La Musica nella Storia
Lezione di mercoledì 14 novembre 2012
Wagner: il Ring (I parte)
Brani e testi
Richard Wagner (1813-1883)
Der Ring des Nibelungen
Bühnenfestspiel in tre giornate e una vigilia
Libretto di Richard Wagner
Das Rheingold
Vigilia in quattro scene
Prima rappresentazione: Monaco, Teatro Reale, 22 settembre 1869
SCENA PRIMO – Preludio
SCENA QUARTA – La maledizione dell’anello
LOGE
(zu Wotan)
Ist er gelöst?
LOGE
(a Wotan)
È riscattato?
WOTAN
Bind' ihn los!
WOTAN
Scioglilo!
(Loge löst Alberich vollends die Bande)
(Loge scioglie tutti i legami ad Alberico)
LOGE
(zu Alberich)
Schlüpfe denn heim!
Keine Schlinge hält dich:
frei fahre dahin!
LOGE
(a Alberico)
A casa, quatto, quatto!
Nessun legame ti tiene:
vattene, libero!
ALBERICH
(sich erhebend)
Bin ich nun frei?
(wütend lachend)
Wirklich frei? So grüss' euch denn
meiner Freiheit erster Gruss! Wie durch Fluch er mir geriet,
verflucht sei dieser Ring!
Gab sein Gold
mir Macht ohne Mass,
nun zeug' sein Zauber
Tod dem, der ihn trägt!
Kein Froher soll
seiner sich freun,
keinem Glücklichen lache
sein lichter Glanz!
Wer ihn besitzt,
den sehre die Sorge,
und wer ihn nicht hat,
den nage der Neid!
Jeder giere
nach seinem Gut,
ALBERICH
(alzandosi)
Sono libero ora?
(con riso rabbioso)
Veramente libero?...
Vi saluti, dunque,
della mia libertà il primo saluto!...
Come per maledizione a me giunse,
così sia maledetto l'anello!
Donò il suo oro
a me potere senza misura,
così doni la sua magìa
morte a colui che lo porta!
Nessun gioioso dovrà
di lui godere;
a nessun felice rida
il suo fulgore!
Chi lo possiede
lo consumi la cura,
e chi non l'ha
lo roda il rovello!
Ognuno si strugga
di possederlo,
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doch keiner geniesse
mit Nutzen sein!
Ohne Wucher hüt' ihn sein Herr;
doch den Würger zieh' er ihm zu!
Dem Tode verfallen,
fessle den Feigen die Furcht:
solang er lebt,
sterb' er lechzend dahin,
des Ringes Herr
als des Ringes Knecht:
bis in meiner Hand
den geraubten wieder ich halte! So segnet
in höchster Not
der Nibelung seinen Ring!
Behalt' ihn nun,
(lachend)
hüte ihn wohl:
(grimming)
meinem Fluch fliehest du nicht!
(Er verschwindet schnell in der Kluft. Der dichte Nebelduft des Vordergrundes
klärt sich allmählich auf)
ma nessuno gioisca
con frutto di lui!
Che il suo signore senza profitto lo serbi;
ed esso l'assassino a lui guidi!
Consacrato alla morte,
lo spavento vincoli il vile:
finché viva,
muoia struggendosi,
dell'anello signore
dell'anello servo;
finché in mia mano
il rapito nuovamente io non tenga!...
Così consacra
nella sua pena estrema
il Nibelungo il suo anello:
conservalo,
(ridendo)
custodiscilo bene:
(truce)
non fuggirai la mia maledizione!
(Scompare rapido nel crepaccio. La densa nebbia del fondo
si chiarisce a poco a poco)
SCENA QUARTA – Wotan davanti al Walhalla
WOTAN
Abendlich strahlt
der Sonne Auge;
in prächtiger Glut
prangt glänzend die Burg.
In des Morgens Scheine
mutig erschimmernd,
lag sie herrenlos,
hehr verlockend vor mir.
Von Morgen bis Abend,
in Müh' und Angst,
nicht wonnig ward sie gewonnen!
Es naht die Nacht:
vor ihrem Neid
biete sie Bergung nun.
(wie von einem grossen Gedanken
ergriffen, sehr entschlossen)
So grüss' ich die Burg,
sicher vor Bang' und Grau'n!
