“L’accompagnamento
vocazionale del Centro è ispirato - e legato
- strettamente al Santuario mariano
della Santa Casa, luogo testimone
del Mistero dell’Incarnazione, spazio
di contemplazione dell’umanità di
Cristo e del “Si” di Maria, modello di
ogni vocazione cristiana, al matrimonio, al presbiterato e alla vita religiosa”.
Aggiungiamo alcune delle parole
di San Giovanni Paolo II pronunciate
nel settembre del ’95 ai giovani
d’Europa convenuti nella piana di
Montorso:
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Eccoci a continuare il nostro
percorso, cari amici, all’interno del
“Documento di intenti per la realizzazione del PROGETTO PASTORALE
del Centro Giovanni Paolo II” che
vede, come terza finalità quella
vocazionale. Leggiamo:
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dal
EDITORIALE
Don Paolo Volpe,
Direttore del Centro Giovanni Paolo II
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“… A tutti dico: ecco la vostra
Casa, la Casa di Cristo e di Maria,
la Casa di Dio e dell’uomo!
Giovani dell’Europa in marcia
verso il 2000, entrate in questa
casa per costruire insieme un
mondo diverso, un mondo in cui
regni la civiltà dell’amore!”.
Insomma, il motivo per cui
il Centro è stato voluto ed
esiste è perché c’è a Loreto
la Santa Casa e la scelta della
sua spiritualità è stata ben
chiara sin dall’inizio dell’intuizione
di Giovanni Paolo II.
Ai giovani che accogliamo e che
accompagniamo proponiamo il “Fiat”
di Maria come modello di ogni “si”:
un “si” detto all’uomo, creato perché
amato da Dio; un “si” detto al credente
chiamato ad incarnare gli stessi sentimenti di Gesù, Figlio di Dio; dei sani “si”
a tutto ciò che può aiutare il giovane a
crescere ben ordinato nel cuore, nella
mente, nella volontà e nell’anima (e
necessariamente a dire dei precisi “no”
a tutto ciò che ostacola o deforma
questa crescita); un “si” detto in assoluta libertà, anzi, detto come scelta di
libertà al progetto di bene che Dio ha
pensato per ciascuno e che trovi concretezza in una scelta di vita precisa.
A riguardo, nel concreto, il Centro,
a livello di attività si è proposto di
realizzare con i Direttori di Pastorale
Vocazionale delle diocesi marchigiane un progetto specifico di Esercizi
Spirituali per giovani nell’ottica del
discernimento. Quotidianamente, valorizza, proponendolo, il pellegrinaggio e la preghiera (rosario alla “Scala
Santa”, veglia notturna in Santa Casa,
fiaccolata dal Centro al Santuario)
“con Maria”, modello di tutti i chiamati
alla verginità e al matrimonio. In collaborazione col Pontificio Seminario
Regionale studia (ed attua, come nel
caso dei ragazzi dell’anno propedeutico) dei percorsi specifici rivolti ai
seminaristi, a seconda del livello di
studio e di formazione personale.
