Skyrunning, il fenomeno dell’estate
Skyrunning, the summer phenomenon
La prima volta del Tour de Pologne al Passo Pordoi
Tour de Pologne for the first time on the Pordoi Pass
Vinicio Capossela: un nuovo giorno di musica e parole
Vinicio Capossela: a new day with music and words
DOLOMITES
ESTATE/SUMMER 2013 N.34 - ANNO/YEAR 18
CENTRO ESCURSIONI
CATINACCIO/ROSENGARTEN
Un viaggio in mezzo
alla natura
CENTRO ESCURSIONI
MONZONI COSTABELLA
Ciampedie, il “Campo di Dio”, una balconata
panoramica sulle Dolomiti a pochi minuti dal
fondovalle. È la porta d’ingresso al Gruppo del
Catinaccio-Rosengarten, patrimonio naturale
UNESCO, raggiungibile con la funivia da Vigo
di Fassa o con le seggiovie da Pera di Fassa.
Da qui, 6 rifugi a pochi metri dagli impianti
e molti altri lungo i sentieri, passeggiate ed
escursioni di ogni difficoltà, parco giochi con
custodia bimbi, percorsi tematici (Sentiero
della Foresta, Sentiero delle Leggende).
La seggiovia Costabella porta in un territorio ricco di storia
e natura. Le creste di Costabella e dei Monzoni durante la
Ia Guerra Mondiale (1915-1918), furono teatro di battaglie
d’alta quota fra l’esercito italiano e austriaco. Le testimonianze della presenza dei due eserciti sono numerose e ben
con-servate. È un territorio prezioso anche per la natura:
i Monzoni sono stati definiti il museo geologico e
mineralogico più interessante d’Europa ed è ricca
la presenza di marmotte, camosci e stambecchi.
Alcuni percorsi: Costabella-Passo delle Selle (facile), Alta Via Bepi Zac (via attrezzata), Alta Via
Federspiel (via attrezzata), Costabella-Fuchiade
(facile).
NOVITÀ ESTATE 2013:
Moena / Passo San Pellegrino / Seggiovia Costabella
Località “Ta Val” (Canazei)
Un museo a cielo aperto
> tutti i giovedì, dal 27/06 al 05/09,
escursione naturalistica accompagnata
(9.30-11.30);
> tutti i martedì e venerdì, dal 02/07 al
03/09, escursione di nordic walking
con guida (9.45-11.45).
Le escursioni partono dal Ciampedie e sono gratuite, salvo il
trasporto con gli impianti a
fune.
INFO IMPIANTI ED ESCURSIONI:
Catinaccio Impianti a Fune S.p.A.
Vigo di Fassa
Tel. 0462 763242
www.catinacciodolomiti.it
Dear friends,
è un piacere ritrovarci tra queste pagine. Fassa News è uno
spaccato della valle che avete scelto come meta del vostro
soggiorno. Uno specchio di carta, parole e immagini di quei
paesaggi, quelle persone e quelle esperienze straordinarie che
potete vivere con pienezza di emozioni. Ma questa rivista è
anche un’ottima compagna di viaggio per conoscere le novità
sulle attività all’aria aperta, lo sport e il tempo libero della
valle, con tante proposte e suggerimenti. Non mancano le storie e gli approfondimenti che mostrano gli aspetti più genuini
di questa terra, nonché il portfolio con le immagini degli ospiti
più “social”.
In fondo al magazine, ricordate di staccare e portare con voi
“Fassa News. Food & Drink - Shopping & Services”, la pratica
pubblicazione con tutte le proposte gastronomiche, i negozi e
i servizi di qualità offerti dai nostri associati.
Buona lettura e buone vacanze!
It’s a pleasure to meet you again through these pages. The
Fassa News is an integral part of the valley you chose as your
holiday destination. It is indeed a mirror made of papers,
words and pictures of the landscape, people and the intriguing adventures you can experience. This magazine is also an
excellent travel buddy, as it highlights the news concerning
local open-air events, sports and free time, along with lots of
suggestions. Of course it will also feature stories and interesting information about the valley, as well as the portfolio with
the shots of our “very social” guests.
At the end of the magazine you will find the pocket guide
“Fassa News. Food & Drink - Shopping & Services” that details
all the best of gastronomy, shops and services provided by our
associates: remember to tear it off and carry it with you!
Enjoy reading and have a great holiday!
Elisa Salvi
FASSA NEWS - n. 34 anno/Year 18 - Estate/Summer 2013
APERTURA SEGGIOVIA
dal 23/06 al 08/09/2013
Info: Catinaccio Impianti a Fune S.p.A.
tel. 0462.573016 / 0462.763242
www.catinacciodolomiti.it
progetto: areagrafica.tn.it
APERTURA IMPIANTI:
Funivia Vigo-Ciampedie
dal 09/06 al 06/10/2013
Seggiovie da Pera di Fassa
dal 23/06 al 15/09/2013
Cari amici,
Direttore responsabile: Elisa Salvi
Registrazione: Tribunale di Trento n. 915/R.S. del 3-7-1996
Copie distribuite: 20.000
Editrice: Azienda per il Turismo della Val di Fassa scarl
Strèda Roma 36 - 38032 Canazei (TN)
Stampa: Longo AG-Spa, Bolzano (BZ)
Redazione: Azienda per il Turismo della Val di Fassa
38032 Canazei (TN) • Tel. 0462.609600 • Fax 0462.602502
E-mail: [email protected]
Hanno collaborato al magazine: Andrea Selva, Enrico Maria Corno,
Valentina Redolfi, Francesco Mazzel, Giusy Vian; all’inserto: Paola
Ferretti; traduzioni: Arianna Garbin
Grafica e impaginazione:
NEWS ESTATE
Area GrafiFASSA
ca - Cavalese
TN2013
- T. 0462.230018
- areagrafica.tn.it
3
Foto di copertina: Ralf Brunel
Contributi fotografici: Archivio Fotografico Apt Val di Fassa (N. Angeli,
B. Baldantoni, G. Baldantoni, R. Bernard, P. Boso, L. Borella, R. Brunel,
A. Campanile, L. Cantele, E. Ciabatti, F. Damin, D. Delalio, R. Grammatica, A.M. Minotto, M. Montibeller, F. Modica, A. Pico, L. Pierluigi, A.
Sgrò, W. Turcato) Archivio A. C. Fiorentina, Archivio Vinicio Capossela,
Archivio Dolomites Skyrace, Archivio Golf Club Carezza, Archivio Museo
Ladin de Fascia, Archivio Sella Ronda Bike Day, Archivio Sitc, Archivio
Soccorso Alpino Alta Val di Fassa, F. Berger, A. Brunel, T. Davarda, Foto
Bruno Moena, Fototeca Trentino Sviluppo - M. Simonini e R. Kiaulehn, V.
Redolfi, E. Salvi, A. Selva.
È vietata la riproduzione di tutte le immagini, dei testi e delle pubblicità del Fassa News.
QUESTO NUMERO È STATO CHIUSO IN REDAZIONE IL GIORNO 5 GIUGNO 2013
30.7
PROGRAMMA CONCERTI...
MARTEDÌ
MARTEDÌ
MARTEDÌ
20.8
27.8
3.9
ORE 14.00
ORE 14.00
ORE 14.00
PIERGIORGIO
CINELLI
PATRIZIA
LAQUIDARA
CRISTINA
RENZETTI
ALAN
FARRINGTON
MARTEDÌ
ORE 14.00
country-pop
Piergiorgio Cinelli
voce e chitarra
Giovanni Rovati chitarra
Michele Belleri basso
www.piercinelli.it
pop d’autore
Patrizia Laquidara voce
Giancarlo Bianchetti chitarra
Davide Garattoni basso
www.patrizialaquidara.it
musica brasiliana
Cristina Renzetti voce
Pasquale Mirra vibrafono
Davide Garattoni basso
www.cristinarenzetti.com
pop/rock
Alan Farrington
voce e chitarra
Fiorenzo Delegà basso
Cesare Valbusa batteria
www.alanfarrington.it
In caso di maltempo i concerti si terranno alle ore 17.00 presso il centro acquatico “Dòlaondes” Canazei
...E INOLTRE
PANORAMA
SENTIERO NATURALISTICO
GASTRONOMIA
MARTEDÌ L’ORTO BOTANICO PER BAMBINI
GIOVEDÌ VISITA GUIDATA
Rifugio Tobià del Giagher
Tel. e fax 0462 602385
[email protected]
Rifugio Ciampac
Tel. 0462 600060
[email protected]
Baita Valeruz
Cell. 337 283498
PARCO GIOCHI
GEOLOGIA
VENERDÌ GIOCO DEL BURRO
MARTEDÌ
ESCURSIONE GEOLOGICA
38030 Alba di Canazei
Strèda de Contrin, 17
Tel. partenza funivia
0462 601206
2013
Contents
Sommario
CIAMPAC SUMMER FESTIVAL
foto: Robert Bernard - photorobert.it - illustrazioni: Manuel Riz - progetto: areagrafica.tn.it
SCOPRI QUANTE
COSE PUOI FARE
AL CIAMPAC!
6
Un’estate di sport e cultura
A summer of sports and culture
36
“I Suoni” in rassegna
“The Sounds” in review
10
Il Dolomiti Lagorai Bike ha il suo Grand Tour
The Dolomiti Lagorai Bike has its own Grand Tour
40
Vinicio Capossela e Psarantonis all’Alba del Vajolet
Vinicio Capossela and Psarantonis at Vajolet’s sunrise
12
Grande ciclismo sul Pordoi, arrivano i polacchi
The great cycling on Pordoi, here come the Poles
42
Annarosa, la maestra della banda
Annarosa, the band conductor
16
La Funivia del Sass Pordoi spegne 50 candeline
Sass Pordoi cableway blows out fifty candles
44
Quel libretto da piccolo alpinista
The little book for the little mountaineer
19
Di corsa in montagna
Running up to the mountain
47
Dòlaondes, dove l’acqua prende forma
Dòlaondes shapes water
22
Tra le pagine del Soccorso Alpino Alta Fassa
Through the pages of Alta Fassa Alpine Rescue
48
Giochiamo a Golf
Let’s play golf
26
La valle negli scatti di dieci “amici”
Ten friends’ pics of Val di Fassa
50
La Fiorentina ancora in Val di Fassa
The Fiorentina again in Val di Fassa
32
Quelle dimore dipinte
Those painted houses
52
Storie di fieno
Stories about hay
56
Dove volano le api
Where the bees fly
60
Peter, il giovane casaro
Peter, the young dairyman
63
“L Malghier”, il nuovo museo
“L Malghier”, the new museum
64
Canederli, che delizia
Knodel, what a delicacy!
69
Il nuovo look dell’Apt
A new look for the Val di Fassa Tourist Board
64
L’Universiade 2013 lancia l’inverno fassano
The Universiade launches Val di Fassa’s winter
QUESTA PAGINA È ARRICCHITA DI CONTENUTI
DIGITALI DALLA RIVISTA SFOGLIABILE AL
VIDEO DELLA VAL DI FASSA!
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L’agenda degli eventi sportivi
Südtirol
Sellaronda Hero
Sella Ronda
Bike Day
Mtb Race
Cycling Day
22 giugno - Passi Sella,
Pordoi, Duron, Gardena e
Campolongo
Gli ironman delle ruote grasse
si sfidano nella quarta edizione
della gara più dura dell’estate.
E sono 3013 gli appassionati di
Mtb (1000 in più del 2012), provenienti da 30 Nazioni, a dare
il massimo nei due tracciati attorno al Sella che hanno subito
qualche piccolo cambiamento.
In vista dei Mondiali Marathon
che la Hero ospiterà nel 2015,
l’itinerario “corto” è stato adattato ai requisiti UCI: misura infatti 62 km con 3300 m di dislivello, mentre il “lungo” resta di
84 km e 4300 m di dislivello. Si
parte alle 7.20 da Selva Gardena, passaggio per Passo Pordoi,
Canazei e Campitello. La Hero è
8ª tappa del circuito UCI Marathon World Series 2013.
www.sellarondahero.com
23 giugno - Passi Sella,
Pordoi, Gardena e Campolongo
Chi ama pedalare non può perdere questa fantastica biciclettata per ciclisti di tutte le età
e ogni tipo di allenamento. Il
panoramico happening delle
due ruote convince, ogni anno,
migliaia di appassionati che
non solo amano il giro che parte da Canazei, e pure dalle altre
vallate dolomitiche attorno al
massiccio del Sella attraverso i
mitici quattro passi vietati alle
auto (ore 8.30-15.30), ma anche
il clima di festa che caratterizza la manifestazione. Nessun
record da battere, al Bike Day si
fa solo il pieno di soddisfazioni.
www.sellarondabikeday.com
Val di Fassa
Running
Running Race
23 - 28 giugno - Val di Fassa
È nato una quindicina d’anni fa
ed è diventato davvero “grande”
il giro podistico a tappe della Val
di Fassa. Cinque frazioni per oltre 60 km lungo strade forestali
e sentieri in quota. Da Alba di
Canazei passando, nelle diverse
frazioni, per Campitello, Val Duron, Campestin, Pozza e Soraga si
giunge all’impegnativo finale da
Moena all’Alpe Lusia (1000 m di
dislivello in 12 km). La manifestazione, per la sua ambientazione piacevole, gli eventi di contorno e la possibilità di partecipare
all’intero giro come alle singole
frazioni, è amato sia da esponen-
Calendar of sport events
ti internazionali della disciplina,
sia dagli appassionati.
www.valdifassarunning.it
nando anche nella provincia di
Bolzano.
www.marcialonga.it
Vertical Kilometer
“Maratona dles
Dolomites”
superando un difficile percorso di
22 km di lunghezza e 1702 m di
dislivello. I primi sono attesi, tra
gli applausi, all’arrivo solo dopo
poco più di due ore dallo start.
www.dolomiteskyrace.com
Campionato Europeo
European Championship
Cycling Race
30 giugno - Passi Pordoi,
Sella, Gardena e Campolongo
L’”Armonia” è il tema, davvero indovinato, dell’edizione 2013 della
maratona più ambita dell’arco dolomitico. Tanto che da anni i partecipanti si iscrivono a novembre
e non superano mai quota 9 mila
(di cui 5 mila estratti a sorte).
La partenza per questi fortunati ciclisti è da La Villa in Badia
(ore 6.30), dopodiché possono
dividersi in tre percorsi: “lungo”
138 km e un dislivello di 4190 m,
“medio” 106 km e 3090 m di dislivello e “corto” 55 km e dislivello
di 1780 m. La manifestazione, seguita in diretta tv su Rai 3, rappresenta anche un’occasione per
parlare di Dolomiti e ambiente.
www.maratona.it
Marcialonga Cycling
Cycling Race
7 luglio - Moena
Gambe pronte a scattare sui pedali per l’appuntamento sportivo
di rilievo. La versione in bici della Marcialonga quest’anno propone addirittura due tracciati:
116 km e 2352 metri di dislivello
per il granfondo e 66 km con 750
metri di dislivello per il medio.
Partendo da Predazzo, tante salite tra cui al Passo Costalunga.
Un’avventura sulle due ruote per
scoprire Fassa, Fiemme, sconfi
19 luglio - Alba di Canazei
Correre un chilometro su un tracciato di montagna tutto in salita
non è certo da tutti. E sono, infatti, degli autentici fuoriclasse
dello skyrunning i partecipanti
a questo Vertical che assegna
anche il titolo europeo della disciplina. I corridori partono da
Alba (località Ciasates ore 10 e
30) e, senza risparmiare fatica
e sudore, tentano di arrivare sul
traguardo della Crepa Neigra nel
minor tempo possibile. È sempre
forte tra gli skyrunners il desiderio di migliorare i record stabiliti
in passato sull’itinerario di 2,1
km, con pendenze medie del 50%
e tratti al 70%.
www.dolomiteskyrace.com
Dolomites Skyrace
Campionato Europeo
European Championship
21 luglio - Canazei
Più determinati che mai ad aggiudicarsi il titolo di campione
europeo della specialità. Così
partono dal centro di Canazei
(ore 8.30), tra una folla che tifa
per i suoi beniamini e non solo,
i più forti “corridori del cielo”
del panorama internazionale. Gli
atleti in gara devono raggiungere
il Passo Pordoi (2239 m) e il Piz
Boè (3150 m) per poi ritornare
sul traguardo nel cuore del paese,
FASSA NEWS ESTATE 2013
Tour de Pologne
2ª tappa
Cycling Tour
28 luglio - Passo Pordoi
L’arrivo di tappa, ai 2239 m di
Passo Pordoi, è mitico e vale la
prima “trasferta” del Tour de Pologne. La 70ª edizione della corsa ciclistica polacca, quest’anno,
prende il via dal Trentino e vede
il suo clou proprio nella seconda
frazione che parte da Marilleva
e, dopo 206 km, giunge al valico
fassano. Lungo i 13 km di rampe
e tornanti, che da Canazei portano al passo, si consumano i momenti salienti della gara che vede
impegnati tanti big del ciclismo
internazionale a conquistare la
testa della classifica di questo
prestigioso tour. La tappa è ripresa in diretta dai principali canali
europei di sport.
www.fassa.com
Torneo di Tennis
Tennis Cup
7-18 agosto - Moena
La Fata delle Dolomiti è teatro di
indimenticabili set per i tennisti
in gara al “Trofeo Cassa Rurale Val
di Fassa e Agordino”. Tanti giocatori (di diverse categorie) animano un torneo in crescita di anno
in anno, tanto che il pubblico può
FASSA NEWS ESTATE 2013
assistere a una media di 15 partite al giorno sui campi del centro
sportivo Navalge.
www.fassa.com
“Set Mases”
Running race
11 agosto - Soraga
Marcia non competitiva dalla lunga storia, tanto che quest’anno
festeggia 39 edizioni. Longevità
che è sinonimo di successo della manifestazione che conduce i
partecipanti attraverso i luoghi
d’insediamento dei sette masi
originari del paese.
www.fassa.com
Marcialonga
Running
Running race
1 settembre - Moena
Una corsa appassionante giunta
all’undicesima edizione quella che parte dal cuore di Moena
(ore 9.30) e si sviluppa, per 25,50
km, fino al centro di Cavalese, in
Fiemme. L’itinerario corrisponde per gran parte a quello della
“Marcialonga di Fiemme e Fassa”,
classica internazionale del fondo.
E, come la sfida degli sciatori,
quella dei corridori richiama ogni
anno un numero sempre crescente di esponenti del podismo professionale ed amatoriale.
www.marcialonga.it
Val di Fassa Bike
Mtb race
8 settembre - Moena
È considerata la competizione di
mountain bike “perfetta”. E, da
tempo, è entrata nell’immaginario collettivo degli appassionati
delle ruote grasse per quella seducente quanto insidiosa ascensione che porta da Moena all’Alpe
Lusia, tra impareggiabili scenari
dolomitici. Sono migliaia, anche
quest’anno, i bikers che si misurano lungo i tracciati di Marathon
(64 km), Classic (49 Km) e Short
(31 km). Tre percorsi, dalla difficoltà e dalla lunghezza differenti, per una festa dello sport che
coinvolge anche i giovanissimi.
Il 7 settembre su un tracciato a
misura di ragazzi si svolge la “Val
di Fassa Bike Boys”.
www.valdifassabike.it
Sellaronda Trail
Running
Running race
14 settembre - Canazei
e passi dolomitici
Una competizione che mette alla
prova anche chi è abituato a macinare chilometri di corsa in montagna. Gli atleti partono da Canazei (ore 7) e in un tempo massimo
di 11 ore devono completare il
percorso attorno al massiccio del
Sella, passi dolomitici compresi,
che si sviluppa lungo 53,9 km e
un dislivello di 3486 m. Il pubblico, sul traguardo di Canazei,
attende i corridori per applaudire
resistenza, forza e abilità fuori
dal comune.
www.sellarondatrailrunning.com
Eco Dolomites
Sellaronda Bike Day
Cycling day
15 settembre - Passi Sella,
Pordoi, Gardena e Campolongo
Ancora un’occasione per godersi
una pedalata tra i Passi Sella,
Pordoi, Gardena e Campolongo.
Il secondo appuntamento dell’estate che vede regine le bici
sui nastri d’asfalto, privi di traffico automobilistico (ore 8.30 15.30), attorno al massiccio del
Sella è anche un inno alla mobilità alternativa. Infatti, non solo
il Bike Day, ma anche tante altre
iniziative che incentivano l’uso
di mezzi di trasporto “amici”
dell’ambiente, caratterizzano il
“Week End Eco Dolomites”.
www.sellarondabikeday.com
L’agenda degli eventi culturali
“Sègra de Sèn Vile”
“Te anter i Tobiè”
Folk festival
Among de haybarns
26 - 30 giugno - Moena
Con cinque giorni di festa, che
iniziano proprio nella ricorrenza del patrono moenese San Vigilio, s’inaugura l’estate fassana
ricca di appuntamenti dedicati
a folclore e tradizione. Fitto il
programma della manifestazione, come sempre organizzata
dalla Banda Comunale di Moena,
che dà grande spazio alla musica, con tanti gruppi ospiti, ma
pure alla gastronomia locale.
