Frollini, rivoluzionario
della speranza
LA PROVINCIA (Como)
V.le Varese, 85/87
COMO
Erich Fromm nacque nel
1900. Compiuti gli studi a
Francofone sul Meno, sua
città natale, ad Heidelberg,
Monaco e Benino, a 22 an
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ni conseguì il dottorato. La
vorò con Adorno, Horkhei
mer, Marcuse ed altri nel
l'ambito dei famoso Institut
riali, e V avere » più che l'« es
plasma. « L'uomo deve tornare
sere » è il presupposto per sen
ad essere », asseriva Fromm,
tirsi liberi dal bisogno, seppur
« la misura delle cose » ed il
incontestabile affermazione ma
problema fondamentale quindi
è quello di vedere l'uomo, di
non essenziale, perchè la vera
libertà è quella di «essere*
canto a noi, ma soprattutto di
tur Soziaitorscnung di Fran
qualcosa per « essere » perciò
coforte e come membro del
la celebre « Scuola di Fran
coforte i fu costretto ad emi
grare per motivi razziali, tra
sferendosi nel 1934 a New
indipendenti e di conseguenza
conoscere l'uomo che è in noi.
« Rendendo
conscio
l'incon
York. Qui la sua faina si
sciuto anche fuori
dai con
di
noi
vedere l'altro uomo che è ac
sensibilmente
estese rapidamente e ben
presto il sno nome fu cono
dentro
liberi da tutto ciò che ci impe
disce di agire senza l'ansia
dell'avere.
Pare un paradosso, un'assur
dità, oggi, schierarsi contro i
beni materiali, contro il mate
Nel
rialismo, contro una società co
1935, senza per altro abban
donare la professione attiva
di analista, Erich Fromm co
struita sul consumismo. L'ho
mo consumens vive nell'illusio
fini
degli
Stati
Uniti.
in
ne dello felicità, mentre incon
svariate università, fra cui
sciamente egli soffre della sua
quella rinomata di Yale. Ot
noia e della sua passività. Più
potere egli ha sulle macchine,
minciò a
tenere
lezioni
tenuta la cittadinanza ame
ricana nel 1940, fondò l'Isti
tuto di Psicoanalisi nel Mes
sico,
rimanendovi
fino
alla
sua partenza nel 1969 per
Locamo ove è morto il 18
marzo scorso, pochi giorni
prima
del
suo
compleanno.
Fra
ottantesimo
le
opere
più famose tradotte in ita
liano € Psicoanalisi della so
cietà contemporanea », « Fu
ga dalla libertà », t L'arte di
amare », « Marx e Freud »,
f La crisi della psicoanali
si », « Anatomia della distrut
tività umana », « Avere o es
sere? », eccetera. Fromm ha
al suo attivo ben 23 volumi
ed un centinaio di saggi, tra
più impotente diventa come es
sere umano: più egli consuma,
più diventa schiavo delle ne
cessità, costantemente in au
mento, che il sistema indu
striale crea e manipola. Egli
scambia emozione ed eccitazio
ne per gioia e felicità, e la
comodità materiale per vitali
tà; l'avidità soddisfatta diven
ta il significato della vita, la
lotta per raggiungerla una nuo
va « religione ». L'avidità con
sumistica insomma sta diven
dotti, letti e studiati in tutto
tando la forza psichica domi
il mondo.
nante dell'attuale società indu
strializzata. La libertà di con
« L'uomo è un nevrotico »,
soleva ripetere Erich Fromm,
ed in realtà lo siamo un po'
tutti, per il ritmo incessante
e frenetico della vita che con
duciamo. Non c'è pausa, né
momento, né attimo di riposo,
di quiete, di pace, soprattutto
interiore, spirituale. Una corsa
contro il tempo, contro lo spa
zio, contro noi stessi. E l'esi
stenza diventa così un arido
deserto, in cui l'incubo della
sete economica, della possibili
tà di una eventuale mancan
za di un benessere materiale
acquisito anche privandoci del
l'essere noi stessi, si fa sem
pre più ossessionante, ci op
prime, ci asfissia. La nostra
è una società che agisce per
ciò come una macchina, e le
macchine a loro volta agisco
no come uomini. Oggi l'uomo
sembra quindi condotto e gui
dato dai beni, dalle cose mate
sumare sta diventando, cioè,
l'essenza della libertà umana.
Ed ecco che non nell'uomo, ma
nella società, in specie quella
contemporanea, è la fonte per-
| ciò del «male » e della irra
scio », come diceva appunto il
grande psicanalista tedesco.
A distanza di soli tre mesi
dalla sua scomparsa, l'insegna
mento di Erich Fromm si fa
sempre più essenziale e pres
mente in tutte le lingue, che è
appunto « L'arte di
amare».
