ARRESTO CARDIORESPIRATORIO PROTOCOLLI BLS e BLSD APPROCCIO ALL’EMERGENZA PRIMARIA Dr. V. Costanzo TIPO DI EVENTO LEGGE DELLA “SFIGA” IL SOCCORRITORE PARAMEDIC DPR 27 marzo 1992 Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza pubblicato sulla G.U. n. 76 del 31/3/92 - Serie Generale Repertorio Atti n. 1711 del 22 maggio 2003 CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA DEL 22 MAGGIO 2003 SOCCORRITORE SOCCORRITORE Tale qualifica viene conferita dopo la frequenza ed il superamento di un apposito corso, secondo modalità organizzative definite in ambito regionale. Il Soccorritore deve possedere, inoltre, le conoscenze di base e le capacità utili per l’espletamento delle attività inerenti il trasporto ordinario per conto del S.S.N., secondo programmi, modalità di svolgimento e verifiche da stabilirsi a livello regionale. Il personale Soccorritore, operante nel sistema dell’emergenza – urgenza sanitaria ed in particolare nel “sistema 118”, deve ricevere una formazione che rispetti gli stessi requisiti di uniformità del personale sanitario. I programmi dei corsi hanno lo scopo di raggiungere i seguenti obiettivi formativi che assicurino conoscenza, operatività e comportamenti tali da garantire un livello idoneo di prestazioni 1. conoscenza dei sistemi di autoprotezione e sicurezza; 2. conoscenza delle procedure di triage extraospedaliero; 3. nozioni di organizzazione del sistema di emergenza sanitaria; 4. conoscenza e abilità nelle manovre di supporto alle funzioni vitali di base e utilizzo del defibrillatore semiautomatico; 5. conoscenza e abilità nelle manovre di immobilizzazione e gestione del paziente traumatizzato; 6. conoscenza dei protocolli attivati all’interno della Centrale Operativa e sui mezzi di soccorso; 7. conoscenza dei protocolli attivati nelle strutture ospedaliere ed extraospedaliere inserite nel sistema dell’emergenza – urgenza sanitaria; 8. conoscenza dei protocolli di coordinamento con gli altri servizi pubblici addetti all’emergenza (Polizia, Vigili del Fuoco, etc.); 9. conoscenza e capacità di controllo di attrezzature di competenza presenti sui mezzi di soccorso e degli strumenti di radiocomunicazione; 10. conoscenza delle modalità di integrazione dei protocolli operativi per maxiemergenze, grandi eventi ed emergenze non convenzionali; 11. capacità di relazione con l’èquipe e con l’utenza; 12. elementi di medicina legale. Soccorritore Militare Proroga Legge 12 del 24.2.2009 Articolo 4 comma 9 Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali (articolo 4, comma 9) Disposizioni relative alle attività di primo soccorso in favore del personale militare nelle aree operative in cui si svolgono le missioni internazionali, nonché sui mezzi aerei e unità navali impegnati in operazioni militari al di fuori dello spazio aereo e delle acque territoriali nazionali, nei casi di urgenze ed emergenze. Proroga Legge 12 del 24.2.2009 Articolo 4 comma 9 Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali (articolo 4, comma 9) Previsto che, in tali casi, in assenza di personale medico, gli infermieri militari, specificamente formati e addestrati, possano effettuare manovre per il sostegno di base e avanzato delle funzioni vitali e per il supporto di base e avanzato nella fase di pre-ospedalizzazione del traumatizzato. Nelle stesse evenienze, in assenza di personale sanitario, è consentito ai militari delle Forze armate, compresa l’Arma dei carabinieri, formati