Ministero dell’Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Comando Provinciale Vigili del fuoco SIENA "Noctu et Die Vigilantes" 78 ____________________ Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi DM 20.12.2012 Ordine degli Ingegneri di Siena, 14 novembre 2014 DM 20.12.2012 Il decreto disciplina la progettazione, la costruzione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti di protezione attiva o Sistemi di protezione attiva contro l’incendio. La sua importanza non riguarda solo l’aspetto tecnico della realizzazione degli impianti antincendio, ma anche la documentazione da predisporre e presentare (o tenere a disposizione) per i controlli. Sotto questo aspetto è essenziale per il rispetto del DPR 151/11 e del DM 7 agosto 2012 ART. 1 -‐ Finalità La progettazione, la costruzione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti di protezione attiva contro l'incendio, così come definiti nella regola tecnica di cui al successivo articolo 5 e di seguito denominati " ” attività soggette ai controlli di prevenzione incendi (DPR 151/11) qualora previsti da specifiche regole tecniche in materia richiesti dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco Impianti di protezione attiva o sistemi di protezione attiva contro l'incendio • gli impianti di rivelazione incendio e segnalazione allarme incendio; • gli impianti di estinzione o controllo dell'incendio, di tipo automatico o manuale; • gli impianti di controllo del fumo e del calore ART. 2 – Campo di applicazione IMPIANTI di nuova costruzione ed a quelli esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto (4 aprile 2013), nel caso essi siano oggetto di interventi comportanti la loro trasformazione della tipologia dell'impianto originale o ampliamento della sua oltre il 50% dell'originale, ove non diversamente definito da specifica regolamentazione o norma i. per la rete idranti si rinvia a quanto riportato dalla norma UNI 10779; ii. per gli impianti di rivelazione ed allarme incendio s'intende il numero di rivelatori automatici o di punti di segnalazione manuale; iii. per gli impianti di estinzione o controllo si intende il numero di erogatori; iv. per gli impianti di estinzione di tipo speciale (ad esempio estinguenti gassosi, schiuma, polvere, ecc.) si intende la quantità̀ di agente estinguente; v. per gli impianti di controllo del fumo e del calore si intende la superficie utile totale di evacuazione per i sistemi di evacuazione naturale e la portata volumetrica aspirata per i sistemi di evacuazione forzata; ART. 2 – Campo di applicazione depositi di G.P.L. in serbatoi fissi di capacità complessiva superiore a 5 m3 e/o in recipienti mobili di capacità complessiva superiore a 5000 kg DM 13.10.1994 depositi di soluzioni idroalcoliche DM 18.05.1998 NON SI APPLICA impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione DM 24.05.2002 depositi di gas di petrolio liquefatto con capacità complessiva non superiore a 13 m3 DM 14.05.2004 attività̀ a rischio di incidente rilevante D.Lgs 334/99 edifici di interesse storicoartistico destinati a biblioteche ed archivi DPR 418/95 edifici storici e artistici destinati a musei, gallerie, esposizioni e mostre DM 569/92 impianti di distribuzione stradale di G.P.L. per autotrazione DPR 340/03 ART. 4 – Obie?vi e responsabilità • gli impianti sono progettati, realizzati e mantenuti a secondo quanto prescritto dalle specifiche regolamentazioni, dalle norme di buona tecnica e dalle istruzioni fornite dal fabbricante Stadio dello sviluppo raggiunto in un determinato momento storico dalle capacità tecniche relative a prodotti, processi o servizi, basato su comprovati risultati scientifici, tecnologici o sperimentali. Fermo restando il rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili, la presunzione di regola dell'arte è riconosciuta alle norme emanate da Enti di normazione nazionali, europei o internazionali. ART. 4 – Obie?vi e responsabilità • I parametri e le caratteristiche utilizzati per la progettazione degli impianti sono individuati dai soggetti responsabili della valutazione del rischio di incendio e della progettazione • Gli enti e i privati, responsabili delle attività in cui sono installati gli impianti, hanno l'obbligo di mantenere le condizioni che sono state valutate per l'individuazione dei parametri e delle caratteristiche. 