Parole chiave Parole chiave Parole chiave Parole chiave Grazie, sì – A Silvio Berlusconi. Lo diciamo perché siamo parte della sua gente, e ci siamo sentiti rappresentati, difesi, stimati, amati da quest'uomo. Ha detto le nostre parole, quelle che la cultura dominante espressa da tivù e giornaloni o ignora o deride. Ha lottato con una mano legata dietro la schiena, ma è stato ed è decisivo per aver mostrato che esiste la via italiana all'Europa. Orgoglioso e insieme umile. Capace di una energia e di lucidità stupefacenti, stante l'ingiustizia subita che avrebbe atterrato un leone. A presente memoria – Ringrazieranno Berlusconi di questa sua presenza profetica e lungimirante anche quegli italiani che oggi – sbagliando e poi pentendosene – non lo votano. Il grillismo se mai troverà – e ne siamo convinti! – una roccia su cui infrangersi, interrompendo la sua marcia verso la dittatura del comico e del guru che giocano con la ghigliottina, sarà solo grazie alla testimonianza di Berlusconi. A sua volta il renzismo parolaio, con il suo voto di scambio a costo di portar via le provviste ai veri poveri, è stato smascherato dalla concretezza del leader di Forza Italia. Operazione verità – Solo a partire dalla conoscenza della verità storica si può decidere con coscienza sul presente. Per questo è stato fatto calare un sipario di acciaio e polistirolo per impedire agli italiani di vedere e di 1 ascoltare lo scempio che è stato fatto della loro sovranità. C'è stato un golpe nel 2011. Potenze straniere con agganci altissimi in Italia hanno ordito un complotto, denunciato con probanti testimonianze, e che ha imposto l'ascesa a Palazzo Chigi senza voto popolare di Monti, e quindi di Letta e Renzi. Alla fine riusciremo a far cadere questo muro di Cannes. Ne vedremo delle belle. Noi insistiamo. In Italia e in Europa: Commissione d'inchiesta. Non ci fermiamo. Non accettiamo cartelli di quelli che stanno esponendo al Quirinale (cioè al Pd): noi disturberemo il Manovratore. Grazie, no – Fuori da Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi c'è il conformismo a due facce, che sono apparentemente opposte ma incollate una all'altra. Renzi e Grillo interpretano i poteri forti – I poteri forti hanno un piano A e – come è sfuggito a Grillo, pervaso da un demone autoaccusatorio – un piano B. Il piano A è quello renziano, con l'Italia accodata e serva delle volontà tedesche, disposta a tutto pur di riservarsi uno strapuntino in fondo al vagone dell'Europa teutonica schulz-merkeliana. Renzi ci fa votare un tedesco Presidente dell'Europa, come se non ci fosse abbastanza Germania. Non a caso Renzi è figlio del golpe. Il piano B, con Grillo potente e violento al comando, è gradito da chi vuole l'Italia distrutta, e dunque facile pasto per chi se la comprerà per due soldi. Referenzum – Questo è un voto che diventa inesorabilmente un giudizio su questo governo. È arrivato al voto con il trucco della mancia da 80 euro e con una invasione mai vista di televisioni inginocchiate davanti a Renzi. Se Pd più Alfano più Scelta Civica non superano il 50 per cento dei voti, come possono imporre riforme costituzionali, senza il consenso di Forza Italia? Cinque telefonate salvano la vita! – Chiunque riceva questo messaggio in bottiglia, usi telefono e chiami un amico, un parente, un vicino. Spieghi che votare Forza Italia è buono, utile e persino bello. Salva l'Italia! 2 BeluscAnsa Libertà negata – ''Non votare? Mi pesa, effettivamente mi pesa'': lo ha detto ieri il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, lasciando l'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, dove sconta l'affidamento ai servizi sociali. "Dopo vent'anni di battaglia per la libertà, di stare in campo per la libertà, essere arrivato ad avere un pericolo da sinistra e un altro pericolo da non sottovalutare che è quello costituito dal Movimento 5 stelle, essere qui a rappresentare l'Italia democratica senza nemmeno avere la possibilità di esprimere un voto, questo francamente mi pesa molto''. ''Basta non posso dire di più, come vedete - ha detto replicando ad altre domande dei giornalisti -, non posso parlare''. Il più amato – "È un urlo di ottimismo'' ha commentato ieri Toti mentre giovani e non, italiani e stranieri, gli chiedevano una foto o gli stringevano la mano. Il Presidente Berlusconi dopo un pranzo a base di risotto alla milanese e cotoletta alla milanese insieme ad alcune persone fra cui Francesca Pascale, Maria Rosaria Rossi e Giovanni Toti con la moglie Siria Magri, è sceso dal ristorante che si trova all'Arengario, dove c'è la sede del Museo del Novecento. Si è fermato ad ammirare e a fotografare il 'Quarto Stato' di Giuseppe Pellizza da Volpedo e poi è passato anche dal Bookshop dove ha acquistato alcuni libri fra cui un volume d'arte dal titolo 'Il nudo'. E vista una mini poltroncina da tavolo ha commentato ''questa la regaliamo ad Alfano''. Bagno di folla amica – "Sempre quando io vado in qualunque città, in qualunque posto, si ferma il traffico'': così ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che ieri, dopo aver trascorso quattro ore all'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone dove sconta l'affido ai servizi sociali, ha pranzato in un ristorante in piazza Duomo e poi ha fatto una passeggiata da lì a piazza della Scala dove è salito in macchina. Sperando e pregando – Silvio Berlusconi ha parlato della giornata di oggi verso la fine della sua passeggiata in centro a Milano, circondata da gente che gli stringeva la mano e gli chiedeva di fare una foto con lui. ''Sperando e pregando'' ha aggiunto congiungendo le mani a mo' di preghiera. 3 LIBRETTO AZZURRO Berlusconi dalla A alla Zeta. Vocabolario della vittoria PPELLO: “Devo chiedere una cosa: a chi scegliereste di affidare i risparmi? A chi ha fatto solo politica come Renzi, a Grillo che faceva ridere e ora fa paura, o a Berlusconi che ha una storia di imprenditore e che da uomo di Stato ha governato per nove anni senza mai aumentare le tasse? Lascio a voi la risposta”. A AUTOCATAPULTA: “La sinistra è sempre la stessa: di spese e di tasse. Matteo Renzi è riuscito a fare un'operazione di prestigio. Con 100mila voti di partenza per diventare sindaco di Firenze, poi è riuscito abilmente a prendere il potere nella segreteria del suo partito e si è autocatapultato a palazzo Chigi dove aveva pubblicamente dichiarato che non sarebbe mai andato se non passando attraverso regolari elezioni”. AUTORITARISMO: “Davanti a noi c’è il pericolo di un autoritarismo di Grillo o di Casaleggio. Questo tipo di autoritarismo nasce quando un Paese è in crisi economica, quando la povertà e la disoccupazione aumentano e quando le regole della democrazia non sono più pacifiche. Hitler diceva ‘siamo in crisi perché dentro di noi ci sono dei nemici da eliminare, gli ebrei’; Grillo dice la stessa cosa ‘eliminiamo il Parlamento e facciamo dei processi