Coordinato da Valeria Lai
agenzia adiconsum • anno XV - n. 79 • 14 novembre 2003
Stampato in proprio in novembre 2003
In questo numero:
Conferenza nazionale delle associazioni
consumatori italiane
I due binari di Fastweb
Consumatori
- Conferenza nazionale delle associazioni consumatori
italiane
Telecomunicazioni - I due binari di Fastweb
Credito e risparmio - Banca Intesa quota le proprie obbligazioni
- Patti chiari: al via la seconda “tranche”, ma…
Dai territoriali
- Le spese effettuate con le carte di credito rubate le paga la
banca
Trasporti
- Ricorsi sempre più “blindati” avverso le multe stradali
Consumi
- 29 novembre 2003: giornata della Colletta alimentare
Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 – Sped. in abb. post. comma 20/c art.2 L.662/96 Filiale di Roma
Adiconsum News
CONSUMATORI
Conferenza nazionale
delle associazioni
consumatori italiane
L’intervento di
Paolo Landi alla
Conferenza
nazionale delle
associazioni
consumatori
italiane svoltasi a
Genova.
Il 13 novembre scorso si è svolta a Genova la Conferenza
nazionale delle associazioni consumatori italiane. L’iniziativa
ha visto l’intervento di tutte le più autorevoli figure dell’associazionismo consumeristico, compresa quella del segretario
generale Adiconsum, Paolo Landi, di cui riportiamo l’intervento integralmente.
In concomitanza con la Conferenza, è stato presentato
anche il progetto “Sportelli in rete” della regione Liguria e
della Consulta ligure dei consumatori e degli utenti di cui fa
parte anche l’Adiconsum regionale Liguria. Dal 13 novembre
ben 23 sono gli sportelli aperti per fornire informazione,
assistenza e consulenza sulle tematiche più gettonate dai
consumatori: assicurazioni, tariffe, turismo, prestiti bancari,
ecc., così suddivisi: 4 a Imperia, 4 a Savona, 8 a Genova, 2
nel Tigullio e 5 a La Spezia. Gli sportelli sono raggiungibili
anche tramite il numero verde 800180431.
La collaborazione tra
istituzioni e rappresentanti
Monitoraggio dei prezzi e
politica sul commercio
Note di Paolo Landi
Segretario Generale Adiconsum
Premessa
• Prezzi: quali problemi abbiamo fatto emergere nella lotta al
caro prezzi, quali le indicazioni e le proposte di intervento.
• La riforma del commercio, le attese di modernizzazione, i
“lacci e lacciuoli” che ne ostacolano l’attuazione.
• Cooperazione: quali gli elementi di cooperazione sul territorio tra consumatori ed istituzioni.
1. Sulla rilevazione dei prezzi
• In questi ultimi due anni le associazioni consumatori
hanno assunto un ruolo importante nella rilevazione e
denuncia di aumenti dei prezzi ingiustificati.
• La risposta delle istituzioni è stata prima di negare gli
aumenti, poi di ammetterli e solo oggi si riconosce il diffuso
fenomeno speculativo.
• Si cerca di accreditare all’Euro responsabilità che invece
sono degli operatori commerciali e della politica per non
Test noi consumatori
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Adiconsum News
aver esercitato i controlli necessari, poiché ciò che è
avvenuto in Italia non è avvenuto nella stessa misura negli
altri paesi europei.
• Nel nostro paese esistono una pluralità di centri rilevazioni
(ISTAT, EUROSTAT, ISMEA, C.d.C., Comuni, NIELSEN),
solo in parte questi istituto hanno evidenziato, a nostro
avviso, i forti aumenti subiti dalle famiglie con la conseguenza di una riduzione del potere di acquisto e di un calo
dei consumi.
