Skyrunning, il fenomeno dell’estate Skyrunning, the summer phenomenon La prima volta del Tour de Pologne al Passo Pordoi Tour de Pologne for the first time on the Pordoi Pass Vinicio Capossela: un nuovo giorno di musica e parole Vinicio Capossela: a new day with music and words DOLOMITES ESTATE/SUMMER 2013 N.34 - ANNO/YEAR 18 CENTRO ESCURSIONI CATINACCIO/ROSENGARTEN Un viaggio in mezzo alla natura CENTRO ESCURSIONI MONZONI COSTABELLA Ciampedie, il “Campo di Dio”, una balconata panoramica sulle Dolomiti a pochi minuti dal fondovalle. È la porta d’ingresso al Gruppo del Catinaccio-Rosengarten, patrimonio naturale UNESCO, raggiungibile con la funivia da Vigo di Fassa o con le seggiovie da Pera di Fassa. Da qui, 6 rifugi a pochi metri dagli impianti e molti altri lungo i sentieri, passeggiate ed escursioni di ogni difficoltà, parco giochi con custodia bimbi, percorsi tematici (Sentiero della Foresta, Sentiero delle Leggende). La seggiovia Costabella porta in un territorio ricco di storia e natura. Le creste di Costabella e dei Monzoni durante la Ia Guerra Mondiale (1915-1918), furono teatro di battaglie d’alta quota fra l’esercito italiano e austriaco. Le testimonianze della presenza dei due eserciti sono numerose e ben con-servate. È un territorio prezioso anche per la natura: i Monzoni sono stati definiti il museo geologico e mineralogico più interessante d’Europa ed è ricca la presenza di marmotte, camosci e stambecchi. Alcuni percorsi: Costabella-Passo delle Selle (facile), Alta Via Bepi Zac (via attrezzata), Alta Via Federspiel (via attrezzata), Costabella-Fuchiade (facile). NOVITÀ ESTATE 2013: Moena / Passo San Pellegrino / Seggiovia Costabella Località “Ta Val” (Canazei) Un museo a cielo aperto > tutti i giovedì, dal 27/06 al 05/09, escursione naturalistica accompagnata (9.30-11.30); > tutti i martedì e venerdì, dal 02/07 al 03/09, escursione di nordic walking con guida (9.45-11.45). Le escursioni partono dal Ciampedie e sono gratuite, salvo il trasporto con gli impianti a fune. INFO IMPIANTI ED ESCURSIONI: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. Vigo di Fassa Tel. 0462 763242 www.catinacciodolomiti.it Dear friends, è un piacere ritrovarci tra queste pagine. Fassa News è uno spaccato della valle che avete scelto come meta del vostro soggiorno. Uno specchio di carta, parole e immagini di quei paesaggi, quelle persone e quelle esperienze straordinarie che potete vivere con pienezza di emozioni. Ma questa rivista è anche un’ottima compagna di viaggio per conoscere le novità sulle attività all’aria aperta, lo sport e il tempo libero della valle, con tante proposte e suggerimenti. Non mancano le storie e gli approfondimenti che mostrano gli aspetti più genuini di questa terra, nonché il portfolio con le immagini degli ospiti più “social”. In fondo al magazine, ricordate di staccare e portare con voi “Fassa News. Food & Drink - Shopping & Services”, la pratica pubblicazione con tutte le proposte gastronomiche, i negozi e i servizi di qualità offerti dai nostri associati. Buona lettura e buone vacanze! It’s a pleasure to meet you again through these pages. The Fassa News is an integral part of the valley you chose as your holiday destination. It is indeed a mirror made of papers, words and pictures of the landscape, people and the intriguing adventures you can experience. This magazine is also an excellent travel buddy, as it highlights the news concerning local open-air events, sports and free time, along with lots of suggestions. Of course it will also feature stories and interesting information about the valley, as well as the portfolio with the shots of our “very social” guests. At the end of the magazine you will find the pocket guide “Fassa News. Food & Drink - Shopping & Services” that details all the best of gastronomy, shops and services provided by our associates: remember to tear it off and carry it with you! Enjoy reading and have a great holiday! Elisa Salvi FASSA NEWS - n. 34 anno/Year 18 - Estate/Summer 2013 APERTURA SEGGIOVIA dal 23/06 al 08/09/2013 Info: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A. tel. 0462.573016 / 0462.763242 www.catinacciodolomiti.it progetto: areagrafica.tn.it APERTURA IMPIANTI: Funivia Vigo-Ciampedie dal 09/06 al 06/10/2013 Seggiovie da Pera di Fassa dal 23/06 al 15/09/2013 Cari amici, Direttore responsabile: Elisa Salvi Registrazione: Tribunale di Trento n. 915/R.S. del 3-7-1996 Copie distribuite: 20.000 Editrice: Azienda per il Turismo della Val di Fassa scarl Strèda Roma 36 - 38032 Canazei (TN) Stampa: Longo AG-Spa, Bolzano (BZ) Redazione: Azienda per il Turismo della Val di Fassa 38032 Canazei (TN) • Tel. 0462.609600 • Fax 0462.602502 E-mail: [email protected] Hanno collaborato al magazine: Andrea Selva, Enrico Maria Corno, Valentina Redolfi, Francesco Mazzel, Giusy Vian; all’inserto: Paola Ferretti; traduzioni: Arianna Garbin Grafica e impaginazione: NEWS ESTATE Area GrafiFASSA ca - Cavalese TN2013 - T. 0462.230018 - areagrafica.tn.it 3 Foto di copertina: Ralf Brunel Contributi fotografici: Archivio Fotografico Apt Val di Fassa (N. Angeli, B. Baldantoni, G. Baldantoni, R. Bernard, P. Boso, L. Borella, R. Brunel, A. Campanile, L. Cantele, E. Ciabatti, F. Damin, D. Delalio, R. Grammatica, A.M. Minotto, M. Montibeller, F. Modica, A. Pico, L. Pierluigi, A. Sgrò, W. Turcato) Archivio A. C. Fiorentina, Archivio Vinicio Capossela, Archivio Dolomites Skyrace, Archivio Golf Club Carezza, Archivio Museo Ladin de Fascia, Archivio Sella Ronda Bike Day, Archivio Sitc, Archivio Soccorso Alpino Alta Val di Fassa, F. Berger, A. Brunel, T. Davarda, Foto Bruno Moena, Fototeca Trentino Sviluppo - M. Simonini e R. Kiaulehn, V. Redolfi, E. Salvi, A. Selva. È vietata la riproduzione di tutte le immagini, dei testi e delle pubblicità del Fassa News. QUESTO NUMERO È STATO CHIUSO IN REDAZIONE IL GIORNO 5 GIUGNO 2013 30.7 PROGRAMMA CONCERTI... MARTEDÌ MARTEDÌ MARTEDÌ 20.8 27.8 3.9 ORE 14.00 ORE 14.00 ORE 14.00 PIERGIORGIO CINELLI PATRIZIA LAQUIDARA CRISTINA RENZETTI ALAN FARRINGTON MARTEDÌ ORE 14.00 country-pop Piergiorgio Cinelli voce e chitarra Giovanni Rovati chitarra Michele Belleri basso www.piercinelli.it pop d’autore Patrizia Laquidara voce Giancarlo Bianchetti chitarra Davide Garattoni basso www.patrizialaquidara.it musica brasiliana Cristina Renzetti voce Pasquale Mirra vibrafono Davide Garattoni basso www.cristinarenzetti.com pop/rock Alan Farrington voce e chitarra Fiorenzo Delegà basso Cesare Valbusa batteria www.alanfarrington.it In caso di maltempo i concerti si terranno alle ore 17.00 presso il centro acquatico “Dòlaondes” Canazei ...E INOLTRE PANORAMA SENTIERO NATURALISTICO GASTRONOMIA MARTEDÌ L’ORTO BOTANICO PER BAMBINI GIOVEDÌ VISITA GUIDATA Rifugio Tobià del Giagher Tel. e fax 0462 602385 [email protected] Rifugio Ciampac Tel. 0462 600060 [email protected] Baita Valeruz Cell. 337 283498 PARCO GIOCHI GEOLOGIA VENERDÌ GIOCO DEL BURRO MARTEDÌ ESCURSIONE GEOLOGICA 38030 Alba di Canazei Strèda de Contrin, 17 Tel. partenza funivia 0462 601206 2013 Contents Sommario CIAMPAC SUMMER FESTIVAL foto: Robert Bernard - photorobert.it - illustrazioni: Manuel Riz - progetto: areagrafica.tn.it SCOPRI QUANTE COSE PUOI FARE AL CIAMPAC! 6 Un’estate di sport e cultura A summer of sports and culture 36 “I Suoni” in rassegna “The Sounds” in review 10 Il Dolomiti Lagorai Bike ha il suo Grand Tour The Dolomiti Lagorai Bike has its own Grand Tour 40 Vinicio Capossela e Psarantonis all’Alba del Vajolet Vinicio Capossela and Psarantonis at Vajolet’s sunrise 12 Grande ciclismo sul Pordoi, arrivano i polacchi The great cycling on Pordoi, here come the Poles 42 Annarosa, la maestra della banda Annarosa, the band conductor 16 La Funivia del Sass Pordoi spegne 50 candeline Sass Pordoi cableway blows out fifty candles 44 Quel libretto da piccolo alpinista The little book for the little mountaineer 19 Di corsa in montagna Running up to the mountain 47 Dòlaondes, dove l’acqua prende forma Dòlaondes shapes water 22 Tra le pagine del Soccorso Alpino Alta Fassa Through the pages of Alta Fassa Alpine Rescue 48 Giochiamo a Golf Let’s play golf 26 La valle negli scatti di dieci “amici” Ten friends’ pics of Val di Fassa 50 La Fiorentina ancora in Val di Fassa The Fiorentina again in Val di Fassa 32 Quelle dimore dipinte Those painted houses 52 Storie di fieno Stories about hay 56 Dove volano le api Where the bees fly 60 Peter, il giovane casaro Peter, the young dairyman 63 “L Malghier”, il nuovo museo “L Malghier”, the new museum 64 Canederli, che delizia Knodel, what a delicacy! 69 Il nuovo look dell’Apt A new look for the Val di Fassa Tourist Board 64 L’Universiade 2013 lancia l’inverno fassano The Universiade launches Val di Fassa’s winter QUESTA PAGINA È ARRICCHITA DI CONTENUTI DIGITALI DALLA RIVISTA SFOGLIABILE AL VIDEO DELLA VAL DI FASSA! 1. Scarica gratuitamente sul tuo dispositivo mobile l’App Layar per iPhone e Android 2. Apri l’App Layar, tieni il telefono sopra la pagina e tocca il display per scannerizzarla 3. Tieni il telefono sopra la pagina per visualizzare il contenuto interattivo L’agenda degli eventi sportivi Südtirol Sellaronda Hero Sella Ronda Bike Day Mtb Race Cycling Day 22 giugno - Passi Sella, Pordoi, Duron, Gardena e Campolongo Gli ironman delle ruote grasse si sfidano nella quarta edizione della gara più dura dell’estate. E sono 3013 gli appassionati di Mtb (1000 in più del 2012), provenienti da 30 Nazioni, a dare il massimo nei due tracciati attorno al Sella che hanno subito qualche piccolo cambiamento. In vista dei Mondiali Marathon che la Hero ospiterà nel 2015, l’itinerario “corto” è stato adattato ai requisiti UCI: misura infatti 62 km con 3300 m di dislivello, mentre il “lungo” resta di 84 km e 4300 m di dislivello. Si parte alle 7.20 da Selva Gardena, passaggio per Passo Pordoi, Canazei e Campitello. La Hero è 8ª tappa del circuito UCI Marathon World Series 2013. www.sellarondahero.com 23 giugno - Passi Sella, Pordoi, Gardena e Campolongo Chi ama pedalare non può perdere questa fantastica biciclettata per ciclisti di tutte le età e ogni tipo di allenamento. Il panoramico happening delle due ruote convince, ogni anno, migliaia di appassionati che non solo amano il giro che parte da Canazei, e pure dalle altre vallate dolomitiche attorno al massiccio del Sella attraverso i mitici quattro passi vietati alle auto (ore 8.30-15.30), ma anche il clima di festa che caratterizza la manifestazione. Nessun record da battere, al Bike Day si fa solo il pieno di soddisfazioni. www.sellarondabikeday.com Val di Fassa Running Running Race 23 - 28 giugno - Val di Fassa È nato una quindicina d’anni fa ed è diventato davvero “grande” il giro podistico a tappe della Val di Fassa. Cinque frazioni per oltre 60 km lungo strade forestali e sentieri in quota. Da Alba di Canazei passando, nelle diverse frazioni, per Campitello, Val Duron, Campestin, Pozza e Soraga si giunge all’impegnativo finale da Moena all’Alpe Lusia (1000 m di dislivello in 12 km). La manifestazione, per la sua ambientazione piacevole, gli eventi di contorno e la possibilità di partecipare all’intero giro come alle singole frazioni, è amato sia da esponen- Calendar of sport events ti internazionali della disciplina, sia dagli appassionati. www.valdifassarunning.it nando anche nella provincia di Bolzano. www.marcialonga.it Vertical Kilometer “Maratona dles Dolomites” superando un difficile percorso di 22 km di lunghezza e 1702 m di dislivello. I primi sono attesi, tra gli applausi, all’arrivo solo dopo poco più di due ore dallo start. www.dolomiteskyrace.com Campionato Europeo European Championship Cycling Race 30 giugno - Passi Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo L’”Armonia” è il tema, davvero indovinato, dell’edizione 2013 della maratona più ambita dell’arco dolomitico. Tanto che da anni i partecipanti si iscrivono a novembre e non superano mai quota 9 mila (di cui 5 mila estratti a sorte). La partenza per questi fortunati ciclisti è da La Villa in Badia (ore 6.30), dopodiché possono dividersi in tre percorsi: “lungo” 138 km e un dislivello di 4190 m, “medio” 106 km e 3090 m di dislivello e “corto” 55 km e dislivello di 1780 m. La manifestazione, seguita in diretta tv su Rai 3, rappresenta anche un’occasione per parlare di Dolomiti e ambiente. www.maratona.it Marcialonga Cycling Cycling Race 7 luglio - Moena Gambe pronte a scattare sui pedali per l’appuntamento sportivo di rilievo. La versione in bici della Marcialonga quest’anno propone addirittura due tracciati: 116 km e 2352 metri di dislivello per il granfondo e 66 km con 750 metri di dislivello per il medio. Partendo da Predazzo, tante salite tra cui al Passo Costalunga. Un’avventura sulle due ruote per scoprire Fassa, Fiemme, sconfi 19 luglio - Alba di Canazei Correre un chilometro su un tracciato di montagna tutto in salita non è certo da tutti. E sono, infatti, degli autentici fuoriclasse dello skyrunning i partecipanti a questo Vertical che assegna anche il titolo europeo della disciplina. I corridori partono da Alba (località Ciasates ore 10 e 30) e, senza risparmiare fatica e sudore, tentano di arrivare sul traguardo della Crepa Neigra nel minor tempo possibile. È sempre forte tra gli skyrunners il desiderio di migliorare i record stabiliti in passato sull’itinerario di 2,1 km, con pendenze medie del 50% e tratti al 70%. www.dolomiteskyrace.com Dolomites Skyrace Campionato Europeo European Championship 21 luglio - Canazei Più determinati che mai ad aggiudicarsi il titolo di campione europeo della specialità. Così partono dal centro di Canazei (ore 8.30), tra una folla che tifa per i suoi beniamini e non solo, i più forti “corridori del cielo” del panorama internazionale. Gli atleti in gara devono raggiungere il Passo Pordoi (2239 m) e il Piz Boè (3150 m) per poi ritornare sul traguardo nel cuore del paese, FASSA NEWS ESTATE 2013 Tour de Pologne 2ª tappa Cycling Tour 28 luglio - Passo Pordoi L’arrivo di tappa, ai 2239 m di Passo Pordoi, è mitico e vale la prima “trasferta” del Tour de Pologne. La 70ª edizione della corsa ciclistica polacca, quest’anno, prende il via dal Trentino e vede il suo clou proprio nella seconda frazione che parte da Marilleva e, dopo 206 km, giunge al valico fassano. Lungo i 13 km di rampe e tornanti, che da Canazei portano al passo, si consumano i momenti salienti della gara che vede impegnati tanti big del ciclismo internazionale a conquistare la testa della classifica di questo prestigioso tour. La tappa è ripresa in diretta dai principali canali europei di sport. www.fassa.com Torneo di Tennis Tennis Cup 7-18 agosto - Moena La Fata delle Dolomiti è teatro di indimenticabili set per i tennisti in gara al “Trofeo Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino”. Tanti giocatori (di diverse categorie) animano un torneo in crescita di anno in anno, tanto che il pubblico può FASSA NEWS ESTATE 2013 assistere a una media di 15 partite al giorno sui campi del centro sportivo Navalge. www.fassa.com “Set Mases” Running race 11 agosto - Soraga Marcia non competitiva dalla lunga storia, tanto che quest’anno festeggia 39 edizioni. Longevità che è sinonimo di successo della manifestazione che conduce i partecipanti attraverso i luoghi d’insediamento dei sette masi originari del paese. www.fassa.com Marcialonga Running Running race 1 settembre - Moena Una corsa appassionante giunta all’undicesima edizione quella che parte dal cuore di Moena (ore 9.30) e si sviluppa, per 25,50 km, fino al centro di Cavalese, in Fiemme. L’itinerario corrisponde per gran parte a quello della “Marcialonga di Fiemme e Fassa”, classica internazionale del fondo. E, come la sfida degli sciatori, quella dei corridori richiama ogni anno un numero sempre crescente di esponenti del podismo professionale ed amatoriale. www.marcialonga.it Val di Fassa Bike Mtb race 8 settembre - Moena È considerata la competizione di mountain bike “perfetta”. E, da tempo, è entrata nell’immaginario collettivo degli appassionati delle ruote grasse per quella seducente quanto insidiosa ascensione che porta da Moena all’Alpe Lusia, tra impareggiabili scenari dolomitici. Sono migliaia, anche quest’anno, i bikers che si misurano lungo i tracciati di Marathon (64 km), Classic (49 Km) e Short (31 km). Tre percorsi, dalla difficoltà e dalla lunghezza differenti, per una festa dello sport che coinvolge anche i giovanissimi. Il 7 settembre su un tracciato a misura di ragazzi si svolge la “Val di Fassa Bike Boys”. www.valdifassabike.it Sellaronda Trail Running Running race 14 settembre - Canazei e passi dolomitici Una competizione che mette alla prova anche chi è abituato a macinare chilometri di corsa in montagna. Gli atleti partono da Canazei (ore 7) e in un tempo massimo di 11 ore devono completare il percorso attorno al massiccio del Sella, passi dolomitici compresi, che si sviluppa lungo 53,9 km e un dislivello di 3486 m. Il pubblico, sul traguardo di Canazei, attende i corridori per applaudire resistenza, forza e abilità fuori dal comune. www.sellarondatrailrunning.com Eco Dolomites Sellaronda Bike Day Cycling day 15 settembre - Passi Sella, Pordoi, Gardena e Campolongo Ancora un’occasione per godersi una pedalata tra i Passi Sella, Pordoi, Gardena e Campolongo. Il secondo appuntamento dell’estate che vede regine le bici sui nastri d’asfalto, privi di traffico automobilistico (ore 8.30 15.30), attorno al massiccio del Sella è anche un inno alla mobilità alternativa. Infatti, non solo il Bike Day, ma anche tante altre iniziative che incentivano l’uso di mezzi di trasporto “amici” dell’ambiente, caratterizzano il “Week End Eco Dolomites”. www.sellarondabikeday.com L’agenda degli eventi culturali “Sègra de Sèn Vile” “Te anter i Tobiè” Folk festival Among de haybarns 26 - 30 giugno - Moena Con cinque giorni di festa, che iniziano proprio nella ricorrenza del patrono moenese San Vigilio, s’inaugura l’estate fassana ricca di appuntamenti dedicati a folclore e tradizione. Fitto il programma della manifestazione, come sempre organizzata dalla Banda Comunale di Moena, che dà grande spazio alla musica, con tanti gruppi ospiti, ma pure alla gastronomia locale. Domenica, poi, da non lasciarsi sfuggire la sfilata di gruppi folk valligiani per le vie del paese e il successivo concerto. www.fassa.com I Suoni delle Dolomiti Arts festival “Sounds of the Dolomites” 29 giugno - 30 agosto Val di Fassa Sui suoi incantevoli palcoscenici naturali s’inaugura e si conclude, anche quest’anno, la rassegna artistica più famosa del Trentino. La Val di Fassa ha un ruolo di primo piano ne “I Suoni delle Dolomiti”, festival che unisce eccellenze musicali, letterarie e teatrali alla magnificenza delle vette Patrimonio Unesco. Sono otto i prestigiosi appuntamenti fassani con talenti di fama internazionale come Nina Zilli, in concerto in Val Salei il 29 giugno, e Neri Marcorè, Fiorella Mannoia e Luca Barbarossa, in spettacolo nel verde anfiteatro di Fuciade il 30 agosto. www.isuonidelledolomiti.it 5-7 luglio - Canazei Ogni anno è un successo questa festa che celebra la cultura contadina di un tempo, rappresentata dai “tobiè”, strutture di legno e muratura dove trovavano ricovero il fieno ma anche gli animali. Nel cuore di Canazei, nelle vie che si dipanano attorno alla chiesa di San Floriano, prendono vita così i vecchi fienili che ospitano antichi mestieri, allestimenti artistici e tradizioni, in parte, ancora vive, in parte, trasformate dalla modernità. Il tutto è condito da stand che propongono gustosi piatti tipici e dalle