Anno 38° giugno 2012 N. 6 Comunità pastorale Santissima Trinità SS. Ippolito e Cassiano, S. Giovanni Evangelista, SS. Vitale e Agricola Provincia: Varese - Diocesi di Milano PassPartù - Inizia un altro Oratorio estivo Incomincia un’altra volta l’oratorio estivo per i nostri ragazzi. La quasi totalità di noi ha nella sua storia molti ricordi di questa esperienza e delle vacanze estive con l’oratorio. E spesso sono memorie decisive per la vita. Questo già dice da solo l’importanza di questa esperienza. La sua importanza non sta nella perfezione della proposta, ma nel clima di passione e di amicizia che la animano. Di fronte al sottrarsi di tante istituzioni, che non si sentono più in grado di educare alla vita, l’oratorio con la sua imperfezione, ma anche con il suo travolgente entusiasmo sogna ancor di poter educare alla verità della vita, alla sua vera bellezza e alla sua grande dignità. L’oratorio nasce da un’esperienza di vita condivisa, che mette dentro alle persone il desiderio di spiegare e di coinvolgere in ciò che hanno vissuto, senza lasciarsi fermare dalla costatazione della propria imperfezione. E attraverso questa capacità di osare, l’esperienza viene testimoniata e diventa dono per molti. rienza bella e promettente. Ha un centro e le persone sono chiamate a mettersi in discussione confrontandosi su questo centro e possono cambiare e convertirsi con la forza che viene da questa verità. Nessuno può dire sua l’esperienza e istallarsi al centro escludendo gli altri, perché l’esperienza appartiene alla Parola e alla Comunità che la custodisce in tutta la sua pienezza e forza. E così tutti si sentono coinvolti sono a casa loro in questa esperienza senza dover prevaricare e imporsi sugli altri. L’imperfezione può essere anche tollerata, può essere con amabilità corretta, ma non si può tollerare che manchino la gioia e l’entusiasmo di chi sa di aver qualcosa da donare gratuitamente di bello e importante. Non appartiene a nessuno e proprio per questo è di tutti e tutti si sentono a casa loro. Non c’è nessun padrone,nemmeno coloro che si sentono i custodi della memoria perché da anni la sostengono, tutti invece la possono sostenere con il servizio umile dell’inutile servo del Vangelo. Attorno a questo dono importante, che è la Parola che abbiamo incontrato in Gesù, possono essere superate anche tutte le tensioni che nascono quando più persone sono chiamate a collaborare ad una iniziativa. Ed anche questo fa dell’oratorio un’espe- Quest’anno tra l’altro l’Oratorio estivo avrà per tema la Parola. Esperienza molto mortificata e avvolta di sospetti in una cultura in cui tutto è centrato attorno all’efficienza dell’azione, la Parola rivendica la sua importanza in molti modi. All’inizio di ogni cosa e di ogni esistenza sta la Parola, una parola d’amore che cambia la faccia della terra e chiama all’esistenza l’uomo. All’inizio di ogni rapporto sta una parola, che abbatte il sospetto e apre il cuore all’amore a all’amicizia. All’inizio di ogni esperienza di conversione sta una parola che invita ad uscire e a tornare alla verità. All’inizio di ogni esperienza di comunione vera sta una parola che interpreta, che fa cadere il muro di indifferenza e di lontananza e avvicina e apre all’accoglienza e alla condivisione del significato donato. Insomma all’inizio di ogni esperienza veramente umana sta la parola e in negativo all’inizio di ogni penosa esperienza di povertà e di morte sta l’assenza, la mancanza della parola. Senza la parola la vita è solitudine, è esperienza muta e senza significato, le cose e i volti rimangono fondamentalmente estranei. relazione, per incontrare il Tu, per dare inizio ad un vero rapporto personale. La scommessa dunque sta nella possibilità di incontrare la Parola vera, che per noi è Gesù, che crea comunicazione e comunione, che dà inizio a dei veri rapporti