Piano regionale della prevenzione
“Progetti regionali di screening oncologici di popolazione attivati e in corso”
Coordinatore dott. M. Palazzi
Obiettivi
Garantire la continuità dei
programmi di screening attivati
e il mantenimento dei buoni
risultati di qualità raggiunti.
Progetti Attivi
Progetti da attivare
e
I dati disponibili mostrano una Miglioramento
situazione che è in linea con Implementazione del sistema
quella regionale per quanto informatico.
riguarda l’adesione e gli altri
indicatori dei programmi di
screening
A cura del livello regionale.
Consolidare i processi regionali
di monitoraggio e sorveglianza
dei programmi aziendali.
Rafforzare
gli
aspetti
di E’ stata effettuata una analisi A cura del livello regionale.
valutazione di impatto e degli sviluppi necessari del
razionalizzare gli attuali flussi sistema informativo regionale,
alla
luce
delle
informativi, per rispondere più anche
dell’Osservatorio
agilmente ai molteplici debiti indicazioni
nazionale screening.
informativi.
Mantenere e consolidare le Sono stati fatti incontri di Si prevede di realizzare
iniziative di controllo di qualità, informazione e di promozione ulteriori attività di ascolto e
formazione e comunicazione in degli screening e di stili di vita counselling rivolta ai cittadini a
rischio invitati ad aderire allo
atto, adeguandole ai problemi sani rivolte alla popolazione.
screening e di organizzare
che verranno di volta in volta
iniziative di focus group e di
evidenziati.
promozione dello screening e
di stili di vita corretti rivolte ai
cittadini
Partecipazione a programmi di
formazione per gli operatori.
Ci si impegnerà nella stesura
di procedure per le diverse
attività dello screening ai fini
dell’accreditamento.
Approfondire l’analisi delle Sono state attivate occasioni di Verranno organizzati audit e
incontri periodici sia clinici che
criticità riguardanti i percorsi confronto tra gli operatori per
organizzativi per la discussione
individuare gli interventi più
diagnostici e terapeutici.
appropriati al fine di migliorare i di casi e criticità organizzative.
percorsi diagnosticoterapeutici.
Assicurare su tutto il territorio Sono stati fatti incontri di Partirà a breve il progetto
regionale
l’estensione
dei informazione e promozione “Educatori alla Salute nella
programmi di screening alle dello screening della cervice Comunità” per la promozione
persone
domiciliate,
in uterina con le donne immigrate tra gli immigrati dell’accesso ai
servizi
e
agli
screening
particolare
alle
fasce
di e focus group.
oncologici.
popolazione più svantaggiate
Verranno diffusi agli stranieri
ed
emarginate
come
la
materiali informativi in lingua.
popolazione immigrata.
Verranno organizzati incontri
con le comunità di stranieri sul
tema della prevenzione e degli
screening. Adeguare il sistema
informativo
per
chiamare
anche le donne domiciliate.
“Progetto di attivazione di un programma di screening dei tumori del colon-retto nella
Regione Emilia Romagna”
Coordinatore dott. M. Palazzi
Obiettivi
Il programma di screening del
cancro del colon-retto è attivo dal
2005, perciò, nel corso del triennio
2005/2007 verrà messo a regime.
Progetti Attivi
Si stanno monitorando
l’andamento e i risultati e
sono stati predisposti gli
strumenti per la valutazione
di impatto (raccolta e
stadiazione dei casi
incidenti nei due anni
precedenti lo screening).
I dati disponibili mostrano
una buona adesione allo
screening (circa 50%).
Progetti da attivare
Dovrà essere completato il
primo round organizzativo.
Verrà esteso lo screening
tramite colonscopia ai familiari
di primo grado delle persone
affette.
È necessaria
l’implementazione del sistema
informativo.
Verranno organizzate iniziative
di comunicazione e
promozione rivolte alla
popolazione.
Si dovranno definire i percorsi
per la presa in carico del
paziente da parte della
chirurgia.
Servizi da coinvolgere:
Gruppo screening Cervice
Dr
M. Farneti
U.O. Pediatria di Comunità e
Cons.Fam.
Dr.
M. Tiboni
U.O. Ginecologia
Dr.
S. Macrelli
Cons. Fam. Cesena
Dr.
O. Rossi
Cons. Fam. - Distretto Cesena - Savio
Dr.
D. Travisani
Cons. Fam. - Distretto Rubicone
IP
N. Lombardi
Cons. Fam. Cesena
Dr
I. Lucchi
U.O. Anatomia Patologica
Dr. F. Nuzzo
U.O. Anatomia Patologica
Ost. M. Pirini
Cons. Fam. Cesena
Ost. L. Forcelli
Cons. Fam. Rubicone
Dr. A. M. Amaducci
Rapp. Medici Medicina Generale
Dr. M. Ravegnani
Rapp. Registro Tumori della Romagna
Gruppo screening Mammella
Dr.ssa M Faedi
Servizio Oncologia
Dr. B. Spada
U.O. Chirurgia
Dr .L Lucchi
U.O. Chirurgia
Dr. F. Nuzzo
U.O. Anatomia Patologica
TSRM Donatella
Referente tecnici di Radiologia
Castagnoli
TSRM Carlo Bertaccini
Capotecnico tecnici di Radiologia
Dr.ssa A. Bagni
Responsabile medici di Radiologia
Dr Stefano Severi
U.O. Medicina Nucleare
Gruppo screening Colon Retto
Dr. P. Pazzi
Direttore Dip. Medicina Internistica
CS C. Zaccariello
Caposala endoscopia
Dr. D. Bartolini
U.O. Anatomia Patologica
Dr. R. Bilancioni
U.O Laboratorio Analisi
Dr. F. Buccoliero
Direttore Chirurgia Generale-Vascolare
Dr. M. Farneti
Distretto Cesena - Valle Savio
Dr. A. Forgiarini
MMG Referente per i MMG
Prof. A. Santini
Direttore Chirurgia Generale-Toracica
Dr. V. Valmori
Direttore Presidio Ospedaliero
“Politiche vaccinali in Emilia Romagna nel triennio 2005-2007”
Coordinatore dott. M. Farneti
Obiettivi
Mantenere e consolidare i
livelli di copertura raggiunti
nell’infanzia
per
tutte
le
vaccinazioni
attualmente
previste
dal
calendario
regionale;
.
Progetti Attivi
Gli ultimi dati a disposizione
mostrano una buona copertura
per le principali vaccinazioni
raccomandate
(anti
Hib,
morbillo parotite rosolia)
Proseguire
e
completare
l’attuazione
del
Piano
Nazionale per l’eliminazione
del morbillo e della rosolia
congenita;
Nel corso del 2005 si è
completato il recupero dei
suscettibili per la vaccinazione
antimorbillosa
mentre
è
proseguito il recupero delle
puerpere
senza
anticorpi
antirosolia per la vaccinazione
antirosolia.
Da
segnalare
l’aumento
rilevante delle puerpere non
sieroprotette. Da verificare se
tale aumento risenta dell’alto
numero di puerpere straniere
provenienti da Paesi ove non
esiste una strategia vaccinale
per la rosolia. È stato istituito
nel Settembre 2006 un gruppo
di coordinamento Aziendale
per la sorveglianza ed il
controllo
della
rosolia
congenita che ha proposto un
piano di intervento nelle donne
straniere per proporre, quando
necessario, la vaccinazione
antirubeolica. Nel gruppo di
coordinamento sono presenti il
referente per la sorveglianza
delle m. infettive, un pediatra
della pediatria di comunità, un
assistente sanitario del DSP,
un ginecologo ospedaliero, un
ostetrico
ospedaliero,
un
ginecologo del consultorio
familiare, un ostetrico del
consultorio
familiare,
un
neonatologo ospedaliero, un
laboratorista.
Sono
state
regolarmente
inserite
nel
calendario
“aziendale” le vaccinazioni del
nuovo calendario vaccinale
Introdurre
nel
calendario
vaccinale
dell’infanzia,
le
nuove vaccinazioni contro le
infezioni invasive batteriche
Progetti da attivare
Valutare le necessità in termini
di risorse da dedicare alle
strategie
di
vaccinazione
straordinarie (Piano Nazionale
per l’eliminazione del morbillo e
della rosolia congenita) e
all’introduzione
di
nuove
vaccinazioni nel calendario
routinario
dell’infanzia
(pneumococco, meningococco)
- seconda dose antimorbillosa
ai bambini e agli adolescenti
- iniziative mirate a donne in
età fertile (straniere…)
- miglioramento sorveglianza
rosolia congenita
- ottimizzazione sorveglianza
morbillo
rosolia
(conferma
sierologia diagnosi)
(antipneumococco
antimeningococco C);
e regionale.
Per
quanto
riguarda
la
vaccinazione
contro
il
meningococco C si è deciso
dal
2007
di
vaccinare
contemporaneamente le coorti
del 16° anno e del 14° in modo
tale che dopo tre anni si porti la
vaccinazione al 14° anno
semplificando
le chiamate
vaccinali
e
risparmiando
risorse.
