Notiziario
AnSe
anno VII°- n. 3/2005 - Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento postale 70% Roma
Periodico dell'Associazione
Nazionale Seniores Enel
Aspettando il Congresso
FISDE: riapertura dei termini
Notiziario
n. 3/2005
in questo numero:
primo piano
4
previdenza e assistenza
7
Nuove cariche territoriali
TFR e previdenza complementare
È in arrivo la Tessera Sanitaria
Quando la pensione fa rima con preoccupazione
12
Alla scoperta di antichi mestieri
Sulle vie del Barocco siciliano
Maestri del lavoro 2005
19
TOROC
SADAE (in giro per il web)
Una storia lunga tremila anni
da Enel
22
Campagna OPV Enel 4
Enel al Meeting di Rimini: avvicinare
i giovani alla cultura scientifica
Enel all'edizione 2005 del “Premio Ischia
Internazionale di Giornalismo”
Comunicare la diversità..., parola all’azienda
bacheca
26
Modifiche di recapiti territoriali
Diventa Socio Anse
notizie dall’Anse
riflessioni su
I numeri estivi hanno visto l’arrivo del nuovo editor: Monica Guido, laureata in Scienze della Comunicazione,
che porterà vitalità al Notiziario. La redazione le augura buon lavoro.
editoriale
ari Amici,
con questo editoriale vorrei toccare due argomenti ultimamente dibattuti e che interessano molti Soci.
Il primo riguarda gli sconti sui farmaci, la
cosiddetta minirivoluzione.
In base ad un recente decreto del
Ministero della Salute, nelle farmacie
comunali di molte città italiane si possono acquistare farmaci, vendibili senza
ricetta, con uno sconto del 20%.
Va detto che questo provvedimento
comporterà sicuramente un certo disagio, perché non tutte le farmacie applicheranno lo stesso sconto sui medesimi
farmaci; inoltre, nei piccoli centri abitati,
ove manca la farmacia comunale, ma
esiste solo quella privata, è probabile che
i gestori non aderiscano all’iniziativa.
Come Associazione riteniamo che il
provvedimento sia del tutto inadeguato
sia per ridurre la spesa farmaceutica che
per rendere più accessibili le cure nei
confronti degli anziani.
Invero, ci vorrebbe ben altro che un
generico sconto per ridurre e razionalizzare la complessiva spesa farmaceutica:
ad esempio, occorrerebbe rivedere i
ticket, potenziare la diffusione dei farmaci generici, sviluppare la diffusione delle
farmacie comunali, attuare controlli più
severi su quanto prescritto dai medici.
Solo attraverso la complessiva adozione
di queste misure si potrebbero conseguire due obbiettivi: ridurre i costi farmaceutici ed offrire a tutti – ma, in particolare, agli anziani – una maggiore possibilità di accesso alle cure.
Il secondo punto riguarda la difesa
del potere d’acquisto delle pensioni e degli stipendi.
Su tale argomento, l’Anse –
unitamente alle altre due
Associazioni aderenti al
Patto federativo (ANLA ed
UGAF) – ha organizzato
nello scorso ottobre una
C
tavola rotonda presso il Parlamento, per
sensibilizzare l’opinione pubblica e la
funzione legislativa.
Si avvicina la stagione del rinnovo di
importanti contratti nazionali, che si colloca in un contesto molto difficile: il
Paese non cresce ed è scarsamente competitivo.
La perdita del potere d’acquisto delle
pensioni, negli ultimi dieci anni, ha raggiunto il 33%, con una lenta, ma inarrestabile erosione di molti redditi che scivolano ormai verso la soglia della
povertà e, di conseguenza, con la riduzione della qualità di vita delle persone interessate.
Da parte mia esiste un forte
interessamento su questo e su
altri argomenti, quali la reversibilità e le pensioni d’annata, tanto che ho accettato
di presiedere il Comitato
a difesa dei trattamenti
previdenziali, cui aderiscono oltre 50
Associazioni, per
cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi
sociali che
interessano
la maggior parte dei pensionati: sarà mio
compito fondamentale e prioritario rivitalizzare e motivare il Comitato.
Il tema della difesa del potere d’acquisto
si pone con crescente evidenza tra le
priorità da salvaguardare: l’Anse sta
lavorando, di concerto con il suddetto
Comitato, per dare vita ad una sorta di
“campagna d’autunno”,
nel corso della quale
pensiamo di coinvolgere, affinché prendano posizione, le
forze politiche e
magari qualche
Amministrazione
locale: il massimo
traguardo sarebbe
l’organizzazione di
una manifestazione
pubblica sul territorio.
Nell’attuale situazione
sociale, caratterizzata
dal crescente numero di
anziani nella composizione della popolazione,
l’Anse si deve proporre
come soggetto attivo, sempre in grado di rispondere
alle attese dei Soci, perseguendo come obiettivi prioritari
la solidarietà e la tutela dei diritti
degli anziani del lavoro.
Infine e per concludere un breve cenno
sull’iter verso il Congresso nazionale: si
sono ormai completate le elezioni per il
rinnovo delle cariche territoriali; in questo numero riportiamo i nominativi dei
neo eletti Presidenti e Vice Presidenti di
Sezione, nonché dei Delegati al
Congresso; in altro numero, provvederemo per quanto concerne le altre cariche
elettive.
Un caloroso abbraccio.
Marco Manfredini
primo piano
Nuove cariche territoriali
A seguito della conclusione delle Assemblee di Nucleo e di Sezione, riportiamo l’elenco delle nuove cariche di Sezione: Presidente, Vice Presidenti, Delegati al Congresso; provvederemo successivamente per
quanto concerne i Responsabili di Nucleo. Sono, in tal modo, giunti al termine gli adempimenti preliminari allo svolgimento del prossimo Congresso, che si terrà a Torre Pedrera (Rimini) il 29 e 30 settembre e
1° ottobre 2005; ovviamente, questo sarà il tema principale del Notiziario n. 4/2005.
Unità territoriale Anse
Socio
Carica
1. Sezione Piemonte
e Valle d’Aosta
Bruno BIGOTTI
Domenico GHIGLIA
Ugo MARI
Carla BERTOGLIO
Luigi GIORDA
Giovanni BOIS
Ugo MARI
Fulvio BARDOTTI
Secondo REGIS
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegata al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
2. Sezione Lombardia
Giuseppe BURASCHI
Marco BIANCHI
Carlo DACCO’
Marco BIANCHI
Stefano LAZZARI
Andrea MANENTI
Antonio BOVOLINI
Domenico PORZIO
Carlo DACCO’
Diego RONCONI
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
3. Sezione Liguria
Renzo BENEDETTI
Angelo PRUZZO
Francesco PERTINI
Angelo PRUZZO
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
4. Sezione Veneto
Francesco CIBIN
Bruno MARAN
Danilo MARTINATI
Maria Pia GAVAGNIN
Emilio FORTE
Mario DAL FARRA
Antonio DE GASPERI
Giorgio VALLANI
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegata al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
4
Unità territoriale Anse
Socio
Carica
5. Sezione Trentino Alto Adige
Luigi RAGGI
Raffaele DEMATTE’
Igino BORTOLIN
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
6. Sezione Friuli Venezia Giulia
Bruno DE NOBILI
Adriano DEL BEN
Guido MUZZIN
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
7. Sezione Emilia Romagna
Luigi GALLUZZO
Paolo Alberto MACCHI
Silvano CASADIO
Antonia FORNARI
Silvano CASADIO
Paolo Alberto MACCHI
Renato PARDINI
Luciano ZAVALLONI
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegata al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
8. Sezione Toscana
Francesco ZITO
Giovanni PACINI
Emilio CAPPELLI
Paolo Rodolfo VERACINI
Lino LAZZARESCHI
Mario VALDETTARO
Guelfo NATI
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
9. Sezione Umbria
Enzo SEVERINI
Maria Antonietta ALUNNI
Gian Carlo CRUCIANELLI
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
10. Sezione Marche
Stefano BALUGANI
Tommaso LISI
Serafino FREDDI
Ermenegildo VALERI
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
11. Sezione Lazio
Antonietta BERNARDINI
Giuseppe MONDELLO
Luigi RAMAZZOTTI
Francesco CROCETTI
Giuseppe FOSCHI
Giuseppe MONDELLO
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
12. Sezione Abruzzo
Domenico TRESCA
Carmine DI GIULIO
Cesare DI MATTEO
Carmine DI GIULIO
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
5
Unità territoriale Anse
Socio
Carica
13. Sezione Molise
Agostino CARUSO
Michele FIORELLA
Michele FIORELLA
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
14. Sezione Campania
Eugenio SERRA
Pasquale CUTINO
Vincenzo RUGGIERO
Vittorio CALABRESE
Pasquale CUTINO
Lorenzo PULZONE
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
15. Sezione Puglia
Sebastiano BARBONE
Raffaele CASALINI
Bruno AQUILINO
Salvatore ARALLA
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
16. Sezione Basilicata
Giuseppantonio Rocco IERARDI
Vittorio BUCCI
Vincenzo DE BLASIIS
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
17. Sezione Calabria
Umberto RUTELLA
Benito FUNARO
Antonio BUONO
Antonio PALAIA
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
18. Sezione Sicilia
Vincenzo TERESI
Raffaele CARRARA
Giuseppe D’ARRIGO
Raffaele CARRARA
Pietro CAMMARATA
Giuseppe D’ARRIGO
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
19. Sezione Sardegna
Giovanni TUVERI
Roberto PORCU
Federico MEMO
Roberto PORCU
Federico MEMO
Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Vice Presidente di Sezione
Delegato al Congresso
Delegato al Congresso
6
previdenza e assistenza
TFR e previdenza complementare
La liquidazione trasloca nella previdenza complementare: per i lavoratori dipendenti si avvicina il
momento della scelta
Prospero Figundio
legge di riforma delle pensioni n. 243/2004, entrata
in vigore il 6 ottobre 2004, prevede, tra l’altro, il trasferimento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR),
ossia della vecchia liquidazione, dal datore di lavoro ai fondi
pensione integrativi. Con l’approvazione da parte del governo della bozza di decreto legislativo sulla previdenza complementare, prende corpo la disciplina di attuazione della
disposizione contenuta nella legge.
Sul testo di decreto legislativo, che passa all’esame
del Parlamento, è previsto un confronto tra governo e
parti sociali. È assai probabile, perciò, che il testo subisca delle modifiche, prima del suo varo definitivo.
Il trasferimento del TFR avverrà con la regola del silenzioassenso, in virtù della quale la liquidazione che maturerà
confluirà automaticamente nel fondo pensione previsto dagli
accordi o dai contratti collettivi di lavoro. Entro sei mesi dal
primo gennaio 2006, e quindi non oltre il primo luglio 2006,
il lavoratore interessato potrà dichiarare espressamente al
proprio datore di lavoro di non accettare, continuando così
ad accumulare il TFR presso l’azienda. Sempre nei sei mesi
compresi tra le due date suddette, il lavoratore, anziché far
scattare la regola del silenzio-assenso o, in alternativa, scegliere di mantenere la liquidazione presso l’azienda per cui
lavora, può comunicare al suo datore di lavoro il fondo integrativo diverso da quello di categoria o il Piano pensionistico individuale, nel quale versare il TFR.
