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Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004
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INDICE
1. INTRODUZIONE ...............................................................................................................3
2. OBIETTIVI .........................................................................................................................3
3. DATI DEMOGRAFICI RELATIVI AL MONDO INTERO ......................................................4
3.1 Confronto dei dati demografici riguardanti Africa, America, Asia e Europa dal 1800 al 1900 ........ 5
3.2 I diversi tipi di libretti per stranieri ....................................................................................................................... 6
4. NAZIONI COINVOLTE .....................................................................................................6
4.1 Da dove arrivano gli emigranti?......................................................................................................................... 6
4.2 Dati di alcune nazioni che abbiamo preso in considerazione dell’Est Europeo .................................. 7
4.3 Mezzi usati per raggiungere la Svizzera ......................................................................................................... 14
5. MOTIVO DELL’IMMIGRAZIONE (RELATIVO AL MONDO INTERO) ...............................18
6. CONSEGUENZE .............................................................................................................20
7. LAVORATORI STRANIERI RELATIVI AL MONDO INTERO ..............................................23
8. LA POLITICA DEGLI STRANIERI .....................................................................................24
8.1 Situazione................................................................................................................................................................ 24
8.2 La Confederazione e l’integrazione dei lavoratori stranieri...................................................................... 24
8.2.1 Integrazione strutturale: .............................................................................................................................. 24
8.2.2 Integrazione politica: ................................................................................................................................... 24
8.2.3 Integrazione sociale e culturale: .............................................................................................................. 25
8.3 Conclusione ........................................................................................................................................................... 25
9. GRAFICI ........................................................................................................................25
10. COMMENTO FINALE ...................................................................................................25
11. BIBLIOGRAFIA:............................................................................................................26
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1. Introduzione
Nel periodo tra il 1500 e il 1945 ci sono state molte emigrazione dall’Europa
verso altri continenti con vasti territori, molte risorse e una popolazione
ridotta, con un clima e ambienti naturali simili a quelli europei.
Tra il 1945 e il 1973 inizia l’emigrazione dai paesi poveri verso l’Europa.
L’emigrazione europea si è diretta dai paesi mediterranei verso il centro e il
nord dell’Europa.
Per arrivare poi dal 1973 fino ad oggi ad avere un aumento degli immigranti
provenienti da paesi extra-europei; i paesi europei a emigrazione diventano
paesi a immigrazione.
L’immigrazione per la Svizzera comporta grandi cambiamenti, infatti a
causa dell’immigrazione la Svizzera ne ha avuti molti, soprattutto in campo
economico e sociale. La popolazione è aumentata notevolmente e le
condizioni di lavoro sono cambiate per i cittadini Svizzeri, che si trovano in
concorrenza con i nuovi arrivati. Infatti, gli immigrati vengono pagati meno,
a parità di lavoro.
Il tasso di natalità e il numero dei giovani è cresciuto grazie all’arrivo degli
emigranti.
Gli stranieri giungono da noi con la speranza di cominciare una nuova vita,
in una nuova nazione con un nuovo modo di vivere. Alcuni vengono
accettati mentre altri no.
Col passare del tempo per le persone richiedenti l’asilo sarà sempre più
difficile ottenere il permesso d’asilo a causa di questo grande aumento di
immigrati.
Gli Svizzeri si sono espressi in votazione per un contenimento del loro
numero.
2. Obiettivi
L’obiettivo della nostra ricerca è quello di mostrare il flusso immigratorio
proveniente dall’Est-Europeo con le relative conseguenze per le nazioni di
provenienza e di arrivo, nel nostro caso la Svizzera.
Inoltre vogliamo conoscere le nazioni dalle quali arriva la maggior parte
della gente e il motivo del loro arrivo.
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3. Dati demografici relativi al mondo intero
Nel 2002 la popolazione residente permanente in Svizzera
è aumentata di quasi 57’000 persone e ha superato i 7,3
milioni di abitanti. Secondo i calcoli definitivi dell’Ufficio
federale di statistica (UST), nonostante un calo delle
nascite dell’1,6%, nel 2002 il tasso di crescita è rimasto
invariato allo 0,8 per cento, proprio come nel 2001. I
7’317’873 abitanti contati a fine dicembre comprendono
le persone di nazionalità svizzera (5,833 milioni, + 0,5%), gli
stranieri domiciliati o residenti annualmente e i funzionari
internazionali (complessivamente 1,484 milioni, + 1,8%).
