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Grazie, sì – A Silvio Berlusconi. Lo diciamo perché siamo parte della sua
gente, e ci siamo sentiti rappresentati, difesi, stimati, amati da quest'uomo.
Ha detto le nostre parole, quelle che la cultura dominante espressa da tivù
e giornaloni o ignora o deride. Ha lottato con una mano legata dietro la
schiena, ma è stato ed è decisivo per aver mostrato che esiste la via italiana
all'Europa. Orgoglioso e insieme umile. Capace di una energia e di lucidità
stupefacenti, stante l'ingiustizia subita che avrebbe atterrato un leone.
A presente memoria – Ringrazieranno Berlusconi di questa sua presenza
profetica e lungimirante anche quegli italiani che oggi – sbagliando e poi
pentendosene – non lo votano. Il grillismo se mai troverà – e ne siamo
convinti! – una roccia su cui infrangersi, interrompendo la sua marcia
verso la dittatura del comico e del guru che giocano con la ghigliottina,
sarà solo grazie alla testimonianza di Berlusconi. A sua volta il renzismo
parolaio, con il suo voto di scambio a costo di portar via le provviste ai
veri poveri, è stato smascherato dalla concretezza del leader di Forza Italia.
Operazione verità – Solo a partire dalla conoscenza della verità storica si
può decidere con coscienza sul presente. Per questo è stato fatto calare un
sipario di acciaio e polistirolo per impedire agli italiani di vedere e di
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ascoltare lo scempio che è stato fatto della loro sovranità. C'è stato un
golpe nel 2011. Potenze straniere con agganci altissimi in Italia hanno
ordito un complotto, denunciato con probanti testimonianze, e che ha
imposto l'ascesa a Palazzo Chigi senza voto popolare di Monti, e quindi di
Letta e Renzi. Alla fine riusciremo a far cadere questo muro di Cannes. Ne
vedremo delle belle. Noi insistiamo. In Italia e in Europa: Commissione
d'inchiesta. Non ci fermiamo. Non accettiamo cartelli di quelli che stanno
esponendo al Quirinale (cioè al Pd): noi disturberemo il Manovratore.
Grazie, no – Fuori da Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi c'è il
conformismo a due facce, che sono apparentemente opposte ma incollate
una all'altra.
Renzi e Grillo interpretano i poteri forti – I poteri forti hanno un piano
A e – come è sfuggito a Grillo, pervaso da un demone autoaccusatorio –
un piano B. Il piano A è quello renziano, con l'Italia accodata e serva delle
volontà tedesche, disposta a tutto pur di riservarsi uno strapuntino in fondo
al vagone dell'Europa teutonica schulz-merkeliana. Renzi ci fa votare un
tedesco Presidente dell'Europa, come se non ci fosse abbastanza
Germania. Non a caso Renzi è figlio del golpe. Il piano B, con Grillo
potente e violento al comando, è gradito da chi vuole l'Italia distrutta, e
dunque facile pasto per chi se la comprerà per due soldi.
Referenzum – Questo è un voto che diventa inesorabilmente un giudizio
su questo governo. È arrivato al voto con il trucco della mancia da 80 euro
e con una invasione mai vista di televisioni inginocchiate davanti a Renzi.
Se Pd più Alfano più Scelta Civica non superano il 50 per cento dei voti,
come possono imporre riforme costituzionali, senza il consenso di Forza
Italia?
Cinque telefonate salvano la vita! – Chiunque riceva questo messaggio
in bottiglia, usi telefono e chiami un amico, un parente, un vicino. Spieghi
che votare Forza Italia è buono, utile e persino bello. Salva l'Italia!
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BeluscAnsa
Libertà negata – ''Non votare? Mi pesa, effettivamente mi pesa'': lo ha
detto ieri il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, lasciando l'istituto
Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove sconta l'affidamento ai servizi
sociali. "Dopo vent'anni di battaglia per la libertà, di stare in campo per la
libertà, essere arrivato ad avere un pericolo da sinistra e un altro pericolo
da non sottovalutare che è quello costituito dal Movimento 5 stelle, essere
qui a rappresentare l'Italia democratica senza nemmeno avere la possibilità
di esprimere un voto, questo francamente mi pesa molto''. ''Basta non
posso dire di più, come vedete - ha detto replicando ad altre domande dei
giornalisti -, non posso parlare''.
Il più amato – "È un urlo di ottimismo'' ha commentato ieri Toti mentre
giovani e non, italiani e stranieri, gli chiedevano una foto o gli stringevano
la mano. Il Presidente Berlusconi dopo un pranzo a base di risotto alla
milanese e cotoletta alla milanese insieme ad alcune persone fra cui
Francesca Pascale, Maria Rosaria Rossi e Giovanni Toti con la moglie
Siria Magri, è sceso dal ristorante che si trova all'Arengario, dove c'è la
sede del Museo del Novecento. Si è fermato ad ammirare e a fotografare il
'Quarto Stato' di Giuseppe Pellizza da Volpedo e poi è passato anche dal
Bookshop dove ha acquistato alcuni libri fra cui un volume d'arte dal titolo
'Il nudo'. E vista una mini poltroncina da tavolo ha commentato ''questa la
regaliamo ad Alfano''.
Bagno di folla amica – "Sempre quando io vado in qualunque città, in
qualunque posto, si ferma il traffico'': così ha detto il leader di Forza Italia,
Silvio Berlusconi, che ieri, dopo aver trascorso quattro ore all'istituto Sacra
Famiglia di Cesano Boscone dove sconta l'affido ai servizi sociali, ha
pranzato in un ristorante in piazza Duomo e poi ha fatto una passeggiata da
lì a piazza della Scala dove è salito in macchina.
Sperando e pregando – Silvio Berlusconi ha parlato della giornata di oggi
verso la fine della sua passeggiata in centro a Milano, circondata da gente
che gli stringeva la mano e gli chiedeva di fare una foto con lui. ''Sperando
e pregando'' ha aggiunto congiungendo le mani a mo' di preghiera.
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LIBRETTO AZZURRO
Berlusconi dalla A alla Zeta.
Vocabolario della vittoria
PPELLO: “Devo chiedere una cosa: a chi scegliereste di affidare i
risparmi? A chi ha fatto solo politica come Renzi, a Grillo che faceva
ridere e ora fa paura, o a Berlusconi che ha una storia di imprenditore e
che da uomo di Stato ha governato per nove anni senza mai aumentare le tasse?
Lascio a voi la risposta”.
A
AUTOCATAPULTA: “La sinistra è sempre la stessa: di spese e di tasse.
Matteo Renzi è riuscito a fare un'operazione di prestigio. Con 100mila voti di
partenza per diventare sindaco di Firenze, poi è riuscito abilmente a prendere il
potere nella segreteria del suo partito e si è autocatapultato a palazzo Chigi dove
aveva pubblicamente dichiarato che non sarebbe mai andato se non passando
attraverso regolari elezioni”.
AUTORITARISMO: “Davanti a noi c’è il pericolo di un autoritarismo di
Grillo o di Casaleggio. Questo tipo di autoritarismo nasce quando un Paese è in
crisi economica, quando la povertà e la disoccupazione aumentano e quando le
regole della democrazia non sono più pacifiche. Hitler diceva ‘siamo in crisi
perché dentro di noi ci sono dei nemici da eliminare, gli ebrei’; Grillo dice la
stessa cosa ‘eliminiamo il Parlamento e facciamo dei processi politici in piazza
a imprenditori, giornalisti e politici’”.
CE: “Si deve intervenire sulla politica monetaria dell’unione europea.
