P A G I N A
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MASSMEDIA
IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 3 LUGLIO 2010
TRA MALCOSTUME, ESAGERAZIONI ED INDIGNAZIONALE POPOLARE
E’ proprio tutto nero?
M
inistri ed ex ministri che ammettono favori particolari da parte d’imprenditori molto
discussi, cardinali indagati perché avrebbero gestito con leggerezza alcune questioni finanziarie, ex magistrati oggi leader
politici dell’opposizione sospettati d’illeciti amministrativi, nomine governative alquanto strane, invocazione dell’immunità e
del segreto istruttorio, indignazione popolare…
Sono i principali ingredienti
della marmellata mediatica che
in questi giorni propone, spesso
un po’ alla rinfusa, un’ampia copertura di alcune losche vicende
della recente storia politico-imprenditoriale dell’Italia. Tra
iscrizioni nel registro degli indagati, scampoli d’intercettazioni,
quotidiane rivelazioni e qualche
rivelazione a sorpresa che non
manca mai, le testate giornalistiche e i telegiornali cavalcano
l’onda di quella che sembra essere una nuova “tangentopoli”, sotto (nemmeno tanto) mentite
nuove spoglie.
Le notizie, a onor del vero, ci
sono. Un ministro che avrebbe
agito al di fuori delle regole, un
ex magistrato legalista che sarebbe stato lui stesso protagonista di operazioni economiche
poco chiare, un vescovo messo
sotto accusa, meritano indubbiamente l’attenzione dei giornalisti e dei cittadini tutti. Ne va
della coscienza civile collettiva,
del rispetto dei ruoli di responsabilità, dell’etica sociale, insomma di tutti quei principi di fondo
su cui si deve reggere la vita comunitaria a qualunque livello.
Una riflessione
sul mondo dei
media tra i doveri
dei giornalisti
e i diritti
(ma anche doveri)
degli ascoltatori
In discussione, ancora una volta, è il modo in cui certe vicende
vengono trattate e proposte all’attenzione popolare. Anche le
testate informative ritenute le
più indipendenti o le più istituzionali non sempre rinunciano a
scegliere punti di vista preorientati o a proporre tesi pre-costituite. Quando poi si tratta di giornali o telegiornali dichiaratamente di area, i lettori e gli
spettatori non hanno più davanti
a loro organi d’informazione ma
bollettini propagandistici, che
incentrano i loro servizi s ulla
messa sotto accusa o sulla difesa
a spada tratta di uno o dell’altro
dei personaggi alla ribalta “a prescindere”, come avrebbe detto
Totò.
Pochi sono i quotidiani e i notiziari che si prendono la briga di
entrare nel merito delle indagini,
delle accuse, dei riscontri giudiziari, forse per non violare il
segreto istruttorio, forse perché
in fondo fa più audience calcare
la mano sulle tesi dei colpevolisti
e degli innocentisti, o raccontare
sul filo della credibilità quello
che “si sarebbe verificato”, che
l’uno “avrebbe detto” all’altro, o
che “secondo alcune indiscrezioni” sarebbe successo lontano da
orecchie e occhi indiscreti.
A margine, ma nemmeno tan-
to, i costanti flash sulla Nazionale di calcio impegnata nei Mondiali in Sudafrica, argomento che
contribuisce a dare un’immagine
incerta e fragile dell’Italia e che
in qualche modo fa il paio con la
connotazione poco onorevole che
emerge
dalle
cronache
giudiziarie di cui sopra. Quel
mondo del pallone che in altri
momenti e in epoche diverse ha
permesso agli italiani di distrarsi o di consolarsi dai problemi
reali, oggi non è stato in grado di
assolvere a questa funzione.
Su certi fatti, peraltro, non ci si
può distrarre, né consolare come
struzzi che nascondono la testa
sotto terra. È doveroso per i cronisti portare alla luce e far conoscere il malaffare, è altrettanto
imprescindibile l’obbligo di fare
informazione in maniera corretta, non sensazionalistica e, soprattutto, non di parte.