Non sono invece inclusi gli stagionali (20’351 in media nel
2002), i dimoranti temporanei che soggiornano per meno
di un anno in Svizzera (45’729 alla fine del 2002) e i
richiedenti l’asilo (66’568 alla fine del 2002). L’incremento totale della
popolazione residente permanente (+ 56’663 persone) è dovuto principalmente
al saldo migratorio positivo, pari a 47’655 persone, mentre l’eccedenza delle
nascite (nascite meno decessi) è stata di 10’604 persone. La differenza tra i
decessi e le nascite (eccedenza naturale) è diminuita, portandosi da 12’222 nel
2001 a 10’604 nel 2002. Nel 2002, l’eccedenza dei decessi tra i cittadini svizzeri si è
ulteriormente accentuata: i morti sono stati 4’304 più dei nati, mentre fra gli
stranieri i nati sono stati oltre 14’000 più dei morti. È ormai dal 1998 che la
popolazione di nazionalità svizzera cresce soltanto grazie alle naturalizzazioni di
cittadini stranieri, in netto aumento nell’ultimo decennio (nel 2002 sono state
36’515, 8’700 nel 1991).
Stando alle cifre fornite dal Registro centrale degli stranieri (RCS) dell'IMES,
dall'agosto 2002 la proporzione di stranieri sull'effettivo globale della popolazione
residente permanente è aumentata passando al 20,0% (anno precedente
19,8%). A fine agosto 2003, la popolazione residente permanente straniera
ammontava a 1'462'687 unità (anno precedente 1'436'855). Di essi, 1'088'301
(74,5%) erano titolari di un permesso di domicilio, 364'242 (24,9%) di un permesso
annuale e 10'144 (0,6%) di un permesso per dimoranti temporanei (>= 12 mesi). Il
numero dei cittadini dell'UE/ AELS che risiedono in maniera permanente in
Svizzera è leggermente aumentato, dall'agosto 2002, fino a raggiungere le
823'753 unità (56,3%). La maggior parte degli stranieri provengono dall'Italia
(305‘433), seguiti dai cittadini della Serbia e Montenegro (199'920).
Alla fine del 2002 in Svizzera vivevano più di 1.5 milioni di persone con un
passaporto straniero. Solo nel canton Zurigo abitano stranieri di 173 diverse nazioni.
Un abitante su tre in svizzera è immigrato o discendente da immigrati. Senza
stranieri o straniere gli abitanti svizzeri diminuirebbero già oggi, a causa del basso
tasso di natalità. Il finanziamento dell’AVS é maggiore, visto che i lavoratori e le
lavoratrici straniere pagano annualmente contributi AVS attorno agli 1.5 miliardi di
franchi. Immigrati e immigrate, sia come forza lavoro o come rifugiati, formano
oggi una parte centrale della società svizzera.
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3.1 Confronto dei dati demografici riguardanti Africa, America, Asia e
Europa dal 1800 al 1900
Questo grafico mostra i dati riguardanti l’incremento demografico nel mondo dal
1800 al 1900 dal quale si può notare che ogni continente è in aumento.
Il continente con il maggio tasso di incremento demografico sono le Americhe
seguite dall’Europa dove la popolazione si è più che triplicata essendo per loro
un periodo di transizione demografica.
Ciò che ha fatto aumentare in modo così elevato la popolazione in America
sono state soprattutto le immigrazioni.
Dal grafico risulta che l’Asia non ha il maggior tasso di incremento demografico
nonostante abbia la popolazione più numerosa.
In Africa l’incremento della popolazione era molto ridotto nonostante ci fossero
molte nascite erano presenti anche numerose morti a causa della povertà del
continente, della mancanza di igiene e medicinali.
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3.2 I diversi tipi di libretti per stranieri
In questa tabella si possono vedere le diverse varianti di libretti per stranieri che la
confederazione offre. Ci sono diversi tipi di libretti per stranieri a dipendenza della
situazione, e nel caso degli emigranti dell’Est-Europeo quelli maggiormente
utilizzati sono: B, C, F, N e S
Libretto L; (viola):
per gli stranieri che esercitano un'attività lucrativa di
breve durata o per altri soggiorni a carattere
temporaneo.