note allegre di band e gruppi folk. www.fassa.com Calendar of cultural events Il Banchetto di Re Laurino King Laurin’s Banquet 16 luglio e 27 agosto - Vigo Quando i raggi del sole infiammano il “Rosengarten” è il momento di salire (con la funivia aperta per l’occasione) al Ciampedìe, panoramica conca a quota 2000 m. E, mentre si ammira il tramonto che sfuma nella notte rischiarata da luna e stelle, si segue un gustoso percorso che conduce ai cinque rifugi della località, dove si assaggiano prelibatezze della cucina ladina, accompagnate da specialità della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. www.entornvich.it “Entorn Vich” Ciampac & Buffaure Summer Festival All around Vigo Music festival 9 e 23 luglio e 6 e 20 agosto - Vigo Quattro serate appetitose per un viaggio alla scoperta dei sapori, ma pure dei saperi, di Fassa. Vigo, per secoli centro politico e culturale della valle, offre un autentico assaggio delle peculiarità dei mestieri, delle arti e delle specialità della cucina locale. Il panorama enogastronomico, allietato da buona musica, supera i confini valligiani per abbracciare quelli provinciali grazie alla collaborazione con la Strada del Vino e dei Sapori del Trentino. www.entornvich.it 30 luglio - 3 settembre Val di Fassa Le note pop, rock, jazz, country e di altri generi musicali si espandono nelle splendide conche del Ciampac, sopra Alba di Canazei, e del Buffaure, sopra Pozza. Dopo il successo delle edizioni precedenti torna la rassegna musicale che, ogni martedì, dà appuntamento in quota con sei concerti di artisti di talento. Panorami ed emozioni garantite. www.fassa.com “Festa Ta Mont” “A Pe Ta Mont” Folk festival in Val San Nicolò A walk along the Fuciade hollow 2 - 4 agosto - Pozza La splendida Val San Nicolò è la cornice ideale di leggende e racconti ladini tema principe di questa festa. Dal venerdì alla domenica si susseguono spettacoli teatrali all’aperto (anche in lingua ladina), esibizioni di cantastorie e musicisti che portano, attraverso note e narrazione, in un’atmosfera affascinante quanto antica. Tra rappresentazioni e tanti giochi per bambini, gli stand sfornano manicaretti che lasciano in bocca il sapore genuino della valle. www.festatamont.it Festa di Turchia Fest in Turchia 9 - 11 agosto - Moena Il rione moenese dedica un fine settimana all’origine leggendaria del suo nome esotico, ovvero a quel turco, in fuga dopo l’assedio ottomano di Vienna del 1663, che a Moena trovò cure e accoglienza, tanto da non abbandonarla più. Così per più di due giorni sultano, odalische e uomini armati di scimitarra sono i protagonisti dell’evento assieme a un perfetto mix di tradizioni locali, specie culinarie. Non è affatto strano perciò gustare kebab accompagnato dai canederli. www.gropdeturchia.com FASSA NEWS ESTATE 2013 18 agosto - Fuciade/Soraga La vita d’alpeggio, con le sue attività più caratteristiche, dall’allevamento, allo sfalcio, alla caseificazione s’incontrano nella conca di Fuciade, che si raggiunge con una piacevole passeggiata da Passo San Pellegrino. Oltre ad assistere a dimostrazioni di antichi mestieri e concerti di cori, s’intraprende un tour di fienile in fienile per assaggiare pietanze tipiche. Non solo, si possono assaporare (su prenotazione) le golose proposte del “Gourmet d’alta quota”, preparate da un pool di chef di Soraga e servite su tavole imbandite con grande raffinatezza sul tappeto erboso. www.fassa.com Alla scoperta del “Cher de Fasha” “Gran Festa da d’Istà” The great summer fest 5 - 8 settembre - Canazei Da giovedì a domenica i ladini si ritrovano in Val di Fassa per celebrare la loro cultura. Un raduno caratterizzato da un fitto calendario di esibizioni di band folk, buon cibo e tanta allegria. L’apice della festa si raggiunge la domenica pomeriggio con la sfilata delle bande e dei gruppi provenienti da tutta la valle e dai territori ladini limitrofi: centinaia di persone con addosso i “guanc” (abiti tradizionali) più eleganti attraversano il centro del paese tra ali di folla che applade. Al termine della parata i gruppi bandistici presenti si esibiscono all’unisono, sui prati di Pian de Pareda, in un coreografico “concertone”. www.granfesta.com Autumn flavours 8 - 15 settembre - Moena Gli amanti della buona cucina trovano sempre soddisfazione in questa rinomata rassegna, organizzata dagli chef dei ristoranti Malga Panna, Tyrol, Foresta e Fuchiade. I maghi dei fornelli conquistano tutti i palati con piatti dal gusto e dai colori caldi e seducenti, tipici della stagione alle porte, interpretando con sapienza ricette della tradizione ladina. www.fassa.com Dal bosco al piatto: gastronomia e tradizioni a Soraga From the wood to the dish: gastronomy and traditions in Soraga 19-22 settembre - Soraga Le distese boschive di Fassa e i loro prodotti più preziosi, i funghi, sono i protagonisti di questa settimana a tema, novità di fine estate. Con divertenti escursioni nel territorio in compagnia di esperti, mostre micologiche e saporiti menù si conoscono le varie specie e, soprattutto, se ne assaporano le diversità nel piatto. www.fassa.com Discover “Cher de Fasha” cheese 18 - 25 agosto - Val di Fassa Una settimana dedicata al “Cher de Fasha”, il formaggio di punta del Caseificio Sociale Val di Fassa. In programma: menù dedicati, aperitivi, visite guidate nelle sale di produzione casearia, degustazioni, laboratori e incontri a tema. www.fassa.com FASSA NEWS ESTATE 2013 Sapori d’autunno Simposio Top Wine 2950 Wine tasting 12 ottobre - Sass Pordoi Acquista note frizzanti l’eccezionale degustazione a quota 2950 in occasione dei 50 anni, compiuti ad aprile 2013, dalla funivia del Sass Pordoi che certo merita tante bollicine. Ma al di là della ricorrenza, sulla Terrazza delle Dolomiti del Rifugio Maria (raggiungibile da Passo Pordoi con l’impianto) si assaggiano i migliori vini delle cantine del Trentino accompagnati da prodotti tipici della gastronomia locale. Un incontro singolare non solo per esperti ma anche per tanti appassionati del nettare di bacco. www.canazei.org SunS Music festival 9 novembre - Moena La selezione per il festival della canzone in lingua minoritaria, dell’area alpino-italiana, si svolge in Val di Fassa. Al Teatro Navalge in scena il concerto in cui vengono selezionati due artisti che vanno alla finale dell’8 dicembre in Corsica. www.fassa.com Qui il “Grand Tour” è su due ruote S’inaugura quest’estate all’interno del Dolomiti Lagorai Bike il nuovo circuito mtb, di circa 350 km in 6 tappe, da percorrere in doppio senso di marcia R iporta alla mente, nel nome, l’itinerario cultural-avventuroso dei viaggiatori dell’Ottocento il circuito per bikers inaugurato ufficialmente con l’arrivo della bella stagione. E il “Dolomiti Lagorai Bike Grand Tour”, con le dovute proporzioni, riserva pure tutto il fascino della scoperta del viaggio di un tempo, sicuramente per il suo sviluppo, per lo più su sentieri e strade sterrate, al cospetto delle leggendarie vette della Val di Fassa ma pure di quelle di Fiemme, Primiero e dei laghi balneabili della Valsugana. Il neonato anello propone sei tappe nei sensi di marcia orario e antiorario, che rispettivamente hanno una lunghezza di 320 e 353 km. Il giro completo si effettua pedalando circa 50-60 km al giorno, per una media quotidiana di 6 ore in sella, con dislivelli che variano tra i 460 e i 2330 m a frazione. Il Grand Tour si può pedalare da primavera al tardo autunno, ma il periodo ideale è da metà giugno a metà settembre quando, grazie agli impianti di risalita che consentono il trasporto delle bici, si possono affrontare le diverse tappe diminuendone il dislivello. Un bel vantaggio per i meno allenati e per tutti coloro che amano non solo i percorsi impegnativi e i “single trail” ma anche la bellezza del panorama da cui prendono carica e vigore, nonché la possibilità di organizzare a proprio piacere gli itinerari. Se tutti e sei i percorsi del Grand Tour risultano troppo impegnativi, nulla vieta infatti di selezionarne alcuni, individuandoli sulla mappa cartacea o valutando le schede di ciascuno nel sito www.dolomitilagoraibike.it. E se la scelta dovesse ricadere solo su uno, il consiglio è di optare per il più affascinante, quello che s’insinua tra il fondovalle e le alture della Val di Fassa (ovvero la tappa n. 3 del giro orario): 51,7 km con partenza e arrivo a Moena, attraverso Buffaure, Ciampac, Canazei, Mazzin, Moncion, Gardeccia, Ciampedìe, Vallonga, Tamion e Soraga (anche con l’ausilio degli impianti). Nel “comprensorio ciclistico” Dolomiti Lagorai 10 FASSA NEWS ESTATE 2013 Bike si trovano, complessivamente, 1200 km di sentieri che conducono oltre i 2000 m di quota tra le montagne fassane, i paesaggi selvaggi della catena del Lagorai e le oasi naturali del Parco di Paneveggio Pale di San Martino e del Monte Corno. All’interno degli ampi confini del “Dolomiti Lagorai Bike”, nato grazie alla collaborazione tra le Apt dei vari ambiti coinvolti, sono stati individuati una quarantina di favolosi tracciati dedicati alla mountain bike, di cui ben 14 sono in Fassa. I percorsi si esplorano con l’aiuto di una mappa che ne fornisce la descrizione con indicazioni essenziali su difficoltà, lunghezza, dislivello, punti di ristoro e possibili collegamenti con i tracciati delle località limitrofe. Gli itinerari, oltre che sulla cartina, si trovano pure nel sito che fornisce dati tecnici, mappe interattive, immagini, descrizioni e tracce GPS (scaricabili gratuitamente). Ride the “Grand Tour” Reminiscent of the cultural adventure experienced by travellers in the 19th century, the new MTB circuit- the “Dolomiti Lagorai Bike Tour”- is like taking a trip back in time. And the setting has a lot to do with it: surrounded not only by the legendary Dolomites peaks of Val di Fassa, Val di Fiemme and Primiero, but also by the lakes of Valsugana (which are suitable for swimming). The circuit is designed to be ridden in 6 legs over 6 days: the distance is either 320 or 353 km (depending on whether you FASSA NEWS ESTATE 2013 11 tackle it clockwise or anti-clockwise). It is covered by riding 50/60km a day, for a daily average of 6 hours, and an altitude gap that varies between 460 and 2,330 metres. The ideal riding season is from mid June to mid September. In this period lifts facilitate bike carriage, which allows you to decide how much climbing and descending you do. You can find details, pictures, descriptions and GPS tracks for the various itineraries on the official website: www.dolomitilagoraibike.it (Free download). Il grande ciclismo torna sul Pordoi Il Tour de Pologne cercava salite ed emozioni. E Moser consigliò le Dolomiti. Ora, l’appuntamento più atteso è il 28 luglio sul traguardo a 2239 metri di Andrea Selva R acconta Francesco Moser che gli amici polacchi cercavano una salita per aumentare le emozioni della loro corsa nazionale e che lui - stappando una bottiglia del suo vino dall’etichetta rosa - propose il passo Pordoi: “Vedrete che lassù si deciderà la classifica”. E così domenica 28 luglio, nel pieno della stagione estiva, il 70° Tour de Pologne (che per la prima volta nella sua storia parte dall’estero e per farlo ha scelto il Trentino, con 2 tappe: Rovereto-Madonna di Campiglio e Marilleva-Pordoi) arriverà ai piedi delle Dolomiti, dopo una pedalata di quasi 200 chilometri che pare un’antologia dei panorami più belli dei Monti Pallidi: prima l’Alpe di Pampeago (sul nuovo percorso asfaltato), quindi il Passo Costalunga, per concludere la tappa sul Pordoi, lungo i tornanti tracciati ormai più di cent’anni fa, quando veniva inaugurata la nuova era del turismo. E ci sarà pure Vincenzo Nibali che, dopo la vittoria al Giro d’Italia, tornerà ad essere protagonista sulle salite dolomitiche. Non è per la pendenza (tutto sommato moderata) che il Passo Pordoi è entrato nel cuore degli appassionati del ciclismo, ma per l’emozione che dà pedalare (e veder pedalare i corridori) lungo la strada che si snoda tra i pascoli, ad un passo dalle rocce: 28 tornanti per chi sale da Canazei, 33 per chi sale da Arabba. Tutti segnalati dai paracarri che riportano anche l’indicazione della quota: si arriva a 2.239 metri sul livello del mare, più che sufficiente a rendere questo passo tredici volte “Cima Coppi”, cioè il passaggio più elevato del Giro d’Italia. In questo tempio del ciclismo Fausto Coppi era di casa: “Quassù respiro alla grande” raccontava, allargando quel serbatoio d’ossigeno che era la sua cassa toracica. Gli hanno dedicato persino un monumento, ma quando il Giro d’Italia si arrampicò per la prima volta sotto le rocce bianche del gruppo del Sella il primo corridore a spuntare dall’ultimo tornante fu il rivale Gino Bartali. Era il 1940 e da allora la corsa rosa è passata sul Pordoi una quarantina di volte: gioie e dolori. Ad esempio la gioia di Laurent Fignon che l’8 giugno del 1984 passò per primo e la sofferenza di Moser nello stesso giorno perse la maglia rosa (che poi 12 FASSA NEWS ESTATE 2013 riconquistò due giorni dopo trionfando nell’Arena di Verona dove si concludeva l’ultima cronometro). Quel giorno - era un venerdì - il Passo Pordoi era affollato di tifosi trentini saliti a incitare Francesco Moser, l’idolo di casa. E a spingerlo. Tanto che dovette intervenire la giuria. Tra la folla, salito con la sua bicicletta da ragazzino, c’era anche Gilberto Simoni, compaesano e parente del campione trentino. Proprio lui, Simoni, che quasi vent’anni dopo, ancora una volta sul Pordoi, conquistò la maglia rosa nell’anno in cui vinse il suo primo Giro d’Italia (2001). Ecco perché lassù c’è un monumento anche per lui. I tifosi - che sul Pordoi si godono lo spettacolo sdraiati sui prati, meglio che essere in tribuna al Maracanà - non hanno mai dimenticato i passaggi di Claudio Chiappucci (primo a Cima Coppi nel 1992) e Miguel Indurain (vincitore dell’arrivo sul passo l’anno successivo). Da allora sono passati vent’anni, ma chi l’estate scorsa ha visto Indurain pedalare con il figlio alla “Maratona dles Dolomites” giura che il “navarro” FASSA NEWS ESTATE 2013 13 sale i tornanti del Pordoi ancora con un passo da campione. Domenica 28 luglio sarà una grande festa. Ne sono convinti Moser e l’amico Czeslaw Lang (corridore del passato, erano i tempi di Moser, e direttore del Tour de Pologne) che hanno provato il percorso con il ciclista trentino Alessandro Bertolini. «Non avevamo salite, ecco perché siamo venuti sulle Dolomiti» ha detto Lang, che nelle scorse edizioni - alla ricerca di qualche emozione - aveva dovuto organizzare tappe a circuito, con la stessa salita ripetuta più volte, sulle “colline” dei Carpazi. Chi di ciclismo ne capisce sa che in questa tappa italo-polacca sarà l’Alpe di Pampeago a tagliare le gambe ai corridori, ma lo spettacolo vero sarà nel gran finale: tutti sul Pordoi in una domenica d’estate ad applaudire i campioni sui tornanti dove da oltre settant’anni viene scritta la storia del ciclismo. APERTURA IMPIANTI: dal 23.06.13 al 15.09.13 • ORARI: mattina 8.30-13.00 pomeriggio 14.00-18.00 info: tel. 0462 5320 • www.skiareaalpelusia.it The Tour de Pologne climbs the Pordoi Ciclisti accanto al monumento dedicato a Fausto Coppi al Passo Pordoi Confortevole Bar Ristorante con caratteristica stube in legno per un tipico pasto ladino. Info: 0462 565219 Francesco Moser, Czeslaw Lang e Alessandro Bertolini vicino alla bici simbolo di Gilberto Simoni BAR • RISTORANTE • SELF SERVICE SNACK BAR • AMERICAN BAR Francesco Moser e Czeslaw Lang con il cartellone dell’arrivo al Passo Pordoi durante la scorsa edizione del Sella Ronda Bike Day progetto: areagrafica.tn.it 28 luglio: al Pordoi con bici, impianti e bus navetta Il Tour del Pologne arriva sul Pordoi domenica 28 luglio. Una sfida ambiziosa ma anche piuttosto complicata per l’Apt che - come spiega il direttore Andrea Weiss - sarà impegnata nell’organizzazione della corsa, con l’obiettivo anche di garantire la possibilità di salire in quota agli escursionisti. Il percorso di gara sarà chiuso di primo mattino all’altezza del bivio tra Passo Sella e Passo Pordoi, ma sarà garantita la possibilità di salire a piedi in quota e in bicicletta. FASSA NEWS ESTATE 2013 15 Inoltre sarà organizzato un servizio di trasporto con partenza da Canazei: si salirà in cabinovia fino a Pecol e quindi sarà possibile salire su un bus navetta. «Gli appassionati di ciclismo - spiega il direttore dell’Apt, Andrea Weiss - avranno un’occasione in più per salire il Pordoi in bicicletta con le strade chiuse al traffico. Ma per tutti ci sarà la possibilità di godere lo spettacolo di una competizione ciclistica di livello internazionale». a. s. Francesco Moser suggested his Polish friends to add a few thrills to their National Tour, so he proposed that they climb the Pordoi. “The Pass will probably decide the final rank, being the toughest climb of the Tour”. On Sunday 28th July the seventieth Tour de Pologne will kick off from Trentino: the Tour de Pologne has never previously had a starting point overseas. The first leg is Rovereto – Madonna di Campiglio, the second is Marileva – Pordoi, arriving in the heart of the Dolomites after almost 200 km of riding, among some of the most beautiful surroundings in the world. The stage is expected to cross the peaks of Alpe di Pampeago, the Costalunga Pass, and finally at an altitude of 2,239m, the Pordoi Pass. The Pass has been the Giro d’Italia’s “Cima Coppi” (highest point) 13 times previously, and has featured around forty times before now in the tour. A large part of the history of cycling was written here, by legends such as Fausto Coppi, Gino Bartali (1940), Moser, Laurent Fignon (1984), Claudio Chiappucci, Miguel Indurian (1992), Gilberto Simoni. Moser and his friend Czeslaw Lang – once great professional cycler and now Director of the Tour de Pologne - are fully convinced that on the 28th July there will be an amazing party. La funivia del Sass Pordoi festeggia 50 anni Aperta nell’aprile del 1963, e ampliata nel 1995, ha portato 7 milioni e mezzo di passeggeri a quota 2950 ad ammirare le Dolomiti di Elisa Salvi 1963 - 2013: 50 anni di attività e 7 milioni e mezzo di passeggeri. È un compleanno importante quello della funivia del Sass Pordoi celebrato, lo scorso 5 aprile (data simbolica) con una festa sulla Terrazza delle Dolomiti del Rifugio Maria con un centinaio di invitati tra rappresentanti della società d’impianti a fune Sitc, autorità locali e gli operai che presero parte alla sua realizzazione. Un impianto che, in soli 4 minuti, porta da Passo Pordoi (2240 m) al Sass Pordoi (2950 m). Ben 710 m di dislivello che regalano un’emozione impareggiabile da mezzo secolo, esattamente dall’aprile del 1963 quando entrò in funzione l’impianto (la prima corsa di prova, però, risale al 20 dicembre 1962). «Questa funivia - afferma Daniele Dezulian, presidente del consorzio impianti a fune Val di Fassa e Carezza, nonché vicepresidente della Sitc - è motivo d’orgoglio per noi, grazie alla sua altissima valenza turistica e d’immagine. Quando fu realizzata, poi, rappresentò una soluzione davvero ardita nel panorama impiantistico del tempo». Il collegamento funiviario dal valico al Sass Pordoi, nacque per volontà di Francesco Dezulian, supportato dalla madre Maria Piaz (sorella dello scalatore Tita Piaz), chiamata la “Mare del Pordoi”. Costruita in soli due anni (i lavori cominciarono dopo la valutazione di vari tipi d’impianti e punti di partenza e d’arrivo nella primavera del 1961), dalla società Garber-Pavarin che nel 1986 si fuse con la Sitc, la funivia venne ingrandita nel 1995 con una soluzione tecnica innovativa e una cabina più ampia che, da allora, accoglie 65 passeggeri (la prima invece ne ospitava 30). FASSA NEWS ESTATE 2013 17 Quest’impianto ha reso il Sass Pordoi una montagna per tutti regalando accessibilità a bambini, anziani, diversamente abili. Così lassù, ad ammirare il panorama a 360 gradi sulle vette dolomitiche e a intraprendere splendide escursioni d’estate e sciate fuori pista d’inverno (solo per esperti), sono arrivati anche tanti volti noti. L’ospite più illustre: il presidente della Repubblica Sandro Pertini che negli anni Settanta raggiunse il Piz Boè accompagnato da Fiorenzo Perathoner, allora a capo della Sitc. Molti gli attori da Alberto Lupo a Vittorio Gassman, solo per citare alcuni dei primi che non si lasciarono sfuggire l’occasione di quella facile ascesa, fino agli ultimi, l’estate scorsa, Nastassja Kinski ed Enrico Lo Verso con lo scrittore Erri De Luca e il regista Edoardo Ponti, che proprio lì hanno girato scene del cortometraggio “Il turno di notte lo fanno le stelle”. La Terrazza è un set ambito da quando Sylvester Stallone, nel 1993, vi ha ambientato parte del suo “Cliffhanger”. E non mancano nemmeno gli spot: il più recente quello di Scania (2011). Dal 2000 il Sass Pordoi, in ottobre, ospita anche il Top Wine, il simposio enologico più alto al mondo. Non solo vino, ma anche gastronomia tanto che a luglio 2012 è stata registrata una puntata speciale di Master Chef con le star dei fornelli Cracco, Barbieri e Bastianich. Non si contano, poi, gli sportivi in Terrazza, dagli sciatori Tomba e Thöni, alle squadre di ciclisti che compiono test fisici in quota. Chiunque ci salga per la prima volta rimarrà stupito dalla parete del Rifugio Maria tappezzata di foto di vip che hanno scattato foto con dedica per testimoniare d’esser stati lì. Let’s celebrate the 50th birthday of Sass Pordoi cableway! 