Ottimizzare l’offerta vaccinale Attraverso le segnalazioni dei Occorre migliorare le coperture
per le persone a rischio malati cronici dei pediatri di vaccinali antinfluenzali del
che
vengono personale sanitario.
aumentato (es. antinfluenzale, famiglia
annualmente presentate alla
antivaricella,
AUSL (contratto integrativo
antipneumococco,
regionale per la pediatria di
antimeningocco, antiHib);
famiglia) si sono estrapolate le
categorie e i soggetti a rischio
di area pediatrica per offrire
loro
le
vaccinazioni
raccomandate secondo le varie
patologie. Questo lavoro ha
permesso di costruire una
anagrafe dei soggetti a rischio
che è stata inserita nella
anagrafe vaccinale per cui il
sistema informatico ora può
gestire anche le chiamate per
vaccinazioni raccomandate per
categorie a rischio.
Per adulti: è in corso dal 2003
una campagna di vaccinazione
antitetanica
con
chiamata
attiva dei soggetti di 65 e 75
anni di età, essendo quella
degli anziani la fascia di
popolazione più a rischio non
avendo mai effettuato nella
maggior parte dei casi , un
ciclo
di
vaccinazione
antitetanica; è aumentata nel
2005
la
copertura
con
antinfluenzale dei soggetti
sopra i 65 anni di età con un
tasso del 72% tramite un
coinvolgimento
sempre
maggiore dei MMG. Inoltre i
MMG sono stati sensibilizzati
per l’offerta attiva ai soggetti a
rischio
della
vaccinazione
antipneumococcica, sempre in
occasione della campagna di
vaccinazione antinfluenzale.
- Nella AUSL di Cesena la
informatizzazione delle attività
vaccinali in area pediatrica (018 anni) è attiva da oltre 15
anni. Da due anni è stato
sostituito
il
programma
informatico che gestisce sia le
vaccinazioni che i bilanci di
salute dei pediatri di base,
- è in fase di sperimentazione
il collegamento con i pediatri di
base in modo che abbiano in
linea la scheda vaccinale dei
propri assistiti.
E’
attivo
anche
il
collegamento fra anagrafe
vaccinale dei minori e anagrafe
vaccinale dei maggiorenni
- è operativo dal 30 Settembre
2006 il nuovo applicativo
ONVAC “Gestione Adulti”, che
utilizza lo stesso programma
per l’informatizzazione delle
vaccinazioni pediatriche; in
questo modo tutti i dati
vaccinali
inseriti
nell’Ausl
avranno un unico sistema di
gestione.
Questo
nuovo
programma consentirà inoltre
la messa in rete dei dati di
copertura
vaccinale
antitetanica con i punti di
Pronto Soccorso per riuscire
così a diminuire l’utilizzo di
immunoglobuline per l profilasi
del tetano
Formazione degli operatori e La informazione dei cittadini
informazione dei cittadini
avviene in parte con il
materiale regionale (neonati) e
in parte con lettere ad hoc al
momento
delle
chiamate
vaccinali (dalla prima dose
MPR alla vaccinazione dei
sedicenni per il meningococco
C). La formazione degli
operatori
è
costante,
in
particolare si sono svolti
incontri
sulle
nuove
vaccinazioni
inserite
nel
calendario vaccinale. E’ stata
programmata una attività di
formazione
per
quanto
riguarda
la
vaccinazione
antirosolia
delle
puerpere
sieronegative
rivolto
agli
operatori di area ostetrica. Una
Ottimizzare il funzionamento
delle anagrafi vaccinali in tutte
le
AUSL
della
Regione
(informatizzazione);
volta all’anno si incontrano
regolarmente i pediatri di
famiglia per valutare insieme i
risultati raggiunti, in particolare
nel campo della profilassi
vaccinale.
Servizi da coinvolgere:
- Servizio Materno infantile
Servizio Igiene Pubblica
- Servizio di Epidemiologia e Comunicazione
- Dip Cure Primarie
- Ufficio Formazione e aggiornamento
- Direzione presidio ospedaliero
- ……………………………………………………
“Progetto di medicina preventiva attiva e integrata per la riduzione del rischio
cardiovascolare, diffusione di strumenti di medicina preventiva e miglioramento dei
comportamenti orientati alla prevenzione”
Coordinatore dott. F. Biondini
Obiettivi
Prevenzione del Rischio
Cardiovascolare
(Strategie già attivate)
Progetti Attivi
Progetti da attivare
- Piani per la Salute: Cultura
della salute e stili di vita sani
- Promozione attivià fisica:
Libretto dello sportivo
Certificato di idoneità alla
pratica sportiva tra i LEA per i
minorenni e i disabili
Campagna informativa: “La
salute vien giocando”
-Sorveglianza Obesità infantile
- Sorveglianza Obesità adulti
(studio Passi)
- Prevenzione e lotta al
tabagismo progetto “Liberi dal
fumo”:
Prevenzione fumo nella scuola
dell’obbligo
Prevenzione fumo per
interventi MMG
Corsi intensivi per smettere di
fumare
Ospedali e servizi sanitari
senza fumo
Cuccioli senza fumo
Diffusione carta del rischio
cardiovascolare
e corretta applicazione della
nota AIFA 13
2005
- Gruppo di studio regionale
per definire linee di indirizzo
per l’utilizzo delle nuove
carte del rischio
cardiovascolare globale da
parte dei MMG (RER)
- Il documento ratificato dalla
Commissione Regionale del
Farmaco è stato trasmesso a
tutte le ASL con indicazione
di renderlo disponibile a tutti i
MMG, PLS e altri specialisti
coinvolti nella prevenzione
cardiovascolare anche
inserendolo in momenti di
formazione ECM appropriati
2007
(Aziende)
Al termine del 2005 è stato
somministrato a tutte AUSL un
questionario per censire
iniziative attivate localmente e
finalizzate alla valutazione del
RCG e riguardanti:
- Iniziative di natura formativa,
informativa utilizzo di
programmi informatici per la
prevenzione del RCG
- Adozione sperimentale
dell’algoritmo per il calcolo del
RCG nei pacchetti informatici
utilizzati dal medico di
medicina generale;
- Pubblicizzazione del sito
internet Cuore www.cuore.iss.it
ai medici e altri operatori
sanitari;
A livello locale:
-nel gennaio 2005 sono state
approvate le linee guida locali
per la gestione del paziente
Iperteso
- nel corso del 2006 la ASL di
Cesena ha realizzato un corso
di formazione per i MMG (due
edizioni) sul rischio
cardiovascolare e sull’utilizzo
delle carte per la valutazione
del RCG.
- Sempre nel 2006 è stato fatta
un’analisi dell’appropriatezza
delle prescrizioni in relazione
alla nota AIFA 13 in tre NCP
Prevenzione primaria
individuale
2006
Primo semestre 2007
1. Identificazione azioni
prioritarie per integrare le Carte
del Rischio nel decision
making diagnostico dei MMG
tramite l’utilizzo dei NCP come
laboratori organizzati sulla
popolazione (RER)
Parma, Reggio Emilia,
Modena, Bologna, Forlì:
percorso formativo di
integrazione professionale
(farmacisti partecipano ai
A livello regionale programmi
audit presso i NCP, distretti,
medicine di gruppo che si sono
rese disponibili alla
sperimentazione volta ad
integrare la valutazione del
RCG nei percorsi di assistenza
dei MMG
Novembre 2007 seminario
regionale
Per presentare ai MMG i
programmi di formazione e
condividono conoscenze EBM
su argomenti rilevanti per la
MG). Nel 2005 un pacchetto
formativo per i NCP prevedeva
tre moduli sul RCG: uno
sull’uso delle carte del rischio e
due sull’utilizzo dei farmaci
assoggettati alla nota AIFA 13)
2. Inserimento delle carte del
rischio nei programmi di
sorveglianza epidemiologica
nelle singole Ausl /distretti
tramite la riconvocazione del
sottogruppo del CRF per la
nota AIFA 13 (RER)
Sottogruppo CRF:
- formulare indirizzi sulla
prescrizione appropriata e sul
monitoraggio dei pz trattati con
alte dosi di statine, di
associazioni di farmaci soggetti
a prescrizione da parte di
centri individuati dalle aziende
Sanitarie, prescrizione omega
3
- rapporti con i MMG, liste di
attesa
- monitoraggio e consumo dei
farmaci
3. Raccolta dati relativi a tutti i
corsi formativi attivati sul tema
dalla Regione e/o con il suo
patrocinio relativi alla diffusione
delle tematiche del Piano
Nazionale della Prevenzione
(anche da singole AUSL,
Distretti) (RER)
4. Preparazione di uno slide
kit divulgativo sulla
prevenzione cardiovascolare e
la valutazione del RCG. Gli
eventi formativi si configurano
come formazione sul campo e
concorrono all’acquisizione dei
crediti ECM (RER)
risultati della prima esperienza
di audit condotta nel primo
semestre 2007 in modo da
allargare per il 2008 l’adesione
progettuale ad altre aziende
sanitarie
Inserimento del tema della
prevenzione del RCG e
dell’’utilizzo delle carte nel
programma didattico del corso
di formazione specifica in
MG.
