Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica 65 12 Data Titolo Pag. La Provincia (CO) 29/09/2015 IL POSTMODERNO TRA LETTERATURA E ALTRI LINGUAGGI 2 Finzionimagazine.it 28/09/2015 CHRISTINA RICCI BELLA E DANNATA: PER AMAZON SAR? ZELDA FITZGERALD 4 Flaneri.com 28/09/2015 QUELLO CHE NON TI HO MAI DETTO 6 Vita.it 28/09/2015 DONARE ? UN RISCHIO. DIALOGO CON MARK ANSPACH 9 Giornale del Popolo 26/09/2015 LA FORTUNA POSTUMA DELL'ALTRO SINGER 12 Paroletestuali.com 25/09/2015 LA PORTA STRETTA VERSO LA MATURITA': UN SAGGIO DI UMBERTO CURI 13 Bollati Boringhieri Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 043788 Foglio 29-09-2015 65 1 / 2 Bollati Boringhieri Pag. 2 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 043788 Foglio 29-09-2015 65 2 / 2 Bollati Boringhieri Pag. 3 28-09-2015 Data FINZIONIMAGAZINE.IT (WEB) Pagina Foglio H o m e | About | Contatti | A d v | Libretto Rosa 1 / 2 Seguici anche su | Finzioni News Libri Extra La letteratura è noiosa Notizie dal mondo dei libri Un universo di pagine scritte Non solo libri Christina Ricci bella e dannata: per Amazon sarà Zelda Fitzgerald Cerca 0 28 settembre 2015, In Attualità | Autore Oriana Mascali Commenti recenti maurizio su Perché speriamo che Jonathan Franzen fallisca? mg.liorni su Epimeteo, Mouawad e Amazon ha recentemente annunciato i progetti in cantiere per la prossima stagione, che l’animale intrappolato spaziano come sempre tra i generi più disparati: dalla commedia familiare, al western, al thriller politico. Tra questi un posto d’onore spetta indubbiamente al ritorno sulla scena di Acquisti online: ecco cosa ci dice Christina Ricci, questa volta nei panni – udite udite – di Zelda Sayre Fitzgerald. l’ulti... su Acquisti online: ecco cosa ci Proprio lei, moglie e musa del profeta dell’età del jazz, nonché grande protagonista della dice l’ultima ricerca Nielsen medesima. La serie si intitolerà Z e, stando a quanto riportato da TVLine, Amazon ne avrebbe già Roma sta conPasolini - Finzioni su Ricordare Pasolini a 40 anni dalla morte ordinato la puntata pilota, che verrà trasmessa gratuitamente sul sito; i visitatori potranno esprimere un giudizio e contribuire così a decretarne la prosecuzione o meno delle Vanda editrice trasforma l'ebook in riprese. carta con le Espresso Book Machine - Ben poco si conosce dei dettagli, se non quanto facilmente intuibile: partendo dal Finzioni su Auguri libro digitale! Oggi corteggiamento iniziale per arrivare al matrimonio con Scott, seguirà la coppia da Montgomery è l’International Read an Ebook Day alla Costa Azzurra, focalizzandosi, per una volta, sulla prospettiva della capostipite delle maschiette d’America. Scritta da Dawn Prestwich e Nicole Yorkin (autori di The killing, serie poliziesca di quattro stagioni trasmessa dal 2011 al 2014 negli States) e diretta da Tim Blake Nelson, Z è stata presentata come «un tuffo nella vita affascinante di una pioniera del suo tempo, un’artista determinata ad affermare la propria identità sulla scia tempestosa della fama mondiale del marito» – interpretato, peraltro, da Gavin Stenhouse, un belloccio biondo già Finzioni Magazine 14.508 "Mi piace" a un personaggio che sembra proprio calzarle a pennello. Vantando in curriculum ruoli quali quello di Mercoledì Addams, Kat in Casper e Katrina Van Tassel in Il mistero di Sleepy Hollow, Christina incarna perfettamente l’ideale di attrice talentuosa ma defilata dal mainstream; non a Mi piace questa Pagina Condividi Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici caso la notizia del suo ritorno è