(Er wendet sich feierlich zu Fricka)
Folge mir, Frau:
in Walhall wohne mit mir!
WOTAN
Serótino splende
l'occhio del sole;
in ardore stupendo
esulta la rocca lucente.
Nell'albore del mattino,
superba splendente,
stava senza signore,
brama sublime davanti a me.
Da mattina a sera,
con fatica ed affanno,
non soavemente fu vinta da noi!
La notte s'appressa:
contro la sua invidia
offra ella dunque rifugio.
(come preso da un gran pensiero,
con ferma decisione)
Che la rocca io saluti,
scevro d'ansia e terrore!
(si volge solennemente a Fricka)
Séguimi, donna,
nel Walhalla dimora con me!
FRICKA
Was deutet der Name?
Nie, dünkt mich, hört' ich ihn nennen.
FRICKA
Che significa il nome?
Mai, mi sembra, l'udii pronunziare.
WOTAN
Was, mächtig der Furcht,
mein Mut mir erfand,
wenn siegend es lebt,
leg' es den Sinn dir dar!
(Er fasst Fricka an der Hand und
WOTAN
Quel che, signore della paura,
l'animo mio ha trovato,
se con vittoria vivrà,
ti spiegherà quel senso.
(Prende Fricka per la mano e s'avvia
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schreitet mit ihr langsam der Brücke zu;
Froh, Freia und Donner folgen)
lentamente con lei verso il ponte;
Froh, Freia e Donner seguono)
LOGE
(im Vordergrunde verharrend
und den Göttern nachblickend)
Ihrem Ende eilen sie zu,
die so stark in Bestehen sich wähnen.
Fast schäm' ich mich,
mit ihnen zu schaffen;
zur leckenden Lohe
mich wieder zu wandeln,
spür' ich lockende Lust:
sie aufzuzehren,
die einst mich gezähmt,
statt mit den Blinden
blöd zu vergehn,
und wären es göttlichste Götter!
Nicht dumm dünkte mich das!
Bedenken will ich's:
wer weiss, was ich tu'!
(Er geht, um sich den Göttern
in nachlässiger Haltung anzuschliessen)
LOGE
(rimanendo sul davanti della scena
e seguendo gli dèi con lo sguardo)
Alla loro fine essi s'appressano,
essi che così forti nel loro durare si credono.
Quasi mi vergogno,
d'aver a che fare con loro;
in fiamma guizzante
nuovamente di trasformarmi
ritrovo la voglia tentante:
di consumarli
costoro che un giorno mi domarono,
invece che con [loro] ciechi
scioccamente perdermi,
e fossero anche tra gli dèi i più divini!...
Non mi sembrerebbe stupido questo!
Ci voglio pensare:
chi sa che farò?
(Si incammina con aria dinoccolata
per ricongiungersi agli dèi)
DIE DREI RHEINTÖCHTER
(in der Tiefe des Tales, unsicktbar)
Rheingold! Rheingold!
Reines Gold!
Wie lauter und hell
leuchtest hold du uns!
Um dich, du klares,
wir nun klagen:
gebt uns das Gold!
O gebt uns das reine zurück!
LE TRE FIGLIE DEL RENO
(dal profondo della valle, invisibili)
Oro del Reno! Oro del Reno!
Oro puro!
Come limpido e lucente
e dolce a noi lucevi!
Per te, luminoso,
ora facciamo lamento:
dateci l'oro!
Oh! rendeteci quel puro!
WOTAN
(im Begriff, den Fuss auf die Brücke
zu setzen, hält an und wendet sich um)
Welch' Klagen klingt zu mir her?
WOTAN
(in procinto di porre il piede
sul ponte si trattiene e si volta)
Quale lamento sale verso me?
LOGE
(späht in das Tal hinab)
Des Rheines Kinder
beklagen des Goldes Raub!
LOGE
(spiando giù per la valle)
Le Figlie del Reno
lamentano il ratto dell'anello!
WOTAN
Verwünschte Nicker!
(zu Loge)
Wehre ihrem Geneck!
WOTAN
Nixe maledette!
(a Loge)
Il loro gridío reprimi!
