traenvia»,
comprende ancora la Lombardia, dal
momento che è dedicato a tutto il corridoio V, da Lisbona a Kiev, valutando
l’impatto ambientale e sociale delle
diverse mobilità di trasporto lungo l’intero percorso.
I due progetti saranno coordinati dalla
Direzione generale Centro comune e
Ricerca.
BREVI
Specchietti: il voto a maggio
È previsto per il prossimo mese di maggio il
voto dell’assemblea del Parlamento europeo
sulla direttiva che rende obbligatoria l’installazione a posteriori degli specchietti retrovisori sui veicoli commerciali pesanti.
Mediterraneo: più interoperabilità
Per la riuscita della Zona di libero scambio
euromediterranea, il Parlamento europeo,
in sessione plenaria, ha ritenuto «condizione essenziale» una maggiore interoperabilità delle reti di trasporto europee con i Paesi
mediterranei.
Gasolio professionale: tasse diverse
La recente proposta di direttiva della
Commissione sull’introduzione graduale del
gasolio professionale ha evidenziato le
discrepanze della tassazione minima dei
carburanti nei diversi Paesi europei:
5 Stati membri ( tra cui l’Italia) applicano
un tasso minimo superiore ai 400 euro,
13 Stati membri applicano un tasso minimo
fra i 220 e i 294 euro,
9 Stati membri (quelli di più recente adesione) applicano in regime transitorio un
tasso minimo che va dai 220 ai 294 euro.
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La concretezza della logistica