2. DISPOSIZIONI GENERALI Ferme restando le disposizioni contenute nel decreto interministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 e successive modificazioni (impianti posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, collocati all’ interno degli stessi o delle relative pertinenze), la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti regolamentati dal presente decreto devono essere eseguiti in conformità̀ alla regola dell'arte ed a quanto disposto ai successivi paragrafi 2.1, 2.2 e 2.3 2.1 PROGETTAZIONE secondo la regola dell'arte (utilizzando norme tecniche UNI, CEI ecc.) PROGETTO (*) TECNICO ABILITATO professionista iscritto in albo professionale, che opera nell'ambito delle proprie competenze secondo la regola dell'arte utilizzando norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio, (es. utilizzando le NFPA - National Fire Protection Association) PROFESSIONISTA ANTINCENDIO professionista iscritto in albo professionale, che opera nell'ambito delle proprie competenze e che sia scritto negli appositi elenchi del Ministero dell'interno di cui all'articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139 (*) È sempre obbligatoria la redazione del progetto per gli impianti oggetto del presente decreto. Insieme dei documenti indicati dalla norma assunta a riferimento per la progettazione di un nuovo impianto o di modifica di un impianto esistente. Il progetto deve includere, in assenza di specifiche indicazioni della norma, almeno gli schemi e i disegni planimetrici dell'impianto, nonché una relazione tecnica comprendente i calcoli di progetto, ove applicabili, e la descrizione dell'impianto, con particolare riguardo alla tipologia ed alle caratteristiche dei materiali e dei componenti da utilizzare ed alle prestazioni da conseguire. 2.1 PROGETTAZIONE Il progetto dell'impianto, così come effettivamente realizzato, deve essere consegnato al responsabile dell'attività e da questo reso disponibile ai fini di eventuali controlli da parte delle autorità̀ competenti. 2.2 INSTALLAZIONE • Gli impianti oggetto del presente decreto devono essere installati a regola d'arte, seguendo il progetto, le vigenti normative e le regolamentazioni tecniche applicabili. • Al termine dei lavori l'impresa installatrice dovrà fornire al responsabile dell'attività, oltre a quanto già previsto dalla normativa vigente, la documentazione finale richiamata dalla norma impiegata per la progettazione e installazione dell'impianto, nonché il manuale d'uso e manutenzione dello stesso. • Tale documentazione è tenuta, dal responsabile dell'attività, a disposizione per eventuali controlli da parte delle autorità̀ competenti. 2.3 ESERCIZIO E MANUTENZIONE • L'esercizio e la manutenzione degli impianti oggetto del presente decreto devono essere effettuati secondo la regola dell'arte ed essere condotti in accordo alla regolamentazione vigente ed a quanto indicato nelle norme tecniche pertinenti e nel Documentazione, redatta in lingua italiana, che comprende le istruzioni necessarie per la corretta gestione dell'impianto e per il mantenimento in efficienza dei suoi componenti Le istruzioni sono predisposte dall'impresa installatrice dell'impianto, anche sulla base dei dati forniti dai fabbricanti dei componenti installati 2.3 ESERCIZIO E MANUTENZIONE • Il manuale d'uso e manutenzione dell'impianto è fornito al responsabile dell'attività, dall'impresa installatrice o, per impianti privi dello stesso manuale, eseguiti prima dell'entrata in vigore del presente decreto, da un professionista antincendio. • Le operazioni da effettuare sugli impianti e la loro cadenza temporale sono quelle indicate dalle norme tecniche pertinenti, nonché dal manuale d'uso e manutenzione dell'impianto. • La manutenzione sugli impianti e sui componenti che li costituiscono è eseguita da personale esperto in materia, sulla base della regola dell'arte, che garantisce la corretta esecuzione delle operazioni svolte. 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI 3.1 Documentazion e da presentare ai fini della valutazione dei progetti secondo la regola dell'arte (utilizzando norme tecniche UNI, CEI ecc.) SPECIFICA DELL'IMPIANTO che si intende realizzare secondo la regola dell'arte utilizzando norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio (es. utilizzando le NFPA - National Fire Protection Association) SPECIFICA DELL'IMPIANTO che si intende realizzare a firma del professionista antincendio portate specifiche pressioni operative caratteristica e durata dell'alimentazione dell'agente estinguente sintesi dei dati tecnici estensione dettagliata dell'impianto componenti tubazioni erogatori sensori riserve di agente estinguente aperture di evacuazione SPECIFICA DELL’IMPIANTO aperture di afflusso norma di progettazione classificazione del livello di pericolosità schema a blocchi dell'impianto attestazione dell'idoneità dell'impianto in relazione al pericolo di incendio presente nell'attività 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI 3.2 Impianti realizzati secondo le norme pubblicate dall'Ente di normalizzazione Europea SI DM 37/08? Dichiarazione di conformità resa ai sensi dell'articolo 7 del citato decreto. NO NO Dichiarazione di corretta i n s t a l l a z i o n e e c o r re t t o funzionamento dell'impianto, a firma dell'impresa installatrice prima del 04.04.2013? SI certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto, a firma di un professionista antincendio Il progetto e gli allegati dovranno essere consegnati al responsabile dell'attività e da questi tenuti a disposizione delle autorità competenti per eventuali controlli 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI Impianti realizzati secondo norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionali riconosciuti nel settore antincendio ovvero criteri di ingegneria antincendio (DM 9.05.2007) SI DM 37/08? Dichiarazione di conformità resa ai sensi dell'articolo 7 del citato decreto. NO NO prima del 04.04.2013? Dichiarazione di corretta i n s t a l l a z i o n e e c o r re t t o funzionamento dell'impianto, a firma dell'impresa installatrice SI certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto, a firma di un professionista antincendio certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto, a firma di un professionista antincendio Il progetto e gli allegati dovranno essere consegnati al responsabile dell'attività e da questi tenuti a disposizione delle autorità competenti per eventuali controlli 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI MOD. PIN 2.5 – 2014 CERT.IMP. PAG. 1 MOD. PIN 2.4 – 2012 DICH. IMP. PAG. 1 Rif. Pratica VV.F. n. Rif. Pratica VV.F. n. CERTIFICAZIONE DI RISPONDENZA E DI CORRETTO FUNZIONAMENTO DELL’IMPIANTO1 DICHIARAZIONE DI CORRETTA INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELL’ IMPIANTO1 (non ricadente nel campo di applicazione del dm 22 gennaio 2008, n. 37) Il sottoscritto installatore Il sottoscritto professionista antincendio Cognome Titolo professionale Cognome iscritto all’Albo professionale dell’Ordine/Collegio di Nome domiciliato in Nome con il numero indirizzo provincia n. civico c.a.p. comune nella sua qualità di n. iscrizione iscritto negli elenchi del M.I. di cui all’art. 16 comma 4 del DLgs 139/06 provincia telefono titolare, legale rappresentante. operante nel settore dell’impresa n. iscrizione ragione sociale con ufficio in indirizzo c.a.p. comune fax provincia Indirizzo telefono indirizzo di posta elettronica elettrico, protezione antincendio, etc. con sede in n. civico n. civico comune indirizzo di posta elettronica certificata fax ai fini di quanto previsto dal D.P.R. 1/8/2011 n. 151 e dal DM 7.8.2012, nell’ambito delle competenze tecniche della propria qualifica professionale, dopo avere eseguito i necessari sopralluoghi e verifiche atti ad accertare le caratteristiche tecniche di realizzazione e funzionamento dell’impianto sotto riportato, inteso come: provincia indirizzo di posta elettronica P. IVA c.a.p. telefono indirizzo di posta elettronica certificata iscritta nel registro delle imprese di cui al D.P.R. 7/12/1995, n. 581 Partita Iva della C.C.I.A.A. di n° provincia nuovo impianto ampliamento ovvero altro (specificare):______________________________________________ specificare uno degli altri casi previsti dall’art. 3 del D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 esecutrice dell’ impianto sotto riportato, inteso come: installato presso nuovo impianto identificazione dell’edificio, complesso, etc. piano, locale, e quanto altro necessario per una corretta individuazione sito in indirizzo n. civico comune ampliamento provincia c.a.p. installato presso: identificazione dell’edificio, complesso, etc. telefono di proprietà di piano, locale, e quanto altro necessario per una corretta individuazione con sede in n. civico provincia RELATIVAMENTE ALL’ IMPIANTO, RILEVANTE AI FINI DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO, APPARTENENTE ALLA SOTTO INDICATA TIPOLOGIA: (barrare con (1) una sola tipologia) : impianto di produzione, trasporto, distribuzione ed utilizzazione DELL’ENERGIA ELETTRICA; impianto protezione contro le SCARICHE ATMOSFERICHE; impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/aerazione dei locali, di GAS, ANCHE IN FORMA LIQUIDA, COMBUSTIBILI O INFIAMMABILI O COMBURENTI; impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/aerazione dei locali, di SOLIDI E LIQUIDI COMBUSTIBILI O impianto di RISCALDAMENTO, CLIMATIZZAZIONE, CONDIZIONAMENTO E REFRIGERAZIONE, comprese le evacuazione dei prodotti della combustione, E DI opere di VENTILAZIONE ED AERAZIONE DEI LOCALI; impianto di Indirizzo telefono ESTINZIONE O CONTROLLO INCENDI/ESPLOSIONI, n. civico Comune _______ comune sito in c.a.p. Sigla dell’installatore Sigla del professionista____________ ragione sociale ditta, impresa, ente, società, associazione, etc. indirizzo altro (specificare):______________________________________________ commissionato da: provincia di proprietà di con sede in Indirizzo Comune n. civico provincia Telefono (barrare con una sola tipologia)(1) impianto di produzione, trasporto, distribuzione ed utilizzazione DELL’ENERGIA ELETTRICA; DI TIPO AUTOMATICO O MANUALE; impianto protezione contro le SCARICHE ATMOSFERICHE; impianto di CONTROLLO DEL impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/aerazione dei locali, di FUMO E DEL CALORE; impianto di RIVELAZIONE di fumo,calore, gas e incendio; GAS, ANCHE IN FORMA LIQUIDA, INFIAMMABILI O COMBURENTI; impianto di SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO. COMBUSTIBILI O impianto di deposito, trasporto, distribuzione e utilizzazione, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e di ventilazione/ aerazione dei locali, di impianto di RISCALDAMENTO, CLIMATIZZAZIONE, CONDIZIONAMENTO E REFRIGERAZIONE, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione, e DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE DEI LOCALI; impianto di ESTINZIONE O CONTROLLO INCENDI/ESPLOSIONI, DI TIPO AUTOMATICO O MANUALE; impianto di CONTROLLO DEL FUMO E DEL CALORE; impianto di RIVELAZIONE di fumo,calore, gas e incendio; impianto di SEGNALAZIONE ALLARME INCENDIO; SOLIDI E LIQUIDI COMBUSTIBILI O INFIAMMABILI O COMBURENTI; Il presente modello può certificare un unico impianto.