maggio 2013 Numero 29 Curiamo i semi per garantire e custodire il raccolto Incontri al Liceo Caccioppoli Assemblea ordinaria e straordinaria Il Vescovo Depalma socio onorario editoriale Il Presidente Papa Francesco, il ritorno alle origini di Bruno Pagano Leditoriale di Massimo Cavallaro A lla fine dello scorso an no 2012, a conclusione delle manifestazioni per lanno Internazionale delle Co operative, migliaia di cooperato ri di tutto il mondo, si sono riu niti, a Manchester, per celebrare la nascita della prima Coopera tiva, perché come scriveva, leco nomista inglese John Stuart Mill Non cè nulla e più sicuro, tra i cambiamenti sociali del prossi mo futuro, di una progressiva crescita del principio e della pra tica della cooperazione. Cooperazione è una parola ma gica, perché, comunque la si voglia vedere, è una atteggiamento che ha permesso a un numero sempre più grande di persone di immagi nare un modo diverso di vivere, di lavorare, di pensare, di stare con gli altri! Nata nell'Ottocento , durante la rivoluzione industriale, in un periodo di grande cambiamento sociale, fu in Inghilterra, che la cooperazione trovò la prima re ale applicazione, come societa' di persone. La classe operaia for matasi in questo periodo non aveva diritti; questa drammati ca condizione spinse i lavoratori a organizzarsi, e lo fecero dando vita, alle prime cooperative, le quali partendo da un principio diverso rispetto al capitalismo, puntavano soprattutto alla sal vaguardia e alla valorizzazione della persona umana e non al profitto in senso stretto! I due diversi sistemi, quello coo perativo e quello capitalista, hanno dimostrato di poter con vivere pur partendo da principi diversi: le cooperative sone nate, infatti, per permettere agli indi vidui di soddisfare dei bisogni che singolarmente erano impos sibili da realizzare, rispettando nel contempo i valori fondamen tali della persona. Il capitalismo, invece, è l'organizzazione economica e sociale di una societa' nella quale i mezzi di produzione apparten gono a persone private e non alla collettività. I valori trovano spazio nella sfe ra etica del singolo imprenditore. Il primo esempio nella storia di cooperazione avvenne, nel 1844, a Rochdale, una cittadina vicino Manchester, in Inghilterra, dove una trentina di tessitori in gran de difficoltà si unirono e diedero vita al primo spaccio cooperativo con l'obiettivo di "migliorare la situazione economica e sociale dei soci". Con questo sistema non solo si potevano tenere bassi i prezzi dei prodotti, ma anche curare la qualita' e, in caso di guadagno, dividere eventuali utili. I principi di quei pionieri erano molto semplici. Ma la cosa straordinaria che vo glio mettere in luce è che questi valori sono rimasti, ancora oggi, a fondamento del sistema coope rativo: l'adesione libera e volon taria, il controllo democratico, un interesse limitato sul capitale, la neutralità politica e religiosa, lo sviluppo dell'educazione. Tutti questi principi si sono evo luti nel tempo, ma nella sostanza rappresentano ancora oggi il si stema dei valori alla base dell'idea cooperativa. In altre parole, l'unione fa la forza ed evita di dover dipendere da meccanismi di assistenza. L 'elezione del Pon tefice argentino è stata una sorpresa per tutti. Non era stata pre vista neppure come ipotesi, che potesse essere il cardi nale Bergoglio, il nuovo vescovo di Roma; potrem mo tranquillamente crede re che, questa volta, in mo do particolare, i cardinali siano stati ispirati dallo Spi rito Santo. Intanto, per la scelta del nome: France sco; è questo un evento ec cezionale perché è il primo Papa a chiamarsi così, e per il valore simbolico che tale scelta rappresenta. Il riferi mento a Francesco d'Assisi contiene in sé tutto un pro gramma. La Chiesa, come istituzione terrena, nel cor so dei secoli, è stata sempre sedotta dalla tentazione dei beni materiali; non saremo, pertanto, così miopi da li quidare, come taluni de trattori fanno, con un giu dizio negativo, tutto l'operato della sua millena ria storia. Saggia è, perciò, la distinzione agostiniana tra la "Civitas terrena" e la "Civitas Dei"; si potrebbe dire, semplificando, tra co loro che operano lascian dosi trascinare dagli inte ressi materiali e quelli che vivono intensamente la pa storale cristiana, mettendo in atto, attraverso infinite opere caritatevoli, il mes saggio di Cristo. Da questa prospettiva, la Chiesa van ta, storicamente, grandi meriti, per ciò che riguarda le opere di carità, gli aiuti ai più poveri e deboli, a quelli che soffrono, in tutto il mondo ed in tutti i tempi. Innumerevoli sono state le iniziative promosse dai cat tolici in campo sociale. A questo proposito, ricorde remo, come cooperatori del credito, la grande im portanza che riveste, per la storia del movimento del credito cooperativo, lenci clica Rerum Novarum di Papa Leone XIII del 1891, che, con grande sensibilità e opportunamente, il presi dente della BCC di Scafati e Cetara, Massimo Caval laro, richiama, in tutte le circostanze. Dopo quella lettera aposto lica, motivato anche dal successo che il primo mo dello di Cassa Rurale aveva avuto in Germania, ad ope ra di F.G. Reiffesen, il mo vimento cattolico, in Italia, diede un forte impulso allo sviluppo di questi partico lari enti mutualistici, che si diffusero rapidamente al nord ed al centro sud. Nel solco di questa tradi zione si muove il pensiero di papa Ratzinger che è sta to, da sempre, un profondo studioso di teologia e un apprezzato teorico della dottrina sociale della Chie sa; il Pontefice dimissiona rio è diverso, per tempera mento, dal neo eletto; il primo appariva chiuso e ti mido di carattere, il secon do dotato di un afflato umano straordinario, tale da conquistare immediata mente il cuore dei fedeli; nella sua prima apparizione in pubblico, al momento continua a pag. 7 2 Informati... è meglio - maggio 2013 ASSEMBLEA Scafati Banca di Credito Cooperativo Assemblea ordinaria e straordinaria della BCC Nel corso dellAssemblea