NARRATRICI DI UN INCONTRO CHE TRASFORMA LA VITA
USMI nazionale
2-3 dicembre 2009
II parte
Animatrice Vocazionale testimonia ciò che sei!
Animatrice vocazionale, testimonia ciò che sei! Il tema è affidato a fr Paolo Martinelli,
ofmcap, preside dell’Istituto Francescano di Spiritualità -Antonianum, che subito ne mette a
fuoco e chiarisce il senso:
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Vocazione è passione per la comunicazione di Cristo; siamo chiamati per testimoniare
l’esperienza di un incontro: me stesso e un Altro in me;
Essere me stesso perciò è essere per un Altro che è più di me stesso;
Arrivo a me stesso se, superando il rischio del narcisismo e dell’alienazione, arrivo a
Lui;
Se non comunico Cristo, non comunico nemmeno me stesso
Nel nostro tempo si ha scarsissima percezione della vita come vocazione. Animazione
vocazionale nell’epoca dell’uomo senza vocazione è una sfida: come votarsi a scarsa
produttività. La categoria della passione per una testimonianza di vita è decisiva
nell’animazione vocazionale. La prova che si sta vivendo bene la fatica del lavoro è nella
passione che cresce in sé per la propria vocazione.
È necessario non concepirsi in base al risultato del proprio lavoro; e che la considerazione di
questo non sia determinata dal suo esito.
Oggi si fa, inoltre, un uso secolarizzato della parola vocazione. Così non si pone l’accento
sulla sua causa: Qualcuno che chiama e manda.
L’uomo senza vocazione concepisce se stesso come l’esperimento di sé, ritiene perciò di non
avere bisogno di un Altro, sentito come invasivo della propria libertà. Verità e vocazione gli
sembrano nemici della libertà. È necessario perciò testimoniare –sottolinea fr Martinelli- che
l’incontro con Cristo rende più liberi; che essere obbedienti a Dio fa uscire dai deliri di
onnipotenza; e che seguire Cristo povero rende più attenti alla povertà. Intellettualismo e
moralismo sono la morte della vocazione. Concepirsi in termini di testimonianza là dove si vive
è invece carta persuasiva e vincente nell’ambito della fede, in grado anche di giustificare il
sacrificio che richiede.
Testimonianza è parola di carattere comunicativo: comunicazione non di informazioni,
ma di coerenza interna al soggetto che comunica.
Il termine testimonianza sembra derivare da tris stare: terzo fra due. In forza di se stesso il
testimone mette in comunicazione due realtà. L’essenza della testimonianza è quello che
abbiamo visto e udito, che determina la nostra vita e che annunciamo attraverso la vita.
Comunichiamo un Altro attraverso gesti, parole, modo in cui ci muoviamo nella vita.
Vocazione è essere segnati
da un fatto, da un passaggio di
Dio nella nostra esistenza. Ci
sono fatti nella mia vita dai
quali non posso prescindere:
accogliendoli io riesco a capire
me stesso e quello a cui sono
chiamato. Dio passa nella vita e
ci chiede di riconoscerlo. La
vocazione passa attraverso gli
avvenimenti della propria vita.
I fatti che Dio pone nella nostra
vita sono per sempre, perciò la
vocazione non è revocabile,
ma coincide con la nostra vita,
non ne è qualcosa a lato, a
margine.
Riscoprire la sequela di Cristo ci rende capaci di più umanità, ci permette di vivere l’esistenza
in pienezza e ci dona la passione di volerlo comunicare a tutti. Allora la vita diventa vocazione;
ogni istante cioè è vissuto in rapporto con il mistero che è Cristo.
Fr Martinelli invita quindi a testimoniare il senso della vita come dono tornando a
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stupirsi della propria nascita con la quale ognuno è donato a se stesso
custodire il senso dell’origine: io sono voluto, perciò non sono condizionabile né
condizionato
dalle
circostanze. In ogni
istante sono figlio
nel Figlio. Posso
perciò
abitare
il
reale,
non
ho
bisogno di fuggire;
posso impegnarmi a
riconquistare
l’umano
pezzetto
per
pezzetto
e
testimoniare
così
quello che l’incontro
con Cristo fa di me.
In questo si vede l’uomo
nuovo:
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si rimane con le
proprie debolezze, ma all’interno di un rapporto.
o
si è capaci di martirio con cui la persona esaurisce la propria vita nel comunicare ciò che
più le sta a cuore.
o
si vive la verginità, in cui i rapporti affettivi umani sono liberati dalla paura della morte,
poiché essi nascono dall’esperienza della Pasqua e della risurrezione di Cristo.
Siate liete dunque nelle tribolazioni –conclude fr Martinelli- perché la vostra vita è vocazione!
A chiusura del convegno, quasi come sintesi di un mandato, ad ogni animatrice
vocazionale è stato consegnato il libretto di Amedeo Cencini, Il cuore del mondo.
Accompagnare un giovane al centro della vita, edito dalle Paoline nel 2006.
Luciagnese Cedrone
Usmi nazionale
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Cronaca 2