Preghiera e formazione
Da Lunedì al Venerdì
Ore 8,00 Lodi
Ore 19,00 Eucaristia
Ore 19,30 Vespri
Ogni Giovedì
Ore 19,30 Adorazione e Vespri
Sabato
Ore 8,00 Eucaristia e Lodi
Domenica
Ore 11,00 Eucaristia
I° Martedì ore 21,15
Adorazione Eucaristica Vocazionale
II° e IV° Venerdì del mese ore 21,15
Lectio divina sul Vangelo di Luca
III° Martedì del mese ore 21,15
Preghiera Mariana
dal Centro Giovanni Paolo ll • Maggio 2015
“L’esodo,
esperienza fondamentale della vocazione”
È quanto annuncia Papa Francesco nel messaggio per la
Echeggiando il messaggio rivolto ai giovani per la GMG
giornata dedicata alla preghiera per le vocazioni di quest’an- di quest’anno (dal tema “Beati i puri di cuore”), il Papa dice:
no (26 aprile) e, nel suo continuo invito ad essere Chiesa “in “Questa dinamica esodale, verso Dio e verso l’uomo, riempie
uscita”, ci ricorda il “comando” di Gesù di pregare perché «il la vita di gioia e di significato. Vorrei dirlo soprattutto ai più
signore della messe…mandi operai nella sua messe»; un giovani che, anche per la loro età e per la visione del futuro
“comando” espresso “nel contesto di un invio missionario” in che si spalanca davanti ai loro occhi, sanno essere disponiquanto, “la vocazione cristiana non può che nascere all’interno bili e generosi. A volte le incognite e le preoccupazioni per
di un’esperienza di missione. Così, ascoltare e seguire la voce il futuro e l’incertezza che intacca la quotidianità rischiano
di Cristo Buon Pastore, lasciandosi attrarre e condurre da Lui di paralizzare questi loro slanci, di frenare i loro sogni, fino al
e consacrando a Lui la propria vita, significa permettere che punto di pensare che non valga la pena impegnarsi e che il
lo Spirito Santo ci introduca in questo dinamismo missionario, Dio della fede cristiana limiti la loro libertà. Invece, cari giovani,
suscitando in noi il desiderio e il coraggio gioioso di offrire la non ci sia in voi la paura di uscire da voi stessi e di mettervi in
nostra vita e di spenderla per la causa del Regno di Dio.” Così, cammino! Il Vangelo è la Parola che libera, trasforma e rende
l’esperienza dell’esodo è paradigma della vita cristiana e che la più bella la nostra vita. Quanto è bello lasciarsi sorprendere
nostra risposta al dono di Dio – che è la nostra vocazione – è dalla chiamata di Dio, accogliere la sua Parola, mettere i passi
un esodo particolare.
della vostra esistenza sulle orme di Gesù, nell’adorazione del
Qui al Centro Giovanni Paolo II siamo particolarmente mistero divino e nella dedizione generosa agli altri! La vostra
contenti del tema de messaggio, che rafforza quanto pregato, vita diventerà ogni giorno più ricca e più gioiosa!”.
annunciato e riflettuto nelle settimane comunitarie con le
Per le grandi possibilità che hanno, i giovani non devono
scuole superiori, seguendo il personaggio di Mosè attraverso lasciarsi scoraggiare da chi non ha fiducia in loro: li esorta
il quale abbiamo lavorato sui loro pregi, sulle loro aspirazioni, ad andare contro corrente a ribellarsi “a questa cultura del
sui loro progetti e le loro paure, sentendolo molto vicino in provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado
quanto preparato e generoso ma sofferente per gli insuccessi di assumervi responsabilità, crede che voi non siate capaci
e le delusioni.
di amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per
La nostra riflessione si è fermata al “roveto ardente”, conside- voi. Abbiate il coraggio di andare controcorrente. E abbiate il
rando la necessità di vivere un’esperienza personale dell’amore coraggio anche di essere felici”.
di Dio, forte e ardente come il fuoco che infiamma, ma non
Accogliamo l’invito del Papa ad uscire da noi stessi senza
distrugge, e a comprendere la necessità di lasciarsi affascinare. timori, chiedendo alla Vergine di Loreto di comunicarci il suo
“Alla radice di ogni vocazione cristiana c’è questo movimento “coraggio generoso della fede” lei che “ha cantato la gioia di
fondamentale dell’esperienza di fede: credere vuol dire lasciare uscire da sé stessa e affidare a Dio i suoi progetti di vita” sa
sé stessi, uscire dalla comodità e rigidità del proprio io per cen- come far crescere “in noi il desiderio di uscire e di andare, con
trare la nostra vita in Gesù Cristo”, sottolinea Papa Francesco.
sollecitudine, verso gli altri (cfr Lc 1,39).”