L’euro deve diventare moneta con alle spalle una banca centrale come
le altre banche centrali. La Bce deve stampare moneta e immetterla
nell’economia. Non si può andare avanti così, con l’euro che per noi è una
valuta straniera. Ora siamo come l’Argentina. La banca centrale europea deve
dare garanzia su tutti i debiti pubblici dei Paesi, deve stampare moneta e deve
emettere titoli di Stato. Tutto questo la Germania non l’ha voluto. Noi non
vogliamo uscire dall’euro, perché abbiamo debiti in euro e ci costerebbe troppo.
Dobbiamo imporre alla Germania che la Bce diventi banca centrale di tutti”.
B
ANI: “I nostri club devono cercare se c’e’ un anziano che ha un
cagnolino e non ha i mezzi per garantire le cure mediche e mettergli a
disposizione un veterinario con una cadenza periodica, ogni settimana o
ogni 15 giorni, gratuitamente, a spese del club. Un cagnolino non è per un
anziano un consumo di lusso, per un anziano avere un cagnolino significa
C
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vivere più serenamente e più a lungo. Nel nostro programma di governo ci
saranno dei provvedimenti per le cure veterinarie, per la assoluta cancellazione
dell’Iva sui prodotti per cagnolini”.
CANILI: “In Italia abbiamo 150 mila cani nei canili comunali, sono 150 mila
prigionieri. Uno dei settori dei nostri club si deve interessare di questo, ogni
club ha il mandato di cercare un papà e una mamma per i cani che sono in
prigione. Potremo addirittura arrivare a svuotare i canili comunali che costano
alla comunità 260 milioni di euro all’anno. Se riusciremo nell’impresa avremo
anche fatto contente 150 mila famiglie”.
CAOS CASA: “Andrà a finire come sempre quando al governo ci sono persone
non capaci. Tutto quello che fanno va contro il buon senso. Ora non si sa
quanto si paga nell’anno, a partire dalla rata di giugno. Noi c’eravamo
impegnati ad abolire la tassa sulla casa, che riteniamo un bene sacro”.
CASALINGHE: “Sono sette milioni e mezzo e fanno un lavoro faticoso. Alle
casalinghe garantiremo sicuramente una pensione fino a mille euro al mese. Dei
mille euro, 800 sono la minima, più 200 che arriveranno dal fondo per le
casalinghe che sosterremo. In questo modo potranno guardare con serenità al
futuro”.
CGIL ACT: “Il Jobs Act è stato peggiorato in Parlamento, la minoranza Pd ha
voluto introdurre norme dettate dalla Cgil. E’ partito come Jobs Act ed è
diventato il Cgil Act”.
COMUNISMO: “Renzi ha la faccia pulita, è simpatico ma dietro di lui c’è il
Pd che ha cambiato nome e fatto diversi lifting ma i componenti non hanno mai
rinnegato la loro ideologia comunista”.
COLPO DI STATO: “Voglio che sia fatta luce. Se fosse successo a un premier
di sinistra, con un capo di Stato di destra, sarebbe stata la rivoluzione. Come
mai diversi miei colleghi sapevano che in pochissimo tempo Monti sarebbe
diventato premier? Se fosse successo a un premier di sinistra, con un Capo di
Stato di destra, cosa sarebbe successo in Italia? La rivoluzione. Gente per le
strade, assalti alle ambasciate… Noi siamo oggi in una situazione arrivata oltre
i colpi di Stato, con la successione di tre governi non eletti dai cittadini”.
CRESCITA: “Non tassare i giovani darebbe un impulso alle aziende ad
assumerli. Bisogna abbassare la pressione fiscale, non c’è altro modo per la
crescita che abbassare le tasse. Per fare questo dobbiamo trattare con l’Europa.
Dobbiamo far saltare il vincolo del 3%. Bisogna poi abrogare il fiscal compact.
Io allora ebbi il coraggio di porre il veto e far fermare il Consiglio europeo, tre
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anni fa. Ho la soddisfazione che tutto ciò che io ebbi a dire anni fa poi è
diventata opinione comune”.
D
ELUSIONE: “La delusione è stata grande, abbiamo visto che questo
governo si è esposto su 12 o 13 impegni ma quando si è passato alla
realizzazione solo in un caso c’è stata la concretezza”.
DEMOCRAZIA: “C'e' un signore che ha al suo attivo solo 100 mila voti,
quando è diventato sindaco; è abile, conquista la Segreteria del suo partito e si
catapulta a Palazzo Chigi, là dove aveva pubblicamente dichiarato che non
sarebbe andato se non attraverso regolari elezioni. Questo è qualcosa che non
rientra nelle regole della democrazia, è una cosa che assolutamente non si
riscontra in nessuna democrazia al mondo”.
DENTIERE: “Ho contattato l’ordine dei dentisti italiani, abbiamo parlato delle
tariffe e abbiamo inserito nel futuro programma la possibilità che lo Stato si
possa accollare la spesa per impianti dentali a tutti gli anziani che non hanno i
soldi”.
DILETTANTI: “Questo governo non ha fatto una sola cosa condivisibile. E’
formato da ministri che sono dilettanti allo sbaraglio”.
QUITALIA: “Vogliamo eliminare Equitalia e tornare all’Agenzia delle
Entrate e alle Regioni. Equitalia funziona come un’azienda che mira
all’utile, con premi di produzione sia ai funzionari che ai dirigenti. I
contribuenti che hanno avuto a che fare con Equitalia hanno avuto la sensazione
di aver incontrato uno stato ostile e nemico. Siamo dentro uno stato di polizia
tributaria”.
E
EUROPA: “Oggi nei confronti dell’ Europa bisogna cambiare la politica che fu
di Mario Monti che aveva, invece dei pugni sul tavolo, le ginocchia sul
pavimento. Il fiscal compact e il rapporto fra deficit e Pil al 3% sono
importantissimi e oggi antistorici rispetto alla situazione economica che c’è in
Italia e in Europa. Quindi chiediamo una moratoria rispetto a queste decisioni
che, quando furono pensate erano importanti, oggi sono antistoriche”.
EVASIONE: “Tutti nel mondo dello spettacolo sapevano che questo signore
(Grillo ndr) non faceva spettacoli se non era pagato in nero. Poi è stato
denunciato da un imprenditore, ed ora fa il moralista?”.
EXPO: “E’ stato il mio governo a chiamare tanti stati a partecipare. E’ un vanto
del mio governo e guai se le cose non fossero perfette il giorno dell’apertura. I
fatti scoperti non riguardano la mia parte politica. Penso che dobbiamo
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affrontare questo problema con determinazione, ma senza pensare che ci sia
uno scandalo che possa far risalire a Tangentopoli”.
IDUCIA: “Votare significa affidare il proprio futuro a qualcuno, un po’
come dare i propri risparmi. La domanda è: a chi li affidereste? A Renzi
che non ha mai lavorato, a Grillo che non fa più ridere o a Berlusconi
che da imprenditore e uomo di Stato ha saputo dimostrare di sapere realizzare
tutto quello che si era posto come obiettivi?”.
F
FOLLIA: “Io, cultore di Erasmo da Rotterdam, una volta mentre andando a
incontrare dei sostenitori mi dicevo ‘ma che fai? Sei un matto che va a
incontrare altri matti’. Poi ho pensato a Erasmo da Rotterdam, a una sua frase:
‘Le decisioni migliori, le più sagge, non sono quelle derivano dalla ragione ma
sono quelle che derivano da una lungimirante follia’. Allora, lungimiriamo
anche noi”.
FORZA ITALIA: “Forza Italia rappresenta l’unica soluzione per poter fare gli
interessi dell’Italia in Europa. Appartiene alla grande famiglia del Ppe e se noi
riusciremo ad inviare all’Europarlamento una folta schiera di rappresentanti,
facendo così rete con i rappresentanti degli altri Paesi a partire da quelli del
Mediterraneo, potremo incidere sulle decisioni che saranno assunte”.