(nel caso di più impianti predisporre più modelli) c.a.p. posta elettronica certificata RELATIVAMENTE ALL’ IMPIANTO, RILEVANTE AI FINI DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO, APPARTENENTE ALLA SOTTO INDICATA TIPOLOGIA: INFIAMMABILI O COMBURENTI; 1 c.a.p. telefono 1 Il presente modello può certificare un unico impianto (nel caso di più impianti predisporre più modelli). 3. DOCUMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI Per gli impianti installati in attività per le quali sono stati utilizzati i criteri di valutazione del livello di rischio e di progettazione delle conseguenti misure compensative, previsti dal decreto del Ministro dell'interno del 9 maggio 2007, la documentazione di cui sopra dovrà essere integrata con la certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto, a firma di professionista antincendio. 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Per la progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti può essere utilizzata la norma UNI 10779 parametri ai fini dell'utilizzo della norma UNI: • livelli di pericolosità • tipologia di protezione • caratteristiche dell'alimentazione idrica (singola, singola superiore o doppia secondo la norma UNI EN 12845). La necessità di realizzare una rete di idranti può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.1 ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Ai fini della determinazione della continuità dell'alimentazione elettrica, la disponibilità del servizio potrà essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, analogamente a quanto specificato dalla norma UNI 10779 per l'alimentazione idrica. Le attestazioni relative alla continuità dell'alimentazione idrica e/o elettrica sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio. Un’indisponibilità per manutenzione dell’ordine di 60 ore/anno, relativamente all’area interessata dall’impianto, attestabile mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, è considerata accettabile almeno per le aree di livello 1 e 2 Oltre 1° interrato (con capacità >30 veicoli) Tabella 1 3 RETI DI IDRANTI[3] Attività Terrazzo 1 Da 25 a 100 posti letto 2 Livello di pericolosità Strutture Disposizione Classificazione DM 18.9.2002 secondo Oltre 100 disposizioe fino a 300 posti letto 2 secondo la norma sanitarie vigente ne vigente Oltre 300 posti letto UNI 10779 3 Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) 1 Uffici Scuole DM 26.8.1992 Edifici civile DM 16.5.1987 abitazione n. 246 Autorimesse Strutture sanitarie Uffici TipoDM1/2/3 22.2.2006 Tipo 4/5 Tipo: b, c Tipo: d, e Tipo 3 (da 301 a 500 presenze) Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a 1000 presenze) (oltre 1000 presenze) - Teatri e cinemateatri, teatri tenda e strutture similari, installati in modo permanente, con ca- Cinematografi, auditori e sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza > 300 pers. e 600 pers. 1 2 1 2 2 2 3 1 No Singola Si Singola superiore No Si[2] Protezione esterna SI/NO Si[2] [1] [4] Si No No No Si (solo Si per tipo 5) (solo per tipo 5) No SiNo No 2 Locali di Fuori terra e 1° interrato SI 1 - Teatri e cinemateatri, teatri tenda SI teatri pubblico (per locali con superficie (per Teatri e cinema-teatri, e strutture similari, installati in (con capacità >50 veicoli) tenda e strutture similari, instalspettacolo DM 19.8.1996 modo permanente, con capienza lati in modo permanente, con > 150 persone. 2 capienza > 1000 persone) DM 1.2.1986 3 (per locali con superficie SiSI - Cinematografi, auditori e sale (per cinematografi, auditori e convegno, locali di trattenimento, 3 sale convegno, locali di trattenidiscoteche e simili con capienza > 2 (per locali con superficie mento, discoteche No e simili con 600 persone. Oltre 1° interrato (con capacità >30 capienza > 2000 persone) No Circhi, parchi di divertimento e veicoli) 3 No Si divertimento) spettacoli viaggianti Si (per i parchi No Teatri tenda e strutture similari -----(prevedere solo Terrazzo 1 Nol'installazione di installati in modo permanente un idrante con attacchi DN 70) chiuso > 100 e < 1000 spettatori 2 1 No Da 25 a 100 postiAlletto Si[2] 2 No Impianti DM 18.3.1996 DM 18.9.2002 Oltre 100 e fino aAl300 posti letto 2 Si[2] chiuso > 4000 spettatori 2 Si sportivi 2 Oltre 300 posti letto 3 SiNo All'aperto > 10000 spettatori 2 Si Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) 1 No 1 No Attività 2 No DM 9.4.1994 presenze) No Capacità > 500 posti letto o altezza 2 DM 22.2.2006 ricettive Tipo 3 (da 301 a 500 2 Si oltree32fino m a 1000 