che fanno crescere la vita, che perdona e rimette in piedi dopo ogni caduta, che interpreta per noi la bellezza del cielo così che noi possiamo entrare in rapporto con questa bellezza salvante … E’ chiaramente un momento centrale per la vita di tutta la Comunità, perché di tutta la Comunità è l’oratorio feriale. A dire la benedizione di Dio su questa nostra esperienza c’è quest’anno la presenza di don Andrea, con la freschezza della sua ordinazione e del dono dello Spirito appena ricevuto. Un motivo in più per non disinteressarci o per non disperderci attorno a questioni secondarie e per vivere con disponibilità ed entusiasmo questa proposta. Significativo è il logo centrato attorno alla parola Il Signore ci aiuti a dare ai nostri ragazzi una Parola PassPartù. La parola è davvero la chiave per entrare vera che possa illuminare e riscaldare la loro vita dappertutto e soprattutto nel significato vero, nella per sempre. verità delle cose. Ma come dice il cambiamento delDon Piero la parola, la parola è anche la chiave per entrare in Apertura mese di maggio Il mese di Maggio è iniziato all’insegna della pioggia, abbondante e insistente. Era stata programmata la recita del santo Rosario per tutta la nostra Comunità della SS. Trinità a Groppello nel piazzale antistante il santuario, dedicato alla Madonna del Rosario e delle Vocazioni. Il brutto tempo ci ha costretti a pregare all’interno della cappella, ma questo non ha tolto nulla alla devozione della cerimonia. La Madonna dipinta sopra l’altare, ritta su un bocciolo di rosa quasi levitante sul lago, sembrava volgere uno sguardo di speranza al futuro, mentre la statua della Madonna del S. Cuore, tra orchidee e lumini, ci indicava il cuore di Gesù Bambino che tiene in braccio, quasi per dirci di rivolgerci a Lui con confidenza, mentre ella ci sostiene e intercede per noi. La preghiera, preparata dalla comunità di Comerio, ci invitava a guardare a Maria, donna della Croce e madre della Chiesa e le avemarie che scorrevano durante il santo Rosario erano recitate per la porzione di Chiesa che è la nostra nuova comunità, che sta iniziando il suo percorso di comunione con le quatto parrocchie riunite, con qualche difficoltà, ma anche con tanta speranza. Il rumore della pioggia che accompagnava la preghiera sembrava dirci che questa comunità non mancherà di essere irrorata della grazia che viene dall’alto e che la Trinità ed il sostegno di Maria sono motivo di speranza per un cammino, magari faticoso, ma fecondo. Anche le parole di don Piero erano un invito ad abbandonarci con fiducia alla volontà del Signore che porta avanti il suo disegno di amore e di provvidenza per la sua Chiesa, perché sia sempre più idonea ad essere portatrice e testimone di salvezza alla società del nostro tempo. Un pensiero particolare era rivolto anche alle vocazioni, ai candidati che saranno ordinati sacerdoti all’inizio di giugno e in particolare a don Andrea che fa parte, ormai, della nostra comunità e al raduno mondiale delle famiglie che a fine mese avrà inizio proprio nella nostra diocesi. La cerimonia si concludeva con la benedizione con la reliquia della Madonna come augurio di grazie per tutti noi e le nostre famiglie. Le condizioni del tempo hanno fatto sì che la gente che vi ha partecipato non fosse molto numerosa, ma la presenza di rappresentanti di tutte e quattro le parrocchie ha dimostrato la soddisfazione di trovarsi assieme e la volontà di continuare con gioia e fiducia il cammino comune che il Signore ci chiede di percorrere. Don Mario Forse non tutti sanno che… La tradizione vuole che l'Eremo sia stato fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato a un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo. Dopo un primo periodo storico, durante il quale vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l'Eremo i frati del convento milanese di Sant'Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770. Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi massi ballerini precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi traballanti sembrano dare il nome all'eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che l'etimologia del nome sia legata al vicino centro abitato di Ballarate. Dal 1970 l'Eremo è proprietà della Provincia di Varese. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità domenicana, oggi invece è passato agli oblati benedettini (tratto dal sito ufficiale). Il 14 maggio u.s., la Comunità Pastorale SS. Trinità - nell’ambito del mese mariano per eccellenza - si è recata, per la recita del Santo Rosario, in pellegrinaggio all’Eremo di Santa Caterina del Sasso. Numerose le persone che hanno preso parte al particolare momento, anche i più giovani sono stati coinvolti attivamente nelle preghiere. Tutta la comunità, guidata da Don Piero, si è riunita in preghiera in un luogo di straordinaria bellezza tra laghi e monti, un posto incantevole a picco sul lago, che accende la fede e aiuta a ritrovare la pace interiore; meraviglia tra le meraviglie. E’ stato un momento ricco e significativo che ancora una volta ha dimostrato la buona coesione della nostra comunità. In unità Mimmo Dicursi Prime comunioni Che confusione, ma oggi c’è la messa? Questo è il primo impatto dei disattenti che non ricordano che questa era una domenica speciale. Poi comincia la messa e, mentre i parenti continuano ad agitarsi, loro rimangono concentrati e consapevoli che è un giorno importante, unico ed irripetibile, che cambierà la loro vita di fede. Vista la situazione ci si domanda perché tutti questi adulti siano lì e se si rendono conto di quello che sta avvenendo e dovrebbe coinvolgerli. Viene voglia di rispondere: No. Ma poi osservando attentamente trovi gente che sinceramente si commuove, altri che se non ci fosse stata quest’occasione oggi non sarebbero andati in chiesa, parenti che si ritrovano in un’autentica atmosfera di festa, forse un po’ pagana, ma comunque portatrice di gioia. Quindi ben venga. Ma è anche il giorno dei 34 bambini della nostra comunità che quest’anno hanno fatto la loro prima comunione, che pur la loro ingenuità sanno di essere testimoni autentici di una fede vera. Il loro fervore non può lasciare indifferenti. Regalati una preghiera Sono lì desolato davanti all’immagine, non mi vengono le parole. Mi hanno detto: Fai il deserto dentro di te e ascolta! Ma io non sento nulla! Trovo appoggiato sulla panca un libretto. Provo a leggerlo, ma quelle parole mi suonano vuote, non riesco a farle mie. Forse ho perso la fede? Sono attaccato da spiriti maligni? Dio si è dimenticato di me? Mi sposto all’altare della Madonna e ripeto come un automa qualche Ave Maria. Mi calmo un po’ e poi esco sconsolato. Incontro un sacerdote amico e gli chiedo: Ma tu riesci a pregare veramente? Lui mi guarda, non mi sembra meravigliato e poi mi dice: Sai quanti mi pongono la stessa domanda? Ma ora io ne vorrei porre una te? Quando hai fame ti siedi davanti al tavolo e aspetti che vi appaia sopra qualcosa da mangiare? Se prima tu o qualcuno per te non ha fatto provviste, le ha cucinate e le ha messe nel tuo piatto tu non avresti mai mangiato. Poi se ogni giorno non hai qualcuno che cucina cose che ti piacciono che fai? Mangi lo stesso, convinci a cucinare come vuoi tu, cambi chi cucina o cucini tu? Ebbene se tu non riesci a pregare devi fare lo stesso percorso. Comincia a fare le provviste leggendo con assiduità la Parola, poi ascolta qualcuno che la sa cucinare. Se poi la Parola comincia a piacerti prova a cucinarla anche tu e a metterla nel tuo piatto. Per essere più sicuro cerca di scrivere quello che vorresti dire. All’inizio sarà uno scarabocchio ma poi pian piano troverai le parole. Lo