Ambiti della Medicina Generale Comunitario Individuale pragmatico simbolico Medicina clinica Psicodinamico Biologia Medicina Generale Medicina di comunità Antropologico Epidemiologia adattato da M. Van Dormael Lic. soc. Ph D ( per concessione di M. Jamoulle ) 1 L’Epidemiologia sta alla Medicina Generale come la tecnologia sta alla Medicina Specialistica Adattata da: Monique Van Dormael Lic soc. Ph D, Tropical school, Antwerpen per concessione M. Jamoulle 2 Medicina di Problemi PROBLEM, HEALTH : Any concern in relation to the health of a patient as determined by the patient and/or the health care provider WICC glossary, 1995 per conessione M. Jamoulle 3 Profilassi immunitaria Vaccinoprofilassi Sieroprofilassi Dott. Angelo Cavicchi Medico di Famiglia Voghiera (FERRARA) 4 Nel 1778, il medico inglese Edward Jenner utilizzò pus di pustola di vacca ammalata di vaiolo per immunizzare il proprio figlio contro la malattia. Data l'origine del composto, dalla malattia denominata Variola Vacciniae, Jenner coniò il termine “VACCINO". Stampa del XIX sec.: dr. Jenner 5 Le tappe 1798 Pubblicazione del lavoro di Jenner 1966 Vaccini antiparotite 1885 Vaccinazione antirabbica di Pasteur 1967 Vaccino antirabbico su cellule diploidi 1921 Vaccino antitubercolare B.C.G. e Anatossina difterica 1968-71 Vaccino anti-meningococcico 1973 Vaccino contro la varicella 1927 Anatossina tetanica 1954 Vaccino antipolio inattivato da Salk 1957 Vaccino antipolio attenuato di Sabin 1960 Vaccino antimorbilloso: Edmonston B e Schwarz 1977 ultimo caso di vaiolo naturale registrato nel mondo 1979 dic. Dichiarazione ufficiale di eradicazione del vaiolo (maggio 1980 Assemblea Mondiale OMS) 1980 Vaccino contro l’Haemophilus influenzae tipo B 1962 Vaccini antirosolia 6 Nonostante il 1900 sia stato il secolo delle grandi innovazioni vaccinali, al momento attuale, non esiste un vaccino efficace per alcune malattie infettive come l’AIDS, la malaria, l’epatite C. Insieme all’acqua potabile, la pratica delle vaccinazioni è stato il secondo strumento sanitario più importante di tutti i secoli per il miglioramento dello stato di salute nella popolazione 7 Il principio su cui si basano i vaccini è sempre lo stesso: suscitare una risposta immunitaria contro un agente patogeno, in un soggetto “recettivo” 8 Il Processo Immunitario 9 MHC: Sistema maggiore di istocompatibilità MHC II classe CD4+ Citochine: interleukina 2-4 Al secondo contatto dell’antigene con il sistema immune, il ruolo di APC viene svolto dai linfociti B, che presentano l’antigene ai Th. L’interazione T-B induce la proliferazione e la differenziazione di cloni cellulari e l’acquisizione di una memoria di lunga durata Risposta Primaria Risposta Anamnestica 10 MHC I classe CD8+ 11 Vaccini I vaccini sono costituiti da Microrganismi Tossine Costituenti batterici o virali (subunità) Modificati in modo tale che la loro introduzione nell’uomo provochi la comparsi di immunità senza che insorga la malattia 12 Vaccini preparati con microrganismi inattivati interi Uccisi con il calore o con prodotti chimici (formaldeide o beta propriolattone) Incapaci di replicarsi Scarsi effetti collaterali Inducono immunità di breve durata (necessitano di richiamo) Iniettati per via parenterale non inducono immunità di superficie (IgA) Batterici: Antipertosse Antitifico Anticolerico Virali Antirabbico Antinfluenzale Antipolio tipo Salk Antiepatite A 13 Vaccini preparati con microrganismi vivi attenuati Ottenuti attraverso numerosi passaggi del microrganismo (virus o batterio) in coltura con la selezione di un mutante sufficientemente stabile ed immunogeno, privo della virulenza di base. Evocano la produzione di anticorpi, ma anche la risposta cellulare (macrofagi e linfociti T) Possono creare reazioni avverse Possono riconvertirsi nel ceppo selvaggio (specie negli immunodepressi) Batterici Antitubercolare (BCG) Antitifico (Ty21A) Virali Antiparotite Antivaricella Antirosolia Antimorbillo Antipolio tipo Sabin Anti febbre gialla Anti encefalite giapponese tipo B 