Tipo 4 e 5 (oltre 500 Si 3 Singola Caratteristiche miSingola nime dell'alimentaSingola superiore zione idrica richieSingolasta, superiore secondo la Singola norma UNI 12845 Singola Singola Singola superiore Singola superiore Singola Singola superiore Singola Singola Singola Singola Singola superiore superiore (perSingola teatri superiori a 2000 posti e per i restanti locali di superficie Singola > 10.000 mq.) ------ Singola Singolasuperiore -----Singola Singola Singola Singola Singola superiore Singola superiore Singola Singola superiore Singola superiore Singola Singola Singola Singola Doppia Singola superiore (solo per tipo 5) NOTE: presenze) (oltre 1000 presenze) [1] La può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni del successivo paragrafo 4.2., punto 2. - protezione Teatri e esterna cinemateatri, teatri ten[2] Necessaria in presenza similari, di difficoltà di accesso ai mezzi dei Vigili del Fuoco. da e strutture installati [3] in modo permanente, con ca[4] Laddove sia richiesta la protezione esterna e sussistano, in relazione all'ubicazione dell'attività, eccezionali impedimenti alla sua realizzazione in conformità alla norma UNI10779, si potrà omettere la realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al succes1 No Singola sivo paragrafo 4.2, comma 2, lettera a. - Cinematografi, auditori e sale convegno, locali di trattenimento, discoteche e simili con capienza > 300 pers. e 600 pers. Pag. 8 Strutture DM 18.9.2002 sanitarie Tabella 1 Oltre 100 e fino a 300 posti letto 2 Oltre 1° interrato (con capacità >30 Oltre 300 posti letto 3 veicoli) RETI DI IDRANTI Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) 1[3] 2 3 Si[2] Si[2]No Si NoSi Singola superiore Singola Singola superiore Singola Caratteristiche miNo Singola No Singola nime Si Protezione esterna SI/NO Singola dell'alimentazione idrica richieSi [2] Singola superiore Singola superiore Si[2] [1] [4] sta, secondo la (solo per tipo 5) Si Singola superiore norma UNI 12845 Singola NoNo Singola No Singola Si Si Singola superiore Singola superiore (solo per tipo No Singola (solo per tipo5) 5) No Singola Si Singola superiore Singola superiore Terrazzo 1 3 (da 301 a 500 presenze) 2 Livello di pericolosità DM 22.2.2006 Tipo Da 25 a 100 posti letto 2 Disposizione Classificazione secondo disposiziosecondo la norma Strutture Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a 1000 vigente ne vigente 3 DM 18.9.2002 Oltre 100 e fino a 300 posti letto UNI 10779 2 sanitarie presenze) (oltre 1000 presenze) Oltre 300 posti letto 3 - Teatri e cinemateatri, teatri tenTipo 2 (da 101 a 300 presenze) 1 da e1/2/3 strutture similari, installati Tipo 1 Tipo 3 (da 301 a 500 presenze) 2 in modo permanente, con caUffici DM 22.2.2006 Scuole DM 26.8.1992 Tipo 4 e 5 (oltre 500 e fino a 1000 Tipo 4/5 2 3 1 presenze) (oltre 1000 presenze) - Cinematografi,-auditori e sale e cinemateatri, teatri tenb, c locali Teatri 1 Edifici civile DM 16.5.1987 Tipo: convegno, di etrattenimenda strutture similari, installati abitazione n. 246 Tipo: d, e 2 in modocon permanente, con cato, discoteche e simili capienza > 300 pers. e 600 pers. 2 1 No Singola No Singola - Cinematografi, auditori e sale Locali di SI 1 - Teatri e cinemateatri, teatri tenda convegno, locali di trattenimen(per Teatri e cinema-teatri, teatri Singola pubblico (per to, discoteche ca-locali con 2 superficie tenda e strutture similari, installatieinsimili con e strutture similari, instalFuori terra e 1° interrato pienza > 300 pers. e 600 pers. spettacolo DM 19.8.1996 modo permanente, con capienza SI Singola lati in modo permanente, con Locali di (con capacità >50 veicoli) SI 1 > 150 persone. - Teatri e cinemateatri, teatri tenda 2 Singola superiore capienza > 1000 persone) (per Teatri e cinema-teatri, teatri pubblico Singola (per locali con superficie e strutture similari, installati in Autorimes(per locali con superficie tenda e strutture similari, instalSI e sale con capienza 3 (per teatri superiori a spettacolo- Cinematografi, DM 1.2.1986 DM 19.8.1996 auditori modo permanente, lati in modo permanente, cone Si auditori Singola superiore se (per cinematografi, 2000 posti e per i reconvegno, locali >di150 trattenimento, persone. 2 Singola superiore capienza > 1000 persone) 3 sale convegno, locali di trattenistanti locali di superfi(per locali con superficie discoteche e simili con capienza > e sale SI - Cinematografi, auditori (per teatri superiori a 2 superficie mento, discoteche e simili con (per locali con cie > 10.000 mq.) (per cinematografi, auditori e 2000 posti e per i re600 persone. convegno, locali di trattenimento, No Singola capienza > 2000 persone) 3 sale convegno, locali di trattenistanti locali di superfiOltre 1° interrato discoteche (con capacità >30 e simili con capienza > (per locali con superficie mento, discoteche e simili con cie > 10.000 mq.) 600 persone. e No persone) -----Circhi, veicoli)parchi di divertimento 3 capienza > 2000 No Si SingolaSingola superiore spettacoli viaggianti Si (per i parchi divertimento) No -----Circhi, parchi