Il blog della Vinyl Legacy Association Chi siamo L’Associazione Associati L’organo ufficiale Archivi Late For The Sky Rock & Pop, le recensioni di LFTS/13 THE DUKE AND THE KING 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Long Live The Duke And The King 2010 Silva Oak/ Loose LP/CD Sono mesi che ascolto questo disco. Sempre con l ’intenzione di mettermi a scrivere qualcosa in proposito. Uno dei migliori dischi “nuovi ” in cui mi sia imbattuto negli ultimi tempi, e per nuovi intendo attribuiti ad artisti giovani e c o n u n a p r o p o s t a m u s i c a l e f r e s c a , p e r q u a n t o c o n l e r a d i c i b e n p i a n t a t e i n t u t t o q u a n t o è stato prodotto nei quattro decenni precedenti. Si tratta del secondo disco per questa formazione dello stato di New Yo rk (Ca t ski ll Mo un tai ns pe r l a pre ci si one ), ma r ispe tto a l d e b utt o l a form a z i on e ha ra d do pp i a to i l numero dei propri componenti, aggiungendo alla propria musica pi ù punti di forza. Risulta difficile dire chi faccia cosa all ’interno del combo il cui nome rimanda a due personaggi truffaldini creati da Mark Twain per i l s u o Huckleberry Finn , m a è evidente che la voce principale sia quella di Simone Felice, uno dei Felice Brothers di cui avrete senz ’altro sentito parlare. Ma anche gli altri (Bobby Bird Burke, cofondatore, Simi Stone e il Nowell Haskins) ci mettono del proprio e la magia del risultato è proprio nello strano melange di voci che si impastano molto bene in questo disco, dando vita a dieci composizioni ben prodotte, con chitarre mai debordanti, sezione ritmica d ’impianto folk rock, qualche intromissione fiatistica, armonica e accordeon sparsi qua e l à . E che dire della confezione, un bell ’album sullo stile dei vecchi vinili (il disco è naturalmente edito anche nel vecchio caro supporto), con libretto contenente i testi e il CD inserito in una busta nera proprio come i vecchi trentatr é giri. Ma ci ò che vince sono davvero le canzoni: dall ’opening di O ’ Gloria a l l a c o n v i n c e n t e e b e n s t r u t t u r a t a S h i n e O n Y o u a R i g h t N o w g i o c a t a s u l l ’amalgama e sull ’alternarsi delle voci. Hudson River è una soul ballad che si regge sul cantato davvero black e su una News From The Vinyl World I Flaming Lips per il Record Store Day Frattaglie di (puro) vinile…11 Frattaglie di (puro) vinile…10 Frattaglie di (puro) vinile…9 Frattaglie di (puro) vinile…8 m e l o d i a c h e e n t r a f a c i l m e n t e i n t e s t a . N o E a s y W a y O u t è invece una canzone folk rock dominata dalla cantante Simi Stone ed è un altro dei punti forti del disco, che come si usava un tempo dura poco meno di quaranta minuti, ma tutti allo stesso livello (personalmente sono sempre stato convinto che i compact disc di pi ù d i c i n q u a n t a m i n u t i v a d a n o b e n e p e r l e a n t o l o g i e e p e r l e r e t r o s p e t t i v e c o n b o n u s t r a c k , s a l v o qualche raro caso). E ancora, Children Of The Sun e Have You Seen It? , un brano in cui le influenze y o u n g h i a n e ( i l g r u p p o d a l v i v o e s e g u e s p e s s o b r a n i c o m e Helpless e Long May You Run , ma non fatevi f u o r v i a r e d a q u e s t o , l a l o r o è u n a p r o p o s t a o r i g i n a l e e n o n d e r i v a t i v a ! ) e m e r g o n o q u a e l à . In Gran B r eta g n a le r iv ist e mu s ic al i l i h ann o i nce n sati e anc he i l “Rolling Stone ” tedesco ha speso grandi parole p e r l o r o . I n I t a l i a s o n o a n c o r a s c o n o s c i u t i o q u a s i . L o r o s i d e f i n i s c o n o f o l k -soul -glam (quest ’ultima definizione soprattutto per ci ò che riguarda il look) ma la loro musica va davvero oltre le classificazioni di routine. Provare per credere. Paolo Crazy Carnevale Juke Box all'Idrogeno Elegia del grigio Our band could be your life … For all the fucked up children of the world… When the Buffalo roam free … Ecstatic Peace MARBIN Music In Action California nel Minnesota Breaking The Cycle Hello Dolly, this is Detroit 2011 Moonjune CD Trentacinque anni dopo è sempre “1969 ″ Ceremony, dai Joy