FUTURO: “Crisi o larghe intese? Sono scenari futuri a cui ora non penso. Non
ho detto di essere disposto ad allearmi con Renzi. Vedremo. E' inutile ipotizzare
situazioni”.
IUSTIZIA: “La riforma delle riforme è quella della giustizia. Oggi in
Italia andiamo non solo verso una crisi sempre più grave ma andiamo
verso sistema non democratico, che non garantisce ai cittadini di essere
sicuri dei propri beni e addirittura della propria libertà”.
G
H
I
ITLER: “Ho fatto un giochino, mi sono letto i discorsi della campagna
elettorale di Hitler. Dentro ho trovato molte cose che possono essere le
stesse che sentiamo da Grillo come, per esempio, la frase in cui si dice:
'Noi siamo in una profonda crisi per colpa di nemici che sono tra di noi'. Poi
sappiamo bene come sono andate le cose".
ATTURA: “Grillo ha dato vita a un movimento che non propone nulla di
positivo, che vuole sempre e solo distruggere, che vuole far fuori
Parlamento, parlamentari e partiti: devono esserci solo delegati del web
agli ordini suoi e di e Casaleggio. Credo sia una iattura per il nostro Paese”.
IMMIGRATI: “Oggi siamo in una situazione inaccettabile, chiediamo da
tempo di intervenire con capitali e mezzi all’Ue, non possiamo essere solo noi a
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fronteggiare questa vera e propria invasione di persone che fuggono da guerre,
terrore, e disagi. E’ assurdo che l’Ue non sia con noi, con mezzi e capitali”.
IMU: “Ci impegniamo quando saremo di nuovo al governo del paese, al primo
Consiglio dei ministri, ad abolire l’Imu”.
INCOSTITUZIONALI: “Questo governo si basa su uno 0,37% in più rispetto
a noi, non è vero. Noi avevamo vinto le elezioni ma la professionalità della
sinistra ci ha sottratto 25 schede a sezione. Questo governo si fonda su una
maggioranza esiguissima e alla Camera ci sono 144 deputati incostituzionali, se
fossero persone oneste dovrebbero avere coraggio di dimettersi”.
ITALICUM: “Sulla legge elettorale avevamo raggiunto un accordo con Renzi
che poi il premier, pressato dai suoi, ha cambiato in modo inaccettabile”.
L
AVORO: La sinistra cosa fa non ha ancora capito che solo con la
diminuzione delle tasse sulla famiglia si ottengono un aumento dei
consumi e nuovi posti di lavoro. Renzi aumenta le tasse sulla casa e sui
risparmi delle famiglie, ed esclude artigiani e piccole e medie imprese dalla sua
politica economica. Noi rilanciamo la nostra ricetta per lo sviluppo
dell’economia: detassazione totale delle nuove assunzioni, zero tasse e
contributi per chi assume giovani, disoccupati, cassintegrati. Solo così si
creeranno davvero nuovi posti di lavoro nell’interesse di tutti noi”.
ERKEL: “Merkel culona? Io non ho mai, in 20 anni di politica,
insultato nessuno. E’ stato inventato da qualcuno che voleva mettere
Angela contro di me. E’ chiaro che non ero un personaggio comodo
e ho avuto il coraggio di oppormi ad alcune proposte che venivano dal duo
Merkel-Sarkozy”.
M
MODERATI: “Ho un folle progetto: da lunedì, a tempo pieno, andrò alla
conquista di quel 50 per cento di italiani moderati ma rasseganti, cercando di
trasformare questa maggioranza in maggioranza politica. Come fare? C'e' solo il
contatto personale, bisogna realizzare le community. Pensiamo di far nascere
12mila comunità in Italia. Resistenze dentro Fi? C'è chi si vede in pericolo ed è
geloso per le posizioni raggiunte ma credo che tutti i partiti debbano
rinnovarsi”.
N
APOLITANO: “Sulla rielezione di Napolitano, pensavamo che fosse
una cosa per un breve periodo e coloro che sarebbero stati votati al suo
posto avevamo fondati motivi per ritenere che sarebbero stati pessimi
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Presidenti della Repubblica e assolutamente nemici. Non avevamo le prove che
certe sue azioni avevano determinato la caduta del governo. Sarà la storia a
lodare o a rimproverare”.
NCD: “Non sono né nuovi né di destra. Sono stati eletti per contrastare i
governi di sinistra ed invece sono alleati di Renzi a cui fanno da sgabello. E poi
non sono nuovi ma professionisti della politica”.
O
MICIDA: “Grillo è esperto sul non entrare in prigione. Ha ucciso 3
amici. E’ condannato per omicidio plurimo colposo, è pregiudicato e
assassino e ha scampato la prigione”.
OPPOSIZIONE: “Noi eravamo, siamo e saremo all’opposizione di un governo
che presenta la faccia giovane di Renzi ma il governo è di sinistra ed è un
governo ce fa le stesse cose che ha sempre fatto la sinistra”.
OTTANTA EURO: “La vicenda degli 80 euro non ha senso. Il loro progetto
era quello di sempre, ‘togliere alla borghesia per dare ai nostri elettori’, ma è
stato fatto male. Non hanno dato nulla ai pensionati, aumentando invece le tasse
sulla casa e sui risparmi. Gli 80 euro sono una mancia elettorale. Credo che
abbiano più esperienza i tecnici del Senato che i ministri di Renzi quando
dicono che le coperture sono ballerine. Se non ci sono entro fine anno, si
alzeranno le accise della benzina e noi avremo una tassa in più”.
P
ENSIONI: “Se torneremo al governo alzeremo le pensioni minime a
800 euro anche se siamo abbastanza sicuri di poter arrivare a 1000
euro”.
PERICOLO: “Nel panorama politico attuale all'antico pericolo della sinistra si
è aggiunto oggi quello del M5S di Grillo. La situazione ha fatto sì che sui 47
milioni e passa che hanno diritto di voto, il 50% guarda alla politica con
distanza e disgusto, non sa per chi votare e decide per reazione di non votare.
C’è un altro 50% nel quale figurano, oltre agli elettori del Pd e di FI, persone
che hanno perso il proprio lavoro, non arrivano a fine mese e non sono disposti
a rassegnarsi. Quindi si incattiviscono, sono infuriati e disperati e vedono in
Grillo l'unica possibilità di protesta, di rivincita, di vendetta”.
Q
UARANTA: “Noi abbiamo fatto quaranta riforme. La sinistra solo
cinque. Abbiamo fatto più noi in nove anni che tutti i 50 governi dal ’48
ad oggi”.
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R
EFERENDUM: “Queste elezioni di domenica sono un referendum su
quello che è anche il nostro giudizio sul terzo governo non eletto dai
cittadini, il governo Renzi. Pensate cosa sarebbe accaduto a noi”.
RIFORME: “Serve una riforma che dia al presidente del Consiglio gli stessi
poteri dei suoi colleghi, che ci sia una sola Camera dimezzata nel numero dei
suoi componenti, che cambi il sistema di elezione della Corte costituzionale.
Inoltre bisogna che i cittadini possano eleggere il presidente della Repubblica.
Se così fosse avremmo presidenti diversi da quelli che ci sono stati ora”.
ROTTAMATORE TASSATORE: “Matteo Renzi si è presentato come un
simpatico rottamatore. Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico
tassatore”.
BARRAMENTO: “I partiti più piccoli, tra cui quelli del centrodestra, da
quanto ci dicono i sondaggi non arriveranno a superare lo sbarramento.
