Piano regionale della prevenzione “Progetti regionali di screening oncologici di popolazione attivati e in corso” Coordinatore dott. M. Palazzi Obiettivi Garantire la continuità dei programmi di screening attivati e il mantenimento dei buoni risultati di qualità raggiunti. Progetti Attivi Progetti da attivare e I dati disponibili mostrano una Miglioramento situazione che è in linea con Implementazione del sistema quella regionale per quanto informatico. riguarda l’adesione e gli altri indicatori dei programmi di screening A cura del livello regionale. Consolidare i processi regionali di monitoraggio e sorveglianza dei programmi aziendali. Rafforzare gli aspetti di E’ stata effettuata una analisi A cura del livello regionale. valutazione di impatto e degli sviluppi necessari del razionalizzare gli attuali flussi sistema informativo regionale, alla luce delle informativi, per rispondere più anche dell’Osservatorio agilmente ai molteplici debiti indicazioni nazionale screening. informativi. Mantenere e consolidare le Sono stati fatti incontri di Si prevede di realizzare iniziative di controllo di qualità, informazione e di promozione ulteriori attività di ascolto e formazione e comunicazione in degli screening e di stili di vita counselling rivolta ai cittadini a rischio invitati ad aderire allo atto, adeguandole ai problemi sani rivolte alla popolazione. screening e di organizzare che verranno di volta in volta iniziative di focus group e di evidenziati. promozione dello screening e di stili di vita corretti rivolte ai cittadini Partecipazione a programmi di formazione per gli operatori. Ci si impegnerà nella stesura di procedure per le diverse attività dello screening ai fini dell’accreditamento. Approfondire l’analisi delle Sono state attivate occasioni di Verranno organizzati audit e incontri periodici sia clinici che criticità riguardanti i percorsi confronto tra gli operatori per organizzativi per la discussione individuare gli interventi più diagnostici e terapeutici. appropriati al fine di migliorare i di casi e criticità organizzative. percorsi diagnosticoterapeutici. Assicurare su tutto il territorio Sono stati fatti incontri di Partirà a breve il progetto regionale l’estensione dei informazione e promozione “Educatori alla Salute nella programmi di screening alle dello screening della cervice Comunità” per la promozione persone domiciliate, in uterina con le donne immigrate tra gli immigrati dell’accesso ai servizi e agli screening particolare alle fasce di e focus group. oncologici. popolazione più svantaggiate Verranno diffusi agli stranieri ed emarginate come la materiali informativi in lingua. popolazione immigrata. Verranno organizzati incontri con le comunità di stranieri sul tema della prevenzione e degli screening. Adeguare il sistema informativo per chiamare anche le donne domiciliate. “Progetto di attivazione di un programma di screening dei tumori del colon-retto nella Regione Emilia Romagna” Coordinatore dott. M. Palazzi Obiettivi Il programma di screening del cancro del colon-retto è attivo dal 2005, perciò, nel corso del triennio 2005/2007 verrà messo a regime. Progetti Attivi Si stanno monitorando l’andamento e i risultati e sono stati predisposti gli strumenti per la valutazione di impatto (raccolta e stadiazione dei casi incidenti nei due anni precedenti lo screening). I dati disponibili mostrano una buona adesione allo screening (circa 50%). Progetti da attivare Dovrà essere completato il primo round organizzativo. Verrà esteso lo screening tramite colonscopia ai familiari di primo grado delle persone affette. È necessaria l’implementazione del sistema informativo. Verranno organizzate iniziative di comunicazione e promozione rivolte alla popolazione. Si dovranno definire i percorsi per la presa in carico del paziente da parte della chirurgia. Servizi da coinvolgere: Gruppo screening Cervice Dr M. Farneti U.O. Pediatria di Comunità e Cons.Fam. Dr. M. Tiboni U.O. Ginecologia Dr. S. Macrelli Cons. Fam. Cesena Dr. O. Rossi Cons. Fam. - Distretto Cesena - Savio Dr. D. Travisani Cons. Fam. - Distretto Rubicone IP N. Lombardi Cons. Fam. Cesena Dr I. Lucchi U.O. Anatomia Patologica Dr. F. Nuzzo U.O. Anatomia Patologica Ost. M. Pirini Cons. Fam. Cesena Ost. L. Forcelli Cons. Fam. Rubicone Dr. A. M. Amaducci Rapp. Medici Medicina Generale Dr. M. Ravegnani Rapp. Registro Tumori della Romagna Gruppo screening Mammella Dr.ssa M Faedi Servizio Oncologia Dr. B. Spada U.O. Chirurgia Dr .L Lucchi U.O. Chirurgia Dr. F. Nuzzo U.O. Anatomia Patologica TSRM Donatella Referente tecnici di Radiologia Castagnoli TSRM Carlo Bertaccini Capotecnico tecnici di Radiologia Dr.ssa A. Bagni Responsabile medici di Radiologia Dr Stefano Severi U.O. Medicina Nucleare Gruppo screening Colon Retto Dr. P. Pazzi Direttore Dip. Medicina Internistica CS C. Zaccariello Caposala endoscopia Dr. D. Bartolini U.O. Anatomia Patologica Dr. R. Bilancioni U.O Laboratorio Analisi Dr. F. Buccoliero Direttore Chirurgia Generale-Vascolare Dr. M. Farneti Distretto Cesena - Valle Savio Dr. A. Forgiarini MMG Referente per i MMG Prof. A. Santini Direttore Chirurgia Generale-Toracica Dr. V. Valmori Direttore Presidio Ospedaliero “Politiche vaccinali in Emilia Romagna nel triennio 2005-2007” Coordinatore dott. M. Farneti Obiettivi Mantenere e consolidare i livelli di copertura raggiunti nell’infanzia per tutte le vaccinazioni attualmente previste dal calendario regionale; . Progetti Attivi Gli ultimi dati a disposizione mostrano una buona copertura per le principali vaccinazioni raccomandate (anti Hib, morbillo parotite rosolia) Proseguire e completare l’attuazione del Piano Nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita; Nel corso del 2005 si è completato il recupero dei suscettibili per la vaccinazione antimorbillosa mentre è proseguito il recupero delle puerpere senza anticorpi antirosolia per la vaccinazione antirosolia. Da segnalare l’aumento rilevante delle puerpere non sieroprotette. Da verificare se tale aumento risenta dell’alto numero di puerpere straniere provenienti da Paesi ove non esiste una strategia vaccinale per la rosolia. È stato istituito nel Settembre 2006 un gruppo di coordinamento Aziendale per la sorveglianza ed il controllo della rosolia congenita che ha proposto un piano di intervento nelle donne straniere per proporre, quando necessario, la vaccinazione antirubeolica. Nel gruppo di coordinamento sono presenti il referente per la sorveglianza delle m. infettive, un pediatra della pediatria di comunità, un assistente sanitario del DSP, un ginecologo ospedaliero, un ostetrico ospedaliero, un ginecologo del consultorio familiare, un ostetrico del consultorio familiare, un neonatologo ospedaliero, un laboratorista. Sono state regolarmente inserite nel calendario “aziendale” le vaccinazioni del nuovo calendario vaccinale Introdurre nel calendario vaccinale dell’infanzia, le nuove vaccinazioni contro le infezioni invasive batteriche Progetti da attivare Valutare le necessità in termini di risorse da dedicare alle strategie di vaccinazione straordinarie (Piano Nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita) e all’introduzione di nuove vaccinazioni nel calendario routinario dell’infanzia (pneumococco, meningococco) - seconda dose antimorbillosa ai bambini e agli adolescenti - iniziative mirate a donne in età fertile (straniere…) - miglioramento sorveglianza rosolia congenita - ottimizzazione sorveglianza morbillo rosolia (conferma sierologia diagnosi) (antipneumococco antimeningococco C); e regionale. Per quanto riguarda la vaccinazione contro il meningococco C si è deciso dal 2007 di vaccinare contemporaneamente le coorti del 16° anno e del 14° in modo tale che dopo tre anni si porti la vaccinazione al 14° anno semplificando le chiamate vaccinali e risparmiando risorse. Ottimizzare l’offerta vaccinale Attraverso le segnalazioni dei Occorre migliorare le coperture per le persone a rischio malati cronici dei pediatri di vaccinali antinfluenzali del che vengono personale sanitario. aumentato (es. antinfluenzale, famiglia annualmente presentate alla antivaricella, AUSL (contratto integrativo antipneumococco, regionale