25 aprile 2012 14 Sicurezza L’adeguamento delle trattrici agricole Maria Letizia Casciari Soggetti e responsabilità alla luce del Dlgs 81/2008 e dalle linee guida Inail. Le operazioni agricole riguardanti le lavorazioni del terreno sono tra le mansioni maggiormente a rischio: la probabilità di accadimento degli infortuni in questo contesto è molto alta e il livello di rischio associato all’utilizzo delle macchine in agricoltura si pone a valori elevati. Il trattore è la principale attrezzatura agricola utilizzata dai professionisti del settore. Il parco macchine, nuovo e usato, utilizzato da qualsiasi figura professionale (lavoratori dipendenti, subordinati, autonomi) operante nel settore agricolo, deve essere in linea con la vigente normativa antinfortunistica in conformità all’articolo 21 del Dlgs 9 aprile 2008, n. 81. Il contesto normativo di riferimento per l’adeguamento dei trattori agricoli è rappresentato dal Dlgs 81/2008. L’Inail ha inoltre emanato le linee guida “Adeguamento dei trattori agricoli e forestali ai requisiti minimi di sicurezza per l’uso delle attrezzature di lavoro di cui all’Allegato V al Dlgs 81/2008”. Il ribaltamento del trattore costituisce il principale rischio legato all’utilizzo delle macchine agricole. Pertanto, il trattore – sia esso a ruote o a cingoli – deve disporre di: • telaio a 2 o 4 montanti o cabina di protezione, opportunamente fissati alla struttura del mezzo, con lo scopo di garantire un “volume di sicurezza” destinato a proteggere l’operatore; • cintura di sicurezza, sistema di ritenzione del conducente, ovvero un dispositivo che garantisce che l’operatore rimanga al posto di guida. Alla luce di quanto detto i vecchi trattori ancora in uso e non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dal Dlgs 81/2008, dovranno obbligatoriamente procedere all’adeguamento dotandosi dei dispositivi citati per la realizzazione dei quali dovranno rivolgersi a personale qualificato. L’officina chiamata a installare il telaio dovrà: • dichiarazione di conformità del telaio di protezione applicato; • dichiarazione di corretta istallazione. Dal momento che tali documenti attestano che gli adeguamenti sono stati realizzati in conformità alla direttiva sulla sicurezza, non si rende necessario l’aggiornamento della carta di circolazione. La cintura di sicurezza qualora istallata su sedili mobili, dovrà assecondarne il movimento ed essere stabilizzata al sedile. Nel caso di trattori dotati di sedile fisso, la cintura dovrà essere adeguatamente posizionata alle tensioni a cui sono soggetti tali punti in caso di ribaltamento. Nel caso in cui il sedile non sia predisposto all’istallazione delle cinture di sicurezza, è possibile procedere alla sostituzione con un altro modello provvisto di cinture o di altro idoneo sistema di ritenzione del conducente che garantisca la solidità e gli spazi di manovra del sedile 1 25 aprile 2012 14 originale. La sostituzione del sedile e l’installazione delle cinture di sicurezza devono essere effettuate da personale competente, secondo i dettami della Linea guida dedicata e deve essere accompagnata dalla redazione della dichiarazione del Certificato di installazione. Oltre al rischio di ribaltamento e alla stabilità dell’operatore al posto di guida è importante porre l’accento su altri rischi, spesso sottovalutati, ma ugualmente importanti poiché in grado di causare gravi infortuni ai lavoratori. Tali fattori di rischio sono legati principalmente al contatto con le parti calde dei trattori e con gli organi in movimento (per esempio giunti cardanici e presa di potenza). Per ovviare al rischio legato al contatto con le parti mobili delle attrezzature, è necessario mettere in atto sistemi di protezione tali da impedire l’accesso alle zone pericolose. L’incidente più comune che potrebbe verificarsi, spesso con esiti mortali, è dovuto agli indumenti del lavoratore che potrebbero rimanere impigliati negli organi in movimento della macchina, soprattutto se l’operatore vi si avvicina in modo “confidenziale”. In particolare, la presa di potenza deve essere schermata da un’apposita protezione che ne ricopra almeno la parte superiore e i due lati, garantendo una sovrapposizione di 50 mm con la protezione del cardano. quando non utilizzata la presa di potenza deve essere coperta con una cuffia non rotante in materiale plastico. L’albero cardanico deve essere provvisto di