stata accolta calorosamente dai numerosi ammiratori che si chiedevano che fine avesse fatto. Guest star in Grey’s Anatomy, la Ricci ha recentemente vestito i panni della pluriomicida Lizzie Borden nella serie marchio Lifetime The Lizzie Borden Chronicles, confermando una propensione ai ruoli non convenzionali che ben si sposa al Bollati Boringhieri Pag. 4 Codice abbonamento: Diverso invece è il caso della Ricci, che non fatichiamo a immaginare nell’atto di rendere onore 043788 apparso in American Horror Story su cui nutriamo qualche riserva. Data FINZIONIMAGAZINE.IT (WEB) 28-09-2015 Pagina Foglio 2 / 2 mondo delle flapper e dei Roaring Twenties. Nonostante il valore iconico dei Fitzgerald e l’impronta lasciata sull’immaginario delle generazioni successive, la leggendaria coppia ha storicamente trovato poco spazio su grandi e piccoli schermi: la scelta del cast e la sceneggiatura firmata da menti famose per generi tutt’altro che “scintillanti” lasciano supporre un prodotto molto diverso dallo sfolgorante e idealizzato scenario alleniano di Midnight in Paris – ultima trasposizione cinematografica dei due belli e dannati. Aspettiamo con curiosità – e un pizzico di impazienza – il risultato. Nel frattempo, i lettori che vorranno documentarsi o semplicemente rispolverare la vita di Zelda potranno farlo attingendo ai libri di F. Scott Fitzgerald, che com’è noto molto trascrisse della loro storia coniugale nelle vicende dei suoi personaggi, ma anche al suo unico romanzo Lasciami l’ultimo valzer (Bollati Boringhieri) e al graphic novel firmato Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta Superzelda (minimumfax), che ne ripercorre le tappe sentimentali e artistiche – dalla danza alla scrittura – fino alla malattia e alla tragica fine. Like 29 Send 44K+ 1 TAG:AMAZON, ATTUALITÀ, CHRISTINA RICCI, FEAT-NEWS, ORIANA MASCALI, Z, ZELDA FITZGERALD Articoli Correlati Tutti i libri di Friends e Orgoglio e pregiudizio con i porcellini d’India Acquisti online: ecco cosa ci dice l’ultima ricerca Nielsen Nessun Commento 1 Commento Roma sta conPasolini Com’è sexy Gatsby, com’è bella Lisbona | Intervista a David Leavitt Nessun Commento Nessun Commento Autore di questo articolo Oriana Mascali Abusa come se non ci fosse un domani dell'espressione "come se non ci fosse un domani". Specializzata in letteratura francese per aver scoperto troppo tardi gli americani, ha una sola certezza nella vita: avrebbe voluto essere Francis Scott Fitzgerald, ma non lo è. Peccato. Comunque le sarebbe andata più che bene anche Sylvia Plath. Codice abbonamento: 043788 Leggi i miei articoli Commentalo su Facebook Bollati Boringhieri Pag. 5 Data FLANERI.COM (WEB2) 28-09-2015 Pagina Foglio 1 / 3 LIBRI LIBRI CINEMA CINEMA MUSICA MUSICA VARIA VARIA ALTRE ALTRE NARRATIVITÀ NARRATIVITÀ EFFE EFFE CERCA \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ « La lettura è il viaggio di chi non prende un treno » Francis De Croisset LIBRI NEWS InLibreria “QUELLO CHE NON TI HO MAI DETTO” DI CELESTE NG EFFE Un esordio sorprendente di Cristiana Saporito / 28 settembre 2015 Facile. Potrebbe sembrarlo in modo lampante. Lydia non c’è. Al suo posto, nel ronzio mattutino, un piatto bianco, una sedia leggera, tutta una piccola geogra a disabitata. Altrettanto facile, quasi impulsivo per me, ripensare a Elsie, la bimba svanita (e poi trucidata) nel lm M – Il mostro di Düsseldorf, capolavoro d’inquietudine “e e – Periodico di Altre Narratività”: numero tre ARCHIVIO del maestro tedesco Fritz Lang. Anche lì, a imperversare, è un’assenza parlante, la tromba delle scale che come un gorgo ha risucchiato quel nome e i suoi passi entusiasti. Campo e contro campo che si rimpallano, a rammentare l’orrore e a scolpirlo nel suo quotidiano. Senza sangue, senza ossa, con la sola scia di ciò che manca. Anche questa vicenda esordisce così, anzi precipita alla ne, scegliendo di non essere tortuoso per poterla toccare. «Lydia è morta. Ma questo ancora non lo sa nessuno. 