quali soccorritori militari, di procedere all’applicazione di tecniche di primo soccorso, nei limiti di quanto previsto dal Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero della difesa e dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali in data 17 novembre 2008. Proroga Legge 12 del 24.2.2009 Articolo 4 comma 9 Attività di primo soccorso nel personale impiegato in missioni internazionali (articolo 4, comma 9) . Le azioni del soccorritore militare autorizzate dal citato Protocollo sono così individuate: - identificazione delle priorità di intervento in caso di più feriti; applicazione delle comuni tecniche di Basic Life Support and Defibrillation - Bls (D), per il sostegno dei parametri vitali del ferito; - emostasi per compressione, applicazione di lacci emostatici e di presidi sanitari a pronta azione emostatica; - somministrazione di fluido terapia con cristalloidi mediante opportuno accesso venoso; stabilizzazione delle fratture ed appropriato utilizzo della tavola spinale nei traumi della colonna vertebrale; - somministrazione di antidolorifici tipo Tramadolo per via sublinguale, di antinfiammatori non steroidei per via intramuscolare; - somministrazione di antibiotici per via intramuscolare, nei casi in cui l’arrivo dei soccorsi sanitari risulti ritardato e il ferito sia a rischio di complicazioni infettive. IL SISTEMA DI ASSISTENZA SANITARIA A TERRA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE : MEDICO DI BASE E PEDIATRA DI LIBERA SCELTA + CONTINUITA’ ASSISTENZIALE (GUARDIA MEDICA) IN H/24 IL SISTEMA DI SOCCORSO SANITARIO A TERRA COME SI ATTIVA IL SISTEMA DI SOCCORSO SANITARIO DIGITANDO 1+1+8 SISTEMA DI SOCCORSO EUROPEO DIGITANDO 1+1+2 SOCCORSO IN MARE Canale 16 VHF (156.800 Mhz) IL SISTEMA DI SOCCORSO RETE OSPEDALIERA VOLONTARIATO FORZE ARMATE SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE SALA ITALIA Organizzazione nazionale della risposta all’emergenza PROTEZIONE CIVILE DIFESA CIVILE • Catastrofi naturali • Atti terroristici • Emergenze incidentali • Guerra • Situazioni e minacce non meglio o ancora definibili Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Gestione delle Emergenze Nazionali SIT ROOM EMERCOM (Sala Italia) CITDC (Viminale – Forte Braschi DC 75) C.I.T.D.C. LA CHIAMATA DI SOCCORSO ATTIVAZIONE DEL SISTEMA CAUSE E CIRCOSTANZE DELL’INFORTUNIO 1 - LUOGO LUOGO PUNTI DI RIFERIMENTO LA CHIAMATA DI SOCCORSO 1 - LUOGO 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE IMPORTANTE PER LA PREDISPOSIZIONE ADEGUATA DEL SOCCORSO 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE Cause e circostanze dell’infortunio 1 - LUOGO 2 - NUMERO DELLE PERSONE COINVOLTE 3 - STATO DEGLI INFORTUNATI EVENTUALI SITUAZIONI E NECESSITA’ PARTICOLARI CORRETTA COMUNICAZIONE COMUNICARE TUTTE LE INFORMAZIONI IN MODO CHIARO E PRECISO AL NUMERO DI EMERGENZA E ATTENDERE LA AUTORIZZAZIONE PRIMA DI CHIUDERE IL COLLEGAMENTO SISTEMI DI COMUNICAZIONE - TELEFONO (RETE FISSA - TACS - GSM - SAT) - RADIO (VHF, CB, OC, ECC.) - FAX, TELEX, POSTA ELETTRONICA - QUALIASI ALTRO SISTEMA TELEFONO (RETE FISSA - TACS - GSM - SATELLITARE) SISTEMI DI COMUNICAZIONE RADIO (VHF, CB, LPD, ecc.) SISTEMI DI COMUNICAZIONE FAX, TELEX, POSTA ELETRONICA SISTEMI DI COMUNICAZIONE QUALIASI ALTRO SISTEMA COMUNICAZIONI IN EMERGENZA COMUNICAZIONI COMUNICAZIONI COMUNICAZIONI SCENA DELL’INFORTUNIO RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI SCENA DELL’INFORTUNIO PREVISIONE