Division ai Radiohead P r o p r i o u n b e l d i s c o q u e s t o Breaking The Cycle , intestato alla formazione israeliana che fa capo a Danny Markovitch (sassofonista) e Dani Rabin (chitarrista), tanto che il nome del gruppo è Una dedica a Blek e all ’indomito Daniele (Lopresto) il risultato di una crasi fra i due cognomi: un disco di musica strumentale che, pur essendo i due leader indirizzati nel filone jazz rock, va oltre le definizioni inventandosi un genere tutto suo che pur facendo trasparire (soprattutto nella prima traccia) la matrice jazzistica, si apre poi verso orizzonti molto diversi dove di volta in volta gli strumenti di Rabin e Markovitch dettano legge creando sublimi atmosfere (Western Sky , Outdoor Revolution , Burning Match , la coinvolgente Old Silhouette tanto per fare qualche t i t o l o ) a v o l t e c u l l a t e d a l s a x , a l t r e s f e r z a t e d a l l a c h i t a r r a t a g l i e n t e . V i r a t e p i ù d’impronta rock si innestano sapientemente su atmosfere pi ù pop che non mancano di fondersi, senza strafare, con la matrice yiddish che fa immancabilmente parte del DNA dei due musicisti. A rinforzare il gruppo ci sono poi il batterista Paul Wertico (con una lunga militanza nella band di Pat Metheny) e il percussionista Jamey Haddad (dalla corte di Paul Simon). A suggellare questo brillante prodotto c ’è l’intensit à della conclusiva W i n d s O f G r a c e , unico brano cantato affidato sia nelle liriche che per quanto riguarda le corde vocali a Daniel White. Paolo Crazy Carnevale Rock'n'Pop Rock & Pop, le recensioni di LFTS/13 Qualche (disordinato) appunto di viaggio Rock & Pop, le recensioni di LFTS/12 Rock & Pop, le recensioni di LFTS/11 Rock & Pop, le recensioni di LFTS/10 il batterista Paul Wertico (con una lunga militanza nella band di Pat Metheny) e il percussionista Jamey Haddad (dalla corte di Paul Simon). A suggellare questo brillante prodotto c ’è l’intensit à della conclusiva W i n d s O f G r a c e , unico brano cantato affidato sia nelle liriche che per quanto riguarda le corde vocali a Daniel White. viaggio Rock & Pop, le recensioni di LFTS/12 Rock & Pop, le recensioni di LFTS/11 Paolo Crazy Carnevale Rock & Pop, le recensioni di LFTS/10 GARTH HUDSON A Canadian Tribute To The Band 2011 Curve Music/Sony CD N o n p r o p r i o u n ’o c c a s i o n e s p r e c a t a , m a u n ’o p e r a z i o n e r i u s c i t a a m e t à . Certo, al grande Garth Hudson vanno il plauso e il riconoscimento per aver prodotto un disco tutto canadese dedicato alla musica del suo vecchio Vinyl Shop In Italia i negozi di musica che vendono anche vinile ci sono. Stiamo preparando una cartina geografica, suddivisa per regione, dove appariranno indirizzi ed eventuali link di questi preziosi romantici della diffusione fonografica. Per essere presenti, è necessario essere soci della Vinyl Legacy Association. Null’altro. Il servizio sar à esteso anche ai negozi di altre nazioni. gruppo, un disco peraltro caratterizzato, e questo è proprio uno dei suoi pregi, dalle sue tastiere inconfondibili che danno all ’opera un senso di continuit à che solitamente non si respira nei tribute album tradizionali. Attingendo poi dal repertorio meno scontato di The Band. Il disco inizia alla grande con quattro brani di rilievo: Danny Brooks propone la poco nota e ben realizzata Forbidden Fruit , per non dire del graditissimo e ispirato ritorno di una delle canadesi pi ù interessanti, Mary Margareth O ’Hara, che offre s u b i t o u n a d e l l e p e r l e d e l d i s c o , Out Of The Blue , avvolgente ballata che figurava sulla parte in studio dell ’Ultimo Valzer. Acadian Driftwood, b r a n o t u t t ’a l t r o c h e f a c i l e è i n v e c e a f f i d a t o a P e t e r K a t z c h e s i dimostra molto all ’altezza della situazione, come del resto fa Neil Young affiancato dai giovani Sadies nella rilettura di This Wheel’s On Fire , dove la sua chitarra inconfondibile duetta con l ’organo di Hudson. Da qui in poi per ò le cose cambiano e le sorti del disco si fanno alterne: qualche scelta poco oculata nel r e p e r t o r i o , o f o r s e n e g l i e s e c u t