il presidente Cavallaro ha nominato Mons Depalma Socio Onorario della banca e premiato i soci per i 25 anni di appartenenza di Basilio Puoti Intervento del presidente Massimo Cavallaro durante l'assemblea È stata unAssemblea davvero speciale. Impreziosita dalla presenza di monsignor Beniamino Depalma, arcivescovo di Nola, al quale per la costante e affettuosa vicinanza al movimento del credito cooperativo e per laltissimo esempio, pastorale e di vita, messo in campo a difesa dei valori della cooperazione e della solidarietà, è stato conferito il titolo di socio onorario della BCC di Scafati e Cetara. La decisione è stata presa dal Cda del 18 marzo scorso, su sollecitazione di larga parte della compagine sociale. Alla presenza di don Lino DOnofrio, vicario generale del vescovo, di don Salvatore e don Giovanni, parroco e viceparroco della chiesa di San Pietro Apostolo, il presidente Massimo Cavallaro, rivolgendosi a monsignor Depalma, ha ricordato i principi fondamentali che ci vedono impegnati quotidianamente nellagire di cooperatori cristiani del credito. In primo luogo, il termine cooperazione che significa operare insieme e più in generale, lavorare insieme per un fine comune. La cooperazione ha aggiunto non tollera alcun tipo di discriminazione. Pone tutti sullo stesso piano e a tutti offre le stesse opportunità, liberando le capacità di agire e lavorare per un fine comune. Come Lei ci ha insegnato, bisogna guardare col cuore, nel cuore: bisogna indicare atteggiamenti da assumere che partono da un cuore che si interroga e vuole incontrare laltro. Laltro riconosciuto come uno stimolo, unesortazione, un richiamo, unistanza. A questi suoi insegnamenti la Presidenza, il Consiglio di amministrazione, il personale della nostra Banca ha ispirato da sempre il suo agire quotidiano. Certi di poter contare anche per il futuro sulla Sua vicinanza ci affidiamo alle Sue preghiere. Il vescovo Depalma ha espresso un cordiale saluto a tutti e viva simpatia per il lavoro che svolgete sul territorio e per il gesto di amicizia che volete corrispondere alla mia persona e allIstituzione che rappresento, la Chiesa. Il vescovo ha fatto riferimento alla Rerum Novarum e alla grande storia delle banche cooperative, una storia fatta di solidarietà, di attenzione verso le piccole imprese, i bisogni, le sofferenze della povera gente. Unattività svolta lungo le strade dellumana esistenza che va controcorrente rispetto alla mentalità comune che fa del profitto, dellinteresse ad ogni costo, il proprio fine assoluto. Ammiro la vostra opera come cristiano, numero ventinove 3 ASSEMBLEA Scafati Il vescovo in una foto ricordo con il Consiglio di Amministrazione prima di tutto. Il vescovo ha sottolineato la necessità di nuovi stili di vita, di maggiore attenzione verso le reali esigenze delluomo. La crisi che sta crocefiggendo tante persone e imprese ci sta facendo riscoprire un valore (forse) dimenticato, quello della solidarietà ha proseguito . Sono convinto che il momento si possa superare stando insieme, mettendo in rete quanto abbiamo e quanto siamo. È necessario però puntare sul cuore, sul vincolo di umanità, sul sentimento di appartenenza gli uni agli altri. Lumanità ci unisce, Gesù Cristo ci unisce tramite il battesimo. A voi della BCC di Scafati e Cetara dico: siate motivo di grande speranza, siate una nuova primavera per tutti. La speranza diceva il filosofo francese Gabriel Marcel è unattiva lotta contro la disperazione. Che Dio benedica la vostra associazione, e se Dio veglia su di voi non cè posto per la paura. Affidatevi alla provvidenza di Dio, perché insieme possiamo costruire quella che Paolo VI chiamava la civiltà dellamore, solo lamore è il nostro DNA. Il presidente Cavallaro ha ringraziato monsignor Depalma per le sue 4 Informati... è meglio - maggio 2013 parole: ci danno forza e ci hanno sempre indicato la strada da percorrere verso una crescita responsabile e unopera in difesa degli ultimi, un percorso non facile che continuiamo a seguire con caparbietà, filtrando tutto attraverso il cuore, secondo i valori cristiani della mutualità e solidarietà. Il presidente ha poi consegnato al vescovo il distintivo raffigurante le 2C (di cooperazione e credito) e una pergamena-ricordo. Dopo aver ricevuto la tessera di socio onorario, monsignor Depalma ha apposto la propria firma sul Registro dei soci onorari, dove ha anche lasciato una dedica alla famiglia della BCC di Scafati e Cetara. LAssemblea Dopo il saluto del vescovo è cominciata alla presenza del direttore di Federcampana Francesco Vildacci, del notaio Claudia Pretaglia e dei rappresentanti del comitato promotore della Banca di Credito Cooperativo dei Comuni Nolani, Alfredo Mazza (presidente), Vito Barone (vicepresidente) e Patrizia Nulli (responsabile giuridico/legale) l'Assemblea straordinaria e ordinaria durante la quale il presidente Massimo Cavallaro ha ricordato il momento di estrema crisi vissuto dalla nostra economia, a fronte del quale, parte del Sistema bancario ha evidenziato alcuni limiti e ha manifestato le sue difficoltà a intervenire soprattutto in favore delleconomia locale. La nostra Banca ha spiegato ha svolto, come sempre, la sua naturale funzione, rafforzando il proprio legame con il territorio e ponendosi al fianco dei propri Soci, delle Pmi, delle famiglie. La nostra BCC costituisce un presidio e una infrastruttura indispensabile e moderna (perché partecipata), autogestita, vocata al benessere economico e sociale delle comunità. E parte di una rete che deve trovare nelle economie di rete sistemica ulteriori e più adeguati strumenti e soluzioni per modernizzare la propria offerta di servizi senza escludere la possibilità di estendere lapproccio mutualistico in campi decisivi come quelli dellenergia, del welfare, in collaborazione con le cooperative di altri settori in stretto coordinamento con Confcooperative. ASSEMBLEA Scafati Il sostegno ai Soci, alle imprese e alle famiglie non è mai mancato, cercando di contrastare