DEI PERICOLI EVIDENTI E DI QUELLI PROBABILI ACCERTAMENTO DELLE CONDIZIONI PSICOFISICHE DELL’INFORTUNATO FUNZIONI VITALI POLSI NEL BAMBINO POLSO FEMORALE POLSO BRACHIALE ATTIVITA’ ELETTRICA DEL CUORE ASISTOLIA ASISTOLIA Domande ? ATTIVITA’ NORMALE / FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE DEFIBRILLAZIONE DEFIBRILLAZIONE DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO FUNZIONI VITALI RESPIRAZIONE INSPIRAZIONE / ESPIRAZIONE INSPIRAZIONE / ESPIRAZIONE IN CASO DI APNEA : CI SONO OSTACOLI AL PASSAGGIO DELL’ARIA ? ostacoli al passaggio dell’aria • Corpo estraneo (pezzi di cibo, piccoli giocattoli nei bambini ecc.) ; • Edema della laringe (crisi allergica, difterite, ecc.) ; • Liquidi (sangue, secrezioni ecc.) ; Attenzione ai pazienti defedati, con malattie neurologiche e alle persone sottoposti a terapie farmacologiche antipsicotiche SOFFOCAMENTO DA CORPO ESTRANEO MANOVRA DI HEIMLIK MANOVRA DI HEIMLIK MANOVRA DI HEIMLIK IN GRAVIDANZA AUTOSOCCORSO AUTOSOCCORSO Disostruzione pediatrica CIANOSI INIZIALE (PERIFERICA) CIANOSI GENERALIZZATA (CENTRALE) MONOSSIDO DI CARBONIO COLORITO ROSSO CILIEGIA TIPI DI DISPNEA INSPIRATORIA OSTRUZIONE ALTA DELLE VIE RESPIRATORIE RARA MA SPESSO FATALE HB TIPI DI DISPNEA INSPIRATORIA OSTRUZIONE ALTA DELLE VIE RESPIRATORIE RARA MA SPESSO FATALE HB Kit cricotomia PAUSA ? BASIC LIFE SUPPORT IL SOCCORSO PRECOCE IRC International Resuscitation Council PROTOCOLLO 2000 IRC 2000 SE IL SOCCORRITORE NON E’ SOLO FA CHIAMARE IL “118” IRC 2000 SE IL SOCCORRITORE E’ SOLO : DOPO AVER VERIFICATO LA ASSENZA DI ATTIVITA’ RESPIRATORIA….. IRC 2000 …….SI ALLONTANA A CHIAMARE IL “118”….. IRC 2000 ..MA IN CASO DI.. - TRAUMA - ANNEGAMENTO - OSTRUZIONE DELLE VIE AEREE - INTOSSICAZIONE DA FARMACI ED ALCOOL…... IRC 2000 ..PRIMA DI ALLONTANARSI ESEGUE 1 MINUTO DI BLS IRC 2000 1 - IPERESTENSIONE DEL CAPO 2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE 3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO IPERESTENSIONE DEL CAPO IPERESTENSIONE DEL CAPO ERC European Resuscitation Council - 2000 1 - IPERESTENSIONE DEL CAPO 2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE 3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO IRC 2000 Rimozione manuale di corpi estranei IRC 2000 Aspirazione di liquidi e secrezioni ERC European Resuscitation Council - 2000 Aspirazione di liquidi e secrezioni ERC European Resuscitation Council - 2000 IRC 2000 1 - IPERESTENSIONE DEL CAPO 2 - CONTROLLO DEL CAVO ORALE 3 - SOLLEVAMENTO DEL MENTO SOLLEVAMENTO DEL MENTO IRC 2000 GAS : (10 secondi) GUARDA, ASCOLTA, SENTI GAS GAS IRC 2000 BLS IRC 2000 Rapporto 15 : 2 BLS IRC 2000 Rapporto 15 : 2 BLS IRC 2000 Bambino : Rapporto 5 : 1 INSUFFLAZIONE INSUFFLAZIONE INSUFFLAZIONE IRC 2000 OGNI INSUFFLAZIONE DEVE DURARE 2 SECONDI IRC 2000 LA VENTILAZIONE E’ EFFICACE QUANDO DETERMINA L’ESPANSIONE DEL TORACE BLS A 2 OPERATORI BLS A 2 OPERATORI CON MSCHERA DI AMBU MASCHERA DI AMBU MASCHERA DI AMBU MASCHERA DI AMBU MASCHERA DI AMBU PALLONE DI AMBU PALLONE DI AMBU PALLONE DI AMBU PALLONE DI AMBU PALLONE DI AMBU PALLONE DI AMBU PALLONE DI AMBU PALLONE DI AMBU IRC 2000 M.C.E. MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO PUNTO DI COMPRESSIONE Iperestensione del capo PUNTO DI COMPRESSIONE 1 2 3 PUNTO DI COMPRESSIONE ARRESTO CARDIACO MCE MCE MCE IRC 2000 BAMBINO 1 INSUFFLAZIONI / 5 COMPRESSIONI BAMBINO BAMBINO IRC 2000 PROTOCOLLO IRC 2005 PROTOCOLLO IRC 2005 NELLE FASI INIZIALI