In sostanza il quadro del TFR, nel prossimo futuro, sarà il
seguente:
Il TFR già maturato resta presso l’azienda e sarà corrisposto al dipendente al momento della cessazione dal servizio.
Invece, il TFR che maturerà:
• confluirà automaticamente nel fondo pensione integrativo
di categoria previsto dagli accordi o dai contratti collettivi
di lavoro (in via subordinata, al fondo individuato tra
azienda e lavoratori oppure al fondo costituito presso
l’INPS), secondo la regola del silenzio-assenso, se il lavoratore non manifesterà espressamente la sua diversa volontà
entro sei mesi dal primo gennaio 2006;
• potrà essere versato in un fondo pensione integrativo
diverso da quello di categoria, prescelto dal lavoratore, il
quale dovrà comunicare la sua volontà al proprio datore di
lavoro, sempre nel termine di sei mesi a partire dal primo
gennaio 2006;
La
• potrà essere accumulato presso l’azienda, su espressa
richiesta del lavoratore, da manifestare sempre entro sei
mesi dal primo gennaio 2006.
Per i lavoratori neo occupati, i sei mesi decorreranno dalla
data di assunzione.
Coloro che sceglieranno di mantenere la liquidazione presso
l’azienda, potranno ripensarci in qualsiasi momento, revocando la scelta effettuata e decidendo di destinare il nuovo
TFR al fondo prescelto. Non è prevista, invece, la possibilità
di ripensamento nel caso in cui il TFR confluisca nel fondo, sia
in modo tacito o per esplicita scelta del lavoratore.
È prevista anche una diversa via che riguarda i lavoratori
anziani, assunti prima del 29 aprile 1993, i quali potranno
decidere di destinare alla previdenza integrativa solo la metà
del proprio TFR futuro, accumulando in azienda il restante
50%.
Le regole che precedono riguardano solo i lavoratori dipendenti del settore privato. Per i dipendenti del settore pubblico (amministrazione statale, enti locali), la riforma contenuta
nella Legge 243/2004, pur prevedendo la possibilità di destinare il TFR alla previdenza complementare, subordina l’attuazione pratica della disposizione a specifici accordi tra pubblica amministrazione e rappresentanze sindacali interessate.
UNA DECISIONE CONSAPEVOLE
Esaminiamo gli elementi più importanti da prendere in considerazione per una decisione consapevole, una volta scattato il periodo dei sei mesi per manifestare la propria volontà.
Prima di tutto, va tenuto presente che la rivalutazione stabilita per legge del TFR, accantonato di anno in anno presso
7
l’azienda, è pari al tasso fisso dell’1,5%, aumentato del 75%
del tasso d’inflazione. Invece, per i fondi si deve far riferimento ad un rendimento atteso, che è determinato dall’andamento dei mercati e degli strumenti finanziari nei quali il
fondo investe i capitali gestiti.
La differenza tra le due soluzioni consiste nel fatto che i fondi
integrativi, rispetto alla rivalutazione di legge, possono offrire in prospettiva un rendimento più favorevole, al
quale però non corrisponde un’analoga garanzia
finanziaria. Ciò significa che, in relazione all’andamento dei mercati mobiliari, il TFR confluito
nei fondi può rivalutarsi di una percentuale
maggiore rispetto a quella prevista dalla legge
per il TFR accantonato presso il datore di lavoro, ma
non è del tutto esclusa la possibilità di ricevere alla fine
una somma inferiore al capitale versato, in caso di andamento sfavorevole dei mercati finanziari. Ovviamente assume anche grande importanza il profilo dell’investimento prescelto, in dipendenza della sua durata e della propensione al
rischio del soggetto interessato.
Altri elementi da prendere in considerazione sono l’anzianità
di servizio ed il trattamento fiscale previsto per le prestazioni dei fondi pensione integrativi.
Per quanto riguarda il primo aspetto, è chiaro che per i lavoratori giovani o che comunque devono lavorare ancora
parecchi anni, prima di arrivare alla pensione, la previdenza
integrativa sarà una scelta quasi obbligata, se vorranno assicurarsi una pensione adeguata. Per coloro che sono più vicini alla cessazione dal servizio, il problema è meno importante, perché la loro pensione sarà liquidata con il sistema
retributivo e quindi avranno meno bisogno di una pensione
integrativa, che, peraltro sarebbe assai modesta, in conseguenza del limitato versamento e del breve periodo che
intercorrerebbe tra il versamento e la liquidazione della rendita.
Diversa è la situazione per i più giovani, che avranno bisogno
di garantirsi un assegno integrativo della propria pensione,
per il cui calcolo non sarà applicato il sistema retributivo.
Infatti, coloro che al 1995 avevano almeno diciotto anni di
contributi, riceveranno la pensione calcolata col sistema
misto (retributivo per i periodi precedenti e contributivo per
quelli successivi), mentre coloro che al 1995 non possedevano tale requisito riceveranno la pensione
calcolata solo col sistema contributivo. È noto
che questi due sistemi sono notevolmente meno
favorevoli rispetto al retributivo: da questa situazione scaturisce la necessità di pensare ad un
assegno integrativo della pensione.
Dal punto di vista fiscale, la minore incidenza della tassazione sulle prestazioni dei fondi integrativi, prevista nella
bozza di decreto, costituisce un aspetto positivo da prendere
in considerazione. Sulle pensioni integrative è prevista, infatti, una ritenuta fiscale del 15%, ridotta dello 0,3% per ogni
anno oltre il quindicesimo di iscrizione a forme di previdenza
complementare.
Per concludere, qualche informazione per i lavoratori già
iscritti ad un fondo integrativo di categoria. Per coloro che
sono stati assunti dopo il 29 aprile 1993, la situazione
rimarrà invariata, perché continueranno a versare al fondo
pensione l’intero TFR maturato, come avviene ora.
Per gli altri vale la regola del silenzio-assenso: entro sei mesi
dal primo gennaio 2006 dovranno comunicare se intendono
mantenere presso l’azienda il TFR, versando al fondo di categoria solo la quota prevista dal regolamento del fondo,
oppure se optano per il trasferimento di tutto il TFR che
maturerà. Tacendo, tutto il TFR futuro sarà automaticamente
versato al fondo di categoria al quale sono iscritti.
È in arrivo la Tessera Sanitaria: l’illustra Prospero Figundio
L’articolo 50 del D.L. 269/2003, convertito, con modificazioni, dalla Legge 326/2003, recante disposizioni in materia
di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prescrizioni sanitarie, prevede la generazione
e la progressiva consegna, da parte del Ministero
dell’Economia e delle Finanze, della Tessera Sanitaria (TS) a
tutti i soggetti aventi diritto all’assistenza sanitaria.
La Tessera Sanitaria è una tessera personale che sostituirà
gradualmente il tesserino plastificato del codice fiscale per
tutti i cittadini aventi diritto alle prestazioni del Servizio
Sanitario Nazionale.
Ricordiamo anche che il codice fiscale rappresenta lo strumento di identificazione del cittadino nei rapporti con gli
enti e le amministrazioni pubbliche.
La Tessera Sanitaria assume quindi la duplice veste di sostitutivo del tesserino di codice fiscale, da utilizzare in tutti i
casi nei quali occorre esibire il codice fiscale stesso, e di strumento di accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario
Nazionale. La Tessera contiene, oltre ai dati anagrafici,
8
anche il codice fiscale sia su banda magnetica che in formato a barre (bar-code), è valida sull’intero territorio nazionale
e permette di ottenere servizi sanitari anche nei Paesi
dell’Unione Europea ed in quelli che hanno stipulato accordi bilaterali con l’Italia, in sostituzione del modello cartaceo
E111. La Tessera Sanitaria viene inviata a tutti gli aventi
diritto, all’indirizzo di residenza risultante nella banca dati
dell’Anagrafe Tributaria al momento della spedizione; ha
validità 5 anni, salvo diversa indicazione da parte della
Regione/ASL di assistenza. In prossimità della scadenza,
viene automaticamente inviata una nuova Tessera ai soggetti per i quali non sia decaduto il diritto all’assistenza.
Se i dati anagrafici riportati sulla tessera fossero errati, il cittadino potrà rivolgersi ad un qualsiasi Ufficio dell’Agenzia
delle Entrate per chiedere la correzione. Allo stesso modo, in
caso di smarrimento o furto, il cittadino potrà richiederne un
duplicato. Si possono avere ulteriori informazioni telefonando al Numero Verde: 800030070 o accedendo al sito
www.sistemats.it
Quando la pensione fa rima con preoccupazione
Quello delle pensioni è un mare sempre agitato. Anche
quando il pelo dell’acqua è fermo ed immobile, sotto qualche metro forti correnti agitano la conca dell’acqua per scatenare tempeste. E se anche non ci sono temporali in vista, le
novità sono sempre all’ordine del giorno.
Vediamo alcuni aspetti della pensione e del collocamento a
riposo dei lavoratori. In prima linea e sotto i riflettori quattro argomenti: la pensione di anzianità con la finestra di
ottobre, i coefficienti di rivalutazione delle pensioni contributive, l’aggancio delle pensioni alla dinamica salariale, il
trattamento di fine lavoro.
LA FINESTRA DI OTTOBRE
Con il mese di ottobre si apre la quarta e ultima finestra dell’anno. Possono iniziare ad avere la pensione di anzianità i
lavoratori dipendenti (settori pubblico e privato) che hanno
i seguenti requisiti anagrafici e contributivi:
• 35 anni di contributi e 57 anni di età, entrambi raggiunti
entro giugno 2005,
• in alternativa, 38 anni di contributi entro giugno e 57 anni
di età entro settembre.
Come si vede, anche chi ha 38 anni di contributi può avere
la pensione solo se rispetta anche il minimale anagrafico. In
genere chi ha 38 anni di contributi può andare in pensione
con qualunque età. Ma questo vantaggio è riconosciuto
dalla legge solo per le prime due finestre: quelle di gennaio
e di aprile. Per quelle del secondo semestre (luglio e ottobre)
anche se si avessero, ad esempio, 40 anni di contributi, la
norma vuole sempre il rispetto dell’età minima.
E questa restrizione vale anche per gli operai e i lavoratori
cosiddetti precoci, che possono andare in pensione a 56
anni di età.
Con la finestra di gennaio 2006 si torna alla normativa tradizionale: con 38 anni di contributi si avrà la pensione anche
avendo un’età inferiore a 57 anni. Ed anche operai e precoci potranno – ma solo per le finestre di gennaio e aprile –
perfezionare il diritto alla pensione con il minimo di 56 anni.
COEFFICIENTI DI RIVALUTAZIONE
È pari a 1,040506 il tasso annuo di capitalizzazione delle
pensioni calcolate con il sistema contributivo per la rivalutazione dei montanti. Lo ha stabilito il Ministero del Lavoro,
sulla base del tasso medio annuo composto di variazione del
Prodotto Interno Lordo (PIL) nominale nei cinque anni precedenti il 2005.