politici in piazza a imprenditori, giornalisti e politici’”. CE: “Si deve intervenire sulla politica monetaria dell’unione europea. L’euro deve diventare moneta con alle spalle una banca centrale come le altre banche centrali. La Bce deve stampare moneta e immetterla nell’economia. Non si può andare avanti così, con l’euro che per noi è una valuta straniera. Ora siamo come l’Argentina. La banca centrale europea deve dare garanzia su tutti i debiti pubblici dei Paesi, deve stampare moneta e deve emettere titoli di Stato. Tutto questo la Germania non l’ha voluto. Noi non vogliamo uscire dall’euro, perché abbiamo debiti in euro e ci costerebbe troppo. Dobbiamo imporre alla Germania che la Bce diventi banca centrale di tutti”. B ANI: “I nostri club devono cercare se c’e’ un anziano che ha un cagnolino e non ha i mezzi per garantire le cure mediche e mettergli a disposizione un veterinario con una cadenza periodica, ogni settimana o ogni 15 giorni, gratuitamente, a spese del club. Un cagnolino non è per un anziano un consumo di lusso, per un anziano avere un cagnolino significa C 4 vivere più serenamente e più a lungo. Nel nostro programma di governo ci saranno dei provvedimenti per le cure veterinarie, per la assoluta cancellazione dell’Iva sui prodotti per cagnolini”. CANILI: “In Italia abbiamo 150 mila cani nei canili comunali, sono 150 mila prigionieri. Uno dei settori dei nostri club si deve interessare di questo, ogni club ha il mandato di cercare un papà e una mamma per i cani che sono in prigione. Potremo addirittura arrivare a svuotare i canili comunali che costano alla comunità 260 milioni di euro all’anno. Se riusciremo nell’impresa avremo anche fatto contente 150 mila famiglie”. CAOS CASA: “Andrà a finire come sempre quando al governo ci sono persone non capaci. Tutto quello che fanno va contro il buon senso. Ora non si sa quanto si paga nell’anno, a partire dalla rata di giugno. Noi c’eravamo impegnati ad abolire la tassa sulla casa, che riteniamo un bene sacro”. CASALINGHE: “Sono sette milioni e mezzo e fanno un lavoro faticoso. Alle casalinghe garantiremo sicuramente una pensione fino a mille euro al mese. Dei mille euro, 800 sono la minima, più 200 che arriveranno dal fondo per le casalinghe che sosterremo. In questo modo potranno guardare con serenità al futuro”. CGIL ACT: “Il Jobs Act è stato peggiorato in Parlamento, la minoranza Pd ha voluto introdurre norme dettate dalla Cgil. E’ partito come Jobs Act ed è diventato il Cgil Act”. COMUNISMO: “Renzi ha la faccia pulita, è simpatico ma dietro di lui c’è il Pd che ha cambiato nome e fatto diversi lifting ma i componenti non hanno mai rinnegato la loro ideologia comunista”. COLPO DI STATO: “Voglio che sia fatta luce. Se fosse successo a un premier di sinistra, con un capo di Stato di destra, sarebbe stata la rivoluzione. Come mai diversi miei colleghi sapevano che in pochissimo tempo Monti sarebbe diventato premier? Se fosse successo a un premier di sinistra, con un Capo di Stato di destra, cosa sarebbe successo in Italia? La rivoluzione. Gente per le strade, assalti alle ambasciate… Noi siamo oggi in una situazione arrivata oltre i colpi di Stato, con la successione di tre governi non eletti dai cittadini”. CRESCITA: “Non tassare i giovani darebbe un impulso alle aziende ad assumerli. Bisogna abbassare la pressione fiscale, non c’è altro modo per la crescita che abbassare le tasse. Per fare questo dobbiamo trattare con l’Europa. Dobbiamo far saltare il vincolo del 3%. Bisogna poi abrogare il fiscal compact. Io allora ebbi il coraggio di porre il veto e far fermare il Consiglio europeo, tre 5 anni fa. Ho la soddisfazione che tutto ciò che io ebbi a dire anni fa poi è diventata opinione comune”. D ELUSIONE: “La delusione è stata grande, abbiamo visto che questo governo si è esposto su 12 o 13 impegni ma quando si è passato alla realizzazione solo in un caso c’è stata la concretezza”. DEMOCRAZIA: “C'e' un signore che ha al suo attivo solo 100 mila voti, quando è diventato sindaco; è abile, conquista la Segreteria del suo partito e si catapulta a Palazzo Chigi, là dove aveva pubblicamente dichiarato che non sarebbe andato se non attraverso regolari elezioni. Questo è qualcosa che non rientra nelle regole della democrazia, è una cosa che assolutamente non si riscontra in nessuna democrazia al mondo”. DENTIERE: “Ho contattato l’ordine dei dentisti italiani, abbiamo parlato delle tariffe e abbiamo inserito nel futuro programma la possibilità che lo Stato si possa accollare la spesa per impianti dentali a tutti gli anziani che non hanno i soldi”. DILETTANTI: “Questo governo non ha fatto una sola cosa condivisibile. E’ formato da ministri che sono dilettanti allo sbaraglio”. QUITALIA: “Vogliamo eliminare Equitalia e tornare all’Agenzia delle Entrate e alle Regioni. Equitalia funziona come un’azienda che mira all’utile, con premi di produzione sia ai funzionari che ai dirigenti. I contribuenti che hanno avuto a che fare con Equitalia hanno avuto la sensazione di aver incontrato uno stato ostile e nemico. Siamo dentro uno stato di polizia tributaria”. E EUROPA: “Oggi nei confronti dell’ Europa bisogna cambiare la politica che fu di Mario Monti che aveva, invece dei pugni sul tavolo, le ginocchia sul pavimento. Il fiscal compact e il rapporto fra deficit e Pil al 3% sono importantissimi e oggi antistorici rispetto alla situazione economica che c’è in Italia e in Europa. Quindi chiediamo una moratoria rispetto a queste decisioni che, quando furono pensate erano importanti, oggi sono antistoriche”. EVASIONE: “Tutti nel mondo dello spettacolo sapevano che questo signore (Grillo ndr) non faceva spettacoli se non era pagato in nero. Poi è stato denunciato da un imprenditore, ed ora fa il moralista?”. EXPO: “E’ stato il mio governo a chiamare tanti stati a partecipare. E’ un vanto del mio governo e guai se le cose non fossero perfette il giorno dell’apertura. I fatti scoperti non riguardano la mia parte politica. Penso che dobbiamo 6 affrontare questo problema con determinazione, ma senza pensare che ci sia uno scandalo che possa far risalire a Tangentopoli”. IDUCIA: “Votare significa affidare il proprio futuro a qualcuno, un po’ come dare i propri risparmi. La domanda è: a chi li affidereste? A Renzi che non ha mai lavorato, a Grillo che non fa più ridere o a Berlusconi che da imprenditore e uomo di Stato ha saputo dimostrare di sapere realizzare tutto quello che si era posto come obiettivi?”