PUCCINI E MODERNISMO • tonalità, atonalità - Domenico Alaleona, “L’armonia modernissima: le tonalità neutre e l’arte di stupore” Rivista musicale italiana, 18 PUCCINI E MODERNISMO – cont. • pedali dissonanti: J.S. Bach WTC, I, Preludio Wagner, Tristan, Act II, scene 1 • bitonalità, politonalità • accordi paralleli Debussy, La cathédrale engloutie • Citazione di Wagner in Puccini: FERDINANDO FONTANA (1850-1919) La sua filosofia teatrale: “[Lo] spettacolo potrà essere adunque di due specie: lo spettacolo sinfonico fastastico e lo spettacolo sinfonico scenico. Il primo, affidato ora puramente all’orchestra [...] Il secondo sarà la sublimazione del melodramma odierno; sarà, cioè, una vasta sinfonia ogni parte della quale si foggierà ad un Atto, ma che avvolgerà come un soffio circolare, tutti gli sviluppi dell’azione, abolendo le vecchie consuetudini, cancellando il vecchio disegno, adoperando le decorazioni e i cantori come adopera un flauto o un violoncello in orchestra. Il libretto scomparirà; allo spettatore non verrà dato nelle mani che un vero poema perchè questo gli possa servire di guida attraverso l’azione.” Ma...in una lettera a Puccini del 21 April 1885, scrive: “ma Tigrana senz’aria se mi va molto artisticamente ho paura che non vada teatralmente.” Fontana sulla storia del periodo di Edgar: Gli avvenimenti di questo atto terzo si suppone che abbiano luogo due giorni dopo la battaglia di Courtray (11 luglio 1302) che è chiamata dagli storici ‘giornata degli sproni’ ed anche ‘giornata dei gioielli’. In questa battaglia, infatti, il popolo fiammingo, con poche armi e per la maggior parte brandendo soltanto forche, bastoni, falci, sbaraglio’ l’esercito di Filippo il Bello, re di Francia, dopo averlo attirato con uno stratagemma in luoghi paludosi, dove i francesi, resi imbelli, perche’ affondati a mezzo nel terreno, furono a migliaia, piu’ che uccisi, accoppiati. Filippo il Bello era seguito dal fiore della nobilita’ franca, la quale credendo, al pari di lui, di andare alla conquista della Fiandra come un festino o, per lo meno, a una gran caccia, aveva portato seco equipaggi di lusso e gioielli, e persino gran numero di cortigiane. Gli sproni (distintivo dei cavalieri) e i molti gioielli raccolti sul campo di battaglia dai vincitori, conferirono dunque il nome a quella giornata e il dato storico serva anche a spiegare quanto accade in quest’atto. Puccini, citato in Luigi Ricci, Puccini Interprete di se stesso (Milan: Ricordi, 1954, rep. 1980), 20: “I gran soldi che ci vogliono a costruirsi una casa [...] sono gli stessi, sia che ci s’ostini a scavar le fondamenta in un tristissimo e ignobile posto, d’innanzi ad una cloaca, sia che si abbia la fortuna o la furberia, ed ad ogni modo il buon gusto, di scegliersi un bel sito, panoramicamente meraviglioso. Questo sito, nel teatro lirico, si chiama libretto.”