o r i m e t t o n o i n p e r i c o l o i l t r i b u t o . Ain ’t G o t N o H o m e , You Ain ’t Goin ’ Archivio blog maggio 2011 aprile 2011 febbraio 2011 gennaio 2011 Nowhere , I Loved you Too Much , Move to Japan abbassano il livello del disco in maniera irreparabile. Per dicembre 2010 f o r t u n a , q u a e l à si aprono altri spiragli notevoli, come in The Shape I’m In (ancora i Sadies, senza Young novembre 2010 per ò) , o l a b r i l l a n t e Clothes Line Saga dei Cowboy Junkies (anche se il brano è tutto a firma di Dylan), con una Margo Timmins ispirata e Hudson a stendere tappeti di tastiere di cui nessun altro è pi ù capace. Buone anche le due rivisitazioni in cui compare Bruce Cockburn, Sleeping (accompagnato dai Blue Rodeo) e C h e s t F e v e r in cu i è l u i a d a c c o m p a g n a r e I a n T h o r n l e y . L a v e r s i o n e d i Y a z o o S t r e e t S c a n d a l p a ssa invece abbastanza anonimamente. Meglio T e a r s O f R a g e affidata alle corde vocali di Chantal Kreviazuk. ottobre 2010 settembre 2010 agosto 2010 Da segnalare, in positive, anche The Moon Struck One , Knockin ’ Lost John in chiave irish e King Harvest . luglio 2010 E c c o : q u e s t o è q u a n t o . F o r s e è i l p r o b l e m a d e i C D c h e h a n n o p i ù capienza di un trentatre giri, cos ì si giugno 2010 tende a riempirli troppo. Questo tributo a The Band dura intorno ai settanta minuti, quarantacinque sarebbero forse bastati e ne avrebbero fatto un ottimo disco, che purtroppo invece non è . aprile 2010 marzo 2010 Paolo Crazy Carnevale febbraio 2010 gennaio 2010 dicembre 2009 novembre 2009 COPERNICUS ottobre 2009 Cipher And Decipher settembre 2009 2011 Nevermore Inc. - distribuzione Moonjune agosto 2009 luglio 2009 Un nuovo disco di Copernicus, un performer e un poeta soprattutto, prima che un m u s i c i s t a . Q u e s t o a r t i s t a n e w y o r c h e s e , s u l l a s c e n a f i n d a g l i a n n i ‘80, dopo aver provveduto tramite la s u a e t i c h e t t a a r e n d e r e d i s p o n i b i l i i s u o i v e c c h i l a v o r i e a d i s t r i b u i r e q u e l l i p i ù recenti in pi ù lingue, è t o r n a t o r e c e n t e m e n t e c o n u n n u o v o d i s c o , u n l a v o r o a t t r a v e r s a t o d a l l i r i s m o e d a l l a n e r v o s i t à : Cipher And Decipeher è l a n u o v a t e s t i m o n i a n z a d e l l o s m a l t o c h e p e r v a d e l a p o e t i c a d i q u e s t o c a n t o r e d e l l a grande mela, e del cosmo intero con tutti i suoi mali. Un disco di dieci tracce, per una durata di ben s et t a nt a mi nu t i, co n Co per nicu s i nte n to a de c lamar e i suoi v e r si , a ccom pa g na t o d a un fed e l e gr up p o di collaboratori, alcuni al suo fianco fin dalla prima ora, alcuni titolari di carriere discografiche in proprio a un certo livello, come Larry Kirwan, Thomas Hamlin e Fred Parcells, noti al pubblico per le loro imprese nei B l a c k 4 7 . I l d i s c o , n o n f a c i l e , r e g g e b e n e a n c h e n e l l a p a r t e f i n a l e d o m i n a t a d a l q u a r t o d ’o r a d i The Cauldron , m a l e c o s e m i g l i o r i s o n o s e n z a d u b b i o i b r a n i i n i z i a l i Into The Subatomic e F r e e A t L a s t e le centrali W h e r e N o O n e C a n W i n e Infinite Streght , fo rse l a t ra cci a p i ù interessante, pervasa dall ’inizio alla fine dal sax nervosissimo e tutto newyorchese di Matty Fillou, con la voce di Copernicus che (per fare un paragone) ricorda certe intonazioni tipiche di Moni Ovadia. Paolo Crazy Carnevale NORTH MISSISSIPPI ALLSTARS Keys To The Kingdom 2011 Songs Of The South CD Giunti al sesto disco in studio a tre anni di distanza da Hernando, i NMA NORTH MISSISSIPPI ALLSTARS Keys To The Kingdom 2011 Songs Of The South CD Giunti al sesto disco in studio a tre anni di distanza da Hernando, i NMA pubblicano il loro album pi ù personale, fortemente influenzato dalla morte del musicista e produttore Jim Dickinson, padre di Luther (voce e chitarra) e Cody (batteria) che compongono il trio con Chris Chew (basso). Inciso nello studio di famiglia Zebra Ranch, Keys To The Kingdom ha