. F FOLLIA: “Io, cultore di Erasmo da Rotterdam, una volta mentre andando a incontrare dei sostenitori mi dicevo ‘ma che fai? Sei un matto che va a incontrare altri matti’. Poi ho pensato a Erasmo da Rotterdam, a una sua frase: ‘Le decisioni migliori, le più sagge, non sono quelle derivano dalla ragione ma sono quelle che derivano da una lungimirante follia’. Allora, lungimiriamo anche noi”. FORZA ITALIA: “Forza Italia rappresenta l’unica soluzione per poter fare gli interessi dell’Italia in Europa. Appartiene alla grande famiglia del Ppe e se noi riusciremo ad inviare all’Europarlamento una folta schiera di rappresentanti, facendo così rete con i rappresentanti degli altri Paesi a partire da quelli del Mediterraneo, potremo incidere sulle decisioni che saranno assunte”. FUTURO: “Crisi o larghe intese? Sono scenari futuri a cui ora non penso. Non ho detto di essere disposto ad allearmi con Renzi. Vedremo. E' inutile ipotizzare situazioni”. IUSTIZIA: “La riforma delle riforme è quella della giustizia. Oggi in Italia andiamo non solo verso una crisi sempre più grave ma andiamo verso sistema non democratico, che non garantisce ai cittadini di essere sicuri dei propri beni e addirittura della propria libertà”. G H I ITLER: “Ho fatto un giochino, mi sono letto i discorsi della campagna elettorale di Hitler. Dentro ho trovato molte cose che possono essere le stesse che sentiamo da Grillo come, per esempio, la frase in cui si dice: 'Noi siamo in una profonda crisi per colpa di nemici che sono tra di noi'. Poi sappiamo bene come sono andate le cose". ATTURA: “Grillo ha dato vita a un movimento che non propone nulla di positivo, che vuole sempre e solo distruggere, che vuole far fuori Parlamento, parlamentari e partiti: devono esserci solo delegati del web agli ordini suoi e di e Casaleggio. Credo sia una iattura per il nostro Paese”. IMMIGRATI: “Oggi siamo in una situazione inaccettabile, chiediamo da tempo di intervenire con capitali e mezzi all’Ue, non possiamo essere solo noi a 7 fronteggiare questa vera e propria invasione di persone che fuggono da guerre, terrore, e disagi. E’ assurdo che l’Ue non sia con noi, con mezzi e capitali”. IMU: “Ci impegniamo quando saremo di nuovo al governo del paese, al primo Consiglio dei ministri, ad abolire l’Imu”. INCOSTITUZIONALI: “Questo governo si basa su uno 0,37% in più rispetto a noi, non è vero. Noi avevamo vinto le elezioni ma la professionalità della sinistra ci ha sottratto 25 schede a sezione. Questo governo si fonda su una maggioranza esiguissima e alla Camera ci sono 144 deputati incostituzionali, se fossero persone oneste dovrebbero avere coraggio di dimettersi”. ITALICUM: “Sulla legge elettorale avevamo raggiunto un accordo con Renzi che poi il premier, pressato dai suoi, ha cambiato in modo inaccettabile”. L AVORO: La sinistra cosa fa non ha ancora capito che solo con la diminuzione delle tasse sulla famiglia si ottengono un aumento dei consumi e nuovi posti di lavoro. Renzi aumenta le tasse sulla casa e sui risparmi delle famiglie, ed esclude artigiani e piccole e medie imprese dalla sua politica economica. Noi rilanciamo la nostra ricetta per lo sviluppo dell’economia: detassazione totale delle nuove assunzioni, zero tasse e contributi per chi assume giovani, disoccupati, cassintegrati. Solo così si creeranno davvero nuovi posti di lavoro nell’interesse di tutti noi”. ERKEL: “Merkel culona? Io non ho mai, in 20 anni di politica, insultato nessuno. E’ stato inventato da qualcuno che voleva mettere Angela contro di me. E’ chiaro che non ero un personaggio comodo e ho avuto il coraggio di oppormi ad alcune proposte che venivano dal duo Merkel-Sarkozy”. M MODERATI: “Ho un folle progetto: da lunedì, a tempo pieno, andrò alla conquista di quel 50 per cento di italiani moderati ma rasseganti, cercando di trasformare questa maggioranza in maggioranza politica. Come fare? C'e' solo il contatto personale, bisogna realizzare le community. Pensiamo di far nascere 12mila comunità in Italia. Resistenze dentro Fi? C'è chi si vede in pericolo ed è geloso per le posizioni raggiunte ma credo che tutti i partiti debbano rinnovarsi”. N APOLITANO: “Sulla rielezione di Napolitano, pensavamo che fosse una cosa per un breve periodo e coloro che sarebbero stati votati al suo posto avevamo fondati motivi per ritenere che sarebbero stati pessimi 8 Presidenti della Repubblica e assolutamente nemici. Non avevamo le prove che certe sue azioni avevano determinato la caduta del governo. Sarà la storia a lodare o a rimproverare”. NCD: “Non sono né nuovi né di destra. Sono stati eletti per contrastare i governi di sinistra ed invece sono alleati di Renzi a cui fanno da sgabello. E poi non sono nuovi ma professionisti della politica”. O MICIDA: “Grillo è esperto sul non entrare in prigione. Ha ucciso 3 amici. E’ condannato per omicidio plurimo colposo, è pregiudicato e assassino e ha scampato la prigione”. OPPOSIZIONE: “Noi eravamo, siamo e saremo all’opposizione di un governo che presenta la faccia giovane di Renzi ma il governo è di sinistra ed è un governo ce fa le stesse cose che ha sempre fatto la sinistra”. OTTANTA EURO: “La vicenda degli 80 euro non ha senso. Il loro progetto era quello di sempre, ‘togliere alla borghesia per dare ai nostri elettori’, ma è stato fatto male. Non hanno dato nulla ai pensionati, aumentando invece le tasse sulla casa e sui risparmi. Gli 80 euro sono una mancia elettorale. Credo che abbiano più esperienza i tecnici del Senato che i ministri di Renzi quando dicono che le coperture sono ballerine. Se non ci sono entro fine anno, si alzeranno le accise della benzina e noi avremo una tassa in più”. P ENSIONI: “Se torneremo al governo alzeremo le pensioni minime a 800 euro anche se siamo abbastanza sicuri di poter arrivare a 1000 euro”. PERICOLO: “Nel panorama politico attuale all'antico pericolo della sinistra si è aggiunto oggi quello del M5S di Grillo. La situazione ha fatto sì che sui 47 milioni e passa che hanno diritto di voto, il 50% guarda alla politica con distanza e disgusto, non sa per chi votare e decide per reazione di non votare. C’è un altro 50% nel quale figurano, oltre agli elettori del Pd e di FI, persone che hanno perso il proprio lavoro, non arrivano a fine mese e non sono disposti a rassegnarsi. Quindi si incattiviscono, sono infuriati e disperati e vedono in Grillo l'unica possibilità di protesta, di rivincita, di vendetta”. Q UARANTA: “Noi abbiamo fatto quaranta riforme. La sinistra solo cinque. Abbiamo fatto più noi in nove anni che tutti i 50 governi dal ’48 ad oggi”. 