DIOCESI
DI CREMA
Sorpresi dal
Perdono
Esercizi spirituali
nel tempo
di Quaresima
23-24-25 febbraio 2016 ore 21,00
Cattedrale di Crema
in collegamento con le parrocchie
ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
versione lunga
font tracciato
O
RIALE
SCO
IALE
SCO
font tracciato
Diretta audio e video su
www.livestream.com/antenna5crema
Diretta radiofonica
su radio Antenna 5 FM 87.800
Prima sera
Il sacramento della Riconciliazione:
ripresa della vita nuova del Battesimo
Introduzione
Voce guida: Il Vescovo convoca nella cattedrale e nelle varie chiese parrocchiali collegate via radio, tutti i fedeli della diocesi per un’esperienza comunitaria di riflessione e di preghiera. Il mezzo radiofonico consente anche di
entrare nelle case di tante persone ammalate e anziane. È una forma popolare di Esercizi spirituali, che vuole accompagnare il cammino quaresimale
con l’invocazione allo Spirito, l’ascolto delle letture bibliche, la parola del
vescovo, spazi di silenzio meditativo e la consegna di un impegno.
Il filo conduttore di queste sere si ispira all’ Anno santo della misericordia
indetto da papa Francesco. La riflessione e la preghiera percorreranno in
modo particolare il tema del sacramento della riconciliazione in tre aspetti:
1) Ripresa della vita nuova del Battesimo 2) Toccare con mano la grandezza
della misericordia; 3) La responsabilità ecclesiale nel male e nel bene.
In questa prima sera sviluppiamo il primo tema: il Battesimo è il luogo principale della prima e fondamentale conversione. Cristo ha istituito il sacramento della Penitenza per tutti i membri peccatori della sua Chiesa, in primo luogo per coloro che, dopo il Battesimo, sono caduti in peccato grave e
hanno così perduto la grazia battesimale e inflitto una ferita alla comunione
ecclesiale.
Ci introduciamo alla preghiera con l’inno ufficiale dell’Anno santo della misericordia.
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Canto: Misericordes sicut Pater!
1. Rendiamo grazie al Padre, perché è buono
in aeternum misericordia eius
ha creato il mondo con sapienza
in aeternum misericordia eius
conduce il Suo popolo nella storia
in aeternum misericordia eius
perdona e accoglie i Suoi figli
in aeternum misericordia eius
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
2. Rendiamo grazie al Figlio, luce delle genti
in aeternum misericordia eius
ci ha amati con un cuore di carne
in aeternum misericordia eius
da Lui riceviamo, a Lui ci doniamo
in aeternum misericordia eius
il cuore si apra a chi ha fame e sete
in aeternum misericordia eius
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
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Riti introduttivi
Voce guida: Il saluto e il benvenuto del Vescovo per tutti i presenti in cattedrale e per tutti coloro che seguono questo momento, nelle chiese o nelle
case, tramite Radio Antenna 5.
Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
La pace sia con voi.
E con il tuo spirito.
O Padre, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva.
Gloria a te, Signore!
Gloria a te, Signore.
O Cristo, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita. Gloria a te, Signore!
Gloria a te, Signore.
O Spirito, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia dell’umanità nuova. Gloria a te, Signore!
Gloria a te, Signore.
Dio onnipotente,
che nei santi segni della nostra fede rinnovi i prodigi della creazione e della redenzione, benedici questi tuoi figli
che si apprestano a vivere gli esercizi spirituali in questo tempo di Quaresima, perché rinnovando la grazia del loro Battesimo, siano annunciatori e testimoni della Pasqua, che sempre si rinnova nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
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Invocazione allo Spirito Santo
Voce guida: Il Vescovo introduce l’Invocazione allo Spirito Santo.
Vescovo Fratelli e sorelle, il Signore ci ha radunati per prepararci
interiormente alla Pasqua. Per questo ora lo preghiamo:
“Manda su di noi, o Padre, lo Spirito Santo, affinché ci dia un
cuore capace di comprendere la sua misericordia e la
forza di intraprendere un cammino di conversione e di riconciliazione. Per Cristo, nostro Signore” .
Canto: Vieni, Spirito di Cristo
Vieni, vieni, Spirito d’amore,
ad insegnare le cose di Dio.
Vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerir le cose che Lui ha detto a noi.
Noi t’invochiamo, Spirito di Cristo,
vieni Tu dentro di noi.
Cambia i nostri occhi,
fa’ che noi vediamo la bontà di Dio per noi.
Vieni, o Spirito, dai quattro venti
e soffia su chi non ha la vita.
Vieni, o Spirito, e soffia su di noi,
perché anche noi riviviamo.
Insegnaci a sperare, insegnaci ad amare,
insegnaci a lodare Iddio.
Insegnaci a pregare,
insegnaci la vita, insegnaci Tu l’unità.
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Ascoltiamo la Parola
Voce guida: Gesù ha posto la misericordia come un ideale di vita e come criterio di credibilità per la nostra fede. La misericordia nella Sacra Scrittura è
la parola chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. In queste tre sere ci
mettiamo in ascolto di tre parabole raccontate da Gesù che hanno come filo
conduttore il suo mettersi a mensa con i peccatori. Il testo che stiamo per
ascoltare mette a confronto due tipi di persone. Un fariseo autoreferenziale
ed una donna perdonata che versa lacrime di gratitudine.