14 Vaccini preparati con componenti purificati Prodotti dai microrganismi Polisaccaridici capsulari di superficie Tossine: denaturate (tossoidi o anatossine) ed adsorbite con altre sostanze (idrossido o fosfato di alluminio) Antitetanico Antidifterico Estratti chimicamente Frazioni virali intere vaccini a Virus influenzali frazionati (split) Proteine di superficie vaccini a Virus influenzali a subunità (emoagglitinina e neuraminidasi) 15 Vaccini preparati attraverso nuove tecnologie Metodiche per potenziare la risposta immunitaria, riducendo le possibilità di danno Vaccini sintetici: costituiti da polipepdidi antigenici sintetizzati in laboratorio per via chimica o genetica e conuigati con adatti vettori e adiuvanti a. Vaccini ottenuti per via chimica: Metodica difficoltosa, soprattutto per l’ottenimento della esatta corrispondenza stechiometrica fra antigene sintetico e naturale 16 b. Vaccini ottenuti per via genetica (tecnica del DNA ricombinante) La tecnica passa attraverso le seguenti fasi: Identificazione della proteina antigene Definizione della sequenza basica del gene codificante Inserimento nel plasmide vettore Inserimento del plasmide nella cellula ospite Purificazione della proteina prodotta (Vaccino) Dal DNA la cellula è in grado di produrre una proteina, con la caratteristica dell’antigene, la cui presentazione immunologica avviene attraverso il legame con il sistema di istocompatibilità MHC I. I peptidi antigenici alla superficie cellulare attivano i linfociti T citotossici, dando inizio ad una risposta prevalentemente cellulo-mediata 17 Produzione di grandi quantità di vaccino a basso costo e elevata immunogenicità Vaccino anti epatite B ricombinante (Engerix B, Recompivax HB) Vaccino antipetussico acellulare (Aceluvax) Problemi: Potenziale integrazione del DNA plasmidico nel genoma della cellula ospite Potenziale induzione di tolleranza o di autoimmunità Potenziale induzione di anticorpi verso il DNA plasmidico 18 Vaccini anti-idiotipo: l’idiotipo è la regione variabile dell’anticorpo, che contiene i siti di combinazione con l’antigene, ed è dotata di capacità antigenica. Rispecchia come un “calco” l’immagine dell’antigene. All’interno di esso si inserirebbe l’anticorpo anti idiotipo, simile alla struttura dell’antigene, ma diverso per la natura proteica. Esso può essere impiegato nella vaccinazione. L’anticorpo Ac -1 anti epatite B umano, iniettato in coniglio, produrrà anticorpo Ac-2 ( di coniglio), strutturalmente simile nella parte variabile, all’antigene dell’Epatite B. Iniettando questi in un altro ospite (topo), questi produrrà un altro anticorpo Ac-3, che reagisce come l’Ac-1 nei confronto dell’antigene dell’epatite B. L’anticorpo Ac-2 avrebbe funzioni di vaccino 19 Vaccini coniugati Gli antigeni polisaccaridici sono poco immunogeni, perché sono T indipendenti, non stimolano la memoria immunologica e producono quantità variabili di anticorpi con bassa affinità per l’antigene. La coniugazione con alcune proteine di trasporto consente di trasformare l’antigene in T dipendente, consentendo una risposta umorale significative e la attivazione della memoria. Vaccino anti Hemophylus Influenzae, (HbOC; PRP) Vaccino anti Pneumococco (Pneumo23) Vaccino anti Meningococco. (Meningitec- anatossina difterica; Neisvac- anatossinatetanica) 20 Costituenti dei Vaccini 1. Principio attivo: 2. Principi inerti: Liquido di sospensione Adiuvanti Conservanti (Thiomersal) Stabilizzanti (Albumina, Gelatina) Antibiotici (Kanamicina, Neomicina, Streptomicina) 21 Liquido di sospensione Soluzione fisiologica sterile o distillata sterile, ma anche terreno di coltura. Può contenere proteine o sostanze derivate dal sistema biologico nel quale il vaccino è stato prodotto Adiuvanti: sostanze che aiutano gli antigeni a sviluppare una risposta immune precoce, intensa e di lunga durata Hanno permesso lo sviluppo di vaccini costituiti da subunità e sintetici, di per sé poco immunogeni Permettono una buona risposta anche nei “low responders” o nei bambini di