9 R EFERENDUM: “Queste elezioni di domenica sono un referendum su quello che è anche il nostro giudizio sul terzo governo non eletto dai cittadini, il governo Renzi. Pensate cosa sarebbe accaduto a noi”. RIFORME: “Serve una riforma che dia al presidente del Consiglio gli stessi poteri dei suoi colleghi, che ci sia una sola Camera dimezzata nel numero dei suoi componenti, che cambi il sistema di elezione della Corte costituzionale. Inoltre bisogna che i cittadini possano eleggere il presidente della Repubblica. Se così fosse avremmo presidenti diversi da quelli che ci sono stati ora”. ROTTAMATORE TASSATORE: “Matteo Renzi si è presentato come un simpatico rottamatore. Ora a poco a poco, si sta trasformando in un simpatico tassatore”. BARRAMENTO: “I partiti più piccoli, tra cui quelli del centrodestra, da quanto ci dicono i sondaggi non arriveranno a superare lo sbarramento. Mi rivolgo agli elettori moderati che sono come noi col centrodestra. Se pensate che non raggiungerete il 4% non buttate il vostro voto. I partiti che passeranno la soglia di poco manderanno pochi eletti in Europa che saranno completamente ininfluenti in Europa”. S SENATO: “La riforma è un pasticcio. Eravamo d’accordo con la diminuzione delle spese, la non elezione diretta dei senatori, la non approvazione da parte del Senato delle leggi e della fiducia al Governo. Poi, senza consultarci, Renzi ha fatto approvare dal Consiglio dei ministri un assetto del Senato inaccettabile. Ha presentato il progetto in Senato e nessuno è stato d’accordo, né il Pd, né noi”. SINISTRA DELLE TASSE: “Renzi è andato a prendere le tasse sulla casa, aumentando quelle di Monti e Letta e ha aumentato l'imposta su redditi, conti correnti bancari e postali. Non è un sistema di cui si può essere fieri dare a qualcuno togliendo ad altri, si chiama redistribuzione del reddito e della ricchezza, da sempre in ideologia della sinistra”. SPREAD: “Lo spread è una bufala. Prima la guerra si faceva con gli eserciti mentre ora si fa con la finanza. C'e' una lontananza forte tra lo spread e l'economia, perché' lo spread riguarda una fascia ristretta del comparto finanziario. Noi avevamo a 570 punti lo spread e tutti i conti in ordine”. STAMPELLA: “Al Senato il governo si regge su senatori che il popolo del centrodestra aveva eletto con me per contrastare la sinistra, invece sono là a tenere in piedi, a fare da stampella a un governo di sinistra. E’ immorale”. 10 EMPESTA PERFETTA: “Il 2011 fu l’anno della tempesta perfetta, prima il Bunga Bunga, una cosa ridicola, poi il contrasto in Europa con la Merkel e Sarkozy, poi l’imbroglio dello spread. Prima per attaccare uno Stato si usavano baionette, ora la leva finanziaria”. T TETTO: “Nel 2005, con il nostro governo, eravamo riusciti a contenere entro giusti limiti la pressione fiscale, cioè l’insieme di tutte le tasse che versiamo allo Stato. Oggi invece dopo tre governi di sinistra non eletti dai cittadini, la pressione fiscale è arrivata a sfiorare il 45%, un record mondiale. Noi vogliamo riportarla sotto il 40% e introdurre nella nostra Costituzione un tetto alla stessa pressione fiscale per impedire che i governi facciano pagare sempre il conto ai cittadini a suon di tasse, senza ridurre la spesa pubblica”. TOUR DE FORCE: “Sono reduce da un tour de force impressionante, ma per fortuna che sono giovane e posso far fronte a 20 ore di impegno continuativo”. CRAINA: “Stanno facendo molto male l’Ue, i Paesi della Nato e gli Usa, andando avanti in questa direzione, con questa pretesa di imporre sanzioni si rischia di tornare indietro nella storia, alla guerra fredda. Anche grazie al mio intervento quel periodo finì, perché sono riuscito a convincere la Federazione Russa a sentirsi un Paese occidentale”. U V Z OTO ANTICIPATO: “Penso che dobbiamo guardare all'ipotesi di anticipazione immediata delle elezioni con molta attenzione. Per come va l'economia, passata dallo sviluppo con i miei governi alla recessione, credo che questo porterà fra un anno, massimo un anno e mezzo, a elezioni, sempre che non avvengano fatti traumatici con la vittoria di Grillo”. ERO TASSE: “Noi rilanciamo la nostra ricetta per lo sviluppo dell'economia: detassazione totale delle nuove assunzioni, zero tasse e contributi per chi assume giovani, disoccupati, cassintegrati. Solo così si creeranno davvero nuovi posti di lavoro nell'interesse di tutti noi”. 11 Il meglio della settimana INDICE DEGLI EDITORIALI Giovedì 22/ Venerdì 23 maggio 2014 1. Giovedì 22 – Berlusconi unica guida per salvare l’Italia, di fronte a Renzi il pallonaro, e al distruttore Grillo, esperto nel far cadere la gente nel burrone p. 13 2. 3. Giovedì 22 – Il complotto per nascondere il complotto. Così si manipola la contesa elettorale p. 15 Giovedì 22 – Il doppio imbroglio elettorale del governo Renzi: Tasi e 80 euro p. 28 4. Venerdì 23 – Domenica c'è un referendum su Renzi. E perciò è un referendum sul Quirinale che ne ha voluto l'ascesa illegittima Le vignette della settimana Sondaggi p. 30 p. 33 p. 36 Per saperne di più p. 37 12 (1) Giovedì 22 maggio Berlusconi unica guida per salvare l’Italia, di fronte a Renzi il pallonaro, e la distruttore Grillo, esperto nel far cadere la gente nel burrone S ostanza per favore. Quindi non ci dilunghiamo. Lasciamo sul piatto di questo “Mattinale” la polpa che ha offerto in queste ultime ore Silvio Berlusconi agli italiani perché decidano con coscienza. Sia da Vespa ieri sera sia stamattina ad Omnibus su “La7” ha colpito, prima ancora delle parole, il modo di porsi del Presidente Silvio Berlusconi. Nessuna rabbia, nessun odio, nessun delirio verbale, che oggi caratterizzano invece i due suoi principali avversari. Nei momenti difficili, quando si tratta di mettere in salvo la propria famiglia, e le risorse perché viva con dignità, ci si mette in carovana con chi ha saputo guidare su strade difficili la propria vita, quella delle proprie aziende, l’Italia ed infine l’intero Occidente perché si rappacificasse con la superpotenza russa. Per questo, per aver restituito all’Italia un ruolo di primo piano, è stato oggetto di una persecuzione estera e interna. È il solo che ami l’Italia 13 privilegiando il bene del suo popolo, a costo di pagarne personalmente il costo. A differenza di un impaurito Renzi, che affastella parole su parole, e poi agli Italiani appioppa promesse false e tasse verissime. E Grillo? Una volta si diceva: comprereste un’auto usata da questo signore? Con Grillo abbiano un salto di qualità. E la domanda va aggiornata. Salireste a fare un giro in macchina con questo tipo? Un uomo che per spirito di avventura ha messo a rischio coscientemente e poi portato alla morte tre amici, accettando di sfidare la sorte guidando un Suv su un lastrone di ghiaccio, come può pretendere di salvare l’Italia? Lui naturalmente ha aperto la portiera e si è salvato, buttandosi fuori in tempo prima che il suo gippone americano scivolasse nel burrone. Lui se vince porterà al disastro e alla morte l’Italia. Ma lui si salverà, ha via tanti soldi con tutti i soldi in nero che ha riscosso da evasore, e probabilmente come Hitler ha un nido d’aquila dove rifugiarsi e un bunker sotto casa. Gli italiani non possono affidarsi a uno così. Uno volta Guareschi suggerì questo slogan vincente, nel 1948: Dio ti vede, Stalin no. Quello va sempre bene. I comunisti sotto sotto resistono, mandando avanti Renzi. Noi ne aggiungeremmo un paio, meno sintetici, ma realisti: 1) Sta’ attento a chi metti in mano il destino dei tuoi figli e nipoti. 2) Grillo porta noi e i nostri figli nel burrone. 