fondatore Ludovico Corrao
direzione artistica Claudio Collovà
Gibellina 2014 XXXIII edizione
servizi didattici
biblioteca Empedocle
presidente
Rosario Fontana
presidente
comitato scientifico
Elena Andolfi
amministrazione
Giuseppe Pace
cordinamento tecnico
Francesca Corrao
Tonino D’Aloisio
vice presidente
progetto grafico
Giulio Ippolito
Ninni Scovazzo
segretario generale
assistente direzione artistica
Calogero Pumilia
Giulia D’Oro
direttore arti visive
ufficio stampa
Achille Bonito Oliva
Alberto Samonà
direttore artistico
assistenza tecnica
Claudio Collovà
Salvatore Zummo
Santino Formoso
Enzo Falco
Zahra Said
direttore
Museo Trame Mediterranee
Enzo Fiammetta
L
a XXXIII edizione delle Orestiadi di Gibellina continua il suo percorso di approfondimento e di indagine sulla scena contemporanea in Italia. Le Orestiadi oggi sono il festival di teatro contemporaneo di più antica nascita in Sicilia e in gran parte dell’Italia. Un’isola
felice che concentra la sua attenzione sugli altri sguardi della scena e
che coniuga innovazione e tradizione in una sintesi che mostra come
il linguaggio sperimentale e la parola e la spinta sui territori sconosciuti dell’arte rimanga al centro della più che trentennale attività
della Fondazione. Continuiamo a muovere su quei territori che hanno
posto il mito al centro della vita dell’uomo, così come fu concepito dal
suo fondatore sen. Ludovico Corrao nell’ormai lontano 1983. Il festival
si apre il 18 luglio alle ore 20 con Arte Clandestina, uno spettacolo di
Francesco Impellizzeri e Mikele Abramo, al Baglio Di Stefano, all’interno del museo delle Trame del Mediterraneo, un dialogo attraverso
l’arte, un gesto di accusa attraverso l’ironia della musica e della canzone sullo stato attuale del governo e della sua cattiva amministrazione culturale. La XXXIII edizione del festival delle Orestiadi è per il
resto interamente dedicata all’Odissea di Omero, poema fondamentale della cultura classica occidentale, da sempre letto e rappresentato in tutto il mondo, attraverso le numerose traduzioni, riscritture,
e inestimabile fonte di ispirazione per infinite metafore riguardanti
il viaggio, che rimane l’etimologia di Odisseo più voluta ancora oggi.
L’inestimabile valore metaforico e allo stesso tempo il concreto racconto di avventure è patrimonio orale, voce, parola, echi di immaginazione, suono e silenzio ed è affidata oggi come allora a dicitori che
hanno reso personale il tempo del racconto, l’umore, la comprensione
e la trasmissione. È un programma dedicato agli ascoltatori della parola e agli occhi di chi vede al di là di questa. Ospitiamo il progetto
di Sergio Maifredi con gioia, affidato alla sensibilità di grandi attori
italiani. Si comincerà il 18 luglio con Moni Ovadia, Odisseo e la gara
dell’arco seguito il 19 luglio, da Giuseppe Cederna, Odisseo e i Feaci,
poi il fine settimana successivo, il 25 luglio con Giole Dix, Il viaggio di
Telemaco e il 26 luglio con Maddalena Crippa in Penelope.
Il progetto Odissea un racconto Mediterraneo, è inoltre arricchito
dalla presenza di Vincenzo Pirrotta, che oltre ad essere autore e regista è anche un cantore tra i più significativi del teatro italiano, che
presenterà il 23 luglio in prima nazionale e in un unica serata La partenza e Scilla e Cariddi, due commenti con la nuovissima traduzione
di Daniele Ventre. Arriviamo a questa edizione dopo la lunga stagione
del festival Orestiadi nel segno del contemporaneo che si è appena
concluso con successo e ancora in un grave stato di incertezza per ciò
che riguarda la sopravvivenza della Fondazione Orestiadi. I segnali
positivi li abbiamo avuti come sempre dal pubblico e dagli artisti che
come noi hanno creduto e credono sia di fondamentale importanza
che il nostro lavoro venga fatto e non perda continuità e storia. È agli
artisti che va il nostro ringraziamento per avere contribuito in maniera concreta e con sensibilità allo svolgimento di questa edizione, ed
è al pubblico che abitualmente affolla le Orestiadi e anche a quello
nuovo che rivolgiamo con gioia il nostro invito. Aiutate con il vostro
sorriso ad accendere le stelle nelle notti al Baglio Di Stefano, ai piedi
della montagna di sale.
Il direttore artistico
Claudio Collovà
ven 18 luglio 2014, ore 20.00, Gibellina
Attività collaterali
Museo delle Trame Mediterranee
In concomitanza ai giorni degli spettacoli il biglietto
dello spettacolo consente l’ingresso al Museo delle Trame
Mediterranee dalle ore 18.00 alle ore 20.00.
Viaggio nell’arte contemporanea
mercoledì 23 luglio 2014, ore 19.00
La collezione della Fondazione Orestiadi;
visita guidata da Enzo Fiammetta.