le crescenti difficoltà economiche e finanziarie e la forte sfiducia nel futuro che pervadeva lanimo della nostra gente. La BCC è chiamata ad una intelligente sintonia con le comunità Banca di Credito Cooperativo rappresentazione numerica di una visione delleconomia al servizio delluomo e che pone al centro della propria prospettiva non solo la dimensione economica, ma soprattutto la funzione sociale del credito cooperativo. Ognuno di voi, cari Soci, ha reso possibile ciò ed è un reale Il vescovo Beniamino Depalma appone la firma nel libro dei soci onorari delle quali è espressione, costruendo una strategia per vincere e superare il difficile momento, perché come sostenuto da Einstein, le crisi sono fatte per essere superate, mettendo in campo le migliori energie e capacità, per affrontare la fase interlocutoria successiva e preparare una fase di sviluppo diversa dal passato. Per fare ciò, al meglio ha sottolineato il presidente dobbiamo essere uniti, dobbiamo fornire segni concreti di senso di responsabilità e lungimiranza. Vogliamo riaffermare la nostra differenza, fondata sui valori che ci hanno consentito di essere forse lunico collante di una società civile costretta a subire le conseguenze di una crisi provocata da una speculazione finanziaria che non appartiene alla nostra storia né alla nostra cultura bancaria. Siamo orgogliosi di evidenziare che il positivo bilancio 2012 sia anche la protagonista di quanto sinora realizzato dalla BCC di Scafati e Cetara. Per essere Buona Banca Cooperativa cè bisogno di consapevolezza, coerenza e coraggio. Ed io affermo: saremo migliori domani ricordando oggi ciò che eravamo, perché il futuro non e una meta da raggiungere ma ciò che oggi insieme, uniti, costruiremo. Nel corso della riunione i soci hanno approvato allunanimità il bilancio 2012. A seguire è intervenuto il socio Bruno Pagano che ha sostenuto: riteniamo che il nostro sia lunico modo, vero e autentico, di fare banca. Da noi il denaro è un mezzo e non un fine, utile a far crescere le comunità sotto laspetto civile e umano. Oggi si è perso il vero obiettivo del denaro che deve produrre lavoro e dal lavoro la ricchezza. Luomo deve rimanere il fine. La filosofia che anima il movimento cooperativo ruota attorno ad un valore che, come tale, non può essere modificato. Scarsa è invece lattenzione delle istituzioni che, invece di valorizzare il movimento, non lo hanno supportato con leggi adeguate per favorirne la crescita. Ricoprire, oggi, un ruolo di responsabilità in un istituto bancario, considerato la grave crisi che attanaglia il settore, richiede uno spirito, a dir poco, audace. È necessario ridare forza alla cooperazione di credito, la sola che può dare risposte al territorio, alle imprese e alle famiglie in difficoltà. La speranza è che si inauguri una nuova era di sviluppo e di pace. Al professor Pagano, il presidente ha risposto ricordando lo scrittore francese Honoré de Balzac: non sono i tempi a essere corrotti, ma luomo; tutto passa attraverso il cuore e un nuovo impegno sociale. Alla fine dellAssemblea sono stati premiati coloro che hanno maturato 25 anni di appartenenza alla compagine sociale. Soci Premiati Annarummo Giacomo Caputo Giovanna Catapano Guglielmina Cavallaro Massimino Cirillo Carmine Cirillo Luigi De Vivo Gerardo De Vivo Giuseppina Di Lallo Francesco Librera Carmine Marino Gaetano Nastri Aniello Nastri Donato Romano Mario Sergio Annunziata Sergio Silvana Tammaro Anna Palma Tortora Alfonso Vanni Benito numero ventinove 5 ECONOMIA Diritto e credito Lo smarrimento del titolo di credito di Domenico D'Auria S ovente, nella quotidianità, accade di smarrire un titolo di credito. Le procedure da adottare quando ciò accade, sono diverse a seconda se il titolo smarrito sia un libretto di deposito o un assegno. Andiamo, nello specifico, ad esaminare le differenti tipologie cercando di semplificare al massimo le diverse casistiche, analizzando, in primo luogo, la tematica relativa ai libretti di deposito. Prima di approfondire largomento occorre precisare che, per analogia, le stesse procedure sono assimilabili anche ai certificati di deposito. La procedura di ammortamento dei libretti di deposito, e quindi anche dei certificati di deposito, è disciplinata dalla Legge n. 948 del 30 luglio 1951, che prevede due differenti procedure a seconda che si tratti di libretti di deposito nominativi o al portatore. Elemento fondamentale per attivare la procedura di ammortamento è che il richiedente non abbia il possesso del titolo e che sia ignoto lillegittimo possessore. In caso di smarrimento, distruzione o sottrazione di libretti di risparmio nominativi, lintestatario di essi o chiunque dimostri di avervi diritto (p.e.: eredi dellintestatario), devono farne denuncia allAutorità Giudiziaria e, con apposita istanza, rimettere il tutto alla banca emittente presso listituto ove il libretto è pagabile. Ricevuta la denuncia, la banca emittente deve apporre il fermo nei propri registri alla partita corrispondente al libretto denunciato perduto e pubblicare, mediante affissioni nei propri locali 6 Informati... è meglio - maggio 2013 presso i quali il libretto è pagabile, un avviso, con la diffida allignoto detentore, a farne consegna allistituto emittente o a notificargli la propria opposizione entro il termine di 90 giorni dalla data della pubblicazione del predetto avviso, con avvertenza che, in difetto dopposizione entro il predetto termine, il libretto sarà considerato inefficace. Lopposizione, proposta dalleventuale possessore, circostanziata e corredata delle prove, deve essere proposta davanti allautorità giudiziaria, competente per valore, nella cui giurisdizione si trova lo stabilimento dellistituto emittente presso il quale il libretto è pagabile, con citazione da notificarsi allistituto, presso lo stabilimento predetto, e a chi ha presentato la denuncia. Lopposizione, tranne il caso in cui venga proposta dallo stesso istituto emittente, non è ammissibile senza