Raccolta dati sulle attività di
formazione svolte: n° di ore di
formazione sul tema RCG, n°
pz per tirocinante sui quali è
stata applicata la carta
Questionario specifico
somministrato ad un campione
casuale di tirocinanti a metà
2007 e a fine anno per valutare
le ricadute della formazione
(RER)
Ricognizione banche dati
disponibili e dati
epidemiologici
2006
Ricognizione da parte della
regione delle banche dati
disponibili e dei dati
epidemiologici pubblicati in
letteratura nel campo delle
malattie cardiovascolari per:
1.comparare le esperienze di
prevenzione precedenti per
integrarle con il PNP
2. creare dei pooling projects
basati su parametri comuni
raccolti con metodi
standardizzati;
3. identificare strumenti più
analitici/specialistici di
valutazione, validazione o
monitoraggio dei trend
temporali dei fattori di rischio,
dei comportamenti dei cittadini
e degli strumenti utilizzati per il
decision making in
prevenzione primaria.
(RER)
Ricognizione e classificazione
della letteratura e dei progetti
anche non pubblicati che fanno
parte del patrimonio delle
singole aziende che saranno
invitate a trasmettere e quindi
a valorizzare i propri dati di
possibile valenza applicativa
nell’ambito del PNP, dopo
opportuna revisione critica
(RER)
Progetto di prevenzione
cardiovascolare primaria in
Medicina Generale:
laboratorio sperimentale di
progetto
Progetto sperimentale in 5
aziende della Regione, rivolto
anche a MMG di altre Aziende
che partecipano ad altri
progetti nazionali o locali sullo
stesso tema che intendono
aderire al progetto
Servizi da coinvolgere:
- Dipartimento Cure Primarie
- Medici di Med. Generale
- Cardiologia
- Servizio di Epidemiologia e Comunicazione
2007
Analisi descrittiva e
inferenziale dei risultati ottenuti
dai laboratori di popolazione
I dati derivati da questa
ricognizione e dai laboratori di
popolazione (contenenti le
specificità territoriali relative ai
comportamenti e allo stile di
vita, alla distribuzione dei
fattori di rischio, alla
percezione del rischio da parte
dei cittadini) verranno resi
disponibili in formati
differenziati a diverso livello di
complessità, alle strutture e ai
professionisti delle Aziende
sanitarie e dei distretti, alle
associazioni di volontariato/di
cittadini.
I dati verranno diffusi
attraverso iniziative di vario
genere concordate con le
Aziende Sanitarie alla fine del
2007.
(RER)
“Gestione integrata del diabete per la prevenzione delle complicanze”
Coordinatore dott. F. Biondini
Obiettivi
Attuare le linee guida
regionali per la gestione
integrata del diabete mellito.
Progetti Attivi
Progetti da attivare
Obiettivo 1
Attuare la gestione integrata
e monitorare l’andamento
2005
- individuato un referente
distrettuale ed un referente
ospedaliero per l’attuazione
delle linee guida, che
concorrono a formare il gruppo
di coordinamento regionale,
con il compito di individuare gli
obiettivi annuali e di verificarne
l’attuazione
- Istituite le Commissioni
Provinciali, indicate dalla
circolare n. 14/03,
rappresentative dei soggetti
coinvolti (Diabetologi, MMG,
Associazioni dei Pazienti,
Direttori/Responsabili di
Dipartimento Cure Primarie
(DCP) e di Presidio
Ospedaliero, Referenti
Aziendali individuati dalle
Aziende) con la funzione di
monitorare l’applicazione delle
linee guida e di garantire
uniformità di applicazione in
ambito aziendale
- organizzato almeno un
incontro di presentazione
delle linee guida,
possibilmente comune tra
Servizi Diabetologici (CD) e
MMG, a cura dei DCP e dei
Presidi Ospedalieri
- concordare un fac simile di
modello di adesione da parete
del paziente al passaggio alla
gestione integrata
- elaborata una scheda
individuale, comune tra MMG
e Centro Diabetologico (CD),
contenente l’elenco minimo
dei dati per ogni paziente in
carico e gli indicatori di
monitoraggio
2007
Effettuare la raccolta dei dati
relativi
agli
indicatori
di
processo e di esito individuati,
con trasmissione dei dati
aggregati alla Regione
Partecipazione ai gruppi di
lavoro regionali e di Area Vasta
con lo scopo di condividere a
livello regionale un modello
comune di applicazione del
protocollo di gestione integrata
del diabete
2006
- Presso i Servizi diabetologici:
individuare i pazienti eleggibili
per la gestione integrata e le
modalità per il passaggio
graduale al MMG
- Stimare il numero
complessivo dei pazienti
diabetici, attraverso le banche
dati disponibili
- Verificare la percentuale di
popolazione immigrata
- Definire percorsi clinici,
organizzativi e di
comunicazione tra CD e MMG
- Effettuare la raccolta dati
omogenea tra MMG e CD
(cartacea e/o informatizzata),
secondo l’elenco minimo di
dati concordato, con gli
indicatori di monitoraggio, per
il monitoraggio della gestione
integrata comune tra CD e
MMG, con trasmissione dei
dati aggregati alla Regione
- Sperimentare un sistema di
monitoraggio delle
complicanze attraverso le
schede di dimissione
ospedaliera (NO) si con i
medici
La Azienda USL di Cesena nel
corso del 2006 prosegue il
Progetto di gestione integrata
ospedale territorio della
patologia diabetica, già avviato
sperimentalmente fin dal
secondo semestre 1999.
In particolare attraverso lo
strumento dell’Accordo Locale
con i Medici di Medicina
Generale nell’anno in corso si
è provveduto alla
implementazione del progetto,
attraverso la condivisione di
una base di dati sulla
popolazione diabetica in
carico.
Nello specifico si è dato corso
nei mesi di giugno e luglio
2006 alla informatizzazione
della banca dati dei pazienti
diabetici di tutti i MMG
partecipanti, attraverso la
installazione di un software
dedicato per l’inserimento degli
indicatori di monitoraggio
concordati in sede locale, in
linea con le linee guida
regionali a suo tempo prodotte.
I medici pertanto sono
impegnati a trasmettere un
tracciato record che contiene:
- cognome e nome del
paziente arruolato
- Codice Fiscale
- data delle visite presso lo
studio del MMG
- data delle visite cardiologiche
+ ECG
- data dei fondi oculari
- data e valore di HbA1C
- data e valore di
microalbuminuria
Le informazioni ricevute
vengono elaborate a cura del
Dipartimento di Cure Primarie,
e rappresentano la base per la
valutazione ed il monitoraggio
a cura della Commissione
mista ospedale territorio,
istituita ad hoc.
Obiettivo 2
Realizzare un piano di
formazione degli operatori
Formazione per i MMG per la
gestione dei farmaci
ipoglicemizzanti (anno 2005 e
2006)
A livello locale sono state
elaborate delle linee guida
condivise tra ospedale e
territorio per la gestione dei
farmaci
- Formazione del team
diabetologico per l’educazione
terapeutica
- Formazione al counsellig per
MMG e Servizi di diabetologia
(febbraio 2007)
Obiettivo 3
Mettere a punto un piano di
attività educativo formativo
per i pazienti
Servizi da coinvolgere:
- Dipartimento Cure Primarie
- U.O Malattie metaboliche e Diabetologia
- Dietista Ospedale
- Medici di Med. Generale
- ……………………..
