Notiziario AnSe anno VII°- n. 3/2005 - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% Roma Periodico dell'Associazione Nazionale Seniores Enel Aspettando il Congresso FISDE: riapertura dei termini Notiziario n. 3/2005 in questo numero: primo piano 4 previdenza e assistenza 7 Nuove cariche territoriali TFR e previdenza complementare È in arrivo la Tessera Sanitaria Quando la pensione fa rima con preoccupazione 12 Alla scoperta di antichi mestieri Sulle vie del Barocco siciliano Maestri del lavoro 2005 19 TOROC SADAE (in giro per il web) Una storia lunga tremila anni da Enel 22 Campagna OPV Enel 4 Enel al Meeting di Rimini: avvicinare i giovani alla cultura scientifica Enel all'edizione 2005 del “Premio Ischia Internazionale di Giornalismo” Comunicare la diversità..., parola all’azienda bacheca 26 Modifiche di recapiti territoriali Diventa Socio Anse notizie dall’Anse riflessioni su I numeri estivi hanno visto l’arrivo del nuovo editor: Monica Guido, laureata in Scienze della Comunicazione, che porterà vitalità al Notiziario. La redazione le augura buon lavoro. editoriale ari Amici, con questo editoriale vorrei toccare due argomenti ultimamente dibattuti e che interessano molti Soci. Il primo riguarda gli sconti sui farmaci, la cosiddetta minirivoluzione. In base ad un recente decreto del Ministero della Salute, nelle farmacie comunali di molte città italiane si possono acquistare farmaci, vendibili senza ricetta, con uno sconto del 20%. Va detto che questo provvedimento comporterà sicuramente un certo disagio, perché non tutte le farmacie applicheranno lo stesso sconto sui medesimi farmaci; inoltre, nei piccoli centri abitati, ove manca la farmacia comunale, ma esiste solo quella privata, è probabile che i gestori non aderiscano all’iniziativa. Come Associazione riteniamo che il provvedimento sia del tutto inadeguato sia per ridurre la spesa farmaceutica che per rendere più accessibili le cure nei confronti degli anziani. Invero, ci vorrebbe ben altro che un generico sconto per ridurre e razionalizzare la complessiva spesa farmaceutica: ad esempio, occorrerebbe rivedere i ticket, potenziare la diffusione dei farmaci generici, sviluppare la diffusione delle farmacie comunali, attuare controlli più severi su quanto prescritto dai medici. Solo attraverso la complessiva adozione di queste misure si potrebbero conseguire due obbiettivi: ridurre i costi farmaceutici ed offrire a tutti – ma, in particolare, agli anziani – una maggiore possibilità di accesso alle cure. Il secondo punto riguarda la difesa del potere d’acquisto delle pensioni e degli stipendi. Su tale argomento, l’Anse – unitamente alle altre due Associazioni aderenti al Patto federativo (ANLA ed UGAF) – ha organizzato nello scorso ottobre una C tavola rotonda presso il Parlamento, per sensibilizzare l’opinione pubblica e la funzione legislativa. Si avvicina la stagione del rinnovo di importanti contratti nazionali, che si colloca in un contesto molto difficile: il Paese non cresce ed è scarsamente competitivo. La perdita del potere d’acquisto delle pensioni, negli ultimi dieci anni, ha raggiunto il 33%, con una lenta, ma inarrestabile erosione di molti redditi che scivolano ormai verso la soglia della povertà e, di conseguenza, con la riduzione della qualità di vita delle persone interessate. Da parte mia esiste un forte interessamento su questo e su altri argomenti, quali la reversibilità e le pensioni d’annata, tanto che ho accettato di presiedere il Comitato a difesa dei trattamenti previdenziali, cui aderiscono oltre 50 Associazioni, per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi sociali che interessano la maggior parte dei pensionati: sarà mio compito fondamentale e prioritario rivitalizzare e motivare il Comitato. Il tema della difesa del potere d’acquisto si pone con crescente evidenza tra le priorità da salvaguardare: l’Anse sta lavorando, di concerto con il suddetto Comitato, per dare vita ad una sorta di “campagna d’autunno”, nel corso della quale pensiamo di coinvolgere, affinché prendano posizione, le forze politiche e magari qualche Amministrazione locale: il massimo traguardo sarebbe l’organizzazione di una manifestazione pubblica sul territorio. Nell’attuale situazione sociale, caratterizzata dal crescente numero di anziani nella composizione della popolazione, l’Anse si deve proporre come soggetto attivo, sempre in grado di rispondere alle attese dei Soci, perseguendo come obiettivi prioritari la solidarietà e la tutela dei diritti degli anziani del lavoro. Infine e per concludere un breve cenno sull’iter verso il Congresso nazionale: si sono ormai completate le elezioni per il rinnovo delle cariche territoriali; in questo numero riportiamo i nominativi dei neo eletti Presidenti e Vice Presidenti di Sezione, nonché dei Delegati al Congresso; in altro numero, provvederemo per quanto concerne le altre cariche elettive. Un caloroso abbraccio. Marco Manfredini primo piano Nuove cariche territoriali A seguito della conclusione delle Assemblee di Nucleo e di Sezione, riportiamo l’elenco delle nuove cariche di Sezione: Presidente, Vice Presidenti, Delegati al Congresso; provvederemo successivamente per quanto concerne i Responsabili di Nucleo. Sono, in tal modo, giunti al termine gli adempimenti preliminari allo svolgimento del prossimo Congresso, che si terrà a Torre Pedrera (Rimini) il 29 e 30 settembre e 1° ottobre 2005; ovviamente, questo sarà il tema principale del Notiziario n. 4/2005. Unità territoriale Anse Socio Carica 1. Sezione Piemonte e Valle d’Aosta Bruno BIGOTTI Domenico GHIGLIA Ugo MARI Carla BERTOGLIO Luigi GIORDA Giovanni BOIS Ugo MARI Fulvio BARDOTTI Secondo REGIS Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegata al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 2. Sezione Lombardia Giuseppe BURASCHI Marco BIANCHI Carlo DACCO’ Marco BIANCHI Stefano LAZZARI Andrea MANENTI Antonio BOVOLINI Domenico PORZIO Carlo DACCO’ Diego RONCONI Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 3. Sezione Liguria Renzo BENEDETTI Angelo PRUZZO Francesco PERTINI Angelo PRUZZO Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso 4. Sezione Veneto Francesco CIBIN Bruno MARAN Danilo MARTINATI Maria Pia GAVAGNIN Emilio FORTE Mario DAL FARRA Antonio DE GASPERI Giorgio VALLANI Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegata al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 4 Unità territoriale Anse Socio Carica 5. Sezione Trentino Alto Adige Luigi RAGGI Raffaele DEMATTE’ Igino BORTOLIN Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso 6. Sezione Friuli Venezia Giulia Bruno DE NOBILI Adriano DEL BEN Guido MUZZIN Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso 7. Sezione Emilia Romagna Luigi GALLUZZO Paolo Alberto MACCHI Silvano CASADIO Antonia FORNARI Silvano CASADIO Paolo Alberto MACCHI Renato PARDINI Luciano ZAVALLONI Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegata al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 8. Sezione Toscana Francesco ZITO Giovanni PACINI Emilio CAPPELLI Paolo Rodolfo VERACINI Lino LAZZARESCHI Mario VALDETTARO Guelfo NATI Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 9. Sezione Umbria Enzo SEVERINI Maria Antonietta ALUNNI Gian Carlo CRUCIANELLI Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso 10. Sezione Marche Stefano BALUGANI Tommaso LISI Serafino FREDDI Ermenegildo VALERI Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso 11. Sezione Lazio Antonietta BERNARDINI Giuseppe MONDELLO Luigi RAMAZZOTTI Francesco CROCETTI Giuseppe FOSCHI Giuseppe MONDELLO Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 12. Sezione Abruzzo Domenico TRESCA Carmine DI GIULIO Cesare DI MATTEO Carmine DI GIULIO Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso 5 Unità territoriale Anse Socio Carica 13. Sezione Molise Agostino CARUSO Michele FIORELLA Michele FIORELLA Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso 14. Sezione Campania Eugenio SERRA Pasquale CUTINO Vincenzo RUGGIERO Vittorio CALABRESE Pasquale CUTINO Lorenzo PULZONE Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 15. Sezione Puglia Sebastiano BARBONE Raffaele CASALINI Bruno AQUILINO Salvatore ARALLA Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso 16. Sezione Basilicata Giuseppantonio Rocco IERARDI Vittorio BUCCI Vincenzo DE BLASIIS Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso 17. Sezione Calabria Umberto RUTELLA Benito FUNARO Antonio BUONO Antonio PALAIA Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso 18. Sezione Sicilia Vincenzo TERESI Raffaele CARRARA Giuseppe D’ARRIGO Raffaele CARRARA Pietro CAMMARATA Giuseppe D’ARRIGO Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso Delegato al Congresso 19. Sezione Sardegna Giovanni TUVERI Roberto PORCU Federico MEMO Roberto PORCU Federico MEMO Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Vice Presidente di Sezione Delegato al Congresso Delegato al Congresso 6 previdenza e assistenza TFR e previdenza complementare La liquidazione trasloca nella previdenza complementare: per i lavoratori dipendenti si avvicina il momento della scelta Prospero Figundio legge di riforma delle pensioni n. 243/2004, entrata in vigore il 6 ottobre 2004, prevede, tra l’altro, il trasferimento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), ossia della vecchia liquidazione, dal datore di lavoro ai fondi pensione integrativi. Con l’approvazione da parte del governo della bozza di decreto legislativo sulla previdenza complementare, prende corpo la disciplina di attuazione della disposizione contenuta nella legge. Sul testo di decreto legislativo, che passa all’esame del Parlamento, è previsto un confronto tra governo e parti sociali. È assai probabile, perciò, che il testo subisca delle modifiche, prima del suo varo definitivo. Il trasferimento del TFR avverrà con la regola del silenzioassenso, in virtù della quale la liquidazione che maturerà confluirà automaticamente nel fondo pensione previsto dagli accordi o dai contratti collettivi di lavoro. Entro sei mesi dal primo gennaio 2006, e quindi non oltre il primo luglio 2006, il lavoratore interessato potrà dichiarare espressamente al proprio datore di lavoro di non accettare, continuando così ad accumulare il TFR presso l’azienda. Sempre nei sei mesi compresi tra le due date suddette, il lavoratore, anziché far scattare la regola del silenzio-assenso o, in alternativa, scegliere di mantenere la liquidazione presso l’azienda per cui lavora, può