il deposito del libretto presso la cancelleria. Se lopposizione del detentore è respinta, il libretto viene consegnato al denunciante dopo che la relativa sentenza è passata in cosa giudicata. Decorso il termine sopraindicato senza che il libretto sia stato rinvenuto o recuperato e senza che siano state fatte opposizioni, il denunciante ha il diritto di ottenere dallistituto emittente il rilascio del duplicato. Diversa è invece la disciplina nel caso di smarrimento, furto o distruzione di libretto di deposito al portatore. In tal caso il legittimo prenditore o chiunque dimostri di avervi diritto è tenuto a denunciare la perdita, lo smarrimento o la trafugazione del titolo, allo stabilimento della banca che ha rilasciato il libretto e dove lo stesso è, di regola, pagabile. Detta procedura, ben più complessa, deve necessariamente essere seguita da un avvocato e anche i costi sono notevoli sia per le spese di procedura che per quelle ECONOMIA Diritto e credito legali. Tale ultima problematica ha, però, perso valore in considerazione delle stringenti norme in materia di antiriciclaggio che, comè noto, prevedono che i libretti di deposito al portatore non possano avere un saldo maggiore di 999,99 euro. Esamineremo ora le procedure da attivare in caso di smarrimento degli assegni bancari. Lassegno bancario rimane, ancora oggi, un valido strumento di pagamento, molto utilizzato e diffuso. I casi di assegni smarriti sono sempre numerosi e abitualmente le banche trattano con urgenza e massima attenzione tutte le richieste di blocco avanzate dai propri clienti. Anche in questo caso, la prassi ordinaria è quella di procedere allammortamento del titolo, rivolgendosi, come nel caso dei libretti di deposito al portatore, allAutorità Giudiziaria. Con la procedura dell'ammortamento si priva il titolo della validità verso terzi e si ottiene un decreto che ne autorizza il pagamento o il suo duplicato. La procedura di ammortamento non è prevista per gli assegni emessi con clausola non trasferibile. Quando lo smarrimento o il furto del titolo avviene allinterno della banca, ovvero quando tale fatto è imputabile ai portavolori addetti al trasferimento dei titoli, è la banca stessa che deve procedere alla denuncia di ammortamento. E prevista poi una procedura semplificata, molto adottata tra le banche, tendente ad ottenere il controvalore del titolo smarrito mediante la trasmissione tra le banche della cosiddetta lettera di manleva che è una dichiarazione con la quale si garantisce alla banca Banca di Credito Cooperativo corrispondente che lassegno è andato veramente distrutto, smarrito, ecc. e che, nel caso venisse successivamente recuperato, la banca si impegna a restituirlo o a rifonderne limporto. A tal fine si precisa che mediante un protocollo dintesa tra ABI e Confindustria, del 30 giugno 2005, sono stati concordati alcuni comportamenti che sia limpresa bancaria che ha assunto allincasso il titolo, sia limpresa bancaria trattaria o emittente devono porre in essere al fine di concorrere alla rapida conclusione del ciclo dincasso degli assegni. A tale scopo è previsto che la banca S O M M A R I O negoziatrice, ovvero limpresa bancaria trattaria, deve, nel più breve tempo possibile, e comunque entro 15 giorni, completare liter per il tentativo di incasso bonario nei confronti del traente del titolo. Va segnalato, altresì, che anche il traente del titolo deve farsi carico di alcuni adempimenti e cioè deve accettare che limporto del titolo smarrito sia addebitato sul suo conto. Di conseguenza anche la banca che richiede lincasso dellassegno bancario deve impegnarsi a rilasciare idonea lettera di manleva volta ad ottenere lincasso del titolo smarrito senza la sua materiale presentazione. n. 29 - maggio 2013 Papa Francesco, il ritorno alle origini 2 Assemblea ordinaria e straordinaria della BCC 3 La BCC incontra i giovani 10 del Liceo Caccioppoli di Scafati Da Matteo, 12 Lo smarrimento del titolo di credito 6 il ritrovo ideale per vip e turisti Umberto Giorgio, una vita per il commercio 8 Ferdinandea, lisola che non cè più 14 numero ventinove 7 IMPRESE Scafati Umberto Giorgio, una vita per il commercio Il suo negozio di abbigliamento è in via Cesare Battisti dal secondo dopoguerra di Basilio Puoti Q anni) e soprattutto di due zii, Giu seppe e Umberto, che per molti anni hanno avuto un negozio di ab bigliamento in città. Tutto ebbe inizio nel secondo do poguerra. Dopo aver lavorato per un po di tempo presso lazienda Del Gaizo, nellofficina meccanica, dove ricordo aggiustavamo i carri armati inglesi, cominciai ad occuparmi del la vendita di vestiti. Seguivo i miei zii Giuseppe e Umberto. Dopo il servizio militare, poco più che ven tenne decisi di aprire un negozio tutto mio in via Cesare Battisti, in sieme alla mia futura moglie Maria Felicia. Ci sposammo nel 1956. Ini zialmente vendevamo non solo abiti, ma anche articoli di merceria, poi ci siamo specializzati nellabbigliamen to uomo-donna e bambino. I nostri fornitori sono di Napoli, Nola o San Giuseppe Vesuviano. Qual è stato il rapporto con la clientela in tutti questi an ni? I nostri clienti apprez zano soprat tutto la genti lezza e leducazione risponde il proprietario -. Cerchiamo sempre di es sere rispettosi del cliente, perché il cliente Il signor Giorgio, la moglie Maria Felicia Cannavacciuolo e la figlia Teresa si rispetta. Siamo parti quantanni ha girato i mercati setti colarmente accomodanti, pazienti manali della zona. Ha seguito le or e disponibili, forse perché siamo i me del padre Francesco (che però proprietari, ammette Teresa. perse quando aveva appena cinque Oggi, però le cose non vanno più uello di Umberto Gior gio è uno dei negozi sto rici di Scafati. È lì, in via Cesare Battisti, dal lontano dopo guerra. Al suo interno si può trovare di tutto: abbigliamento per tutte le età, per tutte le tasche e tutte le sta gioni. E ancora: biancheria, cappelli, ombrelli e tanto altro. Al negozio incontro il signor Gior gio, la moglie