Ci predisponiamo all’ascolto del Vangelo con l’acclamazione:
Coro: Assemblea: Sol: Assemblea:
Lode onore a Te Signore Gesù
Lode onore a Te Signore Gesù
A mensa con Gesù: il perdono che cambia la vita
Lode onore a Te Signore Gesù
Dal Vangelo secondo Luca (7,36-50)
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Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo
e si mise a tavola. 37Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; 38stando
dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi
li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. 39Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse
un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una
peccatrice!».
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Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’
pure, maestro». 41«Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42Non avendo essi di che restituire, condonò
il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». 43Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai
giudicato bene». 44E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi;
lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi
capelli. 45Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato,
non ha cessato di baciarmi i piedi. 46Tu non hai unto con olio il mio capo; lei
invece mi ha cosparso i piedi di profumo. 47Per questo io ti dico: sono per-
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donati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si
perdona poco, ama poco». 48Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati».
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Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona
anche i peccati?». 50Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’
in pace!». Parola di Dio.
Coro e assemblea: Lode onore a Te Signore Gesù
Voce guida: Segue ora un commento esegetico spirituale alla Parola proclamata offerto da mons. Pier Luigi Ferrari. Al termine verrà lasciato uno spazio di silenzio per la riflessione personale accompagnato dal suono dell’organo. Seguiranno espressioni bibliche di risonanza della Parola ascoltata.
L’assemblea risponde con un canone cantato.
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Una donna peccatrice si rannicchiò piangendo ai piedi di Gesù e cominciò a
bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di unguento profumato.
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro
cinquanta. Non avendo da restituire condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro due lo amerà di più?
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Per questo ti dico:
le sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Voce Guida: Alla Parola di Gesù fa da risonanza l’insegnamento della Chiesa nel testo qui sotto riportato, mette a tema il rapporto tra il Battesimo,
sacramento della nascita cristiana, e la Riconciliazione, sacramento della
rinascita.
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Dal Catechismo della Chiesa Cattolica (nn. 1427 – 1428)
Gesù chiama alla conversione. Questo appello è una componente essenziale dell’annuncio del Regno: “Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è ormai
vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,15). Nella predicazione della
Chiesa questo invito si rivolge dapprima a quanti non conoscono ancora
Cristo e il suo Vangelo. Il Battesimo è quindi il luogo principale della prima e fondamentale conversione. É mediante la fede nella Buona Novella
e mediante il Battesimo [Cf At 2,38] che si rinuncia al male e si acquista
la salvezza, cioè la remissione di tutti i peccati e il dono della vita nuova.
Ora, l’appello di Cristo alla conversione continua a risuonare nella vita dei
cristiani. Questa seconda conversione è un impegno continuo per tutta la
Chiesa che “comprende nel suo seno i peccatori” e che, “santa insieme e
sempre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento”. Questo sforzo di conversione non è soltanto
un’opera umana. É il dinamismo del “cuore contrito” (Sal 51,19) attirato e
mosso dalla grazia [Cf Gv 6,44; Gv 12,32] a rispondere all’amore misericordioso di Dio che ci ha amati per primo [Cf 1Gv 4,10].
Testimonianza
Voce Guida: Il testo che segue è di grande attualità. Si riferisce all’eccidio
dei monaci trappisti della comunità di Tibhirine in Algeria (1996). Chi scrive,
alcuni mesi prima della sua uccisione, è il priore, Frére Christian. È una
testimonianza di intensa spiritualità cristiana che rifugge da una drastica
separazioni tra buoni e malvagi, tra “islamici uccisori” e “cristiani vittime”:
tutti come il fariseo e la peccatrice dobbiamo riconoscere che della nostra
vita siamo debitori a Dio.
Testimonianza di Frére Christian della comunità di Tibhirine
«Se mi capitasse un giorno (e potrebbe essere anche oggi) di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che
vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia
si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo Paese ... Vorrei
che essi accettassero che l’unico Padrone di ogni vita non potrebbe essere
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estraneo a questa dipartita brutale. Vorrei che pregassero per me: come
potrei essere trovato degno di tale offerta? Vorrei che sapessero associare
questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell’indifferenza
dell’anonimato. La mia vita non ha più valore di un’altra. Non ne ha neanche
meno. In ogni caso, non ha l’innocenza dell’infanzia. Ho vissuto abbastanza
per sapermi complice del male che sembra, ahimè, prevalere nel mondo, e
anche di quello che potrebbe colpirmi alla cieca. Venuto il momento, vorrei
avere quell’attimo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il perdono di
Dio e quello dei miei fratelli in umanità, e nel tempo stesso di perdonare con
tutto il cuore chi mi avesse colpito. Di questa vita perduta, totalmente mia, e
totalmente loro, io rendo grazie a Dio che sembra averla voluta tutta intera
per quella gioia, attraverso e malgrado tutto».
Voce guida: Segue ora un altro spazio di silenzio per la riflessione personale accompagnato dal suono dell’organo. Seguirà poi una preghiera corale
(Ci alziamo in piedi)
1 coro: 2 coro: 1 coro: 2 coro: É veramente giusto lodarti e ringraziarti,
Padre santo, Dio onnipotente,
per i tuoi benefici
e soprattutto per la grazia del perdono.
All’uomo, naufrago a causa del peccato,
con il sacramento della Riconciliazione
hai aperto in Cristo crocifisso e risorto
il porto della misericordia e della pace.
Nella potenza del tuo Spirito
hai stabilito per la Chiesa,
santa e insieme bisognosa di penitenza,
una seconda tavola di salvezza dopo il Battesimo.
Tu, nel sacramento della Riconciliazione,
incessantemente ci rinnovi
per radunarci come tuoi figli
al banchetto gioioso del tuo amore.