comunicare al suo datore di lavoro il fondo integrativo diverso da quello di categoria o il Piano pensionistico individuale, nel quale versare il TFR. In sostanza il quadro del TFR, nel prossimo futuro, sarà il seguente: Il TFR già maturato resta presso l’azienda e sarà corrisposto al dipendente al momento della cessazione dal servizio. Invece, il TFR che maturerà: • confluirà automaticamente nel fondo pensione integrativo di categoria previsto dagli accordi o dai contratti collettivi di lavoro (in via subordinata, al fondo individuato tra azienda e lavoratori oppure al fondo costituito presso l’INPS), secondo la regola del silenzio-assenso, se il lavoratore non manifesterà espressamente la sua diversa volontà entro sei mesi dal primo gennaio 2006; • potrà essere versato in un fondo pensione integrativo diverso da quello di categoria, prescelto dal lavoratore, il quale dovrà comunicare la sua volontà al proprio datore di lavoro, sempre nel termine di sei mesi a partire dal primo gennaio 2006; La • potrà essere accumulato presso l’azienda, su espressa richiesta del lavoratore, da manifestare sempre entro sei mesi dal primo gennaio 2006. Per i lavoratori neo occupati, i sei mesi decorreranno dalla data di assunzione. Coloro che sceglieranno di mantenere la liquidazione presso l’azienda, potranno ripensarci in qualsiasi momento, revocando la scelta effettuata e decidendo di destinare il nuovo TFR al fondo prescelto. Non è prevista, invece, la possibilità di ripensamento nel caso in cui il TFR confluisca nel fondo, sia in modo tacito o per esplicita scelta del lavoratore. È prevista anche una diversa via che riguarda i lavoratori anziani, assunti prima del 29 aprile 1993, i quali potranno decidere di destinare alla previdenza integrativa solo la metà del proprio TFR futuro, accumulando in azienda il restante 50%. Le regole che precedono riguardano solo i lavoratori dipendenti del settore privato. Per i dipendenti del settore pubblico (amministrazione statale, enti locali), la riforma contenuta nella Legge 243/2004, pur prevedendo la possibilità di destinare il TFR alla previdenza complementare, subordina l’attuazione pratica della disposizione a specifici accordi tra pubblica amministrazione e rappresentanze sindacali interessate. UNA DECISIONE CONSAPEVOLE Esaminiamo gli elementi più importanti da prendere in considerazione per una decisione consapevole, una volta scattato il periodo dei sei mesi per manifestare la propria volontà. Prima di tutto, va tenuto presente che la rivalutazione stabilita per legge del TFR, accantonato di anno in anno presso 7 l’azienda, è pari al tasso fisso dell’1,5%, aumentato del 75% del tasso d’inflazione. Invece, per i fondi si deve far riferimento ad un rendimento atteso, che è determinato dall’andamento dei mercati e degli strumenti finanziari nei quali il fondo investe i capitali gestiti. La differenza tra le due soluzioni consiste nel fatto che i fondi integrativi, rispetto alla rivalutazione di legge, possono offrire in prospettiva un rendimento più favorevole, al quale però non corrisponde un’analoga garanzia finanziaria. Ciò significa che, in relazione all’andamento dei mercati mobiliari, il TFR confluito nei fondi può rivalutarsi di una percentuale maggiore rispetto a quella prevista dalla legge per il TFR accantonato presso il datore di lavoro, ma non è del tutto esclusa la possibilità di ricevere alla fine una somma inferiore al capitale versato, in caso di andamento sfavorevole dei mercati finanziari. Ovviamente assume anche grande importanza il profilo dell’investimento prescelto, in dipendenza della sua durata e della propensione al rischio del soggetto interessato. Altri elementi da prendere in considerazione sono l’anzianità di servizio ed il trattamento fiscale previsto per le prestazioni dei fondi pensione integrativi. Per quanto riguarda il primo aspetto, è chiaro che per i lavoratori giovani o che comunque devono lavorare ancora parecchi anni, prima di arrivare alla pensione, la previdenza integrativa sarà una scelta quasi obbligata, se vorranno assicurarsi una pensione adeguata. Per coloro che sono più vicini alla cessazione dal servizio, il problema è meno importante, perché la loro pensione sarà liquidata con il sistema retributivo e quindi avranno meno bisogno di una pensione integrativa, che, peraltro sarebbe assai modesta, in conseguenza del limitato versamento e del breve periodo che intercorrerebbe tra il versamento e la liquidazione della rendita. Diversa è la situazione per i più giovani, che avranno bisogno di garantirsi un assegno integrativo della propria pensione, per il cui calcolo non sarà applicato il sistema retributivo. Infatti, coloro che al 1995 avevano almeno diciotto anni di contributi, riceveranno la pensione calcolata col sistema misto (retributivo per i periodi precedenti e contributivo per quelli successivi), mentre coloro che al 1995 non possedevano tale requisito riceveranno la pensione calcolata solo col sistema contributivo. È noto che questi due sistemi sono notevolmente meno favorevoli rispetto al retributivo: da questa situazione scaturisce la necessità di pensare ad un assegno integrativo della pensione. Dal punto di vista fiscale, la minore incidenza della tassazione sulle prestazioni dei fondi integrativi, prevista nella bozza di decreto, costituisce un aspetto positivo da prendere in considerazione. Sulle pensioni integrative è prevista, infatti, una ritenuta fiscale del 15%, ridotta dello 0,3% per ogni anno oltre il quindicesimo di iscrizione a forme di previdenza complementare. Per concludere, qualche informazione per i lavoratori già iscritti ad un fondo integrativo di categoria. Per coloro che sono stati assunti dopo il 29 aprile 1993, la situazione rimarrà invariata, perché continueranno a versare al fondo pensione l’intero TFR maturato, come avviene ora. Per gli altri vale la regola del silenzio-assenso: entro sei mesi dal primo gennaio 2006 dovranno comunicare se intendono mantenere presso l’azienda il TFR, versando al fondo di categoria solo la quota prevista dal regolamento del fondo, oppure se optano per il trasferimento di tutto il TFR che maturerà. Tacendo, tutto il TFR futuro sarà automaticamente versato al fondo di categoria al quale sono iscritti. È in arrivo la Tessera Sanitaria: l’illustra Prospero Figundio L’articolo 50 del D.L. 269/2003, convertito, con modificazioni, dalla Legge 326/2003, recante disposizioni in materia di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e di appropriatezza delle prescrizioni sanitarie, prevede la generazione e la progressiva consegna, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, della Tessera Sanitaria (TS) a tutti i soggetti aventi diritto all’assistenza sanitaria. La Tessera Sanitaria è una tessera personale che sostituirà gradualmente il tesserino plastificato del codice fiscale per tutti i cittadini aventi diritto alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Ricordiamo anche che il codice fiscale rappresenta lo strumento di identificazione del cittadino nei rapporti con gli enti e le amministrazioni pubbliche. La Tessera Sanitaria assume quindi la duplice veste di sostitutivo del tesserino di codice fiscale, da utilizzare in tutti i casi nei quali occorre esibire il codice fiscale stesso, e di strumento di accesso alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. La Tessera contiene, oltre ai dati anagrafici, 8 anche il codice fiscale sia su banda magnetica che in formato a barre (bar-code), è valida sull’intero territorio nazionale e permette di ottenere servizi sanitari anche nei Paesi dell’Unione Europea ed in quelli che hanno stipulato accordi bilaterali con l’Italia, in sostituzione del modello cartaceo E111. La Tessera Sanitaria viene inviata a tutti gli aventi diritto, all’indirizzo di residenza risultante nella banca dati dell’Anagrafe Tributaria al momento della spedizione; ha validità 5 anni, salvo diversa indicazione da parte della Regione/ASL di assistenza. In prossimità della scadenza, viene automaticamente inviata una nuova Tessera ai soggetti per i quali non sia decaduto il diritto all’assistenza. Se i dati anagrafici riportati sulla tessera fossero errati, il cittadino potrà rivolgersi ad un qualsiasi Ufficio dell’Agenzia delle Entrate per chiedere la correzione. Allo stesso modo, in caso di smarrimento o furto, il cittadino potrà richiederne un duplicato. Si possono avere ulteriori informazioni telefonando al Numero Verde: 800030070 o accedendo al sito www.sistemats.it Quando la pensione fa rima con preoccupazione Quello delle pensioni è un mare sempre agitato. Anche quando il pelo dell’acqua è fermo ed immobile, sotto qualche metro forti correnti agitano la conca dell’acqua per scatenare tempeste. E se anche non ci sono temporali in vista, le novità sono sempre all’ordine del giorno. Vediamo alcuni aspetti della pensione e del collocamento a riposo dei lavoratori. In prima linea e sotto i riflettori quattro argomenti: la pensione di anzianità con la finestra di ottobre, i coefficienti di rivalutazione delle pensioni contributive, l’aggancio delle pensioni alla dinamica salariale, il trattamento di fine lavoro. LA FINESTRA DI OTTOBRE Con il mese di ottobre si apre la quarta e ultima finestra dell’anno. Possono iniziare ad avere la pensione di anzianità i lavoratori dipendenti (settori pubblico e privato) che hanno i seguenti requisiti anagrafici e contributivi: • 35 anni di contributi e 57 anni di età, entrambi raggiunti entro giugno 2005, • in alternativa, 38 anni di contributi entro giugno e 57 anni di età entro settembre. Come si vede, anche chi ha 38 anni di contributi può avere la pensione solo se rispetta anche il minimale anagrafico. In genere chi ha 38 anni di contributi può andare in pensione con qualunque età. Ma questo vantaggio è riconosciuto dalla legge solo per le prime due finestre: quelle di gennaio e di aprile. Per quelle del secondo semestre (luglio e ottobre) anche se si avessero, ad esempio, 40 anni di contributi, la norma vuole sempre il rispetto dell’età minima. E questa restrizione vale anche per gli operai e i lavoratori cosiddetti precoci, che possono andare in pensione a 56 anni di età. Con la finestra di gennaio 2006 si torna alla normativa tradizionale: con 38 anni di contributi si avrà la pensione anche avendo un’età inferiore a 57 anni. Ed anche operai e precoci potranno – ma solo per le finestre di gennaio e aprile – perfezionare il diritto alla pensione con il minimo di 56 