Maria Felicia Canna vacciuolo e la figlia Teresa. È que stultima a rompere il ghiaccio e a celebrare il papà: il commercio ce lha nel sangue, nel DNA, assicura Teresa, che ha due figli ed è sposata con Antonio Galasso che fa il cu stode presso larea archeologica del lantica città di Stabiae. Umberto Giorgio, ottantaquattro anni non ancora compiuti, è un uomo daltri tempi. In vita sua ha sempre fatto il commerciante di vestiti. Per cin 8 Informati... è meglio - maggio 2013 Umberto Giorgio all'interno del suo negozio bene come una volta. Lo conferma no i due coniugi. Troppe tasse, po chi parcheggi per i clienti, e la nascita di grandi centri commerciali stanno affossando il commercio al minuto chiarisce Umberto Giorgio . Nel la sola via Cesare Battisti sono alme no una ventina i negozi chiusi. Cosa ci vorrebbe? Sicuramente, un mag giore controllo stradale. Via Cesare Battisti è spesso in balia di auto par cheggiate male e scooter che sfrec ciano sui marciapiedi. Inoltre, biso gnerebbe contrastare seriamente il commercio abusivo: anche gli extra comunitari, che siano nord africani o cinesi, devono pagare le tasse co me le paghiamo noi. Non è razzi smo, ma è lotta per la legalità e lu guaglianza. Ma vi pare una cosa giusta che uno che ha lavorato per sessantanni si ritrovi una pensione di appena 128 euro al mese?. La crisi poi ha complicato ancor di più le cose. Si vende poco rincara la dose Teresa nonostante si cerchi di offrire gli articoli a prezzi bassis IMPRESE Scafati simi. La signora Giorgio ascolta in silenzio e di tanto in tanto annuisce. Da circa ventanni non faccio più il mercato racconta il proprietario del negozio eppure tutte le notti sogno di andare con il mio furgone al mercato settimanale di questa o quella città, oppure di rammaricar mi perché un collaboratore non è venuto ad aiutarmi. I miei familiari mi prendono in giro, ma non ci pos so far nulla, ho sempre fatto questo nella mia vita, e ancora oggi cerco di dare una mano a mia figlia. Da quasi 25 anni, fin dai tempi della presidenza Nastri, Umberto Gior gio è socio e cliente della Banca di I coniugi Giorgio in una foto degli anni '50 Credito Cooperativo di Scafati e Cetara. Ricorda con emozione e piacere le gite sociali (dal Marocco alla Spagna)che ha fatto, fino a qual che tempo fa, insieme alla moglie e agli amici della banca. Negli ultimi anni la BCC è cambiata molto. In meglio ci tiene a precisare il signor Giorgio -. Il presidente Massimo Cavallaro è una persona socievole e umana, specialmente con le per sone più umili. Ti da soddisfazione se hai un problema. Ti ascolta e ti aiuta. È sempre disponibile. Man tiene le porte aperte a tutti. Banca di Credito Cooperativo segue da pag. 2 Papa Francesco: il ritorno alle origini Papa Francesco Bergoglio della proclamazione, sembrava in pre da ad uno shock emotivo e come tra volto da un impegno molto più gran de delle sue possibilità. Questa preoccupazione ha accentuato il suo disagio, per cui ha esordito con un "buonasera a tutti", proprio come si fa nelle più rituali vicende della nostra vita; questo gesto semplice, in un'occasione così solenne, ha suscita to un sentimento di viva simpatia e di forte emozione. Ed è subito venuta fuori, nel prosieguo del suo discorso, una personalità umile, piuttosto infa stidita dai fasti del cerimoniale che poco si addice al suo temperamento ed educazione religiosa. Per Lui, sem mai, il potere è servizio, esercizio con tinuo di agapica disponibilità, nella ricerca instancabile dell'amore di Dio, che proprio come il poverello di As sisi, Egli riconosce nel Creato, in tutto il Creato e in tutte le creature. S. Francesco rinunziò a tutti i suoi averi e scelse la povertà, quale sua sposa ("Et coram patre le si fece unito ., come immortalato nel canto XI del Paradiso di Dante). Lautore del Cantico delle Creature si muove sulle orme del Vangelo, su cui ha mo dellato la Regola del suo ordine. Dopo la sua morte l'ordine dei fran cescani si divise in "spirituali", rigo rosamente fedeli alla regola france scana della povertà e "conventuali", che reclamavano il possesso dei beni materiali. Conosciamo un po tutti le vicende che portarono Martin Lute ro, nei secoli successivi, alla storica protesta e alla definitiva rottura con la Chiesa di Roma. Da qui, la decisione del ribelle mona co di Eislaben di appendere, alla cat tedrale di Wittenberg, le 95 tesi teo logiche; questo evento si può considerare come l'atto ufficiale di nascita del protestantesimo. Oggi la Chiesa attraversa uno dei periodi più duri e difficili della sua storia. Un dato è incontrovertibile: siamo ad una svolta epocale per la comunità ecclesiale e per un nuovo modello di società, che ancora stenta ad affermarsi. Per la Chiesa sarà quindi salutare un nuovo bagno di spiritualità, una "re novatio ab imis" introdotta dal massi mo pastore della cristianità che ripro pone, al centro della sua divina mis sione, il progetto di un cristianesimo primitivo, in grado di riscoprire le sue origini; per la società civile, invece, i risultati delle recenti elezioni, hanno cambiato l'architettura politica del nostro Parlamento, sul quale si pro ietta l'ombra della ingovernabilità. Il socio Bruno Pagano Se, dunque, trascorsa la tempesta elet torale, deposto ogni ardore giacobino, prevarranno i sentimenti di razionalità e responsabilità, potremo dire che un ciclo storico si è definitivamen te concluso ed uno nuovo, denso di speranze per l'avvenire, si sta dischiu dendo all'orizzonte. numero ventinove 9 CULTURA Verso il centenario La BCC incontra i giovani del Liceo Caccioppoli di Scafati La cultura della banca per lo sviluppo della comunità di Gabriele ACANFORA L a Banca e la Cultura. La Cultura della Banca per lo Sviluppo della Comunità. Risparmio, centralità della persona, vantaggi sociali del profitto. Questo il tema degli Incontri di educazione finanziaria con la comunità scolastica, iniziati lo scorso 13 Cooperativo di Scafati e Cetara, la sua storia, la sua missione, avviando