pochi mesi Costituiti da i più vari materiali: dai primi (Agar, tapioca, lecitina, saponina) al più potente adiuvante noto (paraffina associata a micobatteri uccisi) 22 Gli Adiuvanti si dividono in base al meccanismo di azione in: Sostanze causanti deposito nel sito di iniezione Formazione nel sito di iniezione di depositi che rilasciano lentamente l’antigene. (es. Idrossido e Fosfato di Alluminio) deposito nel sito di iniezione Sostanze agenti come immunomodulanti Capacità di stimolazione diretta del processo immunitario (es. adiuvante completo di Freund, Lipopolisaccaride, Lipide A, tossina pertossica, derivati della saponina) aumento produzione citochine : infiammazione 23 Associazioni vacciniche Migliorano la compliance Vaccinazioni associate Vaccini combinati 24 Vaccini Combinati: presenza nella stessa preparazione di antigeni appartenenti a patogeni differenti La somministrazione di simultanea di più vaccini provoca una percentuale di sieroconversione e di reazioni avverse analoga a quella osservata quando i vaccini sono effettuati separatamente (tranne che per Colera e Febbre Gialla) Ogni antigene stimola un proprio clone di cellule immunocompetenti 25 Le Associazioni vaccinali e le Combinazioni vaccinali offrono vantaggi: Economici, Di compliance Organizzativi Problemi: Armonizzazione della combinazione con la strategia vaccinale e la tempistica delle booster Nella combinazioni di antigeni virali vivi attenuati valutare le reciproche interferenze sulla proliferazione virale, e quindi sulla risposta immunitaria 26 Vaccini combinati ed associati DTP (Difto-Tetano-Pertosse) MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia) Influenza A e B DTP + Hib (Difto-Tetano-Pertosse + Hemophylus) DTP +HBV (Difto-Tetano-Pertosse + Epatite B) DTP + HBV+ Hib (Difto-Tetano-Pertosse+EpatiteB+Hemophylus) DTP + IPV (Difto-Tetano-Pertosse+ Anti Polio inattivato) Meningococco A+C+W+Y Pneumococco (23 polisaccaridi) DTP+IPV+Hib (Difto-Tetano-Pertosse+ Anti polio inattivato+ Hemophylus) HBV+HAV (EpatiteB+ Epatite A) 27 Vie di somministrazione La tendenza attuale è di proporre la stessa via della infezione naturale, perché capace di condizionare la risposta immunitaria. 28 Le vie sono: Percutanea (scarificazione della vecchia vaccinazione antivaiolosa) Intradermica 1. 2. 1. 2. Punto di inserzione del deltoide Quantità ridotte, pena il passaggio in sottocute: BCG, anticolera, antirabbico, antitifico Sottocutanea 3. 1. Regione deltoidea o antero-laterale della coscia Intramuscolare 4. 1. 2. 3. Regione deltoidea o anterolaterale di coscia nei lattanti I vaccini con adiuvante devono essere iniettati sempre in muscolo profondo Per somministrazioni multiple nella stessa seduta, meglio usare sedi anatomiche diverse con siringhe ed aghi diversi. 29 Via orale 5. 1. Antipolio Sabin, antitifica con vaccino vivo ed attenuato Via inalatoria 6. 1. 2. Instillazione nasale o nebulizzazione In fase sperimentale anti morbillo, antirosolia, antinfluenzale 30 Controindicazioni Direttive generiche: ogni medico deve giudicare eventuali situazioni a “rischio” Malattie acute: 1. 1. 2. 3. Gravi reazioni avverse dopo la prima somministrazione 2. 1. 2. 3. Febbre > 38°C o debilitazione: la vaccinazione va ritardata Fase acuta di malattie allergiche Non sono controindicazioni le malattie minori (es. flogosi delle vie respiratorie) Reazione anafilattica dopo la prima somministrazione Encefalopatia entro 7 giorni dal vaccino nei vaccinati con antipertossico batterico o acellulare Presenza di turbe neurologiche di base (epilessia o encefalopatia evolutiva): la antipertosse è sconsigliata 31 Reazioni avverse Locali o generali Locali lievi Dolore, eritema, edema, entro 24 ore dalla somministrazione Locali gravi Eritema ed edema esteso, contratture muscolari, ascessi batterici o sterili in sede di inoculazione, emorragie intramuscolari, lesioni di tronco nervoso, necrosi tissutale 32 Generalizzate lievi: da poche ore a 10 giorni di distanza Moderatamente gravi Febbre>38 <39°C, esantemi, cefalea, vomito, diarrea, linfoadenopatia, irritabilità Convulsioni Febbre>39°C Gravi Shock anafilattico da reazione allergica a qualche componente a proteine dell’uovo o ad apteni ad esso legati (fibroblasti di embioni di pollo) a conservanti o stabilizzanti(Thiomersal, Gelatina) ad antibiotici (neomicina, kanamicina, streptomicina) ad altri componenti, compresi gli agenti infettivi Paralisi flaccida da invasione diretta delle strutture nervose da virus attenuati (morbillo, parotite, febbre gialla, BCG, rabbia) da meccanismo indiretto immunologico, da vaccini allestiti su tessuto nervoso (rabbia, febbre gialla) 33 Vaccinazione in situazioni particolari: Allergie Una reazione allergica immediata grave o anafilattica a seguito di vaccino costituisce una controindicazione alla vaccinazione successiva dello stesso paziente con lo stesso prodotto. Un transitorio rush orticarioide, a meno che non si evidenzi immediatamente dopo l’iniezione, non controindica ulteriori dosi. Committee on Infection Disease of American Academy of Pediatrics 34 Nella Anamnesi valutare: Reazioni anafilattiche alla ingestione di uova Ipersensibilità nota per antibiotici (neomicina, kanamicina, streptomicina, polimixina) Nel vaccino controllare: Eventuale contenuto in antibiotici Il contenuto in eccipienti (Thiomersal, anche se la sensibilità al Thiomersal documentata ai test non determina reazione nella maggior parte dei pazienti) Se coltivato in uova embrionate di pollo (antinfluenzale, anti febbre gialla, antimorbillo, antiparotite, antirosolia). Nei soggetti allergici alle proteine dell’uovo il rischio di sviluppo di reazione anafilattica è tuttavia molto bassa, per cui: consigliata comunque la vaccinazione MPR con l’aumento del periodo di osservazione fino a 90 min sconsigliato il vaccino antinfluenzale o anti febbre gialla 35 Vaccinazione ed immunodeficienze primitive Deficit immunitari aspecifici (fattori del complemento, funzionalità granulocitaria) : Consigliata la vaccinazione con anti hemophylus, e anti influenzale, anti pneumococco ed anti meningococco Deficit specifici (agammaglobulinemia, immunodeficienza comune variabile):Non si effettuano vaccinazioni con agenti vivi ed attenuati ma solo con con organismi uccisi (DTP, HiB) Immunodeficienze combinate: Non si effettuano vaccinazoni per nessuna utilità Immunodeficienze con difetto della immunità T: Non si effettuano vaccinazioni con agenti vivi ed attenuati Deficit di IgA o di sottoclassi IgG: Vaccinazione secondo il normale calendario 36 Vaccinazione ed immunodeficienze secondarie Pazienti affetti da HIV No antipolio Sabin (di tipo Salk) No antivaricella (raccomandata nei contatti) No BCG Pazienti in terapia immunosoppressiva per neoplasie Controindicati fino a dopo 3 mesi dalla sospensione del trattamento le vaccinazioni con agenti vivi ed attenuati L’antinfluenzale deve essere fatta 4 settimane dopo la fine della chemioterapia (raccomandata nei contatti) Raccomandata la antipneumococcica 2 settimane prima della chemio-radioterapia 37 Pazienti candidati o sottoposti al trapianto Di midollo: D’organo Dopo un anno dal trapianto: HiB, antipneumococco ed antinfluenzale Vaccinati secondo il calendario abituale : raccomandata Antinfluenzale per i trapiantati e i familiari; raccomandate Anti HiB ed anti pneumococco Immunodepressione da corticosteroidi Immunodepressione derivata, oltre che da malattia, da dose e durata del trattamento: somministrazione di steroidi a elevato dosaggio (prednisone 20 mg/di o 2 mg/kg/di) Per meno di 14 gg: vaccinazione con vaccini vivi attenuati dopo sospensione del trattamento Per più di 14 giorni: vaccinazione con vaccini vivi attenuati dopo 1-3 mesi di sospensione Steroidi a dosi fisiologiche di mantenimento: non controindicate 38 Vaccinazioni e gravidanza Non devono essere effettuate: MPR: controindicato il concepimento per i primi tre mesi successivi alla vaccinazione Anti rosolia (come sopra). Antipolio (OPV) Antivaricella: controindicato il concepimento entro il primo mese. Antinfluenzale: entro la 14° settimana Febbre gialla 39 Vaccinazioni nell’anziano Fortemente raccomandate Antitetanica: frequenza e gravità del tetano in età avanzata (meglio associata DT) Antidifterica (in Italia dai 60-70 anni il 38.9% di soggetti manca di un titolo anticorpale protettivo) Antinfluenzale Antipneumococcica (anche contemporaneamente al vaccino antinfluenzale, in due sedi diverse) Antiepatite B : in insufficienza renale, politrasfusi, dializzati. 