P A G I N A 38 MASSMEDIA IL SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI COMO - 3 LUGLIO 2010 TRA MALCOSTUME, ESAGERAZIONI ED INDIGNAZIONALE POPOLARE E’ proprio tutto nero? M inistri ed ex ministri che ammettono favori particolari da parte d’imprenditori molto discussi, cardinali indagati perché avrebbero gestito con leggerezza alcune questioni finanziarie, ex magistrati oggi leader politici dell’opposizione sospettati d’illeciti amministrativi, nomine governative alquanto strane, invocazione dell’immunità e del segreto istruttorio, indignazione popolare… Sono i principali ingredienti della marmellata mediatica che in questi giorni propone, spesso un po’ alla rinfusa, un’ampia copertura di alcune losche vicende della recente storia politico-imprenditoriale dell’Italia. Tra iscrizioni nel registro degli indagati, scampoli d’intercettazioni, quotidiane rivelazioni e qualche rivelazione a sorpresa che non manca mai, le testate giornalistiche e i telegiornali cavalcano l’onda di quella che sembra essere una nuova “tangentopoli”, sotto (nemmeno tanto) mentite nuove spoglie. Le notizie, a onor del vero, ci sono. Un ministro che avrebbe agito al di fuori delle regole, un ex magistrato legalista che sarebbe stato lui stesso protagonista di operazioni economiche poco chiare, un vescovo messo sotto accusa, meritano indubbiamente l’attenzione dei giornalisti e dei cittadini tutti. Ne va della coscienza civile collettiva, del rispetto dei ruoli di responsabilità, dell’etica sociale, insomma di tutti quei principi di fondo su cui si deve reggere la vita comunitaria a qualunque livello. Una riflessione sul mondo dei media tra i doveri dei giornalisti e i diritti (ma anche doveri) degli ascoltatori In discussione, ancora una volta, è il modo in cui certe vicende vengono trattate e proposte all’attenzione popolare. Anche le testate informative ritenute le più indipendenti o le più istituzionali non sempre rinunciano a scegliere punti di vista preorientati o a proporre tesi pre-costituite. Quando poi si tratta di giornali o telegiornali dichiaratamente di area, i lettori e gli spettatori non hanno più davanti a loro organi d’informazione ma bollettini propagandistici, che incentrano i loro servizi s ulla messa sotto accusa o sulla difesa a spada tratta di uno o dell’altro dei personaggi alla ribalta “a prescindere”, come avrebbe detto Totò. Pochi sono i quotidiani e i notiziari che si prendono la briga di entrare nel merito delle indagini, delle accuse, dei riscontri giudiziari, forse per non violare il segreto istruttorio, forse perché in fondo fa più audience calcare la mano sulle tesi dei colpevolisti e degli innocentisti, o raccontare sul filo della credibilità quello che “si sarebbe verificato”, che l’uno “avrebbe detto” all’altro, o che “secondo alcune indiscrezioni” sarebbe successo lontano da orecchie e occhi indiscreti. A margine, ma nemmeno tan- to, i costanti flash sulla Nazionale di calcio impegnata nei Mondiali in Sudafrica, argomento che contribuisce a dare un’immagine incerta e fragile dell’Italia e che in qualche modo fa il paio con la connotazione poco onorevole che emerge dalle cronache giudiziarie di cui sopra. Quel mondo del pallone che in altri momenti e in epoche diverse ha permesso agli italiani di distrarsi o di consolarsi dai problemi reali, oggi non è stato in grado di assolvere a questa funzione. Su certi fatti, peraltro, non ci si può distrarre, né consolare come struzzi che nascondono la testa sotto terra. È doveroso