per la pediatria di antimeningocco, antiHib); famiglia) si sono estrapolate le categorie e i soggetti a rischio di area pediatrica per offrire loro le vaccinazioni raccomandate secondo le varie patologie. Questo lavoro ha permesso di costruire una anagrafe dei soggetti a rischio che è stata inserita nella anagrafe vaccinale per cui il sistema informatico ora può gestire anche le chiamate per vaccinazioni raccomandate per categorie a rischio. Per adulti: è in corso dal 2003 una campagna di vaccinazione antitetanica con chiamata attiva dei soggetti di 65 e 75 anni di età, essendo quella degli anziani la fascia di popolazione più a rischio non avendo mai effettuato nella maggior parte dei casi , un ciclo di vaccinazione antitetanica; è aumentata nel 2005 la copertura con antinfluenzale dei soggetti sopra i 65 anni di età con un tasso del 72% tramite un coinvolgimento sempre maggiore dei MMG. Inoltre i MMG sono stati sensibilizzati per l’offerta attiva ai soggetti a rischio della vaccinazione antipneumococcica, sempre in occasione della campagna di vaccinazione antinfluenzale. - Nella AUSL di Cesena la informatizzazione delle attività vaccinali in area pediatrica (018 anni) è attiva da oltre 15 anni. Da due anni è stato sostituito il programma informatico che gestisce sia le vaccinazioni che i bilanci di salute dei pediatri di base, - è in fase di sperimentazione il collegamento con i pediatri di base in modo che abbiano in linea la scheda vaccinale dei propri assistiti. E’ attivo anche il collegamento fra anagrafe vaccinale dei minori e anagrafe vaccinale dei maggiorenni - è operativo dal 30 Settembre 2006 il nuovo applicativo ONVAC “Gestione Adulti”, che utilizza lo stesso programma per l’informatizzazione delle vaccinazioni pediatriche; in questo modo tutti i dati vaccinali inseriti nell’Ausl avranno un unico sistema di gestione. Questo nuovo programma consentirà inoltre la messa in rete dei dati di copertura vaccinale antitetanica con i punti di Pronto Soccorso per riuscire così a diminuire l’utilizzo di immunoglobuline per l profilasi del tetano Formazione degli operatori e La informazione dei cittadini informazione dei cittadini avviene in parte con il materiale regionale (neonati) e in parte con lettere ad hoc al momento delle chiamate vaccinali (dalla prima dose MPR alla vaccinazione dei sedicenni per il meningococco C). La formazione degli operatori è costante, in particolare si sono svolti incontri sulle nuove vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale. E’ stata programmata una attività di formazione per quanto riguarda la vaccinazione antirosolia delle puerpere sieronegative rivolto agli operatori di area ostetrica. Una Ottimizzare il funzionamento delle anagrafi vaccinali in tutte le AUSL della Regione (informatizzazione); volta all’anno si incontrano regolarmente i pediatri di famiglia per valutare insieme i risultati raggiunti, in particolare nel campo della profilassi vaccinale. Servizi da coinvolgere: - Servizio Materno infantile Servizio Igiene Pubblica - Servizio di Epidemiologia e Comunicazione - Dip Cure Primarie - Ufficio Formazione e aggiornamento - Direzione presidio ospedaliero - …………………………………………………… “Progetto di medicina preventiva attiva e integrata per la riduzione del rischio cardiovascolare, diffusione di strumenti di medicina preventiva e miglioramento dei comportamenti orientati alla prevenzione” Coordinatore dott. F. Biondini Obiettivi Prevenzione del Rischio Cardiovascolare (Strategie già attivate) Progetti Attivi Progetti da attivare - Piani per la Salute: Cultura della salute e stili di vita sani - Promozione attivià fisica: Libretto dello sportivo Certificato di idoneità alla pratica sportiva tra i LEA per i minorenni e i disabili Campagna informativa: “La salute vien giocando” -Sorveglianza Obesità infantile - Sorveglianza Obesità adulti (studio Passi) - Prevenzione e lotta al tabagismo progetto “Liberi dal fumo”: Prevenzione fumo nella scuola dell’obbligo Prevenzione fumo per interventi MMG Corsi intensivi per smettere di fumare Ospedali e servizi sanitari senza fumo Cuccioli senza fumo Diffusione carta del rischio cardiovascolare e corretta applicazione della nota AIFA 13 2005 - Gruppo di studio regionale per definire linee di indirizzo per l’utilizzo delle nuove carte del rischio cardiovascolare globale da parte dei MMG (RER) - Il documento ratificato dalla Commissione Regionale del Farmaco è stato trasmesso a tutte le ASL con indicazione di renderlo disponibile a tutti i MMG, PLS e altri specialisti coinvolti nella prevenzione cardiovascolare anche inserendolo in momenti di formazione ECM appropriati 2007 (Aziende) Al termine del 2005 è stato somministrato a tutte AUSL un questionario per censire iniziative attivate localmente e finalizzate alla valutazione del RCG e riguardanti: - Iniziative di natura formativa, informativa utilizzo di programmi informatici per la prevenzione del RCG - Adozione sperimentale dell’algoritmo per il calcolo del RCG nei pacchetti informatici utilizzati dal medico di medicina generale; - Pubblicizzazione del sito internet Cuore www.cuore.iss.it ai medici e altri operatori sanitari; A livello locale: -nel gennaio 2005 sono state approvate le linee guida locali per la gestione del paziente Iperteso - nel corso del 2006 la ASL di Cesena ha realizzato un corso di formazione per i MMG (due edizioni) sul rischio cardiovascolare e sull’utilizzo delle carte per la valutazione del RCG. - Sempre nel 2006 è stato fatta un’analisi dell’appropriatezza delle prescrizioni in relazione alla nota AIFA 13 in tre NCP Prevenzione primaria individuale 2006 Primo semestre 2007 1. Identificazione azioni prioritarie per integrare le Carte del Rischio nel decision making diagnostico dei MMG tramite l’utilizzo dei NCP come laboratori organizzati sulla popolazione (RER) Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Forlì: percorso formativo di integrazione professionale (farmacisti partecipano ai A livello regionale programmi audit presso i NCP, distretti, medicine di gruppo che si sono rese disponibili alla sperimentazione volta ad integrare la valutazione del RCG nei percorsi di assistenza dei MMG Novembre 2007 seminario regionale Per presentare ai MMG i programmi di formazione e condividono conoscenze EBM su argomenti rilevanti per la MG). Nel 2005 un pacchetto formativo per i NCP prevedeva tre moduli sul RCG: uno sull’uso delle carte del rischio e due sull’utilizzo dei farmaci assoggettati alla nota AIFA 13) 2. Inserimento delle carte del rischio nei programmi di sorveglianza epidemiologica nelle singole Ausl /distretti tramite la riconvocazione del sottogruppo del CRF per la nota AIFA 13 (RER) Sottogruppo CRF: - formulare indirizzi sulla prescrizione appropriata e sul monitoraggio dei pz trattati con alte dosi di statine, di associazioni di farmaci soggetti a prescrizione da parte di centri individuati dalle aziende Sanitarie, prescrizione omega 3 - rapporti con i MMG, liste di attesa - monitoraggio e consumo dei farmaci 3. Raccolta dati relativi a tutti i corsi formativi attivati sul tema dalla Regione e/o con il suo patrocinio relativi alla diffusione delle tematiche del Piano Nazionale della Prevenzione (anche da singole AUSL, Distretti) (RER) 4. Preparazione di uno slide kit divulgativo sulla prevenzione cardiovascolare e la valutazione del RCG. Gli eventi formativi si configurano come formazione sul campo e concorrono all’acquisizione dei crediti ECM (RER) risultati della prima esperienza di audit condotta nel primo semestre 2007 in modo da allargare per il 2008 l’adesione progettuale ad altre aziende sanitarie Inserimento del tema della prevenzione del RCG e dell’’utilizzo delle carte nel programma didattico del corso di formazione specifica in MG. Raccolta dati sulle attività di formazione svolte: n° di ore di formazione sul tema RCG, n° pz per tirocinante sui quali è stata applicata la carta Questionario specifico somministrato ad un campione casuale di tirocinanti a metà 2007 e a fine anno per valutare le ricadute della formazione (RER) Ricognizione banche dati disponibili e dati epidemiologici 2006 Ricognizione da parte della regione delle