di divertimento e No No spettacolisimilari viaggianti Si (per i parchi divertimento) Singola Teatri tenda e strutture Terrazzo 1 No Singola ----------(prevedere solo l'installazione di No Teatri tenda e strutture similari installati in modo permanente ----------(prevedere l'installazione un idrante consolo attacchi DN 70)di Da 25 a 100 postiinstallati letto 2 Singola Si in modo permanente [2] un idrante con attacchi DN 70) Strutture chiuso 1000 No Singola chiuso >spettatori 100letto e < 1000 spettatori 1 1 Singola DM 18.9.2002 Al Oltre 100 >e100 finoeaAl<300 posti 2 Singola superiore Si[2]No sanitarie 2 No Singola 2 No Singola Impianti DM 18.3.1996 Impianti Oltre DM 300 18.3.1996 Si Si Singola superiore Al chiuso > 4000 spettatori 2 Singola superiore Al chiuso >posti 4000letto spettatori 23 Si Singola superiore sportivi sportivi 2 Singola 21 NoNo Singola Tipo 2 (da 101 a 300 presenze) All'aperto > 10000 spettatori 2 Si Singola superiore All'aperto > 10000 spettatori 2 Si Singola 2 NoNo Singola superiore 1 Singola Uffici DM 22.2.2006 Tipo 3 (da 301 a 500 presenze) 1 No Singola Attività 2 Singola Tipo e 5 (oltre 500 e fino a 1000 SiNo DM49.4.1994 Attività No Singola superiore Capacità > 500 posti letto o altezza 2 3 ricettive 2 Doppia DM 9.4.1994 presenze)>(oltre 1000 presenze) (solo per Sitipo 5) oltre 32 m o altezza Capacità 500 posti letto ricettive 2 Si Doppia - Teatri e cinemateatri, teatri tenNOTE: oltre 32 m da e strutture similari, installati [1] La protezione esterna può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni del successivo paragrafo 4.2., punto 2. in modo permanente, con ca- ai mezzi dei Vigili del Fuoco. NOTE: [2] Necessaria in presenza di difficoltà di accesso Uffici Attività [1] [2] [3] [4] [3] può essere realizzata, ove necessario, secondo le indicazioni del successivo paragrafo 4.2., punto 2. La protezione esterna Noimpedimenti alla sua realizzazione Singola [4] di Laddove sia richiesta la protezione esterna e sussistano, in relazione1all'ubicazione dell'attività, eccezionali Necessaria in presenza difficoltà di accesso ai mezzi Vigili del Fuoco. Cinematografi, edei sale in- conformità alla norma auditori UNI10779, si potrà omettere la realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al succes- trattenimensivoconvegno, paragrafo 4.2, locali comma di 2, lettera a. Laddove sia richiesta la protezione esternaee simili sussistano, in relazione all'ubicazione dell'attività, eccezionali impedimenti alla sua realizzazione to, discoteche con cain conformità alla norma UNI10779, si potrà omettere realizzazione della stessa protezione, prevedendo la predisposizione di cui al succespienza > 300 pers. e 600lapers. sivo paragrafo 4.2, comma 2, lettera a. 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI L’alimentazione idrica singola può essere costituita da (UNI 12845): a) un acquedotto; b) un acquedotto con una o più pompe di surpressione; c) un serbatoio a pressione (solo per LH e OH1); d) un serbatoio a gravità; e) un serbatoio di accumulo con una o più pompe; f) una sorgente inesauribile con una o più pompe. Le alimentazioni idriche singole superiori sono delle alimentazioni idriche singole che forniscono un elevato grado di affidabilità. Le alimentazioni idriche doppie consistono in due alimentazioni singole in cui ogni alimentazione è indipendente dall’altra. 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI La definizione dei livelli di pericolosità e le tipologie di protezione, nonchè le caratteristiche dell'alimentazione idrica, ai fini dell'applicazione della norma UNI 10779, ove applicabile, sono stabilite dal progettista sulla base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente o dal Comando provinciale VVF 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI 2 a) PROTEZIONE ESTERNA attività con livello di pericolosità 3, per le quali non sia prevista alcuna protezione esterna almeno un idrante esterno soprasuolo o sottosuolo collegato alla rete pubblica o privata, in posizione accessibile e sicura, atto al rifornimento dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco UNI EN 14339 UNI EN 14384 300 I/min per almeno 90 minuti 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI 2 b) PROTEZIONE ESTERNA previa autorizzazione del Comando Provinciale VVF può essere sostituita dalla rete pubblica, a condizione che: 1) 2) idrante pubblico 100m garanzia della portata di progetto (con attestazione dell’ente erogatore o professionista antincendio) 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI 2 b) PROTEZIONE ESTERNA previa autorizzazione del Comando Provinciale VVF può essere sostituita dalla rete pubblica, a condizione che: accessibilità automezzi Ing. Mauro Malizia – Prevenzione Incendi Alberghi v4.3 - testo coordinato - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno dei Vigili del Fuoco 3) d) devono essere separate dalle attività indicate alle lettere a) e c) del presente punto, mediante strutture di caratteristiche almeno REI 90. Per le attività pertinenti di cui al punto 83 del decreto ministeriale 16 febbraio 1982, si applicano le specifiche prescrizioni riportate nel successivo punto 8.4. 