40 Calendario vaccinale nell’infanzia Calendario vaccinale dell'infanzia Vaccinazione 11- 14alla 3° 5° 11° 12° 15° 3° 5-6 12 15 nascita mese mese mese mese mese anno anni anni anni Antidifteritetetano-pertosse DTP DTP DTP Antipoliomielite IPV IPV IPV Antiepatite B* HB HB HB DTP DT IPV AntimorbilloMPR MPR parotite-rosolia AntiHaemophilus Hib Hib Hib influenzae b N.B. Le barre colorate di azzurro indicano gli ambiti temporali accettabili per la somministrazione dei vaccini HB - vaccino antiepatite B ( *in nati da madre HBsAg+ il calendario è: 1° dose alla nascita, 2° dopo 1 mese, 3° dopo 2 mesi, 4° undicesimo mese) DTP - vaccino antidifterite-tetano-pertosse IPV - vaccino antipoliomielitico iniettabile - inattivato MPR - vaccino antimorbillo-parotite-rosolia DT - vaccino antidifterico-tetanico per adulti Hib - vaccino anti-Haemophilus influenzae b 41 Vaccinazione antitetanica Tetano: Bacillo sporigeno, ospite delle vie digerenti di erbivori, specie cavalli e pecore, le cui spore sopravvivono per decenni nel terreno, diffondendosi con la polvere anche all’interno di abitazioni. Le spore penetrano attraverso soluzioni di continuo della cute, profonde, con sostanza necrotica, ed inquinate da terriccio o con ritenzione di corpo estraneo, dove si stabiliscono condizioni di anaerobiosi. La germinazione delle spore con la produzione di tossina neurotropa segue di 3-10 giorni l’ingresso nell’organismo, non è invasiva e non determina suppurazione 42 Numero casi di Tetano denunciati in Italia: fonte www.epicentro.iss.it 43 Fonte:www.epicentro.iss.it 44 Schema di intervento per profilassi antitetanica (Circ. Dip. Prev. E Farmaci Min. Sanità 11/11/1996) Stato vaccinale Ferite superficiali Altre ferite Assente o incerto Inizio vaccino Inizio vaccino + gammaglobuline Ultima dose >10 anni Richiamo Richiamo + gammaglobuline Ultima dose 5-10 anni Richiamo Richiamo Ultima dose < 5 anni Nessun trattamento Richiamo solo per elevato rischio 45 Il Ministero della Sanità, con Circolare n° 16 del 11 Novembre 1996, ha dato indicazioni di utilizzare vaccino diftotetano nella formulazione adulti, anziché utilizzare il solo vaccino antitetanico, in occasione di richiami antitetanici o di nuovo ciclo vaccinale. La avvenuta vaccinazione va segnalata al servizio di Igiene Pubblica 46 Dott. Angelo Cavicchi Medico Chirurgo Via del sandalo 10 Voghiera (FERRARA) Certifico che il sig…… ha effettuato la vaccinazione antitetanica con lo schema proposto: 1° dose tempo 0; 2° dose dopo 4-6 settimane; 3° dose dopo 6-12 mesi (valido per intervalli fino ad 1 anno fra 1°-2° dose e 5 anni fra 2°-3° dose) (Circ. N° 16 del 11/11/1996 Dip. Prev. e Farm. Min. Sanità) Tipo di vaccino impiegato: ……. 1° dose:…… 2° dose:…. 3° dose:….. Richiamo dopo 10 anni… Voghiera, lì… firma 47 Vaccinazione antinfluenzale I virus di tipo A circolano sia nell'uomo che in animali. Suddivisi in sottotipi, in base alle diverse proteine di superficie: emagglutinina (HA) e neuramminidasi (NA) I virus di tipo B sono presenti solo nell'uomo e non esistono sottotipi distinti nell'ambito delle loro proteine di superficie HA e NA. Deriva antigenica (antigenic drift): Modifica della sequenza degli aminoacidi che compongono le proteine in grado di stimolare una risposta immune. Riguarda sia i virus A, sia i B ed è responsabile delle epidemie stagionali. Spostamento antigenico (antigenic shift). : Consiste nella comparsa nell'uomo di un nuovo ceppo virale di tipo A con una proteina di superficie (HA e/o NA) appartenente a un sottotipo diverso da quelli circolanti. Gli shift antigenici sono dovuti o a ricombinazioni tra virus umani e animali (aviari o suini) oppure alla trasmissione diretta di virus non-umani all'uomo. Responsabile di "pandemia". 