• Nessuna volontà delle associazioni consumatori di mettere in discussione il ruolo dell’ISTAT, bensì correggere
aspetti considerati distorsivi o di non trasparenza, fra
questi:
- Il peso di alcune voci (assicurazioni, abitazioni),
- Il rapporto tra beni di consumo quotidiani e beni
durevoli,
- La trasparenza e/o l’attendibilità delle rilevazioni sul
territorio (per telefono… su beni conosciuti dal commerciante…),
- Il diverso peso dell’inflazione sulle varie fasce di reddito,
- L’assenza di rilevazioni direttamente ai registratori di
cassa con il codice a barre,
- Mentre l’ISTAT stima un’inflazione per le famiglie inferiore al 3%, le valutazioni delle associazioni consumatori è che questa sia a un livello ben superiore il tasso
ufficiale.
- Oggi anche il Presidente dell’ISTAT parla di aumenti
psicologici al 6% e il Ministro dell’Economia di aumenti
disastrosi dovuti all’Euro, riconoscendo con ciò quanto
sostenuto fino ad oggi dalle associazioni consumatori
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2. Nuovo osservatorio prezzi
promosso dal ministero delle attività produttive.
È un’iniziativa che le associazioni consumatori hanno
condiviso e potrà permettere una verifica più ampia
soprattutto sul territorio.
Nella finanziaria sono previste risorse rilevanti a favore dei
comuni e delle Camere di Commercio per l’attuazione di
questo osservatorio.
È stato chiesto che su questa iniziativa vi sia un maggior
coinvolgimento delle associazioni consumatori (presenza
nelle Commissioni Comunali e coordinamento da parte
delle regioni).
In aggiunta al monitoraggio dei prezzi è importante
realizzare sul territorio anche iniziative di comparazione
dei prezzi e relativa informazione al consumatore.
Resta il fatto su come intervenire una volta realizzato il
monitoraggio e rilevato alcuni aspetti speculativi, non
esistono infatti sanzioni deterrenti in merito.
3. Sulle cause e responsabilità degli aumenti
• Le cause sono sempre complesse, ma sostanzialmente
riconducibili ad aspetti speculativi e solo in minima parte
a ragioni oggettive.
• Per aumenti speculativi intendiamo aumenti del 20%30% o del raddoppio del prezzo come è avvenuto per
numerosi beni di consumo dal pre-euro ad oggi.
• Aumenti speculativi per le seguenti ragioni:
- il costo del denaro grazie all’Euro è diminuito di 2 punti,
Test noi consumatori
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Adiconsum News
- il costo del lavoro è aumentato nei vari settori mediamente del 2%-3%,
-
il costo dell’energia elettrica e della benzina (ad eccezione di
alcuni mesi) è rimasto essenzialmente sugli stessi livelli,
i prezzi industriali sono aumentati mediamente dal 2% al 4%.
• Nulla di tutto ciò giustifica aumenti a 2 cifre o il raddoppio
di taluni prezzi;
• Ragioni oggettive che possono giustificare aumenti significativi nell’ortofrutta dovuto a gelo e siccità, ma anche su
questi si sono verificati diffusi fenomeni speculativi riconosciuti dallo stesso Ministro.
• La responsabilità di tutto ciò è riconducibile alla mancanza
di adeguati controlli e monitoraggi che sarebbero stati
ancora più necessari nel passaggio dalla Lira all’Euro, la
mancanza di misure deterrenti contro aspetti evidenti di
speculazione.
• L’avere poi negato il problema per lungo tempo ha finito
per incoraggiare comportamenti speculativi.
• Negli altri paesi nord europei, come ricorda il Presidente
dell’UE Romano Prodi, non c’è stato il fenomeno avuto in
Italia.
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4. Sulle conseguenze socio-economiche
degli aumenti
I più colpiti nella perdita di potere di acquisto, sono i
pensionati e le famiglie monoreddito, per i quali oggi si
ammette una riduzione dei consumi.
Le famiglie con doppio reddito hanno ridotto soprattutto il
risparmio,
Il lavoro autonomo e professionale in generale è quello che
ha beneficiato dell’aumento dei prezzi.