14 (2) Giovedì 22 maggio Il complotto per nascondere il complotto. Così si manipola la contesa elettorale. Rompiamo il muro del silenzio. Diffondiamo la verità sul golpe I l nostro movimento ha sempre avuto contro i grandi mezzi di informazione. In parte è un fenomeno quasi normale. Anche negli Stati Uniti i grandi media sono sempre stati a favore dei democratici, persino ai tempi del popolarissimo Reagan. Ma da noi siamo a un livello patologico, con una agghiacciante unità di intenti fra quasi tutte le testate, peggio che mai di questi tempi. Ci sarebbe molto da dire sul passato, dalla esaltazione del pool di “Mani Pulite” all’avviso di garanzia al Presidente del Consiglio Berlusconi del 1994 giunto a via Corriere della Sera, dal sistematico occultamento delle connivenze della sinistra con la dittatura sovietica alla campagna manichea “anti-casta”, madre del successo del movimento antidemocratico e totalitario di Beppe Grillo. Ma occupiamoci dell’urgenza del presente. Assistiamo a una serie di mistificazioni, strettamente correlate l’una all’altra, volte a bloccare la democrazia in Italia, con il rischio di cancellarla. 1) Il martellamento mediatico del concetto secondo cui queste elezioni sono il duello Renzi-Grillo. Non ti piace Renzi? L’unica alternativa è Grillo, per cui vedi di farti piacere Renzi. Ma se proprio non ti va l’ex sindaco, magari perché è di sinistra e tu no, effettivamente devi votare Grillo. Alternative? No, Berlusconi è fuori gioco (come dicevano nel 1994, nel 1996, nel 2006 e nel 2013), gli altri non ne parliamo. Per cui, in fondo, vedi di votare Renzi. L’informazione Rai ha ormai un canovaccio ripetitivo: a) lo statista Renzi governa con concretezza, spara decreti e mirabolanti promesse, ed è 15 instancabile, poiché – oltre a queste meravigliose imprese percorre l’Italia a spiegare le cose che ha fatto (cioè promesso); b) il dubbio è: vincerà lo statista di Pontassieve o “l’ex comico” Grillo; c) Grillo e Berlusconi “si insultano” e sono più o meno la stessa cosa, come sottolinea il saggio Renzi. 2) La totale rimozione di tutto ciò che può rendere del tutto invotabile Grillo: le sue citazioni acritiche di Hitler (vedi l’articolo “il sonno della ragione” sul suo blog con tanto di ritratto giovanilistico dell’ “ex pittore”), il suo antisemitismo “classico” (vedi gli attacchi al portavoce della comunità ebraica romana poche settimane fa), le sue agghiaccianti posizioni sulle donne (cercate su un motore di ricerca “il nuovo femminismo Beppe Grillo” e troverete un articolo sul suo blog dove si dice che contro gli stupri le donne devono coprirsi e rendere obbligatorio il burka e se non lo fanno vuol dire che “ci stanno”), la sua condanna per omicidio colposo plurimo. Se una sola di queste cose fosse stata fatta dall’ultimo consigliere comunale di Forza Italia o anche da un esponente di lista alleata, i giornaloni griderebbero allo scandalo e direbbero “Berlusconi si scusi davanti all’Europa”. Ma Grillo va tutelato: gli elettori di centrodestra devono votarlo, secondo loro. 3) L’occultamento del fatto che le posizioni politiche del Movimento 5 Stelle, così come sono espresse in Parlamento, sono di sinistra, di estrema sinistra. Sul mercato del lavoro hanno osteggiato il pessimo decreto Poletti perché non comprime a sufficienza la flessibilità e consente ancora troppi contratti a tempo determinato, e in nome di questo si sono ammanettati in Aula. Sulla droga sono per un ulteriore allargamento delle maglie rispetto a quanto ha già fatto la maggioranza Renzi-Alfano. Sull’ambiente sono più talebani di Pecoraro Scanio: contro le infrastrutture, i parcheggi e ogni tipo di centrale elettrica: è la “decrescita felice”. Si schierano anche loro contro le forze dell’ordine e vogliono l’identificativo personale degli agenti durante le manifestazioni. Vogliono 16 l’azzeramento della forze armate e sono scatenati contro le installazioni militari Nato e Usa. Ma non bisogna dirlo, perché se no col cavolo che i nostri elettori li votano. 4) La vergognosa omertà e minimizzazione del complotto contro l’Italia. Ne parlano i media di tutto il mondo, ma questi minimizzano, hanno cercato di far passare Geithner per “un sottosegretario”, giocando sul fatto che negli Usa anziché ”ministro” usano l’espressione “segretario” (che è la stessa che originariamente che c’era in Italia, ecco perché i numeri due dei ministri si chiamano “sottosegretari”), non dicono nulla delle rivelazioni di Zapatero, mettono la sordina sul resto e cercano di far passare tutto per una sorta di mitomania di Berlusconi. 5) Ingigantimento di tutte le vicende giudiziarie di questi giorni, a loro volta spudoratamente politicizzate, facendole passare per una esclusiva del centro-destra, come se Primo Greganti fosse un sodale di Berlusconi. Queste cose è bene saperle: di fronte alla sinistra tassa e spendi, al Grillo aspirante dittatore con una agenda politica di estrema sinistra, l’unica scelta per i moderati, per chi non è di sinistra, per chi crede nella libertà e pensa che lo Stato debba essere al servizio dei cittadini e non viceversa, è Silvio Berlusconi insieme a Forza Italia, gli unici a dire la Verità. 17 Il “Corriere della Sera”, tramite Antonio Polito, finge di interrogarsi spiritosamente sulla natura del “grande imbroglio” o del “complotto”. Ma l’ironia somiglia tanto a un modo per sbarazzarsi di domande serie, e a giustificare l’occultamento meticoloso da parte del suo giornale (e del Quirinale) di una congiura reale C onfessiamo che alla domanda di Antonio Polito, sul Corriere della Sera di oggi, – “sarà forse una nuova macchinazione internazionale, questo ritorno dello spread tra i guai dell’Italia?” – non sappiamo rispondere. Quello di cui siamo invece sicuri riguarda il passato. Elementi di questo tipo, nel corso degli avvenimenti che portarono alle dimissioni del governo Berlusconi, ci furono sicuramente. Elementi: si badi bene. Il successo di ogni azione politica dipende sempre da diverse componenti: il calcolo e le strategie ed il teatro di battaglia in cui l’azione si inserisce. Allora, lo scenario era dato da una crisi internazionale che colse tutti di sorpresa. Basta rileggere le analisi che furono avanzate dalla Banca d’Italia, nell’ottobre del 2011, che si interrogò, con un pizzico di disperazione, sul possibile “collasso dei sistemi finanziari”. Sennonché, come allora fu più volte ripetuto, questi timori non riguardavano tanto l’Italia, le cui banche avevano il vantaggio o il torto – giudichi il lettore – di “non parlare inglese”. Di non essere cioè coinvolte nel giro vorticoso della grande speculazione internazionale. Nell’epicentro della crisi, seppure per ragioni diverse, erano le banche americane – il fallimento della Lehman Brothers – quelle dei vari Paesi – soprattutto Francia e Germania – che avevano finanziato, oltre ogni limite, la Grecia ed, infine quelle spagnole, compromesse fino al collo nella formazione di una delle più grandi bolle speculative sugli immobili, che quel Paese avesse mai