Rilevazione delle attività svolte
dalle associazioni dei pazienti
Sperimentazione in alcune
realtà di iniziative condotte
secondo i criteri indicati dalle
“Linee guida per
l’organizzazione e la
conduzione di corsi educativi
residenziali e non residenziali
rivolti agli adulti affetti da
diabete di tipo 1 e di tipo 2”,
elaborate dalla Commissione
diabetologica regionale
“La prevenzione della patologia indotta dall’ambiente costruito”
Coordinatore dott. L. Salizzato
Obiettivi
Progetti Attivi
Progetti da attivare
Stesura, sperimentazione e
adozione formale di linee
guida per la definizione
generale dei contenuti
igienico sanitari degli
strumenti di pianificazione
territoriale
- Partecipazione al gruppo
tecnico di coordinamento
- Stesura linee guida
- Partecipazione alla
sperimentazione delle linee
guida
- Definizione linee guida e
proposta di adozione
Stesura, sperimentazione e
adozione formale di linee
guida specifiche per la
valutazione dei contenuti
igienico sanitari degli
strumenti di pianificazione
territoriale in tema di:
esercizio fisico, incidentalità
stradale, accessibilità, verde
pubblico e spazi di
socializzazione
- Partecipazione al gruppo
tecnico di coordinamento
- Stesura linee guida
- Partecipazione alla
sperimentazione delle linee
guida
- Definizione linee guida e
proposta di adozione
- Partecipazione al gruppo
tecnico di coordinamento
- Stesura linee guida
- Partecipazione alla
sperimentazione delle linee
guida
- Definizione linee guida e
proposta di adozione
Stesura, sperimentazione e
adozione formale di linee
guida specifiche per la
valutazione dei contenuti
igienico sanitari degli edifici
in tema di esercizio fisico,
socializzazione e
prevenzione degli incidenti
domestici
Servizi da coinvolgere:
- Servizio Igiene Pubblica
- Servizio di Epidemiologia e Comunicazione
“Prevenzione delle recidive nei soggetti che già hanno avuto accidenti cardiovascolari”
Coordinatore dott. F. Biondini
Obiettivi
Obiettivo 1
Sviluppo del sistema
informativo sugli eventi
cardiovascolari acuti
Progetti Attivi
Progetti da attivare
2007
Migliore definizione della stima
Istituzione di un gruppo di delle recidive e prevalenza
lavoro multidisciplinare con la (follow up più lungo, altre
partecipazione di esponenti patologie oltre IMA, ecc).
della
Commissione
cardiologica e cardiochirurgica Ripetizione della valutazione
regionale,
dell’Agenzia degli indicatori concordati
Sanitaria Regionale, di alcune (Gruppo di lavoro regionale)
qualificate
Unità
di
Epidemiologia delle AUSL.
2008
Definizione di un indicatore di Definitiva messa a regime del
incidenza.
sistema informativo
(Gruppo di lavoro regionale)
Prolungamento
dell’osservazione della coorte
di pazienti con IMA per la stima
delle recidive
(Gruppo di lavoro regionale)
2006
Obiettivo 2
Definizione percorsi integrati
e facilitati ospedale-territorio
2007
Adozione nelle strutture del
SSR della lettera di dimissione
sul modello standard
Attualmente
l’Ospedale
di
Cesena ha adottato una lettera
con
le
Condivisione con le strutture informatizzata
farmacologiche
ospedaliere e con i dipartimenti prescrizioni
(principio attivo) del paz
di cure primarie.
(Gruppo di lavoro regionale) cardiopatico dimesso
2006
degli
elementi
Azione A. lettera di dimissione Definizione
del paziente con evento essenziali per la lettera di
dimissione e redazione del
cardiovascolare acuto
modello standard della lettera.
Azione B. La stratificazione del 2006
rischio
Stesura del documento di
stratificazione del rischio
(Gruppo di lavoro regionale)
Azione C. il percorso del 2006
paziente dimesso dopo evento Definizione di un protocollo di
cardiovascolare acuto
collaborazione tra ospedali e
NCP per il contatto dei MMG
dei pazienti ricoverati per
eventi cardiovascolari acuti
(Regione farà studi campione
per verificare i percorsi attivati)
A Cesena è attivo un Progetto
sperimentale coordinato dal Dr
Pieri sulla gestione domiciliare
del paziente dimesso dopo
Scompenso cardiaco.
Esistono poi dei percorsi di
dimissione legati a specifiche
aree
AUSL
A gennaio 2007 viene attivato il
primo corso per smettere di
fumare rivolto a pazienti che
hanno avuto un evento
cardiovascolare acuto
(Referente Dr.ssa Barbara
Novelli)
2007
Formazione del personale
sanitario
coinvolto
nel
counselling
2006-07
Esami dei materiali informativi
già
disponibili
e
loro
adattamento per le specifiche
esigenze locali
(Gruppo di lavoro regionale)
2007-2008
Organizzazione e svolgimento
di eventi formativi su:
-criteri di stratificazione del
rischio e percorsi conseguenti
- strumenti per aumentare
adesione a terapia
- Stili di vita e in particolare il
ruolo dell’attività fisica nel
recupero funzionale e nelle
riduzione della probabilità di
recidiva
Obiettivo 3
Counselling
Obiettivo 4
Formazione del personale
sanitario
2008
Sperimentazione di attività di
counselling
strutturata
e
monitorata
DCP Asl di Cesena prevede di
programmare per il 2007 la
formazione dei MMG su alcuni
specifici argomenti:
-Ipertensione
-Gestione integrata ospedale e
territorio dei pazienti con
scompenso cardiaco
- Terapia anticoagulante orale
(TAO)
-Trattamento
farmacologcio
delle Dislipidemie
2007
Obiettivo 5
Informazione ed educazione
sulle malattie
cardiovascolari
2006
del
materiale
Raccolta, selezione e utilizzo di Utilizzo
materiale
informativo
già divulgativo anche attraverso le
farmacie convenzionate
pubblicato
Definizione
di
apposite Attivazione dei “Laboratori del
istruzioni di comportamento in Cittadino Competente”
relazione alle condizioni di
inquinamento
atmosferico
dedicate
ai
soggetti
cardiopatici
(monitoraggio: presenza di
apposite istruzioni sul sito web:
“Liberiamo l’aria”)
(Gruppo di lavoro regionale)
Obiettivo 6
Riduzione degli errori di
terapia
Servizi da coinvolgere:
- Dipartimento medicina specialistica
- Servizio di Epidemiologia e Comunicazione
- Dipartimento Cure Primarie
- Medici di Med. Generale
- Medicina interna Ospedale
Messa a regime delle pagine
informative sulla connessione
tra inquinamento atmosferico e
eventi cardiovascolari citato nel
sito web
(RER)
2007
Definizione del processo di
controllo della continuità del
trattamento
farmacologico
domiciliare
Elaborazione di un documento
di istruzioni operative
(Gruppo di lavoro regionale)
“Sorveglianza e prevenzione dell’Obesità”
Coordinatore dott. M. Palazzi
Obiettivi
Obiettivo 1
Sorvegliare il fenomeno
Azione A Monitoraggio età
evolutiva
Azione B Monitoraggio età
adulta
Progetti Attivi
Progetti da attivare
Ausl di Cesena, nel corso del
2006 è stata completata
l’elaborazione dei dati raccolti
per le fasce di età 6 e 9 anni;
Previsione: E’ stato costituito
un gruppo di lavoro coordinato
dal SIAN (più Servizio di
Epidemiologia, Pediatria di
Comunità, UO Pediatria
Ospedaliera, Volontariato e
Servizio Scuole del Comune)
per la predisposizione della
indagine sui ragazzi di 13 anni
(2007).
raccolta dati anche su ragazzi
di 17 anni (nel 2008)
Per la sorveglianza
epidemiologica della
popolazione adulta è stato
elaborato e diffuso il report
dell’indagine PASSI del 2005
Previsione:
- Nel 2007 attivazione
sorveglianza PASSI
- Formazione sui risultati
PASSI ai medici di medicina
generale. (Serv. Di
Epidemiologia e
Comunicazione)
Obiettivo 2
Il mondo della scuola
Azione. Realizzazione di
interventi rivolti al mondo della
scuola per il miglioramento
della qualità nutrizionale nella
ristorazione scolastica e per la
promozione di corretti stili di
vita.
Obiettivo 3
Comunicare ed Educare
Azione. Interventi di
comunicazione ed educazione
nutrizionale e promozione di
stili di vita sani.
- Sono state elaborate delle
linee guida per gli addetti del
settore per il miglioramento
della qualità nutrizionale nella
ristorazione scolastica che
verranno diffuse in Autunno
- Si è collaborato con
l’osservatorio agroambientale
per la promozione, in ambito
scolastico, di distributori
automatici di frutta e verdura.
- Nell’anno scolastico 2005-06
sono stati realizzati i seguenti
interventi di educazione alla
salute nelle scuole:
• Progetto Five a Day
(scuole Elementari) 2
classi ,persone
raggiunte: 2 insegnanti,
circa 50 studenti e 100
genitori.
Progetto Educazione
Nutrizionale (scuole Medie
Inferiori e Superiori ) 6 classi
,persone raggiunte: 6
insegnanti e circa 175 studenti.
- Attivazione di un’anagrafe
regionale dei servizi di
ristorazione scolastica (il SIAN
parteciperà al gruppo
regionale)
- Nell’anno scolastico 2006-07
proporre alle scuole interventi
di educazione alla salute su
progetti di educazione
nutrizionale e promozione del
consumo di frutta e verdura
(Serv. Epidemiologia e
Comunicazione in coll. con
pediatria di comunità)
- Incontri con la popolazione su
stili alimentari sani e
promozione della attività fisica
( Quartieri, associazioni di
volontariato, Amministrazioni
Comunali)
-Sono stati attivati dal 2003 dei
“corsi Psicoeducativi per
persone obese o in
soprappeso”(6 corsi nel 2006)
- Strutturare una rete locale per
la distribuzione dei Report
regionali prodotti dal sistema di
sorveglianza (a cura del SIAN)
- Predisporre una banca dati
regionale dove raccogliere tutti
gli interventi di formazione,
educazione nutrizionale e
promozione di stili di vita sani
realizzati nelle ASL ( a cura del
gruppo regionale cui partecipa
il SIAN)
-Sviluppare gli incontri con la
popolazione
-organizzare Corsi
Psicoeducativi per persone
obese o in soprappeso. (Serv.
di Epidem. e Com.)