un suono meno duro che in passato, permeato di blues e gospel, incentrato sulle canzoni pi ù che sulla chitarra di Luther, presente ma non dominante. Detto questo non è c h e m a n c h i n o b r a n i p o t e n t i o r i t m a t i , c o m e l ’a s p r o r o c k d i This A ’ Way c h e a p r e i l d i s c o , i l s u c c e s s i v o trascinante blues Jumpercable Blues nel quale la slide di Luther è affiancata dall ’amico Gordie Johnson o l a g r i n t o s a Hear The Hills . Ma gli episodi migliori mi sembrano quelli pi ù riflessivi e personali: il gospel b l u e s d i s t a m p o s u d i s t a The Meeting , c a n t a t o c o n i l c u o r e d a L u t h e r a i u t a t o d a l l ’inconfondibile voce di Mavis Staples, la deliziosa How I Wish My Train Would Come , il gospel Let It Roll (gi à presente nel disco solo di Luther Onward & Upward) e la splendida Ain ’t No Grave , con un testo dedicato al padre, arricchita dalla slide di Ry Cooder. Da non trascurare l ’originale versione di Stuck Inside Of Mobile di Bob Dylan con un arrangiamento suggerito da Jim Dickinson ai figli pochi giorni prima di morire. Dopo un paio di brani m e n o r i u s c i t i , Jellyrollin ’ A l l O v e r H e a v e n c h i u d e i l d i s c o c e l e b r a n d o l a v i t a e t e r n a c o n l e g g e r e z z a e serenit à . Paolo Baiotti ISRAEL NASH GRIPKA Barn Doors And Concrete Floors 2011 Israel Nash Gripka CD Dopo l ’interessante esordio New York Town di due anni fa, Israel ha lasciato la grande mela rifugiandosi in un vecchio granaio nelle Catskill Mountains con il produttore Steve Shelley e un g r u p p o d i a m i c i p e r r e g i s t r a r e i l s e c o n d o a l b u m . L ’a m b i e n t e r i l a s s a t o e l ’a s s e n z a d i p r e s s i o n i h a n n o sicuramente contribuito alla riuscita di B a r n D o o r s A n d C o n c r e t e F l o o r s , un disco eccellente che ha gi à ricevuto recensioni molto positive sia negli Stati Uniti che in Europa. Figlio di un pastore battista, Israel Nash ha avuto un ’adolescenza complicata tra alcool e carcere, con quei contrasti di positivit à e negativit à c he h a nn o ca r at t eri zzato gr andi ar tis ti . Inf l ue nzato dai can ta t ut or i r ock cl a ssic i ( i n p ri mi s Ne i l Y ou ng e Ryan Adams), ma anche dal gospel, dal country, dal folk e dalla roots music, Gripka dimostra soprattutto u n a c a p a c i t à c o m p o s i t i v a n o n c o m u n e a p a r t i r e d a Fool’s G o l d un mid -t e m p o a c c a t t i v a n t e d i p r e s a i m m e d i a t a c h e p u ò a n c h e r i c h i a m a r e g l i S t o n e s d i E x i l e O n M a i n S t r e e t . L ’ambiente bucolico sembra incidere sul country malinconico di Drown e s u l l a r i f l e s s i v a b a l l a t a S u n s e t , R e g r e t . N o n c i s o n o t r a c c e deboli in questo disco, ogni brano meriterebbe una citazione, dall ’irresistibile melodia di Four Winds con la pedal steel di Rich Hinman al grintoso rock di Louisiana che precede la splendida Baltimore nella quale la voce di Gripka ricorda il maestro Young e la chitarra solista si lascia andare in un brillante assolo a f f i a n c a t a d a l l ’a r m o n i c a . M a s i p o s s o n o d i m e n t i c a r e i l c o u n t r y r o c k d i Red Dress o l a s o f f e r t a b a l l a t a a c u s t i c a Bellwether Ballad? Q u a n d o s i s p e n g o n o l e n o t e d i Antebellum ( i n z i o l e n t o , c h i t a r r a e l e t t r i c a distorta e finale in crescendo) viene voglia di schiacciare nuovamente il tasto play per riascoltare un disco che sicuramente finir à nella mia top ten dell ’anno. Paolo Baiotti PENDRAGON Passion 2011 Toff Records/ Snapper CD I n a t t i v i t à d a g l i a n n i ’8 0 , s e m p r e g u i d a t i d a l l e a d e r N i c k B a r r e t t ( v o c e , chitarra, compositore e produttore con Karl Groom), i Pendragon tengono a l t o c o n g l i I . Q . i l n o m e d e l p r o g r e s s i v e b r i t a n n i c o . C o n Passion p r o s e g u o n o n e l c a m m i n o i n t r a p r e s o c o n i l p r e c e d e n t e Pure ( T o f f 2 0 0 8 ) , c h e a v e v a e v i d e n z i a t o u n indurimento