vissuto. Di tutto ciò si discusse al vertice G20 di Cannes, dove Francia e Germania proposero il commissariamento dell’Italia. Che fu respinto non solo per la 18 ferma opposizione di Silvio Berlusconi, ma per il sostegno che venne da Barack Obama – “I think that Silvio is right” – che mise una pietra tombale su quell’indecente proposta. Nel frattempo, tuttavia, Deutsche Bank vendeva titoli italiani per 9 miliardi di euro, dirottando il ricavato a favore dei bonos spagnoli, oltre che dei bund tedeschi. Semplici operazioni di arbitraggio finanziario: si potrebbe dire. Ma con quali conseguenze? Nelle settimane precedenti, il differenziale degli spread tra i due Paesi – Spagna ed Italia – era di circa 100 punti a nostro favore. Quel rapporto si rovesciò completamente a danno dell’Italia. E fin qui rimaniamo ancora all’interno di una logica, per quanto perversa, di mercato. Le contraddizioni, invece, furono tutte di segno politico. Il vertice decise il finanziamento del “Fondo Salva Stati” indispensabile per evitare il default delle banche spagnole. Il problema che si pose era a carico di chi dovesse essere posto il relativo finanziamento. Francia e Germania proposero che fosse proporzionale alle quote del capitale posseduto da ciascun Paese nella BCE. Per l’Italia ben 195 miliardi di euro. La delegazione italiana rispose con una diversa ipotesi: una ripartizione che tenesse conto dell’esposizione dei diversi sistemi finanziari verso i Paesi sull’orlo del default. A danno, quindi, soprattutto di Germania e Francia e del loro moral hazard. Vi fu un netto rifiuto, frutto dello scambio. L’Italia non veniva commissariata, ma in compenso doveva pagare. Su basi diverse si replicava un film già visto. Quando l’ingresso del nostro Paese nella moneta unica avvenne ad un tasso di cambio irrealistico per le condizioni economiche del Paese. Anche in quel caso prevalse la logica del “prendere o lasciare”. Antonio Polito fa, quindi, bene ad interrogarsi sulla natura del “grande imbroglio” o del “complotto”. Ma la sua ironia somiglia tanto a un modo per sbarazzarsi di domande serie, e a giustificare l’occultamento meticoloso da parte del suo giornale (e del Quirinale) di un complotto reale. Se queste parole non piacciono o non rendono completamente l’idea, ne cerchi altre. Ma non trascuri la sostanza che le ha prodotte. Sarebbe un grave errore di prospettiva. 19 BERLUSCONI: DOPO RIVELAZIONI GEITHNER BRUNETTA CHIEDE COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA Il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, dopo le rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner, ha presentato il 14 maggio alla Camera dei deputati una proposta per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende, le cause e le responsabilità, anche internazionali, che hanno portato, nell’autunno 2011, alle dimissioni del governo presieduto da Silvio Berlusconi, senza una sfiducia formale da parte delle Camere. CASO GEITHNER: ROMANI, ANCHE AL SENATO COMMISSIONE INCHIESTA “Chiediamo anche al Senato l’istituzione di una commissione d’inchiesta su ciò che è avvenuto nel 2011: sulle vicende, le cause e le responsabilità anche internazionali che portarono alle dimissioni del governo Berlusconi”. Lo annuncia Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama. 20 Forza Italia si mobilita dopo Geithner. Da alcuni parlamentari esposto a Procura “H o presentato un esposto in Procura perché dopo le rivelazioni di Geithner non ci sono dubbi su cosa sia successo al G20 di Cannes del 2011”. Così Michaela Biancofiore, deputato di Forza Italia spiega i motivi che l’hanno portata (dopo le rivelazioni contenute nel libro di Timothy Geitnher sui fatti del 2011 e la caduta del governo Berlusconi) a depositare, ieri mattina in Procura, un esposto per attentato agli organi Istituzionali. Il testo, sottoscritto anche da altri parlamentari di Forza Italia, Augusto Minzolini, Gabriella Giammanco e Francesco Giro verrà mandato nelle prossime ore alle caselle di tutti i deputati e senatori non solo di FI, mentre una copia è stata inviata dalla parlamentare azzurra anche a Silvio Berlusconi. “L’esposto – prosegue – scritto in punta di diritto con gli avvocati evidenzia come sia stato usurpato il potere politico e come sia stata attentata la sovranità dello stato italiano. Noi siamo indignati – aggiunge ancora – e chiediamo sia fatta chiarezza”. Un invito a fare luce sulla vicenda arriva anche da Augusto Minzolini: “Quello che va evidenziato – dice – è che la vicenda sia partita tutta da sollecitazioni esterne. La telefonata Merkel-Napolitano, le rivelazioni di Zapatero, poi l’indagine di Friedman e ora le rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro americano. Qualunque cosa non può prescindere da un chiarimento”. Il senatore azzurro chiama poi in causa direttamente il Capo dello Stato: “Dovrebbe essere il primo lui a chiarire”, dice arrivando ad ipotizzare anche la richiesta di impeachment per “far luce sulla vicenda. Se parliamo di colpi di Stato – sottolinea – dovremmo essere conseguenti”. L’esponente azzurro si domanda poi come la sinistra “non sia interessata” a fare chiarezza: “E’ una vicenda che potrebbe ricapitare se per esempio Renzi in Europa dovesse pestare i piedi a qualcuno”. Dello stesso avviso Gabriella Giammanco: “Si parla tanto dei toni alti di questa campagna elettorale – osserva – a mio avviso dovrebbero essere ancora più forti. E poi con tutto il rispetto per quello che ha detto il Presidente della Repubblica, noi non sappiamo cosa farcene delle sue precisazioni. Per la vicenda occorre un approfondimento più serio”. 21 GRANDE SUCCESSO del libro di Renato Brunetta: “Berlusconi deve cadere. Cronaca di un complotto”. GIA’ IN RISTAMPA! Se per caso non lo trovi in edicola con “Il Giornale”, ordinalo che arriva in poco tempo! 22 “R acconta il ministro del Tesoro di Barack Obama, Timothy Geithner, che nell’autunno del 2011 ricevette un forte invito da alte personalità europee perché convincesse il presidente degli Stati Uniti ad aderire a “un complotto”. Lo chiama proprio così, nelle sue memorie uscite nel maggio 2014 e intitolate “Stress test”. Complotto. A quella proposta scrive di aver risposto: “We can’t have his blood on our hands”. Noi non vogliamo sporcarci le mani con il suo sangue. Il sangue è il mio. Il complotto era contro di me, contro l’Italia, contro la sovranità del popolo italiano che mi aveva scelto con il voto per essere il capo del suo governo”. 