anni. COEFFICIENTI DI RIVALUTAZIONE È pari a 1,040506 il tasso annuo di capitalizzazione delle pensioni calcolate con il sistema contributivo per la rivalutazione dei montanti. Lo ha stabilito il Ministero del Lavoro, sulla base del tasso medio annuo composto di variazione del Prodotto Interno Lordo (PIL) nominale nei cinque anni precedenti il 2005. Sappiamo perciò come si determina la misura della pensione contributiva con decorrenza 2006. La legge 335 del 1995 rivaluta il montante individuale dei contributi maturato al 31 dicembre di ogni anno per il coefficiente previsto per l’anno successivo. Ecco quindi la tabella delle rivalutazioni per le pensioni con decorrenza anno 2006. MONTANTE MATURATO AL 31 dicembre 1996 31 dicembre 1997 31 dicembre 1998 31 dicembre 1999 31 dicembre 2000 31 dicembre 2001 31 dicembre 2002 31 dicembre 2003 31 dicembre 2004 Vediamo con un esempio l’influenza dei coefficienti ai fini del calcolo della pensione. Supponiamo che il lavoratore abbia versato per ogni anno dal 1996 a quello in corso sempre 13 mila euro di contributi INPS. Nel complesso dei 10 anni ha versato 130 mila euro, utili a pensione. Applicando però ad ogni quota di 13 mila euro il rispettivo coefficiente di rivalutazione, escluso l’anno 2005 che è senza coefficiente, risulta un accumulo di 135.600 euro. Le rivalutazioni hanno aumentato il montante complessivo di 5.600 euro. Supponendo che l’interessato abbia 65 anni di età e quindi COEFFICIENTE 1,055871 1,053597 1,056503 1,051781 1,047781 1,043698 1,041614 1,039272 1,040506 applicando il coefficiente di trasformazione più alto, quello pari a 6,136 risulta una pensione lorda annua di 8.320 euro, che divisa per 13 offre una rata mensile di 640 euro. Senza le rivalutazioni la pensione sarebbe stata di 614 euro lordi al mese. LA CLAUSOLA ORO Il sogno di ogni pensionato è la clausola oro. Quella piccola, ma esplosiva clausola in base alla quale la pensione viene continuamente aumentata in relazione agli aumenti di 9 stipendio che vengono dati ad ogni rinnovo di contratto collettivo ai pari grado ancora in servizio. Una clausola che è come l’araba fenice: nessuno l’ha vista ed a maggior ragione applicata. Ogni tanto qualche decisione della Corte dei Conti fa ribollire l’acqua in pentola e regala scariche di adrenalina al cuore dei pensionati, facendo balenare che “stavolta è la volta buona”. Di questi tempi ha riacceso i fuochi ed il contenzioso la sentenza 70/2005 con la quale la sezione giurisdizionale della Regione Puglia della Corte dei Conti riconosce il diritto dei pensionati alla riliquidazione del trattamento pensionistico sulla base dei miglioramenti economici corrisposti al personale in attività di servizio. È bene precisare che la decisione riguarda un dipendente pubblico, ma la materia obiettivamente interessa anche tutti i pensionati del settore privato, perché una rivoluzione di tale portata sarebbe per forza di cose (e forse anche per motivi di… ordine pubblico) estesa a tutta la platea dei collocati in quiescenza. La sentenza rafforza i disegni di legge presentati sul tema ma ha una portata effettiva di nessun rilievo. Ha la forza di far “inquietare” (eufemismo) ancora di più i pensionati, che vedono ogni giorno calare il potere di acquisto delle rendite, ma certamente non ha alcuno sbocco concreto, se non forse solo per il caso esaminato dai giudici contabili. Ed infatti, subito dopo la sentenza, l’Inpdap ha visto aumentare il numero degli atti di diffida dei pensionati che chiedono il ricalcolo della pensione tenendo conto di tutti gli aumenti contrattuali nel frattempo assegnati ai lavoratori. Ma la Corte Costituzionale con sentenza 62 del 1999 è stata drastica: nel nostro ordinamento “non esiste un principio generale di adeguamento automatico delle pensioni al corrispondente trattamento di attività di servizio”. La Consulta ha certamente sottolineato che la pensione deve essere proporzionata alla qualità e quantità del lavoro prestato e deve assicurare al lavoratore e alla famiglia i mezzi adeguati alle loro esigenze di vita non solo all’epoca del collocamento a riposo ma anche nel prosieguo in relazione ai mutamenti del potere di acquisto della moneta. Vedendo quel che è successo con l’euro e la “stretta” che hanno avuto e stanno avendo i redditi fissi (buste paga e pensioni), il legislatore dovrebbe immediatamente introdurre un aumento delle pensioni dell’ordine di almeno un buon 30%. 10 Ma tutto ciò – e questo è il punto centrale del discorso – va fatto secondo determinazioni discrezionali del legislatore e non perché esista un’automatica e costante estensione ai pensionati dei miglioramenti retributivi del personale in servizio. Con ciò si torna al punto di partenza. Ed i pensionati attendono, con un filo sottile di speranza, la clausola-che-non-c’è. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO Non è detto che “il TFR non si tocca” sempre e comunque. Questo proclama può andare bene per i lavoratori che hanno già una consistente anzianità di lavoro e di contributi. Per cui spostare il trattamento di fine rapporto sulla pensione bis potrebbe dare luogo, per il poco tempo a disposizione, ad una rendita complementare di modestissima entità. Ma se si tratta di lavoratori giovani, di persone che potranno contare solo sulla pensione contributiva – mediamente più bassa di quella retributiva di un buon 20% – non è esercizio inutile quello di farci un pensierino sopra e rinunciare al TFR futuro per implementare il finanziamento della pensione integrativa personale. Sicuramente i soldi gestiti dai Fondi pensione daranno interessi superiori a quello del TFR (mediamente un 2% annuo). Quindi c’è più “sugo” ad investire nella pensione piuttosto che nel TFR. Ma la preoccupazione di tanti lavoratori, per noi più che giustificata, è determinata dalla concreta possibilità di un “fallimento” del fondo complementare, come è più volte accaduto in Inghilterra e negli Usa, con perdita dei risparmi. Le autorità di governo ci dicono ogni giorno che ciò è impossibile perché sui fondi pensione ci sarà una stretta sorveglianza da parte delle autorità e nessun fondo potrà “giocare spensieratamente” con i soldi dei lavoratori. In ogni modo il nuovo testo unico del TFR dovrebbe entrare in vigore con il nuovo anno e quindi i lavoratori hanno il tempo necessario (entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge) per una equilibrata decisione e per esprimere il loro eventuale “no” al dirottamento della buonuscita nella pensione. È un discorso tutto aperto e tutto da approfondire. Sarebbe sbagliato applicare le stesse regole a tutti i lavoratori, che invece hanno posizioni personali molto differenti, alle quali occorre dare una risposta personale e coerente con la storia contributiva del singolo soggetto. Bruno Benelli FISDE: riapertura dei termini per l’iscrizione di Soci straordinari Con delibera adottata il 19 luglio dal Consiglio di Amministrazione del FISDE sono stati riaperti i termini per le iscrizioni/rinnovi/regolarizzazioni dei Soci straordinari. Il termine ultimo per regolarizzare la posizione associativa è fissato, a pena di decadenza, al 31 dicembre 2005. Possono beneficiare della riapertura dei termini sia i Soci che hanno omesso di procedere entro il 30 giugno 2005 al rinnovo dell’iscrizione per tale anno, sia i Soci che devono ancora regolarizzare la propria posizione associativa per gli anni precedenti. La regolarizzazione comporta il pagamento delle quote associative non pagate e – ove previsto – delle relative maggiorazioni (non previste per il 2004 e 2005). I Soci che si avvarranno della riapertura dei termini avranno diritto alle prestazioni del FISDE dal giorno successivo al pagamento delle quote (e delle eventuali maggiorazioni). La locandina del V Congresso nazionale di Anse che si svolgerà a Torre Pedrera (Rimini) dal 29 settembre al 1° ottobre 2005. Temi principali saranno i valori del lavoro, la solidarietà e l’impegno sociale. 11 notizie dall’Anse Alla scoperta di antichi mestieri Questa volta è stato Frosolone, piccolo centro dell’entroterra molisano, ad accogliere gli amici del Nucleo di Pescara in visita ad una rinomata fabbrica di coltelli. Durante il viaggio la comitiva ha potuto ammirare i numerosi paesi arroccati sui cucuzzoli delle montagne, circondati da verdi colline disabitate: panorami rimasti invariati nei secoli, lontani dalla civiltà industriale che ha cambiato l’aspetto di altre località. Questo ambiente è stato la culla di antichi mestieri artigiani. Le origini dell’artigianato di Frosolone non hanno una precisa collocazione temporale, ma la vocazione del territorio, la lontananza dai centri maggiori, le peculiarità di questo popolo, fanno ipotizzare che i primi artigiani fossero gli stessi pastori Sanniti che vivevano su queste montagne. Nella prima metà del secolo scorso nel paese erano attive 150 botteghe che producevano forbici, coltelli, falci ed altri attrezzi. Negli anni ‘60 la ricerca di una maggiore sicurezza economica ha spinto parecchi cittadini di Frosolone ad emigrare verso il Nord, con conseguenze notevoli per l’artigianato locale che, nel tempo, ha dovuto riorganizzarsi e si è strutturato in una decina di aziende di dimensioni nella media del settore. L’azienda visitata, sorta nel 1971 da una piccola bottega artigianale, ha assunto notorietà internazionale per la qualità del prodotto, ottenuta attraverso precise lavorazioni. Ci è stato spiegato che l’acciaio di una lama, per superare inalterato il deterioramento del tempo, deve essere il risultato di una lega perfetta, dove la forza dell’acciaio, la duttilità del carbonio e l’inossidabilità del cromo e del nichel, l’arricchimento del vanadio si fondono insieme per ricevere l’adeguato trattamento e garantire elasticità e durezza. Infine, ciascun prodotto viene accuratamente rifinito a mano per acquistare un’irripetibile unicità. Terminata la visita guidata della fabbrica e dopo un ottimo pranzo in un locale caratteristico la comitiva si è diretta a Castelpetroso per ammirare il Santuario Mariano dell’Addolorata, magnifico esempio di neogotico, con lo slancio delle guglie, incastonato sul fianco della montagna; la scoperta di questo luogo mistico dove si ricorda l’apparizione della Madonna a due pastorelle, è stata la giusta conclusione di una bella giornata da ricordare. Silvana Zimuel Anziani – Contrattazione locale In molte città italiane, da qualche anno si è aperto un confronto tra le organizzazioni sindacali dei pensionati (sporadicamente