La prima conseguenza sociale è un ampliamento della
popolazione nella fascia di povertà assoluta e relativa e
una rilevante ridistribuzione del reddito.
Sul piano economico la riduzione dei consumi allontana e
rende più difficoltosa una ripresa dell’economia.
Nei rapporti commerciali i differenziali di inflazione fra
Italia e altri paesi, non più compensato dalla svalutazione,
implica una perdita di competitività del “sistema Italia”. Da
qui gli allarmi sui prezzi anche da parte di Confindustria.
5. Alcune indicazioni di cooperazione sul territorio
• Solo un monitoraggio dei prezzi per paniere di prodotti può
evidenziare aumenti speculativi e quindi la possibilità di
avanzare proposte di intervento. Per paniere si intende,
ortofrutta, alimentazione, abitazione, vacanze, scuola,
servizi pubblici, ecc..
• Sulle tariffe. Molte sono le tariffe locali (trasporti, acqua,
asili nido, ecc.) sulle quali occorre avviare una consultazione delle associazioni consumatori, sulla trasparenza della
tariffa e del consumo, soprattutto per collegare variazioni
di tariffe a precisi standard di qualità.
• Altro tema di confronto possono essere elementi di socialità
sulle singole tariffe”, rapportate all’esigenza del territorio.
• Nelle commissioni prezzi va prevista una presenza delle
associazioni consumatori.
• Il monitoraggio non deve riguardare solo l’andamento dei
prezzi ma anche una comparazione dei prezzi tra le varie
strutture commerciali, per informare il consumatore sulle
strutture più convenienti.
Test noi consumatori
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Adiconsum News
• Occorre costruire anche un rapporto con le Autorità locali,
con le varie imprese di servizio per migliorare l’informazione, prevedere forme conciliative sul contenzioso (riorganizzazione del servizio idrico).
• Altre tematiche di interesse comune sono le campagne di
informazione sui diritti dei consumatori (dal risparmio di
energia, alle compagnie più convenienti per le polizze rc
auto, ad un monitoraggio dei costi praticati nei servizi
finanziari da banca e posta, ecc.).
• Nelle zone turistiche sono auspicabili anche sportelli sulla
qualità dei servizi offerti.
• Altre iniziative riguardano le iniziative di educazione sul
consumo (consumo responsabile, corretta educazione alimentare, rischi di raggiri e truffe, sia per i consumatori che
per le scuole).
• Nei contratti di servizio resta ancora ampiamente non risolto
il problema di contratti con clausole vessatorie.
6. Sulle politiche nel settore del commercio
• Un indice sulla modernizzazione della nostra struttura
commerciale è il rapporto tra grande distribuzione organizzata e commercio tradizionale. Questo dato è molto diversificato da territorio a territorio, in conseguenza delle
politiche seguite dalle varie regioni di favorire o di ostacolare
o rallentare questo processo.
• Per dare alcuni dati: i centri commerciali in Piemonte sono
34, Lombardia 98, Veneto 38, Toscana 16, Campania 16,
Sicilia 6.
• Il fatto di avere un centro commerciale non è di per se
garanzia di maggiore concorrenza.
• Occorre che gli investimenti della GDO (Grande Distribuzione Organizzata) sia concorrenziali tra loro.
• Le associazioni consumatori possono individuare le zone
dove l’indice di modernizzazione è più basso, per rivendicare
alle istituzioni la presenza di una GDO sul territorio come
elemento di concorrenza e di tutela del potere di acquisto.
• Nel settore dell’ortofrutta resta ancora rilevante la rendita
dovuta alla catena dell’intermediazione.
• Una proposta interessante può essere quella realizzata
nella città di Roma, promossa sulla base di un accordo
territoriale tra Camera di Commercio, Comune e Associazioni professionali che vede l’apertura dei mercati rionali
per un 15% dell’aerea alla vendita diretta dal produttore
al consumatore.