banche dati disponibili e dei dati epidemiologici pubblicati in letteratura nel campo delle malattie cardiovascolari per: 1.comparare le esperienze di prevenzione precedenti per integrarle con il PNP 2. creare dei pooling projects basati su parametri comuni raccolti con metodi standardizzati; 3. identificare strumenti più analitici/specialistici di valutazione, validazione o monitoraggio dei trend temporali dei fattori di rischio, dei comportamenti dei cittadini e degli strumenti utilizzati per il decision making in prevenzione primaria. (RER) Ricognizione e classificazione della letteratura e dei progetti anche non pubblicati che fanno parte del patrimonio delle singole aziende che saranno invitate a trasmettere e quindi a valorizzare i propri dati di possibile valenza applicativa nell’ambito del PNP, dopo opportuna revisione critica (RER) Progetto di prevenzione cardiovascolare primaria in Medicina Generale: laboratorio sperimentale di progetto Progetto sperimentale in 5 aziende della Regione, rivolto anche a MMG di altre Aziende che partecipano ad altri progetti nazionali o locali sullo stesso tema che intendono aderire al progetto Servizi da coinvolgere: - Dipartimento Cure Primarie - Medici di Med. Generale - Cardiologia - Servizio di Epidemiologia e Comunicazione 2007 Analisi descrittiva e inferenziale dei risultati ottenuti dai laboratori di popolazione I dati derivati da questa ricognizione e dai laboratori di popolazione (contenenti le specificità territoriali relative ai comportamenti e allo stile di vita, alla distribuzione dei fattori di rischio, alla percezione del rischio da parte dei cittadini) verranno resi disponibili in formati differenziati a diverso livello di complessità, alle strutture e ai professionisti delle Aziende sanitarie e dei distretti, alle associazioni di volontariato/di cittadini. I dati verranno diffusi attraverso iniziative di vario genere concordate con le Aziende Sanitarie alla fine del 2007. (RER) “Gestione integrata del diabete per la prevenzione delle complicanze” Coordinatore dott. F. Biondini Obiettivi Attuare le linee guida regionali per la gestione integrata del diabete mellito. Progetti Attivi Progetti da attivare Obiettivo 1 Attuare la gestione integrata e monitorare l’andamento 2005 - individuato un referente distrettuale ed un referente ospedaliero per l’attuazione delle linee guida, che concorrono a formare il gruppo di coordinamento regionale, con il compito di individuare gli obiettivi annuali e di verificarne l’attuazione - Istituite le Commissioni Provinciali, indicate dalla circolare n. 14/03, rappresentative dei soggetti coinvolti (Diabetologi, MMG, Associazioni dei Pazienti, Direttori/Responsabili di Dipartimento Cure Primarie (DCP) e di Presidio Ospedaliero, Referenti Aziendali individuati dalle Aziende) con la funzione di monitorare l’applicazione delle linee guida e di garantire uniformità di applicazione in ambito aziendale - organizzato almeno un incontro di presentazione delle linee guida, possibilmente comune tra Servizi Diabetologici (CD) e MMG, a cura dei DCP e dei Presidi Ospedalieri - concordare un fac simile di modello di adesione da parete del paziente al passaggio alla gestione integrata - elaborata una scheda individuale, comune tra MMG e Centro Diabetologico (CD), contenente l’elenco minimo dei dati per ogni paziente in carico e gli indicatori di monitoraggio 2007 Effettuare la raccolta dei dati relativi agli indicatori di processo e di esito individuati, con trasmissione dei dati aggregati alla Regione Partecipazione ai gruppi di lavoro regionali e di Area Vasta con lo scopo di condividere a livello regionale un modello comune di applicazione del protocollo di gestione integrata del diabete 2006 - Presso i Servizi diabetologici: individuare i pazienti eleggibili per la gestione integrata e le modalità per il passaggio graduale al MMG - Stimare il numero complessivo dei pazienti diabetici, attraverso le banche dati disponibili - Verificare la percentuale di popolazione immigrata - Definire percorsi clinici, organizzativi e di comunicazione tra CD e MMG - Effettuare la raccolta dati omogenea tra MMG e CD (cartacea e/o informatizzata), secondo l’elenco minimo di dati concordato, con gli indicatori di monitoraggio, per il monitoraggio della gestione integrata comune tra CD e MMG, con trasmissione dei dati aggregati alla Regione - Sperimentare un sistema di monitoraggio delle complicanze attraverso le schede di dimissione ospedaliera (NO) si con i medici La Azienda USL di Cesena nel corso del 2006 prosegue il Progetto di gestione integrata ospedale territorio della patologia diabetica, già avviato sperimentalmente fin dal secondo semestre 1999. In particolare attraverso lo strumento dell’Accordo Locale con i Medici di Medicina Generale nell’anno in corso si è provveduto alla implementazione del progetto, attraverso la condivisione di una base di dati sulla popolazione diabetica in carico. Nello specifico si è dato corso nei mesi di giugno e luglio 2006 alla informatizzazione della banca dati dei pazienti diabetici di tutti i MMG partecipanti, attraverso la installazione di un software dedicato per l’inserimento degli indicatori di monitoraggio concordati in sede locale, in linea con le linee guida regionali a suo tempo prodotte. I medici pertanto sono impegnati a trasmettere un tracciato record che contiene: - cognome e nome del paziente arruolato - Codice Fiscale - data delle visite presso lo studio del MMG - data delle visite cardiologiche + ECG - data dei fondi oculari - data e valore di HbA1C - data e valore di microalbuminuria Le informazioni ricevute vengono elaborate a cura del Dipartimento di Cure Primarie, e rappresentano la base per la valutazione ed il monitoraggio a cura della Commissione mista ospedale territorio, istituita ad hoc. Obiettivo 2 Realizzare un piano di formazione degli operatori Formazione per i MMG per la gestione dei farmaci ipoglicemizzanti (anno 2005 e 2006) A livello locale sono state elaborate delle linee guida condivise tra ospedale e territorio per la gestione dei farmaci - Formazione del team diabetologico per l’educazione terapeutica - Formazione al counsellig per MMG e Servizi di diabetologia (febbraio 2007) Obiettivo 3 Mettere a punto un piano di attività educativo formativo per i pazienti Servizi da coinvolgere: - Dipartimento Cure Primarie - U.O Malattie metaboliche e Diabetologia - Dietista Ospedale - Medici di Med. Generale - …………………….. Rilevazione delle attività svolte dalle associazioni dei pazienti Sperimentazione in alcune realtà di iniziative condotte secondo i criteri indicati dalle “Linee guida per l’organizzazione e la conduzione di corsi educativi residenziali e non residenziali rivolti agli adulti affetti da diabete di tipo 1 e di tipo 2”, elaborate dalla Commissione diabetologica regionale “La prevenzione della patologia indotta dall’ambiente costruito” Coordinatore dott. L. Salizzato Obiettivi Progetti Attivi Progetti da attivare Stesura, sperimentazione e adozione formale di linee guida per la definizione generale dei contenuti igienico sanitari degli strumenti di pianificazione territoriale - Partecipazione al gruppo tecnico di coordinamento - Stesura linee guida - Partecipazione alla sperimentazione delle linee guida - Definizione linee guida e proposta di adozione Stesura, sperimentazione e adozione formale di linee guida specifiche per la valutazione dei contenuti igienico sanitari degli strumenti di pianificazione territoriale in tema di: esercizio fisico, incidentalità stradale, accessibilità, verde pubblico e spazi di socializzazione - Partecipazione al gruppo tecnico di coordinamento - Stesura linee guida - Partecipazione alla sperimentazione delle linee guida - Definizione linee guida e proposta di adozione - Partecipazione al gruppo tecnico di coordinamento - Stesura linee guida - Partecipazione alla sperimentazione delle linee guida - Definizione linee guida e proposta di adozione Stesura, sperimentazione e adozione formale di linee guida specifiche per la valutazione dei contenuti igienico sanitari degli edifici in tema di esercizio fisico, socializzazione e prevenzione degli incidenti