per i cronisti portare alla luce e far conoscere il malaffare, è altrettanto imprescindibile l’obbligo di fare informazione in maniera corretta, non sensazionalistica e, soprattutto, non di parte. Tra notizie di segno negativo, crisi economica persistente, posti di lavoro continuamente a rischio e un generale sentimento d’incertezza e sfiducia, non è un buon momento. I media possono avere un ruolo fondamentale nell’accentuare l’una o l’altra con-notazione. Per certi versi, hanno addirittura il dovere di farlo: una corretta informazione è l’essenza di un’effettiva democrazia. A noi destinatari il compito di non accontentarci delle notizie gridate e faziose, di non schierarci da una parte o dall’altra senza cognizione di causa, di andare a cercare possibilmente alla fonte le informazioni che non sempre i mezzi di comunicazione sono capaci di fornire. MARCO DERIU Tele IL comando Domenica 4. S.Messa da Sulmona, Rai1, 9,55. Correva l’anno, Rai3, 13,00. I fratelli Kennedy e M.Monroe. Doc. Barriera invisibi-le, La7, 15,15. Capolavoro di E.Kazan sul razzismo, con G. Peck. Avventura a vallechiara, R4, 15,20. Film comico con Stallio e Ollio. La lunga ombra gialla,La7, 17,50. Film di spionaggio con G.Peck Geronimo, R4, 16,40. Western. Divine d’Italia, Raistoria, 21,00. Documentario Dr. House, It1, 21,10. Telefilm. Il nome della rosa, Rai3, 20,30. Film drammatico con S.Connery dal romanzo di Eco del quale conserva la trama. Numbers, Rai2, 21,05. Telefilm polizieschi. Missione natura, La7, 21,30. Documentario. Gattaca- la porta dell’universo, R4, 23,35. Buon film di fantascienza che fa pensare. Glob l’osceno del villaggio, Rai3, 23,05. Lunedì 5. Don Matteo 3, Rai1, 14,10. Fiction con T. Hill. (Da lunedì a venerdì) Raccontami II, Rai1, 15,05. fiction sugli anni ’60.(Da lun a ven.) Due per la strada, R4, 16,35. Da non perdere questo film sentimentale di S. Donen. Tutta la vita davanti, C5, 21,10. Film tv con S. Ferilli. Chi l’ha visto? Rai3, 21,10. Attualità. Un medico in famiglia 6, Rai1, 21,20. Fiction. Il comandante Navarro, R4, 21,10. Poliziesco. Bolero Rai Storia 21,00. Film. Storia del fascismo R4, 23,15. Nuova serie di documentari diretti da Folco Quilici. Il delitto Matteotti, R4, 0,40. Film di D.Damiani. Martedì 6. Serata Dan Brown, Rai Storia 21,00. Doc. Gaia scienza, La7, 21,10. Replica del programma divulgativo di M.Tozzi. Magnitudo 10,5, C5, 21,10. Film tv catsstrofico. Circo di Montecarlo, Rai3, 21.10. Spettacolo. Anni 50, R4, 21,10. Sceneggiato. Il topolino Marty e la fabbrica di perle, It1, 21,10. Animazione. Ricominciamo da capo, Iris 21,00. Bella commedia su un giornalista che rivivie continuamente lo stesso giorno. Mercoledì 7. Insieme a Parigi, Rai3, 21,10. Commedia con A.Hepburn. SOS tata, La7, 21,10. Reality istruttivo. A.I. Intelligenza artificiale, R4, 21,10. Film di fantascienza di Spielberg. In her shoes, C5, 21,10. Film commedia con C. Diaz. The constant gardener Rai4, 21,10. Ottimo film drammatico. Doc3, Rai3, 23,45. Solo andata il sogno di un tuareg. Doc. Giovedì 8. La vita è un mi- il settimanale il settimanale racolo, Iris, 21,00. Film fantastico francese, da vedere. “Kusturica racconta la possibilità dell’amore tra diversi anche nel bel mezzo del caos più totale” scrive un critico. Superquark, Rai1, 21,20. Alice Nevers, professione giudice, Rai3, 21,10. Telefilm polizieschi. Robin Hood, R4, 21,10. Telefilm. Il mistero della mente,Rai storia, 21,00. Documentario. Traffic, R4, 23,15. Ottimo thriller con M. Douglas. Venerdì 