Obiettivo 4
Cominciare subito
Azione. La donna in
gravidanza: promozione
dell’allattamento al seno e
dell’adozione di un corretto
stile alimentare
Azione. Incidere Obiettivo 5
Muoversi sui processi di
organizzazione della città per
rendere facile e accessibile a
tutti lo svolgimento di una
regolare attività fisica)
Obiettivo 6
Supportare i soggetti a
rischio
Azione. Sperimentazione
percorsi od interventi di
supporto nutrizionale indirizzati
a gruppi di bambini/adolescenti
obesi
- Per la promozione
dell’allattamento al seno, l’UO
di Ostetricia e il reparto di
Terapia Intensiva neonatale e
pediatrica stanno concludendo
la procedura prevista dalla
OMS per essere dichiarati
“Ospedale Amico dei Bambini”.
- Presso i Consultori Familiari
viene attuata una consulenza
sull’allattamento da parte delle
ostetriche.
- E’ stato attivato un numero
verde per l’allattamento al
seno.
- È stata condotta una indagine
sull’allattamento e sui motivi di
sospensione, che dovrà
fornire, una volta elaborati i
dati, informazioni utili per
l’impostazione di interventi.
- Formazione dei PLS sullo
svezzamento
- Indagine conoscitiva su
alimentazione nel primo anno
di vita tra i PLS
- Elaborare strumenti
informativi per i genitori con
un’ottica transculturale
-organizzare Corsi
Psicoeducativi per genitori di
bambini, con meno di un anno
di età, a rischio di obesità.
( Pediatria di Comunità)
- Per la promozione della
attività fisica è stata rilanciata
la campagna “Sali le scale e
sale la salute” che prevede
l’affissione di cartelli vicino agli
ascensori
- è stato attivato nel comune di
Cesena un percorso casa e
scuola (Walking Bus)
- sono stati realizzati progetti
per la Promozione della Attività
fisica nel comune di San
Mauro Pascoli (“ San Mauro si
mette in moto”) e a Bagno di
Romagna
- Sono in corso gruppi di lavoro
con Amministrazione
Comunale di Cesenatico per
organizzare iniziative e
percorsi per la promozione
della attività fisica
Costituito gruppo di lavoro per
la programmazione di
interventi rivolti all’area
materno infantile, in particolare
si stanno definendo le strategie
per presa in carico precoce dei
bambini a rischio di obesità e
di quelli obesi.
-Formazione degli operatori dei
DSP in tema di impatto sulla
promozione dell’attività fisica
dei progetti di pianificazione
territoriale e infrastrutturale (a
cura della Regione)
- Stesura di linee guida per
valutazione interventi di
pianificazione territoriale
rispetto a promozione
dell’attività fisica ( a cura della
Regione)
-organizzare e promuovere nei
comuni dei percorsi pedonali o
ciclistici
-formare i MMG al counselling
per la promozione del
movimento (Serv. di
Epidemiologia e
Comunicazione)
Attivazione gruppo regionale
per stesura Linee Guida
Obiettivo 7
Vigilare
Azione. Verifica della qualità
nutrizionale dei prodotti al
consumo e promozione di una
corretta informazione al
consumatore
Per quanto riguarda le attività
di vigilanza sulla qualità
nutrizionale sono state
realizzate verifiche su alcuni
prodotti commercializzati come
integratori alimentari.
Servizi da coinvolgere:
- Servizio di Epidemiologia e Comunicazione
- Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
- Servizio igiene Pubblica
- U.O Malattie metaboliche e Diabetologia
- Dietista Ospedale
- Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole
- Servizio Materno infantile
- Pediatria di Comunità
- Consultorio Familiare
- U.O Ostetricia e Ginecologia
- U.O Pediatria
- Pediatri di base
- Dipartimento Cure Primarie
- Medici di Med. Generale
- Medicina interna Ospedale
- Avviare tavoli di confronto con
associazioni e gruppi di
interesse (SIAN)
- partecipazione a programmi
regionali di controllo (SIAN)
“Sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali”
Coordinatore dott. L. Salizzato
Obiettivi
Progetti Attivi
Progetti da attivare
Sorveglianza
Approfondire le conoscenze relative agli “accadimenti in sé”, ai determinanti che li hanno indotti e
ai fattori di protezione individuale.
Obiettivo A.
Studio di un sistema di
sorveglianza dell’outcome
basato sui dati integrati dei
servizi di Pronto Soccorso,
118, SDO e archivi di
mortalità.
(risultato da ottenere:)
- Predisporre uno strumento
operativo capace di
raccogliere e ordinare tutti i
dati relativi alle condizioni
di salute delle persone
coinvolte in incidenti
stradali sul territorio della
regione e studiarne
l’applicabilità su tutto il
territorio regionale
Integrazione dati sanitari con
quelli provenienti dalle forze
dell’ordine
Realizzare/sperimentare un
sistema di sorveglianza basato
sull’integrazione dei dati relativi
all’incidente (tempo, luogo
modalità, detenuti dalle forze
dell’ordine), e alle sue
conseguenze in salute (lesioni
ed esiti, a disposizione del
SSR) al fine di realizzare delle
mappe del rischio, strumenti di
identificazione scientifica dei
luoghi dove determinanti
ambientali fanno precipitare gli
eventi
Traumi cranici in Area Vasta
Romagna, ricoveri ospedalieri
e mortalità (1999-2003) set.
2005
Incidenti stradali nelle Province
della costa ER (1994-2003)
mar. 2005
Nel corso del 2006 si è
sottoscritta, assieme all’AUSL
di Forlì, una convenzione con
la Provincia di Forlì – Cesena
per lo sviluppo di un sistema
integrato di sorveglianza,
inoltre si è sviluppato un
analogo progetto di
sorveglianza in collaborazione
con il Comune di Cesena
Partecipazione al gruppo di
lavoro regionale che costituirà
lo strumento operativo
attraverso:
- Analisi flussi correnti SDO e
REM per controllo di
completezza e qualità del
dato, ed eventuale richiesta
di interventi migliorativi
- Analisi tracciati record dei
data base del PS e del 118
per stabilire quali campi
raccogliere
- Analisi software utilizzati per
la raccolta dati e studio di un
sistema con cui raccogliere
le informazioni
- Studio modalità di linkage
- Studio modalità per superare
vincoli burocratici
amministrativi
Implementazione osservatorio
provinciale sugli incidenti
stradali
Obiettivo B
Rinforzare l’analisi
epidemiologica sui fattori di
rischio inerenti la
traumatologia stradale con
particolare riferimento al non
uso dei dispositivi di
sicurezza individuale
Partecipazione allo Studio
PASSI (misurazione
comportamenti riportati)
Partecipazione allo studio
ULISSE (misurazione diretta
comportamenti)
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale (stesura
protocollo, ricezione ed
elaborazione dati rilevati,
diffusione dei risultati)
Partecipazione ad indagine
regionale ad hoc per valutare i
fattori di rischio attraverso la
misurazione diretta dell’uso del
casco, delle cinture di
sicurezza e del seggiolino da
parte degli utenti della strada:
Organizzazione ed esecuzione
di giornate di apprendimento
teorico e pratico per i nuovi
rilevatori del progetto Ulisse
Obiettivo C
Valutare conoscenze ed
opinioni sui comportamenti
alla guida e sui fattori
associati all’incidentalità
stradale in stati di
popolazione target
Partecipazione allo Studio
PASSI
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale (stesura
protocollo, formazione
personale coinvolto nelle
inchieste, ricezione ed
elaborazione dati rilevati,
diffusione dei risultati)
Partecipazione ad indagini ad
hoc su fasce di popolazione a
rischio su base campionaria a
rappresentatività regionale:
Identificazione personale
rilevatore
Esecuzione corsi teorico-pratici
per i nuovi rilevatori
Individuazione luoghi in cui
effettuare le rilevazioni
Effettuazione osservazioni
Invio dati al coordinamento
tecnico
Prevenzione
Iniziative specifiche, di comprovata efficacia, per modificare i comportamenti a rischio, promuovere
l’utilizzo dei sistemi di protezione individuale, migliorare le infrastrutture stradali e l’utilizzo del
territorio.
Obiettivo A.
Sviluppo di alleanze con le
forze dell’ordine per
intensificare i controlli sulla
strada, soprattutto rispetto
all’uso dei dispositivi di
protezione individuale:
seggiolino di sicurezza per
bambini, cinture di sicurezza,
casco
Partecipazione ai lavori della
Conferenza permanente per la
sicurezza, costituita presso la
Prefettura di FC.