Mi rivolgo agli elettori moderati che sono come noi col centrodestra. Se
pensate che non raggiungerete il 4% non buttate il vostro voto. I partiti che
passeranno la soglia di poco manderanno pochi eletti in Europa che saranno
completamente ininfluenti in Europa”.
S
SENATO: “La riforma è un pasticcio. Eravamo d’accordo con la diminuzione
delle spese, la non elezione diretta dei senatori, la non approvazione da parte del
Senato delle leggi e della fiducia al Governo. Poi, senza consultarci, Renzi ha
fatto approvare dal Consiglio dei ministri un assetto del Senato inaccettabile.
Ha presentato il progetto in Senato e nessuno è stato d’accordo, né il Pd, né
noi”.
SINISTRA DELLE TASSE: “Renzi è andato a prendere le tasse sulla casa,
aumentando quelle di Monti e Letta e ha aumentato l'imposta su redditi, conti
correnti bancari e postali. Non è un sistema di cui si può essere fieri dare a
qualcuno togliendo ad altri, si chiama redistribuzione del reddito e della
ricchezza, da sempre in ideologia della sinistra”.
SPREAD: “Lo spread è una bufala. Prima la guerra si faceva con gli eserciti
mentre ora si fa con la finanza. C'e' una lontananza forte tra lo spread e
l'economia, perché' lo spread riguarda una fascia ristretta del comparto
finanziario. Noi avevamo a 570 punti lo spread e tutti i conti in ordine”.
STAMPELLA: “Al Senato il governo si regge su senatori che il popolo del
centrodestra aveva eletto con me per contrastare la sinistra, invece sono là a
tenere in piedi, a fare da stampella a un governo di sinistra. E’ immorale”.
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EMPESTA PERFETTA: “Il 2011 fu l’anno della tempesta perfetta,
prima il Bunga Bunga, una cosa ridicola, poi il contrasto in Europa con
la Merkel e Sarkozy, poi l’imbroglio dello spread. Prima per attaccare
uno Stato si usavano baionette, ora la leva finanziaria”.
T
TETTO: “Nel 2005, con il nostro governo, eravamo riusciti a contenere entro
giusti limiti la pressione fiscale, cioè l’insieme di tutte le tasse che versiamo
allo Stato. Oggi invece dopo tre governi di sinistra non eletti dai cittadini, la
pressione fiscale è arrivata a sfiorare il 45%, un record mondiale. Noi vogliamo
riportarla sotto il 40% e introdurre nella nostra Costituzione un tetto alla stessa
pressione fiscale per impedire che i governi facciano pagare sempre il conto ai
cittadini a suon di tasse, senza ridurre la spesa pubblica”.
TOUR DE FORCE: “Sono reduce da un tour de force impressionante, ma per
fortuna che sono giovane e posso far fronte a 20 ore di impegno continuativo”.
CRAINA: “Stanno facendo molto male l’Ue, i Paesi della Nato e gli
Usa, andando avanti in questa direzione, con questa pretesa di imporre
sanzioni si rischia di tornare indietro nella storia, alla guerra fredda.
Anche grazie al mio intervento quel periodo finì, perché sono riuscito a
convincere la Federazione Russa a sentirsi un Paese occidentale”.
U
V
Z
OTO ANTICIPATO: “Penso che dobbiamo guardare all'ipotesi di
anticipazione immediata delle elezioni con molta attenzione. Per come
va l'economia, passata dallo sviluppo con i miei governi alla recessione,
credo che questo porterà fra un anno, massimo un anno e mezzo, a elezioni,
sempre che non avvengano fatti traumatici con la vittoria di Grillo”.
ERO TASSE: “Noi rilanciamo la nostra ricetta per lo sviluppo
dell'economia: detassazione totale delle nuove assunzioni, zero tasse e
contributi per chi assume giovani, disoccupati, cassintegrati. Solo così si
creeranno davvero nuovi posti di lavoro nell'interesse di tutti noi”.
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Il meglio della settimana
INDICE DEGLI EDITORIALI
Giovedì 22/ Venerdì 23 maggio 2014
1.
Giovedì 22 – Berlusconi unica guida per salvare
l’Italia, di fronte a Renzi il pallonaro, e al distruttore
Grillo, esperto nel far cadere la gente nel burrone
p. 13
2.
3.
Giovedì 22 – Il complotto per nascondere il
complotto. Così si manipola la contesa elettorale
p. 15
Giovedì 22 – Il doppio imbroglio elettorale del
governo Renzi: Tasi e 80 euro
p. 28
4.
Venerdì 23 – Domenica c'è un referendum su Renzi. E
perciò è un referendum sul Quirinale che ne ha voluto
l'ascesa illegittima
Le vignette della settimana
Sondaggi
p. 30
p. 33
p. 36
Per saperne di più
p. 37
12
(1)
Giovedì 22 maggio
Berlusconi unica guida per salvare l’Italia, di
fronte a Renzi il pallonaro, e la distruttore Grillo,
esperto nel far cadere la gente nel burrone
S
ostanza per favore. Quindi non ci dilunghiamo. Lasciamo sul piatto
di questo “Mattinale” la polpa che ha offerto in queste ultime ore
Silvio Berlusconi agli italiani perché decidano con coscienza.
Sia da Vespa ieri sera sia stamattina ad Omnibus su “La7” ha colpito,
prima ancora delle parole, il modo di porsi del Presidente Silvio
Berlusconi. Nessuna rabbia, nessun odio, nessun delirio verbale, che oggi
caratterizzano invece i due suoi principali avversari.
Nei momenti difficili, quando si tratta di mettere in salvo la propria
famiglia, e le risorse perché viva con dignità, ci si mette in carovana con
chi ha saputo guidare su strade difficili la propria vita, quella delle proprie
aziende, l’Italia ed infine l’intero Occidente perché si rappacificasse con la
superpotenza russa.
Per questo, per aver restituito all’Italia un ruolo di primo piano, è stato
oggetto di una persecuzione estera e interna. È il solo che ami l’Italia
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privilegiando il bene del suo popolo, a costo di pagarne personalmente il
costo. A differenza di un impaurito Renzi, che affastella parole su parole,
e poi agli Italiani appioppa promesse false e tasse verissime.
E Grillo?
Una volta si diceva: comprereste un’auto usata da questo signore?
Con Grillo abbiano un salto di qualità. E la domanda va aggiornata.
Salireste a fare un giro in macchina con questo tipo?
Un uomo che per spirito di avventura ha messo a rischio coscientemente e
poi portato alla morte tre amici, accettando di sfidare la sorte guidando un
Suv su un lastrone di ghiaccio, come può pretendere di salvare l’Italia?
Lui naturalmente ha aperto la portiera e si è salvato, buttandosi fuori in
tempo prima che il suo gippone americano scivolasse nel burrone.
Lui se vince porterà al disastro e alla morte l’Italia. Ma lui si salverà, ha
via tanti soldi con tutti i soldi in nero che ha riscosso da evasore, e
probabilmente come Hitler ha un nido d’aquila dove rifugiarsi e un bunker
sotto casa.
Gli italiani non possono affidarsi a uno così.
Uno volta Guareschi suggerì questo slogan vincente, nel 1948: Dio ti vede,
Stalin no. Quello va sempre bene. I comunisti sotto sotto resistono,
mandando avanti Renzi.
Noi ne aggiungeremmo un paio, meno sintetici, ma realisti:
1) Sta’ attento a chi metti in mano il destino dei tuoi figli e nipoti.
2) Grillo porta noi e i nostri figli nel burrone.
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(2)
Giovedì 22 maggio
Il complotto per nascondere il complotto.