DELL’ARRESTO LA VENTILAZIONE E’ MENO IMPORTANTE DELLE COMPRESSIONI TORACHE PROTOCOLLO IRC 2005 RAPPORTO COMPRESSIONI / VENTILAZIONE 30 / 2 PROTOCOLLO IRC 2000 Il soccorritore operava una modesta estensione del capo con una mano sulla fronte della vittima, osservava e ispezionava il cavo orale, quindi iperestendeva il capo (se non si sospettavano traumi alla colonna cervicale) con l'aiuto di due dita dell'altra mano sulla punta del mento. PROTOCOLLO IRC 2005 Si posizionano le mani sulla fronte e sulla punta del mento e si procede alla iperestensione del capo ed al sollevamento del mento. Non é previsto alcun controllo visivo delle vie aeree o esplorazione del cavo orale con le dita, tranne quando si sospetta un'ostruzione del cavo orale. PROTOCOLLO IRC 2000 si ricercava il punto di repere al centro del torace facendo scorrere l'indice ed il medio sul margine inferiore della gabbia toracica fino al congiungimento delle coste con lo sterno; si posizionava il dito medio su questo punto, si appoggiava l'indice sullo sterno, facendo scorrere la mano libera sullo sterno si appoggiava di fianco all'indice. Si sovrapponeva poi l'altra mano alla prima. Frequenza delle compressioni circa 100 al minuto PROTOCOLLO IRC 2005 si pone la parte prossimale del palmo al centro del torace facendo attenzione ad appoggiarla sullo sterno e non sulle coste. Sovrapporre l'altra mano alla prima. Intrecciare le dita delle due mani sovrapposte. Non appoggiarsi sopra l'addome superiore o l'estremità inferiore dello sterno. Frequenza delle compressioni circa 100 al minuto In alcuni casi in cui vi è una chiara compromissione delle vie aeree, facilmente riconoscibile anche dal soccorritore laico Va assolutamente eseguita, in associazione alle compressioni toraciche, la ventilazione NO ! POSIZIONE ANTISHOCK POSIZIONE ANTISHOCK POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA MOVIMENTI SINCRONI MOVIMENTI SINCRONI CAPO SQUADRA BARELLA A CANOA BARELLA A CUCCHIAIO BARELLA IMPILABILE BARELLA DA RECUPERO TAVOLA SPINALE TELI BARELLA PIEGHEVOLE PAUSA ? IL RIFLESSO FOTOMOTORE RIFLESSO FOTOMOTORE RIFLESSO FOTOMOTORE MIDRIASI Mancanza di luce Atropa Belladonna (Atropina) Ipossia / Anossia / Agonia MIDRIASI Sindrome da Astinenza da Oppiacei MIDRIASI FISSA ASSENZA DI RIFLESSO FOTOMOTORE MIOSI MIOSI Luce Assunzione di Oppiacei Overdose da oppiacei CARFENTANIL ? NALOXONE (NARCAN) ANISOCORIA ANISOCORIA ATTREZZATURA UTILE PER IL BLS VITE APRIBOCCA PINZA TIRALINGUA CANNULA DI GUEDEL CANNULA DI GUEDEL CANNULA DI GUEDEL CANNULA DI GUEDEL CANNULA DI GUEDEL CANNULA DI GUEDEL CANNULA DI GUEDEL KIT DI PRIMO SOCCORSO KIT DI PRIMO SOCCORSO ZAINO SANITARIO di SOCCORSO tipo A (ALS), ZAINO SANITARIO DI SOCCORSO tipo B (BLS) KIT DI AUTOMEDICAZIONE INDIVIDUALE DOMANDE ? CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA ACCESSO PRECOCE BLS PRECOCE DEFIBRILLAZIONE PRECOCE ALS PRECOCE L’importanza della catena della sopravvivenza Aumento del tasso di sopravvivenza Miglioramento delle condizioni di vita DEFIBRILLAZIONE PRECOCE Il SOCCORSO PRECOCE 1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 m in 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2,5 m in 7,5 m in 10m in LIFEPAK® 500 Defibrillatori Semiautomatici INTUBAZIONE ORO TRACHEALE ALGORITMO UNIVERSALE ALS ARRESTO CARDIACO PUGNO PRECORDIALE (SE INDICATO) ALGORITMO BLS (SE INDICATO) CONNETTERE IL MONITOR-DEFIBRILLAZIONE ALGORITMO UNIVERSALE ALS CONNETTERE IL