LA SCUOLA DI TUTTI
Dall’inserimento all’integrazione scolastica
Dott.ssa Barbara Bricchi
Psicologa
DUEPUNTIACAPO Cooperativa Sociale
LA MAPPA DEL TERRITORIO
Un giorno, quattro ciechi stavano camminando lungo un sentiero ai margini
della foresta, quando udirono in lontananza la voce di un uomo, che
conduceva un elefante. Essi furono molto incuriositi, in quanto, essendo
ciechi dalla nascita, non avevano la benché minima esperienza di cosa
fosse un elefante e così pregarono quest’uomo di lasciare che ognuno
palpasse l’animale, affinché potessero farsene un’idea. Il conduttore
dell’elefante acconsentì e i quattro ciechi iniziarono, con molta curiosità,
a toccare l’animale in diverse parti del suo enorme corpo. Uno toccò le
orecchie, un altro prese in mano la coda, un altro ancora abbracciò una
zampa, infine all’ultimo capitò la proboscide. Alla fine essi si riunirono e
cominciarono a parlare delle loro esperienze. Iniziò quello che aveva
toccato le orecchie, dicendo: “L’elefante, amici miei, è come una grande
foglia di banano!”, chi aveva preso in mano la coda affermò a sua volta:
“Non è vero niente, l’elefante assomiglia a una scopetta con un manico
flessibile!”. Fu allora il momento di quello che aveva toccato la zampa:
“Non avete capito proprio nulla, l’elefante è del tutto simile ad un grosso
tronco d’albero!”; infine, chi aveva palpato la proboscide disse: “Ma come
avete fatto a non accorgervi che l’elefante è come un grosso serpente?!”.
I quattro non si trovarono per nulla d’accordo su cosa fosse un elefante e
perciò iniziarono a litigare.
DALLA PERCEZIONE ALLA RAPPRESENTAZIONE
Nel corso dello sviluppo rappresentativo l’essere umano
prende le mosse dall’esperienza sensoriale, finendo per
allontanarsene e sviluppare la sua “mappa del territorio”.
Una volta elaborata, essa tenderà a prendere il posto del
territorio stesso, venendo facilmente considerata alla
stregua della “realtà dei fatti” o addirittura “l’unica
realtà”.
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LA MAPPA DEL TERRITORIO
NON E’ IL TERRITORIO
Rappresenta solo uno dei possibili
Punti di vista
Il processo di conoscenza è molto più complesso
LA MAPPA DEL TERRITORIO COMPRENDE:
 l’interpretazione cognitiva
 L’interpretazione emotivo – affettiva della realtà
LA NEUTRALITA’ E’ SOLO UN’ILLUSIONE
La relazione prevede sempre un coinvolgimento delle parti.
Anche quando si crede di essere neutrali perché distaccati
o completamente aderenti ad un ruolo, si sta
rispondendo a vissuti emotivo affettivi e ad una griglia
cognitiva elicitata dalla relazione.
La vera neutralità passa da un atto di consapevolezza dei
filtri interpretativi soggettivi.
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IL BAMBINO PORTATORE DI UNA CULTURA ALTRA
Rischio di una
eccessiva enfatizzazione dell’appartenenza ad una
specifica cultura
“le famiglie di questa cultura fanno così…”,
“questo popolo è fatto così….”
GENERALIZZAZIONI STEREOTIPANTI
SI PERDE DI VISTA IL SOGGETTO CON LA
PROPRIA INDIVIDUALITÀ
LA METAFORA DEI TRE CIECHI COSA INSEGNA?
 Riconoscere la nostra rappresentazione di una
determinata cultura
 Elaborare
rappresentazioni non univoche e
Non semplificate
USCIRE DALLA PROPRIA CORNICE
INTERPRETATIVA
Assumere punti di vista nuovi
Diversi dal proprio e più vicini ai punti di vista dell’altro
Anche integrando il nostro punto di vista con quello di
colleghi e collaboratori
INTERPRETAZIONI PERSONALI E REALTA’
• Non esiste percezione dell’evento, ma interpretazione
dell’evento.
• Preconcetti, pregiudizi e giudizi modificano la lettura del
dato osservato.
• Storia personale, modelli culturali, educativi e sociali
interferiscono con la lettura del dato.
COME AMPLIARE LA VISUALE NELLA CONOSCENZA
DEL FENOMENO
• Empatia e riflessione / auto-riflessione
• Osservazione e auto-osservazione
• La polisemia del dato dipende dalla capacità di cogliere
molteplici interpretazioni, a partire da punti di osservazione
differenti
• Tale capacità si ottiene dal confronto tra più osservatori o tra
le diverse letture che lo stesso osservatore fa.