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Voce guida: Ci disponiamo all’ascolto della meditazione del Vescovo.
Ci sediamo.
Omelia del Vescovo
Voce guida: Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo.
Preghiera di intercessione
Voce guida: Ci alziamo per elevare al Padre la Preghiera di intercessione.
Dopo l’introduzione del Vescovo, si alternano solista e assemblea nella preghiera di invocazione.
Vescovo Rendiamo grazie a Dio Padre, che ci fa il dono di vivere questo Anno giubilare della misericordia e preghiamo perché,
mediante l’azione del suo Spirito, ci aiuti a ricuperare pienamente il senso penitenziale e battesimale della vita cristiana.
Diciamo con fede: Padre, ascoltaci (in canto)
Perché la Chiesa, sposa di Cristo preferisca usare la medicina dell’amore piuttosto che una rigida intransigenza; si mostri madre amorevolissima,
benigna, paziente, mossa da misericordia e da bontà verso tutti i suoi figli,
preghiamo.
Perché, usufruendo della grazia di questo Anno Santo, riscopriamo la misericordia come la forza che tutto vince, che riempie il cuore di amore e che
consola con il perdono. Preghiamo.
Perché viviamo più intensamente la Quaresima in questo Anno giubilare,
come momento forte per celebrare e sperimentare la misericordia di Dio.
Preghiamo.
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Perché anche noi, guariti dalla grazia della riconciliazione, possiamo essere misericordiosi verso chi maggiormente sperimenta le fragilità della vita.
Preghiamo.
Perché tutti i confessori partecipino della stessa missione di Gesù e siano
segno concreto del primato della misericordia, sempre, dovunque, in ogni
situazione e nonostante tutto. Preghiamo.
Per i nostri ragazzi che si accostano per la prima volta al sacramento del
perdono, perché possano provare la gioia del sentirsi amati e perdonati e
per i loro genitori, perché, mentre accompagnano i loro figli, possano riscoprire la loro vita battesimale e il valore sacramentale della riconciliazione.
Preghiamo.
Vescovo
Ci rivolgiamo al Padre con la preghiera che Gesù ci ha insegnato, alla quale seguirà la preghiera di Papa Francesco per
il Giubileo: Padre nostro … (in canto)
Preghiera del Giubileo
1° coro 2° coro Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi
come il Padre celeste,
e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore
liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità
solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé
la parola che dicesti alla Samaritana:
“Se tu conoscessi il dono di Dio!”
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1° coro 2° coro 1° coro 2° coro Tutti
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,
del Dio che manifesta la sua onnipotenza
soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te,
o Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri
fossero anch’essi rivestiti di debolezza
per sentire giusta compassione
per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore;
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro
si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione
perché il Giubileo della Misericordia
sia un anno di grazia del Signore
e la sua Chiesa con rinnovato entusiasmo
possa portare ai poveri il lieto messaggio,
proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria,
Madre della Misericordia,
a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
Amen
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Benedizione finale
Vescovo Tutti
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Vescovo Dio Padre, sorgente di ogni bene, vi doni la forza e la gioia della sua misericordia.
Amen.
Vescovo Tutti: Il Signore Gesù infonda nei vostri cuori il desiderio e
il proposito di una vita autenticamente evangelica.
Amen.
Vescovo
Tutti
Lo Spirito Santo vi renda operatori di misericordia e di perdono.
Amen.
Vescovo
Tutti E su voi tutti scenda la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo.
Amen.
Vescovo
Tutti Andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
Tutti Preghiera a Maria
Voce guida: Concludiamo questa prima sera di esercizi quaresimali con una invocazione alla Vergine Maria, Madre della misericordia, con la quale papa Francesco conclude la Bolla di indizione dell’Anno santo. Preghiamo a cori alterni.
1° coro 2° coro Madre della Misericordia,
la dolcezza del tuo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo,
perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio.
Tutto nella tua vita è stato plasmato dalla presenza della
misericordia fatta carne.
Tu, Madre del Crocifisso Risorto,
sei entrata nel santuario della misericordia divina
perché hai partecipato intimamente al mistero del suo amore.
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1° coro 2° coro Tutti
Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio,
il tuo canto di lode, sulla soglia della casa di Elisabetta,
fu dedicato alla misericordia
che si estende «di generazione in generazione» (Lc 1,50).
Presso la croce, sei stata testimone delle parole di perdono
uscite dalle labbra di Gesù.
Tu attesti che la misericordia del Figlio di Dio
non conosce confini
e raggiunge tutti senza escludere nessuno.
Non stancarti mai di rivolgere a noi i tuoi occhi misericordiosi;
rendici degni di contemplare il volto della misericordia,
tuo Figlio Gesù. Amen
Canto finale: Venite alla sorgente
Venite alla sorgente, venite al Signore
e lui gratuitamente la vita vi darà
Un’acqua pura di salvezza, la sua Parola per il mondo:
i vostri pozzi nel deserto, abbandonate e venite! Rit.
Come una lampada è il Signore, splende sul monte la sua vita:
vie tortuose e luoghi oscuri, abbandonate e venite! Rit.
Fuoco di Dio è il suo amore, brucia nei cuori e non consuma:
le vostre case senza calore, abbandonate e venite! Rit.