Così si manipola la contesa elettorale. Rompiamo il
muro del silenzio. Diffondiamo la verità sul golpe
I
l nostro movimento ha sempre avuto contro i grandi mezzi di
informazione. In parte è un fenomeno quasi normale. Anche negli
Stati Uniti i grandi media sono sempre stati a favore dei
democratici, persino ai tempi del popolarissimo Reagan. Ma da noi
siamo a un livello patologico, con una agghiacciante unità di intenti
fra quasi tutte le testate, peggio che mai di questi tempi. Ci sarebbe
molto da dire sul passato, dalla esaltazione del pool di “Mani Pulite”
all’avviso di garanzia al Presidente del Consiglio Berlusconi del 1994
giunto a via Corriere della Sera, dal sistematico occultamento delle
connivenze della sinistra con la dittatura sovietica alla campagna
manichea “anti-casta”, madre del successo del movimento
antidemocratico e totalitario di Beppe Grillo.
Ma occupiamoci dell’urgenza del presente. Assistiamo a una serie di
mistificazioni, strettamente correlate l’una all’altra, volte a bloccare
la democrazia in Italia, con il rischio di cancellarla.
1) Il martellamento mediatico del concetto secondo cui queste
elezioni sono il duello Renzi-Grillo. Non ti piace Renzi?
L’unica alternativa è Grillo, per cui vedi di farti piacere Renzi.
Ma se proprio non ti va l’ex sindaco, magari perché è di sinistra e
tu no, effettivamente devi votare Grillo. Alternative? No,
Berlusconi è fuori gioco (come dicevano nel 1994, nel 1996, nel
2006 e nel 2013), gli altri non ne parliamo. Per cui, in fondo,
vedi di votare Renzi. L’informazione Rai ha ormai un
canovaccio ripetitivo: a) lo statista Renzi governa con
concretezza, spara decreti e mirabolanti promesse, ed è
15
instancabile, poiché – oltre a queste meravigliose imprese percorre l’Italia a spiegare le cose che ha fatto (cioè promesso);
b) il dubbio è: vincerà lo statista di Pontassieve o “l’ex comico”
Grillo; c) Grillo e Berlusconi “si insultano” e sono più o meno la
stessa cosa, come sottolinea il saggio Renzi.
2) La totale rimozione di tutto ciò che può rendere del tutto
invotabile Grillo: le sue citazioni acritiche di Hitler (vedi
l’articolo “il sonno della ragione” sul suo blog con tanto di
ritratto giovanilistico dell’ “ex pittore”), il suo antisemitismo
“classico” (vedi gli attacchi al portavoce della comunità ebraica
romana poche settimane fa), le sue agghiaccianti posizioni sulle
donne (cercate su un motore di ricerca “il nuovo femminismo
Beppe Grillo” e troverete un articolo sul suo blog dove si dice
che contro gli stupri le donne devono coprirsi e rendere
obbligatorio il burka e se non lo fanno vuol dire che “ci stanno”),
la sua condanna per omicidio colposo plurimo. Se una sola di
queste cose fosse stata fatta dall’ultimo consigliere comunale di
Forza Italia o anche da un esponente di lista alleata, i giornaloni
griderebbero allo scandalo e direbbero “Berlusconi si scusi
davanti all’Europa”. Ma Grillo va tutelato: gli elettori di centrodestra devono votarlo, secondo loro.
3) L’occultamento del fatto che le posizioni politiche del
Movimento 5 Stelle, così come sono espresse in Parlamento,
sono di sinistra, di estrema sinistra. Sul mercato del lavoro
hanno osteggiato il pessimo decreto Poletti perché non
comprime a sufficienza la flessibilità e consente ancora troppi
contratti a tempo determinato, e in nome di questo si sono
ammanettati in Aula. Sulla droga sono per un ulteriore
allargamento delle maglie rispetto a quanto ha già fatto la
maggioranza Renzi-Alfano. Sull’ambiente sono più talebani di
Pecoraro Scanio: contro le infrastrutture, i parcheggi e ogni tipo
di centrale elettrica: è la “decrescita felice”. Si schierano anche
loro contro le forze dell’ordine e vogliono l’identificativo
personale degli agenti durante le manifestazioni. Vogliono
16
l’azzeramento della forze armate e sono scatenati contro le
installazioni militari Nato e Usa. Ma non bisogna dirlo, perché se
no col cavolo che i nostri elettori li votano.
4) La vergognosa omertà e minimizzazione del complotto
contro l’Italia. Ne parlano i media di tutto il mondo, ma questi
minimizzano, hanno cercato di far passare Geithner per “un
sottosegretario”, giocando sul fatto che negli Usa anziché
”ministro” usano l’espressione “segretario” (che è la stessa che
originariamente che c’era in Italia, ecco perché i numeri due dei
ministri si chiamano “sottosegretari”), non dicono nulla delle
rivelazioni di Zapatero, mettono la sordina sul resto e cercano di
far passare tutto per una sorta di mitomania di Berlusconi.
5) Ingigantimento di tutte le vicende giudiziarie di questi giorni,
a loro volta spudoratamente politicizzate, facendole passare per
una esclusiva del centro-destra, come se Primo Greganti fosse
un sodale di Berlusconi.
Queste cose è bene saperle: di fronte alla sinistra tassa e spendi, al
Grillo aspirante dittatore con una agenda politica di estrema sinistra,
l’unica scelta per i moderati, per chi non è di sinistra, per chi crede
nella libertà e pensa che lo Stato debba essere al servizio dei cittadini
e non viceversa, è Silvio Berlusconi insieme a Forza Italia, gli unici
a dire la Verità.
17
Il “Corriere della Sera”, tramite Antonio Polito,
finge di interrogarsi spiritosamente sulla natura
del “grande imbroglio” o del “complotto”.
Ma l’ironia somiglia tanto a un modo per
sbarazzarsi di domande serie, e a giustificare
l’occultamento meticoloso da parte del suo giornale
(e del Quirinale) di una congiura reale
C
onfessiamo che alla domanda di Antonio Polito, sul Corriere della
Sera di oggi, – “sarà forse una nuova macchinazione internazionale,
questo ritorno dello spread tra i guai dell’Italia?” – non sappiamo
rispondere. Quello di cui siamo invece sicuri riguarda il passato.
Elementi di questo tipo, nel corso degli avvenimenti che portarono alle
dimissioni del governo Berlusconi, ci furono sicuramente. Elementi: si badi
bene. Il successo di ogni azione politica dipende sempre da diverse componenti:
il calcolo e le strategie ed il teatro di battaglia in cui l’azione si inserisce.
Allora, lo scenario era dato da una crisi internazionale che colse tutti di
sorpresa. Basta rileggere le analisi che furono avanzate dalla Banca d’Italia,
nell’ottobre del 2011, che si interrogò, con un pizzico di disperazione, sul
possibile “collasso dei sistemi finanziari”. Sennonché, come allora fu più
volte ripetuto, questi timori non riguardavano tanto l’Italia, le cui banche
avevano il vantaggio o il torto – giudichi il lettore – di “non parlare inglese”. Di
non essere cioè coinvolte nel giro vorticoso della grande speculazione
internazionale.
Nell’epicentro della crisi, seppure per ragioni diverse, erano le banche
americane – il fallimento della Lehman Brothers – quelle dei vari Paesi –
soprattutto Francia e Germania – che avevano finanziato, oltre ogni limite, la
Grecia ed, infine quelle spagnole, compromesse fino al collo nella formazione
di una delle più grandi bolle speculative sugli immobili, che quel Paese avesse
mai vissuto.