Domenica, poi, da non lasciarsi
sfuggire la sfilata di gruppi folk
valligiani per le vie del paese e
il successivo concerto.
www.fassa.com
I Suoni delle
Dolomiti
Arts festival “Sounds
of the Dolomites”
29 giugno - 30 agosto
Val di Fassa
Sui suoi incantevoli palcoscenici naturali s’inaugura e si
conclude, anche quest’anno, la
rassegna artistica più famosa
del Trentino. La Val di Fassa ha
un ruolo di primo piano ne “I
Suoni delle Dolomiti”, festival
che unisce eccellenze musicali,
letterarie e teatrali alla magnificenza delle vette Patrimonio
Unesco. Sono otto i prestigiosi appuntamenti fassani con
talenti di fama internazionale
come Nina Zilli, in concerto in
Val Salei il 29 giugno, e Neri
Marcorè, Fiorella Mannoia e
Luca Barbarossa, in spettacolo
nel verde anfiteatro di Fuciade
il 30 agosto.
www.isuonidelledolomiti.it
5-7 luglio - Canazei
Ogni anno è un successo questa festa che celebra la cultura
contadina di un tempo, rappresentata dai “tobiè”, strutture di
legno e muratura dove trovavano ricovero il fieno ma anche
gli animali. Nel cuore di Canazei, nelle vie che si dipanano
attorno alla chiesa di San Floriano, prendono vita così i vecchi fienili che ospitano antichi
mestieri, allestimenti artistici
e tradizioni, in parte, ancora
vive, in parte, trasformate dalla
modernità. Il tutto è condito da
stand che propongono gustosi
piatti tipici e dalle note allegre
di band e gruppi folk.
www.fassa.com
Calendar of cultural events
Il Banchetto di Re
Laurino
King Laurin’s Banquet
16 luglio e 27 agosto - Vigo
Quando i raggi del sole infiammano il “Rosengarten” è il momento
di salire (con la funivia aperta
per l’occasione) al Ciampedìe, panoramica conca a quota 2000 m.
E, mentre si ammira il tramonto
che sfuma nella notte rischiarata da luna e stelle, si segue un
gustoso percorso che conduce ai
cinque rifugi della località, dove
si assaggiano prelibatezze della
cucina ladina, accompagnate da
specialità della Strada del Vino e
dei Sapori del Trentino.
www.entornvich.it
“Entorn Vich”
Ciampac & Buffaure
Summer Festival
All around Vigo
Music festival
9 e 23 luglio
e 6 e 20 agosto - Vigo
Quattro serate appetitose per un
viaggio alla scoperta dei sapori, ma pure dei saperi, di Fassa.
Vigo, per secoli centro politico e
culturale della valle, offre un autentico assaggio delle peculiarità
dei mestieri, delle arti e delle
specialità della cucina locale. Il
panorama enogastronomico, allietato da buona musica, supera
i confini valligiani per abbracciare quelli provinciali grazie alla
collaborazione con la Strada del
Vino e dei Sapori del Trentino.
www.entornvich.it
30 luglio - 3 settembre
Val di Fassa
Le note pop, rock, jazz, country e
di altri generi musicali si espandono nelle splendide conche del
Ciampac, sopra Alba di Canazei, e
del Buffaure, sopra Pozza. Dopo
il successo delle edizioni precedenti torna la rassegna musicale
che, ogni martedì, dà appuntamento in quota con sei concerti
di artisti di talento. Panorami ed
emozioni garantite.
www.fassa.com
“Festa Ta Mont”
“A Pe Ta Mont”
Folk festival
in Val San Nicolò
A walk along the
Fuciade hollow
2 - 4 agosto - Pozza
La splendida Val San Nicolò è
la cornice ideale di leggende e
racconti ladini tema principe di
questa festa. Dal venerdì alla
domenica si susseguono spettacoli teatrali all’aperto (anche in
lingua ladina), esibizioni di cantastorie e musicisti che portano,
attraverso note e narrazione, in
un’atmosfera affascinante quanto antica. Tra rappresentazioni
e tanti giochi per bambini, gli
stand sfornano manicaretti che
lasciano in bocca il sapore genuino della valle.
www.festatamont.it
Festa di Turchia
Fest in Turchia
9 - 11 agosto - Moena
Il rione moenese dedica un fine
settimana all’origine leggendaria
del suo nome esotico, ovvero a
quel turco, in fuga dopo l’assedio
ottomano di Vienna del 1663, che
a Moena trovò cure e accoglienza,
tanto da non abbandonarla più.
Così per più di due giorni sultano, odalische e uomini armati di
scimitarra sono i protagonisti
dell’evento assieme a un perfetto mix di tradizioni locali, specie
culinarie. Non è affatto strano
perciò gustare kebab accompagnato dai canederli.
www.gropdeturchia.com
FASSA NEWS ESTATE 2013
18 agosto - Fuciade/Soraga
La vita d’alpeggio, con le sue attività più caratteristiche, dall’allevamento, allo sfalcio, alla caseificazione s’incontrano nella conca
di Fuciade, che si raggiunge con
una piacevole passeggiata da Passo San Pellegrino.
Oltre ad assistere a dimostrazioni
di antichi mestieri e concerti di
cori, s’intraprende un tour di fienile in fienile per assaggiare pietanze tipiche. Non solo, si possono assaporare (su prenotazione)
le golose proposte del “Gourmet
d’alta quota”, preparate da un
pool di chef di Soraga e servite su
tavole imbandite con grande raffinatezza sul tappeto erboso.
www.fassa.com
Alla scoperta del
“Cher de Fasha”
“Gran Festa da
d’Istà”
The great summer fest
5 - 8 settembre - Canazei
Da giovedì a domenica i ladini si
ritrovano in Val di Fassa per celebrare la loro cultura. Un raduno
caratterizzato da un fitto calendario di esibizioni di band folk,
buon cibo e tanta allegria. L’apice
della festa si raggiunge la domenica pomeriggio con la sfilata delle bande e dei gruppi provenienti
da tutta la valle e dai territori
ladini limitrofi: centinaia di persone con addosso i “guanc” (abiti
tradizionali) più eleganti attraversano il centro del paese tra ali
di folla che applade. Al termine
della parata i gruppi bandistici
presenti si esibiscono all’unisono,
sui prati di Pian de Pareda, in un
coreografico “concertone”.
www.granfesta.com
Autumn flavours
8 - 15 settembre - Moena
Gli amanti della buona cucina
trovano sempre soddisfazione in
questa rinomata rassegna, organizzata dagli chef dei ristoranti
Malga Panna, Tyrol, Foresta e
Fuchiade. I maghi dei fornelli
conquistano tutti i palati con
piatti dal gusto e dai colori caldi
e seducenti, tipici della stagione alle porte, interpretando con
sapienza ricette della tradizione
ladina.
www.fassa.com
Dal bosco al piatto:
gastronomia e
tradizioni a Soraga
From the wood to the
dish: gastronomy and
traditions in Soraga
19-22 settembre - Soraga
Le distese boschive di Fassa e i
loro prodotti più preziosi, i funghi, sono i protagonisti di questa
settimana a tema, novità di fine
estate. Con divertenti escursioni
nel territorio in compagnia di
esperti, mostre micologiche e saporiti menù si conoscono le varie
specie e, soprattutto, se ne assaporano le diversità nel piatto.
www.fassa.com
Discover “Cher de
Fasha” cheese
18 - 25 agosto - Val di Fassa
Una settimana dedicata al “Cher
de Fasha”, il formaggio di punta
del Caseificio Sociale Val di Fassa. In programma: menù dedicati, aperitivi, visite guidate nelle
sale di produzione casearia, degustazioni, laboratori e incontri
a tema.
www.fassa.com
FASSA NEWS ESTATE 2013
Sapori d’autunno
Simposio Top Wine
2950
Wine tasting
12 ottobre - Sass Pordoi
Acquista note frizzanti l’eccezionale degustazione a quota 2950
in occasione dei 50 anni, compiuti ad aprile 2013, dalla funivia
del Sass Pordoi che certo merita
tante bollicine. Ma al di là della
ricorrenza, sulla Terrazza delle
Dolomiti del Rifugio Maria (raggiungibile da Passo Pordoi con
l’impianto) si assaggiano i migliori vini delle cantine del Trentino
accompagnati da prodotti tipici della gastronomia locale. Un
incontro singolare non solo per
esperti ma anche per tanti appassionati del nettare di bacco.
www.canazei.org
SunS
Music festival
9 novembre - Moena
La selezione per il festival della
canzone in lingua minoritaria,
dell’area alpino-italiana, si svolge
in Val di Fassa. Al Teatro Navalge
in scena il concerto in cui vengono selezionati due artisti che
vanno alla finale dell’8 dicembre
in Corsica.
www.fassa.com
Qui il “Grand Tour”
è su due ruote
S’inaugura quest’estate all’interno del Dolomiti Lagorai Bike
il nuovo circuito mtb, di circa 350 km in 6 tappe,
da percorrere in doppio senso di marcia
R
iporta alla mente, nel nome, l’itinerario cultural-avventuroso dei viaggiatori dell’Ottocento il circuito per
bikers inaugurato ufficialmente con
l’arrivo della bella stagione. E il “Dolomiti Lagorai Bike Grand Tour”, con le dovute
proporzioni, riserva pure tutto il fascino della
scoperta del viaggio di un tempo, sicuramente
per il suo sviluppo, per lo più su sentieri e strade sterrate, al cospetto delle leggendarie vette
della Val di Fassa ma pure di quelle di Fiemme,
Primiero e dei laghi balneabili della Valsugana.
Il neonato anello propone sei tappe nei sensi di
marcia orario e antiorario, che rispettivamente
hanno una lunghezza di 320 e 353 km. Il giro
completo si effettua pedalando circa 50-60 km
al giorno, per una media quotidiana di 6 ore
in sella, con dislivelli che variano tra i 460 e i
2330 m a frazione.
Il Grand Tour si può pedalare da primavera al
tardo autunno, ma il periodo ideale è da metà
giugno a metà settembre quando, grazie agli
impianti di risalita che consentono il trasporto
delle bici, si possono affrontare le diverse tappe diminuendone il dislivello. Un bel vantaggio
per i meno allenati e per tutti coloro che amano non solo i percorsi impegnativi e i “single
trail” ma anche la bellezza del panorama da cui
prendono carica e vigore, nonché la possibilità
di organizzare a proprio piacere gli itinerari. Se
tutti e sei i percorsi del Grand Tour risultano
troppo impegnativi, nulla vieta infatti di selezionarne alcuni, individuandoli sulla mappa
cartacea o valutando le schede di ciascuno nel
sito www.dolomitilagoraibike.it. E se la scelta
dovesse ricadere solo su uno, il consiglio è di
optare per il più affascinante, quello che s’insinua tra il fondovalle e le alture della Val di
Fassa (ovvero la tappa n. 3 del giro orario): 51,7
km con partenza e arrivo a Moena, attraverso
Buffaure, Ciampac, Canazei, Mazzin, Moncion,
Gardeccia, Ciampedìe, Vallonga, Tamion e Soraga (anche con l’ausilio degli impianti).
Nel “comprensorio ciclistico” Dolomiti Lagorai
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FASSA NEWS ESTATE 2013
Bike si trovano, complessivamente, 1200 km di
sentieri che conducono oltre i 2000 m di quota tra le montagne fassane, i paesaggi selvaggi
della catena del Lagorai e le oasi naturali del
Parco di Paneveggio Pale di San Martino e del
Monte Corno. All’interno degli ampi confini del
“Dolomiti Lagorai Bike”, nato grazie alla collaborazione tra le Apt dei vari ambiti coinvolti,
sono stati individuati una quarantina di favolosi tracciati dedicati alla mountain bike, di cui
ben 14 sono in Fassa.
I percorsi si esplorano con l’aiuto di una mappa
che ne fornisce la descrizione con indicazioni
essenziali su difficoltà, lunghezza, dislivello,
punti di ristoro e possibili collegamenti con i
tracciati delle località limitrofe. Gli itinerari,
oltre che sulla cartina, si trovano pure nel sito
che fornisce dati tecnici, mappe interattive,
immagini, descrizioni e tracce GPS (scaricabili
gratuitamente).
Ride the “Grand Tour”
Reminiscent of the cultural adventure experienced by travellers
in the 19th century, the new MTB circuit- the “Dolomiti Lagorai
Bike Tour”- is like taking a trip back in time.
And the setting has a lot to do with it: surrounded not only by
the legendary Dolomites peaks of Val di Fassa, Val di Fiemme
and Primiero, but also by the lakes of Valsugana (which are
suitable for swimming).
The circuit is designed to be ridden in 6 legs over 6 days: the
distance is either 320 or 353 km (depending on whether you
FASSA NEWS ESTATE 2013
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tackle it clockwise or anti-clockwise). It is covered by riding
50/60km a day, for a daily average of 6 hours, and an altitude
gap that varies between 460 and 2,330 metres. The ideal riding
season is from mid June to mid September.
In this period lifts facilitate bike carriage, which allows you to
decide how much climbing and descending you do. You can find
details, pictures, descriptions and GPS tracks for the various
itineraries on the official website:
www.dolomitilagoraibike.it (Free download).
Il grande ciclismo
torna sul Pordoi
Il Tour de Pologne cercava salite ed emozioni.
E Moser consigliò le Dolomiti.
Ora, l’appuntamento più atteso è il 28 luglio
sul traguardo a 2239 metri
di Andrea Selva
R
acconta Francesco Moser che gli amici
polacchi cercavano una salita per aumentare le emozioni della loro corsa
nazionale e che lui - stappando una
bottiglia del suo vino dall’etichetta
rosa - propose il passo Pordoi: “Vedrete che lassù si deciderà la classifica”. E così domenica 28
luglio, nel pieno della stagione estiva, il 70° Tour
de Pologne (che per la prima volta nella sua storia
parte dall’estero e per farlo ha scelto il Trentino,
con 2 tappe: Rovereto-Madonna di Campiglio e
Marilleva-Pordoi) arriverà ai piedi delle Dolomiti, dopo una pedalata di quasi 200 chilometri che
pare un’antologia dei panorami più belli dei Monti
Pallidi: prima l’Alpe di Pampeago (sul nuovo percorso asfaltato), quindi il Passo Costalunga, per
concludere la tappa sul Pordoi, lungo i tornanti
tracciati ormai più di cent’anni fa, quando veniva
inaugurata la nuova era del turismo. E ci sarà pure
Vincenzo Nibali che, dopo la vittoria al Giro d’Italia, tornerà ad essere protagonista sulle salite dolomitiche. Non è per la pendenza (tutto sommato
moderata) che il Passo Pordoi è entrato nel cuore
degli appassionati del ciclismo, ma per l’emozione che dà pedalare (e veder pedalare i corridori)
lungo la strada che si snoda tra i pascoli, ad un
passo dalle rocce: 28 tornanti per chi sale da Canazei, 33 per chi sale da Arabba. Tutti segnalati dai
paracarri che riportano anche l’indicazione della
quota: si arriva a 2.239 metri sul livello del mare,
più che sufficiente a rendere questo passo tredici
volte “Cima Coppi”, cioè il passaggio più elevato
del Giro d’Italia.
In questo tempio del ciclismo Fausto Coppi era di
casa: “Quassù respiro alla grande” raccontava, allargando quel serbatoio d’ossigeno che era la sua
cassa toracica. Gli hanno dedicato persino un monumento, ma quando il Giro d’Italia si arrampicò
per la prima volta sotto le rocce bianche del gruppo del Sella il primo corridore a spuntare dall’ultimo tornante fu il rivale Gino Bartali.
Era il 1940 e da allora la corsa rosa è passata sul
Pordoi una quarantina di volte: gioie e dolori. Ad
esempio la gioia di Laurent Fignon che l’8 giugno
del 1984 passò per primo e la sofferenza di Moser
nello stesso giorno perse la maglia rosa (che poi
12
FASSA NEWS ESTATE 2013
riconquistò due giorni dopo trionfando nell’Arena di Verona dove si concludeva l’ultima cronometro). Quel giorno - era un venerdì - il Passo
Pordoi era affollato di tifosi trentini saliti a incitare Francesco Moser, l’idolo di casa. E a spingerlo. Tanto che dovette intervenire la giuria.
Tra la folla, salito con la sua bicicletta da ragazzino, c’era anche Gilberto Simoni, compaesano e parente del campione trentino. Proprio
lui, Simoni, che quasi vent’anni dopo, ancora
una volta sul Pordoi, conquistò la maglia rosa
nell’anno in cui vinse il suo primo Giro d’Italia
(2001). Ecco perché lassù c’è un monumento
anche per lui.
I tifosi - che sul Pordoi si godono lo spettacolo
sdraiati sui prati, meglio che essere in tribuna al Maracanà - non hanno mai dimenticato i
passaggi di Claudio Chiappucci (primo a Cima
Coppi nel 1992) e Miguel Indurain (vincitore
dell’arrivo sul passo l’anno successivo). Da allora sono passati vent’anni, ma chi l’estate scorsa
ha visto Indurain pedalare con il figlio alla “Maratona dles Dolomites” giura che il “navarro”
FASSA NEWS ESTATE 2013
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sale i tornanti del Pordoi ancora con un passo
da campione.
Domenica 28 luglio sarà una grande festa. Ne
sono convinti Moser e l’amico Czeslaw Lang
(corridore del passato, erano i tempi di Moser,
e direttore del Tour de Pologne) che hanno provato il percorso con il ciclista trentino Alessandro Bertolini. «Non avevamo salite, ecco perché
siamo venuti sulle Dolomiti» ha detto Lang, che
nelle scorse edizioni - alla ricerca di qualche
emozione - aveva dovuto organizzare tappe a
circuito, con la stessa salita ripetuta più volte,
sulle “colline” dei Carpazi.
Chi di ciclismo ne capisce sa che in questa tappa italo-polacca sarà l’Alpe di Pampeago a tagliare le gambe ai corridori, ma lo spettacolo
vero sarà nel gran finale: tutti sul Pordoi in una
domenica d’estate ad applaudire i campioni sui
tornanti dove da oltre settant’anni viene scritta
la storia del ciclismo.
APERTURA IMPIANTI: dal 23.06.13 al 15.09.13 • ORARI: mattina 8.30-13.00 pomeriggio 14.00-18.00
info: tel. 0462 5320 • www.skiareaalpelusia.it
The Tour de
Pologne
climbs the
Pordoi
Ciclisti accanto al monumento dedicato a Fausto Coppi al Passo Pordoi
Confortevole Bar Ristorante
con caratteristica stube in legno
per un tipico pasto ladino.
Info: 0462 565219
Francesco Moser, Czeslaw Lang e Alessandro Bertolini vicino alla bici simbolo di Gilberto Simoni
BAR • RISTORANTE • SELF SERVICE
SNACK BAR • AMERICAN BAR
Francesco Moser e Czeslaw Lang con il cartellone
dell’arrivo al Passo Pordoi durante la scorsa edizione del Sella Ronda Bike Day
progetto: areagrafica.tn.it
28 luglio: al Pordoi con bici,
impianti e bus navetta
Il Tour del Pologne arriva sul Pordoi domenica
28 luglio. Una sfida ambiziosa ma anche piuttosto complicata per l’Apt che - come spiega
il direttore Andrea Weiss - sarà impegnata
nell’organizzazione della corsa, con l’obiettivo anche di garantire la possibilità di salire in
quota agli escursionisti.
Il percorso di gara sarà chiuso di primo mattino all’altezza del bivio tra Passo Sella e
Passo Pordoi, ma sarà garantita la possibilità di salire a piedi in quota e in bicicletta.
FASSA NEWS ESTATE 2013
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Inoltre sarà organizzato un servizio di trasporto con partenza da Canazei: si salirà in
cabinovia fino a Pecol e quindi sarà possibile
salire su un bus navetta. «Gli appassionati di
ciclismo - spiega il direttore dell’Apt, Andrea
Weiss - avranno un’occasione in più per salire
il Pordoi in bicicletta con le strade chiuse al
traffico.
Ma per tutti ci sarà la possibilità di godere lo
spettacolo di una competizione ciclistica di
livello internazionale». a. s.
Francesco Moser suggested
his Polish friends to add a
few thrills to their National
Tour, so he proposed that
they climb the Pordoi. “The
Pass will probably decide the
final rank, being the toughest
climb of the Tour”. On Sunday
28th July the seventieth Tour
de Pologne will kick off from
Trentino: the Tour de Pologne
has never previously had a
starting point overseas. The
first leg is Rovereto – Madonna di Campiglio, the second
is Marileva – Pordoi, arriving
in the heart of the Dolomites after almost 200 km of
riding, among some of the
most beautiful surroundings
in the world. The stage is expected to cross the peaks of
Alpe di Pampeago, the Costalunga Pass, and finally at an
altitude of 2,239m, the Pordoi Pass. The Pass has been
the Giro d’Italia’s “Cima Coppi” (highest point) 13 times
previously, and has featured
around forty times before
now in the tour. A large part
of the history of cycling was
written here, by legends such
as Fausto Coppi, Gino Bartali
(1940), Moser, Laurent Fignon
(1984), Claudio Chiappucci,
Miguel Indurian (1992), Gilberto Simoni. Moser and his
friend Czeslaw Lang – once
great professional cycler and
now Director of the Tour de
Pologne - are fully convinced
that on the 28th July there
will be an amazing party.