50 years of activity and 7.5 million passengers. The Sass Pordoi cableway has celebrated his birthday on the last 5th April with a party on the “Terrace of the Dolomites” of the Rifugio Maria organized by the society Sitc. The connection by cable car from the pass to Sass Pordoi (2.950 m) was established in April 1963 thanks to Francesco Dezulian and his mother Maria Piaz (sister of the climber Tita Piaz). It was built in just a couple of years by the society Garber-Pavarin, merged into Sitc in 1986. Works began in spring 1961, after having sized the kind of ropeways plant up as well as departure and arriving points. In 1995, the cableway was enlarged in order to contain more people (there was an increase in number from 30 people to 65). This ropeway the ascends in just four minutes from Passo Pordoi lets everybody admire a 360° landscape over the Dolomites and set off for extraordinary hikes in summer as well as freeriding in winter (for experts). At the end of the seventies, the terrace received even prestigious tourists, such as the President of the Republic Sandro Pertini. Moreover, several advertisements, TV programs and films were shot up here, such as “Cliffhangher” by Silvester Stallone in 1993. Since 2000, the highest winetasting symposium around the world - Top Wine - takes place at Rifugio Maria in October. Skyrunning, che fenomeno ESTATE 2013 NOVITÀ NOVITÀ HIKE TO AND BIKE BACK Buffaure - Ciampac Una giornata senza auto con partenza da Alba di Canazei e Pozza di Fassa. Alla scoperta del territorio dolomitico spostandosi a piedi, in bicicletta lungo la ciclabile e con gli impianti di risalita utilizzando un unico Passaporto per le Dolomiti! Adulti Bambino* Junior Famiglia** 27,00 gratis 19,00 54,00 Bambino* = fino a 6 anni pari a h fino a 1,20 Famiglia**= 2 adulti + 1 bambino (sotto 6 anni pari a h 1,20) con seggiolino max 20kg Partenza da da Pozza di Fassa: si sale con la cabinovia Buffaure, da dove si prosegue poi con la Seggiovia Col Valvacin. Si percorre poi il sentiero 613 Lino Pederiva al cospetto delle creste maestose dei Monzoni e del gruppo della Marmolada, per ridiscendere poi nella conca del Ciampac con la seggiovia Sella Brunech e la funivia del Ciampac. Splendidi e unici i panorami davanti a voi, oltre alla possibilità di pranzare e fare una sosta in uno dei caratteristici rifugi del Buffaure e del Ciampac. Una volta rientrati a valle, pronti via! sfrecciando sulla pista ciclabile tra falsopiani, discese e pochissime salite in mezzo a prati, boschi e caratteristici paesini di montagna, si rientra a Pozza di Fassa, per lasciare la bici nuovamente alla partenza del Buffaure. Partenza da Alba di Canazei: In alternativa è possibile partire in bici da Alba di Canazei, facendo il biglietto alla cassa della Funivia del Ciampac e percorrendo prima il tratto sulla ciclabile ed effettuare il rientro a piedi e con gli impianti. IL SENTIERO INCANTATO Vi aspettiamo tutti a Pozza di Fassa in Località Buffaure. NOVITÀ ESCURSIONI GUIDATE: dal 1° luglio al 5 settembre 9:30-12:30 Troverete il nostro amico Salvan, che vi condurrà alla scoperta delle tradizioni rituali e culturali Ladine, lungo il Sentiero Incantato. Il percorso tematico-culturale-didattico è suddiviso in 7 tappe. Ad ogni tappa con l’aiuto del giocolibro i bambini/ragazzi troveranno le informazioni culturali e un’attività ludica a tema, per mettersi alla prova. LUNEDÌ: Escursione geologica “Rocce da Fiaba” IL GIARDINO ALPINO DEL BUFFAURE MERCOLEDÌ: Visita guidata al Giardino Alpino del Buffaure Il “Giardino alpino del Buffaure”, una delle più belle oasi fiorite delle Dolomiti, è raggiungibile da Pozza con la cabinovia. Grazie a ottima esposizione al sole e proprietà del terreno, è possibile ammirare coloratissime varietà vegetali. Oltre a sassifraghe, rododendri, genziane, negritelle, stelle alpine e tanti altri boccioli, qui crescono orchidee spontanee dai toni delicati, come la “Gimnadenia delle zanzare” (chiamata così per la forma) dall’intenso color rosa e la più rara “Orchidea Globosa”, anch’essa rosa. CIAMPAC & BUFFAURE SUMMER FESTIVAL 2013 Località Buffaure MARTEDÌ 6 AGOSTO ORE 14.00: concerto di musica jazz con HELGA PLANKESTEINER TRIO MARTEDÌ 13 AGOSTO ORE 14.00: concerto con il gruppo THE UKULELE LOVERS Passeggiata per famiglie lungo un semplice percorso, dove le rocce raccontano la loro storia e tutte le storie che hanno raccolto e conservato anche per noi. Con laboratorio manuale per bimbi creativi. La corsa in montagna, fino a qualche tempo fa considerata uno “sport estremo”, oggi è uno “sport outdoor” che insegna l’autosufficienza e conta un numero crescente di appassionati di Enrico Maria Corno Escursione guidata per adulti al Sentiero Botanico a cura di Don Luigi Boninsegna. Il “Giardino alpino del Buffaure”, una delle più belle oasi fiorite delle Dolomiti, è raggiungibile da Pozza con la cabinovia. GIOVEDÌ: Escursione teatralizzata “Il Sentiero Incantato” Passo dopo passo, sul Sentiero incantato del Buffaure, scopriremo che le storie ci possono essere raccontate da rocce, alberi e radici. Sono storie antiche di personaggi misteriosi che da sempre abitano i pascoli e i boschi del Buffaure. Narratori in costume ci accompagneranno in questo viaggio fuori dal tempo. Partecipazione gratuita previa iscrizione entro le 18:30 del giorno precedente l’attività presso gli uffici turistici della valle. Costo dell’impianto a carico del partecipante. INFO: Pozza di Fassa (TN) Italy tel. 0462.763339 tel./fax 0462.764085 [email protected] FASSA NEWS ESTATE 2013 C hi fa trekking sui sentieri e tra i pascoli d’alta quota, inevitabilmente, ne ha visti passare parecchi. Podisti che corrono sui nostri stessi sentieri - senza scarponi, pantaloni alla zuava e camicie a quadretti - ma con scarpette colorate (solo un po’ più robuste di quelle da atletica leggera) e canotte tecniche. Sono gli skyrunner, “corridori del cielo” o meglio di montagna. Che, agli occhi di chi non è molto esperto, appaiono come dei “pazzi” in fuga, pronti ad una fatica ai limiti dell’umano. Solo pochi anni fa, lo skyrunning era considerato uno “sport estremo”. Oggi è uno “sport outdoor”. «È vero. I campioni di questa specialità sono veri mostri, ma un podista allenato in grado di fare corse come la Stramilano o una normale maratona può concludere una gara di skyrunning come la nostra», sostiene Diego Salvador, a capo dell’organizzazione della Dolomites Skyrace, una delle più importanti gare del mondo a cui quest’anno è stato attribuito l’onore d’essere prova unica di Campionato Europeo. La gara, nata da un’idea del compianto Diego Perathoner, è giun- 1 ta alla sedicesima edizione, anche grazie a un nutrito gruppo di volontari che si fanno letteralmente in quattro perché tutto sia perfetto, dalla sicurezza lungo il percorso (nei tratti più alti, a volte, pure innevato), all’accoglienza degli atleti. «Certo, per correre in montagna - dice Salvador - ci vuole l’allenamento specifico. C’è chi si allena in pianura per avere gambe più dinamiche e veloci durante la discesa. C’è chi corre in salita per avere gambe più potenti. La cosa più importante però è allenarsi in quota, per abituarsi allo sforzo in altitudine dove l’aria è rarefatta». La Dolomites Skyrace - in programma domenica 21 luglio - è una corsa lunga 22 km con 1700 metri di dislivello positivo: si parte dal centro di Canazei e si sale verso la Forcella Pordoi fin sulla Cima Boè, a 3150 metri, prima di cominciare una discesa “spacca gambe” per la Val Lasties e Pian de Schiavaneis: «Praticamente tutti gli atleti - precisa Salvador - temono molto di più la discesa della salita. In generale, comunque, la Dolomites Skyrace può essere considerata una gara molto impegnativa ma non impossibile. Il chilometraggio è limitato e lo sforzo è accessibi- le a molti. Quello che fa la differenza però è la suggestione di queste montagne e lo spettacolo della natura. È la ragione per cui ogni anno abbiamo centinaia di iscrizioni, anche dall’estero. Nei giorni dopo la gara ricevo decine di mail dai concorrenti che mi raccontano di essersi emozionati e di aver rallentato un attimo per godersi il panorama. Torneranno tutti l’anno seguente. La Val di Fassa è il posto migliore al mondo per praticare lo skyrunning proprio per lo spettacolo delle sue cime. Gli scorci impagabili sono tantissimi, su tutte le montagne e non solo sul Pordoi». Sarà per questo, forse, che il numero degli appassionati di skyrunning, di tutte le età (perché “da grandi” si può contare sulla resistenza), aumenta così come le gare che affollano il programma dell’estate fassana. Due giorni prima della Dolomites Skyrace - cioè venerdì 19 luglio - sul percorso che da Alba di Canazei porta alla Crepa Neigra, si disputa il “Vertical Kilometer”, anch’esso valido per il titolo europeo, un’altra specialità dello skyrunning che prevede di correre solo in salita su un sentiero che presenta 1000 metri di dislivello. A settembre, precisaIl moderno look con la gonna mente il 14, c’è invece la versione lunga, ovvero della campionessa svedese Eme- la Sellaronda Trail Running, di 50,7 km: si corre lie Forsberg, vincitrice della Dosui sentieri attorno ai quattro passi, senza però lomites Skyrace 2012 dover arrampicare fino a quote altissime. Ma sono le sfide che fanno superare grandi dislivelli in brevi distanze, che sembrano incontrare il favore di un numero sempre maggiore di appassionati, tanto che La Sportiva, l’azienda della vicina Val di Fiemme che produce le calzature per la corsa molto apprezzate dai professionisti, organizza pure il “Vertical Trophy”. «Si tratta di un circuito - racconta Massimo Dondio, esperto dell’azienda e curatore delle manifestazioni di skyrunning - che si infittisce sempre più di gare. Solo in Fassa, quest’anno disputiamo la “Vigo-Vael” (22 giugno), il “Vertical Rodella” (7 luglio), il “Vertical Val dal Vent” a Moena (28 settembre) e il “Ciock Vedeler” a Soraga (5 ottobre). Inoltre, il 18 agosto c’è l’esordio di un’altra bella competizione: la Skyrace dei Monzoni, con partenza da Pozza». Certo, per partecipare a molte di queste gare, se non tutte, ci vuole tanto allenamento ma anche l’attrezzatura giusta. Un abbigliamento, dalle calzature alle giacche, che d’estate in montagna fa tendenza, per via della comodità, dei colori vivaci e, perché no, dei look che strizzano l’occhio alla moda, come la gonnellina (stile tennista) usata dalle skyrunner, che dona grazia anche dopo aver corso per chilometri. «Ovviamente servono scarpe adatte per correre in montagna - conferma Dondio - leggere ma resistenti e con una suola idonea, adatte sia alla salita che alla discesa, sia alla roccia che alla terra. In certe gare è necessaria una particolare attrezzatura: una giacca antivento, uno zainetto, un cappellino». Chi corre in salita spesso si aiuta con i bastoncini che però in alcune circostanze vengono vietati perché ritenuti pericolosi per chi segue l’atleta. «Ci sono diversi tipi di corsa in montagna, dalla skyrace alla ultraskymarathon - sottolinea Dondio - che differiscono per lunghezza e difficoltà ma questa in fondo è la filosofia del trail: l’autosufficienza. Chi corre deve rendersi autosufficiente con uno zainetto, il necessario per bere e reintegrare le energie, un fischietto per le emergenze e un cappellino». Quello che, più o meno, tutti infiliamo nel nostro zaino quando usciamo per un’escursione sui monti di Fassa. Outstanding Sky-running Anyone who’s been hiking is likely to have once encountered a sky-runner, dashing up and down mountain paths, without mountain footwear or equipment: their daring clothing is composed of coloured running shoes and light technical T-shirts. The sky-runners experience the mountain in the most challenging way, and indeed they may look crazy to untrained tourists’ eyes! Just few years ago sky running was considered an extreme sport. Nowadays it has turned into a popular “outdoor sport”. Val di Fassa is a highly prized destination for these athletes because of the numerous races hosted here, such as Dolomites Skyrace and Vertical Kilometer. Both are intriguing races as they are the location for the assignment of the 2013 European title, and also due to the enchanting landscapes they showcase. The number of sky-running fans is on the rise – thanks to lovers of all ages - and the races in Val di Fassa multiply in popularity year after year. areagrafica.tn.it 0462 230018 areagrafica.tn.it 0462 230018 CIAO SONO LAURI… la simpatica mascotte del KINDER PARK Rifugio Passo Sella Selva Gardena Passo Gardena per prenotazioni / for reservations call: 0462 602300 - www.rifugiosalei.it [email protected] GRANDE TERRAZZA PANORAMICA LARGE PANORAMIC TERRACE 3 MIN. DALLA STRADA DEL PASSO SELLA 3 MIN. FROM THE PASSO SELLA ROAD DA RAGGIUNGERE CON IL PASSEGGINO REACHABLE WITH THE BABY CARRIAGE LAGHETTO CON TROTE / POND WITH TROUTS SPECIALITÀ TIROLESI / TYROLESE SPECIALITIES GRANDE PARCO GIOCHI / BIG PLAYGROUND CIAMPEDIE…Vi descriverò il nostro parco per convincervi a venirci a trovare… Il parco si trova a 2000 metri, nel bellissimo “giardino delle rose” nel Catinaccio e si raggiunge prendendo la funivia Catinaccio dal paese di Vigo di Fassa oppure le seggiovie da Pera di Fassa… I bambini possono entrare al parco accompagnati dai genitori, nonni o zii (a qualsiasi età), naturalmente paga solo il bambino, oppure rimanere da soli in assistenza di bravissime animatrici, per un’ora, mezza giornata o una giornata intera (devono avere almeno tre anni). Nel parco possono giocare liberamente con tutti i giochi disponibili… gonfiabili, giostrina, sabbiera, scivoli, altalene, reti elastiche e tanti altri giochi, dalle 9.30 alle 17.30, inoltre tutte le mattine verranno organizzati giochi creativi (disegni, trucchi e lavoretti) e nel pomeriggio si ballerà in mia compagnia e si ascolteranno le bellissime fiabe “contie” delle nostre montagne… Sempre nel pomeriggio verrà fatto il giro del “SENTIERO DEGLI ANIMALI” (che si trova in mezzo al bosco, con delle riproduzioni degli animali della zona con simpatiche spiegazioni sulla loro vita) e il “SENTIERO DI RE LAURINO (con la vera storia di Re Laurino e il giardino delle rose)…. SE ANCORA NON SIETE CONVINTI…. CHE ASPETTATE VENITE A TROVARCI E LO VEDRETE VOI STESSI… Kinder park Ciampedie ENTRATA AL PARCO - LISTINO PREZZI ESTATE 2013: ORARIO PARCO: 9.30 – 17.30 bambini accompagnati da almeno un genitore, paga solo il bambino > 1 ORA euro 4,00 > MEZZA GIORNATA (9.30-13.30 / 13.30-17.30) euro 7,00 > GIORNATA INTERA euro 1 0,00 > RETI ELASTICHE (15 minuti) euro 4,00 Servizio di assistenza con personale specializzato > 1 ORA euro 9,00 60 anni di Soccorso Alpino Alta Val di Fassa Un libro racconta, attraverso documenti, testimonianze e immagini, la storia del gruppo di volontari che non lasciano mai solo chi è in pericolo in montagna di Valentina Redolfi Q Copie del libro si possono prendere in prestito nelle biblioteche della valle (Canazei, Vigo e Moena). È possibile richiederle anche ai componenti della stazione dell’Alta Val di Fassa: al capostazione Gino Comelli (presso l’Hotel Fedaia di Alba) e a Sergio Valentini (presso l’Enoteca Valentini di Canazei). uando qualcuno dalle montagne chiama, loro ci sono sempre, in qualsiasi circostanza. Con sole, pioggia, neve, ghiaccio, vento, durante il giorno o la notte. Lasciano ciò che stanno facendo e partono, per aiutare, recuperare, salvare. Sono gli uomini del Soccorso Alpino, un punto di riferimento per chiunque si rechi in montagna. Qui da noi, in Val di Fassa, è così da più di 60 anni. Era, infatti, il 1957 quando nacque la stazione organizzata del Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa. Da allora le cose si sono evolute e in tutta la valle sono operative tre stazioni: Alta Val di Fassa, Centro Fassa e Moena delle quali fanno parte circa 100 volontari. Molti di loro inoltre sono anche nell’Aiut Alpin Dolomites che, con sede a Ortisei in Val Gardena e sezioni in Fassa, Badia, Arabba e Cortina, rappresenta una delle migliori e delle più grandi organizzazioni di Soccorso delle Alpi e del mondo. Per l’importante anniversario, celebrato a fine 2012, si è pensato di lasciare un segno con la pubblicazione (in italiano e ladino) del libro “60 anni di Soccorso Alpino Alta Val di Fassa” che racconta e illustra, in 340 pagine, com’è nata e si è sviluppata la stazione dell’alta valle. Una storia nata tanto tempo fa. Infatti, come spiega l’autore del libro, Stefano Dell’Antonio, scrittore e anch’egli componente del soccorso da 30 anni: «Di gente che faceva soccorso in montagna ce n’è fin dalla fine dell’Ottocento, quando l’avvento dell’alpinismo ha cambiato la vita sociale ed economica della valle». Ma com’è nato il libro? «L’idea - spiega Dell’Antonio - è di Gino Comelli, capostazione, e Sergio Valentini, operatore di grande esperienza, visto che i 50 anni erano passati quasi inosservati. Una motivazione seria è stata data dalla disgrazia della Val Lasties, dove il 26 dicembre del 2009, quattro componenti della squadra dell’Alta Fassa hanno per- so la vita durante un intervento. Il ricordo di quel tragico episodio è ancora vivo, perciò si è voluto raccontare la vicenda dal punto di vista operativo, di chi ha prestato aiuto ai propri compagni». È stato difficile mettere assieme 60 anni e più di storia? «Piuttosto. All’inizio c’era la stazione della SAT di Trento che reggeva le sezioni di vallata, quella dell’Alta Fassa (con sede prima a Campitello, poi a Canazei e ora ad Alba) è stata tra le prime del Trentino e così ci siamo documentati negli archivi di Trento e delle sedi locali. Per un anno intero con Gino e Sergio abbiamo raccolto materiale e, alla fine, abbiamo deciso di concentrarci sugli eventi principali, quelli che hanno cambiato la storia del soccorso, dai primi interventi su neve, ghiaccio o rocce, a quelli con l’elicottero, alla nascita dell’Aiut Alpin Dolomites fino al 2012. E c’è pure un’altra prima volta importante a livello internazionale: un soccorso notturno con l’elicottero, effettuato al Col Pelous, sopra Alba, per recuperare un ragazzo caduto col parapendio». Come si struttura il volume? «Abbiamo scelto di raccontare la storia attraverso i documenti e le relazioni, come quelle delle prime disgrazie descritte sulla Domenica del Corriere, al Sass Pordoi o in Marmolada». È un libro a più voci? «Sì, ci sono tanti volti, tante storie. Il libro riporta anche le testimonianze delle mogli dei capistazione e dei volontari. Negli anni Settanta e Ottanta erano soprattutto loro che ricevevano le telefonate delle emergenze ed erano, come i loro compagni di vita, impegnate nella ricerca dei volontari. Oggi, invece, nei nostri gruppi abbiamo presenze femminili operative. Abbiamo narrato quindi tutto quello che riguarda il Soccorso, che non è fatto solo dagli operatori, ma anche dalle famiglie e da tutti quelli che danno una mano». 