48 Effectiveness of Influenza Vaccine in the Community-Dwelling Elderly Kristin L. Nichol, M.D., M.P.H., M.B.A., James D. Nordin, M.D., M.P.H., David B. Nelson, Ph.D., John P. Mullooly, Ph.D., and Eelko Hak, Ph.D. During 10 seasons, influenza vaccination was associated with significant reductions in the risk of hospitalization for pneumonia or influenza and in the risk of death among community-dwelling elderly persons. Vaccine riduzione del 27% del rischio di ospedalizzazione per polmonite o delivery to this high-priority group should be improved. influenza (odds ratio, 0.73; IC 95% 0.68 - 0.77) e 48% di riduzione del rischio di mortalità (odds ratio, 0.52; IC 95%, 0.50 - 0.55). N Engl J Med 2007; 357:1373. 49 Indicazioni alla vaccinazione 1. Adulti e bambini 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 2. 3. 4. 5. Malattie croniche Malattie emopoietiche Diabete Malassorbimento Fibrosi cistica Altre malattie che comportano difficoltosa produzione di anticorpi Interventi chirurgici importanti Soggetti oltre 65 anni Addetti a servizi di primario interesse collettivo Conviventi di soggetti a rischio Bambini reumatici a rischio di sd. di Reye 50 Vaccino tipizzato sulla epidemia precedente e su casi selezionati premonitori della epidemia in corso Tipi di vaccino: 1. Virus intero ucciso (coltivato su embrione di pollo) 2. Split virus (particelle virali di virus ucciso) 3. Subunità: antigeni di superficie, emoagglutinine e neuraminidasi Controindicazioni: Allergie alle proteine dell’uovo o ad altri componenti Età Vaccino Somministrazione Da 6 a 35 mesi Split o Subunità ½ dose ripetuta dopo 4 settimane (se 1° vaccinazione) Da 3 a 12 anni Split o Subunità 1 dose ripetuta dopo 4 settimane (se 1° vaccinazione) >12 anni Intero, Split o Subunità 1 dose 51 Vaccinazione antiepatite B Adulti a Rischio: Conviventi, Partner sessuali o contatti di persone affette da Epatite Acuta o Cronica HBsAg+ o portatrici di HBsAg specie se con positività ad HBeAg 1. Vaccini di derivazione plasmatica, inattivati (HB vax, Hevac B) (sicuri, immunogeni ma complessi e costosi nella produzione) 2. Vaccini ricombinati (DNA di HBV scisso ed inserito in vettore, da questo in Saccharomycies cerevisiae) (Engerix B, Recombivax HB) (ottima risposta, sicuro, basso costo) 52 Schema di vaccinazione anti epatite B Neonati da madre HBsAg negativa Dose pediatrica al 3°, 5°, 11° mese (insieme a DTP) Neonati da madre HBsAg positiva 1° dose alla nascita entro 12-24 ore 2° dose dopo 4 settimane dalla prima 3° dose al 2° mese (con DTP) 4° dose 11 mese (con DTP) Età < 16 anni a rischio Dose pediatrica a tempo 0, 1, 6 mesi Adulti a rischio Dose adulti a tempo 0, 1, 6 mesi Soggetti dializzati o immunodepressi Doppia dose adulti a tempo 0, 1, 6 mesi Trattamento post esposizione Dose adulti tempo 0, 1, 2, 6 mesi (inizio entro 14 gg dal contatto) Contemporaneamente alla prima dose immunoglobuline 0.06 ml/kg Se già vaccinato valutare titolo anticorpale e richiamo se <10mU/ml 53 Vaccinazione antipneumococco Meningococco: Diplococco, Gram+, 90 sierotipi, dei quali 12 responsabili del maggior numero di infezioni umane Vaccino polisaccaridico con antigeni capsulari di pneumococchi più frequentemente causa di malattia. Unica dose ripetuta ogni 5 anni Indicazioni 1. Bambini >2anni con aumentato rischio, ed adulti con 1. 2. 3. 4. 5. 6. 2. Asplenia Nefrosi o insufficienza renale Disturbi cardiovascolari cronici Malattie polmonari croniche Malattie epatiche croniche Immunodepressione Adulti di età >65 anni 54 Vaccinazione antimeningococco Neisseria Meningitidis : diplococco, Gram – (chicco di caffè), presente in nasofaringe di soggetti sani (portatori), che può infettare entrando in circolo. Il contagio è interumano da secrezioni respiratorie o gocciole di Flugge. 