LOGE
(in das Tal hinabrufend)
Ihr da im Wasser,
was weint ihr herauf?
Hört, was Wotan euch wünscht!
Glänzt nicht mehr
euch Mädchen das Gold,
in der Götter neuem Glanze
sonnt euch selig fortan!
LOGE
(dando voce verso la valle)
Voi, costà, nell'acqua!
Che piangete verso quassù?
Udite il voto che fa Wotan per voi!
Non più splenderà
a voi fanciulle l'oro;
nel nuovo splendore degli dèi
da quest'ora su voi meriggerà sereno!
(Die Götter lachen und beschreiten mit dem Folgenden sie
(Gli dèi ridono e durante quel che segue passano sul
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Brücke)
ponte)
DIE DREI RHEINTÖCHTER
Rheingold! Rheingold!
Reines Gold!
O leuchtete noch
in der Tiefe dein laut'rer Tand!
Traulich und treu
ist's nur in der Tiefe:
falsch und feig
ist, was dort oben sich freut!
LE TRE FIGLIE DEL RENO
Oro del Reno! Oro del Reno!
Oro puro!
Oh! lucesse ancora,
nel profondo il tuo puro gioco!
Schietto, fedele
solo è nel profondo:
falso e vile
è quel che lassù trionfa!
(Während die Götter auf der Brücke der Burg zuschreiten, fällt (Mentre gli dèi s'avviano sul ponte verso la rocca, cala
der Vorhang)
la tela)
Der Ring des Nibelungen
Bühnenfestspiel in tre giornate e una vigilia
Libretto di Richard Wagner
Die Walküre
Prima giornata in tre atti
Prima rappresentazione: Monaco, Teatro Reale, 26 giugno 1870
ATTO I - SCENA TERZA – Inno alla primavera
SIEGMUND
(in leiser Entzückung)
SIEGMUND
(in lieve incantamento)
Keiner ging doch einer kam:
siehe, der Lenz
lacht in den Saal!
Nessuno è uscito...
pure alcuno è entrato:
vedi, la primavera
sorride entro la sala!
(Siegmund zieht Sieglinde mit
sanfter Gewalt zu sich auf das
Lager, so dass sie neben ihm
zu sitzen kommt. Wachsende
Helligkeit des Mondscheines)
(Siegmund trae con dolce violenza
Sieglinde a sé sul giaciglio,
così che ella viene a
sedersi vicino a lui. Crescente chiarore di luna)
Winterstürme wichen
dem Wonnemond, in mildem Lichte
leuchtet der Lenz; auf linden Lüften
leicht und lieblich,
Wunder webend
er sich wiegt;
durch Wald und Auen
weht sein Atem,
weit geöffnet
lacht sein Aug': aus sel'ger Vöglein Sange
süss er tönt,
holde Düfte
haucht er aus;
seinem warmen Blut entblühen
wonnige Blumen,
Keim und Spross
entspringt seiner Kraft.
Cedono le bufere invernali
alla voluttuosa luna,...
in mite luce
luce il nuovo tempo;...
su tiepide aure,
teneramente e gratamente,
meraviglie tessendo
egli si culla;
per foreste e per campi
spira il suo respiro;
ampio, aperto
ride il suo occhio:...
del canto di uccelli gioiosi
dolce esso risuona,
soavi profumi
esso esala:
dal suo caldo sangue fioriscono
fiori di voluttà,
germi e virgulti
dalla sua forza sorgono.
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Mit zarter Waffen Zier
bezwingt er die Welt;
Winter und Sturm wichen
der starken Wehr: wohl musste den tapfern Streichen
die strenge Türe auch weichen,
die trotzig und starr
uns - trennte von ihm. Zu seiner Schwester
schwang er sich her;
die Liebe lockte den Lenz:
in unsrem Busen
barg sie sich tief;
nun lacht sie selig dem Licht.
Die bräutliche Schwester
befreite der Bruder;
zertrümmert liegt,
was je sie getrennt:
jauchzend grüsst sich
das junge Paar:
vereint sind Liebe und Lenz!
Con grazia di armi graziose
costringe egli il mondo;
inverno e bufera cedono
all'impetuoso assalto:...
ben dovette ai suoi coraggiosi colpi
cedere anche la porta crudele,
la insolente e rigida, che
noi... da lui separava...