La funivia del Sass
Pordoi festeggia
50 anni
Aperta nell’aprile del 1963, e ampliata nel 1995,
ha portato 7 milioni e mezzo di passeggeri a quota 2950
ad ammirare le Dolomiti
di Elisa Salvi
1963 - 2013: 50 anni di attività e 7 milioni e mezzo di passeggeri. È un
compleanno importante quello della funivia
del Sass Pordoi celebrato, lo scorso 5 aprile
(data simbolica) con una festa sulla Terrazza delle Dolomiti del Rifugio Maria con un
centinaio di invitati tra rappresentanti della
società d’impianti a fune Sitc, autorità locali e gli operai che presero parte alla sua
realizzazione. Un impianto che, in soli 4
minuti, porta da Passo Pordoi (2240 m) al
Sass Pordoi (2950 m). Ben 710 m di dislivello che regalano un’emozione impareggiabile
da mezzo secolo, esattamente dall’aprile del
1963 quando entrò in funzione l’impianto (la
prima corsa di prova, però, risale al 20 dicembre 1962). «Questa funivia - afferma Daniele
Dezulian, presidente del consorzio impianti a
fune Val di Fassa e Carezza, nonché vicepresidente della Sitc - è motivo d’orgoglio per
noi, grazie alla sua altissima valenza turistica e d’immagine. Quando fu realizzata, poi,
rappresentò una soluzione davvero ardita nel
panorama impiantistico del tempo».
Il collegamento funiviario dal valico al Sass
Pordoi, nacque per volontà di Francesco
Dezulian, supportato dalla madre Maria Piaz
(sorella dello scalatore Tita Piaz), chiamata
la “Mare del Pordoi”. Costruita in soli due
anni (i lavori cominciarono dopo la valutazione di vari tipi d’impianti e punti di partenza e d’arrivo nella primavera del 1961),
dalla società Garber-Pavarin che nel 1986 si
fuse con la Sitc, la funivia venne ingrandita
nel 1995 con una soluzione tecnica innovativa e una cabina più ampia che, da allora,
accoglie 65 passeggeri (la prima invece ne
ospitava 30).
FASSA NEWS ESTATE 2013
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Quest’impianto ha reso il Sass Pordoi una
montagna per tutti regalando accessibilità a
bambini, anziani, diversamente abili.
Così lassù, ad ammirare il panorama a 360
gradi sulle vette dolomitiche e a intraprendere splendide escursioni d’estate e sciate
fuori pista d’inverno (solo per esperti), sono
arrivati anche tanti volti noti. L’ospite più illustre: il presidente della Repubblica Sandro
Pertini che negli anni Settanta raggiunse il
Piz Boè accompagnato da Fiorenzo Perathoner, allora a capo della Sitc. Molti gli attori
da Alberto Lupo a Vittorio Gassman, solo per
citare alcuni dei primi che non si lasciarono
sfuggire l’occasione di quella facile ascesa,
fino agli ultimi, l’estate scorsa, Nastassja
Kinski ed Enrico Lo Verso con lo scrittore Erri
De Luca e il regista Edoardo Ponti, che proprio lì hanno girato scene del cortometraggio “Il turno di notte lo fanno le stelle”. La
Terrazza è un set ambito da quando Sylvester
Stallone, nel 1993, vi ha ambientato parte
del suo “Cliffhanger”. E non mancano nemmeno gli spot: il più recente quello di Scania
(2011). Dal 2000 il Sass Pordoi, in ottobre,
ospita anche il Top Wine, il simposio enologico più alto al mondo. Non solo vino, ma
anche gastronomia tanto che a luglio 2012
è stata registrata una puntata speciale di
Master Chef con le star dei fornelli Cracco,
Barbieri e Bastianich. Non si contano, poi,
gli sportivi in Terrazza, dagli sciatori Tomba
e Thöni, alle squadre di ciclisti che compiono
test fisici in quota. Chiunque ci salga per la
prima volta rimarrà stupito dalla parete del
Rifugio Maria tappezzata di foto di vip che
hanno scattato foto con dedica per testimoniare d’esser stati lì.
Let’s celebrate
the 50th
birthday of
Sass Pordoi
cableway!
50 years of activity and 7.5
million passengers. The Sass
Pordoi cableway has celebrated his birthday on the last 5th
April with a party on the “Terrace of the Dolomites” of the
Rifugio Maria organized by the
society Sitc. The connection
by cable car from the pass to
Sass Pordoi (2.950 m) was established in April 1963 thanks
to Francesco Dezulian and his
mother Maria Piaz (sister of
the climber Tita Piaz). It was
built in just a couple of years
by the society Garber-Pavarin,
merged into Sitc in 1986.
Works began in spring 1961,
after having sized the kind of
ropeways plant up as well as
departure and arriving points.
In 1995, the cableway was enlarged in order to contain more
people (there was an increase
in number from 30 people to
65). This ropeway the ascends
in just four minutes from Passo
Pordoi lets everybody admire
a 360° landscape over the
Dolomites and set off for extraordinary hikes in summer
as well as freeriding in winter
(for experts). At the end of the
seventies, the terrace received
even prestigious tourists, such
as the President of the Republic Sandro Pertini. Moreover,
several advertisements, TV
programs and films were shot
up here, such as “Cliffhangher”
by Silvester Stallone in 1993.
Since 2000, the highest winetasting symposium around the
world - Top Wine - takes place
at Rifugio Maria in October.
Skyrunning, che fenomeno
ESTATE 2013
NOVITÀ
NOVITÀ
HIKE TO AND BIKE BACK
Buffaure - Ciampac
Una giornata senza auto con partenza da Alba
di Canazei e Pozza di Fassa. Alla scoperta del
territorio dolomitico spostandosi a piedi, in
bicicletta lungo la ciclabile e con gli impianti di
risalita utilizzando un unico Passaporto per le
Dolomiti!
Adulti Bambino* Junior
Famiglia**
27,00
gratis
19,00
54,00
Bambino* = fino a 6 anni pari a h fino a 1,20
Famiglia**= 2 adulti + 1 bambino (sotto 6 anni pari a h
1,20) con seggiolino max 20kg
Partenza da da Pozza di Fassa: si sale con
la cabinovia Buffaure, da dove si prosegue poi
con la Seggiovia Col Valvacin. Si percorre poi
il sentiero 613 Lino Pederiva al cospetto delle
creste maestose dei Monzoni e del gruppo della
Marmolada, per ridiscendere poi nella conca del
Ciampac con la seggiovia Sella Brunech e la funivia
del Ciampac. Splendidi e unici i panorami davanti
a voi, oltre alla possibilità di pranzare e fare una
sosta in uno dei caratteristici rifugi del Buffaure
e del Ciampac. Una volta rientrati a valle, pronti
via! sfrecciando sulla pista ciclabile tra falsopiani,
discese e pochissime salite in mezzo a prati, boschi
e caratteristici paesini di montagna, si rientra a
Pozza di Fassa, per lasciare la bici nuovamente alla
partenza del Buffaure.
Partenza da Alba di Canazei: In alternativa è
possibile partire in bici da Alba di Canazei, facendo
il biglietto alla cassa della Funivia del Ciampac
e percorrendo prima il tratto sulla ciclabile ed
effettuare il rientro a piedi e con gli impianti.
IL SENTIERO INCANTATO
Vi aspettiamo tutti a Pozza
di Fassa in Località Buffaure.
NOVITÀ
ESCURSIONI GUIDATE:
dal 1° luglio al 5 settembre 9:30-12:30
Troverete il nostro amico Salvan, che vi condurrà
alla scoperta delle tradizioni rituali e culturali
Ladine, lungo il Sentiero Incantato.
Il percorso tematico-culturale-didattico è
suddiviso in 7 tappe. Ad ogni tappa con l’aiuto
del giocolibro i bambini/ragazzi troveranno le
informazioni culturali e un’attività ludica a
tema, per mettersi alla prova.
LUNEDÌ:
Escursione geologica
“Rocce da Fiaba”
IL GIARDINO ALPINO DEL BUFFAURE
MERCOLEDÌ:
Visita guidata al Giardino
Alpino del Buffaure
Il “Giardino alpino del Buffaure”, una delle più
belle oasi fiorite delle Dolomiti, è raggiungibile
da Pozza con la cabinovia.
Grazie a ottima esposizione al sole e proprietà
del terreno, è possibile ammirare coloratissime
varietà vegetali. Oltre a sassifraghe, rododendri,
genziane, negritelle, stelle alpine e tanti altri
boccioli, qui crescono orchidee spontanee
dai toni delicati, come la “Gimnadenia
delle zanzare” (chiamata così per la forma)
dall’intenso color rosa e la più rara “Orchidea
Globosa”, anch’essa rosa.
CIAMPAC & BUFFAURE
SUMMER FESTIVAL 2013
Località Buffaure
MARTEDÌ 6 AGOSTO ORE 14.00:
concerto di musica jazz con
HELGA PLANKESTEINER TRIO
MARTEDÌ 13 AGOSTO ORE 14.00:
concerto con il gruppo
THE UKULELE LOVERS
Passeggiata per famiglie lungo un semplice
percorso, dove le rocce raccontano la loro storia
e tutte le storie che hanno raccolto e conservato
anche per noi. Con laboratorio manuale per
bimbi creativi.
La corsa in montagna, fino a qualche tempo fa considerata uno “sport
estremo”, oggi è uno “sport outdoor” che insegna l’autosufficienza e
conta un numero crescente di appassionati
di Enrico Maria Corno
Escursione guidata per adulti al Sentiero
Botanico a cura di Don Luigi Boninsegna.
Il “Giardino alpino del Buffaure”, una delle più
belle oasi fiorite delle Dolomiti, è raggiungibile
da Pozza con la cabinovia.
GIOVEDÌ:
Escursione teatralizzata
“Il Sentiero Incantato”
Passo dopo passo, sul Sentiero incantato del
Buffaure, scopriremo che le storie ci possono
essere raccontate da rocce, alberi e radici. Sono
storie antiche di personaggi misteriosi che da
sempre abitano i pascoli e i boschi del Buffaure.
Narratori in costume ci accompagneranno in
questo viaggio fuori dal tempo.
Partecipazione gratuita previa iscrizione entro
le 18:30 del giorno precedente l’attività presso
gli uffici turistici della valle. Costo dell’impianto
a carico del partecipante.
INFO: Pozza di Fassa (TN) Italy tel. 0462.763339 tel./fax 0462.764085 [email protected]
FASSA NEWS ESTATE 2013
C
hi fa trekking sui sentieri e tra i pascoli d’alta quota, inevitabilmente,
ne ha visti passare parecchi. Podisti
che corrono sui nostri stessi sentieri
- senza scarponi, pantaloni alla zuava
e camicie a quadretti - ma con scarpette colorate (solo un po’ più robuste di quelle da atletica
leggera) e canotte tecniche. Sono gli skyrunner,
“corridori del cielo” o meglio di montagna. Che,
agli occhi di chi non è molto esperto, appaiono
come dei “pazzi” in fuga, pronti ad una fatica ai
limiti dell’umano.
Solo pochi anni fa, lo skyrunning era considerato
uno “sport estremo”. Oggi è uno “sport outdoor”.
«È vero. I campioni di questa specialità sono
veri mostri, ma un podista allenato in grado di
fare corse come la Stramilano o una normale maratona può concludere una gara di skyrunning
come la nostra», sostiene Diego Salvador, a capo
dell’organizzazione della Dolomites Skyrace, una
delle più importanti gare del mondo a cui quest’anno è stato attribuito l’onore d’essere prova
unica di Campionato Europeo. La gara, nata da
un’idea del compianto Diego Perathoner, è giun-
1
ta alla sedicesima edizione, anche grazie a un
nutrito gruppo di volontari che si fanno letteralmente in quattro perché tutto sia perfetto, dalla
sicurezza lungo il percorso (nei tratti più alti, a
volte, pure innevato), all’accoglienza degli atleti. «Certo, per correre in montagna - dice Salvador - ci vuole l’allenamento specifico. C’è chi si
allena in pianura per avere gambe più dinamiche
e veloci durante la discesa. C’è chi corre in salita
per avere gambe più potenti. La cosa più importante però è allenarsi in quota, per abituarsi allo
sforzo in altitudine dove l’aria è rarefatta».
La Dolomites Skyrace - in programma domenica
21 luglio - è una corsa lunga 22 km con 1700
metri di dislivello positivo: si parte dal centro
di Canazei e si sale verso la Forcella Pordoi fin
sulla Cima Boè, a 3150 metri, prima di cominciare una discesa “spacca gambe” per la Val Lasties
e Pian de Schiavaneis: «Praticamente tutti gli
atleti - precisa Salvador - temono molto di più
la discesa della salita. In generale, comunque,
la Dolomites Skyrace può essere considerata una
gara molto impegnativa ma non impossibile. Il
chilometraggio è limitato e lo sforzo è accessibi-
le a molti. Quello che fa la differenza però è la
suggestione di queste montagne e lo spettacolo
della natura. È la ragione per cui ogni anno abbiamo centinaia di iscrizioni, anche dall’estero.
Nei giorni dopo la gara ricevo decine di mail
dai concorrenti che mi raccontano di essersi
emozionati e di aver rallentato un attimo per
godersi il panorama. Torneranno tutti l’anno seguente. La Val di Fassa è il posto migliore al
mondo per praticare lo skyrunning proprio per
lo spettacolo delle sue cime. Gli scorci impagabili sono tantissimi, su tutte le montagne e non
solo sul Pordoi».
Sarà per questo, forse, che il numero degli appassionati di skyrunning, di tutte le età (perché
“da grandi” si può contare sulla resistenza), aumenta così come le gare che affollano il programma dell’estate fassana. Due giorni prima
della Dolomites Skyrace - cioè venerdì 19 luglio
- sul percorso che da Alba di Canazei porta alla
Crepa Neigra, si disputa il “Vertical Kilometer”,
anch’esso valido per il titolo europeo, un’altra
specialità dello skyrunning che prevede di correre solo in salita su un sentiero che presenta
1000 metri di dislivello. A settembre, precisaIl moderno look con la gonna mente il 14, c’è invece la versione lunga, ovvero
della campionessa svedese Eme- la Sellaronda Trail Running, di 50,7 km: si corre
lie Forsberg, vincitrice della Dosui sentieri attorno ai quattro passi, senza però
lomites Skyrace 2012
dover arrampicare fino a quote altissime.
Ma sono le sfide che fanno superare grandi dislivelli in brevi distanze, che sembrano incontrare il favore di un numero sempre maggiore di
appassionati, tanto che La Sportiva, l’azienda
della vicina Val di Fiemme che produce le calzature per la corsa molto apprezzate dai professionisti, organizza pure il “Vertical Trophy”. «Si
tratta di un circuito - racconta Massimo Dondio,
esperto dell’azienda e curatore delle manifestazioni di skyrunning - che si infittisce sempre più
di gare. Solo in Fassa, quest’anno disputiamo
la “Vigo-Vael” (22 giugno), il “Vertical Rodella”
(7 luglio), il “Vertical Val dal Vent” a Moena
(28 settembre) e il “Ciock Vedeler” a Soraga (5
ottobre). Inoltre, il 18 agosto c’è l’esordio di
un’altra bella competizione: la Skyrace dei Monzoni, con partenza da Pozza».
Certo, per partecipare a molte di queste gare,
se non tutte, ci vuole tanto allenamento ma
anche l’attrezzatura giusta. Un abbigliamento, dalle calzature alle giacche, che d’estate in
montagna fa tendenza, per via della comodità, dei colori vivaci e, perché no, dei look che
strizzano l’occhio alla moda, come la gonnellina
(stile tennista) usata dalle skyrunner, che dona
grazia anche dopo aver corso per chilometri.
«Ovviamente servono scarpe adatte per correre
in montagna - conferma Dondio - leggere ma resistenti e con una suola idonea, adatte sia alla
salita che alla discesa, sia alla roccia che alla
terra. In certe gare è necessaria una particolare
attrezzatura: una giacca antivento, uno zainetto, un cappellino». Chi corre in salita spesso si
aiuta con i bastoncini che però in alcune circostanze vengono vietati perché ritenuti pericolosi per chi segue l’atleta.
«Ci sono diversi tipi di corsa in montagna, dalla
skyrace alla ultraskymarathon - sottolinea Dondio - che differiscono per lunghezza e difficoltà
ma questa in fondo è la filosofia del trail: l’autosufficienza. Chi corre deve rendersi autosufficiente con uno zainetto, il necessario per bere e
reintegrare le energie, un fischietto per le emergenze e un cappellino». Quello che, più o meno,
tutti infiliamo nel nostro zaino quando usciamo
per un’escursione sui monti di Fassa.
Outstanding Sky-running
Anyone who’s been hiking is likely to have once encountered a
sky-runner, dashing up and down mountain paths, without mountain footwear or equipment: their daring clothing is composed of
coloured running shoes and light technical T-shirts. The sky-runners experience the mountain in the most challenging way, and
indeed they may look crazy to untrained tourists’ eyes!
Just few years ago sky running was considered an extreme
sport. Nowadays it has turned into a popular “outdoor sport”.
Val di Fassa is a highly prized destination for these athletes
because of the numerous races hosted here, such as Dolomites
Skyrace and Vertical Kilometer. Both are intriguing races as
they are the location for the assignment of the 2013 European
title, and also due to the enchanting landscapes they showcase. The number of sky-running fans is on the rise – thanks
to lovers of all ages - and the races in Val di Fassa multiply in
popularity year after year.
areagrafica.tn.it 0462 230018
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CIAO SONO LAURI… la simpatica mascotte del KINDER PARK
Rifugio Passo Sella
Selva Gardena
Passo Gardena
per prenotazioni / for reservations call: 0462 602300 - www.rifugiosalei.it [email protected]
GRANDE TERRAZZA PANORAMICA
LARGE PANORAMIC TERRACE
3 MIN. DALLA STRADA DEL PASSO SELLA
3 MIN. FROM THE PASSO SELLA ROAD
DA RAGGIUNGERE CON IL PASSEGGINO
REACHABLE WITH THE BABY CARRIAGE
LAGHETTO CON TROTE / POND WITH TROUTS
SPECIALITÀ TIROLESI / TYROLESE SPECIALITIES
GRANDE PARCO GIOCHI / BIG PLAYGROUND
CIAMPEDIE…Vi descriverò il nostro parco per convincervi a venirci a trovare… Il parco si trova a 2000 metri, nel bellissimo “giardino delle rose”
nel Catinaccio e si raggiunge prendendo la funivia Catinaccio dal paese di
Vigo di Fassa oppure le seggiovie da Pera di Fassa…
I bambini possono entrare al parco accompagnati dai genitori, nonni o zii
(a qualsiasi età), naturalmente paga solo il bambino, oppure rimanere
da soli in assistenza di bravissime animatrici, per un’ora, mezza giornata
o una giornata intera (devono avere almeno tre anni). Nel parco possono
giocare liberamente con tutti i giochi disponibili… gonfiabili, giostrina,
sabbiera, scivoli, altalene, reti elastiche e tanti altri giochi, dalle 9.30
alle 17.30, inoltre tutte le mattine verranno organizzati giochi creativi
(disegni, trucchi e lavoretti) e nel pomeriggio si ballerà in mia compagnia
e si ascolteranno le bellissime fiabe “contie” delle nostre montagne…
Sempre nel pomeriggio verrà fatto il giro del “SENTIERO DEGLI ANIMALI”
(che si trova in mezzo al bosco, con delle riproduzioni degli animali della
zona con simpatiche spiegazioni sulla loro vita) e il “SENTIERO DI RE LAURINO (con la vera storia di Re Laurino e il giardino delle rose)….
SE ANCORA NON SIETE CONVINTI….
CHE ASPETTATE VENITE A TROVARCI
E LO VEDRETE VOI STESSI…
Kinder park
Ciampedie
ENTRATA AL PARCO - LISTINO PREZZI ESTATE 2013:
ORARIO PARCO: 9.30 – 17.30
bambini accompagnati da almeno un genitore, paga solo il bambino
> 1 ORA
euro 4,00
> MEZZA GIORNATA (9.30-13.30 / 13.30-17.30)
euro 7,00
> GIORNATA INTERA
euro 1 0,00
> RETI ELASTICHE (15 minuti)
euro 4,00
Servizio di assistenza
con personale specializzato
> 1 ORA
euro 9,00
60 anni di Soccorso
Alpino Alta Val di Fassa
Un libro racconta, attraverso documenti, testimonianze e immagini,
la storia del gruppo di volontari che non lasciano mai solo chi è in
pericolo in montagna
di Valentina Redolfi
Q
Copie del libro si possono prendere in prestito nelle biblioteche della valle (Canazei, Vigo e
Moena). È possibile richiederle anche ai componenti della
stazione dell’Alta Val di Fassa:
al capostazione Gino Comelli
(presso l’Hotel Fedaia di Alba) e
a Sergio Valentini (presso l’Enoteca Valentini di Canazei).
uando qualcuno dalle montagne
chiama, loro ci sono sempre, in qualsiasi circostanza. Con sole, pioggia,
neve, ghiaccio, vento, durante il
giorno o la notte. Lasciano ciò che
stanno facendo e partono, per aiutare, recuperare, salvare. Sono gli uomini del Soccorso Alpino, un punto di riferimento per chiunque si
rechi in montagna. Qui da noi, in Val di Fassa,
è così da più di 60 anni. Era, infatti, il 1957
quando nacque la stazione organizzata del Soccorso Alpino dell’Alta Val di Fassa. Da allora le
cose si sono evolute e in tutta la valle sono
operative tre stazioni: Alta Val di Fassa, Centro
Fassa e Moena delle quali fanno parte circa 100
volontari. Molti di loro inoltre sono anche nell’Aiut Alpin Dolomites che, con sede a Ortisei in
Val Gardena e sezioni in Fassa, Badia, Arabba e
Cortina, rappresenta una delle migliori e delle
più grandi organizzazioni di Soccorso delle Alpi
e del mondo.
