Coordinato da Valeria Lai agenzia adiconsum • anno XV - n. 79 • 14 novembre 2003 Stampato in proprio in novembre 2003 In questo numero: Conferenza nazionale delle associazioni consumatori italiane I due binari di Fastweb Consumatori - Conferenza nazionale delle associazioni consumatori italiane Telecomunicazioni - I due binari di Fastweb Credito e risparmio - Banca Intesa quota le proprie obbligazioni - Patti chiari: al via la seconda “tranche”, ma… Dai territoriali - Le spese effettuate con le carte di credito rubate le paga la banca Trasporti - Ricorsi sempre più “blindati” avverso le multe stradali Consumi - 29 novembre 2003: giornata della Colletta alimentare Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 – Sped. in abb. post. comma 20/c art.2 L.662/96 Filiale di Roma Adiconsum News CONSUMATORI Conferenza nazionale delle associazioni consumatori italiane L’intervento di Paolo Landi alla Conferenza nazionale delle associazioni consumatori italiane svoltasi a Genova. Il 13 novembre scorso si è svolta a Genova la Conferenza nazionale delle associazioni consumatori italiane. L’iniziativa ha visto l’intervento di tutte le più autorevoli figure dell’associazionismo consumeristico, compresa quella del segretario generale Adiconsum, Paolo Landi, di cui riportiamo l’intervento integralmente. In concomitanza con la Conferenza, è stato presentato anche il progetto “Sportelli in rete” della regione Liguria e della Consulta ligure dei consumatori e degli utenti di cui fa parte anche l’Adiconsum regionale Liguria. Dal 13 novembre ben 23 sono gli sportelli aperti per fornire informazione, assistenza e consulenza sulle tematiche più gettonate dai consumatori: assicurazioni, tariffe, turismo, prestiti bancari, ecc., così suddivisi: 4 a Imperia, 4 a Savona, 8 a Genova, 2 nel Tigullio e 5 a La Spezia. Gli sportelli sono raggiungibili anche tramite il numero verde 800180431. La collaborazione tra istituzioni e rappresentanti Monitoraggio dei prezzi e politica sul commercio Note di Paolo Landi Segretario Generale Adiconsum Premessa • Prezzi: quali problemi abbiamo fatto emergere nella lotta al caro prezzi, quali le indicazioni e le proposte di intervento. • La riforma del commercio, le attese di modernizzazione, i “lacci e lacciuoli” che ne ostacolano l’attuazione. • Cooperazione: quali gli elementi di cooperazione sul territorio tra consumatori ed istituzioni. 1. Sulla rilevazione dei prezzi • In questi ultimi due anni le associazioni consumatori hanno assunto un ruolo importante nella rilevazione e denuncia di aumenti dei prezzi ingiustificati. • La risposta delle istituzioni è stata prima di negare gli aumenti, poi di ammetterli e solo oggi si riconosce il diffuso fenomeno speculativo. • Si cerca di accreditare all’Euro responsabilità che invece sono degli operatori commerciali e della politica per non Test noi consumatori 2 Adiconsum News aver esercitato i controlli necessari, poiché ciò che è avvenuto in Italia non è avvenuto nella stessa misura negli altri paesi europei. • Nel nostro paese esistono una pluralità di centri rilevazioni (ISTAT, EUROSTAT, ISMEA, C.d.C., Comuni, NIELSEN), solo in parte questi istituto hanno evidenziato, a nostro avviso, i forti aumenti subiti dalle famiglie con la conseguenza di una riduzione del potere di acquisto e di un calo dei consumi. • Nessuna volontà delle associazioni consumatori di mettere in discussione il ruolo dell’ISTAT, bensì correggere aspetti considerati distorsivi o di non trasparenza, fra questi: - Il peso di alcune voci (assicurazioni, abitazioni), - Il rapporto tra beni di consumo quotidiani e beni durevoli, - La trasparenza e/o l’attendibilità delle rilevazioni sul territorio (per telefono… su beni conosciuti dal commerciante…), - Il diverso peso dell’inflazione sulle varie fasce di reddito, - L’assenza di rilevazioni direttamente ai registratori di cassa con il codice a barre, - Mentre l’ISTAT stima un’inflazione per le famiglie inferiore al 3%, le valutazioni delle associazioni consumatori è che questa sia a un livello ben superiore il tasso ufficiale. - Oggi anche il Presidente dell’ISTAT parla di aumenti psicologici al 6% e il Ministro dell’Economia di aumenti disastrosi dovuti all’Euro, riconoscendo con ciò quanto sostenuto fino ad oggi dalle