Libretto B (grigio):
per i dimoranti annuali.
Libretto C (verde):
per i domiciliati.
Libretto G (bruno):
per i frontalieri.
Libretto F (azzurro):
per gli stranieri ammessi provvisoriamente. Questo libretto
è rilasciato dalle autorità cantonali su decisione
dell'Ufficio federale dei rifugiati.
Libretto N (blu scuro):
per i richiedenti l'asilo. Questo libretto è rilasciato dalle
autorità cantonali su decisione dell'Ufficio federale dei
rifugiati.
Permesso Ci (rosso):
per i familiari dei dipendenti delle Organizzazioni
intergovernamentali e delle Missioni permanenti che
svolgono un'attività. Questo libretto è rilasciato dalle
autorità cantonali.
Libretto S (azzurro):
per le persone bisognose di protezione. Questo libretto è
rilasciato dalle autorità cantonali su decisione dell'Ufficio
federale dei rifugiati.
4. Nazioni coinvolte
4.1 Da dove arrivano gli emigranti?
Gli emigrati dell’est europeo provengono da:
Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Jugoslavia, Bulgaria, Estonia, Croazia,
Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia,
Slovenia, Repubblica Ceca, Ucraina e Ungheria
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L’EUROPA
4.2 Dati di alcune nazioni che abbiamo preso in considerazione
dell’Est Europeo
Albania
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
28 748 Kmq
Popolazione:
3 182 417 ab. (cens.
1989);
3 113 000 ab. (stima
1999)
Indice di sviluppo
umano:
0.699 (100° posto)
Natalità:
1.59 % (1997)
Mortalità Infantile:
2.6 % (1996)
Popolazione Urbana:
37.9% (1997)
Analfabeti:
7% (1995)
Debito Estero:
706 ml $ USA (1997)
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Bosnia - Herzegovina
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
51 129 Kmq
Popolazione:
4 377 033 ab. (cens.
1991);
3 839 000 ab. (stima 1999)
Indice di sviluppo
umano:
0.749 (69° posto)
Natalità:
1.26 % (1997)
Mortalità Infantile:
1,2%
Popolazione Urbana:
49% (1995)
Analfabeti:
14.5% (1990)
Debito Estero:
4 076 ml $ USA (1997)
Croazia
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
56 610 Kmq
Popolazione:
4 784 265 ab. (cens.
1991);
4 477 000 ab. (stima 1999)
Indice di sviluppo
umano:
0.773 (55° posto)
Natalità:
1.05 % (1997)
Mortalità Infantile:
0.82 % (1997)
Popolazione Urbana:
64.4% (1995)
Analfabeti:
2.6% (1995)
Debito Estero:
6 842 ml $ USA (1997)
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Lituania
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
10 400 Kmq
Popolazione:
2 126 325 ab. (cens.
1970);
3 236 000 ab. (stima 1999)
Indice di sviluppo
umano:
0.749 (69° posto)
Natalità:
2.2 % (1997)
Mortalità Infantile:
2.8 % (1997)
Popolazione Urbana:
88.5% (1997)
Analfabeti:
7.6% (1995)
Debito Estero:
5 036 ml $ USA (1997)
Polonia
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
312 685 Kmq
Popolazione:
37 878 641 ab. (cens.
1988);
38 740 000 ab. (stima
1999)
Indice di sviluppo
umano:
0.802 (44° posto)
Natalità:
1.03 % (1998)
Mortalità Infantile:
0.96 % (1998)
Popolazione Urbana:
62% (1997)
Analfabeti:
0.3% (1995)
Debito Estero:
39 890 ml $ USA (1997)
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10
Romania
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
238 391 Kmq
Popolazione:
22 810 035 ab. (cens. 1970);
22 488 595 ab. (stima 1999)
Indice di sviluppo
umano:
0.752 (68° posto)
Natalità:
1.05 % (1998)
Mortalità Infantile:
2.05 % (1998)
Popolazione Urbana:
55% (1997)
Analfabeti:
2.2% (1997)
Debito Estero:
10 442 ml $ USA (1997)aria
Serbia
Kosovo
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
55 968 Kmq
Popolazione:
5 800 000 ab.