5.3 Accesso all'area Per consentire l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del fuoco, gli accessi alle aree dove sorgono gli edifici oggetto della presente norma devono avere i seguenti requisiti minimi: - larghezza: 3,50 m; altezza libera: 4 m; raggio di svolta: 13 m; pendenza: non superiore al 10 %; resistenza al carico: almeno 20 tonnellate (8 sull'asse anteriore, 12 sull'asse posteriore, passo 4 m). 5.4 Accostamento mezzi di soccorso Per le strutture ricettive ubicate ad altezza superiore a 12 m, deve essere assicurata la possibilità di accostamento all'edificio delle autoscale dei Vigili del fuoco almeno ad una faccia- 4. DISPOSIZIONI PER LE RETI DI IDRANTI 4.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Ai fini della determinazione della continuità dell'alimentazione idrica, la disponibilità del servizio può essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, come specificato dalla norma UNI 10779. Analogo criterio può essere utilizzato per la determinazione della continuità dell'alimentazione elettrica. Le predette attestazioni sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio. 5. DISPOSIZIONI PER GLI IMPIANTI SPRINKLER Per la progettazione, installazione e manutenzione dei sistemi automatici a pioggia, tipo sprinkler, può essere utilizzata la norma UNI EN 12845. A tale norma si potrà fare riferimento, per quanto applicabile, per la definizione dei requisiti minimi da soddisfare nella progettazione, installazione e manutenzione di impianti sprinkler installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Il ricorso a norme diverse dalla norma UNI EN 12845 è ammesso limitatamente a quelle pubblicate da organismi di standardizzazione, internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio. In tal caso, l'adozione dovrà essere integrale, inclusa la tipologia ed il dimensionamento dell'alimentazione idrica e delle eventuali misure accessorie, fatti salvi gli obblighi connessi all'impiego di prodotti soggetti a normativa comunitaria di armonizzazione 5. DISPOSIZIONI PER GLI IMPIANTI SPRINKLER 5.1 ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Le regole tecniche di prevenzioni incendi definiscono, relativamente ai sistemi automatici a pioggia, tipo sprinkler, la necessità di prevedere la realizzazione di detta protezione antincendio nonché la caratteristica dell'alimentazione idrica richiesta. La necessità di realizzare un sistema automatico a pioggia può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Per le attività indicate in tabella 2, già regolamentate prima della entrata in vigore del presente decreto, si applicano, ad integrazione delle prescrizioni contenute nei predetti provvedimenti, le indicazioni della stessa tabella. Tabella 2 IMPIANTI SPRINKLER [4] Disposizione vigente Attività Autorimesse DM 1.2.1986 Attività ricettive DM 9.4.1994 Strutture sanitarie DM 8.9.2002 Classificazione degli Caratteristiche minime dell'alimentazione idrica richiesta, sprinkler prescritto l'impiansecondo la norma UNI EN to sprinkler 12845 [3] Singola. Ambienti e casi indicati nel D.M. 1.2.1986 Secondo norma UNI EN 12845 Singola superiore [1] Secondo norma UNI Doppia EN 12845 Ambienti e casi indicati nel DM 18.9.2002 Singola (esempio: Secondo norma UNI (fino a 100 posti letto) - Ambienti con carico incendio > 30 Kg/mq; EN 12845 Superiore locali tra -10m e comunque oltre il 1° Se superiori ai 1000 posti letto piano interrato) Uffici (strutture di nuova costruzio- DM 22.2.2006 ne) Singola Ambienti e casi indicati nel DM 22.2.2006 Secondo norma UNI EN 12845 Superiore. [2] Ambienti indicati nel DM 19.8.1996 Locali di pubblico spettacolo (oltre 100 posti letto) (Esempio: - Locali deposito e laboratorio con carico inSecondo norma UNI DM 19.08.1996 cendio > 30 kg/mq; - locali esposizione e vendita con sup. > 10 mq; EN 12845 - Singola Singola superiore (per teatri oltre 2000 posti o area complessiva superiore a 10.000 mq). Singola Impianti sportivi Scuole DM 18.03.1996 Locali deposito con carico incendio supe- Secondo norma UNI Singola superiore (per impianti al chiuso con oltre EN 12845 4000 spettatori e all'aperto oltre 10.000 spettatori). DM 26.8.1992 Singola Locali interrati senza presenza continuaSecondo norma UNI tiva di personale e con carico di incendio Singola superiore EN 12845 (oltre 800 presenze). Note: [1] Il DM 1.2.1986 consente, in alternativa all'impianto sprinkler, [2] Sono consentite altre tipologie di impianti automatici con agente estinguente compatibile con il luogo di installazione [3] È ammessa l'alimentazione di tipo combinato come da UNI EN 12845. [4] 5.2 IMPIANTI SPRINKLER NELLE ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI 5. DISPOSIZIONI PER GLI IMPIANTI SPRINKLER 5.