nel contempo una articolata riflessione sulla Cultura della Cooperazione e della Mutualità, sul ruolo sociale e la funzione di volano di sviluppo, da parte di una antica banca locale quale è la BCC. Guidati da esperti del credito stage in una delle sedi della Banca per scoprire da vicino il mondo delleconomia e le prospettive occupazionali. Il preside Domenico DAlessandro, nel delineare i contenuti dei seminari, ha evidenziato quanto sia necessario per i giovani doggi, possedere Da sinistra i professori Giovanni Cirillo e A nna Mari a A scol ese, il presidente Massimo Cavallaro e il Preside Domenico D'Alessandro marzo presso il liceo statale R. Caccioppoli di Scafati e che termineranno nella primavera del 2014, a significare che solo lincontro tra la cultura bancaria e il mondo della scuola può determinare uno serio sviluppo sostenibile. La finalità degli Incontri è far conoscere la Banca di Credito 10 Informati... è meglio - maggio 2013 cooperativo, e coordinati dai docenti Anna Maria Ascolese e Giovanni Cirillo, gli studenti scopriranno comè organizzata una banca, quali sono i ruoli e le responsabilità dei diversi operatori, gli obblighi e le tutele per i clienti alla luce della normativa vigente. Al termine del percorso i più bravi e motivati potranno svolgere uno essenziali conoscenze sul sistema bancario, le funzioni più importanti svolte dai diversi istituti di credito, come compiere comuni operazioni bancarie, di deposito o di finanziamento. DAlessandro ha ringraziato la Banca di Credito Cooperativo per aver voluto, in occasione delle iniziative volte a celebrare il CULTURA Verso il centenario Centenario della fondazione, cominciare proprio dal Liceo Cacciopppoli un percorso di informazione e sensibilizzazione sui temi della finanza e delleconomia, estremamente utile in una scuola, lo Scientifico, che non annovera tra le discipline curriculari né materie economico-finanziarie, né di tecnica commerciale. Il presidente del Consiglio di amministrazione della BCC di Scafati e Cetara, Massimo Cavallaro ha raccontato come, sulla spinta dellEnciclica sociale Rerum Novarum di papa Leone XIII, sia nata la Banca, quasi 100 anni fa, e quanti copiosi frutti abbia dato alla nostra Comunità il lungimirante impegno dei padri fondatori. Il presidente ha poi sottolineato come la differenza rispetto alle altre forme societarie stia nella centralità della persona, nella motivazione sociale del profitto e nel legame con i valori di mutualità, cooperazione, associazionismo. La Banca di Credito Cooperativo ha aggiunto è una banca locale. A differenza delle altre banche non persegue scopi di profitto; reinveste gli utili, sotto forma di interventi di sostegno, a vantaggio dei soci, dei clienti e delle Comunità del territorio. Ogni banca di credito cooperativo è espressione del territorio. I valori fondanti, la sua missione sono la centralità della persona, la solidarietà, la partecipazione. Sostiene le persone che vivono e lavorano nel territorio dei suoi Comuni, in autonomia, affinché il risparmio raccolto si trasformi in volano, in energia per lo sviluppo dell'economia locale. La Banca di Credito Cooperativo nulla porta fuori dal territorio, mantiene e reinveste la ricchezza laddove viene prodotta. E vicina alle famiglie e alle Banca di Credito Cooperativo piccole e medie imprese perché, nellerogazione del credito, non conta solo quanto ha quella persona, ma chi è, qual è la sua storia, quanto i valori dellonestà, della coerenza abbiano illuminato la sua azione. Il localismo è la sua caratteristica. La promozione del risparmio sancito dalla nostra Costituzione quale stile di vita in opposizione al consumismo dilagante e strumento per aiutare chi ha necessità - è la sua vocazione. Il risparmio viene promosso e valorizzato; consente la sussidiarietà poiché, come recita la Gaudium et Spes, l'uomo è l'autore, il centro e il fine di tutta la vita economico e sociale. Lattenzione dei giovani partecipanti è stata costante e le numerose, e non convenzionali, domande e richieste di chiarimento, alla fine della relazione del presidente Cavallaro, hanno testimoniato quanto gli incontri tra cultura bancaria e mondo della scuola, e quindi dei giovani, nostro futuro, possano, allargare gli orizzonti e favorire uno sviluppo, a misura del nostro territorio e delle sue esigenze occupazionali. Periodico informativo della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara numero ventinove - maggio 2013 direttore responsabile Basilio Puoti art director Clemente Falanga Hanno collaborato Gabriele Acanfora Domenico D'Auria Carmine Librera Bruno Pagano Enrico Ursini www.bccscafati-cetara.it [email protected] Reg. Tribunale di Nocera Inf. n. 7/07 del 3 maggio 2007 numero ventinove 11 IMPRESE Vietri sul Mare Da Matteo, il ritrovo ideale per vip e turisti di Basilio Puoti Attori e cantanti fra i clienti della storica cartoedicola di Vietri sul Mare È molto più di una semplice edicola cartoleria, come invece recita linsegna. Da Matteo a Vietri sul Mare è, da trentanni, un punto di incontro per vip, turisti, sportivi e politici (più o meno famosi) che passano del tempo in costiera amalfitana. I suoi proprietari, Matteo Striamo e Cecilia Benincasa, sono salernitani dorigine e vietresi di adozione. Il negozio è a Vietri, alla fine di corso Umberto, dal lontano 1983 quando i due salernitani, appena fidanzati, decisero di aprire una cartolibreria. Tre anni dopo arrivò il matrimonio e, con esso, due figli, Michele e Simona. Entrambi studenti, di tanto in tanto, danno una mano ai genitori nellesercizio commerciale che, nel 2003, è stato spostato, ma solo di pochi metri. Da allora il negozio è vicinissimo alla filiale della Banca di Credito Cooperativo di Scafati e Cetara. A separarli è appena qualche metro. I rapporti con listituto di credito sono buoni. Lo conferma Matteo che è stato socio e cliente prima della Cassa rurale e artigiana di Cetara, e dopo la fusione della Banca di credito cooperativo di Scafati