Le Trame Mediterranee
venerdì 25 luglio 2014, ore 19.00
I gioielli, i tessuti, le ceramiche del Museo;
visita guidata da Enzo Fiammetta.
Il valore della memoria
19 e 26 luglio 2014, ore 19.00
Testimonianze storiche dalla nascita del festival delle
Orestiadi e documentari su personaggi e figure del mondo
dell’arte in Sicilia.
Francesco Impellizzeri e Mikele Abramo
Arte clandestina
Associazione Culturale, Accademia Musicale Euterpe, Roma
Dialogare attraverso l’arte sembra diventato un fenomeno
raro, da raduni carbonari, vissuto con pochi e sparuti sodali,
durante rapidi incontri o rarissime cene. Niente più luoghi di
raduno e spazi conviviali che hanno fatto la storia dell’Arte,
mentre quelli deputati sono diventati prettamente sede
del potere mercantile. Non rimane che inventarsi nuovi
percorsi e siti non solo virtuali. Così nasce Arte Clandestina.
L’evento/spettacolo si sviluppa attraverso una sequenza
di esibizioni canore della durata di circa 60 minuti, in cui
sono state utilizzate canzoni scelte per affinità al progetto e
modificate nei testi e arrangiamenti quel tanto necessario a
rendere fluido il messaggio globale della performance. Con
assoli e duetti si sviscerano le problematiche che si trova ad
affrontare sia un artista emergente che quello con bagaglio
di esperienze, ostacolati nella esposizione e fruizione delle
loro opere a causa della cattiva amministrazione culturale
dello stato italiano. Partendo da questi assunti riguardanti
l’arte viene anche affrontato il generale “mal de vivre” del
nostro Bel Paese. Visto che, soprattutto negli ultimi venti
anni, la creatività è stata presa alla “leggera”, saranno la
canzonetta e l’ironia i mezzi di denuncia utilizzati.
ven 18 luglio 2014, ore 21.15, Gibellina
sab 19 Luglio 2014, ore 21.15, Gibellina
Moni Ovadia
Giuseppe Cederna
Canto XXI – Odisseo e la gara dell’arco
Canti V-VIII – Odisseo e i Feaci
ODISSEA, UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di Sergio Maifredi
LA CORTE OSPITALE e TPL TEATRI POSSIBILI LIGURIA
ODISSEA, UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di Sergio Maifredi
LA CORTE OSPITALE e TPL TEATRI POSSIBILI LIGURIA
Penelope ha deciso di porre fine all’attesa: sarà sposa di
chi, tra i proci, saprà tendere l’arco di Odisseo.
I pretendenti si preparano alla sfida; tra loro, sotto i
dimessi stracci del medico, si cela Odisseo. Quando l’arco
sarà nelle sue mani, Odisseo non esiterà a stoccare il dardo
che trafiggerà la gola del più arrogante dei pretendenti. Le
porte della reggia si serrano come le reti di una tonnara.
La mattanza ha inizio.
Moni Ovadia, in una lectio magistralis, ci farà riscoprire il
rito civile della lettura ed i due grandi viaggi che segnano
la civiltà occidentale, il viaggio di Odisseo e il viaggio di
Abramo. Ovadia corre sulle onde dell’Odissea arrivando
all’Itaca di quello straordinario poeta che è Kostantinos
Kavafis.
Odisseo è approdato con l’aiuto degli Dèi all’isola dei
Feaci. Vi arriva nudo e sporco di salsedine. Lo accoglierà
Nausicaa, la figlia del re Alcìnoo, e lo porterà alla reggia.
Odisseo non si rivelerà subito. Solo nel momento in cui il
cantore, richiesto da Alcinoo, canterà le gesta immortali di
Odisseo, il nostro eroe piangendo rivelerà al re il suo vero
nome. A quel punto Odisseo si fa cantore a sua volta, in un
gioco di specchi con Omero il suo creatore, e proseguirà lui
la narrazione delle sue avventure.
Alcinoo gli concederà le navi per ritornare, non senza
ulteriori affanni, a Itaca. Giuseppe Cederna, con passione,
interpreta, commenta e crea ponti di parole tra un brano
ed un altro; sottolineando sfumature e passaggi che ad
una lettura solitaria potrebbero sfuggire. Cederna sa
commuoverci, sorprenderci ed affascinarci, con la forza e
la leggerezza di uno scalatore in parete verso la vetta della
letteratura occidentale.
e tutti muoiono, eccetto Ulisse, che rimane da solo a governare
la nave. In tale stato ripassa tra Scilla e Cariddi, salvandosi
da quest’ultima con un’arte maravigliosa; e dopo dieci giorni
giunge all’isola di Calipso.
Una delle etimologie più accreditate per spiegare quale
realtà antropologica possa nascondersi davvero dietro il
nome di Omero è quella che collega Ho’meros a homou arein
“connettere insieme” con riferimento all’attività del rapsodo
nei suoi incontri di canto-cuntu-recita al pubblico.
È dalla suggestione che evoca quel “connettere” che è nata la
scelta dei canti che leggerò.