ringraziai e lo salutai promettendogli che avrei provato. Volli cominciare subito a scrivere una preghiera. Così tanto per provare. Lessi quello che avevo scritto e poi conclusi che se avessero rivolto quelle parole a me, mi sarei offeso. Capii che stavo pescando idee da un sacco vuoto e allora mi decisi a cercare un qualche libro d’introduzione alla lettura della Bibbia. Ne vidi uno piccolo dal titolo accattivante lo comprai e cominciai a leggerlo. Fu così che invece di trovare risposte trovai altre domande che mi stimolarono ad approfondire la ricerca. E cominciai a trovarci gusto! Trovai anche compagni di viaggio che con la loro testimonianza mi fecero capire che ognuno deve trovare la sua strada e le sue risposte, ma il punto di partenza è sempre quello: la Parola di Gesù. Fu un cammino impegnativo ma alla fine riuscii a scrivere qualche preghiera. Ora le recito ogni giorno e ogni giorno le cambio un po’. Mi sembra di costruire un grattacielo, ma non solo per me. Dentro ci trovo tanti amici e prego anche per loro. (L. F.) Famiglia e santi Questa mattina, 8 maggio, ho avuto la fortuna di salutare le tre sorelle Boscardin: Anna Francesca, salesiana in Mozambico; Maria Emanuela, dorotea in Brasile; e Bertilla, Domenicana della Beata Imelda, nelle Filippine. Originarie di Lobia di San Giorgio in Bosco, nella provincia di Padova, dopo una breve vacanza presso la sorella e il fratello a Gavirate, sono tornate nelle loro terre di missione. Avevo avuto con loro una piccola corrispondenza, ma incontrarle di persona è stata una bella esperienza e soprattutto una gioia. Gli anni passano per tutti, ma loro, malgrado le fatiche, conservano un invidiabile spirito giovanile. Il giorno prima avevano chiesto di me perché volevano conoscermi di persona. Da subito è nata una reciproca simpatia e un invito dalla più anziana ad andare a fare il volontario in Mozambico: qui c’è spazio per tutti mi ha detto. Poi oggi, con mio grande piacere, hanno voluto salutarmi prima della loro partenza ed io ho approfittato per conoscere il grado di parentela con santa Maria Bertilla Boscardin, al secolo Anna Francesca, nata in una famiglia di contadini a Gioia di Brendola di Vicenza, il 6 ottobre 1888 e morta per tumore a soli 34 anni a Treviso, il 20 ottobre 1922. Era una suora dorotea, ordine conosciuto col nome Maestre di Santa Dorotea, nato a Venezia nel 1838, per ispirazione di don Luca Passi, sacerdote bergamasco, per dare continuità all'Opera laicale da lui fondata per l’educazione dei giovani e ispirata alla giovane santa martire Dorotea, vissuta in Cappadocia nel IV secolo. Le praticarono la trachetomia senza anestesia, allora non possibile in questo tipo d’intervento. La bambina stava male e d’improvviso si strappò il tubo dalla gola e divenne subito cianotica. Una suora con le mani le riaprì il buco nella gola e le rinfilò in tubo. Poi tutti si misero a pregare la santa. Era ormai l’unica cosa da fare. La bimba guarì e per i medici fu un miracolo. Certo mi ribadiva suor Bertilla: Queste cose possono accadere solo in una famiglia cristiana dove i genitori insegnano ai figli a crescere nel Timor di Dio. Dando l’esempio nel mettere Dio al primo posto nella propria vita e in quella dei figli, rendono davvero la famiglia una piccola chiesa domestica dove tutti amano il Signore e hanno paura di offenderlo. Attraverso la grazia del Matrimonio, i miei Genitori sono riusciti a creare un clima di amore e rispetto della Volontà di Dio e rendere armoniosa la nostra ricerca di questa Volontà. Ciò infondeva in noi la forza di accettarla e di realizzarla, nonostante le difficoltà. La presenza del Sacerdote poi dava il vero senso della vita in modo che, nei momenti di dubbi e di problemi di ogni genere, si ricorreva a lui per esserne illuminati, confermati, sorretti, nel cammino di fede. Anche il fatto di