domestici Servizi da coinvolgere: - Servizio Igiene Pubblica - Servizio di Epidemiologia e Comunicazione “Prevenzione delle recidive nei soggetti che già hanno avuto accidenti cardiovascolari” Coordinatore dott. F. Biondini Obiettivi Obiettivo 1 Sviluppo del sistema informativo sugli eventi cardiovascolari acuti Progetti Attivi Progetti da attivare 2007 Migliore definizione della stima Istituzione di un gruppo di delle recidive e prevalenza lavoro multidisciplinare con la (follow up più lungo, altre partecipazione di esponenti patologie oltre IMA, ecc). della Commissione cardiologica e cardiochirurgica Ripetizione della valutazione regionale, dell’Agenzia degli indicatori concordati Sanitaria Regionale, di alcune (Gruppo di lavoro regionale) qualificate Unità di Epidemiologia delle AUSL. 2008 Definizione di un indicatore di Definitiva messa a regime del incidenza. sistema informativo (Gruppo di lavoro regionale) Prolungamento dell’osservazione della coorte di pazienti con IMA per la stima delle recidive (Gruppo di lavoro regionale) 2006 Obiettivo 2 Definizione percorsi integrati e facilitati ospedale-territorio 2007 Adozione nelle strutture del SSR della lettera di dimissione sul modello standard Attualmente l’Ospedale di Cesena ha adottato una lettera con le Condivisione con le strutture informatizzata farmacologiche ospedaliere e con i dipartimenti prescrizioni (principio attivo) del paz di cure primarie. (Gruppo di lavoro regionale) cardiopatico dimesso 2006 degli elementi Azione A. lettera di dimissione Definizione del paziente con evento essenziali per la lettera di dimissione e redazione del cardiovascolare acuto modello standard della lettera. Azione B. La stratificazione del 2006 rischio Stesura del documento di stratificazione del rischio (Gruppo di lavoro regionale) Azione C. il percorso del 2006 paziente dimesso dopo evento Definizione di un protocollo di cardiovascolare acuto collaborazione tra ospedali e NCP per il contatto dei MMG dei pazienti ricoverati per eventi cardiovascolari acuti (Regione farà studi campione per verificare i percorsi attivati) A Cesena è attivo un Progetto sperimentale coordinato dal Dr Pieri sulla gestione domiciliare del paziente dimesso dopo Scompenso cardiaco. Esistono poi dei percorsi di dimissione legati a specifiche aree AUSL A gennaio 2007 viene attivato il primo corso per smettere di fumare rivolto a pazienti che hanno avuto un evento cardiovascolare acuto (Referente Dr.ssa Barbara Novelli) 2007 Formazione del personale sanitario coinvolto nel counselling 2006-07 Esami dei materiali informativi già disponibili e loro adattamento per le specifiche esigenze locali (Gruppo di lavoro regionale) 2007-2008 Organizzazione e svolgimento di eventi formativi su: -criteri di stratificazione del rischio e percorsi conseguenti - strumenti per aumentare adesione a terapia - Stili di vita e in particolare il ruolo dell’attività fisica nel recupero funzionale e nelle riduzione della probabilità di recidiva Obiettivo 3 Counselling Obiettivo 4 Formazione del personale sanitario 2008 Sperimentazione di attività di counselling strutturata e monitorata DCP Asl di Cesena prevede di programmare per il 2007 la formazione dei MMG su alcuni specifici argomenti: -Ipertensione -Gestione integrata ospedale e territorio dei pazienti con scompenso cardiaco - Terapia anticoagulante orale (TAO) -Trattamento farmacologcio delle Dislipidemie 2007 Obiettivo 5 Informazione ed educazione sulle malattie cardiovascolari 2006 del materiale Raccolta, selezione e utilizzo di Utilizzo materiale informativo già divulgativo anche attraverso le farmacie convenzionate pubblicato Definizione di apposite Attivazione dei “Laboratori del istruzioni di comportamento in Cittadino Competente” relazione alle condizioni di inquinamento atmosferico dedicate ai soggetti cardiopatici (monitoraggio: presenza di apposite istruzioni sul sito web: “Liberiamo l’aria”) (Gruppo di lavoro regionale) Obiettivo 6 Riduzione degli errori di terapia Servizi da coinvolgere: - Dipartimento medicina specialistica - Servizio di Epidemiologia e Comunicazione - Dipartimento Cure Primarie - Medici di Med. Generale - Medicina interna Ospedale Messa a regime delle pagine informative sulla connessione tra inquinamento atmosferico e eventi cardiovascolari citato nel sito web (RER) 2007 Definizione del processo di controllo della continuità del trattamento farmacologico domiciliare Elaborazione di un documento di istruzioni operative (Gruppo di lavoro regionale) “Sorveglianza e prevenzione dell’Obesità” Coordinatore dott. M. Palazzi Obiettivi Obiettivo 1 Sorvegliare il fenomeno Azione A Monitoraggio età evolutiva Azione B Monitoraggio età adulta Progetti Attivi Progetti da attivare Ausl di Cesena, nel corso del 2006 è stata completata l’elaborazione dei dati raccolti per le fasce di età 6 e 9 anni; Previsione: E’ stato costituito un gruppo di lavoro coordinato dal SIAN (più Servizio di Epidemiologia, Pediatria di Comunità, UO Pediatria Ospedaliera, Volontariato e Servizio Scuole del Comune) per la predisposizione della indagine sui ragazzi di 13 anni (2007). raccolta dati anche su ragazzi di 17 anni (nel 2008) Per la sorveglianza epidemiologica della popolazione adulta è stato elaborato e diffuso il report dell’indagine PASSI del 2005 Previsione: - Nel 2007 attivazione sorveglianza PASSI - Formazione sui risultati PASSI ai medici di medicina generale. (Serv. Di Epidemiologia e Comunicazione) Obiettivo 2 Il mondo della scuola Azione. Realizzazione di interventi rivolti al mondo della scuola per il miglioramento della qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica e per la promozione di corretti stili di vita. Obiettivo 3 Comunicare ed Educare Azione. Interventi di comunicazione ed educazione nutrizionale e promozione di stili di vita sani. - Sono state elaborate delle linee guida per gli addetti del settore per il miglioramento della qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica che verranno diffuse in Autunno - Si è collaborato con l’osservatorio agroambientale per la promozione, in ambito scolastico, di distributori automatici di frutta e verdura. - Nell’anno scolastico 2005-06 sono stati realizzati i seguenti interventi di educazione alla salute nelle scuole: • Progetto Five a Day (scuole Elementari) 2 classi ,persone raggiunte: 2 insegnanti, circa 50 studenti e 100 genitori. Progetto Educazione Nutrizionale (scuole Medie Inferiori e Superiori ) 6 classi ,persone raggiunte: 6 insegnanti e circa 175 studenti. - Attivazione di un’anagrafe regionale dei servizi di ristorazione scolastica (il SIAN parteciperà al gruppo regionale) - Nell’anno scolastico 2006-07 proporre alle scuole interventi di educazione alla salute su progetti di educazione nutrizionale e promozione del consumo di frutta e verdura (Serv. Epidemiologia e Comunicazione in coll. con pediatria di comunità) - Incontri con la popolazione su stili alimentari sani e promozione della attività fisica ( Quartieri, associazioni di volontariato, Amministrazioni Comunali) -Sono stati attivati dal 2003 dei “corsi Psicoeducativi per persone obese o in soprappeso”(6 corsi nel 2006) - Strutturare una rete locale per la distribuzione dei Report regionali prodotti dal sistema di sorveglianza (a cura del SIAN) - Predisporre una banca dati regionale dove raccogliere tutti gli interventi di formazione, educazione nutrizionale e promozione di stili di vita sani realizzati nelle ASL ( a cura del gruppo regionale cui partecipa il SIAN) -Sviluppare gli incontri con la popolazione -organizzare Corsi Psicoeducativi per persone obese o in soprappeso. (Serv. di Epidem. e Com.) Obiettivo 4 Cominciare subito Azione. La donna in gravidanza: promozione dell’allattamento al seno e dell’adozione di un corretto stile alimentare Azione. Incidere Obiettivo 5 Muoversi sui processi di organizzazione della città per rendere facile e accessibile a tutti lo svolgimento di una regolare attività fisica) Obiettivo 6 Supportare i soggetti a rischio Azione. Sperimentazione percorsi od interventi di supporto nutrizionale indirizzati a gruppi di bambini/adolescenti obesi - Per la promozione dell’allattamento al seno, l’UO