Per l’importante anniversario, celebrato a fine
2012, si è pensato di lasciare un segno con la
pubblicazione (in italiano e ladino) del libro
“60 anni di Soccorso Alpino Alta Val di Fassa”
che racconta e illustra, in 340 pagine, com’è
nata e si è sviluppata la stazione dell’alta valle.
Una storia nata tanto tempo fa. Infatti, come
spiega l’autore del libro, Stefano Dell’Antonio,
scrittore e anch’egli componente del soccorso
da 30 anni: «Di gente che faceva soccorso in
montagna ce n’è fin dalla fine dell’Ottocento,
quando l’avvento dell’alpinismo ha cambiato la
vita sociale ed economica della valle».
Ma com’è nato il libro?
«L’idea - spiega Dell’Antonio - è di Gino Comelli,
capostazione, e Sergio Valentini, operatore di
grande esperienza, visto che i 50 anni erano
passati quasi inosservati. Una motivazione seria è stata data dalla disgrazia della Val Lasties,
dove il 26 dicembre del 2009, quattro componenti della squadra dell’Alta Fassa hanno per-
so la vita durante un intervento. Il ricordo di
quel tragico episodio è ancora vivo, perciò si
è voluto raccontare la vicenda dal punto di vista operativo, di chi ha prestato aiuto ai propri
compagni».
È stato difficile mettere assieme 60 anni e
più di storia?
«Piuttosto. All’inizio c’era la stazione della SAT
di Trento che reggeva le sezioni di vallata, quella dell’Alta Fassa (con sede prima a Campitello,
poi a Canazei e ora ad Alba) è stata tra le prime
del Trentino e così ci siamo documentati negli
archivi di Trento e delle sedi locali. Per un anno
intero con Gino e Sergio abbiamo raccolto materiale e, alla fine, abbiamo deciso di concentrarci
sugli eventi principali, quelli che hanno cambiato la storia del soccorso, dai primi interventi
su neve, ghiaccio o rocce, a quelli con l’elicottero, alla nascita dell’Aiut Alpin Dolomites fino al
2012. E c’è pure un’altra prima volta importante
a livello internazionale: un soccorso notturno
con l’elicottero, effettuato al Col Pelous, sopra
Alba, per recuperare un ragazzo caduto col parapendio».
Come si struttura il volume?
«Abbiamo scelto di raccontare la storia attraverso i documenti e le relazioni, come quelle
delle prime disgrazie descritte sulla Domenica
del Corriere, al Sass Pordoi o in Marmolada».
È un libro a più voci?
«Sì, ci sono tanti volti, tante storie. Il libro
riporta anche le testimonianze delle mogli dei
capistazione e dei volontari. Negli anni Settanta e Ottanta erano soprattutto loro che ricevevano le telefonate delle emergenze ed erano,
come i loro compagni di vita, impegnate nella
ricerca dei volontari. Oggi, invece, nei nostri
gruppi abbiamo presenze femminili operative.
Abbiamo narrato quindi tutto quello che riguarda il Soccorso, che non è fatto solo dagli operatori, ma anche dalle famiglie e da tutti quelli
che danno una mano».
22
FASSA NEWS ESTATE 2013
FASSA NEWS ESTATE 2013
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La squadra dei soccorritori dell’Alta Val di Fassa
Over 60 years of Alta Val di Fassa Alpine Rescue
260 interventi nel 2012
La funzione principale è aiutare chi è in pericolo tra i monti
ma, oltre a questo, il Soccorso Alpino si occupa anche di
prevenzione nelle scuole e verso i giovani che si avvicinano
alla montagna anche durante i corsi di maestro di sci o di
guida alpina.
La maggior parte degli interventi, soprattutto in estate sono
dovuti alla mancanza di buon senso, a cominciare dal calcolo
errato dei tempi delle escursioni e l’uso di attrezzatura non
adeguata alla gita.
La sezione dell’Alta Val di Fassa (Comuni Canazei, Campitello
e Mazzin), composta da 32 volontari guidati dal capostazione
Gino Comelli, nel 2012 ha compiuto 165 interventi.
La stazione del Centro Fassa (Comuni di Pozza, Vigo e Soraga)
retta dal capostazione Antonio Zulian comprende 31 volontari e nel 2012 ha compiuto 67 interventi, per lo più d’estate.
A capo della stazione di Moena è, invece, Vigilio Gabrielli che
guida 32 volontari che, nel 2012, hanno compiuto 28 interventi, 8 in inverno e 20 in estate. v.r.
Vigo di Fassa - Località Ciampedie - m. 2000
Ampia sala panoramica con possibilità di
ospitare gruppi/Wide panoramic room, where
we can also host large groups of guests
Locale tipico.
Vi invitiamo a tavola per gustare i sapori
tipici della cucina trentina, con gli
ingredienti della tradizione locale.
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We invite you to taste and enjoy the
traditional flavours of our recipes, based
on tasty made-in-Trentino ingredients.
Per prenotazioni/bookings
Tel. 335.7021414 - 335.6563512
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Should somebody find themselves in need of urgent assistance
in the mountains, the Alpine Rescue team are always on hand
whatever the weather, day or night.
The very moment a call for help is sounded, the team abandon
whatever they may be doing in order to search for and rescue those in difficulty. The Alpine Rescue team is seen as the
guardian angel of the mountains. Founded in 1957, the Alpine
Rescue team has been saving lives in the Fassa Valley for over
60 years.
Now the three operational stations are three (Alta Fassa, Centro Fassa and Moena) and rely on the dedicated support of
hundreds of volunteers. Nowadays many of the volunteers also
work for the Aiut Alpin Dolomites (in Ladino ‘mountain rescue
in the Dolomites’), which is recognized as one of the best rescue organizations both within the Alps and worldwide.
The Aiut Alpin Dolomites rescue team is based in the Val Gardena with stations in Fassa, Badia, Arabba and Cortina.
Celebrated at the end of 2012, the important anniversary was
marked by the publication of the book ‘60 anni di Soccorso
Alpino Alta Val di Fassa’ (60 Years of Alta Val di Fassa Alpine
Rescue). Edited by Stefano Dell’Antonio, the book is the result
of an idea born by Gino Comelli, chief of the Alta Fassa rescue
station, and Sergio Valentini, an expert of search and rescue
practice.
Ecco il portfolio delle immagini inviateci dagli “amici”
di Fassa di facebook e twitter
L
’acqua del lago Antermoia, tra lo smeraldo e il turchino, ritratta nello scatto di Luca Pierluigi di Urbino, ha letteralmente incantato gli “amici” della
Val di Fassa che l’hanno eletta “La tua
foto della valle su Fassa News” preferita, con
314 click.
Si è conclusa, a metà maggio, la fase delle “preferenze”, dell’iniziativa lanciata a fine aprile
dalla redazione di Fassa News che ha invitato
gli “amici” di facebook e twitter della terra ladina, ma pure i valligiani, a inviare i loro scatti
estivi più belli della valle, con la possibilità di
vederli pubblicati in questo numero della rivista.
Centinaia le foto spedite via mail alla redazione
che, poi, ne ha selezionate una quindicina interpellando nuovamente i “fedelissimi della valle
in rete” a esprimere il loro gradimento per determinare la decina di immagini da pubblicare.
E la partecipazione alla scelta è stata entusiasmante: 22.400 le persone che (dal 9 al 14 maggio) hanno visto il post pubblicato nelle pagine
facebook dell’Apt di Fassa (e addirittura 38.360
tenendo conto anche degli altri post collegati
all’iniziativa), 2090 i voti complessivi alle immagini in gioco (tra pagina, profilo e gruppo
facebook), 464 i “mi piace”, 84 le condivisioni
dell’album e 26 i commenti entusiastici.
Premiata dal gradimento, è salita, sul secondo
gradino dell’ipotetico podio, la foto del Rifugio
Passo Principe, di Aurora Pico di Roccavione
(Cuneo) che ha ottenuto 270 preferenze, mentre al terzo si è piazzato il suggestivo gruppo
del Catinaccio, di Francesco Damin di Busto Arsizio (Varese) apprezzato da 172 persone.
Le altre foto che trovate nelle prossime pagine
sono: l’arcobaleno sul Vernel di Gabriele Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino) 171 “voti”, la
passeggiata tra Canazei e Campitello di Luca
Cantele di Berceto (Parma) invece 169, il lago
Fedaia di Beatrice Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino) 157, la marmotta di Antonio Sgrò
di Recco (Genova) 152, l’“Alba delle Dolomiti”
sul Col Margherita di Anna Maria Minotto di
Trento 145, la casa dipinta di Canazei di Daniela
Delalio di San Paolo (Brescia) 104 e, infine, il
bovino scozzese di Luca Borella di Padova che,
con il suo muso peloso, ha conquistato 102 click. Ricordiamo anche le immagini e i fotografi
selezionati dalla redazione ma che, nella fase
delle “preferenze”, ne hanno ottenuta qualcuna
in meno: il gruppo del Sella di Paola Berselli
di Codogno (Lodi), la casa d’artista moenese di
Giorgio Bianchessi di Crema, il concerto di De
Gregori a Fuciade di Susanna Sabadini di Legnago (Verona), la Marmolada di Caterina Scarpa di
Venezia, i dettagli di luce di Salvatore Sommavilla di Moena.
La redazione di Fassa News ringrazia quanti hanno partecipato all’iniziativa “social”, sia chi ha
condiviso le sue fotografie della valle, sia chi le
ha ammirate ed ha espresso la sua preferenza.
Il Lago Antermonia, un tuffo tra il turchino e lo smeraldo, di Luca Pierluigi, Urbino
“Le tue foto della
valle su Fassa News”
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Il Rifugio Passo Principe, lassù c’è sempre casa, di Aurora Pico, Roccavione (Cuneo)
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La passeggiata tra Canazei e Campitello: muoversi nell’armonia, di Luca Cantele di Berceto (Parma)
3
Il gruppo del Catinaccio, nel cuore della leggenda, di Francesco Damin di Busto Arsizio (Varese)
6
Lago Fedaia, dove si specchia la Regina di Beatrice Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino).
4
L’arcobaleno sul Vernel, la magia dei sette colori, di Gabriele Baldantoni di Mondavio (Pesaro-Urbino)
7
La marmotta, ecco chi fischia in quota, di Antonio Sgrò di Recco (Genova)
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29
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All’insegna dei sapori e profumi di montagna, un percorso in quota alla scoperta
di panorami mozzafiato, pascoli di montagna e un formaggio gustoso per tutti i palati.
8
Al Zedron
Your photos of the Valley on Fassa News
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Antermoia Lake, photo made by Luca Pierluigi - Urbino, definitely enchanted Val di Fassa’s “friends”, who declared it their
favourite shot of “Your photos of the Valley on Fassa News”.
The editorial staff of the magazine launched a contest amongst
Facebook and Twitter’s followers, proposing them to send their
best shots of the valley, which would be published on this issue. Hundreds of pictures were sent, among which only 15 were
selected by the press office.
Fassa’s friends fulfilled the last task: voting for the best 10.
Flipping through the pages, you will see the pics of Passo
II^ tappa
III^ tappa
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AGUA
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Trekking con
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Principe Refuge (by Aurora Pico - Roccavione, Cuneo), Catinaccio’s Ridge (by Francesco Damin - Busto Arsizio, Varese),
Rainbow on Vernel (by Gabriele Baldantoni - Mondavio, Pesaro-Urbino), Walking between Canazei and Campitello (by Luca
Cantele - Berceto, Parma) Fedaia Lake (by Beatrice Baldantoni
- Mondavio, Pesaro-Urbino), Marmot (by Antonio Sgrò - Recco,
Genova), “Dawn of the Dolomites” on Col Margherita (by Anna
Maria Minotto - Trento), Painted house in Canazei (by Daniela
Delalio - San Paolo, Brescia) and Highland Cattle (by Luca Bo���
rella - Padova��
).
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I^ tappa
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Malga Giumella
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9
La ricetta del “Dòlaondes”:
acqua q.b. e un pizzico di sale
Agritur Agua Biencia
10
8
“Alba delle Dolomiti sul Col Margherita”: al primo raggio di sole un arcipelago di vette emerge dalle nuvole, di Anna Maria Minotto di Trento
9
La casa dipinta di Canazei: le sorprese dei paesi di Fassa, di Daniela Delalio di San Paolo (Brescia)
10
Il bovino scozzese, un morbido peluche tra i pascoli, di Luca Borella di Padova
Ristorante, bar, camere e produzione formaggi
<Q^UZR[& !$"! yUZR[,MS^U`a^MSaMNUQZOUMU`
cccMS^U`a^MSaMNUQZOUMU`
FASSA NEWS ESTATE 2013
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“Arrivo dei primi turisti in Val di Fassa”, Hotel Andreas, Canazei. L’opera (1980) è del noto pittore fassano Vigilio Soraperra, autore di
numerosi dipinti murali, e non solo, dai soggetti più diversi. Nella pagina a fianco “Majon di Roces”, a Gries di Canazei, dove Soraperra ha
realizzato l’albero genealogico della famiglia proprietaria dell’abitazione.
Dipinti murali,
dalle chiese alle case
Santi, simboli del tempo e della vita quotidiana decorano,
da secoli, gli esterni delle abitazioni della valle
di Elisa Salvi
P
er protezione, per voto, per scandire
il tempo, per ricordare un episodio
della storia familiare. Camminando
lungo i paesi di Fassa ci si imbatte di
frequente in dipinti murali che decorano le facciate delle abitazioni. Tra le viuzze
strette, nelle piccole corti, ma anche negli edifici sorti come avamposti sui verdi declivi, queste immagini simboliche sembrano disegnare
una mappa empirica di punti di riferimento, ben
leggibili agli occhi degli abitanti di un tempo,
per segnalare passaggi, ritmi lavorativi, luoghi
di culto popolare. Si tratta di soggetti sacri soprattutto: Cristo, la Vergine con il Bambino e
alcuni santi. Se, forse, proprio il vivere in una
terra dolomitica ha accentuato in modo particolare nei fassani una prevalente sensibilità
artistico-pittorica, tanto che nei secoli passati molti si guadagnarono il pane come “pitores
decoratores” emigrando, dal Tirolo, alla Baviera, fino alla Francia, è certo che queste opere
rispecchiano la particolare situazione politica
della valle, con il dominio fino al 1803 del principato vescovile di Bressanone (ad esclusione di
Moena che dipendeva da quello di Trento), e il
clima religioso devozionale. L’iconografia ricorrente, specie dopo il Concilio di Trento, è quella
che esce dalle chiese, o è già presente sulle loro
facciate con finalità artistico-catechizzanti, e
si trasferisce sulle case. Un passaggio che con-
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FASSA NEWS ESTATE 2013
sente libertà d’espressione rispetto alle icone
degli altari e che attribuisce a quelle immagini
un’efficacia tra il propiziatorio e l’apotropaico.
In Fassa, si sviluppa così un patrimonio iconografico parallelo a quello conservato tra e sulle
mura dei templi. La realizzazione è povera, si
trovano affreschi eseguiti dagli stessi maestri
che abbellivano le chiese, ma anche molti dipinti a calce d’autori sconosciuti. Si tratta di un
patrimonio considerato di valore devozionale
ma, spesso da subito, di poco valore artistico,
nonostante sia sempre costato parecchio farsi
realizzare un dipinto. Ecco perché, nel tempo,
queste opere potevano essere cancellate o sostituite, a seconda dei pericoli più temuti dalla
popolazione e, quindi, al santo cui sceglieva di
votarsi.
Chi, però, ha superato le mode devozionali è
senz’altro San Cristoforo, tra i più amati in Fassa. Tanti gli affreschi a lui dedicati, che hanno
preso esempio dal più grande della chiesa dei
SS. Filippo e Giacomo di Campitello. Cristoforo
che porta Gesù Bambino in spalla con le gambe
sommerse dall’acqua aiutandosi con un bastone, è venerato per la sua valenza di protettore
contro le pestilenze, ma soprattutto, quando è
all’esterno, di difensore dei viandanti e garante contro la morte improvvisa (e senza sacramenti). Ricorrente anche la presenza sulle mura
delle residenze di San Floriano, protettore dagli
incendi, di San Giovanni Nepomuceno, protettore dalle alluvioni, e della Madonna dell’Aiuto,
da invocare per qualsiasi necessità. Ogni paese
si caratterizza, spesso, per un maggior numero
di dipinti dedicati al suo patrono e si distingue pure per concentrazione d’opere. Mazzin, ad
esempio, è tra i più ricchi, considerando le sue
piccole dimensioni.
Mentre i capitelli (anch’essi piuttosto diffusi)
erano il frutto dei sacrifici di un’intera comunità, i dipinti sulle facciate si collegano al culto
particolare in seno a una famiglia, se non addirittura a una persona. Così, nel solco dell’iniziativa individuale, in epoca moderna al mutare
delle condizioni sociali ed economiche della
valle, sulle facciate delle abitazioni e, in seguito anche degli alberghi, compaiono vette fassane, scene di vita rurale, di alpinismo e di turismo. Quasi a fissare sui muri la scommessa della
valle su un’importante trasformazione. Mentre
nei dipinti contemporanei, come a recuperare
antiche radici, campeggiano moderne “fotografie” di miti e leggende ladine, tradizioni, alberi
genealogici e personaggi storici locali e non. I
soggetti cambiano ma il fenomeno resta, a testimonianza dell’immutata indole artistica dei
fassani. Basta guardarsi attorno, nei centri abitati, per coglierlo ovunque.
FASSA NEWS ESTATE 2013
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Mural painting:
from churches to houses
Used as protection, vow, or time marker, walking through the villages of Val
di Fassa you will come across many mural paintings decorating the facades
of houses. In the past these images were benchmarks for the people, giving
directions, shaping their time, and depicting popular places of worship. The
subjects represented were mostly sacred, above all Jesus Christ, the Virgin
with the holy child and Saints. But it wasn’t just religious scenes portrayed
by the murals; the political situation at the time was also a popular theme.
In fact, the valley was ruled by the Prince Bishop of Bressanone until 1803
(except for Moena, which lay within the borders of Trento). The recurring iconography began to move from the churches to the houses,
particularly in the period after the Council of Trento. The houses that had
paintings enriched their power of expression. In recent ages, to reflect the
changes in the area’s economic background, mural paintings have developed
showing peaks, mountains and scenes of tourism for the first time, not just
on houses but on hotels too. Nowadays paintings tell the stories and legends of the Ladin Valley. Subjects change, of course, but the phenomenon
remains. You just have to take a look around and you will see it.
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3
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Tanti dipinti per 7 paesi
1 Mesi stagioni e soprannomi
Canazei, Cèsa Bernard, Strèda Dolomites
Percorrendo Strèda Dolomites a Canazei, sulla sinistra, s’incontra Cèsa Bernard, edificio decorato su due facciate dal pittore
Virgilio Soraperra. A nord sono rappresentati i mesi e le stagioni (1981), mentre sul lato opposto i comuni della valle con i
soprannomi attribuiti agli abitanti (1979). In basso (nel 1990)
nel 1990, il quadro è stato completato con i dipinti dei pionieri dell’alpinismo fassano: Luigi Bernard, Luigi Micheluzzi, Tita
Piaz, Luigi Rizzi e Francesco Dantone (primo esponente della
fotografia nelle Dolomiti).
2 San Giovanni Battista
Campitello, Ciasa del Faure, Piaz Veie
L’affresco reca la data 1573 ed è di David Solbach, artista (scomparso nel 1591) di provenienza renana che lavorò al castello di
Volturno e in Fassa a Campitello, a Pera e probabilmente nella
Ciasa Soldà di Vigo. San Giovanni, al centro della scena con un
sfondo montano, è vestito con una pelle di montone e regge
con un braccio un agnello su di un libro indicato dalla mano.
Un cartiglio, con l’iscrizione “Ecce Agnus Dei qui tollit peccata
mundi”, incorona il capo del santo, mentre in basso a destra un
riquadro reca una frase in tedesco. L’affresco è stato restaurato
nel 1998.
3 Il Santuario
Mazzin, Strèda di Vicaries
Curioso questo affresco con riprese successive a calce, del
XVIII-XIX secolo d’autore ignoto, dove è rappresentato in alto,
ma riconoscibile, il santuario di Montagnaga di Pinè e la sua
“Madonna miracolosa” che campeggia al centro. Si tratta di una
scena complessa, inquadrata da un motivo a torciglione, con i
devoti in processione, i miracolati, prelati e perfino un albero.
4 Emblema araldico della famiglia Bernard
Pozza, Strada Dolomites
È ignoto l’autore di questo dipinto murale, probabilmente del
XVII secolo. L’opera rappresenta la copia di uno stemma originale del 1498 e mostra un orso in campo giallo sovrastato da
un elmo piumato su cui poggia un cavallino rampante. Il tutto
è circondato da una cornice posteriore in stucco.