22 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 23 La squadra dei soccorritori dell’Alta Val di Fassa Over 60 years of Alta Val di Fassa Alpine Rescue 260 interventi nel 2012 La funzione principale è aiutare chi è in pericolo tra i monti ma, oltre a questo, il Soccorso Alpino si occupa anche di prevenzione nelle scuole e verso i giovani che si avvicinano alla montagna anche durante i corsi di maestro di sci o di guida alpina. La maggior parte degli interventi, soprattutto in estate sono dovuti alla mancanza di buon senso, a cominciare dal calcolo errato dei tempi delle escursioni e l’uso di attrezzatura non adeguata alla gita. La sezione dell’Alta Val di Fassa (Comuni Canazei, Campitello e Mazzin), composta da 32 volontari guidati dal capostazione Gino Comelli, nel 2012 ha compiuto 165 interventi. La stazione del Centro Fassa (Comuni di Pozza, Vigo e Soraga) retta dal capostazione Antonio Zulian comprende 31 volontari e nel 2012 ha compiuto 67 interventi, per lo più d’estate. A capo della stazione di Moena è, invece, Vigilio Gabrielli che guida 32 volontari che, nel 2012, hanno compiuto 28 interventi, 8 in inverno e 20 in estate. v.r. Vigo di Fassa - Località Ciampedie - m. 2000 Ampia sala panoramica con possibilità di ospitare gruppi/Wide panoramic room, where we can also host large groups of guests Locale tipico. Vi invitiamo a tavola per gustare i sapori tipici della cucina trentina, con gli ingredienti della tradizione locale. Typical restaurant. We invite you to taste and enjoy the traditional flavours of our recipes, based on tasty made-in-Trentino ingredients. Per prenotazioni/bookings Tel. 335.7021414 - 335.6563512 www.baitachecco.com [email protected] Should somebody find themselves in need of urgent assistance in the mountains, the Alpine Rescue team are always on hand whatever the weather, day or night. The very moment a call for help is sounded, the team abandon whatever they may be doing in order to search for and rescue those in difficulty. The Alpine Rescue team is seen as the guardian angel of the mountains. Founded in 1957, the Alpine Rescue team has been saving lives in the Fassa Valley for over 60 years. Now the three operational stations are three (Alta Fassa, Centro Fassa and Moena) and rely on the dedicated support of hundreds of volunteers. Nowadays many of the volunteers also work for the Aiut Alpin Dolomites (in Ladino ‘mountain rescue in the Dolomites’), which is recognized as one of the best rescue organizations both within the Alps and worldwide. The Aiut Alpin Dolomites rescue team is based in the Val Gardena with stations in Fassa, Badia, Arabba and Cortina. Celebrated at the end of 2012, the important anniversary was marked by the publication of the book ‘60 anni di Soccorso Alpino Alta Val di Fassa’ (60 Years of Alta Val di Fassa Alpine Rescue). Edited by Stefano Dell’Antonio, the book is the result of an idea born by Gino Comelli, chief of the Alta Fassa rescue station, and Sergio Valentini, an expert of search and rescue practice. Ecco il portfolio delle immagini inviateci dagli “amici” di Fassa di facebook e twitter L ’acqua del lago Antermoia, tra lo smeraldo e il turchino, ritratta nello scatto di Luca Pierluigi di Urbino, ha letteralmente incantato gli “amici” della Val di Fassa che l’hanno eletta “La tua foto della valle su Fassa News” preferita, con 314 click. Si è conclusa, a metà maggio, la fase delle “preferenze”, dell’iniziativa lanciata a fine aprile dalla redazione di Fassa News che ha invitato gli “amici” di facebook e twitter della terra ladina, ma pure i valligiani, a inviare i loro scatti estivi più belli della valle, con la possibilità di vederli pubblicati in questo numero della rivista. Centinaia le foto spedite via mail alla redazione che, poi, ne ha selezionate una quindicina interpellando nuovamente i “fedelissimi della valle in rete” a esprimere il loro gradimento per determinare la decina di immagini da pubblicare. E la partecipazione alla scelta è stata entusiasmante: 22.400 le persone che (dal 9 al 14 maggio) hanno visto il post pubblicato nelle pagine facebook dell’Apt di Fassa (e addirittura 38.360 tenendo conto anche degli altri post collegati all’iniziativa), 2090 i voti complessivi alle immagini in gioco (tra pagina, profilo e gruppo facebook), 464 i “mi piace”, 84 le condivisioni dell’album e 26 i commenti entusiastici. Premiata dal gradimento, è salita, sul secondo gradino dell’ipotetico podio, la foto del Rifugio Passo Principe, di Aurora Pico di Roccavione (Cuneo) che ha ottenuto 270 preferenze, mentre al terzo si è piazzato il suggestivo gruppo del Catinaccio, di Francesco Damin di Busto Arsizio (Varese) apprezzato da 172 persone. Le altre foto che trovate nelle prossime pagine sono: l’arcobaleno sul Vernel di Gabriele Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino) 171 “voti”, la passeggiata tra Canazei e Campitello di Luca Cantele di Berceto (Parma) invece 169, il lago Fedaia di Beatrice Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino) 157, la marmotta di Antonio Sgrò di Recco (Genova) 152, l’“Alba delle Dolomiti” sul Col Margherita di Anna Maria Minotto di Trento 145, la casa dipinta di Canazei di Daniela Delalio di San Paolo (Brescia) 104 e, infine, il bovino scozzese di Luca Borella di Padova che, con il suo muso peloso, ha conquistato 102 click. Ricordiamo anche le immagini e i fotografi selezionati dalla redazione ma che, nella fase delle “preferenze”, ne hanno ottenuta qualcuna in meno: il gruppo del Sella di Paola Berselli di Codogno (Lodi), la casa d’artista moenese di Giorgio Bianchessi di Crema, il concerto di De Gregori a Fuciade di Susanna Sabadini di Legnago (Verona), la Marmolada di Caterina Scarpa di Venezia, i dettagli di luce di Salvatore Sommavilla di Moena. La redazione di Fassa News ringrazia quanti hanno partecipato all’iniziativa “social”, sia chi ha condiviso le sue fotografie della valle, sia chi le ha ammirate ed ha espresso la sua preferenza. Il Lago Antermonia, un tuffo tra il turchino e lo smeraldo, di Luca Pierluigi, Urbino “Le tue foto della valle su Fassa News” 1 2 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 27 2 4 3 6 5 7 2 Il Rifugio Passo Principe, lassù c’è sempre casa, di Aurora Pico, Roccavione (Cuneo) 5 La passeggiata tra Canazei e Campitello: muoversi nell’armonia, di Luca Cantele di Berceto (Parma) 3 Il gruppo del Catinaccio, nel cuore della leggenda, di Francesco Damin di Busto Arsizio (Varese) 6 Lago Fedaia, dove si specchia la Regina di Beatrice Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino). 4 L’arcobaleno sul Vernel, la magia dei sette colori, di Gabriele Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino) 7 La marmotta, ecco chi fischia in quota, di Antonio Sgrò di Recco (Genova) 28 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 29 CON G G T R E N L I U S T AV O KK I UXR[^YMSSU[ All’insegna dei sapori e profumi di montagna, un percorso in quota alla scoperta di panorami mozzafiato, pascoli di montagna e un formaggio gustoso per tutti i palati. 8 Al Zedron Your photos of the Valley on Fassa News >U_`[^MZ`Q<UffQ^UM8[OBMXbMOUZMY# ^MSSUaZSUNUXQPMXXMOMNUZ[bUM.aRRMa^Q Antermoia Lake, photo made by Luca Pierluigi - Urbino, definitely enchanted Val di Fassa’s “friends”, who declared it their favourite shot of “Your photos of the Valley on Fassa News”. The editorial staff of the magazine launched a contest amongst Facebook and Twitter’s followers, proposing them to send their best shots of the valley, which would be published on this issue. Hundreds of pictures were sent, among which only 15 were selected by the press office. Fassa’s friends fulfilled the last task: voting for the best 10. Flipping through the pages, you will see the pics of Passo II^ tappa III^ tappa agritur AGUA BIENCIA /[XPQ BMXbMOUZ ??P QXXQ0 [X[YU` U PERA MALGA GIUMELLA POZZA <M^`QZfMPQX Trekking con 3a_`Mb[ 5X2[^YMSSU[ Principe Refuge (by Aurora Pico - Roccavione, Cuneo), Catinaccio’s Ridge (by Francesco Damin - Busto Arsizio, Varese), Rainbow on Vernel (by Gabriele Baldantoni - Mondavio, Pesaro-Urbino), Walking between Canazei and Campitello (by Luca Cantele - Berceto, Parma) Fedaia Lake (by Beatrice Baldantoni - Mondavio, Pesaro-Urbino), Marmot (by Antonio Sgrò - Recco, Genova), “Dawn of the Dolomites” on Col Margherita (by Anna Maria Minotto - Trento), Painted house in Canazei (by Daniela Delalio - San Paolo, Brescia) and Highland Cattle (by Luca Bo��� rella - Padova�� ). rifugio ZENDRON Q UM.aRRMa^ I^ tappa /MNUZ[b BUFFAURE Malga Giumella Y>U_`[^MZ`Q`U\UO[ ?U[^SMZUffMZ[MZOTQOQZQUZYMXSM 9 La ricetta del “Dòlaondes”: acqua q.b. e un pizzico di sale Agritur Agua Biencia 10 8 “Alba delle Dolomiti sul Col Margherita”: al primo raggio di sole un arcipelago di vette emerge dalle nuvole, di Anna Maria Minotto di Trento 9 La casa dipinta di Canazei: le sorprese dei paesi di Fassa, di Daniela Delalio di San Paolo (Brescia) 10 Il bovino scozzese, un morbido peluche tra i pascoli, di Luca Borella di Padova Ristorante, bar, camere e produzione formaggi <Q^UZR[& !$"! yUZR[,MS^U`a^MSaMNUQZOUMU` cccMS^U`a^MSaMNUQZOUMU` FASSA NEWS ESTATE 2013 31 “Arrivo dei primi turisti in Val di Fassa”, Hotel Andreas, Canazei. L’opera (1980) è del noto pittore fassano Vigilio Soraperra, autore di numerosi dipinti murali, e non solo, dai soggetti più diversi. Nella pagina a fianco “Majon di Roces”, a Gries di Canazei, dove Soraperra ha realizzato l’albero genealogico della famiglia proprietaria dell’abitazione. Dipinti murali, dalle chiese alle case Santi, simboli del tempo e della vita quotidiana decorano, da secoli, gli esterni delle abitazioni della valle di Elisa Salvi P er protezione, per voto, per scandire il tempo, per ricordare un episodio della storia familiare. Camminando lungo i paesi di Fassa ci si imbatte di frequente in dipinti murali che decorano le facciate delle abitazioni. Tra le viuzze strette, nelle piccole corti, ma anche negli edifici sorti come avamposti sui verdi declivi, queste immagini simboliche sembrano disegnare una mappa empirica di punti di riferimento, ben leggibili agli occhi degli abitanti di un tempo, per segnalare passaggi, ritmi lavorativi, luoghi di culto popolare. Si tratta di soggetti sacri soprattutto: Cristo, la Vergine con il Bambino e alcuni santi. Se, forse, proprio il vivere in una terra dolomitica ha accentuato in modo particolare nei fassani una prevalente sensibilità artistico-pittorica, tanto che nei secoli passati molti si guadagnarono il pane come “pitores decoratores” emigrando, dal Tirolo, alla Baviera, fino alla Francia, è certo che queste opere rispecchiano la particolare situazione politica della valle, con il dominio fino al 1803 del principato vescovile di Bressanone (ad esclusione di Moena che dipendeva da quello di Trento), e il clima religioso devozionale. L’iconografia ricorrente, specie dopo il Concilio di Trento, è quella che esce dalle chiese, o è già presente sulle loro facciate con finalità artistico-catechizzanti, e si trasferisce sulle case. Un passaggio che con- 32 FASSA NEWS ESTATE 2013 sente libertà d’espressione rispetto alle icone degli altari e che attribuisce a quelle immagini un’efficacia tra il propiziatorio e l’apotropaico. In Fassa, si sviluppa così un patrimonio iconografico parallelo a quello conservato tra e sulle mura dei templi. La realizzazione è povera, si trovano affreschi eseguiti dagli stessi maestri che abbellivano le chiese, ma anche molti dipinti a calce d’autori sconosciuti. Si tratta di un patrimonio considerato di valore devozionale ma, spesso da subito, di poco valore artistico, nonostante sia sempre costato parecchio farsi realizzare un dipinto. Ecco perché, nel tempo, queste opere potevano essere cancellate o sostituite, a seconda dei pericoli più temuti dalla popolazione e, quindi, al santo cui sceglieva di votarsi. Chi, però, ha superato le mode devozionali è senz’altro San Cristoforo, tra i più amati in Fassa. Tanti gli affreschi a lui dedicati, che hanno preso esempio dal più grande della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo di Campitello. Cristoforo che porta Gesù Bambino in spalla con le gambe sommerse dall’acqua aiutandosi con un bastone, è venerato per la sua valenza di protettore contro le pestilenze, ma soprattutto, quando è all’esterno, di difensore dei viandanti e garante contro la morte improvvisa (e senza sacramenti). Ricorrente anche la presenza sulle mura delle residenze di San Floriano, protettore dagli incendi, di San Giovanni Nepomuceno, protettore dalle alluvioni, e della Madonna dell’Aiuto, da invocare per qualsiasi necessità. Ogni paese si caratterizza, spesso, per un maggior numero di dipinti dedicati al suo patrono e si distingue pure per concentrazione d’opere. Mazzin, ad esempio, è tra i più ricchi, considerando le sue piccole dimensioni. Mentre i capitelli (anch’essi piuttosto diffusi) erano il frutto dei sacrifici di un’intera comunità, i dipinti sulle facciate si collegano al culto particolare in seno a una famiglia, se non addirittura a una persona. Così, nel solco dell’iniziativa individuale, in epoca moderna al mutare delle condizioni sociali ed economiche della valle, sulle facciate delle abitazioni e, in seguito anche degli alberghi, compaiono vette fassane, scene di vita rurale, di alpinismo e di turismo. Quasi a fissare sui muri la scommessa della valle su un’importante trasformazione. Mentre nei dipinti contemporanei, come a recuperare antiche radici, campeggiano moderne “fotografie” di miti e leggende ladine, tradizioni, alberi genealogici e personaggi storici locali e non. I soggetti cambiano ma il fenomeno resta, a testimonianza dell’immutata indole artistica dei fassani. Basta guardarsi attorno, nei centri abitati, per coglierlo ovunque. FASSA NEWS ESTATE 2013 33 Mural painting: from churches to houses Used as protection, vow, or time marker, walking through the villages of Val di Fassa you will come across many mural paintings decorating the facades of houses. In the past these images were benchmarks for the people, giving directions, shaping their time, and depicting popular places of worship. The subjects represented were mostly sacred, above all Jesus Christ, the Virgin with the holy child and Saints. But it wasn’t just religious scenes portrayed by the murals; the political situation at the time was also a popular theme. In fact, the valley was ruled by the Prince Bishop of Bressanone until 1803 (except for Moena, which lay within the borders of Trento). The recurring iconography began to move from the churches to the houses, particularly in the period after the Council of Trento. The houses that had paintings enriched their power of expression. In recent ages, to reflect the changes in the area’s economic background, mural paintings have developed showing peaks, mountains and scenes of tourism for the first time, not just on houses but on hotels too. Nowadays paintings tell the stories and legends of the Ladin Valley. Subjects change, of course, but the phenomenon remains. You just have to take a look around and you will see it. 1 2 5 3 4 7 8 Tanti dipinti per 7 paesi 1 Mesi stagioni e soprannomi Canazei, Cèsa Bernard, Strèda Dolomites Percorrendo Strèda Dolomites a Canazei, sulla sinistra, s’incontra Cèsa Bernard, edificio decorato su due facciate dal pittore Virgilio Soraperra. A nord sono rappresentati i mesi e le stagioni (1981), mentre sul lato opposto i comuni della valle con i soprannomi attribuiti agli abitanti (1979). In basso (nel 1990) nel 1990, il quadro è stato completato con i dipinti dei pionieri dell’alpinismo fassano: Luigi Bernard, Luigi Micheluzzi, Tita Piaz, Luigi Rizzi e Francesco Dantone (primo esponente della fotografia nelle Dolomiti). 2 San Giovanni Battista Campitello, Ciasa del Faure, Piaz Veie L’affresco reca la data 1573 ed è di David Solbach, artista (scomparso nel 1591) di provenienza renana che lavorò al castello di Volturno e in Fassa a Campitello, a Pera e probabilmente nella Ciasa Soldà di Vigo. San Giovanni, al centro della scena con un sfondo montano, è vestito con una pelle di montone e regge con un braccio un agnello su di un libro indicato dalla mano. Un cartiglio, con l’iscrizione “Ecce Agnus Dei qui tollit peccata mundi”, incorona il capo del santo, mentre in basso a destra un riquadro reca una frase in tedesco. L’affresco è stato restaurato nel 1998. 3 Il Santuario Mazzin, Strèda di Vicaries Curioso questo affresco con riprese successive a calce, del XVIII-XIX secolo d’autore ignoto, dove è rappresentato in alto, ma riconoscibile, il santuario di Montagnaga di Pinè e la sua “Madonna miracolosa” che campeggia al centro. Si tratta di una scena complessa, inquadrata da un motivo a torciglione, con i devoti in processione, i miracolati, prelati e perfino un albero. 4 Emblema araldico della famiglia Bernard Pozza, Strada Dolomites È ignoto l’autore di questo dipinto murale, probabilmente del XVII secolo. L’opera rappresenta la copia di uno stemma originale del 1498 e mostra un orso in campo giallo sovrastato da un elmo piumato su cui poggia un cavallino rampante. Il tutto è circondato da una cornice posteriore in stucco. 5 Storia e leggenda Pozza, Park Hotel Aurora, Strada de Meida Dipinto di Vigilio Soraperra che assieme al figlio Claus ha decorato (1996) le facciate dell’albergo con diversi soggetti, dall’arrivo dei primi turisti dell’Ottocento a personaggi delle leggende ladine. 34 FASSA NEWS ESTATE 2013 6 Il Cristo Vigo, Strada Rezia Dei primi decenni del XX secolo l’affresco è di Maurizio Anes (1885-1952). Il dipinto eseguito, dall’autore come un graffito, è stato recentemente restaurato (assieme all’edificio dove si trova). La croce è formata da due tronchi legati da una corda; il volto del Cristo si rivolge sofferente al Padre. 7 Gesù nell’orto degli ulivi Soraga, Ciasa da Rocia, Strada da Rocia È ignoto l’autore dell’affresco, con successivi ritocchi a stucco, della metà del XVIII secolo. Il dipinto, racchiuso in una cornice, mostra Gesù inginocchiato, con accanto i vari simboli della passione (dalla croce, ai chiodi, alla corona di spine) mentre i discepoli dormono e un angelo gli porge “l’amaro calice”. 