e Cetara. I miei rapporti con i presidenti Nastri e Cavallaro, e soprattutto con i direttori di filiale Chirico, Maisano, Librera, Nastri, Verrusio che si sono susseguiti, sono stati sempre ottimi. È una 12 Informati... è meglio - maggio 2013 Cecilia e Matteo Striamo nella edicola-cartolibreria. banca molto presente sul territorio e vicina alla gente. Ho partecipato anche ad una gita sociale, organizzata dalla BCC a Sharm el Sheik, e insieme a mia moglie siamo quasi sempre presenti alla cena di fine anno: sono momenti, piacevoli, utili per stare insieme agli amici. Da diversi anni la BCC contribuisce alla buona riuscita di un torneo dilettantistico, il memorial Palione, che si svolge a Dragonea di Vietri sul Mare ed è organizzato dallAssociazione 206, con la quale collabora mio figlio Michele. Finalmente metto piede in quello che è una sorta di tempio delle star. Aldilà del fatto che Da Matteo i clienti vi possono trovare unampia gamma di prodotti (libri, giornali, materiale per lufficio e la scuola, cartoline turistiche, ricariche telefoniche online e altro ancora) e di servizi, ovvero la possibilità di giocare alle lotterie istantanee (i gratta e vinci, per intenderci) e a quelle tradizionali, come la Lotteria Italia. Nel corso di tutti questi anni afferma Cecilia Benincasa da semplice cartolibreria siamo diventati un negozio completo. Da noi è possibile giocare al Superenalotto e ad altri giochi. In trentanni abbiamo venduto diversi biglietti vincenti. Le pareti della cartolibreria sono tutte tappezzate di fotografie, tra cui spiccano quelle raffiguranti Ernesto Che Guevara e quella che ritrae un sorridente Matteo insieme a Diego Armando Maradona che, nel 2005 venne, in Italia per ritirare al Lloyds Baia hotel il premio al talento Baia sotto le stelle. Altre, in bianco e nero, raccontano una Vietri sul Mare daltri tempi. Non mancano le foto dei due figli, e una della curva sud IMPRESE Vietri sul Mare Banca di Credito Cooperativo della Salernitana stracolma di tifosi festanti, a riprova dellamore di Matteo per la squadra della propria città, che fa il paio con la passione che ha per lInter. Come se non bastasse, su unaltra parete spiccano varie foto di vip che sono passati per ledicola, da Nanni Moretti a Vittorio Sgarbi, da Katia Ricciarelli a Lino Banfi, dai calciatori Perrotta e Mauri ai cantanti Peppino Di Capri e Mario Biondi, per citarne solo alcuni. Sul soppalco, in bella mostra Matteo, ha esposto una ventina di magliette di alcuni calciatori di serie A e B. Tra queste spiccano quella di Totti, autografata da er pupone al figlio Michele, quella giallorossa di Cassano, la viola di Torricelli e la rossonera di Robinho; ma ci sono anche le casacche di Chievo, Bari, Genoa, Palermo, e altre ancora. Nella nostra edicola aggiunge la signora Striamo sono passati molti turisti, soprattutto americani ed europei, ma anche vip e personaggi famosi tra i quali ricordo con piacere gli attori della serie televisiva Capri (Kaspar Capparoni e Antonella Matteo Striamo con Vittorio Sgarbi e Katia Ricciarelli Stefanucci) e del film Due imbroglioni e... mezzo! (Sabrina Ferilli) che hanno girato parecchie scene a Vietri sul Mare. Abbiamo lavorato molto con lo staff di Capri. È stato molto gratificante. Poi, il vento è cambiato. La situazione negli ultimi anni è peggiorata, ammette il proprietario. I fitti sono troppo alti e le persone comprano sempre meno giornali sostiene Matteo Striamo . La crisi che ha colpito il commercio non ha risparmiato nemmeno il nostro settore. Sopravviviamo, chiosa la moglie. Nel frattempo, nel negozio sono entrati in rapida successione un consigliere comunale di Cava de Tirreni, il presidente della Pro loco di Vietri, ed alcuni amici. Di tanto in tanto ledicola cartoleria si trasforma in un crocevia della politica locale. Un luogo dove stare insieme, passare un po di tempo e fare due chiacchiere tra amici Azienda Da Matteo Settore: commerciale (edicolacartolibreria) Anno fondazione: 1983 Proprietari: Matteo Striamo e Cecilia Benincasa Prodotti: giornali, libri, materiale per lufficio e la scuola, cartoline, ricariche telefoniche, lotterie istantanee e tradizionali Indirizzo: Corso Umberto 112, 84019 - Vietri sul Mare (Sa) Tel.: 089.210044 L'edicola è a pochi passi dalla filiale della BCC di Scafati e Cetara numero ventinove 13 STORIA ECONOMICA Ferdinandea Ferdinandea, lisola che non cè più Una controversia internazionale, dai Borboni ai nostri giorni di Gabriele Acanfora I l 16 luglio 1831, tra altissime colonne di fumo nero, materiali vulcanici incandescenti, esalazioni sulfuree, accompagnata da enormi boati, emerse dal mare di Sicilia, una nuova isola, nera: FERDINANDEA. Ne parliamo per ricordare quanto sia stata difficile lesistenza del Regno dei Borbone, posto al centro del Mediterraneo, secolare campo di battaglia di Francia e Inghilterra, e per scoprire che quel lembo di terra, ancora oggi, è al centro di una possibile controversia internazionale. Grande circa 4 kmq, con unaltezza massima di 70 metri sul livello del mare, abbellita da due laghetti di acqua salata e acidula, Ferdinandea era la testa di un vulcano in piena eruzione, che si innalzò tanto da diventare unisola vera e propria. Si trovava al centro del Canale di Sicilia, sul banco chiamato dai siciliani Secca di Mare o Secca del Corallo e sulle Carte Nautiche conosciuta come Banco di Graham, situato a circa 30 miglia a sud di Sciacca, a sud ovest di Agrigento. Testimoni dell'evento scriveva allepoca il canonico Arena furono i capitani Trafiletti e Corrao, naviganti in quel mare (latitudine 37,11 nord e longitudine 12,44 est). Un dipinto raffigurante la nascita di Ferdinandea Già dal mese di giugno del 1831 violentissime scosse di terremoto avevano sconvolto le popolazioni, provocando gravi danni a Sciacca e non poche preoccupazioni a Palermo. Cerano stati fenomeni impressionanti: aurore boreali, conseguenza delle eruzioni vulcaniche, avevano illuminato le notti non solo in Sicilia, ma anche