LE NOSTRE INIZIATIVE MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO 2013 LA REDAZIONE: Scuola Media Ezio Vanoni di Ardenno (SO) Classe 2˚A: G. Barola, A. Bianchini, M. Bonesi, A. E. Cao, D. Corbetta, M. Covaia, L. De Lucchi, M. Diop, N. Filippucci, G. Fiorelli, N. Fioroni, M. Lassi, L. Libera, P. Libera, C. Marchesini, A. Menghi, M. Patriarca, M. Pellegatta, S. Speziale, R. Speziali, N. Trutalli. Classe 3˚A: A. Azzalini, M. Bassi, B. Bertolini, T. Bianchini, L. De Giovanetti, S. De Vittorio, M. Gianoli, D. Libera, S. Libera, N. Martinalli, F. Mattei, M. Patriarca, M. Perregrini, S. Perregrini, S. Poli, S. Rocchi, C. Speziale, L. Sterlocchi, M. Zidani, A.Zucchi. HANNO COORDINATO IL PROGETTO le professoresse Stefania Angileri e Sandra Quattropani La poesia nasce anche nei nostri paesi Persone comuni si rivelano artisti Tre autori valtellinesi ci raccontano la bellezza e l’importanza della parola IL COMMENTO Non avere fretta e impara a comunicare PERCHÉ scrivere una poesia? Aiuta a vedere il mondo con occhi diversi, a volare sulle ali della fantasia, a superare le fatiche e a scoprire la propria bellezza interiore. Gli autori che abbiamo incontrato ci hanno insegnato che nei versi è possibile esprimere i propri pensieri più profondi e condividerli con gli altri. A VOLTE un testo poetico fa riflettere sui problemi e sul disagio, oppure consente alle persone in difficoltà di alleggerire le proprie angosce. Per alcuni le poesie sono parole combinate tra loro che suscitano emozioni diverse in chiunque ne sappia cogliere il significato. Non tutti riescono a scrivere poesie, ma chi ascolta il proprio cuore e non è superficiale può trovare nel linguaggio poetico un potente strumento di comunicazione. È STATO curioso, infine, scoprire che Quasimodo, grande poeta italiano, ha tratto ispirazione da un paese piccolo come Ardenno e che proprio qui tra di noi vivono e scrivono poeti meno famosi, ma capaci di esprimere grandi pensieri! IL SUO AMORE per la poesia è nato quando, nel 2003, il parroco di Villapinta le ha chiesto di pubblicare qualcosa sul bollettino. Da quel giorno Cristina, affetta da atrofia spinale, ha iniziato a scrivere - ci riferiscono la mamma e l’educatrice che l’ha seguita - e non ha più smesso. Per lei comporre era un modo per esprimere i suoi stati d’ animo, i pensieri e le emozioni. Era una ragazza determinata che apprezzava il valore della vita. LO SI CAPISCE dalle sue poesie: “A te che hai già tutto per vivere, a te che sei convinto di cercare sempre qualcosa di più o di meglio da poter desiderare, sappi che hai già tutto quello che ti serve per essere felice”. Chicchi, così la chiamavano tutti, amava comunicare con gli amici anche online e sentire il loro parere sui suoi versi che parlavano della sua vita, dell’amicizia e del mondo. Utilizzava la tecnologia come la mano invisibile di chi non vuole arrendersi. I SUOI TESTI sono stati raccolti dalla mamma in un libretto come sorpresa per il suo compleanno. Scriveva in una delle sue ultime poesie: “sarà primavera solo quando i cinque colori del- dell’attenzione al disagio e ai problemi della società. la pace entreranno nel cuore e quando la magia che comunicano in chi li guarda, riuscirà a dipingere un mondo migliore!”. LA SIGNORA Patrizia Migliorini vive ad Ardenno. È una signora introversa, solitaria che ascolta volentieri gli altri. Ha iniziato a scrivere poesie a 12 anni come sfogo e per superare i momenti difficili dell’adolescenza. Patrizia ci ha comunicato un messaggio importante su cui riflettere: «Non siamo noi a cercare la poesia, ma è lei a trovare noi, perché la poesia è libertà di volare, è musica, è corsa, è vita!». Nelle sue poesie emergono i temi dell’affettività, CI HANNO colpito molto i versi che ha scelto di leggerci sul razzismo: “Uomo bianco tu mi chiami Nessuno, mi urli il tuo disprezzo, il tuo Dio mi ha dato un nome, mi ha chiamato Uomo. Come te”. Il signor Marino Spini, anche lui residente ad Ardenno, è un poeta del nostro paese che scrive dall’età di 25 anni. Per lui la poesia risponde al bisogno di osservare le cose in profondità e di ampliare gli orizzonti. «Porto sempre con me carta e penna - ha dichiarato - scrivo nei boschi, nei sentieri o in qualunque luogo mi trovi». I VERSI, per lui, fermano nel tempo esperienze di vita, ricordi di gioventù, luoghi del passato: “Piazzalunga, nei sommessi rintocchi ingombri di accese nostalgie, inconsolabile palpita la tua smarrita essenza, una soglia d’ombra rischiarata d’eternità che nessuno più ricorda...”. Nonostante i termini ricercati, le sue emozioni sono arrivate fino a noi. Magari, grazie all’incontro con questi poeti, anche qualcuno di noi riuscirà ad esprimere se stesso attraverso la poesia. IL PERSONAGGIO SALVATORE QUASIMODO ISPIRATO DA ARDENNO Un grande premio Nobel in una piccola valle ECCOLO di nuovo lì, sul libro di storia e di letteratura, citato prima dalla prof e poi dalla compagna interrogata...accidenti, ma è proprio così importante quel nome? Salvatore Quasimodo, ritenuto un grande esponente dell’Ermetismo, corrente letteraria in cui i suoni e le metafore esprimono l’inquietudine umana. A voi la notizia shock: che ci fa il poeta siciliano, premio Nobel per la letteratura, tra le aspre montagne retiche? Si trasferì a Sondrio nel 1934, non per scelta: il capo del Genio Civile milanese lo confinò in Valtellina a causa della sua passione per la poesia. Ardenno, però, attirò la sua attenzione. qualcuno lo riporti nella sua amata Sicilia e quella che vede sembra una donna misteriosa con “un fiore di corallo tra i capelli”. COSÌ scrisse una poesia intitolata “La dolce collina” in cui il paese è descritto come un borgo scuro, in un paesaggio piovoso, dove le piante sono arse dai fulmini e gli uccelli, sulle rive dell’Adda, tremano nella sera. Tra le vie oscure del paese, Quasimodo sente “un fremere di passi umani” sperando che ANCHE se soffriva per la lontananza dalla sua terra, l’autore ha esaltato alcuni aspetti suggestivi del nostro territorio. I suoi versi hanno lasciato un’impronta indelebile nei nostri cuori. Ne siamo orgogliosi perché non tutti i paesi hanno l’onore di essere nominati da un autore così importante. 17 ••