dispositivi di protezione in plastica ad alta resistenza e insensibili alle escursioni termiche. Tra i dispositivi di protezione ricordiamo: • le cuffie poste alle estremità; • le ghiere di collegamento per consentire la rotazione dell’albero rispetto alla protezione; • i tubi telescopici; • le catenelle di ritegno, per impedire il trascinamento della protezione rispetto all’albero cardanico; • i pittogrammi applicati alle protezioni, il cui significato è riportato nel manuale di istruzione. Quando l’albero gira, la sua protezione deve rimanere ferma; per questo motivo, quindi, deve essere agganciata ad una parte fissa della macchina con l’ apposita catenella. Per garantirne il buon funzionamento è necessario effettuare la regolare manutenzione secondo le modalità e i tempi previsti dal libretto di uso e manutenzione. Al termine dell’utilizzo l’albero cardanico va posizionato nella rastrelliera o lasciato collegato alla macchina operatrice purché sorretto da apposito gancio di supporto. La trasmissione del moto all’alternatore e alla ventola di raffreddamento è affidata alle cinghie che devono essere progettate in modo tale da impedire il contatto di parti del corpo con le zone pericolose. Possono essere utilizzate protezioni rigide completamente chiuse oppure griglie nel caso fosse necessario il passaggio di aria e frequenti controlli visivi. Le protezioni devono rispettare distanze di sicurezza tali da rendere sempre inaccessibile la parte in movimento. Il gancio di traino non deve essere modificato, saldato o allungato e deve essere conforme a quanto dichiarato nel libretto di circolazione del veicolo. In particolare viene segnalato che il perno deve avere diametro compatibile con l’occhione del gancio e munito di fermi con relative catenelle. Le parti calde della macchina, che durante il lavoro raggiungono temperature superiori a 80 °C sulle superfici esterne (quali collettori di scarico e marmitta motore, radiatori, tubazioni olio ecc.), devono essere protette con griglie o reti metalliche posizionate ad adeguata distanza dalla fonte di calore. Il rischio che si possano verificare ustioni per contatto cutaneo accidentale è molto elevato e pertanto è necessario adeguare i trattori agricoli istallando delle griglie di protezione soprattutto in prossimità dei punti di accesso al posto di guida. Un ulteriore fattore di rischio legato ai trattori agricoli è rappresentato dall’accesso al posto di guida. Al fine di evitare il verificarsi di scivolamento e caduta dell’operatore, la pedana di accesso o il primo gradino della scaletta, devono avere superficie antiscivolo ed essere collocati a una altezza massima da terra di 550 mm. Inoltre devono essere predisposti almeno tre punti di sostegno per la salita e la discesa dell’operatore. L’analisi degli adeguamenti obbligatori, atti a garantire un adeguato livello di sicurezza ai lavoratori in campo agricolo, non può prescindere da un’attenta valutazione di alcune componenti del trattore quali il parabrezza, gli specchietti retrovisori e i dispositivi di illuminazione. Il parabrezza dei trattori agricoli non deve presentare fratture, lesioni, rigature diffuse, punti di rottura e bolle dovute al distaccamento dei vari strati. Nel caso in cui i mezzi siano stati modificati rispetto ai requisiti stabiliti in sede di omologazione, è importante che venga mantenuto inalterato il campo di visibilità. Sono ammessi interventi di riparazione senza sostituzione del vetro solo per scheggiature distanti almeno 60 mm dal bordo e con uno spessore massimo di 25 mm. I requisiti tecni- 2 25 aprile 2012 14 ci dei parabrezza e degli altri vetri sono descritti nell’allegato III della direttiva 21 dicembre 1988, n. 89/173/CEE e successive modifiche e integrazioni. Ciascun mezzo dotato di parabrezza deve obbligatoriamente montare un tergicristallo azionato da motorino elettrico e con velocità di funzionamento non inferiore ai 20 cicli al minuto. Lo specchietto retrovisore non è necessario su trattori che non sono immatricolati e che quindi non possono circolare su strada. Tutti i mezzi devono essere dotati di almeno un retrovisore esterno montato sul lato sinistro del posto guida al fine di migliorare la visibilità posteriore. Riguardo i dispositivi di illuminazione e segnalazione luminosa viene ricordato che sono obbligatori in tutti i trattori agricoli a ruote o cingoli in funzione della