Alla sua sorella
egli incontro si slanciava;
Passione allettò il tempo nuovo:
nel nostro petto
profonda ella si celava;
serena sorride ora alla luce.
La fidanzata sorella
liberò il fratello;
spezzato giace
quel che mai li separava;
giubilante si saluta
la giovane coppia:
congiunti sono passione e nuovo tempo!
SIEGLINDE
SIEGLINDE
Du bist der Lenz,
nach dem ich verlangte
in frostigen Winters Frist.
Dich grüsste mein Herz
mit heiligem Grau'n,
als dein Blick zuerst mir erblühte.
Fremdes nur sah ich von je,
freudlos war mir das Nahe.
Als hätt' ich nie es gekannt,
war, was immer mir kam.
Doch dich kannt' ich
deutlich und klar:
als mein Auge dich sah,
warst du mein Eigen;
was im Busen ich barg,
was ich bin,
hell wie der Tag
taucht' es mir auf,
o wie tönender Schall
schlug's an mein Ohr,
als in frostig öder Fremde
zuerst ich den Freund ersah.
Il tempo nuovo tu sei,
verso il quale anelai,
nel gelido tempo d'inverno.
Te salutò il mio cuore
con sacro brivido,
quando primamente mi fiorì il tuo sguardo.
Straniero mondo solo e sempre io vedeva,
né m'era amico il vicino a me;
come se mai l'avessi conosciuto
era, quel che tuttavia a me veniva.
Ma te io conobbi
limpido, luminoso:
appena il mio occhio ti vide,
mio possesso fosti;
quel che nel mio seno ascondevo,
quel ch'io sono,
luminoso come il giorno
mi sorse,
come sonante ritmo
percosse il mio orecchio,
quando, in gelido solitario esilio,
primamente scorsi l'amico.
(Sie hängt sich entzückt an seinen
Hals und blickt ihm nahe ins Gesicht)
(Ella s'appende estasiata al suo collo,
e così stretta lo guarda in viso)
SIEGMUND
(mit Hingerissenheit)
SIEGMUND
(con trasporto)
O süsseste Wonne!
O seligstes Weib!
O dolcissima gioia!
O gioiosissima donna!
SIEGLINDE
(dicht an seinen Augen)
SIEGLINDE
(occhi negli occhi)
5
O lass in Nähe
zu dir mich neigen,
dass hell ich schaue
den hehren Schein,
der dir aus Aug'
und Antlitz bricht
und so süss die Sinne mir zwingt.
Oh lasciami vicina
verso te inclinare,
che chiara io scorga
l'augusta luce
che a te dallo sguardo,
e dal viso esulta
e così dolce a me i sensi costringe.
SIEGMUND
SIEGMUND
Im Lenzesmond
leuchtest du hell;
hehr umwebt dich
das Wellenhaar:
was mich berückt,
errat' ich nun leicht,
denn wonnig weidet mein Blick.
Nella luna primaverile
tu limpida luci;
maestosa ti cinge
l'onda dei capelli:
quel che m'inebria,
facilmente ora indovino...
poiché di piacere si pasce il mio sguardo.
SIEGLINDE
(schlägt ihm die Locken von der Stirn
zurück und betrachtet ihn staunend)
SIEGLINDE
(gli ritrae i riccioli dalla fronte
e lo contempla stupita)
Wie dir die Stirn
so offen steht,
der Adern Geäst
in den Schläfen sich schlingt!
Mir zagt es vor der Wonne,
die mich entzückt!
Ein Wunder will mich gemahnen:
den heut' zuerst ich erschaut,
mein Auge sah dich schon!
Come a te la fronte
sta aperta,
e delle vene la trama
sulle tempie s'intesse!
Dalla voluttà io tremo
che m'inebria!...
Meraviglia mi vuol ricordare:
te che oggi per la prima volta ho visto,
già vide il mio sguardo.
SIEGMUND
SIEGMUND
Ein Minnetraum
gemahnt auch mich:
in heissem Sehnen
sah ich dich schon!
Un sogno d'amore
me pure ricorda:
in ardente anelito
già io ti vidi!