affiancate da Associazioni di Seniores) e le Amministrazioni comunali, finalizzato ad intervenire sui vari problemi della popolazione anziana e migliorarne le condizioni di vita. In diverse città sono stati raggiunti accordi su questi punti molto importanti: • Buoni Taxi per non vedenti o con invalidità al 100% o per anziani con redditi inferiori ad una certa soglia. • Tariffe agevolate su alcuni servizi socio assistenziali, vincolati a determinati limiti di reddito, quali: pasti a domicilio, trasporti sociali per terapie, visite mediche, riabilitazione. • Abbonamenti per il trasporto urbano ed extra urbano, a 12 tariffa agevolata per anziani e disabili. • Tassa smaltimento rifiuti: contributi per il relativo pagamento a favore delle fasce sociali più deboli. • Soggiorni estivi: contributo economico per le fasce meno abbienti. Poiché tra gli scopi prioritari della missione dell’Anse vi è la divulgazione, con ogni mezzo utile, delle agevolazioni spettanti ai Soci in difficoltà, è importante che i neo eletti Presidenti di Sezione e Responsabili di Nucleo – che rappresentano l’Associazione sul territorio ed ai quali vanno gli auguri di buon lavoro – verifichino presso la propria Amministrazione comunale gli interventi concordati con la “contrattazione locale”, quali di questi possano essere usufruiti dai nostri Soci e provvedano a segnalare agli interessati la possibilità di accedervi. Marco Manfredini Sulle vie del Barocco siciliano Il Nucleo di Messina ha organizzato, il 16 e 17 aprile, una riuscita gita nella Sicilia orientale con la partecipazione di numerosi Soci: obiettivo, il Barocco siciliano. Si è iniziato con Ragusa: sono stati ammirati numerosi edifici ben conservati nella parte antica della città e, soprattutto, la Chiesa Madre, che offre il più alto esempio del Barocco isolano. Una piacevole sorpresa è stata rappresentata dalla parte nuova ragusana, sia per l’eleganza dei negozi, sia per la pulizia e l’ordine, caratteristiche queste quasi dimenticate nelle grandi città: Ragusa e la sua provincia sono notevolmente cambiate rispetto a qualche decennio fa, soprattutto per merito della meccanizzazione dell’agricoltura con la produzione in gran parte in serre, i cui prodotti – primizie e stagionali – vengono esportati in tutto il mondo. Ancora più interessante si è rivelata la visita al nucleo di Iblea, diviso dalla città da una profonda vallata: nonostante l’accidentata planimetria, che ha messo a dura prova la resistenza fisica dei gitanti, è stato possibile ammirare il pittoresco luogo, anch’esso ricco di arte barocca. La serata, dopo tanta arte, ha avuto un intermezzo sportivo: su uno schermo gigante è stato possibile assistere alla partita Messina – Udinese; la vittoria del Messina ha contribuito a rallegrare i Soci ed i tifosi. Il giorno successivo è stata la volta di Modica, antico centro dei Siculi: è stata visitata la chiesa barocca di S. Giorgio e la casa natale del Nobel Salvatore Quasimodo. Non è mancato “l’assaggio” del cioccolato locale, apprezzato in tutto il mondo, aspetto gastronomico degnamente concluso ad Ispica. Va sottolineato l’aspetto di solidarietà e stima che si è manifestato nella comitiva tra vecchi e nuovi colleghi, tra cui si è notevolmente rinsaldato lo spirito dell’appartenenza aziendale, ancora molto sentito, anche tra i Soci in pensione. Il Nucleo di Maglie festeggia il Socio più anziano L’11 giugno scorso il Nucleo di Maglie (LE) ha festeggiato il 93° compleanno di Annibale Fracasso, Socio più anziano e iscritto all’Anse dal 1972, anno in cui lasciò il servizio per raggiunti limiti di età. Il Socio, nel giorno del suo compleanno, era circondato dall’affetto della moglie, la sig.ra Anna (91 anni), da alcuni dei suoi 11 figli, da nipoti, pronipoti e da alcuni componenti del Comitato del Nucleo e Soci di Casarano. Al nostro Socio vanno i più affettuosi auguri da parte di tutta l’Associazione. Cartolina da Viterbo Il 23, 24 e 25 giugno il Nucleo di Viterbo ha organizzato una gita a Verona, lago di Garda e Mantova. A Verona i 56 partecipanti, tra Soci e familiari, hanno effettuato una visita guidata della città, assistendo in serata alla rappresentazione dell’Aida presso l’Arena della città scaligera. Il giorno successivo è toccato al lago di Garda, con visita guidata a Sirmione con il suo Castello, Peschiera, Desenzano, Lazise, Garda, Gardone ed il Vittoriale di Gabriele D’Annunzio. La gita si è infine conclusa con la visita guidata di Mantova e del suo Palazzo Ducale. 13 Raduno primaverile della Lombardia orientale Ben 250 Soci dei Nuclei bresciani, bergamaschi e mantovani hanno partecipato, organizzati in due turni, rispettivamente il 25 e il 27 maggio, al raduno annuale primaverile, tenutosi a Bologna. Una città accogliente e viva nel giorno feriale; gloriosa di giuristi, di monumenti e di sapere; odorosa e musicale di mercati. Le guide hanno saputo con attento percorso esaltare le novità della biblioteca nella vecchia Borsa e dell’elegante galleria di raffinate e lussuose boutique, sullo sfondo delle sanguigne costruzioni dalle rosse tende e dei severi cortili dell’Archiginnasio, con gli stemmi che suggeriscono sottovoce la storia del passato. Non è mancato un inquieto sguardo al Teatro Anatomico. Naturalmente si sono eseguite le consuete verifiche sulla meridiana di S. Petronio e si è discusso sugli affreschi le cui allusioni, di recente sottolineate, rinnovano curiosità che i secoli avevano fatto dimenticare; si sono controllate da diverse prospettive le pendenze delle torri. Dopo il pranzo, salita a S. Luca, finalmente accettando l’invito che tante volte il Santuario ci ha lanciato mentre passavamo frettolosi sui raccordi autostradali, a confrontare ciò che amavamo immaginare; certo piacevole la sorpresa del paesaggio dolce e rilassato sulla città in fervorosa agitazione e suggestivo quello sguardo della Sacra Icona che pareva seguirti intanto che si andava in giro a scoprire la chiesa. Rilassato il ritorno, riassaporando il piacere di una bella giornata passata con amici, con cui è così bello ricordare cose assieme costruite. Mario Baroggi Una gita... un pranzo... una carica di vitalità Il 21 maggio un gruppo di Soci della Lombardia ha organizzato una visita guidata a Verona, città di antichissime origini, che divenne colonia romana verso l’89 a.C. e, per la sua importanza strategica attirò, nel Medio Evo, le mire dei re barbari. Del periodo romano restano notevoli testimonianze, l’arco dei Gavi, la porta Corsari e l’arena. Molte belle chiese, tra le quali il più insigne edificio romanico della città: il Duomo. Tra gli altri monumenti, il Palazzo del Governo già reggia degli Scaligeri e Castel Vecchio, poderosa fortezza, attualmente sede della pinacoteca civica. Fin qui la visita guidata. Verso le ore 13 il gruppo dei gitanti si ritrova nell’ampio salone di un ristorante ubicato nella rigogliosa campagna veronese. Si parla di ampio salone poiché è opportuno segnalare che i partecipanti alla gita sono 14 stati 380 Soci e che questi incontri con lo stesso numero di persone si ripetono ormai da decenni, secondo un calendario che li pone in un sabato del mese di maggio. Si ricostituisce in questa occasione un vecchio organismo dell’Enel, chiamato Esercizio Distrettuale della Lombardia Nord, che aveva competenze per la distribuzione dell’energia elettrica nelle provincie di Como, Varese e Sondrio; con grande cordialità e simpatia si rinnova l’incontro fra colleghi che hanno condiviso anni di lavoro, prima nelle società private e successivamente, con l’istituzione dell’Enel, hanno contribuito all’unificazione dei metodi di lavoro. Sono stati anni che hanno richiesto un notevole impegno a tutti i livelli poiché lo sviluppo industriale è stato rilevante con un tasso di crescita che richiedeva il raddoppio degli impianti ogni dieci anni. Il piacere d’incontrare colleghi, amici ed ex superiori, è stata tale da far dimenticare le lunghe ore di viaggio che, specialmente per i colleghi della provincia di Sondrio, comportano un notevole sforzo fisico ed una levataccia antelucana. Durante quest’incontri si realizza uno degli scopi della nostra Associazione ed emergono con chiarezza l’orgoglio di appartenenza e sentimenti di amichevole fraterna unione. I saluti, al momento del rientro, sono sempre accompagnati dall’auspicio di ritrovarsi e la gita si conclude con l’interrogativo: “L’anno prossimo dove si va?”. Domenico Porzio Carlo Bartoli, Socio geotermico, artista di Massa Marittima Carlo Bartoli, Socio del gruppo di Massa Marittima (Sezione Toscana), da molti anni pittore (il suo nome è inserito nell’annuario della vita artistica del Novecento curato da Bruno Gallo e Sergio Bartolini, nonché sul Bolaffi Arte), si è dedicato nell’ultimo periodo anche alla scultura, campo in cui ha riscosso lusinghieri successi. La sua opera “Omaggio alla geotermia” (riprodotta nella foto), è stata eseguita su una balla di iuta, e riporta la maschera del passato, l’ombra della sera, la scritta UGI che rammenta l’Unità Geotermica Italiana, gli occhi che guardano al futuro della geotermia ed alla sonda di perforazione dell’Enel; al centro, le lettere CBP: Carlo Bartoli Perforazioni. Il tema della geotermia ha interessato anche una poesia del Socio Bartoli, il quale oltre alla passione per l’arte è anche un bravo poeta. Di seguito riportiamo la sua “Ode” dal titolo “Il perforatore” del dicembre 1966. Balla la “Vecchia”, diceva il perforatore nei tempi remoti, gran pensatore. Nel pozzo il fango spariva in frattura per tutta la squadra la vita era dura. Arrivava il “Tecnico” preavvertito controllava l’impianto con occhio erudito. Si preparava tutto per “l’esplosione” sui volti ruvidi c’era apprensione. Perforatori d’un tempo, compagni amati erano uniti e assai consigliati e quando il pozzo entrava in eruzione per tutti c’erano elogi e menzione. Parlavano tra loro dei tempi passati, ricordando il lavoro e gli infortuni evitati. Brava gente entrata nell’eterno tempio rivivono tra noi e ci sono d’esempio. Perforatore di oggi, di tante tecniche assai fornito metti nel lavoro un po’ di quel “MITO”. Ritorna con affetto a quel tempo lontano quando tutti erano veri amici e si stringevano la mano. Maestri del lavoro 2005 Anche quest’anno, diversi Soci sono stati insigniti, il 1° maggio, del riconoscimento della Stella al Merito del Lavoro. A tutti è stata inviata una lettera di compiacimento di Marco Maestri del Lavoro Domenico Musolino Simonetta Bendia Luigi Pizzoli Luciano Agnelli Domenica