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L'ultima volta che leggo, la prima volta che parto
Giacomo Giossi
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Si parte, si chiude, si prende tempo, si smette di lavorare e si sta all’aria aperta. E soprattutto si legge. I
libri appena usciti, quelli che abbiamo in casa, quello appena comprato o quelli consigliati e accumulati.
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Probabilmente sono due o tre i libri che leggerò, ma non so ancora bene quali e così me ne sto valigie
aperte a fissare la libreria, ogni tanto un occhio al pavimento e alle pile di libri sul tavolo. Fa caldo,
domani parto, la finestra è aperta, per strada pochi rumori, ma già mi distraggono.
Italic
la nuova
narrativa
italiana
a cura di
Astrea & Celadon
LIBRI
Silvia Ballestra. Amiche mie
Eleonora Zucchi
Maria Prophetissa,
leggendaria alchimista del I
secolo d.c., affermava le
proprietà mistiche e magiche
del numero 4, che per secoli
verrà offuscato dal 3,
numero...
DOPPIOZERO BOOKS
Nessun rimorso
a cura di L. Grazioli e G. Giossi
Biennale Architettura
Rivolte
Quest’anno nessuna vacanza in Liguria, ma ripenso a La spiaggia di Cesare Pavese, forse il meno riuscito
dei suoi romanzi, un libro piccolo, più che il racconto di una vacanza il ritratto di un’attesa, un’ansia
fredda, un tempo lunghissimo tra collina e mare prima dell’amore e dell’amicizia che non arriveranno, se
non a tratti; utili soltanto a rilanciare una nuova attesa, a rimandare per il tempo dell’estate ogni
inevitabile scelta. Ma ora devo scegliere mentre cerco il libretto che avevo negli Oscar Mondadori con
copertina (bellissima) di Ferenc Pinter.
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premio per la cultura, 100.000 euro
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a cura di E. Manera e G. Solla
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Lo cerco e trovo la quasi autobiografia di John Cassavetes, Un’autobiografia postuma (minimum fax,
2014): una collezione di interviste, citazioni del meraviglioso regista americano, quasi una traduzione in
forma di parole del suo stile filmico. I dialoghi lunghissimi, quasi delle session, un libro dal ritmo
incredibile, malinconico ma vitalissimo. Cassavetes è forse uno degli ultimi registi romantici americani
(da vedere la sua esibizione con Peter Falck e Ben Gazzara al Dick Cavett Show, un piccolo saggio della
sua geniale follia).
Cinema Odeon
a cura di Roberto Manassero
Il teatro di Scene
a cura di Massimo Marino
Contemporanea. Filosofia oggi
a cura di Riccardo Panattoni
Ma cerco una storia, e proprio Cassavetes (attore protagonista nel bellissimo e dimenticato Gli intoccabili
di Giuliano Montaldo) mi fa tornare la voglia di affrontare un grande classico come Dashiell Hamett,
faccio passare la pila e come al solito da La chiave di vetro a L’uomo ombra da Piombo e sangue non
faccio che rimandare e ritornare, li apro, li chiudo. E continuo a rimandare.
Sul tavolo rivedo il libretto di George Saunders, L’egoismo è inutile (minimum fax), discorso tenuto
dall’autore agli studenti della Syracuse University, un testo amabilmente lontano dall’ardore fanatico di
Steve Jobs il cui titolo mi riporta alla mente un libro diversissimo quale Tutta la solitudine che meritate
Clic. Fotografia
a cura di Elio Grazioli
(Humboldt) con i testi di Claudio Giunta e le fotografie di Giovanna Silva.
Due libri diversi, ma allo stesso modo gentili e quieti. Un viaggio in Islanda quello di Silva e Giunta. Delle
foto impressiona il bianco panna del cielo che si fa sfondo e palcoscenico di uno spazio –quello islandese
– che Silva racconta in equilibrio tra Gabriele Basilico e Martin Parr: l’irriverenza necessita sempre di
precisione. Ma anche in questo caso passo oltre e mi cade l’occhio sulla ben ritrovata Iris Murdoch (ormai
i romanzi pubblicati da Rizzoli sono introvabili). L’incantatore (Il saggiatore) nella nuova traduzione di
Gioia Guerzoni si candida a uno spazio in valigia. Ritrovare la Murdoch, ecco cosa può spingermi oltre i
Bolle di sapone
Michele Dantini
finestrini del treno verso le pagine di un libro. Arricchito da una prefazione di Peter Cameron,
L’incantatore è il racconto di un prevedibile, presunto e a tratti ostentato fallimento. Un romanzo di lotta
che avrebbe tutte le caratteristiche per essere un film di Cassavetes. E anche lui rientra in valigia.
Malinteso a Mosca (Ponte alle Grazie, traduzione e cura di Isabella Mattazzi) di Simone de Bauvoir
sarebbe perfetto, ma inizio già a leggerlo e così me lo tengo per la sera. Addormentarmi in compagnia del
Castoro è una vecchia tentazione.
Ora la ricerca si fa più frenetica, ho bisogno di libri! Quasi urlo mentalmente. Quindi? Rivolta e
rassegnazione (Bollati Boringhieri) irride la mia ansia e illumina con l’imprevedibile vitalismo di Jean
Campioni. Poesia
a cura di Andrea Cortellessa
Amery le contraddizioni tra paura e speranza, tra verità e riconoscibilità. Un libro che rifiuta il suicidio,
un libro non sulla morte, ma sul morire, sull’invecchiamento come presa di coscienza. I collegamenti con
Saunders sono evidenti. Sarebbe quasi da costruirci un percorso aggiungendoci Questa è l’acqua di David
Foster Wallace per tornare al durissimo Levar la mano su di sé (Bollati Boringhieri) sempre di Amery.
Bella la copertina di Tutto il tempo del mondo (Mondadori) di E.L. Doctorow, racconti, storie, nessun
legame se non la lotta perenne dei suoi personaggi indolenti e intransigenti, ribelli a se stessi, prima che al
Ars
a cura di Stefano Chiodi
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loro ruolo imposto dall’ordine sociale.
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Domani parto, come al solito troppi libri in borsa, e in più l’e-reader, un bagaglio pesante dentro al sottile
lettore: New Grub Street (Fazi) di George Gissing, una dissacrazione del mondo culturale, pubblicato nel
1891, anticipatore dell’orrorifico mondo culturale contemporaneo ridotto ormai a ridicolo sipario della
società dello spettacolo. Poi Mappe e leggende (Indiana) di Michael Chabon, che nella saggistica
letteraria breve brillante è decisamente meglio che nei romanzi e poi altre centinaia di titoli da cui
scegliere. Al ritorno poi chissà cosa effettivamente avrò letto, intanto chiudo qui con quelli chiusi in
valigia, tra cui è rientrato in extremis anche Tutta la solitudine che meritate, un po’ stretto nella tasca
Tavoli
a cura di Marco Belpoliti e
Giovanna Silva
esterna della valigia, un po’ come avvertimento, un po’ un’indicazione su dove andare.
Web Analysis
a cura di Bertram Niessen
Apocalittici e integrati
a cura di Gianfranco Marrone
Sala insegnanti
a cura di Enrico Manera
Welfare stories
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Giunta David Foster Wallace Gabriele Basilico George Gissing George Saunders Gioia Guerzoni
Giovanna Silva Giuliano Montaldo Iris Murdoch Isabella Mattazzi Jean Améry John Cassavetes
Martin Parr Michael Chabon Simone de Beauvoir
Materiali
di Dorothea Brooke
25 luglio 2014
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Giorgio Boatti
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Primo Levi, uno e
bino Marco Belpoliti
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