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Seconda sera
Il sacramento della Riconciliazione:
toccare con mano
la grandezza della misericordia
Introduzione
Voce guida: In questa seconda sera di Esercizi spirituali sviluppiamo un secondo aspetto del sacramento della riconciliazione: il perdono ricevuto ci
aiuta a scoprire il volto di Dio come Padre misericordioso e a vivere una vita
da figli che praticano la misericordia. A farci da guida sarà la parabola del
figliol prodigo, un passo dell’enciclica Dives in misericordia di san Giovanni
Paolo II e una lettera scritta da una persona toccata da vicino dalla recente
strage del Bataclan di Parigi. Nel perdono che il Padre ci offre e in quello che ci scambiamo tra di noi, troviamo il nucleo essenziale del Vangelo
di Gesù. Ci introduciamo alla preghiera con l’inno ufficiale dell’Anno santo
della misericordia.
Canto: Misericordes sicut Pater!
3. Chiediamo allo Spirito i sette santi doni
in aeternum misericordia eius
fonte di ogni bene, dolcissimo sollievo
in aeternum misericordia eius
da Lui confortati, offriamo conforto
in aeternum misericordia eius
l’amore spera e tutto sopporta
in aeternum misericordia eius
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Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
4. Chiediamo la pace al Dio di ogni pace
in aeternum misericordia eius
la terra aspetta il vangelo del Regno
in aeternum misericordia eius
grazia e gioia a chi ama e perdona
in aeternum misericordia eius
saranno nuovi i cieli e la terra
in aeternum misericordia eius
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
Riti introduttivi
Voce guida: Il Vescovo saluta tutti i presenti in cattedrale e tutti coloro che
seguono questo momento di esercizi nelle chiese, nelle case o tramite Radio Antenna 5.
Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace sia
con tutti voi.
E con il tuo spirito.
Sia benedetto Dio Padre, che ci rivela il suo grande progetto
d’amore: fare di noi dei figli a immagine del Figlio Gesù:
Sia benedetto!
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Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Sia benedetto Gesù Cristo, il Figlio fatto carne, che si è donato a noi nella sua Pasqua di morte e di Risurrezione:
Sia benedetto!
Sia benedetto lo Spirito Santo, che continua a suscitare nella
Chiesa uomini e donne che vivono i frutti del suo amore:
gioia, pace, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Sia benedetto!
O Dio nostro Padre.
il tuo nome è santo davanti a tutte le genti
e attende di essere santificato nella nostra vita:
manda il tuo Spirito su questa Chiesa di Crema
radunata per questi esercizi quaresimali,
perché nell’ascolto della tua Parola e nella preghiera comune
riviva la grazia del Battesimo
e sperimenti la misericordia ricevuta e donata.
Per Cristo Nostro Signore
Amen.
Invocazione allo Spirito Santo
Voce guida: Come già la prima sera, per disporci all’ascolto della Parola,
alla voce del magistero e ad una testimonianza viva di perdono, invochiamo
lo Spirito Santo.
Canto: Spirito di Dio
Rit. Spirito di Dio scendi su di noi.
Spirito di Dio scendi su di noi.
Guidaci, Spirito, salvaci, formaci! Rit.
Rendici docili, umili, semplici. Rit.
Suscita vergini, donaci apostoli! Rit.
Libera i poveri, dà pace ai popoli. Rit.
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Ascoltiamo la Parola
Voce guida: Il testo che viene proclamato in questa seconda sera è la stupenda parabola lucana del padre misericordioso. Gesù mette a confronto
tre protagonisti: un figlio minore, prodigo di peccato, un figlio maggiore,
fermamente convinto di avere dei crediti nei confronti di Dio e un padre
anch’egli prodigo, ma di amore e di misericordia.
Ci predisponiamo all’ascolto del Vangelo con l’acclamazione:
Coro: Assemblea: Sol: Assemblea:
Lode onore a Te Signore Gesù
Lode onore a Te Signore Gesù
A mensa con Gesù: festa per un figlio perduto e ritrovato
Lode onore a Te Signore Gesù
Dal Vangelo secondo Luca (15,11-32)
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Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12Il più giovane dei due disse al
padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise
tra loro le sue sostanze. 13Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte
tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio
vivendo in modo dissoluto. 14Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel
paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15Allora
andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo
mandò nei suoi campi a pascolare i porci. 16Avrebbe voluto saziarsi con le
carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. 17Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza
e io qui muoio di fame! 18Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho
peccato verso il Cielo e davanti a te; 19non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. 20Si alzò e tornò da suo
padre.Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli
corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. 21Il figlio gli disse: “Padre, ho
peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato
tuo figlio”. 22Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello
e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. 23Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24perché
questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
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Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa,
udì la musica e le danze; 26chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa
fosse tutto questo. 27Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha
fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. 28Egli si
indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. 29Ma egli
rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito
a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i
miei amici. 30Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le
tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. 31Gli
rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
32
ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto
ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». Parola di Dio
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Coro e assemblea: Lode onore a Te Signore Gesù
Voce guida: Segue ora un commento esegetico spirituale alla Parola proclamata. Al termine verrà lasciato uno spazio di silenzio per la riflessione
personale accompagnato dal suono dell’organo. Seguiranno espressioni
bibliche di risonanza della Parola ascoltata. L’assemblea risponde con un
canone cantato.
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo
e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami
come uno dei tuoi salariati.
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse
incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Poi disse ai servi: “Presto, portate
qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i
sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa”.
Misericordias Domini in aeternum cantabo
20
Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far
festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita,
era perduto ed è stato ritrovato”».
Misericordias Domini in aeternum cantabo
Voce Guida: A fare da risonanza alla parola del Vangelo, ascoltiamo ora un
testo sul sacramento della riconciliazione di papa San Giovanni Paolo II.