Come dire che amore non è
qualcosa di gratuito, ma so
prattutto fatica, una conquista,
la conclusione di un processo
nel quale ci sentiamo coinvol
ti. Arrivare ad amare piena
mente significa essere diventa
ti finalmente maturi, veri, at
tivi, completi e forse anche
più sani, o forse guariti, e per
sciente esistere quotidiano, la-sciarsi « andare » e « farsi cul
ciò liberi da complessi, turba
menti, mali di ogni tipo e spe
cie. Curare significa rimuove
re gli ostacoli che impedisco
no agli impulsi verso questo
amore di essere efficaci, ma
non distinguendo, affermava
Fromm, troppo il malato dal
sano, ricordando soprattutto il
nevrotico, o almeno quello che
lare » dal destino del suo zio».
L'uomo sembra letteralmente
nevrotico è il prodotto di un
sante, quasi provocatorio, pro
rompente, sebbene l'« homo
consumens » non se ne turbi p
preoccupi molto, prejerendo, da
secoli sulla scia del suo inco
condotto, guidato dalle
cose
materiali. Sarà l'uomo in gra
do di condurre attivamente la
noi chiamiamo il nevrotico. Il
mondo diventato sempre più in
sicuro, ma anche l'unico forse
che continua a battersi e ri
propria vita verso un signifi
nuncia più degli altri alla fuga
cato più intenso, verso valori
più degni di essere chiamati
umani oppure verrà sopraffat
dalla libertà.
Fromm, ci ha spiegato il
prof. Laban-Plozza, era un teo
to dall'angoscia, dalla paura,
dalla passività sino a divenire
del tutto un essere psicosoma
dati reali, anche in relazione a
tico?
originalissime ricerche in cana
Il prof. Boris Luban-Plozza,
allievo e amico di Fromm, ha
illustrato, trattando con profon"da competenza, non solo il
pensiero del suo insigne mae
stro ma il training psicosoma
tico e la relativa psicoterapia,
rico che rifletteva sul reale,
concettualizzava a partire da
pi psicosociali. Non ha mai di
sgiunto la pratica dalla teoria,
senza
pura
« speculazione ».
Era soprattutto un maestro che
insegnava con l'esempio, ma
che non ha mai voluto creare
alla Fondazione Carlo Erba di
una sua scuola. Ed era tera
peuta con tutta l'anima. Tera
Milano alla presenza di un pub
blico eccezionalmente folto,
peuta perchè apprendeva a co
noscere e penetrare la perso
nalità del suo paziente. Ed in
zionalità: di qui ha origine il
sceltissimo,
conflitto tra la originariamen
prof. Luban Plozza, docente di
fatti la competenza e l'espe
te « sana » natura dell'uomo e
psicologia medica all'Universi
rienza del terapeuta devono ac
la società « malata ».
tà di Friburgo, premesso che
Fromm fu una di quelle rare
compagnarsi ad una ricca emo
accademico.
Il
Questi i concetti generali dai
quali Erich Fromm ha via via
analizzato l'« uomo », studiando
ne il comportamento, i sintomi
no lo portava alla semplicità
del contatto con il suo simile,
del suo malessere, del suo bi
ha esordito sottolineando come
sogno esistenziale più distrut
lo psicanalista tedesco si fosse
personalità il cui calore uma
tività « biofila » (la « biofilia »
è l'amore della vita). Fromm,
con Balint, l'assunse forse per
primo come cardine del lavo
ro psicoterapico, espressione fi
nale di « arte » più che di « tec
tivo che costruttivo, cercando
impegnato per cercare di ca
nica ». Fromm non tentava di
di capire chi soffre, di com
prendere la dinamica del pro
pire il comportamento e per-,
ciò l'essenza dell'uomo do- \
nascondere neanche al pazien
te i suoi sentimenti, persino di
tere e quindi per aiutare l'u- '
va, « debbo essere me stesso
cesso sociale mediante la di
namica dei processi psicologici
operanti nell'individuo, proprio
come per comprendere l'indivi
duo dobbiamo considerarlo nel
contesto della cultura che lo
pò averne studiato ij carat- < contrarietà. «In realtà», dice
inanità a sperare per amare.
Questa grande parola è sta
ta teorizzata in quel famosissi
mo libretto, tradotto pratica
per essere in grado di vedere
l'altro. Come potrei capire la
Russo, U. L., 1980: Fromm, rivoluzionario della speranza, In: La Provincia, Como (18. 7. 1980).
sua paura, la sua tristezza, la,
sua speranza, il suo amore, se
io stesso non provassi paura,
deck e a Balirit e si interessò
tristezza, solitudine, speranza
toanalisi soccorre infatti il'ma
lato psicosomatico. ' E' utilissi
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o amore? ».
molto ai movimenti moderni di
meditazione. Il èoncetto dell'au
La 'finalità del pensiero di
Erich Fromm ha dunque una
meta ben definita: l'uomo, che
ma perciò una pausa, quale
sorgente di energia morale, fi
non si potrà mai raggiungere
forza divina cioè'per riprende
sica, allo stress quotidiano.! Una
soltanto,con gli insegnamenti,
re a vivere con fede e con fi
con le idee, con le teorie. « Per
questo Fromm ci è vicino »,
ducia.