Sappiamo perciò come si determina la misura della pensione contributiva con decorrenza 2006. La legge 335 del 1995
rivaluta il montante individuale dei contributi maturato al 31
dicembre di ogni anno per il coefficiente previsto per l’anno
successivo.
Ecco quindi la tabella delle rivalutazioni per le pensioni con decorrenza anno 2006.
MONTANTE MATURATO AL
31 dicembre 1996
31 dicembre 1997
31 dicembre 1998
31 dicembre 1999
31 dicembre 2000
31 dicembre 2001
31 dicembre 2002
31 dicembre 2003
31 dicembre 2004
Vediamo con un esempio l’influenza dei coefficienti ai fini del
calcolo della pensione. Supponiamo che il lavoratore abbia
versato per ogni anno dal 1996 a quello in corso sempre 13
mila euro di contributi INPS. Nel complesso dei 10 anni ha
versato 130 mila euro, utili a pensione. Applicando però ad
ogni quota di 13 mila euro il rispettivo coefficiente di rivalutazione, escluso l’anno 2005 che è senza coefficiente, risulta
un accumulo di 135.600 euro. Le rivalutazioni hanno aumentato il montante complessivo di 5.600 euro.
Supponendo che l’interessato abbia 65 anni di età e quindi
COEFFICIENTE
1,055871
1,053597
1,056503
1,051781
1,047781
1,043698
1,041614
1,039272
1,040506
applicando il coefficiente di trasformazione più alto, quello
pari a 6,136 risulta una pensione lorda annua di 8.320 euro,
che divisa per 13 offre una rata mensile di 640 euro.
Senza le rivalutazioni la pensione sarebbe stata di 614 euro
lordi al mese.
LA CLAUSOLA ORO
Il sogno di ogni pensionato è la clausola oro. Quella piccola, ma esplosiva clausola in base alla quale la pensione
viene continuamente aumentata in relazione agli aumenti di
9
stipendio che vengono dati ad ogni rinnovo di contratto collettivo ai pari grado ancora in servizio.
Una clausola che è come l’araba fenice: nessuno l’ha vista
ed a maggior ragione applicata.
Ogni tanto qualche decisione della Corte dei Conti fa ribollire l’acqua in pentola e regala scariche di adrenalina al
cuore dei pensionati, facendo balenare che “stavolta è la
volta buona”.
Di questi tempi ha riacceso i fuochi ed il contenzioso la sentenza 70/2005 con la quale la sezione giurisdizionale della
Regione Puglia della Corte dei Conti riconosce il diritto dei
pensionati alla riliquidazione del trattamento pensionistico
sulla base dei miglioramenti economici corrisposti al personale in attività di servizio.
È bene precisare che la decisione riguarda un dipendente
pubblico, ma la materia obiettivamente interessa anche tutti
i pensionati del settore privato, perché una rivoluzione di
tale portata sarebbe per forza di cose (e forse anche per
motivi di… ordine pubblico) estesa a tutta la platea dei collocati in quiescenza.
La sentenza rafforza i disegni di legge presentati sul tema
ma ha una portata effettiva di nessun rilievo. Ha la forza di
far “inquietare” (eufemismo) ancora di più i pensionati, che
vedono ogni giorno calare il potere di acquisto delle rendite, ma certamente non ha
alcuno sbocco concreto,
se non forse solo per il
caso esaminato dai giudici contabili.
Ed infatti, subito dopo la
sentenza, l’Inpdap ha
visto aumentare il numero
degli atti di diffida dei
pensionati che chiedono il
ricalcolo della pensione
tenendo conto di tutti gli aumenti contrattuali nel frattempo
assegnati ai lavoratori.
Ma la Corte Costituzionale con sentenza 62 del 1999 è
stata drastica: nel nostro ordinamento “non esiste un principio generale di adeguamento automatico delle pensioni al
corrispondente trattamento di attività di servizio”.
La Consulta ha certamente sottolineato che la pensione
deve essere proporzionata alla qualità e quantità del lavoro
prestato e deve assicurare al lavoratore e alla famiglia i
mezzi adeguati alle loro esigenze di vita non solo all’epoca
del collocamento a riposo ma anche nel prosieguo in relazione ai mutamenti del potere di acquisto della moneta.
Vedendo quel che è successo con l’euro e la “stretta” che
hanno avuto e stanno avendo i redditi fissi (buste paga e
pensioni), il legislatore dovrebbe immediatamente introdurre un aumento delle pensioni dell’ordine di almeno un
buon 30%.
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Ma tutto ciò – e questo è il punto centrale del discorso – va
fatto secondo determinazioni discrezionali del legislatore e
non perché esista un’automatica e costante estensione ai
pensionati dei miglioramenti retributivi del personale in servizio.
Con ciò si torna al punto di partenza. Ed i pensionati attendono, con un filo sottile di speranza, la clausola-che-non-c’è.
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Non è detto che “il TFR non si tocca” sempre e comunque.
Questo proclama può andare bene per i lavoratori che hanno
già una consistente anzianità di lavoro e di contributi. Per cui
spostare il trattamento di fine rapporto sulla pensione bis
potrebbe dare luogo, per il poco tempo a disposizione, ad
una rendita complementare di modestissima entità.
Ma se si tratta di lavoratori giovani, di persone che potranno contare solo sulla pensione contributiva – mediamente
più bassa di quella retributiva di un buon 20% – non è esercizio inutile quello di farci un pensierino sopra e rinunciare
al TFR futuro per implementare il finanziamento della pensione integrativa personale.
Sicuramente i soldi gestiti dai Fondi pensione daranno interessi superiori a quello del TFR (mediamente un 2% annuo).
Quindi c’è più “sugo” ad investire nella pensione piuttosto
che nel TFR.
Ma la preoccupazione di tanti lavoratori, per noi più che giustificata, è determinata dalla concreta possibilità di un “fallimento” del fondo complementare, come è più volte accaduto in Inghilterra e negli Usa, con perdita dei risparmi.
Le autorità di governo ci dicono ogni giorno che ciò è impossibile perché sui fondi pensione ci sarà una stretta sorveglianza da parte delle autorità e nessun fondo potrà “giocare spensieratamente” con i soldi dei lavoratori.
In ogni modo il nuovo testo unico del TFR dovrebbe entrare
in vigore con il nuovo anno e quindi i lavoratori hanno il
tempo necessario (entro sei mesi dall’entrata in vigore della
legge) per una equilibrata decisione e per esprimere il loro
eventuale “no” al dirottamento della buonuscita nella pensione.
È un discorso tutto aperto e tutto da approfondire. Sarebbe
sbagliato applicare le stesse regole a tutti i lavoratori, che
invece hanno posizioni personali molto differenti, alle quali
occorre dare una risposta personale e coerente con la storia
contributiva del singolo soggetto.
Bruno Benelli
FISDE: riapertura dei termini per l’iscrizione di Soci straordinari
Con delibera adottata il 19 luglio dal Consiglio di
Amministrazione del FISDE sono stati riaperti i termini per
le iscrizioni/rinnovi/regolarizzazioni dei Soci straordinari.
Il termine ultimo per regolarizzare la posizione
associativa è fissato, a pena di decadenza, al 31
dicembre 2005.
Possono beneficiare della riapertura dei termini sia i Soci
che hanno omesso di procedere entro il 30 giugno 2005
al rinnovo dell’iscrizione per tale anno, sia i Soci che
devono ancora regolarizzare la propria posizione associativa per gli anni precedenti.
La regolarizzazione comporta il pagamento delle quote
associative non pagate e – ove previsto – delle relative
maggiorazioni (non previste per il 2004 e 2005).
I Soci che si avvarranno della riapertura dei termini
avranno diritto alle prestazioni del FISDE dal giorno successivo al pagamento delle quote (e delle eventuali maggiorazioni).
La locandina del V Congresso nazionale di Anse
che si svolgerà a Torre Pedrera (Rimini)
dal 29 settembre al 1° ottobre 2005.
Temi principali saranno i valori del lavoro,
la solidarietà e l’impegno sociale.
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notizie dall’Anse
Alla scoperta di antichi mestieri
Questa volta è stato
Frosolone, piccolo centro
dell’entroterra molisano,
ad accogliere gli amici del
Nucleo di Pescara in visita
ad una rinomata fabbrica
di coltelli.
Durante il viaggio la comitiva ha potuto ammirare i
numerosi paesi arroccati
sui cucuzzoli delle montagne, circondati da verdi
colline disabitate: panorami rimasti invariati nei secoli, lontani dalla civiltà industriale che ha cambiato l’aspetto di altre
località.
Questo ambiente è stato la culla di antichi mestieri artigiani.
Le origini dell’artigianato di Frosolone non hanno una precisa collocazione temporale, ma la vocazione del territorio, la
lontananza dai centri maggiori, le peculiarità di questo popolo, fanno ipotizzare che i primi artigiani fossero gli stessi
pastori Sanniti che vivevano su queste montagne.
Nella prima metà del secolo scorso nel paese erano attive
150 botteghe che producevano forbici, coltelli, falci ed altri
attrezzi. Negli anni ‘60 la ricerca di una maggiore sicurezza
economica ha spinto parecchi cittadini di Frosolone ad
emigrare verso il Nord, con conseguenze notevoli per l’artigianato locale che, nel tempo, ha dovuto riorganizzarsi e si è
strutturato in una decina di aziende di dimensioni nella
media del settore.
L’azienda visitata, sorta nel 1971 da una piccola bottega artigianale, ha assunto notorietà internazionale per la qualità
del prodotto, ottenuta attraverso precise lavorazioni.
Ci è stato spiegato che l’acciaio di una lama, per superare
inalterato il deterioramento del tempo, deve essere il risultato di una lega perfetta, dove la forza dell’acciaio, la duttilità
del carbonio e l’inossidabilità del cromo e del nichel, l’arricchimento del vanadio si fondono insieme per ricevere l’adeguato trattamento e garantire elasticità e durezza. Infine, ciascun prodotto viene accuratamente rifinito a mano per acquistare un’irripetibile unicità.
Terminata la visita guidata della fabbrica e dopo un ottimo
pranzo in un locale caratteristico la comitiva si è diretta
a Castelpetroso per ammirare il Santuario Mariano
dell’Addolorata, magnifico esempio di neogotico, con lo slancio delle guglie, incastonato sul fianco della montagna; la scoperta di questo luogo mistico dove si ricorda l’apparizione
della Madonna a due pastorelle, è stata la giusta conclusione
di una bella giornata da ricordare.
Silvana Zimuel
Anziani – Contrattazione locale
In molte città italiane, da qualche anno
si è aperto un confronto tra le organizzazioni sindacali dei pensionati
(sporadicamente affiancate da
Associazioni di Seniores) e le
Amministrazioni comunali, finalizzato
ad intervenire sui vari problemi della
popolazione anziana e migliorarne le condizioni di vita.