Dall’enciclica “Dives in misericordia” (nn. 13.14)
È il sacramento della penitenza o riconciliazione che appiana la strada ad
ognuno, perfino quando è gravato di grandi colpe. In questo sacramento ogni
uomo può sperimentare in modo singolare la misericordia, cioè quell’amore che è più potente del peccato. […] Il mondo degli uomini potrà diventare
«sempre più umano», solo quando in tutti i rapporti reciproci, che plasmano
il suo volto morale, introdurremo il momento del perdono, così essenziale
per il Vangelo. Il perdono attesta che nel mondo è presente l’amore più
potente del peccato. Il perdono è, inoltre, la fondamentale condizione della
riconciliazione, non soltanto nel rapporto di Dio con l’uomo, ma anche nelle
reciproche relazioni tra gli uomini. Un mondo da cui si eliminasse il perdono
sarebbe soltanto un mondo di giustizia fredda e irrispettosa, nel nome della
quale ognuno rivendicherebbe i propri diritti nei confronti dell’altro; così gli
egoismi di vario genere sonnecchianti nell’uomo potrebbero trasformare la
vita e la convivenza umana in un sistema di oppressione dei più deboli da
parte dei più forti, oppure in un’arena di permanente lotta degli uni contro
gli altri.
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Testimonianza
Voce Guida: il testo che segue è di grande attualità. Si riferisce ad una lettera scritta da Antoine Leiris, in seguito all’uccisione della moglie nella
strage del Bataclan di Parigi (13-11-2015). C’è un commovente invito a non
rispondere all’odio con l’odio. Questo sarebbe cedere alla stessa logica di
morte messa in atto dai terroristi.
“Non avrete il mio odio”
«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della
mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi
siete e non voglio neanche saperlo. Se questo Dio per il quale ciecamente
uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie
sarà stata una ferita nel suo cuore. L’ho vista stamattina, finalmente, dopo
notti e giorni d’attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella
come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, però non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe
cedere nella stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. So che lei
accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime
libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io,
ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Ha appena 17 mesi e farà
merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e
per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e
felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio».
Voce guida: Alle parole del magistero e alla testimonianza, rispondiamo con
la preghiera tratta dalla liturgia eucaristica della riconciliazione.
(Ci alziamo in piedi)
1 coro: Signore, Tu continui a chiamare i peccatori
a rinnovarsi nel tuo Spirito
e manifesti la tua onnipotenza soprattutto
nella grazia del perdono.
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2 coro: 1 coro: 2 coro: Molte volte gli uomini hanno infranto la tua alleanza,
e tu invece di abbandonarli hai stretto con loro un vincolo nuovo
per mezzo di Gesù, tuo Figlio e nostro redentore:
un vincolo così saldo che nulla potrà mai spezzare.
Anche a noi offri un tempo di riconciliazione e di pace,
perché affidandoci unicamente alla tua misericordia
ritroviamo la via del ritorno a te.
Fa’ che, aprendoci all’azione dello Spirito Santo viviamo in
Cristo la vita nuova, nella lode perenne del tuo nome e nel
servizio dei fratelli.
Voce guida: Ci disponiamo all’ascolto della meditazione del Vescovo.
Ci sediamo.
Omelia del Vescovo
Voce guida: Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo.
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Preghiera di intercessione
Voce guida: Ci alziamo per elevare al Padre la Preghiera di intercessione.
Dopo l’introduzione del Vescovo, si alternano solista e assemblea nella preghiera di invocazione.
Vescovo Anche noi a volte ci siamo allontanati dal Signore come il
figlio prodigo, o siamo stati insensibili come il fratello maggiore.
Chiediamo al Padre che ci apra al vero senso della figliolanza e della fraternità.
Diciamo con fede: Padre, ascoltaci (in canto)
Per la Chiesa, perché sia sempre più consapevole di essere la casa del Padre, di un Padre che veglia sui suoi figli, che incoraggia quelli di buona volontà e attende con ansia il ritorno di chi si è allontanato, preghiamo.
Per coloro che nella vita si comportano come il figlio prodigo. Perché, dopo
aver sciupato i beni ricevuti come eredità dal Padre, sappiano rientrare in se
stessi, cercare il perdono di Dio, e ritrovare la pace, preghiamo.
Per coloro che si comportano come il fratello maggiore. Perché trovino in sé
la generosità e la gioia del bene compiuto per amore, sappiano finalmente
aprirsi alla gratitudine verso il Padre celeste e alla generosa amicizia verso
i fratelli, preghiamo.
Per le nostre comunità. Perché vivano in perfetta comunione sotto lo sguardo del Signore, come il cuore del Padre celeste si attende da noi, preghiamo.
Perché la parola del perdono possa giungere a tutti e la chiamata a sperimentare la misericordia non lasci nessuno indifferente, preghiamo.
Vescovo
O Padre, tu riveli la tua onnipotenza nella misericordia e nel
perdono. Accogli le nostre preghiere, e rendici nel mondo
strumenti di riconciliazione e di solidarietà.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Preghiera del Giubileo
(vedi il testo a pag. 12)
Benedizione finale
Vescovo Tutti
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Vescovo Dio Padre misericordioso conceda a tutti voi, come al figliol
prodigo, la gioia del ritorno nella sua casa.
Amen.
Vescovo Cristo, modello di preghiera e di vita, vi guidi nel cammino della Quaresima all’autentica conversione del cuore.
Amen.
Vescovo
Lo Spirito di sapienza e di fortezza vi sostenga nella lotta contro
il maligno perché possiate celebrare con Cristo
la vittoria pasquale.