3 maggio 1977, sei e mezza del mattino. Nessuno sa nulla se non una semplice cosa: Lydia è in ritardo per la colazione. » Si spalanca in questo modo Quello che non ti ho mai detto (Bollati Boringhieri, 2015), primo romanzo di Celeste Ng. Una sparizione, 2015 2014 2013 2012 2011 piantata nel petto di una famiglia “come tante”. 2010 043788 Una madre Marilyn, un padre James, un fratello maggiore Nath e una sorella minore Hannah. Codice abbonamento: Una geometria più che di usa e consolidata a cui all’improvviso viene a sottrarsi un lato. E logicamente, il perimetro traballa. E allora, a questo punto, per chi consuma e vende libri con una certa intensità, non possono che balenare in mente almeno altri due esempi, ancora freschi di sca ale: L’amore bugiardo di Gillian Flynn e Una famiglia quasi perfetta di Jane Bollati Boringhieri Pag. 6 FLANERI.COM (WEB2) Data 28-09-2015 Pagina Foglio 2 / 3 Shemilt. Nel primo caso una coppia, scoperchiata bruscamente dalla scomparsa della moglie. Un doppio diario che smatassa la follia di starsi accanto e slabbra ogni vano tentativo di ngersi normali. Se davvero è possibile. Nel secondo titolo, la somiglianza si fa quasi bruciante. Anche qui, in un quadro di apparente benessere, un’altra adolescente si dissolve. E la vernice si sgretola. Poi però, inoltrandosi più giù, ingollando il corridoio di similitudini e richiami, si scopre che questa è un’altra storia. Certo, il meccanismo è il medesimo. La falla aperta da un vuoto repentino disordina il tavolo, sparecchia malamente le dinamiche in gioco e col baricentro così spettinato, ogni nucleo si mostra per quello che (spesso) è: fragile, nudo. E scontento. E la squadra familiare non è più così compatta, ma solo un ammasso di individui che vi si nascondono, col coro sommesso delle proprie frustrazioni. Ma qui c’è anche di più. Sì, perché Marilyn e James non sono due soliti coniugi, soprattutto nell’ingessata provincia americana anni Settanta. Lei è una donna che scalcia, che non scorge in un grembiule infarinato il punto apicale della sua esistenza. È quindi una donna che vorrebbe sottrarsi al suo status. E lo fa studiando, in un ambito-enclave dell’orgoglio maschile. Si appassiona alla sica, vorrebbe essere un medico, perché al grembiule preferisce il camice. In lei tutto vuole di erenziarsi, utare la corrente per nuotare in senso inverso. James, al di là del suo nome, è cinese. Tremendamente, ineluttabilmente cinese. In ltrato di soppiatto in un Paese nuovo, che sembrava promettergli ben poco. Anche James ha sgobbato, anche lui ha respinto il suo destino. È diventato un professore, ma per ragioni opposte. Marylin vuole distinguersi, non si amalgama come un ingrediente delle ricette di sua madre; si ri uta di credere che la sua salvezza sia un buon matrimonio. James pagherebbe coi suoi denti per essere inserito, perché i suoi occhi non stridessero con gli altri, perché non risultassero così strizzati, segregati in una mandorla d’ombra e di distacco. L’uno riscatta i sogni dell’altra. È il terreno tanto ambito e non ancora conquistato. Soprattutto per James che incontra Marilyn come una rivelazione. «Poi la sua risata