8 Madonna tra i Santi Moena, Ciasa Ischiazza, rione Turchia Si tratta di un affresco, datato 3 giugno 1658, di Zuane Forcellini, pittore di Agordo, che lascia la firma sull’opera. Ritratti la Madonna con a fianco S. Antonio da Padova e S. Giovanni Evangelista tra le nuvole. Nella parte inferiore compaiono, invece, San Cristoforo con il Bambino sulle spalle e San Nicola da Bari con uno sfondo di paesaggio montano. L’affresco è inserito in una cornice con motivi rossi su campo giallo. FASSA NEWS ESTATE 2013 35 6 Dolomiti, dove “I Suoni” fanno eco Dall’apertura, con Nina Zilli e Fabrizio Bosso il 29 giugno in Val Salei, alla chiusura, con Neri Marcorè, Luca Barbarossa e Fiorella Mannoia il 30 agosto a Fuciade, Fassa brilla nel festival artistico più importante del Trentino A nche quest’estate le distese d’erba, boccioli e rocce della Val di Fassa regaleranno quell’atmosfera d’incanto che da 19 anni fa de “I Suoni delle Dolomiti” il festival più prestigioso dell’estate, ben oltre i confini trentini. L’ambientazione della valle è tanto ambita da ospitare l’inaugurazione della rassegna, il 29 giugno nella verde Val Salei con un raffinato omaggio a Amy Winehouse proposto dalla calda voce di Nina Zilli in coppia con il trombettista jazz Fabrizio Bosso, e pure lo spettacolo clou il 30 agosto nell’anfiteatro di Fuciade con un trio d’eccezione: Neri Marcorè, Luca Barbarossa e Fiorella Mannoia. Ma la valle stupisce anche all’Alba, il 13 luglio sul Col Margherita, con la performance di Ezio Bosso, al pianoforte, e sei violoncellisti, a sottolineare il primo respiro del giorno e della natura, e il 3 agosto con uno dei cantautori italiani più eclettici, Vinicio Capossela, che assieme all’artista greco Psarantonis indaga in musica “l’antropos, il vento, la roccia e la terra”. Brani, frutto del riuscito connubio tra la canzone popolare e le più articolate variazioni jazz, sono proposti dall’albanese Elina Duni Quartet in concerto in Val San Nicolò il 17 luglio, mentre il Rifugio Boè, il 26 luglio, offre orizzonti inediti alle melodie irlandesi e di noti compositori nei virtuosismi dei violoncelli di Anja Lechner, Agnés Vesterman e della di viola Garth Knox. Se il 22 agosto il jazz dal Nord e dal Sud d’Europa, di Mathias Eick, Paolo Vinaccia e Daniele Di Bonaventura con tromba, percussioni e bandoneo, riempie d’energia Malga Bocche, ai primi di agosto, invece, al Rifugio Bergvagabunden Hütte si cambia atmosfera con il progetto speciale “Uomini, cime e racconti” che ha come protagonisti la coppia di alpinisti Nives Meroi e Romano Benet con le loro storie di vette e di vita. Uno straordinario programma di eventi (liberi e gratuiti), organizzati da Trentino Sviluppo in collaborazione con l’Apt della Val di Fassa (www.fassa.com). “I Suoni delle Dolomiti” in Val di Fassa Nina Zilli e Fabrizio Bosso Musica dell’anima: un ricordo di Amy Winehouse sabato 29 giugno Val Salei - ore 14 Elina Duni Quartet Dall’Albania una voce che fonde tradizione e innovazione mercoledì 17 luglio Val San Nicolò, Jonta - ore 14 Ezio Bosso, Italian Cello Consort Six breaths. Il respiro della musica all’alba sabato 13 luglio Col Margherita - ore 6 L’Alba delle Dolomiti Anja Lechner, Agnès Vesterman, Garth Knox Note classiche fra tradizione e modernità venerdì 26 luglio Rifugio Boè - ore 14 Vinicio Capossela, Psarantonis Antropos, colui che guarda in alto. Musica per rocce, vento e terra sabato 3 agosto Rifugio Vajolet - ore 6 L’Alba delle Dolomiti Nives Meroi e Romano Benet Quando il sentiero per la vetta diventa quello per la vita domenica 4 agosto Rifugio Bergvagabunden Hütte ore 14 Uomini, cime e racconti 36 Mathias Eick, Paolo Vinaccia, Daniele Di Bonaventura Jazz dal Nord e dal Sud d’Europa giovedì 22 agosto Malga Bocche - ore 14 Neri Marcorè, Luca Barbarossa, Fiorella Mannoia La montagna abbraccia un incontro eccezionale venerdì 30 agosto Rifugio Fuciade - ore 14 FASSA NEWS ESTATE 2013 Hear the echo of the Dolomites’ sounds Val di Fassa’s entrancing meadows, flowers and rocks will be once again the enchanting plot hosting “I Suoni delle Dolomiti” - Sounds of the Dolomites. The most prestigious cultural festival of the summer, whose fame flies beyond Trentino’s borders, boasts already nineteen editions. The cherished setting of Val di Fassa gains once again the inaugural concert on 29th June. The first performance will be a polished tribute to Amy Winehouse, thanks to the impressive voice of Nina Zilli and the jazz trumpeter Fabrizio Bosso. The FASSA NEWS ESTATE 2013 37 festival ends in Val di Fassa as well, on 30th August in the natural amphitheatre of Fuciade, with the live show of an exceptional trio: Neri Marcorè, Luca Barbarossa and Fiorella Mannoia. But that isn’t all! Val di Fassa hosts internationally renowned artists in July and August: Vinicio Capossela and Psarantonis, Ezio Bosso and Italian Cello Consort, Elina Duni Quartet, Anja Lechner, Agnès Vesterman and Garth Knox, Mathias Eick, Paolo Vinaccia and Daniele Di Bonaventura, and the Trentino Alpine Rescue. All’Alba con Vinicio Capossela Il raffinato cantautore torna per “I Suoni delle Dolomiti” ad esibirsi il 3 agosto in Val di Fassa, che conosce anche grazie a un paio di amici di Canazei, gli artisti Claus Soraperra e Manuel Riz di Elisa Salvi I strionico poeta della musica, Vinicio Capossela, il 3 agosto in Val di Fassa, è protagonista con lo spettacolo “Antropos, colui che guarda in alto - musica per rocce, vento e terra”. Il cantautore, nato nel 1965 in Germania, cresciuto tra l’Emilia Romagna e Milano, fin dall’album d’esordio “All’una e trentacinque circa” (1990), passando attraverso tanti successi discografici da “Il Ballo di San Vito” (1996), a “Canzoni a manovella (2000), a “Ovunque proteggi” (2006) a “Marinai, profeti e balene” (2011) solo per citarne alcuni, ha intrapreso una ricerca dalla sorprendente vivacità musicale. Una ricchezza straordinaria di note e parole che Capossela dona al pubblico in occasione de “l’Alba delle Dolomiti”, al Rifugio Vajolet (ore 6), dove si esibisce in compagnia dell’artista cretese Psarantonis, nel solco musicale e linguistico che ha portato anche alla composizione del suo ultimo album “Rebetiko Gymnastas” (2012). Ma per il cantautore, que- sta non è la prima partecipazione alle rassegne tra le vette Patrimonio Unesco. Vinicio Capossela lei ha partecipato a diverse edizioni de “I Suoni delle Dolomiti”, cosa apprezza di questo festival? «Il senso dell’altezza. Il fatto che non releghi in sale chiuse e asettiche la musica, ma che la restituisca al vento, alla roccia, all’eco. Le Dolomiti sono un santuario a cielo aperto che ci restituiscono nel silenzio il senso del sacro che doveva avvolgere il mondo quando la natura era la manifestazione della divinità. La musica è nata forse da questo desiderio di manifestare il divino che c’è in noi, quello che ci fa avvicinare alle cose grandi, ci fa intuire il mistero delle origini. La montagna ha il dovere di farci sentire minuscoli quali siamo, però in grado di percepire il “più grande di noi”». Nel 2005 si è esibito in Val di Fassa al Rifugio Sasso Piatto con Mario Brunello, che ricordo 38 FASSA NEWS ESTATE 2013 Le Torri del Vajolet ha di quell’esperienza di primo mattino? «Arrivammo a piedi la sera prima. Vedere tutte quelle tende accampate attorno al rifugio, girarci in mezzo, mi ricordava i racconti delle notti precedenti le battaglie dell’epopea napoleonica. E poi questo ininterrotto ascendere di lumini per il sentiero. Una teoria, una processione di lucciole nella notte. Persone che continuavano a salire, per non mancare l’alba. Il freddo del mattino. Le grappe dopo il concerto all’aperto. Tutta questa gente. E poi, dopo due ore, quando mi risvegliai, più nessuno. Tutta quella gente era scomparsa. Sostituita da torme di escursionisti, con i loro abiti in fibra e il bastone in poliuretano. Me la svignai anch’io scendendo la montagna assieme al mago Cristopher Wonder, che aveva gli stivaletti con tacco, come suo solito. Una scena davvero western». Quest’anno è, sempre per una “Alba delle Dolomiti”, al Rifugio Vajolet, può anticiparci qualcosa del suo spettacolo? FASSA NEWS ESTATE 2013 39 «La cosa più importante di questo concerto è la presenza di questo straordinario artista cretese: Psarantonis. Un mito vivente. Una specie di Zeus con la lira. Viene dal monte Psiloritis, dove il mito vuole che sia stato allattato Zeus. Una sua canzone lo dice: Zeus era un pastore ed abitava a Psiloritis... la musica cretese ha qualcosa di profondamente ancestrale, primitivo e mitico. Le madinades, i versetti in metrica che si cantano su quella musica che accompagna riti e matrimoni, sono versi di straordinaria forza poetica, spesso composti da pastori, da gente non istituzionalmente istruita, che sa cantare il mondo dal suo inizio. Psarantonis è il più originale, ascoltare è come ascoltare la roccia, il verso dell’Aquila, il canto degli alberi, o del vento. Suona la lira cretese e verrà accompagnato dai suoi figli, musicisti anch’essi. Suoneremo insieme diversi brani “omerici” dall’album “Marinai profeti e balene” e altre cose. Ma soprattutto sarà l’occasione, per il pubblico Vinicio Capossela At sunrise with Vinicio Capossela Capossela con gli artisti fassani Manuel Riz e Claus Soraperra italiano, di scoprire questo straordinario aedo, nel suo ambiente naturale, il sorgere del sole, la roccia, il vento». Nei suoi lavori, spesso, ha espresso la montagna come metafora di una condizione umana, di radici, ma anche di zone d’ombra. Che rapporto ha con i territori montani e con le vette, rappresentano punti di riferimento, limiti o luoghi da passare per andare oltre? «Il mio amico poeta Vincenzo Costantino, Cinaski, diceva: le cose grandi devono esser lasciate in pace, come il ciclope o la montagna. Non sopportava l’idea che i piccoli uomini le molestassero con le loro bandierine. Credo che la montagna ci ricordi in modo estremamente concreto l’imponenza, l’innocenza, la sacralità della natura e che imponga un patto di rispetto. La montagna ci impartisce sempre e senza giri di parole, la lezione della natura. Il banco di prova della consapevolezza di non esser i soli abitanti di questo pianeta». Lei conosce un paio di artisti fassani: il pittore e poeta Claus Soraperra e il fumettista Manuel Riz, cosa l’ha colpita di loro? «La loro trasformazione in Krampus (maschere di diavoli, che nella tradizione locale accompagnano San Nicolò, la sera del 5 dicembre, in giro per i paesi e nelle case dei bimbi fassani). Sono come lupi mannari. Tu li vedi, sono persone amabilissime. Grandi artisti, grande senso civico, persone specchiate. Poi, la notte del 5 dicembre si trasformano. Gli vengono le unghione, i peli, diventano seguaci del grande crapone, da cui forse viene Krampus. Insegnano la paura, “iniziano” al mistero. Ci riportano il senso antico della festa, dell’estasi, dell’uscita di sé. Andrebbero tutelati come beni culturali. Come si tutela il fuoco, o il bosco. E anch’io, in loro compagnia divento, “l’om dal bosch”, il selvatico!». Con Riz e Soraperra è venuto in contatto con alcune peculiarità della cultura ladino-fassana, i riti di San Nicolò e il carnevale con le sue maschere che hanno origini antiche così come la lingua ladina. Ci sono altri aspetti di questa cultura o della Val di Fassa che la incuriosiscono? «Sono molto affascinato dalle leggende, dai racconti, dalle figure mitiche, dalle ballate e da tutto quello che ha a che fare con l’inverno. L’inverno è la stagione dei fantasmi che si fanno racconti e abitano le case. Riz e Soraperra sono per me come dei Virgilio, che mi accompagnano invece che all’inferno, nei gironi della montagna incantata, sono i ricercatori degli gnomi nascosti nei racconti». In aprile, oltre a chiudere con successo il tour europeo “Rebetiko Gymnastas” è uscito il film d’animazione “Le avventure di Zarafa Giraffa giramondo” per cui ha firmato un brano originale della colonna sonora, oltre che il doppiaggio di un personaggio. Un’esperienza insolita, quest’ultima, che intende ripetere? «Non saprei, è capitato. Mi piacciono i racconti di animali. Questa è la storia della prima giraffa di Francia .. del senso di meraviglia che destava il suo passaggio. Ci sono altri animali che vorrei doppiare, quello che mi incuriosirebbe di più è quello che nessuno ha mai visto, “l’om dal bosch”, l’uomo selvaggio appunto. Per il momento mi limito a pubblicare questo libro che si chiama “tefteri, il libro dei conti in sospeso”, si parla di rebetiko, di Grecia e di crisi, è una specie di diario civile sul tema dell’identità. Il conto in sospeso per ognuno è scegliere di cosa essere fatti». 40 FASSA NEWS ESTATE 2013 Vinicio Capossela, histrionic musician and poet, comes to Val di Fassa on 3rd August as the protagonist of the performance “Antropos, the one who looks upwards – music for rocks, wind and earth”. The songwriter was born in 1965 in Germany, and moved to Emilia Romagna region and spent some years in Milan as well. He has always looked for an amazing musical liveliness, even since the first Album “All’una e trentacinque circa” (1990). Some examples are the well-known songs “Il Ballo di San Vito” (1996), “Canzoni a manovella” (2000), “Ovunque proteggi” (2006), “Marinai, Profeti e Balene” (2011). Vinicio Capossela gives us his extraordinary wealth in notes as present, in order to celebrate the “Dawn in the Dolomites” at Vajolet Refuge (6.00 a.m.) in a duet with Psarantonis, from Crete. They have worked together for the last album “Rebetiko Gymnastas” (2012). “We will play together several pieces from the album “Marinai, Profeti e Balene”, but also others - says Capossela about his performance -. But above all it is an occasion for the public to personally know Psarantonis in its natural environment, at dawn, with rocks and wind”. It is not the first time that Vinicio takes part to the festival amongst the Unesco World Heritage’s peaks. He played in Val di Fassa in 2006, and has even a couple of friends here: the painter and poet Claus Soraperra and the cartoonist Manuel Riz. They introduced him to the rites of San Nicolò, particularly that of Krampus (devil masks, that go along with the Saint on the evening of 5th December around the villages and at children’s homes). “I feel captivated from legends, stories, ballades and legendary characters, and all what has to do with winter”, tells Capossela about the Ladin culture. L’artista cretese Psarantonis FASSA NEWS ESTATE 2013 41 La bacchetta (rosa) di Annarosa Pederiva Quarant’anni, mamma e moglie, dirige la Banda di Moena, unica donna ad avere questo ruolo in Val di Fassa di Elisa Salvi M Annarosa Pederiva, the first female band conductor When she was a child and used to play the organ with her tiny fingers in the Church of Soraga, Annarosa Pederiva couldn’t even imagine what the future had in store for her: to become the band director of the Municipal Band of Moena. Furthermore she is the first woman ever to direct a group of musicians of Val di Fassa. Annarosa, 40 years old, was born in Soraga but lives now in Someda, a hamlet surrounding Moena, with her daughter Martina, her son Ivan (15 and 14 years old), and her husband Franco Zanon (who works in the fam- ily-run construction company). Since 2010 she has been conducting the Band of Moena, founded in 1854 and composed by 45 musicians. “I’m always thrilled - she reveals – particularly during important celebrations, such as the performance at the Theatre of Tesero or the concerts of local bands. An example is Gran Festa da d’Istà, in September, on the meadows of Pian de Pareda in Canazei, when Fassa’s conductors go onstage to conduct hundreds of musicians, convening for the Ladin Folks Groups parade. 42 FASSA NEWS ESTATE 2013 entre da bambina muoveva le dita sui tasti dell’organo della chiesa di Soraga, Annarosa Pederiva certo non immaginava che da grande sarebbe diventata la maestra della Banda comunale di Moena. Non solo, che sarebbe stata la prima donna a dirigere un gruppo bandistico della Val di Fassa. Annarosa, 40 anni originaria di Soraga vive da anni a Someda (frazione di Moena), è mamma di Martina e Ivan di 15 e 14 anni e moglie di Franco Zanon che aiuta nell’impresa edile di famiglia, e dal 2010 dirige il gruppo bandistico moenese (nato nel 1854) formato da 45 elementi. La propensione alla musica Annarosa la scopre cantando da piccola nel coro della chiesa, dove l’organo attira subito la sua attenzione tanto che inizia presto a suonarlo, prendendo qualche lezione di musica. Ma è nel 1987, quando entra nella banda, che scocca la scintilla per il flauto traverso. «Ho iniziato a suonare il flauto - racconta - con un entusiasmo che conservo tuttora». Annarosa è tra le prime donne a far parte del gruppo, oltre a lei, allora, solo un paio di ragazze e Ilaria Vadagnini che quest’anno festeggia 40 anni di banda. Annarosa cresce assieme a tanti colleghi bandisti (oggi le donne sono quasi la metà), diventando un punto di riferimento per loro e pure per lo storico maestro (alla guida dal 1987 al 2010) Paolo Chiocchetti. «Ricordo che mentre Paolo ci dirigeva, dato che io gli stavo vicina, mi guardava spesso, pur non avendone bisogno, per una conferma sull’esecuzione dei brani. Avevamo una bella sintonia musicale». Così, quando nel maggio 2009 Chiocchetti scompare improvvisamente, è del tutto naturale per Maurizio Boninsegna, presidente della banda, vedere in Annarosa il suo successore. «Quando Maurizio mi ha detto che ero l’unica a poter prendere in mano la situazione, sono rimasta di sasso. Non me l’aspettavo, mi sono sentita orgogliosa e un po’ impaurita, ho segui- FASSA NEWS ESTATE 2013 43 to diversi corsi con la banda, ma non ho studiato al conservatorio. Con la stagione estiva alle porte, però, e tanti concerti in programma ho preso il coraggio a due mani e ho accettato. I mesi sono passati, ho superato “l’esame” e in autunno sono stata confermata». Annarosa ricorda con commozione la direzione del suo primo concerto. «Mi emoziono ancora confida - specie nelle occasioni più importanti, come la recente esibizione nel teatro di Tesero o i “concertoni” delle bande locali, come alla Gran Festa da d’Istà a settembre sui prati di Pian de Pareda a Canazei, quando i maestri fassani salgono sul palco a dirigere centinaia di bandisti radunati per la sfilata dei gruppi folk ladini». Nonostante l’esperienza triennale, la maestra confida che non è sempre facile dirigere i suoi colleghi, ragazzi e adulti, che incontra settimanalmente durante l’anno per le prove, che s’infittiscono in vista della quindicina di concerti estivi. «A volte caccerei un urlo quando nel gruppo si scherza troppo e manca la concentrazione, ma mi trattengo». Annarosa ha mantenuto le abitudini del maestro Paolo che aggiornava spesso il repertorio e quest’estate, nelle varie esibizioni con la banda, di cui fanno parte anche il figlio Ivan alle percussioni e il marito Franco che è portabandiera (mentre Martina ha cominciato a studiare il flauto come mamma), proporrà brani di Alfred Bösendorfer, tra cui “Slovenia” che le piace molto. Non mancherà poi “Forti e Baldi”, la “sigla” della banda, e tante musiche tradizionali come “L’In Ladin”. E tra le novità della stagione per Annarosa ci potrebbe essere anche un rinnovo del look. «Paolo, per distinguersi dai musicisti, aveva un cordoncino d’oro sul cappello, che nei prossimi mesi potrei avere anch’io. Ma non nascondo che mi piacerebbe indossare pure una camicia un po’ diversa dalle altre». Un vezzo femminile che, certo, il gruppo concederà presto all’unica maestra di banda della Val di Fassa. Donne in musica Annarosa Pederiva è l’unica donna alla guida di un