Il fascino di Dio manda in secondo piano timori, incertezze,
Sr dell’Incarnazione
paure, dà coraggio e fiducia… “La vocazione è sempre quell’azione di Dio che ci fa uscire dalla nostra situazione iniziale, ci
libera da ogni forma di schiavitù, ci strappa dall’abitudine e
dall’indifferenza e ci proietta verso la gioia della comunione
con Dio e con i fratelli. Rispondere alla chiamata di Dio,
dunque, è lasciare che Egli ci faccia uscire dalla nostra falsa
stabilità per metterci in cammino verso Gesù Cristo, termine
primo e ultimo della nostra vita e della nostra felicità”. Ancora
una volta Papa Francesco sottolinea che Dio ci vuole felici
indicandoci cammini che sfidano le nostre paure e le nostre
pigrizie, ma che ci realizzano pienamente, “questo esodo
liberante verso Cristo e verso i fratelli rappresenta anche la via
per la piena comprensione dell’uomo e per la crescita umana
e sociale nella storia.”
dal Centro Giovanni Paolo ll • Maggio 2015
Qui noi rinnoviamo
il nostro sì ogni mese!
Cari amici e amiche del Messaggio della Santa
Casa, in occasione della Giornata di preghiera per le
Vocazioni e visto il fatto che le pagine dell’inserto di
questo mese sono dedicate a questa tematica, Don
Paolo ci ha chiesto di scrivere due righe per raccontare
la nostra esperienza qui al centro Giovanni Paolo II.
Siamo la Comunità dell’anno Propedeutico del
Pontificio Seminario Regionale Marchigiano di Ancona
guidata da Don Claudio Marchetti (vice rettore e
sacerdote di San Benedetto del Tronto) e siamo
chiamati a far maggiore chiarezza sulla nostra vita e
comprendere ciò a cui il Signore ci sta chiamando per
essere felici e realizzati nella vita. Termine del percorso
sarà, se Dio vorrà, il nostro pieno ingresso nella
comunità del Seminario dove vivremo la formazione
umana, spirituale e teologica come preparazione al
sacerdozio.
Siamo nove e proveniamo da cinque diocesi delle
Marche: Ancona-Osimo, Jesi, Macerata, Ascoli Piceno,
San Benedetto del Tronto.
Sono ormai tre anni che le varie comunità dell’anno
Propedeutico vivono al Centro GP2 per una settimana
al mese: sono momenti di condivisione, ispirati dalla
figura di Pietro, scelto come compagno di strada del
nostro percorso di discernimento vocazionale, vissuti
tra preghiera, autogestione e conoscenza di varie
realtà ecclesiali che passano in questo luogo.
Sentiamo veramente questa come nostra casa!
Abbiamo avuto modo di conoscere e confrontarci
con vari gruppi di giovani italiani e non, come ad
esempio durante il Campo Ecumenica in cui abbiamo
conosciuto dei giovani della Chiesa Ortodossa Rumena.
La visita in Santa Casa in cui, con il sì di Maria il Verbo
si è fatto carne, è il momento cruciale della settimana
in cui anche noi, affidandoci alla Vergine Lauretana,
rinnoviamo il nostro “sì” a Dio e lo facciamo sempre con
queste parole:
Vergine Maria, che con il tuo sì hai cambiato il mondo,
prendi a cuore il mio sì, che depongo nelle tue mani per
sempre. Tu sai quanto costi questa parola, e quanto
costi il mantenerla: ottienimi di non indietreggiare di
fronte a quello che essa esigerà da me. Insegnami a
dirla come te, nell’umiltà, nella purezza, nella semplicità,
nell’abbandono alla volontà del Padre... Chiedi al tuo
Figlio che i “sì” che io dirò, dopo questo, mi aiutino
sull’esempio del tuo, a meglio aderire alla volontà di Dio,
per la mia salvezza e quella del mondo.
Il gruppo dell’anno Propedeutico del Seminario
Regionale delle Marche
dal Centro Giovanni Paolo ll • Maggio 2015
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Assunta di San Benedetto del Tront
o
Volete scriverci?
Volete mettervi in comunicazione
coi vostri coetanei attraverso questo giornale? Allora mettetevi in
contatto con noi.
Don Paolo Volpe
[email protected]
Centro Giovanni Paolo II
Via Montorso n.3 - 60025 Loreto (AN)
tel. 071.7501552 [email protected]
Centro Giovanni Paolo II – Loreto
Cresimandi diocesi
dal Centro Giovanni Paolo ll • Maggio 2015
di Ascoli Piceno
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