Tra notizie di segno negativo,
crisi economica persistente, posti
di lavoro continuamente a rischio
e un generale sentimento d’incertezza e sfiducia, non è un buon
momento. I media possono avere
un ruolo fondamentale nell’accentuare l’una o l’altra con-notazione. Per certi versi, hanno addirittura il dovere di farlo: una corretta informazione è l’essenza di
un’effettiva democrazia. A noi
destinatari il compito di non accontentarci delle notizie gridate
e faziose, di non schierarci da una
parte o dall’altra senza cognizione di causa, di andare a cercare
possibilmente alla fonte le informazioni che non sempre i mezzi
di comunicazione sono capaci di
fornire.
MARCO DERIU
Tele
IL
comando
Domenica 4. S.Messa
da Sulmona, Rai1, 9,55.
Correva l’anno, Rai3, 13,00.
I fratelli Kennedy e M.Monroe.
Doc. Barriera invisibi-le,
La7, 15,15. Capolavoro di
E.Kazan sul razzismo, con G.
Peck. Avventura a vallechiara, R4, 15,20. Film comico con Stallio e Ollio. La
lunga ombra gialla,La7,
17,50. Film di spionaggio con
G.Peck
Geronimo, R4,
16,40. Western. Divine d’Italia, Raistoria, 21,00. Documentario Dr. House, It1,
21,10. Telefilm. Il nome della rosa, Rai3, 20,30. Film
drammatico con S.Connery
dal romanzo di Eco del quale
conserva la trama. Numbers,
Rai2, 21,05. Telefilm polizieschi. Missione natura, La7,
21,30. Documentario. Gattaca- la porta dell’universo, R4, 23,35. Buon film di
fantascienza che fa pensare.
Glob l’osceno del villaggio,
Rai3, 23,05.
Lunedì 5. Don Matteo
3, Rai1, 14,10. Fiction con T.
Hill. (Da lunedì a venerdì)
Raccontami II, Rai1, 15,05.
fiction sugli anni ’60.(Da lun a
ven.) Due per la strada, R4,
16,35. Da non perdere questo
film sentimentale di S. Donen.
Tutta la vita davanti, C5,
21,10. Film tv con S. Ferilli.
Chi l’ha visto? Rai3, 21,10. Attualità. Un medico in famiglia
6, Rai1, 21,20. Fiction. Il comandante Navarro, R4, 21,10.
Poliziesco. Bolero Rai Storia
21,00. Film. Storia del fascismo R4, 23,15. Nuova serie di
documentari diretti da Folco
Quilici. Il delitto Matteotti,
R4, 0,40. Film di D.Damiani.
Martedì 6. Serata Dan
Brown, Rai Storia 21,00. Doc.
Gaia scienza, La7, 21,10. Replica del programma divulgativo di
M.Tozzi. Magnitudo 10,5, C5,
21,10. Film tv catsstrofico. Circo di Montecarlo, Rai3, 21.10.
Spettacolo. Anni 50, R4, 21,10.
Sceneggiato. Il topolino Marty
e la fabbrica di perle, It1,
21,10. Animazione. Ricominciamo da capo, Iris 21,00. Bella commedia su un giornalista
che rivivie continuamente lo
stesso giorno.
Mercoledì 7. Insieme a
Parigi, Rai3, 21,10. Commedia
con A.Hepburn. SOS tata, La7,
21,10. Reality istruttivo. A.I.
Intelligenza artificiale, R4,
21,10. Film di fantascienza di
Spielberg. In her shoes, C5,
21,10. Film commedia con C.
Diaz. The constant gardener
Rai4, 21,10. Ottimo film drammatico. Doc3, Rai3, 23,45. Solo
andata il sogno di un tuareg.
Doc.
Giovedì 8. La vita è un mi-
il settimanale
il settimanale
racolo, Iris, 21,00. Film fantastico francese, da vedere.
“Kusturica racconta la possibilità dell’amore tra diversi
anche nel bel mezzo del caos
più totale” scrive un critico.
Superquark, Rai1, 21,20.
Alice Nevers, professione
giudice,
Rai3,
21,10.
Telefilm polizieschi. Robin
Hood, R4, 21,10. Telefilm. Il
mistero della mente,Rai
storia, 21,00. Documentario.
Traffic, R4, 23,15. Ottimo
thriller con M. Douglas.