del suono con alcune sperimentazioni. Un disco aspro e oscuro, almeno nell ’iniziale title track e i n Empathy , c a r a t t e r i z z a t a d a u n a c h i t a r r a i n s i n u a n t e e d a u n d r u m m i n g p o t e n t e , a c c o s t a b i l i a l p r o g metal. Anche Feeding Frenzy , pur non priva di melodia, segue lo stesso schema, mentre il suono si apre alla melodia in The Green And Pleasant Land, uno splendido brano prog con un testo nostalgico sugli aspetti positivi della Gran Bretagna del passato, contrapposti ai difetti odierni. It ’s Just A Matter Of Not Getting Caught h a u n a s t r u t t u r a c o m p l e s s a c o n u n a r i t m i c a h a r d c h e c o n t r a s t a l a v o c e m e l o d i c a , Skara Brae a l t e r n a t o n i d i v e r s i c o n u n i n s e r i m e n t o d i v o c e r a p p a t a , u n a r i t m i c a r i p e t i t i v a e u n a c o n f u s i o n e d i f o n d o . S i c h i u d e c o n Your Black Heart , u n b r a n o e v o c a t i v o i m p r o n t a t o s u l l ’uso del pianoforte, con una chitarra floydiana, caratteristica dello stile melodico di Barrett. Un disco controverso che lascia qualche e i n Empathy , c a r a t t e r i z z a t a d a u n a c h i t a r r a i n s i n u a n t e e d a u n d r u m m i n g p o t e n t e , a c c o s t a b i l i a l p r o g metal. Anche Feeding Frenzy , pur non priva di melodia, segue lo stesso schema, mentre il suono si apre alla melodia in The Green And Pleasant Land, uno splendido brano prog con un testo nostalgico sugli aspetti positivi della Gran Bretagna del passato, contrapposti ai difetti odierni. It ’s Just A Matter Of Not Getting Caught h a u n a s t r u t t u r a c o m p l e s s a c o n u n a r i t m i c a h a r d c h e c o n t r a s t a l a v o c e m e l o d i c a , Skara Brae a l t e r n a t o n i d i v e r s i c o n u n i n s e r i m e n t o d i v o c e r a p p a t a , u n a r i t m i c a r i p e t i t i v a e u n a c o n f u s i o n e d i f o n d o . S i c h i u d e c o n Your Black Heart , u n b r a n o e v o c a t i v o i m p r o n t a t o s u l l ’uso del pianoforte, con una chitarra floydiana, caratteristica dello stile melodico di Barrett. Un disco controverso che lascia qualche dubbio, con meno chitarra solista del solito, un approccio pi ù vicino al rock, una presenza quasi di c o n t o r n o d e l l e t a s t i e r e d i C l i v e N o l a n e u n a q u a l i t à compositiva inferiore ai momenti migliori della band. Oltre all ’edizione normale è reperibile un ’edizione limitata con un DVD nel quale Barrett racconta la genesi dell ’album. Paolo Baiotti KENNY WAYNE SHEPHERD BAND Live! In Chicago 2010 Roadrunner CD Quando esordì a diciassette anni nel 1995 con Leadbetter Heights, Shepherd sembrava destinato a una carriera folgorante. Le promesse sono state mantenute solo in parte; come per altri talenti della chitarra blues pi ù o meno recenti (Joe Bonamassa, Jonny Lang e Jeff Healey i casi pi ù eclatanti) le capacit à tecniche indiscutibili non hanno sempre trovato materiale o produttori all ’altezza. Così K e n n y h a a l t e r n a t o a l b u m p o c o c o n v i n c e n t i f i n o a l b r i l l a n t e 1 0 D a y s O u t , u n o m a g g i o a i v e c c h i bluesmen del Sud diventato un documentario e un album di grande qualit à nel 2007. Questo recente live si ricollega al precedente progetto, essendo stato registrato nel corso del tour di 10 Days Out alla House of Blues di Chicago con ospiti due grandi veterani come Hubert Sumlin (ex chitarrista di Howlin ’ Wolf) e Willie “B i g E y e s ” S m i t h ( e x b a t t e r i s t a d i M u d d y W a t e r s ) e d u e c h i t a r r i s t i c h e h a n n o a i u t a t o K e n n y a i n i z i o carriera, Bryan Lee (che lo invit ò on stage a New Orleans a tredici anni) e Buddy Flett. E non si pu ò dire c h e s i t r a t t i d i u n d i s c o p o c o r i u s c i t o ! S h e p h e r d d i m o s t r a l e s u e q u a l i t à fi n d a i p ri m i b ra n i Somehow, Somewhere, Someway e King ’s Highway , fortemente influenzati dallo stile di Stevie Ray Vaughan e nella swingata Deja Voodoo , e s p l o s i v a n e l l a c o d a c h i t a