ARRESTO CARDIORESPIRATORIO
PROTOCOLLI BLS e BLSD
APPROCCIO ALL’EMERGENZA
PRIMARIA
Dr. V. Costanzo
TIPO
DI EVENTO
LEGGE DELLA “SFIGA”
IL SOCCORRITORE
PARAMEDIC
DPR 27 marzo 1992
Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni
per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza
pubblicato sulla G.U. n. 76 del 31/3/92 - Serie Generale
Repertorio Atti n. 1711 del 22 maggio 2003
CONFERENZA STATO REGIONI
SEDUTA DEL 22 MAGGIO 2003
SOCCORRITORE
SOCCORRITORE
Tale qualifica viene conferita dopo la frequenza ed il superamento di un
apposito corso, secondo modalità organizzative definite in ambito
regionale.
Il Soccorritore deve possedere, inoltre, le conoscenze di base e le
capacità utili per l’espletamento delle attività inerenti il trasporto
ordinario per conto del S.S.N., secondo programmi, modalità di
svolgimento e verifiche da stabilirsi a livello regionale.
Il personale Soccorritore, operante nel sistema dell’emergenza – urgenza
sanitaria ed in particolare nel “sistema 118”, deve ricevere una
formazione che rispetti gli stessi requisiti di uniformità del personale
sanitario.
I programmi dei corsi hanno lo scopo di raggiungere i seguenti obiettivi
formativi che assicurino conoscenza, operatività e comportamenti tali da
garantire un livello idoneo di prestazioni
1. conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza;
2. conoscenza delle procedure di triage extraospedaliero;
3. nozioni di organizzazione del sistema di emergenza sanitaria;
4. conoscenza e abilità nelle manovre di supporto alle funzioni vitali di
base e utilizzo del defibrillatore semiautomatico;
5. conoscenza e abilità nelle manovre di immobilizzazione e gestione del
paziente traumatizzato;
6. conoscenza dei protocolli attivati all’interno della Centrale Operativa e
sui mezzi di soccorso;
7. conoscenza dei protocolli attivati nelle strutture ospedaliere ed
extraospedaliere inserite nel sistema dell’emergenza – urgenza sanitaria;
8. conoscenza dei protocolli di coordinamento con gli altri servizi
pubblici addetti all’emergenza (Polizia, Vigili del Fuoco, etc.);
9. conoscenza e capacità di controllo di attrezzature di competenza
presenti sui mezzi di soccorso e degli strumenti di radiocomunicazione;
10. conoscenza delle modalità di integrazione dei protocolli operativi per
maxiemergenze, grandi eventi ed emergenze non convenzionali;
11. capacità di relazione con l’èquipe e con l’utenza;
12. elementi di medicina legale.
Soccorritore Militare
Proroga Legge 12 del 24.2.2009 Articolo 4 comma 9
Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali
(articolo 4, comma 9)
Disposizioni relative alle attività di primo soccorso in favore del
personale militare nelle aree operative in cui si svolgono le missioni
internazionali, nonché sui mezzi aerei e unità navali impegnati in
operazioni militari al di fuori dello spazio aereo e delle acque territoriali
nazionali, nei casi di urgenze ed emergenze.
Proroga Legge 12 del 24.2.2009 Articolo 4 comma 9
Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali
(articolo 4, comma 9)
Previsto che, in tali casi, in assenza di personale medico, gli infermieri
militari, specificamente formati e addestrati, possano effettuare manovre
per il sostegno di base e avanzato delle funzioni vitali e per il supporto di
base e avanzato nella fase di pre-ospedalizzazione del traumatizzato.
Nelle stesse evenienze, in assenza di personale sanitario, è consentito ai
militari delle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, formati
quali soccorritori militari, di procedere all’applicazione di tecniche di
primo soccorso, nei limiti di quanto previsto dal Protocollo d’intesa
sottoscritto dal Ministero della difesa e dal Ministero del lavoro, della
salute e delle politiche sociali in data 17 novembre 2008.