De Iuliis Franco Bruno Cutone Giovanni Adamo Andrea Fontaine Antonio Guarino Ludovico Polizio Vincenzo De Blasiis Maria Di Beo Antonio Scopece Francesco Brogno Caterina De Francesco Giuseppe Antonio Ferraro Mario Nicola Morabito Pasquale Amato Giuseppe Coco Manfredini, Vice Presidente nazionale vicario. Riportiamo, con i complimenti della redazione, i nominativi dei nuovi Maestri. Sezione Piemonte Valle d’Aosta Lazio Lazio Abruzzo Abruzzo Molise Campania Campania Campania Campania Basilicata Puglia Puglia Calabria Calabria Calabria Calabria Sicilia Sicilia 15 Giugno caldo per la Sezione Sardegna Sicuramente intenso il mese di giugno per i Seniores isolani impegnati in due importanti incombenze: rinnovo delle cariche sociali nel rispetto delle norme statutarie e raduno regionale concomitante con la tradizionale giornata del “Senior Elettrico”. Crediamo di poter affermare che, nonostante le difficoltà del momento, l’Anse sarda ha avuto modo di manifestare la sua vitalità. Come noto, il programmato Congresso nazionale del prossimo autunno ha costretto le unità periferiche ad organizzare le Assemblee elettive per il rinnovo prima delle cariche nei Nuclei e poi di quelle degli organi della Sezione. Per quanto riguarda i Nuclei vogliamo sottolineare la piacevole sorpresa della rinascita di quello di Olbia che “rischiava “la scomparsa o l’assorbimento con quello di Sassari. La grinta e l’orgoglio degli amici galluresi hanno consentito di tenere vitale il gruppo con la guida di Rosalba Laconi, cui si sono impegnati di dare il loro contributo un gruppo di amici. Conferme a Cagliari con l’inossidabile Federico Memo, nel Nucleo Sulcis con Nino Porcu, a Sassari con Luciano Sanna ed a Nuoro con Angelo Picasso, mentre c’è stato il cambio della guardia ad Oristano dove l’amico Vincenzo Cossa ha preferito staccare momentaneamente la spina, lasciando il testimone al grintoso Musu. In tutte le unità ci sono stati alcuni ricambi tra i componenti i comitati e siamo certi che tutti si adopereranno per incrementare le attività, fare proselitismo e tenere amalgamati giovani e vecchi colleghi. Certamente più complesso il problema legato al vertice della Sezione territoriale, condizionato dalle ormai vetuste norme statutarie che pongono anacronistici paletti per le candidature che è auspicabile vengano aggiornate nel prossimo Congresso. Nonostante le difficoltà incontrate nella ricerca delle candidature alla Presidenza, il lavoro diplomatico della Presidenza uscente, con la collaborazione dei Nuclei, ha portato alla prestigiosa candidatura dell’amico Gianni Tuveri che il 15 giugno nell’assemblea tenutasi ad Oristano ha avuto la quasi totalità dei voti. Socio della prima ora già ai tempi dell’UGLAE, ha dato volentieri la sua disponibilità e saprà certamente mettere a disposizione dell’Anse tutta la sua esperienza e professionalità. Già dirigente dell’Unità Rapporti con Enti ed Istituzioni, dopo cessato il rapporto di lavoro con l’Enel, ha avuto prestigiosi incarichi in Enti regionali e certamente potrà dare un efficace contributo a migliorare ancora la Sezione dell’Anse sarda. L’assemblea elettiva ha confermato nella Vice Presidenza Roberto Porcu cui poi il neo Comitato di Sezione ha affidato l’incarico di “vicario”e, deliberata a maggioranza l’elezione del secondo Vice Presidente, si è provveduto ad eleggere “niente po’ po’ di meno” che Federico Memo. Parzialmente rinnovato il Comitato di Sezione di cui faranno parte Nino Porcu, Vincenzo Farris ed Angelo Ricasso. 16 Delegati al Congresso Roberto Porcu e Federico Memo. Il neo Presidente ha quindi voluto nominare, secondo statuto, il Tesoriere con la conferma di fiducia a Efisio Simbula e, preso atto della richiesta di Nino Fois che pur confermando tutta la sua collaborazione, rilevato il grande ed encomiabile impegno profuso nelle consulenze pensionistiche, ha sollecitato la sua sostituzione nelle funzioni di Segretario, Gianni Tuveri ha assegnato l’incarico a Rosaria Pinna che negli ultimi tempi già collaborava assiduamente in segreteria. L’assemblea si è conclusa con lo scambio di auguri ed “in bocca al lupo” ai nuovi eletti con l’appuntamento al Coghinas in occasione del raduno regionale. Infatti sabato 18 giugno in tanti sono arrivati all’appuntamento alla centrale idroelettrica del Coghinas con quattro pullman e numerose autovetture. Alle 10,30 nello spazio antistante la chiesetta dell’impianto il parroco di Oschiri, don Aurelio Pigozzi, ha celebrato la S. Messa in suffragio dei colleghi defunti, sottolineando nell’omelia l’importanza del contributo che i lavoratori elettrici hanno dato e continuano a dare per lo sviluppo della società. Dopo la S. Messa, alla presenza di Marco Manfredini per la Presidenza nazionale, secondo tradizione è stata scoperta un targa ricordo del raduno e della giornata del Senior Elettrico sulla parete degli uffici dell’impianto. I rappresentanti della Sezione sarda hanno porto il benvenuto ed hanno dato la parola a Manfredini, che ha rilevato il successo e l’importanza dell’iniziativa nello spirito dello statuto Anse, complimentandosi per l’organizzazione e per la partecipazione dei Soci e dei familiari provenienti da tutti i Nuclei dell’isola. Tra gli altri erano presenti i Soci Giovanni Onano e Quinto Musu, che in passato hanno guidato l’importante impianto del Coghinas, ma per aggiornare i presenti sullo stato attuale dello stesso ha preso la parola l’attuale responsabile Anton Paolo Pasella che ha illustrato puntualmente i dati relativi alla produzione idroelettrica, descrivendo anche le caratteristiche del vicino impianto eolico di Tula, da qui gestito, che produce una consistente quantità di GWh. Da rilevare anche la partecipazione del sindaco di Oschiri Antonello Perinu, dipendente Enel in servizio nonché Socio Anse, che si è detto orgoglioso di far parte della nostra famiglia. Il folto gruppo di partecipanti si è quindi trasferito in un vicino, accogliente agriturismo per partecipare al pranzo conviviale basato sulle specialità gastronomiche della zona ed accompagnato dal pregiato vino locale. È stato gradito ospite anche il sindaco di Tula Tomaso Cardoni. La giornata si è conclusa con la consegna di taglieri lignei di un artigiano locale ad alcuni Soci per il contributo dagli stessi dato all’Anse, avendo ricoperto cariche sociali negli ultimi mandati. A tutti i partecipanti un simpatico portachiavi ligneo prodotto dallo stesso artigiano. Quindi tutti a casa con l’augurio di un arrivederci presto e con l’auspicio che il prossimo Congresso nazionale riesca a trovare nuovi strumenti per tenere sempre viva l’Associazione, utilizzando anche un più moderno statuto che tra l’altro incrementi le aperture ad un concreto e fattivo volontariato in perfetta sintonia con tutte le aziende del Gruppo Enel. Roberto Porcu www.anziani.it: bloccare una stampa Forse non lo sapete, ma si può intervenire per interrompere una stampa se per esempio vi accorgete in tempo di un errore su un documento già avviato. È una funzione utile soprattutto per risparmiare carta (ne saranno contenti i nostri amici alberi), inchiostro (per la gioia delle nostre tasche) e tempo (che non è mai troppo). 1. Aprite un documento qualsiasi, possibilmente abbastanza lungo. Lanciate la stampa cliccando sull'icona nella barra degli strumenti oppure andate sul menù FILE e selezionate l'opzione STAMPA. 2. Proviamo quindi ad interrompere il procedimento di stampa: aprite la CARTELLA STAMPANTI cliccando su start e selezionate IMPOSTAZIONI STAMPANTI. 3. In genere nella cartella sono presenti due icone, una chiamata aggiungi stampante ed una per ogni stampante collegata al PC. Cliccate sull'icona che indica la stampante di riferimento. 4. Evidenziate il documento da eliminare con un singolo clic, quindi cliccate sul menù DOCUMENTO e selezionate ANNULLA STAMPA. Il documento verrà eliminato dalla coda di stampa e quindi la stampa sarà interrotta (se era già iniziata) o annullata. Dall’album dei ricordi Dall’album dei ricordi, che gelosamente custodisco e che di tanto in tanto rispolvero, ecco saltar fuori una foto di gruppo, con l’augurio che i colleghi possano riconoscersi (nonostante gli anni trascorsi). È stata scattata nel cortile del CNC di Roma nel 1989 e ritrae alcuni componenti delle sezioni Controlli compartimentali, giunti a Roma per salutare il “grande vecchio” Giuseppe Triulzi, loro coordinatore, prima del suo pensionamento. Per aiutare la memoria ecco i nomi di alcuni componenti della “formazione”, ritratti nella foto: lo scrivente in piedi a destra con giacca granata (simbolo incontestabile della propria fede calcistica), Giangualano (Torino), Carelli, Grandi e Schinco (Milano), Conte (Napoli), Ressa e Salvati (CNC); di seguito ci sono tutti gli altri, compreso il festeggiato al centro, con i capelli folti e grigi. Tra gli assenti giustificati del gruppo ricordo con piacere Cleva (Venezia), Montelatici (Firenze), Onano (Cagliari), e i relativi collaboratori Stevanato, Caciolli, Razzolini, Tondi e Marzorati. Bei tempi, quelli di un gruppo di colleghi, la cui amicizia si era consolidata strada facendo, durante gli incontri per i gruppi di lavoro protezioni e dispositivi anti black-out e per i collegamenti intercompartimentali di interesse! Dal dicembre 1992, quando salutai tutti prima di lasciare il servizio, non ne ho più avuto notizie, in particolare da quando anche loro sono andati in pensione. Oggi però ritorna in me, sempre più intenso, il desiderio di riallacciare i rapporti con loro. Così, lasciando indicazione dei miei recapiti telefonici (tel. 011/2463715; 333/6710372) e del mio indirizzo civico (Via Borgoticino, 24 -10155 Torino), resto in attesa di un “trillo”, che mi riporti indietro nel tempo. Aldo Santinelli 17 Incontro con Giuseppe Giangrazi Domenico Tresca intervista Giuseppe Giangrazi. Abbiamo avuto modo di menzionare più volte in questo Notiziario Giuseppe Giangrazi, maestro di pittura e scultura, Socio della Sezione Abruzzo; ricordiamo in proposito l’incontro con Chiara Castellani alla quale è stato donato un lavoro in ceramica offerto dal nostro artista. Recentemente mi sono recato ad una mostra, organizzata dall’Associazione “Il Percorso” presso il maestoso cortile del Convitto Nazionale nel cuore della città dell’Aquila. Ho riconosciuto subito in un quadro la mano del nostro Giuseppe: uno scorcio delle 99 Cannelle, monumento simbolo della nostra città; colori chiari e spessi, luminosi. Un’altra opera mostra una scena di vita campestre: uomini piegati