Di tutto ciò si discusse al vertice G20 di Cannes, dove Francia e Germania
proposero il commissariamento dell’Italia. Che fu respinto non solo per la
18
ferma opposizione di Silvio Berlusconi, ma per il sostegno che venne da
Barack Obama – “I think that Silvio is right” – che mise una pietra tombale
su quell’indecente proposta. Nel frattempo, tuttavia, Deutsche Bank vendeva
titoli italiani per 9 miliardi di euro, dirottando il ricavato a favore dei bonos
spagnoli, oltre che dei bund tedeschi.
Semplici operazioni di arbitraggio finanziario: si potrebbe dire. Ma con quali
conseguenze? Nelle settimane precedenti, il differenziale degli spread tra i due
Paesi – Spagna ed Italia – era di circa 100 punti a nostro favore. Quel rapporto
si rovesciò completamente a danno dell’Italia. E fin qui rimaniamo ancora
all’interno di una logica, per quanto perversa, di mercato. Le contraddizioni,
invece, furono tutte di segno politico.
Il vertice decise il finanziamento del “Fondo Salva Stati” indispensabile per
evitare il default delle banche spagnole. Il problema che si pose era a carico di
chi dovesse essere posto il relativo finanziamento. Francia e Germania
proposero che fosse proporzionale alle quote del capitale posseduto da ciascun
Paese nella BCE. Per l’Italia ben 195 miliardi di euro. La delegazione italiana
rispose con una diversa ipotesi: una ripartizione che tenesse conto
dell’esposizione dei diversi sistemi finanziari verso i Paesi sull’orlo del default.
A danno, quindi, soprattutto di Germania e Francia e del loro moral hazard. Vi
fu un netto rifiuto, frutto dello scambio. L’Italia non veniva commissariata,
ma in compenso doveva pagare. Su basi diverse si replicava un film già visto.
Quando l’ingresso del nostro Paese nella moneta unica avvenne ad un tasso di
cambio irrealistico per le condizioni economiche del Paese. Anche in quel caso
prevalse la logica del “prendere o lasciare”.
Antonio Polito fa, quindi, bene ad interrogarsi sulla natura del “grande
imbroglio” o del “complotto”. Ma la sua ironia somiglia tanto a un modo per
sbarazzarsi di domande serie, e a giustificare l’occultamento meticoloso da
parte del suo giornale (e del Quirinale) di un complotto reale. Se queste parole
non piacciono o non rendono completamente l’idea, ne cerchi altre. Ma non
trascuri la sostanza che le ha prodotte. Sarebbe un grave errore di prospettiva.
19
BERLUSCONI: DOPO RIVELAZIONI GEITHNER BRUNETTA
CHIEDE COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA
Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, dopo le
rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner, ha
presentato il 14 maggio alla Camera dei deputati una proposta per
l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende,
le cause e le responsabilità, anche internazionali, che hanno portato,
nell’autunno 2011, alle dimissioni del governo presieduto da Silvio
Berlusconi, senza una sfiducia formale da parte delle Camere.
CASO GEITHNER: ROMANI,
ANCHE AL SENATO
COMMISSIONE
INCHIESTA
“Chiediamo anche al Senato l’istituzione di una commissione d’inchiesta
su ciò che è avvenuto nel 2011: sulle vicende, le cause e le responsabilità
anche internazionali che portarono alle dimissioni del governo
Berlusconi”. Lo annuncia Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia a
Palazzo Madama.
20
Forza Italia si mobilita dopo Geithner.
Da alcuni parlamentari esposto a Procura
“H
o presentato un esposto in Procura perché dopo le rivelazioni di
Geithner non ci sono dubbi su cosa sia successo al G20 di Cannes
del 2011”. Così Michaela Biancofiore, deputato di Forza Italia
spiega i motivi che l’hanno portata (dopo le rivelazioni contenute nel libro di
Timothy Geitnher sui fatti del 2011 e la caduta del governo Berlusconi) a
depositare, ieri mattina in Procura, un esposto per attentato agli organi
Istituzionali.
Il testo, sottoscritto anche da altri parlamentari di Forza Italia, Augusto
Minzolini, Gabriella Giammanco e Francesco Giro verrà mandato nelle
prossime ore alle caselle di tutti i deputati e senatori non solo di FI, mentre una
copia è stata inviata dalla parlamentare azzurra anche a Silvio Berlusconi.
“L’esposto – prosegue – scritto in punta di diritto con gli avvocati evidenzia
come sia stato usurpato il potere politico e come sia stata attentata la sovranità
dello stato italiano. Noi siamo indignati – aggiunge ancora – e chiediamo sia
fatta chiarezza”.
Un invito a fare luce sulla vicenda arriva anche da Augusto Minzolini: “Quello
che va evidenziato – dice – è che la vicenda sia partita tutta da sollecitazioni
esterne. La telefonata Merkel-Napolitano, le rivelazioni di Zapatero, poi
l’indagine di Friedman e ora le rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro
americano. Qualunque cosa non può prescindere da un chiarimento”.
Il senatore azzurro chiama poi in causa direttamente il Capo dello Stato:
“Dovrebbe essere il primo lui a chiarire”, dice arrivando ad ipotizzare anche la
richiesta di impeachment per “far luce sulla vicenda. Se parliamo di colpi di
Stato – sottolinea – dovremmo essere conseguenti”.
L’esponente azzurro si domanda poi come la sinistra “non sia interessata” a fare
chiarezza: “E’ una vicenda che potrebbe ricapitare se per esempio Renzi in
Europa dovesse pestare i piedi a qualcuno”.
Dello stesso avviso Gabriella Giammanco: “Si parla tanto dei toni alti di
questa campagna elettorale – osserva – a mio avviso dovrebbero essere ancora
più forti. E poi con tutto il rispetto per quello che ha detto il Presidente della
Repubblica, noi non sappiamo cosa farcene delle sue precisazioni. Per la
vicenda occorre un approfondimento più serio”.
21
GRANDE SUCCESSO
del libro di Renato Brunetta: “Berlusconi
deve cadere. Cronaca di un complotto”.
GIA’ IN RISTAMPA!
Se per caso non lo trovi in edicola con
“Il Giornale”, ordinalo che arriva in poco
tempo!
22
“R
acconta il ministro
del Tesoro di
Barack
Obama,
Timothy
Geithner,
che
nell’autunno del 2011 ricevette un
forte invito da alte personalità
europee perché convincesse il
presidente degli Stati Uniti ad
aderire a “un complotto”. Lo
chiama
proprio così, nelle sue memorie
uscite nel maggio 2014 e
intitolate
“Stress
test”.
Complotto. A quella proposta
scrive di aver risposto: “We can’t
have his blood on our hands”.
Noi non vogliamo sporcarci le
mani con il suo sangue. Il sangue
è il mio. Il complotto era contro
di me, contro l’Italia, contro la
sovranità del popolo italiano che
mi aveva scelto con il voto per
essere il capo del suo governo”.
23
“Brunetta non ha messo il silenziatore
alla sua pistola”
Recensione di GIANFRANCO POLILLO al libro di Renato
Brunetta: “Berlusconi deve cadere. Cronaca di un complotto”
L'ex Ministro ricostruisce passo dopo passo il complotto contro
Berlusconi e inchioda alle proprie responsabilità chi, come Tremonti,
sapeva ma è stato zitto.
I
l titolo del libro è: «Berlusconi deve cadere». Il sottotitolo, «Cronaca
di un complotto». Prefazione di Silvio Berlusconi. Stiamo parlando del
nuovo tascabile in vendita (5,90 euro) presso tutte le edicole, che è
anche l’ultima fatica di Renato Brunetta, il dinamico Presidente del gruppo
di Forza Italia alla Camera dei deputati.