di Ostetricia e il reparto di Terapia Intensiva neonatale e pediatrica stanno concludendo la procedura prevista dalla OMS per essere dichiarati “Ospedale Amico dei Bambini”. - Presso i Consultori Familiari viene attuata una consulenza sull’allattamento da parte delle ostetriche. - E’ stato attivato un numero verde per l’allattamento al seno. - È stata condotta una indagine sull’allattamento e sui motivi di sospensione, che dovrà fornire, una volta elaborati i dati, informazioni utili per l’impostazione di interventi. - Formazione dei PLS sullo svezzamento - Indagine conoscitiva su alimentazione nel primo anno di vita tra i PLS - Elaborare strumenti informativi per i genitori con un’ottica transculturale -organizzare Corsi Psicoeducativi per genitori di bambini, con meno di un anno di età, a rischio di obesità. ( Pediatria di Comunità) - Per la promozione della attività fisica è stata rilanciata la campagna “Sali le scale e sale la salute” che prevede l’affissione di cartelli vicino agli ascensori - è stato attivato nel comune di Cesena un percorso casa e scuola (Walking Bus) - sono stati realizzati progetti per la Promozione della Attività fisica nel comune di San Mauro Pascoli (“ San Mauro si mette in moto”) e a Bagno di Romagna - Sono in corso gruppi di lavoro con Amministrazione Comunale di Cesenatico per organizzare iniziative e percorsi per la promozione della attività fisica Costituito gruppo di lavoro per la programmazione di interventi rivolti all’area materno infantile, in particolare si stanno definendo le strategie per presa in carico precoce dei bambini a rischio di obesità e di quelli obesi. -Formazione degli operatori dei DSP in tema di impatto sulla promozione dell’attività fisica dei progetti di pianificazione territoriale e infrastrutturale (a cura della Regione) - Stesura di linee guida per valutazione interventi di pianificazione territoriale rispetto a promozione dell’attività fisica ( a cura della Regione) -organizzare e promuovere nei comuni dei percorsi pedonali o ciclistici -formare i MMG al counselling per la promozione del movimento (Serv. di Epidemiologia e Comunicazione) Attivazione gruppo regionale per stesura Linee Guida Obiettivo 7 Vigilare Azione. Verifica della qualità nutrizionale dei prodotti al consumo e promozione di una corretta informazione al consumatore Per quanto riguarda le attività di vigilanza sulla qualità nutrizionale sono state realizzate verifiche su alcuni prodotti commercializzati come integratori alimentari. Servizi da coinvolgere: - Servizio di Epidemiologia e Comunicazione - Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione - Servizio igiene Pubblica - U.O Malattie metaboliche e Diabetologia - Dietista Ospedale - Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole - Servizio Materno infantile - Pediatria di Comunità - Consultorio Familiare - U.O Ostetricia e Ginecologia - U.O Pediatria - Pediatri di base - Dipartimento Cure Primarie - Medici di Med. Generale - Medicina interna Ospedale - Avviare tavoli di confronto con associazioni e gruppi di interesse (SIAN) - partecipazione a programmi regionali di controllo (SIAN) “Sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali” Coordinatore dott. L. Salizzato Obiettivi Progetti Attivi Progetti da attivare Sorveglianza Approfondire le conoscenze relative agli “accadimenti in sé”, ai determinanti che li hanno indotti e ai fattori di protezione individuale. Obiettivo A. Studio di un sistema di sorveglianza dell’outcome basato sui dati integrati dei servizi di Pronto Soccorso, 118, SDO e archivi di mortalità. (risultato da ottenere:) - Predisporre uno strumento operativo capace di raccogliere e ordinare tutti i dati relativi alle condizioni di salute delle persone coinvolte in incidenti stradali sul territorio della regione e studiarne l’applicabilità su tutto il territorio regionale Integrazione dati sanitari con quelli provenienti dalle forze dell’ordine Realizzare/sperimentare un sistema di sorveglianza basato sull’integrazione dei dati relativi all’incidente (tempo, luogo modalità, detenuti dalle forze dell’ordine), e alle sue conseguenze in salute (lesioni ed esiti, a disposizione del SSR) al fine di realizzare delle mappe del rischio, strumenti di identificazione scientifica dei luoghi dove determinanti ambientali fanno precipitare gli eventi Traumi cranici in Area Vasta Romagna, ricoveri ospedalieri e mortalità (1999-2003) set. 2005 Incidenti stradali nelle Province della costa ER (1994-2003) mar. 2005 Nel corso del 2006 si è sottoscritta, assieme all’AUSL di Forlì, una convenzione con la Provincia di Forlì – Cesena per lo sviluppo di un sistema integrato di sorveglianza, inoltre si è sviluppato un analogo progetto di sorveglianza in collaborazione con il Comune di Cesena Partecipazione al gruppo di lavoro regionale che costituirà lo strumento operativo attraverso: - Analisi flussi correnti SDO e REM per controllo di completezza e qualità del dato, ed eventuale richiesta di interventi migliorativi - Analisi tracciati record dei data base del PS e del 118 per stabilire quali campi raccogliere - Analisi software utilizzati per la raccolta dati e studio di un sistema con cui raccogliere le informazioni - Studio modalità di linkage - Studio modalità per superare vincoli burocratici amministrativi Implementazione osservatorio provinciale sugli incidenti stradali Obiettivo B Rinforzare l’analisi epidemiologica sui fattori di rischio inerenti la traumatologia stradale con particolare riferimento al non uso dei dispositivi di sicurezza individuale Partecipazione allo Studio PASSI (misurazione comportamenti riportati) Partecipazione allo studio ULISSE (misurazione diretta comportamenti) Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale (stesura protocollo, ricezione ed elaborazione dati rilevati, diffusione dei risultati) Partecipazione ad indagine regionale ad hoc per valutare i fattori di rischio attraverso la misurazione diretta dell’uso del casco, delle cinture di sicurezza e del seggiolino da parte degli utenti della strada: Organizzazione ed esecuzione di giornate di apprendimento teorico e pratico per i nuovi rilevatori del progetto Ulisse Obiettivo C Valutare conoscenze ed opinioni sui comportamenti alla guida e sui fattori associati all’incidentalità stradale in stati di popolazione target Partecipazione allo Studio PASSI Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale (stesura protocollo, formazione personale coinvolto nelle inchieste, ricezione ed elaborazione dati rilevati, diffusione dei risultati) Partecipazione ad indagini ad hoc su fasce di popolazione a rischio su base campionaria a rappresentatività regionale: Identificazione personale rilevatore Esecuzione corsi teorico-pratici per i nuovi rilevatori Individuazione luoghi in cui effettuare le rilevazioni Effettuazione osservazioni Invio dati al coordinamento tecnico Prevenzione Iniziative specifiche, di comprovata efficacia, per modificare i comportamenti a rischio, promuovere l’utilizzo dei sistemi di protezione individuale, migliorare le infrastrutture stradali e l’utilizzo del territorio. Obiettivo A. Sviluppo di alleanze con le forze dell’ordine per intensificare i controlli sulla strada, soprattutto rispetto all’uso dei dispositivi di protezione individuale: seggiolino di sicurezza per bambini, cinture di sicurezza, casco Partecipazione ai lavori della Conferenza permanente per la sicurezza, costituita presso la Prefettura di FC. Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale (individuazione modalità di programmazione negoziata di iniziative per intensificare i controlli sulla strada presso l’Osservatorio e il Coordinamento dei Piani per la Salute) Presentare e sostenere il programma di intensificazione dei controlli sulle strade presso l’Osservatorio Provinciale e il Coordinamento dei PPS. Obiettivo B Informazione/educazione sull’uso dei DPI preferibilmente in associazione e in sinergia con quanto previsto dall’obiettivo A Si sono ulteriormente sviluppati i progetti di educazione alla sicurezza stradale nelle Scuole inferiori e superiori ed i percorsi sicuri casa - scuola, Partecipazione ai lavori del coordinamento tecnico per: - Stesura protocollo, attuazione e verifica - predisposizione delle proposte informative ed educative per i cittadini e per la formazione dei formatori - individuazione modalità con cui le ASL formeranno i formatori - analisi e diffusione dei risultati ASL: - organizzazione ed esecuzione della formazione dei formatori - esecuzione della campagna informativa per la parte che da esse dipende - verifica di efficacia utilizzando obiettivo specifico B di sorveglianza Si è progettato un intervento (allacciali alla vita), da realizzare nel 2007, per la promozione della sicurezza stradale nel trasporto dei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, con la partecipazione di pediatri di comunità e ospedalieri, di insegnanti di asilo nido e scuole materne, di agenti di Polizia Municipale realizzazione intervento programmato (allacciali alla vita) Obiettivo C Sviluppo delle alleanze con le forze dell’ordine per la verifica della guida in stato di ebbrezza Attività svolta dal SERT, anche con mezzo mobile all’uscita delle discoteche Partecipare alla predisposizione di strumenti regolamentari che individuano le modalità di esecuzione e conservazione dei campioni di sangue per la verifica della guida in stato di ebbrezza. Obiettivo D Campagne informative a diffusione regionale/locale per ridurre la guida in stato di ebbrezza Attività realizzate: • Notti sicure (Unità Mobili) • Progetto “Vivere il massimo rischiando il minimo” campagna di prevenzione generale Ricerca “L’impatto sui giovani della campagna Vivere il massimo rischiando il minimo” Partecipazione alle attività regionali Prosecuzione dei progetti avviati a livello locale Partecipazione alle attività promosse dalla Regione Obiettivo E Miglioramento della qualità delle certificazioni di idoneità alla guida Obiettivo F Valutazione, da parte degli uffici preposti del DSP, della sicurezza stradale in ogni progetto di Pianificazione Territoriale ed infrastrutturale presentata all’Ausl per i pareri di legge. Si è svolto nel 2005 il primo corso di aggiornamento sulla sicurezza stradale per il personale degli Enti Locali, degli studi professionali e degli operatori del DSP, organizzato in collaborazione con lo Sportello Unico per l’Edilizia dei Comuni del Cesenate. Viene eseguita una valutazione sistematica dell’applicazione dei criteri della sicurezza stradale alle pianificazioni urbanistiche ed alla progettazione dei nuovi insediamenti produttivi. Dal 2006 è stato inserito tra i criteri di progettazione per la sicurezza stradale quello relativo ai percorsi sicuri casa scuola. Va realizzata una prima valutazione dei risultati concretamente ottenuti. Partecipazione ai lavori della Commissione tecnica Regionale Strumenti Urbanistici per: predisposizione, sperimentazione e adozione formale di linee guida per la valutazione degli strument di pianificazione territoriale dal punti di vista della sicurezza stradale. Progettazione e realizzazione di iniziative formative per gli operatori dei DPS e degli Enti Locali, Ordini professionali, scuole tecniche. Progettazione e realizzazione del secondo corso locale sulla sicurezza stradale per i professionisti. Avvio di un’attività di valutazione sull’applicazione dei criteri di sicurezza stradale alle progettazioni urbanistiche ed edilizie. Obiettivo G Collaborazione con l’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza nella campagna di informazioneeducazione alla guida sicura nelle scuole e nelle autoscuole. Promozione nel 2006 di un tavolo provinciale per il coordinamento delle attività di educazione alla salute Tesi di Laurea in Psicologia su “Valutazione di efficacia del progetto di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole” Partecipazione al coordinamento provinciale per le attività educative (catalogo provinciale e valutazioni di efficacia) e ulteriore sviluppo delle iniziative aziendali Azione A. Formazione dei formatori di scuole e autoscuole sui rischi per la salute presenti sulle strade e sull’importanza dell’uso dei DPI, oltre che sulle modalità con cui comunicare i contenuti ai giovani Partecipazione alle attività regionali Azione B. Inserire la rete di centri e le iniziative di prevenzione alcologica nei percorsi di formazione dei giovani alla guida Partecipazione alle attività regionali Unità operative da coinvolgere: Epidemiologia e Comunicazione Igiene e Sanità Pubblica Prevenzione Salute Ambienti di Lavoro Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole Pediatri di base Medici di Med. Generale Servizio Dipendenze Patologiche Pediatria di Comunità Pediatria ospedaliera Pronto Soccorso Emergenza Urgenza 118 Medicina riabilitativa ospedaliera Neurochirurgia Medicina Legale Da completare con ulteriori azioni previste dal PPS: • Promuovere attività di assistenza a sostegno delle vittime della strada e dei loro famigliari. • Ricercare forme di collaborazione con i mass media locali, per sostenere una comunicazione positiva. • Promuovere e controllare, negli ambienti di lavoro che si svolgono per strada, la valutazione dei rischi, verificare l’uso dei dispositivi di protezione individuale (casco, cintura), contrastare l’abuso di sostanze e farmaci con effetti secondari a rischio per una guida sicura. Avviare il progetto anche nella nostra Azienda in collaborazione con RSPP. “Sorveglianza e prevenzione degli incidenti domestici” Coordinatore dott. M. Palazzi Obiettivi Progetti Attivi Sorveglianza: obiettivo A Predisporre strumento operativo per raccogliere dati sanitari delle persone coinvolte in incidenti domestici sul territorio della Regione e di studiarne l’applicabilità su tutto il territorio regionale Progetti da attivare Partecipazione al gruppo regionale Riguarderà un’altra realtà regionale oltre a Forlì (Fidenza) Sorveglianza: obiettivo B Ampliare il sistema SINIACA sulla rilevazione dei determinanti CAAD Centri per adattamento ambiente domestico Cesena (Verificare se si occupa solo di ambiente o se ci sono anche programmi di esercizio fisico) - Promozione della Attività fisica nel comune di San Mauro Pascoli (“ San Mauro si mette in moto”) -Sperimentazione di un progetto in un ambito regionale ( Bologna) - Sono in corso gruppi di lavoro con Amministrazione Comunale di Cesenatico per organizzare iniziative e percorsi per la promozione della attività fisica Prevenzione: obiettivo B Rilevazione aspetti impiantisitici e strutturali di abitazioni Interventi informativi/educativi Fornitura dispositivi a basso costo Bambini Visite domiciliari da parte del materno infantile alle puerpere (Ped Comunità) Anziani CAAD Cesena da potenziare con il contributo del Dip di sanità Pubblica per ricerca attiva dei casi e interventi educativi Progetto case insalubri (SISP) Progetto rivolto in particolare agli stranieri che richiedono certificazioni. Bambini Definizione e Sperimentazione di un progetto in un ambito regionale (a cura del gruppo regionale) Anziani Definizione e Sperimentazione di un progetto in un ambito regionale (a cura del gruppo regionale) Prevenzione: obiettivo C Interventi informativi ed educativi per: - bambini 0-4 anni - anziani Bambini Progetto di educazione alla salute nelle scuole “Prevenzione Ustioni nei bambini ” Anziani - Incontri con la popolazione anziana su promozione della attività fisica ( Quartieri, associazioni di volontariato, Bambini Definizione e Sperimentazione di un progetto formativo in un ambito regionale (a cura del gruppo regionale) Prevenzione: obiettivo A Riduzione rischio caduta anziano con promozione AF Anziani Definizione e Sperimentazione di un progetto formativo in un Amministrazioni Comunali) Prevenzione: obiettivo D Formazione operatori per acquisizione competenze su realizzazione e valutazione di interventi per rilevazione sicurezza in ambiente domestico Servizi da coinvolgere: - Servizio di Epidemiologia e Comunicazione - Serv Assistenza Anziani - Centri per adattamento ambiente domestico - Dip Cure Primarie- Servizio di Assistenza Domiciliare - Geriatria - Medicina Riabilitativa - Servizio Materno infantile - Servizio Igiene Pubblica - Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole - Ufficio Formazione e aggiornamento ambito