1 Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 2 INDICE 1. INTRODUZIONE ...............................................................................................................3 2. OBIETTIVI .........................................................................................................................3 3. DATI DEMOGRAFICI RELATIVI AL MONDO INTERO ......................................................4 3.1 Confronto dei dati demografici riguardanti Africa, America, Asia e Europa dal 1800 al 1900 ........ 5 3.2 I diversi tipi di libretti per stranieri ....................................................................................................................... 6 4. NAZIONI COINVOLTE .....................................................................................................6 4.1 Da dove arrivano gli emigranti?......................................................................................................................... 6 4.2 Dati di alcune nazioni che abbiamo preso in considerazione dell’Est Europeo .................................. 7 4.3 Mezzi usati per raggiungere la Svizzera ......................................................................................................... 14 5. MOTIVO DELL’IMMIGRAZIONE (RELATIVO AL MONDO INTERO) ...............................18 6. CONSEGUENZE .............................................................................................................20 7. LAVORATORI STRANIERI RELATIVI AL MONDO INTERO ..............................................23 8. LA POLITICA DEGLI STRANIERI .....................................................................................24 8.1 Situazione................................................................................................................................................................ 24 8.2 La Confederazione e l’integrazione dei lavoratori stranieri...................................................................... 24 8.2.1 Integrazione strutturale: .............................................................................................................................. 24 8.2.2 Integrazione politica: ................................................................................................................................... 24 8.2.3 Integrazione sociale e culturale: .............................................................................................................. 25 8.3 Conclusione ........................................................................................................................................................... 25 9. GRAFICI ........................................................................................................................25 10. COMMENTO FINALE ...................................................................................................25 11. BIBLIOGRAFIA:............................................................................................................26 Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 3 1. Introduzione Nel periodo tra il 1500 e il 1945 ci sono state molte emigrazione dall’Europa verso altri continenti con vasti territori, molte risorse e una popolazione ridotta, con un clima e ambienti naturali simili a quelli europei. Tra il 1945 e il 1973 inizia l’emigrazione dai paesi poveri verso l’Europa. L’emigrazione europea si è diretta dai paesi mediterranei verso il centro e il nord dell’Europa. Per arrivare poi dal 1973 fino ad oggi ad avere un aumento degli immigranti provenienti da paesi extra-europei; i paesi europei a emigrazione diventano paesi a immigrazione. L’immigrazione per la Svizzera comporta grandi cambiamenti, infatti a causa dell’immigrazione la Svizzera ne ha avuti molti, soprattutto in campo economico e sociale. La popolazione è aumentata notevolmente e le condizioni di lavoro sono cambiate per i cittadini Svizzeri, che si trovano in concorrenza con i nuovi arrivati. Infatti, gli immigrati vengono pagati meno, a parità di lavoro. Il tasso di natalità e il numero dei giovani è cresciuto grazie all’arrivo degli emigranti. Gli stranieri giungono da noi con la speranza di cominciare una nuova vita, in una nuova nazione con un nuovo modo di vivere. Alcuni vengono accettati mentre altri no. Col passare del tempo per le persone richiedenti l’asilo sarà sempre più difficile ottenere il permesso d’asilo a causa di questo grande aumento di immigrati. Gli Svizzeri si sono espressi in votazione per un contenimento del loro numero. 