SI TRATTA DI “USCIRE DALLE CORNICI” IN CUI SIAMO INSERITI
PER APPRENDERE A OSSERVARE ED ASCOLTARE.
OSSERVARE SE STESSI MENTRE SI OSSERVA IL FENOMENO
PER OFFRIRE AL FENOMENO LA POSSIBILITÀ DI MOSTRARSI
E DI EVOLVERE.
RELAZIONARSI CON I BAMBINI E I GENITORI STRANIERI
SIGNIFICA SAPERSI RAPPORTARE CON I BISOGNI,
RAPPRESENTAZIONI, ASPETTATIVE, ANCHE DIFFERENZE,
DIVERSIFICATE E NON SEMPRE IMMEDIATAMENTE EVIDENTI.
TUTTO CIO’ RICHIEDE UN IMPORTANTE LAVORO SU DI SE’ NEL
SENSO DI ESSERE VIGILI E PROBLEMATICI NEI CONFRONTI
DELLE PROPRIE RAPPRESENTAZIONI, ASSUMENDO UN
ATTEGGIAMENTO DI ASCOLTO, DI CURIOSITA’ E DI
DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE CHE LE RAGIONI DEGLI
ALTRI POSSONO NON COINCIDERE CON LE NOSTRE
OCCORRE ESSERE CONSAPEVOLI CHE I RAPPORTI
FRA PERSONE DI CULTURE DIFFERENTI SONO
SPESSO DIFFICOLTOSE
Nei percorsi d’integrazione scolastica gli attori principali
sono:
Gli insegnanti
Gli alunni stranieri ed italiani
Le famiglie straniere e italiane
LA RELAZIONE CON IL BAMBINO STRANIERO
E’ SPESSO CONNOTATA DA UN VISSUTO DI DIFFICOLTA’ /
PROBLEMATICITA’
L’ATTENZIONE SI CONCENTRA SOPRATTUTTO SULLA RICERCA
DI STRUMENTI TECNICI UTILI ALL’ALFABETIZZAZIONE
E
SI DIMENTICA CHE
IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE
È SOPRATTUTTO UNA QUESTIONE UMANA, RELAZIONALE E
SOCIALE
È BENE MANTENERE ALTA L’ATTENZIONE SUGLI ASPETTI
EMOTIVI CHE CARATTERIZZANO L’ESPERIENZA
DELL’IMMIGRAZIONE:
• DAL PUNTO DI VISTA DEL BAMBINO
Bambini nati in Italia da genitori stranieri
Bambini nati all’estero e giunti in Italia
L’esperienza della migrazione
• DAL PUNTO DI VISTA DELL’INSEGNANTE
L’inserimento scolastico ad anno già iniziato
Le difficoltà della lingua
La necessità di un programma
Le difficoltà del bambino possono
esprimersi attraverso modalità molto
diverse:
• L’aggressività
• La provocazione
• Il silenzio
COMPRENDERE E RISPETTARE I SUOI TEMPI
COMPRENDERE IL SIGNIFICATO DEI SUOI
SILENZI
Spesso l’atteggiamento silenzioso richiama l’idea di una
scelta mimetica
del bambino straniero che preferisce
nascondere le differenze
perché
differenziazione può voler dire esclusione
OCCORRE CHE SIANO MESSE IN ATTO
AZIONI DI ACCOGLIENZA COMPETENTE
ATTENTA AI LORO BISOGNI E CAPACE DI MOBILITARE
LE LORO RISORSE
ACCOGLIENZA COMPETENTE
Atteggiamento flessibile e propositivo
Disponibilità a modificare la propria traiettoria
Per
Cogliere e valorizzare le opportunità che spontaneamente si generano
e che divengono preziose per promuovere integrazione e
conoscenza reciproca
LINGUAGGIO DEL CORPO
E
DELLE EMOZIONI
linguaggio universale, condivisibile,
ci permette di cogliere lo stato d’animo dell’altro ed esprimergli il nostro
interesse e la nostra attenzione
CREAZIONE DI UN CLIMA DI ACCETTAZIONE, ASCOLTO,
ACCOGLIENZA E BENEVOLENZA
PROMUOVERE L’INTEGRAZIONE SIGNIFICA AVVIARE UN
PROCESSO DI CONOSCENZA E INTEGRAZIONE ANCHE CON
LA FAMIGLIA STRANIERA
Quale storia?
Quale forma di immigrazione?
Quale religione?
Quale cultura?
Quale stile educativo?
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