SIEGLINDE
SIEGLINDE
Im Bach erblickt' ich
mein eigen Bild und jetzt gewahr' ich es wieder:
wie einst dem Teich es enttaucht,
bietest mein Bild mir nun du!
Nel ruscello io scorsi
la mia propria immagine...
ed ora nuovamente la scorgo:
come un giorno ella emerse dallo stagno,
così tu oggi l'immagine mia rimandi!
SIEGMUND
SIEGMUND
Du bist das Bild,
das ich in mir barg.
Tu sei l'immagine
che in me nascondevo.
SIEGLINDE
(den Blick schnell abwendend)
SIEGLINDE
(distogliendo rapida lo sguardo)
O still! Lass mich
der Stimme lauschen:
mich dünkt, ihren Klang
hört' ich als Kind -
Oh taci! lasciami
la voce ascoltare:
mi sembra, il suo suono
avere udito bambina...
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(aufgeregt)
(esaltandosi)
Doch nein! Ich hörte sie neulich,
als meiner Stimme Schall
mir widerhallte der Wald.
Ma no! or ora l'ho udita,
quando il suono della mia voce
mi riecheggiò la foresta!
SIEGMUND
SIEGMUND
O lieblichste Laute,
denen ich lausche!
O amorosissimi suoni,
cui io ascolto!
SIEGLINDE
(ihm wieder in die Augen spähend)
SIEGLINDE
(spiando nuovamente nei suoi occhi)
Deines Auges Glut
erglänzte mir schon:
so blickte der Greis
grüssend auf mich,
als der Traurigen Trost er gab.
An dem Blick
erkannt' ihn sein Kind schon wollt' ich beim Namen ihn nennen!
Del tuo occhio il baleno
balenò già a me:
così il vecchio guardava
su di me, salutando,
quando donò conforto alla dolente.
Allo sguardo
lo riconobbe sua figlia...
già stavo per chiamarlo per nome!
(Sie hält inne,
und fährt dann leise fort)
(interrompendosi, quindi
proseguendo sommessa)
Wehwalt heisst du fürwahr?
Wehwalt veramente ti nomini?
SIEGMUND
SIEGMUND
Nicht heiss' ich so,
seit du mich liebst:
nun walt' ich der hehrsten Wonnen!
Non così mi nomino,
da che tu m'ami:
della più nobile dolcezza dominatore ora io sono!
SIEGLINDE
SIEGLINDE
Und Friedmund darfst du
froh dich nicht nennen?
E Friedmund non puoi tu
felice nominarti?
SIEGMUND
SIEGMUND
Nenne mich du,
wie du liebst, dass ich heisse:
den Namen nehm' ich von dir!
Nominami tu,
come tu ami, ch'io mi nomini:
il nome io prendo da te!
SIEGLINDE
SIEGLINDE
Doch nanntest du Wolfe den Vater?
Pure Wolfe tu chiamasti il padre?
SIEGMUND
SIEGMUND
Ein Wolf war er feigen Füchsen!
Doch dem so stolz
strahlte das Auge,
wie, Herrliche, hehr dir es strahlt,
der war: - Wälse genannt.
Un lupo egli fu alle volpi vili!
Ma colui, al quale così superbo
l'occhio raggiava,
come, o stupenda, a te nobile raggia,
egli era:... Wälse chiamato.
SIEGLINDE
(ausser sich)
SIEGLINDE
(fuori di sé)
War Wälse dein Vater,
Se Wälse fu tuo padre,
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und bist du ein Wälsung,
stiess er für dich
sein Schwert in den Stamm so lass mich dich heissen,
wie ich dich liebe:
Siegmund so nenn' ich dich!
e un wälside tu sei,
per te egli infisse
la sua spada nel fusto...
lascia, dunque, ch'io ti nomini,
com'io t'amo:
Siegmund...
così io ti nomino!
SIEGMUND
(springt auf dem Stamm zu
und fasst den Schwertgriff)
SIEGMUND
(balzando verso il tronco
ed afferrando l'elsa della spada)
Siegmund heiss' ich
und Siegmund bin ich!
Bezeug' es dies Schwert,
das zaglos ich halte!
Wälse verhiess mir,
in höchster Not
fänd' ich es einst:
ich fass' es nun!