r r i s t i c a . I l c o n c e r t o s a l e u l t e r i o r m e n t e d i t o n o c o n g l i o s p i t i ; B u d d y F l e t t è p r o t a g o n i s t a d e l l a s u a D a n c e F o r M e G i r l , un blues tosto profumato di Louisiana, m e n t r e W i l l i e S m i t h s v e t t a a l l a v o c e e a l l ’armonica in Baby Don ’t Say That No More e nello slow Eye To Eye , classico blues di Chicago. Notevoli le versioni di How Many More Years e di Sick And Tired, entrambe con Sumlin alla chitarra e voce solista. La qualit à resta alta fino alla cadenzata Blue On Black, nella quale spiccano la voce di Noah Hunt, cantante del gruppo di Kenny e la chitarra del leader che si distende in un assolo in crescendo molto efficace, seguita dalla conclusiva I’m A King Bee , grintosa e tagliente al punto giusto. Paolo Baiotti DRIVE BY TRUCKERS Go - Go Boots Sometimes Late At Night 2011 Ato Records Che la band di Athens sia una delle pi ù interessanti prodotte dal Sud degli S t a t i U n i t i n e g l i u l t i m i q u i n d i c i a n n i è i n d u b b i o . R i u s c e n d o a m i s c e l a r e c o n n o t e v o l i c a p a c i t à influenze diverse (punk, rock sudista e alternative country) creando un suono riconoscibile e personale, la band di Patterson Hood (figlio di David Hood, celebrato bassista degli studi Muscle Shoals) ha avuto una prima fase underground culminata nel brillante doppio Southern Rock Opera , seguita da un periodo con la New West che ha prodotto album di ottima qualit à come Dirty South e A Blessing And A Curse . La separazione con il chitarrista e cantante Jason Isbell, che aveva contribuito a questi ultimi dischi e qualche incertezza di Hood e dell ’altro compositore Mike Cooley hanno inciso sulla riuscita di The Big To Do , uscito l’a n n o s c o r s o , e d i q u e s t o Go -G o B o o t s , u n d i s c o s t r a n o ( e t r o p p o l u n g o ) r i s p e t t o a l l a p r o d u z i o n e p r e c e d e n t e i n q u a n t o g i o c a t o q u a s i i n t e r a m e n t e s u b r a n i m i d -t e m p o , a v o l t e p r i v i d i i n c i s i v i t à , troppo s i m i l i t r a l o r o e c o n u n s u o n o u n p o ’ piatto e compresso. Il livello medio è discreto con poche vette: la r i t m a t a e i n s i n u a n t e I U s e d T o B e A C o p , l a c o n c l u s i v a Mercy Buckets e l e d u e c o v e r d i E d d i e H i n t o n , E v e r y b o d y N e e d s L o v e e Where ’s E d d i e . L ’e d i z i o n e i n g l e s e è u s c i t a c o n u n i n t e r e s s a n t e B o n u s E P i n omaggio (reperibile su www.roughtrade.com ) comprendente una inedita cover di When I Ran Off And Left Her d i V i c C h e s t n u t t , i n t e n s a b a l l a t a i n t i m i s t a v e n a t a d i c o u n t r y e c i n q u e b r a n i r e g i s t r a t i d a l v i v o a d A t l a n t a e M a d i s o n : I Use d To B e A Co p e Mercy Buckets , pi ù intense e grintose rispetto alle versioni in s t u d i o , u n a s u a d e n t e Everybody Needs Love , l a t r a s c i n a n t e Get Downtown e u n m e d l e y a s p r o e dissonante di Buttholeville (tratto dall ’esordio Gangstabilly ) con State Trooper di Bruce Springsteen. Dal v i v o i D r i v e B y T r u c k e r s s i c o n f e r m a n o e c c e l l e n t i , m e n t r e i n s t u d i o f o r s e è il momento di concedersi un attimo di pausa dopo anni di attivit à frenetica. Paolo Baiotti s t u d i o , u n a s u a d e n t e Everybody Needs Love , l a t r a s c i n a n t e Get Downtown e u n m e d l e y a s p r o e dissonante di Buttholeville (tratto dall ’esordio Gangstabilly ) con State Trooper di Bruce Springsteen. Dal v i v o i D r i v e B y T r u c k e r s s i c o n f e r m a n o e c c e l l e n t i , m e n t r e i n s t u d i o f o r s e è il momento di concedersi un attimo di pausa dopo anni di attivit à frenetica. Paolo Baiotti THE DECEMBERISTS Live At The Bull Moose 2011 Capitol CD T h e K i n g I s D e a d , i l r e c e n t e a l b u m d e l l a b a n d d e l l a c o s t a o v e s t , è considerato uno dei migliori dischi di questi primi sei mesi. Colin Meloy e compagni hanno lasciato da parte le influenze prog