13 sierotipi: i più frequenti nella malattia umana sono: A, B, C, Y, W135. Hanno antigeni polisaccaridici capsulari, tranne il ceppo B. I contatti dei pazienti con malattia meningococcica hanno un aumento di rischio di infezione. Incidenza 2000 casi/anno in USA (Medical Letter 11, 2205) , 0.5/100.000 in Italia nel 1990 (Zannino, 1999); mortalità 10-40%; il 20% dei sopravvissuti ha importanti sequele neurologiche permanenti. Età colpita con due picchi: la infantile e la adolescenziale-giovanile. Il 3% è costituito da studenti di college, specialmente matricole residenziali. 55 Vaccinazione antimeningococco Vaccini disponibili: 1) Polisaccaridici capsulari purificati tetravalenti contro sierotipi A, C, Y, e W135. Manca vaccino contro ceppo B. (Menomune: Mencevax) 2) Polisaccaridici capsulari purificati coniugati con proteine “carrier” (Tossoide difterico: Meningitec, Menactra: Tossoide Tetanico: Neisvac) Indicazioni: Soggetti con deficit del complemento (C5-9) Soggetti con asplenia anatomica o funzionale Viaggiatori in zona di elevata endemicità Reclute militari Modalità Dose unica intramuscolare, dai 2 anni di età 56 Vaccinazione anti HPV Sono noti 100 genotipi di HPV, 35 di questi infettano l’epitelio genitale. Esistono HPV a basso rischio, associati a lesioni condilomatose, e HPV ad alto rischio. I tipi 16 e 18 sono presenti nel 70% delle lesioni oncogene HPV correlate. L’infezione interessa il 70% delle donne, ma decorre per il 70-90% in modo asintomatico e transitorio. Se persiste può evolvere in carcinoma nel giro di 20-30 anni. Il carcinoma del collo uterino è il secondo in ordine di frequenza nel sesso femminile, concentrato in maniera massiccia nei paesi poveri. In Italia incidenza di 10/100.000 donne e mortalità di 0.8%, in costante calo dopo l’introduzione dello screening (PAP test) 57 Vaccinazione anti HPV I vaccini sono due: Gardasil: tetravalente contro HPV 16 e 18 (alto rischio), e 16 e 11 (basso rischio) Cervarix: bivalente, contro HPV 16 e 18 Gardasil richiede tre dosi ai tempi 0, 2 e 6 mesi Evidenze: capacità di prevenzione di CIN 2-3 e carcinoma HPV correlato dopo follow up di 3-5 anni in donne senza infezione, mentre capacità ridotta in donne con già infezione HPV+, da cui la raccomandazione della vaccinazione prima dell’inizio dell’attività sessuale Non è noto se la immunità persista nel tempo 58 Vaccinazione anti HPV In Italia dal 2008 c’è l’offerta gratuita del vaccino per le ragazze di 12 anni su chiamata diretta, allargata alla fascia di età di 13 anni su richiesta. L’efficacia del vaccino necessita ancora di evidenze solide: Durata nel tempo Maggiore efficacia rispetto allo screening (Pap test) Il Pap test rimane l’unico metodo di prevenzione del carcinoma del collo uterino di riconosciuta efficacia , da non abbandonare anche nelle ragazze che si sono sottoposte alla vaccinazione 59 Vaccinazione antivaricella VVZ umano: Herpes virus. La malattia è il risultato della infezione primaria in soggetti non immuni; la riattivazione del virus provoca l’Herpes Zoster. Contagio: • per via aerea da soggetto ammalato o in incubazione (2-3 gg prima e 5 gg dopo la eruzione) • per contatto con il liquido contenuto nelle vescicole-pustole di ammalato di varicella o di Herpes Zoster. • non è mai stato dimostrato il contagio per via aerea fra ammalato di Herpes Zoster e soggetto suscettibile 60 Vaccinazione antivaricella Complicanze: • • • • • • Fascite necrotizzante: con sepsi e shock tossico da sovrainfezione delle lesioni cutanee da parte di Str. emolitico gruppo A Sovrainfezione batterica da Str. Pyogenes o Staph. Aureus delle lesioni cutanee (molto frequente), con impetigine, ascessi e cellulite profonda Lesioni viscerali (polmonite interstiziale da localozzazione di lesioni polmonari o broncopolmonite da sovrainfezione batterica) Trombocitomenia autoimmunitaria Sd. di Reye ( per trattamento con salicilati) Lesioni neurologiche (encefalioti, encefalomieliti) con elevato tasso di mortalità e di lesioni permanenti 61 Vaccinazione antivaricella Vaccino: virus con vivo attenuato, sintetizzato in Giappone nei primi