associazioni consumatori • • • • • 2. Nuovo osservatorio prezzi promosso dal ministero delle attività produttive. È un’iniziativa che le associazioni consumatori hanno condiviso e potrà permettere una verifica più ampia soprattutto sul territorio. Nella finanziaria sono previste risorse rilevanti a favore dei comuni e delle Camere di Commercio per l’attuazione di questo osservatorio. È stato chiesto che su questa iniziativa vi sia un maggior coinvolgimento delle associazioni consumatori (presenza nelle Commissioni Comunali e coordinamento da parte delle regioni). In aggiunta al monitoraggio dei prezzi è importante realizzare sul territorio anche iniziative di comparazione dei prezzi e relativa informazione al consumatore. Resta il fatto su come intervenire una volta realizzato il monitoraggio e rilevato alcuni aspetti speculativi, non esistono infatti sanzioni deterrenti in merito. 3. Sulle cause e responsabilità degli aumenti • Le cause sono sempre complesse, ma sostanzialmente riconducibili ad aspetti speculativi e solo in minima parte a ragioni oggettive. • Per aumenti speculativi intendiamo aumenti del 20%30% o del raddoppio del prezzo come è avvenuto per numerosi beni di consumo dal pre-euro ad oggi. • Aumenti speculativi per le seguenti ragioni: - il costo del denaro grazie all’Euro è diminuito di 2 punti, Test noi consumatori 3 Adiconsum News - il costo del lavoro è aumentato nei vari settori mediamente del 2%-3%, - il costo dell’energia elettrica e della benzina (ad eccezione di alcuni mesi) è rimasto essenzialmente sugli stessi livelli, i prezzi industriali sono aumentati mediamente dal 2% al 4%. • Nulla di tutto ciò giustifica aumenti a 2 cifre o il raddoppio di taluni prezzi; • Ragioni oggettive che possono giustificare aumenti significativi nell’ortofrutta dovuto a gelo e siccità, ma anche su questi si sono verificati diffusi fenomeni speculativi riconosciuti dallo stesso Ministro. • La responsabilità di tutto ciò è riconducibile alla mancanza di adeguati controlli e monitoraggi che sarebbero stati ancora più necessari nel passaggio dalla Lira all’Euro, la mancanza di misure deterrenti contro aspetti evidenti di speculazione. • L’avere poi negato il problema per lungo tempo ha finito per incoraggiare comportamenti speculativi. • Negli altri paesi nord europei, come ricorda il Presidente dell’UE Romano Prodi, non c’è stato il fenomeno avuto in Italia. • • • • • • 4. Sulle conseguenze socio-economiche degli aumenti I più colpiti nella perdita di potere di acquisto, sono i pensionati e le famiglie monoreddito, per i quali oggi si ammette una riduzione dei consumi. Le famiglie con doppio reddito hanno ridotto soprattutto il risparmio, Il lavoro autonomo e professionale in generale è quello che ha beneficiato dell’aumento dei prezzi. La prima conseguenza sociale è un ampliamento della popolazione nella fascia di povertà assoluta e relativa e una rilevante ridistribuzione del reddito. Sul piano economico la riduzione dei consumi allontana e rende più difficoltosa una ripresa dell’economia. Nei rapporti commerciali i differenziali di inflazione fra Italia e altri paesi, non più compensato dalla svalutazione, implica una perdita di competitività del “sistema Italia”. Da qui gli allarmi sui prezzi anche da parte di Confindustria. 5. Alcune indicazioni di cooperazione sul territorio • Solo un monitoraggio dei prezzi per paniere di prodotti può evidenziare aumenti speculativi e quindi la possibilità di avanzare proposte di intervento. Per paniere si intende, ortofrutta, alimentazione, abitazione, vacanze, scuola, servizi pubblici, ecc.. • Sulle tariffe. Molte sono le tariffe locali (trasporti, acqua, asili nido, ecc.) sulle quali occorre avviare una consultazione delle associazioni consumatori, sulla trasparenza della tariffa e del consumo, soprattutto per collegare variazioni di tariffe a precisi standard di qualità. • Altro tema di confronto possono essere elementi di socialità sulle singole tariffe”, rapportate all’esigenza del territorio. • Nelle commissioni prezzi va prevista una presenza delle associazioni consumatori. • Il monitoraggio non deve riguardare solo l’andamento dei prezzi ma anche una comparazione dei prezzi tra le varie strutture commerciali, per informare il consumatore sulle