Venerdì 9. Uccidete
Rommel, La7, 14,05. Film di
guerra. Il mistero dei templari, Rai1, 21,20. Film con
N. Cage. Gli archivi della
storia, Rai3, 21,10. La croce
e la svastica. Puntata dedicata a quei tedeschi che osarono
opporsi al nazismo. NCIS,
Rai2, 21,05. Telefilm. Scrivimi una canzone, C5, 21,10.
Commedia parzialmente riuscita con Hugh Grant.
Sabato 10. Private
practice, Rai2, 21,05. Telefilm. Il segno di Venere,
Rai3, 21,30. Film di D. Risi. .
Wallander: il falsario, Rai4,
21,10. Poliziesco svedese.
L’inspettore Barnaby, La7,
21,35. Poliziesco. Tg2 Dossier, Rai2, 23,40.
a cura di
TIZIANO RAFFAINI
Puccini
La rondine
L
a rondine è un’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini (18581924), su libretto di
Giuseppe Adami. Originariamente concepita come
operetta, secondo un contratto
stabilito con gli impresari del
Carltheater di Vienna, il musicista, insoddisfatto dell’impianto drammatico conferito
dai librettisti Heinz Reichert e
Alfred Willner, volle trasformare La rondine in un’opera
vera e propria affidandosi al
commediografo Adami.
La scarsa convinzione dell’autore nel buon esito dell’operazione compromisero in buona
parte la gestazione del lavoro,
che si protrasse, attraverso
continui ripensamenti, fra il
1913 e il 1915. L’opera fu rappresentata in prima esecuzione, con successo, al Grand
Theatre di Montecarlo il 27
marzo 1917 con Gilda Della
Rizza e Tito Schipa nei ruoli
dei protagonisti. La prima rappresentazione italiana ebbe
luogo il 2 giugno dello stesso
anno al Teatro Comunale di
Bologna con Aureliano Pertile
e Toti Dal Monte.
L’opera ebbe successi alterni. All’originaria partitura,
Puccini portò successive revisioni. Oggi tuttavia l’ascoltiamo nella versione originale,
l’unica che è rimasta completa
nel tempo. Dopo la morte dell’autore, La rondine scomparve
dai cartelloni teatrali e solo in
tempi recenti è stata rivalutata e le è stato assegnato il giusto ruolo: non un capolavoro,
ma degna di essere conosciuta,
ascoltata e apprezzata.
E’ l’unica opera pucciniana
ad essere stata stampata per i
tipi della Sonzogno anziché Ricordi. Il linguaggio compositivo contenuto nella partitura fa comprendere l’importanza dell’esperimento drammaturgico compiuto dal Mae-
stro, che
prende le
mosse dall’esperienza di La
fanciulla
del West, A L L ' O P E R A
prende
spunto dai
colori
e
dalle sfumature ro- GRAMMA
mantiche
insite ne
La Bohème e giunge a coniugare i motivi del nuovo teatro lirico d’inizio secolo. Non mancano scale
pentatoniche, dissonanze utilizzate in totale libertà, cambi
improvvisi e repentini di tonalità, l’utilizzo del motivo ricorrente legato a più personaggi.
La creatività nell’impiego dei
motivi del valzer, dei balli americani come l’one step e lo slow
fox nonché del più tradizionale tango (tema ricorrente di
Prunier) contribuiscono a far
comprendere quanto Puccini
volesse essere moderno e contemporaneo pur restando nel
clima del Secondo Impero parigino. Nonostante la “frivolezza” del soggetto, leggerezza che
le è assegnata dalla storia languida di amori vissuti, desiderati e rinnegati (alcuni critici
la paragonano, per certi aspetti, a La Traviata di Verdi)
Puccini, con quest’opera, intese “volare” verso il teatro europeo del Novecento. Nonostante qualche discrepanza, è forse
uno dei massimi esempi di stile del suo tempo, quello comicosentimentale viennese.
GUIDA
PEN
TA
Atto I: Chi il bel sogno di
Doretta (Magda); Ore dolci e
divine (Magda).
Atto III: Dimmi che vuoi seguirmi alla mia casa
(Ruggero).
a cura di
ALBERTO CIMA
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38 E` proprio tutto nero? M