gruppo bandistico in Fassa. Ma la valle conta anche una “vice-maestra”: Elisa Cincelli, clarinettista diplomata al Conservatorio Bonporti di Trento, che, a volte, sostituisce Giancarlo Dorich maestro della “Musega da Poza”. C’è, poi, anche Barbara Pedrotti bacchetta ufficiale del Coro Enrosadira di Moena. Passaporto per un’estate meravigliosa Di fronte al rifiuto di un bimbo alle escursioni in quota, ecco l’idea “miracolosa” dello zio: un libretto da “alpinista” da riempire con i timbri dei rifugi, disegni e i ricordi di tante avventure di Andrea Selva S i erano interrogati a lungo sull’ostinato e inspiegabile rifiuto di quel figlio - discendente di quattro nonni montanari - di affrontare le fatiche dei sentieri. Un rifiuto ben argomentato, non c’è che dire, perché se l’alta quota gli toglieva il fiato, quand’era a valle sosteneva con un fiume di parole le sue teorie sulla scomodità (e in fin dei conti l’inutilità) di arrampicarsi fin lassù, dove non c’erano nemmeno scivoli e altalene. In salita gli facevano male le gambe, a scendere invece gli dolevano i piedi stretti negli scarponi duri e troppo stretti. Con i pantaloni lunghi aveva caldo, con quelli corti le erbacce gli “beccavano” i polpacci esili. Ma a fargli sentire la fatica era la noia - sosteneva a modo suo - di salire per poi tornare indietro. Come spesso accade, papà e mamma litigarono tra loro, incapaci di stabilire se fosse stato lui a viziare quel figlio intelligente (ma pigrissimo) portandolo in quota nello zaino finché (ormai Il “Passaporto delle Dolomiti”, pesantissimo) aveva quasi tre anni. Oppure se per bambini, si acquista nei rifugi fosse stata lei - con quella paura innata di indella Val di Fassa setti e temporali - a contagiare il bambino con il timore della montagna, fonte di mille scuse per rimanere a valle. Andò a finire che quell’anno passeggiarono lungo il torrente che attraversa il paese, perché nemmeno la strategia dell’affiancamento (suggerimento di uno dei nonni) ebbe successo: era più facile che il piccolo convertisse al riposo gli amichetti che dovevano accompagnarlo in gita, piuttosto che il contrario. Fu uno zio, l’anno successivo, a risolvere la situazione presentandosi con un libretto rosso che prometteva meraviglie: “Lo vedi questo? È il tuo nuovo libretto da alpinista” gli disse trionfante, sfogliando le pagine bianche che avrebbero dovuto ospitare i timbri dei rifugi, la prova di grandi imprese. Alpinista, una parola nuova. Partirono assieme - con il libretto nel taschino dello zaino - alla conquista del primo timbro. Ma fu lui (il piccolo!) a proporre di allungare il percorso un altro po’, verso il secondo traguardo di cui si vedeva il tetto poco distante. E poi ancora, cambiando strada in discesa, 44 FASSA NEWS ESTATE 2013 per raggiungere un terzo obiettivo. In breve quel libretto divenne consumato, pieno di timbri che evocavano estati avventurose: stelle alpine, piccozze, pareti da scalare, cani di razza San Bernardo. Non solo salite e discese, ma traversate, percorsi circolari: esplorazioni! Per far salire i bambini ci vuole una motivazione: andiamo a vedere le mucche e bere il latte fresco nella malga, vedrai che bel panorama vedremo dalla cima, potremo costruire una diga in un ruscello, ci legheremo assieme e scaleremo una ferrata. La semplice fatica sui bambini non fa presa. Lo zio lo sapeva bene e trovò la scusa giusta per quel nipote pigro che non smise più di andare in montagna (dove ora porta i suoi figli) anche quando il libretto ormai esaurito, finì in un cassetto, testimonianza antica di una meravigliosa estate. The passport for a great summer Should a child refuse to hike, here’s the miraculous solution: the idea is a booklet for real little mountaineers, to be filled up with refuges’ stamps and drawings reminiscent of the adventures in woods and mountains. A beautiful story, but above all a suggestion for mums and dads! FASSA NEWS ESTATE 2013 45 Acqua regina al “Dòlaondes” Queenly Il centro acquatico di Canazei, inaugurato lo scorso giugno, ha raggiunto le 70 mila presenze, water at Dòlaondes in meno di un anno d’apertura È pronto a battere nuovi record “Dòlaondes”, il centro acquatico di Canazei inaugurato a giugno 2012 che, in sole due stagioni turistiche (estate 2012 e inverno 2012-2013), ha accolto ben 70 mila persone. Un risultato che sancisce la bellezza e la qualità della struttura promossa a pieni voti dai visitatori, come testimoniano pure i questionari di valutazione, secondo cui il 95% dei clienti si ritiene entusiasta del centro e del servizio. E come non rimanere stupiti e soddisfatti di fronte a una superficie di 2400 metri destinati ad acqua, divertimento e relax? Tra le quattro aree tematiche del centro la più apprezzata è la “Water & Fun” con ben cinque piscine. Al centro domina la semiolimpionica (25 x 12,90 m a cinque corsie con profondità dell’acqua che varia tra 1,38 e 1,80 m; temperatura 28 gradi), piace molto la ludica (altezza acqua 1,40 m) FASSA NEWS ESTATE 2013 47 con idromassaggi, cascate, docce nucali e un vortice tutto da nuotare controcorrente. Anche i piccoli se la spassano nella loro vasca (altezza dell’acqua da 0 a 35 cm; temperatura 34 gradi) con fontanella a riccio, area gioco e scivolo su misura, mentre i grandi si sfidano sull’attrazione del “Dòlaondes”: lo scivolo parabolico di 111 metri, il più lungo del Trentino, che si percorre, tra effetti di luci e di musica, in meno di 6 metri al secondo. Ma l’estate, qui, si perfeziona pure la tintarella sul green a bordo della vasca d’acqua salata, in un’atmosfera che s’ispira al caldo mar della Tetide da dove sorsero, milioni d’anni fa, le Dolomiti. E se non bastassero tutte queste ragioni per un tuffo al Dòlaondes, aggiungete pure il bar, per spuntini e bibite tra un bagno e l’altro, la zona benessere “Eghes”, su modello delle terme romane, e la zona fitness nella palestra Planet Gym, aperta pochi mesi fa. Dòlaondes, the aquatic centre in Canazei inaugurated in June 2012, is ready to break every record. As a matter of fact, just in two touristic seasons (summer 2012 and winter 2012-2013) it already welcomed 70 thousand people. That’s a significant result that confirms the plant’s beauty and quality. It’s easy to get astonished and satisfied when you enter a swimming pool, whose surface counts on 2400 square metres destined exclusively to water, fun and relaxation! Among the four themed areas of the centre the more appreciated one is “Water and Fun”, with five pools and the parabolic water slide, 111 metres long. Furthermore the water sports centre boasts of its wellness beauty area “Eghes”, inspired by the ancient roman thermal baths, the gym “Planet Gym” and a cosy bar. Think “Green” Da maggio a settembre, al Golf Club Carezza, 38 gare per gli appassionati Think “Green” The allure of the golfing green is too strong to resist. Picture yourself making your way leisurely across the green whilst concentrating and searching for the next perfect shot. Golf is considered the most practiced sport in the world, most probably because of its fascinating rituals appreciated by golfers and non-golfers alike. Literature and cinema have often told stories of golfing legends, the perfect swing and the ‘hole-in-one’, that ultimate shot that all golfers dream of achieving. In golf, environment is everything and for this reason the Golf Club Carezza is the ideal location. The golf course is located on the Passo Costalunga, close to Vigo di Fassa and surrounded by the Catinaccio and Latemar mountain peaks and forests. The course, open from May to November, has nine holes and is 2670 meters in length. It boasts a driving range, practice putting green and bunker and is classified as a PAR 35 course. Within the centre is the Club House, Pro Shop and Golf Academy with PGAI qualified instructors. The Club hosts 38 competitions this summer (for further information and competition schedules please visit www. carezzagolf.com.) Val di Fassa has another golf course to offer. Run by the Val di Fassa Golf Club. The course has: 10 different teeing grounds, two of which are covered; a putting green, practice bunker and a new training trail with 5 holes, 2 PAR 4s and 3 PAR 3 (visit www.fassa.com). Q uel prato, rasato alla perfezione, è sempre un’attrazione irresistibile. Così come spostarsi lentamente sul soffice tappeto erboso, ricercare quiete e concentrazione e, quindi, eseguire i movimenti corretti per lanciare in buca. Il golf è lo sport più praticato al mondo, probabilmente anche per quei suoi affascinanti “rituali”, che piacciano non solo ai giocatori. Letteratura e cinema hanno narrato, con pagine e pellicole di successo, bellissime storie sui miti della disciplina, la magia dello swing e di quel colpo unico, “hole-in-one”, che fa arrivare la pallina perfettamente in buca. Una mossa difficile, ma non impossibile, per questo è il sogno di tanti golfisti. E se per giocare al meglio e compiere pure qualche prodezza, come si dice, il contesto aiuta, allora il Golf Club Carezza è il “green” ideale. A Passo Costalunga, a pochi chilometri da Vigo di Fassa, il club si sviluppa su una distesa verdeggiante, esposta a Sud, al cospetto dei gruppi di Catinaccio e Latemar, di foreste millenarie e vicino al Lago Carezza che i ladini chiamano “L lach de l’ercaboan” (il lago dell’arcobaleno) per l’iridescenza delle sue acque turchine. Il campo a 9 buche ha una lunghezza di 2670 m ed è praticabile da maggio a novembre con punti difficili che danno sod- disfazione ai più esperti. Il Driving Range con Putting Green e bunker di pratica offre, inoltre, la possibilità di allenamento a chi desideri perfezionare la tecnica. Il percorso, classificato Par 35, è stato ricostruito dall’architetto Marco Croze sul vecchio impianto a 18 buche che, fin dal 1907, ha ospitato l’antica nobiltà austriaca ed inglese che amava trascorrere tra queste montagne lunghi periodi di villeggiatura. E tuttora accoglie appassionati di tutta Europa che vogliono provare l’ebbrezza di giocare tra le Dolomiti Patrimonio Unesco. Il club, mai come quest’anno, presenta un fitto calendario di gare: le sfide sono addirittura 38, sostenute da sponsor prestigiosi. Dopo l’inaugurazione di maggio con la Silver House Golf 2013, sono di grande richiamo, tra luglio e settembre, le 3 tappe (6 luglio, 20 luglio e 8 settembre) del Chalword Caribbean Golf Lenge con semifinale nazionale e finale estera. Si prosegue, a luglio, con la Dolomiti Golf Cup & Coppa del Presidente con finale nazionale (7 luglio), la XX Iron Man Golf Cup, una maratona per irriducibili della disciplina di ben 54 buche (13 luglio), e la XX Senfter Cup (27 luglio). Ad agosto, tra il resto, appuntamento con la VSS Reiffeisen Senior Golf Cup (1 agosto), Golf Cup Re Laurino (3 agosto), All Golf Challenge Gls Corriere Espresso finale nazionale e internazionale (18 agosto), 1ª Apt Val di Fassa Golf Cup (24 agosto), Martin Argenti Golf Challenge by Acaya finale nazionale (31 agosto) e, tutti i mercoledì, Carezza 9 Hole Golf Cup by Under Armour & Arena con premio finale al vincitore del challenge a punti. Per chi voglia avere più chance di vincere, migliorando efficacia dei colpi e stile, o per i neofiti che intendano imparare i “rudimenti” dello sport, al Carezza c’è la Golf Academy: un istruttore qualificato (PGAI) può guidare alla conquista del perfetto swing con lezioni individuali, corsi collettivi, clinics e la Junior Academy (6 48 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 49 - 18 anni). Ma al Carezza non ci sono solo sport e agonismo. Ogni momento è giusto, infatti, per una pausa alla Club House, curata da Dolcevita di Moena, che propone piatti della tradizione ladina e altre specialità. Drink e spuntini si consumano sulla panoramica terrazza loungebar, mentre veri momenti di festa si vivono alla Voliera. E niente paura se si è scordata l’attrezzatura a casa o è arrivata l’ora di rinnovarla, nel Pro Shop del club si trovano mazze, sacche, palline, guanti, scarpe e abbigliamento tecnico (info e programma di tutte le gare: www.carezzagolf.com). Golf: pratica a Campitello La valle offre anche un campo pratica a Campitello, gestito dal “Val di Fassa Golf Club”. Il campo dispone di 10 postazioni di cui 2 coperte, putting green, bunker di pratica oltre ad un nuovo percorso di allenamento a 5 buche (n. 2 Par 4 - n. 3 Par 3). In luglio e agosto lezioni con maestri professionisti. (info: www.fassa.com) La Fiorentina fa il bis a Moena Conquistati, l’estate scorsa, dal caloroso abbraccio della Fata delle Dolomiti, i viola tornano in ritiro per il secondo anno consecutivo dal 16 luglio all’8 agosto in Val di Fassa «Dato che ci siamo trovati molto bene l’anno scorso - ci ha detto Gian Luca Baiesi, Direttore Esecutivo ACF Fiorentina - abbiamo scelto la splendida cornice di Moena anche per quest’estate. La preparazione estiva è la parte più importante della stagione sportiva e cercheremo di curarla nei minimi dettagli. Quest’anno il ritiro sarà più articolato e saprà coinvolgere sempre di più la gente del posto, i turisti e i tifosi. Avremo anche la collaborazione del Museo Fiorentina che ci aiuterà ad organizzare eventi e mostre in onore della squadra». Come Enzo Iori e Andrea Weiss, presidente e direttore dell’Azienda per il Turismo di Fassa, hanno dichiarato: «La Val Di Fassa sarà di supporto a tutti quei tifosi viola che hanno il desiderio di seguire la Fiorentina in ritiro. Da parte nostra c’è stata la forte volontà di rinnovare l’impegno con la società gigliata e per questa ragione abbiamo investito. In occasione di questo ritiro avremo anche una nuova tribuna coperta per la stampa, nuovi spogliatoi e una nuova palazzina». Tifosi, turisti e valligiani, quindi, torneranno con piacere a stringere la mano ai campioni a passeggio per le vie del centro di Moena, a farsi firmare autografi al termine delle sessioni di allenamento, a vedere lo stupore negli occhi dei giocatori sudamericani che vedono le Dolomiti per la prima volta. Sarà ancora un immenso piacere ospitare la Fiorentina in Val di Fassa. L’Adventure Park Piciocaa si trova sulla ciclabile tra Pera e PozaHWYLZZVPSWHYJVNPVJOP0UaVUH[YHUX\PSSHLZVSLNNPH[HM\VYPKH [YHMÄJVJVUJVTVKVWHYJOLNNPV *VUHWLY[\YHKHTL[nNP\NUVHÄULZL[[LTIYL[\[[PPNPVYUPKHSSL 10 alle 19, offre inoltre un area giochi per i più piccoli con campetto da calcio ad accesso gratuito, laghetto naturale, angolo degli animali e punto ristoro; area pic-nic con barbecue a disposizione. Adatto a bambini e grandi offre: Percorsi baby Percorsi tra il bosco per bambini e adulti :\WLY[LSLMLYPJHKPTL[YPJVUWHZZHNNPVZVWYHPSÄ\TL Salto nel vuoto di 13 metri- unico in Valle Parete di arrampicata e via ferrata Strada de Jumela, 3 PERA DI FASSA Per maggiori informazioni: Stefano 339 1690671 Michele 331 3729254 Adventure Piciocaa Ruf de Soal A fianco: immagini dei giocatori della Fiorentina e in basso Andrea Della Valle, presidente della squadra e Matteo Renzi, sindaco di Firenze, osservano gli allenamenti dei viola a Moena (luglio 2012). 50 FASSA NEWS ESTATE 2013 PERA FASSA NEWS ESTATE 2013 51 Seggiovia Vajolet Torrente Avisio Last summer Della Valle’s family, owner of the football club ACF Fiorentina, and the trainer Vincenzo Montella redesigned the team: it was a successful choice indeed, beyond any expectations. Players and managers are eager to come back to Moena and remember gladly the warm welcome they had during their first summer training camp in August 2012. Once again, this amazing mountain resort will be the official headquarter of the Italian football team during their summer training session in Val di Fassa, from 16th July to 8th August. Fiorentina cannot ask for a better site to train: Moena is in fact an enchanting place, and players can find here both incitements and relaxation. Thanks to its altitude and the upto-date facilities and plants, the training could not be better. Moreover, other football teams train in Trentino during this summer: the Italian teams Inter and Napoli, but also the Bayern München, the brand new winner of the Champions League. For this reason, friendly matches could be always possible. A lzi la mano chi si sarebbe aspettato una Fiorentina così in alto in classifica alla fine dello scorso campionato. Pur avendo rivoluzionato la squadra durante l’estate precedente, la famiglia Della Valle (proprietaria della squadra viola) e mister Vincenzo Montella sono riusciti a ripartire da zero portando a termine l’impresa di una stagione vincente, al di là di ogni aspettativa, pur quando la critica dava ai gigliati poche chance di ben figurare. A fine campionato, lo scorso maggio, giocatori e dirigenti non hanno potuto che ricordare i benauguranti saluti che la gente di Moena fece loro ad agosto 2012, al momento di lasciare il primo ritiro fassano della Fiorentina. Auguri di un’ottima stagione che ora invogliano la squadra a tornare e a ripetere l’esperienza estiva sulle Dolomiti per ben tre settimane dal 16 luglio all’8 agosto. Ma la Val di Fassa non porta solo fortuna alla Fiorentina. La sede del ritiro, Moena, infatti è quanto di meglio una squadra della Serie A di calcio possa trovare: è un luogo paesaggisticamente bellissimo, stimolante per i giocatori e allo stesso tempo rilassante, offre tutti i benefici dell’altura e strutture ottime per gli allenamenti e la preparazione atletica, a partire dall’impianto sportivo Carlo Benatti. Qui accanto, d’inverno, parte la Marcialonga. E qui in Trentino poi, d’estate, si allenano moltissime squadre di Serie A (dall’Inter al Napoli), e non solo (c’è anche il Bayern Monaco, fresco vincitore della Champions League), la qual cosa rende possibile anche l’organizzazione di amichevoli di alto livello che i tifosi si augurano caldamente per rivivere, anche in vacanza, le emozione del campionato. Canazei Fiorentina once again in Moena PICIOCAA In un paesaggio fatto di boschi e torrenti, circondato dal panorama unico delle montagne trentine, l’Adventure Park Piciocaa YLNHSHLTVaPVUPHUVUÄUPYLS\UNVPZ\VPJPUX\LWLYJVYZP[YHWPH[ taforme aeree e passaggi tra gli alberi. Lanciatevi in salti spericoSH[PL]VSH[LZ\[LSLMLYPJOLTVaaHÄH[VWLYTVTLU[PKPH\[LU[PJV divertimento in tutta sicurezza. Po zza di Enrico Maria Corno adventure park Adventure Park Piciocaa APPARTAMENTI CIASA EDELWEISS a Pozza di Fassa Info 333 3647482 Andrea e Devis, un’estate al mare… d’erba Uno è un allevatore che assicura il nutrimento alle sue bestie, l’altro uno “sfalciatore professionista”. Entrambi, nei mesi caldi, fanno fieno, contribuendo alla cura e alla bellezza della valle di Valentina Redolfi P er entrambi l’estate è sinonimo di lavoro nei prati, di tagliare l’erba e fare il fieno. Quello che però differenzia Andrea Deluca da Devis Costazzer è la finalità dell’attività. Il primo procura così il cibo alle sue mucche, il secondo invece compie un’opera di pulizia e salvaguardia del territorio su incarico di alcuni comuni fassani. Eh sì, è così. Una volta la valle aveva più spazi dedicati all’agricoltura e all’allevamento. Campi, orti, prati e pascoli tenevano il bosco lontano dai paesi. Ora le cose sono cambiate: i contadini sono pochi, tagliano solo l’erba necessaria e il bosco avanza. Se, da un lato, per ogni abitante della valle si contano 3000 alberi, il che corrisponde a un’eccezionale salubrità dell’aria, dall’altro, il territorio con pochi campi e pascoli rischia d’essere meno curato e ricco di vegetazioni spontanee. Ecco perché il lavoro di Andrea e Devis è prezioso. Andrea Deluca: «In mezzo al prato mi sento libero» Andrea ha 43 anni e abita