strutture più convenienti. Test noi consumatori 4 Adiconsum News • Occorre costruire anche un rapporto con le Autorità locali, con le varie imprese di servizio per migliorare l’informazione, prevedere forme conciliative sul contenzioso (riorganizzazione del servizio idrico). • Altre tematiche di interesse comune sono le campagne di informazione sui diritti dei consumatori (dal risparmio di energia, alle compagnie più convenienti per le polizze rc auto, ad un monitoraggio dei costi praticati nei servizi finanziari da banca e posta, ecc.). • Nelle zone turistiche sono auspicabili anche sportelli sulla qualità dei servizi offerti. • Altre iniziative riguardano le iniziative di educazione sul consumo (consumo responsabile, corretta educazione alimentare, rischi di raggiri e truffe, sia per i consumatori che per le scuole). • Nei contratti di servizio resta ancora ampiamente non risolto il problema di contratti con clausole vessatorie. 6. Sulle politiche nel settore del commercio • Un indice sulla modernizzazione della nostra struttura commerciale è il rapporto tra grande distribuzione organizzata e commercio tradizionale. Questo dato è molto diversificato da territorio a territorio, in conseguenza delle politiche seguite dalle varie regioni di favorire o di ostacolare o rallentare questo processo. • Per dare alcuni dati: i centri commerciali in Piemonte sono 34, Lombardia 98, Veneto 38, Toscana 16, Campania 16, Sicilia 6. • Il fatto di avere un centro commerciale non è di per se garanzia di maggiore concorrenza. • Occorre che gli investimenti della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) sia concorrenziali tra loro. • Le associazioni consumatori possono individuare le zone dove l’indice di modernizzazione è più basso, per rivendicare alle istituzioni la presenza di una GDO sul territorio come elemento di concorrenza e di tutela del potere di acquisto. • Nel settore dell’ortofrutta resta ancora rilevante la rendita dovuta alla catena dell’intermediazione. • Una proposta interessante può essere quella realizzata nella città di Roma, promossa sulla base di un accordo territoriale tra Camera di Commercio, Comune e Associazioni professionali che vede l’apertura dei mercati rionali per un 15% dell’aerea alla vendita diretta dal produttore al consumatore. 7. Sul rapporto tra associazioni consumatori ed istituzioni locali • Questo deve essere un rapporto di cooperazione inteso come dialettico e/o conflitto laddove proposte ed obiettivi non coincidano • È importante che le istituzioni riconoscano un ruolo alle associazioni consumatori di riequilibrio del mercato e quindi creino le condizioni perché le stesse possano operare anche con adeguate strutture professionali. • È fondamentale quindi, come già in atto negli altri paesi europei, che le associazioni possano beneficare di aiuti istituzionali senza compromettere la loro autonomia ed indipendenza. Paolo Landi (segretario generale Adiconsum) Test noi consumatori 5 Adiconsum News TELECOMUNICAZIONI I due binari di Fastweb Adiconsum scrive a Fastweb per chiedere pubblicità corretta e maggior rispetto dei diritti dei consumatori. Dopo oltre un anno di relazioni fra ADICONSUM e FASTWEB, si è maturata la certezza che lo sviluppo di Fastweb procede su due binari, con caratteristiche notevolmente diverse: quello legato alla tecnologia con risultati eccelsi e quello dedicato alla soddisfazione dei consumatori con risultati insufficienti. Le numerose proteste che giungono quotidianamente alla nostra associazione, la scarsa chiarezza nella pubblicità e la constatazione delle poche risorse destinate alla salvaguardia dei diritti dei consumatori, ci ha spinto a sollecitare Fastwev ad un reale impegno di collaborazione con le associazioni consumatori al fine di realizzare iniziative concrete per migliorare la soddisfazione dei clienti. Ecco le proposte di ADICONSUM in merito alle varie problematiche: Carta dei servizi e dei diritti del consumatore La Carte dei servizi attualmente in corso, tenuta nascosta nel sito internet di Fastweb, è superficiale e ci sembra fatta più per rispettare le regole che per un reale interessamento nei confronti dei consumatori. Adiconsum ritiene sia più giusto creare una nuova carta dei servizi e dei diritti del consumatore, attraverso