disinvolta sfavillava in quella stanza bianca e spoglia; mentre chiacchierava trafelata, le mani si agitavano nché lui non le stringeva nelle sue, e restavano sdraiati, caldi immobili come uccellini a riposo, nché lei non lo attirava di nuovo a sé. Era come se l’America intera lo stesse accogliendo». Tutta la sostanza della loro unione si addensa nell’a ollata dialettica tra apocalittici e integrati. E tutti le colpe di James e Marylin risiedono proprio nei loro desideri, in quella astrusa forsennata proiezione di ciò che volevano in ciò che dovrebbero volere i propri gli. E tra i tre Lydia diventa in fretta il nido prediletto, il canale di scolo dei propri sogni castigati o deposti in tutta fretta. Codice abbonamento: 043788 Bersagliata da un padre che la (si) vuole popolare e da una madre che la (si) pensa emancipata e assorbita da passioni scienti che. Ma lei è solo se stessa,sballottata nei suoi sedici anni, incorniciata da tratti orientali e da un paio di occhi azzurri. Disorientata anche dal suo viso. Costretta solo a incorporare il suo ruolo, preferendo non dire, scegliendo di lasciarsi vivere dalle battute altrui. Ed è qui che Quello che non ti ho mai detto dimostra quanto basti “poco” a generare il danno, quanto il carico di aspettative di una famiglia schiacciata dal peso sociale divenga de agrante. E allora? Chi è davvero il Bollati Boringhieri Pag. 7 Data FLANERI.COM (WEB2) 28-09-2015 Pagina Foglio 3 / 3 responsabile di quella scomparsa? E allora la macchia si dilata e mostra radici allargate, a quella smodata fetta d’America così periferica e perbenista, in cui alla ne degli anni Settanta una coppia ibrida è ancora un fastidio, un «atto ingiusto» come lo de nisce la madre di Marilyn. Celeste Ng ci ha impiegato sei anni a scrivere questo romanzo. Ci ha versato anche la sua storia, quella di glia di un matrimonio misto, che ormai conosce una realtà diversa, ma che con grazia e sensibilità restituisce nel testo il senso vitreo di un equilibrio di cile: quello di una famiglia respirata dall’interno. Con i suoi sottotesti e i suoi non detti. Come il termine “razzismo”, che scorre sotto pelle senza bisogno di venire pronunciato. Come il timore mai scon tto di un viso che in fondo non ci somiglia abbastanza. (Celeste Ng, Quello che non ti ho mai detto, trad. di Manuela Faimali, Bollati Boringhieri, 2015, pp. 272, euro 17,50) condividi: versione stampabile LA CRITICA VOTO Al suo debutto letterario, l’autrice realizza un’opera forte e delicata al tempo stesso. Tenace nel suo linguaggio sottile, a ronta il dramma di una famiglia insolita per gli schemi sociali dell’epoca. E forse non solo. 8/10 TAG Cristiana Saporito Quello che non ti ho detto HOME Seguici su » EVENTI Condividi su » CHI SIAMO NEWSLETTER il tuo indirizzo ISCRIVITI CREDITI LIBRI CINEMA MUSICA VARIA DietroLeQuarte IlCult InLibreria Interviste LaCritica ReMind Interviste È un paese per giovani IlLive Interviste InRete InScena LaMostra LaSerie Bollati Boringhieri ALTRE NARRATIVITÀ Altre so sticazioni Fuori categoria Per verba Roma Nord Mundial EFFE e e #0 e e #1 e e #2 e e #3 Flanerí Mag Pag. 8 043788 Manuela Faimali Celeste Ng Codice abbonamento: Bollati Boringhieri 28-09-2015 Data Pagina 1 / 3 Foglio Vita Afronline Communitas Comitato Editoriale Il Gruppo ABBONATI A VITA MAGAZINE Ultime Home Sezioni Servizi Topics Storie Interviste Blogs Magazine Sezioni Società Altre economie SCELTE PER VOI Donare è un rischio. Dialogo con Mark Anspach di Marco Dotti Usa 2 ore fa Donare qualcosa a qualcuno, scriveva agli inizi del secolo scorso