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale
(individuazione modalità di
programmazione negoziata di
iniziative per intensificare i
controlli sulla strada presso
l’Osservatorio e il
Coordinamento dei Piani per la
Salute)
Presentare e sostenere il
programma di intensificazione
dei controlli sulle strade presso
l’Osservatorio Provinciale e il
Coordinamento dei PPS.
Obiettivo B
Informazione/educazione
sull’uso dei DPI
preferibilmente in
associazione e in sinergia
con quanto previsto
dall’obiettivo A
Si sono ulteriormente sviluppati
i progetti di educazione alla
sicurezza stradale nelle Scuole
inferiori e superiori ed i
percorsi sicuri casa - scuola,
Partecipazione ai lavori del
coordinamento tecnico per:
- Stesura protocollo,
attuazione e verifica
- predisposizione delle
proposte informative ed
educative per i cittadini e per
la formazione dei formatori
- individuazione modalità con
cui le ASL formeranno i
formatori
- analisi e diffusione dei
risultati
ASL:
- organizzazione ed
esecuzione della formazione
dei formatori
- esecuzione della campagna
informativa per la parte che
da esse dipende
- verifica di efficacia
utilizzando obiettivo specifico
B di sorveglianza
Si è progettato un intervento
(allacciali alla vita), da
realizzare nel 2007, per la
promozione della sicurezza
stradale nel trasporto dei
bambini di età compresa tra 0
e 4 anni, con la partecipazione
di pediatri di comunità e
ospedalieri, di insegnanti di
asilo nido e scuole materne, di
agenti di Polizia Municipale
realizzazione intervento
programmato (allacciali alla
vita)
Obiettivo C
Sviluppo delle alleanze con
le forze dell’ordine per la
verifica della guida in stato
di ebbrezza
Attività svolta dal SERT, anche
con mezzo mobile all’uscita
delle discoteche
Partecipare alla
predisposizione di strumenti
regolamentari che individuano
le modalità di esecuzione e
conservazione dei campioni di
sangue per la verifica della
guida in stato di ebbrezza.
Obiettivo D
Campagne informative a
diffusione regionale/locale
per ridurre la guida in stato
di
ebbrezza
Attività realizzate:
•
Notti sicure (Unità
Mobili)
•
Progetto “Vivere il
massimo rischiando il minimo”
campagna di prevenzione
generale
Ricerca “L’impatto sui giovani
della campagna Vivere il
massimo rischiando il minimo”
Partecipazione alle attività
regionali
Prosecuzione dei progetti
avviati a livello locale
Partecipazione alle attività
promosse dalla Regione
Obiettivo E
Miglioramento della qualità
delle certificazioni di idoneità
alla guida
Obiettivo F
Valutazione, da parte degli
uffici preposti del DSP, della
sicurezza stradale in ogni
progetto di Pianificazione
Territoriale ed
infrastrutturale presentata
all’Ausl per i pareri di legge.
Si è svolto nel 2005 il primo
corso di aggiornamento sulla
sicurezza stradale per il
personale degli Enti Locali,
degli studi professionali e degli
operatori del DSP, organizzato
in collaborazione con lo
Sportello Unico per l’Edilizia
dei Comuni del Cesenate.
Viene eseguita una valutazione
sistematica dell’applicazione
dei criteri della sicurezza
stradale alle pianificazioni
urbanistiche ed alla
progettazione dei nuovi
insediamenti produttivi. Dal
2006 è stato inserito tra i criteri
di progettazione per la
sicurezza stradale quello
relativo ai percorsi sicuri casa
scuola. Va realizzata una
prima valutazione dei risultati
concretamente ottenuti.
Partecipazione ai lavori della
Commissione tecnica
Regionale Strumenti
Urbanistici per:
predisposizione, sperimentazione
e adozione formale di linee guida
per la valutazione degli strument
di pianificazione territoriale dal
punti di vista della sicurezza
stradale.
Progettazione e realizzazione
di iniziative formative per gli
operatori dei DPS e degli Enti
Locali, Ordini professionali,
scuole tecniche.
Progettazione e realizzazione
del secondo corso locale sulla
sicurezza stradale per i
professionisti.
Avvio di un’attività di
valutazione sull’applicazione
dei criteri di sicurezza stradale
alle progettazioni urbanistiche
ed edilizie.
Obiettivo G
Collaborazione con
l’Osservatorio per l’educazione
stradale e la sicurezza nella
campagna di informazioneeducazione alla guida sicura
nelle scuole e nelle autoscuole.
Promozione nel 2006 di un
tavolo provinciale per il
coordinamento delle attività di
educazione alla salute
Tesi di Laurea in Psicologia su
“Valutazione di efficacia del
progetto di educazione alla
sicurezza stradale nelle
scuole”
Partecipazione al
coordinamento provinciale per
le attività educative (catalogo
provinciale e valutazioni di
efficacia) e ulteriore sviluppo
delle iniziative aziendali
Azione A.
Formazione dei formatori di
scuole e autoscuole sui
rischi per la salute presenti
sulle
strade
e
sull’importanza dell’uso dei
DPI, oltre che sulle modalità
con
cui
comunicare
i
contenuti ai giovani
Partecipazione alle attività
regionali
Azione B.
Inserire la rete di centri e le
iniziative di prevenzione
alcologica nei percorsi di
formazione dei giovani alla
guida
Partecipazione alle attività
regionali
Unità operative da coinvolgere:
Epidemiologia e Comunicazione
Igiene e Sanità Pubblica
Prevenzione Salute Ambienti di Lavoro
Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole
Pediatri di base
Medici di Med. Generale
Servizio Dipendenze Patologiche
Pediatria di Comunità
Pediatria ospedaliera
Pronto Soccorso
Emergenza Urgenza 118
Medicina riabilitativa ospedaliera
Neurochirurgia
Medicina Legale
Da completare con ulteriori azioni previste dal PPS:
• Promuovere attività di assistenza a sostegno delle vittime della strada e dei loro famigliari.
• Ricercare forme di collaborazione con i mass media locali, per sostenere una comunicazione
positiva.
• Promuovere e controllare, negli ambienti di lavoro che si svolgono per strada, la valutazione
dei rischi, verificare l’uso dei dispositivi di protezione individuale (casco, cintura),
contrastare l’abuso di sostanze e farmaci con effetti secondari a rischio per una guida sicura.
Avviare il progetto anche nella nostra Azienda in collaborazione con RSPP.
“Sorveglianza e prevenzione degli incidenti domestici”
Coordinatore dott. M. Palazzi
Obiettivi
Progetti Attivi
Sorveglianza: obiettivo A
Predisporre strumento
operativo per raccogliere dati
sanitari delle persone coinvolte
in incidenti domestici sul
territorio della Regione e di
studiarne l’applicabilità su tutto
il territorio regionale
Progetti da attivare
Partecipazione al gruppo
regionale
Riguarderà un’altra realtà
regionale oltre a Forlì (Fidenza)
Sorveglianza: obiettivo B
Ampliare il sistema SINIACA
sulla rilevazione dei
determinanti
CAAD Centri per adattamento
ambiente domestico Cesena
(Verificare se si occupa solo di
ambiente o se ci sono anche
programmi di esercizio fisico)
- Promozione della Attività
fisica nel comune di San
Mauro Pascoli (“ San Mauro si
mette in moto”)
-Sperimentazione di un
progetto in un ambito
regionale ( Bologna)
- Sono in corso gruppi di
lavoro con Amministrazione
Comunale di Cesenatico per
organizzare iniziative e
percorsi per la promozione
della attività fisica
Prevenzione: obiettivo B
Rilevazione aspetti
impiantisitici e strutturali di
abitazioni
Interventi informativi/educativi
Fornitura dispositivi a basso
costo
Bambini
Visite domiciliari da parte del
materno infantile alle puerpere
(Ped Comunità)
Anziani
CAAD Cesena da potenziare
con il contributo del Dip di
sanità Pubblica per ricerca
attiva dei casi e interventi
educativi
Progetto case insalubri
(SISP) Progetto rivolto in
particolare agli stranieri che
richiedono certificazioni.