Amen.
Tutti Tutti: Tutti
Tutti E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
Amen.
Vescovo
Tutti Andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
Vescovo
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Preghiera a Maria
Voce guida: Concludiamo questa seconda sera di esercizi quaresimali con una
invocazione alla Vergine Maria, Madre della misericordia, con la quale papa Francesco conclude la Bolla di indizione dell’Anno santo. Preghiamo a cori alterni.
(vedi il testo a pag.14)
Canto finale: Apri le tue braccia
Hai cercato la libertà lontano,
hai trovato la noia e le catene
hai vagato senza via, solo con la tua fame.
Rit. Apri le tue braccia, corri incontro al Padre.
Oggi la sua casa sarà in festa per te.
I tuoi occhi ricercano l’azzurro,
c’è una casa che aspetta il tuo ritorno
e la pace tornerà, questa è libertà. Rit.
Se vorrai spezzare le catene,
troverai la strada dell’amore
la tua gioia canterai, questa è libertà. Rit.
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Seconda
Terza sera
sera
Il sacramento della Riconciliazione:
la responsabilità ecclesiale
nel male e nel bene
Introduzione
Voce guida: Anche in questa terza sera il Vescovo convoca nella cattedrale
e nelle varie chiese parrocchiali, collegate via radio, tutti i fedeli della diocesi per un’esperienza comunitaria di riflessione e di preghiera. Il tema del
sacramento della riconciliazione, che è il filo conduttore di queste tre sere,
presenta un ulteriore aspetto che vogliamo affidare alla nostra meditazione
e alla preghiera personale e comunitaria: la responsabilità verso i fratelli
sia nel peccato che nelle opere buone frutto della conversione. Infatti, come
la nostra malvagità fa male a tutto il tessuto sociale, così la conversione
crea frutti di riconciliazione e di benessere per l’intera collettività. L’episodio di Zaccheo, narrato dal Vangelo di Luca, ci aiuterà ad addentrarci in
questa dinamica, insieme con un passo della Bolla Misericordiae Vultus e
alla testimonianza di un ex terrorista. Ci introduciamo alla preghiera con
l’inno ufficiale dell’Anno santo della misericordia.
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Canto: Misericordes sicut Pater!
1. Rendiamo grazie al Padre, perché è buono
in aeternum misericordia eius
ha creato il mondo con sapienza
in aeternum misericordia eius
conduce il Suo popolo nella storia
in aeternum misericordia eius
perdona e accoglie i Suoi figli
in aeternum misericordia eius
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
2. Rendiamo grazie al Figlio, luce delle genti
in aeternum misericordia eius
ci ha amati con un cuore di carne
in aeternum misericordia eius
da Lui riceviamo, a Lui ci doniamo
in aeternum misericordia eius
il cuore si apra a chi ha fame e sete
in aeternum misericordia eius
Misericordes sicut Pater!
Misericordes sicut Pater!
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Riti introduttivi
Voce guida: Il Vescovo saluta tutti i presenti in cattedrale e tutti coloro che
seguono questo momento di esercizi nelle chiese, nelle case o tramite Radio Antenna 5.
Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Vescovo Tutti Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
La pace sia con voi.
E con il tuo spirito.
O Padre, che invii il tuo Spirito per renderci figli come il tuo Figlio Gesù. Gloria a te, Signore!
Gloria a te, Signore.
O Cristo, che ci associ al tuo amore, per essere come te
missionari del Padre. Gloria a te, Signore!
Gloria a te, Signore.
O Spirito, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere
come primizia dell’umanità nuova. Gloria a te, Signore!
Gloria a te, Signore.
Dio onnipotente, che nei santi segni della nostra fede
rinnovi i prodigi della creazione e della redenzione,
benedici questi tuoi figli
che si apprestano a vivere questi esercizi quaresimali
perché rinnovando la grazia del loro Battesimo,
siano annunciatori e testimoni della Pasqua,
che sempre si rinnova nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore
Amen.
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Invocazione allo Spirito Santo
Voce guida: Invochiamo ora lo Spirito Santo. Come nelle sere scorse invochiamo due altri doni dello Spirito, perché ci ridonino la somiglianza divina
perduta a causa del peccato e ci sostengano nella testimonianza evangelica. Il coro e l’assemblea rispondono con l’invocazione cantata
Canto: Spirito di Dio
Rit. Vieni, Santo Spirito, vieni, Santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli,
accendi il fuoco del tuo amor.
Ovunque sei presente, Spirito di Dio,
in tutto ciò che vive infondi la tua forza,
tu sei parola vera, fonte di speranza
e guida al nostro cuore. Rit.
Tu vivi in ogni uomo, Spirito di Dio,
in chi di giorno in giorno lotta per il pane,
in chi senza paura cerca la giustizia
e vive nella pace. Rit.
Sostieni in noi la fede, Spirito di Dio,
e rendi il nostro amore fermento genuino
per dare a tutto il mondo un volto sempre nuovo,
più giusto e più sincero. Rit.
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Ascoltiamo la Parola
Voce guida: Il testo che viene proclamato questa sera riguarda la singolare
vicenda di Zaccheo, odiato esattore delle imposte romane, eppure pronto a
convertirsi quando Gesù entra nella sua casa. Egli incarna un duplice simbolo: in un primo tempo è immagine dell’uomo che fa della ricchezza il suo
unico pensiero e che fa dire a Gesù: “Quanto è difficile per un ricco entrare
nel regno Dio”; in un secondo tempo, dopo il miracolo della conversione e
del perdono, diventa l’immagine di coloro che mettono le proprie risorse a
disposizione dei poveri e delle vittime nell’ingiustizia. Dopo la proclamazione della Parola, seguirà un commento esegetico spirituale.