ha asserito Boris Luban-Ploz-
dentale è d'ausilio a chi vuole
za, « anche dal profilo concre
to: le idee non possono essere
sfuggire ad una vita piatta, di
fine a se stesse. Il buddismo
dice, che la -zattera diventa inu
ad un fare più che ad un es
sere. E per ritrovare autentico
tile quando si è raggiunta la
riva opposta. Per Fromm in
vece è come se la riva fosse
sempre da raggiungere. Il suo
.fine, che oserei definire una
vera sintesi empirica del pen
siero orientale con il raziona
lismo occidentale, è che l'uo
mo diventi libero, che l'uomo
viva in modo liberato per com
prendere questa società di uo
mini, nella quale conduce la
sua esistenza per modificarla,
per far diventare questa una
società soprattutto per gli uo
mini e non soltanto di uomini ».
Anche la medicina psicoso
matica appassionò
Fromm,
perchè ritenne che il sintomo
E pui la meditazione trascen
ciamo burocratica, ridotta così,
vero genuino il senso della vi
ta, venti minuti due volte al
giorno in profonda penetrante
meditazione possono a chiun
que ne abbia recepito le sotti
gliezze più sensibili dare la vi
sione della realtà dell'* esse
re ». A ciò pervenne Fromm
quando trattò il training psico-'
somatico e sviluppò la psicote
rapia sino ad elevarla ad arte.
«Gli uomini soffrono per man
canza d'amore»,
Fromm
alcuni
disse Erich
giorni
prima
della sua scomparsa. L'amore
è un sentimento attivo che im
plica una profonda cura per
l'altra persona, una profonda
psicosomatico fosse strettamen
conoscenza, una profonda ac
cettazione; è un processo con
te, come lo è veramente, in re
tinuo, ym atto di volontà, e per
lazione con l'essenza stessa del
l'individuo e la vita. E' un da
vivere ha bisogno di un conti
nuo sforzo. Proprio perchè l'a
more richiede la libertà, la
gente ha paura di amare e
preferisce la certezza e la sta
bilità del possesso sull'altro, il
che genera un eterno conflitto
in noi, un eterno egoismo, una
completa mancanza di felicità.
to di fatto incontestabile che il
medico generico dì oggi si tro
va sempre più spesso di fron
te a pazienti che presentano
sintomi e
malattie
che
sono
espressione di problemi incon
sci. Si tratta di decine di qua
dri morbosi che vanno dalle al
lergie alle malattie degli ap
parati digerenti, endocrino,
cardiocircolatorio, respiratorio,
dai disturbi ginecologici alle
cefalee, dai disturbi della pel
le all'anorressia mentale, ecce
tera. Come fare allora -per eq-
«pire il paziente?- AtopettàfeJfàr'
tapìre "Va "fedttÈrBeWuóMr li
medico, ovvèfoiht&rapeVtaf&eve possedere sia una immagi
nazione viva sia una concen
trazione assoluta sia infine una
capacità ài empatia.
Occorre perciò una dose intui
tiva, un confronto continuo, un
atteggiamento maieutico, pru
dente nelle interpretazioni, ri
conoscendo nel paziente tutto,
con molto tatto e rispetto s'in
tende, recependo cioè per scan
La felicità consiste invece nel
l'amare, nel condividere, .nel
dare.
Il prof. Boris Luban-Plozza
ha concluso ricordando che
l'uomo
condotto,
sembra
letteralmente
guidato dalle cose
materiali. « Le cose sono in sel
la e ci conducono », ha scritto
il poeta americano Ralfh Emer
son: sarà l'uoma ancora in gra
do di mettersi lui in sella a
condurre attivamente la pro
pria vita verso un significato
più intenso, verso valori più
degni di essere chiamati uma
ni? Non c'è futura senza spe
ranza, e il pensiero dì Fromm
.è un,,, breviario di,, speranza.
dagliare' nel profondo, nell'in
Propria.flec.it futum 4e»a.«atere^'-^^éìnflhim'ó' di' vera vita
— la speranza uomo. E l'uomo
conscio. Caratteristica dell'am
deve in se stesso cercare la
malato psicosomatico è la sfi
ducia che egli nutre verso il
proprio corpo e quindi anche
uno stress emotivo può,provo
care disturbi fisici,.disturbi che
con la psiqpterapia possono
scomparire del tutto, ridando
fiducia e speranza al paziente.
Fromm si rifece nella psico
terapia parzialmente a Grod-
speranza, la fede, l'amore, la
lucè per vivere.
In un suo libro Erich Fromm
ha posto ad epigrafe queste
parole di Buddha: « Siate lam:
pade a voi stessi. Su voi stesz
si fate affidamento ».
Ugo Lo Russo
Russo, U. L., 1980: Fromm, rivoluzionario della speranza, In: La Provincia, Como (18. 7. 1980).
Fromm: « n mondo ha paura, ma non la sa neppure combattere».
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Russo, U. L., 1980: Fromm, rivoluzionario della speranza, In: La Provincia, Como (18. 7. 1980).
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