Indice di sviluppo
umano: (nessun dato
trovato)
Natalità:
1.13 % (1997)
Mortalità Infantile:
1.26 %
Popolazione Urbana:
(nessun dato
trovato)
Analfabeti:
6.7% (1991)
Debito Estero:
15 107 ml $ USA
(1997)
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
55 968 Kmq
Popolazione:
1 956 185 ab. (cens.
1991)
Indice di sviluppo
umano:
0.749 (69° posto)
Natalità:
2.2 % (1997)
Mortalità Infantile:
1.26 %
Popolazione Urbana:
88.5% (1997)
Analfabeti:
7.6% (1995)
Debito Estero:
15107 ml $ USA
(1997)
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Russia
•
•
•
•
•
•
•
•
Superficie:
17 075 400 Kmq
Popolazione:
147 021 869 ab. (cens. 1989);
146 338 400 ab. (stima 1999)
Indice di sviluppo
umano:
0.747 (71° posto)
Natalità:
0.88 % (1998)
Mortalità Infantile:
1.64 % (1998)
Popolazione Urbana:
73% (1997)
Analfabeti:
0.9% (1997)
Debito Estero:
125 645 ml $ USA (1997)
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Nella seguente tabella abbiamo preso in considerazione gli stati con la maggiore
quantità di emigrati in Svizzera relativi a tutta l’Europa.
Nelle prime 11 postazioni ci sono anche 4 stati che appartengono all’Est-Europeo
(vedi stati evidenziati)
Nazionalità
Italia
Serbia e Montenegro
Portogallo
Germania
Turchia
Spagna
Francia
Macedonia
Bosnia e Erzegovina
Croazia
Altre
Emigrazioni
effettive
305'433
199'920
146'265
129'648
78'256
77'520
64'252
60'493
45'895
43'114
311'891
In %
20.9%
13.7%
10.0%
8.9%
5.4%
5.3%
4.4%
4.1%
3.1%
2.9%
21.3%
Abbiamo riportato la tabella qui sopra nel seguente grafico dove sono indicate le
diverse nazionalità presenti in Svizzera in rapporto tra loro.
22%
21%
3%
3%
4%
4%
14%
5%
5%
9%
10%
Italia
Serbia e Montenegro
Portogallo
Germania
Turchia
Spagna
Francia
Macedonia
Bosnia e Erzegovina
Croazia
Altre
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Da questa torta si può notare più facilmente che delle nazioni dell’Est Europeo la
più presente è la Jugoslavia, al secondo posto dopo l’Italia.
Di tutte le Nazioni da noi trattate riguardanti i paesi dell’Est-Europeo in questo
grafico troviamo unicamente in piccola proporzione la Macedonia, la BosniaHerzegovina e la Croazia.
Le domande d’asilo provenienti dai maggiori paesi dell’Est aumentano un pò ogni
anno, ma non in proporzioni straordinarie, come si più vedere nella tabella di
questi ultimi tre anni:
Domande d’asilo
2001
2002
2003
Russia
Armenia
Bielorussia
Moldavia
Ucraina
456
318
134
82
153
507
465
276
191
260
512
368
333
162
168
Un grande numero di queste persone sparisce, la maggior parte lascia la Svizzera
per tornare nel loro paese d’origine o cercare asilo in un'altra Nazione. Questo
significa che il numero effettivo di persone richiedenti l’asilo registrate in Svizzera
alla fine dell’anno si mantiene piuttosto basso.
Un esempio:
Effettive al 31.12.2001 Effettive al 31.12.2002 Effettive al 31.12.2004
Russia
540
748
894
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4.3 Mezzi usati per raggiungere la Svizzera
L’ufficio generale dei rifugiati (UFR), dispone di poche informazioni sui mezzi di
trasporto maggiormente utilizzati dai richiedenti l’asilo per venire in Svizzera e sugli
itinerari che compiono gli stessi. In effetti, la maggior parte dei richiedenti l’asilo
restano con dati vaghi nei loro racconti o si rifiutano di dare indicazioni, spesso
perché hanno ricevuto delle minacce da parte delle persone che hanno dato
loro i passaggi, o perché non vogliono dare indicazioni sui loro soggiorni negli altri
paesi di transito.