5 Storia e leggenda
Pozza, Park Hotel Aurora, Strada de Meida
Dipinto di Vigilio Soraperra che assieme al figlio Claus ha decorato (1996) le facciate dell’albergo con diversi soggetti,
dall’arrivo dei primi turisti dell’Ottocento a personaggi delle
leggende ladine.
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FASSA NEWS ESTATE 2013
6 Il Cristo
Vigo, Strada Rezia
Dei primi decenni del XX secolo l’affresco è di Maurizio Anes
(1885-1952). Il dipinto eseguito, dall’autore come un graffito,
è stato recentemente restaurato (assieme all’edificio dove si
trova). La croce è formata da due tronchi legati da una corda;
il volto del Cristo si rivolge sofferente al Padre.
7 Gesù nell’orto degli ulivi
Soraga, Ciasa da Rocia, Strada da Rocia
È ignoto l’autore dell’affresco, con successivi ritocchi a stucco,
della metà del XVIII secolo. Il dipinto, racchiuso in una cornice, mostra Gesù inginocchiato, con accanto i vari simboli della
passione (dalla croce, ai chiodi, alla corona di spine) mentre i
discepoli dormono e un angelo gli porge “l’amaro calice”.
8 Madonna tra i Santi
Moena, Ciasa Ischiazza, rione Turchia
Si tratta di un affresco, datato 3 giugno 1658, di Zuane Forcellini, pittore di Agordo, che lascia la firma sull’opera. Ritratti la
Madonna con a fianco S. Antonio da Padova e S. Giovanni Evangelista tra le nuvole. Nella parte inferiore compaiono, invece,
San Cristoforo con il Bambino sulle spalle e San Nicola da Bari
con uno sfondo di paesaggio montano. L’affresco è inserito in
una cornice con motivi rossi su campo giallo.
FASSA NEWS ESTATE 2013
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6
Dolomiti, dove
“I Suoni” fanno eco
Dall’apertura, con Nina Zilli e Fabrizio Bosso il 29 giugno in Val
Salei, alla chiusura, con Neri Marcorè, Luca Barbarossa e Fiorella
Mannoia il 30 agosto a Fuciade, Fassa brilla nel festival artistico
più importante del Trentino
A
nche quest’estate le distese d’erba,
boccioli e rocce della Val di Fassa
regaleranno quell’atmosfera d’incanto che da 19 anni fa de “I Suoni
delle Dolomiti” il festival più prestigioso dell’estate, ben oltre i confini trentini.
L’ambientazione della valle è tanto ambita da
ospitare l’inaugurazione della rassegna, il 29
giugno nella verde Val Salei con un raffinato
omaggio a Amy Winehouse proposto dalla calda
voce di Nina Zilli in coppia con il trombettista
jazz Fabrizio Bosso, e pure lo spettacolo clou
il 30 agosto nell’anfiteatro di Fuciade con un
trio d’eccezione: Neri Marcorè, Luca Barbarossa
e Fiorella Mannoia.
Ma la valle stupisce anche all’Alba, il 13 luglio
sul Col Margherita, con la performance di Ezio
Bosso, al pianoforte, e sei violoncellisti, a sottolineare il primo respiro del giorno e della natura, e il 3 agosto con uno dei cantautori italiani più eclettici, Vinicio Capossela, che assieme
all’artista greco Psarantonis indaga in musica
“l’antropos, il vento, la roccia e la terra”. Brani, frutto del riuscito connubio tra la canzone
popolare e le più articolate variazioni jazz,
sono proposti dall’albanese Elina Duni Quartet
in concerto in Val San Nicolò il 17 luglio, mentre
il Rifugio Boè, il 26 luglio, offre orizzonti inediti alle melodie irlandesi e di noti compositori
nei virtuosismi dei violoncelli di Anja Lechner,
Agnés Vesterman e della di viola Garth Knox.
Se il 22 agosto il jazz dal Nord e dal Sud d’Europa, di Mathias Eick, Paolo Vinaccia e Daniele
Di Bonaventura con tromba, percussioni e bandoneo, riempie d’energia Malga Bocche, ai primi
di agosto, invece, al Rifugio Bergvagabunden
Hütte si cambia atmosfera con il progetto speciale “Uomini, cime e racconti” che ha come
protagonisti la coppia di alpinisti Nives Meroi
e Romano Benet con le loro storie di vette e
di vita. Uno straordinario programma di eventi
(liberi e gratuiti), organizzati da Trentino Sviluppo in collaborazione con l’Apt della Val di
Fassa (www.fassa.com).
“I Suoni
delle Dolomiti”
in Val di Fassa
Nina Zilli e Fabrizio Bosso
Musica dell’anima: un ricordo di
Amy Winehouse
sabato 29 giugno
Val Salei - ore 14
Elina Duni Quartet
Dall’Albania una voce che fonde
tradizione e innovazione
mercoledì 17 luglio
Val San Nicolò, Jonta - ore 14
Ezio Bosso,
Italian Cello Consort
Six breaths. Il respiro della
musica all’alba
sabato 13 luglio
Col Margherita - ore 6
L’Alba delle Dolomiti
Anja Lechner, Agnès
Vesterman, Garth Knox
Note classiche fra tradizione e
modernità
venerdì 26 luglio
Rifugio Boè - ore 14
Vinicio Capossela, Psarantonis
Antropos, colui che guarda in
alto. Musica per rocce, vento e
terra
sabato 3 agosto
Rifugio Vajolet - ore 6
L’Alba delle Dolomiti Nives Meroi e Romano Benet
Quando il sentiero per la vetta
diventa quello per la vita
domenica 4 agosto
Rifugio Bergvagabunden Hütte
ore 14
Uomini, cime e racconti 36
Mathias Eick, Paolo Vinaccia,
Daniele Di Bonaventura
Jazz dal Nord e dal Sud d’Europa
giovedì 22 agosto
Malga Bocche - ore 14
Neri Marcorè, Luca Barbarossa,
Fiorella Mannoia
La montagna abbraccia un
incontro eccezionale
venerdì 30 agosto
Rifugio Fuciade - ore 14
FASSA NEWS ESTATE 2013
Hear the echo of the Dolomites’ sounds
Val di Fassa’s entrancing meadows, flowers and rocks will be
once again the enchanting plot hosting “I Suoni delle Dolomiti” - Sounds of the Dolomites. The most prestigious cultural
festival of the summer, whose fame flies beyond Trentino’s borders, boasts already nineteen editions.
The cherished setting of Val di Fassa gains once again the inaugural concert on 29th June. The first performance will be a
polished tribute to Amy Winehouse, thanks to the impressive
voice of Nina Zilli and the jazz trumpeter Fabrizio Bosso. The
FASSA NEWS ESTATE 2013
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festival ends in Val di Fassa as well, on 30th August in the natural amphitheatre of Fuciade, with the live show of an exceptional trio: Neri Marcorè, Luca Barbarossa and Fiorella Mannoia.
But that isn’t all! Val di Fassa hosts internationally renowned
artists in July and August: Vinicio Capossela and Psarantonis,
Ezio Bosso and Italian Cello Consort, Elina Duni Quartet, Anja
Lechner, Agnès Vesterman and Garth Knox, Mathias Eick, Paolo
Vinaccia and Daniele Di Bonaventura, and the Trentino Alpine
Rescue.
All’Alba con
Vinicio Capossela
Il raffinato cantautore torna per “I Suoni delle Dolomiti” ad esibirsi
il 3 agosto in Val di Fassa, che conosce anche grazie a un paio di
amici di Canazei, gli artisti Claus Soraperra e Manuel Riz
di Elisa Salvi
I
strionico poeta della musica, Vinicio Capossela, il 3 agosto in Val di Fassa, è
protagonista con lo spettacolo “Antropos, colui che guarda in alto - musica
per rocce, vento e terra”. Il cantautore,
nato nel 1965 in Germania, cresciuto tra l’Emilia Romagna e Milano, fin dall’album d’esordio
“All’una e trentacinque circa” (1990), passando
attraverso tanti successi discografici da “Il Ballo di San Vito” (1996), a “Canzoni a manovella
(2000), a “Ovunque proteggi” (2006) a “Marinai,
profeti e balene” (2011) solo per citarne alcuni,
ha intrapreso una ricerca dalla sorprendente vivacità musicale. Una ricchezza straordinaria di
note e parole che Capossela dona al pubblico in
occasione de “l’Alba delle Dolomiti”, al Rifugio
Vajolet (ore 6), dove si esibisce in compagnia
dell’artista cretese Psarantonis, nel solco musicale e linguistico che ha portato anche alla
composizione del suo ultimo album “Rebetiko
Gymnastas” (2012). Ma per il cantautore, que-
sta non è la prima partecipazione alle rassegne
tra le vette Patrimonio Unesco.
Vinicio Capossela lei ha partecipato a diverse edizioni de “I Suoni delle Dolomiti”, cosa
apprezza di questo festival?
«Il senso dell’altezza. Il fatto che non releghi
in sale chiuse e asettiche la musica, ma che la
restituisca al vento, alla roccia, all’eco. Le Dolomiti sono un santuario a cielo aperto che ci
restituiscono nel silenzio il senso del sacro che
doveva avvolgere il mondo quando la natura era
la manifestazione della divinità. La musica è
nata forse da questo desiderio di manifestare
il divino che c’è in noi, quello che ci fa avvicinare alle cose grandi, ci fa intuire il mistero
delle origini. La montagna ha il dovere di farci
sentire minuscoli quali siamo, però in grado di
percepire il “più grande di noi”».
Nel 2005 si è esibito in Val di Fassa al Rifugio
Sasso Piatto con Mario Brunello, che ricordo
38
FASSA NEWS ESTATE 2013
Le Torri del Vajolet
ha di quell’esperienza di primo mattino?
«Arrivammo a piedi la sera prima. Vedere tutte
quelle tende accampate attorno al rifugio, girarci in mezzo, mi ricordava i racconti delle notti
precedenti le battaglie dell’epopea napoleonica.
E poi questo ininterrotto ascendere di lumini
per il sentiero. Una teoria, una processione di
lucciole nella notte. Persone che continuavano
a salire, per non mancare l’alba. Il freddo del
mattino. Le grappe dopo il concerto all’aperto.
Tutta questa gente. E poi, dopo due ore, quando
mi risvegliai, più nessuno. Tutta quella gente
era scomparsa. Sostituita da torme di escursionisti, con i loro abiti in fibra e il bastone in
poliuretano. Me la svignai anch’io scendendo la
montagna assieme al mago Cristopher Wonder,
che aveva gli stivaletti con tacco, come suo solito. Una scena davvero western».
Quest’anno è, sempre per una “Alba delle Dolomiti”, al Rifugio Vajolet, può anticiparci
qualcosa del suo spettacolo?
FASSA NEWS ESTATE 2013
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«La cosa più importante di questo concerto è
la presenza di questo straordinario artista cretese: Psarantonis. Un mito vivente. Una specie
di Zeus con la lira. Viene dal monte Psiloritis,
dove il mito vuole che sia stato allattato Zeus.
Una sua canzone lo dice: Zeus era un pastore
ed abitava a Psiloritis... la musica cretese ha
qualcosa di profondamente ancestrale, primitivo e mitico. Le madinades, i versetti in metrica
che si cantano su quella musica che accompagna riti e matrimoni, sono versi di straordinaria
forza poetica, spesso composti da pastori, da
gente non istituzionalmente istruita, che sa
cantare il mondo dal suo inizio. Psarantonis è
il più originale, ascoltare è come ascoltare la
roccia, il verso dell’Aquila, il canto degli alberi,
o del vento. Suona la lira cretese e verrà accompagnato dai suoi figli, musicisti anch’essi.
Suoneremo insieme diversi brani “omerici” dall’album “Marinai profeti e balene” e altre cose.
Ma soprattutto sarà l’occasione, per il pubblico
Vinicio Capossela
At sunrise with
Vinicio Capossela
Capossela con gli artisti fassani
Manuel Riz e Claus Soraperra
italiano, di scoprire questo straordinario aedo,
nel suo ambiente naturale, il sorgere del sole,
la roccia, il vento». Nei suoi lavori, spesso, ha espresso la montagna come metafora di una condizione umana, di radici, ma anche di zone d’ombra. Che
rapporto ha con i territori montani e con le
vette, rappresentano punti di riferimento, limiti o luoghi da passare per andare oltre?
«Il mio amico poeta Vincenzo Costantino, Cinaski, diceva: le cose grandi devono esser lasciate in pace, come il ciclope o la montagna.
Non sopportava l’idea che i piccoli uomini le
molestassero con le loro bandierine. Credo che
la montagna ci ricordi in modo estremamente
concreto l’imponenza, l’innocenza, la sacralità
della natura e che imponga un patto di rispetto. La montagna ci impartisce sempre e senza
giri di parole, la lezione della natura. Il banco
di prova della consapevolezza di non esser i soli
abitanti di questo pianeta». Lei conosce un paio di artisti fassani: il pittore e poeta Claus Soraperra e il fumettista
Manuel Riz, cosa l’ha colpita di loro?
«La loro trasformazione in Krampus (maschere
di diavoli, che nella tradizione locale accompagnano San Nicolò, la sera del 5 dicembre, in
giro per i paesi e nelle case dei bimbi fassani). Sono come lupi mannari. Tu li vedi, sono
persone amabilissime. Grandi artisti, grande
senso civico, persone specchiate. Poi, la notte
del 5 dicembre si trasformano. Gli vengono le
unghione, i peli, diventano seguaci del grande
crapone, da cui forse viene Krampus. Insegnano
la paura, “iniziano” al mistero. Ci riportano il
senso antico della festa, dell’estasi, dell’uscita
di sé. Andrebbero tutelati come beni culturali.
Come si tutela il fuoco, o il bosco. E anch’io,
in loro compagnia divento, “l’om dal bosch”, il
selvatico!».
Con Riz e Soraperra è venuto in contatto con
alcune peculiarità della cultura ladino-fassana, i riti di San Nicolò e il carnevale con le
sue maschere che hanno origini antiche così
come la lingua ladina. Ci sono altri aspetti
di questa cultura o della Val di Fassa che la
incuriosiscono?
«Sono molto affascinato dalle leggende, dai
racconti, dalle figure mitiche, dalle ballate e da
tutto quello che ha a che fare con l’inverno.
L’inverno è la stagione dei fantasmi che si fanno racconti e abitano le case. Riz e Soraperra
sono per me come dei Virgilio, che mi accompagnano invece che all’inferno, nei gironi della
montagna incantata, sono i ricercatori degli
gnomi nascosti nei racconti». In aprile, oltre a chiudere con successo il
tour europeo “Rebetiko Gymnastas” è uscito
il film d’animazione “Le avventure di Zarafa Giraffa giramondo” per cui ha firmato un brano originale della colonna sonora, oltre che il
doppiaggio di un personaggio. Un’esperienza
insolita, quest’ultima, che intende ripetere?
«Non saprei, è capitato. Mi piacciono i racconti
di animali. Questa è la storia della prima giraffa
di Francia .. del senso di meraviglia che destava il suo passaggio. Ci sono altri animali che
vorrei doppiare, quello che mi incuriosirebbe di
più è quello che nessuno ha mai visto, “l’om
dal bosch”, l’uomo selvaggio appunto. Per il momento mi limito a pubblicare questo libro che
si chiama “tefteri, il libro dei conti in sospeso”,
si parla di rebetiko, di Grecia e di crisi, è una
specie di diario civile sul tema dell’identità. Il
conto in sospeso per ognuno è scegliere di cosa
essere fatti».
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FASSA NEWS ESTATE 2013
Vinicio Capossela, histrionic musician and poet, comes
to Val di Fassa on 3rd August as the protagonist of the
performance “Antropos, the one who looks upwards – music for rocks, wind and earth”. The songwriter was born in
1965 in Germany, and moved to Emilia Romagna region and
spent some years in Milan as well. He has always looked
for an amazing musical liveliness, even since the first Album “All’una e trentacinque circa” (1990). Some examples
are the well-known songs “Il Ballo di San Vito” (1996),
“Canzoni a manovella” (2000), “Ovunque proteggi” (2006),
“Marinai, Profeti e Balene” (2011). Vinicio Capossela gives
us his extraordinary wealth in notes as present, in order to
celebrate the “Dawn in the Dolomites” at Vajolet Refuge
(6.00 a.m.) in a duet with Psarantonis, from Crete. They
have worked together for the last album “Rebetiko Gymnastas” (2012). “We will play together several pieces from the
album “Marinai, Profeti e Balene”, but also others - says
Capossela about his performance -. But above all it is an occasion for the public to personally know Psarantonis in its
natural environment, at dawn, with rocks and wind”.
It is not the first time that Vinicio takes part to the festival
amongst the Unesco World Heritage’s peaks. He played in
Val di Fassa in 2006, and has even a couple of friends here:
the painter and poet Claus Soraperra and the cartoonist
Manuel Riz. They introduced him to the rites of San Nicolò,
particularly that of Krampus (devil masks, that go along
with the Saint on the evening of 5th December around the
villages and at children’s homes). “I feel captivated from
legends, stories, ballades and legendary characters, and all
what has to do with winter”, tells Capossela about the Ladin culture.
L’artista cretese Psarantonis
FASSA NEWS ESTATE 2013
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La bacchetta (rosa)
di Annarosa Pederiva
Quarant’anni, mamma e moglie, dirige la Banda di Moena,
unica donna ad avere questo ruolo in Val di Fassa
di Elisa Salvi
M
Annarosa Pederiva,
the first female band conductor
When she was a child and used to play the organ
with her tiny fingers in the Church of Soraga, Annarosa Pederiva couldn’t even imagine what the
future had in store for her: to become the band
director of the Municipal Band of Moena. Furthermore she is the first woman ever to direct a group
of musicians of Val di Fassa. Annarosa, 40 years
old, was born in Soraga but lives now in Someda,
a hamlet surrounding Moena, with her daughter
Martina, her son Ivan (15 and 14 years old), and
her husband Franco Zanon (who works in the fam-
ily-run construction company). Since 2010 she
has been conducting the Band of Moena, founded
in 1854 and composed by 45 musicians. “I’m always thrilled - she reveals – particularly during
important celebrations, such as the performance
at the Theatre of Tesero or the concerts of local bands. An example is Gran Festa da d’Istà, in
September, on the meadows of Pian de Pareda in
Canazei, when Fassa’s conductors go onstage to
conduct hundreds of musicians, convening for the
Ladin Folks Groups parade.
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FASSA NEWS ESTATE 2013
entre da bambina muoveva le dita
sui tasti dell’organo della chiesa
di Soraga, Annarosa Pederiva certo non immaginava che da grande
sarebbe diventata la maestra della Banda comunale di Moena. Non solo, che sarebbe stata la prima donna a dirigere un gruppo
bandistico della Val di Fassa. Annarosa, 40 anni
originaria di Soraga vive da anni a Someda (frazione di Moena), è mamma di Martina e Ivan di
15 e 14 anni e moglie di Franco Zanon che aiuta
nell’impresa edile di famiglia, e dal 2010 dirige
il gruppo bandistico moenese (nato nel 1854)
formato da 45 elementi.
La propensione alla musica Annarosa la scopre
cantando da piccola nel coro della chiesa, dove
l’organo attira subito la sua attenzione tanto
che inizia presto a suonarlo, prendendo qualche lezione di musica. Ma è nel 1987, quando
entra nella banda, che scocca la scintilla per il
flauto traverso. «Ho iniziato a suonare il flauto
- racconta - con un entusiasmo che conservo
tuttora». Annarosa è tra le prime donne a far
parte del gruppo, oltre a lei, allora, solo un paio
di ragazze e Ilaria Vadagnini che quest’anno festeggia 40 anni di banda. Annarosa cresce assieme a tanti colleghi bandisti (oggi le donne
sono quasi la metà), diventando un punto di riferimento per loro e pure per lo storico maestro
(alla guida dal 1987 al 2010) Paolo Chiocchetti.
«Ricordo che mentre Paolo ci dirigeva, dato che
io gli stavo vicina, mi guardava spesso, pur non
avendone bisogno, per una conferma sull’esecuzione dei brani. Avevamo una bella sintonia
musicale». Così, quando nel maggio 2009 Chiocchetti scompare improvvisamente, è del tutto
naturale per Maurizio Boninsegna, presidente
della banda, vedere in Annarosa il suo successore. «Quando Maurizio mi ha detto che ero l’unica a poter prendere in mano la situazione, sono
rimasta di sasso. Non me l’aspettavo, mi sono
sentita orgogliosa e un po’ impaurita, ho segui-
FASSA NEWS ESTATE 2013
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to diversi corsi con la banda, ma non ho studiato al conservatorio. Con la stagione estiva alle
porte, però, e tanti concerti in programma ho
preso il coraggio a due mani e ho accettato. I
mesi sono passati, ho superato “l’esame” e in
autunno sono stata confermata».