Il lettore non avrà sorprese. Sa già di che si
tratta. Troppo facile prevedere che i diversi
supporter si divideranno. I sostenitori
dell’uomo di Arcore saranno propensi a
cercare in quelle duecentotredici pagine la
conferma dei loro principali sospetti. I
detrattori lo considereranno un’inutile difesa
d’ufficio.
Niente di più sbagliato. Entrambi potranno
trovare
in
quelle
pagine,
scritte
pericolosamente, il seme del dubbio. Fu vero
complotto? Fu un semplice accidente della
storia in cui i vari pezzi del puzzle si
incastrano in una magia che ha dello
straordinario? Non anticipiamo giudizi. E’ bene che siano in molti a farsi
un’idea di quello che è, o non, è accaduto. Perché comunque di quella
storia si continuerà a discutere. Del resto le anomalie sono evidenti.
24
Quello di Silvio Berlusconi, nel tempo più recente, è stato l’ultimo
governo italiano che aveva alla base una legittimazione democratica, nata
dal responso delle urne. Dopo di lui vi saranno solo tecnici, come Mario
Monti, o politici nati dalle alchimie di partito come Enrico Letta o Matteo
Renzi. Quest’ultimo alla disperata ricerca di un’investitura popolare.
Non essendo ammissibile che il cosiddetto popolo delle primarie – poco
più di due milioni di votanti – possa sostituirsi all’esercito ben più
numeroso – oltre 47 per il Senato e 43 milioni per la Camera dei deputati –
del corpo elettorale.
Un altro pregio del libro è la parte di documentazione. Più di cento pagine,
con un carattere minuto, che riportano i principali documenti che sono
all’origine della storia o, se si preferisce, della storiaccia – anche in questo
caso dipende dalle preferenze individuali - che ha segnato questi ultimi
anni di vita repubblicana.
Documenti non solo italiani. Non si dimentichino le implicazioni
internazionali e le interferenze che hanno avuto i «poteri forti» europei
nella vicenda, a volte in contrasto, con chi da lontano – gli Stati Uniti
d’America – guardava alle vicende del vecchio continente, con un misto di
preoccupazione e di sconcerto. Pronti a intervenire, come ha rivelato il
Financial Times o il libro di memorie di Timothy Geithner, sottosegretario
al tesoro americano, quando il gioco a danno del nostro Paese si faceva
eccessivamente duro.
Il pastone politico è quindi intrigante. Proprio per l’ambizione di fornire
un’interpretazione sistematica di quanto accaduto. Ma non è un libro per i
soli addetti ai lavori. Sembra, piuttosto, un romanzo di Tom Clancy, il
fortunato autore di tanti gialli. Sia per com’è scritto, nel nome
della «leggerezza». Sia per l’intreccio delle situazioni e dei personaggi. E
come in ogni buon libro, le chiavi di lettura possono essere diverse.
Il gioco cannibalesco della politica, con i suoi riti ed i suoi bizantinismi.
Ma anche le trame e le psicologie dei singoli personaggi. Tutti politici
ovviamente, ma di risulta. Con un passato professionale ben diverso dai
tanti polli di allevamento che circolano nelle aule parlamentari. In
25
definitiva membri effettivi della classe più estesa classe dirigente del
Paese.
Ebbene, quel che colpisce sono le ambizioni sfrenate, la supponenza di se
e del proprio ruolo, l’idea che ogni cosa era possibile pur di raggiungere
l’obiettivo della propria vita. Non è la prima volta che questo accade. Nel
bel libro di memorie di Claudio Martelli («Ricordati di vivere») fa
capolino un analogo spaccato. Lì, forse, vi è più sofferenza individuale.
Una visione più stoica del proprio ruolo, quando il sentimento è costretto a
separarsi dalla ragione, in nome di un interesse che si ritiene superiore.
Elemento che manca nella storia narrata da Brunetta. Ma solo perché i
tempi sono diversi. E non è detto che il presente sia sempre migliore del
passato.
Comunque buona lettura. Se la politica vi annoia, seguite l’intreccio
narrativo. A differenza di Luigi Bisignani, che nel suo ultimo libro («Il
direttore») ha camuffato il nome dei protagonisti effettivi della vicenda,
per poter parlar male di loro. Così Ferruccio De Bortoli, direttore del
Corriere della Sera, diventa Mauro de Blasio, uno dei protagonisti.
Brunetta non ricorre a questi sotterfugi. Spara invece la sua verità,
chiamando per nome e cognome i singoli attori, senza alcun timore
riverenziale.
Che si tratti di ministri, deputati o addirittura del Presidente della
Repubblica. Se le sue argomentazioni siano o no convincenti, ciascuno
potrà giudicare.
Ma nessuno può negare una buona dose di coraggio, in un Paese da troppo
tempo
abituato
a
sminuzzare,
sopire,
tranquillizzare
–
ricordate«#staiserenoenrico» – salvo poi esplodere nell’invettiva, che
vorrebbe preannunciare, come nel Gattopardo, la fine del mondo.
Prof. GIANFRANCO POLILLO
26
Per saperne di più sul complotto
LA GUERRA DEI VENT’ANNI
Per approfondire vedi il link
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it/?p=12797
SPECIALE “MATTINALE” – PETER SPIEGEL
Per approfondire vedi il link
http://www.ilmattinale.it/wp-content/uploads/2014/05/Il-Mattinale-Speciale-IlFT-svela-tutte-le-balle-che-ci-hanno-raccontato-sulla-crisi-16-maggio-2014.pdf
SPECIALE “MATTINALE” – TIM GEITHNER
Per approfondire vedi il link
http://www.ilmattinale.it/wp-content/uploads/2014/05/Il-Mattinale-SpecialeStress-Test-di-Tim-Geithner-17-maggio-2014.pdf
INTERPELLANZA DI BRUNETTA AL PRESIDENTE DEL
CONSIGLIO
Per approfondire leggi le Slide 684
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
27
(3)
Giovedì 22 maggio
Il doppio imbroglio elettorale del governo Renzi:
Tasi e 80 euro
C
ontinua il caos Tasi e, guarda caso, il decreto per il rinvio del
pagamento al 16 o 30 settembre o addirittura a ottobre, dovrebbe
arrivare in Consiglio dei ministri tra oggi è
domani: ultimi giorni di campagna elettorale.
Tempismo perfetto per dimostrare agli italiani
quanto è bravo questo governo e comprarsi i voti.
Ma il rinvio, anche di pochi mesi, comporta
interessi passivi per almeno 3 milioni di euro dovuti
dai Comuni allo Stato, che anticipa loro i soldi. E su
chi pensate che si rivarranno i Comuni per
saldare il conto? Sui cittadini. Significa che si fa pagare a questi ultimi il
costo della campagna elettorale di Renzi.
Stesso stratagemma utilizzato per gli 80 euro.
Arriveranno giusti giusti nel cedolino di maggio.
Ma attenzione, solo a 10 milioni di lavoratori
dipendenti. E per loro pagheranno gli altri 32
milioni di contribuenti esclusi dal bonus. Così
come per loro pagheranno anche i risparmiatori, che si vedono aumentare
le aliquote sugli interessi dei denari che hanno faticosamente messo da
parte, dal 20% al 26%.
Ricordiamo a noi stessi, e ricordiamo a Renzi, che con Berlusconi nel
2011 il gettito derivante dalla tassazione sulla casa (esclusa la prima)
ammontava a poco più di 9 miliardi di euro. Nel 2012, con l’Imu di
Monti, i miliardi sono diventati 24 e quest’anno il pasticcio Letta-Renzi
porterà un gettito da tasse sulla casa, comunque denominate, fino a 35
miliardi. Un aumento di oltre 25 miliardi in soli 3 anni.
28
Se a ciò si aggiunge il citato aumento della tassazione sul risparmio, ne
deriva una patrimoniale di fatto pari a quasi 30 miliardi di euro.