7. Sul rapporto tra associazioni consumatori
ed istituzioni locali
• Questo deve essere un rapporto di cooperazione inteso
come dialettico e/o conflitto laddove proposte ed obiettivi
non coincidano
• È importante che le istituzioni riconoscano un ruolo alle
associazioni consumatori di riequilibrio del mercato e quindi
creino le condizioni perché le stesse possano operare anche
con adeguate strutture professionali.
• È fondamentale quindi, come già in atto negli altri paesi
europei, che le associazioni possano beneficare di aiuti
istituzionali senza compromettere la loro autonomia ed
indipendenza.
Paolo Landi (segretario generale Adiconsum)
Test noi consumatori
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Adiconsum News
TELECOMUNICAZIONI
I due binari di Fastweb
Adiconsum scrive
a Fastweb per
chiedere pubblicità
corretta e maggior
rispetto dei diritti
dei consumatori.
Dopo oltre un anno di relazioni fra ADICONSUM e FASTWEB,
si è maturata la certezza che lo sviluppo di Fastweb procede
su due binari, con caratteristiche notevolmente diverse:
quello legato alla tecnologia con risultati eccelsi e quello
dedicato alla soddisfazione dei consumatori con risultati
insufficienti.
Le numerose proteste che giungono quotidianamente alla
nostra associazione, la scarsa chiarezza nella pubblicità e la
constatazione delle poche risorse destinate alla salvaguardia
dei diritti dei consumatori, ci ha spinto a sollecitare Fastwev
ad un reale impegno di collaborazione con le associazioni
consumatori al fine di realizzare iniziative concrete per
migliorare la soddisfazione dei clienti.
Ecco le proposte di ADICONSUM in merito alle varie
problematiche:
Carta dei servizi e dei diritti del consumatore
La Carte dei servizi attualmente in corso, tenuta nascosta
nel sito internet di Fastweb, è superficiale e ci sembra fatta
più per rispettare le regole che per un reale interessamento
nei confronti dei consumatori.
Adiconsum ritiene sia più giusto creare una nuova carta dei
servizi e dei diritti del consumatore, attraverso la quale
l’azienda spieghi in modo chiaro e dettagliato la propria offerta
e al tempo stesso espliciti quali siano i diritti del consumatore
qualora i servizi non siano forniti nel modo previsto.
Trasparenza e pubblicità
La scelta fatta da Fastweb di avvalersi di società
procacciatrici di nuovi clienti crea confusione e
disorientamento. Queste società producono, infatti, una
propria informazione pubblicitaria che risulta parziale e
superficiale, provocando una discordanza fra quanto promesso dal venditore e quanto realmente si ottiene dal
servizio.
Adiconsum chiede di impedire alle società procacciatrici di
divulgare propria pubblicità e di obbligarle ad usare solo il
materiale prodotto dalla FASTWEB.
La stessa Fastweb,poi, purtroppo, non brilla in trasparenza. Nonostante il Garante per la concorrenza l’abbia condannata per pubblicità non corretta nell’ultima campagna pubblicitaria, presente attualmente sui quotidiani nazionali, si è
omesso completamente di specificare che il servizio televisivo non è per tutti, ma solo per coloro che superano la verifica
tecnica, verifica che può avvenire solo dopo il distacco da
Telecom e quindi solo dopo essere divenuti clienti di Fastweb.
Adiconsum chiede a Fastweb uno sforzo maggiore nell’informazione all’utenza rendendola più chiara.
Call center
Come è attualmente concepito, il Call center è del tutto
inutile. Si rimpiange il vecchio sportello, dove ci si metteva in
fila, con la certezza di guardare qualcuno negli occhi dal quale
Test noi consumatori
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Adiconsum News
ricevere risposte concrete. Non è concepibile si rimanga in
attesa anche per 20 minuti ascoltando più volte la stessa
registrazione e digitare una serie di tasti prima di poter
parlare con qualcuno. Quando si riesce a parlare con un
operatore non è detto poi che il problema esposto si risolva.