Noi sappiamo che la maggior parte utilizza diversi tipi di trasporto effettuando
varie tappe, in prevalenza via terrestre. E’ probabile che si nascondino o vengono
nascosti in camion per lunghi tratti (Polonia, Slovacchia, Romania, Bulgaria sono i
maggiori paesi di transito).
Effettuano anche dei tragitti in treno o in macchine private, utilizzate spesso per il
passaggio delle frontiere. I passaggi delle frontiere in Svizzera sono molto più facili
in macchina privata piuttosto che a bordo di un camion, i quali vengono
controllati maggiormente. Le entrate relativamente facili sono sulle frontiere:
- ovest (Ginevra)
- nord (Giura, Basilea e Sciaffusa)
- est (Grigioni)
Mentre al sud delle alpi ed in Ticino le vie di accesso sono nettamente più difficili.
Se invece il viaggio viene effettuato tramite mare utilizzano canotti e/o barche e
traghetti. Su questi mezzi di trasporto le condizioni igieniche e sanitarie sono
pessime con carenza di cibo e acqua. Dato l’eccessivo numero di persone su un
mezzo di trasporto spesso capita che alcuni finiscono in mare o arrivano a
destinazione in precarie condizioni fisiche, sbarcando soprattutto in Italia o
Spagna
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Nelle seguenti immagini si possono vedere le condizioni che i clandestini sono
costretti a sopportare durante il loro viaggio per raggiungere la loro meta.
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Una volta sbarcati:
proseguono il viaggio su terra ferma con auto, camion, treni o a piedi, pagando
con i pochi soldi rimasti persone che spesso approfittano della loro situazione.
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Spesso alcuni emigranti cercano di entrare in Svizzera illegalmente, passando da
boschi o pagando qualcuno per oltrepassare la dogana di nascosto per non
rischiare di essere fermati e rimandati nel loro paese d’origine.
Nella maggior parte dei casi la polizia riesce a fermarli, ma non sempre è possibile.
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5. Motivo dell’Immigrazione (relativo al mondo intero)
Dopo la caduta del muro di Berlino, le popolazioni dei paesi dell’Est si sono
confrontate con una grande frustrazione: queste persone si aspettavano una via
migliore. Invece quello che è successo è stato il contrario. Se una piccola parte
della popolazione si è arricchita, la maggioranza si è impoverita. Sempre più
persone non vedono più un avvenire nel loro paese d’origine e tentano la fortuna
all’estero. Altre ragioni che causano l’emigrazione da queste nazioni sono le
seguenti:
-
-
I conflitti non sono regolati in certe regioni (Caucaso, Cecenia, etc. In
seguito le persone lasciano il loro paese in ragione delle conseguenze
economiche di questi conflitti)
Parecchi giovani sono disoccupati. Non credono più in un avvenire e sono
pronti a tutto pur di migliorare la loro situazione. Gli immigrati sono in
maggioranza giovani uomini non sposati e non più padri di famiglia come in
passato.
I motivi di immigrazione a fine 2001
101'353 entrate
Altri: redditieri, stranieri che tornano in Svizzera, adottandi, deroghe del Consiglio federale alle prescrizioni d'ammissione, motivi
tecnici
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I motivi di immigrazione a fine agosto 2003
95'937 entrate
In questi grafici sono indicati i diversi motivi che spingono gli emigrati a
raggiungere la Svizzera.
Le differenze che notiamo osservando questi due grafici sono:
- ricongiungimento familiare + 12.3 %
- formazione, perfezionamento e studenti + 2.9 %
- stranieri con attività lucrativa contingente* =
- rifugiati – 0.5 %
- altri motivi – 12.2 %
Nel grafico del 2001 abbiamo inoltre:
- trasformazione del permesso 1.8 %
- coniugi stranieri 11.7 %
- casi umanitari 5 %
Mentre nel grafico del 2003:
- stranieri che non entrano in Svizzera per la prima volta 0.2 %
- stranieri senza attività lucrativa 4.6 %
- stranieri con attività lucrativa non contingente* 6.2 %
- casi particolarmente rigorosi 5 %
* Contingente: limite dei posti di lavoro offerti agli stranieri
Da una ricerca effettuata dall’Ufficio dei Rifugiati di Berna, è risultato che la
Svizzera rientra nelle prime cinque mete da sogno da raggiungere per gli
emigranti.
Si trova al quarto posto dopo l’America, il Canada e la Germania, ma prima
dell’Olanda.