regionale (a cura del gruppo regionale) - formazione degli operatori che eseguiranno direttamente gli interventi - Formazione dei formatori - Formazione del personale dei Comuni e Provincie (A cura del gruppo regionale) “Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro” Coordinatore dott.ssa MF. Pandolfini Obiettivi Progetti Attivi Progetti da attivare Creazione e/o miglioramento del sistema informativo per fornire - alla regione informazioni necessarie per il Report annuale sullo stato di salute dei lavoratori in Emilia Romagna - ai DSP i dati, disaggregati per provincia e comune, necessari all’attività locale di programmazione mirata delle azioni di controllo in relazione alle evidenze epidemiologiche in ambito infortunistico e valutazione di efficacia delle azioni di controllo e degli interventi preventivi messi in atto attraverso il monitoraggio del trend infortunistico nel territorio Partecipazione alla formazione regionale sui Nuovi Flussi Informativi (NFI) Individuato referente per NFI Utilizzo dei NFI per selezionare le aziende da sottoporre al controllo Prosecuzione utilizzo dei NFI per selezionare le aziende da sottoporre al controllo Corso di formazione sul campo per operatori sul sistema informativo del servizio Definizione delle tipologie di eventi e rischi da sorvegliare, in particolare attraverso: Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale - report annuale sugli eventi infortunistici di tutti i comparti produttivi presenti in Regione a livello di ogni singola provincia. - approfondimenti per comparti, Utilizzo NFI per studi ad hoc: approfondimento tematico sui rischi o situazioni specifiche lavoratori immigrati nel settore con particolare riferimento a metalmeccanico immigrati e lavoratori con più elevata anzianità lavorativa nei comparti metalmeccanico Studio su un campione di aziende controllate tra il 2002 e e delle costruzioni. il 2006 con elaborazione dei dati per comparto produttivo. Prosecuzione utilizzo NFI per studi ad hoc: Approfondimento tematico sugli infortuni in itinere Relazione sugli esiti della valutazione del raggiungimento degli obiettivi di riduzione degli infortuni nelle imprese del nostro territorio, presentata al Convegno su ”Incidenza infortunistica nel territorio cesenate a confronto con i dati della Provincia FC e Regione Emilia Romagna” (febbraio 2006). - partecipazione a ricerche epidemiologiche anche in collaborazione con altri Enti e Istituzioni per: - valutare l’efficacia degli interventi dei Servizi di Vigilanza - monitorare le cause degli infortuni mortali e gravi - predisporre un modello per la stima dei lavoratori addetti in agricoltura Definizione assetto organizzativo e aspetti informatici Partecipazione allo studio nazionale, condiviso da Coordinamento delle regioni, INAIL ISPESL, sugli infortuni mortali e gravi relativi al periodo 2002-2004 attraverso la raccolta sistematica delle cause e la descrizione degli eventi: - partecipazione di due operatori ad un corso formativo regionale, la cui ricaduta è stata organizzata tramite attività di formazione sul campo per tutti gli operatori UOPSAL messa a disposizione dei dati sui casi per i quali gli operatori hanno istituito valutazioni e ricostruzioni delle dinamiche di accadimento. Partecipazione allo studio nazionale sugli infortuni mortali e gravi: - prosecuzione attività di raccolta dati - partecipazione al gruppo di coordinamento tecnico regionale Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale. Rapporti di coordinamento e interscambio con l’OREIL. Definizione indicatori per il monitoraggio e la valutazione Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale. Definizione delle informazioni e comunicazioni interne al sistema sanitario e agli Enti interessati e nei confronti dell’utenza. Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale. Inviare report annuale a tutti i soggetti interessati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro Definizione piano formazione per gli operatori coinvolti Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale. Continuazione e approfondimento degli interventi formativi effettuati per rafforzare l’autonoma capacità di utilizzare gli archivi sensibili disponibili e la visione epidemiologico analitica degli eventi infortunistici occupazionali Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale. Fornire dati al fine di rendere più efficace il rapporto tra le evidenze epidemiologiche degli infortuni e i piani di prevenzione locale Integrazione del flusso informativo INAIL (dal quale derivano i dati presentati annualmente nel Report OREIL, con dettaglio provinciale e con tempi di latenza di circa due anni) con i dati acquisiti dai registri infortuni delle aziende controllate in fase di vigilanza, al fine di avere un quadro epidemiologico sugli infortuni che avvengono nel territorio dell’AUSL di Cesena in tempo utile per programmare interventi efficaci. Prosecuzione di tale attività Valutazione di efficacia dei piani di prevenzione messi in atto a livello Aziendale Consolidare il coordinamento tecnico tra OREIL e i referenti dei DSP, al fine di potenziare a livello dei vari DSP la capacità di lettura delle banche dati e degli archivi disponibili Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale. Creare una rete di rapporti con altri Servizi – Centri di epidemiologia occupazionale Partecipazione ai lavori del gruppo di coordinamento tecnico regionale. Partecipazione alla valutazione della qualità (utilità/completezza) del report annuale fornito da OREIL del territorio nazionale e promuovere o partecipare a studi multicentrici su tematiche inerenti gli infortuni occupazionali Interventi di prevenzione: iniziative di vigilanza e controllo mirate per comparti prioritari. Azione A. Progetto sicurezza edilizia Adempimento obblighi informativi trimestrali verso la Regione rispetto all’attività di sorveglianza e verifica nei cantieri edili Ad integrazione delle attività già svolte il PRP prevede di: - concertare le azioni di Continuazione dei Piani Mirati controllo sui punti critici per la riduzione degli infortuni: dell’organizzazione dell’impresa - svolgere azioni di supporto in Attività di vigilanza: favore dei lavoratori stranieri - il 50% dei controlli eseguiti ha riguardato il settore edilizia, immigrati, particolarmente per il quale è attivo un rappresentati in questo sistema di rilevazione comparto trimestrale, inviato in - sviluppare il coordinamento Regione, che monitorizza con gli organismi paritetici numero di cantieri verificati, territoriali, promuovendo la imprese e figure responsabili diffusione di buone pratiche per la sicurezza, nonché - implementare azioni violazioni oggetto di sanzione realizzate sulla base di e relativa comunicazione in strumenti amministrativi di Procura, inchieste infortuni cui la Regione si è dotata - complessivamente dal 2001 al 2005 sono stati controllati 336 cantieri, 728 imprese e 2.457 lavoratori. - 57 aziende del comparto edile controllate nel primo semestre 2006. - particolare attenzione ed impegno di risorse sono state dedicate al cantiere edile della Secante, appalto pubblico, con azioni di assistenza e sistematica vigilanza sul rispetto delle procedure di sicurezza nelle varie fasi dei lavori, riguardanti nel complesso 15 imprese e 227 lavoratori. - nel 2006 il numero degli infortuni in edilizia su cui sono state eseguite indagini per la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle responsabilità per la Prosecuzione adempimento obblighi informativi trimestrali verso la Regione rispetto all’attività di sorveglianza e verifica nei cantieri edili Piano mirato nel settore costruzioni, finalizzato a migliorare le condizioni di Sicurezza e Salute nei cantieri edili, contrastare gli infortuni riducendone l’incidenza e promuovere la cultura della legalità e sicurezza attraverso: - mantenimento attività di controllo nei cantieri rispetto al dato 2006 - utilizzo check list di controllo - creazione archivio infortuni di settore - incremento della collaborazione con soggetti firmatari del protocollo ”Comune di Cesena” per la regolarità e sicurezza del lavoro negli appalti pubblici e privati e