la quale l’azienda spieghi in modo chiaro e dettagliato la propria offerta e al tempo stesso espliciti quali siano i diritti del consumatore qualora i servizi non siano forniti nel modo previsto. Trasparenza e pubblicità La scelta fatta da Fastweb di avvalersi di società procacciatrici di nuovi clienti crea confusione e disorientamento. Queste società producono, infatti, una propria informazione pubblicitaria che risulta parziale e superficiale, provocando una discordanza fra quanto promesso dal venditore e quanto realmente si ottiene dal servizio. Adiconsum chiede di impedire alle società procacciatrici di divulgare propria pubblicità e di obbligarle ad usare solo il materiale prodotto dalla FASTWEB. La stessa Fastweb,poi, purtroppo, non brilla in trasparenza. Nonostante il Garante per la concorrenza l’abbia condannata per pubblicità non corretta nell’ultima campagna pubblicitaria, presente attualmente sui quotidiani nazionali, si è omesso completamente di specificare che il servizio televisivo non è per tutti, ma solo per coloro che superano la verifica tecnica, verifica che può avvenire solo dopo il distacco da Telecom e quindi solo dopo essere divenuti clienti di Fastweb. Adiconsum chiede a Fastweb uno sforzo maggiore nell’informazione all’utenza rendendola più chiara. Call center Come è attualmente concepito, il Call center è del tutto inutile. Si rimpiange il vecchio sportello, dove ci si metteva in fila, con la certezza di guardare qualcuno negli occhi dal quale Test noi consumatori 6 Adiconsum News ricevere risposte concrete. Non è concepibile si rimanga in attesa anche per 20 minuti ascoltando più volte la stessa registrazione e digitare una serie di tasti prima di poter parlare con qualcuno. Quando si riesce a parlare con un operatore non è detto poi che il problema esposto si risolva. Questi può solo prendere nota di quanto segnalato. Di solito bisogna ritelefonare e ricominciare tutto da capo con un nuovo operatore. Adiconsum propone di attivare uno specifico numero per i guasti che metta immediatamente in contatto il cliente con il servizio tecnico e di attivarne uno a parte anche per i problemi amministrativi che metta in contatto l’utente con il servizio amministrativo. Ufficio reclami Mancano procedure predefinite per la soluzione delle controversie e persone di riferimento certe con le quali interloquire. È totalmente assente una strutturazione dell’ufficio reclami. Persino le associazioni consumatori hanno difficoltà ad ottenere i risarcimenti per i contenziosi aperti a tutela dei propri iscritti. Adiconsum chiede a Fastweb di provvedere al più presto. Disattivazione e ritorno a Telecom Qualsiasi consumatore decida di abbandonare Fastweb, per propria scelta o per inadempienza del contratto da parte di Fastweb, deve poter rientrare in TELECOM. Purtroppo la gestione del rientro è sempre complicata. Attualmente quando l’utente lascia Fastweb per “colpa” di quest’ultima, le spese di riallaccio a Telecom vengono rimborsate all’utente solo dietro grosse insistenze del consumatore, costretto il più delle volte ad iniziare un contenzioso. Adiconsum chiede che sia stipulato un accordo tra Fastweb e Telecom per gestire il rientro dell’utente garantendo spese certe e continuità nel servizio. L’utente si troverebbe così nuovamente in Telecom senza subire alcun ingiusto costo e senza dover chiedere, successivamente, il rimborso. Per quei consumatori che invece decidono la rottura del contratto per loro scelta, penserebbe Fastweb, in base all’accordo, ad inserire nell’ultima fattura i costi per il distacco-riallaccio. In tal modo si eliminerebbe una delle principali cause di apertura di contenzioso. Mauro Vergari CREDITO E RISPARMIO Banca Intesa quota le proprie obbligazioni La decisione di Banca Intesa di quotare giornalmente dal 1° gennaio 2004 le proprie obbligazioni sul MOT (Mercato Obbligazionario Telematico), come chiesto dall’Adiconsum al Tavolo di lavoro, è stata accolta positivamente dal segretario generale Adiconsum, Paolo Landi. “Consentire alla clientela di conoscere in ogni momento la quotazione delle obbligazioni bancarie emessa dalla Banca era una richiesta presentata dall’Adiconsum da tempo, che ancora non aveva trovato accoglimento da parte delle banche che potevano