l'antropologo Marcel Mauss, significa donargli una parte di sé. Nulla di più semplice e, al contempo, nulla di più rischioso. Il rischio è una dimensione costitutiva del dono, soprattutto oggi. Ne parliamo con un altro antropologo, Mark Anspach Francesco: «I muri per fermare i migranti crollano, non sono la soluzione» Usa Così Francesco ha chiuso due guerre Religioni Doninelli: «Anno Santo, la dismisura contro le paure» Migranti L’ospitalità fondamento della nostra civiltà «Quale forza contenuta nella cosa donata fa sì che il donatario la ricambi?» si chiedeva all'inizio del secolo scorso Marcel Mauss. Possiamo oggi riproporre la domanda, ricordando però che la reciprocità che fonda l'economia del dono non si riduce a uno scambio tra due individui perché la relazione stessa si impone come terzo che li trascende. Se questa relazione sarà generativa, avremo un'economia del dono. Se si limiterà a un generico e momentaneo sfogo di buone intenzioni, non avremo generatività, ma stagnazione. Ne parliamo con l'antropologo Mark Anspach. Codice abbonamento: 043788 Dalle pagine suo A buon rendere (traduzione di Chiara Fontanile, Bollati-Boringhieri, Torino 2007) si apprende che il dono “non basta”, serve una reciprocità del dare. Ci può spiegare questo passaggio? La reciprocità è una costante nelle relazioni umane. Può essere quella negativa della vendetta – in cui viene ricambiato un colpo ricevuto – o quella positiva del dono. L’idea che il dono più Bollati Boringhieri Pag. 9 Data 28-09-2015 Pagina Foglio 2 / 3 autentico escluda la reciprocità mi sembra sbagliata e anche paradossale. Dopotutto, se c’è più gioia nel dare che nel ricevere, non sarebbe ingeneroso privare di questa gioia il destinatario del dono? Il bello del dono è che fa nascere il desiderio di dare a propria volta. Ma la reciprocità non prende sempre la forma di uno scambio diretto. Chi riceve un dono può farne uno a un terzo, alimentando così una catena di reciprocità positiva che coinvolge sempre nuove persone. Può la logica della reciprocità del dono attivare un circuito mimetico positivo, anche in rapporto alla crisi che l’Occidente sta affrontando o siamo consegnati alla “vendetta”, nella forma di un’indignazione senza sfogo? La crisi attuale si caratterizza per un circuito mimetico in cui tutti hanno paura di investire perché vedono che tutti gli altri hanno paura di farlo. È una reazione a catena negativa che si propaga su scala sociale e lascia l’individuo disarmato. Tocca allo Stato intervenire con gesti generosi capaci di rimettere in moto gli scambi economici. Le politiche di austerità provocano un’indignazione giustificata perché possono solo esacerbare la crisi. “ Per invertire la tendenza attivando un circuito positivo, bisogna dare lavoro ai disoccupati come ha fatto negli anni trenta il presidente americano Franklin Roosevelt. Il suo “Civilian Conservation Corps” ha mobilitato nei primi quattro mesi 275.000 giovani per sviluppare riserve naturali e piantare alberi – un modello possibile per il servizio civile proposto dal Manifesto di Vita! Quale rapporto intercorre fra tra dono e legame sociale? Nelle prime società umane, in cui non c’è né stato né mercato, il legame sociale si fonda sul dono. Anche quando le cose donate sono prive di valore utilitaristico, lo scambio di doni crea una relazione fra le persone. Come dice Marcel Mauss nel Saggio sul dono (1923), donare qualcosa a qualcuno significa «regalare qualcosa di se stessi». Al contrario, la moneta utilizzata negli scambi economici moderni è strettamente impersonale