E un costo della campagna elettorale di Renzi tutta gravante sulle
tasche degli italiani.
Per approfondire su IL GRANDE IMBROGLIO
DELL’IMU leggi le Slide 460
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
Per approfondire sul DL IRPEF: CHI CI GUADAGNA
E CHI CI PERDE leggi le Slide 660-661
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
BRUNETTA: TASI, “SE SACCONI E NCD IN BUONA FEDE
APRANO SUBITO LA CRISI DI GOVERNO”
“Il presidente dei senatori di Ncd, Maurizio Sacconi, sulla esorbitante
tassazione degli immobili non può fare la voce grossa con Renzi e il Pd ora, in
campagna elettorale, quando le decisioni sono già state prese e sono
irreversibili.
Dovevano essere le ‘sentinelle antitasse’ prima di Letta e poi di Renzi, e si
accorgono solo ora che la tassazione sugli immobili è passata, con il loro
determinante consenso, da 20 a 34 miliardi di euro tra l’autunno 2013 e la
primavera 2014?
Dov’erano i senatori e i deputati di Ncd quando Letta-Saccomanni prima, e
Renzi-Padoan poi, aumentavano le aliquote e moltiplicavano le tipologie di
tassazione sugli immobili?
Se Sacconi e Ncd, con il loro leader Alfano, sono in buona fede, aprano subito
la crisi di governo, altrimenti le loro sembreranno solo lacrime di coccodrillo”.
29
(4)
Venerdì 23 maggio
Domenica c’è un referendum su Renzi. E perciò è
un referendum sul Quirinale che ne ha voluto
l’ascesa illegittima. Intanto, nel silenzio ipnotico di
giornaloni e tivù sul libro “Cronaca di un
complotto”, uno storico britannico accusa e
documenta: Napolitano è un caso di “corruzione
costituzionale”. Il voto politico è ineludibile
B
erlusconi è stato chiaro e netto. E lo è nel senso totale e
inclusivo. Non è solo un giudizio sulle opere inesistenti e
sulle chiacchiere del premier: riguarda la sua stessa
legittimità. É un referendum sulla democrazia. E come tale è un
referendum sul Colle più alto.
È da lì infatti che è caduta sulla libertà degli italiani la
sospensione della democrazia, su spinta straniera, e che dura
ininterrottamente dal novembre del 2011.
Bisogna dunque guardare più su di Palazzo Chigi, al luogo da
dove queste scelte hanno inquinato la Costituzione che proprio il
Quirinale avrebbe dovuto massimamente salvaguardare. Il caso
topico, la scaturigine della falla è stata la nomina di Monti,
preparata sin dall'estate del 2011, e siamo arrivati infine nel 2014
all'indecente decisione di sostituire al suffragio universale la
nomina a suffragio comunale.
Non sono discorsi a vanvera o esasperazioni di parte dovute alla
campagna elettorale. Il libro “Berlusconi deve cadere. Cronaca
30
di un complotto” trova nelle sue argomentazioni basate su fatti e
testimonianze sempre maggiori conferme da fonti autorevoli e
indipendenti. Ovviamente tutto questo esce all'estero,
esclusivamente su riviste e giornali fuori dalla sfera d'influenza
ipnotica del Quirinale.
Dopo Geithner, dopo Zapatero e il Financial Times, ora è la
volta di uno storico britannico di chiara fama. Uomo di sinistra
marxista, che però – a differenza di Napolitano – sin dal 1956 non
sopportò i carri armati sovietici sull'Ungheria invece invocati
allora come strumento di pace dal nostro attuale Capo di Stato.
Perry Anderson intitola il saggio – pubblicato sulla prestigiosa
London Review of Books – “The Italian Disaster”. E il disastro
italiano, che ha riflessi pesanti in Europa, ha per maggiore autore e
interprete, nonché regista, Giorgio Napolitano.
Anderson è tra i massimi studiosi dell'assolutismo monarchico, e
non esce troppo dalla specialità occupandosi del Quirinale. Indica
ad esempio la decisione promossa dal Colle di “fare la nostra
parte” nella guerra alla Libia del 2011, senza voto parlamentare,
violando il trattato di amicizia e non aggressione votato poco
prima con l'apporto anche della sinistra, gli abboccamenti con
Monti e Passera onde far cadere Berlusconi e rimpiazzarlo senza
elezioni, in chiaro regime assolutista.
La
sentenza
di
incostituzionale".
Anderson
è:
"Completamente
Allo stesso modo incostituzionale, al di fuori di regole scritte e
non scritte, Napolitano si comporta sostituendo Letta con
Renzi. E qui il giudizio perentorio dello storico non certo filoberlusconiano: "La corruzione negli affari, nella burocrazia e
nella politica tipiche dell'Italia sono adesso aggravate dalla
31
corruzione costituzionale". Corruzione costituzionale. Non si
tratta di un errore, di uno sbrego, ma di qualcosa di più profondo e
nocivo.
Sono troppi, del resto, i punti di chiara incostituzionalità che oggi
feriscono la democrazia in Italia umiliando la sovranità popolare.
Abbiamo un premier nominato senza voto popolare, che si
basa su una maggioranza gonfiata incostituzionalmente, il tutto
come frutto di un complotto dove si intrecciano potenze straniere e
servitù italiane.
Questo stato di cose ci impone oggi di andare al di là di una
Commissione di inchiesta parlamentare sui fatti del 2011, la cui
necessità e urgenza comunque confermiamo.
Nuove elezioni politiche immediate sono ineludibili. Le si faccia
con il proporzionale reintrodotto dalla Corte Costituzionale. Forza
Italia non si farà insabbiare insieme con le ridicole riforme
proposte da Renzi per allungarsi la vita.
Per leggere in integrale e in lingua originale il
SAGGIO DI PERRY ANDERSON : “THE ITALIAN
DISASTER”
vedi il link
http://www.lrb.co.uk/v36/n10/perry-anderson/the-italiandisaster
32
Le vignette della settimana
Lunedì 19 maggio
33
Martedì 20 maggio
Mercoledì 21 maggio
34
Giovedì 22 maggio
Venerdì 23 maggio
35
Sondaggi
SONDAGGI A CONFRONTO:
IL CENTRODESTRA
(aggiornati al 9 maggio 2014)
FORZA
ITALIA
NCD
LEGA FRATELLI
NORD D’ITALIA
Euromedia
8/5/2014
20,9
-
5,8
3,9
-
4,6
35,2
Datamedia
7/5/2014
20
-
5,1
3,9
-
5,1
34,1
Ipsos
6/5/2014
19,4
-
5
4,1
-
6,1
34,6
Emg
5/5/2014
19,8
-
4,9
4
-
4,9
33,6
Swg
5/5/2014
18,2
-
5,5
3
-
5
31,7
Ixè
5/5/2014
17,8
-
5,3
3,9
-
4,8
31,8
Ipr
5/5/2014
19
-
5,2
3,8
-
5,9
33,9
Piepoli
5/5/2014
20
4,5
3,5
-
5
33
36
UDC
NCD + TOTALE
UDC
CDX
Per saperne di più
DL IRPEF: CHI CI GUADAGNA E CHI CI PERDE
Per approfondire leggi le Slide 660-661-664
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
ANALISI DEL COMPLOTTO
Per approfondire leggi le Slide 679
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
IL WELFARE DI FORZA ITALIA
Per approfondire leggi le Slide 642-645-665-666-678
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
BERLUSCONI: 20 ANNI DI POLITICA ESTERA
Per approfondire leggi le Slide 573
www.gruppopdl-berlusconipresidente.it
37
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Il Mattinale WEEKEND – 25 maggio 2014