Annarosa ricorda con commozione la direzione
del suo primo concerto. «Mi emoziono ancora confida - specie nelle occasioni più importanti,
come la recente esibizione nel teatro di Tesero
o i “concertoni” delle bande locali, come alla
Gran Festa da d’Istà a settembre sui prati di
Pian de Pareda a Canazei, quando i maestri fassani salgono sul palco a dirigere centinaia di
bandisti radunati per la sfilata dei gruppi folk
ladini». Nonostante l’esperienza triennale, la
maestra confida che non è sempre facile dirigere i suoi colleghi, ragazzi e adulti, che incontra settimanalmente durante l’anno per le
prove, che s’infittiscono in vista della quindicina di concerti estivi. «A volte caccerei un urlo
quando nel gruppo si scherza troppo e manca la
concentrazione, ma mi trattengo». Annarosa ha
mantenuto le abitudini del maestro Paolo che
aggiornava spesso il repertorio e quest’estate,
nelle varie esibizioni con la banda, di cui fanno parte anche il figlio Ivan alle percussioni e
il marito Franco che è portabandiera (mentre
Martina ha cominciato a studiare il flauto come
mamma), proporrà brani di Alfred Bösendorfer,
tra cui “Slovenia” che le piace molto. Non mancherà poi “Forti e Baldi”, la “sigla” della banda,
e tante musiche tradizionali come “L’In Ladin”.
E tra le novità della stagione per Annarosa ci
potrebbe essere anche un rinnovo del look.
«Paolo, per distinguersi dai musicisti, aveva un
cordoncino d’oro sul cappello, che nei prossimi mesi potrei avere anch’io. Ma non nascondo
che mi piacerebbe indossare pure una camicia
un po’ diversa dalle altre». Un vezzo femminile
che, certo, il gruppo concederà presto all’unica
maestra di banda della Val di Fassa.
Donne
in musica
Annarosa Pederiva è l’unica donna alla guida di un
gruppo bandistico in Fassa. Ma la valle conta anche
una “vice-maestra”: Elisa
Cincelli, clarinettista diplomata al Conservatorio
Bonporti di Trento, che, a
volte, sostituisce Giancarlo
Dorich maestro della “Musega da Poza”. C’è, poi, anche Barbara Pedrotti bacchetta ufficiale del Coro
Enrosadira di Moena.
Passaporto per un’estate
meravigliosa
Di fronte al rifiuto di un bimbo alle escursioni in quota, ecco l’idea
“miracolosa” dello zio: un libretto da “alpinista” da riempire con
i timbri dei rifugi, disegni e i ricordi di tante avventure
di Andrea Selva
S
i erano interrogati a lungo sull’ostinato e inspiegabile rifiuto di quel figlio
- discendente di quattro nonni montanari - di affrontare le fatiche dei sentieri. Un rifiuto ben argomentato, non
c’è che dire, perché se l’alta quota gli toglieva il
fiato, quand’era a valle sosteneva con un fiume
di parole le sue teorie sulla scomodità (e in fin
dei conti l’inutilità) di arrampicarsi fin lassù,
dove non c’erano nemmeno scivoli e altalene.
In salita gli facevano male le gambe, a scendere
invece gli dolevano i piedi stretti negli scarponi duri e troppo stretti. Con i pantaloni lunghi
aveva caldo, con quelli corti le erbacce gli “beccavano” i polpacci esili. Ma a fargli sentire la
fatica era la noia - sosteneva a modo suo - di
salire per poi tornare indietro.
Come spesso accade, papà e mamma litigarono
tra loro, incapaci di stabilire se fosse stato lui
a viziare quel figlio intelligente (ma pigrissimo)
portandolo in quota nello zaino finché (ormai
Il “Passaporto delle Dolomiti”, pesantissimo) aveva quasi tre anni. Oppure se
per bambini, si acquista nei rifugi
fosse stata lei - con quella paura innata di indella Val di Fassa
setti e temporali - a contagiare il bambino con
il timore della montagna, fonte di mille scuse
per rimanere a valle.
Andò a finire che quell’anno passeggiarono lungo il torrente che attraversa il paese, perché
nemmeno la strategia dell’affiancamento (suggerimento di uno dei nonni) ebbe successo: era
più facile che il piccolo convertisse al riposo gli
amichetti che dovevano accompagnarlo in gita,
piuttosto che il contrario.
Fu uno zio, l’anno successivo, a risolvere la situazione presentandosi con un libretto rosso
che prometteva meraviglie: “Lo vedi questo?
È il tuo nuovo libretto da alpinista” gli disse
trionfante, sfogliando le pagine bianche che
avrebbero dovuto ospitare i timbri dei rifugi, la
prova di grandi imprese. Alpinista, una parola
nuova. Partirono assieme - con il libretto nel
taschino dello zaino - alla conquista del primo
timbro. Ma fu lui (il piccolo!) a proporre di allungare il percorso un altro po’, verso il secondo
traguardo di cui si vedeva il tetto poco distante. E poi ancora, cambiando strada in discesa,
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FASSA NEWS ESTATE 2013
per raggiungere un terzo obiettivo. In breve quel libretto
divenne consumato, pieno di timbri che evocavano estati avventurose: stelle alpine, piccozze, pareti da scalare, cani di
razza San Bernardo. Non solo salite e discese, ma traversate,
percorsi circolari: esplorazioni!
Per far salire i bambini ci vuole una motivazione: andiamo
a vedere le mucche e bere il latte fresco nella malga, vedrai
che bel panorama vedremo dalla cima, potremo costruire una
diga in un ruscello, ci legheremo assieme e scaleremo una
ferrata. La semplice fatica sui bambini non fa presa. Lo zio
lo sapeva bene e trovò la scusa giusta per quel nipote pigro
che non smise più di andare in montagna (dove ora porta i
suoi figli) anche quando il libretto ormai esaurito, finì in un
cassetto, testimonianza antica di una meravigliosa estate.
The passport for a
great summer
Should a child refuse to hike, here’s the miraculous solution: the idea is a booklet for real little mountaineers, to be
filled up with refuges’ stamps and drawings reminiscent of
the adventures in woods and mountains. A beautiful story,
but above all a suggestion for mums and dads!
FASSA NEWS ESTATE 2013
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Acqua regina
al “Dòlaondes”
Queenly
Il centro acquatico di Canazei, inaugurato lo
scorso giugno, ha raggiunto le 70 mila presenze, water at
Dòlaondes
in meno di un anno d’apertura
È
pronto a battere nuovi record “Dòlaondes”, il centro acquatico di Canazei inaugurato a giugno 2012 che,
in sole due stagioni turistiche (estate 2012 e inverno 2012-2013), ha
accolto ben 70 mila persone. Un risultato che
sancisce la bellezza e la qualità della struttura
promossa a pieni voti dai visitatori, come testimoniano pure i questionari di valutazione, secondo cui il 95% dei clienti si ritiene entusiasta
del centro e del servizio.
E come non rimanere stupiti e soddisfatti di
fronte a una superficie di 2400 metri destinati
ad acqua, divertimento e relax? Tra le quattro
aree tematiche del centro la più apprezzata è la
“Water & Fun” con ben cinque piscine. Al centro domina la semiolimpionica (25 x 12,90 m
a cinque corsie con profondità dell’acqua che
varia tra 1,38 e 1,80 m; temperatura 28 gradi),
piace molto la ludica (altezza acqua 1,40 m)
FASSA NEWS ESTATE 2013
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con idromassaggi, cascate, docce nucali e un
vortice tutto da nuotare controcorrente. Anche
i piccoli se la spassano nella loro vasca (altezza
dell’acqua da 0 a 35 cm; temperatura 34 gradi)
con fontanella a riccio, area gioco e scivolo su
misura, mentre i grandi si sfidano sull’attrazione del “Dòlaondes”: lo scivolo parabolico di 111
metri, il più lungo del Trentino, che si percorre,
tra effetti di luci e di musica, in meno di 6
metri al secondo.
Ma l’estate, qui, si perfeziona pure la tintarella
sul green a bordo della vasca d’acqua salata, in
un’atmosfera che s’ispira al caldo mar della Tetide da dove sorsero, milioni d’anni fa, le Dolomiti.
E se non bastassero tutte queste ragioni per un
tuffo al Dòlaondes, aggiungete pure il bar, per
spuntini e bibite tra un bagno e l’altro, la zona
benessere “Eghes”, su modello delle terme romane, e la zona fitness nella palestra Planet Gym,
aperta pochi mesi fa.
Dòlaondes, the aquatic centre in Canazei inaugurated in
June 2012, is ready to break
every record. As a matter of
fact, just in two touristic
seasons (summer 2012 and
winter 2012-2013) it already
welcomed 70 thousand people. That’s a significant result that confirms the plant’s
beauty and quality. It’s easy
to get astonished and satisfied when you enter a swimming pool, whose surface
counts on 2400 square metres destined exclusively to
water, fun and relaxation!
Among the four themed areas of the centre the more
appreciated one is “Water
and Fun”, with five pools and
the parabolic water slide,
111 metres long. Furthermore the water sports centre
boasts of its wellness beauty
area “Eghes”, inspired by
the ancient roman thermal
baths, the gym “Planet Gym”
and a cosy bar.
Think “Green”
Da maggio a settembre, al Golf Club Carezza, 38 gare per gli appassionati
Think “Green”
The allure of the golfing green is too strong
to resist. Picture yourself
making your way leisurely
across the green whilst concentrating and searching
for the next perfect shot.
Golf is considered the most
practiced sport in the world, most probably because
of its fascinating rituals
appreciated by golfers and
non-golfers alike. Literature
and cinema have often told
stories of golfing legends,
the perfect swing and the
‘hole-in-one’, that ultimate
shot that all golfers dream
of achieving. In golf, environment is everything
and for this reason the Golf
Club Carezza is the ideal
location. The golf course is located on the Passo
Costalunga, close to Vigo
di Fassa and surrounded by
the Catinaccio and Latemar
mountain peaks and forests. The course, open from
May to November, has nine
holes and is 2670 meters in
length. It boasts a driving
range, practice putting
green and bunker and is
classified as a PAR 35 course. Within the centre is the
Club House, Pro Shop and
Golf Academy with PGAI
qualified instructors. The
Club hosts 38 competitions
this summer (for further information and competition
schedules please visit www.
carezzagolf.com.)
Val di Fassa has another
golf course to offer. Run by
the Val di Fassa Golf Club.
The course has: 10 different
teeing grounds, two of which are covered; a putting
green, practice bunker and
a new training trail with 5
holes, 2 PAR 4s and 3 PAR 3
(visit www.fassa.com).
Q
uel prato, rasato alla perfezione, è
sempre un’attrazione irresistibile.
Così come spostarsi lentamente sul
soffice tappeto erboso, ricercare
quiete e concentrazione e, quindi,
eseguire i movimenti corretti per lanciare in
buca. Il golf è lo sport più praticato al mondo,
probabilmente anche per quei suoi affascinanti
“rituali”, che piacciano non solo ai giocatori.
Letteratura e cinema hanno narrato, con pagine
e pellicole di successo, bellissime storie sui miti
della disciplina, la magia dello swing e di quel
colpo unico, “hole-in-one”, che fa arrivare la
pallina perfettamente in buca. Una mossa difficile, ma non impossibile, per questo è il sogno
di tanti golfisti. E se per giocare al meglio e
compiere pure qualche prodezza, come si dice,
il contesto aiuta, allora il Golf Club Carezza è
il “green” ideale. A Passo Costalunga, a pochi
chilometri da Vigo di Fassa, il club si sviluppa su una distesa verdeggiante, esposta a Sud,
al cospetto dei gruppi di Catinaccio e Latemar,
di foreste millenarie e vicino al Lago Carezza
che i ladini chiamano “L lach de l’ercaboan” (il
lago dell’arcobaleno) per l’iridescenza delle sue
acque turchine. Il campo a 9 buche ha una lunghezza di 2670 m ed è praticabile da maggio
a novembre con punti difficili che danno sod-
disfazione ai più esperti. Il Driving Range con
Putting Green e bunker di pratica offre, inoltre, la possibilità di allenamento a chi desideri
perfezionare la tecnica. Il percorso, classificato
Par 35, è stato ricostruito dall’architetto Marco
Croze sul vecchio impianto a 18 buche che, fin
dal 1907, ha ospitato l’antica nobiltà austriaca ed inglese che amava trascorrere tra queste montagne lunghi periodi di villeggiatura.
E tuttora accoglie appassionati di tutta Europa
che vogliono provare l’ebbrezza di giocare tra le
Dolomiti Patrimonio Unesco.
Il club, mai come quest’anno, presenta un fitto
calendario di gare: le sfide sono addirittura 38,
sostenute da sponsor prestigiosi. Dopo l’inaugurazione di maggio con la Silver House Golf 2013,
sono di grande richiamo, tra luglio e settembre,
le 3 tappe (6 luglio, 20 luglio e 8 settembre) del
Chalword Caribbean Golf Lenge con semifinale
nazionale e finale estera. Si prosegue, a luglio,
con la Dolomiti Golf Cup & Coppa del Presidente
con finale nazionale (7 luglio), la XX Iron Man
Golf Cup, una maratona per irriducibili della disciplina di ben 54 buche (13 luglio), e la XX
Senfter Cup (27 luglio). Ad agosto, tra il resto,
appuntamento con la VSS Reiffeisen Senior Golf
Cup (1 agosto), Golf Cup Re Laurino (3 agosto),
All Golf Challenge Gls Corriere Espresso finale
nazionale e internazionale (18 agosto), 1ª Apt
Val di Fassa Golf Cup (24 agosto), Martin Argenti Golf Challenge by Acaya finale nazionale (31
agosto) e, tutti i mercoledì, Carezza 9 Hole Golf
Cup by Under Armour & Arena con premio finale
al vincitore del challenge a punti.
Per chi voglia avere più chance di vincere, migliorando efficacia dei colpi e stile, o per i neofiti che intendano imparare i “rudimenti” dello
sport, al Carezza c’è la Golf Academy: un istruttore qualificato (PGAI) può guidare alla conquista del perfetto swing con lezioni individuali,
corsi collettivi, clinics e la Junior Academy (6
48
FASSA NEWS ESTATE 2013
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- 18 anni). Ma al Carezza non ci sono solo sport
e agonismo. Ogni momento è giusto, infatti, per
una pausa alla Club House, curata da Dolcevita
di Moena, che propone piatti della tradizione
ladina e altre specialità. Drink e spuntini si
consumano sulla panoramica terrazza loungebar, mentre veri momenti di festa si vivono alla
Voliera. E niente paura se si è scordata l’attrezzatura a casa o è arrivata l’ora di rinnovarla,
nel Pro Shop del club si trovano mazze, sacche,
palline, guanti, scarpe e abbigliamento tecnico
(info e programma di tutte le gare:
www.carezzagolf.com).
Golf: pratica a
Campitello
La valle offre anche un campo pratica a Campitello, gestito dal “Val di Fassa Golf
Club”. Il campo dispone di
10 postazioni di cui 2 coperte, putting green, bunker
di pratica oltre ad un nuovo
percorso di allenamento a 5
buche (n. 2 Par 4 - n. 3 Par
3). In luglio e agosto lezioni
con maestri professionisti.
(info: www.fassa.com)
La Fiorentina
fa il bis a Moena
Conquistati, l’estate scorsa, dal caloroso abbraccio della Fata delle
Dolomiti, i viola tornano in ritiro per il secondo anno consecutivo
dal 16 luglio all’8 agosto in Val di Fassa
«Dato che ci siamo trovati molto bene l’anno
scorso - ci ha detto Gian Luca Baiesi, Direttore Esecutivo ACF Fiorentina - abbiamo scelto
la splendida cornice di Moena anche per quest’estate. La preparazione estiva è la parte più
importante della stagione sportiva e cercheremo di curarla nei minimi dettagli. Quest’anno
il ritiro sarà più articolato e saprà coinvolgere
sempre di più la gente del posto, i turisti e i
tifosi. Avremo anche la collaborazione del Museo Fiorentina che ci aiuterà ad organizzare
eventi e mostre in onore della squadra».
Come Enzo Iori e Andrea Weiss, presidente e
direttore dell’Azienda per il Turismo di Fassa, hanno dichiarato: «La Val Di Fassa sarà di
supporto a tutti quei tifosi viola che hanno
il desiderio di seguire la Fiorentina in ritiro.
Da parte nostra c’è stata la forte volontà di
rinnovare l’impegno con la società gigliata e
per questa ragione abbiamo investito. In occasione di questo ritiro avremo anche una nuova
tribuna coperta per la stampa, nuovi spogliatoi e una nuova palazzina».
Tifosi, turisti e valligiani, quindi, torneranno
con piacere a stringere la mano ai campioni
a passeggio per le vie del centro di Moena, a
farsi firmare autografi al termine delle sessioni di allenamento, a vedere lo stupore negli
occhi dei giocatori sudamericani che vedono
le Dolomiti per la prima volta. Sarà ancora un
immenso piacere ospitare la Fiorentina in Val
di Fassa.
L’Adventure Park Piciocaa si trova sulla ciclabile tra Pera e PozaHWYLZZVPSWHYJVNPVJOP0UaVUH[YHUX\PSSHLZVSLNNPH[HM\VYPKH
[YHMÄJVJVUJVTVKVWHYJOLNNPV
*VUHWLY[\YHKHTL[nNP\NUVHÄULZL[[LTIYL[\[[PPNPVYUPKHSSL
10 alle 19, offre inoltre un area giochi per i più piccoli con campetto da calcio ad accesso gratuito, laghetto naturale, angolo degli
animali e punto ristoro; area pic-nic con barbecue a disposizione.
Adatto a bambini e grandi offre:
Percorsi baby
Percorsi tra il bosco per bambini e adulti
:\WLY[LSLMLYPJHKPTL[YPJVUWHZZHNNPVZVWYHPSÄ\TL
Salto nel vuoto di 13 metri- unico in Valle
Parete di arrampicata e via ferrata
Strada de Jumela, 3
PERA DI FASSA
Per maggiori informazioni:
Stefano 339 1690671
Michele 331 3729254
Adventure Piciocaa
Ruf de Soal
A fianco: immagini dei giocatori della Fiorentina
e in basso Andrea Della Valle, presidente della
squadra e Matteo Renzi, sindaco di Firenze, osservano gli allenamenti dei viola a Moena (luglio
2012).
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PERA
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Seggiovia
Vajolet
Torrente Avisio
Last summer Della Valle’s
family, owner of the football
club ACF Fiorentina, and the
trainer Vincenzo Montella redesigned the team: it was a
successful choice indeed, beyond any expectations. Players and managers are eager to
come back to Moena and remember gladly the warm welcome they had during their
first summer training camp in
August 2012. Once again, this
amazing mountain resort will
be the official headquarter of
the Italian football team during their summer training session in Val di Fassa, from 16th
July to 8th August. Fiorentina
cannot ask for a better site
to train: Moena is in fact an
enchanting place, and players can find here both incitements and relaxation. Thanks
to its altitude and the upto-date facilities and plants,
the training could not be better. Moreover, other football
teams train in Trentino during
this summer: the Italian teams
Inter and Napoli, but also the
Bayern München, the brand
new winner of the Champions League. For this reason,
friendly matches could be always possible.
A
lzi la mano chi si sarebbe aspettato una Fiorentina così in alto
in classifica alla fine dello scorso
campionato. Pur avendo rivoluzionato la squadra durante l’estate
precedente, la famiglia Della Valle (proprietaria della squadra viola) e mister Vincenzo
Montella sono riusciti a ripartire da zero portando a termine l’impresa di una stagione vincente, al di là di ogni aspettativa, pur quando
la critica dava ai gigliati poche chance di ben
figurare.
A fine campionato, lo scorso maggio, giocatori e dirigenti non hanno potuto che ricordare
i benauguranti saluti che la gente di Moena
fece loro ad agosto 2012, al momento di lasciare il primo ritiro fassano della Fiorentina.
Auguri di un’ottima stagione che ora invogliano la squadra a tornare e a ripetere l’esperienza estiva sulle Dolomiti per ben tre settimane
dal 16 luglio all’8 agosto.
Ma la Val di Fassa non porta solo fortuna alla
Fiorentina. La sede del ritiro, Moena, infatti è
quanto di meglio una squadra della Serie A di
calcio possa trovare: è un luogo paesaggisticamente bellissimo, stimolante per i giocatori e allo stesso tempo rilassante, offre tutti i
benefici dell’altura e strutture ottime per gli
allenamenti e la preparazione atletica, a partire dall’impianto sportivo Carlo Benatti. Qui
accanto, d’inverno, parte la Marcialonga. E qui
in Trentino poi, d’estate, si allenano moltissime squadre di Serie A (dall’Inter al Napoli), e
non solo (c’è anche il Bayern Monaco, fresco
vincitore della Champions League), la qual
cosa rende possibile anche l’organizzazione di
amichevoli di alto livello che i tifosi si augurano caldamente per rivivere, anche in vacanza,
le emozione del campionato.
Canazei
Fiorentina
once again in
Moena
PICIOCAA
In un paesaggio fatto di boschi e torrenti, circondato dal panorama unico delle montagne trentine, l’Adventure Park Piciocaa
YLNHSHLTVaPVUPHUVUÄUPYLS\UNVPZ\VPJPUX\LWLYJVYZP[YHWPH[
taforme aeree e passaggi tra gli alberi. Lanciatevi in salti spericoSH[PL]VSH[LZ\[LSLMLYPJOLTVaaHÄH[VWLYTVTLU[PKPH\[LU[PJV
divertimento in tutta sicurezza.