Coro: Assemblea: Sol: Assemblea:
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio
A mensa con Gesù: da capo dei pubblicani
a modello di condivisione
Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio
Dal Vangelo secondo Luca (28,16-20)
1
Entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di
nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù,
ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora
corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva
passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse:
«Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in
fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco,
Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa
è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Parola di Dio.
Coro e assemblea: Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio
31
Voce guida: Segue ora un commento esegetico spirituale alla Parola proclamata. Al termine verrà lasciato uno spazio di silenzio per la riflessione
personale accompagnato dal suono dell’organo. Seguiranno espressioni
bibliche di risonanza della Parola ascoltata. L’assemblea risponde con un
canone cantato.
Domine Deus, Filius Patris, miserere nobis.
Un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere
chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla perché era piccolo di
statura.
Domine Deus, Filius Patris, miserere nobis.
Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo
fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia.
Domine Deus, Filius Patris, miserere nobis.
«Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a
qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza,
Domine Deus, Filius Patris, miserere nobis.
Voce Guida: Alla Parola di Gesù fa da risonanza l’insegnamento della Chiesa. Papa Francesco, nel testo qui sotto riportato, tratto dalla Bolla di indizione dell’Anno santo, rivolge un forte appello a coloro che si organizzano
per compiere il male, usano violenza per procurarsi la ricchezza, sono fautori di corruzione. Li sollecita alla conversione del cuore e a riconciliarsi con
la società nella quale hanno diffuso il male.
Dalla Bolla di indizione del Giubileo Misericordiae Vultus (n. 19)
«La parola del perdono possa giungere a tutti. Il mio invito alla conversione
si rivolge con ancora più insistenza verso quelle persone che si trovano lontane dalla grazia di Dio per la loro condotta di vita. Penso agli uomini e alle
donne che appartengono a gruppi criminali. Per il vostro bene, vi chiedo di
32
cambiare vita. Ve lo chiedo nel nome del Figlio di Dio che, pur combattendo il peccato, non ha mai rifiutato nessun peccatore. La violenza usata per
ammassare soldi che grondano sangue non rende potenti né immortali. Lo
stesso invito giunga anche alle persone fautrici o complici di corruzione.
Questa piaga putrefatta della società è un grave peccato che mina fin dalle
fondamenta la vita personale e sociale. Con la sua prepotenza e avidità distrugge i progetti dei deboli e schiaccia i più poveri. È un male che si annida
nei gesti quotidiani per estendersi poi negli scandali pubblici. Per debellarlo
dalla vita personale e sociale sono necessarie lealtà e trasparenza, unite al
coraggio della denuncia. Questo è il momento favorevole per cambiare vita!
Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore. Davanti al male commesso,
anche a crimini gravi, è il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti depredate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita. Il
sacramento della Riconciliazione nell’Anno Giubilare permetta a tanti figli
lontani di ritrovare il cammino verso la casa paterna».
Testimonianza
Voce Guida: il testo che segue è di grande attualità, anche in rapporto al testo evangelico di Zaccheo. É la testimonianza di un ex terrorista che, grazie
ad un rapporto personale con il cardinal Martini, riconosce la dimensione
sociale del peccato. Ciò lo aiutò ad indirizzare la sua esistenza verso prospettive di riconciliazione e di giustizia.
“La sensibilità del cardinale Martini mi ha regalato nuova vita”
«Sono Ernesto Balducchi, ex terrorista delle Brigate Rosse. Un momento
cruciale del mio cambiamento, del mio allontanamento dalla lotta armata,
avvenne dopo che incontrai il Cardinale Carlo Maria Martini. Il 13 giugno del
1984 decidemmo di consegnare a lui il nostro arsenale di armi. Fu un passo
cruciale. La decisione avvenne perché avevamo trovato in lui una persona
attenta alle nostre istanze. In particolare, apprezzai molto un suo intervento
a un convegno organizzato a Palermo sulla dimensione sociale del peccato. Era il 1983 e io mi trovavo a Rebibbia: decisi di scrivergli una lettera, e
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con mia grande sorpresa, lui rispose, dimostrando straordinaria sensibilità.
Iniziai a pensare a quello che avrebbe potuto essere un dialogo anche concreto. Decidemmo così di consegnare le armi a Martini per mostrare a tutti
che avevamo voglia di cambiare, che avevamo chiuso con la lotta armata e
che ci si poteva fidare. Decisione preannunciata dalla mia seconda lettera
all’arcivescovo, inviata nel 1984 da San Vittore. Incontrai Martini diverse volte. Ricordo in particolare la prima: lui accettò di incontrarmi appena uscito
dal carcere. Mi colpì perché si mostrò desideroso di conoscermi, di capirmi, anche dal punto di vista strettamente personale. In quegli anni, la sua
sponda ci diede credibilità anche con le altre istituzioni. Basti ricordare che
il processo si concluse con la concessione delle attenuanti poiché ci venne
riconosciuta la possibilità di un fine pena, lontano forse, ma pur sempre
possibile. Soprattutto grazie al cardinale Martini: con lui se ne va un grande
riferimento culturale, in particolare sul tema della giustizia nel mondo».
(Dal quotidiano “Il Giorno”)
Voce guida:Al testo del magistero e alla testimonianza che abbiamo ascoltato, rispondiamo con la preghiera tratta dalla liturgia eucaristica della riconciliazione.