Proroga Legge 12 del 24.2.2009
Articolo 4 comma 9
Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni
internazionali (articolo 4, comma 9)
. Le azioni del soccorritore militare autorizzate dal citato Protocollo sono
così individuate:
- identificazione delle priorità di intervento in caso di più feriti;
applicazione delle comuni tecniche di Basic Life Support and
Defibrillation - Bls (D), per il sostegno dei parametri vitali del ferito;
- emostasi per compressione, applicazione di lacci emostatici e di
presidi sanitari a pronta azione emostatica;
- somministrazione di fluido terapia con cristalloidi mediante opportuno
accesso venoso; stabilizzazione delle fratture ed appropriato utilizzo
della tavola spinale nei traumi della colonna vertebrale;
- somministrazione di antidolorifici tipo Tramadolo per via sublinguale,
di antinfiammatori non steroidei per via intramuscolare;
- somministrazione di antibiotici per via intramuscolare, nei casi in cui
l’arrivo dei soccorsi sanitari risulti ritardato e il ferito sia a rischio di
complicazioni infettive.
IL SISTEMA DI ASSISTENZA
SANITARIA A TERRA
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE :
MEDICO DI BASE E PEDIATRA DI LIBERA SCELTA
+
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE (GUARDIA MEDICA)
IN H/24
IL SISTEMA DI SOCCORSO
SANITARIO A TERRA
COME SI ATTIVA IL SISTEMA DI
SOCCORSO SANITARIO
DIGITANDO 1+1+8
SISTEMA DI SOCCORSO EUROPEO
DIGITANDO 1+1+2
SOCCORSO IN MARE
Canale 16 VHF (156.800 Mhz)
IL SISTEMA DI SOCCORSO
RETE OSPEDALIERA
VOLONTARIATO
FORZE ARMATE
SERVIZIO NAZIONALE
DELLA PROTEZIONE CIVILE
SALA ITALIA
Organizzazione nazionale della risposta
all’emergenza
PROTEZIONE CIVILE
DIFESA CIVILE
• Catastrofi naturali
• Atti terroristici
• Emergenze incidentali
• Guerra
• Situazioni e minacce
non meglio o ancora
definibili
Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria
Gestione delle Emergenze Nazionali
SIT ROOM
EMERCOM
(Sala Italia)
CITDC
(Viminale – Forte Braschi
DC 75)
C.I.T.D.C.
LA CHIAMATA
DI
SOCCORSO
ATTIVAZIONE DEL SISTEMA
CAUSE E CIRCOSTANZE
DELL’INFORTUNIO
1 - LUOGO
LUOGO
PUNTI DI RIFERIMENTO
LA CHIAMATA DI SOCCORSO
1 - LUOGO
2 - NUMERO DELLE
PERSONE COINVOLTE
2 - NUMERO DELLE PERSONE
COINVOLTE
IMPORTANTE PER LA
PREDISPOSIZIONE ADEGUATA
DEL SOCCORSO
2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE
Cause e circostanze dell’infortunio
1 - LUOGO
2 - NUMERO DELLE
PERSONE COINVOLTE
3 - STATO DEGLI INFORTUNATI
EVENTUALI SITUAZIONI E
NECESSITA’ PARTICOLARI
CORRETTA COMUNICAZIONE
COMUNICARE TUTTE LE INFORMAZIONI
IN MODO CHIARO E PRECISO AL
NUMERO DI EMERGENZA E ATTENDERE
LA AUTORIZZAZIONE PRIMA DI
CHIUDERE IL COLLEGAMENTO
SISTEMI DI COMUNICAZIONE
- TELEFONO (RETE FISSA - TACS - GSM - SAT)
- RADIO (VHF, CB, OC, ECC.)
- FAX, TELEX, POSTA ELETTRONICA
- QUALIASI ALTRO SISTEMA
TELEFONO
(RETE FISSA - TACS - GSM - SATELLITARE)
SISTEMI DI COMUNICAZIONE
RADIO (VHF, CB, LPD, ecc.)