essere poveri, sembra avere aiutato molto ciascuno di noi a trovare nel Signore una ricchezza straordinaria che, ancora oggi, è il mio più grande tesoro! Questo è il clima familiare dove io sono cresciuta, e dove è matura la nostra vocazione. Bertilla, dopo essersi diplomata infermiera, durante la prima guerra mondiale, si distinse all’ospedale di Treviso nella cura degli infermi, soprattutto bambini. Fu proclamata santa da papa Giovanni XXIII nel 1961. Questa santa è sempre stata presente nella storia della loro famiglia sopratutto per il merito del padre, che non a caso chiamò una sua figlia col nome della santa, poi da lei salvata da morte certa quando aveva tre anni e fu colpita da una forma, allora mortale, di difterite. Salutai le care amiche e ringraziai il Signore di averle I medici dissero che il suo caso era disperato e senza incontrate, poiché oggi sono sempre più rare le persperanza. Dopo le insistenze del padre: Io sono po- sone che sanno mostrare un modo convincente e vero ma troverò i soldi per operarla, anche se ci so- gioioso di percorrere il cammino della vita. no poche speranze, decisero comunque l’intervento. Luciano Folpini Santuario Santa Maria in san Giovanni Calendario mariano e dei santi Le feste mariane di giugno • Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria 12 giugno • Madonna della Consolata 20 giugno 3 Un santo al mese Sant’Antonio di Padova 13 giugno vinciale del nord Italia, Romagna inclusa, sino al 1230. In questo periodo soggiorna anche a Padova, dove si adopera per il ripristino della pace e dove scrive i suoi Sermones. Nel 1230 durante la traslazione delle spoglie di Francesco, fu liberato dagli incarichi di governo dell’ordine per quelli di predicatore generale e delegato presso il papa. Si racconta che tenne un discorso a una moltitudine di pellegrini ognuno dei quali lo sentì parlare nella propria lingua. Quindi, prima si isola alla Verna, e poi va a Padova dove muore a soli 36 anni, il venerdì 13 giugno 1231. Era nato a Lisbona nel 1195 da famiglia nobile e fu battezzato con il nome di Fernando. Entrò ancor giovane nel monastero agostiniano di São Vicente di Lisbona, dove vi rimase per circa due anni. Poi a 17 anni si trasferì in quello di Santa Cruz di Coimbra, Pur nel suo breve permanenza, lasciò un segno indove dedicò otto anni allo studio delle scienze uma- delebile in questa città, in particolare col quaresine e teologiche e divenne sacerdote. male del 1231 che tenne giornalmente a grandi folle Nel 1220 decise di entrare nell’ordine francescano che non potevano essere contenute il alcuna chiesa col nome di Antonio, l’eremita egiziano titolare del suo romitorio di Santo Antao dos Olivãis. Dopo un breve periodo di studio, va in Marocco, ma a causa di una malattia tropicale, dopo breve periodo riparte per tornare in patria, ma una tempesta trascina la sua nave in Sicilia, dalle parti di Milazzo, dove rimane due mesi in convalescenza. Poi si reca al capitolo generale di Assisi dove frate Graziano da Bagnacavallo, provinciale della Romagna, lo invita a Montepaolo, dove ottiene da un confratello la grotta che usava come cella. Nel 1222 tenne una straordinaria omelia, che gli procurò la missione di predicatore per la Romagna, in un’epoca di forti contrasti e correnti eretiche. Poi sul finire del 1223, a 28 anni, gli viene chiesto di insegnare teologia a Bologna col permesso di san Francesco che non voleva che i suoi frati si dedicassero allo studio della teologia. Intraprende poi un apostolato itinerante, sia in Italia e sia in Francia, dove durava una guerra da oltre 20 anni ed era forte il movimento degli albigesi. Nel 1226 fonda i conventi francescani di Limoges e Brive, predica e insegna teologia a: Montpellier, Tolo- o piazza e lo costrinsero a predicare fuori città, in sa, Bourges e Le Puy-en-Velay. In questo periodo mezzo