Heiligster Minne
höchste Not,
sehnender Liebe
sehrende Not
brennt mir hell in der Brust,
drängt zu Tat und Tod:
Notung! Notung! So nenn' ich dich, Schwert Notung! Notung!
Neidlicher Stahl!
Zeig' deiner Schärfe
schneidenden Zahn:
heraus aus der Scheide zu mir! -
Siegmund mi nomino
e Siegmund io sono!
Lo provi la spada
che senza timore impugno!
Wälse mi promise
che in prova suprema
l'avrei un giorno trovata:
ecco io l'afferro!
D'un sacro amore
suprema angoscia,
d'un bramoso amore
consumante angoscia,
chiara m'arde nel petto,
mi spinge ad agire ed a morire.
Notung! Notung!
così, o spada, io ti nomino...
Notung! Notung!
Lama invidiabile!
Della tua finezza mostra
il tagliente filo:
fuori del fodero a me!...
(Er zieht mit einem gewaltigen
Ruck das Schwert aus dem Stamme
und zeigt es der von Staunen und
Entzücken erfassten Sieglinde)
(Con poderoso sforzo
estrae la spada dal tronco
e la mostra a Sieglinde
presa dallo stupore e dall'entusiasmo)
Siegmund, den Wälsung,
siehst du, Weib!
Als Brautgabe
bringt er dies Schwert:
so freit er sich
die seligste Frau;
dem Feindeshaus
entführt er dich so.
Fern von hier
folge mir nun,
fort in des Lenzes
lachendes Haus:
dort schützt dich Notung, das Schwert,
wenn Siegmund dir liebend erlag!
Siegmund, il wälside,
tu vedi, o donna!
Dono nuziale
questo brando ti porta:
così egli sposa conquista
lo dolcissima donna;
alla nemica dimora
così egli t'invola.
Lontano di qui
ora seguimi,
via, della primavera
nella ridente dimora:
colà ti proteggerà Notung, la spada,
se Siegmund per amor tuo soccomberà!
(Er hat sie umfasst,
um sie mit sich fortzuziehen).
(Egli l'ha abbracciata
per trascinarla fuori con sé)
SIEGLINDE
SIEGLINDE
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(reisst sich in höchster
Trunkenheit von ihm los und
stellt sich ihm gegenüber)
(si scioglie da lui,
al colmo dell'ebrezza,
e gli si pone innanzi)
Bist du Siegmund,
den ich hier sehe Sieglinde bin ich,
die dich ersehnt:
die eigne Schwester
gewannst du zu eins mit dem Schwert!
Se tu sei Siegmund,
ch'io qui vedo...
Sieglinde io sono
che t'ha sospirato:
la sorella tua schietta
in uno hai conquistato con la spada!
SIEGMUND
SIEGMUND
Braut und Schwester
bist du dem Bruder so blühe denn, Wälsungen-Blut!
Sposa e sorella
sei tu al fratello...
così dunque fiorisca il sangue dei Wälsidi!
(Er zieht sie mit wütender Glut an sich; sie sinkt mit
einem Schrei an seine Brust. - Der Vorhang fällt schnell)
(La trae a sé con furente ardore; ella cade con uno strido al
suo petto. - La tela cala rapidamente)
ATTO III - SCENA PRIMA – Cavalcata delle Valchirie
DRITTER AUFZUG
ATTO TERZO
VORSPIEL UND ERSTE SZENE
Auf dem Gipfel eines Felsenberges.
PRELUDIO E SCENA PRIMA
Sulla vetta di un monte roccioso.
(Rechts begrenzt ein Tannenwald die Szene. Links der
Eingang einer Felshöhle, die einen natürlichen Saal
bildet: darüber steigt der Fels zu seiner höchsten
Spitze auf. Nach hinten ist die Aussicht gänzlich frei;
höhere und niedere Felssteine bilden den Rand vor
dem Abhange, der - wie anzunehmen ist - nach dem
Hintergrund zu steil hinabführt. - Einzelne
Wolkenzüge jagen, wie vom Sturm getrieben, am
Felsensaume vorbei. - Gerhilde, Ortlinde, Waltraute
und Schwertleite haben sich auf der Felsspitze, an
und über die Höhle gelagert, sie sind in voller
Waffenrüstung.)