9. Uccidete Rommel, La7, 14,05. Film di guerra. Il mistero dei templari, Rai1, 21,20. Film con N. Cage. Gli archivi della storia, Rai3, 21,10. La croce e la svastica. Puntata dedicata a quei tedeschi che osarono opporsi al nazismo. NCIS, Rai2, 21,05. Telefilm. Scrivimi una canzone, C5, 21,10. Commedia parzialmente riuscita con Hugh Grant. Sabato 10. Private practice, Rai2, 21,05. Telefilm. Il segno di Venere, Rai3, 21,30. Film di D. Risi. . Wallander: il falsario, Rai4, 21,10. Poliziesco svedese. L’inspettore Barnaby, La7, 21,35. Poliziesco. Tg2 Dossier, Rai2, 23,40. a cura di TIZIANO RAFFAINI Puccini La rondine L a rondine è un’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini (18581924), su libretto di Giuseppe Adami. Originariamente concepita come operetta, secondo un contratto stabilito con gli impresari del Carltheater di Vienna, il musicista, insoddisfatto dell’impianto drammatico conferito dai librettisti Heinz Reichert e Alfred Willner, volle trasformare La rondine in un’opera vera e propria affidandosi al commediografo Adami. La scarsa convinzione dell’autore nel buon esito dell’operazione compromisero in buona parte la gestazione del lavoro, che si protrasse, attraverso continui ripensamenti, fra il 1913 e il 1915. L’opera fu rappresentata in prima esecuzione, con successo, al Grand Theatre di Montecarlo il 27 marzo 1917 con Gilda Della Rizza e Tito Schipa nei ruoli dei protagonisti. La prima rappresentazione italiana ebbe luogo il 2 giugno dello stesso anno al Teatro Comunale di Bologna con Aureliano Pertile e Toti Dal Monte. L’opera ebbe successi alterni. All’originaria partitura, Puccini portò successive revisioni. Oggi tuttavia l’ascoltiamo nella versione originale, l’unica che è rimasta completa nel tempo. Dopo la morte dell’autore, La rondine scomparve dai cartelloni teatrali e solo in tempi recenti è stata rivalutata e le è stato assegnato il giusto ruolo: non un capolavoro, ma degna di essere conosciuta, ascoltata e apprezzata. E’ l’unica opera pucciniana ad essere stata stampata per i tipi della Sonzogno anziché Ricordi. Il linguaggio compositivo contenuto nella partitura fa comprendere l’importanza dell’esperimento drammaturgico compiuto dal Mae- stro, che prende le mosse dall’esperienza di La fanciulla del West, A L L ' O P E R A prende spunto dai colori e dalle sfumature ro- GRAMMA mantiche insite ne La Bohème e giunge a coniugare i motivi del nuovo teatro lirico d’inizio secolo. Non mancano scale pentatoniche, dissonanze utilizzate in totale libertà, cambi improvvisi e repentini di tonalità, l’utilizzo del motivo ricorrente legato a più personaggi. La creatività nell’impiego dei motivi del valzer, dei balli americani come l’one step e lo slow fox nonché del più tradizionale tango (tema ricorrente di Prunier) contribuiscono a far comprendere quanto Puccini volesse essere moderno e contemporaneo pur restando nel clima del Secondo Impero parigino. Nonostante la “frivolezza” del soggetto, leggerezza che le è assegnata dalla storia languida di amori vissuti, desiderati e rinnegati (alcuni critici la paragonano, per certi aspetti, a La Traviata di Verdi) Puccini, con quest’opera, intese “volare” verso il teatro europeo del Novecento. Nonostante qualche discrepanza, è forse uno dei massimi esempi di stile del suo tempo, quello comicosentimentale viennese. GUIDA PEN TA Atto I: Chi il bel sogno di Doretta (Magda); Ore dolci e divine (Magda). Atto III: Dimmi che vuoi seguirmi alla mia casa (Ruggero). a cura di ALBERTO CIMA