In diverse città sono stati raggiunti accordi su questi punti
molto importanti:
• Buoni Taxi per non vedenti o con invalidità al 100% o per
anziani con redditi inferiori ad una certa soglia.
• Tariffe agevolate su alcuni servizi socio assistenziali, vincolati a determinati limiti di reddito, quali: pasti a domicilio,
trasporti sociali per terapie, visite mediche, riabilitazione.
• Abbonamenti per il trasporto urbano ed extra urbano, a
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tariffa agevolata per anziani e disabili.
• Tassa smaltimento rifiuti: contributi per il relativo pagamento a favore delle fasce sociali più deboli.
• Soggiorni estivi: contributo economico per le fasce meno
abbienti.
Poiché tra gli scopi prioritari della missione dell’Anse vi è la
divulgazione, con ogni mezzo utile, delle agevolazioni spettanti ai Soci in difficoltà, è importante che i neo eletti
Presidenti di Sezione e Responsabili di Nucleo – che rappresentano l’Associazione sul territorio ed ai quali vanno gli
auguri di buon lavoro – verifichino presso la propria
Amministrazione comunale gli interventi concordati con la
“contrattazione locale”, quali di questi possano essere usufruiti dai nostri Soci e provvedano a segnalare agli interessati la possibilità di accedervi.
Marco Manfredini
Sulle vie del Barocco siciliano
Il Nucleo di Messina ha organizzato, il 16 e 17 aprile, una riuscita gita nella Sicilia orientale con la partecipazione di
numerosi Soci: obiettivo, il Barocco siciliano.
Si è iniziato con Ragusa: sono stati ammirati numerosi edifici ben conservati nella parte antica della città e, soprattutto,
la Chiesa Madre, che offre il più alto esempio del Barocco
isolano.
Una piacevole sorpresa è stata rappresentata dalla parte
nuova ragusana, sia per l’eleganza dei negozi, sia per la pulizia e l’ordine, caratteristiche queste quasi dimenticate nelle
grandi città: Ragusa e la sua provincia sono notevolmente
cambiate rispetto a qualche decennio fa, soprattutto per
merito della meccanizzazione dell’agricoltura con la produzione in gran parte in serre, i cui prodotti – primizie e stagionali – vengono esportati in tutto il mondo.
Ancora più interessante si è rivelata la visita al nucleo di
Iblea, diviso dalla città da una profonda vallata: nonostante
l’accidentata planimetria, che ha messo a dura prova la resistenza fisica dei gitanti, è stato possibile ammirare il pittoresco luogo, anch’esso ricco di arte barocca.
La serata, dopo tanta arte, ha avuto un intermezzo sportivo:
su uno schermo gigante è stato possibile assistere alla partita Messina – Udinese; la vittoria del Messina ha contribuito
a rallegrare i Soci ed i tifosi.
Il giorno successivo è stata la volta di Modica, antico centro
dei Siculi: è stata visitata la chiesa barocca di S. Giorgio e la
casa natale del Nobel Salvatore Quasimodo. Non è mancato
“l’assaggio” del cioccolato locale, apprezzato in tutto il
mondo, aspetto gastronomico degnamente concluso ad
Ispica.
Va sottolineato l’aspetto di solidarietà e stima che si è manifestato nella comitiva tra vecchi e nuovi colleghi, tra cui si è
notevolmente rinsaldato lo spirito dell’appartenenza aziendale, ancora molto sentito, anche tra i Soci in pensione.
Il Nucleo di Maglie festeggia il Socio più anziano
L’11 giugno scorso il Nucleo di Maglie (LE) ha festeggiato il
93° compleanno di Annibale Fracasso, Socio più anziano e
iscritto all’Anse dal 1972, anno in cui lasciò il servizio per
raggiunti limiti di età.
Il Socio, nel giorno del suo compleanno, era circondato dall’affetto della moglie, la sig.ra Anna (91 anni), da alcuni dei
suoi 11 figli, da nipoti, pronipoti e da alcuni componenti del
Comitato del Nucleo e Soci di Casarano.
Al nostro Socio vanno i più affettuosi auguri da parte di tutta
l’Associazione.
Cartolina da Viterbo
Il 23, 24 e 25 giugno il Nucleo di
Viterbo ha organizzato una gita a
Verona, lago di
Garda e Mantova.
A Verona i 56 partecipanti, tra Soci
e familiari, hanno effettuato una visita guidata della città,
assistendo in serata alla rappresentazione dell’Aida presso
l’Arena della città scaligera. Il giorno successivo è toccato al
lago di Garda, con visita guidata a Sirmione con il suo
Castello, Peschiera, Desenzano, Lazise, Garda, Gardone ed il
Vittoriale di Gabriele D’Annunzio.
La gita si è infine conclusa con la visita guidata di Mantova
e del suo Palazzo Ducale.
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Raduno primaverile della Lombardia orientale
Ben 250 Soci dei Nuclei bresciani, bergamaschi e mantovani
hanno partecipato, organizzati in due turni, rispettivamente il
25 e il 27 maggio, al raduno annuale primaverile, tenutosi a
Bologna.
Una città accogliente e viva nel giorno feriale; gloriosa di giuristi, di monumenti e di sapere; odorosa e musicale di mercati. Le guide hanno saputo con attento percorso esaltare le
novità della biblioteca nella vecchia Borsa e dell’elegante
galleria di raffinate e lussuose boutique, sullo sfondo delle
sanguigne costruzioni dalle rosse tende e dei severi cortili
dell’Archiginnasio, con gli stemmi che suggeriscono sottovoce la storia del passato. Non è mancato un inquieto sguardo
al Teatro Anatomico.
Naturalmente si sono eseguite le consuete verifiche sulla
meridiana di S. Petronio e si è discusso sugli affreschi le cui
allusioni, di recente sottolineate, rinnovano curiosità che i
secoli avevano fatto dimenticare; si sono controllate da diverse prospettive le pendenze delle torri.
Dopo il pranzo, salita a S. Luca, finalmente accettando l’invito che tante volte il Santuario ci ha lanciato mentre passavamo frettolosi sui raccordi autostradali, a confrontare ciò che
amavamo immaginare; certo piacevole la sorpresa del paesaggio dolce e rilassato sulla città in fervorosa agitazione e
suggestivo quello sguardo della Sacra Icona che pareva
seguirti intanto che si andava in giro a scoprire la chiesa.
Rilassato il ritorno, riassaporando il piacere di una bella giornata passata con amici, con cui è così bello ricordare cose
assieme costruite.
Mario Baroggi
Una gita... un pranzo... una carica di vitalità
Il 21 maggio un gruppo di Soci della Lombardia ha organizzato una visita guidata a Verona, città di antichissime origini, che divenne colonia romana verso l’89 a.C. e, per la sua
importanza strategica attirò, nel Medio Evo, le mire dei re
barbari.
Del periodo romano restano notevoli testimonianze, l’arco
dei Gavi, la porta Corsari e l’arena. Molte belle chiese, tra le
quali il più insigne edificio romanico della città: il Duomo.
Tra gli altri monumenti, il Palazzo del Governo già reggia
degli Scaligeri e Castel Vecchio, poderosa fortezza, attualmente sede della pinacoteca civica.
Fin qui la visita guidata. Verso le ore 13 il gruppo dei gitanti si ritrova nell’ampio salone di un ristorante ubicato nella
rigogliosa campagna veronese. Si parla di ampio salone poiché è opportuno segnalare che i partecipanti alla gita sono
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stati 380 Soci e che questi incontri con lo stesso numero di
persone si ripetono ormai da decenni, secondo un calendario che li pone in un sabato del mese di maggio.
Si ricostituisce in questa occasione un vecchio organismo
dell’Enel, chiamato Esercizio Distrettuale della Lombardia
Nord, che aveva competenze per la distribuzione dell’energia
elettrica nelle provincie di Como, Varese e Sondrio; con grande cordialità e simpatia si rinnova l’incontro fra colleghi che
hanno condiviso anni di lavoro, prima nelle società private e
successivamente, con l’istituzione dell’Enel, hanno contribuito all’unificazione dei metodi di lavoro. Sono stati anni che
hanno richiesto un notevole impegno a tutti i livelli poiché lo
sviluppo industriale è stato rilevante con un tasso di crescita
che richiedeva il raddoppio degli impianti ogni dieci anni. Il
piacere d’incontrare colleghi, amici ed ex superiori, è stata
tale da far dimenticare le lunghe ore di viaggio che, specialmente per i colleghi della provincia di Sondrio, comportano
un notevole sforzo fisico ed una levataccia antelucana.
Durante quest’incontri si realizza uno degli scopi della nostra
Associazione ed emergono con chiarezza l’orgoglio di appartenenza e sentimenti di amichevole fraterna unione. I saluti,
al momento del rientro, sono sempre accompagnati dall’auspicio di ritrovarsi e la gita si conclude con l’interrogativo:
“L’anno prossimo dove si va?”.
Domenico Porzio
Carlo Bartoli, Socio geotermico, artista di Massa Marittima
Carlo Bartoli, Socio del gruppo di
Massa Marittima (Sezione Toscana),
da molti anni pittore (il suo nome è
inserito nell’annuario della vita artistica del Novecento curato da Bruno
Gallo e Sergio Bartolini, nonché sul
Bolaffi Arte), si è dedicato nell’ultimo
periodo anche alla scultura, campo in
cui ha riscosso lusinghieri successi.
La sua opera “Omaggio alla geotermia” (riprodotta nella foto), è stata
eseguita su una balla di iuta, e riporta la maschera del passato, l’ombra
della sera, la scritta UGI che rammenta l’Unità Geotermica Italiana, gli occhi che guardano al
futuro della geotermia ed alla sonda di perforazione
dell’Enel; al centro, le lettere CBP: Carlo Bartoli Perforazioni.
Il tema della geotermia ha interessato anche una poesia del
Socio Bartoli, il quale oltre alla passione per l’arte è anche un
bravo poeta. Di seguito riportiamo la sua “Ode” dal titolo “Il
perforatore” del dicembre 1966.
Balla la “Vecchia”, diceva il perforatore
nei tempi remoti, gran pensatore.
Nel pozzo il fango spariva in frattura
per tutta la squadra la vita era dura.
Arrivava il “Tecnico” preavvertito
controllava l’impianto con occhio erudito.
Si preparava tutto per “l’esplosione”
sui volti ruvidi c’era apprensione.
Perforatori d’un tempo, compagni amati
erano uniti e assai consigliati
e quando il pozzo entrava in eruzione
per tutti c’erano elogi e menzione.
Parlavano tra loro dei tempi passati,
ricordando il lavoro e gli infortuni evitati.
Brava gente entrata nell’eterno tempio
rivivono tra noi e ci sono d’esempio.
Perforatore di oggi, di tante tecniche assai fornito
metti nel lavoro un po’ di quel “MITO”.
Ritorna con affetto a quel tempo lontano
quando tutti erano veri amici e si stringevano la mano.
Maestri del lavoro 2005
Anche quest’anno, diversi Soci sono stati insigniti, il 1° maggio, del riconoscimento della Stella al Merito del Lavoro.