presenti in passato ( a d e s e m p i o n e l l ’e c c e l l e n t e T h e C r a n e W i f e ) , p r i v i l e g i a n d o u n a s c r i t t u r a a d e r e n t e a l f o r m a t o d e l l a c a n z o n e b r e v e t r a f o l k , c o u n t r y e p o p . L ’i n n a t o g u s t o p e r l a m e l o d i a e l a q u a l i t à d e i b r a n i h a n n o c o n t r i b u i t o a l l a r i u s c i t a d i u n d i s c o t a n t o p i a c e v o l e d a a s c o l t a r e q u a n t o l o n t a n o d a l l a b a n a l i t à spesso a c c o st a t a al po p r ock . Que st o mi ni al bu m di se tte br an i, r e g i st r at o a g e nna i o i n u n ne g oz i o d i d i sc hi d i Scarborough in Maine, e uscito in occasione del Record Store Day in edizione limitata di 2500 copie, conferma i pregi della recente produzione della band. Sette brani dei quali sei tratti da The King Is Dead che, anche dal vivo, non perdono nulla della loro naturale fluidit à , guadagnando in carattere e calore. Il singolo Down By The Water (chiaramente ispirato dai REM …non a caso Peter Buck è ospite nella versione i n s t u d i o ) e T h i s I s W h y W e F i g h t sono due brani trascinanti dalla melodia irresistibile, Rox In The Box r i p r e n d e c o n s a p i e n z a l a l e z i o n e f o l k -r o c k d e i F a i r p o r t C o n v e n t i o n , June Hymn è riflessiva e intimista, mentre All Arise! è a l l e g r a e c o i n v o l g e n t e e Rise To Me evidenzia le qualit à vocali di Meloy e i raffinati arrangiamenti dei compagni (deliziosi la pedal steel di Chris Funk e l ’armonica di Colin). Si chiude con la p r e z i o s a c o v e r d e l l a b a l l a t a c o u n t r y I f I C o u l d W i n Y o u r L o v e dei Louvin Brothers. Peccato che l ’album duri solo mezz ’ora! Paolo Baiotti JESSE McREYNOLDS & FRIENDS Songs Of The Grateful Dead 2010 Woodstock Records CD THE WHEEL A Musical Celebration Of Jerry Garcia 2011 Nugs.net CD L’anno scorso, sviluppando un ’idea di Sandy Rothman (musicista di bluegrass e compagno di Jerry Garcia nei Black Mountain Boys e nella Acoustic Band), il grande cantante e mandolinista bluegrass Jesse McReynolds ha pubblicato un eccellente tributo alla musica del leader dei Grateful Dead. Nato nel 1929 in V i r g i n i a , M c R e y n o l d s h a f o r m a t o c o n i l f r a t e l l o J i m n e l 1 9 4 7 i l d u o J i m & J e s s e e d è considerato un musicista innovativo e influente in ambito bluegrass. Ed è stato uno degli artisti preferiti di Garcia negli a n n i d e l l ’a d o l e s c e n z a , c o m e r a c c o n t a R o t h m a n n e l b o o k l e t d e l d i s c h e t t o . M c R e y n o l d s h a c h i a m a t o i componenti del suo gruppo Virginia Boys e alcuni amici che in passato hanno collaborato con Garcia in ambito acustico come Stu Allen e David Nelson, scegliendo dodici tracce (quasi tutte scritte da Jerry con R o b e r t H u n t e r ) r i a r r a n g i a t e t r a c o u n t r y e b l u e g r a s s c o n o t t i m i r i s u l t a t i . I n p a r t i c o l a r e l a d o l e n t e Black Muddy River , la raffinata Ripple , l ’improvvisata Bird Song (che mantiene un sapore psichedelico di fondo), la melanconica Loser (ottima prestazione vocale di McReynolds) e la ballata Standing On the Moon spiccano in un dischetto che si ascolta con grande piacere, chiuso da Day By Day , unico brano composto da McReynolds con Robert Hunter. Di pari livello il concerto organizzato dalla Rex Foundation (l ’organizzazione benefica fondata dai Grateful Dead) il 4 dicembre del 2010 al Fillmore di San Francisco che ha riunito McReynolds con David Nelson, Peter Rowan, Barry Sless e altri musicisti presenti nel disco o comunque legati a Garcia. I brani migliori sono stati raccolti in un compact disc reperibile sul sito www.nugs.net c h e d i m o s t r a p e r l ’e n n e s i m a v o l t a l a v a l e n z a u n i v e r s a l e d e l s o n g w r i t i n g d i J e r r y . D o d i c i t r a c c e t r a l e q u a l i u n a l i q u i d a Ripple con Nelson (uno dei fondatori dei New Riders Of Purple Sage) alla v o c e s o l i s t a e S t e v e T h o m a s a l v i o l i n o , l a b a l l a t a Peggy -O ( u n t r a d i z i o n a l e i n t e r p r e t a t o p i ù volte da Garcia sia da solo che con i Grateful Dead) sempre con Nelson alla voce e un prezioso Mookie Siegel alla fisarmonica, una deliziosa Standing On The Moon con intreccio di violino, mandolino, fisarmonica e pedal s t e e l n e l l a c o d a s t r u m e n t a l e , Franklin ’s Tower t r a s c i n a n t e a n c h e i n v e s t e p r e v a l e n t e m e n t e a c u s t i c a , i l tradizionale Dark Hollow con Peter Rowan (compagno di Garcia nella seminale band di bluegrass Old And o comunque legati a Garcia. I brani migliori sono stati raccolti in un compact disc reperibile sul sito www.nugs.net c h e d i m o s t r a p e r l ’e n n e s i m a v o l t a l a v a l e n z a u n i v e r s a l e d e l s o n g w r i t i n g d i J e r r y . D o d i c i t r a c c e t r a l e q u a l i u n a l i q u i d a Ripple con Nelson (uno dei fondatori dei New Riders Of Purple Sage) alla v o c e s o l i s t a e S t e v e T h o m a s a l v i o l i n o , l a b a l l a t a Peggy -O ( u n t r a d i z i o n a l e i n t e r p r e t a t o p i ù volte da Garcia sia da solo che con i Grateful Dead) sempre con Nelson alla voce e un prezioso Mookie Siegel alla fisarmonica, una deliziosa Standing On The Moon con intreccio di violino, mandolino, fisarmonica e pedal s t e e l n e l l a c o d a s t r u m e n t a l e , Franklin ’s Tower t r a s c i n a n t e a n c h e i n v e s t e p r e v a l e n t e m e n t e a c u s t i c a , i l tradizionale Dark Hollow con Peter Rowan (compagno di Garcia nella seminale band di bluegrass Old And In The Way) e la trascinante The Wheel, improvvisata in grande scioltezza. Paolo Baiotti THE NIGHTHAWKS Last Train To Bluesville 2010 Rip Bang CD Gli inossidabili Nighthawks proseguono nel loro cammino iniziato nel 1972 quando l’armonicista Mark Wenner form ò l a b a n d a W a s h i n g t o n D . C . c o n i l c h i t a r r i s t a J i m m y T h a c k e r y ( c h e h a avviato una carriera solista nel 1986). In questo disco acustico, registrato dal vivo negli studi della radio S i r i u s / X M , l a f o r m a z i o n e c o m p r e n d e d u e m e m b r i o r i g i n a l i , W e n n e r e P e t e R a g u s a ( b a t t e r i a ) c h e s i è ritirato proprio dopo questa incisione sostituito da Mark Stutso (che curiosamente proviene dalla band di Thackery), oltre a Paul Bell (chitarra) e Johnny Castle (basso). Anche in veste acustica il quartetto non d el u de, m uo ven do s i con sci ol tezza e natur ale zza tra blu e s e r oot s m usi c, g ui d a to d a W e nn e r p ri n ci p a l e voce solista a proprio agio sia nello swingato rock and roll The Chicken And The Hawk (famosa la versione di Big Joe Turner) che nello slow blues di Muddy Waters Ninenteen Years Old e nella raffinata Rainin ’ In M y H e a r t . R a g u s a c a n t a i l d i v e r t e n t e d o o -wop I’l l G o C r a z y d i J a m e s B r o w n , m e n t r e J o h n n y C a s t l e è p r o t a g o n i s t a i n You Don ’t L o v e M e e n e l c l a s s i c o d i C h u c k B e r r y Thirty Days . I l b l u e s j a z z a t o d i High Temperature e le note inconfondibili di una ritmata Rollin ’ And Tumblin ’ chiudono un disco fresco e incisivo che non sfigura nel corposo catalogo di una band che ha dato molto alla musica tradizionale americana. Paolo Baiotti T a g s : Copernicus , Drive By Truckers , Garth Hudson , Israel Nash Gripka , J e s s e M c R e y n o l d s & F r i e n d s , K e n n y W a y n e S h e p h e r d B a n d , Marbin , N o r t h M i s s i s s i p p i A l l S t a r s , Pendragon , The Decemberists , The Duke and The King , The Nighthawks , The Wheel Questo articolo è stato postato venerdì 27 maggio 2011 alle 00:45 e appartiene alle categorie Rock'n'Pop . P u o i s e g u i r e t u t t i i c o m m e n t i a q u e s t o a r t i c o l o a t t r a v e r s o i l RSS 2.0 f e e d R S S . Puoi lasciare un commento , o un trackback dal tuo sito. Lascia un commento Nome (obbligatorio) Indirizzo email (non sar à pubblicato) (obbligatorio) Sito web Invia il tuo commento Late For The Sky is powered by WordPress | Entries (RSS) | Comments (RSS) Credits