decidere autonomamente il prezzo”. Test noi consumatori 7 Adiconsum News “La decisione” –prosegue Landi– “è il frutto del Tavolo di lavoro aperto con le associazioni dei consumatori che sta consentendo di apportare miglioramenti anche al contratto di conto corrente e ad altri rapporti con la clientela”. “È necessario” –conclude Landi– “che uguale decisione sia assunta dalle altre banche per consentire un aumento della concorrenza e per iniziare a recuperare la fiducia dei risparmiatori fortemente scossa dalle recenti crisi finanziarie”. Patti chiari: al via la seconda “tranche”, ma… Il 17 novembre 2003 è partita la seconda iniziativa del progetto “Patti chiari” denominata “Obbligazioni a basso rischio e obbligazioni strutturate”. Le banche aderenti a Patti chiari dovranno esporre un elenco delle obbligazioni a basso rischio (e a basso rendimento), intendendo per tali quelle che possono avere una variazione massima di prezzo del 5,00% in un anno. La selezione dei titoli, effettuata sulla base del rischio di credito e di quello di mercato, sarà composta esclusivamente da titoli emessi in euro, quotati su un mercato ufficiale, con emittente residente in un Paese OCSE e un rating compreso tra “AAA” e “A”, rilasciato dalle principali società indipendenti di valutazione (Standards & Poor’s, Moody’s, Fitch). L’elenco dei titoli deve essere aggiornato giornalmente. Per le obbligazioni strutturate le banche aderenti a Patti chiari si impegnano a fornire una informativa chiara, di facile comprensione, confrontata con titoli, di pari scadenza, a basso rischio. Inoltre nel foglio informativo dovrà essere espressamente riportata un’avvertenza che chiarisca che le obbligazioni strutturate sono un prodotto complesso, da valutare quindi attentamente. Le informazioni sono consultabili anche sul sito Internet www.pattichiari.it Le due novità sono un passo avanti, ma devono ancora essere migliorate. In particolare l’Adiconsum ha già chiesto che il “bollino” indichi titoli senza alcun rischio almeno come capitale. Come dimostrato dall’ultimo prodotto di Poste Italiane, ciò è perfettamente possibile, addirittura anche in caso di rimborso anticipato. Per le “strutturate” la richiesta di Adiconsum è di prevedere comunque una loro quotazione, senza lasciare possibilità alla banca di fissarne il prezzo solo al momento della presentazione al cliente. Fabio Picciolini DAI TERRITORIALI Le spese effettuate con le carte di credito rubate le paga la banca È questa la buona nuova che ci ha comunicato il legale Adiconsum in forza alla nostra sede di Palermo, avv. Alessandro Palmigiano. Ecco in breve i fatti che hanno portato il Giudice di pace di Palermo, dott. Vincenzo Vitrano, ad accogliere il ricorso presentato dall’Adiconsum a tutela di una sua associata. Nel maggio 2001 una signora si accorgeva di aver perso la carta di credito e ne denunciava la perdita, dopo qualche giorno, sia ai Carabinieri che alla propria banca. La sorpresa della scoperta si rilevava però per la signora ancora più amara quando alla lettura dell’estratto conto si accorgeva che le Test noi consumatori 8 Adiconsum News erano stati addebitati importi (più di 1300 euro!) per acquisti da lei non effettuati. La signora chiedeva quindi il rimborso delle somme addebitategli alla propria banca, la quale rispondeva che non era tenuta ad alcun rimborso poiché si trattava di spese effettuate prima della denuncia. La signora si rivolgeva quindi all’Adiconsum di Palermo che l’assisteva nella causa nei confronti dell’istituto di credito emissario della carta, centrando il ricorso al Giudice di pace sulla responsabilità della banca di non aver verificato le firme apposte sugli scontrini palesemente difformi non solo fra loro, ma addirittura recanti nomi diversi dal cliente, anche maschili. La banca, dal canto suo, asseriva che non poteva rispondere dell’operato dei negozianti che avevano accettato la carta e che quindi la signora avrebbe dovuto prendersela con i vari esercizi commerciali ove risultava effettuata la spesa con firma falsa (i negozi erano sparsi in varie parti d’Italia). Il Giudice di pace di Palermo, invece, con una sentenza lunga e dettagliata, ha sposato la tesi della ricorrente, creando un precedente giurisprudenziale importante che, in assenza