SISTEMI DI COMUNICAZIONE
FAX, TELEX, POSTA ELETRONICA
SISTEMI DI COMUNICAZIONE
QUALIASI ALTRO SISTEMA
COMUNICAZIONI IN EMERGENZA
COMUNICAZIONI
COMUNICAZIONI
COMUNICAZIONI
SCENA DELL’INFORTUNIO
RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI
SCENA DELL’INFORTUNIO
PREVISIONE DEI PERICOLI EVIDENTI E
DI QUELLI PROBABILI
ACCERTAMENTO
DELLE CONDIZIONI
PSICOFISICHE
DELL’INFORTUNATO
FUNZIONI VITALI
POLSI NEL BAMBINO
POLSO FEMORALE
POLSO BRACHIALE
ATTIVITA’ ELETTRICA DEL CUORE
ASISTOLIA
ASISTOLIA
Domande ?
ATTIVITA’ NORMALE / FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE
DEFIBRILLAZIONE
DEFIBRILLAZIONE
DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO
FUNZIONI VITALI
RESPIRAZIONE
INSPIRAZIONE / ESPIRAZIONE
INSPIRAZIONE / ESPIRAZIONE
IN CASO DI APNEA :
CI SONO OSTACOLI AL PASSAGGIO
DELL’ARIA ?
ostacoli al passaggio dell’aria
• Corpo estraneo (pezzi di cibo, piccoli giocattoli nei
bambini ecc.) ;
• Edema della laringe (crisi allergica, difterite, ecc.) ;
• Liquidi (sangue, secrezioni ecc.) ;
Attenzione ai pazienti defedati, con malattie neurologiche e
alle persone sottoposti a terapie farmacologiche antipsicotiche
SOFFOCAMENTO
DA
CORPO
ESTRANEO
MANOVRA
DI
HEIMLIK
MANOVRA
DI
HEIMLIK
MANOVRA
DI
HEIMLIK
IN
GRAVIDANZA
AUTOSOCCORSO
AUTOSOCCORSO
Disostruzione pediatrica
CIANOSI INIZIALE
(PERIFERICA)
CIANOSI GENERALIZZATA
(CENTRALE)
MONOSSIDO DI CARBONIO
COLORITO ROSSO CILIEGIA
TIPI DI DISPNEA
INSPIRATORIA
OSTRUZIONE ALTA DELLE VIE RESPIRATORIE
RARA MA SPESSO FATALE
HB
TIPI DI DISPNEA
INSPIRATORIA
OSTRUZIONE ALTA DELLE VIE RESPIRATORIE
RARA MA SPESSO FATALE
HB
Kit cricotomia
PAUSA
?
BASIC LIFE SUPPORT
IL SOCCORSO PRECOCE
IRC
International Resuscitation Council
PROTOCOLLO 2000
IRC 2000
SE IL SOCCORRITORE NON E’ SOLO
FA CHIAMARE IL “118”
IRC 2000
SE IL SOCCORRITORE E’ SOLO :
DOPO AVER VERIFICATO LA
ASSENZA DI ATTIVITA’
RESPIRATORIA…..
IRC 2000
…….SI ALLONTANA A
CHIAMARE IL “118”…..
IRC 2000
..MA IN CASO DI..
- TRAUMA
- ANNEGAMENTO
- OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE
- INTOSSICAZIONE DA FARMACI ED
ALCOOL…...