ai prati. Le sue prediche fatte con voce tosono ricordate sue bilocazioni. nante producevano molte conversioni e atti riparaIn occasione del capitolo generale del 1227 dopo la tori. Inoltre fece modificare la legislazione comunamorte di san Francesco, ritorna in Italia, attraver- le a favore dei poveri affinché nessuno potesse essando a piedi la Provenza. È nominato ministro pro- sere detenuto per debiti. S’isolò poi a Camposampiero per ragioni di salute, ma qui fu colto da malore. Chiese allora di riportarlo a Padova. Trasportato su un carro trainato da buoi alla periferia della città spirò. La chiesa l’ha proclamato nel 1946: dottore della chiesa. Anagrafe maggio Battesimi Funerali Sono realmente figli di Dio Volarono anni corti come giorni ma la casa è altrove nell’eterno Comerio De Napoli Giulia Zonda Chiara Comerio Ferrario Annalisa (80) Stucchi Annamaria (73) Gavirate Koceku Antonio D’andrea Angelica Gioia Guarini Alice Busnelli Lorenzo Biasoli Matteo Ambrogio Ligori Tyago Rigoni Lucia Gavirate Bianchi Bravo Aurora Eugenia (89) Zanellati Ossola Pemonda Adelaide (85) Ruffini Dimier Vittorio (76) Ortelli Biacchi Angiola (98) Bianchi Erminio (99) Bagnoli Rosa (88) Matrimoni L'amore è benedetto da Dio se onorato ogni giorno Bartezaghi Luca con Guglielmi Barbara Rosalia Michele con Sagliocco Maria Crosta Mariano con Cavalli Elena Galetta Fabrizio con Chincoli Daniela Comuzzi Francesco con Gazzaniga Isabella Corbari Fabio con Luoni Marta Oltrona Bertoncini Cassani Paola (91) Calendario parrocchiale - giugno 3 Domenica Nella mattinata S. Messe sospese per la visita del Papa a Milano 4 Lunedì ore 21 - Santa Messa alla chiesa della SS. Trinità 6-7 -8- 9 Mercoledì - Giovedì - Venerdì - Sabato Sante Quarantore 10 Domenica—Solennità del Corpo e del Sangue del Signore ore 11 - Santa Messa solenne 17 Domenica ore 11 - 1^ S. Messa di Don Andrea Gariboldi ore 21 - Processione per le vie di Gavirate 21 Giovedì S. Luigi Gonzaga ore 21 - S. Messa in Oratorio Comunicare con la parrocchia don Piero Visconti don Elia Salvadore don Mario Papa diac. Angelo Vanini Casa parrocchiale tel. 0332.74.30.40 via Roma 1 via alla Chiesa 10 tel. 0332 743624 via Unione 11 - Oltrona al Lago Piazza san Giovanni 1 [email protected] tel. 0332.74.35.25 Oltrona al Lago [email protected] tel. 0332 745134 Segreterie Comunità Pastorale [email protected] Gavirate Oltrona al Lago e Groppello ore 10 - 12 dal lunedì al venerdì Comerio ore 10-12 dal lunedì al sabato lunedì e giovedì 9-11, martedì 15-17 e sabato 11-12 Don Piero salvo imprevisti è disponibile al: giovedì 16,30-18.30 e sabato 15,15-16.15 Orario delle celebrazioni Prefestive 16.30 Comerio - (Casa di riposo) Messe feriali 17.00 Oltrona 8 Gavirate (da lunedì a venerdì) 9 Groppello (mercoledì) 9 Voltorre (da lunedì a venerdì ) 17 Comerio (lunedì, martedì, giovedì e venerdì) 17 Comerio - casa di riposo (mercoledì) 17 Gavirate - casa di riposo (mercoledì ) 18 Armino (lunedì) 18.15 Oltrona (lunedì, martedì, giovedì) 20.30 Oltrona (venerdì) 21 Gavirate - oratorio (giovedì)) 18.00 Comerio - Gavirate 20.00 Voltorre Festive 8.00 Gavirate 9.00 Comerio - Groppello 10.00 Gavirate (Casa di riposo) - Voltorre 11.00 Comerio - Gavirate - Oltrona 18.00 Gavirate 18.30 Voltorre Il Segno La rivista è distribuita agli abbonati dalla prima domeni- Abbonamento annuale per 11 numeri, 22 € Segno + ca del mese. In caso di ritardata consegna si prega di inserto o 11 € solo inserto. rivolgersi in sacrestia. Tutti possono proporre testi o immagini. Per ulteriori informazioni rivolgersi alle segreterie parrocchiali o inviare un messaggio a: Il bollettino ufficiale della [email protected] Comunità Santissima Trinità oppure a • Paolo Leoni ([email protected]) Inserto del Segno, rivista della Diocesi • Moja Gianfranco ([email protected]) di Milano. • Luciano Folpini ([email protected])