(Ci alziamo in piedi)
1 coro: 2 coro: Riconosciamo il tuo amore di Padre
quando pieghi la durezza dell’uomo,
e in un mondo lacerato da lotte e discordie
lo rendi disponibile alla riconciliazione.
Con la forza dello Spirito
tu agisci nell’intimo dei cuori,
perché i nemici si aprano al dialogo,
gli avversari si stringano la mano
e i popoli si incontrino nella concordia.
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1 coro: 2 coro: Per tuo dono, o Padre,
la ricerca sincera della pace estingue le contese,
l’amore vince l’odio
e la vendetta è disarmata dal perdono.
In Gesù Cristo, venuto nel tuo nome,
ti sei fatto vicino ad ognuno di noi.
Egli è la mano che tendi ai peccatori
La parola che ci salva, la via che ci guida alla pace.
Voce guida: Ci disponiamo all’ascolto della meditazione del Vescovo.
Ci sediamo.
Omelia del Vescovo
Voce guida: Vi è ora spazio per una breve riflessione personale accompagnata dal suono dell’organo.
Preghiera di intercessione
Voce guida: Ci alziamo per elevare al Padre la Preghiera di intercessione.
Dopo l’introduzione del Vescovo, si alternano solista e assemblea nella preghiera di invocazione.
Vescovo Rendiamo grazie a Dio Padre, che ci fa il dono di vivere
questo Anno giubilare della misericordia e preghiamo
perché, mediante l’azione del suo Spirito, ci aiuti a
ricuperare pienamente il senso penitenziale e battesimale
della vita cristiana.
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Diciamo con fede: Padre, ascoltaci (in canto)
Per tutti i peccatori, perché in questo Anno santo, raggiunti dalla grazia di
Dio e dalla nostra testimonianza di vita buona, prendano coscienza del male
arrecato a tutta la collettività e dispongano la loro vita ad opere di bene.
Preghiamo.
Per gli sposi cristiani che, mediante il Matrimonio, diventano testimoni del
grande mistero dell’amore di Cristo per la sua Chiesa. Perché, nella loro
esistenza quotidiana, alla scuola del Vangelo, annuncino questa realtà di
grazia mediante l’amore scambievole, l’accoglienza reciproca, il perdono
ricevuto e ricambiato. Preghiamo.
Per i laici impegnati nel mondo del lavoro, per gli insegnanti, per gli uomini
e le donne inseriti nelle molteplici strutture a servizio dei malati e degli
anziani, dei portatori di handicap e di ricupero dalla tossicodipendenza e
dall’alcool: perché possano portare nella società i valori del dialogo, della
comprensione, del perdono. Preghiamo.
Per le donne e gli uomini impegnati nella politica, nell’amministrazione della cosa pubblica e nelle istituzioni. Perché esercitino il loro dovere con spirito di servizio e nella responsabilità per il bene comune; abbandonino ogni
forma di rivalità; riconoscano sempre la dignità e la libertà di ogni persona;
valorizzino tutte le energie per la pace e il benessere sociale. Preghiamo.
Per i giovani, perché avvicinandosi al sacramento della Riconciliazione, ritrovino il cammino per ritornare al Signore, per vivere un momento di intensa preghiera e riscoprire il senso della propria vita. Preghiamo.
Vescovo
Ci rivolgiamo al Padre con la preghiera
che Gesù ci ha insegnato:
Padre nostro … (in canto)
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Preghiera del Giubileo
(vedi il testo a pag. 12)
Benedizione finale
Vescovo Tutti
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Vescovo Dio, che nella Pasqua del suo Figlio ci ha manifestato la
grandezza del suo amore, vi faccia gustare la gioia
dello Spirito nell’umile servizio ai fratelli.
Amen.
Vescovo Il Signore Gesù, che ci ha salvato con la sua croce
dalla morte eterna, vi conceda la vita senza fine.
Amen.
Vescovo
Lo Spirito Santo vi renda operatori di misericordia
e testimoni di perdono.
Amen.
Tutti Tutti: Tutti
Tutti E su voi tutti scenda la benedizione di Dio onnipotente,
Padre e Figlio e Spirito Santo.
Amen.
Vescovo
Tutti Andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
Vescovo
Preghiera a Maria
Voce guida: Concludiamo questa terza sera di esercizi quaresimali con una invocazione alla Vergine Maria, Madre della misericordia, con la quale papa Francesco conclude la Bolla di indizione dell’Anno santo. Preghiamo a cori alterni.
(vedi il testo a pag.14)
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Canto finale
Rit. Nostra gloria è la croce di Cristo,
in lei la vittoria;
il Signore è la nostra salvezza,
la vita, la risurrezione.
Non c’è amore più grande
di chi dona la sua vita.
O Croce tu doni la vita
e splendi di gloria immortale.
Rit.
O Albero della vita
che ti innalzi come vessillo,
tu guidaci verso la meta,
o segno potente di grazia.
Rit.
Ti insegni ogni sapienza
e confondi ogni stoltezza;
in te contempliamo l’amore,
da te riceviamo la vita.
Rit.
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Preghiera prima della assoluzione
durante il sacramento della Penitenza
O PADRE,
ricco di misericordia,
accoglimi come figlio pentito
che fa ritorno a te.
O CRISTO,
buon pastore,
poni sulle tue spalle
questa pecora smarrita
per riportarla all’ ovile.
O SPIRITO SANTO,
amore,
santifica nuovamente questo tuo tempio
e intensifica in esso la tua presenza.
Amen.
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