Bambini
Definizione e Sperimentazione
di un progetto in un ambito
regionale (a cura del gruppo
regionale)
Anziani
Definizione e Sperimentazione
di un progetto in un ambito
regionale (a cura del gruppo
regionale)
Prevenzione: obiettivo C
Interventi informativi ed
educativi per:
- bambini 0-4 anni
- anziani
Bambini
Progetto di educazione alla
salute nelle scuole
“Prevenzione Ustioni nei
bambini ”
Anziani
- Incontri con la popolazione
anziana su promozione della
attività fisica ( Quartieri,
associazioni di volontariato,
Bambini
Definizione e Sperimentazione
di un progetto formativo in un
ambito regionale (a cura del
gruppo regionale)
Prevenzione: obiettivo A
Riduzione rischio caduta
anziano con promozione AF
Anziani
Definizione e Sperimentazione
di un progetto formativo in un
Amministrazioni Comunali)
Prevenzione: obiettivo D
Formazione operatori per
acquisizione competenze su
realizzazione e valutazione di
interventi per rilevazione
sicurezza in ambiente
domestico
Servizi da coinvolgere:
- Servizio di Epidemiologia e Comunicazione
- Serv Assistenza Anziani
- Centri per adattamento ambiente domestico
- Dip Cure Primarie- Servizio di Assistenza Domiciliare
- Geriatria
- Medicina Riabilitativa
- Servizio Materno infantile
- Servizio Igiene Pubblica
- Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole
- Ufficio Formazione e aggiornamento
ambito regionale (a cura del
gruppo regionale)
- formazione degli operatori
che eseguiranno direttamente
gli interventi
- Formazione dei formatori
- Formazione del personale dei
Comuni e Provincie
(A cura del gruppo regionale)
“Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro”
Coordinatore dott.ssa MF. Pandolfini
Obiettivi
Progetti Attivi
Progetti da attivare
Creazione e/o miglioramento del sistema informativo per fornire
- alla regione informazioni necessarie per il Report annuale sullo stato di salute dei
lavoratori in Emilia Romagna
- ai DSP i dati, disaggregati per provincia e comune, necessari all’attività locale di
programmazione mirata delle azioni di controllo in relazione alle evidenze
epidemiologiche in ambito infortunistico e valutazione di efficacia delle azioni di controllo
e degli interventi preventivi messi in atto attraverso il monitoraggio del trend
infortunistico nel territorio
Partecipazione alla formazione
regionale sui Nuovi Flussi
Informativi (NFI)
Individuato referente per NFI
Utilizzo dei NFI per selezionare
le aziende da sottoporre al
controllo
Prosecuzione utilizzo dei NFI
per selezionare le aziende da
sottoporre al controllo
Corso di formazione sul campo
per operatori sul sistema
informativo del servizio
Definizione delle tipologie di
eventi e rischi da sorvegliare,
in particolare attraverso:
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale
- report annuale sugli eventi
infortunistici di tutti i comparti
produttivi presenti in Regione
a livello di ogni singola
provincia.
- approfondimenti per comparti, Utilizzo NFI per studi ad hoc:
approfondimento tematico sui
rischi o situazioni specifiche
lavoratori immigrati nel settore
con particolare riferimento a
metalmeccanico
immigrati e lavoratori con più
elevata anzianità lavorativa
nei comparti metalmeccanico Studio su un campione di
aziende controllate tra il 2002 e
e delle costruzioni.
il 2006 con elaborazione dei
dati per comparto produttivo.
Prosecuzione utilizzo NFI per
studi ad hoc:
Approfondimento tematico
sugli infortuni in itinere
Relazione sugli esiti della
valutazione del raggiungimento
degli obiettivi di riduzione degli
infortuni nelle imprese del
nostro territorio, presentata al
Convegno su ”Incidenza
infortunistica nel territorio
cesenate a confronto con i dati
della Provincia FC e Regione
Emilia Romagna” (febbraio
2006).
- partecipazione a ricerche
epidemiologiche anche in
collaborazione con altri Enti e
Istituzioni per:
- valutare l’efficacia degli
interventi dei Servizi di
Vigilanza
- monitorare le cause degli
infortuni mortali e gravi
- predisporre un modello
per la stima dei lavoratori
addetti in agricoltura
Definizione assetto
organizzativo e aspetti
informatici
Partecipazione allo studio
nazionale, condiviso da
Coordinamento delle regioni,
INAIL ISPESL, sugli infortuni
mortali e gravi relativi al
periodo 2002-2004 attraverso
la raccolta sistematica delle
cause e la descrizione degli
eventi:
- partecipazione di due
operatori ad un corso
formativo regionale, la cui
ricaduta è stata organizzata
tramite attività di formazione
sul campo per tutti gli
operatori UOPSAL
messa a disposizione dei dati
sui casi per i quali gli operatori
hanno istituito valutazioni e
ricostruzioni delle dinamiche di
accadimento.
Partecipazione allo studio
nazionale sugli infortuni mortali
e gravi:
- prosecuzione attività di
raccolta dati
- partecipazione al gruppo di
coordinamento tecnico
regionale
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale.
Rapporti di coordinamento e
interscambio con l’OREIL.
Definizione indicatori per il
monitoraggio e la valutazione
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale.
Definizione delle informazioni e
comunicazioni interne al
sistema sanitario e agli Enti
interessati e nei confronti
dell’utenza.
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale.
Inviare report annuale a tutti i
soggetti interessati alla
prevenzione degli infortuni sul
lavoro
Definizione piano formazione
per gli operatori coinvolti
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale.
Continuazione e
approfondimento degli
interventi formativi effettuati
per rafforzare l’autonoma
capacità di utilizzare gli archivi
sensibili disponibili e la visione
epidemiologico analitica degli
eventi infortunistici
occupazionali
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale.
Fornire dati al fine di rendere
più efficace il rapporto tra le
evidenze epidemiologiche degli
infortuni e i piani di
prevenzione locale
Integrazione del flusso
informativo INAIL (dal quale
derivano i dati presentati
annualmente nel Report
OREIL, con dettaglio
provinciale e con tempi di
latenza di circa due anni) con i
dati acquisiti dai registri
infortuni delle aziende
controllate in fase di vigilanza,
al fine di avere un quadro
epidemiologico sugli infortuni
che avvengono nel territorio
dell’AUSL di Cesena in tempo
utile per programmare
interventi efficaci.
Prosecuzione di tale attività
Valutazione di efficacia dei
piani di prevenzione messi in
atto a livello Aziendale
Consolidare il coordinamento
tecnico tra OREIL e i referenti
dei DSP, al fine di potenziare a
livello dei vari DSP la capacità
di lettura delle banche dati e
degli archivi disponibili
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale.
Creare una rete di rapporti con
altri Servizi – Centri di
epidemiologia occupazionale
Partecipazione ai lavori del
gruppo di coordinamento
tecnico regionale.
Partecipazione alla valutazione
della qualità
(utilità/completezza) del report
annuale fornito da OREIL
del territorio nazionale e
promuovere o partecipare a
studi multicentrici su tematiche
inerenti gli infortuni
occupazionali
Interventi di prevenzione: iniziative di vigilanza e controllo mirate per comparti prioritari.
Azione A.
Progetto sicurezza edilizia
Adempimento obblighi
informativi trimestrali verso la
Regione rispetto all’attività di
sorveglianza e verifica nei
cantieri edili
Ad integrazione delle attività
già svolte il PRP prevede di:
- concertare le azioni di
Continuazione dei Piani Mirati
controllo sui punti critici
per la riduzione degli infortuni:
dell’organizzazione
dell’impresa
- svolgere azioni di supporto in Attività di vigilanza:
favore dei lavoratori stranieri - il 50% dei controlli eseguiti ha
riguardato il settore edilizia,
immigrati, particolarmente
per il quale è attivo un
rappresentati in questo
sistema di rilevazione
comparto
trimestrale, inviato in
- sviluppare il coordinamento
Regione, che monitorizza
con gli organismi paritetici
numero di cantieri verificati,
territoriali, promuovendo la
imprese e figure responsabili
diffusione di buone pratiche
per la sicurezza, nonché
- implementare azioni
violazioni oggetto di sanzione
realizzate sulla base di
e relativa comunicazione in
strumenti amministrativi di
Procura, inchieste infortuni
cui la Regione si è dotata
- complessivamente dal 2001
al 2005 sono stati controllati
336 cantieri, 728 imprese e
2.457 lavoratori.
- 57 aziende del comparto
edile controllate nel primo
semestre 2006.
- particolare attenzione ed
impegno di risorse sono
state dedicate al cantiere
edile della Secante, appalto
pubblico, con azioni di
assistenza e sistematica
vigilanza sul rispetto delle
procedure di sicurezza nelle
varie fasi dei lavori,
riguardanti nel complesso 15
imprese e 227 lavoratori.
- nel 2006 il numero degli
infortuni in edilizia su cui sono
state eseguite indagini per la
ricostruzione dei fatti e la
valutazione delle
responsabilità per la
Prosecuzione adempimento
obblighi informativi trimestrali
verso la Regione rispetto
all’attività di sorveglianza e
verifica nei cantieri edili
Piano mirato nel settore
costruzioni, finalizzato a
migliorare le condizioni di
Sicurezza e Salute nei cantieri
edili, contrastare gli infortuni
riducendone l’incidenza e
promuovere la cultura della
legalità e sicurezza attraverso:
- mantenimento attività di
controllo nei cantieri rispetto
al dato 2006
- utilizzo check list di controllo
- creazione archivio infortuni di
settore
- incremento della
collaborazione con soggetti
firmatari del protocollo
”Comune di Cesena” per la
regolarità e sicurezza del
lavoro negli appalti pubblici e
privati e attivazione di un
osservatorio epidemiologico
provinciale infortuni
- attuazione di almeno
un’iniziativa formativa per la
figura dei “committenti lavori”.