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6. Conseguenze
E’ estremamente difficile calcolare esattamente l’impatto economico
dell’immigrazione. Quello che si sa è che contrariamente a quello che affermano
spesso, la Svizzera non subisce delle conseguenze economiche negative dalla
immigrazione in generale e dalle domande d’asilo in particolare. L’ufficio dei
rifugiati non fa distinzioni tra le diverse regioni di provenienza dai paesi dell’Est,
Medio Oriente o Africa.
Le persone che chiedono l’asilo provocano dei costi per la Confederazione ma
allo stesso tempo, portano anche lavoro e producono ricchezza. Si può stimare
che la parte economica delle domande d’asilo è abbastanza modesta, ma il
bilancio non è negativo.
Per quanto riguarda le conseguenze economiche dei paesi di provenienza degli
immigranti, si può dire che inviano ai paesi d’origine del denaro (denaro non
sempre guadagnato onestamente). Le somme che inviano sono generalmente
molto consistenti, il totale di queste somme viene stimato a decine di miliardi di
franchi!
Sul piano sociale, le conseguenze sono ancora più difficili da valutare, e sono
molto soggettive. Molti cittadini Svizzeri, si lamentano degli stranieri in generale,
soprattutto dei richiedenti l’asilo (molti di questi cittadini però mescolano le due
categorie). Hanno paura che le persone straniere si integrino male nella nostra
società o che vengano solamente per approfittarsene.
Tra l’altro bisogna sottolineare la delinquenza (soprattutto droga e prostituzione)
nella quale cadono la maggior parte dei richiedenti l’asilo, che provocano,
sicuramente delle manifestazioni di violenza e naturalmente effetti sociali negativi.
E’ vero che i richiedenti l’asilo cadono proporzionalmente più spesso nella
delinquenza che le altre categorie di persone che vivono in Svizzera (includendo
svizzeri e stranieri a beneficio di una autorizzazione di soggiorno). Nonostante tutto,
bisogna dire che la grande maggioranza di richiedenti si comporta senza
problemi e che gli effetti sociali non sono negativi per la Svizzera. Bisogna anche
aggiungere che una grande parte dei delitti sono commessi dagli stranieri di
passaggio in Svizzera (vale a dire le persone che non hanno l’autorizzazione di
soggiorno o che non sono iscritte nelle domande d’asilo). Si parla di turismo
criminale.
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21
Le maggiori conseguenze per i paesi d’arrivo sono:
-
gli immigrati svolgono lavori che la manodopera locale non svolge più
aumento della concorrenza sul lavoro e quindi maggior pressione sui salari
aumento della criminalità
apporto demografico che attenua l’invecchiamento della popolazione
discussioni tra i politici e i cittadini Svizzeri
manifestazioni contro l’arrivo di immigrati
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22
-
manifestazioni degli emigrati per i permessi negati
-
contestazioni riguardanti il diritto di voto
Le maggiori conseguenze per i paesi di partenza sono:
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si riduce parzialmente la disoccupazione
partono spesso le persone giovani, dinamiche e istruite (soprattutto maschi)
rimesse degli emigrati
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7. Lavoratori stranieri relativi al mondo intero
Alla fine del 2002 la Svizzera contava 1,058 milioni di lavoratori stranieri (compresi i
frontalieri, gli stagionali e coloro che hanno permessi di breve durata). Un
lavoratore su quattro ha il passaporto straniero. Nonostante l’alternanza tra
congiunture economiche positive e negative, negli ultimi dieci anni questa
percentuale non è cambiata sensibilmente; i lavoratori stranieri sono una
presenza stabile nel mercato del lavoro e svolgono meno, rispetto agli anni ’60 e
’70, il ruolo di “riserve” che si possono rapidamente assumere e licenziare a
seconda della situazione. Tuttavia la congiuntura economica influisce ancora sui
movimenti migratori: nel periodo di crisi a metà anni ’90 sono stati più numerosi i
lavoratori stranieri che hanno lasciato la Svizzera rispetto a quelli che vi sono
entrati. Per quanto riguarda il tipo di lavoro svolto, il salario e il rischio di finire nella
disoccupazione vi sono ancora forti differenze tra svizzeri e stranieri e anche tra
diversi gruppi di immigrati. Mentre la maggioranza di loro svolge, infatti, lavori più
duri, precari e meno pagati rispetto ai lavoratori svizzeri, non manca un’élite di
professionisti provenienti dall’estero che occupa posizioni dirigenziali. Se i cittadini
dell’Unione Europea costituiscono ancora la maggioranza dei lavoratori stranieri
(58,9%), negli ultimi cinque anni è raddoppiata la percentuale degli
extracomunitari, che rappresentano attualmente il 41,1 % della forza lavoro non
svizzera.