attivazione di un osservatorio epidemiologico provinciale infortuni - attuazione di almeno un’iniziativa formativa per la figura dei “committenti lavori”. ** Le azioni di cui sopra a reintegro delle risorse resesi indisponibili per pensionamento di 1 Dir. Ing. e mobilità di 1 Tecnico della prevenzione , nel secondo semestre 2006. violazione delle norme di sicurezza del lavoro, è sovrapponibile al dato 2005, sono però aumentati i casi mortali (2 nel 2006) Attività di formazione e assistenza finalizzata alla diffusione di buone pratiche: - nel 2006 è stato firmato un ”Protocollo di intesa per la regolarità e sicurezza del lavoro nel settore delle costruzioni e dei Servizi “ fra il Comune di Cesena, Azienda USL di Cesena, INPS , Casse Edili, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di Categoria, Ordini Professionali, Direzione Provinciale del Lavoro ed INAIL. - tale intesa ha comportato anche un’attività di collaborazione con uffici comunali coinvolti nel procedimento autorizzativo per rilascio di permessi a costruire: in particolare l’obiettivo che si intende raggiungere è di abbinare la fase progettuale con la redazione di un ”piano dedicato di sicurezza”. Attraverso due iniziative pubbliche nel 2006 sono stati presentati programmi di lavoro, valutazioni di attività di controllo, andamento degli infortuni per la valutazione di efficacia dell’attività svolta. Azione B. Progetto sicurezza nel comparto metalmeccanico, legno ed agricoltura Ad integrazione delle attività già svolte il PRP prevede di: - concertare le azioni di controllo sui punti critici dell’organizzazione dell’impresa - sviluppare il coordinamento Continuazione dei Piani Mirati per la riduzione degli infortuni: Legno Attività di vigilanza: - nel periodo 2000-2002 le azioni di controllo sono state indirizzate prevalentemente ad un campione di aziende del settore legno, pari al 20% di quelle esistenti (controllate 90 aziende e 324 addetti); Prosecuzione attività di vigilanza Prosecuzione della sorveglianza epidemiologica - il quadro complessivo del con gli organismi paritetici trend infortunistico è territoriali, promuovendo la maggiormente completo e diffusione di buone pratiche tale, per il periodo osservato, - effettuare campagne da consentire una valutazione informative e azioni di positiva in termini di risultato sensibilizzazione ottenuto, pur con le dovute - relativamente all’agricoltura cautele relative sostenere azioni di all’impossibilità di quantificare miglioramento soprattutto il peso di altri determinanti attraverso interventi (incidenza degli infortuni informativi e formativi ad hoc. 33% in 4 anni) Metalmeccanico Attività di vigilanza: - nel periodo 2003-2005 gli interventi prevalenti hanno riguardato il comparto metalmeccanico con un campione pari al 23,6 % delle aziende locali (controllate 149 aziende e 3.877 addetti). - i dati ad oggi disponibili confermano la necessità di mantenere le azioni di controllo mirate, infatti la diminuzione dell’incidenza infortunistica sembra più contenuta rispetto agli altri comparti: -3,5 nel triennio 2003-05. Attività di formazione e assistenza: - nel 2004 organizzati e formalizzati 269 incontri con lavoratori, RLS, RSU, Organizzazioni sindacali e 204 con Direttori aziendali, Consulenti, RSPP, Organizzazioni datoriali Dalle valutazioni epidemiologiche realizzate sui dati in campo, ottenuti dal registro infortuni delle singole ditte, risulta che nelle aziende metalmeccaniche il 30 % dei casi ha una prognosi di 4-5 giorni; trattasi di eventi dovuti a corpi estranei oculari. Piano mirato nel settore metalmeccanico finalizzato a migliorare le condizioni di Sicurezza e Salute nelle aziende metalmeccaniche, contrastare gli infortuni riducendone l’incidenza e Promuovere la cultura della legalità e sicurezza attraverso: - mantenimento attività di controllo delle aziende rispetto al dato 2006 - utilizzo check list di controllo - controlli in merito alla valutazione dei rischi, l’organizzazione del sistema prevenzionistico, formazione ed informazione dei lavoratori - creazione archivio informatico degli infortuni di settore - coinvolgimento datori di lavoro e lavoratori tramite loro associazioni su organizzazione del lavoro e sicurezza delle macchine, corrette utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale. - attuazione di almeno una iniziativa formativa per RLS del comparto - organizzazione incontri divulgativi ed informativi Per questa tipologia di eventi sono utilizzabili azioni preventive, sul target di riferimento, di tipo formativo, senza ricorrere alla vigilanza “tradizionale” migliorando l’utilizzo delle risorse. Agricoltura Attività integrate dipartimentali Prosecuzione attività integrate dipartimentali ** Le azioni di cui sopra a reintegro delle risorse resesi indisponibili per pensionamento di 1 Dir. Ing. e mobilità di 1 Tecnico della prevenzione , nel secondo semestre 2006. Azione C. progetto salute e sicurezza nel comparto sanità. Interventi di prevenzione Piani specifici dedicati oltre che al controllo, anche all’informazione e all’assistenza alle Piccole e Medie Imprese (PMI) Sono stati presentati alcuni dati parziali sui risultati della attività svolta alle Associazioni di categoria, Enti bilaterali, Rappresentanti dei lavoratori, Organizzazioni sindacali in appositi incontri. Accordi con le organizzazioni dei lavoratori e datoriali per definire condizioni di tutela dei lavoratori migliorative rispetto ai livelli minimi stabiliti dalla normativa nazionale Nei confronti di professionisti e progettisti sono garantite informazione tecnica ed assistenza tramite punti informativi aperti due giorni alla settimana. Azioni specifiche per il supporto ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): il Servizio informativo per i RLS della regione Emilia Romagna (SIRS-RER) Partecipazione al Comitato di Coordinamento e valutazione regionale. E’ stato istituito il SIRS, servizio informativo per i lavoratori e loro rappresentanti (RLS); Sono stati realizzati interventi di prevenzione con azioni specifiche per il supporto ai rappresentanti dei Lavoratori (RLS); È stato siglato un Protocollo con la Provincia e le organizzazioni sindacali per rafforzare il sostegno ai RLS tramite uno sportello dedicato ed assistenza e formazione specifica. Per la presentazione del protocollo è stato realizzato, in Pubblicazione e divulgazione di materiale tecnico, linee guida, opuscoli informativi ed altro attraverso il sito web aziendale a sostegno di un maggiore coinvolgimento anche dei lavoratori sui temi della salute e sicurezza. collaborazione con Provincia e Regione, un seminario per tutti i RLS nel mese di marzo 2006. Formazione, indicazioni alle aziende per una buona qualità formativa, progetto “standardizzazione della formazione obbligatoria dei lavoratori in materia di igiene e sicurezza sul lavoro” Su richiesta l’unità operativa interviene in corsi programmati da Enti accreditati per la formazione . Piani specifici dedicati alla pubblica amministrazione, progetto sicurezza nella scuola. Sono annualmente assicurati percorsi formativi per operatori scolastici addetti al Primo Soccorso in caso di infortunio, in collaborazione con il 118; Prosecuzione dell’attività di formazione su richiesta. vengono annualmente predisposti progetti specifici su tematiche di sicurezza sul lavoro per istituti professionali in collaborazione con l’ ufficio Educazione alla salute. Inoltre un operatore dell’UO partecipa al gruppo regionale “scuole” per la stesura degli indirizzi applicativi del D. Lgs. 626/ 94 negli istituti scolastici Servizi da coinvolgere: Prevenzione Salute Ambienti di Lavoro Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole Epidemiologia e Comunicazione Pronto Soccorso Centro Elaborazione Dati Da completare con ulteriori azioni previste dal PPS: • Promuovere e controllare, negli ambienti di lavoro che si svolgono per strada, la valutazione dei rischi, verificare l’uso dei dispositivi di protezione individuale (casco, cintura), contrastare l’abuso di sostanze e farmaci con effetti secondari a rischio per una guida sicura. Avviare il progetto anche nella nostra Azienda in collaborazione con RSPP.