IRC 2000
..PRIMA DI ALLONTANARSI
ESEGUE
1 MINUTO
DI
BLS
IRC 2000
1 - IPERESTENSIONE DEL CAPO
2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE
3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO
IPERESTENSIONE DEL CAPO
IPERESTENSIONE DEL CAPO
ERC
European Resuscitation Council - 2000
1 - IPERESTENSIONE DEL CAPO
2 - CONTROLLO DEL CAVO
ORALE
3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO
IRC 2000
Rimozione manuale di corpi estranei
IRC 2000
Aspirazione di liquidi e secrezioni
ERC
European Resuscitation Council - 2000
Aspirazione di liquidi e secrezioni
ERC
European Resuscitation Council - 2000
IRC 2000
1 - IPERESTENSIONE DEL CAPO
2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE
3 - SOLLEVAMENTO DEL
MENTO
SOLLEVAMENTO DEL MENTO
IRC 2000
GAS : (10 secondi)
GUARDA, ASCOLTA, SENTI
GAS
GAS
IRC
2000
BLS IRC 2000
Rapporto 15 : 2
BLS IRC 2000
Rapporto 15 : 2
BLS IRC 2000
Bambino : Rapporto 5 : 1
INSUFFLAZIONE
INSUFFLAZIONE
INSUFFLAZIONE
IRC 2000
OGNI INSUFFLAZIONE DEVE DURARE 2
SECONDI
IRC 2000
LA VENTILAZIONE E’ EFFICACE
QUANDO DETERMINA L’ESPANSIONE
DEL TORACE
BLS A 2 OPERATORI
BLS A 2 OPERATORI CON
MSCHERA DI AMBU
MASCHERA DI AMBU
MASCHERA DI AMBU
MASCHERA DI AMBU
MASCHERA DI AMBU
PALLONE DI AMBU
PALLONE DI AMBU
PALLONE DI AMBU
PALLONE DI AMBU
PALLONE DI AMBU
PALLONE DI AMBU
PALLONE DI AMBU
PALLONE DI AMBU
IRC 2000
M.C.E.
MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO
PUNTO DI COMPRESSIONE
Iperestensione del capo
PUNTO DI COMPRESSIONE
1
2
3
PUNTO DI COMPRESSIONE
ARRESTO CARDIACO
MCE
MCE
MCE
IRC 2000
BAMBINO
1 INSUFFLAZIONI
/
5 COMPRESSIONI
BAMBINO
BAMBINO
IRC 2000
PROTOCOLLO IRC 2005
PROTOCOLLO IRC 2005
NELLE FASI INIZIALI DELL’ARRESTO
LA VENTILAZIONE
E’ MENO IMPORTANTE DELLE
COMPRESSIONI TORACHE
PROTOCOLLO IRC 2005
RAPPORTO COMPRESSIONI / VENTILAZIONE
30 / 2
PROTOCOLLO IRC 2000
Il soccorritore operava una modesta estensione del capo con una mano
sulla fronte della vittima, osservava e ispezionava il cavo orale, quindi
iperestendeva il capo (se non si sospettavano traumi alla colonna
cervicale) con l'aiuto di due dita dell'altra mano sulla punta del mento.
PROTOCOLLO IRC 2005
Si posizionano le mani sulla fronte e sulla punta del mento e si procede
alla iperestensione del capo ed al sollevamento del mento. Non é previsto
alcun controllo visivo delle vie aeree o esplorazione del cavo orale con le
dita, tranne quando si sospetta un'ostruzione del cavo orale.
PROTOCOLLO IRC 2000
si ricercava il punto di repere al centro del torace facendo scorrere l'indice ed il medio
sul margine inferiore della gabbia toracica fino al congiungimento delle coste con lo
sterno; si posizionava il dito medio su questo punto, si appoggiava l'indice sullo sterno,
facendo scorrere la mano libera sullo sterno si appoggiava di fianco all'indice. Si
sovrapponeva poi l'altra mano alla prima. Frequenza delle compressioni circa 100 al
minuto
PROTOCOLLO IRC 2005
si pone la parte prossimale del palmo al centro del torace facendo attenzione ad
appoggiarla sullo sterno e non sulle coste. Sovrapporre l'altra mano alla prima.
Intrecciare le dita delle due mani sovrapposte. Non appoggiarsi sopra l'addome
superiore o l'estremità inferiore dello sterno. Frequenza delle compressioni circa 100 al
minuto
In alcuni casi in cui vi è una chiara compromissione delle vie aeree,
facilmente riconoscibile anche dal soccorritore laico
Va assolutamente eseguita, in associazione alle
compressioni toraciche, la ventilazione
NO !
POSIZIONE ANTISHOCK
POSIZIONE ANTISHOCK
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
MOVIMENTI SINCRONI
MOVIMENTI SINCRONI
CAPO
SQUADRA
BARELLA A CANOA
BARELLA A CUCCHIAIO
BARELLA IMPILABILE
BARELLA
DA
RECUPERO
TAVOLA
SPINALE
TELI
BARELLA
PIEGHEVOLE
PAUSA
?