A tutti è stata inviata una lettera di compiacimento di Marco
Maestri del Lavoro
Domenico Musolino
Simonetta Bendia
Luigi Pizzoli
Luciano Agnelli
Domenica De Iuliis
Franco Bruno Cutone
Giovanni Adamo
Andrea Fontaine
Antonio Guarino
Ludovico Polizio
Vincenzo De Blasiis
Maria Di Beo
Antonio Scopece
Francesco Brogno
Caterina De Francesco
Giuseppe Antonio Ferraro
Mario Nicola Morabito
Pasquale Amato
Giuseppe Coco
Manfredini, Vice Presidente nazionale vicario.
Riportiamo, con i complimenti della redazione, i nominativi
dei nuovi Maestri.
Sezione
Piemonte Valle d’Aosta
Lazio
Lazio
Abruzzo
Abruzzo
Molise
Campania
Campania
Campania
Campania
Basilicata
Puglia
Puglia
Calabria
Calabria
Calabria
Calabria
Sicilia
Sicilia
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Giugno caldo per la Sezione Sardegna
Sicuramente intenso il mese di giugno per i Seniores isolani
impegnati in due importanti incombenze: rinnovo delle cariche sociali nel rispetto delle norme statutarie e raduno
regionale concomitante con la tradizionale giornata del
“Senior Elettrico”.
Crediamo di poter affermare che, nonostante le difficoltà del
momento, l’Anse sarda ha avuto modo di manifestare la sua
vitalità.
Come noto, il programmato Congresso nazionale del prossimo autunno ha costretto le unità periferiche ad organizzare
le Assemblee elettive per il rinnovo prima delle cariche nei
Nuclei e poi di quelle degli organi della Sezione.
Per quanto riguarda i Nuclei vogliamo sottolineare la piacevole sorpresa della rinascita di quello di Olbia che “rischiava “la scomparsa o l’assorbimento con quello di Sassari. La
grinta e l’orgoglio degli amici galluresi hanno consentito di
tenere vitale il gruppo con la guida di Rosalba Laconi, cui si
sono impegnati di dare il loro contributo un gruppo di amici.
Conferme a Cagliari con l’inossidabile Federico Memo, nel
Nucleo Sulcis con Nino Porcu, a Sassari con Luciano Sanna
ed a Nuoro con Angelo Picasso, mentre c’è stato il cambio
della guardia ad Oristano dove l’amico Vincenzo Cossa ha
preferito staccare momentaneamente la spina, lasciando il
testimone al grintoso Musu. In tutte le unità ci sono stati
alcuni ricambi tra i componenti i comitati e siamo certi che
tutti si adopereranno per incrementare le attività, fare proselitismo e tenere amalgamati giovani e vecchi colleghi.
Certamente più complesso il problema legato al vertice della
Sezione territoriale, condizionato dalle ormai vetuste norme
statutarie che pongono anacronistici paletti per le candidature che è auspicabile vengano aggiornate nel prossimo
Congresso. Nonostante le difficoltà incontrate nella ricerca
delle candidature alla Presidenza, il lavoro diplomatico della
Presidenza uscente, con la collaborazione dei Nuclei, ha portato alla prestigiosa candidatura dell’amico Gianni Tuveri
che il 15 giugno nell’assemblea tenutasi ad Oristano ha
avuto la quasi totalità dei voti. Socio della prima ora già ai
tempi dell’UGLAE, ha dato volentieri la sua disponibilità e
saprà certamente mettere a disposizione dell’Anse tutta la
sua esperienza e professionalità. Già dirigente dell’Unità
Rapporti con Enti ed Istituzioni, dopo cessato il rapporto di
lavoro con l’Enel, ha avuto prestigiosi incarichi in Enti regionali e certamente potrà dare un efficace contributo a migliorare ancora la Sezione dell’Anse sarda.
L’assemblea elettiva ha confermato nella Vice Presidenza
Roberto Porcu cui poi il neo Comitato di Sezione ha affidato l’incarico di “vicario”e, deliberata a maggioranza l’elezione del secondo Vice Presidente, si è provveduto ad eleggere
“niente po’ po’ di meno” che Federico Memo.
Parzialmente rinnovato il Comitato di Sezione di cui faranno
parte Nino Porcu, Vincenzo Farris ed Angelo Ricasso.
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Delegati al Congresso Roberto Porcu e Federico Memo.
Il neo Presidente ha quindi voluto nominare, secondo statuto, il Tesoriere con la conferma di fiducia a Efisio Simbula e,
preso atto della richiesta di Nino Fois che pur confermando
tutta la sua collaborazione, rilevato il grande ed encomiabile impegno profuso nelle consulenze pensionistiche, ha sollecitato la sua sostituzione nelle funzioni di Segretario,
Gianni Tuveri ha assegnato l’incarico a Rosaria Pinna che
negli ultimi tempi già collaborava assiduamente in segreteria. L’assemblea si è conclusa con lo scambio di auguri ed
“in bocca al lupo” ai nuovi eletti con l’appuntamento al
Coghinas in occasione del raduno regionale.
Infatti sabato 18 giugno in tanti sono arrivati all’appuntamento alla centrale idroelettrica del Coghinas con quattro
pullman e numerose autovetture.
Alle 10,30 nello spazio antistante la chiesetta dell’impianto
il parroco di Oschiri, don Aurelio Pigozzi, ha celebrato la
S. Messa in suffragio dei colleghi defunti, sottolineando nell’omelia l’importanza del contributo che i lavoratori elettrici
hanno dato e continuano a dare per lo sviluppo della
società.
Dopo la S. Messa, alla presenza di Marco Manfredini per la
Presidenza nazionale, secondo tradizione è stata scoperta un
targa ricordo del raduno e della giornata del Senior Elettrico
sulla parete degli uffici dell’impianto. I rappresentanti della
Sezione sarda hanno porto il benvenuto ed hanno dato la
parola a Manfredini, che ha rilevato il successo e l’importanza dell’iniziativa nello spirito dello statuto Anse, complimentandosi per l’organizzazione e per la partecipazione dei Soci
e dei familiari provenienti da tutti i Nuclei dell’isola.
Tra gli altri erano presenti i Soci Giovanni Onano e Quinto
Musu, che in passato hanno guidato l’importante impianto
del Coghinas, ma per aggiornare i presenti sullo stato attuale dello stesso ha preso la parola l’attuale responsabile
Anton Paolo Pasella che ha illustrato puntualmente i dati
relativi alla produzione idroelettrica, descrivendo anche le
caratteristiche del vicino impianto eolico di Tula, da qui
gestito, che produce una consistente quantità di GWh.
Da rilevare anche la partecipazione del sindaco di Oschiri
Antonello Perinu, dipendente Enel in servizio nonché Socio
Anse, che si è detto orgoglioso di far parte della nostra famiglia. Il folto gruppo di partecipanti si è quindi trasferito in un
vicino, accogliente agriturismo per partecipare al pranzo
conviviale basato sulle specialità gastronomiche della zona
ed accompagnato dal pregiato vino locale.
È stato gradito ospite anche il sindaco di Tula Tomaso
Cardoni.
La giornata si è conclusa con la consegna di taglieri lignei di
un artigiano locale ad alcuni Soci per il contributo dagli stessi dato all’Anse, avendo ricoperto cariche sociali negli ultimi
mandati. A tutti i partecipanti un simpatico portachiavi
ligneo prodotto dallo stesso artigiano.
Quindi tutti a casa con l’augurio di un arrivederci presto e
con l’auspicio che il prossimo Congresso nazionale riesca a
trovare nuovi strumenti per tenere sempre viva
l’Associazione, utilizzando anche un più moderno statuto
che tra l’altro incrementi le aperture ad un concreto e fattivo volontariato in perfetta sintonia con tutte le aziende del
Gruppo Enel.
Roberto Porcu
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di stampa e quindi la stampa sarà interrotta (se era già iniziata) o annullata.
Dall’album dei ricordi
Dall’album dei ricordi, che gelosamente custodisco e che di
tanto in tanto rispolvero, ecco saltar fuori una foto di gruppo, con l’augurio che i colleghi possano riconoscersi (nonostante gli anni trascorsi).
È stata scattata nel cortile del CNC di Roma nel 1989 e ritrae
alcuni componenti delle sezioni Controlli compartimentali,
giunti a Roma per salutare il “grande vecchio” Giuseppe
Triulzi, loro coordinatore, prima del suo pensionamento.
Per aiutare la memoria ecco i nomi di alcuni componenti
della “formazione”, ritratti nella foto: lo scrivente in piedi a
destra con giacca granata (simbolo incontestabile della propria fede calcistica), Giangualano (Torino), Carelli, Grandi e
Schinco (Milano), Conte (Napoli), Ressa e Salvati (CNC); di
seguito ci sono tutti gli altri, compreso il festeggiato al centro, con i capelli folti e grigi.
Tra gli assenti giustificati del gruppo ricordo con piacere
Cleva (Venezia), Montelatici (Firenze), Onano (Cagliari), e i
relativi collaboratori Stevanato, Caciolli, Razzolini, Tondi e
Marzorati.
Bei tempi, quelli di un gruppo di colleghi, la cui amicizia si
era consolidata strada facendo, durante gli incontri per i
gruppi di lavoro protezioni e dispositivi anti black-out e per
i collegamenti intercompartimentali di interesse!
Dal dicembre 1992, quando salutai tutti prima di lasciare il
servizio, non ne ho più avuto notizie, in particolare da quando anche loro sono andati in pensione.
Oggi però ritorna in me, sempre più intenso, il desiderio di
riallacciare i rapporti con loro. Così, lasciando indicazione dei
miei recapiti telefonici (tel. 011/2463715; 333/6710372) e
del mio indirizzo civico (Via Borgoticino, 24 -10155 Torino),
resto in attesa di un “trillo”, che mi riporti indietro nel
tempo.
Aldo Santinelli
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Incontro con Giuseppe Giangrazi
Domenico Tresca intervista Giuseppe Giangrazi.
Abbiamo avuto modo di menzionare più volte in questo
Notiziario Giuseppe Giangrazi, maestro di pittura e scultura,
Socio della Sezione Abruzzo; ricordiamo in proposito l’incontro con Chiara Castellani alla quale è stato donato un lavoro
in ceramica offerto dal nostro artista.
Recentemente mi sono recato ad una mostra, organizzata
dall’Associazione “Il Percorso” presso il maestoso cortile del
Convitto Nazionale nel cuore della città dell’Aquila.
Ho riconosciuto subito in un quadro la mano del nostro
Giuseppe: uno scorcio delle 99 Cannelle, monumento simbolo della nostra città; colori chiari e spessi, luminosi. Un’altra
opera mostra una scena di vita campestre: uomini piegati sul
grano, al momento del raccolto: una gioiosa rappresentazione di consuetudini, di abitudine alla terra; colori infuocati. Un
terzo lavoro rappresenta una veduta marina, bambini che
giocano sulla riva, riflessi cupi nell’acqua. L’incontro con l’artista e l’offerta di un caffè al rinnovato “Eden” mi ha spinto
a fare questa piccola intervista.