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI La necessità di prevedere una protezione con impianti automatici a pioggia, tipo sprinkler, e la tipologia di alimentazione idrica prevista sono stabilite dal progettista sulla base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Quanto sopra potrà anche essere valutato dal Comando provinciale nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 ° agosto 2011, n. 151. 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI Per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione di tali impianti si applicano le relative norme pubblicate dall'Ente di normalizzazione Europea o le norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio, fatti salvi gli obblighi connessi all'impiego di prodotti soggetti a normativa comunitaria di armonizzazione. Per gli impianti descritti nel presente paragrafo, possono essere applicate le norme di seguito elencate: - UNI 9795 per gli impianti di rivelazione e segnalazione allarme incendio; - UNI EN 15004 e UNI 11280 per gli impianti che utilizzano agenti estinguenti gassosi; - UNI 9494 per gli impianti di controllo del fumo e del calore; - UNI EN 13565-2 per gli impianti a schiuma; - UNI EN 12416-2 per gli impianti a polvere, la norma; - UNI CEN/TS 14972 per gli impianti ad acqua nebulizzata; - UNI CEN/TS 14816 per gli impianti spray ad acqua; - UNI ISO 15779 per gli impianti ad aerosol condensato. 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI NOTA: Gli impianti automatici ad acqua frazionata tipo "Water mist" (impianti di estinzione incendio che si basano sull'utilizzo di acqua nebulizzata ad alta pressione, diffusa nell'ambiente sotto forma di nebbia [mist] con gocce finissime [Φ≈50÷150 micron], che si trasformano rapidamente in vapore acqueo) realizzati secondo i criteri della norma NFPA 750, possono essere accettati qualora siano reperibili prove effettuate da un laboratorio europeo notificato, secondo un protocollo internazionale che preveda test di spegnimento su scala reale riferiti agli ambienti nei quali si intende installare l'impianto e alla tipologia e quantità di materiali combustibili in essi contenuti. La progettazione dell'impianto dovrà essere realizzata sulla base dei parametri di funzionamento determinati secondo le suddette prove e la rispondenza dell'impianto al progetto dovrà essere attestata secondo le consuete procedure – ad oggi secondo il DM 7/8/2012 (Nota prot. n. P404/4101 sott. 72/C1(17) del 31/3/2004). NOTA: L'installazione sulla copertura di elementi fissi in materiale plastico non può essere equiparata all'installazione degli EFC, in quanto non risponde alle correlate caratteristiche prestazionali previste dalla norma UNI 9494 (Nota prot. n. P379/4147 sott. 4 del 9 marzo 1999 relativamente agli elementi in vetroresina o policarbonato utilizzati quali evacuatori di fumo e calore). 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI 6.1 ATTIVITÀ REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI Le regole tecniche di prevenzione incendi definiscono, relativamente agli impianti descritti al paragrafo 6, la necessità di prevederne l'installazione, nonché la loro caratterizzazione.(*) La necessità di prevedere la realizzazione di uno di detti impianti può inoltre essere stabilita nell'ambito della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. (*) Ad esempio, per i locali di pubblico spettacolo, gli impianti di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi previsti dal titolo XVI del DM 19/8/1996, devono essere realizzati a regola d’arte secondo le norme UNI 9795. 6. DISPOSIZIONI PER GLI ALTRI IMPIANTI 6.2 ATTIVITÀ NON REGOLAMENTATE DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI DI PREVENZIONE INCENDI La necessità di prevedere la realizzazione di uno degli impianti di protezione attiva descritti al paragrafo 6 è stabilita dal progettista, sulla base della valutazione del rischio d'incendio di cui alla normativa vigente. Tale necessità potrà anche essere valutata dal Comando provinciale nell'ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151. Nota DCPREV prot. n. 8879 del 4 luglio 2012 Sistemi di protezione attiva antincendio a Sprinkler realizzati secondo norme di riferimento diverse dalla EN 12845. Una volta effettuata la scelta della norma di progettazione idonea per la protezione del rischio in esame, il professionista è necessariamente tenuto a seguirla integralmente, inclusa la tipologia ed il dimensionamento dell'alimentazione idrica e delle eventuali misure accessorie. Tutte le norme tecniche di progettazione ed installazione di tali sistemi contengono sempre i riferimenti di tutte le norme di prodotto dei componenti con cui i sistemi devono essere realizzati. Tale requisito è fondamentale affinchè siano garantite le prestazioni attese del sistema. Trattandosi di installazioni fisse, tali sistemi ricadono nel campo di applicazione della direttiva 89/196/CEE "prodotti da costruzione". Tale direttiva prevede obbligatoriamente la marcatura CE dei prodotti immessi sul mercato dell'Unione Europea e del SEE per i quali siano disponibili norme armonizzate di prodotto e sia terminato il periodo di coesistenza con le disposizioni nazionali previgenti. FINE PRIMO ROUND!