Po
zza
di Enrico Maria Corno
adventure park
Adventure
Park
Piciocaa
APPARTAMENTI
CIASA EDELWEISS
a Pozza di Fassa
Info 333 3647482
Andrea e Devis,
un’estate al mare… d’erba
Uno è un allevatore che assicura il nutrimento alle sue bestie,
l’altro uno “sfalciatore professionista”. Entrambi, nei mesi caldi,
fanno fieno, contribuendo alla cura e alla bellezza della valle
di Valentina Redolfi
P
er entrambi l’estate è sinonimo di lavoro nei prati, di tagliare l’erba e fare
il fieno. Quello che però differenzia
Andrea Deluca da Devis Costazzer è
la finalità dell’attività. Il primo procura così il cibo alle sue mucche, il secondo invece compie un’opera di pulizia e salvaguardia
del territorio su incarico di alcuni comuni fassani. Eh sì, è così. Una volta la valle aveva più
spazi dedicati all’agricoltura e all’allevamento.
Campi, orti, prati e pascoli tenevano il bosco
lontano dai paesi. Ora le cose sono cambiate:
i contadini sono pochi, tagliano solo l’erba necessaria e il bosco avanza. Se, da un lato, per
ogni abitante della valle si contano 3000 alberi, il che corrisponde a un’eccezionale salubrità
dell’aria, dall’altro, il territorio con pochi campi
e pascoli rischia d’essere meno curato e ricco di
vegetazioni spontanee. Ecco perché il lavoro di
Andrea e Devis è prezioso.
Andrea Deluca: «In mezzo al prato mi sento libero»
Andrea ha 43 anni e abita a Pozza dove, con il
fratello Luigi, gestisce una stalla con 28 mucche. Il padre Tullio, oltre alle vacche, possedeva
un caseificio e per diverso tempo ha gestito la
malga Contrin e pure quelle in Val Monzoni e
in Val San Nicolò. «Sono nato in questa realtà - racconta Andrea - e mi è sempre piaciuta.
Oggi abbiamo un’azienda a “circuito chiuso”.
Riusciamo ad arrangiarci per il fieno. Abbiamo
prati nostri o prati della gente del posto e questo è positivo perché sappiamo cosa diamo da
mangiare alle nostre mucche. Tagliamo l’erba a
Pozza e in Val San Nicolò e ci occupiamo anche
dell’ingrassamento dei prati, un passaggio importante, tanto che da sei anni utilizzo la farina di roccia vulcanica, ricca di microorganismi
naturali che fanno maturare meglio lo sterco
togliendone i gas nocivi».
Rispetto al passato, alla falce e ai portacote,
in questo mestiere sono cambiate molte cose.
«Si fa ancora qualcosa a mano, ma si usano soprattutto le macchine. Abbiamo una falciatrice
a dischi che taglia l’erba e ne fa uscire parte
dell’acqua. L’erba viene posata sul terreno sul
quale viene lasciata a essiccare naturalmente.
Si inizia la mattina presto e alle 3 del pomeDevis Costazzer
Andrea Deluca
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lo sfalcio tradizionale a Fuciade durante la festa “A pe ta mont”
For Andrea
and Devis
the Summer
is grassy
For Andrea and Devis, Summer is synonymous with
working in the meadows,
cutting the grass and preparing hay, even though
they each carry out different roles: Andrea (43 years
old, from Pozza) gathers
food for his twenty-eight
cows, while Devis (34 years
old, from Mazzin) overlooks
the activities in the Fassa
area on behalf of some municipalities, in particular
Campitello and Canazei.
“Noone can take away the
freedom you feel when you
are out in the meadows”,
explains Andrea. “You are in
touch with nature, in a real
paradise.
Most of the time, we do not
realize this because we are
too busy to take the time to
look around. Even tourists
often don’t fully appreciate
this sensation.
At the end of the working
day, I sit on a bench and
watch the landscape, just to
hear the stream’s sough. And
all my stresses fade away.”
Devis also enjoys his outdoor
life: “I love preparing the
hay, even though it is hard
work. I have gotten used to
it and I am well organised. I
am aware of how important
the mowing of grass is for
our landscape, especially for
its beauty and care.”
riggio, dello stesso giorno, si comincia a raccogliere e portare quanto tagliato nel fienile dove
abbiamo l’essiccatoio che asciuga del tutto il
fieno». È un lavoro faticoso, da mattina a sera,
più di otto ore al giorno, ma non è un problema
per Andrea: «Quando sei in mezzo ai prati hai
una libertà che nessuno può tubarti. Sei a contatto con la natura, in un paradiso. Spesso però
non ce ne rendiamo conto perché non siamo capaci di fermarci un attimo e guardaci attorno.
Anche i turisti sono così presi che spesso non lo
fanno. A volte l’estate, a fine giornata, mi siedo
su una panchina a osservare il paesaggio, sen-
to solo l’acqua del fiume che scorre e mi passa
tutta la fatica. È importante perché mi aiuta a
vedere il mondo e il lavoro in modo diverso».
Un mestiere impegnativo ma che regala tante
soddisfazioni. «Fare il contadino in Fassa dove
prati e pascoli sono spesso in salita e molto
scomodi può sembrare da pazzi. Ma a me piace,
è la mia vita e non la cambierei. I nostri avi ci
tenevano tanto alla valle e sono certo che il
nostro mestiere serva, non solo a tramandare la
tradizione, ma anche a custodire con attenzione il territorio».
Devis Costazzer: «Lo sfalcio è importante per la cura e la
bellezza del territorio»
Se nei comuni di Canazei e Campitello c’è un prato da tagliare ci pensa, da quindici anni, Devis
Costazzer. «Fin da bambino - racconta Devis 34
anni di Mazzin - con mia zia si aiutava durante
la fienagione. Ho imparato tutto da mio padre e
dalla mia famiglia. Ma una volta con le falci era
diverso, oggi si taglia con i decespugliatori e le
macchine più grandi, anche se fatica, si fa sempre fatica». Devis ha un trattore con l’imballatrice e anche un mezzo più piccolo per i prati
più erti. «I Comuni mi affidano lo sfalcio soprattutto nelle zone ripide, più difficili, magari
con avvalli e buchi nel terreno, dove non vanno
gli allevatori. Ed è giusto che sia così perché
io mi occupo solo di quello, mentre i contadini
che hanno bisogno di fieno per i loro animali lo
segano dove i prati sono più piani».
Devis, oltre a falciare le zone più scoscese, deve
rispettare anche i tempi stabiliti dalle amministrazioni locali, o di alcuni proprietari di appezzamenti di terra e di alberghi con ampi giardini, che richiedono il suo servizio diverse volte
durante l’estate. «Se c’è il sole è sicuramente
meglio, ma se piove il fieno si fa comunque. Si
taglia, si essicca e poi si imballa. In un’estate vengono prodotti 600 quintali di fieno (150
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balle di fieno da 4 quintali l’una)». La maggior
parte del fieno, quello buono, viene venduto, il
restante invece viene utilizzato dalle società di
impianti a fune per la sistemazione delle piste
da sci, per ricoprirle e per facilitare l’inerbimen-
to. «É un lavoro che mi piace proprio – assicura
Devis - certo, è faticoso, ma sono abituato e
ben organizzato. E poi so quanto lo sfalcio sia
importante per il nostro territorio, per la sua
cura e la sua bellezza».
Per fare il miele
ci vuole un fiore
… e le api
All’azienda agricola di Soraga Ciasa dò Parè
si scoprono tutti i segreti degli insetti più
laboriosi, del loro prodotto più dolce
e di tanto altro ancora
di Elisa Salvi
“C’è un’ape che si posa su un bottone di rosa: lo
succhia e se ne va... Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa”, così il poeta Trilussa esprime in pochi versi lo stupore che ci coglie di
fronte all’istinto operoso delle api. È rigorosa,
ma dolce, la vita di questi insetti che trovano
tra i prati fioriti della Val di Fassa uno dei loro
regni più belli e alla Ciasa dò Parè, di Soraga,
accoglienti dimore. Qui, nella decina di casette
gialle e blu, gli apiari, vivono una ventina di
famiglie (il che significa migliaia di api, visto
che una famiglia, ogni stagione, ne conta circa 50-60 mila) di cui si occupa Aurora Brunel
che, a 24 anni, ha scelto di fare la contadina
e l’allevatrice, dopo aver frequentato corsi per
imparare a produrre il formaggio e soprattutto
le lezioni (per un totale di 600 ore distribuite
in un paio d’anni) dell’Istituto agrario di San
Michele all’Adige per diventare imprenditrice
agricola.
Se Aurora non può contare sull’aiuto del fratello
maggiore Filippo, che dopo aver conseguito una
doppia laurea specialistica in ingegneria civile
alla Tongji University di Shangai e all’Universi-
Luigi, Filippo, Aurora e Flavia Brunel alla Ciasa dò Parè
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FASSA NEWS ESTATE 2013
FASSA NEWS ESTATE 2013
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tà di Trento vive e lavora in Cina, ogni giorno
però si avvale del supporto fondamentale di
papà Luigi, insegnante in pensione (nonché ex
sindaco del paese), e di mamma Flavia che, nel
2006, hanno avviato l’azienda agricola.
D’estate, ogni mercoledì mattina, i Brunel aprono le porte della loro fattoria di montagna per
un’immersione in un mondo genuino che comincia proprio dalle api. «I nostri ospiti - spiegano Aurora e Luigi - mostrano grande curiosità
verso questi insetti, dall’ape regina, ai fuchi,
al miele. Così spieghiamo come si gestisce un
apiario, che cos’è un’arnia, come sono fatti i
melari, come avviene la smielatura nei nostri
laboratori, cosa accade in un “maturatore” e
cosa si fa della cera. Ma soprattutto rispondiamo a tante curiosità». Le domande più frequenti
riguardano l’ape regina che vive fino a 5 anni, a
differenza di un’operaia che, per via della “professione usurante”, si consuma in 60 giorni al
massimo, e tutto ciò che riguarda il regno delle
api ritenuto, dai più, attraente e misterioso. Ed
è proprio così, assicurano i Brunel. Perché le
api, non solo fondano efficientissime colonie,
Le api,
che numeri
In una famiglia d’api, ogni
stagione, vivono 50/60
mila api.
L’ape operaia, durante la
stagione produttiva, vive
50/60 giorni.
L’ape regina vive fino a 5
anni.
In un giorno l’ape regina
depone fino a 2000 uova.
Per deporre fino a 2000
uova al giorno, l’ape regina
consuma pappa reale fino a
80 volte il suo peso.
La velocità media di un’ape
è di 24 chilometri orari e
può arrivare fino a 29.
Un’ape, per produrre 1 kg
di miele, vola per circa
150.000 Km, quasi 4 volte
il giro della terra.
Ogni alveare raccoglie il
nettare per un raggio di
3 Km, il corrispondente di
4000 campi di calcio.
In un giorno le api di un alveare possono visitare fino
a 225.000 fiori.
ma sono dotate di singolare intelligenza tanto
che, oltre a compiere voli anche di 3 km in linea
d’aria in cerca di nettare, comunicano alle “sorelle”, con una sorta di danza nell’aria, le fonti
nettarifere migliori, ovvero i fiori più ricchi di
questo liquido zuccherino. E poi sembrano riconoscere il “padrone di casa”. «Probabilmente
- dice Aurora - avvertono l’odore dell’apicultore,
la dimestichezza con cui si avvicina agli apiari
e la tranquillità, molto importante in tutte le
operazioni che si svolgono con loro. E, con una
sorta di empatia pare si accorgano anche di chi
ha “paura” di loro, ne sentono l’agitazione».
Ma la Ciasa dò Parè è un’azienda agricola biologica in piena regola dove assieme alle api,
vivono anche una ventina di capre cachemire
dal morbidissimo pelo e quattro vacche di razza
Rendena (autoctona del Trentino), che trascorrono l’estate sui pascoli del San Pellegrino. Il
tour in questa fattoria del fondovalle prevede
pure una visita alla stalla, al laboratorio dove
si preparano due tipi di formaggio, alla cantina
dove lo si stagiona e pure all’orto dove si pro-
ducono piccoli frutti: fragole e ribes con cui
Aurora a Flavia preparano confetture.
Non manca la sosta al fienile dove vengono raccolti cinque diversi tipi di fieno, di montagna,
di primo e secondo raccolto di fondovalle, di
mezza montagna ed erba medica, che vengono mescolati per rendere più nutriente il cibo
del bestiame.
Il tutto si conclude con gli assaggi dei formaggi, delle marmellate e di tre tipi di miele:
d’acacia, il primo che viene prodotto, di millefiori di Soraga e millefiori del San Pellegrino,
dove una parte delle api vengono fatte sciamare
nel corso dell’estate. «Questi prodotti - precisano Aurora e Luigi - hanno proprietà riconducibili alla loro differenza botanica. Quello d’alta
montagna è a prevalenza di rododendro e, nelle
annate migliori, riusciamo a preparare pure la
melata, un miele molto energetico. Senz’altro
quello con il nettare raccolto in quota è migliore sotto molti aspetti, in particolare per la salubrità dell’ambiente. Ma sono tutti eccellenti,
provare per credere».
APERTURA INVERNALE 2013-2014
...emozionatevi con noi...
STUPORE Ottimo punto di partenza per le vostre escursioni nel Catinaccio
SAPORE Godere del gusto unico di piatti curati e tradizionali
VACANZA Appena ristrutturato offre camere accoglienti, matrimoniali, per famiglie e
gruppi... Un riposo e un risveglio da RICORDARE!
GIOIA
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Aurora e Luigi mostrano il contenuto degli apiari
To get honey you just need
flowers… and bees
Honeybees’ life is strict, but sweet: they live in
fact in the blooming meadows of Val di Fassa,
one of the most beautiful bees’ kingdoms, and
in particular at Ciasa dò Parè in Soraga, in their
cosy beehives. Here, in a set of ten yellow and
blue apiaries live about twenty families (that
means thousand of bees, given that a family,
every season, is composed by 50-60 thousand
bees). Aurora Brunel, 24 years old, takes care of
her bees: she chose to work as a country woman
and a farmer. For this reason she attended (for
more than 600 hours) the classes of the School
of Agriculture in San Michele all’Adige, in order to become an experienced farm manager.
In the summertime, every Wednesday morning,
Ciasa dò Parè opens the door to visitors, for an
immersion in the genuine world of a mountain
farm, where honeybees play a key role.
Peter Decrestina:
«Che soddisfazione fare il
formaggio»
A 29 anni produce, con orgoglio, caci della sua terra nella Mèlga de Fascia
di Elisa Salvi
Puzzone Dop
Il Puzzone di Moena, specialità casearia locale,
dallo scorso marzo può fregiarsi della Dop, ovvero il
prestigioso marchio di “Denominazione d’origine protetta”. Il Puzzone (“Spretz
tzaorì”, in ladino) è un formaggio dal nome simpatico che ben esprime le sue
caratteristiche: profumo
intenso, sapore pungente,
pasta morbida di color giallo paglierino con occhiatura medio piccola sparsa,
crosta lavata. Il peso delle
forme varia dai 9 ai 12 kg,
la stagionatura dai 2-3 agli
8-12 mesi.
S
i alza tutti i giorni alle 5 e alle 6 è
già pronto a controllare latte, impasti e consistenze per dar forma ai
caci più tipici della valle. «Mi piace
questo mestiere e la sveglia all’alba
non mi costa fatica, era peggio quando facevo
il pasticciere e cominciavo alle 3 di notte». È un
ragazzo poco convenzionale, Peter Decrestina,
29 anni di Soraga, alto, viso pulito e mani grandi abituate a rivoltare forme di grana anche di
50 kg (per cui - dice - non ha più bisogno della
palestra). Peter, dopo dieci anni in una pasticceria locale (che gli assicurano ora, a casa con
la compagna Daniela, la leadership in cucina in
fatto di dolci), da quattro è alla Mèlga de Fascia, il caseificio valligiano con nuova sede a
Pera, dove è responsabile delle lavorazioni. «Ho
trovato la mia strada - dice Peter - trasformare
con “le mie mani” il latte in formaggio mi dà
molta soddisfazione».
Tra “Cher de Fasha”, formaggio a crosta lavata
punta di diamante della Mèlga, Mezzano trentino, Dolomiti, Trentingrana nei mesi invernali a cui, con la bella stagione, si aggiungono
caciotta, mozzarella, ricotta, taleggio (di cui
conosce le ricette a memoria), Peter sovrintende alla lavorazione di 8 mila litri di latte
l’inverno e 5 mila l’estate e confeziona, in media, un’ottantina di forme al giorno. «Il lavoro
oggi è facilitato dai macchinari - spiega - ma la
sensibilità del casaro resta fondamentale. Un
tecnico del Consorzio dei Formaggi Trentini, da
un anno, segue me e i miei quattro colleghi. Da
lui sto imparando tutti quei dettagli che fanno
la differenza in una produzione di qualità come
la nostra».
La parte preferita da Peter nella preparazione
del formaggio è la “spinatura”. «È una fase delicata, avviene dopo che si è portato il latte a
una temperatura, di 35 gradi circa, si è immesso
il caglio, per farlo coagulare, e atteso mezz’ora.
È a quel punto che si “spina”: si divide, con
un macchinario (ma per il Trentingrana si fa a
mano) questa specie di budino in parti piccolissime come chicchi di riso e poi si cuoce (a
45 gradi) continuando a osservare l’impasto».
Operazioni importanti in cui entra in gioco
l’esperienza del casaro: «Tastando, si capisce
subito se il composto sta legando bene e uscirà
un buon formaggio».
Produrre caci della sua terra è motivo d’orgoglio
per Peter. «Il segreto della bontà dei nostri formaggi sta nel latte, che ha il sapore dei nostri
pascoli in quota, dell’erba di cui si nutrono le
mucche e della buona gestione della stalla degli allevatori, nostri soci, con cui c’è un’ottima
collaborazione». Un mestiere quello del casaro
da rivalutare anche tra i giovani, secondo Peter,
che si pure è accorto, facendo da guida a gruppi
di visitatori al caseificio, di quanto le persone
sappiano poco della filiera (in questo caso corta) del formaggio, dalla stalla al negozio. E non
ha dubbi sugli ospiti che preferisce guidare tra
sale e magazzini del caseificio: «I bambini sono
più simpatici, fanno spesso domande che non
ti aspetti. Qualche mese fa un ragazzino mi ha
chiesto: perché il latte è bianco? Sul momento
mi ha spiazzato. Poi, gli ho spiegato che il colore è dato dalla caseina ed è stato bello vederlo lasciare la Mèlga soddisfatto anche perché
avrebbe fatto subito “l’indovinello” al fratello
più piccolo».
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FASSA NEWS ESTATE 2013
Peter Decrestina “What a great satisfaction in making cheese!”
Peter Decrestina wakes up at 5 a.m. and at 6 a.m. he’s ready
to control dairy milk, mixtures and consistencies, in order to
mould the typical dairy products of the Ladin Valley. “I love
my work and it’s no effort for me to wake up early”. Unconventional guy, Peter Decristina is 29 years old and comes from
Soraga. Tall figure, baby-looking face and big hands got used
to flip over the wheels of cheese, whose weight reaches even
50 kg (therefore he doesn’t need the training session at the
gym any more -he jokes). He’s been working for four years as
FASSA NEWS ESTATE 2013
61
the chief of production at Mèlga de Fascia, the dairy with its
new seat in Pera. Peter supervises the processing of eight
thousand litres of milk during the winter and five thousand
litres in summer, and knows by hearth the recipes of “Cher de
Fasha” (washed rind cheese, diamond product of Mèlga), Mezzano trentino, Dolomiti, Trentingrana, to add during the summertime to caciotta, mozzarella, ricotta and taleggio (soft
cheese). The production of the dairy consist of more than
eighty wheels of cheese a day.
PAROLE VISTA DOLOMITI
“L Malghier”: il museo
che sa di latte
Aperta nella “Mèlga de Fascia”, di Pera, la nuova sezione del Museo Ladino
dedicata alla caseificazione
IN CAMMINO LUNGO UN SENTIERO RICCO DI INCONTRI
In questi anni, ormai sei, in Val di Fassa, ParoleVistaDolomiti è diventato il filo conduttore degli incontri incentrati sul tema dell’avventura, delle storie, legate
alle montagne reali e metaforiche. Un ricco calendario d’incontri, con grandi protagonisti che da luglio a settembre, arricchiranno con la loro presenza gli
appuntamenti estivi di Moena, Pozza e Canazei.