tipologia di lavoro che svolgono. Non tutti i dispositivi di generale di quelli che possono essere considerati i principali fattori da valutare ai fini della sicurezza dei mezzi agricoli. Un esauriente supporto per l’approfondimento degli argomenti trattati è rappresentato dall’Inail e dalle Linee guida da esso recentemente redatte. Tale strumento costituisce un indispensabile supporto tecnicoscientifico per l’esecuzione degli interventi necessari ad adeguare i trattori agricoli alla normativa vigente in materia di sicurezza. Oltre gli adeguamenti descritti è importante che si verifichi un radicale cambiamento nella mentalità di chi lavora nel settore. Troppo spesso si parla di formazione e informazione degli operatori, ma non sempre si comprende appieno il significato di questi termini. Informare è il primo passo verso la conoscenza delle proprie capacità, di tutti i rischi presenti e soprattutto dei propri limiti. Questo può fare la differenza, ma la conoscenza senza un corretto addestramento è insufficiente a sviluppare un senso critico e formare operatori capaci di prevedere e gestire situazioni di emergenza. Un secondo aspetto riguarda il ruolo dei consulenti e di tutti i professionisti chiamati a seguire le aziende agrarie che intendano intraprendere il percorso della sicurezza nei luoghi di lavoro. Come in tutti i settori non c’è spazio per l’improvvisazione che genera comportamenti sbagliati, errori di valutazione e diffidenza verso aspetti che devono entrare in modo concreto e definitivo nella mentalità delle aziende. La sicurezza è ancora oggi vista come un costo e non come un’opportunità. Il motore che spinge le aziende a mettersi in regola e adottare comportamenti corretti non dovrebbe essere costituito dai controlli e dalle possibili sanzioni. La consapevolezza va coltivata e cresce lentamente nella mentalità dei datori di lavoro e dei lavoratori che devono essere guidati da professionisti competenti ed eticamente corretti. La valutazione dei rischi è la base sulla quale impostare le eventuali scelte aziendali; la normative deve essere applicata in modo appropriato a quelli che sono rischi connessi con la propria realtà produttiva. Conoscerli è un dovere e una necessità del datore di lavoro e dei lavoratori. Nel caso specifico degli adeguamenti dei trattori agricoli i professionisti devono supportare le scelte aziendali, ma solo un tecnico capace che conosce veramente le attività svolte dalle aziende agrarie che può affiancare i datori di lavoro verso scelte appropriate. Una riflessione va fatta anche per le officine meccaniche chiamate a eseguire concretamente gli interventi di adeguamento. Oggi non esistono officine autorizzate illuminazione sono necessari nei trattori: per i trattori che non devono transitare su strade pubbliche non è necessario fare installare indicatori luminosi di direzione anteriori e posteriori, dispositivi di lampeggio simultaneo delle 4 frecce, dispositivo di illuminazione targa di circolazione, catadiottri posteriori e dispositivo di illuminazione lampeggiante. I trattori agricoli hanno l’obbligo di utilizzare il lampeggiante solo se circolano su strade pubbliche e se muniti di attrezzatura portata; in questo caso è necessario anche che la macchina sia dotata dei pannelli con i pittogrammi. Il montaggio dei dispositivi deve essere eseguito in modo corretto e stabile così da ridurre il danneggiamento dovuto alle vibrazioni trasmesse dal trattore. L’accensione involontaria delle luci deve essere evitata mentre i collegamenti elettrici devono essere effettuati in modo da garantire l’accensione simultanea di luci abbaglianti, di posizione e luci di illuminazione della targa. Gli elementi analizzati rappresentano una visione 3 25 aprile 2012 14 all’esecuzione dei provvedimenti: se questo da una parte è un vantaggio poiché apre un mercato nuovo per le officine meccaniche, dall’altro lascia spazio all’improvvisazione, alla consulenza inappropriata e alla diffusione di informazioni non corrette. Spesso le officine meccaniche sono chiamate contemporaneamente a eseguire il lavoro e indicare gli interventi che devono essere fatti, ma è importante che le aziende abbiano conoscenza dei reali adeguamenti necessari alla propria realtà al fine di non far eseguire interventi non necessari e tralasciare quelli che sono essenziali. Maria Letizia Casciari è dottore agronomo. www.intersezioni.eu 4