Questi può solo prendere nota di quanto segnalato. Di solito
bisogna ritelefonare e ricominciare tutto da capo con un
nuovo operatore.
Adiconsum propone di attivare uno specifico numero per
i guasti che metta immediatamente in contatto il cliente con
il servizio tecnico e di attivarne uno a parte anche per i
problemi amministrativi che metta in contatto l’utente con il
servizio amministrativo.
Ufficio reclami
Mancano procedure predefinite per la soluzione delle
controversie e persone di riferimento certe con le quali
interloquire. È totalmente assente una strutturazione dell’ufficio reclami. Persino le associazioni consumatori hanno
difficoltà ad ottenere i risarcimenti per i contenziosi aperti a
tutela dei propri iscritti.
Adiconsum chiede a Fastweb di provvedere al più presto.
Disattivazione e ritorno a Telecom
Qualsiasi consumatore decida di abbandonare Fastweb,
per propria scelta o per inadempienza del contratto da parte
di Fastweb, deve poter rientrare in TELECOM. Purtroppo la
gestione del rientro è sempre complicata.
Attualmente quando l’utente lascia Fastweb per “colpa”
di quest’ultima, le spese di riallaccio a Telecom vengono
rimborsate all’utente solo dietro grosse insistenze del consumatore, costretto il più delle volte ad iniziare un contenzioso.
Adiconsum chiede che sia stipulato un accordo tra Fastweb
e Telecom per gestire il rientro dell’utente garantendo spese
certe e continuità nel servizio. L’utente si troverebbe così
nuovamente in Telecom senza subire alcun ingiusto costo e
senza dover chiedere, successivamente, il rimborso. Per quei
consumatori che invece decidono la rottura del contratto per
loro scelta, penserebbe Fastweb, in base all’accordo, ad
inserire nell’ultima fattura i costi per il distacco-riallaccio. In
tal modo si eliminerebbe una delle principali cause di
apertura di contenzioso.
Mauro Vergari
CREDITO E RISPARMIO
Banca Intesa quota le
proprie obbligazioni
La decisione di Banca Intesa di quotare giornalmente dal 1°
gennaio 2004 le proprie obbligazioni sul MOT (Mercato Obbligazionario
Telematico), come chiesto dall’Adiconsum al Tavolo di lavoro, è
stata accolta positivamente dal segretario generale Adiconsum,
Paolo Landi.
“Consentire alla clientela di conoscere in ogni momento la
quotazione delle obbligazioni bancarie emessa dalla Banca era una
richiesta presentata dall’Adiconsum da tempo, che ancora non
aveva trovato accoglimento da parte delle banche che potevano
decidere autonomamente il prezzo”.
Test noi consumatori
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Adiconsum News
“La decisione” –prosegue Landi– “è il frutto del Tavolo di lavoro
aperto con le associazioni dei consumatori che sta consentendo di
apportare miglioramenti anche al contratto di conto corrente e ad
altri rapporti con la clientela”.
“È necessario” –conclude Landi– “che uguale decisione sia
assunta dalle altre banche per consentire un aumento della concorrenza e per iniziare a recuperare la fiducia dei risparmiatori fortemente scossa dalle recenti crisi finanziarie”.
Patti chiari: al via
la seconda “tranche”, ma…
Il 17 novembre 2003 è partita la seconda iniziativa del progetto
“Patti chiari” denominata “Obbligazioni a basso rischio e
obbligazioni strutturate”.
Le banche aderenti a Patti chiari dovranno esporre un elenco
delle obbligazioni a basso rischio (e a basso rendimento), intendendo per tali quelle che possono avere una variazione massima di
prezzo del 5,00% in un anno.