IL RIFLESSO FOTOMOTORE
RIFLESSO FOTOMOTORE
RIFLESSO FOTOMOTORE
MIDRIASI
Mancanza di luce
Atropa Belladonna (Atropina)
Ipossia / Anossia / Agonia
MIDRIASI
Sindrome da Astinenza da Oppiacei
MIDRIASI FISSA
ASSENZA DI RIFLESSO FOTOMOTORE
MIOSI
MIOSI
Luce
Assunzione di Oppiacei
Overdose da oppiacei
CARFENTANIL ?
NALOXONE (NARCAN)
ANISOCORIA
ANISOCORIA
ATTREZZATURA
UTILE PER IL
BLS
VITE APRIBOCCA
PINZA TIRALINGUA
CANNULA DI GUEDEL
CANNULA DI GUEDEL
CANNULA DI GUEDEL
CANNULA DI GUEDEL
CANNULA DI GUEDEL
CANNULA DI GUEDEL
CANNULA DI GUEDEL
KIT DI PRIMO SOCCORSO
KIT DI PRIMO SOCCORSO
ZAINO SANITARIO di SOCCORSO tipo A (ALS),
ZAINO SANITARIO DI SOCCORSO tipo B (BLS)
KIT DI AUTOMEDICAZIONE INDIVIDUALE
DOMANDE ?
CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
ACCESSO PRECOCE
BLS PRECOCE
DEFIBRILLAZIONE PRECOCE
ALS PRECOCE
L’importanza della catena della
sopravvivenza
Aumento del tasso di sopravvivenza
Miglioramento delle condizioni di vita
DEFIBRILLAZIONE
PRECOCE
Il SOCCORSO PRECOCE
1
0.9
0.8
0.7
0.6
0.5
0.4
0.3
0.2
0.1
0
0 m in
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
2,5
m in
7,5
m in
10m in
LIFEPAK® 500
Defibrillatori
Semiautomatici
INTUBAZIONE ORO TRACHEALE
ALGORITMO UNIVERSALE ALS
ARRESTO CARDIACO
PUGNO PRECORDIALE (SE INDICATO)
ALGORITMO BLS (SE INDICATO)
CONNETTERE IL MONITOR-DEFIBRILLAZIONE
ALGORITMO UNIVERSALE ALS
CONNETTERE IL MONITOR-DEFIBRILLAZIONE
VALUTARE IL RITMO
(Controllo del Polso)
FV / TV
NON FV / TV
DEFIBRILLARE FINO A 3 VOLTE
3 MINUTI DI RCP
(1 MINUTO SE SUBITO DOPO DEFIBRILLAZIONE)
ALGORITMO UNIVERSALE ALS
DURANTE LA RCP :
CONTROLLARE GLI ELETTRODI
CONTROLLARE LA POSIZIONE DELLE PIASTRE
CONTROLLARE LE CONNESSIONI
VERIFICARE VIE AEREE E OSSIGENO
VERIFICARE ACCESSO VENOSO
SOMMINISTRARE ADRENALINA OGNI 3 MINUTI
CONSIDERARE : AMIODARONE, ATROPINA, PACING,
TAMPONE
CAUSE PRIMITIVE DI ARRESTO
CARDIACO
ISCHEMIA
INFARTO MIOCARDICO
CARDIOPATIA IPERTENSIVA
PATOLOGIE VALVOLARI
FARMACI
ACIDOSI
DISORDINI ELETTROLITICI
IPOTERMIA
ELETTROCUZIONE
GCS - Glasgow Coma Score
SC
APERTURA
OCCHI
RISPOSTA
VERBALE
RISPOSTA
MOTORIA
Spontanea
Agli stimoli verbali
Al dolore
Nessuna
Punteggio apertura occhi
4
3
2
1
Orientata, appropriata
Confusa
Parole inappropriate
Suoni incomprensibili
Nessuna
Punteggio risposta verbale
5
4
3
2
1
Obbedisce al comando
Localizza il dolore
Retrae al dolore
Flette al dolore
Estende al dolore
Nessuna
Punteggio risposta
motoria
6
5
4
3
2
1
Punteggio del GCS: A + B + C
A
B
C