23 “Brunetta non ha messo il silenziatore alla sua pistola” Recensione di GIANFRANCO POLILLO al libro di Renato Brunetta: “Berlusconi deve cadere. Cronaca di un complotto” L'ex Ministro ricostruisce passo dopo passo il complotto contro Berlusconi e inchioda alle proprie responsabilità chi, come Tremonti, sapeva ma è stato zitto. I l titolo del libro è: «Berlusconi deve cadere». Il sottotitolo, «Cronaca di un complotto». Prefazione di Silvio Berlusconi. Stiamo parlando del nuovo tascabile in vendita (5,90 euro) presso tutte le edicole, che è anche l’ultima fatica di Renato Brunetta, il dinamico Presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Il lettore non avrà sorprese. Sa già di che si tratta. Troppo facile prevedere che i diversi supporter si divideranno. I sostenitori dell’uomo di Arcore saranno propensi a cercare in quelle duecentotredici pagine la conferma dei loro principali sospetti. I detrattori lo considereranno un’inutile difesa d’ufficio. Niente di più sbagliato. Entrambi potranno trovare in quelle pagine, scritte pericolosamente, il seme del dubbio. Fu vero complotto? Fu un semplice accidente della storia in cui i vari pezzi del puzzle si incastrano in una magia che ha dello straordinario? Non anticipiamo giudizi. E’ bene che siano in molti a farsi un’idea di quello che è, o non, è accaduto. Perché comunque di quella storia si continuerà a discutere. Del resto le anomalie sono evidenti. 24 Quello di Silvio Berlusconi, nel tempo più recente, è stato l’ultimo governo italiano che aveva alla base una legittimazione democratica, nata dal responso delle urne. Dopo di lui vi saranno solo tecnici, come Mario Monti, o politici nati dalle alchimie di partito come Enrico Letta o Matteo Renzi. Quest’ultimo alla disperata ricerca di un’investitura popolare. Non essendo ammissibile che il cosiddetto popolo delle primarie – poco più di due milioni di votanti – possa sostituirsi all’esercito ben più numeroso – oltre 47 per il Senato e 43 milioni per la Camera dei deputati – del corpo elettorale. Un altro pregio del libro è la parte di documentazione. Più di cento pagine, con un carattere minuto, che riportano i principali documenti che sono all’origine della storia o, se si preferisce, della storiaccia – anche in questo caso dipende dalle preferenze individuali - che ha segnato questi ultimi anni di vita repubblicana. Documenti non solo italiani. Non si dimentichino le implicazioni internazionali e le interferenze che hanno avuto i «poteri forti» europei nella vicenda, a volte in contrasto, con chi da lontano – gli Stati Uniti d’America – guardava alle vicende del vecchio continente, con un misto di preoccupazione e di sconcerto. Pronti a intervenire, come ha rivelato il Financial Times o il libro di memorie di Timothy Geithner, sottosegretario al tesoro americano, quando il gioco a danno del nostro Paese si faceva eccessivamente duro. Il pastone politico è quindi intrigante. Proprio per l’ambizione di fornire un’interpretazione sistematica di quanto accaduto. Ma non è un libro per i soli addetti ai lavori. Sembra, piuttosto, un romanzo di Tom Clancy, il fortunato autore di tanti gialli. Sia per com’è scritto, nel nome della «leggerezza». Sia per l’intreccio delle situazioni e dei personaggi. E come in ogni buon libro, le chiavi di lettura possono essere diverse. Il gioco cannibalesco della politica, con i suoi riti ed i suoi bizantinismi. Ma anche le trame e le psicologie dei singoli personaggi. Tutti politici ovviamente, ma di risulta. Con un passato professionale ben diverso dai tanti polli di allevamento che circolano nelle aule parlamentari. In 25 definitiva membri effettivi della classe più estesa classe dirigente del Paese. Ebbene, quel che colpisce sono le ambizioni sfrenate, la supponenza di se e del proprio ruolo, l’idea che ogni cosa era possibile pur di raggiungere l’obiettivo della propria vita. Non è la prima volta che questo accade. Nel bel libro di memorie di Claudio Martelli («Ricordati di vivere») fa capolino un analogo spaccato. Lì, forse, vi è più sofferenza individuale. Una visione più stoica del proprio ruolo, quando il sentimento è costretto a separarsi dalla ragione, in nome di un interesse che si ritiene superiore. Elemento che manca nella storia narrata da Brunetta. Ma solo perché i tempi sono diversi. E non è detto che il presente sia sempre migliore del passato. Comunque buona lettura. Se la politica vi annoia, seguite l’intreccio narrativo. A differenza di Luigi Bisignani, che nel suo ultimo libro («Il direttore») ha camuffato il nome dei protagonisti effettivi della vicenda, per poter parlar male di loro. Così Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, diventa Mauro de Blasio, uno dei protagonisti. Brunetta non ricorre a questi sotterfugi. Spara invece la sua verità, chiamando per nome e cognome i singoli attori, senza alcun timore riverenziale. Che si tratti di ministri, deputati o addirittura del Presidente della Repubblica. Se le sue argomentazioni siano o no convincenti, ciascuno potrà giudicare. Ma nessuno può negare una buona dose di coraggio, in un Paese da troppo tempo abituato a sminuzzare, sopire, tranquillizzare – ricordate«#staiserenoenrico» – salvo poi esplodere nell’invettiva, che vorrebbe preannunciare, come nel Gattopardo, la fine del mondo. Prof. GIANFRANCO POLILLO 26 Per saperne di più sul complotto LA GUERRA DEI VENT’ANNI Per approfondire vedi il link www.gruppopdl-berlusconipresidente.it/?p=12797 SPECIALE “MATTINALE” – PETER SPIEGEL Per approfondire vedi il link http://www.ilmattinale.it/wp-content/uploads/2014/05/Il-Mattinale-Speciale-IlFT-svela-tutte-le-balle-che-ci-hanno-raccontato-sulla-crisi-16-maggio-2014.pdf SPECIALE “MATTINALE” – TIM GEITHNER Per approfondire vedi il link http://www.ilmattinale.it/wp-content/uploads/2014/05/Il-Mattinale-SpecialeStress-Test-di-Tim-Geithner-17-maggio-2014.pdf INTERPELLANZA DI BRUNETTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Per approfondire leggi le Slide 684 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it 27 (3) Giovedì 22 maggio Il doppio imbroglio elettorale del governo Renzi: Tasi e 80 euro C ontinua il caos Tasi e, guarda caso, il decreto per il rinvio del pagamento al 16 o 30 settembre o addirittura a ottobre, dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri tra oggi è domani: ultimi giorni di campagna elettorale. Tempismo perfetto per dimostrare agli italiani quanto è bravo questo governo e comprarsi i voti. Ma il rinvio, anche di pochi mesi, comporta interessi passivi per almeno 3 milioni di euro dovuti dai Comuni allo Stato, che anticipa loro i soldi. E su chi pensate che si rivarranno i Comuni per saldare il conto? Sui cittadini. Significa che si fa pagare a questi ultimi il costo della campagna elettorale di Renzi. Stesso stratagemma utilizzato per gli 80 euro. Arriveranno giusti giusti nel cedolino di maggio. Ma attenzione, solo a 10 milioni di lavoratori dipendenti. E per loro pagheranno gli altri 32 milioni di contribuenti esclusi dal bonus. Così come per loro pagheranno anche i risparmiatori, che si vedono aumentare le aliquote sugli interessi dei denari che hanno faticosamente messo da parte, dal 20% al 26%. Ricordiamo a noi stessi, e ricordiamo a Renzi, che con Berlusconi nel 2011 il gettito derivante dalla tassazione sulla casa (esclusa la