** Le azioni di cui sopra a
reintegro delle risorse resesi
indisponibili per pensionamento
di 1 Dir. Ing. e mobilità di 1
Tecnico della prevenzione , nel
secondo semestre 2006.
violazione delle norme di
sicurezza del lavoro, è
sovrapponibile al dato 2005,
sono però aumentati i casi
mortali (2 nel 2006)
Attività di formazione e
assistenza finalizzata alla
diffusione di buone pratiche:
- nel 2006 è stato firmato un
”Protocollo di intesa per la
regolarità e sicurezza del
lavoro nel settore delle
costruzioni e dei Servizi “ fra il
Comune di Cesena, Azienda
USL di Cesena, INPS , Casse
Edili, Organizzazioni
Sindacali, Associazioni di
Categoria, Ordini
Professionali, Direzione
Provinciale del Lavoro ed
INAIL.
- tale intesa ha comportato
anche un’attività di
collaborazione con uffici
comunali coinvolti nel
procedimento autorizzativo
per rilascio di permessi a
costruire: in particolare
l’obiettivo che si intende
raggiungere è di abbinare la
fase progettuale con la
redazione di un ”piano
dedicato di sicurezza”.
Attraverso due iniziative
pubbliche nel 2006 sono stati
presentati programmi di lavoro,
valutazioni di attività di
controllo, andamento degli
infortuni per la valutazione di
efficacia dell’attività svolta.
Azione B.
Progetto sicurezza nel
comparto metalmeccanico,
legno ed agricoltura
Ad integrazione delle attività
già svolte il PRP prevede di:
- concertare le azioni di
controllo sui punti critici
dell’organizzazione
dell’impresa
- sviluppare il coordinamento
Continuazione dei Piani Mirati
per la riduzione degli infortuni:
Legno
Attività di vigilanza:
- nel periodo 2000-2002 le
azioni di controllo sono state
indirizzate prevalentemente
ad un campione di aziende
del settore legno, pari al 20%
di quelle esistenti (controllate
90 aziende e 324 addetti);
Prosecuzione attività di
vigilanza
Prosecuzione della
sorveglianza epidemiologica
- il quadro complessivo del
con gli organismi paritetici
trend infortunistico è
territoriali, promuovendo la
maggiormente completo e
diffusione di buone pratiche
tale, per il periodo osservato,
- effettuare campagne
da consentire una valutazione
informative e azioni di
positiva in termini di risultato
sensibilizzazione
ottenuto, pur con le dovute
- relativamente all’agricoltura
cautele relative
sostenere azioni di
all’impossibilità di quantificare
miglioramento soprattutto
il peso di altri determinanti
attraverso interventi
(incidenza degli infortuni informativi e formativi ad hoc.
33% in 4 anni)
Metalmeccanico
Attività di vigilanza:
- nel periodo 2003-2005 gli
interventi prevalenti hanno
riguardato il comparto
metalmeccanico con un
campione pari al 23,6 %
delle aziende locali
(controllate 149 aziende e
3.877 addetti).
- i dati ad oggi disponibili
confermano la necessità di
mantenere le azioni di
controllo mirate, infatti la
diminuzione dell’incidenza
infortunistica sembra più
contenuta rispetto agli altri
comparti: -3,5 nel triennio
2003-05.
Attività di formazione e
assistenza:
- nel 2004 organizzati e
formalizzati 269 incontri con
lavoratori, RLS, RSU,
Organizzazioni sindacali e
204 con Direttori aziendali,
Consulenti, RSPP,
Organizzazioni datoriali
Dalle valutazioni
epidemiologiche realizzate sui
dati in campo, ottenuti dal
registro infortuni delle singole
ditte, risulta che nelle aziende
metalmeccaniche il 30 % dei
casi ha una prognosi di 4-5
giorni; trattasi di eventi dovuti a
corpi estranei oculari.
Piano mirato nel settore
metalmeccanico finalizzato a
migliorare le condizioni di
Sicurezza e Salute nelle
aziende metalmeccaniche,
contrastare gli infortuni
riducendone l’incidenza e
Promuovere la cultura della
legalità e sicurezza attraverso:
- mantenimento attività di
controllo delle aziende
rispetto al dato 2006
- utilizzo check list di controllo
- controlli in merito alla
valutazione dei rischi,
l’organizzazione del sistema
prevenzionistico, formazione
ed informazione dei lavoratori
- creazione archivio informatico
degli infortuni di settore
- coinvolgimento datori di
lavoro e lavoratori tramite loro
associazioni su
organizzazione del lavoro e
sicurezza delle macchine,
corrette utilizzo dei Dispositivi
di Protezione Individuale.
- attuazione di almeno una
iniziativa formativa per RLS
del comparto
- organizzazione incontri
divulgativi ed informativi
Per questa tipologia di eventi
sono utilizzabili azioni
preventive, sul target di
riferimento, di tipo formativo,
senza ricorrere alla vigilanza
“tradizionale” migliorando
l’utilizzo delle risorse.
Agricoltura
Attività integrate dipartimentali
Prosecuzione attività integrate
dipartimentali
** Le azioni di cui sopra a
reintegro delle risorse resesi
indisponibili per
pensionamento di 1 Dir. Ing. e
mobilità di 1 Tecnico della
prevenzione , nel secondo
semestre 2006.
Azione C. progetto salute e
sicurezza nel comparto
sanità.
Interventi di prevenzione
Piani specifici dedicati oltre
che al controllo, anche
all’informazione e
all’assistenza alle Piccole e
Medie Imprese (PMI)
Sono stati presentati alcuni dati
parziali sui risultati della attività
svolta alle Associazioni di
categoria, Enti bilaterali,
Rappresentanti dei lavoratori,
Organizzazioni sindacali in
appositi incontri.
Accordi con le organizzazioni
dei lavoratori e datoriali per
definire condizioni di tutela dei
lavoratori migliorative rispetto
ai livelli minimi stabiliti dalla
normativa nazionale
Nei confronti di professionisti e
progettisti sono garantite
informazione tecnica ed
assistenza tramite punti
informativi aperti due giorni alla
settimana.
Azioni specifiche per il
supporto ai Rappresentanti
dei Lavoratori per la
Sicurezza (RLS): il Servizio
informativo per i RLS della
regione Emilia Romagna
(SIRS-RER)
Partecipazione al Comitato di
Coordinamento e valutazione
regionale.
E’ stato istituito il SIRS,
servizio informativo per i
lavoratori e loro rappresentanti
(RLS);
Sono stati realizzati interventi
di prevenzione con azioni
specifiche per il supporto ai
rappresentanti dei Lavoratori
(RLS);
È stato siglato un Protocollo
con la Provincia e le
organizzazioni sindacali per
rafforzare il sostegno ai RLS
tramite uno sportello dedicato
ed assistenza e formazione
specifica.
Per la presentazione del
protocollo è stato realizzato, in
Pubblicazione e divulgazione
di materiale tecnico, linee
guida, opuscoli informativi ed
altro attraverso il sito web
aziendale a sostegno di un
maggiore coinvolgimento
anche dei lavoratori sui temi
della salute e sicurezza.
collaborazione con Provincia e
Regione, un seminario per tutti
i RLS nel mese di marzo
2006.
Formazione, indicazioni alle
aziende per una buona
qualità formativa, progetto
“standardizzazione della
formazione obbligatoria dei
lavoratori in materia di igiene
e sicurezza sul lavoro”
Su richiesta l’unità operativa
interviene in corsi
programmati da Enti accreditati
per la formazione .
Piani specifici dedicati alla
pubblica amministrazione,
progetto sicurezza nella
scuola.
Sono annualmente assicurati
percorsi formativi per operatori
scolastici addetti al Primo
Soccorso in caso di infortunio,
in collaborazione con il 118;
Prosecuzione dell’attività di
formazione su richiesta.
vengono annualmente
predisposti progetti specifici su
tematiche di sicurezza sul
lavoro per istituti professionali
in collaborazione con l’ ufficio
Educazione alla salute.
Inoltre un operatore dell’UO
partecipa al gruppo regionale
“scuole” per la stesura degli
indirizzi applicativi del D. Lgs.
626/ 94 negli istituti scolastici
Servizi da coinvolgere:
Prevenzione Salute Ambienti di Lavoro
Ufficio Educazione alla Salute Progetto Scuole
Epidemiologia e Comunicazione
Pronto Soccorso
Centro Elaborazione Dati
Da completare con ulteriori azioni previste dal PPS:
• Promuovere e controllare, negli ambienti di lavoro che si svolgono per strada, la
valutazione dei rischi, verificare l’uso dei dispositivi di protezione individuale (casco,
cintura), contrastare l’abuso di sostanze e farmaci con effetti secondari a rischio per
una guida sicura. Avviare il progetto anche nella nostra Azienda in collaborazione
con RSPP.
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