a Pozza dove, con il fratello Luigi, gestisce una stalla con 28 mucche. Il padre Tullio, oltre alle vacche, possedeva un caseificio e per diverso tempo ha gestito la malga Contrin e pure quelle in Val Monzoni e in Val San Nicolò. «Sono nato in questa realtà - racconta Andrea - e mi è sempre piaciuta. Oggi abbiamo un’azienda a “circuito chiuso”. Riusciamo ad arrangiarci per il fieno. Abbiamo prati nostri o prati della gente del posto e questo è positivo perché sappiamo cosa diamo da mangiare alle nostre mucche. Tagliamo l’erba a Pozza e in Val San Nicolò e ci occupiamo anche dell’ingrassamento dei prati, un passaggio importante, tanto che da sei anni utilizzo la farina di roccia vulcanica, ricca di microorganismi naturali che fanno maturare meglio lo sterco togliendone i gas nocivi». Rispetto al passato, alla falce e ai portacote, in questo mestiere sono cambiate molte cose. «Si fa ancora qualcosa a mano, ma si usano soprattutto le macchine. Abbiamo una falciatrice a dischi che taglia l’erba e ne fa uscire parte dell’acqua. L’erba viene posata sul terreno sul quale viene lasciata a essiccare naturalmente. Si inizia la mattina presto e alle 3 del pomeDevis Costazzer Andrea Deluca 52 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 53 lo sfalcio tradizionale a Fuciade durante la festa “A pe ta mont” For Andrea and Devis the Summer is grassy For Andrea and Devis, Summer is synonymous with working in the meadows, cutting the grass and preparing hay, even though they each carry out different roles: Andrea (43 years old, from Pozza) gathers food for his twenty-eight cows, while Devis (34 years old, from Mazzin) overlooks the activities in the Fassa area on behalf of some municipalities, in particular Campitello and Canazei. “Noone can take away the freedom you feel when you are out in the meadows”, explains Andrea. “You are in touch with nature, in a real paradise. Most of the time, we do not realize this because we are too busy to take the time to look around. Even tourists often don’t fully appreciate this sensation. At the end of the working day, I sit on a bench and watch the landscape, just to hear the stream’s sough. And all my stresses fade away.” Devis also enjoys his outdoor life: “I love preparing the hay, even though it is hard work. I have gotten used to it and I am well organised. I am aware of how important the mowing of grass is for our landscape, especially for its beauty and care.” riggio, dello stesso giorno, si comincia a raccogliere e portare quanto tagliato nel fienile dove abbiamo l’essiccatoio che asciuga del tutto il fieno». È un lavoro faticoso, da mattina a sera, più di otto ore al giorno, ma non è un problema per Andrea: «Quando sei in mezzo ai prati hai una libertà che nessuno può tubarti. Sei a contatto con la natura, in un paradiso. Spesso però non ce ne rendiamo conto perché non siamo capaci di fermarci un attimo e guardaci attorno. Anche i turisti sono così presi che spesso non lo fanno. A volte l’estate, a fine giornata, mi siedo su una panchina a osservare il paesaggio, sen- to solo l’acqua del fiume che scorre e mi passa tutta la fatica. È importante perché mi aiuta a vedere il mondo e il lavoro in modo diverso». Un mestiere impegnativo ma che regala tante soddisfazioni. «Fare il contadino in Fassa dove prati e pascoli sono spesso in salita e molto scomodi può sembrare da pazzi. Ma a me piace, è la mia vita e non la cambierei. I nostri avi ci tenevano tanto alla valle e sono certo che il nostro mestiere serva, non solo a tramandare la tradizione, ma anche a custodire con attenzione il territorio». Devis Costazzer: «Lo sfalcio è importante per la cura e la bellezza del territorio» Se nei comuni di Canazei e Campitello c’è un prato da tagliare ci pensa, da quindici anni, Devis Costazzer. «Fin da bambino - racconta Devis 34 anni di Mazzin - con mia zia si aiutava durante la fienagione. Ho imparato tutto da mio padre e dalla mia famiglia. Ma una volta con le falci era diverso, oggi si taglia con i decespugliatori e le macchine più grandi, anche se fatica, si fa sempre fatica». Devis ha un trattore con l’imballatrice e anche un mezzo più piccolo per i prati più erti. «I Comuni mi affidano lo sfalcio soprattutto nelle zone ripide, più difficili, magari con avvalli e buchi nel terreno, dove non vanno gli allevatori. Ed è giusto che sia così perché io mi occupo solo di quello, mentre i contadini che hanno bisogno di fieno per i loro animali lo segano dove i prati sono più piani». Devis, oltre a falciare le zone più scoscese, deve rispettare anche i tempi stabiliti dalle amministrazioni locali, o di alcuni proprietari di appezzamenti di terra e di alberghi con ampi giardini, che richiedono il suo servizio diverse volte durante l’estate. «Se c’è il sole è sicuramente meglio, ma se piove il fieno si fa comunque. Si taglia, si essicca e poi si imballa. In un’estate vengono prodotti 600 quintali di fieno (150 54 FASSA NEWS ESTATE 2013 balle di fieno da 4 quintali l’una)». La maggior parte del fieno, quello buono, viene venduto, il restante invece viene utilizzato dalle società di impianti a fune per la sistemazione delle piste da sci, per ricoprirle e per facilitare l’inerbimen- to. «É un lavoro che mi piace proprio – assicura Devis - certo, è faticoso, ma sono abituato e ben organizzato. E poi so quanto lo sfalcio sia importante per il nostro territorio, per la sua cura e la sua bellezza». Per fare il miele ci vuole un fiore … e le api All’azienda agricola di Soraga Ciasa dò Parè si scoprono tutti i segreti degli insetti più laboriosi, del loro prodotto più dolce e di tanto altro ancora di Elisa Salvi “C’è un’ape che si posa su un bottone di rosa: lo succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa”, così il poeta Trilussa esprime in pochi versi lo stupore che ci coglie di fronte all’istinto operoso delle api. È rigorosa, ma dolce, la vita di questi insetti che trovano tra i prati fioriti della Val di Fassa uno dei loro regni più belli e alla Ciasa dò Parè, di Soraga, accoglienti dimore. Qui, nella decina di casette gialle e blu, gli apiari, vivono una ventina di famiglie (il che significa migliaia di api, visto che una famiglia, ogni stagione, ne conta circa 50-60 mila) di cui si occupa Aurora Brunel che, a 24 anni, ha scelto di fare la contadina e l’allevatrice, dopo aver frequentato corsi per imparare a produrre il formaggio e soprattutto le lezioni (per un totale di 600 ore distribuite in un paio d’anni) dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige per diventare imprenditrice agricola. Se Aurora non può contare sull’aiuto del fratello maggiore Filippo, che dopo aver conseguito una doppia laurea specialistica in ingegneria civile alla Tongji University di Shangai e all’Universi- Luigi, Filippo, Aurora e Flavia Brunel alla Ciasa dò Parè 56 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 57 tà di Trento vive e lavora in Cina, ogni giorno però si avvale del supporto fondamentale di papà Luigi, insegnante in pensione (nonché ex sindaco del paese), e di mamma Flavia che, nel 2006, hanno avviato l’azienda agricola. D’estate, ogni mercoledì mattina, i Brunel aprono le porte della loro fattoria di montagna per un’immersione in un mondo genuino che comincia proprio dalle api. «I nostri ospiti - spiegano Aurora e Luigi - mostrano grande curiosità verso questi insetti, dall’ape regina, ai fuchi, al miele. Così spieghiamo come si gestisce un apiario, che cos’è un’arnia, come sono fatti i melari, come avviene la smielatura nei nostri laboratori, cosa accade in un “maturatore” e cosa si fa della cera. Ma soprattutto rispondiamo a tante curiosità». Le domande più frequenti riguardano l’ape regina che vive fino a 5 anni, a differenza di un’operaia che, per via della “professione usurante”, si consuma in 60 giorni al massimo, e tutto ciò che riguarda il regno delle api ritenuto, dai più, attraente e misterioso. Ed è proprio così, assicurano i Brunel. Perché le api, non solo fondano efficientissime colonie, Le api, che numeri In una famiglia d’api, ogni stagione, vivono 50/60 mila api. L’ape operaia, durante la stagione produttiva, vive 50/60 giorni. L’ape regina vive fino a 5 anni. In un giorno l’ape regina depone fino a 2000 uova. Per deporre fino a 2000 uova al giorno, l’ape regina consuma pappa reale fino a 80 volte il suo peso. La velocità media di un’ape è di 24 chilometri orari e può arrivare fino a 29. Un’ape, per produrre 1 kg di miele, vola per circa 150.000 Km, quasi 4 volte il giro della terra. Ogni alveare raccoglie il nettare per un raggio di 3 Km, il corrispondente di 4000 campi di calcio. In un giorno le api di un alveare possono visitare fino a 225.000 fiori. ma sono dotate di singolare intelligenza tanto che, oltre a compiere voli anche di 3 km in linea d’aria in cerca di nettare, comunicano alle “sorelle”, con una sorta di danza nell’aria, le fonti nettarifere migliori, ovvero i fiori più ricchi di questo liquido zuccherino. E poi sembrano riconoscere il “padrone di casa”. «Probabilmente - dice Aurora - avvertono l’odore dell’apicultore, la dimestichezza con cui si avvicina agli apiari e la tranquillità, molto importante in tutte le operazioni che si svolgono con loro. E, con una sorta di empatia pare si accorgano anche di chi ha “paura” di loro, ne sentono l’agitazione». Ma la Ciasa dò Parè è un’azienda agricola biologica in piena regola dove assieme alle api, vivono anche una ventina di capre cachemire dal morbidissimo pelo e quattro vacche di razza Rendena (autoctona del Trentino), che trascorrono l’estate sui pascoli del San Pellegrino. Il tour in questa fattoria del fondovalle prevede pure una visita alla stalla, al laboratorio dove si preparano due tipi di formaggio, alla cantina dove lo si stagiona e pure all’orto dove si pro- ducono piccoli frutti: fragole e ribes con cui Aurora a Flavia preparano confetture. Non manca la sosta al fienile dove vengono raccolti cinque diversi tipi di fieno, di montagna, di primo e secondo raccolto di fondovalle, di mezza montagna ed erba medica, che vengono mescolati per rendere più nutriente il cibo del bestiame. Il tutto si conclude con gli assaggi dei formaggi, delle marmellate e di tre tipi di miele: d’acacia, il primo che viene prodotto, di millefiori di Soraga e millefiori del San Pellegrino, dove una parte delle api vengono fatte sciamare nel corso dell’estate. «Questi prodotti - precisano Aurora e Luigi - hanno proprietà riconducibili alla loro differenza botanica. Quello d’alta montagna è a prevalenza di rododendro e, nelle annate migliori, riusciamo a preparare pure la melata, un miele molto energetico. Senz’altro quello con il nettare raccolto in quota è migliore sotto molti aspetti, in particolare per la salubrità dell’ambiente. Ma sono tutti eccellenti, provare per credere». APERTURA INVERNALE 2013-2014 ...emozionatevi con noi... STUPORE Ottimo punto di partenza per le vostre escursioni nel Catinaccio SAPORE Godere del gusto unico di piatti curati e tradizionali VACANZA Appena ristrutturato offre camere accoglienti, matrimoniali, per famiglie e gruppi... Un riposo e un risveglio da RICORDARE! GIOIA ...Nei vostri occhi e nei vostri cuori Rifugio Stella Alpina Spiz Piaz Hütte · Fam. Riz · Gardeccia · Pozza di Fassa · 0462 760349 · 331 1413648 · www.rifugiostellaalpinaspizpiaz.com Aurora e Luigi mostrano il contenuto degli apiari To get honey you just need flowers… and bees Honeybees’ life is strict, but sweet: they live in fact in the blooming meadows of Val di Fassa, one of the most beautiful bees’ kingdoms, and in particular at Ciasa dò Parè in Soraga, in their cosy beehives. Here, in a set of ten yellow and blue apiaries live about twenty families (that means thousand of bees, given that a family, every season, is composed by 50-60 thousand bees). Aurora Brunel, 24 years old, takes care of her bees: she chose to work as a country woman and a farmer. For this reason she attended (for more than 600 hours) the classes of the School of Agriculture in San Michele all’Adige, in order to become an experienced farm manager. In the summertime, every Wednesday morning, Ciasa dò Parè opens the door to visitors, for an immersion in the genuine world of a mountain farm, where honeybees play a key role. Peter Decrestina: «Che soddisfazione fare il formaggio» A 29 anni produce, con orgoglio, caci della sua terra nella Mèlga de Fascia di Elisa Salvi Puzzone Dop Il Puzzone di Moena, specialità casearia locale, dallo scorso marzo può fregiarsi della Dop, ovvero il prestigioso marchio di “Denominazione d’origine protetta”. Il Puzzone (“Spretz tzaorì”, in ladino) è un formaggio dal nome simpatico che ben esprime le sue caratteristiche: profumo intenso, sapore pungente, pasta morbida di color giallo paglierino con occhiatura medio piccola sparsa, crosta lavata. Il peso delle forme varia dai 9 ai 12 kg, la stagionatura dai 2-3 agli 8-12 mesi. S i alza tutti i giorni alle 5 e alle 6 è già pronto a controllare latte, impasti e consistenze per dar forma ai caci più tipici della valle. «Mi piace questo mestiere e la sveglia all’alba non mi costa fatica, era peggio quando facevo il pasticciere e cominciavo alle 3 di notte». È un ragazzo poco convenzionale, Peter Decrestina, 29 anni di Soraga, alto, viso pulito e mani grandi abituate a rivoltare forme di grana anche di 50 kg (per cui - dice - non ha più bisogno della palestra). Peter, dopo dieci anni in una pasticceria locale (che gli assicurano ora, a casa con la compagna Daniela, la leadership in cucina in fatto di dolci), da quattro è alla Mèlga de Fascia, il caseificio valligiano con nuova sede a Pera, dove è responsabile delle lavorazioni. «Ho trovato la mia strada - dice Peter - trasformare con “le mie mani” il latte in formaggio mi dà molta soddisfazione». Tra “Cher de Fasha”, formaggio a crosta lavata punta di diamante della Mèlga, Mezzano trentino, Dolomiti, Trentingrana nei mesi invernali a cui, con la bella stagione, si aggiungono caciotta, mozzarella, ricotta, taleggio (di cui conosce le ricette a memoria), Peter sovrintende alla lavorazione di 8 mila litri di latte l’inverno e 5 mila l’estate e confeziona, in media, un’ottantina di forme al giorno. «Il lavoro oggi è facilitato dai macchinari - spiega - ma la sensibilità del casaro resta fondamentale. Un tecnico del Consorzio dei Formaggi Trentini, da un anno, segue me e i miei quattro colleghi. Da lui sto imparando tutti quei dettagli che fanno la differenza in una produzione di qualità come la nostra». La parte preferita da Peter nella preparazione del formaggio è la “spinatura”. «È una fase delicata, avviene dopo che si è portato il latte a una temperatura, di 35 gradi circa, si è immesso il caglio, per farlo coagulare, e atteso mezz’ora. È a quel punto che si “spina”: si divide, con un macchinario (ma per il Trentingrana si fa a mano) questa specie di budino in parti piccolissime come chicchi di riso e poi si cuoce (a 45 gradi) continuando a osservare l’impasto». Operazioni importanti in cui entra in gioco l’esperienza del casaro: «Tastando, si capisce subito se il composto sta legando bene e uscirà un buon formaggio». Produrre caci della sua terra è motivo d’orgoglio per Peter. «Il segreto della bontà dei nostri formaggi sta nel latte, che ha il sapore dei nostri pascoli in quota, dell’erba di cui si nutrono le mucche e della buona gestione della stalla degli allevatori, nostri soci, con cui c’è un’ottima collaborazione». Un mestiere quello del casaro da rivalutare anche tra i giovani, secondo Peter, che si pure è accorto, facendo da guida a gruppi di visitatori al caseificio, di quanto le persone sappiano poco della filiera (in questo caso corta) del formaggio, dalla stalla al negozio. E non ha dubbi sugli ospiti che preferisce guidare tra sale e magazzini del caseificio: «I bambini sono più simpatici, fanno spesso domande che non ti aspetti. Qualche mese fa un ragazzino mi ha chiesto: perché il latte è bianco? Sul momento mi ha spiazzato. Poi, gli ho spiegato che il colore è dato dalla caseina ed è stato bello vederlo lasciare la Mèlga soddisfatto anche perché avrebbe fatto subito “l’indovinello” al fratello più piccolo». 60 FASSA NEWS ESTATE 2013 Peter Decrestina “What a great satisfaction in making cheese!” Peter Decrestina wakes up at 5 a.m. and at 6 a.m. he’s ready to control dairy milk, mixtures and consistencies, in order to mould the typical dairy products of the Ladin Valley. “I love my work and it’s no effort for me to wake up early”. Unconventional guy, Peter Decristina is 29 years old and comes from Soraga. Tall figure, baby-looking face and big hands got used to flip over the wheels of cheese, whose weight reaches even 50 kg (therefore he doesn’t need the training session at the gym any more -he jokes). He’s been working for four years as FASSA NEWS ESTATE 2013 61 the chief of production at Mèlga de Fascia, the dairy with its new seat in Pera. Peter supervises the processing of eight thousand litres of milk during the winter and five thousand litres in summer, and knows by hearth the recipes of “Cher de Fasha” (washed rind cheese, diamond product of Mèlga), Mezzano trentino, Dolomiti, Trentingrana, to add during the summertime to caciotta, mozzarella, ricotta and taleggio (soft cheese). The production of the dairy consist of more than eighty wheels of cheese a day. PAROLE VISTA DOLOMITI “L Malghier”: il museo che sa di latte Aperta nella “Mèlga de Fascia”, di Pera, la nuova sezione del Museo Ladino dedicata alla caseificazione IN CAMMINO LUNGO UN SENTIERO RICCO DI INCONTRI In questi anni, ormai sei, in Val di Fassa, ParoleVistaDolomiti è diventato il filo conduttore degli incontri incentrati sul tema dell’avventura, delle storie, legate alle montagne reali e metaforiche. Un ricco calendario d’incontri, con grandi protagonisti che da luglio a settembre, arricchiranno con la loro presenza gli appuntamenti estivi di Moena, Pozza e Canazei. 