In un paese sviluppato come la Svizzera non scompare il lavoro poco qualificato.
Vi sono dei settori in cui l’attività dell’uomo non può essere sostituita da
macchine, in cui la produzione non può essere spostata all’estero o in cui regna
una forte fluttuazione per quanto riguarda l’occupazione. In molti casi questi posti
di lavoro vengono occupati da persone senza permesso di soggiorno o di lavoro.
Questo fenomeno si nota soprattutto nell’agricoltura e nell’industria alberghiera in
particolare nella Svizzera Romanda. Si stima che il lavoro nero in Svizzera
raggiunga il 10 % dell’intera economia. Dopo gli accordi bilaterali con l’Unione
Europea sparisce lo statuto del lavoratore stagionale. Tuttavia, nel mercato del
lavoro non si esaurisce l’offerta di impieghi per lavori stagionali, ripetitivi e pesanti.
Si prevede che i nuovi “stagionali” saranno soprattutto persone straniere che
lavoreranno in condizioni di precarietà e di clandestinità.
Secondo la legge un datore di lavoro può assumere in Svizzera soltanto stranieri
autorizzati ad esercitare un’attività lucrativa.
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8. La politica degli stranieri
8.1 Situazione
La politica svizzera nei confronti degli stranieri si orienta ai seguenti criteri di
massima: la percentuale di stranieri è già straordinariamente elevata, per cui la
crescita della popolazione straniera in Svizzera deve essere limitata a livelli
sostenibili e accettabili. La concessione del permesso di lavoro ai lavoratori
stranieri mira a tener conto in modo ottimale dei criteri economici e sociali. È
necessario tenere in maggior considerazione la capacità e la disponibilità
all'integrazione degli stranieri.
8.2 La Confederazione e l’integrazione dei lavoratori stranieri
La Confederazione distingue tre tipi di integrazione che sono:
•
•
•
l’integrazione strutturale
l’integrazione politica
l’integrazione sociale e culturale.
8.2.1 Integrazione strutturale:
La più importante è l’integrazione strutturale, che avviene tramite le scuole,
formazione professionale, assicurazione contro la disoccupazione e sanità. Dato
che i lavoratori stranieri continuano a disporre di minori qualifiche professionali, essi
sono chiaramente più colpiti dalla disoccupazione rispetto ai cittadini svizzeri. Nel
caso dei giovani immigranti, spesso si pongono problemi in occasione del
passaggio dalla scuola all’attività professionale, in seguito al quale molti di loro
non assolvono alcun apprendistato o un’altra formazione scolastica.
L’obiettivo principale dell’integrazione strutturale consiste dunque nel rendere
accessibili a tutti le prestazioni offerte dallo Stato. Ciò può essere ad esempio
attuato per il tramite dell’assicurazione contro la disoccupazione, delle
assicurazioni sociali o della formazione professionale.
8.2.2 Integrazione politica:
L’integrazione politica, ossia la possibilità di partecipazione e codecisione nella
vita politica, può essere di norma conseguita con l’acquisto della cittadinanza.
Alcuni Cantoni hanno già introdotto il diritto di voto e di eleggibilità per gli stranieri
domiciliati anteponendo in tal modo sotto il profilo temporale l’ottenimento dei
diritti politici al processo di naturalizzazione.
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8.2.3 Integrazione sociale e culturale:
L’integrazione sociale e culturale riguarda in primo luogo la vita quotidiana della
popolazione domiciliata in Svizzera e dipende fortemente dall’iniziativa di cerchie
private e pubbliche che si adoperano spontaneamente per l’integrazione. Si
tratta inoltre di sostenere progetti specifici d’integrazione destinati alle persone
che non sono o sono difficilmente raggiungibili mediante le strutture ordinarie.