prima) ammontava a poco più di 9 miliardi di euro. Nel 2012, con l’Imu di Monti, i miliardi sono diventati 24 e quest’anno il pasticcio Letta-Renzi porterà un gettito da tasse sulla casa, comunque denominate, fino a 35 miliardi. Un aumento di oltre 25 miliardi in soli 3 anni. 28 Se a ciò si aggiunge il citato aumento della tassazione sul risparmio, ne deriva una patrimoniale di fatto pari a quasi 30 miliardi di euro. E un costo della campagna elettorale di Renzi tutta gravante sulle tasche degli italiani. Per approfondire su IL GRANDE IMBROGLIO DELL’IMU leggi le Slide 460 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it Per approfondire sul DL IRPEF: CHI CI GUADAGNA E CHI CI PERDE leggi le Slide 660-661 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it BRUNETTA: TASI, “SE SACCONI E NCD IN BUONA FEDE APRANO SUBITO LA CRISI DI GOVERNO” “Il presidente dei senatori di Ncd, Maurizio Sacconi, sulla esorbitante tassazione degli immobili non può fare la voce grossa con Renzi e il Pd ora, in campagna elettorale, quando le decisioni sono già state prese e sono irreversibili. Dovevano essere le ‘sentinelle antitasse’ prima di Letta e poi di Renzi, e si accorgono solo ora che la tassazione sugli immobili è passata, con il loro determinante consenso, da 20 a 34 miliardi di euro tra l’autunno 2013 e la primavera 2014? Dov’erano i senatori e i deputati di Ncd quando Letta-Saccomanni prima, e Renzi-Padoan poi, aumentavano le aliquote e moltiplicavano le tipologie di tassazione sugli immobili? Se Sacconi e Ncd, con il loro leader Alfano, sono in buona fede, aprano subito la crisi di governo, altrimenti le loro sembreranno solo lacrime di coccodrillo”. 29 (4) Venerdì 23 maggio Domenica c’è un referendum su Renzi. E perciò è un referendum sul Quirinale che ne ha voluto l’ascesa illegittima. Intanto, nel silenzio ipnotico di giornaloni e tivù sul libro “Cronaca di un complotto”, uno storico britannico accusa e documenta: Napolitano è un caso di “corruzione costituzionale”. Il voto politico è ineludibile B erlusconi è stato chiaro e netto. E lo è nel senso totale e inclusivo. Non è solo un giudizio sulle opere inesistenti e sulle chiacchiere del premier: riguarda la sua stessa legittimità. É un referendum sulla democrazia. E come tale è un referendum sul Colle più alto. È da lì infatti che è caduta sulla libertà degli italiani la sospensione della democrazia, su spinta straniera, e che dura ininterrottamente dal novembre del 2011. Bisogna dunque guardare più su di Palazzo Chigi, al luogo da dove queste scelte hanno inquinato la Costituzione che proprio il Quirinale avrebbe dovuto massimamente salvaguardare. Il caso topico, la scaturigine della falla è stata la nomina di Monti, preparata sin dall'estate del 2011, e siamo arrivati infine nel 2014 all'indecente decisione di sostituire al suffragio universale la nomina a suffragio comunale. Non sono discorsi a vanvera o esasperazioni di parte dovute alla campagna elettorale. Il libro “Berlusconi deve cadere. Cronaca 30 di un complotto” trova nelle sue argomentazioni basate su fatti e testimonianze sempre maggiori conferme da fonti autorevoli e indipendenti. Ovviamente tutto questo esce all'estero, esclusivamente su riviste e giornali fuori dalla sfera d'influenza ipnotica del Quirinale. Dopo Geithner, dopo Zapatero e il Financial Times, ora è la volta di uno storico britannico di chiara fama. Uomo di sinistra marxista, che però – a differenza di Napolitano – sin dal 1956 non sopportò i carri armati sovietici sull'Ungheria invece invocati allora come strumento di pace dal nostro attuale Capo di Stato. Perry Anderson intitola il saggio – pubblicato sulla prestigiosa London Review of Books – “The Italian Disaster”. E il disastro italiano, che ha riflessi pesanti in Europa, ha per maggiore autore e interprete, nonché regista, Giorgio Napolitano. Anderson è tra i massimi studiosi dell'assolutismo monarchico, e non esce troppo dalla specialità occupandosi del Quirinale. Indica ad esempio la decisione promossa dal Colle di “fare la nostra parte” nella guerra alla Libia del 2011, senza voto parlamentare, violando il trattato di amicizia e non aggressione votato poco prima con l'apporto anche della sinistra, gli abboccamenti con Monti e Passera onde far cadere Berlusconi e rimpiazzarlo senza elezioni, in chiaro regime assolutista. La sentenza di incostituzionale". Anderson è: "Completamente Allo stesso modo incostituzionale, al di fuori di regole scritte e non scritte, Napolitano si comporta sostituendo Letta con Renzi. E qui il giudizio perentorio dello storico non certo filoberlusconiano: "La corruzione negli affari, nella burocrazia e nella politica tipiche dell'Italia sono adesso aggravate dalla 31 corruzione costituzionale". Corruzione costituzionale. Non si tratta di un errore, di uno sbrego, ma di qualcosa di più profondo e nocivo. Sono troppi, del resto, i punti di chiara incostituzionalità che oggi feriscono la democrazia in Italia umiliando la sovranità popolare. Abbiamo un premier nominato senza voto popolare, che si basa su una maggioranza gonfiata incostituzionalmente, il tutto come frutto di un complotto dove si intrecciano potenze straniere e servitù italiane. Questo stato di cose ci impone oggi di andare al di là di una Commissione di inchiesta parlamentare sui fatti del 2011, la cui necessità e urgenza comunque confermiamo. Nuove elezioni politiche immediate sono ineludibili. Le si faccia con il proporzionale reintrodotto dalla Corte Costituzionale. Forza Italia non si farà insabbiare insieme con le ridicole riforme proposte da Renzi per allungarsi la vita. Per leggere in integrale e in lingua originale il SAGGIO DI PERRY ANDERSON : “THE ITALIAN DISASTER” vedi il link http://www.lrb.co.uk/v36/n10/perry-anderson/the-italiandisaster 32 Le vignette della settimana Lunedì 19 maggio 33 Martedì 20 maggio Mercoledì 21 maggio 34 Giovedì 22 maggio Venerdì 23 maggio 35 Sondaggi SONDAGGI A CONFRONTO: IL CENTRODESTRA (aggiornati al 9 maggio 2014) FORZA ITALIA NCD LEGA FRATELLI NORD D’ITALIA Euromedia 8/5/2014 20,9 - 5,8 3,9 - 4,6 35,2 Datamedia 7/5/2014 20 - 5,1 3,9 - 5,1 34,1 Ipsos 6/5/2014 19,4 - 5 4,1 - 6,1 34,6 Emg 5/5/2014 19,8 - 4,9 4 - 4,9 33,6 Swg 5/5/2014 18,2 - 5,5 3 - 5 31,7 Ixè 5/5/2014 17,8 - 5,3 3,9 - 4,8 31,8 Ipr 5/5/2014 19 - 5,2 3,8 - 5,9 33,9 Piepoli 5/5/2014 20 4,5 3,5 - 5 33 36 UDC NCD + TOTALE UDC CDX Per saperne di più DL IRPEF: CHI CI GUADAGNA E CHI CI PERDE Per approfondire leggi le Slide 660-661-664 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it ANALISI DEL COMPLOTTO Per approfondire leggi le Slide 679 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it IL WELFARE DI FORZA ITALIA Per approfondire leggi le Slide 642-645-665-666-678 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it BERLUSCONI: 20 ANNI DI POLITICA ESTERA Per approfondire leggi le Slide 573 www.gruppopdl-berlusconipresidente.it 37