e serve a mettere fine al rapporto. Una volta pagata una merce, non siamo legati da alcun obbligo verso il venditore. Transazioni di questo tipo sono convenienti in molte circostanze, ma non potranno mai sostituire tutto quello che facciamo senza chiedere di essere pagati. Le relazioni di dono rimangono fondamentali per il legame sociale. Oggi si discute molto di economia “social”, purtroppo sottintendendo un simulacro: “social media”. Il dono, nella sua materialità (scambio di oggetti) deve confrontarsi anche contro logiche di simulazione alquanto sottili. Come uscirne? Codice abbonamento: 043788 I social media commerciali sono l’omaggio reso dal capitalismo all’importanza delle relazioni non commerciali. Trasformano i rapporti personali, non utilitaristici, in fonte di “utili”. Siccome la gente non vuole spendere soldi per scambiare con gli “amici”, i profitti dipendano dalla pubblicità. Per fortuna, esistono ormai social media che non vendono i dati degli utilizzatori ai pubblicitari e che hanno funzionalità equivalenti o migliori rispetto ai concorrenti commerciali. Bisogna sperare che queste piattaformi nuove trionfino a lungo termine. Ci vorrebbe un movimento di rivolta contro tutti i siti commerciali che strumentalizzano i donidegli utilizzatori – come fa Amazon con le recensioni regalate dai lettori – perché questo costituisce una perversione dello spirito del dono. È davvero possibile quindi un’uscita dall’utilitarismo? In sostanza: c’è un futuro per il dono? Bollati Boringhieri Pag. 10 Data 28-09-2015 Pagina Foglio 3 / 3 L’utilitarismo presume che gli individui siano dominati dai loro interessi egoistici. Ma, a livello più profondo, l’opposizione fra egoismo e altruismo si rivela artificiosa. Anche se, troppo spesso, l’egoismo paga, sappiamo che l’altruismo appaga di più. Pertanto, non è nel nostro interesse rinunciare alla gioia di dare. Ecco perché ci sarà sempre un futuro per il dono! _________________________________________ L’AUTORE Mark Anspach antropologo, originario della California, vive tra Italia e Francia. Ricercatore al Centre de recherche en épistémologie appliquée (Parigi), ha studiato Economia e Scienze sociali alla Harvard University prima di conseguire un dottorato in Antropologia a Parigi e in Letteratura a Stanford con René Girard, di cui ha curato raccolte di saggi. La sua ricerca è focalizzata sugli aspetti rituali della violenza e dello scambio, sui meccanismi sociali e cognitivi. Collabora con la rivista del MAUSS (Movimento Anti – Utilitarista nelle Scienze Sociali) e tiene un blog di analisi culturale sul sito americano www.imitatio.org. È autore di A buon rendere. La reciprocità nella vendetta, nel dono e nel mercato (2007) e coautore di Che cos’e il religioso? Religione e politica (2006) per Bollati Boringhieri; Cosa significa donare? (Guida, 2011). welfare Economia Servizio Civile ARTICOLI CORRELATI dialoghi del sabato/3 31 gennaio 2015 «Il bene è ostinato. Ma noi?». Dialogo con Maurizio Maggiani Società 23 settembre 2015 La nostra battaglia contro il niente. Dialogo con Miguel Benasayag Il Gruppo Note Legali Chi Siamo Condizioni d'uso Privacy 043788 © 1994-2015 Vita Società Editoriale S.p.A. Codice abbonamento: Bollati Boringhieri Pag. 11 Quotidiano Data Pagina Codice abbonamento: 043788 Foglio 26-09-2015 12 1 Bollati Boringhieri Pag. 12 PAROLETESTUALI.COM Data 25-09-2015 Pagina 1 / 2 Codice abbonamento: 043788 Foglio Bollati Boringhieri Pag. 13 PAROLETESTUALI.COM Data 25-09-2015 Pagina 2 / 2 Codice abbonamento: 043788 Foglio Bollati Boringhieri Pag. 14