2. Obiettivi L’obiettivo della nostra ricerca è quello di mostrare il flusso immigratorio proveniente dall’Est-Europeo con le relative conseguenze per le nazioni di provenienza e di arrivo, nel nostro caso la Svizzera. Inoltre vogliamo conoscere le nazioni dalle quali arriva la maggior parte della gente e il motivo del loro arrivo. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 4 3. Dati demografici relativi al mondo intero Nel 2002 la popolazione residente permanente in Svizzera è aumentata di quasi 57’000 persone e ha superato i 7,3 milioni di abitanti. Secondo i calcoli definitivi dell’Ufficio federale di statistica (UST), nonostante un calo delle nascite dell’1,6%, nel 2002 il tasso di crescita è rimasto invariato allo 0,8 per cento, proprio come nel 2001. I 7’317’873 abitanti contati a fine dicembre comprendono le persone di nazionalità svizzera (5,833 milioni, + 0,5%), gli stranieri domiciliati o residenti annualmente e i funzionari internazionali (complessivamente 1,484 milioni, + 1,8%). Non sono invece inclusi gli stagionali (20’351 in media nel 2002), i dimoranti temporanei che soggiornano per meno di un anno in Svizzera (45’729 alla fine del 2002) e i richiedenti l’asilo (66’568 alla fine del 2002). L’incremento totale della popolazione residente permanente (+ 56’663 persone) è dovuto principalmente al saldo migratorio positivo, pari a 47’655 persone, mentre l’eccedenza delle nascite (nascite meno decessi) è stata di 10’604 persone. La differenza tra i decessi e le nascite (eccedenza naturale) è diminuita, portandosi da 12’222 nel 2001 a 10’604 nel 2002. Nel 2002, l’eccedenza dei decessi tra i cittadini svizzeri si è ulteriormente accentuata: i morti sono stati 4’304 più dei nati, mentre fra gli stranieri i nati sono stati oltre 14’000 più dei morti. È ormai dal 1998 che la popolazione di nazionalità svizzera cresce soltanto grazie alle naturalizzazioni di cittadini stranieri, in netto aumento nell’ultimo decennio (nel 2002 sono state 36’515, 8’700 nel 1991). Stando alle cifre fornite dal Registro centrale degli stranieri (RCS) dell'IMES, dall'agosto 2002 la proporzione di stranieri sull'effettivo globale della popolazione residente permanente è aumentata passando al 20,0% (anno precedente 19,8%). A fine agosto 2003, la popolazione residente permanente straniera ammontava a 1'462'687 unità (anno precedente 1'436'855). Di essi, 1'088'301 (74,5%) erano titolari di un permesso di domicilio, 364'242 (24,9%) di un permesso annuale e 10'144 (0,6%) di un permesso per dimoranti temporanei (>= 12 mesi). Il numero dei cittadini dell'UE/ AELS che risiedono in maniera permanente in Svizzera è leggermente aumentato, dall'agosto 2002, fino a raggiungere le 823'753 unità (56,3%). La maggior parte degli stranieri provengono dall'Italia (305‘433), seguiti dai cittadini della Serbia e Montenegro (199'920). Alla fine del 2002 in Svizzera vivevano più di 1.5 milioni di persone con un passaporto straniero. Solo nel canton Zurigo abitano stranieri di 173 diverse nazioni. Un abitante su tre in svizzera è immigrato o discendente da immigrati. Senza stranieri o straniere gli abitanti svizzeri diminuirebbero già oggi, a causa del basso tasso di natalità. Il finanziamento dell’AVS é maggiore, visto che i lavoratori e le lavoratrici straniere pagano annualmente contributi AVS attorno agli 1.5 miliardi di franchi. Immigrati e immigrate, sia come forza lavoro o come rifugiati, formano oggi una parte centrale della società svizzera. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 5 3.1 Confronto dei dati demografici riguardanti Africa, America, Asia e Europa dal 1800 al 1900 Questo grafico mostra i dati riguardanti l’incremento demografico nel mondo dal 1800 al 1900 dal quale si può notare che ogni continente è in aumento. Il continente con il maggio tasso di incremento demografico sono le Americhe seguite dall’Europa dove la popolazione si è più che triplicata essendo per loro un periodo di transizione demografica. Ciò che ha fatto aumentare in modo così elevato la popolazione in America sono state soprattutto le immigrazioni. Dal grafico risulta che l’Asia non ha il maggior tasso di incremento demografico nonostante abbia la popolazione più numerosa. In Africa l’incremento della popolazione era molto ridotto nonostante ci fossero molte nascite erano presenti anche numerose morti a causa della povertà del continente, della mancanza di igiene e medicinali. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 6 3.2 I diversi tipi di libretti per stranieri In questa tabella si possono vedere le diverse varianti di libretti per stranieri che la confederazione offre. Ci sono diversi tipi di libretti per stranieri a dipendenza della situazione, e nel caso degli emigranti dell’Est-Europeo quelli maggiormente utilizzati sono: B, C, F, N e S Libretto L; (viola): per gli stranieri che esercitano un'attività lucrativa di breve durata o per altri soggiorni a carattere temporaneo. Libretto B (grigio): per i dimoranti annuali. Libretto C (verde): per i domiciliati. Libretto G (bruno): per i frontalieri. Libretto F (azzurro): per gli stranieri ammessi provvisoriamente. Questo libretto è rilasciato dalle autorità cantonali su decisione dell'Ufficio federale dei rifugiati. Libretto N (blu scuro): per i richiedenti l'asilo. Questo libretto è rilasciato dalle autorità cantonali su decisione dell'Ufficio federale dei rifugiati. Permesso Ci (rosso): per i familiari dei dipendenti delle Organizzazioni intergovernamentali e delle Missioni permanenti che svolgono un'attività. Questo libretto è rilasciato dalle autorità cantonali. Libretto S (azzurro): per le persone bisognose di protezione. Questo libretto è rilasciato dalle autorità cantonali su decisione dell'Ufficio federale dei rifugiati. 4. Nazioni coinvolte 4.1 Da dove arrivano gli emigranti? Gli emigrati dell’est europeo provengono da: Albania, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Jugoslavia, Bulgaria, Estonia, Croazia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ucraina e Ungheria Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 7 L’EUROPA 4.2 Dati di alcune nazioni che abbiamo preso in considerazione dell’Est Europeo Albania • • • • • • • • Superficie: 28 748 Kmq Popolazione: 3 182 417 ab. (cens. 1989); 3 113 000 ab. (stima 1999) Indice di sviluppo umano: 0.699 (100° posto) Natalità: 1.59 % (1997) Mortalità Infantile: 2.6 % (1996) Popolazione Urbana: 37.9% (1997) Analfabeti: 7% (1995) Debito Estero: 706 ml $ USA (1997) Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 8 Bosnia - Herzegovina • • • • • • • • Superficie: 51 129 Kmq Popolazione: 4 377 033 ab. (cens. 1991); 3 839 000 ab. (stima 1999) Indice di sviluppo umano: 0.749 (69° posto) Natalità: 1.26 % (1997) Mortalità Infantile: 1,2% Popolazione Urbana: 49% (1995) Analfabeti: 14.5% (1990) Debito Estero: 4 076 ml $ USA (1997) Croazia • • • • • • • • Superficie: 56 610 Kmq Popolazione: 4 784 265 ab. (cens. 1991); 4 477 000 ab. (stima 1999) Indice di sviluppo umano: 0.773 (55° posto) Natalità: 1.05 % (1997) Mortalità Infantile: 0.82 % (1997) Popolazione Urbana: 64.4% (1995) Analfabeti: 2.6% (1995) Debito Estero: 6 842 ml $ USA (1997) Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 9 Lituania • • • • • • • • Superficie: 10 400 Kmq Popolazione: 2 126 325 ab. (cens. 1970); 3 236 000 ab. (stima 1999) Indice di sviluppo umano: 0.749 (69° posto) Natalità: 2.2 % (1997) Mortalità Infantile: 2.8 % (1997) Popolazione Urbana: 88.5% (1997) Analfabeti: 7.6% (1995) Debito Estero: 5 036 ml $ USA (1997) Polonia • • • • • • • • Superficie: 312 685 Kmq Popolazione: 37 878 641 ab. (cens. 1988); 38 740 000 ab. (stima 1999) Indice di sviluppo umano: 0.802 (44° posto) Natalità: 1.03 % (1998) Mortalità Infantile: 0.96 % (1998) Popolazione Urbana: 62% (1997) Analfabeti: 0.3% (1995) Debito Estero: 39 890 ml $ USA (1997) Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 10 Romania • • • • • • • • Superficie: 238 391 Kmq Popolazione: 22 810 035 ab. (cens. 1970); 22 488 595 ab. (stima 1999) Indice di sviluppo umano: 0.752 (68° posto) Natalità: 1.05 % (1998) Mortalità Infantile: 2.05 % (1998) Popolazione Urbana: 55% (1997) Analfabeti: 2.2% (1997) Debito Estero: 10 442 ml $ USA (1997)aria Serbia Kosovo • • • • • • • • • Superficie: 55 968 Kmq Popolazione: 5 800 000 ab. Indice di sviluppo umano: (nessun dato trovato) Natalità: 1.13 % (1997) Mortalità Infantile: 1.26 % Popolazione Urbana: (nessun dato trovato) Analfabeti: 6.7% (1991) Debito Estero: 15 107 ml $ USA (1997) • • • • • • • Superficie: 55 968 Kmq Popolazione: 1 956 185 ab. (cens. 1991) Indice di sviluppo umano: 0.749 (69° posto) Natalità: 2.2 % (1997) Mortalità Infantile: 1.26 % Popolazione Urbana: 88.5% (1997) Analfabeti: 7.6% (1995) Debito Estero: 15107 ml $ USA (1997) Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 11 Russia • • • • • • • • Superficie: 17 075 400 Kmq Popolazione: 147 021 869 ab. (cens. 1989); 146 338 400 ab. (stima 1999) Indice di sviluppo umano: 0.747 (71° posto) Natalità: 0.88 % (1998) Mortalità Infantile: 1.64 % (1998) Popolazione Urbana: 73% (1997) Analfabeti: 0.9% (1997) Debito Estero: 125 645 ml $ USA (1997) Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 12 Nella seguente tabella abbiamo preso in considerazione gli stati con la maggiore quantità di emigrati in Svizzera relativi a tutta l’Europa. Nelle prime 11 postazioni ci sono anche 4 stati che appartengono all’Est-Europeo (vedi stati evidenziati) Nazionalità Italia Serbia e Montenegro Portogallo Germania Turchia Spagna Francia Macedonia Bosnia e Erzegovina Croazia Altre Emigrazioni effettive 305'433 199'920 146'265 129'648 78'256 77'520 64'252 60'493 45'895 43'114 311'891 In % 20.9% 13.7% 10.0% 8.9% 5.4% 5.3% 4.4% 4.1% 3.1% 2.9% 21.3% Abbiamo riportato la tabella qui sopra nel seguente grafico dove sono indicate le diverse nazionalità presenti in Svizzera in rapporto tra loro. 22% 21% 3% 3% 4% 4% 14% 5% 5% 9% 10% Italia Serbia e Montenegro Portogallo Germania Turchia Spagna Francia Macedonia Bosnia e Erzegovina Croazia Altre Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 13 Da questa torta si può notare più facilmente che delle nazioni dell’Est Europeo la più presente è la Jugoslavia, al secondo posto dopo l’Italia. Di tutte le Nazioni da noi trattate riguardanti i paesi dell’Est-Europeo in questo grafico troviamo unicamente in piccola proporzione la Macedonia, la BosniaHerzegovina e la Croazia. Le domande d’asilo provenienti dai maggiori paesi dell’Est aumentano un pò ogni anno, ma non in proporzioni straordinarie, come si più vedere nella tabella di questi ultimi tre anni: Domande d’asilo 2001 2002 2003 Russia Armenia Bielorussia Moldavia Ucraina 456 318 134 82 153 507 465 276 191 260 512 368 333 162 168 Un grande numero di queste persone sparisce, la maggior parte lascia la Svizzera per tornare nel loro paese d’origine o cercare asilo in un'altra Nazione. Questo significa che il numero effettivo di persone richiedenti l’asilo registrate in Svizzera alla fine dell’anno si mantiene piuttosto basso. Un esempio: Effettive al 31.12.2001 Effettive al 31.12.2002 Effettive al 31.12.2004 Russia 540 748 894 Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 14 4.3 Mezzi usati per raggiungere la Svizzera L’ufficio generale dei rifugiati (UFR), dispone di poche informazioni sui mezzi di trasporto maggiormente utilizzati dai richiedenti l’asilo per venire in Svizzera e sugli itinerari che compiono gli stessi. In effetti, la maggior parte dei richiedenti l’asilo restano con dati vaghi nei loro racconti o si rifiutano di dare indicazioni, spesso perché hanno ricevuto delle minacce da parte delle persone che hanno dato loro i passaggi, o perché non vogliono dare indicazioni sui loro soggiorni negli altri paesi di transito. Noi sappiamo che la maggior parte utilizza diversi tipi di trasporto effettuando varie tappe, in prevalenza via terrestre. E’ probabile che si nascondino o vengono nascosti in camion per lunghi tratti (Polonia, Slovacchia, Romania, Bulgaria sono i maggiori paesi di transito). Effettuano anche dei tragitti in treno o in macchine private, utilizzate spesso per il passaggio delle frontiere. I passaggi delle frontiere in Svizzera sono molto più facili in macchina privata piuttosto che a bordo di un camion, i quali vengono controllati maggiormente. Le entrate relativamente facili sono sulle frontiere: - ovest (Ginevra) - nord (Giura, Basilea e Sciaffusa) - est (Grigioni) Mentre al sud delle alpi ed in Ticino le vie di accesso sono nettamente più difficili. Se invece il viaggio viene effettuato tramite mare utilizzano canotti e/o barche e traghetti. Su questi mezzi di trasporto le condizioni igieniche e sanitarie sono pessime con carenza di cibo e acqua. Dato l’eccessivo numero di persone su un mezzo di trasporto spesso capita che alcuni finiscono in mare o arrivano a destinazione in precarie condizioni fisiche, sbarcando soprattutto in Italia o Spagna Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 15 Nelle seguenti immagini si possono vedere le condizioni che i clandestini sono costretti a sopportare durante il loro viaggio per raggiungere la loro meta. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 16 Una volta sbarcati: proseguono il viaggio su terra ferma con auto, camion, treni o a piedi, pagando con i pochi soldi rimasti persone che spesso approfittano della loro situazione. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 17 Spesso alcuni emigranti cercano di entrare in Svizzera illegalmente, passando da boschi o pagando qualcuno per oltrepassare la dogana di nascosto per non rischiare di essere fermati e rimandati nel loro paese d’origine. Nella maggior parte dei casi la polizia riesce a fermarli, ma non sempre è possibile. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 18 5. Motivo dell’Immigrazione (relativo al mondo intero) Dopo la caduta del muro di Berlino, le popolazioni dei paesi dell’Est si sono confrontate con una grande frustrazione: queste persone si aspettavano una via migliore. Invece quello che è successo è stato il contrario. Se una piccola parte della popolazione si è arricchita, la maggioranza si è impoverita. Sempre più persone non vedono più un avvenire nel loro paese d’origine e tentano la fortuna all’estero. Altre ragioni che causano l’emigrazione da queste nazioni sono le seguenti: - - I conflitti non sono regolati in certe regioni (Caucaso, Cecenia, etc. In seguito le persone lasciano il loro paese in ragione delle conseguenze economiche di questi conflitti) Parecchi giovani sono disoccupati. Non credono più in un avvenire e sono pronti a tutto pur di migliorare la loro situazione. Gli immigrati sono in maggioranza giovani uomini non sposati e non più padri di famiglia come in passato. I motivi di immigrazione a fine 2001 101'353 entrate Altri: redditieri, stranieri che tornano in Svizzera, adottandi, deroghe del Consiglio federale alle prescrizioni d'ammissione, motivi tecnici Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 19 I motivi di immigrazione a fine agosto 2003 95'937 entrate In questi grafici sono indicati i diversi motivi che spingono gli emigrati a raggiungere la Svizzera. Le differenze che notiamo osservando questi due grafici sono: - ricongiungimento familiare + 12.3 % - formazione, perfezionamento e studenti + 2.9 % - stranieri con attività lucrativa contingente* = - rifugiati – 0.5 % - altri motivi – 12.2 % Nel grafico del 2001 abbiamo inoltre: - trasformazione del permesso 1.8 % - coniugi stranieri 11.7 % - casi umanitari 5 % Mentre nel grafico del 2003: - stranieri che non entrano in Svizzera per la prima volta 0.2 % - stranieri senza attività lucrativa 4.6 % - stranieri con attività lucrativa non contingente* 6.2 % - casi particolarmente rigorosi 5 % * Contingente: limite dei posti di lavoro offerti agli stranieri Da una ricerca effettuata dall’Ufficio dei Rifugiati di Berna, è risultato che la Svizzera rientra nelle prime cinque mete da sogno da raggiungere per gli emigranti. Si trova al quarto posto dopo l’America, il Canada e la Germania, ma prima dell’Olanda. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 20 6. Conseguenze E’ estremamente difficile calcolare esattamente l’impatto economico dell’immigrazione. Quello che si sa è che contrariamente a quello che affermano spesso, la Svizzera non subisce delle conseguenze economiche negative dalla immigrazione in generale e dalle domande d’asilo in particolare. L’ufficio dei rifugiati non fa distinzioni tra le diverse regioni di provenienza dai paesi dell’Est, Medio Oriente o Africa. Le persone che chiedono l’asilo provocano dei costi per la Confederazione ma allo stesso tempo, portano anche lavoro e producono ricchezza. Si può stimare che la parte economica delle domande d’asilo è abbastanza modesta, ma il bilancio non è negativo. Per quanto riguarda le conseguenze economiche dei paesi di provenienza degli immigranti, si può dire che inviano ai paesi d’origine del denaro (denaro non sempre guadagnato onestamente). Le somme che inviano sono generalmente molto consistenti, il totale di queste somme viene stimato a decine di miliardi di franchi! Sul piano sociale, le conseguenze sono ancora più difficili da valutare, e sono molto soggettive. Molti cittadini Svizzeri, si lamentano degli stranieri in generale, soprattutto dei richiedenti l’asilo (molti di questi cittadini però mescolano le due categorie). Hanno paura che le persone straniere si integrino male nella nostra società o che vengano solamente per approfittarsene. Tra l’altro bisogna sottolineare la delinquenza (soprattutto droga e prostituzione) nella quale cadono la maggior parte dei richiedenti l’asilo, che provocano, sicuramente delle manifestazioni di violenza e naturalmente effetti sociali negativi. E’ vero che i richiedenti l’asilo cadono proporzionalmente più spesso nella delinquenza che le altre categorie di persone che vivono in Svizzera (includendo svizzeri e stranieri a beneficio di una autorizzazione di soggiorno). Nonostante tutto, bisogna dire che la grande maggioranza di richiedenti si comporta senza problemi e che gli effetti sociali non sono negativi per la Svizzera. Bisogna anche aggiungere che una grande parte dei delitti sono commessi dagli stranieri di passaggio in Svizzera (vale a dire le persone che non hanno l’autorizzazione di soggiorno o che non sono iscritte nelle domande d’asilo). Si parla di turismo criminale. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 21 Le maggiori conseguenze per i paesi d’arrivo sono: - gli immigrati svolgono lavori che la manodopera locale non svolge più aumento della concorrenza sul lavoro e quindi maggior pressione sui salari aumento della criminalità apporto demografico che attenua l’invecchiamento della popolazione discussioni tra i politici e i cittadini Svizzeri manifestazioni contro l’arrivo di immigrati Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 22 - manifestazioni degli emigrati per i permessi negati - contestazioni riguardanti il diritto di voto Le maggiori conseguenze per i paesi di partenza sono: - si riduce parzialmente la disoccupazione partono spesso le persone giovani, dinamiche e istruite (soprattutto maschi) rimesse degli emigrati Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 23 7. Lavoratori stranieri relativi al mondo intero Alla fine del 2002 la Svizzera contava 1,058 milioni di lavoratori stranieri (compresi i frontalieri, gli stagionali e coloro che hanno permessi di breve durata). Un lavoratore su quattro ha il passaporto straniero. Nonostante l’alternanza tra congiunture economiche positive e negative, negli ultimi dieci anni questa percentuale non è cambiata sensibilmente; i lavoratori stranieri sono una presenza stabile nel mercato del lavoro e svolgono meno, rispetto agli anni ’60 e ’70, il ruolo di “riserve” che si possono rapidamente assumere e licenziare a seconda della situazione. Tuttavia la congiuntura economica influisce ancora sui movimenti migratori: nel periodo di crisi a metà anni ’90 sono stati più numerosi i lavoratori stranieri che hanno lasciato la Svizzera rispetto a quelli che vi sono entrati. Per quanto riguarda il tipo di lavoro svolto, il salario e il rischio di finire nella disoccupazione vi sono ancora forti differenze tra svizzeri