Come ricordi le tue prime mostre?
I ricordi tornano al lontano 1968; in quell’anno ho iniziato a
dipingere ad olio ed ho esposto per la prima volta al pubblico aquilano in una collettiva. Un’emozione ancora più grande mi ha dato la mostra organizzata a Roma, in Campidoglio,
dove sono stato premiato con una medaglia d’oro.
Come prosegue la tua carriera artistica?
La mia carriera nel mondo dell’arte è stata segnata dall’incontro con alcuni artisti del panorama aquilano, con interessi simili ai miei, con poetica pittorica vicina alla mia. Ci siamo
uniti nell’Associazione denominata “Il Percorso” che ci ha
consentito di avvicinare il grande pubblico; di tale
Associazione sono il Direttore Artistico: curo l’allestimento
delle mostre, l’estetica della disposizione delle opere, mi
dedico insomma all’attenzione dello spettatore.
Amo le cime del Gran Sasso, i profili dei confini tra cielo e
terra, l’imponenza della natura. Amo i casolari sparsi. Mi
piace ammirare la basilica di S. Maria Collemaggio, specialmente all’alba; ho dipinto i luoghi più caratteristici della
nostra città ma anche cieli notturni impietosi. In sintesi amo
tutto ciò che la natura ci ha dato e tutto quello che l’ingegno
umano ha realizzato rispettando la natura.
Quale la presenza umana nelle tue tele?
All’inizio non immaginavo uomini nei miei quadri, ma sentivo la presenza creatrice di ciò che dipingevo: case, barche,
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strade, ecc. Poi mi sono dedicato anche ai ritratti, cogliendo
pian piano le espressioni di un viso, la bellezza di uno sguardo, i movimenti di un corpo condizionati dallo stato d’animo
di ciascuno e la figura umana è divenuta parte integrante di
numerosi miei lavori.
Come convivono in te la pittura e la scultura?
È la gioia dell’opera che nasce che accomuna le sensazioni!
Sentire, vedere, accarezzare la tela o il legno, immaginare l’opera che si sta realizzando suscita profonde sensazioni. E la
scultura esalta ancor più questa comunione di sensi tra l’artista e l’opera: la mani si muovono tra le masse che prendono forma, bisogna togliere materia per dar luce alla figura
che si vuol realizzare.
Lavoro il legno di noce, duraturo e vigoroso, e amo l’ulivo,
che emana un odore avvolgente, un profumo di terra e
purezza. Creo animali, figure di donna, ricavandoli anche
dalla pietra.
Infine quali i colori nella tua arte?
Si alternano e si amalgamano i blu e i gialli. Il blu appaga
l’immobile torpore della tranquillità, il giallo è anima del
movimento frenetico.
L’intervista termina con i più vivi complimenti all’amico
Giuseppe a nome dell’Anse Abruzzo.
Domenico Tresca
riflessioni su
TOROC
TOROC (acronimo di
“Torino Organising
Committee”, Comitato
per l’Organizzazione
dei XX Giochi Olimpici
Invernali) è una fondazione di diritto privato
senza fini di lucro, che
ha la responsabilità di
organizzare i Giochi
Olimpici e Paralimpici
Invernali di Torino
2006.
Organizzare questi grandi eventi sportivi significa farsi carico
di obblighi contrattuali che impongono di fornire servizi a
diverse tipologie di “clienti”: spettatori, atleti e delegazioni
dei Comitati Olimpici nazionali, federazioni sportive, sponsor,
media: tutti devono essere messi in grado di svolgere il proprio ruolo nel miglior modo possibile e di godere di uno spettacolo degno della tradizione e delle aspettative.
Per meglio comprendere la rilevanza dello sforzo organizzativo, è opportuno fare alcuni esempi.
Impianti: TOROC gestisce tutti gli impianti consegnati
dall’Agenzia Torino 2006, che ne ha curato la costruzione.
Inoltre, è responsabile dell’allestimento degli impianti e delle
strutture temporanee (tribune, aree di ospitalità, parcheggi,
servizi, cabine radio e tv), dell’organizzazione dei servizi sanitari al loro interno, della gestione delle aree di ristorazione e
dello smaltimento dei rifiuti. In totale, si tratta di 13 siti competitivi (Palasport Olimpico, Torino Esposizioni, Palavela, Oval
Lingotto, Pinerolo, Pragelato, Pragelato Plan, Bardonecchia,
Sauz d’Oulx, Cesana Pariol, Cesana San Sicario, San Sicario
Fraiteve, Sestriere), cui se ne aggiungono 3 non competitivi
(Medal Plaza, Stadio delle Cerimonie ed Aeroporto di Torino
Caselle); inoltre, 3 villaggi olimpici e 7 villaggi media.
Media e TV: TOROC, tramite la divisione TOBO (Torino
Olympic Broadcasting Organisation), è responsabile di produrre e distribuire il segnale televisivo a tutti i circa 80 broadcaster che hanno acquisito i diritti di trasmissione dei Giochi
Olimpici. A questo impegno si aggiunge quello dell’allestimento e della gestione del Centro Radiotelevisivo
Internazionale, del Centro Stampa Principale e dei 14 Centri
Stampa Decentrati: in queste strutture lavoreranno circa
10.000 operatori della tv e della stampa; infine, altro impegno è relativo ai 7 villaggi media di Torino, che ospiteranno
circa 5.500 operatori dell’informazione.
Sport: 15 discipline olimpiche, 5 paraolimpiche, per un totale di oltre 3.100 atleti che gareggeranno in 14 impianti e verranno ospitati in 3 villaggi. TOROC, oltre a garantire la piena
funzionalità degli impianti di gara e di allenamento, deve
gestire i 3 villaggi olimpici e quello paraolimpico – ove saranno in funzione ristoranti aperti 24 ore al giorno ed un policlinico a disposizione degli atleti – e mettere tutte le squadre
nazionali nelle condizioni di affrontare le gare nel migliore
dei modi. Per garantire pari opportunità a tutti i Paesi che
partecipano ai Giochi Olimpici, è consuetudine che i comitati organizzatori coprano le spese di viaggio a tutti i Comitati
Olimpici nazionali.
Tecnologia: l’importanza dei servizi tecnologici si desume
dal fatto che essi rappresentano circa un quarto dell’intero
budget del TOROC. Cinque le principali aree di attività: telecomunicazioni, internet, cronometraggio e risultati, information technology, pianificazione.
Per citare qualche cifra, saranno 500 i server di rete che collegheranno tra loro 4.500 desktop e 600 PC portatili, con
una stima di circa 11.000 e-mail giornaliere. 12.000 le linee
telefoniche fisse e 5.000 gli apparecchi televisivi che verranno installati nei vari siti. Infine, saranno utilizzate 6.000 radio
ricetrasmittenti digitali, per consentire i collegamenti sui
campi di gara.
Trasporti: con una flotta di circa 1.000 autobus e 3.000
automobili, TOROC – in collaborazione con le aziende di trasporto locali – garantirà servizi di trasporto efficienti ad oltre
22.000 persone, alle quali si aggiungono gli spettatori che,
oltre ad avere libero accesso ai trasporti pubblici, avranno a
disposizione navette dedicate per accedere ai siti di gara.
Alle attività sopra esemplificate, si devono aggiungere quelle
relative all’organizzazione delle cerimonie, alla gestione dei
servizi di ricettività per oltre 22.000 persone, all’organizzazione del viaggio della fiamma olimpica e del programma artistico e culturale, all’ideazione ed allestimento del “Look of
the Games” (l’immagine che caratterizzerà impianti ed aree
di accesso alle zone olimpiche), ai servizi agli spettatori.
Le attività del TOROC sono finanziate: dalle aziende partner,
divise in quattro categorie: TOP Sponsor, Sponsor Principali,
Sponsor ufficiali, Fornitori ufficiali; dai diritti televisivi; dai
ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti; dai diritti sui prodotti di “licensing” e dalla vendita di servizi e prodotti
durante e dopo i Giochi. Consapevole della responsabilità
della propria missione – i Giochi sono destinati a lasciare un
19
patrimonio importante, sotto vari aspetti – TOROC ha messo
in atto misure per costruire un’eredità di valore per il territorio, come testimonia la Carta d’Intenti, che rappresenta
l’attenzione del TOROC verso le tematiche etiche, ambientali e sociali. Questo documento, seguito nella sua stesura
dalla Commissione Etica del CIO, è stato elaborato da un
Comitato composto da esponenti di Amnesty International,
UNICEF, ILO, Unione Industriale, Camera di Commercio,
CGIL, CISL, UIL.
Nell’ambito della Carta d’Intenti, TOROC ha avviato, nel
dicembre 2003 ed in collaborazione con il CONI ed il
Comitato Olimpico Europeo, il progetto “Valori etici e sociali
nello sport”, finanziato ed approvato dalla Commissione
Europea: l’obiettivo è quello di promuovere, a livello europeo, il contenuto della Carta d’Intenti di Torino 2006, contribuendo così a realizzare un modello di carta etica applicabile ad altri grandi eventi sportivi.
SADAE (in giro per il web)
Per chi non l'avesse ancora provata, non
si preoccupi, è solo questione di tempo!
La SADAE (Sindrome di Attenzione
Deficiente Attivata dall'Età) si manifesta così:
Decido di lavare la macchina.
Andando verso il garage, vedo che c'è
posta sul tavolino dell'ingresso.
Decido di dare un'occhiata alle lettere
prima di lavare la macchina.
Lascio le chiavi della macchina sul tavolino,
vado a buttare le buste vuote e la pubblicità nel bidone della
spazzatura e mi rendo conto che è pieno.
Decido di lasciare le lettere, tra le quali c'è una fattura, sul
tavolino e di andare a svuotare il bidone nel contenitore in
cortile.
Metto le mani in tasca per cercare le chiavi del cancello del
cortile e mi viene a mano il libretto degli assegni: lo apro e
vedo che ne è rimasto solo uno.
Vado nello studio a prenderne un altro e vedo sul tavolo la
Coca Cola che stavo bevendo e di cui mi ero dimenticato.
Prendo la lattina perché non si rovesci sulle carte e noto che
si sta scaldando, perciò decido di portarla in frigo.
Andando in cucina osservo che il vaso da fiori sul comò dell'ingresso è senza acqua. Lascio la Coca Cola sopra il comò
e trovo gli occhiali da lettura che stavo cercando durante
tutta la mattina. Decido di portarli sul mio scrittoio nello
20
studio, e poi mettere acqua ai fiori.
Porto gli occhiali in studio, riempio una caraffa d'acqua in
cucina e, subito, vedo il telecomando. Qualcuno lo aveva
lasciato sul tavolo di cucina. Mi ricordo che ieri sera lo stavamo cercando come matti.
Decido di portarlo in salotto, dove deve stare, dopo che avrò
messo l'acqua ai fiori.
Verso un pochino di acqua ai fiori e la maggior parte finisce
per terra.
Pertanto, torno in cucina, lascio il telecomando sul tavolo,
prendo degli stracci per asciugare l'acqua.