anni ’70, successivamente evoluto. (Varivax) Scarsi effetti collaterali Sufficiente attivo per immunizzazione a breve e medio termine Non è noto il grado di copertura a lungo termine Non è nota la possibilità di sviluppare HZ. Indicazioni Bambini dai 12-18 mesi consigliata a tutti (una dose) Bambini 18 mesi 13 anni senza storia di malattia (una dose) Adolescenti o adulti suscettibili senza storia di malattia (due dosi a distanza di 4-8 settimane) Soggetti a rischio: Insufficienza renale cronica Malattie immunoproliferative Candidati a trapianti d’organo senza storia di malattia 62 Vaccinazione antivaricella Controindicazioni: Soggetti immunocompromessi( con trattamento con prednisone, HIV+, con neoplasia in trattamento) Gravidanza ed allattamento Allergia alla neomicina ed alla gelatina Malattie intercorrenti febbrili Somministrazione di immunoglobuline da almeno 3-6 mesi Evitare salicilati per almeno 6 settimane dalla vaccinazione 63 Immunizzazione passiva 1. Sieri immuni eterologhi derivati da animali 2. Immunoglobuline umane 3. Anticorpi monoclonali 64 Sieri immuni Derivati da animali immunizzati (cavallo) Somministrati per via i.m. Pericolo di reazioni avverse 1. 2. 3. 4. Anafilattiche Acute febbrili (entro due ore dalla iniezione) Malattia da siero Reazioni ritardate di vario tipo (neurite, miocardite, glomerulonefrite, angioedema) Tipo 1. 2. 3. 4. Antibotulinico Antidifterico Antigangrenoso Antiofidico 65 Morso di vipera Sono quattro le specie di vipera presenti in Italia il cui morso e' velenoso: Vipera ammodyt Vipera aspis Vipera berus Vipera ursinii due fori che distano circa 1 cm uno dall'altro (rossi nella figura a sinistra) lasciati dai denti veleniferi, spesso seguiti da dei forellini più piccoli lasciati dagli altri denti. 66 Morso di vipera Sintomi • il morso in genere è molto doloroso • fuoriuscita di sangue e siero dai due fori • la zona si arrossa, si gonfia e risulta dolente Dopo circa mezz'ora dal morso e con il passare del tempo si manifestano i seguenti disturbi: • sete e secchezza della bocca Da 30 min. • cefalea e vertigini • tachicardia • calo di pressione • crampi • vomito • diarrea • shock A 6 ore 67 Morso di vipera Ciò che si deve fare • rassicurare l'infortunato e mantenerlo calmo • immobilizzare l’arto con stecca o altri mezzi di fortuna • trasportare al più presto in un ospedale (se in zone impervie attivare il 118 che provvederà al soccorso con eliambulanza) Ciò che non si deve fare non somministrare il siero antivipera se non in ambiente protetto non incidere la ferita non succhiare il sangue dalla ferita 68 Morso di vipera La somministrazione del siero è indicata solo se (durante il periodo di osservazione in ospedale) il paziente diventa sintomatico, ed in particolare quando compaiono: Alterazione dei parametri emocoagulativi Ipotensione e shock Sintomi gastroenterici importanti e prolungati Aritmie cardiache e dispnea Edema imponente dell’arto colpito 69 Immunoglobuline umane Standard Immunideficienze primitive Immunideficienze secondarie Specifiche Antimorbillo Antirosolia Antiparotite Antivaricella-zoster Antirabbia Antiepatite A e B Antivaiolo Antipertosse Antitetano Anti cytomegalovirus Anti Hemophylus Anti Pseudomonas Anti virus respiratorio sinciziale 70 Carateristiche Preparate da un pool di donatori immunizzati Hanno trasmesso HCV E’ probabile che non siano state veicolo di HIV Necessitano di somministrazione i.m. (pericolo di CIV) Hanno attività che perdura per 20 giorni Devono essere usate a concentrazione terapeutica Necessitano di consenso del paziente 71 Il sottoscritto ……………. debitamente informato dal dott. Angelo Cavicchi sui rischi derivati, accetta la somministrazione di gamma globuline umane a scopo preventivo terapeutico del problema in corso firma (assistito) Il sottoscritto ……………. debitamente informato dal dott. Angelo Cavicchi sui rischi derivati, NON accetta la somministrazione di gamma globuline umane a scopo preventivo terapeutico del problema in corso firma (assistito) Voghiera, lì…… 72