sul grano, al momento del raccolto: una gioiosa rappresentazione di consuetudini, di abitudine alla terra; colori infuocati. Un terzo lavoro rappresenta una veduta marina, bambini che giocano sulla riva, riflessi cupi nell’acqua. L’incontro con l’artista e l’offerta di un caffè al rinnovato “Eden” mi ha spinto a fare questa piccola intervista. Come ricordi le tue prime mostre? I ricordi tornano al lontano 1968; in quell’anno ho iniziato a dipingere ad olio ed ho esposto per la prima volta al pubblico aquilano in una collettiva. Un’emozione ancora più grande mi ha dato la mostra organizzata a Roma, in Campidoglio, dove sono stato premiato con una medaglia d’oro. Come prosegue la tua carriera artistica? La mia carriera nel mondo dell’arte è stata segnata dall’incontro con alcuni artisti del panorama aquilano, con interessi simili ai miei, con poetica pittorica vicina alla mia. Ci siamo uniti nell’Associazione denominata “Il Percorso” che ci ha consentito di avvicinare il grande pubblico; di tale Associazione sono il Direttore Artistico: curo l’allestimento delle mostre, l’estetica della disposizione delle opere, mi dedico insomma all’attenzione dello spettatore. Amo le cime del Gran Sasso, i profili dei confini tra cielo e terra, l’imponenza della natura. Amo i casolari sparsi. Mi piace ammirare la basilica di S. Maria Collemaggio, specialmente all’alba; ho dipinto i luoghi più caratteristici della nostra città ma anche cieli notturni impietosi. In sintesi amo tutto ciò che la natura ci ha dato e tutto quello che l’ingegno umano ha realizzato rispettando la natura. Quale la presenza umana nelle tue tele? All’inizio non immaginavo uomini nei miei quadri, ma sentivo la presenza creatrice di ciò che dipingevo: case, barche, 18 strade, ecc. Poi mi sono dedicato anche ai ritratti, cogliendo pian piano le espressioni di un viso, la bellezza di uno sguardo, i movimenti di un corpo condizionati dallo stato d’animo di ciascuno e la figura umana è divenuta parte integrante di numerosi miei lavori. Come convivono in te la pittura e la scultura? È la gioia dell’opera che nasce che accomuna le sensazioni! Sentire, vedere, accarezzare la tela o il legno, immaginare l’opera che si sta realizzando suscita profonde sensazioni. E la scultura esalta ancor più questa comunione di sensi tra l’artista e l’opera: la mani si muovono tra le masse che prendono forma, bisogna togliere materia per dar luce alla figura che si vuol realizzare. Lavoro il legno di noce, duraturo e vigoroso, e amo l’ulivo, che emana un odore avvolgente, un profumo di terra e purezza. Creo animali, figure di donna, ricavandoli anche dalla pietra. Infine quali i colori nella tua arte? Si alternano e si amalgamano i blu e i gialli. Il blu appaga l’immobile torpore della tranquillità, il giallo è anima del movimento frenetico. L’intervista termina con i più vivi complimenti all’amico Giuseppe a nome dell’Anse Abruzzo. Domenico Tresca riflessioni su TOROC TOROC (acronimo di “Torino Organising Committee”, Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali) è una fondazione di diritto privato senza fini di lucro, che ha la responsabilità di organizzare i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Torino 2006. Organizzare questi grandi eventi sportivi significa farsi carico di obblighi contrattuali che impongono di fornire servizi a diverse tipologie di “clienti”: spettatori, atleti e delegazioni dei Comitati Olimpici nazionali, federazioni sportive, sponsor, media: tutti devono essere messi in grado di svolgere il proprio ruolo nel miglior modo possibile e di godere di uno spettacolo degno della tradizione e delle aspettative. Per meglio comprendere la rilevanza dello sforzo organizzativo, è opportuno fare alcuni esempi. Impianti: TOROC gestisce tutti gli impianti consegnati dall’Agenzia Torino 2006, che ne ha curato la costruzione. Inoltre, è responsabile dell’allestimento degli impianti e delle strutture temporanee (tribune, aree di ospitalità, parcheggi, servizi, cabine radio e tv), dell’organizzazione dei servizi sanitari al loro interno, della gestione delle aree di ristorazione e dello smaltimento dei rifiuti. In totale, si tratta di 13 siti competitivi (Palasport Olimpico, Torino Esposizioni, Palavela, Oval Lingotto, Pinerolo, Pragelato, Pragelato Plan, Bardonecchia, Sauz d’Oulx, Cesana Pariol, Cesana San Sicario, San Sicario Fraiteve, Sestriere), cui se ne aggiungono 3 non competitivi (Medal Plaza, Stadio delle Cerimonie ed Aeroporto di Torino Caselle); inoltre, 3 villaggi olimpici e 7 villaggi media. Media e TV: TOROC, tramite la divisione TOBO (Torino Olympic Broadcasting Organisation), è responsabile di produrre e distribuire il segnale televisivo a tutti i circa 80 broadcaster che hanno acquisito i diritti di trasmissione dei Giochi Olimpici. A questo impegno si aggiunge quello dell’allestimento e della gestione del Centro Radiotelevisivo Internazionale, del Centro Stampa Principale e dei 14 Centri Stampa Decentrati: in queste strutture lavoreranno circa 10.000 operatori della tv e della stampa; infine, altro impegno è relativo ai 7 villaggi media di Torino, che ospiteranno circa 5.500 operatori dell’informazione. Sport: 15 discipline olimpiche, 5 paraolimpiche, per un totale di oltre 3.100 atleti che gareggeranno in 14 impianti e verranno ospitati in 3 villaggi. TOROC, oltre a garantire la piena funzionalità degli impianti di gara e di allenamento, deve gestire i 3 villaggi olimpici e quello paraolimpico – ove saranno in funzione ristoranti aperti 24 ore al giorno ed un policlinico a disposizione degli atleti – e mettere tutte le squadre nazionali nelle condizioni di affrontare le gare nel migliore dei modi. Per garantire pari opportunità a tutti i Paesi che partecipano ai Giochi Olimpici, è consuetudine che i comitati organizzatori coprano le spese di viaggio a tutti i Comitati Olimpici nazionali. Tecnologia: l’importanza dei servizi tecnologici si desume dal fatto che essi rappresentano circa un quarto dell’intero budget del TOROC. Cinque le principali aree di attività: telecomunicazioni, internet, cronometraggio e risultati, information technology, pianificazione. Per citare qualche cifra, saranno 500 i server di rete che collegheranno tra loro 4.500 desktop e 600 PC portatili, con una stima di circa 11.000 e-mail giornaliere. 12.000 le linee telefoniche fisse e 5.000 gli apparecchi televisivi che verranno installati nei vari siti. Infine, saranno utilizzate 6.000 radio ricetrasmittenti digitali, per consentire i collegamenti sui campi di gara. Trasporti: con una flotta di circa 1.000 autobus e 3.000 automobili, TOROC – in collaborazione con le aziende di trasporto locali – garantirà servizi di trasporto efficienti ad oltre 22.000 persone, alle quali si aggiungono gli spettatori che, oltre ad avere libero accesso ai trasporti pubblici, avranno a disposizione navette dedicate per accedere ai siti di gara. Alle attività sopra esemplificate, si devono aggiungere quelle relative all’organizzazione delle cerimonie, alla gestione dei servizi di ricettività per oltre 22.000 persone, all’organizzazione del viaggio della fiamma olimpica e del programma artistico e culturale, all’ideazione ed allestimento del “Look of the Games” (l’immagine che caratterizzerà impianti ed aree di accesso alle zone olimpiche), ai servizi agli spettatori. Le attività del TOROC sono finanziate: dalle aziende partner, divise in quattro categorie: TOP Sponsor, Sponsor Principali, Sponsor ufficiali, Fornitori ufficiali; dai diritti televisivi; dai ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti; dai diritti sui prodotti di “licensing” e dalla vendita di servizi e prodotti durante e dopo i Giochi. Consapevole della responsabilità della propria missione – i Giochi sono destinati a lasciare un 19 patrimonio importante, sotto vari aspetti – TOROC ha messo in atto misure per costruire un’eredità di valore per il territorio, come testimonia la Carta d’Intenti, che rappresenta l’attenzione del TOROC verso le tematiche etiche, ambientali e sociali. Questo documento, seguito nella sua stesura dalla Commissione Etica del CIO, è stato elaborato da un Comitato composto da esponenti di Amnesty International, UNICEF, ILO, Unione Industriale, Camera di Commercio, CGIL, CISL, UIL. Nell’ambito della Carta d’Intenti, TOROC ha avviato, nel dicembre 2003 ed in collaborazione con il CONI ed il Comitato Olimpico Europeo, il progetto “Valori etici e sociali nello sport”, finanziato ed approvato dalla Commissione Europea: l’obiettivo è quello di promuovere, a livello europeo, il contenuto della Carta d’Intenti di Torino 2006, contribuendo così a realizzare un modello di carta etica applicabile ad altri grandi eventi sportivi. SADAE (in giro per il web) Per chi non l'avesse ancora provata, non si preoccupi, è solo questione di tempo! La SADAE (Sindrome di Attenzione Deficiente Attivata dall'Età) si manifesta così: Decido di lavare la macchina. Andando verso il garage, vedo che c'è posta sul tavolino dell'ingresso. Decido di dare un'occhiata alle lettere prima di lavare la macchina. Lascio le chiavi della macchina sul tavolino, vado a buttare le buste vuote e la pubblicità nel bidone della spazzatura e mi rendo conto che è pieno. Decido di lasciare le lettere, tra le quali c'è una fattura, sul tavolino e di andare a svuotare il bidone nel contenitore in cortile. Metto le mani in tasca per cercare le chiavi del cancello del cortile e mi viene a mano il libretto degli assegni: lo apro e vedo che ne è rimasto solo uno. Vado nello studio a prenderne un altro e vedo sul tavolo la Coca Cola che stavo bevendo e di cui mi ero dimenticato. Prendo la lattina perché non si rovesci sulle carte e noto che si sta scaldando, perciò decido di portarla in frigo. Andando in cucina osservo che il vaso da fiori sul comò dell'ingresso è senza acqua. Lascio la Coca Cola sopra il comò e trovo gli occhiali da lettura che stavo cercando durante tutta la mattina. Decido di portarli sul mio scrittoio nello 20 studio, e poi mettere acqua ai fiori. Porto gli occhiali in studio, riempio una caraffa d'acqua in cucina e, subito, vedo il telecomando. Qualcuno lo aveva lasciato sul tavolo di cucina. Mi ricordo che ieri sera lo stavamo cercando come matti. Decido di portarlo in salotto, dove deve stare, dopo che avrò messo l'acqua ai fiori. Verso un pochino di acqua ai fiori e la maggior parte finisce per terra. Pertanto, torno in cucina, lascio il telecomando sul tavolo, prendo degli stracci per asciugare