8.3 Conclusione
La politica federale in materia di integrazione, che si fonda su questi tre pilastri,
intende avvicinare gli immigrati e gli indigeni. L’integrazione è infatti un processo
che presuppone un’azione comune e il cui obiettivo è quello di permettere ai
migranti di muoversi autonomamente nel contesto svizzero, affinché possano
anch’essi beneficiare delle stesse opportunità.
9. Grafici
Vedi allegati della ricerca che verranno commentati durante le presentazioni
orali.
10. Commento finale
Il nostro obiettivo era quello di conoscere meglio le nazionalità presenti in Svizzera
provenienti dall’Est-Europeo.
Abbiamo dunque inserito vari grafici commentati che mostrano i motivi delle
emigrazioni dal loro paese verso la Svizzera.
Con le tabelle allegate riguardanti le entrate in Svizzera dal 1990 al 2002 degli
emigranti dei paesi dell’Est-Europeo in particolare: Albania, Bielorussia, BosniaErzegovina, Jugoslavia, Bulgaria, Estonia, Croazia, Lettonia, Lituania, Macedonia,
Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca,
Ucraina e Ungheria, si possono notare gli aumenti e le diminuzioni delle richieste
d’asilo degli emigranti nell’arco di questi anni.
Nel passato per tutti gli stranieri era difficile riuscire ad arrivare in Svizzera, ottenere
un permesso e trovare lavoro, dato che una parte di cittadini Svizzeri non voleva
accoglierli.
Da questa barzelletta tratta dal Neue Zürcher Zeitung si ha una dimostrazione
ironica della non considerazione degli svizzeri verso gli stranieri:
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“Chi era il primo uomo sulla terra?”, chiede il professore in una scuola elementare
Svizzera. Senza pensarci su troppo, Pierino alza la mano, e il prof. gli dà la parola.
“Wilhelm Tell”, dice il ragazzo sicuro di sè, al quale il prof. gli risponde: “Dimmi,
Pierino, non hai mai sentito niente di Adamo ed Eva?”. Il ragazzo risponde deluso:
“Sì, se conta anche gli stranieri!”.
Questa barzelletta apparsa nella metà dell’ultimo decennio è così vecchia, che
quasi ridiventa attuale poiché nel nostro paese esiste ancora una linea di
demarcazione psicologica tra gli svizzeri e gli stranieri. Questa immigrazione, che
sembra essere aumentata negli ultimi anni appare molto complessa, visto che
immigranti e rifugiati provengono da paesi sempre più lontani e con culture
diverse da quella Svizzera, come avviene anche nelle nazioni vicine.
Con una percentuale di stranieri di oltre il 20% della popolazione totale può essere
comprensibile che la paura della sovrastranierità aumenti e per questo sono nati
diversi movimenti politici e manifestazioni. Il 23% degli stranieri che vivono in
Svizzera sono nati qui, e il 16% abita qui da oltre 20 anni. Tante di queste persone
sarebbero già state neutralizzate in altri paesi…
In Svizzera non si è però molto consapevoli che l’immigrazione ha dato e continua
a dare molto per lo sviluppo economico del paese.
A differenza di come viene insegnato a scuola, che l’immigrazione non è sempre
un fattore negativo.
In futuro invece, con l’entrata nella comunione Europea della maggioranza di
questi stati dell’Est Europa, sarà per loro più facile entrare in Svizzera e trovare
lavoro dato che con gli accordi bilaterali la Svizzera sarà costretta ad accoglierli
causando così maggiore concorrenza sul posto di lavoro per i lavoratori Svizzeri, i
quali saranno nuovamente spinti come in passato a recarsi all’estero per cercare
lavoro.
A conclusione di questa ricerca crediamo di aver ottenuto un risultato che ha
soddisfatto le nostre aspettative.
11. Bibliografia:
www.statistik.admin.ch
www.parlament.ch/Poly/Suchen_amtl_Bulletin/ce99/ete/286.HTM?servlet=get_content
www.ssn.ethz.ch/static/osce/sda_0315.htm
www.cserpe.org/news.htm
www.immigrazione.ch
http://www.tightrope.it/galleria/pellilli/fenomen.htm
http://www.statistik.ch/d/index.cfm?id=7&thema=5&act=2&art=1
http://www.skuola.net/storia/immigrazione.asp
www.nzz.ch
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