e stranieri e anche tra diversi gruppi di immigrati. Mentre la maggioranza di loro svolge, infatti, lavori più duri, precari e meno pagati rispetto ai lavoratori svizzeri, non manca un’élite di professionisti provenienti dall’estero che occupa posizioni dirigenziali. Se i cittadini dell’Unione Europea costituiscono ancora la maggioranza dei lavoratori stranieri (58,9%), negli ultimi cinque anni è raddoppiata la percentuale degli extracomunitari, che rappresentano attualmente il 41,1 % della forza lavoro non svizzera. In un paese sviluppato come la Svizzera non scompare il lavoro poco qualificato. Vi sono dei settori in cui l’attività dell’uomo non può essere sostituita da macchine, in cui la produzione non può essere spostata all’estero o in cui regna una forte fluttuazione per quanto riguarda l’occupazione. In molti casi questi posti di lavoro vengono occupati da persone senza permesso di soggiorno o di lavoro. Questo fenomeno si nota soprattutto nell’agricoltura e nell’industria alberghiera in particolare nella Svizzera Romanda. Si stima che il lavoro nero in Svizzera raggiunga il 10 % dell’intera economia. Dopo gli accordi bilaterali con l’Unione Europea sparisce lo statuto del lavoratore stagionale. Tuttavia, nel mercato del lavoro non si esaurisce l’offerta di impieghi per lavori stagionali, ripetitivi e pesanti. Si prevede che i nuovi “stagionali” saranno soprattutto persone straniere che lavoreranno in condizioni di precarietà e di clandestinità. Secondo la legge un datore di lavoro può assumere in Svizzera soltanto stranieri autorizzati ad esercitare un’attività lucrativa. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 24 8. La politica degli stranieri 8.1 Situazione La politica svizzera nei confronti degli stranieri si orienta ai seguenti criteri di massima: la percentuale di stranieri è già straordinariamente elevata, per cui la crescita della popolazione straniera in Svizzera deve essere limitata a livelli sostenibili e accettabili. La concessione del permesso di lavoro ai lavoratori stranieri mira a tener conto in modo ottimale dei criteri economici e sociali. È necessario tenere in maggior considerazione la capacità e la disponibilità all'integrazione degli stranieri. 8.2 La Confederazione e l’integrazione dei lavoratori stranieri La Confederazione distingue tre tipi di integrazione che sono: • • • l’integrazione strutturale l’integrazione politica l’integrazione sociale e culturale. 8.2.1 Integrazione strutturale: La più importante è l’integrazione strutturale, che avviene tramite le scuole, formazione professionale, assicurazione contro la disoccupazione e sanità. Dato che i lavoratori stranieri continuano a disporre di minori qualifiche professionali, essi sono chiaramente più colpiti dalla disoccupazione rispetto ai cittadini svizzeri. Nel caso dei giovani immigranti, spesso si pongono problemi in occasione del passaggio dalla scuola all’attività professionale, in seguito al quale molti di loro non assolvono alcun apprendistato o un’altra formazione scolastica. L’obiettivo principale dell’integrazione strutturale consiste dunque nel rendere accessibili a tutti le prestazioni offerte dallo Stato. Ciò può essere ad esempio attuato per il tramite dell’assicurazione contro la disoccupazione, delle assicurazioni sociali o della formazione professionale. 8.2.2 Integrazione politica: L’integrazione politica, ossia la possibilità di partecipazione e codecisione nella vita politica, può essere di norma conseguita con l’acquisto della cittadinanza. Alcuni Cantoni hanno già introdotto il diritto di voto e di eleggibilità per gli stranieri domiciliati anteponendo in tal modo sotto il profilo temporale l’ottenimento dei diritti politici al processo di naturalizzazione. Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 25 8.2.3 Integrazione sociale e culturale: L’integrazione sociale e culturale riguarda in primo luogo la vita quotidiana della popolazione domiciliata in Svizzera e dipende fortemente dall’iniziativa di cerchie private e pubbliche che si adoperano spontaneamente per l’integrazione. Si tratta inoltre di sostenere progetti specifici d’integrazione destinati alle persone che non sono o sono difficilmente raggiungibili mediante le strutture ordinarie. 