a Napoli, Roma, e perfino a Lucca, mentre tempeste furiose squassavano i litorali. A sud della Sicilia le acque ribollivano e i pesci, morti per il calore, coprivano le onde. Enormi massi incandescenti venivano scagliati, da crateri sommersi, a più di 5 chilometri. Il primo uomo a mettere piede sulla nuova isola fu Michele Fiorini. Inviato dalla Deputazione Sanitaria di Sciacca fece una rapida esplorazione e se ne andò, mai immaginando il contenzioso internazionale che sarebbe poi sorto. Posto al centro del Canale di Sicilia, lungo limportantissima rotta per Malta, lisolotto vulcanico suscitò subito la cupidigia di Francia e Inghilterra. Il 2 agosto dello stesso anno, incuranti che si trovasse allinterno di un regno sovrano, fanti di marina sbarcati dalla corvetta inglese Rapid, al comando del tenente di vascello Charles H. Swinburne, sbarcarono sullisola e, come se fosse una nuova colonia, vi Cartina del Mediterraneo che indica la posizione dell'isola di Ferdinandea 14 Informati... è meglio - maggio 2013 STORIA ECONOMICA Ferdinandea Banca di Credito Cooperativo Ferdinando II di Borbone re delle due Sicilie piantarono la bandiera britannica. La chiamarono isola di Graham, suscitando le proteste di Corrao e dei siciliani. Così il 17 agosto, un arrabbiatissimo Ferdinando II di Borbone emanò un Regio Decreto che annetteva lisola al Regno delle due Sicilie. Per niente preoccupati, il successivo 26 settembre i Francesi inviarono col vascello La Fleche, e la corvetta La Cornelie, una spedizione scientifica, guidata dal comandante Derussat e dal geologo Constant Prevost. Posero la loro bandiera e chiamarono lisola, Julia. Poi, le due flotte si incrociarono al largo, minacciose, ognuna rivendicando per sé lesiguo pezzo di terra. Per non perdere eventuali futuri diritti anche lAustria inviò una nave, velocissima, lUssero, che, a riprova della conquista, lasciò una targa. La notizia dello straordinario evento si era, intanto, diffusa in tutta Europa, cosicché numerosi studiosi decisero di recarsi sullisolotto per approfondirne la struttura. LUniversità di Catania affidò lo studio dellisola a Carlo Gemmellaro, professore di storia naturale. Egli la chiamò Ferdinandea, in onore di Ferdinando II. Il fisico napoletano Domenico Scinà inviò al re un Breve ragguaglio al novello vulcano apparso nel mare di Sciacca; lo scienziato tedesco Karl Hoffman redasse una precisa documentazione; il pittore francese Edmond Joinville illustrò con acquerelli il sito sorto dal mare. La tensione intanto saliva. Le navi rimanevano a presidiare quello che ognuna riteneva essere un suo nuovo possedimento, mentre i Siciliani protestavano per quella che ritenevano uninvasione straniera. A questo punto intervenne Ferdinando II, che informò le due potenze, Francia e Inghilterra, che non avrebbe tollerato altre ingerenze allinterno del suo Regno. Ma non ebbe risposta. La tensione salì ancora, mentre le diplomazie si misero in moto per scongiurare una possibile guerra. Ferdinando II inviò sul posto la corvetta bombardiera Etna al comando di Giovanni Corrao, che vi piantò la bandiera borbonica. Nel frattempo arrivò il capitano inglese Jenhouse che si oppose al Corrao, rivendicando lisola come terra inglese. Ferdinandea era, infatti, unInsula in mari nata, cioè emersa dal mare: perciò la prima persona che vi avrebbe messo piede avrebbe potuto rivendicarla. Ma era sorta in acque borboniche, dunque, apparteneva a Ferdinando II. La questione diventava sempre più ingarbugliata. Lisola era borbonica o inglese? La natura mise tutto a posto. Poiché non vi erano state colate laviche in grado di consolidarne la struttura, infatti, Ferdinandea cominciò lentamente a disgregarsi. L8 settembre era assai più bassa e l8 dicembre quasi scomparsa. A gennaio del 1832 non cera più. Sottacqua, a circa 6 metri di profondità, invisibile, rimase solo una vasta superficie lavica, temporaneamente riemersa nel 1846 e nel 1863. Poi, nulla più. Ma la storia non finisce qui. In occasione del terremoto del Belice, nel 1968, le acque del Banco di Graham furono viste ribollire come se Ferdinandea dovesse emergere di nuovo. Immediatamente nel canale di Sicilia furono avvistate navi britanniche, quasi a pretendere ancora lisola. Tempo dopo, il giornale Times di Londra, ripropose la questione della sovranità inglese su Ferdinandea, in caso di una nuova emersione. Per evitare future tensioni internazionali, nel 2002, alcuni sommozzatori siciliani hanno piantato sul cono più alto di un cratere subacqueo, la bandiera italiana. E anche una targa. Lo scrittore siciliano, Andrea Camilleri, infine, ne ha tratto ispirazione per il piacevole romanzo Un filo di fumo. Basterà? numero ventinove 15 la Banca della mia Città Conto Anticipo Fatture Liquidità per la tua azienda Grazie a Conto Anticipo Fatture ho incassato i miei soldi in poco tempo Vieni a trovarci in filiale www.alelio.it Dal 1914 SEDE E DIREZIONE GENERALE Via P. Melchiade, 37 - 84018 Scafati (SA) Tel. 081.857.01.11 - fax 081.8502428 Filiale di POMPEI Via Mazzini, - 80045 Pompei (NA) Tel. 081.850.69.31 - fax 081.8506927 Filiale di SCAFATI Via P. Melchiade, 37 - 84018 Scafati (SA) Tel. 081.857.01.11 - fax 081.8502428 Filiale di S. MARZANO SUL SARNO Via S. De Pascale, 72 - 84010 S. Marzano sul Sarno (SA) Tel. 081.518.65.54 - fax 081.5186557 Filiale di ANGRI C.so V. Emanuele, 64 - 84012 Angri (SA) Tel. 081.513.87.11 - fax 081.5138033 Filiale di VIETRI SUL MARE Corso Umberto I, 116 - 84019 Vietri sul Mare (SA) Tel. 089.76.10.78 - fax 081.761129 Filiale di CAVA DE' TIRRENI Piazza S. Francesco - 84013 Cava de' Tirreni (SA) Tel. 089.445.61.73 - fax 089.4456173 Filiale di S. PIETRO DI SCAFATI Via A. De Gasperi, 351 - 84018 Scafati (SA) Tel. 081.850.09.12 - fax 081.8500912 Filiale di CETARA Corso Garibaldi, 41/43 - 840100 Cetara (SA) Tel. 089.26.13.13 - fax 089.261192 Filiale di S. MARIA LA CARITÀ Via Scafati, 41 - 80050 S. Maria La Carità (NA) Tel. 081.874.27.09 - fax 081.8742987 www.bccscafatiecetara.it