(Una foresta d'abeti limita la scena a destra. A
sinistra, l'ingresso di una caverna rocciosa, che forma
per sua natura una sala: sopra di essa la roccia sale
al suo più alto culmine. Verso la parte posteriore, la
vista è interamente libera; macigni più o meno alti
formano orlo davanti al pendìo, il quale - comè da
supporre - scende ripidamente verso il fondo. - Strie
di nubi passano, ad una ad una, precipitosamente,
come spinte dalla tempesta, davanti all'orlo delle
rocce. Gerhilde, Ortlinde, Waltraute e Shwertleite si
sono poste a giacere sulla vetta rocciosa, presso e
sopra la caverna: sono in pieno assetto di guerra)
GERHILDE
(zu höchst gelagert und dem
Hintergrunde zurufend, wo ein
starkes Gewölk herzieht)
GERHILDE
(distesa sul punto più alto
e chiamando verso il fondo,
dove passa una densa nuvolaglia)
Hojotoho! Hojotoho!
Heiaha! Heiaha!
Helmwige! Hier!
Hieher mit dem Ross!
Hojotoho! Hojotoho!
Heiaha! Heiaha!
Helmwige! Qui!
Qui col cavallo!
HELMWIGES STIMME
(im Hintergrunde)
VOCE DI HELMWIGE
(nel fondo)
Hojotoho! Hojotoho!
Heiaha!
Hojotoho! Hojotoho!
Heiaha!
(In dem Gewölk bricht Blitzesglanz aus: eine Walküre
zu Ross wird in ihm sichtbar: über ihrem Sattel hängt
ein erschlagener Krieger. Die Erscheinung zieht,
immer näher, am Felsensaume von links nach rechts
(Erompe dalla nube un bagliore di lampo; vi si vede
dentro una Walkiria, a cavallo: sulla sua sella,
penzoloni, un guerriero ucciso. L'apparizione passa
sempre più vicino, lungo l'orlo delle rocce, da sinistra
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vorbei)
verso destra)
GERHILDE, WALTRAUTE
UND SCHWERTLEITE
(der ankommend entgegenrufend)
GERHILDE, WALTRAUTE
E SCHWERTLEITE
(accogliendo con gridi la sopraggiungente)
Heiaha! Heiaha!
Heiaha! Heiaha!
(Die Wolke mit der Erscheinung ist rechts hinter dem
Tann verschwunden)
(La nuvola con l'apparizione è scomparsa verso
destra, dietro gli abeti)
ORTLINDE
(in den Tann hineinrufend)
ORTLINDE
(gridando verso gli abeti)
Zu Ortlindes Stute
stell deinen Hengst:
mit meiner Grauen
grast gern dein Brauner!
Presso la cavalla di Ortlinde
poni il tuo stallone;
con la Bigia
bene pasce il tuo Bruno!
WALTRAUTE
(hineinrufend)
WALTRAUTE
(gridando c.s.)
Wer hängt dir im Sattel?
Chi ti pende in sella?
HELMWIGE
(aus dem Tann auftretretend)
HELMWIGE
(uscendo dagli abeti)
Sintolt, der Hegeling!
Sintolt l'hegelingo!
SCHWERTLEITE
SCHWERTLEITE
Führ' deinen Brauen
fort von der Grauen:
Ortlindes Mähre
trägt Wittig, den Irming!
Conduci il tuo Bruno
via dalla Bigia:
la cavalla d'Ortlinde
porta Wittig l'Irmingo!
GERHILDE
(ist etwas näher herab gestiegen)
GERHILDE
(è discesa un poco più vicina)
Als Feinde nur sah ich
Sintolt und Wittig!
Sempre nemici io vidi
Sintolt e Wittig!
ORTLINDE
(springt auf)
ORTLINDE
(balzando)
Heiaha! Die Stute
stösst mir der Hengst!
Heiaha! La cavalla
mi respinge lo stallone!
(Sie läuft in den Tann)
(corre tra gli abeti)
SCHWERTLEITE, GERHILDE
UND HELWIGE
(lachen laut auf)
SCHWERTLEITE, GERHILDE
E HELWIGE
(ridono forte)
10
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Lezione Milano 14.11.2012 - Wagner 3