La selezione dei titoli, effettuata sulla base del rischio di credito
e di quello di mercato, sarà composta esclusivamente da titoli
emessi in euro, quotati su un mercato ufficiale, con emittente
residente in un Paese OCSE e un rating compreso tra “AAA” e “A”,
rilasciato dalle principali società indipendenti di valutazione
(Standards & Poor’s, Moody’s, Fitch).
L’elenco dei titoli deve essere aggiornato giornalmente.
Per le obbligazioni strutturate le banche aderenti a Patti chiari si
impegnano a fornire una informativa chiara, di facile comprensione,
confrontata con titoli, di pari scadenza, a basso rischio. Inoltre nel
foglio informativo dovrà essere espressamente riportata un’avvertenza che chiarisca che le obbligazioni strutturate sono un prodotto
complesso, da valutare quindi attentamente.
Le informazioni sono consultabili anche sul sito Internet
www.pattichiari.it
Le due novità sono un passo avanti, ma devono ancora essere
migliorate.
In particolare l’Adiconsum ha già chiesto che il “bollino” indichi
titoli senza alcun rischio almeno come capitale. Come dimostrato
dall’ultimo prodotto di Poste Italiane, ciò è perfettamente possibile,
addirittura anche in caso di rimborso anticipato. Per le “strutturate”
la richiesta di Adiconsum è di prevedere comunque una loro
quotazione, senza lasciare possibilità alla banca di fissarne il prezzo
solo al momento della presentazione al cliente.
Fabio Picciolini
DAI TERRITORIALI
Le spese effettuate con
le carte di credito rubate
le paga la banca
È questa la buona nuova che ci ha comunicato il legale Adiconsum
in forza alla nostra sede di Palermo, avv. Alessandro Palmigiano.
Ecco in breve i fatti che hanno portato il Giudice di pace di Palermo,
dott. Vincenzo Vitrano, ad accogliere il ricorso presentato dall’Adiconsum a tutela di una sua associata.
Nel maggio 2001 una signora si accorgeva di aver perso la carta
di credito e ne denunciava la perdita, dopo qualche giorno, sia ai
Carabinieri che alla propria banca.
La sorpresa della scoperta si rilevava però per la signora ancora
più amara quando alla lettura dell’estratto conto si accorgeva che le
Test noi consumatori
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Adiconsum News
erano stati addebitati importi (più di 1300 euro!) per acquisti da lei
non effettuati.
La signora chiedeva quindi il rimborso delle somme addebitategli
alla propria banca, la quale rispondeva che non era tenuta ad alcun
rimborso poiché si trattava di spese effettuate prima della denuncia.
La signora si rivolgeva quindi all’Adiconsum di Palermo che
l’assisteva nella causa nei confronti dell’istituto di credito emissario
della carta, centrando il ricorso al Giudice di pace sulla responsabilità
della banca di non aver verificato le firme apposte sugli scontrini
palesemente difformi non solo fra loro, ma addirittura recanti nomi
diversi dal cliente, anche maschili.
La banca, dal canto suo, asseriva che non poteva rispondere
dell’operato dei negozianti che avevano accettato la carta e che
quindi la signora avrebbe dovuto prendersela con i vari esercizi
commerciali ove risultava effettuata la spesa con firma falsa (i
negozi erano sparsi in varie parti d’Italia).
Il Giudice di pace di Palermo, invece, con una sentenza lunga e
dettagliata, ha sposato la tesi della ricorrente, creando un precedente giurisprudenziale importante che, in assenza di una precisa
normativa, costituisce un punto di riferimento per gli altri giudici.