25 2 2 3 4 9 9 16 16 17 18 19 23 23 25 26 26 30 31 21.00 21.00 21.00 17.30 21.00 21.00 17.30 21.00 21.00 21.00 21.00 21.00 17.30 21.00 17.00 17.00 21.00 21.00 21.00 Pozza Sala Consiliare Pozza Sala Consiliare Moena Piaz de Sotegrava Moena Spiaz Perla Alpina Canazei Piaz Marconi Pozza Sala Consiliare Moena Spiaz Perla Alpina Pozza Sala Consiliare Moena Polo Scolastico Canazei Piaz Marconi Moena Sala Consiliare Canazei Cinema Marmolada Moena Spiaz Perla Alpina Canazei Sala Consiliare Canazei Sala Consiliare Canazei Sala Consiliare Canazei Piaz Marconi Pozza Sala Consiliare Canazei Piaz Marconi 1 2 6 6 6 7 9 13 17.30 21.00 17.00 21.00 21.00 21.00 21.00 17.30 Moena Spiaz Perla Alpina Canazei Piaz Marconi Canazei Piaz Marconi Moena Sala Consiliare Pozza Teatro Oratorio Canazei Piaz Marconi Canazei Sala Consiliare Moena Spiaz Perla Alpina 13 14 16 17 19 20 20 20 23 24 25 27 27 21.00 17.00 17.30 21.00 17.30 21.00 21.00 21.00 21.00 21.00 21.00 21.00 21.00 Ulrike Kindl | presenta il libro: “Miti Ladini delle Dolomiti - Le figure femminili: principesse, maghe ed eroine” “A proposito di streghe” | le opere di Mariano Vasselai e i processi per stregoneria in Val di Fiemme Antonella Fornari | “Cuore di Ghiaccio, lacrime di cristallo” Carmine Abate | “La collina del vento” Premio Campiello 2012 “Lo spirito libero del bosco” | documentario con voce di Andrea Castelli e Mara Da Roit “La leggenda del Regno perduto” | con la scrittrice Bruna Dal Lago Veneri Graziano Bortolotti | presenta: il libro “Il richiamo del cedro” Il fato delle fate | in “Madri, Amanti e Streghe” con Cesare Poppi “Incubo bianco” | spettacolo del gruppo teatrale Eos di Bolzano dal libro “Mi son perso nel mio bosco” di Angel del La Rezila “Una vita tra le montagne” libro di Goretta Casarotto Traverso, presenta Roberto Mantovani “La storia del turismo in Val di Fassa dai primi del ‘900 a oggi” | con Domenico Volcan “Il Corridore” | libro di Marco Olmo “I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti “Salutami la mamma” | parole e silenzi oltre la guerra con Nadia Menghina “Te lo prometto” | libro di Mara Santangelo (ex tennista nazionale) “Sulla Transiberiana e sulla Transmongolica” | libro di Mauro Buffa “Mio padre Hermann Buhl” | Kriemhild Buhl racconta il padre, mito dell’alpinismo mondiale “I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti “Incubo Bianco” | spettacolo del gruppo EOS di Bolzano, tratto dal libro “Mi son perso nel mio bosco” di Angel de la Rezila L a “pegna da tornacion” (zangola a pistone), lo “stamp dal smauz” (stampo per il burro), la “candola dal birot” (secchio per il pasto delle bestie), la “colarina da ciaura” (collare da capra) e tanto altro ancora sono raccolti a “L Malghier” (Il Malgaro, in ladino), la nuova sezione sul territorio del Museo Ladino dedicato alla caseificazione. Lo spazio museale, dallo scorso maggio, ha trovato collocazione nel suo luogo ideale: la sede del Caseificio Sociale Val di Fassa, a Pera (aperto a fine 2011). Così, lì dove si producono alcune delle migliori delizie per il palato che offre questa terra, si può visitare la sala che ne spiega le origini. La sezione narra una storia secolare, intrisa di latte, burro e formaggio e di genti che coltivano le terre alte e allevano mucche, pecore e capre avvezze ad arrampicarsi su pendii dove l’erba è più verde. Un racconto che, tra foto d’epoca, due maxischermi che proiettano immagini dell’allevamento e della caseifi- Alfredo Paluselli | presenta: “Vento da nord” libro dedicato ad Alfredo Paluselli, pioniere delle Dolomiti “Volare in Trentino” | Valentina Musmeci, ospiti d’onore Francesco Volpi e Erich Abram “Ovunque sulle montagne” | incontro con l’autore Giuliano Serioli “La storia del turismo in Val di Fassa dai primi del ‘900 ad oggi” | con Domenico Volcan “Dolasila, principessa guerriera” | con Susy Rottonara e Roland Verra “60 anni di Soccorso Alpino Alta Val di Fassa, tra storia, ricordi, evoluzioni ed emozioni” | con l’autore Stefano Dellantonio “Il tempo è un Dio breve” | incontro con l’autrice Mariapia Veladiano “Teseo, tesei, durand de la penne, Gino Birindelli: gli assaltatori della Regia Marina nella IIª guerra mondiale” con l’autore Paolo Bianchi Pozza Sala Consiliare “A proposito di streghe” | le opere di Mariano Vasselai e i processi per stregoneria in Val di Fiemme Canazei Piaz Marconi “Tutto l’amore in un bicchiere rotto” | incontro con l’autrice Ornella Gaido Moena Sala Consiliare Giovanna Negrotto Cambiaso | “I sentieri inesplorati. Autobiografia di una pellegrina dietro l’invisibile” Canazei Piaz Marconi Serata sul K2 | con documenti, filmati storici ed esclusivi. Presenta Sandro Filippini, ospite l’alpinista Erich Abram Moena Mauro Corona | “Confessioni Ultime” incontro con l’autore (DA CONFERMARE) Pozza Sala Consiliare Maria Piaz, un’eroina della modernità | a cura di Luciana Palla Canazei Piaz Marconi “Theodor Christomannos” | incontro con il giornalista Silvano Faggioni Moena Polo Scolastico “Incubo Bianco” | spettacolo del gruppo teatrale EOS di Bolzano tratto dal libro “Mi son perso nel mio bosco” di Angel de La Rezila Canazei Cinema Marmolada “La mia montagna libera” | incontro con Manolo, emblema dell’arrampicata sportiva Canazei Piaz Marconi “Rotti e stracciati” | Alberto Sciamplicotti e altri protagonisti dell’alpinismo sulle Dolomiti negli anni ‘70 Canazei Piaz Marconi “I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti Canazei Piaz Marconi “Vita e morte della montagna” | incontro con l’autore Antonio G. Bortoluzzi, con brani recitati e immagini Pozza Sala Consiliare “La leggenda del Regno perduto” | incontro con la scrittrice Bruna Dal Lago Veneri 3 21.00 Pozza Sala Consiliare 3 21.00 Moena Sala Consiliare 10 21.00 Pozza Sala Consiliare “I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti “Silenzi da guardare” | presentazione libro fotografico di Pierluigi Orler Il fato delle fate | in “Madri, Amanti e Streghe” con Cesare Poppi 62 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 WYVNL[[V!HYLHNYHÄJH[UP[ 63 cazione in quota, e tanti strumenti, di legno e metallo, del passato, arriva fino ai giorni nostri al “pèster”, simbolo della valle. Un’icona disegnata pure sulle forme dei caci della “Mèlga de Fascia” (nome ladino del caseificio). In questo museo s’incontrano i saperi che hanno superato il tempo e che si sono trasformati, oggi, in moderne tecniche capaci di produrre formaggi d’eccellenza. S’imparano i proverbi dei malgari, si rintracciano su una mappa antica le tante zone d’alpeggio, che in alcuni casi coincidono con le attuali (ridotte rispetto al passato), si conoscono i formaggi di una volta e si capisce quanto fosse difficile confezionare, in casa, il burro e come credenze e superstizioni dessero significato alla sua eventuale cattiva riuscita. Un percorso breve ma intenso che, dall’inizio alla fine, ha il profumo e il sapore genuino del latte di Fassa (prenotazioni e visite guidate contattando il Museo Ladino, tel. 0462 760182, o il Caseificio, tel. 0462 764076 www.istladin.net). “L Malghier”: the museum with a taste of milk Opened last May in the Caseificio Sociale Val di Fassa dairy (Pera, Fassa) and dedicated to dairy production, L Malghier is the newest section of the Ladin Museum offering a small but detailed insight into the ancient culture of the Fassa Valley. Located next to the dairy production rooms, where some of the finest delicacies of the world are made, is a room with information detailing the history and origins of cheese-making. Here you can explore a history dating back centuries where milk, butter and cheese played a fundamental role. You can also find out about the people who both cultivate the land and raise the cattle, sheep and goats up in the mountains at high altitudes to allow them to climb the steepest slopes and find the greenest grass. The exhibition includes: antique photographs; widescreen video footage of livestock breeding and diary production at high altitudes; and a collection of tools and utensils used throughout history showing the evolution of diary production right up to the present day where the “pèster”, or shepherd, has become the symbol of Fassa. (To book a guided tour of the Malghier Museum, call the Ladin Museum on +39 0462 760182. Alternatively, contact the dairy directly on +39 0462 764076. Or, for further information please visit www.istladin.net) . Josef Sandbichler, il mago dei canederli Nato in Germania, ma di origini materne fassane, d’estate prepara fino a 300 “bales” al giorno nella gastronomia di Pozza, “L Malgher”, che gestisce con la moglie Linda di Elisa Salvi D Josef Sandbichler ei suoi canederli al formaggio, Josef Sandbichler non svelerà mai la ricetta. Ma, in fondo, non importa perché basta entrare a “L Malgher”, la gastronomia di Pozza che gestisce con la moglie Linda Dellagiacoma e l’aiuto delle figlie Luciana e Vittoria (mentre il figlio Sebastian si occupa d’altro), per acquistarli, cuocerli e leccarsi i baffi. In questo negozio, un tempo un caseificio artigianale che ha anche dato il nome alla piazza su cui si affaccia perché nel 1924 Giuseppe Dellagiacoma il nonno di Linda (il malgaro, appunto) cominciò lì a fare formaggio con il latte dei contadini del paese, si preparano molti piatti della tradizione ladina. Ma la fama, oltre alla vendita di formaggi locali e ghiottonerie internazionali, questa gastronomia la deve ai canederli che durante i periodi di maggior afflusso turistico “sforna” fino a 300 al giorno. Dopo che Linda e Josef, nato e vissuto a Monaco ma di mamma fassana, nel 1987 si trasferiscono dalla Germania e rilevano il negozio di famiglia, il primo piatto che cominciano a preparare sono i canederli. «Era il cibo tipico che ci sembrava potesse piacere di più e abbiamo avuto ragione, oggi da noi si acquista un pasto completo dall’antipasto al dolce tipico ladino», racconta Josef che trasferendosi a Pozza ha scommesso pure su una nuova professione trasformandosi da assicuratore in cuoco. «Ho sempre avuto la passione per la cucina - dice - e così mi sono messo alla prova con le ricette di mia mamma. È sua quella dei canederli che, a sua volta, aveva 64 FASSA NEWS ESTATE 2013 imparato da un cuoco altoatesino». C’è una combinazione d’ingredienti poveri alla base di questi gnocchi di pane, da mangiare in brodo come primo oppure (asciutti) in accompagnamento a un secondo di carne, dal gulash, al carré di maiale affumicato, e un contorno di crauti. Una pietanza che è un’antica invenzione delle donne delle Dolomiti, capaci di mutare in un cibo appetitoso il pane secco, arricchendolo con uova, latte, farina, un po’ di formaggio o di speck, nelle versioni tradizionali. Ma oggi di “bales” o “knödel” (così si chiamano in ladino e in tedesco denunciando l’area di principale diffusione) se ne assaporano numerose varianti, salate e dolci, in tutti i ristoranti e i rifugi della Val di Fassa. «Oltre a quelli al formaggio e allo speck - spiega Josef - io ne FASSA NEWS ESTATE 2013 65 preparo anche alle rape rosse e, una volta in settimana (giovedì) al fegato (tradizionali in Fassa, tanto che i principali acquirenti sono i valligiani). Poi ci sono anche gli “strangolapreti”, che hanno una ricetta simile, con l’aggiunta degli spinaci». Ma per tutte le varianti quello che fa la differenza è il pane: «Deve essere raffermo e con lo strutto. Le “spaccate” di un panificio valligiano sono ideali per me. Poi sono importanti le uova, io uso quelle biologiche che mi fornisce un contadino». Josef ha poi un segreto per i canederli al formaggio, i più rinomati della gastronomia. «Il loro successo è dovuto alle proporzioni di tre tipi di formaggi, fassani e altoatesini, che doso a regola d’arte». Di più non dice. Perciò, non resta che assaggiarli per carpirne la ricetta. La ricetta dei canederli allo speck Ingredienti per due persone (6 canederli): 4 panini (spaccate o rosette); 50 gr di speck (chi gradisce può aggiungere un po’ di salame o di salsiccia); 2 uova; un po’ di latte e un po’ di brodo; ¼ di porro; farina qb; una presa di prezzemolo un pizzico di sale; un pizzico di noce moscata; una noce di burro. Preparazione: tagliare il pane a tocchetti, bagnarlo con il latte e il brodo in modo che si ammorbidisca; aggiungere le uova, il porro appena rosolato nel burro, il sale e la noce moscata. Quindi un paio di cucchiai di farina per legare l’impasto che deve essere morbido al punto giusto da poterlo lavorare con le mani. Lasciare riposare il tutto per 10 minuti. Con le mani bagnate, formare le classiche palle, di dimensioni piccole se si consumano nel brodo di carne e un po’ più grandi se si accompagnano ad un secondo. Versare i canederli (3-4 alla volta) in una casseruola con il brodo bollente. Quando i canederli vengono a galla sono cotti. Condire con un velo di burro fuso quelli che si servono assieme a carne e contorni. Josef Sandbichler, the wizard of Knodel dumplings Josef Sandbichler will never spill the beans concerning his recipe of Knodel with cheese. But it doesn’t really matter, because it’s enough to enter his deli “L Malgher” in Pozza run by his wife Linda Dellagiacoma as well, to buy, cook and savour this special dish! In this deli, located in the Malghèr Square, there is a great variety of Ladin traditional food. In the past it was an artisan dairy run by Linda’s grandfather Giuseppe Dellagiacoma, who started to produce cheese with local milk in 1924. Its fame comes not only from the sell of local cheese along with international delicacies, but also indeed from the Knodel: during the summertime Josef produces around 300 hundred of “special dumplings” every day. These dumplings, whose staple ingredients are poor, can be served with broth, but also alongside a meat course (for example goulash, smoked loin or sauerkraut). Besides cheese Knodel, Josef prepares Knodel with speck, red turnips or liver. All of them are well appreciated both by tourists and locals. Il consiglio di Josef: canederli e uova Se preparate tanti canederli allo speck, ricordate che sono buoni anche dopo cotti. Come? Josef suggerisce, una volta raffreddati, di tagliarli a fette non troppo sottili da disporre su una padella e saltare con un po’ di burro. Una volta rosolate le fette si spaccano una o più uova (a seconda del numero di commensali) che si strapazzano (facendo attenzione a non spezzare le fette di knodel). Appena l’uovo si rapprende si può servire il tutto accompagnato da un’insalata. 66 FASSA NEWS ESTATE 2013 FASSA NEWS ESTATE 2013 67 Apt, che stile ladino Nuovo outfit sempre legato al territorio e firmato Luis Trenker A ccogliere gli ospiti narrando, fin dal primo incontro, la propria storia. Parla ancora ladino la divisa indossata, a partire dalla stagione estiva, dal personale dell’Azienda per il Turismo della Val di Fassa che rinnova il look, ma mantiene lo stile adottato nel 2010. Un abbigliamento che rappresenta una squadra che sposa tradizioni e valori della sua gente ed è pronta ad accogliere con calore i visitatori della sua terra. Si riconferma, quindi, anche il sodalizio nato tre anni fa con la Luis Trenker, nota casa di moda altoatesina, e con i suoi capi che bene coniugano la praticità delle esigenze contemporanee e le tendenze fashion con l’eleganza del passato delle terre dolomitiche. Due i completi, che ben si adattano tanto alla stagione estiva quanto a quella invernale, che si compongono FASSA NEWS ESTATE 2013 69 di: giacche e gilet in velluto Duca Visconti di Modrone e pregiata lana cotta con bordature colorate, camicia in cotone, cintura in cuoio con fibula lavorata e foulard in seta dai colori sgargianti da portare annodati alla guisa di Luis Trenker (1892 - 1990), il famoso regista ladino a cui si ispira l’azienda di moda di Bolzano. Il grigio chiaro e il nero, i colori prevalenti dei capi da abbinare a jeans o pantaloni sportivi, nella versione più casual, oppure a calzoncini dal taglio classico o ad ampie gonne, per le signore, sono rallegrati e impreziositi dalle bordature e dai foulard che richiamo i boccioli variopinti dei prati della Val di Fassa. Morbidezza e qualità dei tessuti, rifiniture e dettagli curati, come il marchio dell’Apt ricamato in uno scudetto cucito su giacca e gilet, riflettono “forma e sostanza” dell’attenzione che l’Azienda riserva a quanti scelgono la valle come meta di vacanza. Ladin Style for the APT It is a characteristic way to welcome our guests, telling the history of our territory. Val di Fassa Tourist Board showcases its newest uniform, which is once again in Ladin style, launching it for the summer season. Thenceforth the Tourist Board’s staff will wear this smart garment, which is new in style but recalls in line the previous one, depicting a team that believes in the tradition and values of the Ladin people and welcome its guest with warm hospitality. For the third year the close partnership with the “Luis Trenker” – fashion house from South Tyrol – has been reaffirmed. The two stylish outfits, in the shades of black or grey, are brightened by the brilliant finishing of the borders: jacket, waistcoat, shirt, belt and foulard blend the softness with the quality of woven, and could be matched with jeans, trousers or a classic skirt. Trentino 2013 Winter Universiade 26ª Winter Universiade: atleti in gara in Val di Fassa Dall’11 al 21 dicembre, la valle è tra le località del Trentino che ospitano competizioni, atleti e tifosi dell’importante manifestazione che coinvolge 2500 partecipanti di 50 Paesi L a prossima stagione invernale della Val di Fassa s’inaugura con uno degli eventi sportivi più importanti al mondo: la 26ª Winter Universiade. La manifestazione si svolge in Trentino, dall’11 al 21 dicembre, e la Val di Fassa è con Trento, Pergine, Baselga di Pinè e Val di Fiemme, una delle località dove si tengono alcune gare dei 6 sport obbligatori: sci alpino e nordico, biathlon, hockey e pattinaggio su ghiaccio, curling e snowboard. In particolare, Fassa ospita 8 sfide di sci alpino e precisamente: le competizioni, maschili e femminili, di discesa libera e superG sulle piste “Nuova Cima Uomo” e “Le Coste” di Passo San Pellegrino, e di slalom speciale e gigante allo Skistadium Aloch di Pozza. Inoltre, al palaghiaccio G. Scola di Alba di Canazei si disputano più di 20 partite di hockey, nonché la finale il 21 dicembre, cui segue la spettacolare cerimonia di chiusura dell’Universiade. Dei 2500 partecipanti all’evento, provenienti da 50 Nazioni, più di 600 tra atleti, allenatori e staff tecnici risiederanno in quei giorni in Val di Fassa. L’Universiade, l’evento sportivo (a cadenza biennale) di maggior rilievo dopo i Giochi Olimpici, rappresenta un’occasione eccezionale anche d’incontro e scambio culturale. Non solo, un entusiasmante avvio della stagione bianca fassana, caratterizzata dal più sano divertimento sulla neve, dal benessere a contatto con la natura, dalla peculiarità delle antiche tradizioni ladine e da un calendario di eventi che rendono frizzante l’inverno. As other areas in Trentino, Val di Fassa hosts from 11 to 21 December competitions, athletes and supporters of the University Games 2013, involving 2500 participants from 50 countries. Val di Fassa is the selected location where alpine skiing competitions (both men and women) take place: downhill and Super G on the slopes “Nuova Cima Uomo” and “Le Coste” at San Pellegrino Pass; Giant Slalom and Slalom on the slope Ski Stadium Aloch in Pozza di Fassa. Furthermore, the Stadio G. Scola in Alba di Canazei holds more than 20 men’s ice hockey games, the final game and the closing ceremony of the 26th edition of Universiade. Anteprima inverno 2013-2014 Preview for winter 6 dicembre 2013 6 gennaio 2014 Da San Nicolò, a Natale, all’Epifania Qui, l’atmosfera delle feste è speciale. Da non perdere: prime sciate, graziosi mercatini natalizi, presepi all’aperto, calore e tradizioni 6 December 2013 6 January 2014 From St. Nicholas to Christmas and Epiphany The enchanting atmosphere of the Festive Season. Not to be missed: first ski outings, typical Christmas markets, open-air cribs and special local tradition 17 gennaio - 4 marzo 2014 21 febbraio 2014 marzo 2014 Tutta l’allegria del carnevale ladino Sellaronda Skimarathon A tavola con la Fata delle Dolomiti Scopri le sue maschere uniche in tutto l’arco alpino 17 January - 4 March 2014 Ladin Carnival Discover the uniqueness of Ladin masks 26 gennaio 2014 41ª Marcialonga di Fiemme Fassa Parte e arriva a Canazei la gara di sci alpinismo più famosa delle Dolomiti 21 February 2014 march 2014 Sellaronda Skimarathon Starts and arrives in Canazei the most famous ski mountaineering race of the Dolomites Vivi La gran fondo più amata d’Italia marzo 2014 26 January 2014 La più divertente manifestazione di telemark e freeride 41st Fiemme and Fassa Marcialonga The best beloved countryskiing competition in Italy Assaggia le prelibatezze degli chef di Ristora Moena in una raffinata settimana gastronomica A tavola con la Fata delle Dolomiti Taste the delicacies of Ristora Moena’s chefs in a polished Ladin gastronomic week Scufoneda march 2014 Scufoneda The most amazing telemark and freeride week 70 FASSA NEWS ESTATE 2013