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Pozza Sala Consiliare
Pozza Sala Consiliare
Moena Piaz de Sotegrava
Moena Spiaz Perla Alpina
Canazei Piaz Marconi
Pozza Sala Consiliare
Moena Spiaz Perla Alpina
Pozza Sala Consiliare
Moena Polo Scolastico
Canazei Piaz Marconi
Moena Sala Consiliare
Canazei Cinema Marmolada
Moena Spiaz Perla Alpina
Canazei Sala Consiliare
Canazei Sala Consiliare
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Canazei Piaz Marconi
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Moena Spiaz Perla Alpina
Canazei Piaz Marconi
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Moena Sala Consiliare
Pozza Teatro Oratorio
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Ulrike Kindl | presenta il libro: “Miti Ladini delle Dolomiti - Le figure femminili: principesse, maghe ed eroine”
“A proposito di streghe” | le opere di Mariano Vasselai e i processi per stregoneria in Val di Fiemme
Antonella Fornari | “Cuore di Ghiaccio, lacrime di cristallo”
Carmine Abate | “La collina del vento” Premio Campiello 2012
“Lo spirito libero del bosco” | documentario con voce di Andrea Castelli e Mara Da Roit
“La leggenda del Regno perduto” | con la scrittrice Bruna Dal Lago Veneri
Graziano Bortolotti | presenta: il libro “Il richiamo del cedro”
Il fato delle fate | in “Madri, Amanti e Streghe” con Cesare Poppi
“Incubo bianco” | spettacolo del gruppo teatrale Eos di Bolzano dal libro “Mi son perso nel mio bosco” di Angel del La Rezila
“Una vita tra le montagne” libro di Goretta Casarotto Traverso, presenta Roberto Mantovani
“La storia del turismo in Val di Fassa dai primi del ‘900 a oggi” | con Domenico Volcan
“Il Corridore” | libro di Marco Olmo
“I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti
“Salutami la mamma” | parole e silenzi oltre la guerra con Nadia Menghina
“Te lo prometto” | libro di Mara Santangelo (ex tennista nazionale)
“Sulla Transiberiana e sulla Transmongolica” | libro di Mauro Buffa
“Mio padre Hermann Buhl” | Kriemhild Buhl racconta il padre, mito dell’alpinismo mondiale
“I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti
“Incubo Bianco” | spettacolo del gruppo EOS di Bolzano, tratto dal libro “Mi son perso nel mio bosco” di Angel de la Rezila
L
a “pegna da tornacion” (zangola a pistone), lo “stamp dal smauz” (stampo
per il burro), la “candola dal birot”
(secchio per il pasto delle bestie), la
“colarina da ciaura” (collare da capra)
e tanto altro ancora sono raccolti a “L Malghier”
(Il Malgaro, in ladino), la nuova sezione sul territorio del Museo Ladino dedicato alla caseificazione. Lo spazio museale, dallo scorso maggio,
ha trovato collocazione nel suo luogo ideale: la
sede del Caseificio Sociale Val di Fassa, a Pera
(aperto a fine 2011). Così, lì dove si producono
alcune delle migliori delizie per il palato che
offre questa terra, si può visitare la sala che
ne spiega le origini. La sezione narra una storia
secolare, intrisa di latte, burro e formaggio e di
genti che coltivano le terre alte e allevano mucche, pecore e capre avvezze ad arrampicarsi su
pendii dove l’erba è più verde. Un racconto che,
tra foto d’epoca, due maxischermi che proiettano immagini dell’allevamento e della caseifi-
Alfredo Paluselli | presenta: “Vento da nord” libro dedicato ad Alfredo Paluselli, pioniere delle Dolomiti
“Volare in Trentino” | Valentina Musmeci, ospiti d’onore Francesco Volpi e Erich Abram
“Ovunque sulle montagne” | incontro con l’autore Giuliano Serioli
“La storia del turismo in Val di Fassa dai primi del ‘900 ad oggi” | con Domenico Volcan
“Dolasila, principessa guerriera” | con Susy Rottonara e Roland Verra
“60 anni di Soccorso Alpino Alta Val di Fassa, tra storia, ricordi, evoluzioni ed emozioni” | con l’autore Stefano Dellantonio
“Il tempo è un Dio breve” | incontro con l’autrice Mariapia Veladiano
“Teseo, tesei, durand de la penne, Gino Birindelli: gli assaltatori della Regia Marina nella IIª guerra mondiale”
con l’autore Paolo Bianchi
Pozza Sala Consiliare
“A proposito di streghe” | le opere di Mariano Vasselai e i processi per stregoneria in Val di Fiemme
Canazei Piaz Marconi
“Tutto l’amore in un bicchiere rotto” | incontro con l’autrice Ornella Gaido
Moena Sala Consiliare
Giovanna Negrotto Cambiaso | “I sentieri inesplorati. Autobiografia di una pellegrina dietro l’invisibile”
Canazei Piaz Marconi
Serata sul K2 | con documenti, filmati storici ed esclusivi. Presenta Sandro Filippini, ospite l’alpinista Erich Abram
Moena
Mauro Corona | “Confessioni Ultime” incontro con l’autore (DA CONFERMARE)
Pozza Sala Consiliare
Maria Piaz, un’eroina della modernità | a cura di Luciana Palla
Canazei Piaz Marconi
“Theodor Christomannos” | incontro con il giornalista Silvano Faggioni
Moena Polo Scolastico
“Incubo Bianco” | spettacolo del gruppo teatrale EOS di Bolzano tratto dal libro “Mi son perso nel mio bosco” di Angel de La Rezila
Canazei Cinema Marmolada “La mia montagna libera” | incontro con Manolo, emblema dell’arrampicata sportiva
Canazei Piaz Marconi
“Rotti e stracciati” | Alberto Sciamplicotti e altri protagonisti dell’alpinismo sulle Dolomiti negli anni ‘70
Canazei Piaz Marconi
“I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti
Canazei Piaz Marconi
“Vita e morte della montagna” | incontro con l’autore Antonio G. Bortoluzzi, con brani recitati e immagini
Pozza Sala Consiliare
“La leggenda del Regno perduto” | incontro con la scrittrice Bruna Dal Lago Veneri
3 21.00 Pozza Sala Consiliare
3 21.00 Moena Sala Consiliare
10 21.00 Pozza Sala Consiliare
“I misteri del Cjaslir. Storia di un santo vescovo e di una presunta strega” | romanzo storico di Fabio Chiocchetti
“Silenzi da guardare” | presentazione libro fotografico di Pierluigi Orler
Il fato delle fate | in “Madri, Amanti e Streghe” con Cesare Poppi
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FASSA NEWS ESTATE 2013
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cazione in quota, e tanti strumenti, di legno e
metallo, del passato, arriva fino ai giorni nostri
al “pèster”, simbolo della valle. Un’icona disegnata pure sulle forme dei caci della “Mèlga de
Fascia” (nome ladino del caseificio). In questo
museo s’incontrano i saperi che hanno superato il tempo e che si sono trasformati, oggi, in
moderne tecniche capaci di produrre formaggi
d’eccellenza. S’imparano i proverbi dei malgari,
si rintracciano su una mappa antica le tante zone
d’alpeggio, che in alcuni casi coincidono con le
attuali (ridotte rispetto al passato), si conoscono i formaggi di una volta e si capisce quanto
fosse difficile confezionare, in casa, il burro e
come credenze e superstizioni dessero significato alla sua eventuale cattiva riuscita. Un percorso breve ma intenso che, dall’inizio alla fine,
ha il profumo e il sapore genuino del latte di
Fassa (prenotazioni e visite guidate contattando
il Museo Ladino, tel. 0462 760182, o il Caseificio,
tel. 0462 764076 www.istladin.net).
“L Malghier”:
the museum
with a taste
of milk
Opened last May in the
Caseificio Sociale Val di
Fassa dairy (Pera, Fassa)
and dedicated to dairy
production, L Malghier is
the newest section of the
Ladin Museum offering a
small but detailed insight
into the ancient culture of
the Fassa Valley. Located
next to the dairy production rooms, where some of
the finest delicacies of the
world are made, is a room
with information detailing
the history and origins of
cheese-making. Here you
can explore a history dating back centuries where
milk, butter and cheese
played a fundamental role.
You can also find out about
the people who both cultivate the land and raise the
cattle, sheep and goats up
in the mountains at high
altitudes to allow them to
climb the steepest slopes
and find the greenest grass.
The exhibition includes:
antique photographs; widescreen video footage
of livestock breeding and
diary production at high
altitudes; and a collection of tools and utensils
used throughout history
showing the evolution of
diary production right up
to the present day where
the “pèster”, or shepherd,
has become the symbol of
Fassa. (To book a guided
tour of the Malghier Museum, call the Ladin Museum on +39 0462 760182.
Alternatively, contact the
dairy directly on +39 0462
764076. Or, for further
information please visit
www.istladin.net) .
Josef Sandbichler,
il mago dei canederli
Nato in Germania, ma di origini materne fassane,
d’estate prepara fino a 300 “bales” al giorno nella gastronomia
di Pozza, “L Malgher”, che gestisce con la moglie Linda
di Elisa Salvi
D
Josef Sandbichler
ei suoi canederli al formaggio, Josef Sandbichler non svelerà mai la
ricetta. Ma, in fondo, non importa
perché basta entrare a “L Malgher”,
la gastronomia di Pozza che gestisce con la moglie Linda Dellagiacoma e l’aiuto
delle figlie Luciana e Vittoria (mentre il figlio
Sebastian si occupa d’altro), per acquistarli,
cuocerli e leccarsi i baffi. In questo negozio,
un tempo un caseificio artigianale che ha anche dato il nome alla piazza su cui si affaccia
perché nel 1924 Giuseppe Dellagiacoma il nonno di Linda (il malgaro, appunto) cominciò lì
a fare formaggio con il latte dei contadini del
paese, si preparano molti piatti della tradizione
ladina. Ma la fama, oltre alla vendita di formaggi locali e ghiottonerie internazionali, questa
gastronomia la deve ai canederli che durante
i periodi di maggior afflusso turistico “sforna”
fino a 300 al giorno.
Dopo che Linda e Josef, nato e vissuto a Monaco
ma di mamma fassana, nel 1987 si trasferiscono
dalla Germania e rilevano il negozio di famiglia,
il primo piatto che cominciano a preparare sono
i canederli. «Era il cibo tipico che ci sembrava
potesse piacere di più e abbiamo avuto ragione, oggi da noi si acquista un pasto completo
dall’antipasto al dolce tipico ladino», racconta
Josef che trasferendosi a Pozza ha scommesso
pure su una nuova professione trasformandosi
da assicuratore in cuoco. «Ho sempre avuto la
passione per la cucina - dice - e così mi sono
messo alla prova con le ricette di mia mamma. È
sua quella dei canederli che, a sua volta, aveva
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imparato da un cuoco altoatesino».
C’è una combinazione d’ingredienti poveri alla
base di questi gnocchi di pane, da mangiare in
brodo come primo oppure (asciutti) in accompagnamento a un secondo di carne, dal gulash,
al carré di maiale affumicato, e un contorno di
crauti. Una pietanza che è un’antica invenzione
delle donne delle Dolomiti, capaci di mutare in
un cibo appetitoso il pane secco, arricchendolo
con uova, latte, farina, un po’ di formaggio o di
speck, nelle versioni tradizionali.
Ma oggi di “bales” o “knödel” (così si chiamano in ladino e in tedesco denunciando l’area di
principale diffusione) se ne assaporano numerose varianti, salate e dolci, in tutti i ristoranti
e i rifugi della Val di Fassa. «Oltre a quelli al
formaggio e allo speck - spiega Josef - io ne
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preparo anche alle rape rosse e, una volta in
settimana (giovedì) al fegato (tradizionali in
Fassa, tanto che i principali acquirenti sono i
valligiani). Poi ci sono anche gli “strangolapreti”, che hanno una ricetta simile, con l’aggiunta
degli spinaci».
Ma per tutte le varianti quello che fa la differenza è il pane: «Deve essere raffermo e con lo
strutto. Le “spaccate” di un panificio valligiano
sono ideali per me. Poi sono importanti le uova,
io uso quelle biologiche che mi fornisce un contadino». Josef ha poi un segreto per i canederli
al formaggio, i più rinomati della gastronomia.
«Il loro successo è dovuto alle proporzioni di tre
tipi di formaggi, fassani e altoatesini, che doso
a regola d’arte». Di più non dice. Perciò, non
resta che assaggiarli per carpirne la ricetta.
La ricetta dei
canederli allo speck
Ingredienti per due persone (6 canederli): 4 panini (spaccate o rosette); 50 gr di speck (chi gradisce può aggiungere
un po’ di salame o di salsiccia); 2 uova; un po’ di latte e un
po’ di brodo; ¼ di porro; farina qb; una presa di prezzemolo
un pizzico di sale; un pizzico di noce moscata; una noce di
burro.
Preparazione: tagliare il pane a tocchetti, bagnarlo con il
latte e il brodo in modo che si ammorbidisca; aggiungere
le uova, il porro appena rosolato nel burro, il sale e la noce
moscata. Quindi un paio di cucchiai di farina per legare
l’impasto che deve essere morbido al punto giusto da poterlo lavorare con le mani. Lasciare riposare il tutto per 10
minuti. Con le mani bagnate, formare le classiche palle, di
dimensioni piccole se si consumano nel brodo di carne e un
po’ più grandi se si accompagnano ad un secondo. Versare
i canederli (3-4 alla volta) in una casseruola con il brodo
bollente. Quando i canederli vengono a galla sono cotti.
Condire con un velo di burro fuso quelli che si servono assieme a carne e contorni.
Josef Sandbichler,
the wizard of Knodel
dumplings
Josef Sandbichler will never spill the beans concerning his
recipe of Knodel with cheese. But it doesn’t really matter,
because it’s enough to enter his deli “L Malgher” in Pozza run by his wife Linda Dellagiacoma as well, to buy, cook and
savour this special dish! In this deli, located in the Malghèr
Square, there is a great variety of Ladin traditional food.
In the past it was an artisan dairy run by Linda’s grandfather
Giuseppe Dellagiacoma, who started to produce cheese with
local milk in 1924.
Its fame comes not only from the sell of local cheese along
with international delicacies, but also indeed from the Knodel: during the summertime Josef produces around 300
hundred of “special dumplings” every day. These dumplings,
whose staple ingredients are poor, can be served with broth,
but also alongside a meat course (for example goulash,
smoked loin or sauerkraut). Besides cheese Knodel, Josef
prepares Knodel with speck, red turnips or liver. All of them
are well appreciated both by tourists and locals.
Il consiglio di Josef:
canederli e uova
Se preparate tanti canederli allo speck, ricordate che sono
buoni anche dopo cotti. Come? Josef suggerisce, una volta
raffreddati, di tagliarli a fette non troppo sottili da disporre
su una padella e saltare con un po’ di burro. Una volta rosolate le fette si spaccano una o più uova (a seconda del numero di commensali) che si strapazzano (facendo attenzione a
non spezzare le fette di knodel). Appena l’uovo si rapprende
si può servire il tutto accompagnato da un’insalata.
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Apt, che stile ladino
Nuovo outfit sempre legato al territorio
e firmato Luis Trenker
A
ccogliere gli ospiti narrando, fin
dal primo incontro, la propria storia. Parla ancora ladino la divisa
indossata, a partire dalla stagione
estiva, dal personale dell’Azienda
per il Turismo della Val di Fassa che rinnova il
look, ma mantiene lo stile adottato nel 2010.
Un abbigliamento che rappresenta una squadra
che sposa tradizioni e valori della sua gente ed
è pronta ad accogliere con calore i visitatori
della sua terra.
Si riconferma, quindi, anche il sodalizio nato tre
anni fa con la Luis Trenker,
nota casa di moda altoatesina, e con i suoi capi che bene
coniugano la praticità delle
esigenze contemporanee e le
tendenze fashion con l’eleganza del passato delle terre
dolomitiche.
Due i completi, che ben si
adattano tanto alla stagione
estiva quanto a quella invernale, che si compongono
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di: giacche e gilet in velluto Duca Visconti di
Modrone e pregiata lana cotta con bordature
colorate, camicia in cotone, cintura in cuoio
con fibula lavorata e foulard in seta dai colori
sgargianti da portare annodati alla guisa di Luis
Trenker (1892 - 1990), il famoso regista ladino
a cui si ispira l’azienda di moda di Bolzano. Il
grigio chiaro e il nero, i colori prevalenti dei
capi da abbinare a jeans o pantaloni sportivi,
nella versione più casual, oppure a calzoncini
dal taglio classico o ad ampie gonne, per le signore, sono rallegrati e impreziositi dalle bordature e dai foulard che richiamo i boccioli variopinti
dei prati della Val di Fassa.
Morbidezza e qualità dei tessuti, rifiniture e dettagli curati, come il marchio dell’Apt
ricamato in uno scudetto
cucito su giacca e gilet, riflettono “forma e sostanza”
dell’attenzione che l’Azienda
riserva a quanti scelgono la
valle come meta di vacanza.
Ladin Style
for the APT
It is a characteristic way
to welcome our guests,
telling the history of our
territory. Val di Fassa
Tourist Board showcases
its newest uniform, which
is once again in Ladin
style, launching it for the
summer season. Thenceforth the Tourist Board’s
staff will wear this smart
garment, which is new in
style but recalls in line the
previous one, depicting a
team that believes in the
tradition and values of the
Ladin people and welcome
its guest with warm hospitality. For the third year
the close partnership with
the “Luis Trenker” – fashion house from South Tyrol
– has been reaffirmed. The
two stylish outfits, in the
shades of black or grey, are
brightened by the brilliant
finishing of the borders:
jacket, waistcoat, shirt,
belt and foulard blend the
softness with the quality
of woven, and could be
matched with jeans, trousers or a classic skirt.
Trentino 2013
Winter Universiade
26ª Winter Universiade:
atleti in gara in Val di Fassa
Dall’11 al 21 dicembre, la valle è tra le località del Trentino che ospitano competizioni, atleti e tifosi
dell’importante manifestazione che coinvolge 2500 partecipanti di 50 Paesi
L
a prossima stagione invernale della Val
di Fassa s’inaugura con uno degli eventi
sportivi più importanti al mondo: la 26ª
Winter Universiade. La manifestazione si
svolge in Trentino, dall’11 al 21 dicembre,
e la Val di Fassa è con Trento, Pergine, Baselga di
Pinè e Val di Fiemme, una delle località dove si
tengono alcune gare dei 6 sport obbligatori: sci
alpino e nordico, biathlon, hockey e pattinaggio
su ghiaccio, curling e snowboard. In particolare,
Fassa ospita 8 sfide di sci alpino e precisamente:
le competizioni, maschili e femminili, di discesa
libera e superG sulle piste “Nuova Cima Uomo” e
“Le Coste” di Passo San Pellegrino, e di slalom
speciale e gigante allo Skistadium Aloch di Pozza.
Inoltre, al palaghiaccio G. Scola di Alba di Canazei
si disputano più di 20 partite di hockey, nonché
la finale il 21 dicembre, cui segue la spettacolare
cerimonia di chiusura dell’Universiade. Dei 2500
partecipanti all’evento, provenienti da 50 Nazioni, più di 600 tra atleti, allenatori e staff tecnici
risiederanno in quei giorni in Val di Fassa.
L’Universiade, l’evento sportivo (a cadenza biennale) di maggior rilievo dopo i Giochi Olimpici,
rappresenta un’occasione eccezionale anche d’incontro e scambio culturale. Non solo, un entusiasmante avvio della stagione bianca fassana,
caratterizzata dal più sano divertimento sulla
neve, dal benessere a contatto con la natura,
dalla peculiarità delle antiche tradizioni ladine e
da un calendario di eventi che rendono frizzante
l’inverno.
As other areas in Trentino,
Val di Fassa hosts from 11 to
21 December competitions,
athletes and supporters of
the University Games 2013,
involving 2500 participants
from 50 countries.
Val di Fassa is the selected
location where alpine skiing
competitions (both men
and women) take place:
downhill and Super G on the
slopes “Nuova Cima Uomo”
and “Le Coste” at San Pellegrino Pass; Giant Slalom and
Slalom on the slope Ski Stadium Aloch in Pozza di Fassa. Furthermore, the Stadio
G. Scola in Alba di Canazei
holds more than 20 men’s
ice hockey games, the final
game and the closing ceremony of the 26th edition of
Universiade.
Anteprima inverno 2013-2014 Preview for winter
6 dicembre 2013
6 gennaio 2014
Da San Nicolò, a
Natale, all’Epifania
Qui, l’atmosfera delle feste
è speciale. Da non perdere: prime sciate, graziosi
mercatini natalizi, presepi
all’aperto, calore e tradizioni
6 December 2013
6 January 2014
From St. Nicholas
to Christmas and
Epiphany
The enchanting atmosphere
of the Festive Season.
Not to be missed: first ski
outings, typical Christmas
markets, open-air cribs and
special local tradition
17 gennaio - 4 marzo 2014
21 febbraio 2014
marzo 2014
Tutta l’allegria del
carnevale ladino
Sellaronda
Skimarathon
A tavola con la Fata
delle Dolomiti
Scopri le sue maschere
uniche in tutto l’arco alpino
17 January - 4 March 2014
Ladin Carnival
Discover the uniqueness of
Ladin masks
26 gennaio 2014
41ª Marcialonga di
Fiemme Fassa
Parte e arriva a Canazei la
gara di sci alpinismo più famosa delle Dolomiti
21 February 2014
march 2014
Sellaronda
Skimarathon
Starts and arrives in Canazei
the most famous ski mountaineering race of the Dolomites
Vivi La gran fondo più amata
d’Italia
marzo 2014
26 January 2014
La più divertente manifestazione di telemark e freeride
41st Fiemme and
Fassa Marcialonga
The best beloved countryskiing competition in Italy
Assaggia le prelibatezze degli chef di Ristora Moena in
una raffinata settimana gastronomica
A tavola con la Fata
delle Dolomiti
Taste the delicacies of Ristora Moena’s chefs in a polished
Ladin gastronomic week
Scufoneda
march 2014
Scufoneda
The most amazing telemark
and freeride week
70
FASSA NEWS ESTATE 2013
Scarica

Vinicio Capossela: un nuovo giorno di musica e