ALGORITMO BASIC LIFE SUPPORT
VALUTA LA RISPOSTA (SCUOTI E CHIAMA)
APRI LE VIE AEREE
(IPERESTENDI LA TESTA E SOLLEVA IL MENTO)
CONTROLLA IL RESPIRO (GAS)
SE RESPIRA : POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
VENTILA (2 VENTILAZIONI EFFICACI)
VALUTA PER NON PIU’ DI 10 SECONDI
(RICERCA SEGNI DI CIRCOLO SPONTANEO)
CIRCOLAZIONE PRESENTE
CIRCOLAZIONE ASSENTE
CONTINUA A VENTILARE
Polso ogni minuto
CONTINUA LE COMPRESSIONI
100 al minuto con rapporto 15 : 2
oppure 30 : 2
ALGORITMO TRATTAMENTO
ARRESTO CARDIACO CON DAE
VALUTA LA VITTIMA SECONDO LE LINEE GUIDA BLS
EFFETTUA IL BLS SE IL DAE NON E’ IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE
ACCENDI IL DEFIBRILLATORE
COLLEGA GLI ELETTRODI
SEGUI LE ISTRUZIONI VOCALI E VISIVE
ANALIZZA
SHOCK INDICATO
SHOCK NON INDICATO
DOPO 3 SHOCK RCP 1 MIN
SENZA SEGNI DI CIRCOLO
RCP 1 MINUTO
CONTINUARE FINO AD INIZIO ALS
ACCESSO AL CIRCOLO EMATICO PER
SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI
SOMMINISTRAZIONE DI LIQUIDI
PRELIEVI EMATICI
INSERIMENTO DI UN PACEMAKER
ENDOCAVITARIO
VIA ENDOVENOSA
VIA ENDOVENOSA
AGO A FARFALLA (BUTTERFLY)
VIA ENDOVENOSA
AGO CANNULA
tassativo mantenimento di una vena
VIA ENDOVENOSA
ACCESSO VENOSO PERIFERICO
ACCESSO VENOSO CENTRALE
VIA ENDOSSEA
B.I.G.
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
VIA ENDOSSEA
(BIG)
ALTRI PRESIDI UTILIZZATI NEL
TRATTAMENTO DELL’ARRESTO CARDIACO
OSSIGENO
MANOMETRO
FLUSSIMETRO
PULSIOSSIMETRO
INTUBAZIONE
ORDINE = SICUREZZA
INTUBAZIONE ORO TRACHEALE
S
T
O
P
Aspetti Etici e Medico Legali della
Rianimazione
Dr. V. COSTANZO
RAPPORTO CON I FAMILIARI
Familiari presenti alla RCP
MIGLIORE ACCETTAZIONE
DELLA REALTA DELLA MORTE
ED ELABORAZIONE DEL
LUTTO
Familiari presenti alla RCP
POSSIBILITA’ DI COMUNICARE
FINO A CHE POSSIBILE CON
IL CONGIUNTO
Familiari presenti alla RCP
MANCATA SEPARAZIONE
Familiari presenti alla RCP
CONSTATAZIONE CHE E’ STATO
FATTO TUTTO POSSIBILE
Familiari presenti alla RCP
CONTATTO CON IL CORPO
Familiari presenti alla RCP
POSSIBILE PER LO STAFF LA
ANTICIPAZIONE DEI BISOGNI DEI
FAMILIARI
POSSIBILI CRITICITA’
SPETTACOLO SPIACEVOLE
POSSIBILI CRITICITA’
INTERFERENZE
NECESSITA’ / OPPORTUNITA’
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
CONTATTO IMMEDIATO CON STAFF
STANZA IDONEA
GESTIONE DELLA REAZIONE
VISIONE DELLA SALMA
CONFORTO RELIGIOSO
PROCEDURE LEGALI
SUPPORTO PER IL TEAM
Grazie
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Modulo 1 - Ministero della Salute