MONITOR-DEFIBRILLAZIONE VALUTARE IL RITMO (Controllo del Polso) FV / TV NON FV / TV DEFIBRILLARE FINO A 3 VOLTE 3 MINUTI DI RCP (1 MINUTO SE SUBITO DOPO DEFIBRILLAZIONE) ALGORITMO UNIVERSALE ALS DURANTE LA RCP : CONTROLLARE GLI ELETTRODI CONTROLLARE LA POSIZIONE DELLE PIASTRE CONTROLLARE LE CONNESSIONI VERIFICARE VIE AEREE E OSSIGENO VERIFICARE ACCESSO VENOSO SOMMINISTRARE ADRENALINA OGNI 3 MINUTI CONSIDERARE : AMIODARONE, ATROPINA, PACING, TAMPONE CAUSE PRIMITIVE DI ARRESTO CARDIACO ISCHEMIA INFARTO MIOCARDICO CARDIOPATIA IPERTENSIVA PATOLOGIE VALVOLARI FARMACI ACIDOSI DISORDINI ELETTROLITICI IPOTERMIA ELETTROCUZIONE GCS - Glasgow Coma Score SC APERTURA OCCHI RISPOSTA VERBALE RISPOSTA MOTORIA Spontanea Agli stimoli verbali Al dolore Nessuna Punteggio apertura occhi 4 3 2 1 Orientata, appropriata Confusa Parole inappropriate Suoni incomprensibili Nessuna Punteggio risposta verbale 5 4 3 2 1 Obbedisce al comando Localizza il dolore Retrae al dolore Flette al dolore Estende al dolore Nessuna Punteggio risposta motoria 6 5 4 3 2 1 Punteggio del GCS: A + B + C A B C ALGORITMO BASIC LIFE SUPPORT VALUTA LA RISPOSTA (SCUOTI E CHIAMA) APRI LE VIE AEREE (IPERESTENDI LA TESTA E SOLLEVA IL MENTO) CONTROLLA IL RESPIRO (GAS) SE RESPIRA : POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA VENTILA (2 VENTILAZIONI EFFICACI) VALUTA PER NON PIU’ DI 10 SECONDI (RICERCA SEGNI DI CIRCOLO SPONTANEO) CIRCOLAZIONE PRESENTE CIRCOLAZIONE ASSENTE CONTINUA A VENTILARE Polso ogni minuto CONTINUA LE COMPRESSIONI 100 al minuto con rapporto 15 : 2 oppure 30 : 2 ALGORITMO TRATTAMENTO ARRESTO CARDIACO CON DAE VALUTA LA VITTIMA SECONDO LE LINEE GUIDA BLS EFFETTUA IL BLS SE IL DAE NON E’ IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE ACCENDI IL DEFIBRILLATORE COLLEGA GLI ELETTRODI SEGUI LE ISTRUZIONI VOCALI E VISIVE ANALIZZA SHOCK INDICATO SHOCK NON INDICATO DOPO 3 SHOCK RCP 1 MIN SENZA SEGNI DI CIRCOLO RCP 1 MINUTO CONTINUARE FINO AD INIZIO ALS ACCESSO AL CIRCOLO EMATICO PER SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI SOMMINISTRAZIONE DI LIQUIDI PRELIEVI EMATICI INSERIMENTO DI UN PACEMAKER ENDOCAVITARIO VIA ENDOVENOSA VIA ENDOVENOSA AGO A FARFALLA (BUTTERFLY) VIA ENDOVENOSA AGO CANNULA tassativo mantenimento di una vena VIA ENDOVENOSA ACCESSO VENOSO PERIFERICO ACCESSO VENOSO CENTRALE VIA ENDOSSEA B.I.G. VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) VIA ENDOSSEA (BIG) ALTRI PRESIDI UTILIZZATI NEL TRATTAMENTO DELL’ARRESTO CARDIACO OSSIGENO MANOMETRO FLUSSIMETRO PULSIOSSIMETRO INTUBAZIONE ORDINE = SICUREZZA INTUBAZIONE ORO TRACHEALE S T O P Aspetti Etici e Medico Legali della Rianimazione Dr. V. COSTANZO RAPPORTO CON I FAMILIARI Familiari presenti alla RCP MIGLIORE ACCETTAZIONE DELLA REALTA DELLA MORTE ED ELABORAZIONE DEL LUTTO Familiari presenti alla RCP POSSIBILITA’ DI COMUNICARE FINO A CHE POSSIBILE CON IL CONGIUNTO Familiari presenti alla RCP MANCATA SEPARAZIONE Familiari presenti alla RCP CONSTATAZIONE CHE E’ STATO FATTO TUTTO POSSIBILE Familiari presenti alla RCP CONTATTO CON IL CORPO Familiari presenti alla RCP POSSIBILE PER LO STAFF LA ANTICIPAZIONE DEI BISOGNI DEI FAMILIARI POSSIBILI CRITICITA’ SPETTACOLO SPIACEVOLE POSSIBILI CRITICITA’ INTERFERENZE NECESSITA’ / OPPORTUNITA’ 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) CONTATTO IMMEDIATO CON STAFF STANZA IDONEA GESTIONE DELLA REAZIONE VISIONE DELLA SALMA CONFORTO RELIGIOSO PROCEDURE LEGALI SUPPORTO PER IL TEAM Grazie