8.3 Conclusione La politica federale in materia di integrazione, che si fonda su questi tre pilastri, intende avvicinare gli immigrati e gli indigeni. L’integrazione è infatti un processo che presuppone un’azione comune e il cui obiettivo è quello di permettere ai migranti di muoversi autonomamente nel contesto svizzero, affinché possano anch’essi beneficiare delle stesse opportunità. 9. Grafici Vedi allegati della ricerca che verranno commentati durante le presentazioni orali. 10. Commento finale Il nostro obiettivo era quello di conoscere meglio le nazionalità presenti in Svizzera provenienti dall’Est-Europeo. Abbiamo dunque inserito vari grafici commentati che mostrano i motivi delle emigrazioni dal loro paese verso la Svizzera. Con le tabelle allegate riguardanti le entrate in Svizzera dal 1990 al 2002 degli emigranti dei paesi dell’Est-Europeo in particolare: Albania, Bielorussia, BosniaErzegovina, Jugoslavia, Bulgaria, Estonia, Croazia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Moldavia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ucraina e Ungheria, si possono notare gli aumenti e le diminuzioni delle richieste d’asilo degli emigranti nell’arco di questi anni. Nel passato per tutti gli stranieri era difficile riuscire ad arrivare in Svizzera, ottenere un permesso e trovare lavoro, dato che una parte di cittadini Svizzeri non voleva accoglierli. Da questa barzelletta tratta dal Neue Zürcher Zeitung si ha una dimostrazione ironica della non considerazione degli svizzeri verso gli stranieri: Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004 26 “Chi era il primo uomo sulla terra?”, chiede il professore in una scuola elementare Svizzera. Senza pensarci su troppo, Pierino alza la mano, e il prof. gli dà la parola. “Wilhelm Tell”, dice il ragazzo sicuro di sè, al quale il prof. gli risponde: “Dimmi, Pierino, non hai mai sentito niente di Adamo ed Eva?”. Il ragazzo risponde deluso: “Sì, se conta anche gli stranieri!”. Questa barzelletta apparsa nella metà dell’ultimo decennio è così vecchia, che quasi ridiventa attuale poiché nel nostro paese esiste ancora una linea di demarcazione psicologica tra gli svizzeri e gli stranieri. Questa immigrazione, che sembra essere aumentata negli ultimi anni appare molto complessa, visto che immigranti e rifugiati provengono da paesi sempre più lontani e con culture diverse da quella Svizzera, come avviene anche nelle nazioni vicine. Con una percentuale di stranieri di oltre il 20% della popolazione totale può essere comprensibile che la paura della sovrastranierità aumenti e per questo sono nati diversi movimenti politici e manifestazioni. Il 23% degli stranieri che vivono in Svizzera sono nati qui, e il 16% abita qui da oltre 20 anni. Tante di queste persone sarebbero già state neutralizzate in altri paesi… In Svizzera non si è però molto consapevoli che l’immigrazione ha dato e continua a dare molto per lo sviluppo economico del paese. A differenza di come viene insegnato a scuola, che l’immigrazione non è sempre un fattore negativo. In futuro invece, con l’entrata nella comunione Europea della maggioranza di questi stati dell’Est Europa, sarà per loro più facile entrare in Svizzera e trovare lavoro dato che con gli accordi bilaterali la Svizzera sarà costretta ad accoglierli causando così maggiore concorrenza sul posto di lavoro per i lavoratori Svizzeri, i quali saranno nuovamente spinti come in passato a recarsi all’estero per cercare lavoro. A conclusione di questa ricerca crediamo di aver ottenuto un risultato che ha soddisfatto le nostre aspettative. 11. Bibliografia: www.statistik.admin.ch www.parlament.ch/Poly/Suchen_amtl_Bulletin/ce99/ete/286.HTM?servlet=get_content www.ssn.ethz.ch/static/osce/sda_0315.htm www.cserpe.org/news.htm www.immigrazione.ch http://www.tightrope.it/galleria/pellilli/fenomen.htm http://www.statistik.ch/d/index.cfm?id=7&thema=5&act=2&art=1 http://www.skuola.net/storia/immigrazione.asp www.nzz.ch Simona Hofbauer, Cristina Strauss e Claudia Wüest MAT-POST 2003/2004