In questa pronuncia (sent. N. 61358/2003) il Giudice ha stabilito
che anche in caso di non avvenuta denuncia di smarrimento della
carta, se la firma non coincide, è la banca che deve provvedere al
rimborso delle spese non effettuate dal cliente, poiché è l’istituto di
credito che sceglie il negoziante da far entrare nel proprio circuito,
al quale spetterebbe di controllare la firma apposta dal consumatore
sul retro della carta per verificarne la corrispondenza con quella
apposta sullo scontrino
Valeria Lai
TRASPORTI
Ricorsi sempre più “blindati”
avverso le multe stradali
Nonostante la nota semplificativa del Ministero di Grazia e
Giustizia emanata il 30 ottobre 2003, (www.giustizia.it), relativa al
versamento del deposito cauzionale (art. 204bis codice della Strada
– D.L. 151/03, deposito pari al 50,00% del massimo edittale
dell’infrazione-contestazione) per la presentazione di ricorso al
giudice di pace contro una multa stradale, la sostanza rimane la
stessa e cioè che è comunque più arduo per l’automobilista accedere
alla giustizia per contestare una contravvenzione.
La nota specifica che il deposito, oltre che su libretto giudiziario
come già stabilito nella prima stesura, può essere effettuato anche
su libretto postale nominativo.
Il libretto postale nominativo, come quello giudiziario, deve
essere aperto presso un ufficio postale. Il libretto stesso, che deve
essere consegnato dall’addetto postale all’atto dell’apertura, va
allegato al ricorso, nel quale devono essere riportati gli estremi del
verbale (data, numero, soggetto che ha effettuato l’accertamento).
È compito del cancelliere del Tribunale riportare gli estremi del
libretto nello specifico registro previsto dalla legge (R.D.L. 149 del
10.3.1910 art. 6).
La possibilità di utilizzare il Deposito postale nominativo accelera
i tempi di rimborso delle somme versate, in quanto è sufficiente che
il cancelliere restituisca il libretto postale al ricorrente; nel caso di
libretto giudiziale, che deve essere annotato in un secondo registro,
la Cancelleria è obbligata ad emettere un mandato di pagamento,
allungando così i tempi del rimborso.
Con la stessa nota il Ministero ha stabilito che il cancelliere non
deve effettuare alcun controllo sulla congruità dell’importo depositato. Nel caso di errore l’inammissibilità del ricorso può essere
stabilita solo dal giudice. (F.P.)
Test noi consumatori
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Adiconsum News
CONSUMI
29 novembre 2003: giornata
della Colletta alimentare
Il prossimo 29 novembre si celebra la giornata nazionale della
Colletta alimentare patrocinata dall’Alto patronato della presidenza
della repubblica, dalla Fédération Européenne des Banques
Alimentaires, in collaborazione con l’Associazione nazionale Alpini e
la società di San Vincenzo De Paoli.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Banco alimentare onlus
e dalla Federazione dell’impresa sociale della Compagnie delle
opere.
La giornata della Colletta alimentare consiste semplicemente nel
fare la spesa per chi ha bisogno. Aderiamo numerosi a questa
iniziativa! Tutti i punti di raccolta si possono trovare sul sito
www.bancoalimentare.it oppure si possono richiedere al n. 02
67100410.
Direttore: Paolo Landi • Direttore responsabile: Francesco Casula • Comitato di redazione: Angelo Motta,
Fabio Picciolini • Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, 00161 - Roma • Registrazione Tribunale di
Roma n. 350 del 9.06.88 • Sped. in abb. post. comma 20/c art.2 L.662/96 Filiale di Roma
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ADESIONI E ABBONAMENTI
Adesione individuale: € 31,00 (€ 15,00 per gli iscritti Cisl)
Abbonamento al settimanale ”Adiconsum News” + mensili “Adifinanza”, a cura del settore credito
e risparmio, “Consumi & diritti”, a cura del Centro giuridico Adiconsum e “Attorno al piatto”, a cura del
settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: € 25,00 (€ 15,00 per gli iscritti Cisl)
Abbonamento al bimestrale ”La guida del consumatore”: € 25,00 (€ 12,00 per gli iscritti Cisl)
Adesione + Abbonamento a ”La guida del consumatore”: € 43,00 (€ 27,00 per gli iscritti Cisl)
I versamenti possono essere effettuati su c.c.p. 64675002 intestato ad Adiconsum
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Conferenza nazionale delle associazioni consumatori italiane