l'acqua. Vado all'ingresso, cercando di ricordare cosa volevo fare con gli stracci..... Alla fine della serata la macchina non è lavata, non ho pagato la fattura, il bidone della spazzatura è pieno, c'è una lattina di Coca Cola calda sul comò, i fiori sono senz'acqua, c'è un solo assegno nel mio libretto, non riesco a trovare il telecomando, né i miei occhiali per vedere da vicino, c'è una brutta macchia sul parquet dell'ingresso e non ho la minima idea di dove sono le chiavi della macchina. Mi soffermo a pensare come può essere che senza aver fatto niente in tutta la giornata sia stato continuamente in movimento e mi sento tanto stanco. Ho ricevuto questo messaggio e ve lo inoltro, anche perché non mi ricordo più a chi l'ho già mandato... Buona giornata! Una storia lunga tremila anni Il 25 aprile è ritornata finalmente a casa dopo oltre 68 anni di esilio. Mi riferisco alla stele di Axum portata nel 1937 a Roma, a seguito dell’occupazione delle truppe italiane del 1935. Il ritorno è stato realizzato in tre fasi; l’obelisco è stato smontato nei tre tronconi che lo compongono e questi sono stati trasportati singolarmente con un “Antonov An-124-100”, forse il più grande aereo da trasporto del mondo di proprietà una compagnia aerea ucraina. L’obelisco, alto 24 metri e pesante 160 tonnellate, verrà rimontato e collocato ad Axum nella spianata degli obelischi, una località purtroppo molto trascurata, dove sono presenti oltre cento stele, alcune molto danneggiate, diverse a terra. Ora, con il ritorno dell’obelisco dall’Italia, le autorità etiopi, in collaborazione con l’Unesco e grazie anche a contributi italiani, hanno allo studio la sistemazione di questo sito che potrebbe diventare un notevole richiamo turistico e culturale. Questa restituzione era l’impegno che il Governo italiano si era assunto in occasione del trattato di pace tra Italia ed Etiopia siglato a Parigi il 10 febbraio 1947; impegno ribadito il 5 marzo 1956. Axum: città di circa 14.000 abitanti; il suo nome si perde nella nebbia di reminiscenze molto vaghe degli anni della scuola e questo fatto di cronaca mi ha stimolato a qualche piccola ricerca e approfondimento. Si tratta di una storia millenaria: Axum è citata innanzi tutto quale capitale del leggendario regno della regina di Saba, donna colta e bellissima. Tutti ricordiamo il suo viaggio a Gerusalemme, presso la corte di Re Salomone: un fatto arcinoto, narrato dalla Bibbia, ricordato nei Vangeli e citato nel Corano (la regina di Saba, udita la fama di Salomone, venne da lui per mettere alla prova la sua sapienza con alcuni enigmi. Poi la regina di Saba regalò a Salomone più di duecentotrenta quintali d’oro, una gran quantità di profumi e pietre preziose (dal 1° Libro dei Re). La storia e la tradizione etiope nel libro fondamentale della storia di questo Paese, elaborato nel XIV secolo, narrano che la Regina di Saba ritornò nel suo regno portando in grembo un figlio di Salomone, Menelik, che significa “figlio dell’uomo saggio”. Menelik, divenuto re, scelse come insegna del proprio regno il Leone di Giuda. Siamo intorno al 1000 a.C. Con Menelik ebbe inizio il regno di Axum, il primo potente regno d’Africa da cui è derivato, attraverso i secoli, l’impero etiopico. Ricordiamo che anche l’ultimo imperatore dell’Etiopia, il Negus Haile Selassie, si fregiò del titolo di Leone di Giuda quale duecentoventicinquesimo discendente di Menelik. Axum, intorno al 300 d.C. è stata la prima sede della cristianità in quelle zone dell’Africa, per opera di due ragazzi, Frumenzio ed Edesio. Di ritorno dalle Indie, al seguito di un filosofo loro precettore, sbarcarono nel porto di Abdulis, sul Mar Rosso. Gli Etiopi massacrarono tutto l’equipaggio; solo i due ragazzi si salvarono, ma furono catturati e consegnati al sovrano del quale si accattivarono le simpatie e la stima. Dopo qualche tempo ottennero il permesso di costruire chiese per i mercanti di passaggio e così incominciò la diffusione del cristianesimo. Il regno di Axum dominò per secoli le rotte mercantili tra l’Africa e l’Oriente e divenne un passaggio obbligato per le carovane d’avorio e di spezie. Raggiunse il massimo splendore sotto il re Ezana, il primo sovrano cristiano che allargò i confini in tutte le direzioni. Un suo successore, Re Kaleb, si spinse fino a conquistare e a dominare la regione corrispondente all’attuale Yemen. Siamo intorno all’anno 572. Da allora, a causa di lotte intestine e per una controffensiva persiana, iniziò una lunga ma inesorabile decadenza del regno axumita. Questa zona è salita alla ribalta negli ultimi 30 anni in quanto ritenuta da molti antropologi come probabile culla dell’umanità. Infatti nei pressi di Addis Abeba vennero rinvenuti, nel 1992, resti di diversi “Australopithecus” vissuti probabilmente oltre quattro milioni e mezzo di anni fa. E già nel 1974 venne alla luce lo scheletro di un altro australopiteco, ritenuto di sesso femminile, la famosa Lucy, più giovane, pare, di circa ottantamila generazioni. Ma questa è tutta un’altra storia. Carlo Daccò 21 da Enel Campagna OPV Enel 4 (12 giugno - 1° luglio) 4… Non solo 4 indica il numero di tranche di azioni Enel messe in vendita, ma anche il numero di operazioni finanziarie sotto il marchio Enel, effettuate a cavallo tra il 2004 e il 2005: Terna, Enel 3, i Bond e – appunto – Enel 4. Operazioni queste che hanno dimostrato il ruolo di Enel quale primario gruppo industriale italiano e la sua stabilità e garanzia agli occhi degli investitori, sia che si parli di quelli professionali, detti “istituzionali” sia dei risparmiatori e delle famiglie. Se guardiamo i numeri le 4 operazioni hanno registrato una domanda potenziale – da parte dei risparmiatori – che ammonta a quasi 11 miliardi di Euro! La quota di Enel offerta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per Enel 4 è stata di circa il 10%, circa la metà di Enel 3 per un controvalore ipotizzato – e poi confermato – attorno a 4 miliardi di Euro. E Per sostenere l’offerta pubblica è stata progettata una campagna di comunicazione della durata di 3 settimane e che ha fatto ricorso in parte a una nuova creatività – la pubblicità su stampa, radio, affissioni e internet – mentre per la TV si è preferito riutilizzare gli spot di Enel 3, adattati alle nuove informazioni. La ragione di questa scelta è stata dettata da diversi motivi, anche operativi, ma dietro un ragionamento strategico che mostrava come i tre spot – pescatori, barchetta e mappamondo - fossero perfettamente in grado di riproporre i valori finanziari di solidità e affidabilità di Enel, senza avere esau- 22 rito il suo potenziale di gradimento e di esposizione al pubblico durante la precedente OPV. Per la campagna stampa e affissione, la scelta è invece ricaduta su una nuova creatività. Dal punto di vista strategico si intendeva richiamare in qualche modo i concetti espressi nella campagna TV, senza tuttavia riproporne le stesse immagini che, in uno scatto singolo, non avrebbero avuto la stessa forza e impatto. La scelta fatta con l’agenzia creativa di Enel – Saatchi & Saatchi – è stata quella di usare sempre i tre buchi della presa, questa volta usandoli alla stregua dei tre puntini di sospensione di una frase… che ricordava il nuovo appuntamento di Enel sul mercato finanziario. Un connubio tra semplicità, immediatezza del messaggio, chiarezza della proposta e legame con un segno – i tre buchi – ormai appartenenti all’universo semantico di Enel. Se 630.000 erano in totale coloro che fecero richiesta per Enel 3, nel nuovo collocamento il numero di risparmiatori italiani è salito a oltre 650.000. Un eccesso di domanda che ha inevitabilmente “costretto” ad aumentare dal 20% al 50% l’ammontare dell’offerta globale destinata al pubblico e che ha portato – caso non molto frequente – a fissare un doppio prezzo per il pubblico (7,07 euro per azione) e per gli investitori istituzionali (7,18 Euro). Dopo questa operazione il pacchetto azionario posseduto dal Ministero Economia e Finanze è sceso al 21,934 % mentre al 63,616% è salito quello distribuito sul mercato. Oggi Enel è sempre più una Public Company, con una base globale di oltre 2 milioni e mezzo di azionisti che la configurano come la seconda azienda elettrica in Europa per capitalizzazione di mercato. Una società che piace ai risparmiatori per le sue caratteristiche di “porto sicuro” capace di offrire dividendi interessanti e garantire il capitale investito. Ed è soprattutto una società che riscuote consensi presso il molto competente comparto degli investitori istituzionali, attratti dalle strategie aziendali di consolidamento, ricerca dell’efficienza e di crescita. Un dato su tutti: 3 investitori istituzionali su 4 che detengono titoli Enel in portafoglio, provengono dall’estero. Enel al Meeting di Rimini: avvicinare i giovani alla cultura scientifica Il Meeting per l’amicizia per i popoli si è svolto a Rimini, dal 21 al 27 agosto. Con le sue oltre 700 mila presenze medie, rappresenta uno dei festival estivi di incontri, cultura, musica e spettacolo più frequentati del mondo. Nell'ambito del programma Energiaper, Enel ha sponsorizzato “Enel Villaggio Ragazzi", un padiglione di 3.000 metri quadri, interamente dedicato ai bambini (4-12 anni) in cui sono stati organizzati giochi, laboratori e attività di libera espressione. Il padiglione “Enel Villaggio Ragazzi” era avvolto da segmenti di colore blu e arancione, che identificano il simbolo del nostro marchio. Un'iniziativa questa di Enel, nata per far conoscere le nuove tecnologie, amiche dell'uomo e dell'ambiente e per sviluppare la cultura dell'energia. All’interno dello stand Enel erano stati predisposti 3 spazi dedicati alle seguenti attività: 1. “Energia in campo”, lo spazio dedicato alla mostra dei migliori progetti realizzati dalle scuole che hanno partecipato a “Energia in gioco”, il concorso di Enel per diffondere la cultura dell'energia “intelligente” e per far conoscere meglio e in modo divertente il mondo dell’energia, dalla produzione al suo utilizzo nelle nostre case. 2. “Multimediando con l’energia”, un’area riservata a postazioni multimediali (con totem e PC), per conoscere il “gioco dell’energia”, tramite personaggi interattivi legati al concorso “Energia in gioco". 