Vado all'ingresso, cercando di ricordare cosa volevo fare con
gli stracci.....
Alla fine della serata la macchina non è lavata, non ho pagato la fattura, il bidone della spazzatura è pieno, c'è una lattina di Coca Cola calda sul comò, i fiori sono senz'acqua, c'è
un solo assegno nel mio libretto, non riesco a trovare il telecomando, né i miei occhiali per vedere da vicino, c'è una
brutta macchia sul parquet dell'ingresso e non ho la minima
idea di dove sono le chiavi della macchina.
Mi soffermo a pensare come può essere che senza aver fatto
niente in tutta la giornata sia stato continuamente in movimento e mi sento tanto stanco.
Ho ricevuto questo messaggio e ve lo inoltro, anche perché
non mi ricordo più a chi l'ho già mandato...
Buona giornata!
Una storia lunga tremila anni
Il 25 aprile è ritornata finalmente a casa dopo oltre 68 anni
di esilio.
Mi riferisco alla stele di Axum portata nel 1937 a Roma, a
seguito dell’occupazione delle truppe italiane del 1935. Il
ritorno è stato realizzato in tre fasi; l’obelisco è stato smontato nei tre tronconi che lo compongono e questi sono stati
trasportati singolarmente con un “Antonov An-124-100”,
forse il più grande aereo da trasporto del mondo di proprietà
una compagnia aerea ucraina. L’obelisco, alto 24 metri e
pesante 160 tonnellate, verrà rimontato e collocato ad Axum
nella spianata degli obelischi, una località purtroppo molto
trascurata, dove sono presenti oltre cento stele, alcune molto
danneggiate, diverse a terra.
Ora, con il ritorno dell’obelisco dall’Italia, le autorità etiopi, in
collaborazione con l’Unesco e grazie anche a contributi italiani, hanno allo studio la sistemazione di questo sito che
potrebbe diventare un notevole richiamo turistico e culturale.
Questa restituzione era l’impegno che il Governo italiano si
era assunto in occasione del trattato di pace tra Italia ed
Etiopia siglato a Parigi il 10 febbraio 1947; impegno ribadito
il 5 marzo 1956.
Axum: città di circa 14.000 abitanti; il suo nome si perde
nella nebbia di reminiscenze molto vaghe degli anni della
scuola e questo fatto di cronaca mi ha stimolato a qualche
piccola ricerca e approfondimento. Si tratta di una storia millenaria: Axum è citata innanzi tutto quale capitale del leggendario regno della regina di Saba, donna colta e bellissima. Tutti ricordiamo il suo viaggio a Gerusalemme, presso la
corte di Re Salomone: un fatto arcinoto, narrato dalla
Bibbia, ricordato nei Vangeli e citato nel Corano (la regina di
Saba, udita la fama di Salomone, venne da lui per mettere
alla prova la sua sapienza con alcuni enigmi. Poi la regina di
Saba regalò a Salomone più di duecentotrenta quintali
d’oro, una gran quantità di profumi e pietre preziose (dal 1°
Libro dei Re).
La storia e la tradizione etiope nel libro fondamentale della
storia di questo Paese, elaborato nel XIV secolo, narrano che
la Regina di Saba ritornò nel suo regno portando in grembo
un figlio di Salomone, Menelik, che significa “figlio dell’uomo saggio”.
Menelik, divenuto re, scelse come insegna del proprio regno
il Leone di Giuda. Siamo intorno al 1000 a.C. Con Menelik
ebbe inizio il regno di Axum, il primo potente regno d’Africa
da cui è derivato, attraverso i secoli, l’impero etiopico.
Ricordiamo che anche l’ultimo imperatore dell’Etiopia, il
Negus Haile Selassie, si fregiò del titolo di Leone di Giuda
quale duecentoventicinquesimo discendente di Menelik.
Axum, intorno al 300 d.C. è stata la prima sede della cristianità in quelle zone dell’Africa, per opera di due ragazzi,
Frumenzio ed Edesio. Di ritorno dalle Indie, al seguito di un
filosofo loro precettore, sbarcarono nel porto di Abdulis, sul
Mar Rosso. Gli Etiopi massacrarono tutto l’equipaggio; solo i
due ragazzi si salvarono, ma furono catturati e consegnati al
sovrano del quale si accattivarono le simpatie e la stima.
Dopo qualche tempo ottennero il permesso di costruire chiese per i mercanti di passaggio e così incominciò la diffusione
del cristianesimo.
Il regno di Axum dominò per secoli le rotte mercantili tra
l’Africa e l’Oriente e divenne un passaggio obbligato per le
carovane d’avorio e di spezie. Raggiunse il massimo splendore
sotto il re Ezana, il primo sovrano cristiano che allargò i confini in tutte le direzioni. Un suo successore, Re Kaleb, si spinse
fino a conquistare e a dominare la regione corrispondente
all’attuale Yemen. Siamo intorno all’anno 572. Da allora, a
causa di lotte intestine e per una controffensiva persiana, iniziò una lunga ma inesorabile decadenza del regno axumita.
Questa zona è salita alla ribalta negli ultimi 30 anni in quanto ritenuta da molti antropologi come probabile culla dell’umanità. Infatti nei pressi di Addis Abeba vennero rinvenuti,
nel 1992, resti di diversi “Australopithecus” vissuti probabilmente oltre quattro milioni e mezzo di anni fa. E già nel 1974
venne alla luce lo scheletro di un altro australopiteco, ritenuto di sesso femminile, la famosa Lucy, più giovane, pare, di
circa ottantamila generazioni.
Ma questa è tutta un’altra storia.
Carlo Daccò
21
da Enel
Campagna OPV Enel 4 (12 giugno - 1° luglio)
4… Non solo 4 indica il numero di tranche di azioni
Enel messe in vendita, ma anche il numero di operazioni finanziarie sotto il marchio Enel, effettuate a
cavallo tra il 2004 e il 2005: Terna, Enel 3, i Bond e –
appunto – Enel 4.
Operazioni queste che hanno dimostrato il ruolo di Enel quale
primario gruppo industriale italiano e la sua stabilità e garanzia agli occhi degli investitori, sia che si parli di quelli professionali, detti “istituzionali” sia dei risparmiatori e delle famiglie.
Se guardiamo i numeri le 4 operazioni hanno registrato una
domanda potenziale – da parte dei risparmiatori – che
ammonta a quasi 11 miliardi di Euro!
La quota di Enel offerta dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze per Enel 4 è stata di circa il 10%, circa la metà di Enel
3 per un controvalore ipotizzato – e poi confermato – attorno a 4 miliardi di Euro.
E
Per sostenere l’offerta pubblica è stata progettata una campagna di comunicazione della durata di 3 settimane e che ha
fatto ricorso in parte a una nuova creatività – la pubblicità su
stampa, radio, affissioni e internet – mentre per la TV si è preferito riutilizzare gli spot di Enel 3, adattati alle nuove informazioni.
La ragione di questa scelta è stata dettata da diversi motivi,
anche operativi, ma dietro un ragionamento strategico che
mostrava come i tre spot – pescatori, barchetta e mappamondo - fossero perfettamente in grado di riproporre i valori finanziari di solidità e affidabilità di Enel, senza avere esau-
22
rito il suo potenziale di gradimento e di esposizione al pubblico durante la precedente OPV.
Per la campagna stampa e affissione, la scelta è invece ricaduta su una nuova creatività. Dal punto di vista strategico si
intendeva richiamare in qualche modo i concetti espressi nella
campagna TV, senza tuttavia riproporne le stesse immagini
che, in uno scatto singolo, non avrebbero avuto la stessa forza
e impatto. La scelta fatta con l’agenzia creativa di Enel –
Saatchi & Saatchi – è stata quella di usare sempre i tre buchi
della presa, questa volta usandoli alla stregua dei tre puntini
di sospensione di una frase… che ricordava il nuovo appuntamento di Enel sul mercato finanziario.
Un connubio tra semplicità, immediatezza del messaggio,
chiarezza della proposta e legame con un segno – i tre buchi
– ormai appartenenti all’universo semantico di Enel.
Se 630.000 erano in totale coloro che fecero richiesta per
Enel 3, nel nuovo collocamento il numero di risparmiatori italiani è salito a oltre 650.000. Un eccesso di domanda che ha
inevitabilmente “costretto” ad aumentare dal 20% al 50%
l’ammontare dell’offerta globale destinata al pubblico e che
ha portato – caso non molto frequente – a fissare un doppio
prezzo per il pubblico (7,07 euro per azione) e per gli investitori istituzionali (7,18 Euro).
Dopo questa operazione il pacchetto azionario posseduto dal
Ministero Economia e Finanze è sceso al 21,934 % mentre al
63,616% è salito quello distribuito sul mercato. Oggi Enel è
sempre più una Public Company, con una base globale di
oltre 2 milioni e mezzo di azionisti che la configurano come la
seconda azienda elettrica in Europa per capitalizzazione di
mercato.
Una società che piace ai risparmiatori per le sue caratteristiche di “porto sicuro” capace di offrire dividendi interessanti e
garantire il capitale investito. Ed è soprattutto una società che
riscuote consensi presso il molto competente comparto degli
investitori istituzionali, attratti dalle strategie aziendali di consolidamento, ricerca dell’efficienza e di crescita. Un dato su
tutti: 3 investitori istituzionali su 4 che detengono titoli Enel
in portafoglio, provengono dall’estero.
Enel al Meeting di Rimini: avvicinare i giovani alla cultura scientifica
Il Meeting per l’amicizia per i popoli si è svolto
a Rimini, dal 21 al 27 agosto. Con le sue
oltre 700 mila presenze medie, rappresenta uno dei festival estivi di incontri, cultura, musica e spettacolo più
frequentati del mondo.
Nell'ambito del programma
Energiaper, Enel ha sponsorizzato
“Enel Villaggio Ragazzi", un padiglione di 3.000 metri quadri, interamente dedicato ai bambini (4-12 anni) in
cui sono stati organizzati giochi, laboratori e attività di libera espressione.
Il padiglione “Enel Villaggio Ragazzi” era avvolto da segmenti di colore blu e arancione, che identificano il simbolo del
nostro marchio. Un'iniziativa questa di Enel, nata per far
conoscere le nuove tecnologie, amiche dell'uomo e dell'ambiente e per sviluppare la cultura dell'energia.
All’interno dello stand Enel erano stati predisposti 3 spazi
dedicati alle seguenti attività:
1. “Energia in campo”, lo spazio dedicato alla mostra dei
migliori progetti realizzati dalle scuole che hanno partecipato
a “Energia in gioco”, il concorso di Enel per diffondere la cultura dell'energia “intelligente” e per far conoscere meglio e in
modo divertente il mondo dell’energia, dalla produzione al
suo utilizzo nelle nostre case.
2. “Multimediando con l’energia”, un’area riservata a
postazioni multimediali (con totem e PC), per conoscere il
“gioco dell’energia”, tramite personaggi interattivi legati al
concorso “Energia in gioco".