di una precisa normativa, costituisce un punto di riferimento per gli altri giudici. In questa pronuncia (sent. N. 61358/2003) il Giudice ha stabilito che anche in caso di non avvenuta denuncia di smarrimento della carta, se la firma non coincide, è la banca che deve provvedere al rimborso delle spese non effettuate dal cliente, poiché è l’istituto di credito che sceglie il negoziante da far entrare nel proprio circuito, al quale spetterebbe di controllare la firma apposta dal consumatore sul retro della carta per verificarne la corrispondenza con quella apposta sullo scontrino Valeria Lai TRASPORTI Ricorsi sempre più “blindati” avverso le multe stradali Nonostante la nota semplificativa del Ministero di Grazia e Giustizia emanata il 30 ottobre 2003, (www.giustizia.it), relativa al versamento del deposito cauzionale (art. 204bis codice della Strada – D.L. 151/03, deposito pari al 50,00% del massimo edittale dell’infrazione-contestazione) per la presentazione di ricorso al giudice di pace contro una multa stradale, la sostanza rimane la stessa e cioè che è comunque più arduo per l’automobilista accedere alla giustizia per contestare una contravvenzione. La nota specifica che il deposito, oltre che su libretto giudiziario come già stabilito nella prima stesura, può essere effettuato anche su libretto postale nominativo. Il libretto postale nominativo, come quello giudiziario, deve essere aperto presso un ufficio postale. Il libretto stesso, che deve essere consegnato dall’addetto postale all’atto dell’apertura, va allegato al ricorso, nel quale devono essere riportati gli estremi del verbale (data, numero, soggetto che ha effettuato l’accertamento). È compito del cancelliere del Tribunale riportare gli estremi del libretto nello specifico registro previsto dalla legge (R.D.L. 149 del 10.3.1910 art. 6). La possibilità di utilizzare il Deposito postale nominativo accelera i tempi di rimborso delle somme versate, in quanto è sufficiente che il cancelliere restituisca il libretto postale al ricorrente; nel caso di libretto giudiziale, che deve essere annotato in un secondo registro, la Cancelleria è obbligata ad emettere un mandato di pagamento, allungando così i tempi del rimborso. Con la stessa nota il Ministero ha stabilito che il cancelliere non deve effettuare alcun controllo sulla congruità dell’importo depositato. Nel caso di errore l’inammissibilità del ricorso può essere stabilita solo dal giudice. (F.P.) Test noi consumatori 9 Adiconsum News CONSUMI 29 novembre 2003: giornata della Colletta alimentare Il prossimo 29 novembre si celebra la giornata nazionale della Colletta alimentare patrocinata dall’Alto patronato della presidenza della repubblica, dalla Fédération Européenne des Banques Alimentaires, in collaborazione con l’Associazione nazionale Alpini e la società di San Vincenzo De Paoli. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Banco alimentare onlus e dalla Federazione dell’impresa sociale della Compagnie delle opere. La giornata della Colletta alimentare consiste semplicemente nel fare la spesa per chi ha bisogno. Aderiamo numerosi a questa iniziativa! Tutti i punti di raccolta si possono trovare sul sito www.bancoalimentare.it oppure si possono richiedere al n. 02 67100410. Direttore: Paolo Landi • Direttore responsabile: Francesco Casula • Comitato di redazione: Angelo Motta, Fabio Picciolini • Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, 00161 - Roma • Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 • Sped. in abb. post. comma 20/c art.2 L.662/96 Filiale di Roma • • • • ADESIONI E ABBONAMENTI Adesione individuale: € 31,00 (€ 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al settimanale ”Adiconsum News” + mensili “Adifinanza”, a cura del settore credito e risparmio, “Consumi & diritti”, a cura del Centro giuridico Adiconsum e “Attorno al piatto”, a cura del settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: € 25,00 (€ 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al bimestrale ”La guida del consumatore”: € 25,00 (€ 12,00 per gli iscritti Cisl) Adesione + Abbonamento a ”La guida del consumatore”: € 43,00 (€ 27,00 per gli iscritti Cisl) I versamenti possono essere effettuati su c.c.p. 64675002 intestato ad Adiconsum Test noi consumatori 10