3. “Gioca e Crea”, l’area laboratori in cui Enel ha organizzato il gioco dell’oca chiamato "Energia... riparti dal via"; questo gioco sull'energia Enel lo ha dedicato ai più piccoli che nei giorni del Meeting hanno voluto partecipare al gioco di squadra e ricevere in omaggio un fantastico caschetto da lavoro. Con queste attività Enel ha inteso sostenere il grande evento culturale di Rimini, un momento di incontro, di dialogo e di confronto tra differenti culture e discipline, apportando la sua testimonianza sul ruolo dell’energia come motore di uno sviluppo compatibile con l’uomo e il suo ambiente. Ma il Meeting di Rimini è stata anche l'occasione per promuovere la campagna sull’efficienza energetica a sostegno dell'uso razionale dell'energia e del rispetto per l'ambiente: Enel ha regalato a tutto il pubblico di Rimini 20.000 lampadine di classe A ad alta efficienza energetica, che consumano 5 volte di meno e durano 10 volte di più delle lampadine tradizionali. …Perché il confine tra consumo e spreco è sottilissimo ed è solo educando le giovani generazioni a un consumo intelligente dell’energia, che si potrà creare una società più consapevole del reale valore dell’energia. 23 Enel all'edizione 2005 del "Premio Ischia Internazionale di Giornalismo" Il 9 luglio ad Ischia, nella splendida cornice del Castello aragonese, si è svolto il Gran Galà della XXVI edizione del Premio Ischia per la premiazione dei migliori giornalisti dell'anno, un evento che si svolge sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti. Enel - che ha sostenuto l'iniziativa in qualità di sponsor - è tradizionalmente attenta e impegnata nella crescita culturale degli italiani e lavora da sempre al fianco dei giornalisti con un rapporto di reciproco rispetto della professionalità e della deontologia, qualità che rendono possibile un'informazione trasparente e puntuale dell'opinione pubblica su un tema delicato come quello dell'energia. La Giuria, presieduta da Biagio Agnes e composta da 24 Valentina Alazraki, Antonio Bassolino, Luigi Caruso, Gianluca Comin, Gaetano Coscia, Lorenzo Del Boca, Paolo Gambescia, Alberto Giordano, Gianni Letta, Pierluigi Magnaschi, Pasquale Nonno, Mario Orfeo, Mario Pirani e Benedetto Valentino, ha incoronato come vincitore del "Premio Ischia Internazionale di Giornalismo" il giornalista tedesco Giovanni Di Lorenzo, direttore del settimanale Die Zeit. Quest'anno è stato inoltre consegnato il premio "Giornalista dell'anno" a Fiamma Nirenstein de La Stampa per la "Carta Stampata"; Elia Zamboni direttore di Radio 24 - Il Sole 24 Ore per la "Radio"; Giovanni Minoli direttore di Rai Educational per la "Televisione"; Vincenzo Quaratino dell'Agenzia Ansa per le "Agenzie di Stampa"; Nic Bothma dell'Agenzia Epa per la sezione "Telefotoreporter" e Giorgio Forattini di Panorama, con un Premio Speciale quale disegnatore satirico. Giorgio Forattini è stato premiato del Direttore della Comunicazione Enel Gianluca Comin. La premiazione è stata mandata in onda su Rai Uno il 12 luglio. L'evento fa parte di Energiaper, il programma di Enel per la cultura, ricerca scientifica, l'ambiente e lo sport. Comunicare la diversità..., parola all’azienda Comunicare la diversità,... con le diversità,... per la diversità", questo il tema della II Edizione del Festival Mondiale delle Relazioni Pubbliche che si è svolto a Trieste dal 28 al 30 giugno. L'iniziativa, promossa dal Ferpi (Federazione Relazioni Pubbliche Italia) che rappresenta i professionisti che operano nelle Relazioni Pubbliche, parte dalla riflessione che la globalizzazione ha sviluppato la nostra consapevolezza delle diversità assai più di quanto non abbia standardizzato le nostre idee e i nostri comportamenti. Se è vero che le relazioni pubbliche sviluppano le relazioni delle organizzazioni con i loro pubblici influenti e che la più efficace modalità comunicativa è "quella con" e non "quella a", la diversità ne diviene il principale paradigma professionale, teorico e operativo, visto che ogni persona è diversa dall'altra. Il Direttore della comunicazione Enel Gianluca Comin, inter- venuto in qualità di relatore, ha affrontato la tematica della diversità in Enel con una presentazione sui servizi rivolti a chi non ha la possibilità di accedere normalmente ai servizi dell'azienda. Verso un concetto di diversità più orientato alla complessità e alla pluralità dei fronti su cui Enel si confronta quotidianamente nella sua attività di business e di comunicazione. Comin ha illustrato come si possono veicolare esigenze aziendali complesse su un tessuto di relazioni, linguaggi e culture eterogenee. Un'attività quotidiana che richiede una gestione coerente delle leve di comunicazione, anch'esse diverse tra di loro, in particolare gli Eventi, che le raggruppano tutte in un'azione sinergica. La diversità - secondo Comin - è dunque un territorio di confronto quotidiano per Enel: di clienti, di interlocutori media, stakeholders, investitori finanziari, pubblico interno. 25 bacheca ali capiti territori Modifiche di re ia: enel.it. Sezione Umbr l è anse.umbria@ ai m eto pi ca re il nuovo 2; e: 1 - 0874/29966 Sezione Molis sono 0874/29966 ci ni fo le te ti pi ca i nuovi re 6. fax 0874/29962 no Alto Adige /457119; Sezione Trenti Trento. Tel.: 0461 0 10 38 – 73 li, Via Grazio 0. fax: 0461/45718 ara Nucleo di Ferr 300. 7; fax: 0532/482 28 82 /4 tel. 0532 Sezione Lazio – 00144; è V.le Egeo, 150 il nuovo indirizzo 2/3942. tel. 06/8305384 Diventa Socio Anse Possono iscriversi all’Anse: > i pensionati che al momento della quiescenza erano alle dipendenze del Gruppo Enel o di imprese elettriche nazionalizzate, indipendentemente dall’anzianità aziendale; > i lavoratori in servizio presso tutte le società e le strutture del Gruppo Enel; > i superstiti dei pensionati e dei lavoratori sopra indicati, titolari di pensione indiretta o di reversibilità. I lavoratori già iscritti all’Associazione durante il servizio presso il Gruppo Enel conservano il diritto ad essere Soci, anche se trasferiti ad altre aziende. La quota sociale annua è di: > 16 euro per i lavoratori in servizio ed in pensione > 10 euro per i familiari superstiti L’Anse È un’associazione senza fini di lucro, costituita con il patrocinio dell’Enel nel quadro dei princìpi costituzionali che riconoscono il valore dell’associazionismo, che si occupa della promozione sociale degli anziani del lavoro. Nasce il 21 giugno 1991 dalla fusione delle preesistenti organizzazioni U.G.L.A.E. ed A.N.P.E., le cui origini risalgono ad alcuni lustri prima. 26 Alcune delle finalità sociali perseguite dall’Anse: > promuovere il dialogo fra anziani e giovani lavoratori; > favorire e realizzare il rapporto di comunità e di solidarietà tra i lavoratori in servizio e in pensione e loro familiari superstiti, legati al Gruppo Enel dalla comune radice lavorativa; > aiutare i Soci ad ottenere il riconoscimento dei propri diritti attraverso un’adeguata azione di tutela e di consulenza nei campi della previdenza e dell’assistenza; > intervenire in favore dei Soci in particolari difficoltà, anche attraverso l’erogazione di sussidi; > promuovere o collaborare ad iniziative di solidarietà e di volontariato, utilizzando anche l’opera e la professionalità di quei Soci che intendono destinare parte del loro tempo libero ad attività sociali. Dove si trova L’Anse è presente su tutto il territorio nazionale. Ha la sua Sede nazionale in Roma, Sezioni territoriali a livello regionale e Nuclei locali nei principali centri. Gli indirizzi delle Sezioni sono indicati nella terza pagina della copertina. Indirizzi delle Sezioni Anse Anse - Sezione Friuli Venezia Giulia Via Flavia, 100 34147 - Zaule (TS) Tel. 040/2622417 c/c postale n. 17063348 Anse - Sezione Molise c/o Enel Via S. Giovanni in Golfo snc 86100 - Campobasso Tel. 0874/299661 - 0874/299662 Fax 0874/299626 c/c postale n. 11100864 Anse - Sezione Liguria c/o Enel Via Pacinotti, 39 rosso 16151 Genova Tel. 010/4347468 Anse - Sezione Emilia Romagna Via G. Di Vittorio, 4 40133 - Bologna Tel. 051/4233343 - Tel./Fax 051/4233341 c/c postale n. 23293400 Anse - Sezione Campania c/o Enel Centro Direzionale Isola G3-T9 Via G. Porzio 80143 - Napoli Tel. 081/3672468 - 081/3679893 c/c postale n. 26879809 Anse - Sezione Lombardia Via Rubattino, 84 20134 - Milano Tel. 02/23203554 - Fax 02/23203553 c/c postale n. 21074208 Anse - Sezione Toscana c/o Enel Lungarno Colombo, 54 50136 - Firenze Tel./Fax 055/5233123 - Tel. 055/5233124 c/c postale n.19442508 Anse - Sezione Veneto Piazzale Donatori di Sangue, 7 30172 - Mestre (VE) Tel./Fax 041/8214592 c/c postale n. 10006302 Anse - Sezione Lazio V.le Egeo, 150 00144 - Roma Tel. 06/83053842/3942 c/c postale n. 613000 Anse - Sezione Trentino Alto Adige Enel Via Grazioli, 73 38100 - Trento Tel. 0461/457119 - Fax 0461/457180 c/c postale n. 17475385 Anse - Sezione Abruzzo c/o Enel Via A. Volta, 1 67100 L’Aquila Tel. 0862/592127 - Fax 0862/592255 c/c postale n. 16676652 Anse - Sezione Piemonte - Valle d’Aosta c/o Enel Corso Regina Margherita, 267 10143 - Torino Tel. 011/2785482 - 011/2785305 Fax 011/2785387 c/c postale n. 372102 Anse - Sezione Umbria c/o Enel Via Cortonese, 153 06127 - Perugia Tel. 075/6522006 - Fax 075/6522166 c/c postale n. 10884062 Anse - Sezione Marche c/o Enel Via G. Bruno, 22 60127 - Ancona Tel. 071/2812603 - Fax 071/2498530 c/c postale n. 11546637 Anse - Sezione Puglia Via Suppa, 14 70122 - Bari Tel. 080/5235892 - 080/5203267 Fax 080/5203328 c/c postale n. 14565709 Anse - Sezione Basilicata c/o Enel Corso Garibaldi, 57 85100 - Potenza Tel./Fax 0971/1987013 c/c postale n. 10842854 Anse - Sezione Calabria Via Buccarelli, 53 88100 - Catanzaro Tel. 0961/402252 - 0961/403486 Fax 0961/403486 c/c postale n. 12002879 Anse - Sezione Sicilia c/o Enel Via Marchese di Villabianca, 121 90143 - Palermo Tel. 091/6757538 - Fax 091/344120 c/c postale n. 35341940 Anse - Sezione Sardegna c/o Enel Piazza Deffenu, 1 09125 - Cagliari Tel./Fax 070/3542239 c/c postale n. 14814099 Direttore Responsabile Luciano Martelli • Redazione Viale Regina Margherita, 125 - 00198 Roma Tel. 06.83057422 / 83057390 - Fax 06.83057440 Comitato di Redazione Elisabetta Murenu; Tina Pelliccia; Pasquale Cutino; Carlo Daccò; Roberto Porcu; Giovanni Salvini; Gianfranco Vianelli Editor Monica Guido Amministrazione Viale Regina Margherita, 125 - 00198 Roma - Segreteria 06.83057422 - Segreteria 06.83057390 - Fax 06.83057440 Impaginazione e Fotolito Online S.r.l. - Roma • Stampa Tipografia Facciotti s.r.l. - Roma Questo numero è stato edito in 36.000 copie Pubblicazione fuori commercio Registrazione alla Cancelleria del Tribunale di Roma n. 107/98 del 20 marzo 1998 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana Il Nucleo di Pescara alla scoperta di antichi mestieri