3. “Gioca e Crea”, l’area laboratori in cui Enel ha organizzato il gioco dell’oca chiamato "Energia... riparti dal via";
questo gioco sull'energia Enel lo ha dedicato ai più piccoli che
nei giorni del Meeting hanno voluto partecipare al gioco di
squadra e ricevere in omaggio un fantastico caschetto da
lavoro.
Con queste attività Enel ha inteso sostenere il grande evento
culturale di Rimini, un momento di incontro, di dialogo e di
confronto tra differenti culture e discipline, apportando la sua
testimonianza sul ruolo dell’energia come motore di uno sviluppo compatibile con l’uomo e il suo ambiente.
Ma il Meeting di Rimini è stata anche l'occasione per promuovere la campagna sull’efficienza energetica a sostegno
dell'uso razionale dell'energia e del rispetto per l'ambiente:
Enel ha regalato a tutto il pubblico di Rimini 20.000 lampadine di classe A ad alta efficienza energetica, che consumano
5 volte di meno e durano 10 volte di più delle lampadine tradizionali. …Perché il confine tra consumo e spreco è sottilissimo ed è solo educando le giovani generazioni a un consumo intelligente dell’energia, che si potrà creare una società
più consapevole del reale valore dell’energia.
23
Enel all'edizione 2005 del "Premio Ischia Internazionale di Giornalismo"
Il 9 luglio ad Ischia, nella
splendida cornice del Castello
aragonese, si è svolto
il Gran Galà della XXVI
edizione del Premio Ischia
per la premiazione dei
migliori giornalisti dell'anno,
un evento che si svolge sotto
l'alto patronato del
Presidente della Repubblica
e il patrocinio dell'Ordine
Nazionale dei Giornalisti.
Enel - che ha sostenuto l'iniziativa in qualità di sponsor - è
tradizionalmente attenta e impegnata nella crescita culturale degli italiani e lavora da sempre al fianco dei giornalisti
con un rapporto di reciproco rispetto della professionalità e
della deontologia, qualità che rendono possibile un'informazione trasparente e puntuale dell'opinione pubblica su un
tema delicato come quello dell'energia.
La Giuria, presieduta da Biagio Agnes e composta da
24
Valentina Alazraki, Antonio Bassolino, Luigi Caruso, Gianluca
Comin, Gaetano Coscia, Lorenzo Del Boca, Paolo Gambescia,
Alberto Giordano, Gianni Letta, Pierluigi Magnaschi,
Pasquale Nonno, Mario Orfeo, Mario Pirani e Benedetto
Valentino, ha incoronato come vincitore del "Premio
Ischia Internazionale di Giornalismo" il giornalista
tedesco Giovanni Di Lorenzo, direttore del settimanale Die Zeit.
Quest'anno è stato inoltre consegnato il premio
"Giornalista dell'anno" a Fiamma Nirenstein de La
Stampa per la "Carta Stampata"; Elia Zamboni direttore
di Radio 24 - Il Sole 24 Ore per la "Radio"; Giovanni
Minoli direttore di Rai Educational per la "Televisione";
Vincenzo Quaratino dell'Agenzia Ansa per le "Agenzie di
Stampa"; Nic Bothma dell'Agenzia Epa per la sezione
"Telefotoreporter" e Giorgio Forattini di Panorama, con
un Premio Speciale quale disegnatore satirico.
Giorgio Forattini è stato premiato del Direttore della
Comunicazione Enel Gianluca Comin.
La premiazione è stata mandata in onda su Rai Uno il 12
luglio.
L'evento fa parte di Energiaper, il programma di Enel per la
cultura, ricerca scientifica, l'ambiente e lo sport.
Comunicare la diversità..., parola all’azienda
Comunicare la diversità,... con le diversità,... per la diversità", questo il tema della II Edizione del Festival Mondiale
delle Relazioni Pubbliche che si è svolto a Trieste dal 28 al 30
giugno.
L'iniziativa, promossa dal Ferpi (Federazione Relazioni
Pubbliche Italia) che rappresenta i professionisti che operano
nelle Relazioni Pubbliche, parte dalla riflessione che la globalizzazione ha sviluppato la nostra consapevolezza delle
diversità assai più di quanto non abbia standardizzato le
nostre idee e i nostri comportamenti. Se è vero che le relazioni pubbliche sviluppano le relazioni delle organizzazioni
con i loro pubblici influenti e che la più efficace modalità
comunicativa è "quella con" e non "quella a", la diversità ne
diviene il principale paradigma professionale, teorico e operativo, visto che ogni persona è diversa dall'altra.
Il Direttore della comunicazione Enel Gianluca Comin, inter-
venuto in qualità di relatore, ha affrontato la tematica della
diversità in Enel con una presentazione sui servizi rivolti a chi
non ha la possibilità di accedere normalmente ai servizi dell'azienda. Verso un concetto di diversità più orientato alla
complessità e alla pluralità dei fronti su cui Enel si confronta
quotidianamente nella sua attività di business e di comunicazione.
Comin ha illustrato come si possono veicolare esigenze
aziendali complesse su un tessuto di relazioni, linguaggi e
culture eterogenee. Un'attività quotidiana che richiede una
gestione coerente delle leve di comunicazione, anch'esse
diverse tra di loro, in particolare gli Eventi, che le raggruppano tutte in un'azione sinergica. La diversità - secondo Comin
- è dunque un territorio di confronto quotidiano per Enel: di
clienti, di interlocutori media, stakeholders, investitori finanziari, pubblico interno.
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fax: 0461/45718
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tel. 0532
Sezione Lazio
– 00144;
è V.le Egeo, 150
il nuovo indirizzo
2/3942.
tel. 06/8305384
Diventa Socio Anse
Possono iscriversi all’Anse:
> i pensionati che al momento della quiescenza erano alle
dipendenze del Gruppo Enel o di imprese elettriche nazionalizzate, indipendentemente dall’anzianità aziendale;
> i lavoratori in servizio presso tutte le società e le strutture del Gruppo Enel;
> i superstiti dei pensionati e dei lavoratori sopra indicati,
titolari di pensione indiretta o di reversibilità.
I lavoratori già iscritti all’Associazione durante il servizio
presso il Gruppo Enel conservano il diritto ad essere Soci,
anche se trasferiti ad altre aziende.
La quota sociale annua è di:
> 16 euro per i lavoratori in servizio ed in pensione
> 10 euro per i familiari superstiti
L’Anse
È un’associazione senza fini di lucro, costituita con il patrocinio dell’Enel nel quadro dei princìpi costituzionali che riconoscono il valore dell’associazionismo, che si occupa della promozione sociale degli anziani del lavoro. Nasce il 21 giugno
1991 dalla fusione delle preesistenti organizzazioni U.G.L.A.E.
ed A.N.P.E., le cui origini risalgono ad alcuni lustri prima.
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Alcune delle finalità sociali perseguite dall’Anse:
> promuovere il dialogo fra anziani e giovani lavoratori;
> favorire e realizzare il rapporto di comunità e di solidarietà tra i lavoratori in servizio e in pensione e loro familiari superstiti, legati al Gruppo Enel dalla comune radice
lavorativa;
> aiutare i Soci ad ottenere il riconoscimento dei propri
diritti attraverso un’adeguata azione di tutela e di consulenza nei campi della previdenza e dell’assistenza;
> intervenire in favore dei Soci in particolari difficoltà,
anche attraverso l’erogazione di sussidi;
> promuovere o collaborare ad iniziative di solidarietà e di
volontariato, utilizzando anche l’opera e la professionalità di quei Soci che intendono destinare parte del loro
tempo libero ad attività sociali.
Dove si trova
L’Anse è presente su tutto il territorio nazionale. Ha la sua
Sede nazionale in Roma, Sezioni territoriali a livello regionale e Nuclei locali nei principali centri.
Gli indirizzi delle Sezioni sono indicati nella terza pagina
della copertina.
Indirizzi delle Sezioni Anse
Anse - Sezione
Friuli Venezia Giulia
Via Flavia, 100
34147 - Zaule (TS)
Tel. 040/2622417
c/c postale n. 17063348
Anse - Sezione Molise
c/o Enel Via S. Giovanni in Golfo snc
86100 - Campobasso
Tel. 0874/299661 - 0874/299662
Fax 0874/299626
c/c postale n. 11100864
Anse - Sezione Liguria
c/o Enel Via Pacinotti, 39 rosso
16151 Genova
Tel. 010/4347468
Anse - Sezione Emilia Romagna
Via G. Di Vittorio, 4
40133 - Bologna
Tel. 051/4233343 - Tel./Fax 051/4233341
c/c postale n. 23293400
Anse - Sezione Campania
c/o Enel Centro Direzionale Isola G3-T9
Via G. Porzio
80143 - Napoli
Tel. 081/3672468 - 081/3679893
c/c postale n. 26879809
Anse - Sezione Lombardia
Via Rubattino, 84
20134 - Milano
Tel. 02/23203554 - Fax 02/23203553
c/c postale n. 21074208
Anse - Sezione Toscana
c/o Enel Lungarno Colombo, 54
50136 - Firenze
Tel./Fax 055/5233123 - Tel. 055/5233124
c/c postale n.19442508
Anse - Sezione Veneto
Piazzale Donatori di Sangue, 7
30172 - Mestre (VE)
Tel./Fax 041/8214592
c/c postale n. 10006302
Anse - Sezione Lazio
V.le Egeo, 150
00144 - Roma
Tel. 06/83053842/3942
c/c postale n. 613000
Anse - Sezione
Trentino Alto Adige
Enel Via Grazioli, 73
38100 - Trento
Tel. 0461/457119 - Fax 0461/457180
c/c postale n. 17475385
Anse - Sezione Abruzzo
c/o Enel Via A. Volta, 1
67100 L’Aquila
Tel. 0862/592127 - Fax 0862/592255
c/c postale n. 16676652
Anse - Sezione
Piemonte - Valle d’Aosta
c/o Enel Corso Regina Margherita, 267
10143 - Torino
Tel. 011/2785482 - 011/2785305
Fax 011/2785387
c/c postale n. 372102
Anse - Sezione Umbria
c/o Enel Via Cortonese, 153
06127 - Perugia
Tel. 075/6522006 - Fax 075/6522166
c/c postale n. 10884062
Anse - Sezione Marche
c/o Enel Via G. Bruno, 22
60127 - Ancona
Tel. 071/2812603 - Fax 071/2498530
c/c postale n. 11546637
Anse - Sezione Puglia
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Tel. 080/5235892 - 080/5203267
Fax 080/5203328
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Anse - Sezione Basilicata
c/o Enel Corso Garibaldi, 57
85100 - Potenza
Tel./Fax 0971/1987013
c/c postale n. 10842854
Anse - Sezione Calabria
Via Buccarelli, 53
88100 - Catanzaro
Tel. 0961/402252 - 0961/403486
Fax 0961/403486
c/c postale n. 12002879
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c/o Enel Via Marchese di Villabianca, 121
90143 - Palermo
Tel. 091/6757538 - Fax 091/344120
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Il Nucleo di Pescara alla scoperta di antichi mestieri
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