Si tratta di parte del IX e parte del XII libro dell’odissea in
cui la bellezza della poesia omerica, l’avventuroso viaggio,
l’ammaliante e fatale “voce” degli dei guardano all’oggi in
quella eterna “connessione” che era, è e sarà il compito di ogni
aedo, di ogni artista.
Gli interrogativi che prendono vita nel mio animo si rinnovano
ad ogni lettura, intima o pubblica, del poema: qual è, cosa è, chi
è, il gigante, il mostro antropofago che abita la nostra terra, da
quale canto delle sirene ci lasciamo conquistare o deviare, da
quale cagna latrante ci lasciamo sbranare, quale vorace fame ci
spinge a divorare la cosa più sacra?
Per ritornare a meditare su tali domande ho scelto di leggere
i suddetti canti nella nuovissima traduzione in esametri di
Daniele Ventre ed edita da “Mesogea”
mer 23 luglio 2014, ore 21.15, Gibellina
prima nazionale
Vincenzo Pirrotta
Canto IX – La Partenza
traduzione di Daniele Ventra, Ed. Mesogea
Teatro Stabile di Catania in collaborazione con
Associazione Culturale Esperidio, Palermo
mer 23 luglio 2014, ore 22.15, Gibellina
prima nazionale
Vincenzo Pirrotta
Canto XII – Scilla e Cariddi
traduzione di Daniele Ventra, Ed. Mesogea
Teatro Stabile di Catania in collaborazione con
Associazione Culturale Esperidio, Palermo
i due racconti
Ritorno all’isola di Circe, e partenza d’Ulisse.
Questi, ammaestrato da Circe, vince il pericolo delle Sirene,
schiva le Pietre erranti, e passa tra Scilla e Cariddi, non
però senza perdita di due dei compagni. Arrivo all’isola
Trinacria, cioè alla Sicilia, ove i compagni uccidono i buoi
del Sole, e si cibano delle loro carni. Giove fulmina la nave,
ven 25 luglio 2014, ore 21.15, Gibellina
sab 26 Luglio 2014, ore 21.15, Gibellina
Gioele Dix
Maddalena Crippa
Canti I-IV – Il viaggio di Telemaco
Canto XXIII – Penelope
ODISSEA, UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di Sergio Maifredi
LA CORTE OSPITALE e TPL TEATRI POSSIBILI LIGURIA
ODISSEA, UN RACCONTO MEDITERRANEO
Progetto e regia di Sergio Maifredi
LA CORTE OSPITALE e TPL TEATRI POSSIBILI LIGURIA
Odisseo, l’eroe protagonista, apparirà solo a partire dal
V canto. I primi quattro canti raccontano il viaggio di
suo figlio Telemaco. Un viaggio in direzione ostinata e
contraria, che da Itaca risale in senso inverso la rotta
per Ilio alla ricerca del padre. Ma è anche il viaggio di un
ragazzo che cerca di diventare uomo, di assumere i gesti e
il ruolo del padre.
L’intelligenza e la raffinata capacità analitica di Gioele Dix
svelano la potenza dei canti d’avvio del poema omerico;
canti fondamentali per comprendere poi la complicità
di Odisseo e Telemaco nel momento del ritorno dell’eroe
in patria. Sarà Telemaco, prima ancora di Penelope, a
riconoscerlo ed ad accettarlo, seppur tanto cambiato da
dieci anni di guerra e dieci di mare.
Gioele Dix crea una lezione spettacolo, fatta di
approfondimenti, riflessioni e raffinata ironia.
Penelope è il doppio femminile di Odisseo. Anche lei, con
un’astuzia, sta ritardando il tempo in cui cedere ed andare
sposa di uno dei proci che assediano la sua reggia.
E con astuzia non accetterà d’instinto il suo sposo che
ritorna dopo dieci anni di guerra e dieci anni di mare, lo
metterà alla prova: chiederà alle ancelle di spostare dalla
stanza degli sposi il letto, quel letto che proprio Odisseo
aveva intagliato in un tronco d’ulivo radicato a terra.
Odisseo a quel punto le rivelerà il segreto che il letto
custodisce e le darà quindi prova certa di essere lo sposo
atteso da vent’anni.
Fondazione Istituto
di Alta Cultura Orestiadi ONLUS
Baglio Di Stefano, 91024
Gibellina (TP) Sicila, Italia
T +39 0924 67 844
M [email protected]
www.fondazioneorestiadi.it
facebook/orestiadi
Tutti gli spettacoli si svolgeranno al Baglio Di Stefano,
Gibellina (TP) e avranno inizio alle ore 21.15
biglietti:
intero 10 € - ridotto 8 € - ideanet 8 € - PMOcard 8 €
Prevendite Palermo:
Modusvivendi, via Quintino Sella, 79 _ T 091 323493
N.B. I programmi potranno subire cambiamenti di compagnie, date, orari per causa di forza maggiore.
Come arrivare:
Autostrada A29 (da Palermo) dir. Mazara del Vallo,
uscita Salemi;
Autostrada A29 (da Mazara) dir. Palermo, uscita Salemi;
usciti dallo svincolo seguire
le indicazioni “Fondazione Orestiadi”.
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